inserto dieci anni giornale delle giudicarie

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10 ANNI DI INFORMAZIONE pag. I APRILE il iornale delle iudi carie Mensile di informazione e di approfondimento G UN’AVVENTURA LUNGA 10 ANNI Dopo tanto scrivere e parlare di Giudicarie, permetteteci que- sta volta di parlare di “noi”, del Giornale delle Giudicarie, di quel mensile che s’è fatto negli anni alfiere e interprete, testi- mone e cittadino attivo di que- sta terra. Un’avventura che proprio nel mese di maggio del 2012 compie 10 anni, e attraversa come una linea continua la storia di questo territorio dell’ultimo decennio, dando conto di tutta la crona- ca, gli accadimenti politici, gli avvenimenti culturali e sportivi, l’attivismo di un variegato ed importantissimo mondo dell’as- sociazionismo che anima davve- ro le Giudicarie in profondità, dando vita e consistenza ad una “terra di confine”. Per questo abbiamo pensato ad un inserto speciale di 16 pagine per celebrare questo decennale importante, un “giornale nel giornale” da leggere e conser- vare nel quale trovare contribu- ti, ricordi e idee delle firme che negli anni hanno fatto crescere questa pubblicazione. Un mo- mento dove provare a ripercor- rere un po’ anche la storia delle Giudicarie degli ultimi 10 anni, attraverso titoli, ritagli e l’ana- lisi dei nostri collaboratori, ar- ricchiti da due firme di eccezio- ne come quelle del giornalista Franco de Battaglia e del pro- fessor Antonio Scaglia. Parten- do proprio simbolicamente dal- la prima copertina, quella del maggio 2002, pubblicata qui a fianco che segna l’inizio di que- sto percorso e che testimonia anche visivamente l’evoluzione e il cambiamento maturato nel tempo dal Gdg. All’interno del- l’inserto, poi, c’è il “manifesto” del nostro giornale, una sorta di “mission” del Gdg, tratto da un articolo di Adelino Amistadi di al- cuni anni fa. Nel finale parliamo di noi, ovvero ne parla la gente, cercando di capire che cosa rap- presenta il Gdg per i giudicariesi e quale può essere il suo ruolo per gli anni a venire. Infine, un doveroso ringrazia- mento a tutti i nostri sponsor; aziende, associazioni, privati che in questi anni hanno scelto il Gdg per promuovere la propria attività e che non ci hanno fat- to mai mancare il proprio soste- gno. Senza di loro tutto questo non sarebbe possibile. 10 INSERTO SPECIALE 2002-2012 il ornale delle G G G l l G anni di Informazione

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Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

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Page 1: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

10 ANNI DI INFORMAZIONE pag. I

APRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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UN’AVVENTURA LUNGA 10 ANNIDopo tanto scrivere e parlare di Giudicarie, permetteteci que-sta volta di parlare di “noi”, del Giornale delle Giudicarie, di quel mensile che s’è fatto negli anni alfi ere e interprete, testi-mone e cittadino attivo di que-sta terra.

Un’avventura che proprio nel mese di maggio del 2012 compie 10 anni, e attraversa come una linea continua la storia di questo territorio dell’ultimo decennio, dando conto di tutta la crona-ca, gli accadimenti politici, gli avvenimenti culturali e sportivi, l’attivismo di un variegato ed importantissimo mondo dell’as-sociazionismo che anima davve-ro le Giudicarie in profondità, dando vita e consistenza ad una “terra di confi ne”.

Per questo abbiamo pensato ad un inserto speciale di 16 pagine per celebrare questo decennale importante, un “giornale nel giornale” da leggere e conser-vare nel quale trovare contribu-ti, ricordi e idee delle fi rme che negli anni hanno fatto crescere questa pubblicazione. Un mo-mento dove provare a ripercor-rere un po’ anche la storia delle Giudicarie degli ultimi 10 anni, attraverso titoli, ritagli e l’ana-lisi dei nostri collaboratori, ar-ricchiti da due fi rme di eccezio-ne come quelle del giornalista Franco de Battaglia e del pro-fessor Antonio Scaglia. Parten-do proprio simbolicamente dal-la prima copertina, quella del maggio 2002, pubblicata qui a fi anco che segna l’inizio di que-sto percorso e che testimonia anche visivamente l’evoluzione e il cambiamento maturato nel tempo dal Gdg. All’interno del-l’inserto, poi, c’è il “manifesto” del nostro giornale, una sorta di “mission” del Gdg, tratto da un articolo di Adelino Amistadi di al-cuni anni fa. Nel fi nale parliamo di noi, ovvero ne parla la gente, cercando di capire che cosa rap-presenta il Gdg per i giudicariesi e quale può essere il suo ruolo per gli anni a venire.

Infi ne, un doveroso ringrazia-mento a tutti i nostri sponsor; aziende, associazioni, privati che in questi anni hanno scelto il Gdg per promuovere la propria attività e che non ci hanno fat-to mai mancare il proprio soste-gno. Senza di loro tutto questo non sarebbe possibile.

10INSERTO

SPECIALE

2002-2012

ilil iornale delle

iudiiudiiudicariecarie GGGilGilG G GGGGGGG10 il iornale delleGilGilGGGG

anni di Informazione

Page 2: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

pag. II 10 ANNI DI INFORMAZIONEAPRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

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Casse Rurali delle GiudicarieCasse Rurali delle Giudicarie

Page 3: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

10 ANNI DI INFORMAZIONE pag. III

APRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

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alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

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gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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�����������il Manifesto

Quando confidai a qualcuno, non ricordo più a chi, che avevamo intenzione di fondare un giornale, la prima cosa che fu detta mi lasciò perplesso e stupito.

“Conoscendovi, farete un giornale di parte e ve lo leggerete da soli!” “ Mai! - risposi quasi offeso - noi non saremo di parte!” Dopo alcuni mesi , con già otto numeri

all’attivo, debbo confessare che quel “qualcuno”, almeno in parte, aveva ragione. Il Giornale , per fortuna, non ce lo leggiamo da soli, anzi, mi dicono che sia molto

seguito ed abbia avuto notevole successo, ma che sia di parte, oh, si, di questo aveva perfettamente ragione. Abbiamo costruito un giornale di parte, non c’è dubbio, ne siamo coscienti, ma non ne siamo per niente rammaricati. Siamo di parte perché ci piace, comunque, schierarci con qualcuno o qualcosa. Siamo di parte perché

la ragione sta da una parte sola, dove c’è più di una ragione regna l’ambiguità e l’anguillismo. Siamo dalla parte di chi si vuol confrontare, di chi vuol dialogare

con gli altri. Siamo dalla parte di chi le cose le vuol conoscere e capirle fino in fondo. La nostra parte è quella che ama la terra su cui vive, ne ama la storia, il passato ed è impegnata a costruire un avvenire sereno. Siamo dalla parte di chi,

quotidianamente, subisce angherie ed ingiustizie. Siamo dalla parte di chi considera l’onestà ancora una virtù, dalla parte di chi lavora, di chi risparmia, di chi

conserva l’orgoglio di essere giudicariese. Siamo dalla parte di chi combatte il male peggiore delle nostre istituzioni: la burocrazia, la cartocrazia, la finta efficienza che blocca tutto. Siamo dalla parte di chi vorrebbe gridare qualcosa a qualcuno e non sa come fare. Siamo dalla parte di chi vuol essere libero di pensare e di parlare, libero da invidie e gelosie, da cattiverie e malignità, da sospetti e pregiudizi. Siamo

dalla parte di chi soffre la periferia, la marginalità, lo svantaggio di vivere lontano dai grandi centri. Siamo dalla parte di chi considera la periferia un problema da

risolvere e non un argomento da discutere. Aborriamo l’ipocrisia, il fariseismo diffuso. Siamo dalla parte dei leoni, siamo contro le pecore ed i pecoroni. Siamo dalla parte

della maggior parte della gente giudicariese, siamo dalla parte di chi crede che tutte le persone siano rispettabili, che tutti abbiano diritto a stima e considerazione, siamo

dalla “nostra” parte, dalla parte di tutti. Insomma, siamo dalla parte dei nostri lettori, che è quello che ci interessa, senza soggezioni o timori, senza subire pressioni,

richiami, o, peggio ancora, ricatti. Se qualcuno vorrà venire con noi a combattere per la nostra parte sarà sempre il benvenuto. Noi continueremo ad essere di parte…

Adelino Amistadi - ottobre 2002

“Il nostro giornale è di parte”IL MANIFESTO

Page 4: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

pag. IV 10 ANNI DI INFORMAZIONEAPRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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����������� La nostra storia

Gdg, pazza idea...Sembra ieri e già sono passati dieci anni dall’uscita del

primo numero del “Giornale delle Giudicarie” nel mag-gio 2002, stampato per noi dalla Tipografia Antolini di

Tione. Fu un giorno di grande entusiasmo anche se poi non fu-rono tutte rose. L’eccitazione del primo numero mascherò per

qualche giorno i problemi a cui stavamo per andare incontro. Le difficoltà economiche, la pubblicità che stentava, la forma-zione dei collaboratori, il loro coinvolgimento, erano cose a cui non avevamo dato il giusto peso, come si fa quando si tenta un’operazione spericolata.

L’avventura l’avevo condivi-sa fin dall’inizio con Tiziano Salvaterra, uomo di certo più assennato di me, e con lui af-frontai i primi contrattempi. Ambedue inesperti di cose giornalistiche, abbiamo avu-to la fortuna di trovare in Lui-sa Masè, oltre che un diret-tore di giornale autorizzato, anche l’esperta che ci man-cava. Una ragazza davvero in gamba che fin dai primi giorni prese in mano il gior-nale dandogli, oltre al nome, indovinato, anche una prima organizzazione redazionale assai preziosa per continuare nell’impresa. La sua mano, il suo entusiasmo, segnarono la vita e la progressiva diffusio-ne del Giornale anche negli anni successivi, portandolo a risultati incredibili di cui ancor oggi siamo orgoglio-si. Accanto a lei crebbero in abilità giornalisti oggi ormai affermati come Alberta Vol-tolini e soprattutto Roberto Bertolini ancor oggi capore-dattore, in pratica vice diret-tore operativo, ma credo, e le chiedo ancor oggi venia, d’essere stato io a crearle i maggiori problemi con il mio vizio congenito d’essere in-vadente, e soprattutto con il mio entusiasmo nel mettere mille cose in pentola senza aspettare che il fuoco fun-zioni a dovere. E’ sempre comunque riuscita a farmi ragionare, una delle poche, e a tarpare qualche volo ec-cessivo del mio carattere. Nel frattempo il giornale aveva cambiato formato e tecnica ti-pografica assumendo la veste che ancora oggi conserva, e riuscimmo a distribuirlo gra-tuitamente, ogni mese, a tutte le famiglie giudicariesi, così come avviene ancora tuttora con soddisfazione reciproca, nostra e dei nostri lettori. Nel 2007 Luisa lasciò il giornale per nuovi incarichi profes-sionali; seppur amareggia-ti, GdG e tutti noi eravamo già sufficientemente rodati e potemmo continuare senza grosse difficoltà. Luisa Masè fu sostituita da Paolo Maga-gnotti, un giornalista di gros-so spessore, per anni capo servizio stampa della Regio-ne, presidente dell’Associa-zione europea dei giornalisti cristiani e, da qualche anno, professore universitario. Con un così prestigioso angelo custode e con l’operatività garantita da Roberto Berto-lini, nel frattempo diventato giornalista professionista, il giornale ha ripreso vigore, con nuovi collaboratori, e con una costanza ed una con-

vinzione encomiabili, garan-tendo a noi fondatori la cer-tezza che il lavoro fatto stava perseguendo con coerenza gli obiettivi che ci eravamo prefissati.Ormai “Il Giornale delle Giudicarie” si è consolida-to anche nella sua struttura organizzativa e dirigenzia-le, abbiamo un un ufficio di redazione ed una specifica associazione culturale a cui facciamo riferimento, abbia-mo un servizio per la raccolta pubblicitaria efficientissimo con Elio Collizzolli respon-sabile, un uomo appassio-nato come tutti noi, che ci garantisce la linfa vitale per continuare, siamo confortati giornalmente da lettere, te-lefonate, interessamenti da parte di lettori ansiosi ogni mese di ospitarci nelle loro case. Abbiamo soprattutto la convinzione d’aver fatto die-ci anni di buon lavoro per le Giudicarie e riteniamo che la nostra opera debba continua-re, non certo per interessi di bottega, ma al solo scopo di

