irrigazione del basso molise - servizi a rete

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SERVIZI A RETE LUGLIO-AGOSTO 2015 111 Costituito con D.P.R. del 08/02/1954, il Consorzio si ispira ai principi del risparmio idrico e dell’utilizzo mirato delle risorse non rinnovabili ed intende perseguire gli obiettivi per soddisfare le esigenze irrigue dei consorziati, raziona- lizzare la distribuzione della risorsa idrica ed ottimizzare la gestione della distribuzione irrigua al fine di contenere i costi energetici, razionalizzare l’uso delle infrastrutture e accrescere l’efficienza del personale impegnato nel ser- vizio. Il comprensorio di pertinenza iniziale si estendeva per 8.508 ettari, e da allora, successivi ampliamenti hanno portato il Consorzio alla superficie comprensoriale attua- le, pari a 50.050 ettari. Gli impianti irrigui ad oggi in uso nel comprensorio sono otto e le superfici rifornite di acqua ad uso irriguo si estendono attualmente per circa 6.400,00 Ha e la quasi totalità degli impianti irrigui, circa l’87% della superficie servita, è alimentata con stazioni di sollevamento. L’unica eccezione è rappresentata dall’impianto deno- minato “Biferno 1° lotto”, in cui l’acqua è erogata per caduta, per mezzo di due vasche di accumulo, alimentate direttamente dall’adduttore centrale, opera di derivazione gestita dall’Agenzia speciale “Molise Acque”, che dalla Diga del “Ponte Liscione”, arriva alla zona industriale di Termoli. Fatta eccezione per gli impianti di “Biferno 1° lotto”, “Saccione” e “Colle Picone” tutti gli impianti sono gestiti in maniera completamente automatizzata, per mezzo di un avanzato sistema di telecontrollo, tele- rilevamento e telecomando della rete, dotato di ben 45 periferiche dislocate sul territorio. Nell’ambito delle iniziative volte all’ampliamento delle esistenti zone irrigue del Basso Molise, il Consorzio ha progettato nuovi impianti irrigui, alimentati dalle acque dei fiumi Biferno e Fortore e finalizzati a servire un vasto territorio comprensoriale di oltre 7.100 ettari, situato lun- go il confine con la Regione Puglia, nell’agro dei comuni di Ururi, San Martino in Pensilis, Rotello e Santa Croce di Magliano. Tra questi è stato finanziato per 75 Mln di euro, il pro- getto definitivo dei lavori di “Irrigazione del Basso Molise con le acque dei fiumi Biferno e Fortore – 1° Intervento” (delibera CIPE n. 153 del 2 dicembre 2005), che, utilizzan- do le acque del fiume Biferno, prevede sia l’attrezzamento irriguo ex-novo di due nuovi distretti nei comuni di Ururi e San Martino in Pensilis per complessivi 1.750 ettari, sia l’alimentazione delle zone irrigue già esistenti di “Saccio- ne”, al momento alimentate dalle acque provenienti dal comprensorio irriguo del Consorzio di Bonifica del Trigno e Biferno. In particolare, le opere previste nel 1° inter- vento consistono nel sifone di derivazione, nella condotta Irrigazione del basso Molise Uno dei più importanti lavori infrastrutturali irrigui degli ultimi tempi è in fase di esecuzione in Molise e precisamente sui territori ricaden- ti all’interno della gestione del Consorzio Bonifica Integrale Larinese

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Page 1: Irrigazione del basso Molise - Servizi a Rete

SERVIZI A RETE LUGLIO-AGOSTO 2015

111

Costituito con D.P.R. del 08/02/1954, il Consorzio si ispira

ai principi del risparmio idrico e dell’utilizzo mirato delle

risorse non rinnovabili ed intende perseguire gli obiettivi

per soddisfare le esigenze irrigue dei consorziati, raziona-

lizzare la distribuzione della risorsa idrica ed ottimizzare

la gestione della distribuzione irrigua al fi ne di contenere

i costi energetici, razionalizzare l’uso delle infrastrutture

e accrescere l’effi cienza del personale impegnato nel ser-

vizio.

Il comprensorio di pertinenza iniziale si estendeva per

8.508 ettari, e da allora, successivi ampliamenti hanno

portato il Consorzio alla superfi cie comprensoriale attua-

le, pari a 50.050 ettari.

Gli impianti irrigui ad oggi in uso nel comprensorio sono

otto e le superfi ci rifornite di acqua ad uso irriguo si

estendono attualmente per circa 6.400,00 Ha e la quasi

totalità degli impianti irrigui, circa l’87% della superfi cie

servita, è alimentata con stazioni di sollevamento.

L’unica eccezione è rappresentata dall’impianto deno-

minato “Biferno 1° lotto”, in cui l’acqua è erogata per

caduta, per mezzo di due vasche di accumulo, alimentate

direttamente dall’adduttore centrale, opera di derivazione

gestita dall’Agenzia speciale “Molise Acque”, che dalla

Diga del “Ponte Liscione”, arriva alla zona industriale di

Termoli. Fatta eccezione per gli impianti di “Biferno 1°

lotto”, “Saccione”  e “Colle Picone”  tutti gli impianti

sono gestiti in maniera completamente automatizzata,

per mezzo di un avanzato sistema di telecontrollo, tele-

rilevamento e telecomando della rete, dotato di ben 45

periferiche dislocate sul territorio.

