istituto comprensivo castelverde · p. t. o. f. 16/17 – 17/18 ... sono stati realizzati nel corso...
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ISTITUTO COMPRENSIVO CASTELVERDE
www.iccastelverderoma.it
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
ISTITUTO COMPRENSIVO CASTELVERDE
ROMA
RMIC8CP00E – Codice Fiscale 97616500589 - DIS. XVI
Via Massa di San Giuliano, 131 - 00132 Roma
- 0645590500 - Fax - 0645590501
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Sito web: www.iccastelverderoma.it
15/01/2016 EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015
P. T. O. F. 16/17 – 17/18 – 18/19
approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 15 Gennaio 2016
1
INDICE
ISTITUTO COMPRENSIVO CASTELVERDE ............................................................................ 0
PREMESSA ........................................................................................................................... 3
PRESENTAZIONE ................................................................................................................. 3
CONTESTO E POPOLAZIONE SCOLASTICA ......................................................................... 4
CONTESTO SOCIO-CULTURALE: .......................................................................................... 6
VINCOLI ED OPPORTUNITÀ ................................................................................................ 6
Opportunità ............................................................................................................................................... 8
Vincoli........................................................................................................................................................ 8
CHI SIAMO: L’IDENTITÀ ORGANIZZATIVA ......................................................................... 9
Gli alunni ................................................................................................................................................... 9
I Docenti ................................................................................................................................................. 10
Dirigente e Personale amministrativo .............................................................................................. 10
Gli Orari .................................................................................................................................................. 11
ORARIO DI RICEVIMENTO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: Prof. LIETO ATTILIO12
ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO DELL’UFFICO SEGRETERIA ....................... 12
ORARIO DI RICEVIMENTO DEL D.S.G.A: MAGISTRI BARBARA ............................. 12
FINALITÀ GENERALI .......................................................................................................... 13
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA .................................................................. 15
SCUOLA DELL’INFANZIA “VIA CITTA’ SANT’ANGELO” ................................................... 17
SCUOLA DELL’INFANZIA “VIA ROSCIANO” ..................................................................... 18
SCUOLA PRIMARIA “MASSA SAN GIULIANO” ................................................................. 19
PLESSO VIA CITTA’ S. ANGELO ......................................................................................... 21
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “CITTA’ S.ANGELO” ...................................... 23
PROPOSTE E PARERI PROVENIENTI DAL TERRITORIO E DALL’UTENZA........................... 25
IL PIANO DI MIGLIORMANENTO....................................................................................... 26
RELAZIONE TRA RAV, PDM E PTOF .................................................................................. 27
QUICK WINS ....................................................................................................................................... 47
Azioni specifiche del Dirigente Scolastico per ogni Priorità ed Area di Processo ................. 47
CURRICOLO VERTICALE E COMPETENZE .......................................................................... 48
PROGETTI ED ATTIVITÀ ..................................................................................................... 56
PROGETTI AVVIATI E SCELTE DERIVANTI DA PRIORITÀ ED OBIETTIVI ASSUNTI NEGLI ANNI PRECEDENTI ....................................................................................................................... 66
OBIETTIVI PRIORITARI ADOTTATI DALLA ISA FRA QUELLI INDICATI DALLA LEGGE ....... 68
SCELTE CONSEGUENTI ALLE PREVISIONI DI CUI ALLA LEGGE 107/15 ............................. 69
Finalità della legge e compiti della scuola ...................................................................................... 69
2
MODULI E COMPITI DELLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ................................. 70
UFFICI AMMINISTRATIVI/DSGA .............................................................................................. 72
ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA GENERALE DELL’ISA.................................. 72
ORGANIGRAMMA E FUNZIONIGRAMMA ............................................................................ 74
AZIONI COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE................................. 83
Competenze e contenuti ...................................................................................................................... 83
Formazione del personale PNSD ...................................................................................................... 84
Piano triennale di formazione ............................................................................................................ 86
DDG N. 414 DEL 19/09/2016 - OBIETTIVI REGIONALI UFFICIO SCOLASTICO
REGIONALE PER IL LAZIO ........................................................................................ 88
INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI .................................... 94
IL SIGNIFICATO DI “BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI” ................................................... 95
LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO ......................................................................................... 95
LE RISORSE ......................................................................................................................................... 96
PIANO DI INTERVENTO ................................................................................................................ 96
METODOLOGIE ................................................................................................................................. 97
TRAGUARDI PER L’INCREMENTO DELL’INCLUSIONE ................................................. 97
ELENCO ALLEGATI AL PTOF .............................................................................................. 99
(DISPONIBILI SUL SITO WEB ISTITUZIONALE) .................................................................... 99
3
PREMESSA
Il presente Piano Triennale dell’ Offerta Formativa, è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla
legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione
e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”.
Il piano è stato elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e
delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico con proprio atto di
indirizzo.
AI SENSI del:
Art.1, commi 2,12,13,14,17 della legge n.107 del 13.07.2015 recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;
Art.3 del DPR 8 marzo 1999, n.275 “Regolamento recante norme in materia di curricoli nell'autonomia delle istituzioni scolastiche”, così come novellato dall’art.14 della legge 107 del 13.07.2015;
Piano della Performance 2014/2016 del MIUR adottato ai sensi dell’articolo 15, comma 2, lettera b), del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150;
Nota MIUR n.2157 del 05/10/2015;
Nota MIUR n.2805 dell’11/12/2015;
Nota MIUR n.2915 del 15/09/2016;
parere favorevole del Collegio dei Docenti nella seduta del 12/01/2016;
approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 15/01/2016;
pubblicato sul sito istituzionale della scuola;
Piano triennale aggiornato per l’a.s. 2016/17 sulla base dell’Atto di Indirizzo (prot. N. 45191 /
B32 del 03/10/2016) emanato dal D.S. Attilio Lieto;
aggiornamento elaborato dal Collegio docenti e condiviso nel corso della seduta del 12/10/2016;
vista la mancanza di diversi documenti rilevati dalla Dirigenza al 1° settembre 2016 (come ad
esempio, Piano di Miglioramento, Piano di Formazione, Piano delle performance, etc), gli stessi
sono stati realizzati nel corso dell’avvio dell’a.s. 2016/17 e vengono inseriti all’interno del PTOF e/o
aggiunti come allegati allo stesso documento e pubblicati sul sito web istituzionale;
approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 26/10/2016 l’aggiornamento annuale del piano
e l’ inserimento dei vari allegati, tra cui il Piano di Miglioramento e il Piano di Formazione per il
personale docente ed ATA.
PRESENTAZIONE
4
“La scuola finalizza il curricolo al pieno sviluppo della persona, alla maturazione delle competenze previste
nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la
partecipazione sociale. Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica
delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle
competenze. Particolare attenzione sarà posta a come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie
risorse – conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni – per affrontare efficacemente le situazioni che la
realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini”. Indicazioni Nazionali
2012
I molteplici e rapidi cambiamenti che investono la moderna società della globalizzazione e della
informatizzazione, nell’era ormai indiscussa della comunicazione e dell’interazione digitale, rendono sempre
più centrale il ruolo educativo-formativo della Scuola, che si condensa, come recita la vigente legge
107/2015, nell’innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, nel
rispettare i tempi e gli stili di apprendimento, nel contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali,
nel prevenire e contrastare la dispersione scolastica ed ogni forma di discriminazione e bullismo anche
informatico, nel realizzare una scuola aperta quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione ed
innovazione didattico-metodologica, di partecipazione e di cittadinanza attiva, nel garantire il diritto allo
studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione dei cittadini, nel valorizzare la scuola come
comunità attiva e aperta al territorio con il pieno coinvolgimento delle famiglie, degli enti locali e delle
diverse realtà socio-culturali ed economiche operanti nel territorio. La scuola è dunque chiamata ad una
sfida fondamentale in rapporto al mondo dell’economia, della produzione e del consumo, una sfida che
presuppone qualità del prodotto ed al contempo competitività. In questo contesto la scuola può sperare di
competere solo attraverso una completa revisione dei significati dell’educazione, del capitale umano, della
formazione moderna, dello sviluppo delle abilità, delle intelligenze multiple e delle competenze, da
orchestrare e mobilitare, presupponendo piena l’attivazione di processi organizzativi e di processi di
insegnamento - apprendimento, capaci di definire in modo appropriato la politica formativa da attuare, alla
luce di una riflessione epistemologica tra i diversi sistemi del lavoro integrato ed organizzato ed il processo
educativo. Tale impianto vuol rappresentare pertanto la nervatura filosofico-pedagogica più significativa, la
filigrana che accompagna, al passo coi tempi, l’offerta formativa del nostro istituto nel suo processo di
costruzione ed erogazione del servizio in risposta ai bisogni educativi della sua utenza e del suo territorio,
sostanziandola nella progettazione e realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati
al pieno sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alle domande delle famiglie e alle
caratteristiche specifiche di ciascuno, finalizzandola al raggiungimento dello successo formativo di tutti.
L’I.C. Castelverde persegue tale obiettivo educativo mediante lo sviluppo delle otto competenze di base
stabilite dal Parlamento e Consiglio europeo, di quelle trasversali di cittadinanza attiva e democratica,
nonché di quelle digitali, il cui possesso è diventato una delle condizioni minime per garantire adeguati
livelli di inclusione sociale. L’intera impalcatura che sottende al Piano dell’Offerta formativa dell’Istituto si
caratterizza pertanto, nelle diverse tipologie di scuola, per la realizzazione di un profilo di studente sulla base
delle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 attraverso strategie educative ed un approccio ineludibilmente di
tipo costruttivista, centrate sul discente, attivo protagonista del processo di insegnamento - apprendimento
inteso quale co-costruzione delle conoscenze e non più come mera trasmissione del sapere. Alle esigenze
educative della scuola del terzo millennio risponde pur anche un impianto metodologico – didattico
innovativo, che si avvale di una didattica laboratoriale, trasversale, per competenze ed orientante attraverso
tecniche e strategie della “ricerca-azione”, del “peer counseling”, del “cooperative learning”, che consentono
l’Imparare facendo, il Fare riflessivo, la tanta perseguita trasformazione di abilità e conoscenze in
competenze. Tutto questo viene reso possibile anche grazie alla costruzione di ambienti didattici laboratoriali
e digitali, supportati da una concezione dei saperi fondata su epistemologie lineari di tipo sistemico.
CONTESTO E POPOLAZIONE SCOLASTICA
5
L’Istituto Comprensivo Castelverde è situato nel VI Municipio, nell’estrema periferia est della Capitale
Roma. E’ caratterizzato da aree densamente popolate e da un’utenza estremamente eterogenea.
Il VI Municipio risulta essere il secondo per numero di abitanti ma il primo per popolazione minorile e con
la più alta percentuale di minorenni stranieri (18,7% sul totale di minorenni residenti). Questi dati
permettono di caratterizzare questo territorio come un'area di forte dinamicità legata allo sviluppo delle
nuove generazioni.
Alla forte crescita della popolazione, però, non segue un coerente piano di sviluppo dell'area, soprattutto dei
servizi legati allo sviluppo delle fasce più rappresentative, i minori.
Nel Territorio di Castelverde e territori limitrofi sono presenti:
diverse zone archeologiche:
il castello medievale di Lunghezza,
il sito archeologico preromano di Gabii,
il borgo medievale e castello Barberini di San Vittorino,
il teatro comunale di Tor Bella Monaca
un centro commerciale con funzione di punto di aggregazione
cinema multisala
centri sportivi
L'I.C. Castelverde presenta un contesto socio-economico di livello medio con l'incidenza degli studenti a
cittadinanza non italiana che si è ridotta negli ultimi anni. Sono presenti gruppi di studenti con provenienza
socio-culturale differente (Rom, Sinti e Caminanti) e con provenienza da paesi appartenenti e non all'area
latina.
Ciò permette un processo di interazione e confronto tra le differenti culture presenti nell'istituto. Le famiglie
in generale interagiscono con la scuola in modo propositivo con iniziative anche collettive.
La presenza di studenti provenienti da realtà socio-culturali differenti porta quindi ad una diversificazione
dell'offerta educativo-didattica.
Sul territorio si nota la mancanza dei servizi istituzionali di supporto alla famiglia, questo fa si che nei casi di
difficoltà delle famiglie venga completamente delegata alla scuola la crescita educativa e cognitiva dei
minori.
6
CONTESTO SOCIO-CULTURALE:
VINCOLI ED OPPORTUNITÀ
L’I.C. Castelverde insiste su di un contesto socio-culturale caratterizzato dai seguenti elementi:
GLI INIZI: intorno agli anni ’50 un gruppo di famiglie marchigiane trasferitesi nella nella campagna a est
di Roma, zona “Castellaccio” e “Ovile”, conosciute oggi come Castelverde e Villaggio Prenestino,
organizzarono delle cooperative agricole per lavorare la terra, iniziando ad attivarsi per poter creare e
ottenere tutti quei servizi necessari per una vita dignitosa: case, strade, acqua, elettricità, chiesa, scuola.
LA PRIMA SCUOLA: Nel 1959 fu creato il piccolo plesso di scuola elementare presso Osa e poco dopo la
costruzione della chiesa presso Castelverde, il parroco di allora, grazie alle offerte dei fedeli, costruì dei
locali antistanti la chiesa e li adibì a scuola elementare.
IL QUARTIERE CRESCE: dopo anni di continue lotte e proteste da parte dei cittadini e vista la crescita
demografica del quartiere, il comune si impegnò a creare i primi edifici scolastici.
Nel frattempo prese in affitto da un privato la palazzina di Via Catignano dove vennero sistemate classi di
scuola elementare e media.
NASCE IL 125°: Solo nel 1975 fu inaugurata la scuola elementare di Via Città Sant’Angelo con
l’intitolazione di 125° Circolo Didattico.
Il plesso di Scuola Media “Falcone“ nel 2000 invece fu accorpato alla scuola media “Rossini”, con sede in
Via Fosso dell’Osa, fino al 2010.
Dagli anni ’70 Castelverde ha inglobato un vasto territorio periferico in continuo sviluppo demografico e
urbanistico e si è assistito anche alla nascita del plesso di Corcolle e di San Vittorino.
Fino a pochi anni fa i plessi del 125° Circolo erano così suddivisi:
SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA
Via Città Sant’Angelo
Corcolle Via Spinetoli
Osa
Via Catignano
Via Città Sant’Angelo
Corcolle Via Spinetoli
San Vittorino
IL DIMENSIONAMENTO: nel 2010, a seguito del dimensionamento delle istituzioni scolastiche di Roma
e provincia in cui sono stati fissati i parametri (numero degli alunni, complessità delle istituzioni) per il
riconoscimento dell‘autonomia alle scuole pubbliche italiane, è stato delegato agli Enti Locali il compito di
procedere alla razionalizzazione della rete scolastica nel proprio territorio, il 125° Circolo Didattico è
diventato Istituto Comprensivo Castelverde staccandosi dai plessi di Corcolle e San Vittorino e accorpando a
sé la scuola secondaria di I grado di Via Città sant’Angelo.
7
UNA SCUOLA NUOVA PER LA PRIMARIA: nel 2012 con la costruzione di un nuovo edificio
scolastico in Via Massa San Giuliano è stata lasciata la palazzina di Via Catignano, sede di scuola primaria a
tempo modulare, e si è assistito al trasferimento di parte delle classi della suddetta sede all’edificio di Via
Città Sant’Angelo e parte nella nuova sede.
Tutte le classi di Via Città Sant’Angelo a tempo pieno invece sono state trasferite nel nuovo edificio di Via
Massa San Giuliano.
UNA SCUOLA NUOVA PER L’INFANZIA: nel 2014 dopo la costruzione di un nuovo edificio per la
scuola dell’infanzia in Via Rosciano le tre sezioni del tempo pieno che avevano sede in Via Citta’
Sant’Angelo sono state trasferite nella nuova struttura e al loro posto sono state aperte altre tre sezioni a
tempo ridotto.
SITUAZIONE ATTUALE: ad oggi l’Istituto Comprensivo ubicato nel quartiere di Castelverde, VI
Municipio del Comune di Roma, comprende i seguenti plessi:
SCUOLA DELL’INFANZIA
Via Città Sant’Angelo
Via Rosciano
SCUOLA PRIMARIA
Via Massa San Giuliano
Via Città Sant’Angelo
Osa
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Via Città Sant’Angelo
infanzia
primaria
secondaria
Il tessuto sociale, già abbastanza eterogeneo, negli ultimi anni ha subito ulteriori modifiche per l’ arrivo di
alloggi popolari e per l’ormai numerosa presenza di cittadini migranti ben radicati nel territorio.
Attualmente il bacino di utenza comprende un territorio in via di sviluppo urbanistico e demografico che
abbraccia i quartieri di:
1. Castelverde,
2. Valle Castiglione,
3. Fosso San Giuliano,
4. Lunghezzina 2,
un vasto territorio con realtà diversificate un cui spesso si riscontra una carenza di servizi e spazi urbani e
una insufficiente disponibilità di luoghi di giochi e creatività.
8
In tempi recenti in questa zona sono nati numerosi asili nido privati e inoltre nel 2012 è stato inaugurato il
Nuovo Liceo Statale (Classico, Linguistico, Scientifico) succursale del Liceo Amaldi, che ogni anno accoglie
tantissimi ragazzi della zona.
Il nostro Istituto dopo aver analizzato la realtà sociale, accolto i bisogni dell’utenza e dopo aver acquisito i
risultati delle competenze di base, programma le sue attività curricolari, di laboratorio, e progettuali tese a
promuovere occasioni educative e di incontro per consentire a ciascun alunno di diventare protagonista del
proprio percorso di crescita.
SI propongono le seguenti finalità:
• migliorare le capacità relazionali e comunicative
• acquisire una maggiore conoscenza e accettazione del sé e rafforzare l’autostima
• migliorare ed ampliare le capacità relazionali e comunicative con le realtà presenti sul
territorio con cui l'Istituto interagisce
• acquisire modelli comportamentali adeguati ai diversi contesti, interiorizzando il rispetto
delle regole su cui si fonda la vita comunitaria
• realizzare la piena integrazione nella comunità scolastica
• operare scelte autonome e consapevoli in funzione del futuro anche occupazionale
• formare la propria identità culturale e sociale in armonia con lo sviluppo multiculturale del
contorno sociale.
Opportunità
Il contesto socio-economico e culturale di provenienza degli studenti che frequentano la nostra scuola è
eterogeneo, si evidenzia una marcata presenza di famiglie economicamente svantaggiate, di diversa
origine sia nazionale che internazionale e, soprattutto per il plesso di Osa, una incidente percentuale di
alunni di etnia ROM. La diversità rappresenta una grande risorsa educativa cosi come la grande
partecipazione e la presenza sul territorio di associazioni culturali, sportive e di volontariato molto attive
che possono dialogare con l’ISA, che si porrà verso di essere con un ascolto pro-attivo, nella
progettazione delle attività.
Vincoli
La scuola, nell'espletamento delle sue funzioni, è vincolata da diversi fattori:
Il numero ancora limitato dei genitori che partecipano in modo consapevole, attivo e costante alla
vita scolastica aldilà delle esigenze dei propri figli.
La presenza nell'Istituto di alunni con difficoltà comportamentali, relazionali e sociali.
L'insufficienza nella scuola di spazi attrezzati quali aule-laboratori (scientifici, artistici, teatrali,
manipolativi) sia per la Sc. Primaria che per a Sc. Secondaria di I grado;
L’affollamento sia nelle aule, che negli edifici scolastici, che porta a rendere sempre più complessa
l’organizzazione didattica delle attività.
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CHI SIAMO: L’IDENTITÀ ORGANIZZATIVA
Gli alunni
SCUOLA DELL’INFANZIA DI VIA ROSCIANO 73
SCUOLA DELL’INFANZIA DI VIA CITTA’ S. ANGELO 126
TOT. ALUNNI SCUOLA INFANZIA 199
SCUOLA PRIMARIA MASSA SAN GIULIANO 443
SCUOLA PRIMARIA CITTA’ S. ANGELO 189
SCUOLA PRIMARIA OSA 61
TOT. ALUNNI SCUOLA PRIMARIA 693
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO CITTA’ S. ANGELO 332
TOT. ALUNNI SC. SECONDARIA di Primo Grado 332
TOT. ALUNNI ISTITUTO COMPRENSIVO 1224
SEZIONI/CLASSI
SCUOLA DELL’INFANZIA VIA ROSCIANO 3
SCUOLA DELL’INFANZIA DI VIA CITTA’ S. ANGELO 6
TOTALE SEZIONI SCUOLA INFANZIA 9
SCUOLA PRIMARIA MASSA SAN GIULIANO 19
SCUOLA PRIMARIA CITTA’ S. ANGELO 9
SCUOLA PRIMARIA OSA 5
TOTALE CLASSI SCUOLA PRIMARIA 33
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO CITTA’ S. ANGELO 18
TOTALE CLASSI SCUOLA SECONDARIA di Primo Grado 18
TOTALE SEZIONI/CLASSI DELL’IST. COMPRENSIVO 60
10
I Docenti
DOCENTI
DI
CLASSE SOSTEGNO I.R.C.
TOTALE
DOCENTI
SECONDARIA di Primo Grado CITTA’ S.
ANGELO 32 8 1 41
PRIMARIA MASSA S. GIULIANO 34 8
3 (1 con OSA -1
con CSA)
45
PRIMARIA CITTA’ S. ANGELO 14 3+12h 1
1 con CSA) 18+12h
PRIMARIA OSA 6 1 1 (CON M.S.G.)
8
SCUOLA INFANZIA ROSCIANO 6 5 1 12
SCUOLA INFANZIA CITTA’ S. ANGELO 6 5 1 12
Dirigente e Personale amministrativo
DIRIGENTE SCOLASTICO
DSGA
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI 6
COLLABORATORI 14
11
Gli Orari
Scuola dell'Infanzia
VIA ROSCIANO Ingresso dalle 8.00 alle 8,45
VIA ROSCIANO uscita dalle 15,30 alle 16,00
CITTA’ S. ANGELO ingresso dalle 8.00 alle 8,45
CITTA’ S. ANGELO uscita dalle 12,30 alle 13,00
Scuola PRIMARIA MASSA SAN GIULIANO tempo PIENO
LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI'
Ingresso 8.30 8.30 8.30 8.30 8.30
Uscita 16.30 16.30 16.30 16.30 16.30
Scuola PRIMARIA MASSA SAN GIULIANO tempo RIDOTTO
LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI'
Ingresso 8.30 8.30 8.30 8.30 8.30
Uscita 13.30 13.30 13.30 13.30 12.30
È previsto un rientro settimanale con uscita alle 16,30 diverso per ogni classe
Scuola PRIMARIA OSA tempo RIDOTTO
LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI'
Ingresso 7.55 7.55 7.55 7.55 7.55
Uscita 13.30 13.30 13.30 13.30 13.30
Scuola Secondaria di I grado CITTA’ S. ANGELO
Ingresso 8.00
Uscita 14.00
Orario per STRUMENTO Dalle 14,30 alle 18,30
12
ORARIO DI RICEVIMENTO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO : Prof. LIETO ATTILIO
ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO DELL’UFFICO SEGRETERIA
Nel periodo di svolgimento delle attività didattiche
ANTIMERIDIANO POMERIDIANO
UFFICIO ALUNNI (ass. amministrativi ALIBRANDI Nadia, BERNARDINI Rita)
LUNEDI
MERCOLEDI
VENERDI
Dalle ore 7,30 alle ore 9,30
Plesso Secondaria Città
Sant’Angelo
MARTEDI
GIOVEDI
Dalle ore 14,50 alle ore 16,50
Plesso Secondaria Città
Sant’Angelo
UFFICIO PERSONALE (ass. amministrativi Martinoli Liliana, Fioravanti Flavia)
LUNEDI
VENERDI
Dalle ore 10,30 alle 13,30
MARTEDI Dalle ore 14,00 alle 16,00
N.B.: nei periodi di sospensione delle attività didattiche gli uffici effettuano orario di sportello solo
antimeridiano.
ORARIO DI RICEVIMENTO DEL D.S.G.A: MAGISTRI BARBARA
Il Dirigente Scolastico riceve previo appuntamento telefonico o tramite richiesta da inviare alla sua mail:
La Dirigente dei Servizi Amministrativi riceve:
LUNEDÌ dalle 10 alle 12
MERCOLEDÌ dalle 13,30 alle 15,30
VENERDÌ dalle 10 alle 12
13
FINALITÀ GENERALI
Le finalità e gli obiettivi generali dell’I.C. Castelverde risultano da quanto previsto dalle seguenti fonti
normativo-legislative:
1. L. 53/2003 – Riforma Moratti “Delega al Governo per la definizione delle norme generali
sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione
professionale
2. Legge 59/1997 – Legge Bassanini “Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle
regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e la semplificazione
amministrativa”
3. D.P.R. 275/1999 – Regolamento sull’autonomia scolastica
1. “L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo
culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione,
formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla
domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro
il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e
con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento”
4. le Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012 della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo
5. La Legge 107/2015: Riforma del sistema educativo nazionale di istruzione e formazione adatta e
armonizza l’intera offerta formativa alle esigenze del territorio, delle famiglie e degli studenti della
scuola, con il coinvolgimento degli enti locali e delle realtà socio-economico e culturali operanti nel
territorio.
14
sviluppare le competenze
di base e le competenze
trasversali rilevate dalle
prove INVALSI;
prevenire il disagio
e la dispersione
scolastica;
favorire l’integrazione
degli alunni con Bisogni
Educativi Speciali
potenziare le
eccellenze
promuovere sani
stili di vita
veicolare
l’integrazione con il
territorio;
15
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
La scuola è spazio di incontro e di crescita di persone. Essa è il luogo dove i giovani studenti muovono i
primi passi per divenire cittadini attivi e consapevoli. In questo lungo cammino formativo, i ragazzi devono
essere accompagnati e sostenuti dalle famiglie e da coloro che operano nel mondo della scuola. Di fronte ad
un compito così delicato è di fondamentale importanza che scuola, studenti e famiglie trovino punti di
raccordo per realizzare un’alleanza educativa, fondata su valori condivisi e su un'effettiva collaborazione.
Un’educazione efficace, infatti, è il risultato di un’azione coordinata tra famiglia e scuola, nell’ottica della
condivisione di principi e obiettivi, in modo da evitare quei conflitti che hanno sempre gravi conseguenze nel
processo formativo. Tutte le componenti (insegnanti, genitori, alunni) devono impegnarsi a sviluppare un
atteggiamento sereno, positivo e propositivo verso la scuola, per evitare di creare pregiudizi e disinteresse nei
confronti di questa istituzione.
Il Patto di Corresponsabilità Educativa, quindi, vuole essere un documento attraverso il quale ogni firmatario
si dichiara responsabile dei doveri e delle azioni in relazione ai propri ambiti di competenza. Occorre che
scuola e famiglia, ciascuna nel rispetto del proprio ruolo, siano sempre collaborative, mai antagoniste e
costruiscano così un unico punto di riferimento formativo.
Si stipula il seguente Patto di Corresponsabilità Educativa, con il quale:
creare un clima comunicativo efficace ed efficiente;
tendere al raggiungimento degli obiettivi prefissati nel processo educativo;
rendere espliciti i comportamenti che insegnanti, genitori ed alunni si impegnano a concretizzare
in ambito scolastico, chiarendo ruoli, compiti e funzioni.
Il patto corresponsabilità regola l’attività didattica, quindi i processi di insegnamento-apprendimento,
tramite un realistico progetto educativo, reso chiaro e condiviso.
I DOCENTI della scuola si impegnano a:
Favorire il clima di fiducia necessario al benessere psico-fisico dei bambini, alla crescita della persona,
all’apprendimento;
Promuovere atteggiamenti e comportamenti per sostenere una buona convivenza civile, l’educazione alla
responsabilità, all’impegno e al pensiero critico;
Guidare gli alunni nei diversi processi formativi, fornendo loro idonei strumenti;
Formulare programmi di insegnamento e realizzare percorsi che forniscano agli alunni le abilità di base
delle discipline e del metodo di studio;
Mettere in atto interventi possibili per affrontare le difficoltà degli alunni, per sviluppare le loro
potenzialità, pianificando attività utili allo sviluppo degli apprendimenti, con le risorse a disposizione;
Tenere informate le famiglie sull’andamento scolastico dei bambini, sul comportamento e sulle relative
valutazioni.
LE FAMIGLIE degli alunni si impegnano a:
16
Rispettare il ruolo educativo del docente, le metodologie e strategie di insegnamento;
Rispettare tutto il personale operante nella scuola;
Comunicare agli insegnanti le informazioni utili per una buona riuscita del lavoro scolastico e della
relazione educativa;
Collaborare con la scuola, nel sostenere la validità delle regole di convivenza civile, per favorire
l’assunzione di impegno e responsabilità degli alunni;
Partecipare a riunioni, colloqui , incontri previsti dall’organizzazione scolastica;
Sostenere i bambini nell’organizzare gli impegni scolastici;
Prendere puntualmente visione delle comunicazioni inviate dalla scuola, apponendo la firma;
Rispettare gli orari di entrata ed uscita della scuola di pertinenza.
GLI ALUNNI si impegnano a/ad:
Essere educati e rispettosi nei confronti dei compagni e di tutto il personale della scuola, per
contribuire alla costruzione di un ambiente scolastico attivo, propositivo e disteso;
Accogliere, accettare ed aiutare i compagni , per crescere coltivando i valori di integrazione e di
solidarietà;
Ascoltare le spiegazioni ed i consigli degli insegnanti, per affrontare le attività scolastiche con
impegno, responsabilità e cura;
Seguire le norme ed i tempi che regolano la vita scolastica, per coltivare atteggiamenti di
convivenza civile;
Avere cura delle proprie ed altrui cose, di ambienti, arredi e materiali scolastici, per sentirsi parte
attiva e responsabilizzata della comunità-scuola.
17
SCUOLA DELL’INFANZIA “VIA CITTA’ SANT’ANGELO”
CHI SIAMO
Ubicazione e Struttura
La Scuola dell’Infanzia è ubicata all’interno dello stesso cortile dove affacciano sia la Scuola Primaria che la
Scuola Secondaria. La costruzione della struttura risale agli anni ‘70 quando venne inaugurato il 125°
Circolo Didattico, insieme alla Scuola Elementare, alla Direzione Didattica e alla Segreteria. L’edificio è a
due piani. Nel piano superiore è presente la Scuola Primaria. Nel piano inferiore è presente un grande
atrio che da sempre è stato condiviso da tutti e due gli ordini di scuola per svolgere attività varie di
psicomotricità, recite, mostre, teatro a scuola, ecc. Nella parte riservata alla Scuola dell’Infanzia ci sono sei
sezioni che sono disposte lungo un corridoio a forma di L; alla fine del quale c ’è una porta che funge sia da
uscita di emergenza che per accedere nel retro del cortile dove è presente un piccolo parco giochi.
All’esterno della struttura è presente un campetto sportivo di uso comune alla Scuola dell’Infanzia ,
Primaria e Secondaria in cui si svolgono attività motoria e tornei quando il tempo lo permette e nella bella
stagione.
