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Introduzione Si chiama Catechismo una breve e semplice esposizione degli elementi principali della dottrina cristiana, in base alla quale si richiede e si riascolta, dai giovani e dai più maturi nella fede, ciò che essi hanno imparato. Fin dalle origini della Chiesa cristiana, tutti i santi si son dati cura di educare se stessi ed i loro figliuoli nel timore del Signore, a casa, a scuola ed in chiesa; e lo hanno fatto per i seguenti motivi, che giustamente debbono indurre anche noi a farlo. In primo luogo essi hanno ben considerato che l’ innata malvagità continuerebbe a svilupparsi e corromperebbe quindi la Chiesa e lo Stato, se non le si ovviasse in tempo con la sana dottrina. In secondo luogo li ha indotti a ciò l’ esplicito ordine di Dio (Es cap. 12 e 13; Deut cap 4, 6, e 11), dove il Signore dice così: “ E questi comandamenti che oggi ti dò ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figliuoli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.” (Deut 6: 6-7). Infine, proprio come i figliuoli di Israele, dopo la circoncisione, quando giungevano all’ età dell’ intelligenza, venivano istruiti nel mistero di quel segno del Patto come pure nel Patto di Dio, così anche i nostri figliuoli, dopo aver ricevuto il battesimo, debbono essere educati alla vera fede e disciplina cristiana, affinché, prima di venire ammessi alla Cena del Signore, confessino la propria fede dinanzi a tutta la Comunità cristiana. Questo uso di studiare gli elementi pricipali della dottrina cristiana, che ha origine nel comandamento di Dio, è durato nella Chiesa cristiana fino a che il funesto Satana ha infranto anche questo come ogni altro buon ordinamento, ed in luogo di esso ha stabilito le sue unzioni e i suoi schiaffetti ed altri obbrobrî, o tenta i credenti, convincendoli di non aver più bisogno di istruzione cristiana, cosicché essi possano più facilmente dimenticare la sana dottrina e deviare da essa, e più facilmente possano essere sedotti da errori ed eresie. Perciò il Catechismo deve essere mantenuto. Siccome la gente è spesso cresciuta senza aver il Catechismo, e si dimentica facilmente degli elementi della religione cristiana, si ritiene necessario che: nelle località in cui si tengono due Prediche Domenicali, si deve tenere una Predica catechistica nel modo seguente. Prima che ci si levi a predicare, il Ministro leggerà al popolo chiaramente ed intelligibilmente una Lezione del Catechismo in modo che esso venga letto interamente in nove Domeniche. La prima Domenica si leggerà fina alla Parte Seconda; la seconda fino all’ articolo su Dio Figlio; la terza fino alla domanda relativa all’ ascensione di Cristo; la quarta fino alla domanda: “In che ti aiuta credere in tutto cio?”; la quinta fino alla Santa Cena; la sesta fino alla Parte Terza; la settima fino alla domanda: “Che cosa esige Dio col quinto comandamento?”; l’ ottava fino a La Preghiera; la nona fino alla fine de La Preghiera. Ogni decima domenica il Pastore leggerà prima della predica, le Parole della Sacra Scrittura indicate alla fine del Catechismo. Poi il Pastore introdurrà la congregazione al testo di un certo numero di domande (che a questo scopo noi abbiamo diviso per Domeniche), che i giovani e la congregazione avranno precedentemente imparato a casa o a scuola. Dopo che queste saranno così recitate (o lette) da alcuni in presenza della Comunità, il Ministro spiegherà ed esporrà semplicemente e brevemente le domande assegnate per ogni Domenica, in modo che almeno una volta all’ anno si insegni su tutto il Catechismo; nelle località in cui si tiene una sola Predica Domenicale, la Predica Catechistica sarà tenuta durante la settimana nel modo suddetto; tuttavia, al principio della Predica Domenicale non si leggerà solo il testo dei Dieci Comandamenti, ma anche il seguente Compendio del Catechismo, dopo il quale, il Pastore reciterà, ed ognuno ripeterà in cuor suo, la Preghiera. In questo modo a tutti, indistintamente, è data opportunità di ascoltare, ricordare e ponderare gli elementi principali della fede cristiana, e invocare l’ Iddio misericordioso di concedere, per grazia, il perdono dei peccati, per amore e per mezzo del suo Figliuolo prediletto Gesù Cristo.

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IntroduzioneSi chiama Catechismo una breve e semplice

esposizione degli elementi principali della dottrina cristiana, in base alla quale si richiede e si riascolta, dai giovani e dai più maturi nella fede, ciò che essi hanno imparato.

Fin dalle origini della Chiesa cristiana, tutti i santi si son dati cura di educare se stessi ed i loro figliuoli nel timore del Signore, a casa, a scuola ed in chiesa; e lo hanno fatto per i seguenti motivi, che giustamente debbono indurre anche noi a farlo.

In primo luogo essi hanno ben considerato che l’ innata malvagità continuerebbe a svilupparsi e corromperebbe quindi la Chiesa e lo Stato, se non le si ovviasse in tempo con la sana dottrina.

In secondo luogo li ha indotti a ciò l’ esplicito ordine di Dio (Es cap. 12 e 13; Deut cap 4, 6, e 11), dove il Signore dice così: “E questi comandamenti che oggi ti dò ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figliuoli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.” (Deut 6: 6-7).

Infine, proprio come i figliuoli di Israele, dopo la circoncisione, quando giungevano all’ età dell’ intelligenza, venivano istruiti nel mistero di quel segno del Patto come pure nel Patto di Dio, così anche i nostri figliuoli, dopo aver ricevuto il battesimo, debbono essere educati alla vera fede e disciplina cristiana, affinché, prima di venire ammessi alla Cena del Signore, confessino la propria fede dinanzi a tutta la Comunità cristiana.

Questo uso di studiare gli elementi pricipali della dottrina cristiana, che ha origine nel comandamento di Dio, è durato nella Chiesa cristiana fino a che il funesto Satana ha infranto anche questo come ogni altro buon ordinamento, ed in luogo di esso ha stabilito le sue unzioni e i suoi schiaffetti ed altri obbrobrî, o tenta i credenti, convincendoli di non aver più bisogno di istruzione cristiana, cosicché essi possano più facilmente dimenticare la sana dottrina e deviare da essa, e più facilmente possano essere sedotti da errori ed eresie.

Perciò il Catechismo deve essere mantenuto.Siccome la gente è spesso cresciuta senza aver il Catechismo, e si dimentica facilmente degli elementi della religione cristiana, si ritiene necessario che:

nelle località in cui si tengono due Prediche Domenicali, si deve tenere una Predica catechistica nel modo seguente. Prima che ci si levi a predicare, il Ministro leggerà al popolo chiaramente ed intelligibilmente una Lezione del Catechismo in modo che esso venga letto interamente in nove Domeniche. La prima Domenica si leggerà fina alla Parte Seconda; la seconda fino all’ articolo su Dio Figlio; la terza fino alla domanda relativa all’ ascensione di Cristo; la quarta fino alla domanda: “In che ti aiuta credere in tutto cio?”; la quinta fino alla Santa Cena; la sesta fino alla Parte Terza; la settima fino alla domanda: “Che cosa esige Dio col quinto comandamento?”; l’ ottava fino a La Preghiera; la nona fino alla fine de La Preghiera. Ogni decima domenica il Pastore leggerà prima della predica, le Parole della Sacra Scrittura indicate alla fine del Catechismo. Poi il Pastore introdurrà la congregazione al testo di un certo numero di domande (che a questo scopo noi abbiamo diviso per Domeniche), che i giovani e la congregazione avranno precedentemente imparato a casa o a scuola. Dopo che queste saranno così recitate (o lette) da alcuni in presenza della Comunità, il Ministro spiegherà ed esporrà semplicemente e brevemente le domande assegnate per ogni Domenica, in modo che almeno una volta all’ anno si insegni su tutto il Catechismo;

nelle località in cui si tiene una sola Predica Domenicale, la Predica Catechistica sarà tenuta durante la settimana nel modo suddetto; tuttavia, al principio della Predica Domenicale non si leggerà solo il testo dei Dieci Comandamenti, ma anche il seguente Compendio del Catechismo, dopo il quale, il Pastore reciterà, ed ognuno ripeterà in cuor suo, la Preghiera. In questo modo a tutti, indistintamente, è data opportunità di ascoltare, ricordare e ponderare gli elementi principali della fede cristiana, e invocare l’ Iddio misericordioso di concedere, per grazia, il perdono dei peccati, per amore e per mezzo del suo Figliuolo prediletto Gesù Cristo.

Compendio del Catechismo

TRE COSE è soprattutto necessario conoscere, per un Cristiano: prima, quanto sia grande il nostro peccato e la nostra miseria. Poi, in che modo ne siamo redenti, e infine qual sia la gratitudine che ci domanda Iddio, poiché siamo redenti.

PARTE PRIMAIl nostro peccato e la nostra miseria, li conosciamo dalla Legge divina, poiché in essa ci viene richiesto quel perfetto amore di Dio e del nostro prossimo, di cui siamo debitori a Dio che a questo ci ha creati; mentre noi, per la nostra natura corrotta, non possiamo che odiare Dio e il nostro prossimo e siamo perciò soggetti, per la immutabile verità e giustizia di Dio, a pena temporale ed eterna, a meno di trovare qualcuno che paghi il prezzo della nostra colpa e renda per noi soddisfazione al giusto giudizio di Dio.Ed il SOMMARIO DELLA LEGGE DI DIO è contenuto in queste parole:Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’ anima tua e con tutta la mente tua (e con tutta la forza tua). Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile ad esso è: Ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ed i profeti. (Mat 22: 37-40; vedi Mar 12: 29-32).E contro il trasgressore Dio ha detto:Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica! (Gal 3: 10; vedi Deut 27: 26).

PARTE SECONDACome sia stata già resa una piena soddisfazione di tutta la nostra colpa, e come noi, con tutti gli eletti, siamo stati redenti dalla nostra miseria fin dal principio del mondo, ce lo insegna Dio nel Santo Evangelo. E ciò avviene così: Nessuna creatura doveva e poteva render soddisfazione per l’ uomo che ha peccato, e nessuna creatura poteva ridare la vita eterna, ma solo Dio; perciò Cristo, l’ eterno Figliuolo di Dio, ha rivestito vera natura umana ed in essa ha pienamente adempiuto per noi la legge di Dio, ed ha anche portato il peso del castigo e dell’ ira di Dio, che noi avremmo altrimenti dovuto sopportare in eterno, e ci ha acquistato la vita eterna. Oltre a ciò, Dio ci comanda vivamente di avere fiducia che Egli, in virtù di questa soddisfazione e di questo riscatto di Cristo vuol essere di nuovo ed in eterno il nostro Padre misericordioso e, con la sua paterna provvidenza, vuol procurare a noi ed ai nostri, tutte le cose necessarie al corpo ed all’ anima e vuol fare concorrere anche ogni male al progresso della nostra salvezza. Egli ci perdona anche ogni nostro peccato, come se non ne avessimo mai compiuto né avuto alcuno e, all’ incontro, ci elargisce ed imputa tutta l’ ubbidienza e giustizia di Cristo, come se avessimo adempiuto e sofferto noi stessi tutto ciò che Cristo ha compiuto e sofferto per noi. Purché accettiamo ciò con animo credente e fiducioso, Egli ci dona anche il suo Spirito Santo, che produce in noi una tal fede e ci rinova così a vita eterna.Questo ci insegnano gli articoli del nostro CREDO CRISTIANO, che suonano così:

«Credo in Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra.

Ed in Gesù Cristo, suo Figliuolo Unigenito, Signor nostro, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò dai morti, salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre Onnipotente. Di là ha da venire a giudicare i vivi ed i morti.Credo nello Spirito Santo, l’ una santa cattolica Chiesa cristiana, la comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la resurrezione dei corpi e la vita eterna. Amen.»

E proprio questa redenzione per mezzo dell’ unico sacrificio e della passione di Cristo sulla croce, che ci vien promessa nell’ Evangelo, è suggellata e confermata per noi dallo Spirito Santo mediante il retto uso dei SANTI SACRAMENTI.

In primo luogo, mediante il Santo Battesimo : in quanto che, proprio come noi ed i nostri parvoli siamo battezzati con l’ acqua che suole rimuovere l’ impurità del corpo, così pure siamo lavati dal sangue e dallo Spirito di Cristo dalla nostra impurità interiore.1 Dio, cioè, in virtù dell’ effusione del sangue di Cristo sul legno della croce, ci ha rimesso tutti i nostri peccati e ci ha fatto rinascere mediante il suo Santo Spirito.Poiché Cristo ce lo ha promesso nell’ ISTITUZIONE DEL BATTESIMO, che suona così: Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo (Mat 28: 19). Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato 1 Cf Domanda/Risposta 74 del Catechismo con i relativi riferimenti biblici, sul fatto che anche ai fanciulli “... non meno che agli adulti, son promessi nel sangue di Cristo la redenzione dai peccati e lo Spirito Santo che produce la fede...”

