introduzione alle - ateneapoli editore
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Introduzione alle
equazioni diofantee
Universitร degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dellโInformazione
Via Claudio, 21 80125 [Napoli]
ATENEAPOLI Editore
Introduzione alle equazioni diofanteeISBN: 978-88-97840428
copyright 2016edizioni Ateneapoli s.r.l.via Pietro Colletta, 12 (80139) Napoliwww.ateneapoli.it
http://www.ateneapolieditore.it/libri/
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Renato Caccioppoli
Napoli, 1904 โ Napoli, 1959
"Per tre cose vale la pena di vivere: la Matematica, la Musica e lโAmore"
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Indice
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- Introduzione
- Considerazioni storiche
- Indovinelli diofantei
- Equazioni diofantee
- Soluzioni intriganti
- Terne pitagoriche
- Algoritmo per il massimo comun divisore
- Equazioni diofantee lineari
- Metodo di Eulero
- Metodo delle divisioni successive
- Equazioni diofantee di secondo grado
- Punti razionali di una conica
- Equazioni diofantee non lineari
- Discesa infinita
- Un legame con gli irrazionali
- Unโequazione veramente complicata
- Collegamento con i numeri primi
- Un sistema di equazioni diofantee
- Considerazioni conclusive
- Difficoltร esponenziali (lettura)
- Esercizi non svolti
- Bibliografia 95
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Introduzione
Scopo di questo libello รจ introdurre lo studente liceale ed universitario alle
equazioni diofantee, anche dette diofantine, adoperando, per lo piรน, concetti e
tecniche ampiamente studiati nella scuola secondaria superiore, vale a dire senza
ricorrere al formalismo delle Frazioni Continue e senza adoperare lโAritmetica
Modulare. Parecchi esempi svolti aiuteranno a rendere piรน comprensibili e piani
i passaggi piรน astratti della teoria sviluppata. Una particolare attenzione verrร
dedicata allo studio delle equazioni diofantee lineari.
Le equazioni diofantee sono equazioni per le quali si cercano soltanto soluzioni
intere e compaiano in diversi problemi, anche piuttosto semplici della vita
quotidiana. Esistono anche i sistemi di equazioni diofantee che rappresentano
una naturale estensione delle equazioni. Ad esempio, si immagini che un
negoziante debba acquistare un certo numero di maglioni a collo basso da 40 โฌ
ed un certo numero di maglioni a collo alto da 60 โฌ, avendo a disposizione 560 โฌ.
Si desidera sapere quanti maglioni di un tipo e quanti dellโaltro riesce ad
acquistare, nellโipotesi di voler spendere lโintera cifra a disposizione. Indicando
con ๐ il numero di maglioni a collo basso acquistati, ovviamente intero, essendo
improbabile che il negoziante voglia acquistare mezzo maglione, e con ๐ quello
dei maglioni a collo alto, deve essere
40๐ + 60๐ = 560 โ 2๐ + 3๐ = 28 .
Si tratta di unโequazione in due incognite con coefficienti interi di cui si ricercano
le soluzioni intere.
๐ 11 8 5 2
๐ 2 4 6 8
6
Qualche elementare considerazione numerica fornisce i risultati presentati nella
tabella precedente. Dunque, il negoziante ha alcune possibilitร , rappresentate dai
quattro punti evidenziati in figura, e deciderร di approvvigionarsi di un tipo
oppure dellโaltro tipo di maglione, a seconda delle scorte di magazzino che
possiede. ร opportuno sottolineare che, se non vi fosse stato il vincolo delle
soluzioni intere, il problema avrebbe ammesso infinite soluzioni, rappresentate
da tutti i punti che si trovano sulla retta di seguito disegnata.
Se il negoziante dellโesempio appena sviluppato avesse avuto a disposizione
solamente di 550 โฌ, decidendo sempre di spendere lโintera somma a disposizione,
come sarebbe cambiata la soluzione? Ebbene, sembra incredibile, ma non esiste
alcuna combinazioni di numeri interi che soddisfa lโequazione
40๐ฅ + 60๐ฆ = 550 โ 4๐ฅ + 6๐ฆ = 55 .
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ร facile convincersi di quanto affermato, osservando che il primo membro รจ
sempre un numero pari, mentre il secondo รจ dispari.
Sorgono allora spontanee alcune domande: รจ giusto chiedersi se esistano
soluzioni di unโequazione diofantea, se ve ne siano altre accanto a quelle facili da
trovare, se esistano finite oppure infinite soluzioni, se sia possibile trovare una
lista delle soluzioni e quale procedura si debba adoperare per calcolarle tutte. A
queste domande si tenterร di dare una risposta nelle pagine che seguono, con la
malcelata speranza di poter introdurre questi argomenti nella ordinaria didattica
di Matematica della secondaria superiore e fare in modo che non risultino
appannaggio soltanto di coloro, giร particolarmente dotati, che prendono parte
alle fasi finali delle Olimpiadi della Matematica.
Un consiglio prima di terminare questa introduzione. Il lettore attento deve tener
presente che un libro di Matematica non puรฒ essere letto in fretta e non deve
pretendere di capire tutte le parti del libro alla prima lettura. Deve sentirsi libero
di saltare le parti piรน complicate, per ritornarvi in seguito: spesso ciรฒ che da
principio appare oscuro viene chiarito da qualche osservazione successiva.
Dโaltra parte, certi capitoli contengono materiale ben familiare al lettore e
possono essere letti molto rapidamente.
Considerazioni storiche
Diofanto, vissuto nel III secolo dopo Cristo, รจ considerato lโiniziatore del calcolo
algebrico. Scrisse un trattato sui numeri poligonali e sulle frazioni, ma la sua opera
principale sono gli Arithmetica, un trattato in tredici volumi dei quali soltanto sei
sono giunti fino a noi. La sua fama รจ principalmente legata a due argomenti: le
equazioni indeterminate ed il simbolismo matematico.
Ben poco si sa della sua vita e quel poco รจ stato trasmesso da Herbert Westren
Turnbull (31 agosto 1885 โ 4 maggio 1961), un storico inglese della Matematica
che ha rinvenuto e tradotto lโepigramma greco, noto come Epitaffio di Diofanto. Si
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tratta di un problema aritmetico proposto sotto forma di epigramma e fa parte di
una raccolta di quarantasei indovinelli, che il grammatico latino Metrodoro,
durante il VI secolo dopo Cristo, incluse nellโAntologia Greca. Tutti i quesiti
corrispondono ad equazioni di primo grado ad unโincognita. Ecco il testo
dellโindovinello.
Questa tomba rinchiude Diofanto e, con grande meraviglia, dice matematicamente
quanto ha vissuto. La sua giovinezza durรฒ un sesto della sua vita; poi la sua barba
iniziรฒ a crescere dopo un dodicesimo; si sposรฒ dopo un settimo e gli nacque un figlio
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dopo cinque anni. Il figlio visse la metร degli anni del padre e il padre morรฌ quattro
anni dopo il figlio. Quanti anni visse Diofanto?
Detta ๐ฅ lโetร di Diofanto, il problema si traduce nellโequazione
1
6๐ฅ +
1
12๐ฅ +
1
7๐ฅ + 5 +
1
2๐ฅ + 4 = ๐ฅ โ ๐ฅ = 84 .
Se lโepitaffio corrisponde a veritร , Diofanto morรฌ allโetร di ottantaquattro anni.
Le innovazioni degli Arithmetica ebbero grande influenza sul pensiero algebrico
arabo e giunsero in Italia assai piรน tardi: nel 1621, fu pubblicata la prima
traduzione degli Arithmetica, curata dal grande algebrista italiano Raffaele
Bombelli. La fama di Diofanto รจ legata anche ad un altro fatto: egli fu il primo ad
usare un simbolismo matematico che non era non basato solo sul linguaggio
naturale, ma che usava in modo sistematico le lettere per abbreviare le incognite.
ร un vero peccato che egli stesso non sia stato consapevole della portata della sua
innovazione: con ogni probabilitร ritenne di aver trovato semplicemente un
sistema che consentiva di ridurre la scrittura, non un sistema simbolico
automatico di estrema efficacia e precisione. Il sintetico simbolismo matematico
oggi in uso รจ una conquista di non piรน di quattro secoli fa e dunque รจ relativamente
recente rispetto ai millenni precedenti in cui la Matematica รจ stata
prevalentemente descrittiva e basata sullโuso della parola.
Indovinelli diofantei
Un altro indovinello di tipo diofanteo รจ stato proposto, qualche anno fa, quale test
di ingresso agli studi universitari tecnico-scientifici. Ecco il testo.
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Fra tre anni Matteo avrร il doppio dellโetร che Sara aveva tre anni fa, mentre ora il
quadruplo degli anni di lui รจ pari al quintuplo degli anni di lei. Se รจ possibile
determinarlo, qual รจ lโetร di Matteo e di Sara?
Si indichi con ๐ฅ lโetร di Matteo e con ๐ฆ quella di Sara. Per determinare queste due
incognite intere, รจ sufficiente impostare un sistema lineare di equazioni,
utilizzando le due condizioni imposte dal testo dellโindovinello. Precisamente,
lโaffermazione contenuta nel testo fra tre anni Matteo avrร il doppio dellโetร che
Sara aveva tre anni fa, in termini analitici, si trasforma nellโequazione
๐ฅ + 3 = 2(๐ฆ โ 3) โ ๐ฅ โ 2๐ฆ = โ9 .
Similmente, lโaffermazione ora il quadruplo degli anni di lui รจ pari al quintuplo
degli anni di lei, diventa
4๐ฅ โ 5๐ฆ = 0 .
Mettendole insieme, risulta il sistema di due equazioni lineari
{ ๐ฅ โ 2๐ฆ = โ9 ,4๐ฅ โ 5๐ฆ = 0 ,
la cui soluzione costituisce lโobiettivo dellโesempio. Prima perรฒ di risolverlo, รจ
opportuno verificare che esso ammetta unโunica soluzione, per cui รจ necessario
verificare che il determinante
|1 โ24 โ5
| = 3 โ 0
sia diverso da zero. Si ottiene allora che
11
๐ฅ = 15 , ๐ฆ = 12 ,
cioรจ Matteo ha quindici anni e Sara ne ha dodici. La figura che segue illustra in
maniera grafica lโintersezione tra le due rette
๐ฆ =๐ฅ + 9
2 (blu) , ๐ฆ =
4
5๐ฅ (rossa) ,
cioรจ la soluzione grafica dellโindovinello: lโasse delle ascisse rappresenta lโetร di
Matteo, quello delle ordinate indica invece lโetร di Sara, il punto ๐ รจ la soluzione
del problema.
Esempio 1 โ Si verifichi che una soluzione dellโequazione diofantea
๐ฆ2 = ๐ฅ2 + 9 (๐ฅ, ๐ฆ โ โค)
รจ costituita dalla coppia ๐ฅ = 4, ๐ฆ = 5.
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Si ottiene immediatamente per sostituzione
52 = 42 + 9 = 16 + 9 = 25 .
ร possibile scambiare il ruolo delle due variabili, cioรจ assumere quale nuova
coppia di soluzione ๐ฅ = 5, ๐ฆ = 4?
Come sostiene Harold Davenport nel suo libro di Aritmetica superiore:
unโintroduzione alla teoria dei numeri, non esiste probabilmente ramo della teoria
dei numeri che presenti maggiori difficoltร della teoria, se cosรฌ puรฒ essere
chiamata, delle equazioni diofantee. Unโocchiata alla letteratura molto estesa fa
pensare ad una messe di risultati non correlati riguardanti equazioni di tipo
speciale, scoperti con artifici di estrema ingegnositร , ma che non sembrano
ricomporsi in alcuna teoria di tipo generale. Talvolta, dopo che unโequazione era
stata risolta con qualche metodo di carattere particolare, si รจ potuto costruire una
teoria attorno a quella soluzione, in modo da gettar luce sulla sua natura ed in
modo da poter comprendere il suo grado di generalitร . Ma le difficoltร intrinseche
di questo soggetto sono cosรฌ notevoli che la portata di una tale teoria รจ di solito
assai limitata. Laddove, a partire da equazioni diofantee di tipo particolare, si sia
potuto sviluppare una teoria estesa, come nel caso delle forme quadratiche,
questa รจ stata presto considerata come se ricoprisse un ruolo indipendente.
Una delle prove di ammissione per i chimici ed i biologi alla Scuola Normale
Superiore di Pisa, una delle piรน prestigiose istituzioni culturali del nostro paese,
per lโanno accademico 2014-2015 era rappresentata dallโesempio che segue, in
cui si mostra come un buon grafico possa essere di grande aiuto per arrivare alla
soluzione dellโequazione diofantea.
Esempio 2 โ Trovare tutte le soluzioni intere dellโequazione
๐ฅ๐ฆ + ๐ฅ + ๐ฆ + 2 = 0 .
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La prima cosa da fare รจ esplicitare in funzione di ๐ฆ lโequazione assegnata. Si puรฒ
allora scrivere che
๐ฆ = โ๐ฅ + 2
๐ฅ + 1= โ1 โ
1
๐ฅ + 1 , (๐ฅ โ โ1) .
Si tratta dellโiperbole traslata, con centro in ๐ถ(โ1, โ1), riportata nella figura che
segue. Si mostrerร ora come si ottengono le soluzioni intere da unโattenta
osservazione di questo grafico.
Si nota che, considerando il solo intervallo ๐ฅ < โ2, la funzione ha come codominio
lโinsieme
โ1 < ๐ฆ < 0 .
Ciรฒ comporta che non esistono soluzioni intere in questo intervallo.
La prima soluzione intera si trova nel punto
๐ด(โ2, 0) .
Per โ2 < ๐ฅ < 0, lโunico intero candidabile, cioรจ ๐ฅ = โ1, rappresenta un asintoto
verticale per la funzione. Per ulteriore controllo, si ritorni allโequazione non
esplicitata e, sostituendo ๐ฅ = โ1, si ottiene unโuguaglianza impossibile
๐ฅ๐ฆ + ๐ฅ + ๐ฆ + 2 = 0 โ ๐ฅ = โ1 โ 1 = 0 (assurdo).
La seconda soluzione intera si incontra nel punto
๐ต(0, โ2) .
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Per ๐ฅ > 0, la funzione ha come codominio lโinsieme
โ2 < ๐ฆ < โ1
e ciรฒ comporta che non esistono soluzioni intere in questo intervallo.
Vale la pena notare, in definitiva, che le due soluzioni trovate sono simmetriche,
potendosi scambiare i ruoli delle due variabili: si tratta di una circostanza
prevedibile, dato che questa proprietร di simmetria รจ ben visibile nellโequazione
di partenza.
Equazioni diofantee
Riprendendo la definizione, unโequazione diofantea รจ unโequazione in una o piรน
incognite con coefficienti interi di cui si ricercano le soluzioni intere. Lo studio
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delle equazioni diofantee rappresenta uno degli argomenti piรน difficili della
moderna Matematica e talvolta, nella ricerca di una soluzione, si procede tra mille
difficoltร , adottando metodi particolari, utili solo in casi speciali. Lโesempio piรน
famoso di equazione diofantea รจ
๐ฅ๐ + ๐ฆ๐ = ๐ง๐ con ๐ฅ, ๐ฆ, ๐ง โ โค , ๐ โ โ > 2 .
Si tratta di unโequazione che venne formulata da Pierre de Fermat nel 1637 e che
รจ stata risolta dal professor Andrew Wiles soltanto nel 1994: essa presenta
soltanto la soluzione banale ๐ฅ = ๐ฆ = ๐ง = 0.