Orario
Le 6 sezioni della Scuola dell’Infanzia sono a tempo ridotto.
L’orario di entrata è dalle 8:00 alle 8:45. L’orario di uscita è dalle 12:30 alle 13:00
Docenti:
Sezione Docente I.R.C.
Sezione D Frangella, Puoti Bortone
Sezione E Casali, Coronella Bortone
Sezione F Ridori, Ambrosino Bortone
Sezione G Primasso, Ambrosino Bortone
Sezione H Costante, Passarello Rispoli
Sezione I Veronese, Colla Rispoli
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SCUOLA DELL’INFANZIA “VIA ROSCIANO”
CHI SIAMO
DESCRIZIONE DEL PLESSO :
La scuola viene inaugurata nel settembre del 2014 con lo spostamento delle 3 sezioni a tempo pieno della
scuola di Via Città S. Angelo.
In questo edificio sono situate 3 sezioni a tempo pieno
Orario
Orario entrata: 8’00 - 8’45. Orario uscita: 15,30 - 16,00.
Docenti:
Sezione Docente I.R.C.
Sezione A Rossi Roberta Lucioli Loredana, Coronella Bortone
Sezione B Quirini Elisabetta Viotti Maria, Di Bona Barbara Bortone
Sezione C Sorione Anna Grazia Zanini Ornella Gallo Letizia Bortone
Le insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e
creano occasioni e progetti di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno
scoprendo. L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori permette al bambino di
approfondire e sistemizzare gli apprendimenti e di avviare processi di simbolizzazione e formalizzazione.
Nel progetto educativo didattico della scuola dell’infanzia vengono programmati alcuni momenti di
partecipazione e condivisione delle altre insegnanti di plesso.
19
SCUOLA PRIMARIA “MASSA SAN GIULIANO”
Orario
La scuola primaria rimane aperta secondo l’orario scolastico dalle ore 8,30 alle ore 16,30. Gli orari si
alternano secondo due modalità:
1. tempo ridotto: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13,30 con un rientro pomeridiano fino alle ore
16,30;
2. tempo pieno: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle ore 16,30
AULA UTILIZZO
Laboratorio informatico
(postazioni PC e LIM)
Attività laboratoriali di tecnologia e informatica, inglese o disciplinari
Palestra Attività motorio-sportive
Aula magna Rappresentazioni teatrali, assemblee e seminari
Biblioteca Sala lettura, prestito libri
CHI SIAMO
LA STRUTTURA
La scuola primaria è ubicata in un edificio di recente
costruzione inaugurato nel 2012. All’esterno è circondato
da un ampio giardino che confina con un campetto
attrezzato polivalente per le attività sportive.
All’interno dell’edificio sono ospitate 16 classi che oltre
alle aule (molte delle quali fornite di LIM) possono
utilizzare diversi spazi attrezzati per svolgere attività
trasversali e multidisciplinari. La scuola è dotato di
refettorio interno e di un servizio di pre-scuola e di
trasporto.
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Docenti
CLASSE DOCENTI I.R.C. ORARIO
TEMPO
MODULO
I E Compagnoni, Del Prete Massimini 8.30/13.30
I F Compagnoni, Romano Remoli 8.30/13.30
I G Romano, La Tona, Remoli 8.30/13.30
V G Cicco, Palazzesi, Tomba Remoli 8.30/13.30
V H Cicco, Palazzesi, Cavaliere, Cremona, Remoli 8.30/13.30
TEMPO
PIENO
I A Fini, Emili, D’Agostino 8.30/16.30
I B Alfarano, Baldini, Remoli 8.30/16.30
I C Gobbato, Scarozza Remoli 8.30/16.30
I D Fullone, Corpolongo Remoli 8.30/16.30
II A Retattino, Romano D’Agostino 8.30/16.30
II B De Santo, Caglioti, Panebianco Remoli 8.30/16.30
II C Corsaro, Costante Remoli 8.30/16.30
II D Ferrara, Calello, Pallante Remoli 8.30/16.30
III A Giordani, Cavaliere, D’Agostino 8.30/16.30
III B Panebianco, Veroli Remoli 8.30/16.30
IV A Tranquilli, Tomba D’Agostino 8.30/16.30
IV B Buttinelli, Callipo, D’Agostino 8.30/16.30
V A Innocenti, Di Stefano D’Agostino 8.30/16.30
V B Carocci, Borromeo Remoli 8.30/16.30
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PLESSO VIA CITTA’ S. ANGELO
ORARI
La scuola primaria rimane aperta secondo il calendario scolastico dalle ore 8,15 alle ore 16,15. Gli orari si
alternano secondo due modalità:
1. tempo ridotto: dal lunedì al venerdì dalle 8,15 alle 13,15 con un rientro pomeridiano settimanale fino
alle ore 16,15;
2. tempo pieno: dal lunedì al venerdì dalle 8,15 alle ore 16,15
DOCENTI
CLASSE DOCENTI I.R.C. ORARIO
TEMPO
MODULO
II E Cenci, Sferrazza, Musto Massimini 8.15/13.15
II F Cenci, Raucci Massimini 8.15/13.15
II G Raucci, Sapochetti Massimini 8.15/13.15
III E Fernandez, Di Giovanni, Olevano Massimini 8.15/13.15
III F
Fernandez, Di Giovanni, Santoni, Di
Giacomo
Massimini 8.15/13.15
IV E Olevano, D’amico, Monti Massimini 8.15/13.15
IV F D’Amico, Santoni, Monti Massimini 8.15/13.15
TEMPO
PIENO
III C Cannata, Musto Massimini 8.15/16.15
III D Angeletti, Soligo, Di Prisco, Pinci Massimini 8.15/16.15
IV C Mariani, Di Prisco Massimini 8.15/16.15
CHI SIAMO
LA STRUTTURA
La scuola primaria è ubicata in un edificio circondato da un
cortile e da un giardino che viene condiviso per le attività da
svolgere all’aperto con la scuola dell’infanzia (situata nello
stesso plesso della scuola primaria) e la scuola secondaria di 1°
grado.
La didattica classica è supportata dall’utilizzo del PC in ogni
classe, delle LIM in due aule. Nel corso dell’anno scolastico in
corso verrà allestita anche una biblioteca di plesso per il
prestito agli alunni.
L’attività motorio-sportiva viene svolta nella palestra sita
nell’edificio della scuola secondaria limitrofa al plesso.
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PLESSO OSA
ORARI
La scuola primaria rimane aperta secondo l’orario scolastico dal lunedì al venerdì dalle ore 7,55 alle ore
13.30
DOCENTI
CLASSE DOCENTE IRC
1° I Esposito, Serranti, D’Agostino
2 I° Storti, Esposito, Serranti, Censi D’Agostino
3° I Scarcella, Storti, Doddi, D’Agostino
4° I Frasca, Scarcella, D’Agostino
5° I Doddi, Serranti, Frasca, D’Agostino
CHI SIAMO
LA STRUTTURA
La scuola primaria di V, Fosso dell’Osa è stato il primo
edificio scolastico del quartiere Castelverde fin dal 1959.
L’edificio è composto da un unico piano che ospita 5 classi a
tempo modulo, dalla prima alla quinta I, è circondato
esternamente da un giardino ed è dotato di rampe di accesso
per alunni diversamente abili. Le classi usufruiscono per il
supporto alla didattica di alcuni PC e di una biblioteca di
plesso.
23
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “CITTA’ S.ANGELO”
ORARI
La scuola rimane aperta dalle ore 8:00 alle ore 14:00, per le attività curricolari di tutte le sezioni, e dalle ore
14:30 alle ore 18:30, per le lezioni di strumento.
AULA UTILIZZO
Laboratorio di arte e scienze Approfondimenti tematici ed esperimenti legati alle due materie
Aula di percussioni Lezioni di strumento
Aula informatica Attività di orientamento
Aula H Attività differenziate
Palestra Attività motoria
Chi siamo
LA STRUTTURA
La scuola media è costituita da un unico edificio circondato da
un ampio giardino, che viene condiviso con gli altri ordini di
scuola del plesso e viene utilizzato per le diverse attività di
didattica all'aperto, in cui è presente un campo attrezzato per
svolgere alcune discipline sportive.
All'interno dell'edificio sono presenti 15 aule, in cui vengono
svolte le lezioni frontali delle diverse discipline, 3 bagni per gli
alunni e 3 per le alunne, 4 al piano terra e 2 al primo piano, 1
sala professori, in cui si svolgono anche gli incontri con i
genitori, e 5 aule per le attività di didattica integrativa.
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DOCENTI
DOCENTE Materia Classe
ANGELINI MARA MAT B
ARPA MARIA SPA A-E
AZZARITI ADDOLORATA S M A-B-C
BERARDI SARA ITA+S+G 1C 2C
CALVO BEATRICE GEO 2E
CANDIROLO FABIANA GEO 2C 2D
CARESTA MARIA PIA ITA+S+G 2B 3C
CATALDI ANTONIO IRC A-B-C-D-E
CATINI LUANA ITA
CAVALIERE MAT 3D
COCCIA MARIKA S M D E
COSTANESI GIULIA MAT 1D 2D
CRESCENZO MARIA ITA 1A 2A 1B 2B 1E
COMMISSO MARIO MAT E
DIDOMENICANTONIO ROMINA MAT A
FERRANTI MANUELA SPA B -C-D
GAGLIARDI FEDERICO ITA+S+G 2E 3E
GIANNINI ELISA MAT C
IACOPINO MARIA ITA+S+G 3A-1A
MAURONI FRANCO MUS D 1E 3E
MEOGROSSI CARMELA ITA+S+G 3D-2D
MONTANI ANDREA ARTE E
PANETTA CRISTINA ING E
PERLUIGI FRANCESCO TEC A-C-D
PLATAMONE ARTE D
PRIMERANO ANTONELLA INGL B-C
PROIETTI ITA+S+G 1B 3B
RICCHIO ANTONY ING A D
RICCI SILVIA ARTE A-B-C
TETTI MASSIMO TEC B-E
TALONE ROSARIA MUS A-B-C
TRIZIO ANTONIO MUS 2E
CIAPPETTA MANUEL SOS
CINIGLIO ANNAMARIA SOS
CLEOFE MARIA SOS
COSTANESI GIULIA SOS
FEROCI ANDREA SOS
LIJOI ANTONIO SOS
MAZZOLA SOS
SIMONCINI MARIA TERESA SOS
LUPI MASSIMO FLAUTO
GRECO MAURIZIO CHITARRA
DANELLA MANUELA PIANOFORTE
LAURI VALENTINA PERCUSSIONI
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PROPOSTE E PARERI PROVENIENTI DAL TERRITORIO E DALL’UTENZA
La Scuola non costituisce l'unica agenzia formativa del territorio, essa si deve pertanto attivare con tutti i
mezzi per raggiungere, nel proprio operato, una effettiva integrazione con tutte le Istituzioni che abbiano
competenze nel settore. Mantenere rapporti con le varie Istituzioni costituisce uno dei requisiti indispensabili
per una più completa ed efficace esplicitazione dell’identità del nostro Istituto e per la promozione di
iniziative di coinvolgimento progettuale su obiettivi comuni e coerenti. Tali iniziative necessitano di capacità
di innovazione, creatività e adattamento che promuovano metodi e atteggiamenti propri di un ruolo
professionale in grado di progettare la propria idea di scuola e di mettere in atto le azioni per realizzarla.
Nella fase di ricognizione preliminare alla stesura del Piano, sono stati sentiti rappresentanti del territorio e
dell’utenza che si sono impegnati ad intervenire nel triennio di progettazione. In particolare per l’a.s.
2016/17 il Dirigente Scolastico Prof. Attilio Lieto ha provveduto ad emanare un invito per la presentazione
di proposte progettuali inerenti il PDM dell’I.C. Castelverde agli enti territoriali (Prot. 4436/B18 del
28/09/2016).
Tante le progettualità proposte, tra gli altri su segnala la presenza al fianco della scuola de:
COMITATO DI QUARTIERE: i componenti del Comitato sono sempre attivi e partecipi con il mondo
della scuola, luogo aggregante del quartiere. Le loro proposte sono orientate al raggiungimento di una
maggiore sensibilità verso la legalità e il rispetto dell’altro.
COMITATO GENITORI: collabora con la scuola a supporto di iniziative di diversa natura, in particolar
modo sulla sensibilizzazione verso una corretta alimentazione.
UCI CINEMA: offre all’Istituto la possibilità di visionar film rispondendo alle scelte dei docenti
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IL PIANO DI MIGLIORMANENTO
(PDM)
I.C. CASTELVERDE – ROMA
A.S. 2016/2017
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare
nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.
(Marcel Proust)
Qualunque viaggio apre alla scoperta di nuovi mondi che ci arricchiscono mettendoci
in discussione. Il risultato di tutto questo è l’avere un nuovo punto di vista sulle cose, è
l’avere nuovi occhi.
LA SCUOLA CAMBIA… SI CRESCE INSIEME
27
INTRODUZIONE
RELAZIONE TRA RAV, PDM E PTOF
Il Piano di Miglioramento è il documento attraverso il quale la Scuola pianifica il suo percorso di
miglioramento per il raggiungimento dei traguardi connessi alle priorità indicate nel RAV. Per agire in
maniera efficace sulla complessità dell’Istituzione scolastica esso prevede interventi che si collocano su
due livelli: quello delle pratiche educative e didattiche e quello delle pratiche gestionali
organizzative.
LA SCUOLA CAMBIA… SI CRESCE INSIEME
Con il macro Progetto d’Istituto la scuola:
definisce l’impianto gestionale di tutte le attività progettuali proposte e deliberate per l’anno scolastico 2016/2017;
legittima la sua azione formativa con attività progettuali che arricchiscono l’apprendimento oltre il curricolo;
ispira la sua azione scolastica e formativa ai seguenti principi: centralità della persona - libertà e uguaglianza delle
opportunità - cittadinanza responsabile - dialogo e confronto nel rispetto delle differenze - solidarietà e
cooperazione - accoglienza e integrazione degli studenti stranieri e/o con bisogni educativi speciali;
dichiara le finalità: aprire la scuola al territorio creando un luogo di riferimento per bambini e ragazzi e fornendo un
servizio sociale durante l’anno scolastico con il pre/post scuola; offrire una progettualità, che concorre alla
formazione culturale, mediante attività articolate in indirizzi di tipo, espressivo- manipolativo, di potenziamento,
sportivo, musicale, teatrale; promuovere oltre alla progettualità in orario curricolare anche quella oltre l’orario
scolastico per avere più tempo per apprendere ed apprendere in modo diverso; valorizzare le attitudini, le
aspirazioni, le potenzialità di ciascuno; sviluppare processi personali di formazione e un apprendimento autonomo;
rafforzare la motivazione favorendo azioni di orientamento e di ri-orientamento;
alimenta ed incentiva la qualità della formazione complessiva, la qualità della crescita culturale personale degli alunni oltre le discipline ampliando l’offerta formativa con la consapevolezza del ruolo che la scuola deve avere come centro territoriale di cultura, di incontro, di svago e di intrattenimento;
integra ed arricchisce i percorsi didattici disciplinari;
ottimizza e valorizza in primis le risorse umane e professionali interne;
coinvolge il maggior numero possibile di alunni.
Con l’anno scolastico 2015/2016 entra in vigore, per alcune parti importanti, la legge di riforma del sistema
scolastico n.107/15.
Il nuovo PTOF, la certificazione delle competenze, la didattica laboratoriale, diventano elementi centrali del
cambiamento e del rinnovamento finalizzati a far diventare la scuola una comunità nella quale ciascuno
valorizza se stesso, un cantiere per sperimentare e verificare, vagliare i saperi, fare ricerca, lavorare in un
contesto cooperativo, collaborativo, fortemente comunitario e soprattutto creativo.
E’ necessario, invece, cambiare verso e centrare la didattica sull’atto dell’apprendere.
Per innovare le metodologie didattiche in relazione a quanto richiesto dalle Indicazioni Nazionali ma
soprattutto per rendere reale il cambiamento è necessario uscire da un’ottica di rigidità sia del sistema sia dei
singoli insegnamenti e proiettare il lavoro didattico verso la flessibilità, la progettazione e riorganizzazione
intesa in termini di spazio, tempo, modalità di raggruppamento degli allievi, impiego delle risorse
professionali.
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LA SCUOLA CAMBIA ...
si cresce INSIEME
( tempi- spazi- attività)
PROGETTI POTENZIAMENTO
h 8,30 - 16,30
Arricchimento degli apprendimenti
Accoglienza: Italiano come L2
Recupero degli apprendimenti
ESPRESSIVA RICERCAFORMAZIONE
Sport a scuola Progetto CONI
1. In classe con il tablet 2. Classe 2.0
Frutta nelle scuole
Siamo quello che mangiamo
(Istituto zooprofilattico)
1. Didattica in lingua inglese (uso del glossario in lingua)
2. Biblioteca
3. HELLO my friend
4. Datemi un pennello
5. Armonie d’incanto 6. “Un ponte di fiabe”-
Laboratorio di attività interculturali
7. “Insieme a scuola è già una festa!!!!
8. Reporter ....on line 9. The help
Cresciamo insieme Scuola presente
Istruzione domiciliare
SCIENZE E SALUTE INCLUSIONE TECNOLOGICA E MULTIMEDIALITÀ
PROGETTI CURRICOLARI
h 8,30 - 16,30
macroaree
Teatro e Musica: Progetto Scuola InCanto
“Il Flauto Magico”
Progetti in collaborazione con enti esterni
Imparare Costruire Crescere
PROGETT ENTI ESTERNI
CURRICOLARI
EXTRACURRICOLARI
Programma il futuro ( MIUR- CINI)
PNSD
Creazione di soluzioni innovative
29
SEZIONE 1 - OBIETTIVI DI PROCESSO PIÙ RILEVANTI E NECESSARI
Premessa
Si riportano di seguito le priorità e la descrizione dei traguardi individuate nel RAV.
Le priorità si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo
attraverso l’azione di miglioramento.
Le priorità che la scuola si pone riguardo agli esiti degli studenti nelle specifiche sono:
ESITI DEGLI
STUDENTI
DESCRIZIONE DELLA PRIORITA' DESCRIZIONE DEL
TRAGUARDO
Risultati nelle prove
standardizzate nazionali
1. Miglioramento degli esiti in riferimentoalla
media nazionale
2. Riduzione della varianza tra le
classi
3. Diminuzione di studenti che si
collocano nel livello 1 e 2
1. Ottimizzare curricolo e valutazione.
2. Batterie di prove uguali per classi aperte.
3. Lavoro a classi aperte
1. Riduzione della varianza tra le
classi
Risultati a distanza 1. Ottimizzare consiglio orientativo
(partecipazione attiva di famiglie e
studenti).
2. Monitoraggio costante di risultati.
1. Riduzione nel triennio del 50%
delle iscrizioni non consigliate,
1. Intensificare ed istituzionalizzare i rapporti
con le scuole di II grado
1. Riduzione nel triennio del 50%
delle iscrizioni non consigliate
La tabella evidenzia i traguardi previsti a lungo termine (3 anni), che rappresentano le mete a cui la
scuola tende nella sua azione di miglioramento e che articolano in forma osservabile e/o misurabile i
contenuti delle priorità dichiarate
PASSO 1 – VERIFICARE LA CONGRUENZA TRA OBIETTIVI DI PROCESSO E
PRIORITÀ/TRAGUARDI.
Secondo quanto previsto dal nuovo Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di
istruzione e formazione ai fini dell’implementazione del Piano di miglioramento della qualità dell'offerta
formativa e degli apprendimenti nonché della valutazione dell'efficienza e l'efficacia del sistema educativo di
istruzione e formazione (articolo 1 del decreto legislativo 19 novembre 2004, n.286, con le priorità, i
traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione e il conseguente piano di miglioramento
di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n.80)il RAV ha individuato
come criticità l’adozione di pratiche didattiche centrate ancora troppo sulla lezione frontale e su modalità di
apprendimento passivo da parte degli alunni (ascolto della spiegazione, risposta a domande, esposizione e
restituzione nella verifica) proponendo quindi come piste di miglioramento l’innovazione delle pratiche
didattiche e la sperimentazione di modelli mediati dalla ricerca per l’allestimento di ambienti di
apprendimento significativi, sfidanti e motivanti.
30
Tabella 1 – Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche ( Elenco obiettivi di processo indicati nella sezione 5 del RAV e barrare le colonne 1 e/o 2 per indicare l'attinenza di ciascuno a una o entrambe le priorità )
Nella sezione 5 del RAV la scuola ha indicato alcuni obiettivi di processo che intende perseguire per
raggiungere i traguardi connessi alle priorità.
Area di processo Obiettivi di processo
E’ connesso alla
priorità
1 2
Ambiente di
apprendimento
1. Promuovere l’utilizzo di tutti gli spazi per uso
laboratoriale.
X
2. Promuovere una didattica laboratoriale per
tutte le discipline anche attraverso gruppi di
livello e classi aperte.
X
Sviluppo e
valorizzazione delle
risorse umane
1. Revisione di un piano di formazione
obbligatoria con l’inserimento di altri
momenti specifici in itinere.
X
CONTRIBUTO DEGLI OBIETTIVI DI PROCESSO NEL RAGGIUNGIMENTO DELLE
PRIORITÀ
Per migliorare gli apprendimenti risulta indispensabile disporre di adeguati strumenti che permettano la realizzazione di azioni formative che nel concreto migliorino la didattica:
a) Utilizzare il curricolo di istituto significa realizzare in concreto le nuove Indicazioni Nazionali e promuovere i traguardi in esso presenti.
b) Condividere i percorsi tra i docenti risulta utile al miglioramento dell’offerta e alla riduzione della
varianza dei risultati tra le classi.
d) Utilizzare tutte le nuove tecnologie per migliorare e stimolare i percorsi educativi, anche attraverso l’utilizzo di tablet al posto dei libri di testo tradizionali.
e) Migliorare l’organizzazione del lavoro a scuola con un’organizzazione degli orari sempre più attenta alle
esigenze educative.
g) Definire percorsi che stimolino gli apprendimenti attraverso l’apprendimento cooperativo e una partecipazione attiva degli alunni alle attività didattiche.
31
PASSO 2 - ELABORARE UNA SCALA DI RILEVANZA DEGLI OBIETTIVI DI PROCESSO
TABELLA 2 - Calcolo della necessità dell’ intervento sulla base di fattibilità ed impatto (Al fine di calcolare la rilevanza dell’obiettivo utilizzare la tabella riportando le stime sulla fattibilità e sull’impatto e il
prodotto dei due valori numerici.)
Scala di rilevanza degli obiettivi di processo
Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di fattibilità ed impatto.
Al fine di valutare la rilevanza di ciascuno degli obiettivi di processo, si è proceduto a una stima della loro fattibilità.
Ad ogni obiettivo è stato attribuito un valore di fattibilità e uno di impatto, determinando una scala di rilevanza.
La stima dell’impatto implica una valutazione degli effetti che si pensa possano avere le azioni messe in atto al fine perseguire
l’obiettivo descritto. La stima della fattibilità si attua sulla base di una valutazione delle reali possibilità di realizzare le azioni
previste, tenendo conto delle risorse umane e finanziarie a disposizione.
Si possono considerare i punteggi da 1 a 5 come segue: 1= nullo 2= poco 3= abbastanza 4= molto 5= del tutto
Il prodotto dei due valori fornisce una scala di rilevanza degli obiettivi di processo da mettere in atto.
Tenendo conto delle valutazioni espresse nella tabella, si ipotizza un percorso che mira a fornire ai
docenti specifiche competenze metodologiche, didattiche e valutative inerenti la progettazione per
competenze finalizzata alla costruzione e condivisione di un curricolo verticale in cui l’innovazione
tecnologica e la pratica laboratoriale costituiscono un ruolo centrale in grado di creare ambienti di
lavoro accattivanti e stimolanti e di generare negli alunni apprendimenti significativi veicolati da
utilizzo di linguaggi “diversi” nelle discipline.
Area di processo Descrizione dell’obiettivo di processo Fattibilità Impatto Prodotto
Ambiente di
apprendimento
1. Promuovere l’utilizzo di tutti gli
spazi per uso laboratoriale.
4 5 20
2. Promuovere una didattica
laboratoriale per tutte le discipline
anche attraverso gruppi di livello e
classi aperte.
4 5 20
Sviluppo e
valorizzazione delle
risorse umane
1. Revisione di un piano di
formazione obbligatoria con
l’inserimento di altri momenti
specifici in itinere.
3 4 12
32
PASSO 3 – RIDEFINIRE L’ELENCO DEGLI OBIETTIVI DI PROCESSO E INDICARE I
RISULTATI ATTESI, GLI INDICATORI DI MONITORAGGIO DEL PROCESSO E LE
MODALITÀ DI MISURAZIONE DEI RISULTATI
Tabella 3 - Risultati attesi e monitoraggio (Nella colonna “indicatori di monitoraggio” esprimere un elemento su cui basare il controllo periodico del processo in atto.
L’indicatore dovrebbe essere un valore misurabile o comunque accertabile in modo univoco)
Sulla base del lavoro precedente, la scuola definisce una lista ordinata degli obiettivi di processo.
Per ciascun obiettivo vengono definiti i risultati attesi e gli indicatori su cui basare la misurazione periodica dei processi
attivati, ai fini del monitoraggio dell’efficacia delle azioni intraprese.
Tempi
Obiettivi di
processo in
via di
attuazione
AZIONI RISULTATI
ATTESI
INDICATORE DI
MONITORAGGIO
Modalità
di
rilevazione
2016
2017
2017
2018
2018
2019
Promuovere
l’utilizzo di
tutti gli spazi
per uso
laboratoriale.
a. Riorganizzazion
e spazio scuola
come spazio
flessibile e
interscambiabile.
b. Diffusione
didattica
laboratoriale
(implementazion
e laboratori e
incremento
attrezzature
tecnologiche)
Individuare
spazi e/o
riorganizzare
l’ambiente aula.
Migliorare in
modo
significativo
l’ambiente di
apprendimento.
Miglioramento
competenze
Progettualità
indirizzata alla
diffusione di una
didattica laboratoriale
Registro
delle
attività di
laboratorio
x x
Azioni Sviluppo dell’Azione
Azione let. a.
Spazi didattici ripensati e progettati per favorire e facilitare la condivisione della conoscenza, la
ricerca, la riflessione e la collaborazione.
Ambienti più articolati, organizzati e strutturati per facilitare l’accompagnamento e i differenti
tempi e ritmi di apprendimento individuale, consentendo anche l’esecuzione di attività sincrone
diverse.
Spazi policentrici e dinamici, anche privi di cattedra, ma nei quali la classica lezione frontale
trasmissiva diventa solo un momento o una breve parte dell’azione didattica, mentre largo spazio
viene lasciato ai processi comunicativi collaborativi o cooperativi, di ricerca, di brainstorming, di
rielaborazione e presentazione e dove gli studenti diventano effettivamente soggetti attivi della
propria formazione.
Allestimento di locali-aule dove il docente assume il ruolo di regista e facilitatore
dell’apprendimento.
Condivisione tra classi di aule/laboratorio.
Azione let. b. Programmare Progetti che prevedono la riorganizzazione degli spazi.
33
Obiettivi di
processo in
via di
attuazione
AZIONI RISULTATI
ATTESI
INDICATORE DI
MONITORAGGIO
Modalità
di
rilevazione
2016
2017
2017
2018
2018
2019
Promuovere
una didattica
laboratoriale
per tutte le
discipline
anche
attraverso
gruppi di
livello e classi
aperte
a. Organizzazione
di percorsi di
apprendimento
alternativi e
flessibili
(potenziamento
Setting
alternativi: Peer
education,
cooperative
learning –
classiaperte).
b. Progettazione di
laboratori
didattici aperti
per potenziare
l’ambito creativo
espressivo -
sportivo –
logico/matemati
co – CLIL -
scientifico –
musicale .
c. Progettazione di
percorsi di
apprendimento
laboratoriali che
utilizzano e
valorizzano
l’organico di
potenziamento.
d. Avvio di
interventi
compensativi nei
contesti
scolastici
maggiormente
svantaggiati
e. Sviluppo di
attività con l’uso
delle tecnologie
(Lim, PC, tablet,
Progetto
SNAPPET -
Coding)
Formulare un
orario
funzionale in
grado di
soddisfare
l’obiettivo
rilevato.
Individuare,
programmare e
lavorare per
gruppi di
livello.
Migliorare i
risultati di
apprendimento.
Favorire una
Graduale
evoluzione
delle
performance
degli alunni in
rapporto alle
strategie
didattiche di
miglioramento
attuate in ogni
ambito
disciplinare
Consentire agli
studenti di
acquisire
consapevolezza
dei propri punti
forza e
debolezza.
Cooperare
contribuendo a
“liberare ed
organizzare” le
capacità per
trasformale in
competenze
Confronto tra
docenti.
Debriefing
dipartimentale
stesso indirizzo
Numero di
dichiarazioni di
interesse e di
partecipanti alle
attività proposte.
Presenza delle
condizioni
necessarie per
l'attivazione dei
laboratori
Registro
delle
attività di
laboratorio
Prove di
verifica
x x
34
Azioni Sviluppo dell’Azione
Azione let. a.
Stesura di Progetti che indicano modelli e metodi didattici innovativi:
Modelli: instructor-centered, learner/learning team centered.
Metodi: Approccio comportamentista (apprendimento tramite rinforzo),Approccio
costruzionista, Brainstorming, Cooperative learning, Didattica breve, Didattica
laboratoriale, Discussione, Drill & Practice, Esercitazioni individuali e di gruppo,
Insegnamento individualizzato, Inquiry-based learning, Lezione frontale, Mastery
learning, Metodo autobiografico, Modellamento/apprendistato cognitivo, Peer
education, Peer tutoring, Problem solving, Project work, Ricerca sperimentale, Ricerca-
azione, Scoperta guidata, Simulazione/Role-playing, Studio di caso, Thought-based
questioning
Azione let. b.- c. - e. –
d.
Macroaree progettuali PTOF (2016/2019):
TECNOLOGICA E MULTIMEDIALITÀ
ProgettiIn classe con il tablet
Classe 2.0
Programma il futuro
La macroarea prevede progetti e interventi per la “Creazione di soluzioni innovative”, previsti nel
PNSD, che sperimentano ambienti di apprendimento on line e contenuti digitali a supporto della didattica
tradizionale soprattutto per le discipline di Italiano edi Matematica ma anche per tutte le discipline
trasversalmente e non, al fine di favorire l’ingresso dell’innovazione nei processi di
insegnamento/apprendimento e di realizzare un’esperienza guida nell’introduzione delle TIC (Tecnologie
dell’informazione e della comunicazione) nella didattica.
Due progetti prevedono la collaborazione di Enti Esterni: In classe con il tablet - Programma il
futuro.