fornire alle Giudicarie un’in-formazione corretta e veritie-ra, un’arena per il dibattito politico e sociale sulle no-stre cose, uno strumento per l’informazione commerciale delle nostre aziende artigia-ne e commerciali, un amico sincero di cui ci si può fidare che entra mensilmente, con discrezione, nelle case dei nostri conterranei per essere letto, commentato e condi-viso.A ben pensarci sono stati die-ci anni vissuti intensamente, il Giornale è come una casa con le finestre aperte dove entra di tutto, si vive giornal-mente la quotidianità delle nostre valli, dei nostri paesi, un continuo intrecciarsi di travagli, fatti e misfatti, fare un giornale come il nostro, davvero una sorta di spec-chio della realtà in cui si vive, è stata una sfida vera, a volte entusiasmante, a volte dolorosa, perchè è difficile non farsi coinvolgere dalle cose che vanno storte, dalle emozioni delle cose buone, e

dall’entusiasmo per le nuove sfide di una comunità. Dieci anni di questi tempi in cui i mesi sono giorni che passano velocemente e le ore sono at-timi che scorrono implacabi-li, corrispondono a una o più generazioni dell’anteguerra, anche se i problemi delle Giudicarie e dei suoi abitanti non sono cambiati di molto. Abbiamo iniziato la nostra attività con le Giudicarie in difficoltà, le strade, l’ospeda-le, l’artigianato che fatica, il commercio che si spegne, il turismo che arranca, abbiamo protestato, scritto, denuncia-to, urlato quand’era necessa-rio, e qualcosa abbiamo otte-nuto, ma il lavoro da fare per la nostra terra è ancora lungo ed irto, e noi lo faremo con costanza, con grinta, come abbiamo sempre fatto. “Il Giornale delle Giudicarie” è stato e continua ad essere vicino ai problemi delle Giu-dicarie, rifuggendo fughe in avanti, sogni e manipolazio-ni, ancorato alla realtà da vi-vere con i propri elettori, con

le porte aperte, senza timore delle critiche, ma invocando suggerimenti, consigli e sti-moli da parte della comunità di cui facciamo parte e di cui ci sentiamo protagonisti. In barba a chi ci vuol male, a chi ha tentato in vari modi di farci chiudere, a chi ci boi-cottava pensando di minare la nostra resistenza, in barba a gli imbecilli che ci relega-no a “giornalino”, o ai sac-centi che ci indicano come “giornalaccio”, noi siamo “Il Giornale delle Giudicarie”, così viene chiamato ed atteso in ogni casa delle Giudicarie e questo ci basta. Ci ripaga dai poveri di spirito che dopo dieci anni vorrebbero ancora vederci soccombere, mi di-spiace per loro, ma ormai sia-mo una catena straordinaria di giornalisti, collaboratori, editori, di sponsor soddisfatti ed affezionati, ne siamo orgo-gliosi e ci sono tutte le pre-messe per continuare. Perchè noi viviamo qui, lavoriamo qui, amiamo e soffriamo qui, ci divertiamo e ci annoiamo

su questa terra, nelle nostre valli, perchè qui siamo nati e qui vogliamo morire. Solo adesso mi rendo conto, che, con gli amici della prima ora, sono stato un pazzo a ten-tare una partita del genere, una sfida che si ripete mese dopo mese, da dieci anni, ci eravamo allora immaginati un giornale agile e dinami-co, irriverente quanto basta e soprattutto indipendente, capace di graffiare a destra e a manca, di sopra e di sotto. Ci siamo riusciti, ne siamo orgogliosi. Insieme abbiamo vissuto le grandi illusioni, le delusioni, le grandi speranze della nostra terra, abbiamo condiviso grandi e piccoli fatti significativi, abbiamo comunque trattato ogni argo-mento con dignità e rispetto , abbiamo creato un cordone ombelicale fra tutti i Giudi-cariesi ed “Il Giornale delle Giudicarie” inscindibile, in-dispensabile per affrontare il futuro, che senza illusioni, sarà duro per tutti.

Sembra ieri e già sono passati dieci anni dall’uscita del primo numero del “Giornale delle Giudicarie” nel maggio 2002

di Adelino Amistadi

Pensavamo ad un luogo di incontro, dialogo e con-fronto per cercare di dare identità, appartenenza alle Valli Giudicarie in un momento di grandi divisioni interne ed una immagine esterna piuttosto negativa, tanto che il primo editoriale venne intitolato “Vivere nella valle dei “bisci” “ frase che mi fu detta in quei giorni da un alto esponente della cooperazione tren-tina. Era una scommessa: senza finanziamenti, solo con la volontà di pochi soci fondatori, nella convin-zione che la comunità giudicariese aveva bisogno di un luogo di discussione e di informazione. Se ciò era vero e sentito, come noi pensavamo, avremmo trova-to anche le risorse economiche per andare avanti.Ed infatti è stato cosi. A distanza di 10 anni quella scommessa possiamo dire di averla vinta: il giornale tutti i mesi puntualmente arriva nelle famiglie e viene letto (anzi oseremo dire aspettato), il sistema produt-tivo locale ne approfitta per promuovere le proprie attività e cosi garantisce le risorse finanziarie per la stampa e la spedizione, un gruppo di amanti della scrittura, fra cui diversi giovani, sistematicamente alimentano con articoli la redazione. Si è cercato di dare spazio a tutte le voci anche se non è sempre faci-le essere imparziali, perché il giornale ha comunque una sua linea editoriale che trova alimento nel pensie-ro democratico e popolare, nella sussidiarietà e nel-la solidarietà verso chi fa fatica, nella ricerca di una identità del territorio che passa attraverso un’attenta analisi della storia e della tradizione senza ancorarsi al passato, ma consapevole del ruolo che il passato

recita anche oggi, autonomista ed europista volta alla valorizzazione delle aree di montagna, convin-ta che sia possibile garantire alle generazioni future opportunità di realizzazione dei loro talenti e delle professionalità, nel rispetto dell’ambiente e cercando di accorciare le distanze, anche con l’uso delle tec-nologie moderne, con i centri gravitazionali urbani e metropolitani.Certo in 10 anni il mondo è cambiato ed in esso anche le nostra comunità. La crisi ci ha insegnato che non sarà più come prima ed allora anche noi dobbiamo attrezzarci come singole persone, come comunità, come mondi vitali a vivere con serenità e responsa-bilità questi cambiamenti.Si riscontra oggi una grande emergenza di pensiero e di conoscenza; proprio perché il nuovo è difficile da comprendere è necessario approfondire tematiche ad ampio raggio su tutte le dimensioni del’uomo e del suo vivere. Servono ragioni di senso specie per le nuove generazioni che fanno fatica a trovare la loro strada, modelli educativi per i genitori ed il mon-do della scuola, un ripensamento del lavoro e del costruire lavoro per sé e per gli altri, una riflessione sugli stili di vita, l’uso del denaro, il bene comune, il ruolo delle istituzioni, la relazione con l’altro, l’aper-tura al mondo esterno, la cultura del dovere oltre che quella del diritto.Per le nostre valli serve un pensiero su cosa significa vivere in montagna: quali prospettive, quali opportu-nità, quali vincoli nella valorizzazione delle specifi-

cità che spesso chi vive fuori ci invidia. Forse sono queste le nuove sfide che il giornale potrebbe coglie-re per il prossimo decennio: diventare un luogo di dibattito serio sui temi dello sviluppo delle Giudicarie in una fase dove la Comunità di Valle è chiamata a dotarsi di un piano di programmazione sociale – economica - territoriale, il parco Adamello Brenta stà assumendo ruoli crescenti nella vita delle comunità, i Comuni cercano di capire quale invece sarà il loro ruolo futuro, il mondo del turismo insegue il giusto equilibrio fra pubblico e privato, mentre alcune zone fanno fatica a tenere il passo come la Bassa Rendena, l’Alto Chiese in parte anche la Busa di Tione.Allora un giornale che apre sui temi rilevanti per le persone e per le comunità, senza paura di esporsi, senza desideri di potere, ma con l’intento di offrire alle Giudicarie opportunità di partecipazione, evitan-do che dall’esterno si impongano scelte (come Me-troland) che poco hanno a che vedere con il nostro territorio. Infine un luogo di proposta dal basso che potrà essere affidata alle istituzioni nella speranza che si possano superare quegli steccati che nel corso degli ultimi decenni hanno impedito la realizzazione infrastrutture strategiche per la crescita del territorio come la viabilità interna o la valorizzazione di risorse naturali come l’ambiente e le foreste.Questo deve essere l’impegno di coloro che operano nel giornale; ai cittadini giudicariesi il compito di essere vigili e segnalare quando nei fatti ci si scosterà da quanto enunciato.

Un luogo di incontro e dibattito

di Tiziano SalvaterraUna palestra di discussione per le Giudicarie

Page 5: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

10 ANNI DI INFORMAZIONE pag. V

APRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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�����������Le origini

Al servizio di una comunitàIl decennio di attività de “Il Giornale delle Giudica-

rie” consente un bilancio nettamente positivo per il contributo che ha dato alla comunità locale in

termini di informazione e partecipazione. E’ stato uno compagno di viaggio per una valle nel sue articolazioni sociali ed economiche. Ha saputo cogliere istanze della gente nelle sue varie formazioni ed espressioni, cercan-

do sempre di dare riscontri ponderati. Possiamo dire che ha seguito con generosa fedeltà la vita di un’inte-ra comunità, condividendone fasi di crescita e momenti difficili. Ha costituito un organo di informazione che ha pure contribuito ad avvicinare alla realtà locale le Istituzioni della nostra Autonomia, rendendo le stesse partecipi di problematiche ed istanze giudicariesi.

Ha raccontato storie, talvolta con un gustoso tono satirico e mai offensivo, cogliendo espressioni di un’identità locale di cui è stato in vari modi interprete e valorizza-tore. Ha portato all’atten-zione di un’intera valle ed anche di lettori oriundi che vivono fuori valle fatti, aspi-razioni e problemi di piccole realtà che altrimenti sarebbe-ro rimasti nell’ombra o limi-tati al semplice passaparola. E’ stato un giornale che ha saputo catalizzare energie di molti che in spirito di volon-tariato hanno voluto dare il loro contributo nell’interes-se comune e cui va un vivo ringraziamento. Non si è sottratto alle critiche, dando spazio ad un pluralismo di voci che non volessero an-dare oltre la sua natura edi-toriale.Ha potuto vivere grazie al

contributo personale di chi è animato da sana passione socio-politica e di numerosi sponsor di varia consisten-za economica che hanno creduto e credono nella sua funzione in favore della co-munità locale e cui va pure il nostro ringraziamento. In qualche passaggio difficile per garantirne la continua-zione ha sempre trovato chi si è impegnato per impedire l’interruzione del suo servi-zio.Possiamo ben dire che “Il Giornale delle Giudicarie” rappresenta un valido esem-pio di quell’informazione lo-cale che assume sempre più importanza anche nel mondo della globalizzazione e della digitalizzazione del nostro quotidiano.Sono questi organi di infor-mazione locale che favori-scono il senso di appartenen-

za ad una comunità inserita in una società di incertezze che è spesso generatrice di scoraggiamenti, fratture so-ciali e dispersione di valori.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di simboli e stru-menti che producano effetti aggreganti. Tutto questo, evidentemente, al di là di

chiusure ed involuzioni in-compatibili con l’esigenza di aperture verso nuovi oriz-zonti europei e ed interna-zionali più ampi.

E’ imperativo trovare il giu-sto, anche se non sempre fa-cile, equilibrio fra locale in-ternazionale, cercando pure di trovare nel locale solleci-tazioni creative. E’ la stessa Unione Euro-pea che, nel tentativo di av-vicinare i cittadini alle sue Istituzioni, nel campo della comunicazione sostiene ini-ziative all’insegna del moto “go local”. Un’informazione locale che sia vicina ai citta-dini, i quali, resi partecipi di ciò che accade nell’ambiante in cui scorre la loro vita quoti-diana, possono altresì ricevere ed analizzare informazioni su contesti esterni. “Il Giornale delle Giudicarie” continuerà a fornire il suo contributo per servire il locale senza perder di vista il globale.

*direttore del Gdg dal 2008

Ha saputo cogliere istanze

della gente nelle sue varie formazioni ed

espressioni, cercando sempre di

dare riscontri ponderati

Alle spalle di chi scrive, di quei nomi che abbiamo ormai imparato a conoscere, c’è un altro gruppo ugualmente im-portante, che è quello dei soci dell’Associazione Gdg che permette col suo impegno a questo giornale di arrivare con regolarità nelle case dei giudicariesi. Il grazie, in que-sto senso, va a tutti quelli che in questi anni hanno fatto par-te di questa associazione, al precedente presidente, Ema-nuele Bonafini, per quanto ha fatto per la crescita di questa bella avventura editoriale.

