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INTRODUZIONE

Il Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.F. con sede in Monfalcone è un'Associazione a carattere scientifico-culturale-sportiva in cui lavorano in giusta simbiosi speleologi, paleontologi e geologi. L'attività si fonda sul volontariato e comprende: - la speleologia come sport; ricerca e studio delle cavità e del carsismo; attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado; scuola monfalconese di speleologia per la preparazione di futuri speleologi; pubblicazioni dei risultati degli studi sulle cavità e sui limitrofi territori; preparazione di mostre e conferenze. - la paleontologia come incremento, preparazione, conservazione ed esposizione delle collezioni; educazione e diffusione delle conoscenze con particolare attenzione al mondo della scuola; organizzazione di mostre e conferenze; studio del materiale paleontologico; sostegno alla ricerca scientifica di Università e altri Musei; pubblicazioni scientifiche e divulgative. - la geologia come conoscenza e studio del territorio; raccolta di campioni di rocce per l'analisi stratigrafica; preparazione e studio di sezioni sottili; realizzazione di pubblicazioni e organizzazione di conferenze. - la didattica come strumento per far conoscere agli studenti le nostre esperienze tramite visite guidate alle grotte, ai castellieri, al Museo Paleontologico Cittadino della Rocca, ai laboratori di preparazione dei reperti fossili ed a quelli per la preparazione delle sezioni sottili per lo studio delle rocce, interventi nelle scuole con i documentari sull'ambiente carsico e sulla sua formazione, sulla paleontologia e l'evoluzione della vita animale e vegetale nelle varie ere geologiche, sulla paletnologia con l'evoluzione dell'uomo; organizzazione di mostre. Questa pubblicazione è stata realizzata da tutti gli attuali soci del Gruppo. Quando non specificato diversamente, i testi si devono considerare come contributo colletivo.

LA STORIA E LA VITA DEL GRUPPO.

Giorgio Deiuri, Alessandro Zoff.

Fig. 1 -Scudetto del Gruppo.

Il Gruppo Speleologico Monfalconese Associazione Nazionale del Fante (fig. 1) si costituì in uno dei periodi storici più travagliati per queste terre di confine. La sua nascita non avvenne per fini sportivi o esplorativi, ma per cause umanitarie e patriottiche.

Verso la fine della seconda guerra mondiale queste zone si trovarono nel mezzo di due sistemi economici e politici diversi. Nella parte italiana veniva instaurata, dopo decenni di dittatura fascista, l’egemonia degli Stati Uniti d’America e degli Alleati con l’annesso sistema di elezioni democratiche. Nella parte dell’allora Jugoslavia, come in tutti gli altri paesi dell’Est, l’Unione Sovietica allineava i popoli all’ideologia e al metodo socialista. Le ideologie politiche, assieme alle religioni, sono da sempre una fra le principali cause delle guerre e lotte fra popoli e stati.

Nella guerra voluta da Mussolini contro le popolazioni slave, gli italiani si macchiarono di numerosi crimini verso quelle genti. Volendo imporre il fascismo come “modus vivendi”, come unico sistema giusto, schiacciarono tutto quello che si opponeva alla loro volontà. Finita la guerra, la voglia di rivalsa di questi popoli, ormai già sotto l’influenza di un’altra visione totalitaria dell’amministrazione di uno Stato, potè sfogarsi. Il fascismo, come ideologia perdente, venne accomunato senza troppe distinzioni all’italiano come individuo.

Già dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, chiesto dall’Italia agli Alleati, le formazioni partigiane jugoslave del maresciallo Tito occuparono l’entroterra

istriano, iniziando così una sistematica opera di ritorsione verso quelli che erano stati collusi con il regime fascista. Bastava anche un piccolo sospetto, o anche una delazione senza alcuna prova valida, per essere sottoposti a processi sommari il cui esito era quasi sempre scontato.

Fig. 2 -Recupero salme da parte di speleologi. Un sistema rapido per far sparire la gente venne trovato usando le cosiddette

“foibe”, che sono molto numerose nell’entroterra calcareo della regione. In questi crepacci e grotte, profondi anche centinaia di metri, vennero gettate molte persone il più delle volte senza alcuna colpa. Le vittime in molti casi furono buttate dentro ancora vive; gruppi di più persone vennero legate assieme con del filo spinato e, giustiziando il primo sull’orlo della voragine, questi cadendo tirava dietro di sé tutti gli altri sventurati.

La seconda fase della tragedia delle foibe (la prima parte era avvenuta dopo l’8 settembre ’43 nell’entroterra istriano) che riguarda da vicino la nascita del nostro Gruppo, iniziò il primo maggio 1945 quando le avanguardie del “X corpus" dell’esercito partigiano di Tito scesero lungo la via Fabio Severo per occupare Trieste, assoggettando così anche questi territori.

Fu l’inizio dei terribili quaranta giorni di occupazione della città; gli infoibamenti incominciarono nelle cavità dell’entroterra triestino, monfalconese e goriziano, lasciando in queste genti di confine una cicatrice di dolore che solo il tempo e le generazioni future potranno sanare del tutto. Ancora oggi non è chiaro quante sono state le vittime italiane degli infoibamenti alla fine della seconda guerra mondiale. Nel contesto di questi tragici eventi la ristretta cerchia di speleologi facenti parte dell’Associazione del Fante, fino alla fine del 1951 recuperò 36 salme (fig.2) esplorando 90 foibe con profondità massima di 96 m.; altri 67 corpi furono recuperati dalle fosse comuni. Nel mezzo di questa pietosa opera esattamente nel 1951, il Gruppo Speleologico si distinse anche

nel soccorso degli alluvionati del Polesine nel paese di Cavarzere (RO). Venne poi ripreso il duro lavoro di recupero: nel 1953 le salme rinvenute assommarono a 800 e le foibe visitate a 300. Nel 1954 i corpi recuperati furono oltre 1000 (sempre fra fosse comuni e foibe). Nel 1955 il numero totale di foibe esplorate salirono a 380 con il recupero di oltre 2000 vittime.(fig.3).

Da analisi recenti è stata formulata una lista di 5700 scomparsi fra infoibati e deportati in campi di lavoro oltre cortina da Trieste, Gorizia e Monfalcone; fra questi duemila circa, come detto, furono recuperati dalle cavità carsiche dal Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.F.. Per correttezza bisogna specificare che in questi 2000 sono compresi pure molti caduti durante il primo conflitto mondiale, trovati sotto ai più recenti infoibati.

Per compiere quest’imponente opera umanitaria, si costituì il 25 aprile 1948 il nostro Gruppo. I soci fondatori furono: Giovanni Spangar (fante), Giuseppe Vicenzini (alpino), Giovanni Vicenzini (alpino), Antonio Battilana (fante), Remigio Ellero (alpino), Elio Polacco (alpino), Giovanni Grigio (fante), Francesco Tommasia (fante), Rodolfo Cella (alpino), Francesco Defent (fante).

Il principale artefice della nascita del sodalizio, come fino ad oggi è stato sempre scritto, sarebbe (il condizionale è d’obbligo) il fante Giovanni Spangar.

Principalmente su di lui sono ricaduti i grandi meriti per la costituzione del Gruppo e per l’ispirazione e lo sprone all’opera di recupero. Questi fatti sono culminati, come vedremo, con pubbliche onorificenze.

Senza voler assolutamente togliere alcun merito allo Spangar, ed essendo consci del ruolo da lui avuto, noi ci sentiamo in dovere, per correttezza storica e morale di rendere nota una lettera datata 2 gennaio 1979 scritta dalla signora Angela Vincenzini figlia di uno dei soci fondatori e indirizzata all’allora presidente del Gruppo Speleologico Monfalconese.

In questa missiva la scrivente afferma che la persona che per primo gettò le basi societarie di questo valoroso Gruppo fu Rodolfo Cella, il quale allora era presidente del Gruppo Monfalconese Alpini.

Qui di seguito ci sembra sia opportuno riportare i passaggi salienti della lettera autografa da noi ritrovata:

....- Il fatto che il piccolo seme, gettato un giorno lontano con tanta generosità, da uno sparuto gruppo di uomini poveri di cultura e di mezzi, ma ricchi di fede, di amore e di coraggio sia divenuta pianta rigogliosa, è quello che alla fine conta e che oggi ci rallegra. Nessuno vuol togliere dei meriti al Cavaliere Giovanni Spangar per il suo prezioso operato, ma per la verità dei fatti non fu lui a gettare le basi di questa fondazione. Il merito va all’indimenticabile Rodolfo Cella (al quale è stata pure dedicata una grotta) che assieme ai fratelli Giuseppe e Giovanni Vicenzini, i quali erano legati da fraterna amicizia e da profondo spirito d’italianità, si accinsero a quest’opera, non immaginando sicuramente, quali sviluppi avrebbe potuto avere.

Fig.3 -Recupero salme da una “foiba”carsica.

Rodolfo Cella era l’allora presidente del Gruppo Monfalconese Alpini, ed alpini erano pure «Zio Bepi e Papà, ed Emilio Ellero ed Elio Polacco e forse ancora qualche altro che non ricordo. Perciò è errato dire che a costituire il Gruppo furono i Fanti (senza voler offendere nessuno) se non si aggiunge che furono i Fanti ..... con la penna nera. So molto bene che ad essi si aggregarono in breve molti altri, ed all’Associazione del Fante di Monfalcone, va il merito di averli sostenuti. ....

Uno dei primi atti compiuti dal Gruppo, come testimonia una lettera datata 28-

5-1948 inviata dal presidente del Gruppo all’"Onorevole Comando del Reggimento Fanti d’Italia" Roma, fu la risistemazione di numerosi cippi commemorativi di eroi caduti durante la Grande Guerra (fig.4). Si ricostruì il cippo dedicato al Magg. G. Randaccio e al 65° rgt. Fanteria, i cippi Rismondo ai caduti della III Armata, il cippo M. Cova e ai caduti del 65° e 66° rgt. Fanteria, quello ai caduti Austro-Ungarici. Nel complesso si operò la ricostruzione di 46 monumenti.

Vogliamo qui riportare un aspetto storico forse non a tutti conosciuto: i più importanti cippi commemorativi eretti a suffragio di eroi italiani morti sul fronte carsico durante la Grande Guerra, non furono distrutti e vilipesi dai partigiani di Tito negli eventi del 1945, bensì dai tedeschi in ritirata per ritorsione contro l’esercito italiano, reo di aver chiesto l’armistizio agli Alleati.

Un’uscita storicamente degna di menzione, effettuata dai fondatori del Gruppo in data 19 dicembre1954, fu quella presso la foiba di Basovizza. Questa profonda fossa comune, da non molto tempo è stata assurta ad emblema nazionale della tragedia storica delle foibe. L’ingresso, posto a non molta distanza dall’abitato di Basovizza, è stato ricoperto e sopra vi è stato costruito un monumento meta di molte cerimonie ufficiali con rappresentanti dello Stato in ricordo delle vittime di

Fig.4 -Messa celebrativa sulla Zona Sacra a quota 85.

quel periodo buio della Storia. Grazie all’Associazione Nazionale del Fante di Monfalcone, che gentilmente ci ha concesso di fare un’esauriente ricerca storica nei suoi archivi, abbiamo potuto rinvenire numerosi verbali e atti dei primi anni di attività del sodalizio, visto che le due realtà locali per lungo tempo furono integrate e viaggiarono appaiate. Una lettera datata 1 gennaio 1953 trovata durante questo certosino lavoro in mezzo ad una montagna di documenti, a nostro avviso evidenzia chiaramente il penoso, e allo stesso tempo pericoloso, lavoro al quale gli speleologi andavano incontro nel loro tempo libero. La lettera fu mandata come risposta ad una richiesta di chiarimento sull’attività sodalizia da parte dell’organo ufficiale dei Gruppi Grotte Italiani (Como). Qui di seguito riportiamo i passaggi salienti:- ...Ogni domenica si esce a piedi o in bicicletta se trattasi di esplorazioni, con automezzi se di recupero salme. Nel primo caso il gruppo esce con le attrezzature leggere come: corde, maschere, cinghie di sicurezza, telefoni, elmetti e lampade. Nel secondo caso con attrezzature pesanti come: capriate in ferro, biscagline. La capriata in ferro viene adoperata nelle foibe ad imbuto rovesciato, mentre le biscagline in quelle a parete. ....Nel fondo delle foibe esiste una specie di piramide che è costituita da grossi massi, sterpaglie, bombe e granate di tutti i calibri e di diverse nazionalità. L’uomo di punta deve provvedere ad aprirsi un varco in mezzo a codesti ordigni. ....Le salme si trovano sul lato di questa piramide. Questi sono vestiti e con addosso le buffetterie se trattasi di caduti nella guerra 15-18, i quali probabilmente si gettavano in queste buche con la speranza di salvarsi durante i bombardamenti. Gli altri sono quasi tutti igniudi, infoibati nel triste periodo 44-45. Le loro condizioni di putrefazione dipendono dalla profondità. Quasi scheletrici se trattasi di poca, in semi decomposizione se è molta. Molte di queste salme sono

legate con del ferro spinato ai polsi, altri ancora con lo stesso filo spinato sono completamente arrotolati dalle spalle ai piedi, su altri ancora si distingue un foro alla nuca provocato da arma da fuoco. ....Il recupero si presenta difficile perché lo speleologo deve accompagnar le salme per tutta la ascesa per il disincaglio. Il ricupero e la sistemazione delle salme nelle apposite cassette o nei teli fornitici dal cappellano del Sacrario di Redipuglia è oltremodo difficile, il pericolo di infezione e il forte odore cadaverico obbliga lo speleologo a servirsi della maschera, ma lo vieta di potersi servire del telefono, in questo caso se il lavoro di ricupero richiede più persone questi si servono di lampade a colori e si comunicano con l’alfabeto morse. In tutte queste operazioni, anche perché alla linea di frontiera siamo assai vicini, siamo assistiti dai carabinieri di giurisdizione, i quali molte volte mossi da umana pietà ci aiutano anche materialmente. ....Quando queste salme sono recuperate vengono depositate provvisoriamente nei cimiteri di giurisdizione, dopo i rilievi di legge vengono portati a Redipuglia se trattasi di soldati italiani, a Oslavia [fig.4] se trattasi di stranieri, nei cimiteri di giurisdizione i civili.

Le imprese di questi pochi ardimentosi, viste con l’ottica di quei tempi, con le attrezzature e tecniche esistenti allora, furono di un pionierismo estremo. Compirono delle imprese incredibili: recuperarono poveri resti in posti mai raggiunti da nessuno prima di allora.

L’attività in grotta a quell’epoca non esisteva (forse perché c’erano cose più importanti in atto). Questi ardimentosi con poche attrezzature, armati solo di tanto coraggio e intraprendenza, portarono a compimento un grande lavoro umanitario.

L’opera pietosa svolta fino a quel momento, piano piano, si trasformò in passione per l’esplorazione. Scendere e inoltrarsi in quei posti sotterranei mai visitati da nessuno, rendersi conto per la prima volta che esiste un mondo parallelo a quello alla luce del sole, che è misterioso e allo stesso tempo affascinante, furono fattori che stavano alla base della progressiva evoluzione esplorativa di quell’intraprendente gruppo di persone.

All’epoca ebbero molta notorietà; l’opera svolta contribuì a diffondere fra la popolazione la conoscenza della realtà del Gruppo Speleologico e del suo presidente e fondatore Giovanni Spangar. L’eco delle gesta di questi speleologi, arrivò ai livelli più colti della società civile di allora e di conseguenza agli alti livelli politici di Roma.

Il maestro Lucio Vezil di Gorizia, contemporaneo degli eventi, dedicò in data 14 giugno 1953, in segno di amicizia e di stima al signor Giovanni Spangar, per il suo raro coraggio, un canto che qui di seguito riproduciamo integralmente. I versi recitano così:

Fig.5 -Trasporto salme al sacrario di Oslavia.

Il canto dello speleologo monfalconese

Siam gli speleologi di Monfalcone e tra le tenebre eterne andiam cantando intrepidi una canzone tutte le insidie del Carso sfidiam

Se un dì non torno ragazza mia non piangere ma cerca di comprendere la grande mia passion

E se un abisso c’è pien di mistero noi discendiamo con grande valore e per bandiera abbiam un velo nero pieno di croci e di medaglie d’oro

Se un dì non torno ragazza mia perdonami ma tante voci credimi mi chiaman da laggiù

E un mondo magico che un po’ d’inferno ti fa sognare e insieme tremar

le gocce scandono il ritmo eterno e quella musica non puoi scordar

Se un dì non torno ragazza mia ricordami e sulla tomba portami un mazzolin di fiori

Ma tornar voglio per stringerti vicino al cuor per dirti il più grande amor laggiù sento per te.

Pochi anni dopo, con decreto presidenziale del 2 giugno 1955, il sergente

maggiore Giovanni Spangar fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. La comunicazione fu fatta direttamente dal Ministero della Difesa, alla Presidenza Nazionale dell’Associazione del Fante che aveva inoltrato la domanda, la quale a sua volta fu compilata dalla sezione di Monfalcone.

Nel 1957 poco tempo dopo la consegna di questa prestigiosa benemerenza, per motivi non ben chiari interni al gruppo, si profilarono i primi contrasti col Cav. Spangar. La vicenda si concluse il 15 giugno 1963 con una lettera di dimissioni del Cavaliere. Seguirono vari tentativi di rientro e altre vicissitudini protrattesi fino al 1966. Il fatto alcuni anni dopo portò alla fondazione di un secondo gruppo con un'altra denominazione societaria.

La vita del Gruppo in seno all'Associazione si sviluppò negli anni con l'adesione di molti altri neofiti, i quali si dedicarono all'esplorazione sistematica delle grotte, dapprima come sport e successivamente come lavoro di osservazione, ricerca e analisi delle cavità. In seguito il nostro sodalizio si arricchì di persone con base scientifica come, laureati in Scienze Naturali e nei diversi campi delle Scienze della Terra, i quali impressero un nuovo indirizzo alle ricerche, promuovendo studi sulla geologia e idrologia del Carso Monfalconese.

L'esigenza di raccogliere il consistente patrimonio scientifico si rivelò come l'occasione per la nascita del Notiziario del Gruppo, "NATURA NASCOSTA" (1974).

Anche le zone di studio e ricerca si allargarono, includendo non più solamente il Carso, ma anche la Puglia, la Toscana, il Friuli e, oltre confine, la Slovenia, la Croazia, l’Austria e la Cecoslovacchia (fig.6).

Alcuni soci del gruppo (con il passare degli anni) cominciarono a raccogliere rocce contenenti reperti fossili; questi ultimi diventarono numericamente consistenti e preziosi. Si concretizzò allora l'idea di creare una mostra permanente per esporre al pubblico i reperti. L'allestimento iniziò nel 1968 all'interno della Rocca, una piccola fortezza posta sulla sommità del colle che domina la città di Monfalcone. L'Amministrazione Comunale cittadina ci concesse l'uso di questa fortezza sino allora abbandonata.

Fig. 6 –Alcuni articoli apparsi sulla stampa. L'inaugurazione della mostra avvenne nel 1970, e da allora essa è aperta al

pubblico, grazie al lavoro volontario dei soci, tutti i giorni festivi. Nel 1986 l'Amministrazione Comunale, costantemente interessata a questa

iniziativa, mettè a disposizione del Gruppo Speleologico vari locali di sua proprietà, permettendo così all’Associazione di ottenere una sede decorosa, con sala riunioni, magazzini, laboratorio di preparazione dei reperti fossili e di un ulteriore laboratorio per la preparazione delle sezioni sottili per lo studio delle rocce.