Progetti e Destinatari :
- In classe con il tablet Classi IIB – IIC- IVA – IVE – IVF
- Classe 2.0 Classe IVB
- Programma il futuro Scuola Primaria e secondaria di I grado
Tempi: anno scolastico
ESPRESSIVA RICERCA FORMAZIONE
L’area di intervento “ EspressivaRicerca Formazione” promuove percorsi didattici diversi ma che
hanno in comune “l’informare” e il “formare” attraverso: l’inglese anche in età prescolare;più unità
didattiche svolte con la metodologia CLIL; un libro e/o un computer come ricerca, lettura e riutilizzo
di informazioni; un percorso didattico musicale che avvicina al teatro, all’opera e al canto, che spazia
da laboratori formativie e produttivi a incontri musicali in classe; per un recupero e un potenziamento
di strumentalità di base disciplinari; un ambiente stimolante per l’accesso all’informazione.
Informare e formare per migliorare l’autostima e favorire l’integrazione e la socializzazione dei
partecipanti.
Per il progettoTeatro e Musica: Scuola InCanto “Il Flauto Magico”è prevista la collaborazione di enti
Esterni e spettacolo finale, tra aprile e maggio, presso il teatro Argentina .
Progetti e Destinatari :
- Didattica in lingua inglese (uso del glossario)Scuola Primaria e Secondaria I grado
- Biblioteca Tutto L’Istituto
- HELLO my friendScuola Infanzia
- Datemi un pennelloScuola infanzia
- Armonie d’incanto Scuola secondaria I grado
- Teatro e Musica: Progetto Scuola InCanto “Il Flauto Magico” Classi IIB – IID - IIIB – VA
- “Un ponte di fiabe”- Laboratorio di attività interculturali IIIB
- Insieme a scuola è già una festa!!!!.--> N. 19 classi Plesso Massa S. Giuliano
- Reporter ....on line Scuola Secondaria I grado
- The help Plesso Osa
35
Tempi: anno scolastico
SCIENZE E SALUTE
La nuova scuola nel suo piano di miglioramento non può non inserire interventi che coniugano
temi attuali e nuove pratiche educativo-didattiche.
Il nostro Istituto, sensibile verso un'attualissima tematica quale l'educazione alla salute, mette
in atto dei progetti (CONI, frutta, Progetti interni..) volti ad educare gli alunni verso una
corretta alimentazione, una benefica attività fisica al fine di correggere e/o prevenire stili di
vita corretti che prevengano malattie moderne caratteristiche dell'infanzia e della prima
adolescenza quali l'obesità, l'anoressia.
I contenuti dei singoli progetti rappresenteranno per il docente il canale per veicolare gli
apprendimenti propri di ogni disciplinai.
Così ad esempio, l'elaborazione di una ricetta metterà in atto conoscenze e abilità di scienze,
matematica, italiano, arte e immagine... Gli alunni saranno più motivati in quanto le specificità
di ogni disciplina sono legate ad aspetti pratici e quotidiani della loro vita e non
esclusivamente alla sfera scolastica.
Progetti e Destinatari
- Frutta nelle scuolen.34 classi Scuola Primaria
- Sport a scuola:Progetto CONI n. 34 classi Scuola Primaria
- Siamo quello che mangiamo n. 34 classi Scuola Primaria
(Istituto zooprofilattico)
Tempi: anno scolastico
INCLUSIONE Nell’area “Inclusione” i progetti promuovono il diritto di essere considerato uguale agli altri e diverso
insieme agli altri. L’inclusione viene considerata come un processo, una cornice in cui gli alunni, a
prescindere da competenze, abilità, genere, linguaggio, origine etnica o culturale, possono essere
ugualmente valorizzati e forniti di uguali opportunità rimuovendo gli ostacoli che impediscono alla
persona la piena partecipazione alla vita sociale, didattica, educativa della scuola.
Progetti e Destinatari
- Cresciamo insieme Scuola secondaria I grado
- Scuola presente Classe IIB Scuola primaria
- Istruzione domiciliare Istituto
Tempi: anno scolastico
Azione let. c.
PROGETTI POTENZIAMENTO
L’ottimizzando delle risorse professionali ha permesso di realizzare il miglioramento
dell’offerta formativa, anche se non nella sua complessità, ma coerente con la progettazione
curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa, in quegli ambiti operativi che
attengono alla realizzazione del curricolo e al raggiungimento degli obiettivi prioritari
individuati nel recupero, arricchimento e accoglienza..
Progetti e Destinatari
- Recupero degli apprendimenti Scuola Primaria e Secondaria di I grado
- Arricchimento degli apprendimenti Scuola Primaria e Secondaria di I grado
- Accoglienza: Italiano come L2 Scuola Primaria
Tempi: anno scolastico
36
Obiettivi di
processo in
via di
attuazione
AZIONI RISULTATI
ATTESI
INDICATORE DI
MONITORAGGIO
Modalità
di
rilevazione
2016
2017
2017
2018
2018
2019
Revisione di un
piano di
formazione
obbligatoria con
l’inserimento di
altri momenti
specifici in
itinere.
a. Organizzazione
di percorsi
formativi
disciplinari e di
orientamento.
b. Aumento delle
proposte
didattiche
innovative.
Accrescere
l’efficienza della
Scuola.
Razionalizzare i
tempi di lavoro.
Migliore
utilizzazione delle
risorse umane.
Potenziamento
delle competenze
professionali.
Acquisizione da
parte degli
studenti dei propri
punti forza e
debolezza per una
scelta
consapevole.
Rilevamento, tramite
questionario rivolto ai
docenti,dei loro livelli
di partenza al fine di
organizzare corsi di
formazione base ad hoc
per consentire
l’acquisizione di
competenze di base
informatiche e/o
potenziare quelle già
esistenti, inerenti
comunque l’uso degli
strumenti tecnologici
già presenti a scuola.
Numero di
certificazioni e livello di
competenze conseguito
dal personale docente
Numero di scelte
consapevoli seguite nel
tempo.
Creazione di
un data base
delle
certificazioni
conseguite
Individuazion
e di un gruppo
campione
sulle scelte
effettuate
degli alunni
successivo
alla scuola
secondaria.
x x x
Azioni Sviluppo dell’Azione
Azione let. a. b.
Il Piano di formazione/aggiornamento, deliberato, in data 13 settembre 2016, dal
Collegio dei Docenti sulla base delle Direttive ministeriali, degli obiettivi del POF e
dei risultati dell’Autovalutazione di Istituto, tiene conto dei seguenti elementi:
Didattica e valutazione per competenze progettuali, valutative,
organizzative, pedagogiche e relazionali, per affrontare i
cambiamenti che la società propone per una scelta più consapevole
da parte degli alunni.
Formazione per l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Didattica di lingua inglese nella scuola primaria.
Didattica inclusiva.
Formazione e Utilizzo del registro elettronico (secondo quadrimestre)
Azione let. b. Stimolazione del corpo docenti all’utilizzo dei libri digitali;
37
SEZIONE 2 - AZIONI PREVISTE PER RAGGIUNGERE CIASCUN OBIETTIVO DI
PROCESSO
I passi di questa sezione sono ripetuti per i tre obiettivi programmati che si intende raggiungere.
PASSO 1 - IPOTIZZARE LE AZIONI DA COMPIERE CONSIDERANDONE I POSSIBILI
EFFETTI NEGATIVI E POSITIVI A MEDIO E A LUNGO TERMINE
Tabella 4 – Valutazione degli aspetti positivi e negativi delle azioni.
Decidere le azioni da compiere è un passaggio che richiede una riflessione attenta in termini di valutazione delle
potenziali opportunità e dei rischi. Occorre considerare che le azioni che si intraprenderanno potranno avere degli effetti
positivi, ma anche potenziali ricadute negative su altre dimensioni o attività nelle quali la scuola è impegnata. E’
opportuno inoltre tenere presente che gli effetti delle azioni intraprese non si esauriranno nel breve periodo, ma avranno
anche effetti di medio e lungo periodo.
1 Obiettivo di processo:
Promuovere l’utilizzo di tutti gli spazi per uso laboratoriale
Azione prevista
Effetti positivi
all'interno delle
scuola a medio
termine
Effetti negativi
all'interno delle
scuola a medio
termine
Effetti positivi
all'interno delle
scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all'interno delle
scuola a lungo
termine
Riorganizzare e
realizzare, secondo
una determinata
struttura,
laboratoriper
migliorare gli
ambienti di
apprendimento.
Razionalizzare e
migliorare gli ambienti.
Miglioramento e
potenziamento delle
dotazioni laboratoriali
Tempi
Spazi esigui
Integrazione ed
arricchimentodegli
ambienti di
apprendimento.
Acquisizione di
maggiori competenze
informatiche e
linguistiche.
Costi per la
manutenzione e il
mantenimento di risorse
aggiornate.
2 Obiettivo di processo:
Promuovere una didattica laboratoriale per tutte le discipline anche attraverso gruppi di livello e classi aperte.
Azione prevista
Effetti positivi
all'interno delle
scuola a medio
termine
Effetti negativi
all'interno delle
scuola a medio
termine
Effetti positivi
all'interno delle
scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all'interno delle
scuola a lungo
termine
Realizzare attività
laboratoriali
utilizzando linguaggi
diversi.
Miglioramento del
coinvolgimento e
motivazione degli alunni
nel processo di
apprendimento
Tempi e mezzi per la
realizzazione dei
prodotti .
Miglioramento delle
competenze comunicative
degli alunni
Integra ed arricchisce i
percorsi didattici disciplinari.
Mancata
generalizzazione delle
competenze sviluppate
Possibilità di realizzare
attività laboratoriali
trasversali
Resistenza
all’attuazione e al
confronto
Confronto tra docenti e
adeguamento ai bisogni
degli allievi
Conoscere diverse moda espressive.
Riconsiderare tempi e modi dell’ apprendimento
Superamento di
individualismi da parte
dell'alunno
Possibile resistenza
verso nuovi linguaggi
Sovraccarico di test per
alunni e docenti
38
PASSO 2 – RAPPORTARE GLI EFFETTI DELLE AZIONI A UN QUADRO DI RIFERIMENTO
INNOVATIVO
3 Obiettivo di processo:
Revisione di un piano di formazione obbligatoria con l’inserimento di altri momenti specifici in itinere.
Azione prevista
Effetti positivi
all'interno delle
scuola a medio
termine
Effetti negativi
all'interno delle
scuola a medio
termine
Effetti positivi
all'interno delle
scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all'interno delle
scuola a lungo
termine
Promuovere
l'aggiornamento e
la formazione dei
docenti
diffondendo le
opportunità
presenti e
organizzando
ulteriori corsi
all'interno
dell'istituto.
Miglioramento,
aggiornamento e
ottimizzazione
delle competenze
professionali dei
docenti
Difficoltà nel
motivare i docenti.
Positiva ricaduta
sulla qualità
dell'offerta
formativa.
Conoscenze delle
abilità e
competenze degli
alunni.
Conoscenza dell’
offerta formativa e
degli sbocchi
lavorativi.
Scelta del percorso
formativo adatto
alle proprie
caratteristiche.
Difficoltà
nell'individuare
occasioni di
formazione sempre
significative
39
Tabella 5 – Caratteri innovativi
Le azioni pianificate avranno effetti duraturi se incideranno sul raggiungimento di obiettivi a breve termine,
ma soprattutto se rappresenteranno un’occasione per avviare un profondo processo di innovazione e
cambiamento della scuola.
Le azioni che s’intendono attivare vengono quindi messe in relazione con il quadro di riferimento che
emerge dal lavoro che INDIRE svolge con le scuole delle Avanguardie Educative e si collega fortemente a
quanto previsto dalla Legge 107/15 nota come “Buona Scuola”.
Nota si veda:
Appendice A - obiettivi triennali descritti nella Legge 107/2015
Appendice B - principi ispiratori alla base delle idee delle Avanguardie Educative su cui Indire sta
lavorando per favorire la disseminazione di pratiche innovative nelle scuole
Obiettivi regionali USR Lazio
Caratteri innovativi dell’obiettivo:
Promuovere l’utilizzo di tutti gli spazi per uso
laboratoriale
Connessione con il quadro di riferimento di cui in
Appendice A e B
Obiettivi regionali USR Lazio
Indicatore di riferimento
Riutilizzare spazi per creare ambienti laboratoriali
a) Riuso di spazi non utilizzati
b) Trasformazione e modifiche di ambienti già
utilizzati (classe – corridoi...)
c) Riorganizzazione in ambienti di apprendimento
d) Riorganizzare il tempo del fare scuola
e) Condivisione dei materiali didattici
Appendice A
f) alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media
di produzione e diffusione delle immagini;
g) potenziamento delle discipline motorie,sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano;
h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti;
Appendice B 3) creare nuovi spazi per l’apprendimento
4) riorganizzare il tempo del fare scuola
Indicatore di riferimento Punto 3. La gestione efficace dell’istituzione scolastica con
particolare riguardo ai processi di apprendimento/insegnamento
e alla valorizzazione e al mantenimento delle risorse
assegnate.let. a) Cura e miglioramento dell’ambiente di
apprendimento (opere realizzate all’internodell’istituzioni e
acquisto di beni e servizi).
Caratteri innovativi dell’obiettivo:
Connessione con il quadro di riferimento di cui in
Appendice A e B
40
Promuovere una didattica laboratoriale per tutte le
discipline anche attraverso gruppi di livello e classi
aperte.
Obiettivi regionali USR Lazio
Indicatore di riferimento
Costruzione di percorsi didattici utilizzando
linguaggi diversi
a) Creazione di attività di apprendimento,
sostenuta da un lavoro euristico (scopre e
trova).
b) Organizzazione di laboratori espressivi –
manipolativi – scientifici .........
c) Utilizzo di tecnologie
Appendice A
a) valorizzazione delle competenze linguistiche e
utilizzo della metodologia CLIL;
b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;
c) potenziamento delle competenze nella musica, nell’arte, nel
cinema; d) sviluppo delle in materia di cittadinanza attiva e democratica
attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla
pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità,l’educazione
all’autoimprenditorialità; f) alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai
media di produzione e diffusione delle
immagini;
g) potenziamento delle discipline motorie,
sviluppo di di comportamenti ispirati a
uno stile di vita sano i) sviluppo delle competenze digitali degli
studenti;
i) potenziamento delle metodologie laboratori ali e delle attività di laboratorio;
Appendice B
1 ) trasformare il modello trasmissivo della
scuola 2 ) sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e
dai linguaggi digitali per supportare nuovi
modi di insegnare, apprendere e valutare 5 ) riconnettere i saperi della scuola e i saperi
della società della conoscenza
6) investire sul “capitale umano” ripensando i rapporti (dentro/fuori, insegnamento
frontale/apprendimento tra pari,
scuola/azienda 7) promuovere l’innovazione perché sia
sostenibile e trasferibile
Indicatore di riferimento Punto 3. La gestione efficace dell’istituzione scolastica con
particolare riguardo ai processi di apprendimento/insegnamento
e alla valorizzazione e al mantenimento delle risorse assegnate.
let. a) Cura e miglioramento dell’ambiente di apprendimento
(opere realizzate all’internodell’istituzioni e acquisto di beni e
servizi).
let. b)Partecipazione attiva alla valutazione nazionale
(Prove Invalsi).
41
Caratteri innovativi dell’obiettivo:
Revisione di un piano di formazione obbligatoria con
l’inserimento di altri momenti specifici in itinere.
Connessione con il quadro di riferimento di cui in
Appendice A e B
Obiettivi regionali USR Lazio
Indicatore di riferimento
Costruzione e partecipazione a Corsi di Formazione
a) Formazione di profili/funzioni professionali
innovativi e differenziati in relazione alle
diverse dimensioni professionali legate
all’ordine di scuola e/o alle discipline, definiti
come strategici e prioritari, ponendo particolare
attenzione agli aspetti metodologici di gestione
innovativa dell’ambiente di apprendimento e
dell’orientamento.
b) Formazione su specifiche competenze, che
costituiscono il fondamento dell'unitarietà della
“funzione docente” (psico-pedagogiche,
metodologico-didattiche, digitali) e che, secondo
un approccio life long learning, sono ritenute
necessarie di continue e opportune azioni di
“manutenzione” e “sviluppo”. (D. M. 10
Settembre 2010 n. 249)
Appendice A
a) valorizzazione delle competenze linguistiche e
utilizzo della metodologia CLIL;
b) potenziamento delle competenze matematico- logiche e scientifiche;
c) potenziamento delle competenze nella musica,
nell’arte, nel cinema; d) sviluppo delle in materia di cittadinanza attiva e
democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione
interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità,
l’educazione all’autoimprenditorialità;
e) rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale
f) alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai
media di produzione e diffusione delle immagini;
g) potenziamento delle discipline motorie,sviluppo di
comportamenti ispirati a uno stile di vita sano h) sviluppo delle competenze digitali degli
studenti;
i) potenziamento delle metodologie laboratori ali e delle attività di laboratorio;
n)valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e
coinvolgimento degli alunni; o) individuazione di percorsi funzionali alla
premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni
p) alfabetizzazione e perfezionamentodell’italiano come lingua seconda;
q) definizione di un sistema di orientamento
Appendice B
5 ) riconnettere i saperi della scuola e i saperi
della società della conoscenza
6) investire sul “capitale umano” ripensando i
rapporti (dentro/fuori, insegnamento frontale/apprendimento tra pari, scuola/azienda
7) promuovere l’innovazione perché sia
sostenibile e trasferibile
Indicatore di riferimento
Punto 1 La formazione del personale scolastico come leva
strategica per l’innovazione.
let. a) Numero di azioni formative attivate nel corso dell’anno
scolastico.
let. b) Numero di re di formazione su innovazione di processi
organizzativi e didattici, coerenti con il Piano formativo Scuola,
attivati nel corso dell’anno scolastico.
let. c) Numero docenti e numero del personale ATA
partecipanti alle azioni formative.
let. c) Numero di azioni formative attivate singolarmente.
Punto 2 La partecipazione attiva alle reti di ambito territoriale e
alle reti di scopo.
let. a) Partecipazione attiva alle reti di ambito territoriale. let. b) Partecipazione attiva alle reti di scopo.
let. c) Numero docent e personale ATA utilizzati nelleattività
di rete.
let. g) Ruolo dell’Istituzione scolastica nell’ambito della rete
42
SEZIONE 3 - PIANIFICARE LE AZIONI DI CIASCUN OBIETTIVO DI PROCESSO
INDIVIDUATO IN TRE PASSI
PASSO 1 IMPEGNO DELLE RISORSE UMANE E STRUMENTALI
Tabella 6 – Descrizione sintetica dell’impegno di risorse umane interne alla scuola
La pianificazione delle azioni per ogni obiettivo di processo è il cuore della predisposizione del piano. Si parte con la previsione
dell’impegno di risorse umane interne alla scuola, definendo ciò che esula dalle normali funzioni di servizio e che ha un impatto
aggiuntivo di carattere finanziario (docenti, personale ATA, DS) e di quelle esterne (consulenti, formatori, ecc.), quantificando le
spese che la scuola intende sostenere per l’attuazione delle azioni descritte.
n. 1 Obiettivo di processo:Promuovere l’utilizzo di tutti gli spazi per uso laboratoriale.
Figure professionali Tipologia di attività Ore aggiuntive
presunte
Costo previsto Fonte finanziaria
Dirigente scolastico COACHING All’interno del suo
lavoro
0€
Docenti max7
N.2 Pl. MSG Pr.
N.1 Pl. Osa Pr.
N.1 Pl. CSA Pr.
N.1 Pl. CSA Sec. I°
N.2 Infanzia
1. Progettazione e
ricerca spazi
2. Diffusione di
situazioni di
apprendimento
3. Valutazione
4. Riorganizzazione
laboratori
Compensi forfettari
Compenso da
contrattare
Commissione
Autovalutazione
Elaborazione RAV
Raccolta e tabulazione dei dati
relativi agli esiti degli alunni
Dipartimenti Declinazione delle competenze
chiave e dei relativi indicatori di
valutazione
Preparazione di prove
autentiche con rubriche di
valutazione
0€
Personale ATA
n.9
n.2 plessi grandi
n. 1 plessi piccoli
Amministrativo di controllo -
Apertura –Chiusura –Riassetto
- Preparazione
Compensi Forfettari
Compenso da
contrattare
Altre figure n
.1
Coordinamento COMPENSO
FORFETTARIO
Compenso da
contrattare
Tabella 7 – Descrizione dell’impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/ o
beni e servizi
Impegni finanziari per
tipologia di spesa
Impegno presunto Fonte finanziaria
Formatori
Ente Locale
Consulenti
Attrezzature Strumentazioni informatiche
dell’Istituto e servizi in rete
Altro
Totale
N .2 Obiettivo di processo: Promuovere una didattica laboratoriale per tutte le discipline anche
attraverso gruppi di livello e classi aperte.
43
Le radici della didattica laboratoriale si possono rintracciate nell’attivismo pedagogico, negli autori che hanno riflettuto sul ruolo
della prassi negli apprendimenti (Dewey, Freinet ) ed evidenziato l’importanza della scoperta personale nella produzione della
conoscenza, e non è comunque una novità nel mondo scolastico. La didattica laboratoriale, tuttavia, è stata spesso concepita come un
momento separato e diverso dalla normale e tradizionale prassi didattica. Oggetto di pratica laboratoriale erano le discipline
ritenute meno importanti e il laboratorio vissuto come momento di “evasione” dalla tradizionale routine scolastica. Il laboratorio si
configura come un’opportunità di concreta innovazione organizzativa e metodologica in quanto consente di ridefinire gli spazi e i
tempi dell’insegnamento e promuovere un insegnamento basato sulla ricerca e sul fare, anziché sulla lezione frontale.
Figure
professionali
Progetti
Tipologia di
attività
Ore
aggiuntive
presunte
Costo previsto Fonte
finanziaria
Dirigente scolastico
COACHING All’interno
del lavoro 0€
n. 8 docenti In classe con il tablet
Laboratorio come
officina di
apprendistato:
Privilegiano la
costruzione della
conoscenza e non la
riproduzione.
Consentono
rappresentazioni
multiple della
realtà.
Favoriscono la
riflessione e il
ragionamento.
Favoriscono la
costruzione
cooperativa della
conoscenza.
All’interno
del lavoro 0€
n.1 docente Classe 2.0 All’interno
del lavoro 0€
n.5 docenti Programma il futuro Ore
aggiuntive Compenso da
contrattare FIS
n.1 docente
Didattica in lingua inglese (uso del glossario in lingua)
All’interno
del lavoro 0€
n. 3 docenti Biblioteca
Ore
aggiuntive
Compenso da
contrattare FIS
n.2 docenti HELLO my friend
Ore
aggiuntive
Compenso da
contrattare FIS
n.8 docenti Datemi un pennello
Ore
aggiuntive
Compenso da
contrattare FIS
n.1 docente Armonie d’incanto
Ore
aggiuntive
Compenso da
contrattare FIS
n.2 docenti “Un ponte di fiabe”- Laboratorio di attività interculturali
All’interno
del lavoro 0€ FIS
n. 19 classi “Insieme a scuola è già una festa!!!!
Ore
aggiuntive
Compenso da
contrattare
FIS
n. 15 classi
S. secondaria I° Reporter ....on line
All’interno
del lavoro Compenso da
contrattare
n. 8 docenti Scuola InCanto “Il Flauto Magico”
All’interno
del lavoro 0€
Scuola primaria
Frutta nelle scuole
All’interno
del lavoro 0€
Scuola primaria Sport a scuola
Progetto CONI
All’interno
del lavoro 0€
Scuola primaria Siamo quello che
mangiamo
All’interno
del lavoro 0€
S. Secondaria I° Cresciamo insieme
All’interno
del lavoro 0€
n.2 docenti Scuola presente
All’interno
del lavoro 0€
n.1 docente Istruzione domiciliare
All’interno
del lavoro Compenso da
contrattare MIUR
Disponibilità 127h Primaria
Recupero e Arricchimento degli
apprendimenti
All’interno
del lavoro 0€
Accoglienza: Italiano L2
All’interno
del lavoro 0€
Tabella 7 – Descrizione dell’impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/ o
beni e servizi
44
Impegni finanziari per
tipologia di spesa
Impegno presunto Fonte finanziaria
Formatori 1
Ente Locale
Consulenti
Attrezzature
Altro
Totale 1
N. 3 Obiettivo di processo:Revisione di un piano di formazione obbligatoria con l’inserimento di
altri momenti specifici in itinere.
Tabella 7 – Descrizione dell’impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/ o
beni e servizi
Impegni finanziari per
tipologia di spesa
Impegno presunto Fonte finanziaria
Formatori
Ente Locale
Consulenti DA DEFINIRE
Attrezzature
Altro
Totale DA DEFINIRE
PASSO 3 – MONITORAGGIO PERIODICO DELLO STATO DI AVANZAMENTO DEL
RAGGIUNGIMENTO DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO .
Figure
professionali
Tipologia di
attività
Ore aggiuntive
presunte
Costo previsto Fonte finanziaria
Dirigente
scolastico
COACHING All’interno del suo
lavoro
0€
Team innovazione
1. Diffondono
formazione
2. Diffondono
situazioni di
apprendimento
3. Valutano
45
La scuola metterà in atto operazioni periodiche di monitoraggio dello stato di avanzamento e dei risultati
raggiunti. Tali indicatori consentiranno una misurazione oggettiva del cambiamento introdotto con le
azioni messe in atto. Sulla base dei risultati del monitoraggio la scuola rifletterà sui dati ed individuerà
le eventuali necessità di modifica del piano. Il monitoraggio del processo si differenzia dal monitoraggio
degli esiti poiché è finalizzato a rilevare se le azioni previste dalla scuola si stanno svolgendo in modo
efficace. La tabella seguente permetterà di elencare le date di rilevazione delle azioni di monitoraggio
con la possibilità di modificare alcuni aspetti della pianificazione. Questa sezione riprenderà le
riflessioni svolte nella sezione 1, passo 3 (risultati attesi e monitoraggio) del Piano di Miglioramento.
TABELLA 9 - Monitoraggio delle azioni
Il sistema di misurazione prevede un questionario di soddisfazione per valutare l’impatto dei mezzi di
comunicazione utilizzati da somministrare agli alunni e ai genitori e al personale interno dell’IS e un
monitoraggio del grado di apprezzamento ed efficacia delle azioni intraprese.
TABELLA 10- Condivisione interna dell’andamento del Piano di Miglioramento.
Periodo di rilevazione Momenti di condivisione
interna
Persone coinvolte Strumenti
Inizio, metà e fine anno
scolastico
Incontri GdM (Gruppo di
Miglioramento) e Staff.
DS, GdM, FFSS, Responsabili di plesso,
Coordinatori dei dipartimenti.
Circolari
Verbali
Documenti
informativi
Incontri GdM e Collegio. DS, GdM e docenti.
Consigli di classe e interclasse. Docenti e rappresentanti dei genitori.
Consiglio di Istituto ( Giunta). DS, rappresentanti dei docenti, dei
genitori e del personale ATA.
SEZIONE 4- VALUTARE , CONDIVIDERE E DIFFONDERE I RISULTATI DEL PIANO DI
MIGLIORAMENTO IN QUATTRO PASSI.
46
Passo 3- Descrivere le modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all’ interno sia all’ esterno dell’
organizzazione scolastica.
Tabella 12 E 13–Le azioni di diffusione dei risultati interne ed esterne della scuola.
La tabella di pianificazione, si configura come una vera e propria “tabella di marcia” che verrà
aggiornata in ogni momento, monitorando costantemente l’andamento del processo di miglioramento.
Il Piano di Miglioramento sarà ampiamente comunicato ai portatori di interesse, interni ed esterni, sia
attraverso Circolari ed e-mail ai componenti del Collegio Docenti e del Consiglio di Istituto, sia
attraverso la sua pubblicazione sul sito web dell’Istituto, al fine di darne massima pubblicizzazione in
modo da realizzare uno scambio di informazioni tempestivo ed una proficua interazione tra IS e
stakeholders.
Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’interno della scuola
METODI E STRUMENTI
DESTINATARI
TEMPI
Tutte le azioni messe in atto
saranno condivise e discusse nei
vari gruppi di
progettazione/valutazione/verifica,
nei consigli di classe e interclasse.
Tutti i docenti e personale ATA.
Secondo il Piano Annuale delle
Attività.
Sarà cura del Gruppo di miglioramento e
delle figure di riferimento e responsabilità
nell’IC fornire a tutti i docenti la
possibilità di esaminare i documenti
attinenti ai Progetti volti al
miglioramento.
Si conta sulla diffusa collaborazione di
tutti i docenti circostanza del tutto
necessaria per fornire alla comunità il
proprio contributo di idee e di riflessione.
Tutti i documenti prodotti saranno
pubblicati sul Sito.
Tutti i docenti e personale ATA.
Intero anno scolastico.
Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’esterno della scuola
47
METODI E STRUMENTI
DESTINATARI TEMPI
Pubblicazione dei documenti e
degli atti sul Sito Web
dell’Istituto e sul portale Scuola in
Chiaro.
Genitori degli alunni.
Enti locali e Associazioni
culturali presenti sul Territorio.
Ufficio Scolastico Provinciale e
Regionale.
Ogni fine quadrimestre.
Consigli di classe e interclasse.
Assemblea dei genitori.
Genitori degli alunni e alunni
Ad ogni convocazione degli
organi collegiali prevista dal
calendario delle attività funzionali
all’insegnamento.
Giornata della trasparenza
Genitori degli alunni.
Enti locali e Associazioni
culturali presenti sul Territorio.
Ufficio Scolastico Provinciale e
Regionale.
.
Dicembre-gennaio
TABELLA 14- Composizione del Nucleo di Valutazione A.S. 2016/2017
Attilio Lieto Dirigente Scolastico
Mara Magazzeni Docente Vicario
Cinzia N. Caglioti Docente staff
QUICK WINS
Il Nucleo di miglioramento, avendo già provveduto alla redazione e pubblicazione del RAV, ravvisa la
necessità di condividere il Piano di Miglioramento dell’Istituto con gli stakeholders (Collegio docenti e
territorio) attraverso diversi canali quali:
- Produzione e pubblicazione di slide informative del PDM nelle riunioni dei Collegi dei docenti e del
Consiglio di Istituto.
- Pubblicazione sul sito web dell’Istituto delle azioni poste in essere durante l’anno scolastico
- Circolazione delle informazioni nei Consigli di Intersezione (Scuola dell’Infanzia), nei Consigli di
Interclasse (Scuola Primaria) e nei Consigli di Classe (Scuola Secondaria di I Grado).
La pianificazione delle azioni è il cuore della predisposizione del piano. Gli obiettivi di processo, presenti nel
RAV, sono, con diverse fasi e modalità di attuazione, immediatamente operativi.