Fatte queste doverose premes-se, voglio spendere due parole sul ruolo di questo giornale. In una terra di periferia, come viene spesso definito il C8, è importante secondo me, poter contare su una risorsa come il Giornale delle Giudicarie. Un attore dell’informazione che ha saputo valorizzare appie-no le esperienze che crescono sul nostro territorio, da quelle imprenditoriali a quelle asso-ciazionistiche e del volonta-riato, diventando anche vera e propria bacheca per dare risalto alle tanti iniziative che

popolano la nostra valle. Per-ché non è vero che nei nostri paesi “non succede mai nien-te” come spesso siamo portati a pensare; a volte siamo noi a non cogliere la vitalità del nostro tessuto sociale, spesso anche perché i progetti e le iniziative messe in campo da tanta gente di buona volontà non trovano adeguata pub-blicità e spazio. Ecco,il Gdg, da par suo, ha cercato di dare voce a tutte queste iniziative, all’attività delle Pro Loco e dei comuni, delle associazio-ni sportive e dei comitati.

Senza però dimenticare le problematiche di questa terra, che restano tante e che cer-tamente questa congiuntura internazionale contribuisce a portare a galla e a evidenziare con più forza. Dal lavoro alla sanità, dalla viabilità al turi-smo, il nostro giornale non ha mai tralasciato di evidenziare quali sono le necessità ed i nodi irrisolti di un territorio tanto vasto e disomogeneo. Penso, per stare solo agli ulti-mi numeri, ai pezzi sulla crisi dell’edilizia, sulla situazione dell’ospedale di Tione, sulla

viabilità e quanto c’è ancora da fare perché i cittadini ab-biano servizi sempre all’al-tezza. Tutto questo l’abbiamo scritto, sempre con spirito propositivo, anche critico tal-volta, ma mai scadendo nella polemica fine a sé stessa, nel-la demagogia e nello sparare addosso indiscriminatamente alla politica. Il nostro spirito è quello co-struttivo delle persone “del fare”, di chi sa che per rag-giungere obiettivi importanti occorrono impegno ed idee ed è possibile, nel corso del

cammino, anche sbagliare. L’importante è avere il corag-gio e la forza di correggere il tiro, di saper fare meglio di quanto si è fatto, anche grazie alle critiche, costruttive, di chi magari osserva “da fuori”. Così anche il nostro Giornale avrà fatto pure degli errori, avrebbe potuto fare meglio, dare di più. Ma, guardando nel comples-so a questa avventura, non posso far altro che pensare con orgoglio a questo mensile e invitare tutti i giudicariesi a sentirlo un po’ “loro”.

Un punto di riferimento per le GiudicarieTanti auguri Giornale delle Giudicarie. Da presi-dente dell’Associazione editrice di questa pubbli-cazione non posso fare altro che essere orgoglioso di questo prestigioso traguardo raggiunto da que-sto mensile che, anno dopo anno, è entrato sempre più nelle case delle famiglie giudicariesi, diventan-do punto di riferimento nell’informazione locale. Un traguardo che è stato raggiunto con l’impegno di una vera e propria squadra che sta dietro alla pubblicazione periodica del Gdg; una squadra che è partita 10 anni fa e si è rinnovata ed ampliata. Alcuni sono ancora con noi da allora, altri hanno preso nuove strade, altri ci hanno lasciato, come l’amico Carlo Ghirardini, storica firma delle no-stre rassegne stampa, una persona che ricordiamo sempre con affetto.

Un attore dell’informazione

che ha saputo valorizzare appieno le

esperienze che crescono sul

nostro territorio, da quelle

imprenditoriali a quelle

associazionistiche e del

volontariato...

di Lino Pelanda Presidente Associazione Il Giornale delle Giudicarie

di Paolo Magagnotti*

Piana di Storo - foto Alberto Cam-

Castello di Stenico - foto Luigi Bosetti

Page 6: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

pag. VI 10 ANNI DI INFORMAZIONEAPRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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Quando nel maggio del 2002 usciva il primo numero del Giornale delle Giudicarie erano passati solo 9 mesi dal dramma dell’11 settembre con il crollo delle Twin Towers a New York. Si parlava di una coda di 300 km di Tir che per settimane non riuscirono più a entrare nella capitale finanziaria del mondo. L’economia internazionale subì un drammatico arresto a cui le banche centrali americana, eu-ropea e giapponese, reagirono abbassando i tassi all’1 per cen-to per favorire la circolazione della liquidità e riavviare il ciclo economico. Gli effetti di quella decisione fu quello di abbassa-re il prezzo del denaro (in Italia all’inizio degli anni Novanta v’erano tassi al 22 per cento), rendendo vantaggiosi i mutui e i finanziamenti in funzione della costruzione e acquisto di beni immobili come case civili e capannoni industriali. Que-sto effetto s’osservo in tutto il mondo. Dal 2003 imprese edili, elettriche, idrauliche e artigiani lavoravano a pieno ritmo au-mentando costantemente anche i costi di realizzazione delle opere a causa del concomitante rialzo delle materie prime sulla scia del petrolio cha dai 30 dol-lari del 2003 . Sembrava essere tornato l’Eldorado, per chi non è abituato ad osservare il ci-clo decennale dei prezzi degli immobili e non ricorda la crisi degli anni settanta. Da quel mo-mento il rialzo dei prezzi degli immobili fu progressivo e supe-rato solo dal rincaro delle ma-terie prime: il petrolio nel 2002 quotava 30 dollari, nel 2008 era arrivato a 144, l’oro era a 200 dollari oggi a 1700.A questa bolla partecipò anche la leva della spesa dei lavori pubblici provinciali trentini che con le voci dei capitolati sem-pre più alte spingeva al rialzo anche i prezzi del mercato del-le costruzioni privato. Se un muratore nel 1988 prendeva 6 Euro all’ora nel 2008 eravamo arrivati a 30, mentre l’operaio tessile o metalmeccanico rima-neva a 10-12 Euro. Una diffe-renza ingiustificata se non con il circolo inflativo della spesa pubblica: più tasse, più spese pubbliche, meno reddito priva-

to, fino all’attuale implosione del ciclo economico. Dove era-no gli economisti?Il Trentino un tempo terra basata sul reddito agricolo che caratte-rizzava il trenta per cento della popolazione, con una vocazione al turismo, scopriva il boom del settore costruzioni che si orienta-va verso la costruzione di alber-ghi, seconde case, appartamenti da affittare, ma anche migliaia di opere pubbliche. La sede del-l’asilo diventava comune, la sede del comune diventava biblioteca, la sede della biblioteca diventava ambulatorio, il vecchio ambula-torio una nuova scuola, e così via come su una giostra tutto basato sulla giostra delle tasse e della spesa pubblica, nel nostro caso provinciale.Il crisi di fiducia verso i mercati finanziari dopo il crollo del Na-sdaq nel 2000, aveva così fatto scoprire la “vecchia” rendita immobiliare, che appariva più profittevole di quella finanziaria. Molti che incolpano la finanza non si accorgono che dal 2001 v’è stata la fuga dai mercati fi-nanziari per spostare la liquidi-tà verso il settore immobiliare. Nessuno aveva più fiducia nella borsa e tutti investivano nel mat-tone. Questa è la vera cronaca di questi dieci anni: tutti investiva-no nel settore immobiliare. E an-cora oggi con una fortissima crisi di liquidità, perché i beni immo-bili non sono monetizzabili se non nel lunghissimo termine, c’è questa idea sbagliata che la ren-dita immobiliare sia preferibile a quella finanziaria. La a liquidità, o meglio i soldi che entrano nel settore immobiliare poi non ne escono più così rapidamente, ed questo fattore che crea l’attuale crisi di liquidità. Paradossalmen-te oggi la ricchezza è in mano alle aziende e ai privati, che han-no mantenuto una componente di liquidità, di tesoreria, mentre chi ha impegni immobiliari, o finanziari, a causa di mutui trop-po generosi, al 100 per cento o addirittura in certi casi al 120 per cento, per comprare anche i mobili e la macchina. I mutui

sub-prime di cui parlano i gior-nali sono stati erogati non solo in america ma anche in Italia e anche in Trentino.La soluzione ora è quella di agire su più fronti; abbassare i capito-lati del settore costruzioni, de- tassarlo altrimenti va alla paralisi abbassando l’Iva, o addirittura azzerandola, per alcune situazio-ni disagiate, penso ai 1000 me-tri di altitudine. Secondo creare delle Holding finanziare, con ca-pitale misto pubblico e privato, dove associare le imprese come in Germania, sia industriali che edili, altrimenti parcellizzate e

senza capitali, permettendo loro di continuare a lavorare e pagare gli stipendi. Inoltre favorire sem-pre la libera impresa rispetto alle società più protette, eliminando i contributi diretti e indiretti. Più si assiste i casi difficili e più vi saranno sacche parassitarie di assistiti. La crisi indotta dall’eco-nomia mondiale impone anche in questo campo un taglio dra-stico. Si deve tornare al meri-to individuale con un welfare più evoluto che non alimenti l’indolenza delle masse. Dal punto del pubblico cambiare radicalmente la politica della

spesa pubblica con progetti che si spostano sui servizi come i trasporti, in futuro per le mas-se forzatamente pubblici e non più sulla macchina che pochi si potranno permettere, abbassare d’ufficio subito di un trenta per cento tutte le tariffe elettriche, comunicazioni ed energia. Inoltre nuovi progetti forti oggi sul fronte dei trasporti e delle reti di comunicazione, come i lavori delle grandi dighe negli anni cinquanta, che fermarono per la prima volta la piaga del-l’emigrazione, di cui la nostra terra soffre da secoli. Emigrato

mio nonno, ora si rischia che i nostri figli debbano nuovamen-te fare la valigia.Non è possibile che il Trenti-no, terra vicina alle regioni più ricche del mondo come la Sviz-zera, l’Austria, la Baviera, che hanno questi modelli iper-liberi-sti ma anche welfare evoluti, sia diventata una sorta di enclave “romana”, fondata sì sui buoni propositi come la retorica del “vogliamoci bene” e “stiamo uniti”, ma che oggi fortemente è a rischio a causa della compe-tizione e della globalizzazione economica internazionale.

Economia

2002-2012 Il decennio economico giudicariese

Nel dicembre del 2001 ero passato a salutare il buon Ma-rio Antolini per gli auguri di Buon Natale. In quel tempo lavoravo a Milano per l’ufficio studi di una grande banca italiana e le collaborazioni con «Borsa&Finanza», «Mila-no Finanza» e dal 1999 con «Il Sole24Ore», mi avevano permesso di iscrivermi all’albo dei giornalisti nel 2000 come pubblicista. Aveva da poco cessato le pubblicazioni «La Civetta» a cui avevo collaborato tra il 1994 e il 1996 e progettavo di fondare una mia rivista di economia lo-cale. Desideravo trasferire l’esperienza di analista nelle Giudicarie. Parlando di questi miei progetti, Mario mi disse che stavano per essere fondate due nuove riviste e che probabilmente avrebbero avuto bisogno di “penne” per parlare del mondo locale. Nel 2004 esordivo con un primo pezzo dal titolo Maggioritario e regionalismo sul sistema elettorale, tema ancora caldissimo. Da quel mo-mento sulla rivista non è mancato mese in cui non ci fosse un mio pezzo di economia, ma quello che ricordo con più affetto è quello che avevo dedicato alla tragica scomparsa dell’artista, pittore e amico, Hermann Zontini.