La storia di questa equazione รจ durata quasi quattrocento anni e non รจ ancora
finita, dato che si cerca una dimostrazione piรน semplice di quella di Wiles che รจ
talmente complicata da essere perfettamente comprensibile, in ogni dettaglio,
soltanto a pochissimi specialisti al mondo. Verso la metร del 1600, Fermat, detto
il principe dei matematici dilettanti, lascia su uno dei libri della sua biblioteca
unโannotazione a margine proprio dellโArithmetica di Diofanto: ยซHo trovato una
brillante dimostrazione del fatto che ๐ฅ๐ + ๐ฆ๐ = ๐ง๐ non ha soluzioni intere per
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๐ > 2ยป. Per ๐ = 2 lโequazione si riduce al ben noto teorema di Pitagora e, fin dai
tempi piรน remoti, gli uomini hanno compilato elenchi di terne di numeri interi,
come 3, 4, 5, che la verificano.
Negli anni successivi alla morte di Fermat, matematici professionisti e semplici
appassionati si sono cimentati nel ricostruire la dimostrazione di Fermat, ma
senza successo. Nel Novecento nessun matematico pensa piรน che sia utile e serio
studiare ulteriormente questa congettura. Fino a qualche anno fa, quando un
ragazzo dodicenne, Andrew Wiles appunto, decise di dedicare la sua vita a questo
problema. Ma, dopo quaranta anni di ricerca e lโannuncio della soluzione, si scoprรฌ
che la dimostrazione da lui trovata conteneva un errore. Questa intrigante storia
รจ magistralmente raccontata nel libro di Simon Singh Lโultimo teorema di Fermat,
edito da Rizzoli.
Altri esempi di equazioni diofantee, certamente meno famose, sono
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7๐ฅ โ 2๐ฆ = 5 , ๐ฅ2 โ 4๐ฆ2 = 1 , ๐ฅ๐ฆ = 6 .
Soluzioni intriganti
Cercare soluzioni intere per unโequazione diofantea non รจ uno scherzo da
matematici originali. Sono tanti i casi in cui un problema pretende di essere risolto
in termini interi: non si possono, ovviamente, considerare frazioni di esseri
umani, ma non si possono neanche considerare frazioni delle valute, oltre quelle
ufficialmente riconosciute. Qualunque conto in euro non puรฒ che essere espresso
da un numero intero di centesimi di euro. Per fare in modo che il lettore cominci
ad intuire le strategie di soluzione di unโequazione diofantea, si presentano alcuni
esempi risolti, per lo piรน basati sullโidea che un numero intero puรฒ ottenersi per
fattorizzazione solo per certi valori di altri due interi. Ad esempio, un esempio
concreto di fattorizzazione si ottiene determinando tutti gli interi ๐ per ๐2 + 2 รจ
un quadrato, per cui basta imporre
๐2 + 2 = ๐2 โ (๐ โ ๐)(๐ + ๐) = 2 .
Ricordando sempre di lavorare con gli interi, sussistono logicamente i casi:
1. ๐ โ ๐ = 1 , ๐ + ๐ = 2;
2. ๐ โ ๐ = 2 , ๐ + ๐ = 1;
3. ๐ โ ๐ = โ1 , ๐ + ๐ = โ2;
4. ๐ โ ๐ = โ2 , ๐ + ๐ = โ1.
Nessuna delle precedenti possibilitร fornisce una soluzione intera per ๐, per cui
si puรฒ concludere che ๐2 + 2 non รจ il quadrato di alcun numero intero.
Segue un esempio che approfondisce la tecnica appena presentata.
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Esempio 3 โ Si determinino le soluzioni dellโequazione diofantea
๐ฅ๐ฆ โ 2(๐ฅ + ๐ฆ) = 0 .
Si osservi preliminarmente che lโequazione assegnata รจ simmetrica, per cui il
ruolo delle due variabili si puรฒ scambiare. Inoltre, le soluzioni positive della
precedente equazione diofantea hanno la seguente interpretazione geometrica:
determinare i lati di un rettangolo per il quale il valore numerico che esprime la
misura dellโarea ๐ฅ๐ฆ รจ uguale a quello che esprime la misura del perimetro. Come
si dimostrerร tra poche righe, vi sono dunque solo due soluzioni: il quadrato di
lato 4 e il rettangolo di dimensioni 6 e 3.
Si puรฒ anzitutto riscrivere lโequazione come
๐ฅ๐ฆ โ 2๐ฅ โ 2๐ฆ = 0 โ ๐ฅ(๐ฆ โ 2) โ 2๐ฆ = 0 .
Poi, si aggiunge e si sottrae quattro ad entrambi i membri, in modo che
๐ฅ(๐ฆ โ 2) + 4 โ 2๐ฆ โ 4 = 0 โ ๐ฅ(๐ฆ โ 2) โ 2(๐ฆ โ 2) = 4 ,
da cui finalmente si ottiene la forma fattorizzata
(๐ฅ โ 2)(๐ฆ โ 2) = 4.
Dovendo i due fattori dare come prodotto quattro, si possono verificare soltanto
i sei casi seguenti:
1) il primo fattore vale โ4 ed il secondo vale โ1;
2) entrambi i fattori valgono โ2;
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3) il primo fattore vale โ1 ed il secondo vale โ4;
4) il primo fattore vale 1 ed il secondo vale 4;
5) entrambi i fattori valgono 2;
6) il primo fattore vale 4 ed il secondo vale 1.
Da quanto detto, discendono le soluzioni riassunte nella tabella che segue.
๐ฅ โ 2 ๐ฆ โ 2 ๐ฅ ๐ฆ
โ4 โ1 โ2 1
โ2 โ2 0 0
โ1 โ4 1 โ2
1 4 3 6
2 2 4 4
4 1 6 3
Il metodo esposto in questo esempio รจ del tutto generale e viene detto metodo
della fattorizzazione, proprio perchรฉ consiste nel fattorizzare uno dei due membri
dellโequazione, e, nei casi in cui si riesce ad applicare, fornisce in maniera piana,
elegante ed elementare tutte le soluzioni intere dellโequazione assegnata.
Lโesempio che segue, invece, illustra una tecnica di soluzione un pochino diversa
dalla fattorizzazione appena discussa, ma sempre capace di ricercare soluzioni tra
gli interi: essa consiste nella delimitazione di una delle due variabili in un
intervallo di ampiezza piccola, possibilmente minore di due, in modo tale che le
possibili scelte di una delle variabili siano limitate e di numero poco elevato.
Quando si รจ in presenza di pochi casi, la cosa piรน semplice da fare รจ enumerarli e
poi di studiarli uno alla volta. Un esempio chiarirร in maniera questa nuova
tecnica di soluzione, fornendo, tra le altre cose, anche la procedura generale per
applicarla.
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Esempio 4 โ Si provi che lโequazione diofantea
๐ฆ3 = ๐ฅ(๐ฅ + 1)(๐ฅ + 2)
non ha soluzioni costituite da interi positivi.
Indicato con ๐ฅ โ โค > 0 un generico numero intero positivo, dato che
๐ฅ3 < ๐ฅ(๐ฅ + 1)(๐ฅ + 2) < (๐ฅ + 2)3 ,
si puรฒ scrivere la catena di disuguaglianze
๐ฅ3 < ๐ฆ3 < (๐ฅ + 2)3 .
Da essa, estraendo la radice cubica, discende che
๐ฅ < ๐ฆ < ๐ฅ + 2 .
Ora, dovendo essere ๐ฆ un numero intero, deve per forza risultare
๐ฆ = ๐ฅ + 1
e lโequazione data diventa equivalente a
๐ฆ3 = (๐ฅ + 1)3 = ๐ฅ(๐ฅ + 1)(๐ฅ + 2) โ ๐ฅ2 + 2๐ฅ + 1 = ๐ฅ2 + 2๐ฅ .
Dato che questa equazione di secondo grado in ๐ฅ non ha soluzioni, allora si puรฒ
concludere che nemmeno la diofantea ne ha, cioรจ la tesi desiderata.
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Segue ora unโequazione in tre variabili, che ha sicuramente una complessitร
superiore rispetto ad una in due variabili. Tuttavia, con qualche piccola
accortezza, il metodo della fattorizzazione fornirร la soluzione.
Esempio 5 โ Si dimostri che lโequazione diofantea
๐ฅ2 + ๐ฆ2 = 3 + ๐ง2
ha infinite soluzioni.
Dovendo solo provare che esistono infinite soluzioni, si comincia a scrivere che
๐ฅ2 โ 3 = ๐ง2 โ ๐ฆ2 = (๐ง โ ๐ฆ)(๐ง + ๐ฆ)
e si pone, ad esempio,
๐ง + ๐ฆ = ๐ฅ2 โ 3 , z โ y = 1 ,
con la consapevolezza che le soluzioni di questo sistema sono da considerare
soltanto come una parte dellโinsieme di tutte le soluzioni. Procedendo su questa
linea, si ottiene
๐ฆ =๐ฅ2 โ 4
2 , ๐ง =
๐ฅ2 โ 2
2 .
Appare evidente che, se si sceglie ๐ฅ tra i numeri pari
๐ฅ = 2๐ con ๐ โ โค ,
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รจ possibile effettivamente ottenere infinite le soluzioni intere
๐ฆ = 2๐2 โ 2 , ๐ง = 2๐2 โ 1 .
Piรน difficile รจ trattare i casi in cui che le soluzioni non esistono, come suggerisce
lโesempio che segue.
Esempio 6 โ Si dimostri che lโequazione
๐ฅ2 โ 10๐ฆ2 = 2
non ha soluzioni in โค.
Riscrivendo lโequazione come
๐ฅ2 = 2 + 10๐ฆ2 ,
si capisce immediatamente che, dovendo essere il secondo membro pari, deve
necessariamente essere
๐ฅ = 2๐ con ๐ โ โค .
Sostituendo e dividendo per due, si ottiene
2๐2 = 1 + 5๐ฆ2 ,
da cui si deduce che, essendo il primo membro pari, anche il secondo deve esserlo.
Ciรฒ implica che ๐ฆ deve essere dispari, cioรจ
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๐ฆ = 2๐ + 1 con ๐ โ โค .
Sostituendo di nuovo nellโequazione, risulta
2๐2 = 1 + 5(2๐ + 1)2 โ ๐2 = 3 + 10๐2 + 10๐ .
Lโultima equazione scritta impone che ๐ sia dispari, per cui
๐ = 2๐ + 1 con ๐ โ โค ,
si puรฒ scrivere
4๐2 + 4๐ + 1 = 3 + 10๐(๐ + 1) โ 2๐2 + 2๐ โ 5๐(๐ + 1) = 1 .
Ebbene, si รจ giunti finalmente ad una contraddizione: dato che il prodotto
๐(๐ + 1) รจ sempre divisibile per due, si puรฒ dire che il primo membro รจ divisibile
per due, mentre il secondo non lo รจ. Si scioglie lโassurdo, ammettendo che
lโequazione assegnata non abbia soluzioni.
Terne pitagoriche
ร ben noto che in un triangolo rettangolo di cateti ๐, ๐ e di ipotenusa ๐ si ha
๐2 + ๐2 = ๐2
Ad esempio, la terna
๐ = 3 , ๐ = 4 , ๐ = 5 โ 32 + 42 = 52
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รจ una terna pitagorica e lo sono anche le infinite terne
๐๐ = 3๐ , ๐๐ = 4๐ , ๐๐ = 5๐ con ๐ โ โ .
Esistono dunque infinite terne di numeri interi che soddisfano questa relazione.
Ebbene, la ricerca delle terne pitagoriche coincide con la soluzione di
unโequazione diofantea che, come giร accennato, presenta infinite soluzioni.
Cโรจ una famosa tavoletta del periodo paleo-babilonese, nota come Plimpton 322,
che dimostra come il problema aritmetico, collegato a quello geometrico del
teorema di Pitagora, fosse giร noto ben prima dei greci.
Questa tavoletta era originariamente molto piรน grande, ma la parte conservata
permette ancora di interpretare correttamente il significato delle colonne di
numeri che presenta: oggi resta una tavoletta di argilla, parzialmente scheggiata,
larga circa 13 ๐๐, alta 9 ๐๐ ed avente uno spessore di 2 ๐๐. Lโeditore newyorkese
George Arthur Plimpton la comprรฒ dallโantiquario Edgar James Banks nel 1922
circa e la lasciรฒ in ereditร , con tutta la sua collezione, alla Columbia University a
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metร degli anni trenta. Secondo Banks, la tavoletta viene da Senkereh, un sito nel
sud dellโIraq, corrispondente allโantica cittร babilonese di Larsa.
Si ritiene che la tavoletta sia stata scritta intorno al 1800 ๐. ๐ถ., basandosi anche
sullo stile della scrittura cuneiforme. Il contenuto principale di Plimpton 322 รจ una
tabella di numeri, con quattro colonne e quindici righe, in notazione
sessagesimale babilonese. La quarta colonna รจ semplicemente una lista di numeri
da 1 a 15. La seconda e terza colonna sono completamente visibili nella tavoletta
residua.
Purtroppo, lโangolo che comprende la prima colonna รจ scheggiato ed esistono due
ipotesi verosimili su quali potrebbero essere i numeri mancanti. Secondo una
attenibile interpretazione, la tabella non รจ altro che una lista di terne pitagoriche,
i cui numeri sono le soluzioni del teorema di Pitagora.
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Lo studio delle terne babilonesi conferma la conoscenza da parte loro delle
formule fondamentali per la costruzione delle terne stesse. Sono formule che
tradizionalmente vengono attribuite a Diofanto, che negli Arithmetica raccolse
189 problemi risolti, applicando diversi metodi che rivelano la sua straordinaria
abilitร .
Le formule delle terne pitagoriche, comunque, sono molto semplici: limitando la
ricerca a quelle che si chiamano terne primitive, cioรจ quelle terne con ๐ e ๐ primi
fra loro, dati due numeri interi qualsiasi ๐ e ๐, con ๐ > ๐, si ha
๐ = ๐2 โ ๐2 , ๐ = 2๐๐ , ๐ = ๐2 + ๐2 .
ร facile verificare che vale il teorema di Pitagora
๐2 + ๐2 = ๐4 + ๐4 โ 2๐2๐2 + 4๐2๐2 = ๐2 .
Se si prende per ๐ un valore qualsiasi e ๐ = 1, si otterranno delle terne
pitagoriche per le quali la differenza fra lโipotenusa e il cateto maggiore sarร
sempre pari a
๐ = ๐2 โ 1 , ๐ = 2๐ , ๐ = ๐2 + 1 โ ๐ โ ๐ = 2 .
Ad esempio, posto ๐=6 e ๐=1, si ha la terna 35, 12 e 37.
Si osserva ancora che, in generale, la differenza fra il numero piรน grande e quello
piรน piccolo della terna รจ uguale al quadrato della differenza fra i due numeri
generatori
๐ = ๐2 โ ๐2 , ๐ = 2๐๐ , ๐ = ๐2 + ๐2 โ ๐ โ ๐ = (๐ โ ๐)2 .
27
Ad esempio, posto ๐ = 5 e ๐ = 2, si ottiene la terna 21, 20 e 29 e, dato che la
differenza fra i due numeri generatori ๐ โ ๐ = 3, si ha che numeri ๐ โ ๐ = 9.
La somma fra il numero piรน grande della terna e quello piรน piccolo รจ invece uguale
al quadrato della somma dei due numeri generatori
๐ = ๐2 โ ๐2 , ๐ = 2๐๐ , ๐ = ๐2 + ๐2 โ ๐ + ๐ = (๐ + ๐)2 .