(Mar 16: 16).In secondo luogo mediante la Santa Cena ; in quanto

che, questa promessa di redenzione per mezzo dell’ unico sacrificio e della passione di Cristo sulla croce - che ci è fatta nel Santo Evangelo, sigillata una volta nel Santo Battesimo, e avvivata per mezzo d’ una fede vera in Cristo - deve essere in eterno mantenuta. Poiché, proprio come vediamo con gli occhi che il pane del Signore ci vien rotto e il calice ci vien partecipato, il corpo di Cristo è stato per noi sacrificato e rotto sulla croce, e il suo sangue è stato versato; ed inoltre, proprio come noi mangiamo e beviamo del pane e del calice del Signore in memoria di Lui, noi pure siamo cibati e dissetati in vita eterna col corpo crocifisso di Cristo e col suo sangue sparso: poiché per noi tutti che confidiamo veramente in Cristo, la causa per cui abbiamo eterna fame e periamo, cioè il peccato, è perdonata e rimossa mediante la morte e l’ effusione del sangue di Cristo; e, all’ incontro, ci viene acquistato ed elargito lo Spirito che dà vita, affinché esso, dimorando eternamente in Cristo come capo ed in noi come membra, produca in noi la stessa vita, giustizia e gloria che produce in Cristo nostro capo.Poiché Cristo ce lo ha promesso nella ISTITUZIONE DELLA SUA SANTA CENA, che suona così:Il Signore Gesù nella notte che fu tradito, prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me. Parimente, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. Poiché ogni volta che voi mangiate questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finch’ Egli venga. (1Cor 11: 23-26).

E S. Paolo, nella 1a Epistola ai Corinzi, al capitolo 10 dice così:Il calice della benedizione che noi benediciamo non è egli la comunione col sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è egli la comunione col corpo di Cristo? Siccome v’ è un unico pane, noi, che siam molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell’ unico pane. (1Cor 10: 16-17).

PARTE TERZAQual sia la gratitudine che Dio esige da noi per la nostra redenzione, l’ apprendiamo anche dalla Legge di Dio. E’ vero che in questa vita non possiamo osservarla pienamente, né possiamo quindi, esser giusti dinanzi a Dio in virtù d’ una tale osservanza; ma pure Iddio vuole che ci dimostriamo verso di Lui quali figliuoli grati e rigenerati, e che rinneghiamo noi stessi, ed assoggettiamo ai suoi comandamenti la nostra intelligenza e la nostra volontà, e che diamo inizio in questa vita a quell’ obbedienza, e cresciamo in essa giorno per giorno, finché essa divenga perfetta in noi nella vita eterna. E l’ espressione di una tale obbedienza si ha nei DIECI COMANDAMENTI, che suonano così:

1Io sono l’ Eterno, l’ Iddio tuo che ti ho tratto dal paese d’ Egitto, dalla casa di servitù. Non avere altri dii nel mio cospetto.

2Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne’ cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servire loro, perché io, l’ Eterno, l’ Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’ iniquità dei padri sui

figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m’ amano e osservano i miei comandamenti.

3Non usare il nome dell’ Eterno, che è l’ Iddio tuo, in vano; perché l’ Eterno non terrà per innocente chi avrà usato il suo nome in vano.

4Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa in essi ogni opera tua; ma il settimo è giorno di riposo, sacro all’ Eterno, che è l’ Iddio tuo; non fare in esso lavoro alcuno, né tu né il tuo figliuolo, né la tua figliuola, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’ Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò l’ Eterno ha benedetto il giorno del riposo e l’ ha santificato.

5Onora tuo padre e tua madre, affinchè i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l’ Eterno, l’ Iddio tuo ti dà.

6Non uccidere.

7Non commettere adulterio.

8Non rubare.

9Non attestare il falso contro al tuo prossimo.

10Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo (Es 20: 1-17; Deut 5: 6-18).

Di questa gratitudine è espressione, in particolare, la preghiera cristiana; non soltanto in quanto è l’ elemento principale del culto che a Dio è dovuto, ma anche perché Dio non vuol darci in altro modo il perdono dei peccati, lo Spirito Santo e la vita eterna, salvo che Glieli chiediamo di cuore e senza tregua in preghiera; e lo fa, invece, tosto che li sospiriamo vivamente da Lui; poiché la nostra preghiera è santificata dalla passione di Cristo e lo Spirito Santo desta nel nostro cuore quell’ ineffabile sospirare. E tutte le cose necessarie al corpo ed all’ anima, per le quali dobbiamo pregare Dio, sono comprese nella preghiera che Cristo stesso ci ha insegnata e che suona così:PADRE NOSTRO che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra come è fatta nel cielo. Dàcci oggi il nostro pane quotidiano; e rimettici i nostri debiti, come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. Poiché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria, in sempiterno. Amen. (Mat 6: 9-13; Luc 11: 2-4)

Preghiera dopo il CompendioDio onnipotente e vero, eterno ed unico Padre del nostro Salvatore Gesù Cristo, che sei, insieme con il tuo Figliuolo unigenito e con lo Spirito Santo, il creatore del cielo e della terra, degli angeli, degli uomini e d’ ogni creatura, e che sei sapiente, amorevole, giusto, vero, santo, misericordioso e libero: io riconosco di esser purtroppo un povero peccatore, e provo un vivo dolore d’ averti provocato ad ira.Ma ti prego di volerni perdonare per grazia tutti i miei peccati; e di volermi rendere giusto per amore del tuo

Figliuolo prediletto Gesù Cristo, e per mezzo di Lui; poiché Egli è stato immolato sulla croce, ed è quindi risorto dai morti, e vive in eterno, ed è stato designato, per una sapienza ed una misericordia indicibili, quale nostro Mediatore, Riconciliatore, Intercessore e Salvatore.E voglia tu, per amor suo e per mezo di Lui, santificarmi sempre più con lo Spirito Santo a vita eterna e governarmi in tal modo che io riconosca debitamente te, vero Iddio, e ti invochi con vera fede, e ti serva con la dovuta obbedienza e non cada in errore o in peccato.Voglia tu pure radunarti sempre più, in questo paese, una Chiesa vera e santa, e custodirla nella tua grazia, e reggerla e nutrirla a salvezza e preservar sempre, nel corpo e nell’ anima, noi ed i nostri figliuoletti bisognosi. Concedi ed accresci sempre più in loro la tua grazia, perché possan crescere sempre in Cristo tuo Figliuolo e capo della nostra Chiesa, finché giungano alla loro piena maturità in ogni sapienza, santità e giustizia. E tutto questo, voglia tu accordarcelo per amore del tuo Figliuolo diletto, che ode certamente il nostro sospiro e intercede per noi; perché noi crediamo che, per amor suo, la nostra invocazione ti è gradita e non è messa in oblìo; e ti diciamo, insieme col pover’ uomo che è ricordato nell’ Evangelo: Io credo, mio Signore, sovvieni alla mia incredulità.

Amen.

Il Catechismo di Heidelberg

(1563)

Manuale di istruzione Cristiana.

Lezione I 1a DomenicaDomanda 1: In che consiste la tua unica consolazione in vita e in morte?

R. Nel fatto che col corpo e con l' anima, in vita e in morte non son più mio, ma appartengo al mio fedel Salvatore

Gesù Cristo,

il quale col suo sangue ha pienamente pagato il prezzo di tutti i miei peccati e mi ha redento da ogni potere del diavolo; e mi preserva così che neppure un capello può cadermi dal capo senza la volontà del

Padre

mio che è nei cieli, ed anzi ogni cosa deve cooperare alla mia salvezza. Pertanto, per mezzo del suo

Santo Spirito

Egli mi assicura anche la vita eterna e mi rende di tutto cuore volenteroso e pronto a viver d' ora innanzi per Lui.

Domanda 2: Quante cose ti è necessario conoscere

1 • Is 43: 1; Rom 14: 7-8; Giov 15: 16; 1Cor 6: 19; 3: 23; 1Pie 1: 18-19; 1Gio 1: 7; 2: 2; 3: 8; Giov 6: 39; Mat 10: 29-31; Luc 21: 18; Rom 8: 28; 2Cor 1: 20-22; Efes 1: 13-14; Rom 8: 16; 8: 142 • Sal 50: 15; Rom 7: 24-25; Luc 24: 46-48; 1Cor 6: 11; Tito 3: 3-7; Giov 9: 41; 15: 22; 17: 3; Efes 5: 8-11; 1Pie 2: 9-10; Rom 6: 1-2,12s

per poter vivere e morire nella beatitudine di questa consolazione?

R. Tre cose: in primo luogo, la grandezza del mio peccato e della mia miseria; secondariamente come sono redento da tutti i miei peccati e dalla mia miseria; ed infine, come debbo essere grato a Dio di questa redenzione.

Prima ParteLA MISERIA DELL' UOMO

2a DomenicaDomanda 3: Donde conosci la tua miseria?

R. Dalla Legge di Dio.

Domanda 4: E che cosa esige da noi la legge divina?

R. Ce lo insegna Cristo con un Sommario in Matteo 22: 34-40, quando dice: "Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l' anima tua e con tutta la forza tua. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo simile ad esso è: Ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti.

Domanda 5: Puoi adempiere tutto ciò pienamente?

R. No, perché sono per natura incline ad odiar Dio ed il prossimo.

3a DomenicaDomanda 6: Ha dunque Iddio creato l' uomo così 3 • Sal 90: 8; Rom 3: 204 • Luc 10: 275 • Rom 3: 10; Gen 8: 21; Matt 7: 16; Rom 3: 23; 1Gio 1: 7-8; Efes 2: 3.6 • Gen 1: 26-31; Efe 2: 10; 2Cor 3: 18; Col 3: 9-10; Efe 4: 23-24.

empio e perverso?

R. No, Iddio ha creato l' uomo buono e ad immagine propria, cioè veramente giusto e santo, perché conosca debitamente Lui, suo Creatore, e Lo ami di cuore e viva con Lui in eterna beatitudine per lodarLo e glorificarLo.

Domanda 7: E donde viene questo stato corrotto dell' uomo?

R. Dalla caduta e disobbedienza dei nostri progenitori, Adamo ed Eva, nel Paradiso; per il che la nostra natura è divenuta così viziata che noi tutti siamo stati concepiti e siamo nati nel peccato.

Domanda 8: E siamo corrotti a tal punto da essere completamente incapaci di alcun bene ed inclini ad ogni male?

R. Si, a meno che nasciamo di nuovo per lo Spirito di Dio.

4a DomenicaDomanda 9: E Dio non fa torto all' uomo, con l' esigere da lui nella sua legge ciò di cui l' uomo non è capace?

R. No, perché Iddio lo ha creato tale da esserne capace. Ma, per istigazione del diavolo, l' uomo ha privato di questa facoltà sè e tutti i suoi discendenti, con volontaria disobbedienza.

7 • Rom 5: 12, 18-19; Sal 51: 5; Gen 3: 1.8 • Rom 7: 15; Giov 8: 34; Giov 3: 6; Gen 6: 5; Giob 14: 4; 15: 16, 35; Giov 3: 5.9 • Neh 9: 33; Ger 2: 20-21; Efe 4: 24-25; Rom 5: 12.

Domanda 10: Lascerà Dio che passi impunita tale disobbedienza e defezione?

R. In nessun modo; anzi Egli è acceso di terribile ira sia per i nostri peccati innati che per quelli attuali e li punirà con giusto giudizio nel tempo e nell' eternità, secondo che ha dichiarato: "Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica." (Deut 27: 26; Gal 3: 10).

Domanda 11: Iddio non è dunque anche misericordioso?

R. Iddio è certo misericordioso, ma è anche giusto. Perciò la Sua giustizia esige che il peccato, che è commesso contro la Sua suprema maestà, sia anche punito nel corpo e nell' anima, di punizione suprema, cioè eterna.

Seconda ParteLA REDENZIONE DELL' UOMO

Lezione II 5a DomenicaDomanda 12: Poiché dunque, per giusto giudizio di Dio abbiamo meritato punizione temporale ed eterna, come ci è possibile di sfuggire a tal punizione ed essere restaurati nella sua grazia?

R. Dio vuole che la Sua giustizia abbia corso; è quindi necessario che le rendiamo piena soddisfazione o da noi stessi o per mezzo di un altro.

Domanda 13: Ma possiamo renderle soddisfazione da noi stessi?10 • Rom 1: 18; Gal 6: 7; Rom 5: 12; Ebr 9: 27; Deut 27: 26; Gal 3: 10.11 • Sal 5: 4-5; Rom 6: 23; Es 34: 6-7; 20: 5; 2Cor 6: 14-17.12 • Esdra 9: 15; Mat 5: 26; Es 20: 5; 23: 7; Rom 8: 3-4.13 • Mat 16: 26; Is 30: 1; Giob 9: 3; 15: 15; Mat 6: 12.