Eravamo all’inizio del terzo mil-lennio, venivamo dalle inquie-tudini del trapasso dal secondo millennio, dai sacrifici dovuti alla rincorsa per entrare nell’euro, ma ancora in un periodo con buone prospettive economiche e con l’occupazione ai massimi storici. Tangentopoli era ormai alle spal-le e alla Presidenza del Consiglio c’era D’Alema, subentrato a Pro-di e che lascerà subito dopo per Amato, seguito dai governi Ber-lusconi. C’era Bossi che gridava “Roma Ladrona” e con il vento del consenso popolare predicava il federalismo per cominciare, poi la secessione ed oggi … or-mai non predica più.In Provincia c’era ancora Dellai, all’inizio del suo quindicennio sullo scranno più alto di Piazza Dante. Dopo dieci anni trovia-

mo ancora Dellai, ma con la percezione di essere alla fine di un “principato” e all’inizio di un periodo di transizione molto incerto. Dieci anni nei quali la nostra Autonomia si è consolida-ta, ma che negli ultimi anni è al centro di pesanti attacchi da più parti, supportati da un sentimento di astio sempre più diffuso nelle Regioni limitrofe.In Giudicarie c’era ancora il Comprensorio con il Presidente Severino Papaleoni, al quale se-guirà nel 2006 Raffaele Arma-ni, ultimo presidente dell’Ente che da lì a qualche anno sarebbe stato sciolto con la nascita della Comunità delle Giudicarie. Nel 2010 le prime elezioni a suffragio universale con l’elezione a Presi-dente di Patrizia Ballardini.In questi dieci anni sono cambiati

quasi tutti i Sindaci trentini e giu-dicariesi in particolare. Su 40 in carica nel 2000 ora ne rimangono solo quattro: Pellizzari di Daone, Tarolli di Castel Condino, Bertini di Cimego e Loranzi di Vigo Ren-dena. Un cambio favorito dal si-stema elettorale che ha introdotto l’elezione diretta del sindaco ed il limite dei tre mandati, ma che ha creato, in molti piccoli Comu-ni, forti contrapposizioni e divi-sioni. Ma più che il rinnovo dei Sindaci, in questi anni dobbiamo segnalare il cambio del clima del-l’opinione pubblica nei confronti della politica e degli amministra-tori a qualsiasi livello. Mai come in questo momento la sfiducia ha raggiunto picchi preoccupanti e la storia lo insegna, in questi casi i rischi per la convivenza civile sono dietro l’angolo.

Fino a pochi anni fa il livello co-munale, soprattutto nei piccoli Comuni, era immune da queste dinamiche e godeva di un so-stegno convinto se non di tutta, almeno della stragrande maggio-ranza della popolazione. In questi ultimi anni le cose sono cambiate e da più parti si avverte un senso di sfiducia e la necessità di un cambiamento.Forse un segnale di questo lo possiamo trovare nel referendum popolare che ha portato all’uni-ficazione di Bleggio Inferiore e Lomaso nel nuovo Comune di Comano Terme. Solo pochi anni prima il referendum fu bocciato dalla popolazione che ha dimo-strato di aver cambiato radical-mente idea in questo breve pe-riodo. Altre comunità potrebbero seguire l’esempio di Comano;

Cimego e Castel Condino hanno già intrapreso questa strada ma in futuro potrebbero essere molti a seguirlo. Sarebbe un segnale po-sitivo.E’ di pochi giorni il risultato del Referendum per l’abolizione del-le nuove Comunità di Valle. Una consultazione che ha dimostrato come questi Enti, nati da pochi anni dall’evoluzione dei Com-prensori, potranno avere un ruolo importante nel futuro del Trenti-no. Nonostante chi predicava po-pulisticamente l’abolizione delle Comunità di Valle come toccasa-na per risolvere tutti i problemi legati agli sprechi soffiando sul sentimento dell’antipolitica, i trentini hanno dimostrato di non credere a queste semplificazioni, confermando la validità delle Comunità. Il risultato referen-

dario può essere letto in diversi modi; sicuramente non va sotto-valutato il voto di un terzo degli elettori che si sono espressi per la loro soppressione. Il legislatore provinciale compierebbe un gros-solano errore se pensasse che con la bocciatura del referendum tutti i problemi a livello istituzionale fossero risolti. I prossimi anni saranno decisivi per portare a ter-mine la riforma dell’Autonomia trentina con l’obiettivo di creare un sistema, a livello provinciale e locale, che sia capace di coniu-gare, da una parte partecipazione e fiducia dei cittadini nelle Istitu-zioni e dall’altra l’organizzazio-ne di efficienti servizi pubblici con minori risorse. Questa sarà la sfida più importante per i pros-simi anni, un confronto difficile dall’esito non scontato.

Più che il cambiamento dei Sindaci in questi anni dobbiamo segnalare il cambio del clima dell’opinione pubblica nei confronti della politica e degli amministratori di Enzo Ballardini

di Marco Zulberti

Val Rendena - foto Matteo Ciaghi

Page 7: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

10 ANNI DI INFORMAZIONE pag. VII

APRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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Le Giudicarie, nel mio senti-re, portano con sé, o meglio sono questo sentire intimo, che lega al fi ume e ai torrenti, alle montagne popolate di fi enili e di malghe, ai paesi in cui chie-sa, cimitero, abitazioni con orti, cortili e piazze, casa del Comune, fabbriche, alberghi e piste da sci sono risucchiati dentro un senso unitario, antico e attuale, sempre uguale. Anzi, ogni modernità che arriva mo-stra subito la sua precarietà e viene utilizzata con saggia sveltezza ma anche con sicuro e naturale distacco; è sottopo-sta al vaglio del dna che ogni giudicariese porta dentro di sé dalla nascita, che trasmette ai fi gli e di esso contagia anche coloro che accettano di entrare in un mondo misterioso e uni-co che dà senso alla vita quo-tidiana poiché è il senso della vita. La mia è una sensazione che non ho potuto approfondi-re con la ricerca, forse perché questa realtà è, in fondo, una cosa sacra e sento dentro di me, qualcosa che mi impedisce di profanarla: è la sensazione che questo ancestrale animo giudi-cariese sia insieme un’identità che ti fa prigioniero ma che, allo stesso tempo, ti proclama libero di conoscere scoprire e assimilare le cose buone di al-tre culture, di altri mondi e di altre tribù. Siamo un mondo

che custodisce gelosamente il suo mistero, la capacità di lega-re la vita alla morte, le feste con i riti del dolore, della tristezza, le generazioni, le tragedie con i successi. Lo facciamo con un pensare e un discorso diretto che alle volte può anche sem-brare ingenuo.In un decennio, le valli Giudi-carie si sono trasformate. In-dustria, artigianato e turismo hanno continuato a cambia-re incisivamente i modelli di consumo, hanno modifi cato la famiglia, indirizzato i giovani allo studio e a professioni di-verse. Madonna di Campiglio e Comano Terme, sono il sim-bolo dell’apertura al mondo del turismo. Anche l’agricoltura ra-zionale e tecnologica ha inciso sulla trasformazione dei vecchi modelli. La cultura, con le Bi-blioteche, i Centri culturali, le ricerche e le documentazioni, ricordiamo Il Chiese e Judi-

caria rifl ettono molto bene la simbiosi di passato e presente. Anche i campanilismi e le liti-giosità si sono, almeno in parte, trasformate ma coerentemente non sono sparite. La Comunità, erede aggiornato del vecchio Comprensorio, è nata supe-raando i tentativi di frammen-tazione. Ora vedremo se saprà costruire un disegno unitario di sviluppo e una rete razionale e veramente funzionale di servi-zi, in cui i Comuni si ricono-scano.

Se guardiamo ai dati, persino i Comuni periferici e più piccoli sembrano lottare per mantenere la stabilità demografi ca. Dietro questo sforzo, s’intravede l’in-domito spirito giudicariese, mai sopito, anzi vivo al punto da rendere, al confronto, palli-da e caduca la stessa moderni-tà. Questa è la forza segreta e la garanzia di fronte a ogni crisi economica e anche politica. E’ questo spirito, questo vincolo che, sapientemente evidenzia-to, può aggregare le tre isole

della Judicaria in uno sviluppo che non rinneghi, anzi che fac-cia vivere orgogliosamente la loro identità profonda.Scrivendo, mi sento simile ai Maturi incontrati in un bar di New York. Nello sguardo e nel parlare di quegli uomini di Manhattan, percepii subito la radice, l’aria e lo spirito di Rendena, percezione riservata ai giudicariesi: impossibile da descrivere, ma inconfondibile.Uscito e salito in Metrò, siede vi-cino a me un’anziana signora: - Di dove è originaria Lei? Faccio io.- Sono di Storo. So da Stor – mi dice in perfetto storese -- Di quale famiglia?- A dire il vero, io sono france-se; ma ho sposato il Chanì.- Signora, Lei parla uno storese perfetto. Mai sentito “en forest chl le parla così bé da Stor”.- Mio marito a casa parlava solo in storese … Ridemmo ambe-

due, ben consci che questo an-dava molto più in là della sem-plice e pur miracolosa capacità di dominare uno dei dialetti più ostici che esistono. E allora non mi resta che augu-rare alla Comunità giudicariese di attivarsi presto, per essere, fi no in fondo e a modo suo, un esempio di rete concorde di servizi alle persone, ai Comuni e allo sviluppo, senza, tuttavia, mai dimenticare che la forza e lo stile per fare tutto questo vanno cercati nel profondo dell’animo di questa terra che è la più sensibile, ironica e rea-listica delle terre che ho cono-sciuto. So che molti non giudi-cariesi non saranno d’accordo. Per questo loro dissenso, non mi sento offeso, pur rimanendo della mia idea.

* docente universitario, già preside della Facolta di Socio-logia di Trento

Come cambia e non cambia la mia valle

Il mio primo lavoro di sociologo lo condussi a Storo, il paese dove affondano le mie radici, e scoprii quanto in esso, nonostante le industrie e le comunicazioni moderne,

fossero forti i legami di sangue, delle parentele e quelli con la natura, soprattutto i vincoli dei vivi con i morti; legami che hanno trasformato, adattato e trasfi gurato tutto ciò che è sopravvenuto nel tempo, persino il Cristianesimo, il diritto e la politica. Che altro possono signifi care altrimenti il resuscitato rito delle “Bore” del Venerdì santo, il solare culto dei morti e la diffusa, innata ironia che alleggerisce e tonifi ca anche il tragico della vita?

Le Giudicarie, nel mio sentire, portano con sé, o meglio sono questo sentire intimo, che lega al fi ume e ai torrenti, alle montagne popolate di fi enili e di malghe, ai paesi in cui chiesa, cimitero, abitazioni con orti, cortili e piazze, casa del Comune, fabbriche, alberghi e piste da sci sono risucchiati dentro un senso unitario, antico e attuale, sempre uguale...

Dieci anni “giudicariesi” nei comuni e nelle istituzioni

Giorno dopo giorno sono passati dieci anni, un periodo breve ma che ha portato rilevanti novità nelle istituzioni sia a livello nazionale, provinciale e giudicariese.Il Giornale delle Giudicarie ha raccontato mese dopo mese i principali fatti, i personaggi, le problematiche, le pole-

miche, le opinioni, le competizioni elettorali, i successi e le sconfitte.Forse non ce ne siamo accorti ma in questi dieci anni la storia ha accelerato in maniera straordi-naria, cambiando scenari, prospettive e situazioni come mai in passato.

Eravamo all’inizio del terzo mil-lennio, venivamo dalle inquie-tudini del trapasso dal secondo millennio, dai sacrifi ci dovuti alla rincorsa per entrare nell’euro, ma ancora in un periodo con buone prospettive economiche e con l’occupazione ai massimi storici. Tangentopoli era ormai alle spal-le e alla Presidenza del Consiglio c’era D’Alema, subentrato a Pro-di e che lascerà subito dopo per Amato, seguito dai governi Ber-lusconi. C’era Bossi che gridava “Roma Ladrona” e con il vento del consenso popolare predicava il federalismo per cominciare, poi la secessione ed oggi … or-mai non predica più.In Provincia c’era ancora Dellai, all’inizio del suo quindicennio sullo scranno più alto di Piazza Dante. Dopo dieci anni trovia-

mo ancora Dellai, ma con la percezione di essere alla fi ne di un “principato” e all’inizio di un periodo di transizione molto incerto. Dieci anni nei quali la nostra Autonomia si è consolida-ta, ma che negli ultimi anni è al centro di pesanti attacchi da più parti, supportati da un sentimento di astio sempre più diffuso nelle Regioni limitrofe.In Giudicarie c’era ancora il Comprensorio con il Presidente Severino Papaleoni, al quale se-guirà nel 2006 Raffaele Arma-ni, ultimo presidente dell’Ente che da lì a qualche anno sarebbe stato sciolto con la nascita della Comunità delle Giudicarie. Nel 2010 le prime elezioni a suffragio universale con l’elezione a Presi-dente di Patrizia Ballardini.In questi dieci anni sono cambiati

quasi tutti i Sindaci trentini e giu-dicariesi in particolare. Su 40 in carica nel 2000 ora ne rimangono solo quattro: Pellizzari di Daone, Tarolli di Castel Condino, Bertini di Cimego e Loranzi di Vigo Ren-dena. Un cambio favorito dal si-stema elettorale che ha introdotto l’elezione diretta del sindaco ed il limite dei tre mandati, ma che ha creato, in molti piccoli Comu-ni, forti contrapposizioni e divi-sioni. Ma più che il rinnovo dei Sindaci, in questi anni dobbiamo segnalare il cambio del clima del-l’opinione pubblica nei confronti della politica e degli amministra-tori a qualsiasi livello. Mai come in questo momento la sfi ducia ha raggiunto picchi preoccupanti e la storia lo insegna, in questi casi i rischi per la convivenza civile sono dietro l’angolo.