Azioni specif iche del Dirigente Scolastico per ogni Pri orità ed Area di Processo
48
AZIONI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DIMENSIONI PROFESSIONALI
INTERESSATE
Indirizzo di ciascuna azione
Definizione dell’identità, dell’orientamento
strategico e della politica dell’istituzione
scolastica
Definizione delle risorse umane e strumentali
Gestione, valorizzazione e sviluppo delle risorse
umane
Definizione delle risorse finanziarie con la
collaborazione del DSGA
Gestione delle risorse strumentali e finanziarie,
gestione amministrativa e adempimenti
normativi
Condivisione con i soggetti coinvolti nelle decisioni da
assumere in ogni fase
Gestione, valorizzazione e sviluppo delle risorse
umane
Promozione dei rapporti con le famiglie e gli Enti
esterni interessati
Promozione della partecipazione, cura delle
relazioni e dei legami con il contesto
Risoluzione di problemi
Monitoraggio, valutazione e rendicontazione
Controllo dei risultati conseguiti
Monitoraggio, valutazione e rendicontazione
Informazione periodica al Collegio Docenti, al
Consiglio di Istituto, alla Comunità territoriale.
Monitoraggio, valutazione e rendicontazione
Valutazione degli esiti e della ricaduta didattica.
Monitoraggio, valutazione e rendicontazione
CURRICOLO VERTICALE E COMPETENZE Il curricolo, che viene predisposto dagli insegnanti nel rispetto degli orientamenti e dei vincoli posti dalle
‘Indicazioni’ e la sua elaborazione è il terreno su cui si misura concretamente la capacità progettuale di ogni
scuola.
Il curricolo consente di guardare all’educazione scolastica come un processo complesso che si impara in un
contesto sociale non soltanto storico e culturale, ma fatto di tanti " altri ", adulti insegnanti responsabili dei
49
processi educativi che innescano e pari che con le loro diverse caratteristiche contribuiscono alla presa di
coscienza progressiva delle proprie specificità e di quelle altrui.
Al termine della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, per i
campi di esperienza e per le singole discipline, sono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze.
Nel curricolo, allegato al PTOF, sono sviluppate le seguenti finalità:
SCUOLA DELL’INFANZIA:
SVILUPPO DELLA
IDENTITA’
Acquisizione di atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé;
vivere in modo equilibrato e positivo i propri stati affettivi;
sperimentare diversi ruoli e diverse forme d’identità apprezzando
differenze di sesso, di cultura, di valori.
SVILUPPO DELLA
AUTONOMIA
Acquisire capacità di interpretare e governare il proprio corpo;
partecipare alle attività nei diversi contesti;
avere fiducia in sé e fidarsi degli altri;
realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi;
saper chiedere aiuto;
esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni;
esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana;
assumere atteggiamenti sempre più responsabili;
disponibilità all’1zione .
.
SVILUPPO DELLA
COMPETENZA
Capacità sensoriali;
capacità percettive e motorie;
relazioni sociali;
elaborazioni affettive ed intellettive di base;
sviluppo dell’attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i
significati
.
SVILUPPO DELLA
CITTADINANZA
Scoperta degli altri e gestione dei contrasti attraverso regole
condivise;
definizione di relazioni attraverso il dialogo, l’espressione del
proprio punto di vista, l’attenzione all’altrui punto di vista;
rispetto per il rapporto uomo-natura.
SCUOLA PRIMARIA
DIDATTICHE
Capacità di ricostruire il proprio sapere elaborando ed integrando l’acquisizione di linguaggi specifici e
simbolici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato alle altre culture con cui
conviviamo;
capacità di produrre conoscenze anche attraverso la scoperta delle discipline creando uno stretto rapporto tra il
pensare e il fare, il saper ipotizzare e il saper formulare;
capacità di generare esperienze nuove fornendo all’alunno le occasioni per prendere consapevolezza delle sue
potenzialità e risorse per progettare percorsi esperenziali e verificare gli esiti conseguiti in relazione alle
50
attese.
EDUCATIVE
Valorizzare l’unicità e la singolarità di ogni alunno in merito al riconoscimento della sua identità e alle sue
caratteristiche affettive e cognitive;
dar valore e potenziare il bagaglio di esperienze e di informazioni che gli derivano dal proprio ambiente di
vita (educazione e istruzione informale) per avviarlo verso un’educazione e istruzione formale;
sviluppare una progressiva costruzione delle capacità di pensiero riflessivo e critico;
sviluppare l’autonomia e l’indipendenza di giudizio;
sviluppare un adeguato equilibrio affettivo e sociale e una positiva immagine di sé.
Obiettivi formativi delle macroaree:
AREA
LINGUISTICO-
ARTISTICA-
ESPRESSIVA
Italiano – Lingua
Comunitaria:
Inglese – Arte ed
Immagine – Corpo,
Movimento e Sport
Conoscere le analogie e le differenze dei linguaggi espressivo- comunicativi e
saperli utilizzare;
comprendere e riflettere su sé e il mondo circostante;
esprimere contenuti emozionali e non attraverso i diversi codici acquisendo la
trasversalità attiva dell’area comunicativa/espressiva;
rappresentare la realtà circostante a livello iconografico;
conoscere e interiorizzare gli alfabeti di base: grammatica e sintassi delle diverse
discipline;
comprendere le prime regole della conversazione (ascolto – comprensione -
azione);
stabilire rapporti sociali per consentire: di comunicare con gli altri, interlocutori
diversi per ruolo, status ed età, e di agire nei confronti degli altri usando i diversi
codici, le diverse funzioni e i diversi registri;
eseguire operazioni mentali che organizzano i dati dell’esperienza quali:
simbolizzazione classificazione, partizione, seriazione, quantificazione,
generalizzazione astrazione, relazioni (spazio-tempo-causa/effetto) ;
favorire l’accesso agli altri codici espressivi per comprendere, interpretare e
rappresentare la realtà e stati d’animo;
riconoscere e utilizzare i linguaggi della letto-scrittura, iconografici, mimico-
gestuali, musicali.
AREA STORICO –
GEOGRAFICA -
SOCIALE
Storia/Sociale –
Geografia/Sociale
Conoscere le società umane collocate, nello spazio e nel tempo, e i problemi e i
processi aperti del mondo presente, ricercandone le radici storiche remote, anche di
lungo periodo, e acquisire la consapevolezza di appartenere a una comunità
locale/nazionale/europea;
comprendere e riflettere su sé e il mondo circostante acquisendo atteggiamenti
conoscitivi e interpretativi: degli eventi e delle trasformazioni storiche, degli spazi
e degli ambienti geografici nelle proprie mutazioni;
acquisire gli strumenti necessari e i comportamenti adeguati utili per una
conoscenza teorica e pratica delle leggi, per una convivenza democratica nel
rispetto degli altri;
individuare e attuare regole e norme della convivenza democratica anche nel
rispetto di culture diverse;
conoscere e interiorizzare gli alfabeti di base: grammatica e sintassi delle diverse
discipline;
eseguire operazioni mentali che organizzano i dati dell’esperienza quali:
simbolizzazione classificazione, partizione, seriazione, quantificazione,
generalizzazione astrazione, relazioni (spazio-tempo- causa/effetto);
promuovere la conoscenza di uomini, di società umane (passato e presente) e di
ambienti, partendo dalla realtà presente e circostante, e le loro connessioni storiche,
ambientali, sociali e culturali;
acquisizione del tempo storico inteso come cronologia e periodizzazione;
acquisizione dello spazio fisico, codificato, progettato e rappresentativo;
utilizzare strumenti di indagine a livello storico, geografico e sociale
Conoscere, operare, comunicare significati con linguaggi formalizzati e
rappresentare e costruire modelli di relazione tra oggetti ed eventi;
51
AREA
MATEMATICA–
SCIENTIFICA-
TECNOLOGICA
Storia/Sociale–
Geografia/Sociale
comprendere e riflettere su sé e il mondo circostante mediante l’osservazione e
l’esplorazione per una costruzione di basi esperienziali;
rappresentare ed elaborare, in modo creativo, la realtà con strumenti diversi;
sviluppare il concetto di numero naturale negli aspetti dell’ordinalità e cardinalità,
dei codici , dei contrassegni e delle misure;
formare le abilità di calcolo in relazione: a priorità formali e non delle operazioni, a
tecniche e ad automatismi;
formare abilità per l’interpretazione critica e l’intervento consapevole della e sulla
realtà;
conoscere e interiorizzare gli alfabeti di base: grammatica e sintassi delle diverse
discipline;
formare il pensiero negli aspetti di intuizione, immaginazione, progettazione,
ipotesi e deduzione, verifica (controllo e smentita) relativi a fatti, situazioni,
fenomeni e processi della realtà;
eseguire operazioni mentali che organizzano i dati dell’esperienza quali:
simbolizzazione classificazione, partizione, seriazione, quantificazione,
generalizzazione astrazione, relazioni (spazio-tempo, causa/effetto);
acquisire atteggiamenti conoscitivi e interpretativi relativi a fatti, fenomeni,
processi e situazioni della realtà ( metodi di indagine);
acquisire concetti, metodi, atteggiamenti che portano ad ordinare, tradurre,
quantificare e misurare fatti e fenomeni della realtà.
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
METODI DI
LAVORO
saper dimensionare il lavoro in base al tempo a disposizione, scegliere ed usare in modo
corretto il materiale, saper intraprendere più attività senza compromettere i risultati,
procedere seguendo criteri logici e sistematici.
CAPACITÀ
ESPOSITIVA
imparare a leggere un testo in modo scorrevole, a riferire in forma chiara ed organica i fatti
osservati o letti, a comunicare per iscritto con buon uso del codice scelto, ad utilizzare i
termini più corretti in un certo contesto, a far uso di vari mezzi espressivi e ad esprimersi
in modo personale ed originale
CONOSCENZA
imparare a conoscere il significato dei termini di uso comune e dei simboli specifici, le
regole e le convenzioni delle discipline, a riferire un contenuto in forma identica a quella
appresa, i contenuti fondamentali delle discipline, a riconoscere le situazioni in cui
applicare regole e convenzioni
COMPRENSIONE
saper scegliere il significato di un contenuto, riassumerlo, determinare il fatto centrale,
rielaborarlo in forma diversa da quella appresa, coglierne le inferenze
APPLICAZIONE
saper utilizzare gli strumenti ed i metodi propri delle discipline, risolvere situazioni
problematiche usuali, produrre testi di vario tipo, applicare regole e convenzioni in
situazioni nuove, progettare realizzare materiali, organizzare un lavoro
PROGRAMMAZIONE
DELLE ATTIVITA’
EDUCATIVE
L'analisi delle competenze di base;
la definizione degli obiettivi disciplinari e formativi;
la selezione dei contenuti, tenendo presenti le esperienze e le competenze già
maturate dagli alunni
Adeguare il metodo di insegnamento ai processi di apprendimento del
singolo alunno;
muovere sempre dall'esperienza e dai bisogni dell'alunno,
52
METODOLOGIE E
STRATEGIE
OPERATIVE
valorizzando l'esperienza individuale;
esplicitare agli alunni gli obiettivi da raggiungere;
curare un clima positivo nella classe, in modo da permettere e favorire
la relazione attraverso situazioni-stimolo tese a far esprimere, giocare,
muovere gli alunni sia liberamente che secondo le regole;
favorire l'uso di codici e linguaggi diverse;
suscitare il gusto all'impegno attraverso la valorizzazione non tanto del
prodotto in sé, quanto del processo;
usare il metodo della ricerca e favorire le attività di laboratorio;
educare all'autovalutazione ed alla condivisione dei principi della
valutazione formativa;
attuare sistematici interventi di recupero e/o potenziamento;
privilegiare lo sviluppo di abilità rispetto all'acquisizione di contenuti;
promuovere rapporti di collaborazione tra scuola, famiglia e territorio;
valorizzare esperienze e progetti attraverso la presentazione delle varie
produzioni didattiche.
OBIETTIVI
DIDATTICI
I percorsi didattico-progettuali sono orientati a favorire:
la crescita di sé , con il riconoscimento delle proprie potenzialità, dei propri
limiti e delle proprie attitudini;
la crescita intellettuale, con la valorizzazione delle attitudini personali e lo
sviluppo delle potenzialità intellettive e creative;
la crescita sociale, con il rispetto delle regole di convivenza e capacità di
rapportarsi agli altri in modo responsabile e costruttivo.
COMPETENZE
FORMATIVE
Alla fine del triennio l'alunno deve essere in grado di:
esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri;
conoscere il passato per vivere consapevolmente nel presente;
saper essere cittadino del proprio paese e del mondo;
comprendere la complessità dei sistemi simbolici e culturali;
conoscere per scegliere nella legalità.
OBIETTIVI EDUCATIVI AFFETTIVO-RELAZIONALI
Trasversali a tutte le discipline ed ai tre ordini di scuola
IMPARARE AD
IMPARARE
Essere interessato all’attività scolastica;
portare a termine le attività;
Eeseguire correttamente le varie fasi del lavoro e le indicazioni ricevute a
scuola e nel lavoro a casa;
dimensionare il lavoro in rapporto al tempo disponibile;
procedere in modo intuitivo o sistematico;
utilizzare conoscenze pratiche ed esperienze reali. Integrare le informazioni
scolastiche con conoscenze personali.
Avere fiducia e stima di sé;
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AGIRE IN MODO
AUTONOMO E
RESPONSABILE
o dimostrare consapevolezza delle proprie capacità;
o affrontare le difficoltà senza arrendersi;
o considerare l’errore come un’occasione per imparare;
o essere responsabili delle proprie azioni;
o agire autonomamente.
Affettivo - Emozionali
o Conoscere se stessi e gli altri;
o riconoscere le proprie sensazioni, emozioni, sentimenti, bisogni, in
relazione al contesto ed esprimerli;
o avvalersi della comunicazione affettiva per conoscere l’altro
(amico/nemico, buono/ cattivo, amore/odio) e acquisire fiducia nell’altro
(che sarà riconosciuto), fiducia nel mondo (esistono diverse soluzioni).
COLLABORARE E
PARTECIPARE
Socio – Relazionali
Comunicare con gli altri per potere cooperare ad un progetto comune;
conoscere il proprio ruolo in famiglia, nella classe e nel gruppo informale;
accettare e rispettare le regole del vivere comune;
partecipare ad una conversazione;
ascoltare con attenzione per comprendere il pensiero di chi sta parlando e
considerare anche le idee diverse dalle proprie;
rispettare le opinioni degli altri;
chiedere spiegazioni all’insegnante od ai compagni;
esprimere con chiarezza il proprio pensiero;
sapere proporre soluzioni alternative ed avanzare nuove proposte ed ipotesi di
lavoro;
esprimere la propria opinione, anche se molto diversa da quelle dei compagni, con
atteggiamento di disponibilità al confronto;
intervenire nelle attività di gruppo impegnandosi personalmente;
collaborare e mettere a disposizione del gruppo le proprie competenze.
Convivenza Democratica
Socio - Relazionali (Integrazione e Valorizzazione delle diversità) Prevenire e
contrastare la formazione di stereotipi e pregiudizi nei confronti di persone e culture;
Sapere riconoscere positivamente la diversità dei compagni;
individuare nella diversità una risorsa;
sapere collaborare con coetanei ed adulti;
prendere coscienza che, nella vita sociale, ognuno è portatore di diritti e doveri.
Convivenza e Tutela
Assumere comportamenti positivi verso se stesso, l’ambiente naturale, gli esseri
viventi e strutture e servizi di pubblica utilità, mostrando sensibilità verso le
tematiche energetico - ambientali;
curare l’igiene e la dieta personale;
curare le proprie cose e gli attrezzi, strumenti e spazio di uso comune;
rispettare e tutelare l’ambiente naturale ed adottare comportamenti di salvaguardia;
rispetto e conservazione di strutture e di servizi di pubblica utilità (aula, scuola,
quartiere, parchi, musei);
rispettare e tutelare le risorse ambientali (acqua, risparmio energetico, raccolta
differenziata dei rifiuti).
SAPERE - SAPER FARE
54
MATRICE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO DELLE CONOSCENZE
Trasversali a tutte le discipline ed ai tre ordini di scuola
RISOLVERE PROBLEMI
ANALIZZARE E
PROBLEMA-
TIZZARE
OSSERVARE
esaminare;
esplorare;
riflettere;
descrivere;
distinguere;
rappresentare;
ricercare
informazioni; fare ipotesi.
COMUNICARE
ascoltare;
comprendere;
parlare;
leggere;
scrivere;
agire;
esprimersi con codici
diversi;
cooperare.
PROGETTARE
Produrre e
trasformare;
elaborare;
sintetizzare;
schematizzare;
collegare;
sperimentare;
riutilizzare;
creare
INDIVIDUARE
COLLEGAMENTI
E RELAZIONI
STRUTTURARE
Collocare nello
spazio e nel
tempo;
confrontare;
classificare;
stabilire
relazioni;
risolvere;
argomentare;
verificare;
valutare;
ACQUISIRE E INTERPRETARE
L’INFORMAZIONE
Cogliere;
differenziare;
applicare;
trasferire;
SOLUZIONI DIDATTICO - ORGANIZZATIVE
Trasversali a tutte le discipline ed ai tre ordini di scuola
La scuola deve creare un ambiente positivo di apprendimento, dove ogni alunno trova la possibilità di esprimere la propria
creatività, la propria divergenza, la propria autonomia di giudizio, organizzando le attività in:
Didattica
laboratoriale
Intesa come modalità di conoscere attraverso il narrare, dialogare, il pensare, il fare e il ripensare,
lavorando in sintonia con l’altro e attivando la ricerca/azione o meglio nel ricercare il senso delle
azioni. Questo tipo di organizzazione non si limita alla trasmissione dei saperi, ma diventa un luogo
dove operare, un luogo di esperienze concrete dove si produce conoscenza e si sviluppa la logica della
scoperta. Nella didattica laboratoriale si crea un ambiente di “strutturazione delle conoscenze” nel
quale gli alunni costruiscono la propria conoscenza lavorando insieme ed usando una molteplicità di
strumenti espressivi/comunicativi ed informativi (i nuovi strumenti tecnologici in particolare).
Didattica di gruppo
di lavoro
svolta per piccoli gruppi di alunni all’interno del gruppo classe e svolti anche in luoghi diversi
(giardino, laboratori, palestra ….) per favorire da un lato la personalizzazione del lavoro scolastico,
permettendo a ciascun alunno di operare secondo i propri ritmi e le proprie capacità, dall'altro la
capacità di collaborare (nel gruppo e tra i gruppi) per un obiettivo comune. All’interno del gruppo e tra
i gruppi, l’impegno di alunni e docenti, finalizzato al raggiungimento di nuove abilità e conoscenze
attraverso la condivisione del proprio lavoro, porterà a modalità di apprendimento collaborativo
(cooperative learning) caratterizzato dai seguenti elementi:
superamento della rigida distinzione dei ruoli tra insegnante/alunno;
55
superamento del modello trasmissivo della conoscenza;
il docente diventa un mediatore dell’apprendimento; il sapere si costruisce insieme
in una “comunità di apprendimento”
Didattica con visite
guidate e campi
scuola
opportunità scolastiche per svolgere l’attività didattica in modo più attivo e coinvolgente
per osservare e sperimentare sul campo quanto viene proposto in classe;
per permettere di vivere una esperienza attraverso l’emozione del proprio protagonismo, modo
valido e stimolante per “segnare” il proprio vissuto;
per fissare con più facilità ed in modo stimolante ed 1ttivo i contenuti presentati e non ultimo
promuovere e valorizzare la cultura, le tradizioni e le risorse naturali.
Questa griglia non è che il punto di partenza per definire e condividere, in verticale, sia i traguardi di
competenze irrinunciabili alla fine della scuola primaria e alla fine della scuola secondaria, sia i criteri e le
modalità di valutazione delle competenze stesse.
Il passo successivo per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze dovrà essere la
condivisione tra i due ordini di scuola (Primaria e Secondaria) di prove da proporre agli studenti che siano il
più vicino possibile alle situazioni che la realtà quotidianamente propone, ponendo particolare attenzione a
come ciascuno studente mobilità e orchestra le proprie risorse – conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni
– in relazione alle proprie potenzialità e attitudini.
In questa prospettiva di rinnovamento didattico, le programmazioni, pur salvaguardando l’autonomia di
ciascun docente, dovranno prevedere percorsi comuni tra classi parallele e momenti di confronto tra i
docenti sia per ambiti disciplinari che per classi parallele con particolare riguardo al processo di valutazione.
Per quanto riguarda l’organizzazione nel dettaglio si prevede:
per la primaria:
incontri tra gruppi di insegnanti, responsabili del processo di apprendimento su una o più classi (due
ore settimanali); i team si incontrano per individuare le proprie scelte didattiche (obiettivi,
metodologie, finalità, articolazione delle attività, stesura del piano annuale, verifiche e valutazioni).
interclasse: tutti gli insegnanti definiscono e programmano attività comuni quali laboratori, progetti speciali, valutazione degli alunni.
Per la secondaria:
consigli di classe ordinari
consigli di classe straordinari :ogni qualvolta la situazione lo richiede
Riunioni per dipartimento organizzati per Assi culturali/Aree disciplinari
La certificazione delle competenze è infine uno strumento necessario per sostenere e ORIENTARE gli alunni nel passaggio dalla scuola primaria a quella secondaria di primo grado e, successivamente, al conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica professionale.
Essa infatti favorisce lo sviluppo delle inclinazioni, aspirazioni nonché una maggiore consapevolezza del sé al fine di promuovere la costruzione di un proprio progetto di vita. In tal senso la scuola svolge un fondamentale ruolo di orientamento e di centralità dei processi di inclusione e integrazione, finalizzati a “rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (art.3 Costituzione).
Pertanto per il triennio 2016/17 – 2017/18 – 2018/2019 l’Istituto ha scelto di finalizzare la propria
progettualità all’interno di quattro macroaree:
1. Tecnologica e multimediale
2. Espressiva, ricerca e formazione
3. Scienze e salute
4. Inclusione
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PROGETTI ED ATTIVITÀ
MACROAREA FASI PROGETTUALI Denominazione progetto: DATEMI UN PENNELLO
Infanzia Plesso Rosciano
ESPRESSIVA,
RICERCA E
FORMAZIONE
Priorità cui si riferisce
RISULTATI A
DISTANZA
Didattica Laboratoriale
Il progetto nasce dal desiderio di educare i bambini all’arte affrontando un percorso di scoperta
delle opere d’arte per trarne emozioni e sensazioni, spunti di attività. Effettuare esperienze attive di
“riproduzione” delle opere è sicuramente un modo creativo, ricreativo e ludico di accompagnare i
bambini a piccoli passi verso l’arte. Si assicurano così sia un approccio a livello conoscitivo e di
scoperta che un approccio a livello creativo-costruttivo.
Traguardo di risultato L’alfabetizzazione all’arte, alle tematiche e ai mezzi di produzione e di diffusione delle immagini
permette : di sperimentare tecniche e modalità pittoriche di vario tipo; di effettuare scelte di colore
usando l’intera gamma cromatica e le sfumature anche per esprimere il proprio stato d’animo; di
conoscere, leggere e interpretare un’immagine artistica; di esprimere sentimenti ed emozioni legati
ad un’opera d’arte rafforzando la fiducia nelle proprie capacità espressive; di favorire la crescita
individuale attraverso la collaborazione e la condivisione di una esperienza.
Obiettivo di processo Promuovere una didattica laboratoriale attraverso attività per classi aperte
Altre priorità Imparare ad imparare
Situazione su cui
interviene
Familiarizzare i bambini con l’arte significa fornire materiali e modalità di osservazione ed
interpretazione del mondo presi a prestito dall’arte ma utilizzabili ben oltre il campo dell’arte stessa.
Essa diviene materiale didattico prezioso ed insostituibile per sensibilizzare, alfabetizzare, costruire
l’immaginario. L’approccio didattico più corretto all’arte è realizzato attraverso il laboratorio, non
soltanto luogo del fare con le mani e i materiali, ma anche con le parole. L’incontro fra arte e
universo verbale è ottimo per far procedere in buona sintonia il pensiero logico (che costruisce e
ordina il discorso) e quello analogico e laterale (che produce associazioni, inventa metafore, scopre
giochi verbali e simbolici).
Attività previste Si riprodurranno opere d’arte in modo personale affinando la motricità fine e favorendo relazioni di
competenze fra bambini e la cooperazione per costruire insieme sia nel piccolo (2\3) che nel grande
(4\5) gruppo.
E’ prevista anche la lettura di tre storie a tema che i bambini struttureranno in sequenze logico-
temporali dopo aver ascoltato, compreso e rielaborato oralmente ogni racconto singolo.
Risorse finanziarie
previste
Materiale di consumo
Costi
3 cestelli tempere Giotto 1000ml 19.50x3= euro 58,50
3 kit colori per vetro 10 pcs 19.00x3=euro 57.00
Tempera acrilica 1000ml Primo 6pcs vari colori 6.90x6=euro 41,40
Totale costi Euro 156.90
Risorse umane(ore) /
area
Cognome e nome N° ore di
insegnamento
aggiuntivo
(solo per progetti
extracurricolari)
N° ore funzionali
all’insegnamento (progettazione, valutazione,
documentazione, manifestazioni)
Rossi Roberta 0 5
Lucioli Loredana 12 3
D’Arcangelo Lucia 12 3
Numeroso Rosalia 12 3
Quirini Elisabetta 12 3
Nunziata Speranza 12 3 Sorione Anna Grazia 12 3
Zanini Ornella 12 3
Gallo Letizia 12 3
57
Stati di
avanzamento
La verifica sulla solidità del percorso proposto, oltre che in itinere, si ha attraverso prove pratiche e
grafiche che portano alla realizzazione di prodotti pittorici e plastici (cartellonistica e piccoli
oggetti) sia singoli che di gruppo.
Importante sarà anche tener conto dell’interesse mostrato nel corso del progetto e nella
rielaborazione dei contenuti proposti con conseguente ampliamento del lessico
Valori / situazioni
attesi
Sviluppo di una sensibilità artistica e miglioramento delle dinamiche relazionali in
classe, utilizzando una diversa modalità educativa.
Indicatori utilizzati Approccio ludico per imparare giocando.
Approccio funzionale-comunicativo per vivere occasioni significative di comunicazione.
Approccio laboratoriale per creare ambienti di apprendimento.
58
MACROAREA FASI PROGETTUALI Denominazione progetto: HELLO MY FRIEND
Infanzia Plesso Rosciano
ESPRESSIVA,
RICERCA E
FORMAZIONE
Priorità cui si riferisce:
RISULTATI A DISTANZA
Didattica Laboratoriale
Nell’ambito della priorità, in relazione alle attività di apprendimento della lingua
inglese, tale progetto ha come traguardo il potenziamento linguistico ed un primo
approccio con un momento didattico in un’altra lingua (esecuzione di comandi, di
routine scolastica….).
Traguardo di risultato
A livello comunicativo i traguardi si identificano nel raggiungimento di :
1) comprendere e rispondere ai saluti, presentarsi;
2) promuovere cooperazione e rispetto per sé e gli altri;
3) comprendere consegne in lingua inglese relative ad azioni.
A livello lessicale:
1) comprendere e riprodurre vocaboli e brevi frasi;
2) familiarizzare con il lessico relativo a colori, corpo, animali, numeri,
dimensioni, caratteristiche percettive.
A livello fonologico:
1) sviluppare abilità di ascolto e di canto;
2) usare il linguaggio collegandolo al gesto, al ritmo, al movimento del corpo;
3) ripetere con pronuncia ed intonazione corrette.
Obiettivo di processo Promuovere una didattica laboratoriale attraverso attività per classi aperte
Altre priorità Rendere effettivo un percorso comune e condiviso, per ottenere un feed-back del
lavoro svolto insieme per la crescita dell’alunno e professionale del docente
Situazione su cui interviene Laboratorio linguistico
Attività previste
Sono favorite le attività che utilizzano immagini, giochi di attenzione e di rinforzo
alla memorizzazione del lessico, filastrocche, songs and chants, rime, canzoni,
flash-cards.
E’ necessario che il bambino “impari divertendosi” (edutainment) attraverso
esperienze significative e divertenti. Verrà presentato un personaggio guida che
guiderà i bambini alla scoperta del mondo dei colori, degli animali del cibo, delle
forme dopo essersi presentato e aver chiesto i nomi a tutti i partecipanti.
Si utilizzano le attività manipolative, la musica ed il ritmo per avvicinare i bambini
all’intonazione e alle cadenze tipiche di un diverso codice linguistico
Risorse finanziarie necessarie
Cognome e
nome N° ore di
insegnamento
aggiuntivo
N° ore funzionali all’insegnamento (progettazione,
valutazione, documentazione, manifestazioni)
Rossi Roberta 12 5
Del Reno Veronica 12 3
Risorse umane
Il progetto verrà sviluppato da 2 docenti: Rossi, Del Reno
Progettare attività laboratoriali sul campo: 5 ore Rossi, 3 ore Del Reno
Svolgere le suddette attività: 12 ore ciascuno per un totale di 24 ore
Indicatori utilizzati
Incentivo allo sviluppo delle abilità orali ricordando che non esiste il metodo
per eccellenza: si avrà un approccio integrato per mantenere e fondere i pregi
di ogni teorizzazione superandone i limiti.
Approccio ludico per imparare giocando;
approccio funzionale-comunicativo per vivere occasioni significative di
comunicazione;
approccio laboratoriale per creare ambienti di apprendimento;
approccio interculturale per aprire lo sguardo sulle differenti espressioni
linguistiche e culturali che incontriamo ogni giorno;
Total Physycal Response per coinvolgere il bambino corpo-cuore-mente
Stati di avanzamento
Importante è il continuo feed-back stimolo-risposta che si ha durante llo
svolgimento delle attività come pure la partecipazione attiva a routine di vita
scolastica. Vengono predisposte schede grafico-operative sui contenuti proposti, ma
importante è anche l’esecuzione corretta di giochi strutturati e guidati
59
dall’insegnante come Simon says, Treasure trail ed il classico Chinese whispers
(telefono senza fili), Odd man out (caccia all’intruso) o il Kim’s game per
controllare l’effettivo ampliamento del bagaglio lessicale.
Valori / situazione attesi
Quindi le competenze raggiunte si possono così riassumere:1) ascoltare e
comprendere semplici messaggi: il bambino sa rispondere ad espressioni di
interazione sociale; sa eseguire le istruzioni e rispondere alle domande
dell’insegnante; sa eseguire i comandi per i giochi. 2) utilizzare e variare il lessico
nelle strutture acquisite: il bambino sa ripetere comprendendone il significato frasi
che descrivono figure e comandi per giochi. 3) saper sostenere una breve e facile
conversazione: il bambino sa presentarsi , dire il suo nome e l’età.
60
MACROAREA FASI
PROGETTUALI Denominazione progetto: INSIEME A SCUOLA E’ GIA’ UNA FESTA
Primaria Plesso MSG
ESPRESSIVA,
RICERCA E
FORMAZIONE
Primaria plesso
MSG
Priorità cui si
riferisce:
RISULTATI A
DISTANZA
Didattica
laboratoriale
rispetto e cura dei beni comuni e consapevolezza dei diritti edei doveri;
potenziamento della capacita’ di relazionarsi con gli altri;
acquisizione di modalita’ relazionali, interpersonali responsabili e collaborativi;
acquisizione di norme e regole atte al rispetto di se’ e degli altri;
fornire a tutti gli alunni (bes-diversamente abili ) la possibilita’ fattiva e globale
di integrarsi contenedo il disagio;
utilizzazione degli spazi scolastici come laboratorio;
rimodulazione delle didattica tradizionale in didattica laboratoriale;
Traguardo di
risultato
sviluppo della didattica laboratoriale (artistico-manipolativo; linguistico-
espressiva; motorio-sensoriale; digitale);
miglioramento delle difficolta’ di apprendimento nelle competenze di base;
miglioramento delle modalita’ di relazioni interpersonali che coinvolgono sia gli
spazi di vita organizzata che quelli della vita socio-affettiva.