Nellโesempio precedente si ha ๐ + ๐ = 5 + 2 = 7 e la somma dei due numeri รจ
29 + 20 = 49 = 72.
Esempio 7 โ Si dimostri che non esiste alcuna terna pitagorica in cui ๐ e ๐ siano
entrambi dispari.
Si supponga che ๐ e ๐ siano entrambi dispari, cioรจ sia
๐ = 2๐ + 1 , ๐ = 2๐ + 1 con ๐, ๐ โ โ .
Allora, deve essere
๐2 = 4๐2 + 4๐2 + 4๐ + 4๐ + 2 = 2(2๐2 + 2๐2 + 2๐ + 2๐ + 1) ,
vale a dire che ๐2 รจ il doppio di un numero dispari. Ciรฒ non รจ possibile, poichรฉ se
si immagina che ๐ sia un numero pari ๐ = 2๐ con ๐ โ โ, allora
2๐2 = 2๐2 + 2๐2 + 2๐ + 2๐ + 1 ,
vale a dire al primo membro compare un numero pari, mentre al secondo membro
รจ presente un dispari. Provi lโattento lettore a completare la dimostrazione
mostrando che ๐ e ๐ non possono essere entrambi pari.
28
Si passerร nei prossimi paragrafi allo studio delle equazioni diofantee lineari, per
la soluzione delle quali esistono sostanzialmente due tecniche: un metodo dovuto
al grande Leonardo Eulero e quello detto delle divisioni successive. Essi
rappresentano la parte centrale di ciรฒ che si va dicendo e verranno presentati di
qui a poco. Prima di illustrarle, tuttavia, รจ indispensabile mostrare un algoritmo
per la ricerca del massimo comun divisore tra interi.
Algoritmo per il massimo comun divisore
Non รจ sempre agevole determinare il massimo comun divisore tra due interi. La
via piรน agevole รจ probabilmente quella indicata dallโalgoritmo di Euclide delle
divisioni successive, anche dette divisioni iterate.
Siano dati, ad esempio, i due numeri interi ๐ = 40278 e ๐ = 8494. Si comincia ad
eseguire la divisione intera, quella con il resto, tra il dividendo ๐ ed il divisore ๐,
ottenendo un quoziente ed un resto; si proceda poi dividendo il divisore per il
resto, fin quando non si ottiene un resto nullo. Nel caso in esame, si ottengono i
risultati di seguito riportati.
1 40278 = 8494 โ 4 + 6302
2 8494 = 6302 โ 1 + 2192
3 6302 = 2192 โ 2 + 1918
4 2192 = 1918 โ 1 + 274
5 1918 = 274 โ 7 + 0
Il massimo comun divisore tra 40278 e 8494 รจ lโultimo resto non nullo nel
processo delle divisioni iterate, cioรจ 274.
Una volta compreso lโalgoritmo euclideo per la ricerca del massimo comun
divisore tra interi, si passa a presentare unโidentitร , dovuta al matematico
francese รtienne Bรฉzout (Nemours, 31 marzo 1730 โ Avon, 27 settembre 1783),
29
secondo cui, se ๐ e ๐ sono interi, non entrambi nulli, ed il loro massimo comune
divisore รจ ๐, esistono due interi ๐ e ๐, per cui risulta
๐๐ + ๐๐ = ๐ .
Ad esempio, il massimo comun divisore tra ๐ = 12 e ๐ = 46 รจ pari a ๐ = 2, come
prova la tabella di seguito riportata.
1 46 = 12 โ 3 + 10
2 12 = 10 โ 1 + 2
3 10 = 2 โ 5 + 0
Per determinare una coppia di interi che verifichi lโidentitร di Bรฉzout, si puรฒ
partire dal massimo comun divisore e procedere a ritroso, ricavando nelle varie
righe il resto, per cui
2 = 12 โ 10 โ 1 = 12 โ 46 + 12 โ 3 = 12 โ 4 โ 46 โ ๐ = 4 , ๐ = โ1 .
Tuttavia, รจ opportuno segnalare che la coppia di interi (๐, ๐) trovata non รจ
univocamente determinata, dato che, ad esempio, risulta ugualmente
12 โ 27 โ 46 โ 7 = 2 โ ๐ = 27 , ๐ = โ7 .
In effetti, come si avrร modo di discutere in maggior dettaglio nel seguito, a partire
da una qualsiasi soluzione (๐0, ๐0), si dimostra che l'insieme delle soluzioni รจ
costituito da coppie del tipo
๐๐ = ๐0 โ ๐๐
๐ , ๐๐ = ๐0 + ๐
๐
๐ con ๐ โ โค .
30
ร immediato verificare che
๐๐๐ + ๐๐๐ = ๐ โ๐ โ โค .
Sostituendo, infatti, si puรฒ agevolmente scrivere
๐๐๐ + ๐๐๐ = ๐๐0 โ๐๐
๐๐ + ๐๐0 +
๐๐
๐๐ = ๐ โ๐ โ โค .
Questa stessa proprietร si puรฒ estendere ad un insieme arbitrario di numeri: dati
๐ interi (๐1, ๐2, โฏ , ๐๐), se ๐ รจ il loro massimo comun divisore esiste una ๐ โupla
di interi (๐1, ๐2, โฏ , ๐๐), per cui
๐1๐1 + ๐2๐2 + โฏ + ๐๐๐๐ = ๐ .
Equazioni diofantee lineari
Unโequazione diofantea lineare in due variabili รจ unโequazione della forma
๐๐ฅ + ๐๐ฆ = ๐ ,
con ๐, ๐, ๐ numeri interi. Lo scopo รจ ovviamente quello di cercare soluzioni intere
dellโequazione assegnata. NellโAryabhatiya, un compendio delle conoscenze
matematiche del tempo, scritto dal matematico, astronomo ed astrologo indiano
Aryabhata attorno al 500 dopo Cristo, compare un algoritmo per risolvere
unโequazione diofantea lineare.
Vale la pena sottolineare subito che non sempre unโequazione lineare ammette
soluzioni intere. Ad esempio, lโequazione
31
2๐ฅ + 4๐ฆ = 5
non ha soluzioni intere, dato che il primo membro, qualunque siano i valori interi
dati a ๐ฅ e ๐ฆ, fornisce un numero pari che, quindi non potrร mai coincidere con il
secondo membro che รจ un numero dispari. Per contro, unโequazione lineare in
due variabili ammette sempre infinite soluzioni reali, che possono essere
interpretate come gli infiniti punti di una retta.
Detto, allora, ๐ = ๐๐ถ๐ท(๐, ๐) il massimo comun divisore tra gli interi ๐ e ๐, sussiste
il seguente teorema: condizione necessaria e sufficiente affinchรฉ lโequazione ๐๐ฅ +
๐๐ฆ = ๐ abbia soluzioni intere รจ che il termine noto ๐ sia divisibile per ๐.
Ad esempio, lโequazione diofantea
2๐ฅ + 6๐ฆ = 7
non ammette alcuna soluzione, dato che il secondo membro non รจ divisibile per il
๐๐ถ๐ท(2, 6) = 2. Per contro, lโequazione diofantea
๐ฅ โ 5๐ฆ = 4
ammette soluzioni, essendo il secondo membro divisibile per
1 = ๐๐ถ๐ท(1, โ5) .
Lo schema logico di un teorema, che si strutturi in una parte necessaria ed in una
parte sufficiente, รจ riportato nella figura che segue. Si dimostra la parte necessaria
quando, ponendo per ipotesi la proprietร in discussione, si vuole dimostrare la
condizione che la caratterizza. Al contrario, quando si pone per ipotesi la
condizione e per tesi la proprietร , si sta dimostrando la parte sufficiente.
32
Nel caso in esame si puรฒ dire che
proprietร โ ๐๐ฅ + ๐๐ฆ = ๐ abbia soluzioni ,condizione โ il termine noto ๐ รจ divisibile per ๐ .
Si comincia tradizionalmente dalla parte necessaria, essendo questa piรน semplice,
nella maggior parte dei casi.
Parte necessaria
{
IPOTESI: lโฒequazione ๐๐ฅ + ๐๐ฆ = ๐ ammette soluzioni intere .
TESI: il termine noto ๐ รจ divisibile per ๐ = ๐๐ถ๐ท(๐, ๐) .
Si supponga che lโequazione ๐๐ฅ + ๐๐ฆ = ๐ abbia soluzioni intere e si indichi una di
esse con la coppia (๐ฅ0, ๐ฆ0), per cui risulta
๐๐ฅ0 + ๐๐ฆ0 = ๐ .
33
(๐๐ฅ0 + ๐๐ฆ0)๐ = ๐ โ ๐๐ฅ0 + ๐๐ฆ0 =๐
๐ .
Da ciรฒ segue che il rapporto al secondo membro
๐
๐=
termine noto
๐๐ถ๐ท(๐, ๐)
รจ un numero intero, dato che tale รจ il primo membro, e, quindi, il termine noto ๐ รจ
divisibile per ๐, come si voleva dimostrare.
La seconda parte della dimostrazione รจ la parte sufficiente, che si ottiene
scambiando lโipotesi con la tesi della parte necessaria.
Parte sufficiente
{ IPOTESI: il termine noto ๐ รจ divisibile per ๐ = ๐๐ถ๐ท(๐, ๐).
TESI: lโฒequazione ๐๐ฅ + ๐๐ฆ = ๐ ammette soluzioni intere.
Per lโidentitร di Bรฉzout devono esistere due interi ๐, ๐, per cui
๐๐ + ๐๐ = ๐ .
Dato che, per ipotesi, ๐ รจ divisibile per ๐, allora deve esistere un intero ๐, per cui
si puรฒ porre ๐ = ๐๐. Moltiplicando la precedente relazione per ๐, si ottiene
Siccome si sa che ๐ = ๐๐ถ๐ท(๐, ๐), allora si puรฒ scrivere che ๐ = ๐๐ e ๐ = ๐๐ con
๐, ๐ โ โค. Sostituendo nellโequazione, si nota che il primo membro รจ divisibile per
๐, per cui anche il secondo membro ๐ deve essere divisibile per ๐, in modo che
34
๐๐๐ + ๐๐๐ = ๐๐ = ๐ .
Ciรฒ vuol dire che la coppia
๐ฅ0 = ๐๐ , ๐ฆ0 = ๐๐ ,
rappresenta una soluzione dellโequazione diofantea assegnata.
Un esempio chiarirร meglio come si applichi il risultato espresso dal teorema
appena dimostrato.
Esempio 8 โ Si verifichi che lโequazione diofantea
๐ฅ โ 5๐ฆ = 4
ammette le infinite soluzioni
๐ฅ = 9 โ 5๐ , ๐ฆ = 1 โ ๐ con ๐ โ โค .
Basta sostituire nellโequazione assegnata, per ottenere
9 โ 5๐ โ 5(1 โ ๐) = 9 โ 5๐ โ 5 + 5๐ = 4 โ๐ โ โค .
A questo punto della trattazione, si puรฒ passare ad illustrare le due principali
tecniche per la determinazione, qualora esistano, delle soluzioni di unโequazione
diofantea lineare e si comincerร proprio con un metodo dovuto al grande
Leonardo Eulero.
35
Metodo di Eulero
Si supponga di volere risolvere lโequazione diofantea
7๐ฅ + 3๐ฆ = 53 .
Dato che il termine noto รจ divisibile per il ๐๐ถ๐ท(7, 3) = 1, essa ammette soluzioni.
Queste saranno determinate con un metodo dovuto ad Eulero, la cui procedura รจ
molto semplice ed inizia con la scelta del piรน piccolo coefficiente, in valore
assoluto, tra ๐ e ๐. Nel caso in esame รจ quello della ๐ฆ, per cui si esplicita
lโequazione rispetto a questa variabile
7๐ฅ + 3๐ฆ = 53 โ ๐ฆ =53 โ 7๐ฅ
3 .
Eseguendo la divisione al secondo membro, si ottiene
36
๐ฆ =53 โ 7๐ฅ
3=
51 โ 6๐ฅ + 2 โ ๐ฅ
3= 17 โ 2๐ฅ +
2 โ ๐ฅ
3 .
Per ottenere una soluzione intera, bisogna imporre che il resto sia un numero
intero, per cui
2 โ ๐ฅ
3= ๐ โ ๐ฅ = 2 โ 3๐ con ๐ โ โค .
Sostituendo nella ๐ฆ il valore di ๐ฅ appena trovato, in una sola iterazione, si
ottengono le soluzioni dellโequazione proposta
๐ฅ = 2 โ 3๐ , ๐ฆ = 17 โ 2(2 โ 3๐) + ๐ = 13 + 7๐ con ๐ โ โค .
Quale che sia il valore di ๐, purchรฉ intero, si ottiene una delle infinite soluzioni
intere del problema assegnato.
Eulero propose questo metodo iterativo, moderno e stimolante, nella sua Algebra,
scritta in tedesco e stampata per la prima volta, in traduzione russa, nel 1768 a
San Pietroburgo.
Vale la pena osservare che non รจ sempre cosรฌ immediato applicare questo metodo
e talvolta sono richieste diverse iterazioni, come illustra lโesempio che segue.
Esempio 9 โ Si determinino le soluzioni dellโequazione diofantea
8๐ฅ + 5๐ฆ = 81 .
Dato che il ๐๐ถ๐ท(8, 5) = 1, lโequazione data ammette soluzione e si comincia al
esplicitarla rispetto alla variabile con il minore, in valore assoluto, coefficiente tra
๐ฅ e ๐ฆ, in questo caso ๐ฆ, ottenendo
37
๐ฆ =81 โ 8๐ฅ
5 .
Si dividano ora per 5 i numeri 81 e 8, mettendo in evidenza i resti
๐ฆ = 16 โ ๐ฅ +1 โ 3๐ฅ
5 .
Si ponga poi
๐ก =1 โ 3๐ฅ
5โ ๐ฆ = 16 โ ๐ฅ + ๐ก con ๐ก โ โค ,
vale a scrivere
3๐ฅ + 5๐ก = 1 .
Si noti che, essendo ๐ฅ e ๐ฆ due numeri interi, allora tale รจ anche ๐ก e, pertanto, si puรฒ
dire che si รจ ottenuto unโequazione diofantea, i cui coefficienti sono minori di
quelli dellโequazione di partenza. Lโidea base del metodo euleriano รจ tutta qui: le
soluzioni (๐ฅ, ๐ฆ) dellโequazione assegnata sono ricavabili immediatamente dalle
soluzioni di una nuova equazione diofantea con i coefficienti piรน piccoli rispetto a
quella considerata in origine.
Il procedimento ora introdotto puรฒ evidentemente essere iterato. Proseguendo
con lโesempio, si risolva lโequazione ottenuta nella variabile avente il minore
coefficiente in valore assoluto, stavolta ๐ฅ,
๐ฅ =1 โ 5๐ก
3= โ๐ก +
1 โ 2๐ก
3 .
38
Posto allora
๐ข =1 โ 2๐ก
3โ ๐ฅ = โ๐ก + ๐ข con ๐ข โ โค ,
si ottiene la nuova diofantea
3๐ข + 2๐ก = 1 .
Anche questโequazione ha i coefficienti piรน piccoli rispetto a quella del passo
precedente e, continuando ad iterare, si ricava
๐ก =1 โ 3๐ข
2= โ๐ข +
1 โ ๐ข
2 ,
da cui discende la nuova posizione
๐ =1 โ ๐ข
2โ ๐ข = 1 โ 2๐ con ๐ โ โค .
Sostituendo a cascata, si perviene alla soluzione
๐ฅ = 2 โ 5๐ , ๐ฆ = 13 + 8๐ .