Fino a pochi anni fa il livello co-munale, soprattutto nei piccoli Comuni, era immune da queste dinamiche e godeva di un so-stegno convinto se non di tutta, almeno della stragrande maggio-ranza della popolazione. In questi ultimi anni le cose sono cambiate e da più parti si avverte un senso di sfi ducia e la necessità di un cambiamento.Forse un segnale di questo lo possiamo trovare nel referendum popolare che ha portato all’uni-fi cazione di Bleggio Inferiore e Lomaso nel nuovo Comune di Comano Terme. Solo pochi anni prima il referendum fu bocciato dalla popolazione che ha dimo-strato di aver cambiato radical-mente idea in questo breve pe-riodo. Altre comunità potrebbero seguire l’esempio di Comano;

Cimego e Castel Condino hanno già intrapreso questa strada ma in futuro potrebbero essere molti a seguirlo. Sarebbe un segnale po-sitivo.E’ di pochi giorni il risultato del Referendum per l’abolizione del-le nuove Comunità di Valle. Una consultazione che ha dimostrato come questi Enti, nati da pochi anni dall’evoluzione dei Com-prensori, potranno avere un ruolo importante nel futuro del Trenti-no. Nonostante chi predicava po-pulisticamente l’abolizione delle Comunità di Valle come toccasa-na per risolvere tutti i problemi legati agli sprechi soffi ando sul sentimento dell’antipolitica, i trentini hanno dimostrato di non credere a queste semplifi cazioni, confermando la validità delle Comunità. Il risultato referen-

dario può essere letto in diversi modi; sicuramente non va sotto-valutato il voto di un terzo degli elettori che si sono espressi per la loro soppressione. Il legislatore provinciale compierebbe un gros-solano errore se pensasse che con la bocciatura del referendum tutti i problemi a livello istituzionale fossero risolti. I prossimi anni saranno decisivi per portare a ter-mine la riforma dell’Autonomia trentina con l’obiettivo di creare un sistema, a livello provinciale e locale, che sia capace di coniu-gare, da una parte partecipazione e fi ducia dei cittadini nelle Istitu-zioni e dall’altra l’organizzazio-ne di effi cienti servizi pubblici con minori risorse. Questa sarà la sfi da più importante per i pros-simi anni, un confronto diffi cile dall’esito non scontato.

di Antonio Scaglia*

Castel Romano- foto AlbertoCampanile

Page 8: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

pag. VIII 10 ANNI DI INFORMAZIONEAPRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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Page 9: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

10 ANNI DI INFORMAZIONE pag. IX

APRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

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ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

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ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

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�����������Rassegna stampa

Page 10: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

pag. X 10 ANNI DI INFORMAZIONEAPRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

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Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

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un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

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perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

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cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

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reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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Cultura

Il loro esempio ed i loro inse-gnamenti, come i loro scritti, restano di valido esempio.Nel ricordarli sento forte il rincrescimento che nessuno abbia approfittato della loro preparazione per la stesura di quella “Storia delle Giu-dicarie” di cui siamo ancora privi. È quasi un atto d’ac-cusa a tutti noi Giudicariesi che siamo entrati nel terzo Millennio senza essere riu-sciti, proprio grazie a loro, a dotare il nostro territorio di una solida base scientifica su quelli che sono gli elemen-ti sostanziali di una umana convivenza civile: ossia i testi di geografia, di storia, di geologia, della fauna e della flora, di sociologia e di economia a disposizione sia della scuola che di qual-

siasi altra persona - specie a livello pubblico - che ab-bia il compito di agire per il “bene comune” e il deside-rio di “stare bene insieme”. Questo, in ambito culturale, è forse il “segno negativo” col quale possiamo contras-segnare i nostri ultimi dieci anni di vita comunitaria (e non solo quelli!).Il “bene comune” lo si gode e lo si amministra solo se lo si conosce, e per conoscerlo occorrono i continui studi e le periodiche adeguate pub-blicazioni; invece, anche in questi ultimi due lustri, si è corsi dietro alle strade, agli arredi urbani, ai municipi, all’imbiancatura delle case, alla aree industriali e artigia-nali, alle fiere e mercati, alle funivie e agli alberghi di-

menticandoci, troppo spesso, di essere presenti e partecipi nella formazione delle nuove generazioni, ossia nel diretto ed indiretto coinvolgimento delle popolazioni e dei pub-blici amministratori, nonché anche degli stessi operatori economici, con tutte le Scuo-le di ogni ordine e grado: scuole che vivono al di fuo-ri del contesto comunitario, quasi nobili sconosciute di cui pochissimi se ne interes-sano: ma è su di esse che le Giudicarie devono scommet-tere il loro avvenire con un interessamento ed una parte-cipazione protesa alle poten-zialità socio-culturali oltre che conoscitive che le nuove generazioni rappresentano.Scusi il cortese Lettore se la penna rincorre le lacune, an-

ziché elencare quello che di positivo tante persone, enti ed associazioni sono riusci-te a fare, ma preme in me l’ansia di vedere esplodere le possibilità culturali anco-ra insite nel nostro contesto giudicariese, che ancora non hanno trovato i giusti spazi e le giuste opportunità di ve-nire alla luce. C’è stato per decenni un Comprensorio senza un Assessorato alla Cultura in piena efficienza, ed anche ora nell’ambito della Comunità delle Giudi-carie l’Assessorato alla Cul-tura non è che la povera Ce-nerentola, senza soldi, senza competenze e pure senza un apparato dotato di personale adeguato e competente. Le Associazioni culturali del “Centro Studi Judicaria”,

de “Il Chiese”, del “Gruppo Ricerca e Studi Giudicarie-se” unitamente ai due “Eco-musei delle Esteriori e del Chiese” ed ai “Gruppi cul-turali” disseminati in varie località rimangono sempre e solo isolati ed imperniati sul volontariato e, quindi, fanno quel poco che possono, sem-pre con impegno ed entusia-smo, ma senza strumenti e finanziamenti adatti per far-le diventare il vero potente lievito per tutta la massa dei 37 mila abitanti delle nostre vallate e dei numerosi ospiti stagionali.Dando il giusto merito al-l’attività di tali associazioni e gruppi culturali, alle ini-ziative encomiabili delle Bi-blioteche comunali, all’azio-ne promozionale del Parco Adamello-Brenta, agli Au-tori ed agli Enti che saltua-riamente riescono a giungere a pubblicazioni anche di alto valore scientifico e lettera-rio, personalmente ho l’im-pressione che in Giudicarie il livello culturale generale abbia bisogno di una spinta poderosa verso qualcosa di maggiormente impegnativo e di maggiormente percepi-bile a livello comunitario. Molte sono le persone “iso-late” che si interessano di ricerca, di studi, di scrittu-ra ma continuano ad essere ignorate e lasciate nella loro area personale, senza essere valorizzate nel loro apporto culturale nell’ambito dell’in-tero contesto sociale.Io continuo a sognare per la Comunità di Valle quello che avevo sempre sognato col Comprensorio: una Comu-nità che abbia come volano portante l’Assessorato alla cultura, ossia un Assessora-to talmente organizzato di riuscire a raccogliere, docu-mentare e vivere l’identità culturale delle popolazioni che occupano e vivono il ter-ritorio di competenza. Non sono la burocrazia e i contri-buti che fanno la vita sociale, non sono le tasse e le mul-te che sono vita, non sono i supermercati e le industrie che sono vita, non sono gli alberghi e le discoteche che sono vita: la vita delle perso-ne è il loro nascere e il loro

crescere in una famiglia, è il loro saper stare insieme, è il loro trovare le motivazioni per cui trovarsi impegnati in un’occupazione attraverso la quale si dà qualcosa a qual-cuno e si riceve altrettanto dagli altri ma con condivi-sione di vedute e di intenti. E questo “vivere e fare in-sieme” diventa civiltà nella comune convivenza basata sulla stessa identità cultura-le. La sofferta e sacrificata, ma onorata vita secolare de-gli avi, che hanno trasforma-to e rese feconde le glaciali e aride vallate della Sarca e del Chiese, è diventata “cultura di vita”, oggi forse troppo presto dimenticata.L’apparato formativo limi-tato ai primi decenni di vita (scuola) e agli ultimi decen-ni (università della terza età) non è l’inizio e la fine della costruzione sociale, ma è nella “educazione perma-nente” che si forgia l’energia vitale che sostanzia una quo-tidianità basata a pensare chi si è e con chi si è, ed insieme sostenuti da identiche ener-gie, identici valori, identiche finalità.Questa è cultura e su questa strada le Giudicarie (ed i Giu-dicariesi) hanno ancora tanta strada da percorrere, per cui tutti insieme dovremmo dar-ci una mano a guardarci den-tro, a conoscerci, a capire che abbiamo a disposizione tanto di quel bello (ambiente naturale), tanto di quel bene (storia e usi e costumi), tan-ta di quella ricchezza (tradi-zioni secolari) che possiamo possedere e vivere solo attra-verso la forza di una vissuta e coltivata cultura (e non cer-to mediante i soli soldi).Traggo queste considerazio-ni e queste sollecitazioni da quanto ci ha lasciato scritto proprio il giudicariese più acculturato che abbiamo avuto fra noi, Ezio Scalfi: «Tutti abbiamo la nostra cul-tura da fare, perché a tutti la comunità umana assegna un lavoro, che va compiuto con impegno e serietà come contributo individuale per la crescita della società e per la cultura di tutti: chi non svol-ge come dovrebbe il suo la-voro, ruba cultura agli altri».

La “cultura” in Giudicarie nel DuemilaMi è stato dato il “compito” di tracciare poche righe (5000 battute!) in merito alla voce “cultura in Giudicarie” in quest’ultimo decennio. Il primo impatto, che il vocabolo “cultura” ha suscitato oggi in me , è stata l’immagine dei due eminenti “uomini di cultura” che in questo periodo sono scomparsi, ossia il professor Ezio Scalfi ed il maestro Paolino Scalfi Bàito: due Giudicariesi che ci hanno lascia-ti più poveri e senza il prezioso supporto della loro pre-senza che era diventata punto prezioso ed essenziale di riferimento non solo in quanto storici della nostra terra; infatti, loro la “cultura” non l’hanno soltanto coltivata per se stessi e nel segreto delle loro stanze ma, quali vali-di insegnanti, ne hanno impregnato la Scuola ed inoltre, con le loro iniziative e le loro pubblicazioni, anche tutta la società.

2002-2012Dieci anni di Gdg

Cultura

di Mario Antolini Musón

PENSIERI DI EZIO SCALFI... IN EREDITÀ CULTURALE

· Sono un uccello che vola all’indietro perché non mi interessa vedere dove vado ma ricordare da dove sono partito.· La cultura deve avere una necessaria dimensione sociale. Promuovere cul-tura è lavorare per l’uomo e cercare di rimuovere gli ostacoli che ne bloccano la crescita personale.· Nessun insegnamento, nessuna cultura, nessun impegno sociale è valido se non rende l’uomo libero.· Non può esistere una società a misura d’uomo senza una memoria e una co-scienza storica.· La storia non esiste al di fuori delle sorti delle singole persone; ogni singola biografia, l storia di ogni villaggio e di ogni famiglia è la storia di un’epoca.· La storia locale deve essere testimonianza e documentazione piuttosto che celebrazione o storia dell’acciottolato dei vari paesi.· Il diverso deve avere gli stessi diritti dei conformisti fino a quando la diversi-tà non danneggia la comunità.· Esiste una crisi della scuola perché esiste una crisi politica.· La scuola assume ora un diverso ruolo formativo: più che insegnare sempli-cemente deve insegnare a imparare.· Il bisogno del voto nella scuola non è tanto pedagogico o didattico, quanto condizionato dalla pratica scolastica e dalle esigenze dei genitori: ne hanno bi-sogno più le famiglie e gli insegnanti che gli alunni.· Il dialetto è un antidoto alla massificazione, perché riempie il nostro animo di onde che ci giungono da lontano.· In Italia c’è una sola rivoluzione da fare: la rivoluzione dell’onestà.

foto Matteo Ciaghi

Page 11: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

10 ANNI DI INFORMAZIONE pag. XI

APRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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Arte