Obiettivo di processo Promuovere una didattica laboratoriale attraverso attivita’ per classi aperte.
Altre priorità rendere effettivo un percorso comune e condiviso per ottenere un feed-back del laoro
svolto insieme per la crescita dell’alunno e professionale del docente
Situazione su cui
interviene
Attività laboratoriale (artistico-manipolativo; linguistico-espressiva; motorio-sensoriale;
digitale);
Attività previste
Il progetto si articola in quattro fasi:
1. Sapori d’autunno (novembre) gionata d’apertura della scuola al terrirorio. Ogni
classe scegliera’ una ricetta d’autunno che servira’ alla realizzazione di un ricettario
presentato durante la manifestazione. dopo aver assemblato le ricettte, ogni classe
realizzera’, con diversi materiali e tecniche, una copertina personalizzata.
2. Presepart (dicembre) ogni classe realizzera’ un presepe utilizzando materalie
tecniche diverse su una base 50x70. i presepi saranno esposti in una mostra che
prevedera’ l’apertura della scuola al pubblico e che terminera’ con un brindisi
d’augurio. nelle stesse giornate si prevede l’apertura di una mostra-mercato nella
quale saranno venduti manufatti e oggetti realizzati dai bambini.
3. Una marea di maschere (giovedi’ grasso) sfilata di maschere. ogni classe
realizzera’ le maschere con materiale di riciclo. i soggetti delle maschere saranno gli
stessi elementi del mare che hanno contraddistinto le classi all’inizio dell’anno
nell’accoglienza. alla fine della sfilata si chiedera’ la collaborazione dei genitori e del
cdq per poter offrire ai bambini frappe, castagnole e pizzette fritte. 4. Mettiamoci in……..gioco! giornata dedicata allo sport ed ai giochi popolari di
strada. manifestazione aperta al pubblico con un rinfresco d’arrivederci finale.
Risorse umane
Cognome e nome Ore funzionali
all’insegnamento (progettazione,valutazione, documentazione, manifestazioni)
Tutti i docenti 20 ORE A CLASSE ( n. 19 Classi)
INNOCENTI (referente) 5 ore totali
Indicatori utilizzati Approccio funzionale-comunicativo per vivere occasioni significative di
comunicazione;
Approccio laboratoriale per creare ambienti di apprendimento
Stati di avanzamento
Gli obiettivi verranno perseguiti e raggiunti attraverso attivita’ laboratoriali di
gruppo all’interno della classe d’appartenenza, per classi aperte e/o parallele
utilizzando il cooperative-learning ed il tutoring.
Si prevede l’attivazione dei seguenti laboratori: linguistico-espressivo; artistico-
manipolativo; motorio-sensoriale; digitale (lim, pc e tablet)
Valori / situazione
attesi
La verifica e la valutazione saranno effettuate in itinere ed alla fine di ogni step, al
quale si e’ deciso di partecipare, attraverso la compilazione di una scheda riassuntiva
delle attivita’ e degli elaborati svolti, nonche’ degli obiettivi raggiunti.
le attivita’ eseguite saranno documentate attraverso supporti digitali quali foto e
filmati raccolti in cd
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MACROAREA FASI PROGETTUALI Denominazione progetto ARMONIE D’INCANTO
Scuola Secondari di Primo Ciclo
ESPRESSIVA,
RICERCA E
FORMAZIONE
Priorità cui si riferisce
RISULTATI A DISTANZA
Didattica laboratoriale
Il progetto, attraverso attività musicali coinvolgenti, ha come obiettivo
l’acquisizione di un corretto uso dell’apparato vocale, il miglioramento delle
capacità espressive attraverso il linguaggio artistico-musicale e la formazione di
un coro scolastico. Tale attività permetterà di sensibilizzare gli alunni nei
confronti della scoperta di sé sviluppando capacità di autocontrollo,
partecipazione, collaborazione, accettazione dell’altro nelle sue diversità,
autonomia, organizzazione, coordinamento, comunicazione, ascolto, sviluppo di
senso ritmico e melodico, portare a termine un impegno preso
Traguardo di risultato Creazione di un coro al fine di presentare un concerto corale
Obiettivo di processo Promuovere una didattica laboratoriale attraverso attività per classi aperte
Altre priorità imparare ad imparare
Situazione su cui
interviene
Inizialmente gli allievi prenderanno coscienza del funzionamento del proprio
apparato fonatorio attraverso giochi didattici ed esercizi preparatori
Impareranno a porre attenzione sulla coordinazione del proprio lavoro con quello
degli altri in modo da raggiungere un livello esecutivo armonico e soddisfacente
Attività previste
Esercitazioni ludico-pratiche per imitazione e lettura
Esercizi di intonazione e impostazione della voce
Lezioni ed esperienze di musica insieme
Attività di ascolto guidato e ragionato
Risorse umane(ore) / area Cognome e nome Ore extracurricolari
TALONE 20 ore
Indicatori utilizzati
• Approccio ludico per imparare giocando;
• approccio funzionale-comunicativo per vivere occasioni significative di
comunicazione;
• approccio laboratoriale per creare ambienti di apprendimento;
Stati di avanzamento
Saranno valutati i progressi e le capacità conseguiti dagli alunni rispetto alle
singole esperienze didattiche-espressive e al working progress. Sarà inoltre
tenuto conto dell’impegno, dell’interesse e dalla partecipazione dimostrati,
nonché dalla disponibilità alla collaborazione e all’interazione
Valori / situazioni attesi Sviluppo di una sensibilità artistica e miglioramento delle dinamiche relazionali
in classe, utilizzando una diversa modalità educativa.
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MACROAREA FASI PROGETTUALI Denominazione progetto PROGRAMMA IL FUTURO
Primaria Plesso MSG
TECNOLOGIA E
MULTIMEDIALITA’
Priorità cui si riferisce
RISULTATI A DISTANZA
Didattica laboratoriale
L’adesione al progetto si lega alla necessità di creare spazi laboratoriali che
implementino e sollecitino l’attenzione e il mantenimento della concentrazione
negli alunni. Tali strategie, sviluppate attraverso l’uso del computer, stimolano
il formarsi dei processi cognitivi atti a risolvere le situazioni problematiche
presenti in ogni area di apprendimento.
Traguardo di risultato Utilizzo di programmi dedicati al Coding (CODE / SCRATC) per attivare
le capacità di programmazione in ogni alunno
Sviluppo ed incentivo al pensiero computazionale
Utilizzo del supporto informatico e della strategia laboratoriale a supporto
delle attività per l’inclusione, per permettere agli alunni in difficoltà di
raggiungere gli obiettivi minimi proposti, grazie all’acquisizione di
diverse modalità di risoluzione dei problemi
Integrazione e potenziamento di diverse discipline grazie al supporto
digitale
Obiettivo di processo Promuovere una didattica laboratoriale attraverso l’utilizzo di strumenti
multimediali e non
Situazione su cui
interviene
Sviluppo del pensiero computazionale
Attività previste Il progetto si svilupperà secondo diverse modalità:
1. Acquisizione delle capacità di orientamento, su una griglia predisposta;
2. Acquisizione della capacità di astrazione dei movimenti e quindi
passaggio dall’esperienza reale alla trasposizione su schermo;
3. Acquisizione della capacità di formulare un algoritmo di programmazione
che gestisca i movimenti da effettuare;
4. Acquisizione della capacità di strutturare percorsi sempre più complessi
5. Acquisizione della capacità di trasferire le strategie apprese in ambiti
diversi
Risorse umane(ore) / area Cognome e nome
N°orefunzionali
all’insegnamento (progettazione,valutazione,
documentazione, manifestazioni)
Fulvia Alfarano 5
Anna Corpolongo 5
Floriana Compagnoni 5
Corsaro Sara 5
Indicatori utilizzati Utilizzo della tecnica di problem solving. Agli alunni sarà dato modo di
formulare ipotesi e di poterle verificare sia materialmente, che in forma
astratta. Il tutto senza tralasciare l’approccio ludico, come base e “risultato” di
tutto il lavoro proposto.
Stati di avanzamento La struttura ludica delle attività è suddivisa in diversi livelli graduati di
difficoltà. Gli alunni quindi procederanno ad una autovalutazione delle proprie
capacità di programmazione all’interno del programma stesso. Al superamento
dei diversi livelli poi, si assocerà la valutazione della trasposizione delle abilità
acquisite alla capacità di risolvere situazioni problematiche utilizzando
algoritmi risolutivi
Valori / situazioni attesi Acquisizione della capacità di scindere le situazioni problematiche in
step graduati
Sviluppo delle capacità di programmazione degli eventi
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MACROAREA FASI PROGETTUALI Denominazione progetto CRESCERE INSIEME
Scuola Secondaria di Primo Grado
INCLUSIONE
Priorità cui si riferisce
RISULTATI A
DISTANZA
Didattica
laboratoriale
Favorire il successo formativo di ogni alunno attraverso interventi
individualizzati congrui allo specifico stile cognitivo e finalizzati al recupero
psico-fisico dell’alunno e delle abilità di base.
-Rendere pienamente fattivo il processo di inclusione.
-Prevenire la dispersione scolastica.
-Prevenire e contrastare atti di bullismo ed ogni atteggiamento di
stigmatizzazione.
-Attivare norme di cittadinanza attiva.
Traguardo di risultato Consentire, nel soddisfacimento della richiesta di “ascolto”, a volte
esplicitata in atteggiamenti di forte tensione emotiva in classe, il recupero
dei tempi di attenzione e concentrazione necessari per l’ottimizzazione
delle reali capacità e per l’adeguato sviluppo psico-fisico.
- Vivere la relazione come riconoscimento reciproco.
- Promuovere, attraverso il gruppo e la turnazione, la capacità affettivo-
relazionale.
- Promuovere il rispetto delle regole.
- Promuovere stili collaborativi atti a permettere all’alunno
l’identificazione del proprio Sé con quello congruo al ruolo di discente.
- Favorire la capacità operativa della specifica abilità lungo l’asse spazio-
temporale, attentivo, uditivo-motorio, tecnico-pratico-scientifico,
artistico-linguistico-espressivo, logico-creativo, affettivo, emozionale e
relazionale-sociale.
- Incrementare la conoscenza dei bisogni e delle attitudini.
- Incrementare la capacità di autovalutazione e di scelta.
- Favorire il potenziamento dell’autostima.
Obiettivo di processo Utilizzo di una didattica laboratoriale al fine di recuperare le competenze di
base
Situazione su cui
interviene
Recupero degli alunni BES
Attività previste Migliorare la comprensione e l’esposizione orale e scritta.
Migliorare le competenze in ambito logico-matematico e
tecnologico.
Rafforzare l’autonomia operativa.
Attraverso l’uso delle seguenti metodologie:
Attività laboratoriale (pittorico, musicale, linguistico, di attivazione
di competenze logico-matematico-scientifiche e storico-
geografiche)
Interventi individualizzati, metodo induttivo, lavoro di gruppo,
metodo deduttivo, metodo scientifico, problem solving, metodo
esperienziale, scoperta guidata, cooperative learning
Stati di avanzamento VERIFICHE: -Personalizzate, individualizzate, adeguate agli stili percettivi e
cognitivi di ogni singolo alunno e deliberate dal singolo Consiglio di Classe.
VALUTAZIONE: -Valutazione formativa focalizzata sui progressi raggiunti
adeguatamente al percorso di crescita personale e volta a rimuovere gli
eventuali ostacoli limitanti il raggiungimento di indipendenza personale e
responsabilità sociale propri del singolo.
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MACROAREA FASI PROGETTUALI Denominazione progetto PROGETTO REPORTER
Scuola Secondaria di Primo ciclo
ESPRESSIVA,
RICERCA E
FORMAZIONE
Priorità cui si riferisce
RISULTATI A DISTANZA
Didattica laboratoriale
Il progetto si propone di promuovere il successo formativo degli alunni,
favorendo il potenziamento della loro autostima edella loro conseguente
crescita personale ed offrendo loro, a tale scopo, anche gli strumenti con cui
affrontare in modo consapevole e motivato il passaggio alla Scuola Secondaria
di II grado.
Taleprogetto prevede la partecipazione degli alunni di tutte le classi della
Scuola Secondaria di Primo Grado in modo tale da ridurre, ottimizzandone le
competenze, anche la possibile varianza delle classi e l’intervento
collaborativo di diversi docenti che cercheranno di lavorare con studenti non
appartenenti alla propria classe mirato ad uniformare, in senso positivo, gli
esiti.
Traguardo di risultato
Attraverso il laboratorio di giornalismo gli alunni si confronteranno con un
progetto che sarà un integratore di diverse abilità, un percorso progressivo di
sistemazione delle conoscenze e della cultura del Mondo attuale che permetta
loro, partendo dalle iniziali percezioni dell’esistenza di un mondo più vasto del
proprio vissuto, di arrivarealla piena consapevolezza di far parte di una realtà
più complessa, sui cui cambiamenti poter incidere.
Pertanto gli alunni attiveranno atteggiamenti critici nei confronti
dell’esperienza umana e sociale, si confronteranno con punti di vista diversi ed
impareranno a collaborare, a fare e saper vivere insieme. Coopereranno con gli
altri al fine di raggiungere un obiettivo comune a tutti, espliciteranno i valori
umani e sociali presenti nell’esperienza, indagheranno le ragioni sottese a
punti di vista diversi dal proprio, per un confronto critico e manifesteranno il
proprio punto di vista in forme corrette ed argomentate al fine di attivare
processi di ascolto/conoscenza di sé, dei bisogni, delle attitudini e delle
capacità ed, inoltre, di relazione positiva nei confronti degli altri.
In classe si potranno analizzarefatti dell’esperienza umana e sociale, anche del
mondo giovanile, di cronaca quotidiana e grandi tematiche riportate dai mass
media, interpretati, valutati, criticati e sintetizzati in forme espressive consone
allo scopo dei messaggi; sarà aperta una collaborazione con Enti ed
Associazioni del territorio in relazione a tematiche locali o di specifica risposta
ad interessi ed esigenze degli alunni stessi; in generale si avrà una maggiore
apertura al territorio della scuola sia con la diffusione on-line del giornalino sia
con il recupero di tradizioni locali, in concomitanza anche di festività.
Lavorare su classi aperte permetterà non solo di lavorare per staff e di
realizzare un’attività non più definita rigidamente all'interno di ogni disciplina,
ma anche di realizzare un lavoro interdisciplinare, formativo in modo
significativo per gli alunni, dando senso ai diversi apprendimenti specifici e
contestualizzandoli tra di loro. Attraverso la conoscenza di teorie, principi,
concetti, regole, gli allievi saranno stimolati al raggiungimento di vari
obiettivi: competenze precise di composizione, creazione, traduzione di testi,
ma soprattutto capacità di rielaborare in modo significativo, autonomo e
consapevole conoscenze e competenze acquisite solo teoricamente; saper cioè
produrre, su livelli diversificati di registri linguistici, finalità e funzioni
comunicative.
Obiettivo di processo Utilizzo di una didattica laboratoriale al fine di recuperare le competenze di
base
Situazione su cui
interviene
I linguaggi del giornale (scientifico, sportivo, politico, economico,
culturale, cronaca rosa, cronaca nera..)
Il linguaggio giornalistico: capire e scrivere un articolo (le 5 W)
L’articolazione e l’impostazione grafica ( titoli, colonne, l’occhiello,
l’editoriale, articolo di fondo, articolo di spalla, ..)
Produzione di testidi vario tipo: recensioni, recensioni dei libri della
biblioteca della scuola, relazioni, recensioni e/o relazioni in lingua,
65
indagini statistiche
Risoluzioni di quesiti e giochi matematici
Attività previste
Si farà infatti ricorso ad una didattica laboratoriale, intendendo il laboratorio
non solo come luogo fisico ma anche come luogo mentale, concettuale e
procedurale, dove si adotta il metodo del “compito reale”, per una scuola che
cerca di cambiare, non limitandosi più alla trasmissione dei saperi, ma
cercando di diventare un’officina in cui operare.
Acquisire la capacità di usare la lingua nella sua varietà di codici e di
linguaggi verbali e non verbali
Consolidare le abilità logiche, critiche, strumentali, tecniche ed
operative attraverso proposte e soluzioni di problemi
Saper utilizzare strumenti logico-conoscitivi in chiave interdisciplinare
al fine di offrire mezzi epotenziare conoscenze
Saper leggere e comprendere gli scopi per cui è realizzato un messaggio
destinato al pubblico
Riconoscere e comprendere l’importanza della stampa tra i mezzi di
diffusione di massa
Riconoscere e comprendere l’importanza del canale on line come
mezzo di diffusione di informazione e di cultura
Decodificare i messaggi espressi con il linguaggio specifico del
giornale
Cogliere somiglianze e differenze tra i vari quotidiani per capire la
relatività dei punti di vista
Stati di avanzamento
Produzione e rielaborazione di testi di vario tipo
Produzione diun articolo di giornale
Produzione diuna recensione su un libro o una relazione
Creazione di un messaggio pubblicitario
Per l’accertamento di abilità e conoscenze delle diverse discipline:
-Osservazioni
-Esercitazioni orali
-Esercitazioni pratiche
-Esercitazioni scritte
-Esercitazioni multimediali.
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PROGETTI AVVIATI E SCELTE DERIVANTI DA PRIORITÀ ED OBIETTIVI
ASSUNTI NEGLI ANNI PRECEDENTI
L’Istituto Comprensivo Castelverde, per ampliare l’offerta formativa, si è impegnato nel proporre una
progettualità più ampia e in continuità con quanto proposto negli anni precedenti.
Scuola Secondaria di I grado:
I GIOVANI INCONTRANO I CAMPIONI: Conoscenza, attraverso il confronto diretto con un
Campione, dei valori fondamentali dello sport: lealtà, impegno, rispetto, perseveranza e
determinazione.
ATTIVITA’ DI AVVIAMENTO ALLA PRATICA SPORTIVA: con finanziamento del MIUR
(attuato se concesso). Attività preparatorie e propedeutiche agli sport di squadra.
Scuola Primaria:
THE HELP: è un progetto multidisciplinare focalizzato sull’educazione ambientale e sulla
cittadinanza attiva attraverso la cura la salvaguardia dell’ambiente. In collaborazione con AMA, si
avvieranno laboratori scientifici, manipolativi e musico-teatrali.
UN PONTE DI FIABE: lettura di fiabe ispirate alle esperienze dei bambini stranieri per sollecitare
una discussione guidata sul tema trattato con particolare attenzione all’accoglienza positiva.
MANIPOLAZIONE CREATIVA: questo progetto nasce come una necessità per gli alunni di
ripercorrere attraverso tecniche artistico-manipolative, il senso della bellezza artistica e coglierne i
vari aspetti e le varie forme che essa prende.
IN CLASSE CON IL TABLET: creare un ambiente che prmetta ai ragazzi di avvicinarsi in modo
attivo e motivante allo studio di tutte le discipline scolastiche, convogliando su pratiche digitali
quanto era affidato a sistemi tradizionali.
SCUOLA PRESENTE: Favorire l’inclusione, sviluppare l’autonomia di base e favorire la
socializzazione e la comunicazione non verbale di un’alunna con disabilità grave
IMPARO GIOCANDO: Imparare modi per il riciclo educativo e il riuso dei materiali di scarto.
Verrà promosso il riciclo e le sue applicazioni creando oggetti “originali”
THE ROMANS IN BRITAIN: il progetto ha la finalità di migliorare le competenze della lingua
inglese realizzando un percorso di apprendimento interdisciplinare tra storia, inglese, matematica e
geografia
EUROPAINCANTO: svolto in collaborazione con il teatro Argentina offre la possibilità di
conoscere il mondo della lirica, attraverso la messa in opera dello spettacolo “Il flauto magico”.
ISTRUZIONE DOMICILIARE: Attività didattiche a supporto degli alunni che per motivi sanitari
non possono frequentare la scuola. Vengono programmati incontri presso il domicilio degli alunni da
parte di un docente.
Alla progettualità proposta dai docenti si sono allineate le seguenti proposte di altre agenzie educative e del
territorio, alle quali si aggiungeranno nel corso dell’a.s. quelle a cui il D.S. è stato delegato dal Collegio
Docenti che siano in linea con il perseguimento degli obiettivi del PDM dell’a.s. 2016/17:
SPORT IN CLASSE: nasce dalla collaborazione tra CONI e MIUR per organizzare un’attività di
tutoraggio da parte di specialisti sulle attività di sport e movimento che vengono svolte in orario
67
curricolare dai docenti. Il tutor interverrà frontalmente con le classi per 2 ore mensili e fornirà
stimoli e suggerimenti per lo svolgimento delle rimanenti lezioni.
FRUTTA NELLA SCUOLA: in collaborazione con la Regione Lazio, il progetto ha come fine una
maggiore sensibilizzazione verso il consumo della frutta da parte dei bambini. Sono previsti dei
seminari per i docenti e la distribuzione della frutta nelle scuole a stimolo per una corretta
alimentazione.
SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO: in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico, ha come
obiettivo l’incentivare la curiosità verso la composizione dei cibi cercando così di stimolare
l’acquisizione di una corretta alimentazione, con particolare attenzione alle intolleranze alimentari..
INSIEME PER CRESCERE
o CULTURA: si propongono conferenze sui siti archeologici presenti nel territorio e percorsi
didattico-operativi
o SICUREZZA: si propongono incontri con le Forze dell’Ordine (Carabinieri, polizia Postale,
Polizia Ferroviaria, Vigili del Fuoco) per affrontare le tematiche della sicurezza, e della
legalità, con particolare attenzione all’utilizzo della rete e alla tematica del bullismo.
o AMBIENTE: si propone la sensibilizzazione per il recupero degli oli esausti attraverso una
raccoltai. Da questa attività si sviluppa poi un percorso di educazione al comportamento
consapevole e responsabile verso l’ambiente.
o AGGREGAZIONE: si propone un ballo di fine anno per gli alunni in uscita dalla scuola
secondaria: GREASE FEST. Si cercherà di stimolare il coinvolgimento dei ragazzi in un
gruppo che si occuperà di progettare e organizzare l’evento, anche attraverso la promozione
di azioni di raccolta fondi per la sua realizzazione.
LA TORTA DELL’ECONOMIA: in collaborazione con l’Università di Udine, è finalizzato a
promuovere l’educazione economica e l’uso consapevole del denaro negli alunni della scuola
primaria.
PRIMO SOCCORSO: propone agli alunni un corso per trattare le nozioni base del primo soccorso
relativamente alle ostruzioni delle vie aeree e all’arresto cardiocircolatorio.
68
OBIETTIVI PRIORITARI ADOTTATI DALLA ISA FRA QUELLI INDICATI DALLA
LEGGE In relazione agli OBIETTIVI PRIORITARI fissati dall’art. 7 LEGGE 13 luglio 2015 , n. 107 in merito all’offerta formativa che si
intende realizzare, in riferimento a iniziative di potenziamento, nonché alla congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi
espressi nel Rapporto di Autovalutazione (RAV) le attività progettuali si inquadrano secondo lo schema seguente:
PRIORITA’
dall’art. 7 LEGGE 13 luglio 2015 , n. 107
SCUOLA
DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA
SECONDARIA I
GRADO
Innalzamento livelli di istruzione, potenziamento dei saperi e delle competenze.
The help
Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività
di laboratorio Datemi un
pennello
Insieme a scuola è già una festa
Un ponte di fiabe
Manipolazione creativa
Potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo
studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso
percorsi individualizzati e personalizzati
Scuola presente
Cresciamo insieme
Valorizzazione e potenziamento delle competenze
linguistiche, con particolare riferimento all’italiano. Biblioteca
Biblioteca
Reporter
Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche
di lingua inglese e di altre lingue dell’Unione europea, anche
mediante l’utilizzo della metodologia Content Language
Integrated Learning.
Hello my friend Romans in Britain
Potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura
musicali, nell’arte e nella storia dell’arte,nel cinema, nelle
tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle
immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei
musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali
settori
Europaincanto
Armonie d’incanto
Sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e
democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione
interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il
dialogo tra le culture, l’assunzione di responsabilità nonché la
solidarietà e la cura dei beni comuni e la consapevolezza dei
diritti e dei doveri;
Insieme per crescere
( incontri con le forze dell’ordine)
Sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla
conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità
ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle
attività culturali.
Imparo giocando Insieme per
crescere RE-OIL
Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di
comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare
riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo
sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli
studenti praticanti attività sportiva agonistica
Sport in classe
Frutta nelle scuole
Siamo quello che
mangiamo
I giovani
incontrano i
campioni
Attività di
avviamento alla
pratica sportiva
Sviluppo delle competenze digitali degli studenti,con
particolare riguardo al pensiero computazionale,all’utilizzo
critico e consapevole dei social network e dei media.
Programma il futuro
In classe con il tablet
69
SCELTE CONSEGUENTI ALLE PREVISIONI DI CUI ALLA LEGGE 107/15
Finali tà della legge e compiti della scuola
Il Piano dell’offerta formativa triennale si ispira alle seguenti FONTI NORMATIVE e ai seguenti
DOCUMENTI EUROPEI:
Costituzione della Repubblica italiana Artt. 2, 3, 5, 30, 33, 34, 97, 117, 118, 119
Leggi costituzionali L.C. 3/2001
Leggi ordinarie L. 241/1990 e successive modificazioni; L. 20/1994; L. 169/2008; L.170/2010; L.
107/2015
Leggi delega 162/1990; 59/1997; 53/2003; 133/2008
Decreti Presidente della Repubblica 275/1999; 139/2007; 81/2009; 89/2009;122/2009; 87/2010;
88/2010;89/2010
Decreti Legislativi 81/ 2008; 196/2003;
Indicazioni per il curricolo D.M. 254/ 2012
Raccomandazioni del Consiglio d’Europa del 18 dicembre 2006 e 23 aprile 2008
“Relazione congiunta del Consiglio e della Commissione sull’attuazione del
programma di lavoro istruzione 2010” (Bruxelles 18 gennaio 2010)
Consiglio dell’Unione Europea (Bruxelles 26 e 27 novembre 2009 “Istruzione, gioventù e cultura”)
Comunicazione della Commissione europea “Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e
inclusiva” (Bruxelles 3.3.2010- recepita il 17 giugno 2010)-
ET 2020.
Il Piano dell’offerta formativa triennale ha come cornice di riferimento principale La Legge 107/2015 e
l'ATTO DI INDIRIZZO del Dirigente Scolastico orientate ad affermare il ruolo centrale della scuola nella
società della conoscenza con lo scopo di:
Innalzare i livelli di istruzione e delle competenze degli studenti
Contrarre le disuguaglianze socio-culturali e territoriali
Recuperare e soprattutto prevenire l’abbandono e la dispersione scolastica
Garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione attraverso la
piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, anche in relazione alla dotazione
finanziaria.
La nostra scuola vuole essere una scuola per tutti e per ciascuno. Una scuola che:
Ascolta, osserva prima di progettare;
Pensa ai bisogni collettivi e quelli individuali;
Ha un’organizzazione rigorosa per rassicurare ed allo stesso tempo è flessibile sotto il profilo
didattico perché consapevole che l’apprendimento è frutto di un processo non di un percorso lineare
[lezione – ascolto – ripetizione].
70
Scelte organizzative e gestionali
Il modello sarà quello di una leadership inclusiva e condivisa, funzionale alla vita democratica dell’ISA,
che sarà a breve articolata nell’organigramma che sarà approvato in sede collegiale.. Anche l’articolazione
delle funzioni strumentali e delle commissioni operative da esse coordinate corrisponde ad un principio di
gestione partecipata, realizzando l’articolazione “tecnica” del Collegio nella quale ogni realtà territoriale è
rappresentata trovando la propria riconoscibilità e rilevanza.
Così lo staff, di volta in volta integrato secondo le diverse necessità, non dovrà essere “del Preside” ma
dell’ISA; esso deve rappresentare il luogo della prima ideazione delle risposte ai problemi, della
elaborazione delle proposte strategiche, del coordinamento generale della scuola, il luogo di un positivo
confronto tra le diverse rappresentanze democratiche in seno alla scuola, prima fra tutte il Consiglio di
Istituto. L’obiettivo è trasformare lo slogan “Una scuola di tutti per ciascuno” in un orizzonte di senso
credibile e affidabile.
MODULI E COMPITI DELLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
a) PROGRAMMAZIONE DI TEAM
Composizione
Vi fanno parte i docenti contitolari della stessa classe.
Finalità
svolge la funzione di analizzare, sistematizzare e coordinare l’insieme delle problematiche
organizzativo - gestionali, relazionali, educative e curricolari della classe di titolarità;
assicura l’unitarietà e la continuità nell’esperienza di insegnamento/apprendimento.
Compiti
In particolare ha lo scopo di :
analizzare e valutare collegialmente le questioni di ordine emotivo, cognitivo e comportamentale più
significative per orientare i progetti e gli interventi educativi del team;
definire ed aggiornare in itinere il patto regolativo riguardante il funzionamento del gruppo docenti,
la gestione della relazione in classe la relazione e l’organizzazione dei saperi disciplinari;
armonizzare i comportamenti, le metodologie e le scelte educativo - didattiche comuni in coerenza
con il suddetto patto regolativo e con il PROGETTO FORMATIVO di cui si è corresponsabili;
definire la strutturazione e l’organizzazione dei gruppi di apprendimento cognitivi costituiti per
livelli omogenei, valutandone ed interpretandone in itinere i risultati in rapporto agli esiti attesi;
concordare l’utilizzo più efficace delle contemporaneità e delle compresenze (durante
l’insegnamento della Religione Cattolica e della lingua straniera) per ampliare l’offerta formativa
nelle attività opzionali, nelle visite guidate e per garantire un migliore successo formativo nelle
attività di recupero e compensazione;
facilitare con strategie e sinergie comuni il recupero di bambini con difficoltà e rallentamento nei
processi di apprendimento o con scarsi interessi e motivazioni ad imparare;
favorire l’inserimento, l’integrazione e il successo scolastico degli alunni diversamente abili anche
mediante l’elaborazione ed attuazione collegiale del PEI (Piano Educativo Individualizzato);
favorire l’inserimento, l’integrazione ed il successo scolastico degli alunni stranieri anche mediante
l’applicazione efficace del protocollo d’accoglienza;
definire e perseguire il raggiungimento degli obiettivi di carattere trasversale comuni a più discipline;
socializzare la programmazione didattica del proprio ambito ed individuare possibili collegamenti
interdisciplinari tra le diverse discipline;
71
concordare ed adottare comportamenti, modalità comunicative ed atteggiamenti unitari nel rapporto
con i genitori;
riflettere ed operare per il continuo miglioramento del clima socio – relazionale sia tra i docenti, sia
tra gli alunni.
b) PROGRAMMAZIONE ORIZZONTALE DI INTERCLASSE
Composizione
Vi fanno parte i docenti assegnati allo stesso nucleo di classi parallele appartenenti alla stessa annualità con
l’integrazione dei docenti specialisti;
Compiti
Svolge la funzione di analizzare, sistematizzare e coordinare l’insieme delle problematiche
organizzativo-gestionali, relazionali, educativo e curricolari delle stesse classi parallele di plesso.