Nel 1986 il Museo della Rocca venne chiuso per il restauro delle vetrine espositive e riaperto nel 1987 dopo un riallestimento secondo nuovi moderni criteri (fig.7), elaborati e realizzati sempre ed unicamente dai soci del Gruppo.

Nel luglio 1988 il Gruppo uscì dall'Associazione Nazionale del Fante, cambiò lo statuto e, il 12 gennaio 1990, cambiò anche la sua denominazione in " Gruppo Speleologico Monfalconese Amici del Fante" (prima era Gruppo Speleologico Monfalconese dell'Associazione Nazionale del Fante).

Dal '84 ad oggi, nell’ambito dei suoi programmi di divulgazione scientifica, alcuni soci si sono occupati sistematicamente anche di interventi didattici nelle scuole con lezioni di geologia, geografia locale, paleontologia, paletnologia e speleologia con il supporto di documentari appositamente allestiti. Il Gruppo attualmente svolge pure attività di visite guidate per le scolaresche sui principali fenomeni carsici, nelle grotte abitate anticamente dall'uomo e sui castellieri.

Attualmente il Gruppo è in contatto con diversi Istituti Universitari, ed altre entità museali per ricerche, scavi paleontologici, studi geologici e paleontologici.

Tutto il lavoro viene gratuitamente svolto dagli attuali volontari dell’Associazione.

Fig. 7 -Parte delle vetrine espositive del Museo.

Presidenti e capigruppo

Dal 1948 al 1988 la struttura organizzativa del Gruppo Speleologico Monfalconese dell'Associazione Nazionale del Fante prevedeva un presidente che era anche presidente della locale sezione dell'Associazione Nazionale del Fante e un Capogruppo autonomo che si occupava principalmente della speleologia

Anno PRESIDENTE CAPOGRUPPO 16.3.47 Giulio PITTONI Giovanni SPANGAR 28/5/49 Giovanni SPANGAR Giovanni SPANGAR 21/6/52 Ferruccio VERONESE Giovanni SPANGAR 1958 Mario PECORARI Giovanni SPANGAR 28/6/62 Antonio BATTILANA Giovanni SPANGAR

Adolfo DEMICHELI dal 24/9/62 10/10/64 Carlo QUERINI Adolfo DEMICHELI (fino al 13/5/66)

Bruno ZIN (~14/5/66 - 7/1/67) Michele LAPROCINA (dal 8/1/67)

13/9/69 Attilio BONINI Michele LAPROCINA 1980 Attilio BONINI Giorgio PIAN 1983/86 Attilio BONINI Giorgio DEIURI 1986/88 Alfio Di Bert Giorgio DEIURI (1988)

Dal 1988 l'uscita del Gruppo dall'Associazione Nazionale del Fante corrisponde ad un accorpamento delle figure del Capogruppo con quella del Presidente PRESIDENTE 1988 Giorgio DEIURI 1989/93 Michele LAPROCINA 1993/97 Giorgio DEIURI dal 1997 Maurizio TENTOR

LA SPELEOLOGIA

Mauro Ciarabellini, Giorgio Deiuri, Sergio Soban e Alessandro Zoff. Grotte scoperte

Dal 1971 (mancano dati sicuri antecedenti tale data) abbiamo eseguito il rilievo

topografico di 96 nuove cavità (fig 8), e consegnato i relativi dati al Catasto Grotte di Trieste suddivise fra “Catasto Venezia Giulia” e “Catasto Friuli”. Naturalmente non tutti gli anni sono stati fortunati: anni di forte intensità di ricerca non sono stati coronati da corrispondenti successi.

Fig. 8 -Lavori di disostruzione di una cavità in zona Monrupino (TS).

Catasto Venezia-Giulia (VG)

Grotta Nevio 4729 Grotta in località Lisert 4785 Grotta sul Flondar 4821 Grotta presso Ceroglie 4877 Pozzo Stretto 4960 Pozzo a W della Quota 208 4963 Grotta di S. Giuseppe 4967 Pozzo a E della Quota 208 4968 Pozzo V presso Malchina 4969 Grotta a SW di Quota 228 4970 Pozzo I del Muretto 4971

Pozzo II del Muretto 4972 Grotta del Ponte Naturale 4973 Pozzo III a N di Ceroglie 4974 Caverna a W di Quota 208 4975 Pozzetto a E del monte Sambuco 5061 Pozzo a W del monte Sambuco 5117 Grotta II a W del monte Sambuco 5118 Pozzetto a W del monte Sambuco 5119 Grotta Gamma 5120 Pozzo sul Confine 5121 Grotta sul Confine 5122 Grotta presso la Quota 281 5123 Pozzo presso la 4970 VG 5220 Pozzo a NW di Cima Pietrarossa 5233 Grotta del Nuovo Acquedotto 5234 Grotta presso Precenico 5262 Pozzo presso Malchina 5263 Grotta di guerra presso Malchina 5264 Grotta presso Malchina 5265 Pozzo presso Quota 167 5276 Pozzo a S di Quota 300 5277 Pozzetto pr.la Lapide Confinaria 5278 Pozzo delle Mine 5279 Pozzo a S di Quota 300 5324 Pozzo a S di Quota 207 5325 Grotta presso i Ruderi 5326 Pozzetto a SE di Quota 207 5327 Grotta a NNE di Malchina 5380 Pozzo I a NNE di Malchina 5381 Pozzo II a NNE di Malchina 5382 Pozzo III a NNE di Malchina 5383 Pozzo IV a NNE di Malchina 5384 Grotta I a E di Malchina 5397 Grotta II a E di Malchina 5398 Abisso del Quarantennale 5469 Grotta del Rospo 5470 Grotta a N di Precenico 5531 Grotta a W della Rocca 5532 Grotta del Quarantennale Bis 5533 Grotta del Cimitero di Visogliano 5534 Grotta Gregoriana 5535 Grotta del Funghetto 5536

Fig. 9 -Vista di una sala alla grotta Marisa II Marcottini (GO). Grotta del Digiuno 5537 Grotta Dimenticata 5538 Caverna a N di Precenico 5539 Grotta della Scheggia 5581 Grotta dell'Otto 5582 Pozzo presso la 97 VG 5705 Grotta presso Jamiano 5706 Grotta a E del monte Sambuco 5707 Pozzo Marisa 5717 Grotta Sammy 5735 Grotta Marisa II (fig. 9) 5736

Grotta Drawing 5814 Grotta I a N della Marisa II 5815 Grotta Suko 5887 Grotta Pinuccia 5888 Pozzetto I a NE della Marisa II 5941 Grotta del Clandestino 5994 Pozzetto del Finanziere 5995 Grotta Nonno Pian 6025 Grotta Staige 6035 Pozzo p.Valico S.Pelagio 6036 Pozzetto dei Bambini 6041 Caverna del Fante Non numerata

Grotte scoperte nella Venezia Giulia suddivise per anno

Grotta del Sigillo 5743

72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84

1 1 2 0 2 9 1 6 1 0 4 3 8

85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97

2 5 3 3 7 2 1 4 2 2 1 3 4

Catasto Friuli (FR)

Pozzo IV a SW di Clastra 946 Pozzo III a SW di Clastra 948 Grotta a W di Altana 1029 Pozzo a E di Altana 1030 Pozzo a NE di Altana 1031 Grotta presso Altana 1032 P. sopra la Chiesetta di S. Nicolò 1033 Pozzo a NW di Picon 1034 Grotta Alfa 1035 Grotta Lalla 1036 Antro della Volpe 1152 Grotta Carmen 1153 Riparo a NW di Cocevaro 1154 Pozzo di Sorzento 1156 Pozzo Giulietta 1205 Pozzetto presso il monte Lovinzola 2362 Pozzetto presso Cason di Lanza 2752 Pozzo presso la 4361 REG 2753 Grotta Sesamo 2960 Grotta del Ffoz 3326 Grotta dello Stivale 3327 Grotta della Pendola 3328 Grotta del Tubo 3329 Grotta dei Capelli 3431 Grotta del Re 3432

Grotte scoperte nel Friuli suddivise per anno

71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 2 8 2 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1

85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 0 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 4 2

Revisioni di grotte già note

Grotta Doviza 70 FR (1979/80) Abisso Comici 856 FR (1995/96) Grotta a NE di Malchina 3709 VG (1976) Caverna a NE di Malchina 3710 VG (1976) Abisso del Confine 4064 VG (1974) Grotta Ercole 6 VG (1994) Grotta della Pomice 4512 VG (1995) Grotta pr. il viadotto di Aurisina 258 VG (1988) Pozzo dell’Acqua 864 FR (1997) Inghiottitoio di Mineres 422 FR (1997) Inghiottitoio Fornaz 347 FR (1997) Scuola di speleologia

La nostra Scuola di Speleologia, omologata dal 1989 dalla Società Speleologica Italiana alla quale aderiamo, prevede uscite pratiche (fig. 10) e lezioni teoriche presso la sede sociale con lezioni su tecnica di progressione, tecnica fotografica, geologia, idrologia, paleontologia, biospeleologia, soccorso speleologico, cartografia, rilievo delle grotte, storia della speleologia, uso del computer applicato alla speleologia.

La durata dei corsi è di circa un mese e impegna gli allievi tre volte la settimana, (due lezioni teoriche nella nostra sede e una pratica con uscita in una grotta opportunamente scelta di anno in anno).

Fig. 10 -Grotta Ternovizza (TS). 1° Corso (non omologato) 1974 tra i tre gruppi del Monfalconese 2° Corso (non omologato) 1975 tra i tre gruppi del Monfalconese 1° Corso (omologato) 1989 con il patrocinio del Comune di Monfalcone 2° Corso (omologato) 1991 con il patrocinio del Comune di Monfalcone 3° Corso (omologato) 1992 con il patrocinio del Comune di Monfalcone 4° Corso (omologato) 1993 con il patrocinio del Comune di Monfalcone 5° Corso (omologato) 1994 con il patrocinio del Comune di Monfalcone 6° Corso (omologato) 1995 con il patrocinio del Comune di Monfalcone 7° Corso (omologato) 1996 con il patrocinio del Comune di Monfalcone 8° Corso (omologato) 1997 con il patrocinio del Comune di Monfalcone 9° Corso (omologato) 1998 con il patrocinio del Comune di Monfalcone

Spedizioni speleologiche

A partire dal 1962 (precedentemente a questa data non abbiamo alcuna documentazione) ogni anno (o quasi) abbiamo dedicato il mese di ferie all’esplorazione di qualche grotta particolarmente interessante o abbiamo visitato zone di particolare interesse speleologico. Agosto 1962 Spluga della Preta (VR) agosto 1965 / 1966 / 1969 / 1975 Puglia luglio 1970 Monte Grappa (VI) agosto 1970 / aprile 1972 Valli del Natisone (UD) agosto 1987 Abisso di Malga Fossetta (VI) agosto 1973 / 1974 / dicembre 1987 Antro del Corchia (LU) agosto 1980 / 1990 / 1991 / 1992 / 1993 Piani di Lanza (UD) agosto 1983 / 1994 / 1995 / 1996 / 1997 Monte Canin (UD)

Fig. 11 -Tavola rotonda.

I “Triangoli dell’Amicizia”

I “Triangoli dell'Amicizia” sono incontri sorti per volontà dello speleologo Stanko Kosic di Doberdò del Lago (GO) nell’anno 1982 e si svolgono alternativamente nelle tre regioni confinanti: Isontino, Carinzia e Slovenia. In queste occasioni si organizzano uscite in grotta e una tavola rotonda (Fig. 28) dove vengono discusse le problematiche speleologiche delle tre regioni.

Abbiamo partecipato ai seguenti Triangoli dell'Amicizia: 1982 Doberdò (I) 1983 Ravnah (YU) 1983 Villach (A) 1984 Monfalcone (I) 1985 Kocevie (YU) 1986 Villach (A) 1987 Taipana (I) 1988 Rakov Scocian (YU) 1989 Klagenfurt (A) 1990 Doberdò (I) 1991 Sezana (YU) 1992 Villach (A) 1993 Idrija (SLO) (fig. 12) 1994 Villafredda di Tarcento (I) 1995 Jerischach (A) 1997 Selz (I)

Fig. 12 -Attestato di partecipazione al “Triangolo dell’Amicizia” di Jdria (1993).

La grotta Doviza

La grotta Doviza si trova lungo il versante settentrionale del Monte La Bernadia presso il paese di Villanova (UD) (fig. 13). La grotta, ad andamento suborizzontale, con una inclinazione variabile tra i 10 e i 25 gradi, si sviluppa in un intervallo calcareo dello spessore di 50-60 metri. Questo livello calcareo orizzontale in migliaia d’anni è stato scavato da cinque ruscelli sotterranei sviluppando un dedalo di gallerie, meandri, fessure, canyon, pozzi che rendono unica ed affascinante questa cavità. Pure gli speleologi esperti che la frequentano da anni, possono essere colti da qualche dubbio sul percorso da intraprendere per uscire, visto la complessità del sistema. Forse per questo la grotta continua ad esercitare su di noi un’attrazione particolare e sebbene sia stata esplorata e rilevata in ogni minimo anfratto conosciuto, continuiamo ad andarci nella speranza di trovare nuove prosecuzioni. Le tecniche di progressione e disostruzione delle grotte negli ultimi 20 anni hanno subito una evoluzione incredibile, possiamo dire che gli speleologi del nostro Gruppo che hanno rilevato totalmente la grotta negli anni 1970/1980 non erano assolutamente attrezzati come lo siamo noi adesso. Convinti di questo, con lavoro certosino, disostruiamo con le moderne tecniche ed attrezzature ogni fessura, frana, piccolo buco nei vari rami che formano la cavità e che possono ostacolare il proseguimento.

Con nuove tecniche di risalita in artificiale, un tempo totalmente sconosciute o praticate, con metodi più artigianali e arcaici, risaliamo i camini più evidenti e promettenti sperando di trovare qualche nuovo Eldorado. E’ in questi ambienti che ci muoviamo inghiottiti dalle tenebre, strisciando sul fondo di meandri, avanzando lentamente alla fievole luce delle lampade ad acetilene in un viaggio dantesco, alla ricerca di nuove prosecuzioni. Molti ci chiedono “ma chi ve lo fa fare? Il sole fuori è così bello”. Innanzitutto è molto più di un semplice sport, è un qualcosa che senti nel cuore e nelle viscere. A livello fisico è un’attività che richiede, oltre all'abilità, anche una sorta di vocazione per la terra, per il buio, per la sofferenza di sostare in luoghi chiusi, bui, stretti e umidi. Lo spirito che ci muove, il coinvolgimento emotivo sono antichi, gli stessi dei primi esploratori. Sarebbe presuntuoso cercare di definire i connotati sportivi e ancor più quelli emozionali: tradurre in semplici e codificate parole l’attività speleologica sarebbe riduttivo. Saper vincere questi disagi estremi accresce, come spesso accade, l’autostima in se stessi. Dopo, quando non ci si fa più caso, ci si sente più forti.

Dal 1993 ad oggi siamo andati alla Doviza dodici volte. La fortuna purtroppo non è stata dalla nostra parte ed i proseguimenti, i nuovi ambienti, pur se rilevati, non sono reputati all’altezza delle nostre ambizioni. In queste dodici uscite, tre sono state fatte nell’ambito dei corsi di speleologia, essendo la grotta in questione ottima ai fini speleo-didattici. Abbiamo rifatto il rilievo di una parte del ramo superiore perchè c’è sorto qualche dubbio sulla correttezza di quello esistente, eseguito dal nostro stesso Gruppo anni prima. Comunque sia non ci demoralizziamo anche perché, come recita un famoso detto, quando si prova un'autentica passione per qualcosa, ci si rende conto, con sgomento, di quanto sia poco diffuso, apprezzato o a volte solo conosciuto dagli altri quell’universo che a noi sembra esclusivo.

Fig. 13 -Il rilievo della grotta.

Altopiano del Canin Uno tra i lavori più impegnativi che ha interessato il nostro Gruppo

Speleologico in questi cinquant’anni di vita, è stata sicuramente l’attività esplorativa sul Monte Canin (fig. 14), zona calcarea molto conosciuta nell’ambiente speleologico per le numerosissime cavità che vi si trovano. Molte di queste cavità, collegandosi fra di loro, formano degli enormi complessi con sviluppi chilometrici e con profondità abissali (vedi ad esempio il complesso del Foran del Muss con quasi 10 km di sviluppo oppure quello del Col delle Erbe con più di 13 km e con profondità che supera i 900 m). Il primo approccio con questa zona si ebbe nel 1983. In tale data, infatti, nel corso di un incontro con alcuni Gruppi Speleologici della provincia di Gorizia, della Slovenia (ex Jugoslavia) e della Carinzia (Austria) fu organizzata una spedizione congiunta in una cavità del Monte Canin. In un primo momento fu scelto l’Abisso Gortani (-935 m), scartato in seguito per non interferire con le manovre del Soccorso Speleologico che dovevano compiersi nello stesso periodo. Si optò allora per l’Abisso “E. Comici” (-774 m). Qui la profondità massima raggiunta fu di circa 400 m Non si riuscì a raggiungere il fondo in quanto la disponibilità, e quindi il supporto tecnico, della maggior parte delle persone che fin dall’inizio avevano aderito all’iniziativa, venne a mancare. Nonostante tutto, chi ne trasse le maggiori soddisfazioni furono soprattutto quei giovani che, visto già dall’inizio il fallimento dell’iniziativa, proseguirono comunque l’esplorazione fin dove le loro forze lo consentirono.

Passarono gli anni e nel 1994 si decise di portare a termine ciò che undici anni prima era fallito. Ironia della sorte la spedizione fallì per gli stessi motivi della precedente.

Nel 1995 il nostro gruppo e quello del G.T.S., con la collaborazione del G.S. Bertarelli, ritornarono al Comici per ritentare l’impresa. Che fosse la volta buona? Lo fu. In più fasi, della durata di circa venti ore ciascuna, gli speleologi riarmarono la cavità fino al fondo del Ramo dei Fossili (-774 m) ed eseguirono un nuovo rilievo che portò in seguito ad un notevole accorciamento della profondità. La cavità, infatti, passò da –774 m a -664 m

Fu con l’anno successivo (1996) che il nostro Gruppo iniziò a lavorare autonomamente: perlustrando infatti la zona sottostante il Pic di Carnizza su una piana detritica a quota 2100 m s.l.m., furono individuate e rilevate quattro nuove cavità siglate con le lettere PC. Da subito però esse si presentarono molto pericolose a causa della grossa quantità di detriti trasportati dall’esterno. La profondità massima raggiunta fu di 64 m nella Grotta del Ffoz, seguita dalla Grotta del Tubo (-29 m), dalla Grotta della Pendola (-26 m) e dalla “Grotta dello Stivale” (-12 m). Dopo questi quattro ritrovamenti si decise di cambiare zona intensificando tutte le forze nella zona del Foran del Muss, dove ogni anno è allestito anche un campo base.

Nello stesso periodo alcuni componenti del nostro Gruppo, aggregandosi ad una squadra formata da G. Benedetti (G.T.S.), M. Dorigo (Sacile) e G. Zamparo (Cividale) esplorarono la grotta Dobra Picka scoperta già alla fine

del 1995 dallo stesso Dorigo e Zamparo. Furono trovate enormi gallerie freatiche lunghe centinaia di metri comunicanti con l’Abisso E. Comici e il Mornig per mezzo di un pozzo profondo una trentina di metri. Le ricerche di nuove cavità proseguivano anche nel 1997 nella zona del Foran del Muss.