Sono numericamente al-meno 120 le elaborazioni testuali accompagnate da apparati visivi e documenta-zioni aggiunte nel Giornale delle Giudicarie, a conferma del fatto che, già da subito, il canale dedicato all’arte ricevette attenzioni multi-ple per la definizione di una specifica rubrica mensile.L’analisi delle forme e de-gli stili di autori spesso non propriamente conosciuti e/o riconosciuti, la valorizza-zione delle pragmatiche atte alla fabbricazione di oggetti estetici, così intensamente perseguita, è divenuta sem-pre più materia di interesse per una catalogazione che si è voluta fosse nel tempo più completa e capace non sola-mente di gratificare le per-sonalità, ma anche di strut-turare una storiografia fino ad un decennio fa piuttosto parziale e lacunosa.Una vera e propria galle-ria degli autori e delle loro immagini, queste ultime intese come strategia comu-nicativa utile ad informare sui fenomeni di un’epoca, codificare idee originali, indicare nuovi ed ulteriori linguaggi per una compren-sione maggiormente elevata della realtà.E’ la funzione intrinseca dell’arte ad essere qualifi-cata, intesa come propellen-te per indagini emozionali capaci di aggiungere mate-ria sensibile al nostro status dichiaratamente disposto all’evoluzione. Arte come alimento per la percezione, metodologia dalle propag-gini scientifiche dove non appare evidente il livel-lo di organizzazione ma, dove possiamo comunque, riconoscere un modello di acquisizione dei dati attra-verso una incredibile, quan-to essenziale nostra facoltà: l’immaginazione.Necessariamente dobbiamo aggiungere a questo “stato d’animo” anche le voca-zioni strettamente collegate all’arte come la fantasia, la creatività, l’invenzione … E la cultura, per sperimentare gesti e tensioni per il fine ultimo della conoscenza. Guardare un’opera d’arte può semplicemente accon-tentare qualche nostro lem-bo sensibile superficiale, ma certo se impegniamo alcune intenzionalità interpretative riusciremo a stabilire qual-che contatto superiore. E’ la “forma” la prima e in-sostituibile qualità che rico-nosciamo in un’opera, solo successivamente indivi-duiamo i “contenuti” più o meno profondi, accolti, ap-prezzati, condivisi, rifiutati;

infine una lettura completa presuppone una contestua-lizzazione storica, per una definizione in ordine “so-ciologico”.Ovviamente i criteri di va-lutazione alla fine rimango-no di pertinenza individua-le, tuttavia alcune “qualità obiettive” vanno affermate per una speciale classifica-zione interna alle dinamiche della storia umana.Non ho mai scritto alcun ar-ticolo che non contemplasse questo atteggiamento qua-si “morale”, e la necessità “critica” non è mai stata da me intesa come motivo per giudicare, semmai l’intento è sempre stato quello per una ricerca di “relazioni” fra le parti. Anche quando do-vendo documentare alcune manifestazioni espressive, ho rinvenuto discordanze fra forma, stile e concezio-ne, anche quando materiali posti unitariamente in un medesimo contesto estetico,

manifestavano proprietà non determinate e incapaci di in-formare sul loro “ordine in-terno” comunicazionale. Assenza di “aggettivazio-ne”, caos e contaminazioni improbabili, “pattern” acco-stati anche quando la forza di repulsione sembrava visi-bile già in anticipo … Anche in questi casi la necessità di “non giudicare” è risultata la volontà personale per non stabilire forme di “assolu-tezza inutile”, per ricono-scere maggiore importanza alla sperimentazione, per avvantaggiare contenuti di superamento del dogmatico nell’arte.E’ sulla scorta di questa valutazione che possiamo avanzare l’ipotesi per la quale, “l’apprezzamento di un’opera dipende dalla co-noscenza”; quella dell’ar-tista applicata in fase pre-liminare, successivamente quella del fruitore in grado di estendere le sue facoltà

estetiche. E così anche per le emozioni, le vere essen-ze dell’opera. Anche que-ste ultime dipendono dalla conoscenza sviluppandosi per mezzo di pensieri logi-ci. Sembra incredibile ma, per ricevere emozioni, è ne-cessario verificarne la loro origine, il moto di avvicina-mento e il fluire che ne con-traddistingue la sostanza.Quanto maggiore è la cono-scenza, più sarà completa ed intensa l’opinione che accordiamo ad un’opera; e viceversa, meno siamo in grado di esprimere cono-scenza, più sarà influenza-bile la nostra idea.Insomma, l’ignoranza è un’autorità debole che si esprime spesso dentro mo-delli abitudinari, soluzioni consolidate e standardiz-zate, una condizione della mente mai considerata da alcuno, ma che dovrebbe al-larmare chiunque, ogni qual volta non si è in grado di

avanzare risultati fuori dalle convenzioni.Nella convenzione trovia-mo solamente linguaggi già acquisiti, materiali già fatti precedentemente, storie di ieri riempite esclusivamente di già vissuto, indisposizio-ne per il presente, incom-prensione per le linee del futuro.E’ invece nella manifesta-zione dell’innovazione dove possiamo rinvenire i segni per procedere, nella voglia di inventare e sbaraglia-re con ipotesi alternative. Un’arte che, intendendo l’immagine come plurali-tà di segni, si affranchi dal uniformità per stabilire nuo-ve formule e morfologie. Nuovi volumi da disegnare, svuotare e riempire, spazi da esplorare.L’arte come valore fra indi-vidualità e società, destina-ta ad assegnare importanza alle cose della vita attra-verso tecnologie manuali,

oggi queste ultime divenute sostenibili anche nella loro immaterialità digitale ... Dieci anni orsono il mondo era solo in parte sovrappo-nibile a quello attuale, mol-te situazioni si sono aperte, hanno provocato modifica-zioni in tutto il nostro esse-re. E tuttavia l’arte ha saputo mantenere una sua completa dignità quasi classica, nella conservazione di una natu-ralità che pensavamo smar-rita proprio per l’avvento delle tecnologie, ha saputo preservare una qualità en-tropica vicina alle intenzio-ni proprie della scienza.La società che abbiamo co-struito nella sua necessità di comunicazione pare quindi riservare ancora moltepli-ci attenzioni nei confronti delle produzioni artistiche e certo, pure se le esperienze creative vengono più facil-mente presentate ed accolte in rete, la presenza di artisti produttori di manufatti tra-dizionali non pare risentire di alcuna crisi, numerica, o esistenziale.La comunicazione del resto avviene, sia questa in gal-leria o in rete, se presup-poniamo un emittente, con la voglia di inviare un mes-saggio, con un codice che sia conosciuto. Attraverso un mezzo comunicazionale poi si raggiunge un riceven-te, dentro un determinato contesto e con una funzio-ne ultima che vogliamo sia educativa.Anche una mostra di pittura è quindi un patrimonio cul-turale e sociale, una modali-tà didattica sostenuta da in-tenzioni di alfabetizzazione per una lettura delle icono-grafie, per un potenziamen-to delle qualità espressive. Apprendere il visibile, al quale dobbiamo aggiunge-re l’invisibile sentimentale è infine anche la volontà di valorizzare il grande patri-monio artistico giudicarie-se, trentino, italiano, plane-tario. Buon futuro nell’arte.

Dieci anni di recensioni esteticheDopo dieci anni di osservazioni nel territorio del-

l’arte, escursioni variamente argomentate dentro i temi perseguiti dai molti autori giudicariesi, pre-

sentazioni per rendere conosciute le pratiche e trasmettere elementi concettuali pensando di contribuire a dilatare gli

orizzonti della conoscenza artistica, è oggi possibile alme-no parzialmente fissare alcuni pensieri, sorta di verifica de-gli atteggiamenti che hanno sorretto le modalità interpre-tative e letterarie per quelle che personalmente ho sempre considerato non articoli di cronaca ma “recensioni”.

Una vera e propria galleria degli autori e delle loro immagini, queste ultime intese come strategia comunicativa utile ad informare sui fenomeni di un’epoca....

di Alessandro Togni

Il GdG ha cercato di dare spazio a tutti gli artisti e aspiranti artisti di questa terra

The Life Sciences Supertois - Alessandro Togni 2004

Page 12: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

pag. XII 10 ANNI DI INFORMAZIONEAPRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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A cominciare dal presidente Dellai, che c’era nel 2002 e c’è anche oggi. Accanto a lui, però, i volti sono cambiati. Prendiamo i giudicariesi. Nel 2002 stava volgendo al termi-ne la XIII legislatura e trova-vamo la presenza dei Ds Remo Andreolli e Margherita Cogo, impegnati in mansioni di Go-verno, chi in Pat, chi in regio-ne. L’anno dopo, nel 2003, vi furono elezioni provinciali particolarmente favorevoli alle Giudicarie che riuscirono a “piazzare” ben 5 consiglieri provinciali, Adelino Amistadi (reduce dal successo dei Patti territoriali in Val del Chiese), Roberto Bombarda (presiden-te Apt e giovane stella dei Ver-di), la stessa Cogo e Andreolli, Iva Berasi, trovandosi con 4 assessori provinciali (Cogo, Andreolli, Berasi e l’”esterno” Tiziano Salvaterra) e un as-sessore regionale (Amistadi). Un record mai riuscito ad una valle. Poco dopo in Giudicarie le elezioni comunali del 2005 si svolgono all’insegna della sostanziale conferma degli as-setti emersi nel 2000, con tanti sindaci riconfermati, anche se una mannaia incombe su tanti di loro. La provincia, infatti ha nel frattempo approvato una legge che prevede il limite di

3 mandati all’azione dei sinda-ci; inutile dire, che - specie nei piccoli paesi - sono tanti i pri-mi cittadini in carica da molto tempo. Gli effetti del provve-dimento si vedono nitidamen-te nel 2010, con tanti storici sindaci giudicariesi “costretti” a lasciare, talvolta senza una vera e propria alternativa alle loro spalle. Sempre da Trento, nel 2006, arriva la riforma istituzionale, quella legge 3 che va a ridi-segnare il territorio trentino in funzione delle Comunità di Valle, le “eredi” dei vecchi Comprensori. In Giudicarie è subito bagarre sulla definizio-ne dei confini della nuova enti-

tà: un problema di “ambito”, si dice. Meglio quello unico, che ricalca il vecchio C8, da Sto-ro a Madonna di Campiglio a San Lorenzo in Banale o me-glio 4 ambiti modellati sulle quattro zone orografiche delle Giudicarie? In realtà il proble-ma è un altro; in Val Rendena, un gruppo locale “Obiettivo Rendena” si batte per ottenere un ambito “proprio”, da Villa a Campiglio. Seguono allora mesi di riunioni, incontri, ipo-tesi di referendum e di solleva-zione popolare; in prima linea c’è Luigi Olivieri, già deputa-to alla Camera con i Ds e ora pronto a battersi per l’indipen-denza della Rendena. Alla fine

la provincia con l’assessore Ottorino Bressanini, padre del-la riforma istituzionale, decide per la via di mezzo, un “refe-rendum” che referendum in realtà non è perché non ne ha i requisiti di legge. Il Giornale delle Giudicarie, decisamente schierato per la soluzione con ambito unico, titola provoca-toriamente in prima pagina “Sondaggio….”, per sottoli-neare la vaghezza dal punto di vista giuridico-politico di questa consultazione. I risul-tati dicono “ambito unico” e dunque si va con le Giudicarie a 40 comuni. Che da lì a poco diventano 39, grazie alla “fu-sione” tra i comuni di Bleggio

Inferiore e di Lomaso confluiti nel nuovo “Comano Terme”; un percorso che andava avanti da oltre 20 anni, ma le condi-zioni non erano state mai ab-bastanza mature. Ora lo sono, il contesto di crisi economica sottolinea sempre di più la ne-cessità di unire le forze e non sprecare le risorse e l’esem-pio del nuovo comune di Le-dro (somma di 5 precedenti comuni) lo testimonia e apre la strada a nuove esperienze in tal senso. Ora è la volta di Cimego e Castel Condino, ma anche altri si stanno muoven-do in questa direzione.E poi ancora la politica, quella provinciale che ha riflessi sul

locale. Nel 2008 è tempo di nuove elezioni per il Consiglio provinciale; succede di tutto. Remo Andreolli rompe con i Ds (ora Pd) che lo mettono alla finestra nonostante ne sia uno dei più autorevoli (e votati) esponenti, fonda una lista sua i “Democratici per il Trentino” e parte lancia in resta (e sciarpa arancione) candidandosi come presidente alternativo a Del-lai con una pubblicazione dal titolo “Cosa FaRemo”; sulla politica trentina, poi si abbat-te il ciclone di Grisentopoli, che coinvolge l’ex-assessore provinciale Silvano Grisenti. Da quel momento lo scenario cambia in maniera radicale