In particolare ha lo scopo di :
definire ed aggiornare in itinere il patto regolativo riguardante aspetti comuni dell’Interclasse;
esaminare e definire eventuali progetti didattici e proposte formative a cui partecipare;
definire la programmazione e l’organizzazione delle attività opzionali e laboratoriali valutandone ed
interpretandone in itinere i risultati in rapporto agli esiti attesi;
concordare ed adottare comportamenti, modalità comunicative ed atteggiamenti unitari nel rapporto
con i genitori;
riflettere ed operare per il continuo miglioramento del clima socio – relazionale sia tra i docenti, sia
tra gli alunni.
Convocazione
tale modalità di programmazione della durata di ore 2 ore è calendarizzata e comunicata dal
Presidente di Interclasse.
Spetterà al Dirigente Scolastico calendarizzare almeno n.° 2 incontri annuali di Programmazione verticale
dei dipartimenti disciplinari di Istituto ( con la presenza di tutte le classi ) per confrontare e decidere le
variazioni, le correzioni e le integrazioni da apportare nei curricoli ufficiali.
d) PROGRAMMAZIONE CIRCOLARE DI PLESSO / ISTITUTO
Composizione
Vi fanno parte tutti gli insegnanti operanti nel medesimo plesso / ordine di scuola.
Compiti
analizzare e governare l’insieme dei problemi organizzativi, gestionali, strutturali ed educativi
comuni che caratterizzano lo specifico di ciascuna realtà scolastica;
ideare ed attuare proposte, progetti, modifiche e soluzioni di volta in volta più adeguate e pertinenti
al contesto locale di ciascuna realtà scolastica;
verificare l’efficacia delle proposte, dei progetti e delle soluzioni già sperimentate come meccanismo
di autoregolazione interna;
favorire la diffusione delle “ buone pratiche “ didattiche ed organizzative;
scambiarsi informazioni, annotazioni e riflessioni critiche come modalità di lavoro specifica di un
gruppo centrato sul compito ed in grado di apprendere dall’esperienza.
definire ed aggiornare in itinere il patto regolativo riguardante aspetti comuni del plesso;
concordare la migliore articolazione funzionale del Collegio docenti nella definizione delle
commissioni di lavoro, dei referenti e dei responsabili di progetto.
72
Convocazione A tale modalità di programmazione circolare verranno riservate almeno n°2 unità di lavoro annuali (oltre a quelle
calendarizzate in fase di apertura e di chiusura dell’anno scolastico ) che potranno essere incrementate, in caso di
motivata necessità, dal Coordinatore di plesso, sentiti i Presidenti di Interclasse.
UFFICI AMMINISTRATIVI/DSGA
Viene ampiamente rivista l’organizzazione complessiva dei servizi generali ed amministrativi affidati in primo luogo al
DSGA, la loro articolazione funzionale e le loro modalità operative sottolineando che l’apparato amministrativo
rappresenta una struttura di servizio essenziale al perseguimento degli obiettivo formativi dell’ISA e che ad ogni sua
componente spetta il massimo riconoscimento e considerazione. Il personale ATA tutto non deve essere visto come un
corpo distinto da quello docente ma deve integrarsi totalmente per rispondere funzionalmente alle varie esigenze del
servizio.
Queste le direttive di massima previste dal citato comma 5 dell’art. 25 del D.Lgs. 165/2001 che vengono date al DSGA
per il triennio di riferimento, al fine di porlo in condizioni di sovrintendere efficacemente, nell’ambito delle stesse, ai
servizi generali e amministrativi di questa istituzione scolastica. Esse costituiscono linee di guida, di condotta e di
orientamento preventivo allo svolgimento di tali attività. Per l’a.s. 2016/17 la DSGA ha ricevuto ad inizio anno una
particolare e dettagliata Direttiva da parte del Dirigente Scolastico.
ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA GENERALE DELL’IS A
L’istituzione scolastica costituisce una singola unità organizzativa, responsabile dei procedimenti amministrativi ad essa
attribuita dalle norme vigenti. Le relative attività amministrative devono essere organizzate in tre aree operative:
didattica, personale, affari generali. I servizi amministrativi saranno organizzati in modo da eseguire entro i dovuti
termini, senza necessità di ulteriori sollecitazioni, le attività previste dalla vigente normativa. Il DSGA è individuato
quale responsabile dell’istruttoria inerente ogni singolo procedimento amministrativo, ai sensi dell’art. 5, c. 1, della
legge 241/1990, nonché dell’art. 10, c. 1, del D.M. 190/1995. Il DSGA provvede a svolgere funzioni di coordinamento
e promozione delle attività di competenza del personale ATA, nonché di verifica dei risultati conseguiti, nel rispetto
delle direttive impartite e degli obiettivi assegnati. Il DSGA vigila costantemente sul regolare svolgimento delle
funzioni e attività svolte dal personale ATA, al fine di assicurare l’unitarietà della gestione dei servizi amministrativi e
generali della scuola in coerenza e in funzione delle finalità e degli obiettivi dell’istituzione scolastica, in particolare del
presente PTOF. Deve riferire tempestivamente al Dirigente ogni fatto che possa configurare irregolarità, illecito o
infrazione disciplinare.
L'esercizio delle competenze del DSGA andrà costantemente raccordato con il Dirigente Scolastico, dovrà essere
disponibile per ogni esigenza di confronto e di condivisione delle problematiche e delle relative soluzioni, nel pieno
rispetto degli ambiti di rispettiva autonomia decisionale definiti dalle norme e dal contratto di lavoro, al fine di garantire
una gestione quanto più possibile efficace, efficiente ed economica dei servizi generali e amministrativi.
Nell'ambito delle proprie competenze, il DSGA svolgerà funzioni di coordinamento e promozione delle attività e
verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati e agli indirizzi impartiti con l’annuale direttiva del
Dirigente Scolastico, in attuazione "dei principi dell'autonomia scolastica di cui all'art. 21 della Legge n. 59 del 1997,
dei regolamenti attuativi e delle conseguenti competenze gestionali riorganizzate, in ogni Istituzione Scolastica, sulla
base del principio generale dell'unità dei servizi amministrativi e generali e delle esigenze di gestione e organizzazione
dei servizi tecnici".
Si segnala l'importanza del Piano delle attività del personale ATA come strumento essenziale per l'organizzazione
efficace dei servizi e per l'attuazione del PTOF d'Istituto; esso sarà costruito in connessione funzionale con il piano
annuale delle attività dei Docenti e sarà modificato, nel rispetto dei principi preventivamente definiti e fatti oggetto di
relazioni sindacali, per assicurarne il necessario adattamento alle esigenze dell'istituzione scolastica.
Si darà priorità nel lavoro amministrativo alle scadenze che possono determinare contenziosi, lesione di diritti
dell'utenza, dei lavoratori e dei fornitori e sanzioni nei confronti della scuola. La maggiore attenzione sarà prestata ad
assicurare sempre la sicurezza e la salute degli alunni e di tutti coloro che utilizzano i laboratori. L'impatto della legge di
riforma e della legge di stabilità sulla gestione amministrativo contabile e organizzativa, alla quale il Direttore dei
Servizi dà un contributo essenziale richiederà un continuo confronto con il Dirigente Scolastico per individuare
priorità, emergenze, decisioni condivise e soluzioni gestionali.
73
A. OBIETTIVI GENERALI
Facendo riferimento alle funzioni attribuite al Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi dal CCNL 2006-09, dal
Regolamento di Contabilità e dalle norme vigenti relative all'attività amministrativo-contabile e gestionale nella
pubblica amministrazione, nell' organizzazione e nella gestione dei servizi amministrativi la DSGA perseguirà i
seguenti obiettivi generali:
1. Facilitare l'accesso ai servizi
- accogliere ed orientare l'utenza
- far conoscere il servizio e la sua organizzazione
- garantire la conoscenza dei processi decisionali in riposta a richieste e bisogni dell'utenza
2. Migliorare la fornitura dei servizi
- rendere più rapida la risposta alla richieste di servizi ed informazioni
- facilitare l'utente nella formulazione delle proprie richieste
- facilitare l'utente nell'adempimento di quanto gli viene richiesto
- adeguare il servizio e la comunicazione alle persone
- ridurre il disagio dell'attesa
3. Controllare e correggere il servizio
- ridurre e prevenire gli errori
- assicurare la costanza del servizio nel tempo
- prevedere e gestire gli imprevisti
- richiedere una valutazione dei servizio da parte dell'utenza
- prevedere le procedure di correzione degli errori
4. Innovare il servizio attraverso l'utilizzo di nuovi strumenti e tecnologie e attraverso la valutazione
delle procedure seguite
- rendere compatibili fra di loro gli strumenti informatici utilizzati
- estendere a tutto il personale la conoscenza e la competenza necessaria all'uso delle tecnologie
multimediali
- prevedere la valutazione degli strumenti e delle procedure seguite
- assicurare la continuità delle funzioni di gestione finanziaria, dell'organizzazione e dell'azione
amministrativo contabile
- formalizzare le procedure gestionali attraverso una modulistica appositamente predisposta
- diffondere la conoscenza delle procedure seguite a tutto il personale amministrativo
- organizzare lo scambio di informazioni fra il personale degli uffici e la loro cooperazione in modo da
garantire la continuità nella gestione delle procedure amministrative e contabili
- attivare specifiche attività di informazione e di coinvolgimento dell'assistente amministrativo individuato
come sostituto del direttore dei servizi
- assicurare sempre l'accesso agli archivi cartacei e informatizzati da parte del Dirigente Scolastico e del
personale autorizzato dallo stesso
3
74
B. INDIRIZZI OPERATIVI
La DSGA seguirà, in particolare, i seguenti indirizzi operativi:
Al fine di garantire il miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia del servizio amministrativo, anche in relazione ai
rapporti con l'utenza, sarà assicurato il rispetto degli obblighi di affissione all'albo dell'Istituto, utilizzando le forme di
registrazione che saranno ritenute più idonee allo scopo e sarà garantita la completa disponibilità di tutto il personale
amministrativo ai rapporti con il pubblico, definendo un orario di ricevimento durante il quale sia garantita la presenza
di almeno un'unità di personale in grado di gestire le esigenze dell'utenza in riferimento a tutte le aree dei servizi
amministrativi.
Relativamente all'utilizzazione del personale ATA, alle dirette dipendenze del Direttore dei Servizi, si garantirà la piena
attuazione dei profili professionali previsti dal vigente contratto nazionale di lavoro, soprattutto laddove vengano
richiesti autonomia, utilizzo di margini valutativi e responsabilità sugli atti predisposti nell'ambito delle direttive e delle
istruzioni ricevute e, al fine di predisporre il Piano delle Attività che sarà adottato dopo l'espletamento delle procedure
dell'art. 6 del CCNL, sentirà il personale, con le modalità ritenute opportune, come previsto dal comma 1 dell'art. 53.
Nell'assegnazione dei compiti e nella formulazione delle proposte relative agli incarichi specifici, si terrà conto altresì di
quanto stabilito dall'art.4 dell'Accordo Nazionale fra le. 00.SS. e il MIUR concernente l'attuazione dell'art.7 del CCNL
per il secondo biennio economico 2004-2005;
Relativamente all'orario dì lavoro del personale ATA, il DSGA proporrà l'adozione delle tipologie di orario previste
dagli art. 51 e 53 del CCNL per garantire il pieno accesso ai servizi di segreteria da parte dell'utenza e la razionale
distribuzione tra le sedi del personale collaboratore scolastico presente in organico, per consentire la realizzazione di
tutte le attività previste nel Piano Triennale dell'Offerta Formativa.
Relativamente alla definizione ed esecuzione degli atti a carattere amministrativo-contabile, rispetto ai quali il DSGA
ha autonomia operativa e responsabilità diretta, lo stesso DSGA assumerà tutte le decisioni necessarie a mantenere ed
elevare gli standard di efficienza ed efficacia, prestando particolare attenzione all'evoluzione delle norme contrattuali e
fiscali.
Relativamente alla presenza di esperti esterni dei quali l'Istituto si avvale per particolari tipologie di servizi
(amministratore di sistema, esperti esterni per la sicurezza, formatori, etc.), il DSGA curerà la corretta formulazione dal
punto di vista amministrativo contabile dei contratti da stipulare, che dovranno sempre riportare a margine le iniziali del
redattore e procederà alla esatta quantificazione degli importi contrattuali, contribuendo preventivamente
all'individuazione delle modalità di scelta del contraente;
Relativamente alla gestione patrimoniale dei beni e dei libri contenuti nell'inventario, ai sensi dell'art. 24, comma 7, del
D. I. n. 44/2001, si procederà al tempestivo affidamento della custodia al personale ATA che li utilizza e ai docenti
responsabili che saranno individuati annualmente, secondo le procedure previste dall'art. 27, comma 1 del D. I. n.
44/2001.
Relativamente alla normativa sulla privacy, il DSGA svolgerà le funzioni di Responsabile del trattamento dei dati
personali ed affiderà direttamente le lettere di incarico al personale Ata, assicurando altresì periodiche verifiche sul
rispetto delle procedure previste dalla normativa organizzando l'archiviazione e la tenuta della documentazione in modo
tale da impedire la diffusione di dati personali.
ORGANIGRAMMA E FUNZIONIGRAMMA
L'Istituto si organizza in modo lineare ed in modo complesso. Lineare sul piano amministrativo, complesso sul piano
progettuale, nella gestione delle risorse e nella ricerca dello sviluppo della professione docente, attraverso lo studio
continuo e la sperimentazione. L'organizzazione è in funzione della didattica e non viceversa, ecco perché è necessario
che la scuola si proponga in modo dinamico, attenta a mobilitare le potenzialità individuali. Una gestione consapevole
della scuola presuppone che siano definiti e conosciuti i livelli di assunzione di responsabilità all'interno
dell'organizzazione.
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DIRIGENTE SCOLASTICO
PROF. ATTILIO LIETO Ha la legale rappresentanza dell’istituzione scolastica ad ogni effetto di legge. E’ organo individuale, rappresenta
l’unitarietà dell’istituzione ed assume ogni responsabilità gestionale.
Obiettivi
contrat-
tuali:
assicurare il funzionamento dell’istituzione secondo criteri di efficienza e efficacia;
promuovere lo sviluppo dell’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e sperimentazione, in coerenza con il principio di autonomia;
assicurare il pieno esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati;
promuovere iniziative e interventi tesi a favorire il successo formativo; assicurare il raccordo e l’1zione tra le componenti scolastiche;
promuovere la collaborazione tra le risorse culturali, professionali sociali ed economiche del territorio 1gendo con gli EE.LL.
così come è previsto dall’art. 25 del D.Lvo n. 165/2001.
Obiettivi
in materia
finanzia-
ria e
patrimo-
niale
predisporre il programma annuale (art. 2 comma 3); predisporre i progetti compresi nel programma per l’attuazione del P.O.F. (art. 2 c. 6);
disporre i prelievi del fondo di riserva (art. 4 c. 4);
predisporre apposito documento per consentire al Consiglio di Istituto di verificare lo stato di attuazione del programma e le eventuali modifiche (art. 6 c. 1);
propone al Consiglio di Istituto modifiche al programma (art. 6 c. 2);
disporre variazioni conseguenti ad entrate finalizzate e storni conseguenti a delibere del Consiglio d’Istituto (art. 6 c. 4); realizzare il Programma Annuale (art. 7 c. 1);
imputare le spese al funzionamento amministrativo e didattico generale, ai compensi spettanti al personale, alle spese di
investimento ed ai progetti nei limiti della rispettiva dotazione finanziaria stabilita nel Programma Annuale (art. 7 c. 2); ordinare la spesa eccedente nel limite massimo del 10% della dotazione originaria di un progetto, mediante l’utilizzo del
fondo di riserva, qualora la realizzazione dello stesso richieda l’impiego di risorse eccedenti (art. 7 c. 3);
provvedere alla gestione provvisoria (art. 8 c. 1); comunicare all’Ufficio Scolastico Regionale la mancata approvazione del programma (art. 8 c. 1);
firmare gli ordini contabili (riversali e mandati) congiuntamente al Direttore (artt. 10 e 12 c. 1);
assumere impegni di spesa (art. 11 c. 3); può effettuare pagamenti a mezzo della carta di credito, di cui è titolare (art. 14 c. 2);
stipulare la convenzione per il servizio di cassa (art. 16 c. 1);
anticipare al Direttore il fondo minute spese e rimborsa allo stesso le spese sostenute (art. 17 c. 1e 2); sottoporre il conto consuntivo unitamente ad una dettagliata relazione illustrativa al Collegio dei Revisori (art. 18 c. 5);
trasmettere all’Ufficio Scolastico regionale il conto consuntivo approvato dal Consiglio di Istituto in difformità del parere
espresso dal Collegio dei Revisori dei Conti corredato da una dettagliata e motivata relazione ai fini dell’adozione dei provvedimenti di competenza (art. 18 c. 6);
comunicare all’Ufficio Scolastico Regionale e al Collegio dei Revisori la mancata approvazione del conto consuntivo (art. 18
c. 7); adottare misure organizzative per la rilevazione e l’analisi dei costi e dei rendimenti dell’attività amministrativa collegando le
risorse umane, finanziarie e strumentali impiegate con i risultati conseguiti (art. 19 c. 1);
presenziare al passaggio delle consegne tra Direttore uscente e Direttore subentrante (art. 24 c.8);
adottare il provvedimento di eliminazione dei beni dall’inventario in caso di materiale mancante per furto o per causa di forza
maggiore (art. 26 c. 1).
Obiettivi
in materia
di attività
negoziale
svolgere l’attività negoziale necessaria all’attuazione del programma annuale nel rispetto delle delibere assunte dal Consiglio
d’ Istituto (art. 32 c. 1); può delegare lo svolgimento di singole attività negoziali al Direttore o a uno dei collaboratori individuati a norma dell’art. 25
bis, comma 5, del Decreto Legislativo 3/2/93 n. 29 (art. 32 c. 2); può avvalersi dell’attività istruttoria del Direttore (art. 32 c. 3);
ha il potere di recedere, rinunciare e transigere nell’attività negoziale (art. 33 c. 3);
provvedere direttamente, senza comparazione di offerte, agli acquisti, appalti e forniture, il cui valore complessivo sia inferiore al limite di spesa di 2000 Euro o al limite preventivamente fissato dal Consiglio di Istituto (art. 34 c. 1);
procedere alla scelta del contraente per acquisti, appalti e forniture, il cui valore eccede 2000 Euro o il limite fissato dal
Consiglio di Istituto previa comparazione delle offerte di almeno tre ditte direttamente interpellate mediante lettera di invito contenente i criteri di aggiudicazione, l’esatta indicazione delle prestazioni contrattuali, i termini e le modalità di esecuzione e
pagamento (art. 34 c. 1);
redigere una relazione sull’attività negoziale svolta alla prima riunione successiva del Consiglio di Istituto riferendo anche sull’attuazione dei contratti e delle convenzioni (art. 35 c. 2);
assegnare e revocare i beni in uso gratuito secondo i criteri fissati dal Consiglio di Istituto (art. 39);
decidere in ordine ai contratti di comodato (art. 44); provvedere ad ordinare gli interventi di manutenzione ordinaria degli edifici scolastici delegati dall’Ente Locale (art. 46);
provvedere ai contratti di locazione finanziaria (art. 47);
provvedere ai contratti di gestione finalizzata delle risorse finanziarie (art. 48);
provvedere in materia di appalti per lo smaltimento di rifiuti speciali (art. 51);
provvedere alla vendita di materiali fuori uso e di beni non più utilizzabili (art. 52).
76
IL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI
BARBARA MAGISTRI
Sovrintende ai servizi amministrativo-contabili e ne cura l’organizzazione. Ha autonomia operativa e responsabilità diretta nella
definizione ed esecuzione degli atti amministrativo-contabili, di ragioneria e di economato, anche con rilevanza esterna.
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 25 bis D. L.vo 29/93 e successive modificazioni ed integrazioni, il Direttore coadiuva il Dirigente
nelle proprie funzioni organizzative e amministrative.
Funzioni:
In materia
finanziaria e
patrimoniale
redigere e aggiornare la scheda finanziaria dei progetti (artt. 2 c. 6 e 7 c. 2);
predisporre la tabella dimostrativa dell’avanzo di amministrazione (art. 3 c. 2);
elaborare il prospetto recante l’indicazione di utilizzo dell’avanzo di amministrazione (art. 3 c. 3);
predisporre la relazione sulle entrate accertate sulla consistenza degli impegni assunti e dei pagamenti
eseguiti finalizzata alla verifica del programma annuale (art. 6 c. 6);
firmare gli ordini contabili (riversali e mandati) congiuntamente al Dirigente (art. 10 e 12 c. 1);
provvedere alla liquidazione delle spese (art. 11 c. 4);
gestire del fondo per le minute spese (art. 17);
predisporre il conto consuntivo (art. 18 c. 5);
elaborare la scheda finanziaria riferita alle attività per conto terzi recante le entrate e le spese dello
specifico progetto iscritto a bilancio (art. 21 c. 1);
tenere le scritture contabili relative alle “attività per conto terzi” (art. 21 c. 2);
tenere e curare l’inventario e assumerne la responsabilità quale consegnatario (art. 24 c. 7);
effettuare il passaggio di consegne in caso di cessazione dall’ufficio di Direttore con la redazione di
apposito verbale (art. 24 c. 8);
siglare i documenti contabili ed a fine esercizio attesta il numero delle pagine di cui i documenti sono
composti (art. 29 c. 4);
essere responsabile della tenuta della contabilità e degli adempimenti fiscali (art. 29 c. 5);
curare e tenere i verbali dei revisori dei conti (art. 60 c. 1).
In materia di
attività
negoziale
collaborare con il Dirigente Scolastico nella fase istruttoria e svolge specifica attività negoziale connessa
con le minute spese prevista dal D.I. 44/01 e dal suo profilo professionale (art.50 – tabella D/2 - CCNL
26/5/99);
essere delegato dal Dirigente Scolastico ad occuparsi di singole attività negoziali (art. 32);
svolgere l’attività di ufficiale rogante nella stipula degli atti che richiedono la forma pubblica;
provvedere alla tenuta della documentazione relativa all’attività contrattuale svolta e programmata;
essere delegato dal Dirigente Scolastico a rilasciare il certificato che attesta la regolarità della fornitura
per forniture di valore inferiore a 2000 Euro;
redigere apposito certificato di regolare prestazione per i contratti inerenti la fornitura di servizi
periodici.
IL CONSIGLIO D'ISTITUTO
IL PRESIDENTE
Il Consiglio di Istituto è l’organo di indirizzo e di gestione degli aspetti economici e organizzativi generali della scuola. In esso sono rappresentate
tutte le componenti dell’Istituto (docenti, genitori e personale non docente) con un numero di
rappresentanti variabile a seconda delle dimensioni della scuola: Il Dirigente scolastico è membro di diritto del C.d.I. che, secondo l’attuale normativa, è presieduto da un genitore e si rinnova con cadenza triennale.
Le attribuzioni del Consiglio sono descritte dal Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n.° 297 “Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in
materia di istruzione relative alle scuole di ogni ordine e grado” (art. 10).
Funzioni
C.d.I
elaborare e adottare gli indirizzi generali e determina le forme di autofinanziamento della scuola;
deliberare il programma annuale, ex bilancio e il conto consuntivo;
stabilire come impiegare i mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e didattico; deliberare in merito all’adozione e alle modifiche del regolamento interno dell’istituto;
deliberare in merito all'accettazione e alla rinuncia di legati, eredità e donazioni;
stabilire i criteri generali in merito a:
acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche, dei sussidi didattici (audio-televisivi, libri) e di
tutti i materiali necessari alla vita della scuola;
attività negoziale del Dirigente Scolastico (contratti, convenzioni, utilizzo locali scolastici da parte di Enti o Associazioni
esterne );
partecipazione dell’Istituto ad attività culturali, sportive e ricreative;
organizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola, comprese le attività para/inter/extrascolatiche; definire gli indirizzi generali del POF elaborato dal Collegio Docenti ( DPR 275/99 );
adottare il P.T.O.F. ;
indicare i criteri generali relativi alla formazione delle classi; deliberare in merito all'adesione a reti di scuole e consorzi;
77
deliberare in merito a contratti di prestazione d'opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti; nei casi specificamente individuati dal comma 1, l'attività negoziale è subordinata alla previa deliberazione
del Consiglio di istituto. In tali casi, il dirigente non può inoltre recedere, rinunciare o transigere se non previamente autorizzato dal Consiglio di istituto.
In tutti gli altri casi, il dirigente ha il potere di recedere, rinunciare e transigere, qualora lo richieda l'interesse
dell'istituzione scolastica.
Compo-
sizione Giunta
Esecutiva
(eletta nella
prima seduta
del CdI)
Dirigente Scolastico (Presidente)
D.S.G.A;
un Genitore eletto dal C.D.I.;
un Docente eletto tra i componenti del C.D.I.;
un A.T.A. eletto tra i componenti del C.D.I. .
IL COLLEGIO DEI DOCENTI
Composto da tutti i docenti dell'istituto, presieduto dal Dirigente Scolastico, ha la responsabilità dell’impostazione didattico-
educativa, in rapporto alle particolari esigenze dell’istituzione scolastica e in armonia con le decisioni del Consiglio di Istituto. Esso
mantiene competenza esclusiva per quanto attiene agli aspetti pedagogico-formativi e all’organizzazione didattica con autonome
deliberazioni:
Funzioni
Proporre al D.S. il piano annuale delle attività dei docenti (art.26 c.4 del CCNL vigente );
proporre al Consiglio di Istituto le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti ( art. 27
c.4 del CCNL vigente); proporre al Consiglio di Istituto la regolamentazione delle attività didattiche dei docenti, costituenti ampliamento
dell’offerta formativa ( art. 29 del CCNL vigente);
identificare le funzioni strumentali e ne definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari ( art. 30 del CCNL vigente); deliberare il piano annuale di aggiornamento e formazione dei docenti ( art. 65 del CCNL vigente );
proporre al Consiglio di Istituto le attività del personale docente da retribuire con il Fondo di Istituto (art.86 c.1 del CCNL
vigente);
elaborare il Piano Triennale dell'Offerta Formativa sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle
scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal Consiglio di Istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri
formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori. Il Piano è adottato dal Consiglio di Istituto
(D.P.R. n. 275/99).
STAFF:
1° COLLABORATORE
DOTT.SSA MAGAZZENI MARA
Supportare , il Dirigente Scolastico, alla predisposizione dei lavori degli Organi Collegiali ed
eventuali incontri o materiali preparatori; provvedere alle suddivisioni degli alunni nelle varie classi in caso di necessità; alla sostituzione di
insegnanti assenti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti, curando altresì la
puntuale annotazione, in un calendario di riepilogo, dei nominativi dei docenti e delle eventuali ore
impegnate per la fattiva sostituzione dei docenti assenti;
contribuire all’organizzazione dei servizi generali (orari, riunioni, fornitura di materiali, etc….);
curare, d’intesa con il D.S.G.A., la raccolta delle firme di presenza alle riunioni programmate relative alle attività aggiuntive;
verificare la puntuale consegna e sottoscrizione delle programmazioni esecutive e di dettaglio e
degli interventi di recupero per gli alunni in situazioni di disagio. collaborare, d’intesa con le F.S. al PTOF, con il Direttore dei S.G.A., per la verifica della
congruenza finanziaria e la fattibilità dei progetti inseriti nel P.T.O.F., cogestiti con Enti, Scuole,
Associazioni etc…; verificare la regolare compilazione dei registri e delle firme giornaliere di presenza;
controfirmare, esprimendo parere favorevole o contrario, eventuali richieste di variazione temporanea dell’orario di servizio degli insegnanti (permessi brevi, cambio di turno, recupero,
giorno libero, etc......) assicurandosi che tali richieste, non comportino squilibrio
nell’organizzazione didattica; sottoscrivere comunicazioni informative e/o organizzative interne, rivolte ai docenti ed ai
collaboratori scolastici nell’ambito del proprio mandato;
sottoscrivere in caso di assenza o impedimento del Dirigente scolastico, e coerentemente con le disposizioni concordate, ogni altro atto amministrativo o comunicazione che rivesta carattere di
urgenza ed improrogabilità;
sostituire, con poteri discendenti dalla vigente normativa, il Dirigente Scolastico in caso di assenza o impedimento e congedo per ferie;
coordinare le operazioni INVALSI;
coadiuvare il R.S.P.P. nel controllo del materiale di pronto soccorso nelle cassette (scadenze, funzionalità degli strumenti, etc.....);
segnalare, con assoluta tempestività, eventuali interventi organizzativi, di manutenzione o di
situazioni di pericolo per gli alunni ed il personale; collaborare per l’espletamento delle procedure relativa alla certificazione di qualità UNI ISO 9001
: 2008;
coordinare le operazioni necessarie allo svolgimento delle visite guidate; assicurare l’ordinata raccolta delle circolari inviate nel plesso di appartenenza e delle sottoscrizioni
per la presa visione di tutto il personale destinatario delle stesse e relativa rimessa all’ufficio di
segreteria
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vigilare sul rispetto degli orari, degli obblighi di servizio di tutto il personale in servizio, del divieto di accesso alle persone estranee, del divieto di fumare nei locali scolastici e segnalarne le
eventuali violazioni;
controllare il corretto utilizzo, là dove presente, della linea telefonica mediante annotazione delle chiamate su apposito registro;
controllare che le pulizie vengano effettuate nei migliori dei modi e controllare la corretta
conservazione dei materiali di pulizia, ossia che siano in luogo sicuro e non accessibile agli alunni;
assicurare l’affissione all’albo dei documenti essenziali quali la carta dei servizi, il regolamento
interno, gli avvisi ai genitori e la costante affissione dei numeri di emergenza e degli addetti alle
situazioni di emergenza, come previsto dal DLvo 81/2008.
2° COLLABORATORE
PROF. PERLUIGI FRANCESCO
redazione dell’orario di servizio dei docenti in base alle direttive del D.S. e dei criteri emersi nelle sedi collegiali;
controllo del rispetto del regolamento di Istituto;
avere un costante e proficuo contatto con le famiglie; partecipazione alle riunioni di staff;
redigere eventuali circolari docenti-alunni su argomenti specifici;
supportare il lavoro del D.S.; verificare la regolare compilazione dei registri e delle firme giornaliere di presenza del plesso della
Scuola Secondaria; controfirmare, esprimendo parere favorevole o contrario, eventuali richieste di variazione
temporanea dell’orario di servizio degli insegnanti della scuola Secondaria (permessi brevi,
variazioni giornaliera di orario, recupero, giorno libero, etc......) assicurandosi che tali richieste, non comportino squilibrio nell’organizzazione didattica.