Dei due ritrovamenti effettuati, il più importante era la Grotta dei Capelli (fig. 15), apparsa subito interessante a causa della gran quantità d’aria che fuoriusciva dall’imboccatura.

Le esplorazioni s’interrompevano alla profondità di 76 m perché una strettoia, all’interno della quale circolava molta aria, impediva il proseguimento.

Il prossimo obiettivo da raggiungere a breve termine sarà sicuramente quello di superare l’ostacolo e completare i rilevamenti. Continuare questo lungo e impervio cammino d’esplorazioni in un mondo sotterraneo sempre più abissale, sarà invece l’obiettivo che a lungo termine impegnerà il Gruppo Amici del Fante.

Fig.14 -Altopiano del Monte Canin.

Fig. 15 -Rilievo della Grotta dei Capelli.

LA PALEONTOLOGIA

Duna Moratto, Giuseppe Pacor e Maurizio Tentor.

Fig. 16 -La Rocca di Monfalcone, sede dell’esposizione permanente del Museo.

Il Museo Paleontologico della Rocca di Monfalcone nacque in seno al Gruppo Speleologico Monfalconese A.d.F. per volontà di alcuni soci, i quali, studiando le grotte e i territori circostanti, raccolsero reperti fossili quale documentazione per la datazione geologica delle rocce.

Accortisi, con il passare degli anni, che il materiale raccolto era divenuto numericamente consistente, nascque l'idea di creare una piccola mostra permanente per esporre al pubblico i reperti.

L'allestimento della mostra iniziò nel 1968 all'interno della Rocca, una piccola fortezza posta sulla sommità del colle che domina la città di Monfalcone (fig. 16). L'Amministrazione Comunale cittadina ci concesse ben volentieri l'uso di questa fortezza, sino ad allora abbandonata, anche per valorizzarla, poichè si tratta di un edificio di un certo valore storico, costruito nel ’500 su preesistenti insediamenti forse risalenti fino al 490 d.C.. L'inaugurazione avvenne nel 1970. L’esposizione si articola in nove vetrine progettate ed allestite dai soci durante le ore libere dai rispettivi impegni di lavoro.

Il successo fu immediato, sia tra i cittadini adulti sia fra le scuole, le quali richiesero con sempre maggiore frequenza di fruire di visite guidate.

Questo successo, convogliò nel Gruppo Speleologico ulteriori esperti in Paleontologia e Geologia e si potè così rafforzare la sezione di soci dediti principalmente alla Paleontologia, intesa come attività di studio e di ricerca. Nel

1970 e parzialmente nel 1971 il Museo venne chiuso una prima volta, e nel 1986 una seconda per rinnovare le vetrine adattandole ai nuovi criteri espositivi, elaborati e realizzati sempre unicamente dai soci del Gruppo, dopo attente osservazioni e confronti con analoghe esperienze espositive di moderni musei nazionali ed esteri. L’inaugurazione del nuovo allestimento avvenne nel novembre 1987 (fig. 17).

Fig. 17 -Distribuzione delle presenze dei visitatori del Museo dal 1968 al 24 aprile 1998. I numeri si riferiscono alle firme presenti nel registro dei vis itatori .Abbiamo accertato che almeno il 30% delle persone in visita non appone la propria firma. Il contenuto dell’esposizione della Rocca L'allestimento attuale si articola in 19 vetrine espositive (fig. 18) di metri 1,70 x 1,20 da visitare secondo una sequenza logica e cronologica, in quanto, gli argomenti illustrati iniziano da un primo semplice approccio alla Paleontologia e continuano con l'approfondimento della materia, permettendo al visitatore la chiara comprensione del contenuto.

Passiamo ora ad una breve descrizione di ciascuna vetrina: Vetrina 1 - Costituisce il primo "morbido" impatto con il mondo dei fossili e risponde in modo chiaro alle prime classiche domande che ognuno si pone quando per la prima volta vede un fossile: CHE COS’È? COME SI È FORMATO? DA QUALE ERA PROVIENE? Vetrina 2 - Contiene illustrazioni e spiegazioni sulla struttura della crosta terrestre, sulla tettonica a zolle, e sulla relativa posizione dei continenti nelle varie ere geologiche. Sono inoltre esposti campioni di rocce ignee, metamorfiche e sedimentarie.

Fig. 18 -Una delle vetrine espositive del Museo.

Vetrina 3 – Riguarda i movimenti orogenetici, il sollevamento dei fondali marini, la formazione delle catene montuose e la presenza dei fossili in esse; contiene inoltre la ricostruzione delle fasi di sedimentazione e litificazione delle rocce inclusi i vari stadi dei processi di fossilizzazione. Vetrina 4 - Spiega gli scopi della Paleontologia: la datazione delle rocce, l'identificazione di flore e faune del passato, la comprensione della loro evoluzione, la ricostruzione di ambienti e climi del passato. Vetrina 5 – Viene considerata la Paleoecologia con due ricostruzioni illustranti gli ambienti di sedimentazione terrigena e chimico-organogena, con inseriti, in ognuno dei due ambienti rappresentati i relativi fossili caratteristici e la nicchia ecologica occupata dagli organismi corrispondenti. Vetrina 6 – Contiene la carta geologica della regione Friuli Venezia-Giulia, con brevi commenti sulle località fossilifere più importanti e con i fossili più comuni rinvenuti in queste esse. Vetrine 7-19 - Queste vetrine contengono fossili di varie zone del Friuli Venezia-Giulia e delle regioni contermini e sono ordinate in senso cronologico iniziando dal periodo Carbonifero e arrivando sino al Pliocene (iniziano quindi con fossili che hanno circa 300 milioni d'anni fino a concludere con quelli più recenti, di circa 3 milioni di anni). Ogni vetrina contiene: il nome convenzionale del sito rappresentato, una carta geologica con la sua localizzazione, la sua collocazione cronostratigrafica e i fossili più significativi.

Le attività del Museo

Le 19 vetrine allestite nella Rocca di Monfalcone con 345 reperti fossili rappresentano solo la parte espositiva permanente del Museo.

Fig. 19 -Vista parziale del laboratorio per lo studio delle rocce.

L’apertura è limitata ai giorni festivi, con orari diversificati nel periodo estivo (10-12/16-19) e invernale (10-12/14-17). Nei mesi di luglio e agosto però, in sintonia con le esigenze turistiche, il Museo è aperto secondo le indicazioni suggerite dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Monfalcone.

Per tutta la durata dell'anno scolastico è sempre possibile prenotare visite guidate nei giorni infrasettimanali.

Il personale del Museo si occupa, inoltre, di tutta l'attività scientifica e della conservazione dei fossili non esposti nella Rocca (circa 22.000 reperti provenienti da 117 depositi fossiliferi). I due laboratori del Museo sono modernamente attrezzati con macchinari e strumentazioni per il taglio delle rocce (fig. 19) e per la preparazione dei fossili e delle sezioni sottili per l'osservazione microscopica.

La collezione di sezioni sottili, che riguardano rocce affioranti principalmente nell'Isontino e in Istria (oltre 2.500), è una delle più cospicue esistenti nella nostra Regione.

Prospettive future

L'obiettivo principale che ci prefiggiamo è di trasformare il Museo, attualmente privato, in Museo Civico. L'Amministrazione Comunale di Monfalcone, dopo aver accettato e fatto proprio questa nostra proposta, ha intrapreso l'iter burocratico per l’istituzione del Museo Civico. Un secondo obiettivo è l'ampliamento dello spazio espositivo destinato al pubblico; probabilmente ciò avverrà in sede diversa dalla Rocca, che, per la sua struttura architettonica, mal si presta a progetti d'ampliamento. Il terzo obiettivo ma primo in ordine di priorità è di aumentare il numero di soci qualificati, per incrementare l’attività di studio e di ricerca. Abbiamo aderito anche all'Associazione Nazionale dei Musei Scientifici, alla Società Paleontologica Italiana, all'Associazione dei Musei d'Alpe Adria, alla Società Paleontologica Europea (EPA), collegamenti fondamentali per ogni istituzione museale che voglia mantenersi viva, aggiornata e capace di offrire sempre risposte attuali alle esigenze culturali della nostra società. Recupero reperti paleontologici

(i numeri fra parentesi si riferiscono all'anno)

provincia di GORIZIA

ARCHI DI MONFALCONE (81), CARSO MONFALCONESE (IN CORSO), CASE BONETTI (83), CAVA DI MEDEA (67/82), CAVA ROMANA (91), DEVETACHI (78), MARCOTTINI (68/72/74), M.TE COSIC (79), POLAZZO (73/80/81), RUSSIZ (62/94/96/97)

provincia di UDINE BORGO VIGANT (96), CARBONERE (75), CASERA FOR (71), CASERA RAMAZ (76), CASERA VALBERTAD (76/81), CAVE DEL PREDIL (81), CORDIN GRANDE (83), CRETA DI AIP (73/83), FORCA PIZZUL (83), FORNI DI SOPRA (78), FORNI DI SOTTO (78), LIGOSULLO (79), M.TE AMARIANA (83), M.TE BRUCA (80), M.TE CANIN (95), M.TE COCCO (80), M.TE CARNIZZA (71/82), M.TE CORONA (71), M.TE LODIN (83), M.TE ZERMULA (83), NOAX (64/72), PAULARO (79), PASSO VOLAIA (74/80), PASSO CASON DI LANZA /2 (83) PIANI DI LANZA (76/77/83), PREONE (80/83), RIO BARBARO (75/78), RIO BOMBASO (79), RIO DAS BARBACIS (76/81), RIO CLINCHEN (81), RIO CORDIN (79/82), RIO MALINFIER (74/76), RIO PRASNIG (81/83/97), SELLA DELLE CAVE (81), SELLA PRASNIG (82/83), SELLA SOMDOGNA (80), STUA DI RAMAZ (83), TORRENTE MALINGHER (77/81), TORRENTE PONTEBBANA (69/78/79), VALLONE DI RIO BIANCO (82), VERNASSO (68/69/71/72/75), VILLA SANTINA (83), SUTRIO (63), VILLANOVA GROTTE (81)

provincia di TRIESTE

CARSO TRIESTINO (72), CAVA RECADIL (74), CAVA DI SISTIANA (70), CEROGLIE (82), MALCHINA /GROTTA (83), MALCHINA II (73/75), RUPINPICCOLO (71/76), SAMATORZA (77), SLIVIA (70/71), VISOGLIANO (83)

provincia di PORDENONE CASTELNUOVO (64/69), M.TE CIAURLEC (97), MEDUNO (65)

provincia di TREVISO CORNUDA (70/73), POSSAGNO (69)

provincia di VARESE VIGGIÙ (71)

provincia di VERONA AVESA (63), BOLCA (64), BOSCOCHIESANUOVA (68), CAMPOSILVANO (68/78), FERRARA DI M.TE BALDO (64/78), GARZON (67), SPILECCO (64), VELO (80)

provincia di VICENZA ALBANELLO (68), ALTAVILLA (66), ARZIGNANO (68), ASIAGO (68/ 69/ 70/73/81), BARBARANO (65), CASE DI MALO (64), CASTELGOMBERTO (72), CAVA LOVARA (64), GAMBUIANO (64), GRANCONA (64), M.TE BERTIAGA (65/74), M.TE S. LORENZO (63), MONTEPULCO (65), MONTEVERLALDO (73), MONTEVIALE (65), NOALE (72), PRIABONA (69), RECOARO (72), RONCÀ (65/72), S.URBANO (72), SOSSANO (62), SPAGNAGO (67), SPESSA DI LONIGO (62), SS TRINITÀ (82), VO' DI BRENDOLA (62)

provincia di MODENA APPENNINO MODENESE (72)

provincia di CAGLIARI GONI

SLOVENIA COMENO (72), PORTOROSE (69/76)

CROAZIA CASTELVERDE (82), GHERDOSELO (67), GRACISCE (70), PINGUENTE (70), PISINO (74), ROZZO (82), VALLE (92/93)

Dal 1983 parecchi soci del Gruppo hanno partecipato a scavi paleontologici nel Triassico della Lombardia organizzati dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Milano. Questa attività ha permesso di apprendere ed affinare le tecniche di scavo e di acquisire la preparazione necessaria per affrontare uno scavo paleontologico. Questa preparazione è stata messa a frutto e sviluppata anche negli scavi effettuati nella nostra regione.

Scavi autorizzati Prov. GORIZIA:

-MARCOTTINI (1991/1992) - Partecipazione allo scavo paleontologico organizzato dal Museo di Storia Naturale di Trieste. POLAZZO (1990/1991/1992/1993) - Partecipazione allo scavo sotto la direzione dell’Istituto di Geologia e Paleontologia, Università di Trieste e (1996/1997) su concessione ministeriale diretta.

Prov. TRIESTE: -ZOLLA (1991/1992) - Partecipazione allo scavo paleontologico organizzato dal Museo di Storia Naturale di Trieste. -TREBICIANO (1990) e (1995) - Partecipazione allo scavo paleontologico organizzato dall'Istituto di Geologia e Paleontologia dell'Università di Trieste e dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Milano.

Prov. UDINE:

-M.TE ROTHSTEIN (1993) - Scavo su concessione ministeriale diretta. Prov. VARESE:

-CA’DEL FRATE (1996) - Partecipazione allo scavo paleontologico in un sito Triassico, organizzato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Milano.

Prov. BERGAMO:

-VAL BREMBANA (1993) - Partecipazione allo scavo paleontologico in un sito Triassico, organizzato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Milano.

ISTRIA (1995/1996) Campagna di ricerca paleontologica effettuata con il contributo economico della The Dinosaur Society per lo studio delle impronte di dinosauro del Cretaceo.

TRANSILVANIA (1997) Partecipazione ad una spedizione paleontologica internazionale alla ricerca degli ultimi dinosauri.

Il giacimento di Polazzo Fabio M. Dalla Vecchia e Davide Rigo Introduzione

Negli anni ‘90 la principale attività di ricerca paleontologica in campagna del G.S.M. A.d.F. si è svolta nel Carso monfalconese in località Polazzo (Redipuglia, Gorizia). I dintorni di Redipuglia erano noti da tempo come fonte di pesci fossili (STACHE, 1889; D’ERASMO, 1952) ma fu la posa delle tubature dell’oleodotto Transalpino, nella prima metà degli anni ‘70, a dimostrare la ricchezza paleontologica dei dintorni di Polazzo.

Fig. 20 -Visione dell’area di scavo 1990/94 (sito A).

Le prime campagne di scavo autorizzate furono effettuate negli anni 1990-93 sotto la direzione del prof. Nevio Pugliese dell’allora Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università di Trieste. Esse portarono al recupero di circa 750 reperti - in deposito presso il Museo Paleontologico Cittadino - nel sito A (fig. 20), posto ad ENE dell’abitato di Polazzo.

Nell’agosto 1993 venne effettuata nel sito in esame una tappa del simposio internazionale “Mesozoic fishes: systematics and paleoecology” e in quell’occasione si ribadì la sua importanza. Si tratta infatti di un raro “giacimento per conservazione” o Lagerstätte, caratterizzato dalla perfetta fossilizzazione di pesci ed altri organismi.

Negli anni 1996-97 gli scavi, naturalmente effettuati previa concessione ministeriale, sono proseguiti nel sito B (fig. 21), posto ad est dell’abitato, sotto la

direzione di uno degli scriventi (F.M. Dalla Vecchia). Ai lavori hanno partecipato i soci del Gruppo Speleologico A.d.F. e due rappresentanti dell'Università di Milano: il prof. Andrea Tintori e la dott.ssa Cristina Lombardo.

Aspetti sedimentologici e stratigrafia: Il sito B consiste in un limitato affioramento di calcari scuri, laminati, con

giacitura approssimativamente 290/24°.

Fig. 21 -Lo scavo paleontologico di Polazzo 1996/97 (sito B). La sezione stratigrafica interessa un ottantina di centimetri circa ed è stata divisa

in cinque intervalli (A-E). L’intervallo A è composto da quattro parti e l’intervallo B da sei. Nell’intervallo C, che è massiccio, è stata separata una parte superiore (U) mentre D è stato diviso in tre livelli ed E è stato interessato dallo scavo solo nella parte superiore (fig. 21). Dal punto di vista litologico si tratta principalmente di calcari, localmente laminati anche molto fittamente (le lamine generalmente presentano spessori submillimetrici) con frequenti ondulazioni, legate probabilmente a fenomeni di carico o microslumpings.

La granulometria, molto fine, è tale da permettere, in alcuni casi, la perfetta conservazione dei dettagli negli esemplari fossili. Il colore dei litotipi è solitamente chiaro, fra il grigio, il nocciola ed il verdastro, ma si notano locali colorazioni rossastre a testimonianza di fenomeni di ossidazione, come anche tinte più scure, legate alla maggiore presenza di sostanza organica.

Fig. 22 -Pesce del tipo Coelodus sp. proveniente dal sito A. La sezione oggetto di scavo si trova nell'unità litostratigrafica denominata da

MARTINIS (1962) "Calcari di M.te S. Michele". Secondo TENTOR, TUNIS e VENTURINI (1994), che usano le unità litostratigrafiche “storiche”, definite prima del 1962 e di utilizzo più “pratico”, lo scavo interessa i “Calcari di Aurisina” noti anche come “Calcari a rudiste” (Turoniano-Senoniano inferiore) i quali sono compresi fra la Formazione di Monrupino (Cenomaniano), inferiormente, e il Gruppo Liburnico ("Strati di Vreme" del Maastrichtiano e "Strati di Cosina" del Paleocene inferiore) superiormente. Fossili Da una prima analisi delle sezioni sottili, la precisa posizione biostratigrafica e cronostratigrafica dell'affioramento sembra attribuibile al Santoniano (Cretaceo superiore, circa 85 milioni di anni fa), datazione resa plausibile dal fatto che nel Carso Isontino questo piano rappresenta la maggior parte dello spessore del Senoniano (S.Venturini, com. pers.).

I fossili che si rinvengono nei siti A e B di Polazzo sono soprattutto pesci. I loro resti scheletrici sono talvolta disarticolati o frammentari ma in alcuni casi sono perfettamente integri e mostrano tutti i dettagli anatomici. Sono presenti pesci abitatori delle scogliere, come i picnodonti (Coelodus, fig. 22), predatori dal corpo massiccio (Enchodus e Parachanos) o allungato come le odierne aguglie (Rhynchodercetis) e bericiformi che ricordano i pesci persico attuali, ma la maggioranza dei reperti è costituita da piccoli pesci di 3-4 cm di lunghezza (fig.

23). Di notevole importanza è un esemplare incompleto di quella che potrebbe essere la più antica anguilla rinvenuta in Italia.

Fig. 23 -Piccolo teleosteo proveniente dal sito B. I resti di rettili sono costituiti da ossa e placche del carapace di cheloni

(tartarughe) e da un paio di denti di coccodrillo. Gli invertebrati sono particolarmente rari: alcuni piccoli gamberi e qualche resto frammentario di rudista.

Ben conservati sono alcuni esemplari riferibili forse ad alghe brune; i vegetali terrestri sono rappresentati da conifere (cfr. Sequoia), possibili Aracauriaceae e forse da dicotiledoni.

L'associazione faunistica ritrovata nel sito B pare significativamente differente da quella proveniente dal sito scavato fra il 1990 ed il 1993 (sito A).