Società

Dieci anni fa, peraltro, già si capiva che il futuro “globaliz-zato” del mondo avrebbe im-poverito gli stati, ma valoriz-zato le regioni, le autonomie, le appartenenze, le specifi-cità, che vi sarebbe stato un ritorno – come l’ultimo cen-simento ha confermato – non solo alle piccole città rispetto alle periferie urbane, ma an-che alle valli di montagna, purché non avessero scelto la strada dell’abbandono, o del separatismo, per investire invece sul radicamento delle proprie vocazioni: professio-nalità, identità nel turismo e nell’agricoltura, rapporti umani, bellezza. La tecnolo-gia informatica avvantaggia i decentramenti di qualità.Merito del “Giornale delle Giudicarie” è stato capire questo scenario nuovo che si andava configurando (un nuovo assetto, una nuova vita per la montagna) puntando decisamente sulla sua scom-

messa, per accompagnarne le trasformazioni. Non solo informare, quindi, dare noti-zia, ma evidenziare i caratteri e valorizzare i protagonisti: che possono essere uomini, ma anche fabbriche e bot-teghe artigiane, eventi, ma anche ristoranti e paesi. Lo stile del “Giornale” è diven-tato così quello di presentare il “ritratto” di ciò che descri-veva. Non schemi, ma cose e persone vicine alla vita, per farle conoscere, per renderle amiche.E’ stata una sfida non facile e il fatto di averla vinta – così da poter festeggiare un “de-cennale” con i conti in ordine e i lettori affezionati in cre-scita - va attribuito certo alla fatica di quanti nella rivista hanno lavorato, ma soprat-tutto allo “stile” di comuni-cazione e all’impostazione editoriale, corretta e preveg-gente. Decisiva si è rivelata innanzitutto la “misura” che

il Giornale si è dato. Una mi-sura fin dall’inizio “di comu-nità”, con una distribuzione gratuita, ma non generica, non alla moda della “free press” per intendersi, non fo-gli che si accattano sui banco-ni dei bar o nei parcheggi, ma che invece vengono distribui-ti – personalizzati - in ogni famiglia, che hanno un “tar-get” preciso, e quindi creano un’appartenenza, un’identità. Una “misura” poi che, non a caso, ha prescelto come rife-rimento l’ampia cornice giu-dicariese, che è di storia, ma anche di modernità comple-mentari. Una dimensione che supera quella dei bollettini comunali, o dei fogli di cate-goria, per abbracciare invece, nelle Giudicarie, le vocazioni territoriali più disparate, dal turismo alla zootecnia, dal-l’industria all’artigianato, al commercio: Rendena, Busa, Bleggio, Banale, Lomaso, Chiese, le Sette Pievi insom-

ma. E’ stata questa diffusione territoriale e questa comple-mentarietà di presenza nel lavoro la carta vincente per la raccolta pubblicitaria, che sul “Giornale” è diventata infor-mazione incrociata su attività e proposte, non solo descri-zione di prodotti.Il “Giornale delle Giudicarie” ha così accompagnato la cre-scita solida – anche se a tratti, inevitabilmente problematica - della comunità giudicariese, ha rafforzato i legami interni, l’ha resta protagonista di un Trentino sempre più “autono-mo” che si trova però a dover affrontare i problemi posti dall’Europa e da un modello di sviluppo che va cambiato.

“Nulla sarà più come prima, ma tutto potrà essere meglio di prima se gli uomini si im-pegneranno come prima, con l’impegno, l’orgoglio, la fan-tasia di prima”.Auguri per il prossimo de-cennio quindi al “Giornale delle Giudicarie”, che dovrà ancora più impegnarsi, nella costruzione del nuovo mo-dello di sviluppo, perché la maggior risorsa di questa ter-ra - la bellezza del territorio, la natura accanto alle opere dell’uomo – il paesaggio na-turale e culturale, non venga-no dissipati, o saccheggiati. Auguri Giudicarie.*Giornalista, editorialista, già direttore de “L’Alto Adige”

Una pubblicazione che valorizza il “locale”

Dieci anni fa, quando il “Giornale delle Giudica-rie” entrò per la prima volta nelle case, il ter-zo millennio s’era appena avviato e sembrava

promettere un futuro di sviluppo inarrestabile. C’erano state sì, l’anno prima, le “torri gemelle”, ma non era-no ancora scoppiate le guerre di rivalsa, che avrebbero finito per inchiodare l’Occidente, lasciandolo perdente, nelle sue “bolle”, come era pur stato previsto, di fronte alle due potenze che, con le mani libere, ne avrebbero approfittato: la Cina e l’Iran. Di qui, sostanzialmente, l’attuale crisi, non solo economica, ma di modello di ci-viltà.di Franco De Battaglia*

2002-2012 - Dieci anni di politica in Giudicarie

Da dove cominciare. Ripercorrere gli ultimi 10 anni di politica in Giudicarie significa andare a rispolverare avvenimenti, memorie e personaggi che hanno

segnato la storia di questa Valle; ma anche indubbiamente ripercorrere il contesto generale provinciale in cui questa attività si esprimeva. Perché chiaramente è impossibile

ragionare per compartimenti stagni e dunque non si può parlare della politica locale senza iniziare… da Trento. Anche in questo caso le pagine del Giornale delle Giudicarie sono state e continuano ad essere un testimone affidabile dell’evoluzione di un mondo che è molto cambiato in 10 anni, ma presenta anche dei tratti di forte continuità.

di Roberto Bertolini

Page 13: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

10 ANNI DI INFORMAZIONE pag. XIII

APRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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�����������AttualitàAttualità

“ Beh, le Giudicarie le ha messe nel titolo, invece di lasciarle nell’ultima

pagina della sezione valli, come nei quotidiani locali. E’ bello

stare in prima pagina e trovare le nostre cose lì dentro, e gli va

riconosciuto”

“ Prima lo leggo, tutto tutto eh, poi, le devo confessare

signorina, che è la carta migliore per accendere il fuoco

e a me le cose che sono utili dall’inizio alla fine mi piacciono”

“ Io sostengo il GdG da tanti anni, certo un

inserto pubblicitario serve alla mia azienda, ma

soprattutto è un modo di partecipare alla vita sociale che mi piace, è un dare uno strumento di informazione

a tutti che arrivi nelle case e spieghi cosa succede”

“Per me è rilassante leggerlo, il sabato mi metto lì, sul

divano, tranquillo, e me lo sfoglio tutto, dall’inizio alla fine.

Perché mi racconta proprio delle nostre cose, della valle, di notizie

che non trovi dalle altre parti”

“ Alora, el dovria star en banda al divano fra le

riviste, e de solit l’è lì, ma despes l’è ntel bagno, no la se

ofenda, ma l’è comot da leger , l’unico moment de paze”

“ Ho poco tempo, il bello del Giudicarie è che posso

leggerne anche mezzo articolo e proseguire il giorno

dopo che rimane attuale; i quotidiani sono diversi, già vecchi

dopo poche ore, ma questo lo riprendo in mano, e magari non

è neanche il mese giusto, ma qualcosa da leggere di interessante

ce lo trovo comunque”

“ Nessuno si offenda, ma io leggo solo Mario Antolini con quelle storie che son

vere e ho vissuto anche io e mi ricordo. Quando le leggo penso

“l’è propri così!” ma me l’ero dimenticato e Mario me l’ha

riportato alla mente”

“ È un giornale che mi rilassa molto perché so che

l’argomento che vado a leggere è spiegato chiaramente, rispetto al quotidiano che ne da

solo dei cenni”

“ Ma chi è il Saltaro?”-“Eh, è un segreto ben tenuto, non lo so neanche io che son l’ultima arrivata...”

“ Comunque lo leggo sempre, è la prima cosa

che cerco aprendo il giornate, è simpatico, dice le

cose come stanno. Finalmente eh! No perché voi giornalisti

vi fate intimidire e poi le cose non le dite sempre come si deve.

Però sei simpatica anche te, la prossima volta ti leggo, come ti

chiami?”

“ Mi viene in mente l’idea del giornale/gatto, che sta

sul divano, tranquillo, ti fa compagnia come un gatto,

se vuoi o se non vuoi no. Ogni tanto ti fa arrabbiare,

ogni tanto graffia, a volte dà soddisfazioni ma qualunque

cosa ci sia ogni mese ritorna, discreto, e sta lì ad aspettarti in

un angolo del divano”

“ E’ un’occasione di dialogo per questi trentini un po’

orsi e di poche parole, sta lì e qualcosa che fa parlare

salta sempre fuori. Poi son cose a noi vicine così se ne parla in

famiglia, a cena”

“ E’ l’unico che leggo. Io ho poco tempo, guardo il tg in televisione, ma

il Giudicarie lo leggo perché spiega le robe semplici,

alla fine di un articolo ho un’informazione in più, non come altri che sono difficili

da capire o spiegano solo per accenni”

“ ...esce ancora quel giornalaccio? Dieci

anni? Mamma mia, un giornalaccio”

“ Contribuisce a creare dialogo fra la gente, che

ne parla e trasmette il valore di una cittadinanza

partecipe, informata e attiva nella comunità. E’ prezioso che in

una valle grande come questa ci sia un’informazione specifica, per ricordarsi della propria identità,

capirla, saperla trasmettere”

“ Vi leggo ogni mese, qualche mese non arriva neanche il giornale e lo vado a cercare

in posta. Però una critica ce l’ho: potreste essere più cattivelli,

più urticanti. Forza e coraggio, soprattutto coraggio!”

“ Ogni tanto lo legge anche mia figlia, le interviste

soprattutto. E’ un modo semplice di avvicinare anche i giovani all’informazione. I

quotidiani sono più difficili, se non segui un po’ le vicende non

riesci ad appassionarti alla lettura perché finisci per non capire

niente, invece sul GdG le notizie son più lunghe, ben spiegate”

“ A parte l’attualità gli articoli più belli sono quelli sul

volontariato, che ce n’è tanto in Giudicarie e non se ne parla

mai sui giornali, mentre spazio a qualche buona notizia bisognerebbe

darlo. Non va tutto male, non c’è solo egoismo ma anche tanta gente

che lavora e si impegna per gli altri, dategli spazio”

“ Per me è proprio informativo, voglio dire

è come l’informazione dovrebbe essere perché racconta

della vita della gente di tutti i giorni. Se posso fare una

richiesta, raccontate anche del mondo fuori, non dico l’Italia, di cui si legge dappertutto, ma

l’Europa, l’Africa, l’America. Io internet lo uso poco, preferisco

leggere sulla carta. Tutto il mondo è paese, e io vorrei anche

sapere dei paesi fuori, magari non sono tanto diversi da noi in

Giudicarie”

“ Mi piace quel Giudicarie lì nel titolo, saremo periferia, ma non c’è solo Trento e le

cose succedono anche qui da noi. Si sta bene in Giudicarie e son

contento quando vedo la nostra vita di paese raccontata, perché

non ha niente da invidiare a quella di città, anzi!”

Dieci anni, nell’opinione della gente giudicariese

Dieci anni di economia, politica, cultura, sport, arte, dieci anni di vita vissuta in valle e dieci anni di Giornale delle Giudicarie, ma anche dieci anni di lettori: fedeli, svoglia-

ti, critici, affezionati, saltuari, ironici o indignati, un universo variegato sempre al centro dei nostri pensieri quando scegliamo un pezzo o ci accingiamo a scriverlo. Ecco a loro abbiamo chie-sto di riempire questa pagina raccontandoci come ci leggono e perché il GdG, come lo chiamiamo noi, il “Giudicarie” come ab-biamo scoperto lo chiamano spesso loro, è parte della loro quo-tidianità.

“ Mi viene in mente l’idea del giornale/gatto, che sta sul divano, tranquillo,

ti fa compagnia come un gatto, se vuoi o se non vuoi no. Ogni tanto ti fa

arrabbiare, ogni tanto graffia, a volte dà soddisfazioni ma qualunque cosa ci sia ogni mese ritorna, discreto, e sta lì ad

aspettarti in un angolo del divano”

e niente è più come prima, mancando uno dei principali protagonisti. Le elezioni poi sono il caos assoluto. Previste inizialmente per fine ottobre slittano a novembre a causa dei problemi legati alla pre-sentazione della lista Udc; manca una firma, ed è pro-prio quella del segretario Dal Rì, contrario all’alleanza con Dellai. Alla fine le elezioni si fanno, il 9 novembre. Male per le Giudicarie. Della pat-tuglia dei 6 della legislatura 2003/08 ne restano soltanto 2, Cogo e Bombarda. Troppo poco per questo territorio. Da lì in avanti, la storia è crona-ca.

di Denise Rocca

Page 14: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

pag. XIV 10 ANNI DI INFORMAZIONEAPRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

con spazio esterno per tavoli,

zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio).