R. In nessun modo; noi anzi, giorno per giorno, rendiamo la colpa ancora maggiore.

Domanda 14: E può qualche semplice creatura rendere soddisfazione per noi?

R. No; prima, perché Dio non vuol punire in alcuna altra creatura ciò di cui è colpevole l' uomo. Poi anche perché nessuna semplice creatura può sostenere il peso dell' ira eterna di Dio contro il peccato e redimerne altri.

Domanda 15: Qual sorta di mediatore e redentore dobbiamo dunque cercare?

R. Uno che sia vero uomo ed integro e più potente tuttavia che alcuna creatura; cioè, insieme, vero Dio.

6a DomenicaDomanda 16: Perché deve essere uomo vero ed integro?

R. Perché la giustizia di Dio esige che la natura umana che ha peccato renda soddisfazione per il peccato; ma uno che fosse peccatore egli stesso non potrebbe rendere soddisfazione per altri.

Domanda 17: Perché deve essere insieme vero Dio?

R. Perché possa in forza della propria divinità sopportare il peso dell' ira di Dio nella propria umanità ed acquistarci e ridonarci così la giustizia e la vita.14 • Giob 34: 12; Sal 49: 7-8; Ebr 2: 14ss; Sal 130: 3. 15 • 1Cor 15: 21; Ger 33: 16; Is 53: 9; 2Cor 5: 21; Ebr 7: 16; Is 7: 14; Rom 9: 5; Ger 23: 5-6.16 • Ebr 2: 17; Rom 5: 12, 15, 19; 1Pie 3: 18; Is 53: 3-5, 10-11. 17 • Giob 17: 3; Ebr 7: 26; Is 53: 8; Atti 2: 24; 1Pie 3: 18; Giov 3: 16; Atti 20: 28; Giov 1: 4.

Domanda 18: Ma chi è codesto mediatore, che è insieme vero Dio ed uomo vero ed integro?

R. Il nostro Signore Gesù Cristo che ci viene elargito per nostra piena redenzione e giustizia.

Domanda 19: Donde lo sai?

R. Dal Santo Evangelo che Dio stesso ha dapprima rivelato nel Paradiso, che poi ha fatto annunziare dai santi patriarchi e profeti e prefigurato mediante i sacrifici e le altre cerimonie della Legge ed infine però adempiuto mediante il suo Figliuolo diletto.

7a DomenicaDomanda 20: Son dunque tutti gli uomini resi nuovamente salvi per mezzo di Cristo, come son divenuti perduti per mezzo di Adamo?

R. No, ma quelli soltanto che per vera fede sono incorporati in Lui e partecipano di tutti i suoi benefici.

Domanda 21: Che è la vera fede?

R. Non è solo una sicura conoscenza, in virtù della quale tengo per vero tutto ciò che Dio ha rivelato nella sua Parola, ma è anche l' intima fiducia, prodotta in me dallo Spirito Santo a mezzo dell' Evangelo, che non solo ad 18 • 1Tim 2: 5-6; 1Cor 1: 30; Mat 1: 23; 1Tim 3: 16; Luc 2: 11; 1Cor 1: 30. 19 • Giov 5: 39; Atti 10: 43; Gen 3: 15; 22: 18; 49: 10-11; Rom 1: 2; Ebr 1: 1; Atti 3: 22-24; 10: 43; Giov 5: 46; Ebr 10: 7; Rom 10: 4; Gal 4: 4-5.20 • Giov 3: 16-18; Giov 1: 12; Is 53: 11; Sal 2: 12; Rom 11: 17, 19; Ebr 4: 2; 10: 39.21 • Ebr 11: 1; 1Tim 1: 15; Efe 2: 8; Giac 1: 18; Rom 4: 16ss; 5: 1; 2Cor 4: 13; Efe 2: 7-9; Mat 16: 17; Filp 1: 19; Rom 1: 16; 10: 17; Ebr 11: 7-10; Rom 3: 24-25; Gal 2: 16.

altri, ma a me pure è donato da Dio il perdono dei peccati ed un' eterna giustizia e salvezza, per pura grazia e solo per i meriti di Cristo.

Domanda 22: E che cosa è necessario credere ad un Cristiano?

R. Tutto ciò che ci è promesso nell' Evangelo e che gli articoli del nostro Credo Cristiano, universale ed inoppugnato, ci insegnano in compendio.

Domanda 23: Quali sono questi articoli?

R. Credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra.

Ed in Gesù Cristo, Suo Figliuolo Unigenito, Signor nostro, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò dai morti, salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre Onnipotente. Di là ha da venire a giudicare i vivi ed i morti.

Credo nello Spirito Santo, l' una santa cattolica Chiesa Cristiana, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la resurrezione dei corpi e la vita eterna. Amen.

8a DomenicaDomanda 24: Come sono divisi questi articoli?

R. In tre sezioni: la prima è di Dio Padre e della nostra creazione; la seconda è di Dio Figlio e della nostra redenzione; la terza di Dio Spirito Santo e della nostra santificazione.

22 • 2Tim 3: 14; Gal 1: 8; Giov 20: 31; Mat 28: 20.23 •N.d.T. Il Credo Apostolico (II - IV sec. D.C.) è stato universalmente accettato dalla Chiesa Occidentale come il canone ortodosso degli elementi principali della Fede Cristiana. Fu anche il primo Catechismo.

Domanda 25: Siccome c' è un Iddio solo, come mai parli di tre: Padre, Figliuolo e Spirito Santo?

R. Perché nella sua Parola, Iddio ci ha rivelato di sè, che queste tre Persone inseparabili sono l' Unico Vero ed Eterno Iddio.

DIO PADRE9a Domenica

Domanda 26: In che cosa credi quando dici: «Credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra»?

R. Credo che l' Eterno Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ha creato dal nulla cielo e terra con tutto ciò che vi è in essi ed anche li sostiene e governa col suo eterno consiglio e la sua provvidenza, è, per amore di Cristo suo Figliuolo, Dio mio e Padre mio. Ed in Lui mi confido, talché non metto in dubbio che Egli mi provvederà di tutte le cose necessarie al corpo ed all' anima, e che volgerà in bene perfino ogni male che mi dispensa in questa valle di lacrime; poiché Egli può farlo, come Dio Onnipotente, e vuol farlo, come Padre fedele.

10a DomenicaDomanda 27: Che intendi per provvidenza di Dio?

R. La facoltà onnipotente e sempre presente di Dio, per cui Egli sostiene tuttora come con la sua mano cielo e terra con ogni creatura e li governa in modo che le piante 25 • Deut 6: 4; 2Cor 13: 13; Is 61: 1; Sal 110: 1; Mat 3: 16-17; 28: 19; 1Gio 5: 7.26 • Ebr 11: 3; Sal 144: 3; Rom 8: 28; Gen 1: 1ss; Sal 33: 6; 104: 1ss; Mat 10: 29; Ebr 1: 3; Sal 115: 1-3; Giov 1: 12; Rom 8: 15; Gal 4: 5-7; Efe 1: 5; Sal 55: 22; Mat 6: 25-26; Luc 12: 22; Rom 8: 28; 10: 12; Mat 6: 25ss; 7: 9-11.27 • Is 45: 6-7; Mat 10: 29-30; Atti 17: 25-26; Ebr 1: 3; Ger 5: 24; Atti 14: 17; Giov 9: 3; Prov 22: 2.

ed erbe, pioggia e siccità, annate feconde e sterili, cibo e bevanda, salute ed infermità, ricchezza e povertà ed ogni cosa non ci sopravvengono per caso ma ci provengono dalla sua mano paterna.

Domanda 28: Che utile abbiamo dalla conoscenza della creazione e della provvidenza di Dio?

R. Di dover essere pazienti nell' avversità, e riconoscenti nella prosperità, e di poter avere per le cose a venire buona fiducia nel nostro Dio e Padre fedele, sicuri che nessuna creatura ci separerà dal suo amore, poiché tutte le creature sono in mano sua, talché senza la sua volontà possono fare men che nulla.

DIO FIGLIOLezione III 11a DomenicaDomanda 29: Perché il Figliuol di Dio si chiama Gesù, cioè Salvatore?

R. Perché ci salva dai nostri peccati e perché da nessun altro ci è dato richiedere od ottenere alcuna salvezza.

Domanda 30: Credono dunque nell' unico Salvatore Gesù anche coloro che cercano salvezza e redenzione presso i santi o in se stessi od altrove?

R. No; anzi rinnegano con i fatti l' unico Salvatore e Redentore Gesù, anche se si gloriano di Lui. Perché o Gesù non dev' essere un perfetto Redentore o coloro che 28 • Giob 1: 21; Efe 5: 20; Rom 8: 38-39; Rom 5: 3; Giac 1: 3; Deut 8: 10; 1Tess 5: 18; Giob 1: 12; Atti 17: 28; Prov 21: 1.29 • Mat 1: 21; Atti 4: 12; Ebr 7: 24-25.30 • Mar 2: 17; Gal 5: 4; 1Cor 1: 13; Is 9: 6; Col 1: 19-20; 2: 10; Giov 1: 16.

accettano con vera fede questo Redentore debbono avere in Lui tutto ciò che è necessario alla loro salvezza.

12a DomenicaDomanda 31: Perché lo si chiama “Cristo”, cioè unto.

R. Perché è ordinato da Dio Padre ed unto di Spirito Santo per essere il nostro Profeta e Maestro, che ci rivela pienamente il segreto consiglio e la volontà di Dio circa la nostra redenzione; e per essere il nostro unico Sommo Sacerdote, che ci ha redenti con l' unico sacrificio del suo corpo ed intercede sempre per noi presso il Padre; e per essere il nostro Re eterno, che ci governa con la sua Parola ed il suo Spirito e ci custodisce e preserva nella redenzione ottenuta.

Domanda 32: Ma tu perché sei chiamato Cristiano?

R. Perché sono per fede un membro di Cristo, partecipe quindi della sua unzione, per confessare anch' io il suo nome, presentarmi a Lui come vivente sacrificio di gratitudine e lottare in questa vita contro il peccato e il demonio con animo franco, e con Lui poi regnare nell' eternità su tutte le creature.

13a DomenicaDomanda 33: Perché lo si chiama Figliulo Unigenito di Dio, dal momento che noi pure siamo filgiuoli di Dio?

R. Perché solo Cristo è per natura l’ Eterno Figliuolo di Dio, mentre noi siamo adottati come figliuoli di Dio per grazia, per amor suo.31 • Deut 18: 15; Ebr 7: 24-25; Giov 18: 37; Ebr 1: 9; Deut 18: 15; Atti 3: 22; Giov 1: 18; 15: 15; Sal 110: 4; Ebr 7: 21; Rom 8: 34; 5: 9-10; Sal 2: 6; Luc 1: 33; Mat 28: 18.32 • Col 3: 17; 1Pie 2: 9; Atti 11: 26; 1Gio 2: 27; Atti 2: 17; Gioele 2: 28; Mar 8: 38; Rom 12: 1; Ap 5: 8; Ap 1: 6; 1Tim 1: 18-19; 2Tim 2: 12.33 • Giov 1: 1-3, 14, 18, Gal 3: 26; Ebr 1: 2; Rom 8: 15-17; Efe 1: 5-6.

Domanda 34: Perché lo chiami «Signor Nostro»?

R. Perché non con oro od argento, ma col suo prezioso sangue, Egli ci ha redenti e riscattati, corpo ed anima, dal peccato e da ogni potere del diavolo, per essere suoi.

14a DomenicaDomanda 35: Che significa che Egli “fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine”?

R. Che l’ eterno Figliuol di Dio, il quale è e rimane vero ed eterno Iddio, assunse vera natura umana dalla carne e dal sangue della Vergine Maria, per opera dello Spirito Santo, per esser pure il vero seme di Davide, in tutto simile ai suoi fratelli, escluso il peccato.

Domanda 36: Qual beneficio ricevi dall’ immacolata concezione e dalla santa nascita del Cristo?

R. Che Egli è il nostro Mediatore, e con la sua innocenza e santità perfetta copre al cospetto di Dio i miei peccati, nei quali io sono stato concepito.

15a DomenicaDomanda 37: Che intendi con il termine «pati»?