Questa equazione presenta infinite soluzioni, alcune delle quali sono riportate
nella tabella che segue.
๐ โฏ โ2 โ1 0 1 2 โฏ
๐ฅ โฏ 12 7 2 โ3 โ8 โฏ
๐ฆ โฏ โ3 5 13 21 29 โฏ
39
Tuttavia, se allโequazione data si fosse associata la condizione di non negativitร
per ๐ฅ e ๐ฆ, una condizione non rara nelle situazioni applicative, si sarebbe dovuto
risolvere il sistema di disequazioni
{ 2 โ 5๐ โฅ 0 ,13 + 8๐ โฅ 0 ,
โ โ13
8โค ๐ โค
2
5โ ๐ = โ1 โง ๐ = 0 .
La tabella che segue riassume in forma schematica le soluzioni in questo secondo
caso.
๐ โ1 0
๐ฅ 7 2
๐ฆ 5 13
Metodo delle divisioni successive
Sia data lโequazione lineare diofantea
๐๐ฅ + ๐๐ฆ = ๐
e sia ๐ divisibile per ๐ = ๐๐ถ๐ท(๐, ๐). Allora, lโequazione data ha infinite soluzioni,
tutte e sole esprimibili per mezzo delle relazioni
๐ฅ = ๐ฅ๐ + ๐๐ , ๐ฆ = ๐ฆ๐ โ ๐๐ con ๐ โ โค ,
dove la coppia (๐ฅ๐, ๐ฆ๐) rappresenta una soluzione particolare.
40
โฆ Si comincia col mostrare che la soluzione fornita soddisfa lโequazione diofantea.
Sostituendo si puรฒ scrivere facilmente
๐(๐ฅ๐ + ๐๐) + ๐(๐ฆ๐ โ ๐๐) = ๐๐ฅ๐ + ๐๐ฆ๐ = ๐ .
โฆ Viceversa, supponendo che (๐ฅ๐, ๐ฆ๐) sia una soluzione dellโequazione diofantea,
allora per qualsiasi altra soluzione (๐ฅ, ๐ฆ) deve verificarsi che
๐๐ฅ + ๐๐ฆ = ๐ = ๐๐ฅ๐ + ๐๐ฆ๐ ,
ovvero, posto ๐ = ๐๐ผ e ๐ = ๐๐ฝ con ๐๐ถ๐ท(๐ผ, ๐ฝ) = 1, si puรฒ scrivere
๐ผ(๐ฅ โ ๐ฅ๐) = ๐ฝ(๐ฆ๐ โ ๐ฆ) .
Questa ultima uguaglianza comporta che ๐ฆ๐ โ ๐ฆ deve essere divisibile per ๐ผ e che
๐ฅ โ ๐ฅ๐ deve essere divisibile per ๐ฝ, vale a dire che deve esistere un intero ๐ per
cui risulta
๐ฅ โ ๐ฅ๐
๐ฝ= ๐ =
๐ฆ๐ โ ๐ฆ
๐ผโ {
๐ฅ = ๐ฅ๐ + ๐๐ฝ ,๐ฆ = ๐ฆ๐ โ ๐๐ผ .
Senza perdere in generalitร , si puรฒ porre ๐ = ๐๐ ed ottenere la soluzione
desiderata
๐ฅ = ๐ฅ๐ + ๐๐ , ๐ฆ = ๐ฆ๐ โ ๐๐ con ๐ โ โค .
Si osservi che i due termini ๐๐ e โ๐๐ rappresentano tutte le infinite soluzioni
dellโequazione omogenea, cioรจ quella avente il termine noto nullo, per cui il
teorema appena dimostrato si puรฒ anche enunciare dicendo che la soluzione di
41
unโequazione diofantea lineare si ottiene sommando una qualsiasi soluzione
dellโequazione completa alle infinite soluzioni dellโequazione omogenea.
Si propone ora un semplice esempio per applicare la formula risolutiva trovata.
Esempio 10 โ Si risolva lโequazione diofantea
2๐ฅ + 3๐ฆ = 5 .
Dato che il termine noto รจ divisibile per il ๐๐ถ๐ท(2, 3) = 1, si puรฒ dire che
lโequazione data ammette soluzione. Inoltre, dato che la coppia
๐ฅ๐ = 1 , ๐ฆ๐ = 1
รจ una soluzione particolare, si conclude che la soluzione generale vale
๐ฅ = 1 + 3๐ , ๐ฆ = 1 โ 2๐ con ๐ โ โค .
Nellโesempio appena svolto รจ stato piuttosto semplice trovare una soluzione
particolare (๐ฅ๐, ๐ฆ๐): in generale, potrebbe non essere cosรฌ semplice ed allora
bisogna ricorrere allโidentitร di Bรฉzout. Si consideri, ad esempio, lโequazione
11๐ฅ + 8๐ฆ = 3 .
Dato che il termine noto ๐ = 3 รจ divisibile per il ๐๐ถ๐ท(11, 8) = 1, essa ammette
soluzioni, che valgono
๐ฅ = ๐ฅ๐ + 8๐ , ๐ฆ = ๐ฆ๐ โ 11๐ con ๐ โ โค .
42
Si deve determinare soltanto un integrale particolare (๐ฅ๐, ๐ฆ๐). Posto allora ๐ = 11
e ๐ = 8, eseguendo le divisioni iterate, si costruisce la tabella di seguito riportata.
1 11 = 8 โ 1 + 3
2 8 = 3 โ 2 + 2
3 3 = 2 โ 1 + 1
4 2 = 2 โ 1 + 0
Da essa, procedendo a ritroso, si determina lโintegrale particolare desiderato,
dato che
dalla terza riga si ricava che 1 = 3 โ 2,
dalla seconda riga di scende che 1 = 3 โ (8 โ 3 โ 2),
dalla prima riga si conclude che 1 = 11 โ 8 โ [8 โ (11 โ 8) โ 2].
Elaborando questโultima relazione, si puรฒ scrivere
1 = 11 โ 3 + 8 โ (โ4) ,
per cui, moltiplicando membro a membro per ๐ = 3, si ottiene
3 = 11 โ 9 + 8 โ (โ12)
e concludere che una soluzione particolare vale
๐ฅ๐ = 9 , ๐ฆ๐ = โ12 .
43
Ancora un esempio, che mette in luce un diverso aspetto delle equazioni
diofantee: le soluzioni possono essere in numero limitato, per la presenza di una
limitazione nella ricerca delle stesse.
8๐ฅ + 12๐ฆ = ๐
ammette soluzione e risolverla.
Come รจ ben noto, unโequazione diofantea ammette soluzione se e solo se il
massimo comun divisore tra i coefficienti delle incognite divide il termine noto.
Nel caso in esame, dato che
๐๐ถ๐ท(8, 12) = 4 ,
si puรฒ dire che il piรน grande numero naturale minore di 100, divisibile per 4, รจ il
numero 96. Lโequazione diofantea, pertanto, diventa
8๐ฅ + 12๐ฆ = 96 โ 2๐ฅ + 3๐ฆ = 24
e, poichรฉ una soluzione particolare รจ costituita dalla coppia
๐ฅ0 = 12 , ๐ฆ0 = 0 ,
si puรฒ concludere che la soluzione generale vale
๐ฅ = 12 โ 3๐ , ๐ฆ = 2๐ con ๐ โ โค .
Esempio 11 โ Si determini il piรน grande numero naturale ๐ < 100, per il quale
lโequazione diofantea
44
Seguono ora due interessanti esercizi, che rappresentano situazioni concrete in
cui รจ possibile applicare le tecniche di soluzione appena apprese e che mostrano
la varietร di situazioni da cui possono scaturire equazioni diofantee.
Esempio 12 โ Su un foglio di carta illimitato sono segnati due punti ๐ด e ๐ต. Si
disponga di tre righe prive di suddivisioni, una lunga 8 ๐๐, lโaltra lunga 11 ๐๐, la
terza illimitata; dire con quale precisione si puรฒ misurare la distanza dei due punti
๐ด e ๐ต.
La prima cosa da fare รจ passare la linea illimitata per ๐ด e ๐ต, in modo che possa
diventare un riferimento per tutte le successive misure. Poi, partendo da ๐ด, si
possono riportare i due segmenti di 8 ๐๐ e 11 ๐๐, ciascuno un certo numero di
volte sia avanti che dietro. Pertanto, le distanze ๐ท che si riescono a misurare,
espresse sempre in centimetri, sono riconducibili alla combinazione lineare
๐ท = 8๐ + 11๐ con ๐, ๐ โ โค ,
che rappresenta geometricamente punti posti su un piano nello spazio (๐, ๐, ๐ท).
Dunque, ๐ e ๐ sono due interi relativi e, per come รจ stata definita, anche la
distanza ๐ท รจ espressa da un numero intero non negativo. Pertanto, si presentano
due casi possibili, schematicamente discussi di seguito.
๐ผ Qualora la distanza da misurare ๐ท = ๐ด๐ต coincidesse con un valore intero,
allora si potrebbe misurare con esattezza, vale a dire con un errore di misura
nullo, scegliendo tra gli infiniti interi
๐ = โ4๐ท โ 11โ , ๐ = 3๐ท + 8โ , essendo โ โ โค .
45
๐ฝ Se invece la distanza da misurare fosse espressa da un numero reale, potendosi
comunque porre nella forma ๐ท = ๐ท0 ยฑ ๐ผ, con ๐ท0 intero positivo e ๐ผ numero reale
positivo, pari al massimo a 1/2, per quando detto al punto precedente, si conclude
che la massima precisione ottenibile รจ unitaria.
Esempio 13 โ Due cercatori dโoro hanno due grandi sacchi di pezzi dโoro. Il primo
ha solo pezzi da 15 grammi, il secondo pezzi da 21 grammi. Puรฒ il primo pagare
esattamente al secondo un debito di 27 grammi dโoro? Potrebbe invece il secondo
pagare esattamente al primo un debito di 29 grammi dโoro?
Lโequazione lineare
15๐ฅ + 21๐ฆ = 27 โ 5๐ฅ + 7๐ฆ = 9
ammette infinite soluzioni, dato che ๐๐ถ๐ท(15, 21) = 3, e sono, come si puรฒ
controllare per verifica diretta, pari a
๐ฅ = 6 + 7๐ , ๐ฆ = โ3 โ 5๐ con ๐ โ โค .
Pertanto, il primo cercatore puรฒ pagare al secondo il debito di 27 ๐๐๐๐๐๐ di oro,
dandogli sei suoi pezzi e ricevendone in cambio tre, dal momento che
15 โ 6 โ 21 โ 3 = 27 .
Nel secondo caso, lโequazione lineare
15๐ฅ + 21๐ฆ = 29
46
non ammette soluzioni intere, dato che il termine noto ๐ = 29 non รจ divisibile per
๐๐ถ๐ท(15, 21) = 3.
ร possibile generalizzare la tecnica presentata allโequazione
๐1๐ฅ1 + ๐2๐ฅ2 + โฏ + ๐๐๐ฅ๐ = ๐ ,
con ๐๐ , ๐ โ โค. Detta omogenea associata lโequazione
๐1๐ฅ1 + ๐2๐ฅ2 + โฏ + ๐๐๐ฅ๐ = 0
e tenuto conto che si cercano le soluzioni in โค, รจ possibile dimostrare che, se
questa equazione ammette una soluzione (๐ฅ10, ๐ฅ20, โฏ , ๐ฅ๐0), allora ne ammette
infinite: basta, infatti, verificare per sostituzione che anche (๐๐ฅ10, ๐๐ฅ20, โฏ , ๐๐ฅ๐0)
รจ soluzione โ๐ โ โค. Se esiste una soluzione dellโequazione completa, ne esistono
infinite, dato che tutte le soluzioni della completa si ottengono sommando ad una
sua particolare soluzione una qualsiasi soluzione della omogenea.
Vale il seguente teorema che qui si riporta senza dimostrazione: se il termine noto
๐ รจ divisibile per
๐ = ๐๐ถ๐ท(๐1, ๐2, โฏ , ๐๐, ) ,
allora lโequazione completa ammette soluzioni.
Esempio 14 โ Si risolva lโequazione diofantea lineare in tre variabili
12๐ฅ + 45๐ฆ + 20๐ง = 20 .
47
Si osserva anzitutto che lโequazione ammette infinite soluzioni, dato che il termine
noto รจ divisibile per
๐๐ถ๐ท(12, 45, 20) = 1 .
La soluzione generale dellโequazione omogenea
12๐ฅ0 + 45๐ฆ0 + 20๐ง0 = 0
si ottiene facilmente, ponendo ๐ฆ0 = 4๐ con ๐ โ โค, di modo che
3๐ฅ0 + 5๐ง0 = โ45๐ .
Si ottiene, allora,
๐ฅ0 = โ15๐ โ 5โ , ๐ฆ0 = 4๐ , ๐ง0 = 3โ con โ, ๐ โ โค .
Inoltre, dato che una soluzione particolare dellโequazione completa รจ pari a
๐ฅ๐ = 0 , ๐ฆ๐ = 0 , ๐ง๐ = 1 ,
si ottiene la soluzione dellโequazione completa
๐ฅ = โ15๐ โ 5โ , ๐ฆ = 4๐ , ๐ง = 1 + 3โ con โ, ๐ โ โค .
Equazioni diofantee di secondo grado
Si consideri lโequazione diofantea
48
๐ฅ2 + (๐ฅ + 2)๐ฆ โ 2๐ฅ โ 4 = 0 .
Si tratta di unโequazione di secondo grado di tipo particolare, in quanto
unโincognita, nellโesempio la ๐ฆ, compare soltanto al primo grado. ร possibile allora
ricavare la ๐ฆ in funzione della ๐ฅ mediante una formula che non faccia comparire
radici quadrate, come accadrebbe invece se lโequazione fosse di secondo grado
anche rispetto alla ๐ฆ. Operando la divisione tra polinomi, risulta
๐ฆ =โ๐ฅ2 + 2๐ฅ + 4
๐ฅ + 2= 4 โ ๐ฅ โ
4
๐ฅ + 2 con ๐ฅ โ โ2 .
Se ๐ฅ = โ2, lโequazione non esplicitata non ammette soluzione. Allora, dato che ๐ฅ
รจ un intero, lโespressione precedente fornisce un valore intero per ๐ฆ se e
solamente se ๐ฅ + 2 divide 4. I divisori di 4 sono
ยฑ1 , ยฑ 2 , ยฑ 4 .
Ad essi corrispondono i valori di ๐ฅ
๐ฅ = โ2 ยฑ 1 , ๐ฅ = โ2 ยฑ 2 , ๐ฅ = โ2 ยฑ 4
e le soluzioni dellโequazione diofantea riassunte nella tabella che segue.
๐ฅ โ6 โ4 โ3 โ1 0 2
๐ฆ 11 10 11 1 2 1
Esempio 15 โ Si risolva lโequazione diofantea
(๐ฅ + 1)(๐ฆ + 1) = 2๐ฅ๐ฆ .
49
Prima di esplicitare lโequazione, vale la pena osservare che, per ๐ฅ = 1, lโequazione
fornisce la soluzione
2(๐ฆ + 1) = 4๐ฆ โ 2๐ฆ = 2 โ ๐ฆ = 1 .
Lโequazione assegnata, allora, si riscrive facilmente nella forma equivalente
๐ฆ =๐ฅ + 1
๐ฅ โ 1= 1 +
2
๐ฅ โ 1 con ๐ฅ โ 1 .