Ad una prima analisi l'ittiofauna vede una netta prevalenza numerica di Rhynchodercetis sp., del quale sono stati ritrovati esemplari più grandi di quelli rinvenuti nel sito A. E’ stata spesso osservata una curvatura accentuata, fino a diventare "circolare", negli esemplari “embrionali” di questo pesce. Vi sono picnodonti che sembrano riferibili a forme differenti da quelle rilevate in precedenza. Fra i teleostei di piccole dimensioni compaiono taxa non presenti nel sito scavato precedentemente (fig. 23) E’ stato inoltre rinvenuto un dente di rettile in ottimo stato di conservazione, attualmente oggetto di studio da parte di F.M. Dalla Vecchia.

Prospettive: L’associazione fossile di Polazzo è particolare. Essa è costituita da organismi

che raramente si fossilizzano perchè vengono distrutti subito dall’attacco di predatori e dalla putrefazione. La continuazione degli scavi potrà permettere il rinvenimento di organismi che non solo sono rari per motivi di conservazione ma che erano probabilmente poco rappresentati anche come numero di individui morti. Si potrebbero rinvenire, quindi rettili rari (pterosauri, dinosauri, etc.) o uccelli.

Date la fine granulometria della roccia, le sue condizioni sedimentologiche e lo stato di conservazione dei fossili ritrovati, ci si può aspettare che questi eventuali rari vertebrati siano conservati nei minimi dettagli e ci permettano osservazioni di enorme interesse scientifico (copertura dermica, piumaggio, parti molli, ecc.).

Fig. 24 -Colonnina stratigrafica del sito B.

Bibliografia D'Erasmo G., (1952) Nuovi ittioliti cretacei del Carso Triestino. Atti Mus. Civ. St. Nat. Trieste, 18 (4):81-122, Trieste. Martinis B. (1962) Ricerche geologiche e paleontolo-giche sulla regione compresa fra il T. Judrio e il F. Timavo. Riv. It. Paleont. Strat., Mem., 8:1-200 Milano. STACHE G., (1889) Die liburnische Stufe und deren Grenz-Horizonte. Erste Abteilung. Abh. K. K. Geol. Reich., 13:1-70 Berlino. TENTOR M., TUNIS G., VENTURINI S., (1994) Schema stratigrafico e tettonico del Carso Isontino. Natura Nascosta, 9:1-32, Monfalcone.

I dinosauri Fabio M. Dalla Vecchia

Fig. 24 -Scheletro di Brachiosaurus dinosauro sauropode simile a quelli che vivevano in Istria nel Cretaceo.

Questa linea di ricerca è iniziata nel 1993 quando ci si è resi conto dell'importanza dei resti ossei scoperti dal socio Dario Boscarolli sui fondali di Porto Colonne (Comune di Valle/Bale) nell'Istria sudoccidentale. Dario aveva effettuato il primo rinvenimento già nel 1983 e aveva subito capito di aver scoperto dei reperti ossei fossili. Li aveva quindi portati nella nostra sede a Monfalcone per sapere a che animali preistorici appartenessero. Inizialmente le ossa non avevano destato molto interesse, tuttavia quando le vidi per la prima volta - nel tardo inverno del 1993 - era già in corso di pubblicazione un primo preliminare articolo su di esse e sulle rocce che le contenevano (BOSCAROLLI et al., 1993). Compresi immediatamente la grande novità rappresentata da quei reperti che, per quanto riguarda i pochi resti sufficientemente completi, identificai presto come appartenenti a dinosauri sauropodi (fig. 24). La pubblicazione (Natura Nascosta n. 7) venne presentata a Monfalcone con la partecipazione dei rappresentanti del Geološki Zavod (Servizio Geologico o Istituto di Geologia) di Zagabria, Ivo Velic

Fig. 25 -Le riprese della Televisione Croata a Valle. A destra rispetto alla telecamera c'è Marko Sparica, a sinistra Fabio M. Dalla Vecchia, al centro Giorgio Tunis.

e Igor Vlahovic. Si presero quindi accordi con questo Istituto per lo studio del sito e dei reperti. Questi ultimi sarebbero rimasti in deposito presso la sede a Monfalcone per la loro preparazione nei nostri attrezzati laboratori e il successivo studio scientifico. Preparazione e descrizione furono intrapresi immediatamente da parte dello scrivente. Contemporaneamente Giorgio Tunis e Sandro Venturini studiavano le caratteristiche sedimentologiche e biostratigrafiche del sito mediante le sezioni sottili realizzate nell'apposito laboratorio da Maurizio Tentor. La presentazione ufficiale a livello nazionale delle ossa venne effettuata dallo scrivente e da Paolo Lenardon nell'aprile 1993, con una conferenza stampa tenutasi a Roma presso il Museo Pigorini in occasione della mostra sui dinosauri della Cina.

Nell'autunno Giorgio Tunis ed io fummo invitati nella capitale croata come scienziati stranieri specialisti della materia, ospiti d'onore in due puntate di una trasmissione sui dinosauri realizzate (in diretta) dalla televisione di Stato. Nella ex

Fig. 26 -La restituzione delle ossa di dinosauro ai rappresentanti del comune di Bale/Valle (Istria). Iugoslavia si era in piena guerra civile e la periferia meridionale di Zagabria era stata colpita da missili la settimana prima del mio arrivo. L'albergo era pieno di profughi provenienti da Vukovar e i geologi croati tenevano pistole e proiettili nei cassetti delle scrivanie. Giorgio, Dario, Alceo Tarlao ed io eravamo stati a Valle con i geologi croati e la televisione per le riprese (fig. 25). In quell'occasione erano state raccolte alcune ossa sul fondale, reperti che Marko Šparica, leader dei geologi croati, ci aveva consegnato per la preparazione e lo studio. Avevo portato la parte distale condilare di un grande femore e una vertebra caudale, completamente ripulita dalla matrice rocciosa, in studio per la trasmissione televisiva. Questi reperti furono lasciati, su richiesta di M. Šparica, a Zagabria per una esposizione temporanea e sono tuttora là. Intanto era uscito il film Jurassic Park e l'interesse per i dinosauri era salito alle stelle, con i pro e i contro che questo comporta. Un paio di reperti ossei furono portati anche a Pordenone alla presentazione di un libro di Piero Angela sui dinosauri e mostrati, da Mila Erbisti e dallo scrivente, al noto presentatore televisivo.

Per lo studio delle ossa di sauropode ho preso contatti con i maggiori specialisti del mondo, per esempio J. McIntosh, B. Curtice, J. Bonaparte e P. Upchurch.

Ho inoltre visitato le splendide collezioni del Carnegie Museum di Pittsburgh e dell'American Museum of Natural History di New York, al fine di identificare i reperti ossei e completare la loro descrizione.

Su richiesta delle autorità comunali di Valle la maggior parte dei reperti (circa 200) sono stati ufficialmente consegnati a Livio Mottica nell'aprile 1997 per essere esposti in un apposito locale in Valle (fig. 26).

Ho pubblicato alcuni lavori preliminari sulle ossa di dinosauro istriane: un articolo nei Quaderni de Le Scienze (1994), in un numero speciale di GAIA - la rivista scientifica del Museo Nazionale di Storia Naturale del Portogallo - dedicato ai sauropodi (1994) e, con Alceo Tarlao, negli atti del 1° Congresso dei Geologi Croati (1995). Per quanto riguarda la stratigrafia e la sedimentologia, il contributo più significativo è TUNIS et al. (1995).

Fig. 27 -Due vertebre cervicali di un piccolo sauropode: quella posteriore è quasi completa. Per quanto riguarda le comunicazioni a meetings scientifici, Giorgio TUNIS ha

presentato ufficialmente i reperti al XXX Congresso Geologico Internazionale in Cina nel 1995 e io al 1° Congresso dei Geologi Croati (1995) e al Simposio Internazionale "Mesozoic Vertebrate faunas of Central Europe" (Deva, 22-24 agosto 1996).

Il sito fossilifero di Valle è costituito da calcari attribuibili all'Hauteriviano superiore-Barremiano inferiore (Cretaceo inferiore), attorno ai 124 milioni di anni fa secondo la Geological Time Scale della GSA (1983), per la presenza nella sezione stratigrafica del foraminifero Campanellula capuensis DE CASTRO. Le ossa sono per lo più conservate in livelli sottilmente laminati coperti da un rudstone oncolitico depositati probabilmente in un ambiente lacustre (TUNIS et al., 1994).

Le ossa, recuperate per la stragrande maggioranza in apnea da Dario Boscarolli tra la linea di bassa marea e i 12 m di profondità, sono per lo più estremamente frammentarie. Sono testimoniate vertebre cervicali (fig 27), dorsali e caudali, emapofisi, costole, frammenti di diafisi di ossa lunghe, parte di un femore, scapole, parte di un ileo, ecc. Sono riferibili a dinosauri sauropodi, probabilmente

Fig. 28 -Il sito di Cervera (Punta del Dente), scoperto da Alceo Tarlao (nella foto). titanosauriformi, le vertebre cervicali, le dorsali, quasi tutte le caudali, le presunte coste cervicali, il femore e altre parti di ossa lunghe. Sono presenti individui di dimensioni molto diversi, da piccoli a decisamente grandi. Il giacimento di Valle è probabilmente il più ricco deposito di ossa di sauropode di tutta l’Europa meridionale e uno dei più interessanti del Mondo per il Cretaceo inferiore.

Insieme allo studio delle ossa si è sviluppato, quello sulle orme di dinosauro, grazie al fondamentale contributo del socio Alceo Tarlao. Alceo, insieme al suo amico Giorgio Rimoli, ha ricercato sistematicamente per anni siti con impronte di dinosauro lungo la costa istriana, con notevole successo: cinque nuovi siti di età albiana (Cretaceo inferiore) e cenomaniana (Cretaceo superiore).

Nel maggio 1995, dopo una mia richiesta formale, la The Dinosaur Society - società americana no profit per lo studio dei dinosauri - ci accordava ufficialmente un finanziamento per il progetto di ricerca "Study of the Cretaceous dinosaur footprints of Istria (Croatia)". Questo ci permise di studiare, mappare e fare il calco delle impronte di dinosauro presenti nei siti trovati da Alceo lungo la costa

Fig. 29 -Il sito di Pljisevac (Kamnik) dove fummo arrestati nell'aprile 1995.

istriana (fig. 28) e in quelli delle isole di Brioni e di Fenoliga, Naturalmente lo studio si è svolto in accordo con l'Istituto di Geologia di Zagabria e, per quanto riguarda Brioni, con la direzione del Parco Nazionale che si trova sull'isola. Nonostante questo però abbiamo avuto qualche sorpresa.

Nell'aprile 1995 mi recai sull'isola Maggiore di Brioni con Luisa Posocco, che seguivo nella sua tesi di laurea presso il Dipartimento di Geologia, Paleontologia e Geofisica dell'Università di Padova, e Cristiano, cittadino croato di nazionalità italiana, maturando presso il liceo italiano di Pola con una ricerca sui dinosauri. La data della visita era stata concordata col vicedirettore del Parco, che era informato sullo scopo della visita, naturalmente. Il primo giorno visitammo e studiammo il sito di Ploce, nella costa sudorientale dell'isola, senza alcun problema: fummo persino accompagnati in macchina sul luogo dal guardacaccia del Parco. Il giorno successivo arrivò Cristiano e si doveva visitare il nuovo sito di Pljisevac (Kamnik), lungo la costa sudoccidentale dell'isola. Questa decisione era stata notificata al vicedirettore del Parco il quale sembrava titubante ma non ci aveva detto nulla di preciso. Luisa aveva scoperto e sommariamente descritto il sito nel maggio dell'anno precedente. Non trovammo la disponibilità della macchina e, stanchi di aspettare un passaggio, ci incamminammo lungo la stradina asfaltata verso la meta, con venti chili di pellicola di polietilene trasparente e altro materiale nello zaino. Dopo qualche chilometro di marcia arrivammo e scoprimmo che la stradina secondaria che portava al mare, e al sito, era ora interrotta da un cancello controllato da un militare armato. L'area negli ultimi mesi era diventata evidentemente una zona militare. Cercammo di raggiungere la costa "tagliando" attraverso la fitta macchia mediterranea, per vedere se il sito si trovasse al di fuori della base militare. Raggiunto il mare, percorremmo la costa senza trovare uno

Fig. 30 -Da sinistra: Alceo Tarlao, Fabio M. Dalla Vecchia e Igor Vlahovic, sul sito di Capo Salsa/Pogledalo, con il calco di un orma di un grande teropode.

sbarramento o un cartello che indicasse la presenza dei militari, finchè giungemmo sull'ampia superficie di strato con le orme fossili.(fig. 29) Trovammo un militare che ci mostrò la via per scendere dall'alta costa fino allo strato. Era tardi e, dopo un primo sopralluogo, ci sedemmo per il pranzo al sacco. Arrivò un altro militare che ci chiese cosa facevamo lì. Rispondemmo che studiavamo le orme dei dinosauri ed eravamo in accordo con il Parco. Il militare se ne andò. Dopo poco ritornò dicendo che dovevamo andarcene perchè non potevamo restare lì. In pochi minuti arrivò un capitano che rudemente ci disse che dovevamo seguirlo: eravamo in arresto. Lo seguimmo. Non volle sentire ragioni e ci consegnò alla polizia. Non lo sapevamo naturalmente, ma in quei giorni l'esercito croato faceva le prove dell'offensiva finale contro i serbi delle Krajne (un primo tentativo avvenne poco dopo lo svolgimento dei fatti che sto raccontando, quello finale il successivo agosto). Quindi i soldati erano estremamente sospettosi e pensavano, da militari, che fossimo spie. La polizia ci interrogò separatamente per quattro ore, cosa abbastanza stressante. Luisa scoppiò a piangere maledicendo la sua tesi di laurea, Cristiano era

pallido come un morto. Un agente, di nazionalità croata ma originario di un paesino dell'Istria interna, ci traduceva in dialetto istroveneto le domande del comandante, un vero duro, almeno in apparenza. Sorsero dei problemi perchè nel passare il confine sloveno-croato i finanzieri non ci avevano dato il visto turistico che in teoria dovrebbe essere consegnato ad ogni visitatore della Repubblica Croata. Questa regola viene abitualmente elusa perchè in circa 30 volte che abbiamo passato il confine tra 1993 e 1995 la consegna della prepusnica si è verificata solo due o tre volte. Ma nel nostro caso agli occhi della polizia era chiaro che avevamo varcato il confine illegalmente e di nascosto. A peggiorare la situazione, la famiglia dove avevamo trovato alloggio non aveva segnalato, probabilmente per avere un’entrata "in nero", la nostra presenza ad una agenzia turistica, come doveva fare per legge. Agli occhi dei poliziotti la faccenda forse iniziava a puzzare di cospirazione e sicuramente pensavano ad un nostro patriottico tentativo di occupare l'Istria (e, perchè no? anche la Dalmazia!). Ci tolsero i passaporti e le carte di identità e ci diedero, in pratica, gli arresti domiciliari. Il giorno dopo fummo processati per direttissima al tribunale di Pola. Dovemmo aspettare tutta la mattinata prima che si svolgesse - separatamente per ognuno di noi - l'atto giudiziario. Ci faceva da interprete una dattilografa che conosceva l'italiano. Il giudice era piuttosto giovane e bionda. Qualcuno mi aveva visto in televisione (potenza del Grande Fratello!), inoltre avevo messo sul piatto la collaborazione con il Geološki Zavod di Zagabria e i biglietti da visita dei miei contatti in quell'istituto e alla Televisione di Stato. Questo convinse subito il giudice del fatto che non eravamo spie. Il problema successivo era convincerla che non sapevamo di entrare in zona militare, cosa non facile dato che avevamo parlato con il militare di guardia. Tuttavia, poichè la recinzione non arrivava al mare e non c'erano cartelli di avviso, fummo scagionati dall'accusa. Anche gli altri, per fortuna, sostennero questa tesi. Alla fine fummo prosciolti e dovemmo pagare solo il minimo delle spese processuali (50.000 lire a persona). Il giudice si scusò con me per lo spiacevole contrattempo. Tuttavia, nel verbale consegnatomi c'era scritto che se mi avessero beccato ancora una volta in una zona militare croata, mi avrebbero sbattuto in galera senza pietà. Esattamente un anno dopo Alceo e io ritornammo nel sito incriminato, ma in compagnia dell'amico Igor Vlahovic, sedimentologo dei carbonati del Geološki Zavod nonchè sergente dell'esercito croato, e con il permesso delle autorità militari. Con Igor finimmo il lavoro (fig. 30).

Qualche avventura mi capitò anche con Alceo. Nell'ottobre 1995, mentre cercavamo di raggiungere l'isolotto di Fenoliga con una barchetta malandata affittata sulla costa, a metà strada il motore smise di funzionare. Senza apparente motivo dato che il carburante non mancava. Mentre le correnti ci portavano alla deriva, Alceo scoprì che si era troncata di netto la vite che fissa l'elica. Neanche a farlo apposta, il mare stava diventando mosso. Guadagnammo la costa deserta a remi e lì Alceo sostituì la vite con un chiodo ruggine trovato sulla spiaggia. In questo modo ritornammo al più presto e senza danni al molo di partenza. Vi sono altre avventurose e, soprattutto, faticosissime esperienze di ricerca di orme di dinosauro vissute insieme all'intrepido Alceo. Come quando tentammo di trovare le piste segnalate (erroneamente) nella sperduta e quasi deserta isola di Unije, ma non è questa la sede per dilungarsi.

Il risultato degli studi sulle orme dei dinosauri è stato esposto dallo scrivente con l'aiuto del socio Cesare Brizio in un poster presentato al 56° Meeting della Society of Vertebrate Paleontology (New York, 1996), dallo scrivente e da Alceo Tarlao al 1° Congresso dei Geologi Croati (Abbazia, 1995), dallo scrivente al Simposio Internazionale "Mesozoic, Vertebrate Faunas of Central Europe," in Romania (Deva, 22-24 agosto, 1996) e al 1° Congresso Geoitalia, (Rimini-Bellaria), ottobre 1997) e da Giorgio Tunis al XXX Congresso Geologico internazionale in Cina (1996). I risultati degli studi sono stati mostrati al pubblico nell’esposizione temporanea “Quando i dinosauri pascolavano in Istria” allestita presso la sede di via Valentinis in occasione della VI Settimana della Cultura Scientifica (1996).

I risultati delle nostre ricerche hanno costituito il nucleo della Mostra temporanea “Le orme dei Giganti - tracce e piste di dinosauri nell’Alto Adriatico”(fig.31) aperta presso il Museo dello Stella tra il 16 agosto e il 30 novembre 1997, organizzata insieme all’associazione Anaxum e il Comune di Palazzolo dello Stella, con la collaborazione di numerosi Musei di Storia Naturale (Faenza, Rovereto, Venezia, Udine, Trieste, ecc), il Centro Studi e Ricerche

Ligabue di Venezia e il Parco delle Dolomiti Friulane. Essa è stata visitata da almeno 3500 persone, con grande afflusso di scolaresche da tutto il Friuli, la Venezia Giulia e anche dal Veneto. Tale mostra è stata richiesta da vari enti regionali ma soprattutto extraregionali a testimonianza della sua qualità e dell’interesse suscitato. E’ stata riallestita anche a Faenza (4.500 visitatori) e a Montebelluna (4.000 visitatori).

I dati degli studi delle orme istriane sono stati oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche (DALLA VECCHIA, TARLAO & TUNIS, 1993; DALLA VECCHIA, 1994a, b; 1995; 1996; 1997; DALLA VECCHIA & TARLAO, 1995; DALLA VECCHIA e VENTURINI, 1996).