Membri staff coordinatori di
plesso
CAGLIOTI CINZIA ,
D’AMICO KATIUSCIA
IACOPINO MARIA, ROSSI
ROBERTA, STORTI ANNA.
CASALI
prevedere l’organizzazione generale della sede di competenza.
collaborare con il personale di segreteria e il personale docente;
coordinare la raccolta di dati richiesti dall'Amministrazione; coordinare e collaborare con i docenti responsabili dei laboratori;
accogliere i nuovi docenti e i supplenti presentando loro le classi di destinazione e informandoli sia
sull'organizzazione generale dell'istituto che sulle procedure generali da seguire (D.Lgs. 81/08); partecipare agli incontri di staff con il Dirigente;
mantenere i rapporti con i coordinatori degli altri Plessi.
FUNZIONI STRUMENTALI
I docenti incaricati di Funzione Strumentale (F.S.) si occupano di quei particolari settori dell'organizzazione scolastica per i quali si
rende necessario:
razionalizzare e ampliare le risorse,
monitorare la qualità dei servizi
favorire formazione e innovazione.
I docenti F.S. vengono designati con delibera del Collegio dei Docenti in coerenza con il Piano dell'Offerta Formativa in base alle
loro competenze, esperienze professionali e capacità relazionali; la loro azione è indirizzata a garantire la realizzazione del POF e il
suo arricchimento anche in relazione con enti e istituzioni esterne.
FUNZIONE
P.T.O.F.
Gestione del Piano
dell’Offerta
Formativa
FULVIA ALFARANO
La figura della Funzione PTOF rappresenta il legante tra la progettualità di Istituto e l’utenza, infatti è il ponte di
collegamento tra le diverse opportunità che 1giscono a completamento dell’azione educativa sugli alunni.
In relazione a ciò svolge i seguenti compiti:
predispone le linee guida del Piano dell’Offerta formativa Triennale dell’Istituto;
organizza, coordina le riunioni attinenti al proprio ambito e gli incontri di coordinamento organizzativo;
gestisce l’organizzazione dei progetti di Istituto
cura la documentazione relativa alla partecipazione degli studenti e/o dei docenti ad eventi esterni all'Istituto;
gestisce le attività di autoanalisi e di autovalutazione circa i risultati prodotti e al grado di soddisfazione
raggiunto in merito allo svolgimento dei progetti
opera in sinergia con le altre F.S., i referenti dei singoli progetti e i responsabili delle commissioni;
promuove e sostiene azioni di cooperazione didattico-professionale;
contribuisce a sviluppare una visione unitaria dei valori educativi condivisi dall'1 comunità scolastica;
lavora con il Dirigente Scolastico e relativamente a specifiche questioni di natura economico-amministrativa, con il DSGA per la realizzazione di iniziative e progetti
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ORIENTAMENTO
SILVIA RICCI
In ogni attività scolastica l’orientamento rappresenta un momento molto importante per lo studente, ecco perché il
nostro Istituto Comprensivo ha avuto sempre una attenzione particolare a questa attività che ogni anno coinvolge gli
alunni delle classi terze.
Aiutare gli allievi a scegliere un percorso idoneo, non è sempre facile, ecco perché sono state create delle attività che
si susseguono da fine ottobre fino al momento finale dell’iscrizione degli alunni al ciclo di studi successivo.
Di seguito sono elencate le principali attività svolte:
Creazione di un Piano di Monitoraggio per la misurazione degli outcomes degli alunni dell’I.C.
Castelverde
Accordi con gli istituti che ne fanno richiesta per incontri con gli alunni;
Analisi e aggiornamento dei test orientativi;
Adesione a progetti on line
Formulazione di tabelle sinottiche / riassuntive per l’elaborazione di dati con schemi del consiglio orientativo da dare alle famiglie;
Istituzione di uno sportello per alunni e famiglie;
Accordi con istituti superiori specializzati per alunni con difficoltà;
Elaborazione di grafici riassuntivi sulle iscrizioni
Accordi con gli istituti superiori per verificare l’iter scolastico (successo, dispersione..) dei nostri allievi in
uscita;
Passaggio delle informazioni al MIUR / SIDI
TECNOLOGIA
Il Collegio ha nominato
una commissione
che svolgerà le attività
programmate
Le tecnologie della comunicazione sono educative: i mezzi di comunicazione non consentono soltanto un arricchimento della conoscenza in virtù della possibilità di aggiornamento che offrono, ma diventano esperienza reale
di apprendimento e occasione di crescita soggettiva, poiché contribuiscono a stimolare processi cognitivi,
influenzando i modi di comunicare e di 1gire. In tal senso, i media assumono progressivamente anche una valenza educativa” (M. Morcellini, I. Cortoni, Provaci ancora, scuola, Erickson, Trento 2007)
Gli studenti di oggi sono “nativi digitali”, sono cioè venuti al mondo insieme alle Nuove Tecnologie e cresciuti con esse. Il clima, quindi, che si deve creare all’interno della scuola è quello di un cambiamento e ripensamento
dell’azione didattica.
La didattica digitale offre ai docenti una strategia di insegnamento attivo, capace di valorizzare la partecipazione dell’alunno e di metterlo alla prova in un ambiente più “reale”, facilitando la personalizzazione dei processi di
apprendimento e i collegamenti tra apprendimento formale e informale. I vari strumenti digitali a disposizione (e-
book, smartphone, tablet, applicazioni e piattaforme digitali compreso lo stesso Internet) sono opportunità aggiuntive di accesso alla conoscenza.
L’uso delle tecnologie a scuola permette il rafforzamento delle competenze digitali intese come educazione ai media,
alla cittadinanza digitale, all’uso critico dei dati e alla creatività digitale. Esso, al tempo stesso, contribuisce al consolidamento di tutte le competenze chiave, non solo delle competenze di base (italiano, lingue straniere,
matematica, scienza e tecnologie, competenze digitali), ma anche di quelle trasversali (imparare a imparare,
competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa, consapevolezza culturale) essenziali per lo sviluppo personale, la
cittadinanza attiva e l’inclusione sociale.
coordina l'utilizzo delle nuove tecnologie;
coordina i rapporti tra il Dirigente, il DSGA e i tecnici;
collabora col Dirigente e il DSGA in merito agli aspetti relativi alla multimedialità;
adempie a richieste promosse da MIUR, U.S.R., U.S.P.; INVALSI;
B.E.S: ANNA GIORNO
LOREDANA LUCIOLI
ANNA MARIA
CINIGLIO
Favorire l’Inclusione significa fissare le condizioni grazie alle quali ogni alunno, incontrando nel proprio cammino
le condizioni migliori per esprimere le proprie potenzialità, valorizza se stesso ed è valorizzato dalla comunità
scolastica.
La Scuola, dunque, ha il compito di trovare le strategie operative didattiche ed organizzative con cui rimuovere gli
ostacoli che impediscono una piena inclusione; ha il compito di promuovere scelte metodologiche che permettano
l’attuazione di percorsi mirati a garantire a tutti gli alunni pari opportunità in modo tale che, in un contesto più efficace per tutti, il riconoscimento reciproco delle specifiche abilità sia “relazione”. Le attività del Piano Annuale
per l’Inclusione sono finalizzate, secondo quanto suggerito dalla normativa vigente, alla:
--rimozione graduale di ogni tipo di ostacolo all’inclusione scolastica e civile di ogni singolo alunno; tutela del diritto all’individualizzazione della didattica, riconosciuto e tutelato dalla legge 104/92; tutela del diritto alla
personalizzazione della didattica, riconosciuto e tutelato dalla legge 170/2010, dalla Direttiva Ministeriale del
27/12/2012, dalla CM n.° 8 del 6/03/2013 e dalla nota MIUR n.° 2563 del 22/11/2013 e cogente per i docenti già dal DPR 275/99; attuazione delle attività deliberate dal POF e strutturate nel P.A.I.
Si predispongono ai fini degli adempimenti di legge:
Azioni di coordinamento -Analisi della documentazione relativa agli alunni diversamente abili (certificazioni sanitarie, D.F., P.D.F., P.E.I.,
relazioni finali, verbali, altro); Modalità d’intesa necessarie per l’organizzazione dei G.L.I. e dei G.L.H.O; modalità
d’intesa necessarie per l’organizzazione dei tavoli tecnici per gli alunni destinatari di programmazione personalizzata con le famiglie ed i vari enti preposti; confronto sulle problematiche relative agli alunni certificati; individuazione di
strategie didattiche ed educative mirate e calibrate; individuazione e predisposizioni di progetti mirati; operazioni di
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monitoraggio durante l’anno scolastico ed eventuali interventi; aggiornamento continuo riguardo all’andamento didattico generale degli alunni; adempimenti necessari all’individuazione di nuove segnalazioni; rinnovo delle
certificazioni; aggiornamento dei fascicoli degli alunni D.A. e con BES; aggiornamento del P.A.I: individuazione
degli obiettivi di incremento per l’Inclusività proposti in itinere e per il prossimo anno scolastico
Azione di Accoglienza e Tutoraggio agli insegnanti -Coordinamento delle attività degli insegnanti dell’area inerente alle attività di sostegno; servizio di consulenza e/o
supporto agli insegnanti per ogni eventuale problema; confronto e condivisione delle strategie adottate per la soluzione dei problemi individuati
Azione di accoglienza degli alunni diversamente abili e con bisogni educativi speciali
-Analisi delle aree problematiche e dei punti di criticità inerenti la sfera dell’Integrazione e proposte fattive e concrete per favorire il processo di Inclusione; individuazione e predisposizione di progetti a favore degli alunni con
bisogni educativi speciali; proposta di acquisto di sussidi didattici in supporto a docenti e a favore degli alunni
Attività di raccordo nell’Istituto
-Collaborazione con il Dirigente Scolastico nella condivisione delle problematiche e delle possibili strategie atte allo
loro risoluzione; interventi individuali concordati con il DS in merito all’inclusione degli alunni; collaborazione con
le altre Funzioni Strumentali
Attività di raccordo con il Territorio
- Espletamento degli adempimenti di legge in materia di Evasione dell’ Obbligo Scolastico; azioni di intesa con i Municipi, con le ASL e con il Tribunale dei Minori di Roma per gli alunni non frequentanti, con particolari fragilità o
con difficoltà di integrazione; azioni di intesa per i colloqui con le famiglie allo scopo di favorire stili educativi
congrui con i profili psico-cognitivi degli alunni con bisogni educativi speciali
Diffusione della cultura dell’Inclusione
-Promozione di attività volte a sensibilizzare l’1 comunità scolastica nel processo di inclusione; rimozione di attività
volte a diffondere la cultura del Rispetto e della Legalità; attivazione e promozione di corsi di formazione per i docenti sul tema dell’Inclusione
CONTINUITA’
Il Collegio ha nominato
una commissione
che svolgerà le attività
programmate
Il progetto continuità nasce dall’esigenza di garantire al bambino un percorso formativo organico e completo.
Quello del passaggio dalla scuola dell’Infanzia alla scuola Primaria e dalla scuola Primaria alla scuola secondaria di
primo grado è un momento importante, pieno di incertezze, di novità e di impegni sia scolastici che extrascolastici.
Il progetto mira a supportare il bambino, mettendolo a contatto con gli ambienti fisici in cui andrà ad operare, con gli
insegnanti e con un metodo di lavoro sempre più intenso e produttivo. Quindi si intende predisporre un itinerario di
lavoro che consenta di giungere ad un percorso di continuità frutto di incontri e confronti, scandito durante l’anno scolastico, per costruire “un filo conduttore” utile agli alunni, ai genitori e ai docenti, per orientarsi meglio nel
passaggio tra i diversi ordini di scuola, valorizzando le competenze già acquisite e nel rispetto di quelle che sono le
caratteristiche proprie dell’età evolutiva che il bambino sta attraversando.
In tal senso verranno promosse attività laboratoriali improntate sul gioco e sul gioco-lavoro, sfruttando l entusiasmo e
il desiderio del bambino di imparare e apprendere. L’aspetto ludico gli consentirà di inserirsi nel nuovo ambiente
senza traumi e di vivere le nuove esperienze scolastico-culturali serenamente.
Promuovere la continuità del processo educativo in quanto i vari ordini di scuola, pur nella diversità, sono
strettamente connessi l’uno l’altro, per assicurare agli alunni il positivo conseguimento delle finalità
dell’istruzione obbligatoria;
Favorire una transizione serena tra gli ordini di scuola;
Soddisfare le esigenze interiori di sicurezza e di identità;
Esprimere bisogni, sentimenti e pensieri; raccontare di sé e del proprio vissuto;
Manifestare attitudini, stili e modalità espressive personali, conoscenze e competenze;
Individuare percorsi metodologico-didattici integrati e condivisi dai diversi ordini di scuola per favorire il successo formativo;
Progettare e realizzare percorsi che si sviluppino in verticale tra i vari ordini di scuola;
81
IL CENTRO SCOLASTICO SPORTIVO Il C.S.S. è un' associazione realizzata all'interno della scuola di cui fanno parte il Dirigente Scolastico e una rappresentanza degli
insegnanti del Collegio Docenti.
Nel nostro Istituto il C.S.S. è stato deliberato nel Collegio del 8 settembre 2014 e nel Consiglio d'Istituto del 9 ottobre 2015.
Incaricata del coordinamento del centro la prof.ssa Dora Azzariti.
COMPONENTI
DIRIGENTE: PROF. ATTILIO LIETO
RESPONSABILE: DORA AZZARITI
DOCENTI: FULVIA ALFARANO; LUANA CICCO;
M. MICHELA DE SANTO; MARIA IACOPINO; MONIA SERRANTI;
GENITORI: FABIO GIUSTINI; ALFIO MUZI
PERSONALE
ALIBRANDI NADIA
BERNARDINI RITA
FIORAVANTI FLAVIA
MARTINOLI LILIANA
MOTTOLA ANGELINA
BORRONE GIANNA
Aree:
area amministrativa;
area didattica;
area affari generali;
area patrimonio.
Attività lavorativa richiedente preparazione professionale e capacità di esecuzione
delle procedure anche con l’utilizzazione di strumenti di tipo informatico. Hanno
autonomia operativa con margini valutativi nella predisposizione, istruzione e
redazione degli atti amministrativi-contabili della istituzione scolastica ed educativa,
nell’ambito delle direttive e delle istruzioni ricevute;
Svolgono attività diretta e immediata collaborazione con il Direttore dei Servizi
Amministrativi coadiuvandolo nelle attività e sostituendolo nei casi di assenza;
Hanno competenza diretta della tenuta dell’archivio e del protocollo;
mantengono rapporti con l’utenza ed assolvono i servizi esterni connessi al loro
lavoro;
In relazione alla introduzione delle nuove tecnologie, anche di tipo informatico,
partecipano alle iniziative specifiche di formazione e aggiornamento.
I COLLABORATORI SCOLASTICI I profili professionali dei Collaboratori Scolastici sono individuati dalla tabella A del C.C.N.L., con le
seguenti mansioni:
PERSONALE
FUNZIONI
APOLITO SILVIA
BARCA VIRGINIA;
BRUGNOLI ESTER
FECCHI RITA
FOLCHI ANTONELLA
GAROFALO ANNA MARIA
LA FRANCESCHINA MARIA ANTONIETTA
MANCINI ELSA
NARDI MARIA PIA
PENNA MARIA ASSUNTA
PROFILI MARIA PIA
PROVENZANO FRANCESCA
RAMPINI PAOLA
TODARO ILARIA
LUIGI CAMPA
Esegue , nell’ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità
connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro, attività
caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione non
specialistica.
È addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di
sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente
antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche e durante la
ricreazione, e del pubblico.
È addetto alla custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici.
Collabora con i docenti.
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RAPPRESENTANZA SINDACALE UNITARIA ( R.S.U. ):
Organismo sindacale che esiste in ogni luogo di lavoro pubblico e privato ed è costituito da non meno di tre
persone elette da tutti i lavoratori iscritti e non iscritti al sindacato. I poteri e le competenze contrattuali nei
luoghi di lavoro vengono esercitati dalle RSU e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria
firmatarie del relativo CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) di comparto. Svolgono un preciso
ruolo:
DOCENTI
CAGLIOTI CINZIA NAZZARENA; PERLUIGI FRANCESCO;
RETATTINO ANTONELLA.
FUNZIONI
Rappresenta le esigenze dei lavoratori.
Tutela i lavoratori collettivamente, controllando l'applicazione del contratto o trasformando
in una vertenza un particolare problema.
Può anche farsi carico di una prima tutela, cercando di risolvere il contrasto del lavoratore
con il datore di lavoro, per poi passare, eventualmente, la tutela al sindacato e ai legali.
Funziona come unico organismo che decide a maggioranza la linea di condotta e se firmare
un accordo.
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (R.S.P.P. ) Ha il compito di supportare il Dirigente Scolastico nella predisposizione di piani d’azione in grado di aumentare i livelli di sicurezza,
attraverso una scrupolosa analisi dei risultati delle misure applicate, in un’ottica di miglioramento continuo.
Può supportare il Dirigente Scolastico anche per quanto attiene alla formazione, fornendo le opportune nozioni specialistiche di
organizzazione attraverso l’implementazione di specifici programmi di gestione volti a prevenire gli infortuni. Il percorso formativo
affronta tematiche relative alla scienza delle organizzazioni, al processo decisionale e alla valutazione dei costi.
In particolare, i concetti chiave, così come delineati nel D.Lgs. 81, sono:
ARCH. MARCELLO PRESUTTI
analisi dei rischi;
professionalità e risorse disponibili (Medico competente, SPP, Addetto
emergenze);
responsabilità e deleghe;
pianificazione del programma con misure di miglioramento, procedure per la
realizzazione e budget;
controllo costante delle apparecchiature di protezione (DPI) e ripetizione
periodica della valutazione dei rischi e dei programmi.
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA ( R.L.S. )
Figura importantissima prevista dal D.Lgs. 81/08 eletta dai lavoratori dell'istituzione scolastica. Per quanto
riguarda le sue specifiche attribuzioni:
DOCENTE CAGLIOTI CINZIA NAZZARENA
FUNZIONI
Ha libero accesso a qualsiasi luogo della scuola.
Viene preventivamente (ed obbligatoriamente) consultato dal Dirigente Scolastico in
ordine alla valutazione dei rischi e alla designazione di tutti gli addetti alla sicurezza e
all’emergenza, nonché all'applicazione delle misure di prevenzione e protezione.
H a accesso a tutti i documenti legati alla gestione della sicurezza scolastica;
si fa promotore di proposte e portavoce delle istanze avanzate dagli altri lavoratori in
merito ai problemi connessi alla salute ed alla sicurezza sul lavoro.
Agisce con gli altri addetti alla sicurezza scolastica e con le autorità e gli enti
competenti.
Partecipa alle riunioni periodiche di prevenzione e protezione, ai sensi dell’art. 35 del
D.Lgs. 81/08.
83
AZIONI COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE
PIANO TRIENNALE PER L’ATTUAZIONE DEL PNSD 2016-2019
Nell’ambito del Piano della Buona Scuola (Legge 107/2015) pilastro fondamentale è il Piano Nazionale Scuola Digitale
(PNSD), documento emanato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ha come obiettivo
l’innovazione della Scuola italiana ed un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale.
Questo Piano, strutturato sulla relazione docente-studente, è mirato a centrare le opportunità formative dell’educazione
digitale, veicolanti l’acquisizione delle competenze spendibili in un progetto di vita. Le tecnologie, nella visione di una
scuola non più unicamente trasmissiva del sapere, ma aperta e inclusiva, dovrebbero diventare abilitanti, quotidiane e
ordinarie.
A tal fine la scuola mira ad acquisire soluzioni digitali che facilitino gli apprendimenti attivi e laboratoriali degli alunni,
attraverso cui essi possano diventare utenti consapevoli di ambienti e strumenti digitali, che ne favoriscono la creatività
e la manualità.
L’animatore digitale, che, internamente alla scuola, interagisce con il Dirigente Scolastico, il Direttore Amministrativo
(#azione 28 del PNSD) e l’intero Staff dell’Istituto, e, esternamente, con soggetti rilevanti, indirizzerà la propria azione
alla diffusione delle politiche innovative contenute nel PNSD e al coinvolgimento di tutto il personale scolastico, degli
studenti e delle famiglie.
La sua attività sarà rivolta a:
stimolare la formazione interna della scuola rispetto agli ambiti del PNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori
formativi e la coordinazione della partecipazione della comunità scolastica alle altre attività formative, come ad
esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi;
coinvolgere la comunità scolastica sui temi del PNSD, favorendo e stimolando la partecipazione degli studenti
all’organizzazione di workshop o di altre attività, anche aprendo i momenti formativi alle famiglie e ad altri attori del
territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa;
individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche innovative sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti
della scuola (uso di particolari strumenti per la didattica, pratica di una metodologia comune, informazione su
innovazioni esistenti in altre scuole, laboratorio di coding per tutti gli studenti), capaci di fornire risposte congrue ai
rilevati bisogni della scuola stessa.
L’animatore ha, inoltre, facoltà di coordinarsi con altri animatori digitali del territorio, anche attraverso specifici gruppi
di lavoro.
Competenze e contenuti
Interventi per il Coinvolgimento della comunità scolastica
A.S. 2016-2017
Identificazione personale docente al portale dell’istituto e creazione al suo interno di una piattaforma on line
per la condivisione di attività e la diffusione di buone pratiche;
partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” all’Ora del Codice della scuola Primaria e
Secondaria di Primo Grado, anche con attività unplugged;
costruzione di una comunità anche on line con le famiglie;
coordinamento con le figure di sistema e con gli operatori tecnici.
A.S. 2017-2018
Ampliamento della piattaforma on line per la condivisione di attività e la diffusione delle buone pratiche;
partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” all’Ora del Codice della Scuola Primaria e
Secondaria di Primo Grado, anche con attività unplugged, attraverso attività laboratoriali aperti anche al
territorio;
ampliamento della comunità on line con famiglie e territorio;
coordinamento con le figure di sistema e con gli operatori tecnici.
A.S. 2018-2019
Promozione di nuovi acquisti di tecnologie anche attraverso il fundraising;
sperimentazione di soluzioni digitali hardware e software sempre più innovativi;
introduzione di nuove modalità di educazione ai media con i media;
84
realizzazione di una comunità anche on line con famiglie e territorio, attraverso servizi digitali che potenzino il
ruolo del sito web della scuola;
coordinamento con le figure di sistema e con gli operatori tecnici.
Interventi per la Creazione di soluzioni innovative
A.S. 2016-2017
Ricognizione della dotazione tecnologica di Istituto e sua eventuale implementazione;
revisione, integrazione, estensione della rete Wi-Fi di Istituto;
selezione e presentazione di siti, App, Cloud e software dedicati alla didattica;
presentazione di strumenti di condivisione, di repository di documenti, forum e blog e classi virtuali;
sviluppo del pensiero computazionale: introduzione al coding;
promozione dell’utilizzo di tecnologie web-based per la didattica;
diffusione delle iniziative digitali per l’Inclusione.
A.S. 2017-2018
Promozione dell’utilizzo di tecnologie web-based per la didattica;
costruzione di curricula verticali per la costruzione di competenze digitali, soprattutto trasversali o calati nelle
discipline;
promozione di attività di coding attraverso software dedicati (Scratch);
coordinamento delle iniziative digitali per l’Inclusione;
educazione ai media e ai social network; utilizzo dei social nella didattica tramite adesione a progetti specifici e
peer-education;
promozione di attività di collaborazione e di comunicazione in rete: le piattaforme digitali scolastiche come
ambienti di collaborazione fra docenti e studenti (es. piattaforma Edmodo);
sperimentazione di nuove metodologie nella didattica: webquest, flipped classroom.
A.S. 2018-2019
Potenziamento del pensiero computazionale anche attraverso esperienze di robotica educativa;
costruzione di contenuti digitali da utilizzare in classe o fra classi diverse;
coordinamento delle iniziative digitali per l’Inclusione;
sperimentazione di nuove metodologie nella didattica: webquest, flipped classroom;
promozione di attività di collaborazione e di comunicazione in rete: dalle piattaforme digitali scolastiche alle
comunità virtuali di pratica e di ricerca (es. progetti Etwinning).
Formazione del personale PNSD
Interventi per la Formazione Interna
A.S. 2016-2017
Utilizzo del registro elettronico (secondo quadrimestre);
pubblicizzazione all’interno del corpo docente delle finalità del PNSD;
rilevamento, tramite questionario rivolto ai docenti, dei loro livelli di partenza al fine di organizzare corsi di
formazione base ad hoc per consentire l’acquisizione di competenze di base informatiche e/o potenziare quelle
già esistenti, inerenti comunque l’uso degli strumenti tecnologici già presenti a scuola;
formazione base sulle metodologie e sull’uso degli ambienti per la didattica digitale integrata;
organizzazione della formazione anche secondo nuove modalità: utilizzo nella scuola primaria delle ore di
programmazione per avviare in forma di ricerca–azione l’aggiornamento sulle tematiche del digitale;
stimolazione del corpo docenti all’utilizzo dei libri digitali;
partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali riguardanti la diffusione del digitale a scuola e le
azioni del PNSD.
85
A.S. 2017-2018
Formazione avanzata per l’uso degli strumenti tecnologici in dotazione alla scuola;
formazione avanzata sulle metodologie e sull’uso degli ambienti per la Didattica digitale integrata;
coinvolgimento di tutti i docenti all’utilizzo dei testi digitali e all’adozione di metodologie didattiche
innovative;
utilizzo di pc, tablet e lim nella didattica quotidiana;
organizzazione della formazione anche secondo nuove modalità: utilizzo nella scuola primaria delle ore di
programmazione per avviare in forma di ricerca–azione l’aggiornamento sulle tematiche del digitale;
partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali riguardanti la diffusione del digitale a scuola e le
azioni del PNSD.
A.S. 2018-2019
Elaborazioni di lavori in team e di coinvolgimento della comunità (famiglie, associazioni, …);
creazioni di reti e consorzi sul territorio, a livello nazionale e internazionale;
studio di soluzioni tecnologiche da sperimentare e su cui formarsi per gli anni successivi;
partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali riguardanti la diffusione del digitale a scuola e le
azioni del PNSD.
86
Piano triennale di formazione
IC CASTELVERDE
87
PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
SCHEMA SINTETICO PIANO TRIENNALE FORMAZIONE
Esigenze Nazionali
Motivazione formazione/ aggiornamento
Sviluppo personale e
professionale
Bisogni formativi
strategici per l’Istituto
Valutazione delle azioni
formative fino al 2015
Dotazione tecnologica Risorse finanziarie
Miglioramento della
scuola
Bisogni formativi espressi
dal personale
Condizioni di disagio
PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Area dirigenza Area docenza Area amministrativa
Ambito dell’autonomia, flessibilità organizzativa, leadership educativa, governance territoriale e utilizzo e gestione
delle risorse umane e strumentali.
Ambito giuridico - amministrativo - contabile
Ambito delle tecnologie per la comunicazione e l’automazione d’ufficio
Modalità d’erogazione
Ambito della differenziazione e individualizzazione dei curricoli, anche associato a processi di innovazione delle metodologie e delle didattiche.
Formazione in presenza Formazione blended learning Formazione a distanza
( tecnologie audiovisive e
informatiche)
Sistema monitoraggio
Data base delle certificazioni
conseguite
Impatto (Interviste e focus-group Gradimento (Questionari)
Valutazione
Disponibilità dei dati in rete
Istituto Rete di Ambito
88
Fonti di riferimento
LEGGE n. 59 art. 21 del 1997 – Attuazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche
DPR 275 /1999 art 3 modificato dalla L. 107 - Regolamento recante norme in materia
di Autonomia delle istituzioni scolastiche
ai sensi dell'art.21, della L. n.59/ 1999.
LEGGE 107/2015 art. 1 comma 124 - La formazione in servizio del personale docente,
“obbligatoria, permanente e strutturale”-
triennale per la formazione del personale”,
attuazione L. 107/2015 comma 124.
D. M. 10 Settembre 2010 n. 249 - Definizione della disciplina dei requisiti e delle modalità
della formazione iniziale degli insegnanti della scuola.
D.M. 850/2015, art. 4 - Anno di prova e formazione docente
CCNL /2007 artt. 63 al 71 – Disposizioni per l’attività di aggiornamentoe formazione dei
docenti
Nota MIUR n. 35 del 7 gennaio 2016 - “Indicazioni e orientamenti per la definizione del
piano
DDG n. 414 del 19/09/2016 - Obiettivi regionali Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio
1. Esigenze Nazionali Un Paese in crescita richiede che la scuola, sistema educativo, offra “qualità” “efficacia” ed “efficienza” e
“valorizzazione delle risorse umane” attraverso operatori scolastici attenti alle innovazioni e alle esigenze
degli utenti e del territorio, sviluppando obiettivi strategici utili a definire, in futuro, una società consapevole
e attenta, garantendo livelli di formazione di alto e qualificato profilo, assicurando competitività e sviluppo
del sistema produttivo, promuovendo l’educazione alla cittadinanza, nonchè la crescita democratica delle
comunità.
“Una buona testa e un buon cuore sono una combinazione formidabile. Ma quando ci
aggiungi una lingua o una penna colta, allora hai davvero qualcosa di speciale.”
(Nelson Mandela)
L’importanza di elevare gli standard professionali dei docenti italiani deve andare in sintonia con le
trasformazioni sociali, culturali, tecnologiche, scientifiche in atto a livello globale: la formazione permanente
e continua del personale scolastico serve al Paese.
Le priorità sono:
a) Le competenze digitali e le lingue straniere: Motivo d’interesse rappresentano due fabbisogni importanti e hanno la massima priorità, perchè
le competenze digitali sono alla base di ogni settore dell’economia e della cittadinanza della nostra
epoca presente e futura.
Esigenza il rapporto 2015 del DESI, l’indice dell’economia e della società digitale definito dalla
Commissione Europea vede L’Italia al 25mo posto su 28 paesi, con un risultato particolarmente
debole, al 24mo posto, nell’area del “Capitale Umano”, che include soprattutto indicatori sulla
presenza di competenze digitali nella popolazione. Queste classifiche indicano che gli italiani sono
poco preparati ad una società sempre più digitale infatti, solo il 34% degli italiani dichiara, dato
inferiore alla media europea, di avere una competenza adeguata per in lingua inglese.
89
b) La formazione in servizio: Motivo d’interesse La percentuale di docenti italiani che partecipa alle iniziative di formazione in
servizio è inferiore a quella dei Paesi nostri partner in Europa e negli ultimi anni il divario si è
ulteriormente ampliato.
La professione dell’insegnante è diventata sempre più impegnativa e complessa e la formazione
iniziale non basta e non corrisponde alle nuove esigenze.