Orbene, dato che ๐ฅ rappresenta un numero intero, lโespressione precedente
fornisce un valore intero per ๐ฆ se e solamente se ๐ฅ โ 1 divide 2, cioรจ se
๐ฅ = 1 ยฑ 1 , ๐ฅ = 1 ยฑ 2 .
Si noti che per lโequazione data, come si evince anche dalle soluzioni di seguito
riportate in tabella, il ruolo delle due variabili si puรฒ scambiare e che la colonna
riportata in rosso rappresenta una soluzione che รจ stata determinata prima di
trasformare lโequazione in forma esplicita.
๐ฅ โ1 0 1 2 3
๐ฆ 0 โ1 1 3 2
Punti razionali di una conica
Una conica rappresenta il luogo geometrico dei punti di un polinomio di secondo
grado nelle variabili ๐ฅ e ๐ฆ. Vi sono casi degeneri in cui la conica รจ vuota, come puรฒ
essere ๐ฅ2 + ๐ฆ2 = โ4, oppure si riduce ad un solo punto, ad esempio ๐ฅ2 + ๐ฆ2 = 0,
50
oppure รจ una retta, come ๐ฅ2 = 0, oppure lโunione di due rette, ad esempio
๐ฅ(๐ฆ โ 1) = 0. Negli altri casi, si ottiene unโiperbole, una parabola, unโellisse e, se i
suoi assi sono uguali, si ottiene una circonferenza.
Per la ricerca dei punti razionali di una conica, si puรฒ procedere nella maniera che
segue. Data, ad esempio, la circonferenza con centro nellโorigine e raggio unitario
๐ฅ2 + ๐ฆ2 = 1 ,
si fissa un punto razionale su di essa, come puรฒ essere esempio (โ1, 0), e si traccia
la retta per questo punto di coefficiente angolare generico ๐. Questa retta
intersecherร la circonferenza in un secondo punto (๐ฅ, ๐ฆ). Ebbene, se ๐ รจ un
numero razionale, allora (๐ฅ, ๐ฆ) ha coordinate razionali. Infatti, lโascissa di questo
secondo punto di intersezione รจ soluzione di un polinomio di secondo grado i cui
coefficienti sono razionali, dipendendo dai coefficienti dellโequazione e da ๐. In
generale, un polinomio di secondo grado con coefficienti razionali non ha radici
razionali, dato che nella formula risolutiva compare una radice quadrata. In
questo caso perรฒ รจ noto che ๐ฅ = โ1 รจ una soluzione, essendo una delle due
intersezioni: il polinomio in questione รจ allora divisibile per ๐ฅ + 1. Effettuando la
divisione tra polinomi a coefficienti razionali, si ottiene un polinomio a coefficienti
razionali di primo grado, che pertanto ha unโunica radice razionale. Dโaltra parte,
tutti i punti razionali sulla circonferenza si trovano in questo modo. Infatti, se il
punto (๐ฅ, ๐ฆ) รจ un razionale sul cerchio diverso da (โ1, 0), allora la retta passante
per questo punto e per lโaltra intersezione (๐ฅ, ๐ฆ) ha coefficiente angolare
๐ฆ/(๐ฅ + 1), che รจ un numero razionale. Risolvendo, dunque, il sistema
{ ๐ฅ2 + ๐ฆ2 = 1 ,
๐ฆ = ๐(๐ฅ + 1) ,โ (1 + ๐2)๐ฅ2 + 2๐2๐ฅ + ๐ก2 โ 1 = 0 ,
si ottengono le soluzioni razionali
51
๐ฅ1 = โ1 , ๐ฅ2 =1 โ ๐2
1 + ๐2 ,
๐ฆ1 = 0 , ๐ฆ2 =2๐
1 + ๐2 .
Questo ragionamento ha validitร generale: se ๐ถ รจ una conica, tutti punti razionali
su ๐ถ si trovano fissando un qualunque punto razionale ๐ ed individuando le
seconde intersezioni di ๐ถ con una qualsiasi retta passante per ๐ ed avente
coefficiente angolare razionale. Un esempio chiarirร ancor meglio quanto appena
discusso.
๐ฅ2 โ ๐ฆ2 = 1 .
Fissato il punto ๐ด(โ1, 0), si tratta di studiare le intersezioni
{ ๐ฅ2 โ ๐ฆ2 = 1 ,
๐ฆ = ๐(๐ฅ + 1) .
Risulta, dunque, che
๐ฅ2 โ ๐2(๐ฅ + 1)2 = 1 โ (1 โ ๐2)๐ฅ2 โ 2๐2๐ฅ โ ๐2 โ 1 = 0 .
ร giร noto che una soluzione di questa equazione vale ๐ฅ1 = โ1, come peraltro รจ
semplice verificare. Lโaltra soluzione si puรฒ determinare adoperando la regola di
Ruffini oppure risolvendo lโequazione di secondo grado ed รจ pari a
Esempio 15 โ Si determinino i punti razionali sullโiperbole di equazione
52
๐ฅ2 =1 + ๐2
1 โ ๐2 .
Sostituendo questo valore di ๐ฅ nella generica retta, si ottiene
๐ฆ2 =2๐
1 โ ๐2 .
Si conclude che, a parte il punto ๐ด(โ1, 0), tutti i punti razionali sullโiperbole
assegnata hanno coordinate pari a
๐ (1 + ๐2
1 โ ๐2 ,
2๐
1 โ ๐2 ) ,
al variare di ๐ tra tutti i numeri razionali.
Nel paragrafo che segue si presenterร lo studio di alcune equazioni diofantee non
lineari, per le quali non esistono tecniche generali di soluzione.
Equazioni diofantee non lineari
Non esiste una tecnica generale per risolvere le equazioni diofantee non lineari e,
per questo, nel seguito verrร mostrata soltanto qualche tecnica di soluzione, per
mezzo di alcuni esempi. Forse la bellezza delle equazioni diofantee risiede proprio
nel fatto che il solutore deve mostrare una notevole inventiva, quando affronta
una particolare equazione, non sapendo a priori se esistono o meno soluzioni, se
sono finite oppure infinite.
Il primo esempio consiste nello studio di unโequazione che, per semplicitร ,
presenta solo un numero finito di soluzioni.
53
Esempio 16 โ Si dimostri che le soluzioni intere positive dellโequazione
๐ฅ + ๐ฆ + ๐ง = ๐ฅ๐ฆ๐ง
sono numeri distinti e che lโunica soluzione รจ costituita dalla terna 1, 2, 3.
Data la evidente simmetria dellโequazione, i ruoli delle tre variabili si possono
scambiare, in modo che le tre terne
๐ฅ = 1 , ๐ฆ = 2 , ๐ง = 3 ,๐ฅ = 2 , ๐ฆ = 3 , ๐ง = 1 ,๐ฅ = 3 , ๐ฆ = 1 , ๐ง = 2 ,
sono da considerarsi come unโunica soluzione. Detto ciรฒ, si comincia a dimostrare
che le soluzioni intere positive dellโequazione non possono coincidere. Se,
ragionando per assurdo, esistesse una soluzione per cui ๐ฅ = ๐ฆ = ๐ง, allora
dovrebbe essere
๐ฅ + ๐ฅ + ๐ฅ = ๐ฅ3 โ ๐ฅ1 = 0 , ๐ฅ2,3 = ยฑโ3 ,
che ammette come soluzione in โ solo la soluzione banale. Se, invece, si fosse
supposto piรน debolmente ๐ฅ = ๐ฆ, nemmeno si sarebbero avute soluzioni intere,
dato che
2๐ฅ + ๐ง = ๐ง๐ฅ2 โ ๐ฅ1,2 = 1 ยฑ โ1 + ๐ง2 ,
laddove il radicando non puรฒ mai fornire un quadrato perfetto, come si puรฒ
provare con il metodo della fattorizzazione, tranne nel caso ๐ง = 0 che perรฒ รจ
escluso dal testo.
54
Stabilito che le tre radici devono essere rappresentate da interi positivi differenti,
senza perdere in generalitร , si porrร ๐ฅ > ๐ฆ > ๐ง . In tal caso risulta
3๐ฅ > ๐ฅ๐ฆ๐ง โ ๐ฆ๐ง < 3 .
Questa ultima condizione si puรฒ verificare solamente nei seguenti due casi:
1. quando ๐ฆ = ๐ง = 1, da cui discende ๐ฅ + 2 = ๐ฅ, unโequazione palesemente
assurda;
2. quando ๐ฆ = 2 e ๐ง = 1, da cui discende lโequazione ๐ฅ + 3 = 2๐ฅ, che fornisce
appunto la soluzione ๐ฅ = 3
Si conclude che la terna
๐ฅ = 3 , ๐ฆ = 2 , ๐ง = 1 ,
rappresenta, a meno delle permutazioni possibili, lโunica soluzione del problema.
Ecco un possibile problema che rappresenta lโequazione appena risolta.
Antonella e Luigi hanno tre figli. Lino, loro vecchio amico, li incontra e chiede
informazioni sulle etร della loro prole. Per tutta risposta, i due gli dicono che la
somma delle etร dei tre pargoli รจ uguale al loro prodotto. Al che Lino capisce che tra
i tre non ci sono gemelli e che, forzatamente, essi hanno rispettivamente 1, 2 e 3
anni. Come puรฒ Lino essere tanto sicuro?
Si conclude questo esercizio con un citazione di Enrico Giusti, tratta dal libro La
Matematica in cucina, edito da Bollati Boringhieri nel 2004:
55
ยซin Matematica, per indovinare quale sarร il risultato, tutti i mezzi sono buoni:
disegno, sogno, visita alla cartomante, ma per dimostrarlo cโรจ solo un metodo,
quello di passare logicamente dalle ipotesi (e dalle cose che si conoscono giร ,
perchรฉ sono state dimostrate prima) alla conclusioneยป.
Il secondo esempio presenta ancora un caso in cui sono il numero delle soluzioni
possibili non รจ troppo elevato.
Esempio 17 - Determinare tutte le coppie (๐ฅ, ๐ฆ) di numeri interi tali che
๐ฅ4 + 3๐ฅ2๐ฆ2 + 9๐ฆ4 = 122006 .
Se si utilizzano le due nuove incognite
๐ฅ = ๐๐ , ๐ฆ = ๐๐ con ๐, ๐ โ โค ,
lโequazione assegnata diventa
๐4 + 3๐2๐2 + 9๐4 =32006 โ 24012
๐4= 9 โ (
3501 โ 21003
๐)
4
.
Ebbene, scegliendo lโintero
๐ = 21003 โ 3501 ,
essa si puรฒ riscrivere nella forma equivalente
๐4 + 3๐2๐2 + 9๐4 = 9 โ ๐4 + 3๐2๐2 = 9(1 โ ๐4) .
56
Osservando questa nuova equazione, si puรฒ affermare che essa รจ palesemente
assurda nel caso ๐๐ โ 0, essendo il primo membro sempre maggiore di zero,
mentre il secondo รจ negativo, sicchรฉ
๐4 + 3๐2๐2 > 9(1 โ ๐4) โ๐๐ โ 0 .
Se ๐ = 0, lโequazione non ammette soluzioni intere, mentre, se ๐ = 0, sussistono
le soluzioni intere ๐ = ยฑ1, vale a scrivere ๐ฆ = ยฑ๐.
Il terzo esempio mostra una tecnica assai efficace, per dimostrare lโassenza di
soluzioni. La tecnica รจ del tutto simile allโinchiodatura scacchistica, in cui un pezzo
รจ costretto a non muoversi per evitare la cattura di un altro: il pezzo bloccato
viene gergalmente detto inchiodato.
Esempio 18 โ Si determinino le soluzioni intere e positive dellโequazione
๐ฆ2 = ๐ฅ(๐ฅ + 1)(๐ฅ + 2)(๐ฅ + 3) .
Prima di mostrare come si risolva lโequazione data, si consideri il polinomio a
secondo membro, cioรจ sia
๐(๐ฅ) = ๐ฅ(๐ฅ + 1)(๐ฅ + 2)(๐ฅ + 3) .
Moltiplicando tra loro ordinatamente il primo e quarto fattore, poi il secondo e
terzo, si puรฒ scrivere
๐(๐ฅ) = (๐ฅ2 + 3๐ฅ)(๐ฅ2 + 3๐ฅ + 2) = (๐ฅ2 + 3๐ฅ)2 + 2(๐ฅ2 + 3๐ฅ) .
Aggiungendo e sottraendo 1, il polinomio diventa
57
๐(๐ฅ) = (๐ฅ2 + 3๐ฅ + 1)2 โ 1 ,
vale a dire che ๐(๐ฅ) + 1 รจ il quadrato di un numero intero positivo, per ogni valore
di ๐ฅ nei numeri naturali.
Sussistono, allora, le due disuguaglianze per lโequazione diofantea
(๐ฅ2 + 3๐ฅ)2 < ๐ฆ2 = (๐ฅ2 + 3๐ฅ + 1)2 โ 1 < (๐ฅ2 + 3๐ฅ + 1)2 .
Liberandosi dei quadrati e ricordando di lavorare con interi positivi, risulta che
๐ฅ2 + 3๐ฅ < ๐ฆ < ๐ฅ2 + 3๐ฅ + 1 ,
cioรจ ogni possibile valore di ๐ฆ, soluzione dellโequazione รจ compreso ed inchiodato
tra due interi consecutivi. Pertanto, si conclude che lโequazione data non ammette
soluzioni tra gli interi positivi.
Nellโesempio che segue entra nella mischia delle equazioni diofantee anche il
fattoriale, definito come prodotto di interi
๐! = ๐ โ (๐ โ 1) โ โฏ 2 โ 1 ,
a patto che ๐ sia un numero naturale. Per convenzione, si assume che 0! = 1.
Esempio 19 โ Si determinino le soluzioni dellโequazione diofantea
๐ฅ2 = 2 + ๐ฆ! .
Si riporta anzitutto una tabella con il fattoriale dei primi cinque naturali.
58
๐ฆ 0 1 2 3 4
๐ฆ! 1 1 2 6 24
Questa tabella aiuta a giungere alla seguente conclusione: per 0 โค ๐ฆ โค 4, il
secondo membro fornisce un solo quadrato perfetto soltanto nel caso ๐ฆ = 2, per
cui risulta
๐ฅ2 = 4 โ ๐ฅ = ยฑ2 .
Se risulta ๐ฆ โฅ 5, allora ๐ฆ! รจ divisibile per 10, data la presenza di almeno un
prodotto 2 โ 5. Quindi, 2 + ๐ฆ! termina con un 2: nessun quadrato di intero puรฒ
terminare con un 2 e, pertanto, il problema non ammette soluzioni per ๐ฆ โฅ 5.
Si potrebbe essere indotti a pensare che un cambiamento, anche modesto,
dellโequazione appena discussa non produca grosse sorprese, ma non รจ cosรฌ. Per
quanto a conoscenza dellโautore, sempre a caccia di novitร al riguardo, non รจ noto
se lโequazione
๐ฅ2 = 1 + ๐ฆ!
abbia soltanto le soluzioni riportate nella tabella che segue.
๐ฅ ๐ฆ Verifica
ยฑ5 4 1 + 4! = 25 = 52
ยฑ11 5 1 + 5! = 121 = 112
ยฑ71 7 1 + 7! = 5041 = 712
Segue ora un esempio piรน complesso che richiede una certa attenzione nei calcoli
e che presuppone la conoscenza dello sviluppo
59
๐๐ โ ๐๐ = (๐ โ ๐)(๐๐โ1 + ๐๐โ2๐ + โฏ + ๐๐๐โ2 + ๐๐โ1) .
Esempio 20 โ Si dimostri che nessuno degli interi
๐ด๐ = ๐2 + ๐ + 1
รจ divisibile per 5.