R. Che per tutta la durata della sua vita sulla terra, ma specialmente al termine di essa, Egli portò nel corpo e nell’ anima l’ ira di Dio contro il peccato di tutto il genere umano, perché con la sua passione, come unico sacrifizio di espiazione, ci redimesse, corpo e anima, 34 • Tito 2: 14; 1Pie 1: 18-19; 2: 9; 1Cor 6: 20; 7: 23.35 • Gal 4: 4; Filp 2: 6-7; Giov 1: 1; Rom 1: 4; 9: 5; Giov 1: 14; Mat 1: 18, 20; Luc 1: 35; Sal 132: 11; Rom 1: 3; Ebr 4: 15.36 • Ebr 9: 11; 1Gio 3: 5; Ebr 2: 16-17; Sal 32: 1; 1Cor 1: 30. 37 • Is 53: 4-5; Mat 20: 28; 1Pie 2: 24; Is 53: 12; 1Gio 2: 2, 4, 10; Rom 3: 25.

dalla dannazione eterna, ed ottenesse per noi la grazia di Dio, la giustizia e la vita eterna.

Domanda 38: Perché «patì» avendo come giudice Ponzio Pilato?

R. Perché Egli, innocente, fosse condannato dal giudice terreno e ci liberasse così dal severo giudizio di Dio che doveva compiersi su di noi.

Domanda 39: C’ è qualcosa di più significativo nel fatto che «fu crocifisso» che se fosse morto di un’ altra morte?

R. Si; perché così ho la certezza che ha preso su di sè la maledizione che pesava su me, poiché la morte della croce era maledetta da Dio.

16a DomenicaDomanda 40: Perché Cristo ha dovuto «morire»?

R. Perché a causa della giustizia e verità di Dio, non si sarebbe potuto rendere soddisfazione per i nostri peccati in alcun modo, tranne che con la morte del Figliuolo di Dio.

Domanda 41: Perché «fu sepolto»?

R. Per attestare così che era veramente morto.

38 • Is 53: 12; Giov 1: 29; Atti 4: 27-28; Luc 23: 14; Giov 19: 4; Sal 69: 4; Is 53: 4-5; 2Cor 5: 21; Gal 3: 13.39 • Gal 3: 13; Deut 21: 23. 40 • Ebr 2: 14-15; Rom 4: 25; Gen 2: 17; Ebr 2: 9, 14-15. 41 • 1Cor 15: 3-4; 2Gio 7; Mat 27: 59-60; Luc 23: 50ss; Giov 19: 38ss; Atti 13: 29.

Domanda 42: Poiché dunque Cristo è morto per noi, com’ è che anche noi dobbiamo morire?

R. La nostra morte non è un pagamento per il nostro peccato ma solo un morire al peccato ed un entrare nella vita eterna.

Domanda 43: Quale ulteriore beneficio riceviamo dal sacrificio e dalla morte di Cristo sulla croce?

R. Che per sua virtù il nostro vecchio uomo viene crocifisso, ucciso e sepolto con Lui, in modo che le malvage concupiscenze della carne non dòminino più in noi, ma che noi stessi ci offriamo a Lui come sacrificio di ringraziamento.

Domanda 44: Perché segue: «discese agli inferi»?

R. Perché, nelle mie tentazioni più grandi, io abbia la certezza che Cristo, mio Signore, mediante la sua angoscia indicibile, le sofferenze e gli orrori sofferti anche nell’ anima, sulla croce e prima, mi ha redento dall’ angoscia e dal tormento infernali.

42 • 1Cor 15: 26; Filp 1: 21; Giov 5: 24; Filp 1: 23; Rom 7: 24. 43 • Rom 6: 6-8; 2Cor 5: 15; Rom 6: 11-12; Col 2: 12; Rom 12: 1. 44 • Sal 139: 8; 1Cor 15: 54-55; Is 53: 10; Mat 27: 46. N.d.T. Secondo Calvino l’ espressione «discese agli inferi» significa che Cristo “è stato afflitto da Dio e che ha sopportato e sentito il rigore orribile del Suo giudizio per opporsi per noi alla Sua ira e soddisfare alla Sua giustizia”.

17a DomenicaDomanda 45: In che ci giova la «resurrezione» di Cristo?

R. In primo luogo, mediante la sua resurrezione Egli ha vinto la morte per poterci rendere partecipi della giustizia che ci ha acquistata mediante la morte.Inoltre, anche noi veniamo ora risuscitati per sua virtù ad una vita nuova. Infine, la resurrezione di Cristo è per noi un pegno sicuro della nostra beata resurrezione.

Lezione IVDomanda 46: Come intendi che Egli «salì al cielo»?

R. Nel senso che Cristo fu elevato dalla terra al cielo dinanzi agli occhi dei discepoli, e vi dimora e nostro favore, finché ritorni a giudicare i vivi ed i morti.

Domanda 47: Cristo non è dunque con noi fino alla fine del mondo, secondo che ci ha promesso?

R. Cristo è vero uomo e vero Dio; secondo la sua natura umana Egli non è più sulla terra; ma secondo la Sua divinità, Sua maestà, la Sua grazia ed il Suo Spirito, Egli non si diparte mai da noi.

45 • 1Pie 1: 3-4; Efe 2: 5-6; 1Cor 15: 17, 54-55; Rom 4: 25; 1Pie 1: 21; Rom 6: 4; Col 3: 1, 5; Efe 2: 5; 1Cor 15: 12; Rom 8: 11.46 • Atti 1: 11; Ebr 4: 14; Atti 1: 9; Mat 26: 64; Mar 16: 19; Luc 24: 51; Ebr 4: 14; 7: 25; 9: 24ss; Rom 8: 34; Efe 4: 10; Col 3: 1; Mat 24: 30. 47 • Giov 16: 28; Mat 28: 20; 26: 64; Giov 17: 11; Atti 3: 21; Giov 14: 17ss; 16: 13; Efe 4: 8, 12.

18a DomenicaDomanda 48: Ma in questo modo non si vengono a separare l’ una dall’ altra le due nature in Cristo, se non c’ è la sua umanità dovunque ci sia la divinità?

R. In nessun modo. Poiché, infatti, la sua divinità è incomprensibilmente e dovunque presente, ne deve conseguire che essa sussuste indipendentemente dall’ umanità che ha assunta; e che si trova pur nondimeno anche in questa e le rimane personalmente unita.

Domanda 49: In che ci giova l’ ascensione di Cristo?

R. In primo luogo, in quanto Egli è il nostro avvocato in cielo, al cospetto del Padre suo. Inoltre, in quanto abbiamo nel cielo la nostra carne, quale pegno sicuro che Egli, come capo, trarrà a sè anche noi, sue membra. Infine, in quanto di là Egli ci manda come contropegno il Suo Spirito, per la cui virtù cerchiamo le cose di sopra, dove c’è Cristo che siede alla destra di Dio, e non quele che sono sopra la terra.

Domanda 50: Perché si aggiunge che «siede alla destra di Dio»?

R. Perché Cristo è appunto asceso al cielo per mostrarvisi come capo della Sua Chiesa Cristiana, a mezzo del quale il Padre governa ogni cosa.

48 • Atti 7: 49; Ger 23: 24; Col 2: 9; Giov 3: 13; 11: 15; Mat 28: 6. 49 • Rom 8: 34; Giov 14: 2-3, 17, 20; Giov 16: 7; Col 3: 2; 1Gio 2: 1; Efe 2: 6; Giov 14: 16; Atti 2: 1ss; 33: 2; 2Cor 1: 22; 5: 5; Col 3: 1; Filp 3: 14. 50 • Col 1: 18; Filp 2: 9-11; Efe 1: 20-23; Mat 28: 18; Giov 5: 22.

19a DomenicaDomanda 51: In che ci giova questa signoria di Cristo, il nostro capo?

R. In primo luogo perché mediante il Suo Spirito Santo Egli effonde in noi, sue membra, i doni celesti; poi, perché col suo potere ci custodisce e preserva da ogni avversario.

Domanda 52: In che ti conforta il fatto che Cristo «ha da venire a giudicare i vivi ed i morti»?

R. In quanto che, in ogni tribolazione e persecuzione, a capo eretto attendo dal cielo proprio quel giudice che si è prima offerto al mio posto al giudizio di Dio ed ha rimosso da me ogni maledizione, perché getti a maledizione eterna tutti i nemici suoi e miei; ma assuma presso di sè, nella gioia e gloria celeste, me insieme con tutti gli eletti.

DIO SPIRITO SANTO20a Domenica

Domanda 53: Che cosa credi dello «Spirito Santo»?

R. In primo luogo, che è Dio coeterno col Padre e col Figlio. Inoltre, che è dato anche a me, mi rende partecipe di Cristo e di tutti i suoi benefici mediante una vera fede, mi consola e rimarrà con me fin nell’ eternità.

51 • Atti 2: 33; Giov 16: 33; Efe 4: 10; Sal 2: 9; Giov 10: 28; Efe 4: 8. 52 • Luc 21: 28; 1Tess 1: 9-10; 2Cor 5-10; Rom 8: 23; Filp 3: 20; Tito 2: 13; 2Tess 1: 6-10; 1Tess 4: 16; Mat 25: 41-43; 25: 34.53 • 1Cor 2: 11; 1Cor 12: 3; Gen 1: 2; Is 48: 16; 1Cor 3: 16; 6: 19; Atti 5: 3-4; Mat 28: 19; 2Cor 1: 21-22; Gal 3: 14; 1Pie 1: 2; 1Cor 6: 17; Atti 9: 31; Giov 14: 16; 1Pie 4: 14.

21a DomenicaDomanda 54: Che cosa credi della «Santa Cattolica Chiesa Cristiana»?

R. Che, dal principio alla fine del mondo, il Figliuol di Dio si raccoglie, custodisce e preserva fra tutto il genere umano, una comunità eletta a vita eterna, mediante il suo Spirito e la Sua Parola, nell’ unità della vera fede; e che io ne sono un membro vivente e lo rimarrò in eterno.

Domanda 55: Che intendi per «comunione dei santi»?

R. In primo luogo, credo che ogni e ciascun credente, come membro del Signor Gesù, ha comunione con Lui e con tutte le sue ricchezze e i suoi doni. Inoltre, che ciascuno, di buon animo e con gioia, deve sentirsi in dovere di porre i propri doni a vantaggio e salute degli altri membri.

Domanda 56: Che cosa credi della «remissione dei peccati»?

R. Che Dio, in virtù della soddisfazione resa da Cristo, non terrà mai più conto di tutti i miei peccati nè della natura peccaminosa con cui debbo lottare per tutta la vita; ma che mi elargisce per grazia la giustizia di Cristo, perché non abbia mai più a venire in giudizio.

54 • 2Tess 2: 13-14; Efe 4: 3-6; 1Cor 1: 7-8; Giov 10: 11; Gen 26: 4; Rom 8: 29-30; Efe 1: 10-13; Is 59: 21; Rom 1: 16; 10: 14-17; Efe 5: 26; Atti 2: 46; Sal 71: 18; 1Cor 11: 26; Mat 16: 18; Giov 10: 28-30; 1Cor 1: 8-9; 1Gio 3: 21; 1Gio 1:1. 55 • Efe 4: 15; 1Cor 12: 12-13; 1Pie 4: 10; 1Gio 1: 3; 1Cor 1: 9; Rom 8: 32; 1Cor 12: 21; 13: 5; Filp 2: 4-6. 56 • Is 43: 25; 2Cor 5: 19, 21; 1Gio 2: 2; Ger 31: 34; Sal 103: 3-4, 10, 12; Rom 7: 24-25; 8: 1-4; Giov 3: 18.

22a DomenicaDomanda 57: In che ti consola «la resurrezione del corpo»?

R. In quanto non solo la mia anima, dopo questa vita, sarà subito elevata a Cristo, suo capo; ma anche questo mio corpo, per la potenza di Cristo, ha da esser risuscitato, unificato ancora con la mia anima e reso conforme al corpo glorioso di Cristo.

Domanda 58: In che ti consola l’ articolo su «la vita eterna»?

R. In quanto, avendo ora accolto nel cuore il principio dell’ eterna allegrezza, possederò dopo questa vita piena beatitudine, quale non la può vedere alcun occhio, nè udire alcun orecchio, e quale non è salita nel cuore do alcun uomo: ed in essa loderò Dio eternamente.

Lezione V 23a DomenicaDomanda 59: Ma in che ti aiuta ora, il credere in tutto ciò?

R. In quanto che, in Cristo, sono giusto dinanzi a Dio ed erede della vita eterna.

Domanda 60: In che modo sei giusto dinanzi a Dio?

R. Solo per vera fede in Gesù Cristo: talché, sebbene la coscienza mi accusi d’ aver gravemente peccato contro 57 • 1Cor 15: 42-43; 1Gio 3: 2; Luc 23: 43; Filp 1: 23; 1Cor 15: 53-54; Giob 19: 25-26; 1Gio 3: 2; Filp 3: 21. 58 • Giov 17: 3; Ap 21: 4; 2Cor 5: 2-3; 1Cor 2: 9; Giov 17: 3. 59 • Giov 3: 36; Rom 1: 16-17; Abac 2: 4; Rom 1: 17. 60 • Rom 3: 21-25, 28; Filp 3: 8-9; 2Cor 5: 19, 21; Gal 2: 16; Efe 2: 8-9; Rom 3: 9; 7: 23; Tito 3: 5; 1Gio 2: 1-2; Rom 4: 4-5; Giov 3: 18.

tutti i comandamenti di Dio e di non averne mai osservato alcuno e di essere ancor sempre incline ad ogni male, pure Dio, senza alcun mio merito, per pura grazia, mi elargisce ed imputa la piena soddisfazione, giustizia e santità di Cristo, come se non avessi mai commesso od avuto nessun peccato ed avessi io stesso servato la perfetta obbedienza che Cristo ha mantenuto per me; purché io accetti tal beneficio con animo credente.