Esigenza Colmare il gap con una formazione in servizio, obbligatorio, permanente e strutturale
per un ambiente di apprendimento continuo.
c) la definizione e il finanziamento di un Piano nazionale di formazione: Motivo d’interesse Lo sviluppo profesionale di ogni docente in un piano strutturato, visibile e
utile al migliormanto delle istituzioni in un’ottica europea. L’Europa chiede infatti, da anni, la
definizione di principi comuni per le competenze e le qualifiche necessarie per gli insegnanti e per i
formatori. Inoltre, la necessità di formazione per il docente indirizzato allo sviluppo di competenze è
emersa dall’ analisi dei bilanci di competenze compilati dagli oltre 25.000 docenti neoassunti
nell’a.s. 2014/2015.
Esigenza Il Piano Nazionale identifica le priorità strategiche per il sistema scolastico in materia di
formazione, come innovazione necessaria per due ragioni: dare coerenza, sia tematica che
amministrativa, agli interventi che il MIUR mette in campo, e comunicare alle scuole e ai territori le
direzioni dell’intero sistema, fermo restando il rispetto dell’autonomia scolastica e delle specificità
territoriali. Le priorità della formazione viene dato dai bisogni reali . Questi sono dati, a loro volta,
dall’intersezione tra bisogni nazionali, esigenze delle scuole e necessità di sviluppo professionale.
L’esperienza maturata in questi anni a livello nazionale sulla valutazione standardizzata degli apprendimenti ha
messo in luce che la scuola necessita di supporto formativo per utilizzare al meglio gli esiti delle prove
nazionali (INVALSI) e internazionali (OCSE-PISA, IEA-TIMSS, IEA-PIRLS, ecc.). La formazione in servizio
rappresenta, eticamente oltre che giuridicamente, il presupposto fondamentale per lo sviluppo professionale
individuale e della intera comunità docente, oltre che obiettivo prioritario da raggiungere per il 2020 nello
spazio europeo dell’istruzione e della formazione, che individua nel corpo docente la risorsa chiave per il
miglioramento della qualità dei sistemi educativi in Europa. In questa prospettiva, lo sviluppo professionale
continuo (Continuing Professional Development - CPD) è ormai considerato come un obbligo professionale
nella maggior parte dei paesi europei.
2. Miglioramento della scuola
Il miglioramento della qualità della didattica e della “professione insegnante” è uno dei principali obiettivi di
tutti i sistemi d'istruzione europei.
Il Consiglio Europeo (2006) ha dichiarato che le conoscenze e le competenze degli insegnanti sono fattori
chiave per raggiungere risultati di apprendimento di alta qualità con qualifiche specifiche e che gli sforzi del
corpo insegnante dovrebbero essere sostenuti dal continuo sviluppo professionale, perché le ricerche dimostrano
una stretta correlazione fra la formazione, la qualità professionale degli insegnanti/formatori e i risultati ottenuti
nello sviluppo del “capitale umano”.
Questi orientamenti comportano la necessità per gli insegnanti non solo di acquisire nuove
conoscenze e competenze, ma anche di svilupparle in maniera costante, lungo tutto l’arco della vita all’interno
di una comunità professionale e sociale.
La formazione in servizio si collega direttamente con il contesto di lavoro in aula del docente, si qualifica come
riflessione alta sullo stile di insegnamento, attraverso un rapporto maturo con le conoscenze e le trasformazioni
culturali, con le innovazioni in materia didattica e una migliore conoscenza delle dinamiche
dell’apprendimento.
Tuttavia non è solo il singolo insegnante, ma piuttosto l’insieme dei docenti a caratterizzare una scuola o un
sistema di scuole e a determinarne la qualità. Il capitale professionale dei docenti è la risorsa immateriale che
rende grande una scuola ed il suo paradigma è la cultura professionale collaborativa. Questa consapevolezza è
rafforzata, nella pratica, da tre strumenti: il Piano Triennale per l’Offerta Formativa, il Piano di Miglioramento
della scuola e il Rapporto di Autovalutazione (RAV).
90
INVESTIRE SULLA FORMAZIONE CONTINUA
3. Sviluppo personale e professionale
L’insegnante mediocre dice. Il buon insegnante spiega. L’insegnante superiore dimostra. Il grande
insegnate ispira.
(William Arthur Ward)
In tutti gli ambiti internazionali e nazionali viene riconosciuto alla formazione in servizio un ruolo di rilevante
importanza, la quale formazione deve promuovere sia una qualifica professionale sia la differenziazione dei ruoli, in
quanto la formazione iniziale degli insegnanti non può fornire tutte le conoscenze e competenze necessarie per lo
sviluppo professionale continuo e progressivo, mettendo ai primissimi posti le competenze legate all’uso didattico delle
nuove tecnologie, nonché quelle necessarie per l’insegnamento in contesti multilingue e multiculturali.
L’intera formazione dunque deve essere vista come un processo che occupa e qualifica l’intera carriera professionale di
ogni insegnante e non come una realtà supplementare accessoria. Perciò la formazione in servizio deve:
- mirare allo sviluppo di un profilo professionale atteso;
- essere curata e certificata nella sua qualità;
- comprendere percorsi di lunga durata e non solo sporadici ed occasionali;
- essere documentata e valutata.
Come punto di partenza per la formazione sono le aree di sviluppo considerate dal DM 850/2015 art. 4 riportate di
seguito:
possesso ed esercizio delle competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche in relazione
ai traguardi di competenza ed agli obiettivi di apprendimento previsti dagli ordinamenti scolastici;
possesso ed esercizio delle competenze relazionali e organizzative in relazione alla migliore gestione
dell’insegnamento e degli ambienti di apprendimento;
partecipazione responsabile all’organizzazione scolastica, al lavoro collaborativo in rete, anche
assicurando funzioni di coordinamento e animazione;
cura della propria formazione in forma di ricerca didattica, documentazione, riflessione sulle pratiche,
diffusione di esperienze di eccellenza.
Il raggiungimento di adeguati standard rende indispensabile l’introduzione di strumenti in grado di accompagnare il
percorso di crescita professionale. Il MIUR renderà disponibile un sistema on-line nel quale ciascun docente potrà
documentare e riorganizzare la propria “storia formativa e professionale” costruendo il proprio portfolio professionale.
DIRIGENTE - ATA - DOCENTE
+ COMPETENZE E QUALITÀ
DIRIGENZIALI AMMINISTRATIVE
E DIDATTICHE
CO
*
DOCENTEprofessione
dell’insegnante è
diventata sempre più
impegnativa e complessa
e la
formazione iniziale non
basta e non corrisponde
alle nuove esigenze
SISTEMA
+ SVILUPPOO
DOCENTEp
rofessione
dell’insegna
nte è
diventata
sempre più
impegnativ
a e
complessa e
la
formazione
iniziale non
basta e non
corrisponde
alle nuove
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STUDENTI
+
APPRNDIMENTI
DOCENTEpr
ofessione
dell’insegnan
te è
diventata
sempre più
impegnativa
e complessa
e la
formazione
iniziale non
basta e non
corrisponde
alle nuove
esigenze
SCUOLA
+ PERFORMANCE
DOCENTEpr
ofessione
dell’insegna
nte è
diventata
sempre più
impegnativa
e complessa
e la
formazione
iniziale non
basta e non
corrisponde
alle nuove
esigenze
91
Il nostro Istituto nel programmare gli interventi di formazione/aggiornamento ha tenuto conto dei bisogni dei docenti e
di tutto il personale , delle reali esigenze della scuola e delle priorità per la formazione in servizio, come richiesto
dal comma 124 della legge 107, garantite dal MIUR attraverso le diverse modalità a disposizione: Scuola – Scuola polo
– progettazione degli ambiti di rete ......
Bisogni del personale della scuola e necessità della scuola
Area dirigenza
Ambito dell’autonomia,
Flessibilità organizzativa,
Leadership educativa,
Governance territoriale - utilizzo e gestione delle risorse umane e strumentali.
Area docenza
Il Piano di formazione/aggiornamento, deliberato, in data 13 settembre 2016, dal Collegio dei Docenti per l’a.s.
2016/2017 sulla base delle Direttive ministeriali, degli obiettivi del POF e dei risultati dell’Autovalutazione di Istituto,
tiene conto dei seguenti elementi:
a. Didattica e valutazione per competenze progettuali, valutative, organizzative, pedagogiche e relazionali, per
affrontare i cambiamenti che la società propone per una scelta più consapevole da parte degli alunni.
b. Formazione per l’utilizzo delle nuove tecnologie.
c. Didattica di lingua inglese nella scuola primaria e secondaria I grado.
d. Didattica inclusiva.
e. Formazione e Utilizzo del registro elettronico (secondo quadrimestre)
f. D.Lgs 81/2008 sicurezza
Area amministrativa
Ambito giuridico - amministrativo - contabile
Ambito delle tecnologie per la comunicazione e l’automazione d’ufficio
Sono compresi nel piano di formazione dell’Istituto:
1. Corsi di formazione organizzati dal MIUR, USR e ATP per rispondere a specifiche esigenze connesse agli
interventi previsti dagli ordinamenti o ad innovazioni di carattere strutturale o metodologico
dell’amministrazione.
2. Corsi proposti dal MIUR, enti e associazioni professionali accreditati presso il Ministero coerenti con i bisogni
e le esigenze dell’Istituto.
3. Corsi organizzati dalla rete di ambito a cui l’Istituto aderisc.
4. Interventi formativi, sia di autoaggiornamento sia in presena di tutor esterni o interni, autononomamente
progettati e realizzati a supporto dei progetti di Istituto previsti nel PTOF e alle criticità presenti nel RAV.
5. Interventi formativi predisposti dal datore di lavoro e discendenti da obblighi di legge (DM 288/2003 - D.Lgs
81/2008).
PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
92
Il piano delle attività formative
Area ORGANIZZAZIONE AZIONE FORMATIVA TARGET Partecipanti
a.
Didattica -
competenze
MIUR
Didattica per competenze: quadro teorico,
modelli , valutazione e certificazione degli
apprendimenti
Docenti Infanzia -
Primaria -
Secondaria I°
n. 5 per
Istituto
Introduzione della pratica dell’osservazione
reciproca in classe
Docenti Infanzia -
Primaria -
Secondaria I°
n. 5 per
Istituto
Competenze di base e metodologie innovative
per il loro apprendimento (italiano, competenze
matematico-logiche e scientifiche)
Docenti Secondaria
I°
n. 5 per
Istituto
Area ORGANIZZAZIONE AZIONE FORMATIVA TARGET Partecipanti
b. e.
Competenze
digitali
MIUR
Temi e visione del PNSD e ruolo di
coordinamento per l’innovazione a scuola
Animatori digitali In corso
Temi e visione del PNSD e innovazione
didattica
Team per
l’innovazione
In corso
Ambienti di apprendimento: innovazione
didattica, pensiero computazionale e
creatività, contenuti digitali
Docenti Primaria-
Secondaria I°
Assistenza tecnica (formazione di base) Personale ATA e
docenti del primo
ciclo
Istituto Registro elettronico Animatore Digitale Tutti
Area ORGANIZZAZIONE AZIONE FORMATIVA TARGET Partecipanti
c.
Didattica
lingua inglese
MIUR
Percorsi di formazione linguistica e metodologica Formatori/tutor (docenti di tutti gli
ordini e gradi di scuola
di tutte le lingue straniere)
Percorsi di formazione linguistica con elementi di
metodologia didattica innovativa per il
raggiungimento del livello B1
Docenti di scuola
dell’infanzia A0 > B1
Percorsi di formazione linguistica con elementi di
metodologia didattica innovativa per il
raggiungimento del livello B1.
Docenti di scuola
primaria A1 > B1
Percorsi di formazione linguistica con elementi di metodologia didattica innovativa per il
raggiungimento del livello B2 previsto successivo
percorso di metodologia CLIL per 10.000 docenti del gruppo formato al B2
Docenti di scuola primaria B1 > B2
Docenti di lingua straniera di Scuola Secondaria di I
grado Percorso di potenziamento linguistico con
elementi di metodologia didattica innovativa
Docenti di lingua
straniera di Scuola
Secondaria di I grado
Percorsi di formazione linguistica per il raggiungimento del livello B2 (propedeutico al
CLIL)
Docenti di DNL di
Scuola Secondaria di I
grado A1 > B2
Percorsi di formazione metodologica per il CLIL Docenti di lingua
straniera e di DNL di
scuola secondaria di I
grado CLIL
93
MODALITÀ DI REALIZZAZIONE E VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DELLA
FORMAZIONE
Per ciascuna attività formativa:
I partecipanti ai corsi di formazione esterni all’Istituto sono tenuti a presentare e mettere a disposizione del collegio
eventuale documentazione e materiale prodotti e dare conto delle innovazioni metodologiche introdotte nella didattica.
Il presente piano può essere successivamente integrato con altre iniziative di formazione che si presenteranno nel corso
dell’anno a livello nazionale e di ambito di rete.
Nei casi in cui non sia possibile consultare il Collegio docente, è delega al Dirigente Scolastico di autorizzare la
partecipazione del personale ad eventuali corsi coerenti con i bisogni e le esigenze dell’Istituto.
Area ORGANIZZAZIONE AZIONE FORMATIVA TARGET Partecipanti
d.
Inclusione -
Disagio
MIUR
Azioni di coordinamento sull’inclusione Figure di
coordinamento
n. 2 per Istituto
Formazione su inclusione scolastica Dirigente scolastico
Formazione su inclusione scolastica Personale ATA n.2 per Istituto
Didattica inclusiva, anche con l’uso delle tecnologie
digitali
Docenti Infanzia -
Primaria -
Secondaria I°
Formazione su competenze psicopedagogiche di
supporto alla progettazione per coordinamento
territoriale (referenti di ambito)
Docenti Infanzia -
Primaria -
Secondaria I°
Formazione su nuove tecnologie per la disabilità
per coordinamento territoriale (referenti di ambito)
Docenti Infanzia -
Primaria -
Secondaria I°
Formazione su specifiche disabilità Docenti di sostegno
Formazione di figure di coordinamento su
competenze psico-pedagogiche e sociali per
prevenzione disagio giovanile nelle diverse forme e
promozione del Welfare dello studente
Docenti Infanzia -
Primaria -
Secondaria I°
n. 2 per Istituto
Formazione su Welfare dello studente prevenzione
disagio giovanile nelle diverse forme
Dirigente
Scolastico
Personale ATA
Percorsi di tipo specialistico legati al fenomeno del
bullismo e del cyber-bullismo
Docenti Infanzia -
Primaria -
Secondaria I°
Coordinamento territoriale (ambiti) Docenti Infanzia -
Primaria -
Secondaria I°
Area ORGANIZZAZIONE AZIONE FORMATIVA TARGET Partecipanti
f.
Sicurezza
/Salute
RSPP Istituto
Formazione/Informazione sulla sicurezza e
primo soccorso Docenti - ATA
Docenti ATA
Non in posseso
di attestati
94
Il Vicario
Dott.ssa Mara Magazzeni
Membro STAFF
Ins. Cinzia N. Caglioti
INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Vivere l’inclusione scolastica significa sostanzialmente considerare la diversità nella dimensione sociale del diritto di
cittadinanza: includere equivale a fissare le condizioni grazie alle quali tutti hanno l’opportunità di essere persone e
cittadini.
L’inclusione scolastica non è, dunque, uno status, ma un processo in cui, grazie all’eliminazione graduale degli
impedimenti, ogni singolo alunno, avendo incontrato nel proprio cammino le condizioni migliori per esprimere le
proprie potenzialità, valorizza se stesso ed è valorizzato dalla comunità scolastica.
95
Senza, dunque, negare la realtà della diversità e della disabilità, è opportuno parlare di inclusione, più che di
integrazione, quando l’analisi e l’intervento si spostano dalla persona al contesto per individuarne gli ostacoli e trovare
le strategie operative con cui rimuoverli.
Si tratta, pertanto, di un cambiamento di prospettiva che impone alla Scuola la necessità di promuovere scelte
metodologiche che permettano l’attuazione di percorsi atti a garantire pari opportunità a tutti gli alunni: tali strategie
didattiche ed organizzative, nel favorire l’apprendimento dell’area maggiormente “svantaggiata”, creano le condizioni
per l’offerta di un contesto più efficace per tutti, in cui il riconoscimento reciproco delle specifiche abilità è
“relazione”.
IL SIGNIFICATO DI “BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI”
Con il termine BES, introdotto prima dall’ INVALSI e poi dalla Direttiva M. del 27/12/2012 e dalla C.M. n.° 8 del
06/03/2013, si intende l’alunno destinatario di strategia didattica mirata e misurata, in modo temporaneo o permanente,
comprensiva di:
-Individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);
-Personalizzazione (percorsi ed obiettivi differenziati);
-Impiego delle risorse umane, finanziarie, strumentali e materiali;
-Misure dispensative;
-Strumenti compensativi.
Tali strategie devono essere utilizzate con riferimento alla normativa nazionale e al P.T.O.F dell’ Istituto.
LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La formalizzazione dei BES
1) Ai sensi della normativa vigente si considerano BES:
2) Alunni con disabilità (legge 104/92);
3) Alunni con DSA (legge 170/2010: alunni con certificazione per un disturbo specifico di apprendimento con
carattere permanente e base neurobiologica di dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia);
Legge 104/1992 Legge 170/2010
Nota MIUR n.° 2563 del 22/11/2013
10 D. M. MIUR 5669 del
12/07/2011 e
“Linee Guida” allegate
DPR 275/99
Legge 53/03
Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e C.M.
n.° 8 del 6 marzo 2013
96
4) Alunni con Disturbo Specifico Evolutivo (C.M. n.° 8 del 06/03/2013: alunni con diagnosi per deficit del
linguaggio, disturbo oppositivo-provocatorio, borderline, deficit dell’attenzione, deficit nella coordinazione
motoria, non già ricadenti nel punto n.° 1);
5) Alunni con disagio comportamentale-relazionale;
6) Soprattutto, ma non solo, alunni stranieri ultratredicenni non alfabetizzati neoarrivati in Italia provenienti da
paesi di lingua non latina con disagio linguistico-culturale;
7) Alunni con disagio socio-economico.
Si evidenzia che il nostro istituto accoglie alunni di estrazione socio-culturale molto varia, alcuni dei quali rivelano
demotivazione nel percorso di apprendimento, limitato codice linguistico, difficoltà di integrazione, atteggiamenti di
aggressività fisica e verbale ed anche di stigmatizzazione, pregiudizio e, talvolta, bullismo. Inoltre altri alunni rivelano
un vissuto di sofferenza psichica, che si traduce in difficoltà di relazione e demotivazione culturale.
Sono presenti anche alunni stranieri provenienti dai paesi dell’Est, ma anche da quelli dell’Africa e dall’Asia e, più
raramente, da quelli dell’Europa; una discreta presenza di alunni appartenenti a comunità di Room, Sinti e Caminanti è
presente soprattutto in uno dei plessi, dove le difficoltà linguistico-comunicative, connesse alla provenienza da paesi
diversi dall’Italia, si sommano spesso ad un disagio socio-economico causa di deprivazione culturale.
LE RISORSE
Per rispondere alle indicazioni fornite dalla normativa vigente, il nostro istituto si è munito di una rete di risorse umane
che in sinergia lavorano per garantire agli alunni BES il massimo supporto. In esse si annoverano:
- risorse professionali specifiche, che includono: - gli insegnati di sostegno; - gli assistenti educativi culturali (AEC); -
gli assistenti alla comunicazione; - gli psicopedagogisti e affini esterni; - i docenti di classe.
- altre risorse umane, tra i quali: - docenti curricolari; - personale ATA; - famiglie - personale di servizi sociosanitari
territoriali.
PIANO DI INTERVENTO
Il P.A.I., con le sue prassi inclusive, si propone di assicurare a tutti gli alunni con BES il pieno diritto
all’educazione e all’istruzione offrendo a ciascuno una fattiva e globale integrazione, costruita con percorsi specifici di
apprendimento, occasione anche di formazione per i docenti, e percorsi formativi garanti di trasparenza e continuità
nel passaggio tra i vari ordini di scuola e in quello ancora più articolato tra il mondo della scuola e la società civile.
A tal fine tutti gli alunni con BES hanno diritto, secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento, ad uno
specifico piano:
1) Piano Educativo Individualizzato ex art.12, comma 5 della L. 104/92 obbligatorio per gli alunni con disabilità
certificata;
2) Piano Didattico Personalizzato ex art. 5 del D.M. N° 5669 del 12/07/2011 e punto 3.1 delle
“Linee Guida” allegate, obbligatorio per gli alunni con DSA ed indispensabile per quelli con Disturbi
Evolutivi Specifici certificati (D. M. del 27/12/2012);
3) Piano Didattico Personalizzato per tutti gli altri alunni con BES diversi da quelli sopraccitati (D. M. del
27/12/2012) per i quali non è necessaria alcun tipo di certificazione o diagnosi.
97
A seguito di rilevazione per alunni con DSA e di griglie atte ad individuare alunni appartenenti alle specifiche aree del
disagio fornita dalla F.S. ai coordinatori di plesso, e, da questi, ai coordinatori di classe o insegnanti curriculari, avviene,
per unanime accordo dei singoli consigli di classe o team docenti, la rilevazione di eventuali alunni con BES.
Attraverso la mediazione della F.S., il D.S. sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema, elaborando un progetto
educativo condiviso ed invitandola a farsi aiutare, nel caso in cui la normativa lo richieda, dai servizi preposti (ASL e/o
Servizi Sociali).
La certificazione o la diagnosi, consegnata e protocollata con lettera di trasmissione alla segreteria, viene inserita nel
fascicolo personale dell’alunno.
La F.S. organizza e coordina un incontro tra le parti coinvolte (Famiglia, Scuola, ASL o struttura accreditata in caso di
certificazione medica, Servizi Sociali) per la stesura del PDP, la cui formulazione ed attuazione è demandata al C.d.C.
e raccolta e redatta in forma definitiva dal coordinatore di questo o dal referente di classe; essa stessa fornisce
consulenza ed informazioni ai colleghi per individuare ulteriori strategie didattiche, strumenti compensativi e misure
dispensative. Il PDP, condiviso, redatto e firmato dalla famiglia in un’ottica di collaborazione reciproca per garantire
all’alunno il percorso scolastico specifico, è suscettibile di verifica e modifica nel corso dell’anno in funzione
dell’individuazione di nuovi e sopraggiunti bisogni formativi.
Similmente il PEI, nato dall’esigenza di formulare una programmazione didattico-disciplinare rispondente alle
indicazioni fornite dalla certificazione medica della struttura sanitaria, viene stilato dal C.d.C. e supervisionato
dall’insegnante di sostegno a seguito dei G.L.H.O., in cui le parti coinvolte (ASL, Scuola, Servizi Sociali, Famiglia)
individuano le strategie atte a favorire negli alunni diversamente abili processi di apprendimento e acquisizione di
competenze.
Il PAI completo si trova in allegato (ALL. I) sul sito web istituzionale.
METODOLOGIE
Il riconoscimento dei bisogni educativi reali di un alunno richiede la comprensione e la valutazione di un intreccio di
elementi che riguardano sia lo studente sia i contesti in cui egli viene a trovarsi. L’adozione di strategie metodologiche
personalizzate risulta fondamentale per i ragazzi con difficoltà di apprendimento di vario tipo ed è importante che la
scuola si impegni a sviluppare le specifiche capacità che ogni studente possiede per imparare. Il metodo di
insegnamento deve tener conto delle modalità di apprendimento degli alunni e promuovere processi meta cognitivi che
permettano allo studente un iter di apprendimento consapevole.
Per una didattica individualizzata è necessario: - favorire in classe un clima positivo; - aiutare ad individuare i concetti
chiave e promuovere la comprensione del testo; - insegnare ad utilizzare gli elementi paratestuali; - insegnare ad
utilizzare e a produrre mappe e schemi sintetici; - valorizzare linguaggi alternativi al codice scritto; - promuovere
processi metacognitivi, di autovalutazione e di autocontrollo delle strategie di apprendimento; - attivare il tutoraggio tra
pari e la collaborazione con il piccolo gruppo; - lavorare a classi aperte; - proporre esercizi relativi alla comprensione
globale, esercizi di individuazione e di riformulazione di idee e informazioni.
TRAGUARDI PER L’INCREMENTO DELL’INCLUSIONE
La Scuola attiva una politica di promozione dell’integrazione e dell’inclusione organizzando e coordinando gli
interventi rivolti alla diversa abilità predisponendo, a tal fine, ruoli di referenza interna ed esterna (PAI e GLI);
il Dirigente Scolastico convoca e presiede il GLI; informato dal coordinatore di classe e/o dalla Funzione
Strumentale riguardo al singolo alunno, convoca il consiglio di classe, di intersezione o di interclasse ;
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la Funzione Strumentale collabora con il D.S., raccorda le diverse realtà coinvolte, espone al Collegio docenti,
partecipa alla commissione per alunni D.A., riferisce ai singoli consigli e monitorizza il livello di inclusività
della scuola;
i Consigli di classe ed i team docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria collaborano
all’osservazione sistematica e alla raccolta dei dati, informano il Dirigente, la F.S. e la famiglia, con cui
definiscono, condividono ed attuano il PEI e il PDP;
la Famiglia partecipa agli incontri con i professori e con i Servizi del territorio e collabora alla realizzazione
del PDP;
l’ASL effettua l’accertamento, la certificazione medica, la diagnosi funzionale e redige una relazione fornendo
la propria collaborazione negli incontri a scuola anche in assenza della famiglia;
il Servizio Sociale, se coinvolto, partecipa agli incontri a scuola;
la cooperativa assegnatrice degli AEC (assistenti educativi culturali) partecipa agli incontri a scuola;
eventuale personale specializzato pubblico e privato viene invitato a partecipare.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti:
o Formazione ed aggiornamento con esperti esterni su didattica a prevalente tematica inclusiva e su
didattica volta all’acquisizione di modalità tecniche di intervento per il potenziamento delle abilità
strumentali;
o corso di aggiornamento destinato ai docenti in materia di 104/92 e bes;
o corso di aggiornamento destinato ai docenti finalizzato alla prevenzione del bullismo;
o corso di aggiornamento destinato ai docenti finalizzato all’acquisizione di competenze di ordine
tecnico, tecnologico e multimediale.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Valutazione formativa focalizzata sui progressi raggiunti adeguatamente al percorso di crescita personale e
volta a rimuovere gli eventuali ostacoli limitanti il raggiungimento di indipendenza personale e responsabilità
sociale propri del singolo.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Azione di tutoring tra docenti con esperienza e formazione consolidate e docenti di recente formazione;
ottimizzazione delle risorse di sostegno ed assegnazione agli alunni in ragione della specifica competenza dei
docenti;
azione di tutoring tra neurotipi ed alunni D.A. fuori della classe o in classe;
azione di rinforzo della motivazione per piccoli gruppi fuori della classe;
classi aperte per gruppi di livello o per similarità di disturbo;
utilizzazione delle risorse interne del personale attraverso l’attivazione di laboratori:
o laboratorio teatrale: realizzazione di recite;
o laboratorio di cinema: visione di film e analisi dei differenti “testi” e dei differenti mezzi espressivi di
cui la cultura si serve;
o laboratorio artistico: produzione di oggetti con tecniche miste e riciclo creativo in occasione di
determinate festività e ricorrenze, di oggetti in pittura, di oggetti in ceramica;
o laboratorio di scrittura: giornalino d’istituto, con eventuali concorsi e premi;
o laboratorio di informatica;
o attività motoria pomeridiana;
o attività di giardinaggio.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi
servizi esistenti Collaborazione con gli Enti Certificati (ASL Roma/B; Municipio VI);
collaborazione con gli Enti del territorio per un’azione di supporto (comitato di quartiere e comitato dei
genitori);
cooperativa AEC.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano
l’organizzazione delle attività educative
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Collaborazione tra i genitori degli alunni e tutto l’Istituto nell’organizzazione di “momenti” di incontro
ricreativi in cui assumono significato i prodotti dei laboratori a cui gli alunni hanno partecipato durante tutto
l’anno scolastico;
attivazione di concorsi legati alle varie discipline con premiazione dei prodotti finali degli alunni.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Attivazione e ricerca di canali finalizzati al reperimento di testi specifici a tematica inclusiva da destinarsi alla
creazione di una sezione specifica di libri nelle Biblioteche dell’Istituto;
creazione di una sezione costituita dai libri di testo donati dai rappresentanti o dai genitori in comodato d’uso
per gli alunni che ne possono essere destinatari;
ad inizio dell’anno scolastico somministrazione di testi nelle classi II, III, IV e V della scuola primaria volti ad
individuare eventuali alunni con DSA .
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
Riproposizione di una F.S. per l’inclusività e l’integrazione;
o ricerca di protocolli destinati all’accesso di finanziamenti pubblici e privati;
o finanziamenti del MIUR, Regione, Provincia e Comune;
o acquisto di materiale e sussidi per le misure compensative.
o Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo
Collaborazione con la F.S. continuità:
o attività di continuità strutturata attraverso incontri tra gli alunni della scuola dell’infanzia e quelli della
primaria e tra gli alunni della scuola primaria e quelli della secondaria di I Grado;
o creazione di una griglia di valutazione destinata ai bambini dell’infanzia di cinque anni in fase di
passaggio alla primaria;
o somministrazione del questionario IPDA per la valutazione precoce dei disturbi dell’apprendimento;
o attività di accoglienza degli alunni nell’infanzia e nella primaria ad inizio dell’anno scolastico 2016-
2017.
Collaborazione con la F.S. orientamento:
o incontri in sede con docenti dei vari Istituti di istruzione secondaria di II grado preposti
all’orientamento;
o attività di accoglienza degli alunni della scuola primaria in entrata alla secondaria;
o visite presso le scuole ove concordate;
o sezione specifica dell’orientamento attenta ai bisogni formativi degli alunni D.A.;
o -raccolta dei dati relativi agli alunni con Bes in uscita nell’anno scolastico 2014-2015 e 2015-2016 e
verifica del loro percorso formativo;
o eventuali progetti ponte tra gli alunni della scuola dell’infanzia e la scuola primaria, tra gli alunni della
primaria e la secondaria, tra gli alunni della secondaria di I grado e la secondaria di II grado;
o colloqui tra insegnanti/insegnanti e genitori/insegnanti, genitori e specialisti ASL;
o condivisione del PDP e PEI tra i vari ordini di scuola in modo da assicurare continuità e coerenza
nell’azione educativa.
ELENCO ALLEGATI AL PTOF
(DISPONIBILI SUL SITO WEB ISTITUZIONALE)
A Rapporto di AutoValutazione (RAV)
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B Atto d’Indirizzo del Dirigente Scolastico
B1 Invito presentazioni proposte progettuali agli enti territoriali
C Piano di Miglioramento a.s. 2016/2017 (PDM)
D Piano di Formazione Docenti e ATA
D1 Piano delle attività del personale Docente e ATA
E Azioni di attuazione del PNSD (dettaglio)
F Piano di Formazione su temi della Sicurezza
G Piano delle Performance
H Regolamento sulla Decertificazione
I PAI
L PDP
M Carta dei Servizi
N Criteri di Valutazione Esami di Stato I Ciclo Istruzione
O Progetto istruzione domiciliare
P Progetto MIUR Lingua Rumena
Q Curricolo Verticale: Infanzia, Primaria e Secondaria