Nell’ambito delle iniziative volte all’ampliamento delle

esistenti zone irrigue del Basso Molise, il Consorzio ha

progettato nuovi impianti irrigui, alimentati dalle acque

dei fi umi Biferno e Fortore e fi nalizzati a servire un vasto

territorio comprensoriale di oltre 7.100 ettari, situato lun-

go il confi ne con la Regione Puglia, nell’agro dei comuni

di Ururi, San Martino in Pensilis, Rotello e Santa Croce di

Magliano.

Tra questi è stato fi nanziato per 75 Mln di euro, il pro-

getto defi nitivo dei lavori di “Irrigazione del Basso Molise

con le acque dei fi umi Biferno e Fortore – 1° Intervento”

(delibera CIPE n. 153 del 2 dicembre 2005), che, utilizzan-

do le acque del fi ume Biferno, prevede sia l’attrezzamento

irriguo ex-novo di due nuovi distretti nei comuni di Ururi

e San Martino in Pensilis per complessivi 1.750 ettari, sia

l’alimentazione delle zone irrigue già esistenti di “Saccio-

ne”, al momento alimentate dalle acque provenienti dal

comprensorio irriguo del Consorzio di Bonifi ca del Trigno

e Biferno. In particolare, le opere previste nel 1° inter-

vento consistono nel sifone di derivazione, nella condotta

Irrigazione del basso MoliseUno dei più importanti lavori infrastrutturali irrigui degli ultimi tempi è in fase di esecuzione in Molise e precisamente sui territori ricaden-ti all’interno della gestione del Consorzio Bonifi ca Integrale Larinese

Page 2: Irrigazione del basso Molise - Servizi a Rete

premente ed in quella adduttrice che alimenta i due di-

stretti di nuova realizzazione ed i quattro già esistenti in

agro di Larino e San Martino in Pensilis per una superficie

irrigata circa 7.000 ha.

Data la complessità dell’opera ed il grosso investimento,

parte della rete è stata realizzata con tubazioni in ghisa

sferoidale: un materiale duttile, lega di ferro/carbonio/

silicio in cui il carbonio è allo stato puro, sotto forma di

grafite sferoidale, dalle proprietà meccaniche eccezionali,

nonché un materiale interamente riciclabile. Grazie a un

trattamento al magnesio, il materiale conserva la solidità

delle ghise, guadagnando in elasticità. Compromesso ide-

ale tra flessibilità e resistenza, la ghisa sferoidale è stata

eletta, da molto tempo, come il miglior materiale per con-

dotte, in particolare per le condotte in pressione. Le sue

caratteristiche sono eccezionali: elasticità del materiale,

tenuta alla flessione, resistenza all’allungamento, estrema

solidità, durata più che centenaria. Queste notevoli pro-

prietà meccaniche ne fanno un materiale adatto a tutte

le situazioni, in grado di sopportare grandi sollecitazioni

senza subire alterazioni.

In particolare per la fornitura delle tubazioni in ghisa

sferoidale, il CONSORZIO IMPRESE RIUNITE SCARL, ag-

giudicataria dell’appalto e che ha indicato Monaco S.p.A.

quale impresa esecutrice, si è affidata all’esperienza plu-

riennale di SAINT-GOBAIN PAM ITALIA S.P.A. che ha for-

nito tubazioni di tipo NATURAL:

DN 500 mt. 6.115

DN 700 mt. 5.922

DN 800 mt. 730

Oltre a tutti gli accessori e i raccordi.

Il sistema di protezione attiva del rivestimento esterno in

lega di zinco-alluminio più epoxy della tubazione NATU-

RAL, consente di risolvere facilmente e senza costi ag-

SERVIZI A RETE LUGLIO-AGOSTO 2015

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giuntivi in cantiere, le problematiche legate alla corrosivi-

tà dei suoli: l’applicazione di una lega di zinco-alluminio

sulla superficie esterna del tubo ed il tipo di lega consi-

derata (85% in massa di zinco e 15% di alluminio) sono

stati ottimizzati dagli ingegneri SAINT-GOBAIN PAM per

permettere al tubo, per un effetto di protezione di tipo

galvanico, di resistere nel tempo in una vasta tipologia di

terreni, compresi quelli molto corrosivi, senza la necessità

di utilizzo di protezioni aggiuntive.

Analogamente, il cemento interno protegge sia il tubo

che l’acqua, mediante un meccanismo di protezione: il ri-

vestimento interno in cemento non agisce come una sem-

plice barriera ma protegge la ghisa con un meccanismo

di passivazione.

Durante il riempimento, la malta di cemento si imbeve

lentamente di acqua e si arricchisce di elementi alcalini

diventando, così, non corrosiva in corrispondenza della

parete metallica.

La scelta di tale tipologia di tubazioni è stata mossa anche

dalla tipologia di alcuni terreni (incoerenti) del compren-

sorio da attraversare: infatti la giunzione liscio e bicchiere

con guarnizione conferisce alle condotte PAM una flessi-

bilità meccanica che rappresenta una sicurezza in caso di

attraversamento di terreni instabili. In caso di movimento

del terreno infatti, le condotte di Pont-à-Mousson sono in

grado di assecondare le deformazioni imposte dalla mas-

sa di terra in movimento: i giunti a bicchiere conferiscono

alla condotta il comportamento di una catena flessibile.

La deviazione angolare di tali giunti, permette di percor-

rere curve ad ampio raggio senza necessità di utilizzare

raccordi, assecondando eventuali cedimenti del piano di

posa e/o eventi sismici di modesta entità assicurando al

sistema elasticità.

L’assistenza in cantiere dei tecnici di Saint Gobain Pam

ha permesso di rendere massimi i vantaggi del sistema di

tubazioni, contribuendo ad innalzare il valore dell’opera.