Gli studi sui dinosauri hanno anche riguardato una orma scoperta dal socio

Sandro Venturini nell’estate 1994 conservata su di un blocco di calcare (età: Hauteriviano superiore - Barremiano inferiore) usato per costruire i moli di Ravenna ma proveniente da Sarone (PN) (DALLA VECCHIA & VENTURINI, 1995) e presunte orme aptiane scoperte sempre da Sandro sul M. Bernadia (UD) (VENTURINI, 1995; DALLA VECCHIA & VENTURINI, 1996)

I Soci Fabio M. Dalla Vecchia, Cesare Brizio e Davide Rigo hanno preso parte (agosto 1997) ad una spedizione paleontologica internazionale in Transilvania alla ricerca degli ultimi dinosauri (BRIZIO, 1997).

Una sottoscrizione pubblica per il sostegno delle attività di ricerca concernenti i dinosauri dell'Alto Adriatico ha permesso la raccolta di contributi che hanno portato alla pubblicazione del fascicolo "Dinosauri e altri grandi rettili non marini de1 Triassico superiore (230-208 milioni di anni)”.

In conclusione, mi sembra che difficilmente si possa dire che siamo rimasti con le mani in mano e, se si esclude la The Dinosaur Society e qualche piccolo contributo di appassionati, senza l'aiuto di nessuno.

Fig. 31 -La mostra temporanea "Le orme dei Giganti - tracce e piste di dinosauri nell'Alto Adriatico".

Pubblicazioni sui dinosauri (in ordine cronologico) 1993 - BOSCAROLLI D., LAPROCINA M., TENTOR M., TUNIS G. & VENTURINI S., Prima segnalazione di resti di dinosauro nei calcari hauteriviani di piattaforma dell'Istria meridionale (Croatia), Natura Nascosta, 1(7):1-20, Monfalcone. 1993 - DALLA VECCHIA F.M., TARLAO A. & TUNIS G., Theropod (Reptilia, dinosauria) footprints in the Albian (Lower Cretaceous) of the Quieto/Mirna river mouth (NW Istria, Croatia) and dinosaur population of the Istrian region during the Cretaceous. Mem.Sci.Geol. Padova,45:139-148, Padova. 1994a - DALLA VECCHIA F.M., I dinosauri dell’Istria. In: LIGABUE G., Il tempo dei dinosauri, Quaderni de "Le Scienze", 76:82-86, Milano. 1994b - DALLA VECCHIA F.M., Jurassic and Cretaceous Sauropod Mesozoic evidence in the Mesozoic carbonate platforms of Southern Alps and Dinarids, In: LOCKELEY M.G., FARIA dos SANTOS V., MEYER C.A. & HUNT A., Aspects of Sauropod Paleobiology, GAIA, 10(1994): 65-73, Lisbona. 1994 - TUNIS G., ŠPARICA M. & VENTURINI S., Lower Cretaceous from Bale (Istria, Croatia): stratigraphical, sedimentological and palaeoenvironmental problems, 14th Intenational Sedimentological Congress, SS 14-15, Recife. 1995 - DALLA VECCHIA F.M., TARLAO A., Dinosaur evidence in the Cretaceous of Istria (Croatia). Proceedings of the First Croatian Geological Congress- Opatija 18-21,10,1995, 1:151-154, Zagabria.

1995 - DALLA VECCHIA F.M., I dinosauri in Italia: stato delle conoscenze. Natura Nascosta, 11:29-35, Monfalcone. 1995 - DALLA VECCHIA F.M. & VENTURINI S., A theropod (Reptilia, Dinosauria) footprint on a block of Cretaceous limestone at the pier of Porto Corsini (Ravenna, Italy) Riv.Ital.Pal. Strat, 101(1):93-98, Milano. 1995 - VENTURINI S., Segnalazione di un livello marnoso a Characee con presunte impronte di dinosauro nell'Aptiano del M. Bernadia (Nimis, Udine). Natura Nascosta, 11:36, Monfalcone. 1996 - DALLA VECCHIA F.M. & VENTURINI S., Le possibili impronte di dinosauro del M. Bernadia e le potenzialità paleoicnologiche delle sezioni stratigrafiche. Natura Nascosta, 12:34-44, Monfalcone. 1996 - DALLA VECCHIA F.M., Lo studio del sito cretacico con impronte di dínosauro di Cervera/Cervar (Punta del Dente, Istria). Natura Nascosta, 13:24-33, Monfalcone. 1997a - DALLA VECCHIA F.M., Terrestrial tetrapod evidence on the Norian (Late Triassic) and Cretaceous carbonate platforms of Northern Adriatic region (Italy, Slovenia and Croatia). Proceedings of the Int. Symp. “Mesozoic Vertebrate faunas of Central Europe” Deva, 22-24th August 1996, Sargetia, ser. Sci. Nat.. XVII 177-201, Deva. 1997b - DALLA VECCHIA F.M., Dinosauri cretacei nella piattaforma carbonatica Adriatico-Dinarica. Natura Nascosta, 15:22-28, Monfalcone. 1997 - BRIZIO C., The Greath Transylvanian in expedition, una bellissima rosa con qualche spina di troppo. Natura Nascosta, 15:3-21, Monfalcone. Abstracts sui dinosauri pubblicati 1996 - DALLA VECCHIA F.M., Dinosaur tracksites in the Cretaceous of Istria (Croatia), Journ. Vert. Paleont., abstact of papers, 56th Annual Meeting Society of Vertebrate Paleontology, American Museum of Natural History, New York City, 30A. Lawrence. 1997 - DALLA VECCHIA F.M., Dinosaurs in the Cretaceous Adriatic-Dinaric carbonate platform. Geoitalia, I Forum Italiano di scienze della Terra, Rimini, 5-9 ottobre, Riassunti, 2:60-62.

Dati statistici sulle collezioni del Museo Paleontologico Vengono qui descritte in modo statistico le collezioni paleontologiche del Museo

Paleontologico Cittadino al fine di quantificare e rendere evidente l’entità del materiale proveniente dalle varie zone geografiche e dai diversi intervalli cronostratigrafici-geocronologici, nonchè la sua distribuzione secondo gruppi sistematici. Sono stati presi in considerazione solo i fossili italiani, assoggettati alla legge 1089/1939. I dati aggiornati al 1996

numeri di inventario: 10448 reperti: 21772 Nord Italia: 21641( 99%) Centro: 37 (0.2%) loc. ignote: 94 (0.4%)

Veneto: 11565 (53%) Friuli-V.G.: 10076 (46%)

Alpi/Prealpi Carniche: 4566 (21%) Collio: 1501 (6.9%) Carso: 4009 (18%)

Prov. Udine: 5293 (24%) Prov. Pordenone: 211 (1%) Prov. Gorizia: 1042 (5%) Prov. Trieste: 3530 (16%)

PALEOZOICO: 2392 (11%)

ORDOVICIANO:16 (0.7%) SILURIANO:169 (7%) DEVONIANO: 9(1.2%)

CARBONIFERO: 1789 (75%) PERMIANO: 389 (16%)

MESOZOICO: 5607 (26%)

TRIASSICO: 1608 (29%) Anisico: 897 (56%) Carnico: 492 (31%) Norico: 84 (5%)

GIURASSICO: 723 (13%)

CRETACICO: 3279 (58%)

CENOZOICO: 13668 (63%) PALEOCENE: 97 (0.7%) EOCENE:10850 (79%) OLIGOCENE: 755 (5.5%) MIOCENE: 325 (2.4%) PLIOCENE: 37 (0.3%) QUATERNARIO: 1604(12%)

VERTEBRATI: 2226 (10,2%) MAMMIFERI: 1602 (72%) RETTILI: 2 (0.09%) PESCI: 622 (28%)

PESCI

Paleozoici: 1 (0.1%) Mesozoici: 386 (62%) Cenozoici: 235 (38%)

INVERTEBRATI: 18247 (84%) Paleozoici: 932 (5%) Mesozoici: 5182 (28%) Cenozoici: 12076 (66%)

non datati: 57 (0.3%)

GRAPTOLITHINA: 1

ECHINODERMATA 1096 (6%)

Paleozoici: 3 (0.3%) Mesozoici: 111 (10%) Cenozoici: 949 (87%) non datati: 33 (3%)

ARTHROPODA: 245 (1.3%) Paleozoici: 77 (31%) Mesozoici: 128 (52%) Cenozoici: 38 (15%)

non datati: 2 (0.8%)

BIVALVIA: 4727 (26%)

Paleozoici: 133 (2.8%) Mesozoici: 1063 (22%) Cenozoici: 1219 (26%) Rudiste: 2301 (49%) non datati: 11 (0.2%)

GASTROPODA: 5734 (31%)

Paleozoici: 65 (1%) Mesozoici: 309 (5%) Cenozoici: 5360 (94%)

CEPHALOPODA: 822 (4.5%)

Paleozoici: 116 (14%) Mesozoici: 694 (84%) Cenozoici: 2 (0.2%)

non datati: 10 (1.2%)

BRACHIOPODA: 901 (5%)

Paleozoici: 456 (51%) Mesozoici: 434 (48%) Cenozoici: 11 (1.2%)

BRIOZOA: 25 (0.14%)

Paleozoici: 21 (84%) Mesozoici: 1 (4%) Cenozoici: 3 (12%)

COELENTERATA/CNIDARIA: 1858 (10.2%)

Paleozoici: 44 (2.3%) Mesozoici: 14 (0.75%) Cenozoici: 1764 (94.9%) non datati: 36 (1.9%)

PORIFERA: 35 (0.19%)

Cenozoici 35 (0.19%)

MACROFORAMINIFERI: 2620 (14.3%)

Paleozoici: 11 (0.4%) Cenozoici: 2608 (99%) non datati: 1 (0.04%)

VEGETALI: 1675 (7.7%)

Paleozoici: 1491 (89%) Mesozoici: 113 (7%) Cenozoici: 56 (3.3%) non datati: 15 (0.9%)

Reperti non determinati: 1273 (5.8%)

LA GEOLOGIA

Tentor Maurizio, Tunis Giorgio e Sandro Venturini Elenco delle sezioni sottili eseguite e conservate presso il Museo Paleontologico

Cittadino di Monfalcone

Negli ultimi otto anni il Museo Paleontologico Cittadino di Monfalcone, grazie all'attività dei soci del Gruppo Speleologico A.D.F. che lo gestiscono, ha effettuato una campionatura sistematica degli affioramenti rocciosi del Carso goriziano, monfalconese, triestino e di alcune località de l Friuli, della Slovenia e dell'Istria (Croazia). Dai campioni sono state ottenute nei laboratori del Museo le sezioni sottili che sono l'oggetto di questo paragrafo. La loro descrizione è stata effettuata principalmente dal socio Sandro Venturini (i dati sono aggiornati al 24 gennaio 1998). Abbreviazioni delle voci della tabella Ns = numero delle sezioni; Ds = numero sezioni descritte; Sigla = sigla delle sezioni; Località = località di prelievo; PoS = sigla provincia o sigla Stato; U.S. = unità litostratigrafica; Età = età dei campioni di roccia; Data = data del prelievo; Camp.= nome dei campionatori. Abbreviazione delle unità litostratigrafiche CPW = “Calcari inf. a Pseudoschwagerina”; W = Formazione di Werfen; DC = Dolomia Cassiana; MO = Formazione del Monticello; DP = Dolomia Principale; DA = Calcari del Dachstein; CC = Calcari di Cellina; MC = Calcari di Monte Cavallo; FM = Formazione di Monrupino; CA = Calcari di Aurisina; CV = Calcari di Volzana; CM = "Calcari a miliolidi"; LB = Gruppo "Liburnico"; F = Flysch; FB = Flysch di Belluno; FC = Flysch di Cormons; FG = Flysch del Grivò; CNA = "Calcari a Nummuliti e Alveoline"; PB = Puddinghe di Bier; CO = Conglomerato del Colle di Osoppo; CM = Conglomerato del Montello. Abbreviazione delle età PI = Permiano inf.; TRI = Triassico inf.; LS = Ladinico sup.; CI = Carnico inf.; NO = Norico; RE = Retico; LI = Liassico; KM = Kimmeridgiano; TIS = Titoniano sup.; C = Cretaceo; CF = Cretaceo inf.; CS = Cretaceo sup.; H = Hauteriviano; HS = Hauteriviano sup.; B = Barremiano; BI = Barremiano inf.; API = Aptiano inf.; AMS = Aptiano m./sup.; APS = Aptiano sup.; AP = Aptiano; AL = Albiano; ALI = Albiano inf.; ALS = Albiano sup.; CEI = Cenomaniano inf.; CEMS = Cenomaniano m./sup.; CES = Cenomaniano sup.; CE = Cenomaniano; T = Turoniano; TI = Turoniano inf.; TS = Turoniano sup.; SE = Senoniano; SEI = Senoniano inf.; SES = Senoniano sup.; CO = Coniaciano; SAN = Santoniano; MA

= Maastrichtiano; PA = Paleocene; PAS = Paleocene sup.; EO = Eocene; EOI = Eocene inf.; EOIM = Eocene inf./m.; LUT = Luteziano; O = Oligocene; MI = Miocene; MIS = Miocene sup.; PL = Pliocene. Abbreviazione dei campionatori B = Bertoni V.; BE = Bertolla; BS = Bensi S.; C = Ciarabellini M.; CA = Cane G.; CD = Cei D.; DV = Dalla Vecchia F.M.; F = Fornasaro L.; FA = Farabegoli R.; G = Giorgi F.; J = Protopsalti J.; K = Kravanja A.; L = Lenardon P.; LE = Lenaz D.; LM = La Macchia C.; LP = La Porta M.; LU = Lupinz A.; M = Manià G.; MI = Miliavaz S.; MO = Moratto D.; N = Noacco A.; P = Pacor G.; PI = Pian G.; PU = Pugliese N.; RA = Azzola R.; T = Tentor M.; TA = Tarlao A.; TN = Taurian L.; TO = Tonzig P.; TR = Tricarico F.; TU = Tunis G.; V = Venturini S.; Z = Zarkada S.; ZE = Zeleznik G. Altre abbreviazioní A = abisso; AFF. = affioramento; BIV. = bivio; A.CONFINE - MALCHINA = Abisso del Confine Malchina; F. = fiume; G. = grotta; liv.foss. = livello fossilifero; LAG. = lago; M.TE = monte; P. = pozzo; S. GIOV. = San Giovanni; STR. = strada; STR.ST. = strada statale; VIL.PESCAT. = Villaggio del Pescatore; W.= ovest.

Fig. 41 -Distribuzione delle sezioni sottili per aree geografiche. Abbreviazioni del grafico. - GO=Provincia di Gorizia; TS= Provincia Trieste; PN= Provincia Pordenone; PU= Puglia, VE=Veneto; SLO=Slovenia; CRO=Croazia.

elenco delle sezioni sottili

Ns Ds Sigla Località PoS U.S. Età Data Camp. 19 19 ---------- VARIE LOCALITA' - SALENTO --- VARIE C,O,MI,PL 29/09/93 TU 14 14 ---------- ALPAGO BL FB EOI 30/05/93 TU 10 10 ARU MONTE ARUPACUPA - MONFALCONE GO CC ALS 20/03/94 T 12 12 CL IAMIANO GO CC AL 22/05/94 T 12 12 G.PO P. GORIZIA - MARCOTTINI GO FM/CA CES/TI 11/09/94 MI-M 13 13 GPE P. PETEANO - M.S.MICHELE GO LB MA/PA 05/03/95 T-M 13 13 MSM MONTE S. MICHELE GO LB MA 12/02/94 TU-V 14 14 FER FERROVIA REDIPUGLIA GO FM CEMS 03/05/94 T 14 14 VER CANALONE SOPRA VERMEGLIANO GO CC AL 15/04/94 T-MO 15 15 GAB-CAV GABRIA GO LB MA 27/03/94 T 15 15 LAG VALLONE KM.6+100-LAG.DOBERDO' GO CC AL 01/05/94 T-MO 15 15 SM M.TE S. MICHELE GO LB MA 26/03/95 T 15 15 ---------- MONTE BRESTOVI GO CA T/SE 06/04/91 T 15 4 PT G. DOLINCA - S.MICHELE GO CA SEI 17/04/94 M 16 16 SSD STRADA SELZ-DOBERDO' GO CC AL 06/05/94 T 16 16 GREG G. REGINA - S. MICHELE GO CA SEI 11/09/94 T-C 17 17 ZO ZOCHET - MONFALCONE GO CC ALS 28/03/93 T 2 2 1 POL POLAZZO GO CA SE 09/10/91 T

20 20 DEB & DEBX MONTE DEBELI - MONFALCONE GO CC AL 12/12/93 T 20 20 AND G. ANDREA - IAMIANO GO CC AL 25/07/93 T-M 21 21 VH STR.S.MICHELE - S.MARTINO GO CA SE 06/03/94 T-MO

Ns Ds Sigla Località PoS U.S. Età Data Camp. 22 22 POL 89 POLAZZO GO CA SEI 01/07/89 T-PU 18 18 POL96 POLAZZO GO CA CO 09/10/96 T 28 28 POL97 POLAZZO GO CA CO 28/10/97 T 17 17 SCA CAVA A S.E.DELLO SCAVO GO CA SEI 20/10/96 T 23 23 Z da1 a 22 VALLONE-COLLE NERO GO CA SEI 05/02/93 T-LM 24 24 VA DA PALCHISCE E VERSO .SUD GO FM/CA CEMS/SEI 07/03/94 T-Z 25 25 CR CAVA ROMANA - MONFALCONE GO FM CEMS 14/02/93 T-PI 28 28 TL MONTE FORCATE - MONFALCONE GO CC ALS 23/04/91 T-TU-TN 29 29 DEV M.TE AD W BRESTOVI GO FM CEMS 23/11/92 T 3 3 ---------- POGGIO III° ARMATA GO CNA EO 21/05/95 T 3 3 CAR CAVA REDIPUGLIA GO FM,CA CE,SE 07/04/94 T-PI 3 3 CAT CAVA TACCHINO REDIPUGLIA GO CA SEI 07/04/94 T-PI

32 3 G.BO A. BONETTI - CASE BONETTI GO CA SEI 21/03/93 M-P 32 32 GZA G. ZA-HRASTICI - W. DOBERD0' GO FM/CA CES/TI 27/03/94 T-M-C 33 33 SK EST DI IAMIANO GO CC API/ALI 14/09/93 V-T-K 38 38 PIE CIMA PIETRAROSSA - MONFALCONE GO CC ALS 27/12/93 T 38 8 G.DO G. DOMINIK - S. MICHELE GO FM CEMS 09/05/93 M-MI 40 40 GAS PETEANO-BIV.M.TE.S.MICHELE GO LB MA/PA 30/04/95 T 40 40 LZ DINTORNI GABRIA GO CA/CM SE/PA 23/02/94 LE 42 42 RO COLLE ROCCA - MONFALCONE GO CC ALS 23/05/89 T 42 42 SAB MONTUOSO/SABLICI - MONFALCONE GO FM CES 23/01/94 T-PI 47 47 POL 90 AFF. PESCI POLAZZO GO CA SEI 23/10/90 T 5 5 SEB LE SEI BUSE DOBERDO' GO CC/FM AL/CE 15/04/94 T-MO

Ns Ds Sigla Località PoS U.S. Età Data Camp. 5 5 W ZONA G. BONETTI GO CC/CA AP,AL,TS 04/02/93 T-LM 5 5 VES P. VESCOVI - DOBERDO' GO FM CEMS 27/10/94 C-T