Domanda 61: Perché dici di essere giusto per fede soltanto?

R. Non che io piaccia a Dio per il valore della mia fede; ma solo la soddisfazione, giustificazione e santificazione di Cristo costituiscono la mia giustizia dinanzi a Dio; ed io non posso ricevere né appropriarmi di esse, se non per fede soltanto.

24a DomenicaDomanda 62: Ma perché le buone opere non possono costituire la nostra giustizia dinanzi a Dio, o un elemento di essa?

R. Perché una giustizia che abbia da reggere al giudizio di Dio dev’ essere assolutamente perfetta e del tutto conforme alla legge divina; mentre invece anche le migliori opere nostre in questa vita son tutte imperfette e contaminate di peccato.

Domanda 63: Ma per quanto le nostre buone opere non servano a nulla, Dio non vuol forse ricompensarle in questa vita ed in quella a venire?

61 • Rom 9: 16; Gal 2: 16; 1Cor 1: 30; 2: 2; 1Gio 5: 10. 62 • Gal 3: 10; Giac 2: 10; Deut 27: 26; Is 64: 6. 63 • Luc 17: 10; 1Cor 4: 7.

R. La ricompensa non è per merito, ma per grazia.Domanda 64: Ma questa dottrina non rende forse negligenti e sfrenati?

R. No: perché è impossibile che coloro i quali sono innestati in Cristo per vera fede, non abbiano a portar frutto di gratitudine.

I SANTI SACRAMENTI25a Domenica

Domanda 65: Poiché dunque soltanto la fede ci rende partecipi di Cristo e di tutti i suoi beneficî, donde proviene tale fede?

R. Lo Spirito Santo la produce nei nostri cuori mediante la predicazione del Santo Evangelo, e la conferma mediante l’ uso dei santi Sacramenti.

Domanda 66: Che sono i Sacramenti?

R. Sono santi segni e suggelli, visibili, stabiliti da Dio affinché, mediante l’ uso di quelli, ci dia da comprendere ancor meglio e suggelli per noi la promessa dell’ Evangelo: che cioé Egli, per amor dell’ unico sacrificio di Cristo, compiuto sulla croce, ci dà per grazia il perdono dei peccati e la vita eterna.

64 • Rom 6: 1-2; Mat 7: 18. 65 • Rom 10: 17; 2Tim 3: 16; Efe 2: 8-9; Giov 3: 5; Mat 28: 19-20; 1Pie 1: 22-23. 66 • Gen 9: 12; Sal 34: 8; Gen 17: 11; Rom 4: 11; Deut 30: 6; Lev 6: 25; Ebr 9: 8-9; Eze 20: 12.

Domanda 67: La Parola e i Sacramenti sono dunque designati, l’ una e gli altri, a dirigere la nostra fede al sacrificio di Gesù Cristo sulla croce, come ad unico fondamento della nostra salvezza?

R. Sì, appunto: perché lo Spirito Santo insegna nell’ Evangelo e conferma mediante i santi Sacramenti che la nostra intiera salvezza si fonda sull’ unico sacrificio di Cristo, che ha avuto luogo per noi sulla croce.

Domanda 68: Quanti Sacramenti ha istituito Cristo nel Nuovo Testamento?

R. Due: il Santo Battesimo e la Santa Cena.

IL SANTO BATTESIMO28a Domenica

Domanda 69: Come ti viene ricordato ed assicurato nel Santo Battesimo che l’ unico sacrificio di Cristo sulla croce ha valore per te?

R. In questo modo: Cristo ha istituito questo lavacro esterno d’ acqua e vi ha unito la promessa che son lavato dal suo sangue e dal suo Spirito dall’ impurità della mia anima, cioè da tutti i miei peccati, proprio come son lavato esternamente dall’ acqua, che suole rimuovere l’ impurità del corpo.

67 • Rom 6: 3; 1Cor 11: 26; Gal 3: 27. 69 • Atti 2: 38; Rom 6: 3-4; Mat 28: 19-20; Mat 3: 11; Mar 16: 16; Mar 1: 4; Luc 3: 3.

Domanda 70: Che significa esser lavato dal sangue e dallo Spirito di Cristo?

R. Significa aver per grazia da Dio il perdono dei peccati, per amor del sangue di Cristo, che Egli ha versato per noi col suo sacrificio sulla croce; ed esser poi anche rinnovato dallo Spirito Santo, ed esser santificato per esser membro di Cristo, in modo da morire sempre più al peccato e procedere in una vita santa e irreprensibile.

Domanda 71: Dove ha Cristo promesso che siam lavati dal suo sangue e dal suo Spirito proprio come dall’ acqua battesimale?

R. Nell’ istituzione del battesimo, che suona così: Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo (Matt 28: 19). Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato (Mar 16: 16). Questa promessa è anche ripetuta là dove la Scrittura chiama il Battesimo lavacro della rigenerazione e lavamento dei peccati.

27a DomenicaDomanda 72: Il lavamento dai peccati consiste dunque nello stesso lavacro esteriore?

R. No, poiché solo il sangue di Cristo e lo Spirito Santo ci nettano da ogni peccato.

70 • Ebr 12: 24; 1Pie 1: 2; Ap 1: 5; Zacc 13: 1; Eze 36: 25; Giov 1: 33; 3: 5; 1Cor 6: 11; 12: 13; Col 2: 12. 71 • Tito 3: 5; Atti 22: 16; Mat 28: 19; Mar 16: 16. 72 • Ger 2: 22; 1Gio 5: 6; Mat 3: 11; 1Pie 3: 21; Efe 5: 26-27; 1Gio 1: 7; 1Cor 6: 11.

Domanda 73: Perché dunque lo Spirito Santo chiama il Battesimo lavacro di rigenerazione e lavamento dai peccati?

R. Dio parla così non senza gran ragione: cioè, non solo perché vuol così insegnarci che, come l’ impurità del corpo vien rimossa con l’ acqua, così son rimossi i nostri peccati mediante il sangue e lo Spirito di Cristo; ma ancor più perché vuol assicurarci, mediante questo pegno e segno divino, che siam lavati spiritualmente dai nostri peccati con la stessa certezza con cui veniamo lavati dall’ acqua materiale.

Domanda 74: Debbon esser battezzati i piccoli fanciulli?

R. Si; perché, come essi sono compresi al pari degli adulti nel Patto di Dio e nella sua Comunità, ed a loro, non meno che agli adulti, son promessi nel sangue di Cristo la redenzione dai peccati e lo Spirito Santo che produce la fede - così, mediante il Battesimo, segno del Patto, essi debbon essere incorporati nella Chiesa Cristiana e distinti dai figliuoli degli increduli; il che avveniva nell’ Antico Patto per mezzo della circoncisione, in luogo della quale, nel Nuovo Patto, è istituito il Battesimo.

73 • 1Cor 6: 11; Ebr 9: 14; Ap 1: 5; 7: 14; 1Cor 6: 11; Mar 16: 16; Gal 3: 17. 74 • Gen 17: 7; Atti 2: 39; Mat 19: 14; Luc 1: 14-15; Sal 22: 10; Is 44: 1-3; Atti 2: 39; 10: 47; Gen 17: 14; Col 2: 11-13.

LA SANTA CENA DEL SIGNORELEZIONE VI 28a DomenicaDomanda 75: Come ti viene ricordato ed assicurato nella Santa Cena che hai comunione con l’ unico sacrificio di Cristo sulla croce e con tutti i suoi benefici?

R. In questo modo: Cristo ha ordinato a me ed a tutti i credenti di mangiare di questo pane spezzato e di bere di questo calice, in memoria di Lui. Ed ha unito queste promesse: prima, che il suo corpo è stato sacrificato e rotto per me sulla croce ed il suo sangue sparso per me, proprio come vedo con gli occhi che il pane del Signore mi vien rotto ed il calice mi vien comunicato; e inoltre, che Egli stesso ciba e disseta in vita eterna l’ anima mia col suo corpo crocifisso ed il suo sangue sparso, proprio come io ricevo dalla mano del ministro e gusto materialmente il pane ed il calice del Signore, che mi sono dati come segni sicuri del corpo e del sangue di Cristo.

Domanda 76: Che significa cibarsi del corpo crocifisso di Cristo e bere del suo sangue versato?

R. Non significa solo accogliere con animo credente tutta la passione e la morte di Cristo, ed ottenere per tal modo perdono dei peccati e vita eterna; ma anche, oltre a ciò, esser sempre più uniti col suo corpo benedetto mediante lo Spirito Santo, che dimora in Cristo come in noi, così da essere carne della sua carne ed ossa delle sue ossa, sebbene Egli sia in cielo e noi in sulla terra; e così da aver vita ed essere governati eternamente da uno Spirito, come le membra del nostro corpo hanno vita e sono governate da un’ anima.

75 • Giov 6: 51-54; Mat 26: 26ss; Mar 14: 22ss; Luc 22: 19ss; 1Cor 10: 16-17; 11: 23-25; 12: 13. 76 • Ap 3: 20; Gal 2: 20; Giov 6: 35, 40, 47-48, 50-51, 53-56; Atti 3: 21; 1Cor 11: 26; Efe 3: 16-17; 5: 29-30, 32; 1Cor 6: 15, 17, 19; 1Gio 3: 24; 4: 13; Giov 14: 23; 6: 56-58; 15: 1-6; Efe 4: 15-16.

Domanda 77: Dove ha promesso Cristo di cibare e abbeverare i credenti del suo corpo e del suo sangue, proprio come essi mangiano di questo pane spezzato e bevono di questo calice?

R. Nell’ istituzione della Santa Cena, che suona cosi: Il Signor Gesù nella notte che fu tradito, prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me. Parimente, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. Poiché ogni volta che voi mangiate questo pane e bevete di questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finch’ Egli venga (1Cor 11: 23-26). E questa promessa è anche ripetuta da S. Paolo là dove dice: Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è egli la comunione col sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è egli la comunione col corpo di Cristo? Siccome v’ è un unico pane, noi, che siam molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell’ unico pane (1Cor 10: 16-17).

29a DomenicaDomanda 78: Il pane e il vino diventano dunque il vero corpo e sangue di Cristo?

R. No; ma, come l’ acqua del Battesimo non si muta nel sangue di Cristo, né diviene essa stessa lavacro dei peccati, ma ne è solo un segno e un’ assicurazione divina, così anche il pane consacrato della Santa Cena non diviene il corpo stesso di Cristo, per quanto, secondo la natura e l’ uso del Sacramento, lo si chiami «corpo di Cristo».

77 • 1Cor 11: 23-25; Mat 26: 26-28; Mar 14: 22-24; Luc 22: 19-20; 1Cor 10: 16-17 78 • Giov 3: 6; 6: 63; Mat 26: 29; Mar 14: 24; 1Cor 10: 16-17; 11: 26-28; Gen 17: 10-11; 14: 19; Es 12: 27, 43, 48; Tito 3: 5; 1Pie 3: 21.

Domanda 79: Perché dunque Cristo chiama il pane «mio corpo» ed il calice «mio sangue» o «nuovo patto nel mio sangue», e S. Paolo li chiama «comunione col corpo e col sangue di Gesù Cristo»?

R. Cristo parla così non senza gran ragione; cioè, non solo perché vuol così insegnarci che, come il pane ed il vino sostentano la vita temporale, così il suo corpo crocifisso ed il suo sangue versato sono vero cibo e bevanda delle anime nostre, in vita eterna; ma più ancora perché vuole assicurarci mediante questo segno e pegno visibile che, per opera dello Spirito Santo, diveniamo veramente partecipi del suo vero corpo e sangue, con la stessa certezza con cui accogliamo materialmente in bocca questi santi segni, in memoria di Lui; e che tutta la sua passione e la sua obbedienza son nostre proprie, come se proprio avessimo sofferto e adempiuto noi stessi ogni cosa nella nostra stessa persona.

30a DomenicaDomanda 80: Che differenza c’ è fra la Cena del Signore e la Messa papale?

