invito premiazione concorso 2011

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Domenica 18 settembre 2011 Padova Centro Civitas Vitae – Auditorium “Pontello” Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus Via Toblino, 53 SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Fondazione Opera Immacolata Concezione – Onlus Tel. 049.6683000 fax 049.6683220 e-mail: [email protected] SS. 516 via Padana SR 308 A4 A13 A13 A4 SP 89 Padova Bologna Vicenza Venezia Albignasego Mandria Autostrada Padova - Venezia Autostrada Bologna Padova Autostrada Bologna Padova SP 9 Via Padova Corso Australia Via Padova Via Rivella Corso Argentina Cervarese Santa Croce Mestrino Noventa Padovana Camposampiero Via Noalese Montegrotto Terme Abano Terme Piove di sacco Via Monselice Via Toblino Via Toblino Via Castelfranco Via Romana Aponense Via Romana Aponense Via Ca’ Rasi Via Oderzo Via Madonnina Via Ca’ Rasi Via Ca’ Rasi Via Ponte della Cagna Via Concordia Via Mandria Via Mandria Via Mandria Via Battaglia Corso Boston Quarta Edizione del Concorso Cosa fare da grande? Storie di vita (ri)progettate“Longevità: la cultura del riprogettare”

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invito alla cerimonia di premiazione del concorso promosso da Fondazione OIC onlus insieme a Corriere del Veneto, Dante Alighieri, Cleup, Grafica Veneta

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Domenica 18 settembre 2011

PadovaCentro Civitas Vitae – Auditorium “Pontello”

Fondazione Opera Immacolata Concezione OnlusVia Toblino, 53

SEGRETERIA ORGANIZZATIVAFondazione Opera Immacolata Concezione – Onlus

Tel. 049.6683000 fax 049.6683220e-mail: [email protected]

SS. 516 via Padana

SR 3

08

A4

A13

A13

A4

SP 89

Padova

Bologna

Vicenza

Venezia

Albignasego

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Corso Boston

Quarta Edizione del Concorso

“Cosa fare da grande? Storie di vita (ri)progettate”

“Longevità: la cultura del riprogettare”

In quest’epoca caratterizzata da una pervasiva globalizzazione, da incessanti innovazioni tecnologiche, da un imprevisto susseguirsi di straordinari eventi naturali, tutto cambia. Rapidamente, continuativamente, profondamente. Resta fuori chi non è flessibile, chi non sa prevenire, chi non si impegna nel riprogettare e riprogettarsi.Anche la struttura della popolazione italiana è cambiata: la piramide tradizionale - la cui base era costituita dai “giovani” e si restringeva al vertice con i “vecchi” - si è capovolta: sono molto pochi gli “under 15”, mentre sono sempre di più gli “over 65”.Nel linguaggio comune, la vecchiaia è considerata una fase emarginata ed emarginante, senza ruolo, refrattaria al nuovo, tipicamente conservativa, docile nel prestarsi a consumi di giovanilismo dipendenti da una domanda generata esternamente.Invece l’innalzamento dell’età demografica ha provocato in tantissimi vecchi il desiderio di futuro anche per “andare oltre”, li ha stimolati a sentirsi coscientemente attivi in questi decenni di tumultuosi mutamenti. Per essere protagonisti del cambiamento, si sono riprogettati dal “di dentro” diventando produttori di relazioni con l’offerta del senso della vita. Ecco la risorsa longevità vissuta in contesti intergenerazionali, con un consapevole esercizio della “libertà per…” ed ove l’aggregazione comunitaria fa comprendere come superare il limite della non autosufficienza. Questa longevità investe sul futuro creando responsabilmente una discontinuità dal passato perché lo vuole più umano, più giusto, più sensibile ai valori antropologici. Sta qui l’esigenza e l’obiettivo del “riprogettare e del riprogettarsi”. La ricorrenza di “longevità e cultura” ci unisce annualmente per scoprire nella prima domenica di autunno il “nuovo del vecchio”.“Cosa fare da grande?” non riguarda solo le aspirazioni degli anziani che intendono valorizzare la loro soggettività. Proprio la dinamica crescente della “dimensione longevità” comporta una revisione profonda di tanti altri ambiti: dall’organizzazione del lavoro, alla coesione sociale, ai sistemi istituzionali, etc. E’ opportuno dar voce a significativi esempi di questo riprogettare con la presenza di autorevoli testimonianze di volontà e capacità. Ne esce così un quadro di fondata speranza e di sorprendente vitalità nell’onorare il dono della vita che si prolunga nel tempo.

Augurandoci di poter condividere con Lei questi scenari, siamo lieti di invitarLa alla giornata conclusiva del concorso:

“Longevità e Cultura:

Cosa fare da grande? Storie di vita (ri)progettate”

Programma:

Ore 10.00 Accoglienza

Ore 10.15 inizio lavori: introduce e modera Angelo Ferro - Presidente Fondazione OIC

Prima sessione - la cultura del riprogettarsi. Storie di over 65 Intervengono Alessandro Russello – Direttore Corriere del Veneto; Luisa Scimemi - delegata Dante Alighieri; Ambrogio Fassina – Presidente Cleup; Fabio Franceschi – Presidente Grafica Veneta; Relazione della Presidente della Giuria, Antonia Arslan Premiazione degli autori

Ore 11.30 - 12.00 coffè break

Seconda sessione. La cultura del riprogettare: nell’organizzazione: Suor Anna Maria Sponton, Superiora Congregazione Suore di San Vincenzo De Paoli, Treviso; Ernesto Burattin – Direttore Generale Fondazione OIC nel sistema: Luca Coletto - Assessore alla Sanità della Regione Veneto

Ore 13.30 buffet