53 11 HI STR. SABLICI-S.G.DUINO GO FM CEI 30/03/94 T-PI 53 53 MT IAMIANO-CASE SABLICI GO CC AL 01/11/93 T-F 6 6 CAD CAVA DOBERDO' GO CA SEI 04/09/94 T 6 6 PRA PRATERIE DOBERDO' GO CC/FM ALS/CE 07/04/94 T-MO 6 6 RED STRADA COLLE S. ELIA-REDIPUGLIA GO FM CES 07/04/94 T 6 6 SR VALLONE GO FM CEMS 23/05/94 T

14 14 SDR GROTTA SAMAR DI RIKI GO FM CEMS 25/02/96 M-C 6 6 M SCAVO MARCOTTINI GO FM CEMS 12/10/91 T

60 60 I VALICO 3 CAT. - GABRIA GO CA T/SEI 20/02/93 T-J 7 7 Z da 23a29 VALLONE-COLLE NERO GO CC/CA APS/SEI 05/02/93 T-LM

30 30 INO MONTE SABOTINO GO CC/LB CES/MA 02/07/96 T-TU- 8 8 S POLAZZO-SENTIERO PER AFF. PESCI GO CA SEI 08/06/91 T 6 6 PTA PETEANO GO CNA EO 12/04/93 T 8 8 SA POGGIO III ARMATA GO CNA EO 12/04/93 T 8 8 SAL SALITA DOBERDO-BONETTI GO CA SE 07/07/96 T 8 8 SEL MONTE SOPRA SELZ GO CC AL 16/04/94 T 8 8 G.POM G. POMICE - MONFALCONE GO FM CEMS 30/01/92 T-M

14 14 ---------- S. FLORIANO - S.LUCIA PN PB MIS 23/11/92 TU-N 3 3 CLAUT CASERA CJASEVENT - CLAUT PN DP NO 14/05/95 T 6 6 CIA MONTE CIAORLEC PN CA SE 17/09/95 T 4 4 ---------- SARONE - CANEVA PN CM MIS 08/07/92 TU-V

Ns Ds Sigla Località PoS U.S. Età Data Camp. 10 10 VIL MONTE TRA S.GIOV.E VIL.PESCAT. TS CA SE 18/05/94 T-MO 17 17 SAM 89 DINT. G. AZZURRA - SAMATORZA TS CA TI 12/04/89 T-B 3 3 G.GER G. GERMONI - GABROVIZZA TS CA SEI/TS 08/05/93 T-P

33 33 1 MAL A. CONFINE - MALCHINA TS CC AP/AL 03/07/90 TR 14 14 CHI MALCHINA TS CC ALS 19/05/96 LE 20 20 NAI MALCHINA TS CC AL 21/10/96 LE 1 1 B-MAL MALCHINA TS CC AL 03/04/97 T 2 2 B-GNP MONRUPINO TS FM CEI 03/04/97 T 5 5 SG FAGLIA S.GIOVANNI DI DUINO TS FM/CA CES/TI 08/04/94 T

92 92 MTL M.TE LANARO-PELAGIO-MONRUPINO TS CC AMS/ALS 03/03/96 T-LP-CD 12 12 INE S. PELAGIO (confine W.) TS CC AMS/ALS 19/01/97 T 6 6 MED MEDEAZZA TS CC AL 03/06/94 T 6 6 NW MEDEAZZA TS CC AL 05/06/96 T 6 6 GNP SENTIERO PER GROTTA NONNO PIAN TS CC ALS 06/04/96 T 7 7 2 MAL G. VICINO A. CONF. MALCH. TS CC AL 03/04/90 ZE 1 7 PAD-BR PADRICIANO TS LB MA 03/01/97 TA-TU-V 7 7 OR STR.ST.S. GIOVANNI DI DUINO TS CA T/SE 02/03/94 T-MO 4 4 GDB GROTTA DEI BAMBINI TS CC CF 27/04/97 M 2 2 GF GROTTA DEL FINANZIERE TS CC CF 06/04/97 M- 7 7 TRE AFF. PESCI TREBICIANO TS LB PA? 07/08/90 T-PU 2 2 TREB-BR TREBICIANO TS LB MA 03/01/97 V-TA-TU 8 8 ERM MONTE ERMADA TS CC ALS 29/05/94 T 7 7 BOT BOTAZZO TS CNA EO 11/07/96 TA

Ns Ds Sigla Località PoS U.S. Età Data Camp. 8 8 LEN CONTINUAZIONE SERIE BORIANO TS CC AP/AL 18/09/94 T 4 --- TP TERNOVA PICCOLA TS ------ ------ 21/04/96 T 8 8 TRO MEDEAZZA-CONFINE STATO TS CC ALS 19/06/94 T

11 11 F MONTE FLONDAR TS CC ALS FA 80 80 VP VILLAGGIO DEL PESCATORE TS CA SEI 03/03/93 T-TU-V 1 1 PET ALTOPINI DI LANZA UD CPW PI 12/08/77 T 2 2 NIMIS-ARENAR. NIMIS UD GRIVO’ EO

13 13 T-BR-R TORRENTE CORNAPPO UD CC H,AL,SE 21/12/94 CA 9 9 NIM BERNADIA UD CC CF V

14 14 BOD BODIGOJ-JUDRIO UD CC AP/SE 07/12/94 V 1 1 AR RAMANDOLO UD CC AP 18/02/96 T-DV 4 4 RAM RAMANDOLO UD CC AP 18/02/96 T

10 10 CAVONE UD ------ SES 1 1 SS SELLA SOMDOGNA UD ------ CI 18/02/96 T

11 11 AMA MONTE AMARIANA UD DA LI/RE 16/06/96 T 5 5 O COLLE DI OSOPPO UD CO MIS DV 1 1 MONTEAPERTA MONTEAPERTA UD ------ EO BE

15 15 K & BREG JUDRIO - (KOZBANA-BREG) UD CA SE 04/08/94 V 34 34 VIG ABISSO DI VIGANTI UD CC H/AL 20/01/96 M-C 26 26 PK GROTTA DI PRE-OREAK UD CC H/AL 09/03/97 M 3 3 DOVIZA GROTTA DOVIZA - VILL.GROTTE UD FG PAS 04/09/94 T

15 15 DOV GROTTA DOVIZA - VILL.GROTTE UD FG PAS/EOI 17/09/89 B 4 4 RR RIO RESARTICO - RESIUTTA UD DP NO 04/05/92 T-B

Ns Ds Sigla Località PoS U.S. Età Data Camp. 4 4 ---------- SAVORGNANO-QUALSO-P.M.CROCE UD FC EOI 10/10/92 TU-V 5 5 CRA JUDRIO UD CC AL 22/05/94 V 6 6 BUIA BUIA UD FG EOI 14/07/92 TU-V 6 6 CENTA CENTA (VAL JUDRIO) UD MC CEI/SEI 18/04/95 V 3 3 DOGNA DOGNA UD MO CI 29/03/96 DV

11 11 DGA DOGNA UD MO CI 29/03/96 DV 6 6 FU FUSEA UD DC LS/CI 08/09/93 DV

18 18 FU FUSEA UD DC LS/CI 02/03/97 DV 1 1 FU-D FUSEA UD DC LS/CI 09/06/96 DV

24 --- CN96-PC-PC1 MONTE CANIN UD ------ ------ 16/08/96 T-M-C 28 --- CN MONTE CANIN UD ------ ------ 08/08/95 T 9 9 TOR VAL TORRE UD CC CF 13/05/95 V-DV 8 8 TOR VAL TORRE UD CC CF 03/05/96 V-TU-T 1 1 TOR.PONTEBB. PONTEBBA UD W TRI 07/08/93 RA 1 1 SOL1 SOLARIS CRO ------ ALS 28/03/96 TA-DV 1 1 MECARI MECARI CRO ------ EOIM 23/11/96 TA-TU 1 1 PEN-FARO BRIONI MAGGIORE CRO ------ ALS 29/05/96 1 1 PIN PINESICI CRO ------ ALS 23/02/96 TA-TU 1 1 PLOCE PLOCE CRO ------ ALS 29/05/96 TA-TU

10 10 STER STERNA CRO ------ SEI/MA 18/05/96 TA-TU 10 10 VAL-KN-KS KOLONE (VALLE) CRO ------ HS 31/05/93 T-TU 10 10 VS VALLE CRO ------ HS,LUT 17/09/93 TU 101 101 SOL-B SOLARIS CRO ------ ALS 20/02/97 TU-TA

Ns Ds Sigla Località PoS U.S. Età Data Camp. 11 11 SOLAR CERVERA (SOLARIS) CRO ------ AL 05/09/94 TU 12 12 PU PUNTIZELA CRO ------ ALS 19/05/95 DV 12 12 SLO S. LORENZO CRO ------ CEMS 24/08/94 TU 12 12 VAL VALLE III°SERIE CRO ------ HS/BI 19/05/94 T-TU 14 14 FEN FENOLEGA CRO ------ CES 27/04/94 TU 14 14 PRM-A PREMUDA CRO ------ CES 28/09/96 BS 16 16 VAL VALLE (liv.foss.) I°SERIE CRO ------ HS/BI 25/08/92 T-TU 17 17 FAS FASANA CRO ------ ALS 23/02/96 TU-TA 40 40 FAS FASANA CRO ------ ALS 23/02/96 TU-TA 2 2 ---------- BUIE CRO ------ LUT 04/06/92 TU 2 2 SOLF SOLARIS CRO ------ ALS 28/03/96 TA-DV 2 2 SS SOLARIS CRO ------ ALS 23/10/96 TA-TU 2 2 PLO PLOCE-BRIONI CRO ------ ALI 19/04/95 DV 9 9 PRET PUNTIZELA CRO ------ ALS 04/06/95 TU

21 21 PR CAPO PROMONTORE CRO ------ CES 28/04/94 TU 24 24 FQ FOCE F. QUIETO CRO ------ ALS 09/04/93 T-TU 25 25 SOL CERVERA (SOLARIS) CRO ------ AL 27/04/94 TU-DV 3 3 LAC PUNTIZELA CRO ------ ALS 04/06/95 TU 3 3 PIZ PIZZUGO CRO ------ TIS 03/04/97 TU-TA

37 32 PZ PISINO CRO ------ LUT 22/02/95 TU 37 37 VAL VALLE (liv.foss.) II°SERIE CRO ------ HS/BI 23/05/93 T-TU 4 4 STIN STINIAN CRO ------ ALS 23/02/96 TA-TU 4 4 MAR MARUSSICI CRO ------ CE 03/01/97 TU-TA

Ns Ds Sigla Località PoS U.S. Età Data Camp. 40 40 FAS FASANA CRO ------ ALS 21/04/97 TU-TA 49 49 FN FENOLEGA CRO ------ ALS 23/05/97 T-TA 5 5 SOL CERVERA (SOLARIS) I° SERIE CRO ------ AL 18/05/93 T-TU

50 50 Sb SOLARIS CRO ------ ALS 23/10/96 TA-TU 51 51 PRM-B PREMUDA CRO ------ CES/T/SEI 28/09/96 BS 59 59 PRM-C PREMUDA CRO ------ CO/SAN 28/09/96 BS 59 59 BAR BARBARIGA CRO ------ B 06/01/94 T-TU 6 6 LOR S. LORENZO CRO ------ CEMS 20/05/95 DV 6 6 PL PLOCE-BRIONI CRO ------ ALI 19/04/95 DV 7 7 SL S. LORENZO CRO ------ CEMS 09/04/93 TU-DV 8 8 FR BARBARIGA CRO ------ B 01/11/93 T-TU 8 8 PON PONORO CRO ------ AL 03/01/97 TU-TA 9 9 FAS PUNTIZELA CRO ------ ALS 04/06/95 TU 9 9 KS VALLE CRO ------ LUT 06/12/93 TU-V

10 10 BRKINI BRKINI SLO F EOIM 12/08/93 T-LU 2 2 KLAR KLARICI SLO ------ CEMS 15/04/97 V-TU

20 20 MTL-D M.TE LANARO VERSO SLOVENIA SLO CC AMS 07/11/97 T-LP-CD 5 5 KOV KOVACEVIZA SLO CV AL/SE 23/06/93 TU

24 24 MTL-B M.TE LANARO VERSO SLOVENIA SLO CC AMS 08/12/96 T-LP-CD 25 25 MTL-A M.TE LANARO VERSO SLOVENIA SLO CC AMS 01/12/96 T-LP-CD 8 8 MTL-C M.TE LANARO VERSO SLOVENIA SLO CC AMS 07/11/97 T-LP-CD

36 36 LOZICE LOZICE SLO VARIE KM,MA,PA 22/07/93 TO 5 5 SKE SKRBINA SLO FM CEMS 12/07/92 T

Ns Ds Sigla Località PoS U.S. Età Data Camp. 6 6 GOD GODOVIC SLO DP NO/RE 06/08/94 DV 8 8 POV POVIZE SLO LB MA/PA 20/06/95 TA 9 9 BR BORIANO SLO CC H/B/AP 11/07/94 T-TU

23 23 KL BRESTOVIZZA SLO CC AP/AL 24/05/94 T-TU

ATTIVITÀ DIDATTICHE E MOSTRE ITINERANTI

Andrea Cordella, Giorgio Deiuri e Tatiana Penzo

Fin dagli anni sessanta le scuole avevano richiesto pubblicazioni o sporadici interventi in classe a singoli soci del nostro Gruppo, per essere informate su quelle attività che, pur affascinando alunni e studenti, non rientravano nella normale pratica didattica: ci riferiamo alle uscite sul Carso per l’osservazione dei fenomeni di superficie e per l’esplorazione delle cavità naturali. Nei nuovi programmi scolastici per la Scuola Media Statale nel 1979 è proposta con chiarezza “l’osservazione diretta di fatti, fenomeni e ambienti naturali” e contemporaneamente affermata “l’efficacia di un contatto diretto con la natura”.

La mancanza di una preparazione specifica, la scarsa frequentazione degli ambienti naturali al di fuori dei percorsi turistici e le difficoltà organizzative costituivano per la stragrande maggioranza degli insegnanti motivi sufficienti per rinunciare o per rivolgersi ad esperti esterni all’istituzione scolastica.

Il nostro Gruppo ebbe l’intuizione di dare organicità agli episodici interventi nelle scuole con la costituzione di una sezione didattica per la divulgazione. La nostra indagine sistematica parte dal 1984, (ma già nel 1967 avevamo fatto un'uscita didattica alla grotta Nemez di Aurisina (TS).

Abbiamo documentazione di tali attività anche nel 1968/1970 e 1972). Oggi, dopo 13 anni e 399 interventi, il nostro programma didattico comprende interventi in classe, proiezioni di documentari e visite guidate (fig. 40): opportunità che sono totalmente gratuite.

Fig. 42 -Uscita riguardante il carsismo nel Carso.

Il calo che si denota dal 1991 (fig. 42) è dovuto al fatto che, dopo alcuni incidenti stradali (in Italia) che hanno coinvolto scolaresche in gita, era stata emessa una circolare che regolamentava severamente le gite scolastiche, obbligando l'insegnante organizzatore ad una copiosa documentazione (progetti, preventivi, dichiarazioni) che hanno convinto non pochi a rinunciare agli interventi didattici

Le attività si svolgono attraverso due documentari sul Carsismo, uno sulla nascita ed evoluzione della Vita sul nostro Pianeta, con particolare riguardo alla nostra Regione, alcuni itinerari scientifico-didattici sulla geologia, morfologia delle zone carsiche e un paio di itinerari paletnologici, comprendenti grotte abitate anticamente dall'uomo, nonchè visite guidate al Museo Paleontologico della Rocca di Monfalcone

Fig. 45 -Distribuzione delle proiezioni dei documentari sul carsismo.

Gli interventi si svolgono gratuitamente mediante accordi telefonici allo

0481/40014. Ecco in dettaglio le nostre attività:

GEOGRAFIA CARSICA Documentario "Paesaggi Carsici ". Diapositive a dissolvenza con commento registrato e sincronizzato. 1° tempo di circa 20 minuti. Illustra i paesaggi a morfologia calcarea delle zone alpine, di pianura, del Carso, di ambienti glaciali e ambienti tropicali. Spiega le forme macroscopiche (montagne, vallate, fiumi, doline) e le forme più ridotte (varie forme di erosione su roccia). 2° tempo di circa. 20 minuti. Illustra gli aspetti morfologici degli ambienti carsici sotterranei (pozzi, abissi, grotte, fiumi e laghi sotterranei, fenomeni di dissoluzione e di concrezionamento, stalattiti, stalagmiti, ecc.).

Documentario "La storia di una goccia". Diapositive con commento parlato. 1° tempo di circa 15 minuti. Illustra con figure e foto le bizzarre avventure di una goccia d'acqua (corrosione e ricristallizzazione). Particolarmente adatto a bambini del 2° ciclo della scuola elementare.

Uscita in ambiente carsico. Escursione della durata di 4 ore. Comprende la visita a una collina carsica (Monte Scozza - TS) particolarmente ricca di fenomeni di erosione e ad una vicina grotta (Grotta Azzurra - TS) di facile accesso. Sempre nelle vicinanze c'è un'ampia dolina. In questa uscita, che l'accompagnatore illustrerà a seconda del livello di istruzione, e che è adatta a tutti i tipi di scuola, si noterà dal vivo la maggior parte dei fenomeni precedentemente esposti nel documentario. Per questa escursione è previsto anche un libretto, distribuito nell’occasione, ai ragazzi delle scuole superiori, illustrante il sito proposto che si trova a Samatorza (TS).

Fig. 46 -Distribuzione delle uscite sul carsismo. Uscita sulle colline carsiche di Monfalcone. Escursione della durata di 3 ore. Passeggiata sui colli sovrastanti la città con osservazioni naturalistiche e speleologiche. Mostra speleologica Si compone di numerosi pannelli didattici e di fotografie ( che si possono scegliere dal nostro catalogo fotografico), allestibile sia nella scuola sia nella nostra sede sociale.

Fig. 47 -Distribuzione delle proiezioni di documentari paleontologici e paletnologici.

Fig. 48 -Distribuzione delle visite guidate all' esposizione paleontologica della Rocca. PALEONTOLOGIA Documentario " La storia della vita". Diapositive con commento registrato e sincronizzato. (Prima parte) Un tempo di circa 30 minuti. Illustra l'evoluzione della vita dalle prime forme unicellulari alle forme vegetali e animali più evolute attraverso le varie ere geologiche, con riferimenti alla Regione Friuli-Venezia Giulia, fino alla comparsa dell'uomo. Uscita paleontologica. Durata di circa 2 ore. Comprende la visita alle sale espositive permanenti del Museo Paleontologico della Rocca di Monfalcone, dove sono espost, con criterio didattico, i resti fossili di organismi vissuti nelle varie ere geologiche. Mostra paleontologica. Si compone di numerosi pannelli didattici ed è allestibile sia nella scuola sia nella nostra sede. E’ abbinata alla visita ai laboratori comprendente esperienze dirette ed osservazioni al microscopio. PALETNOLOGIA Documentario "La storia della vita". Diapositive con commento registrato e sincronizzato. (Seconda parte del precedente documentario). Un tempo di circa 25 minuti. L'evoluzione dell'uomo, dall'australopiteco all'uomo moderno, nei suoi ambienti di vita, aspetti fisici e culturali. L'ultima parte illustra gli insediamenti preistorici e protostorici delle zone carsiche triestine (grotte e castellieri). Uscita paletnologica. Durata di circa 4 ore. Consiste nella visita ad un insediamento umano dell'età della pietra (Grotta dell'Orso o altre), nonchè ad uno

dei castellieri sede di un insediamento protostorico (castelliere di Slivia TS o di Rupinpiccolo TS).

