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  • 7/27/2019 Intervista-a-Semir-Zeki.pdf

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    Intervista a Semir Zeki, il profeta della neuroestetica

    Capita poche volte di parlare con uno studioso che ha fondato una nuovadisciplina. Tanto meno con un professore deciso a riprendere, dopo anni di ricerca,i risultati dei suoi studi e a reinventarsi artista.

    Semir Zeki, neurobiologo allo University College di Londra, uno di questi. Dopola specializzazione in anatomia, con i suoi studi sul cervello e la percezione visivaha iniziato un nuovo filone di ricerca. La neuroestetica usa test psicofisici, ricercheanatomiche e encefalogrammi per comprendere i segreti dellarte e in che modo ilbello agisca nella nostra mente. Si tratta, come spiega lui stesso, di una ricercafilosofica attraverso strumenti scientifici.

    Per diffonderla, oltre alle tante pubblicazioni scritte, Zeki ha aperto nel 2001 unistituto dedicato alluniversit di Berkeley in California. Lultimo dei suoi libri uscitiin Italia Splendori e miserie del cervello (Codice, 2010), in cui indaga la creativitumana spaziando da Wagner e Mann a Freud.

    La notizia per unaltra. Oggi, 26 maggio, nello spazio milanese del Museo Peccidi Prato (Ripa di Porta Ticinese 113, ore 18), Semir Zeki debutta con la mostraBianco su bianco. Oltre Malevich. Insieme allartista Vijay Patel, il professore firmasotto il nome di Mondocromatico un percorso di immagini e illusioni ottiche, in cuiriprende parte delle sue osservazioni sulla visione umana. Lattesa alta, per unostudioso imprestato allarte definito dagli organizzatori come il profeta della

    Neuroestetica. una definizione che Zeki trova opportuna?

    Be, in effetti si pu dire che la neuroestetica lho fatta partire io

    Ce la pu spiegare in poche parole?

    una disciplina sperimentale, che studia i meccanismi del cervello coinvoltinellapprezzamento artistico e nella creativit. Lobiettivo comprendere le basi

    http://www.italicnews.it/2011/05/20/larte-e-tutta-unillusione/http://www.italicnews.it/2011/05/20/larte-e-tutta-unillusione/
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    neurologiche della bellezza.

    In che modo?

    Mi interessa capire cosa succede nel cervello di una persona quando guardaqualcosa di bello. Osservando il cervello, abbiamo capito che le varie sensazioni che

    riceviamo sono direttamente proporzionali allattivit in alcune aree.

    Encefalogrammi e test sono davvero necessari quando si parla darte?

    Tutta larte viene compresa attraverso la percezione. Non si pu fare ricerche diestetica senza studiare gli organi che sono fisicamente coinvolti.

    Larte come qualcosa da vedere pi che da capire, allora.

    No, il fatto che si capisce soltanto quel che si vede. In questo senso, lo studiodellarte ci aiuta a comprendere meglio come funziona il cervello. Finora questapresa di coscienza era a una sola direzione, con lanalisi estetica che aiutava glistudi neurologici. Quel che facciamo oggi a Milano dare indietro allarte parte diquel che abbiamo imparato.

    Ci d unanticipazione?

    Ci saranno delle sculture bianche contro un muro bianco, illuminate da una lucebianca o di un colore solo. E questa scultura produrr ombre di vari colori.Labbiamo chiamata Bianco su bianco a partire dal lavoro del pittore russoMalevich, ma quel che per lui era significato la fine della pittura per noi invece un

    inizio.

    Ci pu spiegare come possibile?

    Il meccanismo fisiologico rimane sconosciuto ma c unarea del cervello, la V4,che risponde specificamente al colore prodotto dalle ombre. Quel che sappiamo che la visione funziona per opposizioni. Quando guardi un ombra bianca illuminata

    da una luce rossa, si vede ad esempio del verde.

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    Che reazioni vi aspettate nel pubblico?

    Vogliamo suscitare due reazioni. La prima che i visitatori si divertano erimangano impressionati. La seconda che inizino a pensare alla realt e a quel chesi pensa sia la realt.

    Ma esiste davvero, la realt?

    Lunica realt che abbiamo la realt che percepiamo, quella che il cervello cipermette di vedere. A differenza delle api, ad esempio, noi non percepiamo gliultravioletti e quindi non rientrano nella nostra realt. Poi, per, quando ci sialziamo da sotto il sole li notiamo Lunica realt insomma quella del cervello.

    Edoardo Bergamin

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