Si comincia a risolvere il quesito proposto, riscrivendo, senza alcuna perdita di
generalitร , lโintero ๐ come
๐ = 5๐ + ๐ con ๐ โ โ e ๐ = 0, 1, 2, 3, 4 .
Il generico elemento della successione, allora, diventa
๐ด๐ = ๐2 + ๐ + 1 = 25๐2 + 10๐๐ + 5๐ + ๐2 + ๐ + 1
e si nota che tutti i termini al secondo membro dellโultima relazione scritta sono
divisibili per 5, mentre il termine il termine ๐2 + ๐ + 1 non lo รจ, come prova la
tabella che segue.
๐ 0 1 2 3 4
๐2 + ๐ + 1 1 3 7 13 21
Esiste anche una maniera differente per dimostrare che i numeri interi
๐ด๐ = ๐2 + ๐ + 1
60
non siano divisibile per 5.
Si supponga che, per assurdo, lo siano. Allora, anche i numeri
๐๐ = (๐ โ 2)2 + 2 = ๐2 + ๐ + 1 โ 5(๐ โ 1)
devono esserlo. Ciรฒ รจ assurdo, in quanto il quadrato (๐ โ 2)2 termina sempre con
le cifre 1, 4, 5, 6, 9, per cui (๐ โ 2)2 + 2 termina sempre con 1, 3, 6, 7, 8. E proprio
qui sta la contraddizione, non terminando mai per 5.
Si รจ cosรฌ dimostrato lโasserto richiesto.
Segue ora un esempio che ricorda molto da vicino lโequazione di Fermat, pur se
ha una sostanziale differenza. Si proceda, come sempre, con la massima cautela.
Esempio 21 โ Si dimostri che lโequazione diofantea
๐ฅ๐ + ๐ฆ๐ = ๐ฅ๐๐ฆ๐ con ๐ โ โ โฅ 1
ammette la sola soluzione banale.
Operando qualche manipolazione algebrica sullโequazione assegnata
๐ฅ๐๐ฆ๐ โ ๐ฅ๐ โ ๐ฆ๐ = 0 โ ๐ฅ๐๐ฆ๐ โ ๐ฅ๐ โ ๐ฆ๐ + 1 = 1 ,
essa si puรฒ riscrivere nella forma equivalente
(๐ฅ๐ โ 1)(๐ฆ๐ โ 1) = 1 .
Poichรฉ le uniche fattorizzazioni significative dellโunitร sono
61
(+1) โ (+1) = (โ1) โ (โ1) = 1 ,
bisogna esaminare le due possibilitร
{ ๐ฅ๐ โ 1 = 1 ,๐ฆ๐ โ 1 = 1 ,
{ ๐ฅ๐ โ 1 = โ1 ,๐ฆ๐ โ 1 = โ1 .
La prima non fornisce alcuna soluzione intera; la seconda invece fornisce la sola
soluzione banale.
Lโequazione appena discussa somiglia molto allโequazione di Fermat: tuttavia,
mentre quella di Fermat contiene tre incognite, la precedente ne ha solo due.
Appare evidente che questa circostanza ha delle ripercussioni e, col senno di poi,
per chi conosce la vicenda dellโequazione di Fermat, la presenza di una incognita
in piรน nasconde una montagna di difficoltร terribili. ร vero che a colpo dโocchio i
due problemi sembrano veramente simili e risulta difficile immaginare che la sola
presenza di una incognita in piรน abbia richiesto ai migliori matematici delle varie
epoche, circa quattrocento anni per una soluzione, che oltretutto si avvale di
metodi sviluppati praticamente negli ultimi cinquanta anni e di cui pochissimi
matematici al mondo hanno piena padronanza, tanto รจ vero che รจ aperta la caccia
ad una soluzione piรน elementare di quella proposta da Andrew Wiles.
Nellโesempio che segue si ritorna ad utilizzare il fattoriale di un numero intero.
Esempio 22 โ Si dimostri che lโequazione diofantea
1! + 2! + โฏ + ๐ฅ! = ๐ฆ2
non ammette soluzioni per ๐ฅ > 4.
62
Sia, tanto per cominciare, ๐ฅ = 5. Allora, lโequazione diventa
1! + 2! + 3! + 4! + 5! = 153 = ๐ฆ2
e si nota che non esiste alcuna soluzione per ๐ฆ e che il primo membro, quando
viene diviso per 10, fornisce resto 3, vale a dire che esso termina con un tre. Se si
ripete la medesima operazione per altri valori di ๐ฅ, si trova che il primo membro
๐(๐ฅ) = 1! + 2! + โฏ + ๐ฅ!
termina sempre con un tre, come suggerisce la tabella che segue.
๐ฅ 5 6 7 8 9 10
๐(๐ฅ) 153 873 5913 46233 409113 4037913
Per quale motivo il primo membro termina sempre con un tre finale? La
spiegazione รจ semplice, dato che basta osservare che la somma dei fattoriali dei
primi quattro interi positivi รจ pari a
1! + 2! + 3! + 4! = 33 .
Ammesso che ๐ฅ > 4, ogni nuovo addendo del fattoriale dellโintero ๐ฅ, contenendo
sicuramente un due ed un cinque, termina con uno zero finale. Risulta allora che
tutti i primi membri che contengono piรน di quattro termini di somma devono
terminare con un tre.
Da quanto dimostrato segue che lโequazione diofantea assegnata non puรฒ avere
soluzioni, dal momento che nessun quadrato ha come ultima cifra un tre.
63
Discesa infinita
Il metodo della discesa infinita venne sviluppato da Pierre de Fermat verso il
1630, nel tentativo di dimostrare che non esistono soluzioni intere dellโequazione
๐ฅ4 + ๐ฆ4 = ๐ง4 .
Oggi รจ diffusamente usato per le equazioni diofantee e si puรฒ interpretare come
una variante della dimostrazione per induzione. Applicando questo metodo per
dimostrare che una proposizione รจ falsa, infatti, si suppone che essa sia valida per
un certo ๐; se si riesce a dimostrare che questo implica che essa sia valida anche
per un altro intero ๐ minore di ๐, la dimostrazione รจ fatta. Ripetendo il
ragionamento, dovrebbe esistere un terzo numero ๐ minore di m per cui vale
ancora la proposizione; iterando questo ragionamento si ottiene che esistono
infiniti numeri interi positivi minori di ๐ che la verificano. Questo รจ assurdo, per
il principio del buon ordinamento, secondo cui ogni insieme di numeri naturali
non vuoto contiene un numero che รจ piรน piccolo di tutti gli altri, cioรจ un qualsiasi
sottoinsieme non vuoto dei numeri naturali ammette minimo, e quindi la
proposizione รจ falsa. Come sempre, un esempio vale di piรน di mille parole.
Lโequazione diofantea
๐ฅ2 + ๐ฆ2 + ๐ง2 = 2๐ฅ๐ฆ๐ง
Ammette sicuramente la soluzione banale ๐ฅ = ๐ฆ = ๐ง = 0. La domanda che sorge
naturale รจ: puรฒ ammettere una soluzione non banale?
La prima osservazione da fare รจ che se uno tra i tre interi ๐ฅ, ๐ฆ, ๐ง fosse nullo,
necessariamente lo sarebbero anche gli altri due. Dunque, se esiste una soluzione
non banale, i tre interi sono tutti diversi da zero.
64
Si supponga, per assurdo, che esista una soluzione non banale. Dato che il secondo
membro dellโequazione rappresenta un numero pari, allora anche il primo deve
esserlo e, quindi, almeno uno dei tre deve essere pari. Sia ๐ฅ = 2๐ฅ1 e, pertanto,
4๐ฅ12 + ๐ฆ2 + ๐ง2 = 4๐ฅ1๐ฆ๐ง .
Segue che anche ๐ฆ = 2๐ฆ1 e ๐ง = 2๐ง1 sono pari, in modo che
๐ฅ12 + ๐ฆ1
2 + ๐ง12 = 4๐ฅ1๐ฆ1๐ง1 .
Si รจ punto ed a capo. Per i tre nuovi interi ๐ฅ1, ๐ฆ1, ๐ง1 si puรฒ ripetere quanto giร detto
e fatto; essi sono pari e si possono introdurre altri interi, per cui
๐ฅ22 + ๐ฆ2
2 + ๐ง22 = 16๐ฅ2๐ฆ2๐ง2 .
In queste due iterazioni si รจ sempre diviso per due e questa divisione potrebbe
continuare allโinfinto: si conclude che lโunica possibile soluzione รจ quella banale.
Esempio 23 โ Si determinino le soluzioni intere dellโequazione
๐ฅ3 + 2๐ฆ3 = 4๐ง3 .
Lโequazione data ammette sicuramente la soluzione banale
๐ฅ = ๐ฆ = ๐ง = 0 .
Ne ammetterร altre? Non รจ facile rispondere a questa domanda, ma una cosa si
puรฒ con certezza affermare: la variabile intera ๐ฅ deve essere pari, cioรจ
65
๐ฅ = 2๐ .
Lโequazione, eliminando un fattore due, si puรฒ riscrivere nella forma equivalente
4๐3 + ๐ฆ3 = 2๐ง3 .
La struttura di questa nuova equazione impone che anche ๐ฆ deve essere pari e,
pertanto, conviene porre
๐ฆ = 2๐ .
Si ottiene allora, sempre semplificando un fattore due, che
2๐3 + 4๐3 = ๐ง3 .
Dunque, anche ๐ง รจ pari e questo modo di ragionare si puรฒ ripetere ciclicamente,
innestando una discesa infinita ed imponendo per le tre incognite la forma
funzionale
๐ฅ = 2๐๐ผ , ๐ฆ = 2๐๐ฝ , ๐ง = 2๐๐พ con ๐ โ โ e ๐ผ, ๐ฝ, ๐พ = โ1, 0, 1 .
Appare evidente che
๐ผ3 + 2๐ฝ3 = 4๐พ3
e che questโultima equazione ammette la sola soluzione banale.
Si รจ in tal modo dimostrato che lโequazione diofantea assegnata ammette la sola
soluzione banale.
66
Un legame con gli irrazionali
Infine, si vuole presentare un uso strumentale delle equazioni diofantee, secondo
cui esse servono per dimostrare unโaltra proprietร richiesta. In particolare, in
questo paragrafo si mostrerร , per mezzo di un esempio, come esse possano essere
adoperate con successo per mostrare lโirrazionalitร di alcuni numeri.
Esempio 24 โ Si dimostri che log10 21 รจ irrazionale.
Apparentemente non sembra vi sia alcuna connessione con le equazioni
diofantee, ma, a ben vedere, il legame รจ molto stretto. Si supponga per assurdo
che esistano due numeri interi ๐ e ๐, coprimi, per cui
log10 21 =๐
๐โ 21 = 10๐/๐ con ๐ โ 0 .
Elevando ambo i membri alla potenza ๐, si ottiene
21๐ = 10๐ .
Ora, รจ evidente che questโultima relazione, che รจ unโequazione diofantea, รจ falsa,
dato che 21๐ contiene come fattori soltanto 3 e 7, mentre 10๐ ha quali fattori primi
2 e 5. Si scioglie lโassurdo, ammettendo che il numero log10 21 sia irrazionale.
Provi il lettore attento ad usare la tecnica appena mostrata per dimostrare la
irrazionalitร di log10 2.
Alla stessa maniera si riesce a provare lโirrazionalitร degli infiniti numeri โ4๐ โ 1,
con ๐ โฅ 1. Infatti, se si suppone per assurdo che esistano due numeri interi ๐ e ๐,
coprimi, per cui
67
โ4๐ โ 1 =๐
๐ con ๐ โ 0 ,
allora deve anche essere
4๐ โ 1 =๐2
๐2โ 4๐๐2 = ๐2 + ๐2 โ (4๐ โ 1)๐2 = ๐2 .
Questa ultima uguaglianza รจ palesemente assurda, dal momento che il primo ed il
secondo membro devono essere divisibili per ๐2, eventualitร possibile solo se
lโintero ๐ รจ divisibile per lโintero ๐, contro lโipotesi che i due interi siano coprimi.
Unโequazione veramente complicata
La discussione che segue riporta un interessante esercizio, nel quale si chiede di
determinare le soluzioni intere positive ๐ฅ, ๐ฆ, ๐ง, ๐ dellโequazione
๐ฅ๐ + ๐ฆ๐ = ๐๐ง
con ๐ primo. Prima entrare, tuttavia, nel vivo della soluzione dellโesercizio, รจ
opportuno trovare il minimo della funzione
๐(๐ฅ) = ๐ฅ๐ + (1 โ ๐ฅ)๐ nellโฒintervallo ๐ผ = [0, 1]
e con ๐ numero primo dispari. Si tratta di un problema classico, risolubile
applicando una disuguaglianza, dimostrata nel 1906 dal matematico ed ingegnere
danese Johan Ludwig William Valdemar Jensen (Nakskov, 8 maggio 1859 โ
Copenaghen, 5 marzo 1925), una disuguaglianza che lega in generale il valore di
una funzione convessa al valore della medesima funzione calcolata nel valor
medio del suo argomento.
68
Nel caso in esame, tuttavia, si preferisce determinare il valore minimo della
funzione considerata, piuttosto che applicare la disuguaglianza di Jensen,
sconosciuta alla maggior parte degli allievi di secondaria superiore.
Si osserva allora che la funzione ๐(๐ฅ) รจ sempre positiva in ๐ผ e, dal momento che
๐(0) = ๐(1) = 1 ,
essa ammetterร , per il Teorema di Rolle, almeno un massimo nellโintervallo
compatto in esame. Inoltre, le prime due derivate valgono
๐โฒ(๐ฅ) = ๐[๐ฅ๐โ1 โ (1 โ ๐ฅ)๐โ1] , ๐โฒโฒ(๐ฅ) = ๐(๐ โ 1)[๐ฅ๐โ2 + (1 โ ๐ฅ)๐โ2] .
Ebbene, la derivata prima si annulla quando
๐ฅ๐โ1 = (1 โ ๐ฅ)๐โ1 ,
eventualitร che accade una sola volta nel compatto ๐ผ, essendo il primo membro
sempre crescente strettamente ed il secondo membro strettamente decrescente
per 0 < ๐ฅ < 1, precisamente nel punto di scissa ๐ฅ = 1/2. Dato che
๐โฒโฒ (1
2) = ๐(๐ โ 1) [(
1
2)
๐โ2
+ (1
2)
๐โ2
] =2๐(๐ โ 1)
2๐โ2> 0 ,
in corrispondenza di questo punto, la funzione presenta un minimo relativo, che
vale
๐ (1
2) =
1
2๐+
1
2๐=
1
2๐โ1 .
69
Pertanto, si conclude che
1
2๐โ1โค ๐(๐ฅ) โค 1 in ๐ผ = [0, 1] ,
come dโaltra parte suggerisce la figura riportata in precedenza, che illustra il caso
particolare ๐ = 7, per cui
1
26=
1
64โค ๐(๐ฅ) โค 1 in ๐ผ = [0, 1] .
Venendo allโesercizio, si puรฒ dire che, dal momento che ๐ รจ un numero primo, vale
la pena distinguere i tre seguenti casi:
a) il caso ๐ = 2,
b) il caso ๐ = 3,
c) il caso ๐ โฅ 5.
70
Nei primi due casi il problema ammette soluzione, nel terzo non ammette
soluzione. La discussione disgiunta di queste tre situazioni consente di mostrare
diverse strategie di approccio al problema.
๐ Se ๐ = 2, allora lโequazione diventa
๐ฅ2 + ๐ฆ2 = 2๐ง .