R. La Cena ci attesta che abbiamo perdono completo di tutti i nostri peccati mediante l’ unico sacrificio di Gesù Cristo, quale lo ha adempiuto Egli stesso una volta sulla croce; e che mediante lo Spirito Santo siamo incorporati in Cristo, il quale è ora col suo vero corpo in cielo alla destra di Dio e quivi vuol essere adorato. Ma la Messa insegna che i vivi ed i morti non hanno, mediante la passione di Cristo, perdono dei peccati, a meno che Cristo sia sacrificato ancora per loro quotidianamente dai preti officianti; e che Cristo è corporalmente sotto le specie del pane e del vino e perciò dev’ essere in esse adorato. E così la Messa non è in fondo null’ altro che 79 • 1Cor 10: 16; Giov 6: 35, 51, 55; 1Cor 10: 16-17. 80 • Ebr 10: 12-14; Col 3: 1; Ebr 7: 27; 9: 12, 25-28; 10: 10, 12-14; Giov 19: 30; Mat 26: 28; Luc 22: 19-20; 1Cor 6: 17; 10: 16; Ebr 1: 3; 8: 1-2; Giov 4: 21-24; 20: 17; Luc 24: 52; Atti 7: 55-56; Col 3: 1; Filp 3: 20-21; 1Tess 1: 10; Ebr 9: 6, 10; 10: 19-31.

un rinnegamento dell’ unico sacrificio e della passione di Gesù Cristo, ed un’ idolatria maledetta.

Domanda 81: Chi deve accostarsi alla mensa del Signore?

R. Coloro che dispiacciono a se stessi a causa del propri peccati, e pur confidano che questi siano loro perdonati e che la loro rimanente debolezza sia coperta con la passione e la morte di Cristo; i quali anche desiderano rafforzar sempre più la propria fede ed emendar la propria vita. Ma gli impenitenti e gli ipocriti mangiano e bevono un giudicio su se stessi.

Domanda 82: Debbono essere ammessi a questa Cena anche coloro che si professano a parole e si dimostrano con la vita increduli ed empi?

R. No; perché così il Patto di Dio viene profanato e la sua ira provocata su tutta la Comunità. Perciò la Chiesa Cristiana è tenuta, secondo l’ ordine di Cristo e dei suoi apostoli, ad escludere costoro mediante l’ ufficio delle chiavi, finché emendino la loro vita.

31a DomenicaDomanda 83: Cos’ è l’ ufficio delle chiavi?

R. La predicazione del Santo Evangelo e la disciplina ecclesiastica; mediante entrambi questi elementi il Regno dei cieli viene aperto ai credenti e chiuso agli increduli.

81 • Sal 51: 17; 1Cor 10: 21; 11: 28-29. 82 • Mat 7: 6; Eze 33: 8; 1Cor 11: 20, 34; Is 1: 11-15; 66: 3; Ger 7: 21-23; Sal 50: 16. 83 • Giov 20: 23; Mat 16: 18-19; 18: 15-18.

Domanda 84: come viene aperto e chiuso il Regno dei cieli mediante la predicazione del Santo Evangelo?

R. In questo modo: ad ogni e ciascun credente viene annuziato ed attestato apertamente, secondo l’ ordine di Cristo, che ogniqualvolta essi accolgono con vera fede la promessa dell’ Evangelo, tutti i loro peccati son loro veramente perdonati da Dio, in virtù dei meriti di Cristo; e all’ incontro a tutti gli increduli e gli ipocriti che su di loro pesa l’ ira di Dio e la dannazione eterna, fintanto che non si convertano. Ed in conformità con questa testimonianza dell’ Evangelo, Iddio giudicherà sia in questa vita che in quella a venire.

Domanda 85: Come viene aperto e chiuso il regno dei cieli mediante la disciplina ecclesiastica?

R. In questo modo: secondo l’ ordine di Cristo, coloro che sotto il nome Cristiano ostentano un insegnamento o una condotta non cristiani, dopo esser stati più volte fraternamente ammoniti senza che si sian ritratti dai loro errori o vizî, vengono denunciati alla Chiesa o a coloro che dalla Chiesa sono a ciò ordinati; e, se non tengono neppure conto dell’ ammonizione di costoro, son da loro esclusi dalla comunità cristiana mediante il rifiuto dei santi Sacramenti, e da Dio stesso son esclusi dal Regno di Cristo; e al contrario sono accolti come membri di Cristo e della Chiesa se promettono e dimostrano vero ravvedimento.

84 • Giov 5: 24; Rom 2: 5; Giov 20: 21-23; Mat 16: 19. 85 • Mat 18: 15-18; 1Cor 5: 2-5; 2Tess 3: 14-15; 2Giov 10: 11.

Terza ParteLA GRATITUDINE

Lezione VII 32a DomenicaDomanda 86: Poichè dunque siamo redenti dalla nostra miseria per grazia, per mezzo di Cristo, senza alcun nostro merito, perché dobbiamo fare buone opere?

R. Perché Cristo, dopo averci acquistato a prezzo del suo sangue, ci rinnova anche a sua immagine mediante il suo Spirito Santo, affinché ci mostriamo con tutta la nostra vita grati a Dio del suo beneficio ed egli sia glorificato per mezzo nostro. Inoltre anche per poter esser noi stessi sicuri della nostra fede dai suoi frutti; e per poter conquistare a Cristo anche il nostro prossimo, con la nostra pia condotta.

Domanda 87: Non possono dunque esser salvati coloro che non si convertono a Dio dalla loro condotta ingrata ed impenitente?

R. In nessun modo; perché, come dice la Scrittura, nessun fornicatore, né idolatra, né adultero, né ladro, né avaro, né ubriaco, né oltraggiatore, né rapace o simile, erederà il regno di Dio (1Cor 6: 9).

33a DomenicaDomanda 88: Di quanti elemeni consiste per l’ uomo, il vero pentimento o conversione?

R. Di due elementi: la morte del vecchio uomo, la vivificazione del nuovo.86 • 1Cor 6: 20; 2Pie 1: 10; Mat 5: 16; Rom 6: 13; 12: 1-2; 1Pie 2: 5, 9-10; 1Cor 6: 20; Mat 5: 16; 1Pie 2: 12; 1: 6-7; Mat 7: 17; Gal 5: 6, 22-23; 1Pie 3: 1-2; Rom 14: 19. 87 • Rom 3: 31; 1Cor 6: 9-10; Efe 5: 5-6; 1Gio 3: 14. 88 • Rom 8: 2; Efe 4: 22-24; Rom 6: 4-6; Col 3: 5-10; 1Cor 5: 7.

Domanda 89: In che consiste la morte del vecchio uomo?

R. Nell’ aver dentro di sè un vivo dolor del peccato; nell’ odiarlo e fuggirlo sempre più.

Domanda 90: In che consiste la vivificazione dell’ uomo nuovo?

R. Nell’ avere una viva gioia in Dio per mezzo di Cristo; e nel desiderare ed amare una vita che sia secondo la volontà di Dio, in ogni opera buona.

Domanda 91: E quali sono le opere buone?

R. Solo quelle che si compiono per vera fede secondo la legge di Dio alla sua gloria; non quelle che si fondano sul nostro beneplacito o su norme umane.

Domanda 92: Qual’ è la legge di Dio?

R. Iddio pronunciò tutte queste parole, dicendo:

Io sono l’ Eterno, l’ Iddio tuo che ti ho tratto dal paese d’ Egitto, dalla casa di servitù. Non avere altri dii nel mio cospetto.

Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne’ cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servire loro, perché io, l’ Eterno, l’ Iddio

89 • Sal 34: 14; 2Cor 5: 17; Rom 8: 13; Gioele 2: 13. 90 • Rom 6: 22; 1Gio 5: 3; Rom 5: 1; 14: 17; Is 57: 15; Rom 6: 10-11; Gal 2: 20. 91 • Deut 12: 32; Rom 12: 23; Rom 14: 23; 1Sam 15: 22; Efe 2: 10; 1Cor 10: 31; Eze 20: 18-19; Is 29: 13; Mat 15: 9. 92 • Es 20: 1-17; Deut 5: 6-18.

tuo, sono un Dio geloso che punisco l’ iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m’ amano e osservano i miei comandamenti.

Non usare il nome dell’ Eterno, che è l’ Iddio tuo, in vano; perché l’ Eterno non terrà per innocente chi avrà usato il suo nome in vano.

Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa in essi ogni opera tua; ma il settimo è giorno di riposo, sacro all’ Eterno, che è l’ Iddio tuo; non fare in esso lavoro alcuno, né tu né il tuo figliuolo, né la tua figliuola, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’ Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò l’ Eterno ha benedetto il giorno del riposo e l’ ha santificato.

Onora tuo padre e tua madre, affinchè i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l’ Eterno, l’ Iddio tuo ti dà.

Non uccidere.

Non commettere adulterio.

Non rubare.

Non attestare il falso contro al tuo prossimo.

Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo (Es 20: 1-17; Deut 5: 6-18).

34a DomenicaDomanda 93: Come si dividono questi comandamenti?

R. In due tavole: la prima, di quattro comandamenti, insegna come dobbiamo comportarci verso Dio; la seconda, di sei comandamenti, quali doveri abbiamo verso il prossimo.

Domanda 94: Che cosa richiede il Signore col primo comandamento?

R. Che, a rischio della salvezza e beatitudine della mia anima, eviti e fugga ogni idoltria, magia, incantesimo, invocazione dei santi o di altre creature, e riconosca debitamente l’ unico vero Dio, in Lui solo confidi, con ogni umiltà e pazienza attenda da Lui solo ogni bene e che io Lo ami, tema ed onori di tutto cuore; tanto da non far conto d’ alcuna creatura piuttosto che agire minimamente contro la sua volontà.

Domanda 95: Cos’ è l’ idolatrìa? R. E’ immaginare o avere, al posto dell’ unico vero Dio che si è rivelato nella sua Parola o accanto a Lui, qualcos’ altro in cui riporre la propria fiducia.

93 • Deut 5: 22; Es 34: 28; Deut 4: 13; 10: 3-4; Mat 22: 37-39. 94 • Mat 4: 10; Sal 73: 25; Mat 10: 28; 1Cor 6: 9-10; 10: 7, 14; Lev 19: 31; Deut 18: 10-12; Mat 4: 10; Ap 19: 10; 22: 8-9; Giov 17: 3; Ger 17: 5; 1Pie 5: 5-6; Ebr 10: 36; Col 1: 11; Rom 5: 3-4; 1Cor 10: 10; Filp 2: 14; Sal 104: 27-30; Is 45: 7; Giac 1: 17; Deut 6: 5; Mat 22: 37; Deut 6: 2; Sal 111: 10; Pro 1: 7; 9: 10; Deut 10: 20-21; Mat 5: 29-30; 10: 37; Atti 5: 29. 95 • Is 42: 8; Ger 17: 5; Efe 5: 5; 1Cron 16: 26; Filp 3: 19; Gal 4: 8; Efe 2: 12; 1Gio 2: 23; 2Gio 9; Giov 5: 23.

35a DomenicaDomanda 96: Che cosa richiede Dio col secondo comandamento?

R. Che non facciamo di Dio alcuna specie di immagine; e che non lo adoriamo in alcun altro modo, se non quello che ha ordinato Lui nella sua Parola.

Domanda 97: Non si deve dunque far proprio nessuna immagine?

R. Dio non può né deve essere raffigurato in alcun modo; le creature poi, sebbene possano essere ritratte, Dio però proibisce di farne od averne immagine per adorarla, o per servir Lui stesso a mezzo di essa.

Domanda 98: Ma non si posson tollerare le immagini nelle chiese, come illustrazioni per i laici?

R. No; perché non dobbiamo esser più savî di Dio, che vuol far istruire la sua cristianità non per mezzo di idoli muti, ma mediante la viva predicazione della sua Parola.

36a DomenicaDomanda 99: Che vuol da noi il terzo comandamento?

R. Che non facciamo oltraggio od abuso al nome di 96 • Mat 15: 9; Giov 4: 24; Deut 4: 15, 19; Is 40: 18-25; Rom 1: 23-24; Atti 17: 29; 1Sam 15: 23; Deut 12: 30-32; Mat 15: 9. 97 • Is 40: 25; Es 23: 24-25; 34: 13-14; Num 33: 52; Deut 7: 5; 12: 3; 16: 22; 2Re 18: 3-4. 98 • Is 45: 19; 2Cor 6: 16; Ger 10: 8; Abac 2: 18-19; 2Pie 1: 19; 2Tim 3: 16-17. 99 • Lev 19: 12; Mat 5: 33-37; Lev 24: 11-16; 19: 12; Mat 5: 37; Giac 5: 12; Is 45: 23; Mat 10: 32; 1Tim 2: 8; Rom 2: 23; 1Tim 6: 1; Col 3: 16-17.

Dio, non solo con bestemmia o spergiuri, ma neppure con giuramenti superflui; e che non ci rendiamo complici di tali orribili peccati col silenzio e con la connivenza; insomma che non facciamo uso del santo nome di Dio, se non con timore e reverenza, per confessarlo debitamente, invocarLo e glorificarLo in ogni nostra parola ed opera.