Fig. 49 -Distribuzione delle uscite paletnologiche.

Museo Rocca

uscita uscita tot.uscite documen documen tot.docum. TOTALE

anno Paletnol. carsismo Paleontol. carsismo 84 7 2 0 2 0 0 0 9 85 5 6 6 12 3 4 7 24 86 5 3 2 5 3 7 10 20 87 5 6 5 11 5 11 16 32 88 11 4 6 10 6 9 15 36 89 16 3 3 6 6 10 16 38 90 17 3 9 12 8 4 12 41 91 12 1 5 6 4 12 16 34 92 9 2 8 10 4 7 11 30 93 12 3 10 13 0 9 9 34 94 13 0 2 2 1 2 3 18 95 10 1 4 5 3 5 8 23 96 10 0 2 2 3 1 4 16 97 11 3 3 6 1 7 8 25 98 3 6 5 11 4 1 5 19

totale 146 43 70 113 51 89 140 399

Quadro riassuntivo degli interventi didattici (aggiornato al 23 aprile 1998).

mostre 19.03.1967 Mostra del materiale speleologico in tenda del neo

costituito Gruppo di Soccorso Grotte Italiano in Monfalcone.

26.09.1971 Mostra paleontologica all'oratorio S. Michele (GO). 1974 Mostra paleontologica a Cornedo Vicentino (VI). 1974 Mostra di speleologia a Staranzano (GO). 1974 Mostra paleontologica al campo sportivo comunale (festa

dell'Unità ) a Monfalcone.

Fig. 50 -Mostra delle attrezzature per l’esplorazione delle grotte. 02.1975 Mostra speleo-paleontologica a Terzo d'Aquileia (UD). 03.1975 Mostra speleo-paleontologica a Fogliano (GO). 03.1975 Mostra paleontologica presso la festa dell'Unità a

Monfalcone. 08.1976 Mostra paleontologica presso la Festa dell'Unità a

Monfalcone. 08.1976 Mostra speleologica presso ACLI di Ronchi dei Legionari

(GO). 08.1986 Mostra speleologica presso la festa dell'Unità a Selz (GO). 07.1990 Mostra speleologica presso la festa dell'Unità a Selz (GO). 01/02.1991 Mostra Paleontologica "Pesci fossili italiani -scoperte e

riscoperte" (GO). Mostra “Mesozoic Fishes – Systematics and Paleoecology”. a Monfalcone.

19/24.04.1994 Partecipazione alla mostra “La sala dei dinosauri; presentazione di un sistema interativo” presso il Museo della Scienza di Modena.

Fig. 51 -Mostra speleo-paleontologica alle “Antiche Mura” di Monfalcone. 30.9.1994 Inaugurazione della mostra paleontologica "Quando i

dinosauri pascolavano in Istria" presso la nostra sede a Monfalcone.

10.12.1994 Mostra speleo-paleontologica in occasione della manifestazione "Volontariato in Piazza" a Monfalcone (fig. 48).

27/28.05.1995 Mostra speleo-paleontologica in occasione della manifesta-zione "Volontariato in Piazza" a Monfalcone.

15/21.03.1996 Mostra speleologica dal titolo "Mondo Speleologico" allestita alle “Antiche Mura” a Monfalcone (fig. 49)

01/03.11.1996 Mostra speleo-paleontologica a Fiume Veneto (PN) durante il convegno Spelaeus Flumen.

25/31.03.1996 Mostra "Quando i dinosauri pascolavano in Istria" in occasione della VI Settimana della Cultura Scientifica presso la nostra sede a Monfalcone.

Fig. 52 –Manifesto realizzato per la VII Settimana della Cultura Scientifica (1997). 17/23.03.1997 Mostra "I pesci fossili di Polazzo (Gorizia)" in occasione

della VII settimana della Cultura Scientifica presso la nostra sede a Monfalcone (fig. 50).

16.8-30.11.1997 Partecipazione alla realizzazione della mostra "Le orme dei giganti - impronte e piste di dinosauri nell'Alto Adriatico" al Museo dello Stella di Piancada (UD).

31.10-02.11.1997 Mostra speleopaleontologica nell’ambito del Convegno di speleologia “Casola 97 – Speleopolis”.

01/03.1998 Partecipazione all’allestimento della mostra "Le orme dei giganti - impronte e piste di dinosauri nell'Alto Adriatico" a Faenza (RA).

21.03-31.05.1998 Partecipazione all’allestimento della "Le orme dei giganti – impronte e piste di dinosauri nell'Alto Adriatico" a Montebelluna (TV).

23/29.03.1998 Mostra "La speleologia in mostra" in occasione della VIII Settimana della Cultura Scientifica.

23/29.03.1998 Mostra "Laboratori di paleontologia e micropaleontolo- gia" in occasione della VIII Settimana della Cultura Scientifica.

Pannelli

A partire dal 10.12.1994 sono stati utilizzati nelle mostre didattiche dei pannelli autocostruiti, riguardanti diversi argomenti. Alla data del 23 aprile 1998 ne sono stati realizzati 30 ma il nostro obiettivo è incrementare questo pur cospiquo numero. Gli argomenti sviluppati sono: Attività del Gruppo - Le attività del nostro Gruppo

- Le attività didattiche Carsismo - L'ambiente carsico (fig. 51)

- Grotte situate nel Comune di Monfalcone - Il rilievo di una grotta

- Vari fasi del rilevamento di una cavità Studio geologico epigeo - Rocce del Carso Isontino (prima del 1994)

- Rocce del Carso Isontino (nuovi studi) - Un nostro studio sul Carso di Monfalcone

- Studio stratigrafico-paleotettonico- paleoambientale del Villaggio del Pescatore (TS)

Fig. 53 -Uno dei panelli espositivi.

Studio geologico ipogeo - Lo studio geologico di una grotta - La grotta Doviza (70 FR)

Foto di cavità - Immagini dal buio (9 pannelli) Museo della Rocca - La Rocca Paleontologia - Fasi e scopi di una ricerca paleontologica

- Resti ossei di dinosauro nel Cretaceo dell'Istria sudoccidentale (Croazia) - Gli scavi paleontologici di Polazzo

Storia del Gruppo - I 50 anni del Gruppo Speleologico Monfalconese

A.D.Fante - Il Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.Fante e la grotta di Antro (2 pannelli)

- Antro: cerimonia e deposizione della Madonnina nella grotta - Antro 1997: giornata dedicata alla pulizia della Madonnina

PUBBLICAZIONI, CONFERENZE E PARTECIPAZIONI A CONVEGNI

Andrea Cordella, Fabio M. Dalla Vecchia, Duna Moratto, Tatiana Penzo e Maurizio Tentor.

Pubblicato dal 1974 il nostro notiziario “Natura Nascosta” tratta argomenti di

carattere scientifico e divulgativo, riguardanti principalmente la speleologia, la paleontologia, la geologia e l’idrologia (fig. 52).

Abbiamo pubblicato anche numerosi lavori in altre riviste specialistiche.

Fig. 54- Alcune nostre pubblicazioni.

Pubblicazioni NATURA NASCOSTA n° 1 (1974) G. DEIURI - Note sull'attività. M. LAPROCINA - Attività per il Museo. P. NICOLETTIS - "Un uscita ad "Antro". P. NICOLETTIS - Contributo al catasto del Friuli.

- Nostre esperienze sull'organizzazione dell'attività. C. PADOVESE - Speleologia oggi. P. NICOLETTIS - Storia e leggenda di una grotta. NATURA NASCOSTA n° 1 supp. (1974) C. GALLIANI & C. PADOVESE - Note sull'uso della tecnica speleologica di "sola corda". NATURA NASCOSTA n° 2 (1978) C. PADOVESE - 1948-1978 trentesimo anniversario di fondazione del Gruppo Speleologico Monfalconese dell'Ass. del Fante. P. NICOLETTIS - Ittioliti cretacei del Carso goriziano. P. NICOLETTIS - Analisi chimiche delle acque ipogee del monfalconese. F. PIERUZZO - Ricerche speleologiche nella zona di Malchina-Ceroglie (Carso triestino). G. PIAN - Bloccante tipo Gibbs con sgancio laterale. NATURA NASCOSTA n° 3 (1981) P. NICOLETTIS - La Grotta "Doviza" di Villanova. G. PACOR, G. DEIURI, M. TENTOR - I nuovi rami della Grotta Doviza. P. NICOLETTIS - Il regime idrico del Lago di Doberdò e della falda carsica nel monfalconese. G. DEIURI - Quattro castellieri carsici. M. LAPROCINA - Ricerche sul Paleozoico carnico. M. ERBISTI - Speleologo o ricercatore di fossili? S. NARDON - Considerazioni generali e primi approcci nello studio delle biostrutture sedimentarie. NATURA NASCOSTA n° 4 (1990) V. BERTONI & P. LENARDON - La grotta Azzurra e dintorni. NATURA NASCOSTA n° 5 (1990) V. BERTONI, P. BUZZOLINI & P. LENARDON - La grotta Doviza (prima parte). NATURA NASCOSTA n° 6 (1992) V. BERTONI & S. NARDON - L'abisso del Confine - successione stratigrafica. NATURA NASCOSTA n° 7 (1993) D. BOSCAROLLI, M. LAPROCINA , M. TENTOR, G. TUNIS, S.VENTURINI - Prima segnalazione di resti di dinosauro nei calcari hauteriviani di piattaforma dell'Istria Meridionale (Croazia). NATURA NASCOSTA n° 8 (1993) M. TENTOR, G. TUNIS & S. VENTURINI - Fenomeni di silicizzazione nel Cenomaniano del Carso Monfalconese. NATURA NASCOSTA n° 8 supplemento (1994)

G. DEIURI - 45 anni di storia del Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.F. NATURA NASCOSTA n° 9 (1994) M. TENTOR, G. TUNIS & S. VENTURINI - Schema stratigrafico e tettonico del Carso isontino . NATURA NASCOSTA n°10 (1995) F. M. DALLA VECCHIA - Descrizioni e interpretazione scientifiche dei primi resti di dinosauro riconosciuti come ossa di grandi rettili in alcune pubblicazioni del XIX secolo. NATURA NASCOSTA n° 11 (1995) G.DEIURI - Programma consuntivo delle attività per il 1994. M. TENTOR - Elenco delle sezioni sottili conservate presso il Museo Paleonto-logico Cittadino di Monfalcone. - Lettere del Sig. Lorenzo Luigi Linussio di Tolmezzo in Carnia al celeberrimo Sig. Alessandro Barone de Humboldt di Berlino (a cura di F.M. DALLA VECCHIA). F.M. DALLA VECCHIA - Second record of a site with dinosaur skeletal remains in Lybia (Northern Africa). S. VENTURINI & F.M. DALLA VECCHIA - L'impronta di dinosauro di Porto Corsini (Ravenna): storia di una scoperta. F.M. DALLA VECCHIA - I dinosauri in Italia: stato delle conoscenze. S. VENTURINI - Segnalazione di un livello marnoso a Characee con presunte impronte di dinosauro nell'Aptiano del M. Bernadia (Nimis, Udine). NATURA NASCOSTA n° 12 (1996) F.M. DALLA VECCHIA, E. RUSSI, M. TENTOR, G. DEIURI & M. CIARABELLINI - Programma consuntivo delle attività per il 1995. F.M. DALLA VECCHIA - Archosaurian trackways in the Upper Carnian of Dogna valley. F.M. DALLA VECCHIA - Ipotesi stratigrafiche sulle unità bacinali noriche della Carnia. S. VENTURINI & G. TUNIS - Riflessioni sulla fase tettonica mesoalpina nel Sudalpino orientale. M. VIAGGI & S. VENTURINI - Dati biostratigrafici preliminari sui depositi salmastro-dulcicoli neogenici delle Prealpi veneto-friulane (Italia nordorientale). F.M. DALLA VECCHIA & S. VENTURINI - Le possibili impronte di dinosauro del M. Bernadia e le potenzialità paleoicnologiche delle sezioni stratigrafiche . F.M. DALLA VECCHIA - The Lost World ovvero Jurassic Park II, il ritorno: qualche osservazione. NATURA NASCOSTA n° 13 (1996) M. TENTOR, F.M. DALLA VECCHIA, G. PACOR & D. MORATTO - Dati statistici sulle collezioni del Museo Paleontologico Cittadino della Rocca di Monfalcone. F.M. DALLA VECCHIA - The International Symposium "Mesozoic Vertebrate Faunas of Central Europe" Deva (Romania) 21-24/10/1996. C.M. JIANU - Il barone Franz Nopcsa e i dinosauri della Transilvania.

A. TARLAO - La ricerca di impronte di dinosauro in Istria. F.M. DALLA VECCHIA - Lo studio del sito Cretacico con impronte di dinosauro di Cervera (Punta del Dente, Istria). S. VENTURINI, M. TENTOR & M. LEBAN - Le facies Retico-Liassiche del M. Amariana: precisazioni sul significato stratigrafico-paleoambientale. G. TUNIS e S. VENTURINI - L'Eocene delle Prealpi Carniche, dell'altipiano di Brkini e dell'Istria: precisazioni biostratigrafiche e paleoambientali. NATURA NASCOSTA n° 14 (1997) M. CIARABELLINI, F.M. DALLA VECCHIA, D. MORATTO, E. RUSSI, M. TENTOR & A. ZOFF - Programma consuntivo per il 1996. L. VIDUS & R. ZUCCHINI - Testimonianze di vita nelle miniere del Monte Cocco durante la Seconda Guerra Mondiale. S. VENTURINI - Una giornata in Istria. C. BRIZIO - La Sistematica cladistica: una visione del mondo vivente. NATURA NASCOSTA n° 15 (1997) C. BRIZIO - The great Transylvanian dinosaur expedition 1997: una bellissima rosa con qualche spina di troppo. F.M. DALLA VECCHIA - Dinosauri cretacei nella piattaforma carbonatica Adriatico-Dinarica. D. RIGO - Scavo paleontologico 1997 nel Cretaceo superiore di Polazzo (GO): risultati e prospettive. F.M. DALLA VECCHIA - Mesozoic Amphibia and Reptilia stored at the Museum of Paleontology of the University of Padua. A. ZOFF - Avventura sull'altopiano del Monte Canin. NATURA NASCOSTA n° 15 supplemento (1998) F. M. DALLA VECCHIA – Dinosauri e altri grandi rettili non marini del Triassico superiore (230-208 milioni di anni). NATURA NASCOSTA n° 16 (1998) M. CIARABELLINI, G. DEIURI, D. MORATTO, D. RIGO, S. SOBAN, M. TENTOR – Programma consuntivo per il 1997. A. ZOFF - Tre giorni in Emilia Romagna a “Speleopolis”. A. ZOFF – La nostra storia a San Giovanni d’Antro (UD). E. LENARDON – Ricordi dall’abisso di Malga Fossetta (VI). A. CORDELLA - III partecipazione del Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.F. alla Settimana della Cultura Scientifica. C. BRIZIO – Uccelli, Dinosauri e paradigmi scientifici. F. M. DALLA VECCHIA – La mostra " Le orme dei giganti – tracce e piste di dinosauri nell’alto Adriatico". F. M. DALLA VECCHIA – Triassic park impronte di dinosauri nelle Prealpi Carniche (Claut, Andreis,Cimolais,Provincia di Pordenone). F. M. DALLA VECCHIA - L'Albania è in Europa.

Altre pubblicazioni (**) e articoli in riviste specialistiche 1975 - AA.VV. - Guida alla mostra speleologica. (**) 1977 - P. NICOLETTIS - In merito ad un atipico deposito di riempimento di sabbie silicee nella zona di Malchina (TS). Atti del III Convegno di speleologia del Friuli-Venezia Giulia. 1979 - P. NICOLETTIS - ll regime idrico del lago di Doberdò e della falda carsica nel Monfalconese. Atti del IV Convegno di speleologia del Friuli-Venezia Giulia. 1979 - WWF - CAI - GSM SPANGAR - GRUPPO SPELEOLOGICO MONFALCONESE A.N.D.F. - Il Carso di Monfalcone. (**) 1982 - L. BERTACCHI, F. FORTI, R. MEZZENA , U. FURLANI, G. STACUL, V. TOMADIN, M. TONON - Atti del I° Convegno sull'ambiente carsico. (**) 1983 - AA.VV. - Speleologia isontina n° 1 (notiziario dei gruppi grotte della Provincia di Gorizia). 1984 - AA.VV. - Speleologia isontina n° 2 (notiziario dei gruppi grotte della Provincia di Gorizia). 1985 - Ass. CULTURA DI MONFALCONE, CRC SEPPENHOFER, CENTRO CULTURALE PUBBLICO POLIVALENTE, GRUPPO SPELEOLOGICO MONFALCONESE A.D.F. - La speleologia nel monfalconese.

Fig. 55 -Presentazione della "Guida al Museo Paleontologico della Rocca", presso il Palazzetto Veneto di Monfalcone.

1987 - S. NARDON - Guida al Museo Paleontologico della Rocca (fig. 53). (**) 1991 - G. DEIURI - La provincia di Gorizia e le sue grotte. (**) 1993 - F. M. DALLA VECCHIA, A. TARLAO, G. TUNIS - Theropod (Reptilia, Dinosauria) footprints in the Albian (Lower Cretaceous) of the Quieto/Mirna river mouth (NW Istria, Croatia) and dinosaur population of the Istrian region during the Cretaceous. Mem. Sci. Geol. Padova, 45:139-148, Padova. 1994 - F. M. DALLA VECCHIA - I dinosauri dell'Istria. In: G. LIGABUE, Il tempo dei Dinosauri, Quaderni de "Le Scienze", 76:82-86, Milano. 1994a - F. M. DALLA VECCHIA - Reptilia remains from the Middle-Upper Triassic of Carnic and Julian Alps (Friuli-Venezia Giulia, Northeastern Italy). Gortania Atti Mus. Friul. St.Nat., 15(1993):49-66, Udine. 1994b - F. M. DALLA VECCHIA - Jurassic and Cretaceous sauropod evidence in the Mesozoic carbonate platforms of Southern Alps and Dinarids. In: LOCKLEY M.G., FARIA DOS SANTOS V., MEYER C.A. & HUNT A., Aspects of Sauropod Paleobiology, GAIA, 10(1994): 65-73, Lisbona. 1995 - F. M. DALLA VECCHIA & A. TARLAO - Dinosaur evidence in the Cretaceous of Istria (Croatia). Proceedings of the First Croatian Geological Congress, Opatija 18-21.10.1995, 1:151-154, Zagabria. 1995 - F. M. DALLA VECCHIA & S. VENTURINI - A theropod (Reptilia, dinosauria) footprint on a bloch of Cretaceous limestone at the pier of Porto Corsini Ravenna, Italy). Riv. Ital. Pal. Strat., 101(1):93-98, Milano. 1997 - F. M. DALLA VECCHIA - Terrestrial tetrapod evidence on the Norian (Late Triassic and Cretaceous carbonate platforms of Northern Adriatic region (Italy, Slovenia and Croatia). Proceedings of the Int. Symp. "Mesozoic Vertebrate Faunas of Central Europe" Deva, 22-24th August 1996, Sargetia, ser Sci. Nat. XVII: 177-201, Deva (Romania). 1998 - G. BENEDETTI, A. CORDELLA , G. MANIÀ , T. PENZO, G. PEROTTA , M. TENTOR & A. ZOFF - Il Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.Fante e la Grotta di Antro. (**) Pieghevoli - Itinerari turistici : il Carso sopra la città. - Il Rio Resartico: sentiero di interpretazione ambientale nel parco delle Prealpi Giulie. - La Rocca di Monfalcone e il suo Museo. - La Rocca di Monfalcone e il suo Museo (aggiornamento del precedente). - Gruppo Speleologico Monfalconese A.d.Fante. - Attività didattiche del Gruppo Speleologico Monfalconese A.d. Fante.