Si nota immediatamente che il secondo membro รจ un intero pari, per cui anche il
primo lo deve essere. Sono allora possibili due casi:
quello in cui ๐ฅ e ๐ฆ sono entrambi dispari;
quello in cui ๐ฅ e ๐ฆ sono entrambi pari.
Se ๐ฅ e ๐ฆ sono entrambi dispari e positivi, allora vuol dire che si puรฒ porre
๐ฅ = 2๐ + 1 , ๐ฆ = 2๐ + 1 con ๐, ๐ โ โ > 0 .
Sostituendo nellโequazione, risulta la nuova relazione
(2๐ + 1)2 + (2๐ + 1)2 = 2๐ง ,
che, dopo qualche manipolazione algebrica, diventa
2๐2 + 2๐2 + 2๐ + 2๐ = 2๐งโ1 โ 1 con ๐ง โ โ > 0 .
Ebbene, questโultima relazione รจ palesemente assurda, dato che il primo membro
rappresenta un numero pari, mentre il secondo membro รจ dispari.
71
Se invece ๐ฅ e ๐ฆ sono entrambi pari e positivi, allora si puรฒ porre
๐ฅ = 2๐ฅ1 , ๐ฆ = 2๐ฆ1
e lโequazione diventa
๐ฅ12 + ๐ฆ1
2 = 2๐งโ2 .
Da quanto precede, si puรฒ affermare che anche le nuove incognite ๐ฅ1 e ๐ฆ1 devono
essere pari e, pertanto, si puรฒ scrivere
๐ฅ1 = 2๐ฅ2 , ๐ฆ1 = 2๐ฆ2 ,
e la nuova equazione รจ pari a
๐ฅ22 + ๐ฆ2
2 = 2๐งโ4 .
Dopo ๐ iterazioni, si giunge a
๐ฅ๐2 + ๐ฆ๐
2 = 2๐งโ2๐ ,
in cui si รจ posto
๐ฅ๐โ1 = 2๐ฅ๐ , ๐ฆ๐โ1 = 2๐ฆ๐ .
Lโindice ๐ della iterazione viene scelto in maniera tale da avvicinarsi il piรน
possibile allโintero positivo ๐ง, sicchรฉ
72
per ๐ง = 2๐ (pari), ๐ฅ๐2 + ๐ฆ๐
2 = 1 e non si ha alcuna soluzione,
per ๐ง = 2๐ + 1 (dispari), ๐ฅ๐2 + ๐ฆ๐
2 = 2 si ha ๐ฅ๐ = ๐ฆ๐ = 1 .
Tornando indietro, si ottengono finalmente i valori delle tre incognite
๐ฅ = 2๐๐ฅ๐ = ๐ฆ = 2๐๐ฆ๐ = 2๐ , ๐ง = 2๐ + 1 .
La verifica della soluzione ottenuta รจ piuttosto semplice e si realizza per
sostituzione, dato che
22๐ + 22๐ = 2 โ 22๐ = 22๐+1 .
๐ Se ๐ = 3, allora lโequazione diventa
๐ฅ3 + ๐ฆ3 = 3๐ง .
Si supponga che gli interi ๐ฅ e ๐ฆ non siano coprimi, cioรจ che
๐๐ถ๐ท(๐ฅ, ๐ฆ) = ๐ฟ > 1 .
Allora si puรฒ porre
๐ฅ = ๐ฟ๐ , ๐ฆ = ๐ฟ๐ con ๐๐ถ๐ท(๐, ๐) = 1
e lโequazione diventa
๐ฟ3(๐3 + ๐3) = 3๐ง .
73
Si deduce agevolmente che il termine 3๐ง deve essere divisibile per ๐ฟ3, come pure
che 3๐ง รจ divisibile per ๐ฟ. Cosรฌ, รจ possibile assumere, senza perdere in generalitร ,
che
๐๐ถ๐ท(๐ฅ, ๐ฆ) = 1 ,
e ricercare solamente le soluzioni primitive, se esistono. Le altre si otterranno
dalle primitive moltiplicando per una potenza intera di 3. Pertanto, scomponendo
lโequazione assegnata come
๐ฅ3 + ๐ฆ3 = (๐ฅ + ๐ฆ)(๐ฅ2 โ ๐ฅ๐ฆ + ๐ฆ2) = 3๐ง ,
deve essere
๐ฅ + ๐ฆ = 3๐ con ๐ < ๐ง .
Dato che gli interi ๐ฅ e ๐ฆ sono coprimi, si puรฒ anche affermare che ๐ฅ non รจ divisibile
per 3: se lo fosse, anche ๐ฆ dovrebbe essere divisibile per 3, in opposizione al fatto
che sono coprimi. Lโequazione diventa
๐ฅ3 + (3๐ โ ๐ฅ)3 = 33๐ โ 32๐+1๐ฅ + 3๐+1๐ฅ2 = 3๐ง ,
che consente di affermare che il primo membro di questa equazione รจ divisibile
per 3๐+1, ma non per 3๐+2. Si conclude, pertanto, che ๐ง = ๐ + 1 e si ottiene
lโequazione di secondo grado
33๐ โ 32๐+1๐ฅ + 3๐+1๐ฅ2 = 3๐+1 โ ๐ฅ2 โ 3๐๐ฅ + 32๐โ1 โ 1 = 0 .
Il discriminante di questa equazione quadratica
74
โ= 32๐ โ 4 โ 32๐โ1 + 4 = 4 โ 32๐โ1
risulta positivo solo per ๐ = 1, negativo per ๐ > 1 e non si annulla mai. Posto
allora ๐ = 1, per cui โ= 4 โ 3 = 1, si hanno le due soluzioni distinte
๐ฅ1 = 1 , ๐ฆ1 = 3 โ ๐ฅ1 = 2 โ ๐ฅ2 = 2 , ๐ฆ2 = 3 โ ๐ฅ2 = 1 ,
che danno origine ai due insiemi di soluzioni, riassunti nella tabella che segue,
dove si assume che ๐ โ โ.
๐ฅ ๐ฆ ๐ง
3๐ 2 โ 3๐ 3๐ + 2
2 โ 3๐ 3๐ 3๐ + 2
Si noti la simmetria delle soluzioni e che, in entrambi i casi, la verifica รจ immediata,
osservando che
33๐ + 8 โ 33๐ = 33๐+2 .
๐ Sia ๐ โฅ 5, vale a dire che ๐ รจ un primo dispari. Se gli interi ๐ฅ e ๐ฆ non sono
coprimi, vale a dire che
๐๐ถ๐ท(๐ฅ, ๐ฆ) = ๐ฟ > 1 ,
si puรฒ sempre porre
๐ฅ = ๐ฟ๐ , ๐ฆ = ๐ฟ๐ con ๐๐ถ๐ท(๐, ๐) = 1
75
e lโequazione diventa
๐ฟ๐(๐๐ + ๐๐) = ๐๐ง .
Si deduce agevolmente che il termine ๐๐ง deve essere divisibile per ๐ฟ๐, come pure
che ๐๐ง รจ divisibile per ๐ฟ. Cosรฌ, รจ possibile assumere, senza perdere in generalitร ,
che
๐๐ถ๐ท(๐ฅ, ๐ฆ) = 1 ,
e ricercare solamente le soluzioni primitive, qualora esistono. Le altre si
otterranno dalle primitive moltiplicandole per una potenza intera di ๐.
Ebbene, dato che, adoperando la regola di Ruffini, รจ agevole verificare lo sviluppo
notevole
๐ฅ๐ + ๐ฆ๐ = (๐ฅ + ๐)(๐ฅ๐โ1 โ ๐ฅ๐โ2๐ฆ + โฏ โ ๐ฅ๐ฆ๐โ2 + ๐ฆ๐โ1) ,
si puรฒ constatare che ๐ฅ๐ + ๐ฆ๐ รจ divisibile per ๐ฅ + ๐ฆ e, quindi, si puรฒ scrivere che
๐ฅ + ๐ฆ = ๐๐ con ๐ < ๐ง .
Dato che gli interi ๐ฅ e ๐ฆ sono coprimi, si puรฒ anche dire che ๐ฅ non รจ divisibile per
๐, tanto รจ vero che se lo fosse, anche ๐ฆ dovrebbe essere divisibile per ๐, in
opposizione al fatto che sono coprimi. Lโequazione, pertanto, assume la nuova
forma
๐ฅ๐ + (๐๐ โ ๐ฅ)๐ = ๐๐ง .
76
Orbene, grazie alla formula del binomio di Newton, il primo membro di questa
equazione
๐ฅ๐ + (๐๐ โ ๐ฅ)๐ = โ (๐๐
) ๐๐๐
๐
๐=1
(โ๐ฅ)๐โ๐
risulta divisibile per ๐๐+1, ma non per ๐๐+2. Discende che ๐ง = ๐ + 1 e
๐ฅ๐ + (๐๐ โ ๐ฅ)๐ = ๐๐+1 ,
che รจ una relazione estremamente restrittiva. In effetti, applicando la
disuguaglianza di Jensen, risulta per ๐ โฅ 5
๐ฅ๐ + (๐๐ โ ๐ฅ)๐ = ๐๐๐ [(๐ฅ
๐๐)
๐
+ (1 โ๐ฅ
๐๐)
๐
] โฅ๐๐๐
2๐โ1 .
Allora, dato che ๐ โฅ 5, si conclude che
๐๐๐
2๐โ1= 2 (
๐๐
2)
๐
โฅ๐5๐
16
e, pertanto, risulta
๐ฅ๐ + (๐๐ โ ๐ฅ)๐ โฅ๐5๐
16 .
Orbene, dal momento che, sempre per ๐ โฅ 5, risulta
๐5๐
16> ๐๐+1 per ๐ โ โ ,
77
come si puรฒ verificare riscrivendo la precedente relazione nella forma
equivalente
๐๐โ1/4 > 2 ,
e si puรฒ concludere che
๐ฅ๐ + (๐๐ โ ๐ฅ)๐ > ๐๐+1 ,
cioรจ che non esiste alcuna soluzione intera positiva per lโequazione diofantea
assegnata per ๐ โฅ 5, che era esattamente quanto si desiderava dimostrare.
Nel paragrafo che segue verrร fatta una breve discussione, al fine di collegare le
equazioni diofantee con i numeri primi.
Collegamento con i numeri primi
Quanto detto per le equazioni diofantee ha anche uno stretto legame con i numeri
primi. In questo senso, infatti, si vuole dimostrare che ogni numero primo, diverso
da due, si puรฒ scrivere in un unico modo come differenza di due quadrati di interi. ร
questa una proprietร che getta un ponte tra questi due grandi capitoli di Teoria
dei Numeri.
ร ben noto che un generico numero intero, non necessariamente positivo, possa
essere espresso come somma di due quadrati perfetti, simbolicamente
๐ = ๐2 โ ๐2 .
78
Indicato con ๐ รจ un divisore di ๐, ovvimante inferiore a โ๐, allora una possibile
soluzione di questa equazione sarร
๐ =๐ + ๐2
2๐ , ๐ =
๐ โ ๐2
2๐ ,
facendo attenzione ad accettare solo i valori interi di ๐ e ๐.
Ad esempio, nel caso ๐ = 48, i divisori di 48 sono 1, 2, 3, 4, 6, 8, 12, 16, 24 e 48.
Poichรฉ โ48 โ 6.928, si prenderanno in considerazione solo i divisori 1, 2, 3, 4 e 6.
Applicando le formule riportate ed osservando che per ๐ = 1 e ๐ = 3 si ottengono
valori non interi per ๐ e ๐, si avranno tre possibili soluzioni:
โ ๐ = 2 , ๐ = 13 , ๐ = 11 , 48 = 132 โ 112 ;
โ ๐ = 4 , ๐ = 8 , ๐ = 4 , 48 = 82 โ 42 ;
โ ๐ = 6 , ๐ = 7 , ๐ = 1 , 48 = 72 โ 1 .
Dalle precedenti considerazioni si deduce che tutti gli interi dispari avranno
almeno una soluzione; per quanto riguarda i numeri pari, invece, si deve notare
che quelli che, divisi per due, danno un numero dispari, non hanno soluzioni.
Orbene, indicato con ๐ = ๐ > 2 รจ un numero primo, lโunico divisore ๐ sarร 1, per
cui si potrร asserire che un numero primo รจ sempre esprimibile in uno ed un solo
modo come differenza di due quadrati esatti:
๐ = ๐2 โ ๐2 con ๐ =๐ + 1
2 , ๐ =
๐ โ 1
2 .
Ad esempio, si puรฒ scrivere che
3 = 22 โ 1 , 13 = 72 โ 62 , 29 = 152 โ 142 .
79
Tobia Ravร , Bosco dei numeri primi, sublimazione su raso acrilico (2011).
Una affascinante lettura sui numeri primi รจ il libro di Marcus Du Sautoy Lโenigma
dei numeri primi. Lโipotesi di Riemann, il piรน grande mistero della Matematica, edito
da Rizzoli nel 2004.
Un sistema di equazioni diofantee
Prima di terminare, รจ giusto presentare la soluzione di un sistema di equazioni
diofantee, allo scopo di mostrare che le tecniche apprese per le singole equazioni
si applicano, quale naturale estensione, ai sistemi.
Si consideri il sistema di equazioni diofantee
{ ๐3 โ ๐3 โ ๐3 = 3๐๐๐ ,
๐2 = 2(๐ + ๐) ,
e si voglia dimostrare che non ammette soluzioni intere.
80
Per raggiungere questo obiettivo, si osserva che la seconda equazione impone che
m sia un intero pari ๐ = 2๐1 con ๐1 โ โค, sicchรฉ essa diventa
2๐12 = ๐ + ๐ .
Ebbene, da questa relazione si evince che i due interi ๐ e ๐ devono essere entrambi
pari oppure entrambi dispari, affinchรฉ la loro somma sia pari. Questa conclusione,
trasportata nella prima equazione, dimostra lโassurdo, dato che il primo membro
๐3 โ ๐3 โ ๐3 = 3๐๐๐
รจ pari, in quanto somma algebrica di un numero pari e di due pari oppure di un
numero pari e di due dispari, mentre il secondo membro, nei casi in cui
rappresenta un numero intero, essendo una potenza di tre, รจ sempre dispari.
Lโuguaglianza risulta, pertanto, impossibile e cosรฌ il sistema assegnato non
ammette alcuna soluzione intera.
Si puรฒ, in definitiva, affermare che lโesempio appena sviluppato dimostra la
sostanziale uguaglianza della logica e delle tecniche risolutive per la soluzione
delle equazioni e dei sistemi diofantei.
Considerazioni conclusive
In queste brevi note si รจ proposto una possibile via per introdurre lโallievo di
secondaria superiore oppure universitario al fantastico mondo delle equazioni
diofantee, adoperando solamente considerazioni elementari o poco piรน. Ringrazio
in anticipo tutti i lettori di questo libro ad inviarmi errori oppure incongruenze in
esso inevitabilmente presenti.
Si tratta di una introduzione, รจ vero, ma si spera che la lettura sia risultata
piacevole e che, parafrasando il grande matematico tedesco Lazarus Fuchs, il
81
lettore si sia convinto che la Matematica รจ un grandioso e vasto paesaggio aperto
a tutti gli uomini a cui il pensare arrechi gioia, ma poco adatto a chi non ami la
fatica del pensare.
Immanuel Lazarus Fuchs
Moschin, 5 maggio 1833 โ Berlino, 26 aprile 1902
Se poi quanto scritto non sia piaciuto al lettore oppure addirittura si fosse riusciti
ad annoiarlo, credete che non sโรจ fatto apposta.