Domanda 100: Il profanare con bestemmia e imprecazione il nome di Dio è dunque un peccato così grave da provocare la sua ira anche su quelli che, per quanto sta in loro, non si adoperano per impedirlo o proibirlo?

R. Si, appunto. Perché nessun peccato è più grave, né provoca in Lui ira più violenta, che la profanazione del suo nome; perciò Egli ha ordinato di punirlo perfino con la morte.

37a DomenicaDomanda 101: Ma ci è lecito di fare nel nome di Dio anche un giuramento pio?

R. Si: quando lo esige l’ autorità dai suoi soggetti, oppure la necessità di serbare o promuovere così fedeltà e verità, a gloria di Dio ed a salute del prossimo. Perché tal forma di giuramento si fonda sulla Parola di Dio ed è stata perciò debitamente usata dai santi nell’ Antico e Nuovo Patto.

100 • Lev 24: 15-16; Lev 5: 1.101 • Deut 10: 20; Ebr 6: 16; Deut 6: 13; Is 48: 1; Gen 21: 24; 31: 53-54; Gios 9: 15, 19; 1Sam 24: 23; 2Sam 3: 35; 1Re 1: 28-30; Rom 1: 9; 2Cor 1: 23.

Domanda 102: Si può anche giurare per i santi od altre creature?

R. No; poiché un giuramento legittimo è un’ invocazione a Dio perché Egli, come unico investigatore dei cuori, voglia render testimonianza alla verità e purnirmi se spergiuro; e pertanto questo onore non spetta ad alcuna creatura.

38a DomenicaDomanda 103: Che cosa esige Dio col quarto comandamento?

R. Dio esige anzitutto che il ministero della predicazione e l’ insegnamento siano mantenuti; e che io, in particolare nel giorno del riposo, mi associ diligentemente alla sua Chiesa, per imparare la Parola di Dio, usare i Santi Sacramenti, invocare apertamente il Signore e fare la elemosina cristiana. Inoltre che, tutti i giorni della mia vita, mi riposi dalle mie opere malvagie, lasci operare in me il Signore mediante il Suo Spirito e dia inizio in questa vita al Sabato eterno.

Lezione VIII 39a DomenicaDomanda 104: Che cosa esige Dio col quinto comandamento?

R. Che tributi a mio padre e a mia madre e a tutti coloro che mi sono preposti ogni onore, amore e fedeltà; e che mi assoggetti con la dovuta obbedienza a ogni loro 102 • Sal 139: 23; Mat 10: 32; 2Cor 1: 23; Mat 5: 34-36; Giac 5: 12. 103 • Luc 11: 28; Atti 2: 42, 45; Ebr 4: 9-10; Tito 1: 5; 1Tim 3: 1ss; 4: 13; 5: 17; 1Cor 9: 11, 13-14; 2Tim 2: 2; 3: 15; Sal 40: 9-10; 68: 26; Atti 2: 46; 1Cor 14: 19, 29, 31; 11: 33; 1Tim 2: 1-3, 8ss; 1Cor 14: 16; 16: 2; Is 63: 23. 104 • Efe 6: 1-4; 1Pie 2: 18; Rom 13: 1; Mat 22: 21; Efe 5: 22; Col 3: 18-24; Prov 1: 8; 4: 1; 15: 20; 20: 20; Es 21: 17; Rom13: 1ss; Prov 23: 22; Gen 9: 24-25; 1Pie 2: 18; Efe 6: 4, 9; Col 3: 19-21; Rom 13: 1ss; Mat 22: 21.

buona istruzione e correzione; ed abbia anche pazienza per le loro mancanze, giacché Dio vuol governarci per mano di essi.

40a DomenicaDomanda 105: Che cosa esige Dio col sesto comandamento?

R. Che io non oltraggi, odî, offenda o uccida il mio prossimo, né col pensiero, né con parole o gesti, e tanto meno con i fatti, da me stesso o per mezzo altrui; ma deponga ogni spirito di vendetta; e non danneggi neppure me stesso o mi esponga deliberatamente a pericolo. Perciò anche, per impedire d’ uccidere, l’ autorità porta la spada.

Domanda 106: Ma questo comandamento non riguarda soltanto l’ uccidere?

R. Con la proibizione di uccidere, Dio vuol insegnarci che Egli odia la radice dell’ omicidio, come l’ invidia, l’ odio, l’ ira, lo spirito di vendetta; e che tutto ciò è per Lui un uccidere in segreto.

Domanda 107: E’ sufficiente, con questo, non uccidere il prossimo nel modo che si è detto?

R. No; perché, in quanto Dio condanna invidia, odio ed ira, Egli vuol ottenere da noi che amiamo il prossimo come noi stessi; che dimostriamo verso di esso pazienza, pace, dolcezza, misericordia ed amorevolezza; che storniamo per quanto ci è possibile il suo danno, e 105 • Mat 5: 21-22; Mat 4: 7; Gen 9: 6; Mat 5: 25-26, 52; Efe 4: 26; Rom 12: 19; Mat 18: 35; Rom 13: 14; Col 2: 23.106 • Lev 19: 17; 1Gio 3: 15; Rom 1: 29; 1Gio 2: 9, 11; Giac 2: 13; Gal 5: 19-21. 107 • Mat 5: 44-45; Rom 12: 21; Mat 7: 12; 22: 39; Efe 4: 2; Gal 6: 1-2; Mat 5: 7, 9; Rom 12: 18; Luc 6: 36; Rom 12: 10, 15; Es 23: 5.

che facciamo bene anche ai nostri nemici.

41a DomenicaDomanda 108: Che cosa insegna il settimo comandamento?

R. Che ogni impudicizia è maledetta da Dio, e che dobbiamo quindi detestarla di cuore e vivere castamente e pudicamente, sia nel santo matrimonio, sia all’ infuori di esso.

Domanda 109: In questo comandamento, Dio non proibisce altro che l’ adulterio e simili infamie?

R. Poiché il nostro corpo e l’ anima nostra sono entrambi tempio dello Spirito Santo, Egli vuole che li serbiamo entrambi puri ed incontaminati; Egli proibisce quindi ogni atto, gesto, parola, pensiero e desiderio impuro, e ciò che può indurre l’ uomo ad essi.

42a DomenicaDomanda 110: Che cosa proibisce Dio con l’ ottavo comandamento?

R. Dio proibisce non solo il furto ed il ladrocinio che l’ autorità punisce, ma Dio intende anche per furto ogni espressione di malvagità ed ogni malvagio calcolo con cui pensiamo di trarre a noi i beni del nostro prossimo, sia con la forza, sia con la parvenza del diritto; col falsificare, ad esempio, pesi, braccia, misure, merci,

108 • Mat 5: 27-28; Ebr 13: 4; Lev 18: 27-28; Giuda 23; 1Tes 4: 3-5; Ebr 13: 4; 1Cor 7: 1ss, 25ss. 109 • 1Cor 3: 16; Mat 5: 8; Efe 5: 3-4; 1Cor 6: 18-20; Mat 5: 27-32; Efe 5: 18; 1Cor 15: 33. 110 • 1Tess 4: 6; 1Tim 6: 9; Luc 16: 10; 1Cor 6: 10; 5: 10; Luc 3: 14; Prov 11: 1; 16: 11; Eze 45: 9ss; Deut 25: 13ss; Sal 15: 5; Luc 6: 35; Prov 5: 16.

monete, con l’ usura o con qualsiasi altro mezzo che è proibito da Dio; inoltre Egli proibisce anche ogni avarizia ed ogni inutile sciupìo dei suoi doni.

Domanda 111: E che cosa ti comanda Dio con questo comandamento?

R. Di promuovere, dove mi è possibile e lecito, il vantaggio del mio prossimo, comportarmi verso di lui come vorrei che ci si comportasse con me, e di adoperarmi fedelmente a fin di poter aiutare il bisognoso nella sua penuria.

43a DomenicaDomanda 112: Che cosa esige il nono comandamento?

R. Che io non renda falsa testimonianza contro nessuno, non torca le parole di alcuno, non sia un maldicente o un oltraggiatore, non contribuisca a condannare alcuno senza che sia stato udito ed alla leggera; ma che eviti, sotto pena di grave ira di Dio, ogni genere di menzogna ed inganno, come opera del diavolo stesso; che ami e dica sinceramente e professi la verità in giudizio ed in ogni altra circostanza; e che salvi e promuova, nella misura della mie possibilità, l’ onore e il prestigio del mio prossimo.

111 • Efe 4: 28; Ebr 13: 16; Mat 7: 12. 112 • Efe 4: 25; Rom 14: 13; Prov 19: 5, 9; 21: 28; Sal 15: 3; Rom 1: 29-30; Mat 7: 1-2; Luc 6: 37; Giov 8: 44; Prov 12: 22; 13: 5; 1Cor 3: 6; 1Pie 4: 8.

44a DomenicaDomanda 113: Che cosa esige il decimo comandamento?

R. Che neppure il minimo impulso o pensiero contro qualsiasi comandamento di Dio trovi più luogo nel nostro cuore; ma che detestiamo sempre e di tutto cuore ogni peccato, e prendiamo piacere in ogni giustizia.

Domanda 114: E coloro che son corvertiti a Dio possono osservare questi comandamenti perfettamente?

R. No; ma perfino i più santi, fintanto che sono in questa vita, non sono che appena agli inizi di questa obbedienza; in modo però, da cominciare a vivere con serio impegno, non solo in coformità con qualche comandamento di Dio, ma con tutti.

Domanda 115: Perché dunque Iddio fa sì che i dieci comandamenti ci siano predicati così rigorosamente, dal momento che in questa vita nessuno li può osservare?

R. Anzitutto perché, durante tutta la vita, riconosciamo sempre più la nostra natura peccaminosa e cerchiamo tanto più bramosamente il perdono dei peccati e la giustizia in Cristo. Inoltre, perché ci adoperiamo senza tregua e preghiamo Dio per avere la grazia dello Spirito Santo, a fine d’ essere rinnovati sempre più all’ immagine di Dio, fino a raggiungere dopo questa vita il termine della perfezione.

113 • Prov 21: 10; Gen 4: 7; Rom 7: 7. 114 • 1Gio 1: 8-10; Filp 3: 12; Rom 7: 14-15; Eccl 7: 21; Rom 7: 22; Giac 2: 10. 115 • Rom 5: 20; Gal 3: 24; Mat 5: 6; 1Gio 1: 9; Sal 32: 5; Rom 7: 24-25; 1Cor 9: 24; Filp 3: 11-14.

Lezione IX 45a DomenicaDomanda 116: Perché ai Cristiani è necessaria la preghiera?

R. Perché è l’ espressione principale della gratitudine che Dio ci domanda e perché Dio darà la sua grazia e lo Spirito Santo solo a coloro che, sospirandoli vivamente, glieli chiedono senza tregua in preghiera e gliene rendono grazie.

Domanda 117: Che cosa c’è in una preghiera tale da piacere a Dio ed essere da Lui eaudita?

R. Anzitutto, una viva invocazione da parte nostra al solo vero Dio che ci si è rivelato nella sua Parola, per tutto ciò che Egli ci ha ordinato di domandargli. Inoltre, un riconoscimento pieno e completo della nostra necessità e miseria a fine di umiliare noi stesso al cospetto della sua maestà. Infine, la salda certezza che Egli, senza tener conto del fatto che ne siamo indegni, vuole ascoltare sicuramente la nostra preghiera, per amore di Cristo il Signore, come ce lo ha promesso nella sua Parola.

Domanda 118: Che cosa ci ha ordinato Iddio di domandarGli?

R. Tutte le cose necessarie all’ anima e al corpo, che Cristo nostro Signore ha comprese nella preghiera che ci ha Egli stesso insegnata.

116 • Sal 103: 1-2; 1Tess 5: 17-18; Mat 7: 7-8; Sal 50: 14-15; Luc 11: 9-10, 13; Mat 13: 12. 117 • Sal 145: 18; Dan 9: 17-18; Mat 21: 22; Giov 4: 22-24; Rom 8: 26; 1Gio 5: 14; 2Cron 20: 12; Sal 2: 11; 34: 18; Is 66: 2; Rom 10: 14; Giac 1: 6; Giov 14: 13-14; Sal 143: 1. 118 • Filp 4: 6; Mat 6: 33; Giac 1: 17.

Domanda 119: Qual’ è la preghiera del Signore?

R. Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra com’ è fatta nel cielo.Dacci oggi il nostro pane quotidiano;e rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori;e non ci esporre alla tentazione ma liberaci dal maligno.Poiché a te appartiene il regno, la potenza e la gloria, in sempiterno. Amen

46a DomenicaDomanda 120: Perché Cristo ci ha ordinato di rivolgerci a Dio chiamandoLo: «Padre nostro»?