Conferenze, lezioni e presentazioni orali

Sin dal 1974 si è cercato di divulgare i risultati delle nostre ricerche e degli studi. Anche la nostra sede (dal 1994 in poi) è diventata luogo di conferenze tenute da persone competenti nei vari settori. La partecipazione ai convegni è stata indispensabile per farsi conoscere ed apprendere le novità nei vari settori di specializzazione. Per questo motivo tale attività è stata incrementata negli ultimi anni.

23.04.1974 U. FURLANI - La ricerca preistorica dell'Isontino. 04.1976 U. FURLANI - Sulle ceramiche della Rocca. 31.03.1977 U. FURLANI - Rinvenimenti archeologici sulla Rocca. 30.11.1978 Conferenza del Gruppo al Palaveneto per il 30° anni-

versario di Fondazione.

10/11.1982 U. FURLANI - G. STACUL - V. TOMADIN - M. TONON - R. MEZZENA - F. FORTI - M. DE GRASSI - Ciclo di 10 conferenze sull'ambiente carsico.

10.1984 Presentazione del volume "Atti del ciclo di conferenze sull’Ambiente Carsico".

12.1985 Gruppo Speleologico Monfalconese.A.D.F. - G.S.

Seppenhofer - C.C.P.P. - Comune di Monfalcone Presentazione del volume "La speleologia nel Monfalconese".

12.1991 R. CALLIGARIS - N. PUGLIESE - M. TANZARIELLO -

Relazione sugli scavi a Polazzo. 03.1993 G. TUNIS - F. M. DALLA VECCHIA - I. VELIC - P.

LENARDON - I. VLAHOVIC presentazione del volume "Prima segnalazione di resti di dinosauro nei calcari hauteriviani di piattaforma dell'Istria meridionale (Croazia)", Natura Nascosta,vol .1, n°7.

06.04.1993 F. M. DALLA VECCHIA e P. LENARDON - Conferenza

stampa a Roma per il ritrovamento di ossa di dinosauro nei fondali di Porto Kolone (Valle d’Istria, Croazia).

22.05.1993 D. BOSCAROLLI e G. TUNIS - Conferenza a Valle d’Istria

sul ritrovamento di ossa di dinosauro sui fondali di Porto

Kolone (Valle d’Istria, Croazia).

22.03.1994 F. M. DALLA VECCHIA - Conferenza paleontologica sui dinosauri nella sede di Via Valentinis.

30.09.1994 G. DEIURI - Conferenza nella sede di Via Valentinis

riguardante la storia del Gruppo Speleologico Monfalconese A.D. Fante.

18.3.1995 F. M. DALLA VECCHIA & D. BOSCAROLLI - Lezione sui

dinosauri istriani al Liceo italiano di Pola. 18/÷21.10.1995 F. M. DALLA VECCHIA - “First Croatian Geological

Congress” Opatija/Abbazia (Croazia), con la presentazione del lavoro “Dinosaur Evidence in the Cretaceous of Istria (Croatia)”.

24.11.1995 F. M. DALLA VECCHIA – Presentazione presso il

Palazzetto Veneto di Monfalcone dei numeri 10 e 11 di "Natura Nascosta".

06.03.1996 F. M. DALLA VECCHIA - Conferenza dal titolo “Aspetti geologici e paleontologici del Veneto” tenuta per la Società Veneziana di Scienze Naturali a Venezia. 25.03.1996 F. M. DALLA VECCHIA - Conferenza sulla mostra

“Quando i dinosauri pascolavano in Istria” allestita presso la sede di Via Valentinis, in occasione della VI Settimana della Cultura Scientifica.

11.06.1996 A. TINTORI - Conferenza nella sede di Via Valentinis dal

titolo: “L'eccezionale fauna triassica del Calcare di Zorzino”.

04/14.08.1996 G. TUNIS - Presentazione del lavoro ”Cretaceous

emersions and Dinosaur evidence in the Periadriatic Carbonate Platforms (Italy and Croatia) al XXX Congresso Geologico Internazionale di Pechino.

17.03.1997 F. M. DALLA VECCHIA & D. RIGO - Presentazione presso

la sede di Via Valentinis della mostra “I pesci fossili di Polazzo (GO)”, in occasione della VII Settimana della Cultura Scientifica.

08.04.1997 F. M. DALLA VECCHIA - Conferenza per gli insegnanti al

Liceo S. Polo di Venezia dal titolo: “Recenti scoperte di

vertebrati fossili nell’Adriatico settentrionale”. 05/09.10.1997 F. M. DALLA VECCHIA - 1° Forum Italiano di Scienze

della Terra(Rimini): presentazione orale del lavoro "Dinosaurs in the Cretaceous Adriatic-Dinaric carbonate platform " e di un poster dal titolo "Rettili triassici in Friuli". Rimini. (fig. 54).

31.10.1997 G. DEIURI - Conferenza nell’ambito degli incontri sulla

Didattica in occasione del Convegno Internazionale di Speleologia "Casola 97-Speleopolis".

Fig. 56 -Presentazione del poster "Rettili triassici in Friuli", Rimini 1997.

Partecipazione a congressi, convegni, riunioni, ecc.

Purtroppo i dati antecedenti al 1973 non sono disponibili.

08/09.12.1973 G. DEIURI - Partecipazione al “I Convegno speleologico del Friuli-Venezia Giulia” con la presentazione del lavoro “Relazione attività del Gruppo Speleologico Monfalconese A.N.D.F. 1972-1973” a Trieste.

20/21.04.1974 Partecipazione al "I Convegno Nazionale sulla sicurezza e le tecniche Speleologiche" a Bologna.

21/23.03.1975 Partecipazione al “II Convegno speleologico del Friuli- Venezia Giulia” a Udine

04/06.11.1977 P. NICOLETTIS - Partecipazione al “III Convegno Speleologico del Friuli-Venezia Giulia” con la presentazione del lavoro “In merito ad un atipico deposito di riempimento di sabbie silicee nella zona di Malchina” a Gorizia.

Fig. 57 -Partecipanti al del I Simposio Internazionale “Mesozoic Fishes -Systematics and Paleoecology”, durante la cena presso la nostra sede.

09/11.11.1979 Partecipazione al “IV Convegno speleologico del Friuli-

Venezia Giulia” a Pordenone.

01/03.05.1981 Partecipazione al “IV Congresso speleologico della Federazione Speleologica Toscana”a Fiesole.

14.08.1993 Visita al nostro Museo del I Simposio Internazionale “Mesozoic Fisches – Systematics and Paleoecology” organizzato dal Museo di Eichstätt (Germania) (fig. 55).

28.9/02.10.1993 F.M. DALLA VECCHIA & G. TUNIS - Partecipazione ad

Otranto al XII Convegno della Società Paleontologica Italiana con la presentazione di due posters: "Resti ossei di dinosauro nell'Hauteriviano superiore (Cretaceo inferiore) dell'Istria sudoccidentale (Croazia)" e "Prima segnalazione di resti di Dinosauro nelle piattaforme periadriatiche (Istria)".

27/29.05.1994 G. MANIÀ , G. BENEDETTI, S. SOBAN, M. CIARABELLINI

Partecipazione al Convegno speleologico“Margua '95” ad Ormea (CN).

06/08.06.1994 F.M. DALLA VECCHIA, S. VENTURINI, M. TENTOR

Partecipazione alla riunione del Gruppo Informale di Ricerca CNR "Paleobenthos" tenutosi a Trieste e presentazione orale sul sito, di uno studio geologico- stratigrafico-paleoambientale del Villaggio del Pescatore (TS), a cura di S. VENTURINI, G. TUNIS, M. TENTOR & A. TARLAO.

09/11.06.1994 M. TENTOR, F. M. DALLA VECCHIA, D. MORATTO Partecipazione al Convegno dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) a Trieste.

10.06.1994 M. TENTOR, S. VENTURINI, G. TUNIS - partecipazione alla

riunione del gruppo informale “KT” (passaggio Cretacico-Terziario).

01.12.1994 A. CORDELLA & E. RUSSI - Partecipazione a Trieste alla

conferenza: “Come andare per il Carso”. 13.12.1994 M. CIARABELLINI - Partecipazione alla Conferenza

organizzata dalla Società di Studi Carsici “A.F. Lindner” sui minerali presenti nella Grotta Due Piani (GO).

12.1994 A. CORDELLA , E. RUSSI - Partecipazione alla riunione CAI-TAM a Trieste.

31.01.1995 A. CORDELLA & E. RUSSI - Partecipazione alla riunione

per l’autoregolamentazione del Parco del Carso.

12.05.1995 F. M. DALLA VECCHIA & M. TENTOR - Partecipazione a Trieste al Convegno "La tutela dei beni paleontologici: problemi e prospettive" organizzato dalla Società Paleontologica Italiana.

01/05.11.1995 Partecipazione collettiva al Congresso Nazionale di

Spelelologia “Casola 95-Le Speleologie” a Casola Valsenio (RA).

20.01.1995 M. TENTOR, G. PACOR, D. MORATTO - Partecipazione ad

un ciclo di conferenze sul Carsismo organizzato dalla Biblioteca di Monfalcone.

18/21.10.1995 F.M. DALLA VECCHIA & A. TARLAO - Partecipazione al 1°

Congresso Geologico Croato ad Opatija/Abbazia con presentazione del lavoro "Dinosaur evidence in the Cretaceous of Istria (Croatia)".

25.03.96 F.M. DALLA VECCHIA - Presentazione della mostra "Quando i dinosauri pascolavano in Istria" in occasione della VI Settimana della Cultura Scientifica allestita presso la nostra sede.

21/24.08.1996 F.M. DALLA VECCHIA - Partecipazione al Simposio

Internazionale " Mesozoic vertebrate faunas of Central Europa" a Deva (Romania) con presentazione orale del lavoro: "Terrestrial Tetrapod Evidence on the Norian (Late Triassic) and Cretaceous carbonate Platforms of the Northern Adriatic Region (Italy, Slovenia and Croatia)".

04/14.08.1996 G. TUNIS - Partecipazione al 30° Congresso Geologico

Internazionale a Pechino con presentazione orale del lavoro"Cretaceous emersion and Dinosaur evidence in the Periadriatic Carbonate Platforms (Italy and Croatia).

05/08.09.1996 F.M. DALLA VECCHIA - Partecipazione al Congresso della

Società Paleontologica Italiana tenutosi a Parma, con la presentazione del poster "Recenti scoperte paleoicnologiche nella regione Nordadriatica (Italia Nordorientale e Istria)"

12.10.1996 G. MANIÀ & M. TENTOR - Partecipazione a Trieste al

Convegno: “La Legge Regionale sulla Speleologia ha 30 anni: i risultati, le proposte per il futuro”.

14/19 10.1996 F.M.DALLA VECCHIA - Partecipazione al 56° meeting della

Society of Vertebrate Paleontology tenutosi a New York con la presentazione del poster "Dinosaur tracksites in the Cretaceous of Istria (Croatia)".

01/03.11.1996 Partecipazione collettiva al Convegno Internazionale di speleologia “Spelaeus Flumen” a Fiume Veneto (PN).

30÷31.05.97 M. CIARABELLINI & S. SOBAN - Partecipazione al "IV Convegno sulle cavità artificiali" ad Osoppo (UD).

05/09.10.1997 F.M.DALLA VECCHIA - Partecipazione al 1° Forum

Italiano di Scienze della Terra (Rimini) con la presentazione del lavoro "Dinosaurs in the Cretaceous Adriatic-Dinaric carbonate platform " e di un poster dal titolo "Rettili triassici in Friuli".

31.10/02.11 1997 Partecipazione collettiva al convegno internazionale “Casola 97” a Casola Valsenio (RA).

Posters presentati da soci del Gruppo in congressi e convegni

TRIESTE 1-6 Giugno 1987, Simposio Internazionale “Evolution of the Karstic Carbonate Platform: Relation with other Periadriatic Carbonate Platforms". È stato presentato il poster "L'impostazione di un patch-reef in ambiente di piattaforma interna: un esempio" di S. NARDON & M. TENTOR. MARRAKECH (MAROCCO) 25-27 Aprile 1993, Convegno Internazionale di Sedimentologia. È stato presentato il poster "Fenomeni di silicizzazione nel Cenomaniano del Carso Monfalconese" di M. TENTOR, G. TUNIS, S. VENTURINI. OTRANTO 28 Settembre-2 Ottobre 1993, XII Convegno della Società Paleontologica Italiana. Sono stati presentati due poster "Prima segnalazione di resti di dinosauri nelle piattaforme periadriatiche" (Istria), di D. BOSCAROLLI, M. LAPROCINA , M. TENTOR, G. TUNIS, .S. VENTURINI e "Resti ossei di dinosauri nell' Hauteriviano superiore (Cretacico inferiore) dell' Istria sudoccidentale (Croazia)" di F. M. DALLA VECCHIA. TRIESTE 06-08/06/94, Riunione del Gruppo Informale CNR “Paleobenthos“. Presentazione da parte di S. VENTURINI & M. TENTOR di un poster sullo studio geologico-stratigrafico-paleoambientale del Villaggio del Pescatore (TS). PARMA 05-08/09/96, Congresso della Società Paleontologica Italiana. Presentazione del poster “Recenti scoperte paleoicnologiche nella regione Nordadriatica (Italia Nordorientale ed Istria” da parte di F.M. DALLA VECCHIA. NEW YORK 14-19/10/96, 56° Meeting della Society of Vertebrate Paleontology. Presentazione del poster “Dinosaur tracksites in the Cretaceous of Istria (Croatia) di F.M. DALLA VECCHIA RIMINI 5-9/10/1997, 1° Forum Italiano di Scienze della Terra (Rimini) con la presentazione di un poster dal titolo "Rettili triassici in Friuli" da parte di F.M. DALLA VECCHIA.

Visitatori di rilievo

Fig.58 –Momenti della visita alla sede di Rinchen Barsbold (al centro della Foto) e Yondon Khand. Tra i visitatori del Museo vi sono stati: RUPERT WILD, Staatliches Museum für Naturkunde di Stoccarda (Germania). RINCHEN BARSBOLD , Direttore dell’Institute of Geology - Academy of Sciences of

Mongolia (fig. 56). YONDON KHAND, Geological Institute of Academy of Sciences of Mongolia. CORALIA-MARIA JIANU, Muzeul Civilizatiei Dacice si Romane di Deva (Romania). GLORIA ARATIA , Museo Humbolt di Berlino. TEA KOLAR- JURKOVSEK E BOGDAN JURKOVSEK, Institut za geologijo, geotehniko in geofiziko, Lubiana (Slovenia). MARCO RUSTIONI, Università di Firenze. BENEDETTO SALA , Università di Ferrara. IGINIO DIENI, Università di Padova. KATLEEN HISTON. GUNTHER VIOHL, Jura Museum, Eichstätt. GIULIANO PICCOLI, Università di Padova. GIUSEPPE LEONARDI, Istituto Cavanis (Venezia). DOMENICO CORRADINI, Università di Modena. JURGEN KRIVET, Museo Humbold, Berlino. PAOLO MIETTO, Università di Padova. ALESSANDRO GARASSINO, Museo di Storia Naturale di Milano. GIORGIO TERUZZI, Museo di Storia Naturale di Milano.

ALTRE ATTIVITA'

Deiuri Giorgio S. Messa sulla Rocca

Non fu subito sulla Rocca che il Gruppo Speleologico iniziò le celebrazioni della S. Messa dell'ottava di Pasqua in onore ai caduti di tutte le guerre (fig. 57). Nel 1964 infatti la S. Messa venne celebrata alla grotta Cella di Medeazza (TS), l'anno successivo a S.Giovanni di Duino, e nel 1966 nella grotta Vergine a Monfalcone. Dall'anno successivo (1967) abbiamo aderito attivamente, insieme alla locale sezione dell'Associazione Nazionale del Fante, alla cerimonia che venne spostata all'interno della Rocca di Monfalcone. Si celebra tutt'ora e vede la partecipazione delle autorità civili, militari e di altre Associazioni d'Arma.

Fig. 59 -Celebrazione della messa in onore ai caduti.

S. Giovanni d'Antro

Nella grotta di S. Giovanni d'Antro sono iniziate nel 1964, con la nostra partecipazione, le Sante Messe della notte di Natale, che sono terminate nel 1975, quando a noi è subentrato un altro gruppo speleologico. Avevamo veramente a cuore quella grotta, da noi conosciuta ed esplorata già nel 1953. Nel 1968 abbiamo collocato una Madonnina nella Sala Tellini, nel 1988 a ricordo del 20° anniversario della posa della statuetta, è stata posta anche una targa, mentre nel 1998 in

occasione del 30° anniversario, abbiamo organizzato una mostra delle attività del Gruppo nel paesino di Antro e accompagnato in grotta quanti hanno voluto vedere dove 30 anni prima gli speleologi monfalconesi hanno deposto la statuina (fig. 58).

Fig. 60 -La Madonnina di Antro. Natale e via Crucis

Dal 1971 il nostro Gruppo provvede ad allestire il presepe illuminato sulla Rocca di Monfalcone (fig. 59) visibile a grande distanza. Un atto che continuiamo a protrarre ininterrottamente anche ai nostri giorni. Di pari tradizione è l'allestimento della croce per la via Crucis, nella settimana Santa. Anche questo dura ininterrottamente dallo stesso anno.

Fig. 61 -Il presepe sulla Rocca di Monfalcone.

INDICE INTRODUZIONE pag. 1 LA STORIA E LA VITA DEL GRUPPO pag. 2

Presidenti e capigruppo pag. 12

LA SPELEOLOGIA pag. 13 Grotte scoperte pag. 13 Scuola di speleologia pag. 17 Spedizioni speleologiche pag. 19 I "Triangoli dell'Amicizia" pag. 19 La grotta Doviza pag. 21 Altopiano del Canin pag. 23

LA PALEONTOLOGIA pag. 26 Il contenuto dell'esposizione della Rocca pag. 27 Le attività del Museo pag. 29 Prospettive future pag. 30 Recupero reperti paleontologici pag. 30 Scavi autorizzati pag. 32 Il giacimento di Polazzo pag. 33 I dinosauri pag. 38 Pubblicazioni sui dinosauri (in ordine cronologico) pag. 47 Abstracts sui dinosauri pubblicati pag. 48 Dati statistici sulle collezioni del Museo Paleontologico pag. 49

LA GEOLOGIA pag. 57 Elenco delle sezioni sottili eseguite e conservate presso Il Museo Paleontologico Cittadino di Monfalcone pag. 57

ATTIVITA' DIDATTICHE E MOSTRE ITINERANTI pag. 68 Mostre pag. 74 Pannelli pag. 77

PUBBLICAZIONI, CONFERENZE E PARTECIPAZIONE A CONVEGNI pag. 79

Pubblicazioni pag. 79 Altre pubblicazioni e articoli in riviste specialistiche pag. 83 Pieghevoli pag. 84 Conferenze, lezioni e presentazioni orali pag. 85 Partecipazione a congressi , convegni, riunioni, ecc. pag. 88 Posters presentati da soci del Gruppo in congressi e convegni pag. 91 Visitatori di rilievo pag. 92

ALTRE ATTIVITA' pag. 93