82
83
Esercizi non svolti
In tutte le discipline, ma soprattutto in Matematica, sapere vuol dire saper fare.
Ecco, dunque, un discreto numero di esercizi che consentono allโallievo di
mettersi alla prova e di ritornare a considerare quanto scritto nelle precedenti
pagine, perchรฉ, come diceva Giacomo Leopardi, non si impara mai pienamente una
scienza difficile, per esempio la Matematica, dai soli libri. Pertanto, il miglior modo
di imparare la Matematica รจ facendola. Per questo ogni libro di Matematica che si
rispetti conterrร dei problemi, alcuni dei quali esigono molta meditazione. Si
raccomanda al lettore di svolgere con attenzione tutti gli esercizi proposti: solo in
questo modo la Matematica acquisterร per lui un significato sempre piรน profondo.
โจ Un gruppo รจ formato da 20 persone tra donne, uomini e bambini. Lโammontare
disponibile รจ di 20 โฌ e viene distribuito per intero. Ad ogni donna vengono dati
0.7 โฌ, ad ogni uomo 2 โฌ e ad ogni bambino 0.3 โฌ. Quanti sono gli uomini, le donne
ed i bambini?
Risultato: gli uomini sono otto, la donna รจ una sola, i bambini sono undici.
โจ Si trovino i valori interi di ๐, per cui il numero ๐2 + 340 risulta un quadrato
Risultato: lโinsieme delle soluzioni รจ {ยฑ84, ยฑ12}.
โจ Posto ๐ = 16, si determinino ๐ e ๐, in modo che (๐, ๐, ๐) sia una terna pitagorica
primitiva.
Risultato: si ha la terna (16, 63, 65).
โจ Sia ๐ = 2๐, si determinino ๐ e ๐, in modo che (๐, ๐, ๐) sia una terna pitagorica
primitiva.
Risultato: si ha la terna (2๐, ๐2 โ 1, ๐2 + 1).
84
โจ Si vuole determinare i triangoli rettangoli, con i lati interi, tali che il perimetro
coincida con lโarea.
Risultato: si ottengono le terne (5, 12, 13) e (6, 8, 10).
โจ Si determinino tutte le soluzioni dellโequazione diofantea
324๐ฅ + 81๐ฆ = 26 .
Risposta: lโequazione non ammette soluzioni intere.
โจ Si verifichi la tabella, controllando il valore del massimo comun divisore tra le
coppie di interi proposte.
๐ ๐ ๐๐ถ๐ท(๐, ๐)
444 100 4
220 121 11
680 324 4
2240 1024 64
1134 525 21
โจ Si verifichi, adoperando il metodo di Eulero, che le soluzioni dellโequazione
diofantea
18๐ฅ + 45๐ฆ = 27
valgono
๐ฅ = โ1 โ 5๐ , ๐ฆ = 1 + 2๐ con ๐ โ โค .
85
โจ Si determinino tutte le soluzioni dellโequazione diofantea
125๐ฅ + 147๐ฆ = 13 .
Risposta: ๐ฅ = 260 + 147๐ , ๐ฆ = โ221 โ 125๐ , ๐ โ โค .
โจ Si determinino tutte le soluzioni dellโequazione diofantea
7๐ฅ + 5๐ฆ = 153 .
Risposta: ๐ฅ = 74 โ 5๐ , ๐ฆ = โ73 + 7๐ , ๐ โ โค .
โจ Si determini il piรน grande numero naturale ๐ < 60, per cui lโequazione
diofantea
72๐ฅ + 18๐ฆ = ๐
ammette soluzione e risolverla.
Risultato: risulta ๐ = 54 e la soluzione รจ
๐ฅ = ๐ , ๐ฆ = 3 โ 4๐ con ๐ โ โค .
โจ Si determini il piรน piccolo numero naturale ๐ > 20, per cui lโequazione
diofantea
15๐ฅ + 9๐ฆ = ๐
ammette soluzione e risolverla.
Risultato: risulta ๐ = 21 e la soluzione รจ
86
๐ฅ = 2 + 3๐ , ๐ฆ = โ1 โ 5๐ con ๐ โ โค .
โจ Si determinino tutte le soluzioni dellโequazione diofantea
6๐ฅ + 10๐ฆ + 15๐ง = 3 .
Risposta: ๐ฅ = โ2 + 5๐ก , ๐ฆ = โ3 + 6๐ก + 3๐ , ๐ง = 3 โ 6๐ก โ 2๐ , ๐ก, ๐ โ โค .
โจ Si determinino le soluzioni intere dellโequazione
๐ฆ2 โ ๐ฅ๐ฆ + 5๐ฅ + 1 = 0 .
Risultato: รจ riportato nella tabella che segue.
๐ฅ โ17 โ17 โ5 โ5 25 25 37 37
๐ฆ โ21 4 โ8 3 7 18 6 31
โจ Si determinino i punti razionali sulla parabola di equazione
๐ฆ = 2๐ฅ2 + 1 .
Risultato: si hanno i punti ๐(๐/2, 1 + ๐2/2 ), con ๐ โ โ.
โจ Usando il metodo della discesa infinita, si dimostri che lโequazione diofantea
๐ฅ2 + ๐ฆ2 = 3๐ง2
ammette la sola soluzione banale.
87
โจ Sia data la funzione
๐(๐ฅ) =3๐ฅ โ 1
2๐ฅ โ 1 .
Si dimostri che lโunico punto a coordinate intere รจ ๐(1, 2).
โจ Il prodotto di tre numeri interi positivi consecutivi non puรฒ essere il cubo di un
numero intero. Facoltativo: Mostrare che il prodotto di ๐ numeri interi positivi
consecutivi non puรฒ essere la potenza ๐-esima di un numero intero.
โจ Si dimostri che lโequazione diofantea
๐ฅ2 = ๐ฆ5 โ 4
non ammette soluzioni.
Suggerimento: se si osserva che ๐ฅ e ๐ฆ possono essere entrambi pari o dispari, dalla
discussione di questi due casi discende lโassurdo.
โจ Quali sono i numeri naturali ๐ tali che 7 โ 2๐ puรฒ essere scritto come somma di
due cubi di numeri positivi dispari?
Risultato: lโunico numero naturale รจ ๐ = 2.
โจ Si dice pitagorico un triangolo rettangolo se le lunghezze dei suoi lati sono
numeri interi. Si dimostri che in ogni triangolo rettangolo pitagorico il raggio del
cerchio inscritto ha lunghezza intera.
โจ Siano ๐, ๐ due numeri primi. Si dimostri che lโequazione
88
๐
๐ฅ2+
๐
๐ฆ2= 1
ammette soluzioni intere ๐ฅ, ๐ฆ โ โค, se e solo se ๐ + ๐ รจ un quadrato.
โจ Si risolva lโequazione diofantea
โ2๐ฅ3 + 5๐ฅ2๐ฆ + 4๐ฅ๐ฆ2 โ 3๐ฆ3 = 3 .
Risultato: si ha unโunica soluzione per ๐ฅ = 0 e ๐ฆ = โ1 .
โจ Si dimostri che non ha soluzioni lโequazione diofantea
โ2๐ฅ3 + 5๐ฅ2๐ฆ + 4๐ฅ๐ฆ2 โ 3๐ฆ3 = 6 .
โจ Si dimostri che lโequazione diofantea esponenziale
5๐ฅ โ 8๐ฆ = 1
non ammette alcuna soluzione.
Suggerimento: se si osserva che ๐ฅ, ๐ฆ > 1 e si pone 8 = 5 + 3, lโequazione,
sviluppando la potenza ๐ฆ โesima, diventa palesemente assurda
5๐ฅ โ โ (๐ฆ๐
) 5๐3๐ฆโ๐
๐ฆ
๐=1
= 4 .
โจ Si dimostri che lโequazione diofantea esponenziale
89
2๐ฅ โ 1 = 3๐ฆ
ammette la sola soluzione ๐ฅ = 2, ๐ฆ = 1 negli interi positivi.
Suggerimento: posto ๐ฅ, ๐ฆ > 0 e dato che
3๐ฆ โ 1 = 2 โ (3๐ฆโ1 + 3๐ฆโ2 + โฏ + 3 + 1) ,
lโequazione diventa
2๐ฅโ1 โ 2 = 3๐ฆโ1 + 3๐ฆโ2 + โฏ + 3 ,
da cui, dovendo il primo membro essere divisibile per 3, discende la soluzione.
โจ Si dimostri che lโequazione diofantea esponenziale
3๐ฅ + 2 = 5๐ฆ
ammette la sola soluzione ๐ฅ = ๐ฆ = 1.
โจ Si dimostri che lโequazione diofantea esponenziale
4๐ฅ + 5๐ฆ = 6๐ง
ammette la sola soluzione ๐ฅ = 0, ๐ฆ = 1 e ๐ง = 1 .
Suggerimento: posto
4๐ฅ = 6๐ง โ 5๐ฆ = (5 + 1)๐ง โ 5๐ฆ ,
lโequazione diventa
90
4๐ฅ โ 1 = โ (๐ง๐
)
๐ง
๐=1
5๐ โ 5๐ฆ
e la soluzione riportata diventa evidente.
โจ Si dimostri che lโequazione diofantea
๐ฅ3 + ๐ฆ3 + ๐ง3 = 400
non ammette soluzioni.
Suggerimento: si studi lโequazione primitiva
๐3 + ๐3 + ๐3 = 50 con ๐ฅ = 2๐ , ๐ฆ = 2๐ , ๐ง = 2๐ .
โจ Si determinino le soluzioni dellโequazione diofantea
1
๐ฅ+
1
๐ฆ= 1 .
Risultato: si ha unโunica soluzione per ๐ฅ = ๐ฆ = 2 .
โจ Si determinino le soluzioni dellโequazione diofantea
1
๐ฅ+
1
๐ฆ=
1
7 .
Risultato: si tratta di un caso in cui sono presenti diverse soluzioni, tutte riassunte
nella tabella che segue.
91
๐ฅ โ42 6 8 14 56
๐ฆ 6 โ42 56 14 8
โจ Si determinino le soluzioni dellโequazione diofantea
1
๐ฅ+
1
๐ฆ+
1
๐ง= 2 .
Risultato: si hanno le soluzioni riportate nella tabella che segue.
๐ฅ 1 2 2
๐ฆ 2 1 2
๐ง 2 2 1
โจ Sia ๐ un intero positivo. Si dimostri che la soluzione dellโequazione diofantea
10๐ฅ = ๐ รจ intera oppure irrazionale.
Suggerimento: posto ๐ฅ = log10 ๐, basta provare quanto richiesto sul logaritmo
decimale.
โจ Si verifichi che, per ogni intero positivo ๐, il numero
๐ = ๐2 + 1
non รจ divisibile per 3.
Suggerimento: se si pone che ๐ = 3๐ con ๐ โ โ e, senza alcuna perdita di
generalitร , si scrive ๐ = 3๐ + ๐ con ๐ โ โค e ๐ = 0, 1, 2, si ottiene
9๐2 + 6๐ + 1 + 1 = 3๐ โ 3๐ โ 9๐2 โ 6๐ = 2 ,
92
che รจ unโuguaglianza palesemente assurda.
โจ Si mostri che, per ogni intero positivo ๐, il numero
5๐ + 2 โ 3๐โ1 + 1
รจ divisibile per 8.
Suggerimento: si utilizzi il principio di induzione, partendo dal primo valore che
vale 8 e si ottiene per ๐ = 1 .
โจ Qual รจ il piรน grande intero ๐ tale che
๐5 โ 5๐3 + 4๐
sia divisibile per ๐ qualunque sia lโintero ๐?
Suggerimento: basta osservare che
๐5 โ 5๐3 + 4๐ = (๐ โ 2)(๐ โ 1)๐(๐ + 1)(๐ + 2) ,
per concludere che ๐ = 120.
โจ Si dimostri che lโequazione diofantea esponenziale
๐ฅ2 + 4 = ๐ฆ2
ammette le soluzioni
๐ฅ = 0 , ๐ฆ = ยฑ2 .
93
Suggerimento: si costruisca con precisione e si osservi con attenzione il grafico
dellโiperbole equilatera, magari disegnando gli asintoti obliqui e le rette distanti
unโunitร da questi.
โจ Si mostri che lโequazione diofantea non lineare
๐ฅ3 + 7 = ๐ฆ3
ammette le soluzioni riportate nella tabella che segue.
๐ฅ โ2 1
๐ฆ 1 2
Suggerimento: basta riscrivere lโequazione assegnata nella forma equivalente
94
7 = ๐ฆ3 โ ๐ฅ3 โ 7 = (๐ฆ โ ๐ฅ)(๐ฆ2 + ๐ฅ๐ฆ + ๐ฅ2)
e considerare le poche possibilitร di fattorizzare il numero primo 7 .
โจ Si propone un problema classico, che vanta una tradizione millenaria. Se un
gallo costa 5 monete, una gallina 3 monete e con una moneta si possono comprare
3 pulcini, quanti galli, galline e pulcini si possono comprare con 100 monete,
volendo comprare in tutto 100 polli?
Risultato: Chang Chhiu-Chien, nel suo trattato Matematica classica, scritto intorno
allโanno 250 dopo Cristo, fornisce le risposte riassunte nella tabella che segue.
๐ฅ 4 8 12
๐ฆ 18 11 4
๐ง 78 81 84
Papa Benedetto XVI
Colloquio con i giovani, 6 aprile 2006
Riflettiamo ora su cosโรจ la Matematica. Di per sรฉ รจ un sistema astratto,
un'invenzione dello spirito umano, che come tale nella sua purezza non esiste. ร
sempre realizzato approssimativamente, ma, come tale, รจ un sistema intellettuale,
รจ una grande, geniale invenzione dello spirito umano. La cosa sorprendente รจ che
questa invenzione della nostra mente umana รจ veramente la chiave per
comprendere la natura, che la natura รจ realmente strutturata in modo matematico
e che la nostra matematica, inventata dal nostro spirito, รจ realmente lo strumento
per poter lavorare con la natura, per metterla al nostro servizio attraverso la
tecnica.
95
Bibliografia
Giร nel testo sono state consigliate alcune letture, pensate per approfondire i
diversi aspetti trattati. Qui di seguito si fornisce un modesto elenco di opere
generali sullโargomento.
Un ottimo libro per approfondire la conoscenza della Matematica elementare,
ma non solo, รจ il classico di Richard Courant e Herbert Robbins
Che cosโรจ la matematica?,
edito per i tipi di Bollati Boringhieri, 2000.
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Per prepararsi alle gare di matematica a qualsiasi livello, uno strumento molto
utile รจ il volume in lingua inglese, ormai classico, ma sempre validissimo di Arthur
Engel
Schede olimpiche,
edito da Springer nel 1991.
97
In rete si trovano le
Dispense di Matematica olimpica
di A. Astolfi, G. Audrito, A. Carignano, F. Tanturri, pubblicate a cura della Sezione
Bettazzi della Associazione Subalpina Mathesis, per la prima volta nellโanno
accademico 2010 โ 2011.
98
Piรน avanzato รจ il testo di Vladimir Gennadievich Sprindzuk
Classical diophantine equations,
edito dalla Springer nel 2008.
99
Altro ottimo testo รจ quello di Paul Zeitz
The art and craft of problem solving,
edito da John Wiley & Sons nel 2007.
100
Ardo dal desiderio di spiegare e la mia massima soddisfazione รจ prendere
qualcosa di ragionevolmente intricato e renderlo chiaro passo dopo passo. ร il
modo piรน facile per chiarire le cose a me stesso.
Isaac Asimov