R. Per suscitare in noi, proprio all’ inizio della nostra preghiera, un timore ed una fiducia filiali verso Dio, i quali debbono essere fondamento della nostra preghiera; poiché Dio è divenuto nostro Padre in Cristo, ed è assai meno incline a rifiutarci ciò di cui gli facciamo richiesta nella fede, di quanto non lo siano i nostri genitori a ricusarci le cose terrene.

Domanda 121: Perché c’ è aggiunto «che sei nei cieli»?

R. Onde non formuliamo alcun pensiero terreno sulla maestà celeste di Dio, ed attendiamo dalla sua onnipotenza tutto ciò che è necessario al corpo ed all’ anima.

119 • Mat 6: 9ss; Luc 11: 2ss. 120 • Mat 7: 9-11; Rom 8: 15; Luc 11: 11-13. 121 • Is 55: 8-9; Atti 17: 24-25; Ger 23: 23-24; Atti 17: 24-25, 27; Rom 10: 12.

47a DomenicaDomanda 122: Qual’ è la prima petizione?

R. «Sia santificato il tuo nome»; cioè: dàcci anzitutto di riconoscerTi debitamente, e di santificarTi ed esaltarTi e glorificarTi in tutte le Tue opere, nelle quali risplende la Tua onnipotenza, sapienza, bontà, giustizia, misericordia e verità; ed inoltre anche di indirizzare tutta la nostra vita, il pensiero, la parola e l’ opera a che il Tuo nome non sia bestemmiato per causa nostra, ma onorato e glorificato.

48a DomenicaDomanda 123: Qual’ è la seconda petizione?

R. «Il tuo regno venga»; cioè: governaci mediante la Tua Parola e il Tuo Spirito, in modo che ci sottomettiamo sempre più a Te; preserva ed accresci la Tua Chiesa, e sovverti le opere del diavolo, ed ogni potenza che si eleva contro a Te, ed ogni malvagio consiglio escogitato contro la Tua Santa Parola, finché si manifesti quaggiù la pienezza del Tuo regno, quando Tu sarai tutto in tutti.

49a DomenicaDomanda 124: Qual’ è la terza petizione?

R. «Sia fatta la tua volontà anche in terra, com’ è fatta nel cielo»; cioè: concedi a noi e a tutti gli uomini di rinnegare la nostra propria volontà e di ubbidire senza alcuna contraddizione alla Tua volontà, che è la sola buona; in modo che ciascuno adempia il suo ufficio e la 122 • Sal 138: 2; 2Tim 2: 19; Giov 17: 3; Mat 16: 17; Giac 1: 5; Sal 119: 105, 137; Rom 11: 33-36; Sal 71: 8; 115: 1. 123 • Giov 18: 36; Mat 9: 37-38; 2Pie 3: 13; Mat 6: 33; Sal 119: 5; 143: 10; 51: 18; 122: 6-9; 1Gio 3: 8; Rom 16: 20; Ap 22: 17, 20; Rom 8: 22-23; 1Cor 15: 28. 124 • Mat 16: 24; Luc 22: 42; Sal 103: 20-21; Mat 16: 24; Tito 2: 12; Luc 22:42; 1Cor 7: 24; Sal 103: 20-21.

sua vocazione, così di buon animo e fedelmente come gli angeli in cielo.

50a DomenicaDomanda 125: Qual’ è la quarta petizione?

R. «Dàcci oggi il nostro pane quotidiano»; cioè: voglia Tu provvederci d’ ogni cosa necessaria al corpo; onde così riconosciamo che Tu sei l’ unica fonte d’ ogni bene e che, senza la Tua benedizione, non ci giovano né la nostra cura e il nostro lavoro, né i tuoi doni; e ritraggiamo perciò la nostra fiducia da ogni creatura e la riponiamo in Te solo.

51a DomenicaDomanda 126: Qual’ è la quinta petizione?

R. «Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori»; cioè: voglia Tu, per amor del sangue di Cristo non imputare a noi, miseri peccatori, tutti i nostri misfatti, né il male che ancor sempre ci avvolge; come noi pure troviamo in noi stessi questa testimonianza della tua grazia, che consiste nel nostro pieno proposito di perdonare di cuore al nostro prossimo.

125 • Sal 145: 15; Mat 4: 4; Giac 1: 17; Sal 104: 27-28; 145: 15-16; Mat 6: 25-26; Atti 14: 17; 17: 27-28; 1Cor 15: 58; Deut 8: 3; Sal 37: 3-7, 16-17; 55: 22; 62: 10. 126 • Sal 51: 1-5; Mat 6: 14-15; Sal 143: 2; 1Gio 2: 1-2.

52a DomenicaDomanda 127: Qual’ è la sesta petizione?

R. «E non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno»; cioè: giacché siamo di per noi stessi così deboli da non poter reggere neppure un istante, e per di più ci sono i nostri nemici mortali - il diavolo, il mondo e la nostra propria carne - che non cessano di insidiarci, voglia Tu pertanto preservarci e rinvigorirci con la potenza del Tuo Santo Spirito, perché possiamo far loro strenua resistenza e non soccombere in questo combattimento spirituale, sino ad ottenere finalmente la vittoria completa.

Domanda 128: Come concludi questa preghiera?

R. «Poiché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria, in sempiterno»; cioè: tutto ciò ti chiediamo, perché Tu, come nostro re, potente in ogni cosa, vuoi e puoi darci ogni bene; e affinché non noi, ma il Tuo santo nome, abbia ad essere in eterno glorificato.

Domanda 129: Che significa l’ espressione «Amen»?

R. «Amen» vuol dire: così dovrà essere, davvero e certamente; perché la mia preghiera è udita da Dio assai più sicuramente di quanto io non senta nel cuore di desiderare tali cose da Lui.

127 • Efe 6: 12; Mat 26: 41; 2Tim 4: 18; Giov 15: 5; Sal 103: 14; 1Pie 5: 8; Efe 6: 12; Giov 15: 19; Rom 7: 23; Gal 5: 17; Mat 26: 41; Mar 13: 33; 1Tess 3: 13; 5: 23. 128 • 1Cron 29: 11; Efe 3: 20-21; Rom 10: 11-12; 2Pie 2: 9; Giov 14: 13; Sal 115: 1. 129 • 2Cor 1: 20; Is 65: 24; 2Tim 2: 13

Lezione X

Parole della Sacra Scrittura da cui ciascuno può imparare

che cosa si debba fare perconformarsi alla propria vocazione.

Alle Autorità terreneOr dunque, o re, siate siavi; lasciatevi correggere, o giudici della terra. Servite l’ Eterno con timore, e gioite con tremore. (Sal 2: 10-11)Cessate dal fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’ oppresso, fate ragione all’ orfano, difendete la causa della vedova! (Is 1: 16-17).

Ai GiudiciScegli fra tutto il popolo degli uomini capaci che temano Dio: degli uomini fidati che detestino il lucro iniquo; e stabiliscili sul popolo... e rendano essi ragione al popolo in ogni tempo. (Es 18: 21-22)Badate bene a quello che fate; poiché voi amministrate la giustizia, non per servire ad un uomo ma per servire all’ Eterno, il quale sarà con voi negli affari della giustizia. Or dunque il timor dell’ Eterno sia in voi; agite con circospezione, poiché presso l’ Eterno, che è l’ Iddio nostro, non v’ è né perversità, né riguardo alla qualità di persone, né accettazione di doni. (2Cron 19: 6-7).

Alle Autorità terrene ed ai loro SoggettiOgni persona sia sottoposta alle autorità superiori; poiché non v’ è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono ordinate da Dio; talché chi resiste all’ autorità, si oppone all’ ordine di Dio; e quelli che vi si oppongono, si attireranno addosso una pena; poiché i magistrati non son di spavento alle opere buone, ma alle cattive. Vuoi tu non aver paura dell’ autorità? Fa’ quel che è bene, e avrai lode da essa; perché il magistrato è un ministro di Dio per infliggere una giusta punizione contro colui che fa il male. Perciò è necessario star soggetti, non soltanto a motivo della punizione, ma anche per motivo di coscienza. Poiché è anche per questa

Non risparmiare la correzione al fanciullo; se lo batti con la verga, non ne morrà; lo batterai con la verga, ma libererai l’ anima sua dal soggiorno dei morti. (Prov 23: 13-14).Chi risparmia la verga odia il suo figliuolo, ma chi l’ ama, lo corregge per tempo. (Prov 13: 42; vedi Prov 19: 18; 29: 15). Padri, non irritate i vostri figliuoli, affinché non si scoraggino... ma allevateli nella disciplina e ammonizione del Signore. (Col 3: 21; Efe 6: 4).

Ai FigliuoliFigliuoli ubbidite nel Signore ai vostri genitori, poiché ciò è giusto. Onora tuo padre e tua madre (è questo il primo comandamento con promessa) affinché ti sia bene e tu abbia lunga vita sulla terra. (Efe 6: 1-3; vedi Col 3: 20).

Ai servi, alle serve, ai giornalieri, agli operaiServi, ubbidite ai vostri signori secondo la carne, con timore e tremore, nella semplicità del cuor vostro, come a Cristo, non servendo all’ occhio come per piacere agli uomini, ma, come servi di Cristo, facendo il voler di Dio d’ animo; servendo con benevolenza [cioè: con animo volenteroso], come se serviste il Signore e non gli uomini; sapendo che ognuno, quando abbia fatto qualche bene, ne riceverà la retribuzione dal Signore, servo o libero che sia. (Efe 6: 5-8; vedi Col 3: 22-24).Domestici, siate con ogni timore soggetti ai vostri padroni; non solo ai buoni e moderati, ma anche a quelli che son difficili. (1Pie 2: 18).

Ai PadroniE voi, signori, fate altrettante rispetto a loro; astenendovi dalle minacce, sapendo che il Signor vostro e loro è nel cielo, e che dinanzi a Lui non vi è riguardo a qualità di persone... Date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo. (Efe 6: 9; Col 4: 1).

Ai GiovaniNon vi illudete; né i fornicatori, né gli idolatri, né gli

adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio. (1Cor 6: 9-10).

Alle VerginiV’ è anche una differenza fra la donna maritata e la vergine: la non maritata ha cura delle cose del Signore, affin d’ essere santa di corpo e di spirito. (1Cor 7: 34).

Alle VedoveLa vedova che è veramente tale e sola al mondo, ha posto la sua speranza in Dio, e persevera in supplicazioni e preghiere notte e giorno; ma quella che si dà ai piaceri, benché viva è morta. Anche queste cose ordina, onde siano irreprensibili... e non ... oziose, ...cianciatrici e curiose, parlando di cose delle quali non si deve parlare. (1Tim 5: 5-7, 13).

Ad ognunoSommario della Legge di Dio:

Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’ anima tua e con tutta la mente tua. Questo è il grande ed il primo comandamento. Il secondo, simile ad esso è: Ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ed i profeti. (Mat 22: 37-40).

Sommario dell’ Evangelo:Iddio ha tanto amato il mondo. che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giov 3: 16).Certa è questa parola e degna d’ essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, de’ quali io sono il primo. Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me per il primo tutta la sua longanimità, e io servissi d’ esempio a quelli che per l’ avvenire crederebbero in Lui per avere vita eterna. Or al re dei secoli, immortale, invisibile, solo Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen. (1Tim 1: 15-17).ragione che voi pagata i tributi; perché si tratta di

ministri di Dio, i quali attendono del continuo a quest’ ufficio. (Rom 13: 1-6; vedi anche 1Pie 2: 17).

Ai maritiMariti amate le vostre mogli, come anche Christo ha amato la Chiesa. (Efe 5: 25).Mariti amate le vostre mogli, e non vi inasprite contro a loro. (Col 3: 19).Voi mariti, convivete con esse con la discrezione dovuta al vaso più debole che è il femminile. Portate loro onore, poichè sono anch’ esse eredi con voi della grazia della vita, onde le vostre preghiere non siano impedite. (1Pie 3: 7).

Alle MogliMogli, siate soggette ai vostri mariti, come si conviene, ...come al Signore: poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa. (Col 3: 18; Efe 5: 22).Voi, mogli, siate soggette ai vostri mariti, affinché se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla Parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, quando avranno considerato la vostra condotta casta e rispettosa. Il vostro ornamento non sia l’ esteriore che consiste nell’ intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno gioielli d’ oro, nell’ indossare vesti sontuose, ma l’ essere occulto del cuore fregiato dell’ ornamento incorruttibile dello spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo. E così infatti si adornavano una volta le sante donne speranti in Dio, stando soggette ai loro mariti, come Sara che ubbidiva ad Abramo, chiamandolo signore; della quale voi ora siete figliuole, se fate il bene e non vi lasciate turbare da spavento alcuno. (1Pie 3: 6).

Ai GenitoriQuesti comandamenti che oggi ti do ti saranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figliuoli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. (Deut 6: 6-7).