Prezzo interessante.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.

CE “F” - 76.18 Kwh/m3a.

Per informazioni contattare tel. 339/2253741

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Montagna e territorio, un patrimonio da valorizzareIl 29 maggio alle 20 presso l’Auditorium delle Scuole su-

periori di Tione di parla di vivere in montagna, di terri-torio, di risorse da valorizzare. Il Giornale delle Giudica-

rie organizza una serata in occasione del suo decennale con due ospiti di eccezione, Luis Durnwalder, governatore della Provincia di Bolzano e Annibale Salsa, scrittore e professore esperto di territorio, turismo e ambiente.

Due personaggi che hanno messo la valorizzazione ambientale al centro della propria azione, ciascuno da angolazioni e con strumenti diversi, con il comune denominatore della convin-zione che vivere in montagna è possibile e necessario, che dal-l’ambiente e dalla sua sinergia rispettosa con le attività umane derivano occasioni di sviluppo ecosostenibile e qualità della vita.

Alois Durnwalder, dal 1989 leader e guida del SudTirolo, ha saputo consolidare con la sua azione amministrativa la tradi-zione di valorizzazione ambien-tale altoatesina, potenziando un modello di sviluppo basato sul locale, sulla piccola dimensione, sull’autonomia delle singole val-li che unite formano un mosaico di grande forza. L’Alto Adige è un modello per tutte le regioni italiane di perfet-

to equilibrio tra ambiente e atti-vità umane.Annibale Salsa, antropologo ed ex presidente del Club Alpino Italiano è invece un professore, non ha mai fatto politica, ma ha con i suoi libri e le sue pubbli-cazioni ispirato l’azione di tanti amministratori che hanno capito che lo sviluppo economico nel-le nostre valli passa necessaria-mente da una nuova e più incisi-va rivalutazione del ruolo della

montagna, dei suoi valori, delle sue tradizioni e dei suoi prodot-ti, caratterizzati da autenticità e genuinità. Il confronto tra i due sarà appassionante, perché han-no entrambi molti concetti da esprimere e costituirà sicura-mente uno spunto anche per tanti amministratori locali e tante as-sociazioni, pensiamo ad esempio alle Pro loco, che possono trarre da questi due personaggi impor-tanti idee e spunti significativi.

L’invito, rivolto a tutti, è di partecipare a questa serata ad ingresso libero.Infi ne, per celebrare degnamente il decennale, il gdg sta organizzando un’altra serata, anch’essa molto si-gnifi cativa, con un ospite di caratu-ra nazionale, il noto giornalista di Rcs e storico Paolo Mieli, che sarà protagonista di una serata divulga-tiva a Tione nel mese di giugno, che presenteremo ampiamente nel prossimo numero del Gdg.

Grazie a tutti gli sponsor che ci hanno sostenuto

Il GdG festeggia i dieci anni

con una serata con ospiti

d’eccezione: il presidente

dell’Alto Adige Luis Durnwalder

e il prof. Annibale Salsa

SOCI FONDATORI: Adelino Amistadi, Tiziano Salvaterra.

PRESIDENTE:Lino Pelanda (2008-attuale); Emanuele Bonafini (2004-2008); Tiziano Salvaterra (2002-2003)

DIRETTORE: Paolo Magagnotti (2008-attuale); Luisa Masè (2002-2008)

CAPOREDATTORE: Roberto Bertolini (2008-attuale); Alberta Voltolini (2002-2008)

REDAZIONE: Matteo Ciaghi, Denise Rocca, Aldo Gottardi, Elio Collizzolli

SCRIVONO CON NOI: Mario Antolini Musòn, Catia Balduzzi, Enzo Ballardini, Massimo Caldera, Giuseppe Ciaghi, Marco Delugan, Elisa Pasquazzo, Tiziano Salvaterra, Paola Maria Taufer, Alessandro Togni, Andrea Tomasini, Ettore Zampiccoli, Francesca Zanoni, Ettore Zini, Marco Zulberti.

HANNO SCRITTO CON NOI IN QUESTI 10 ANNI: Achille Amistadi, Catia Amistadi, Tiziano Amistadi, Giampaolo Andreatta, Raffaele Armani, Don Bruno Armanini, Davide Azzolini, Giuliano Beltrami, Emanuele Bernardi, Paola Bodio, Annalisa Bondoni, Giorgio Butterini, Giuliano Bonapace, Simone Casalini, Paolo Cavagnoli, Corrado Ceschinelli, Mariapia Ciaghi, Samuel Cornella, Franco De Battaglia, Alfonso Fantoma, Stefano Festi, Enzo Filosi, Mauro Filosi, Fausto Fedrizzi, Fausto Fiorile, Geremia Gios, Carlo Girardini, Giorgio Grigolli, Luciano Imperadori, Mauro Lando, Roberto Marchetti, Stefano Marchiori, Riccardo Maturi, Danilo Mussi, Emanuele Mussi, Aldo Pasquazzo, Ilaria Pedrini, Gian Battista Salvadori, Roberto Sansoni, Antonio Scaglia, Alberto Simoni, Donatella Simoni, Fabio Simoni, Vittorino Tarolli, Roberto Tonezzer, Luca Turinelli, Angelo Zambotti, Adelio Zanolini… e ai numerosi collaboratori che hanno contribuito con singoli articoli e rifl essioni in questi dieci anni.

RINGRAZIAMO PER LA COLLABORAZIONE IN QUESTI ANNI: Antonio Caola, Dario Festi, Mauro Filosi, Carlo Lucchi, Achille Onorati, - Ugo Castellani, Efrem Ferrari, Rosa Casotti, Domenico Prezioso di Poste Italiane - Pierluigi Ghizzi - Editel, Win Net, Sie srl, Antolini Centro Stampa, Matteo Leonardi.

Un ringraziamento particolare allo Studio Bonafi ni-Lutterotti di Tione per la preziosa collaborazione per gli aspetti contabili e fi scali.

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Page 15: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

10 ANNI DI INFORMAZIONE pag. XV

APRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

AFFITTASI BAR A PONTE CAFFARO (BS)

arredato,

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Segue a pag. 24

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Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

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dedicato alle palafi tte preistoriche

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www.provincia.tn.it

il Trentino a portata di click

Guido, allevatore della Val di Non, è collegato on-line con la Provincia per essere informato ed aggiornato sulle novità del mondo agricolo: normative, prodotti, settori, sviluppo rurale.

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTOUfficio Stampa

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Page 16: Inserto dieci anni Giornale delle Giudicarie

pag. XVI 10 ANNI DI INFORMAZIONEAPRILE 2012 - pag. 1

di Adelino Amistadi

Ad essere sinceri, se dovessi scegliere fra il Natale e

la Pasqua, non avrei dubbi, sceglierei il Natale. Altro

clima, altra atmosfera, la neve che cade, il tepore del-

la stufa, il presepio con il bue e l’asinello, l’albero, e

Gesù Bambino con la Madonna e san Giuseppe. Il tutto

mi riporta alla mia famiglia, a quando ero bambino,

ai miei genitori, ad un tempo lontano, più povero, ma

sereno e ricco di valori come mitezza, solidarietà, com-

prensione, buon senso, che oggi sono per gran parte

scomparsi. Poi c’erano di mezzo i regali, poca roba,

che placavano l’ansia di tutto il mese, e le vacanze na-

talizie, lunghe e vissute intensamente sulla neve e nelle

stalle, alla sera, a fare “filò”.

Segue a pag. 24

ANNO 11- N. 4 APRILE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle

iudicarieMensile di informazione e di approfondimento

il iornale

iudiiudi G

L’auto-mutuo aiuto di Dellai e Schelfi

di Luca Petermaier*

C’è un fi lo nemmeno troppo sottile che lega i destini del

presidente uscente della Provincia Lorenzo Dellai e del

presidente uscente della Cooperazione Diego Schelfi . Un

fi lo che si chiama “perpetuazione di se stessi”. Una stra-

tegia di auto-mutuo-aiuto non dichiarata che nelle setti-

mane scorse ha portato Dellai a tessere le lodi dell’amico

Schelfi proprio mentre le Cooperative di base stavano de-

cidendo se chiedere a Diego di rimanere. Il quale Diego,

puntuale, martedì ha ricambiato il favore rendendo espli-

cita la posizione sua e forse pure del movimento che egli

rappresenta: “Ben venga un Lorenzo IV”. Ora, il punto è

questo: non sarebbe ora di fare un po’ di chiarezza su ciò

che i due presidenti intendono fare da grandi?

Entrambi si offrono ai ripetuti e adulanti richiami di chi

li invita ad andare avanti nonostante i tempi regolamen-

tari dei rispettivi mandati siano in scadenza, ripetendo

un mantra buono per tutte le stagioni: “Il mio destino?

E’ nelle mani della Cooperazione”- spiega un (fi nto) ras-

segnato Diego Schelfi . “Fare il presidente della Provin-

cia?... Continua a pag. 16

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Buona Pasqua!

Povertà in GiudicarieLe associazioni di carità svelano tante situazioni di diffi coltà

Il mercoledì o il venerdì pomeriggio, dalle 15.30

alle 18.00, appuntamenti che non serve segnarsi

perché così importanti che non c’è pericolo di

scordarli, mentre un’agenda si può sempre per-

dere e magari qualcuno scopre di questi impegni

fi ssi, improrogabili e irracontabili. Me li imma-

gino con quest’ansia di essere scoperti, la vergo-

gna che si accumula e si trasforma in indignazio-

ne e poi rabbia per una situazione che ha tante

cause: un lavoro perso, un compagno di vita che

un impiego non riesce a trovarlo, bambini che

crescono e hanno bisogno di tutto, problemi di

salute, l’affi tto, il mutuo, spese e tasse in escala-

tion. Tutto è troppo. E così la statistica diventa

reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisa-

mente si è di quelli che “non arrivano alla fi ne

del mese”. A pag. 8

EDITORIALE

Il 21 e 22 aprile la Festa di primavera

Allevatori in Festa

ALL’INTERNOPRIMO PIANO

Metroland, tratto Mori-

Tione, c’è il concorso d’ideeA pag. 7

ECONOMIAComunità delle Giudicarie

e Bim lanciano il progetto:

“Dal più grande ghiacciaio

al più grande lago d’Italia”A pag. 12

CULTURAIdentità e paesaggio: un

valore per i residenti,

un’attrattiva per gli ospitiA pag. 26

Sabato 21 e domenica

22 aprile presso la Fe-

derazione provinciale

degli allevatori a Tren-

to è di scena la Festa

di Primavera, tradizio-

nale momento in cui

gli allevatori incontra-

no i trentini. A pag. 16

Le scelte dei ragazzi giudicariesi

Scuola, iscrizioni a.s. 2012/13Saranno 5.520 i ragazzi che a settembre inizieranno le

scuole superiori, una cifra sostanzialmente in linea con lo

scorso anno. La maggioranza, 2.399, siederanno sui ban-

chi dei licei, il resto si dividerà fra gli istituti tecnici (1821)

e le scuole professionali (1300). Al di là dei numeri il trend

degli ultimi tre anni mostra un costante aumento degli

iscritti ai centri di formazione professionale, la tenuta dei

licei che rimangono la scelta preferita dai trentini, e un

leggero calo degli istituti tecnici. A pag. 14

Inaugurazione il 14 aprile a Fiavè

Palafitte, ecco il museo L’appuntamento per gli appas-

sionati di archeologia è sabato 14

aprile 2012 a Fiavé, dove verrà

inaugurato il nuovo Museo delle

Palafi tte di Fiavé, una delle 111

località che costituiscono il sito

dedicato alle palafi tte preistoriche

dell’arco alpino entrate a far parte

della lista del Patrimonio mondia-

le dell’UNESCO. A pag. 35

Maggio 2002- Maggio 2012

10 anni di Giornale delle Giudicarie“Per farsi un’idea. Per di-

battere. Per contribuire e

pensare al futuro”. Con

questi propositi, esibiti nei

titoli di prima pagina, si

presentava al pubblico del-

le nostre valli, dieci anni

orsono, il Giornale delle

Giudicarie. A pag. 34

Le testimonianze di Caritas e Associazione Robin Hood

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Già perché è proprio questa la forza di questo giorna-le. Quella, cioè, di arrivare nelle case, nei bar nei nego-zi e nelle aziende di tutti i giudicariesi; 15.400 copie mensili che raggiungono un pubblico potenziale di oltre 30.000 persone, contando che la popolazione delle Giudicarie supera i 37mila abitanti. Una forza di pe-netrazione nelle case della gente importante, un diffu-sione capillare che ha stimo-lato le aziende a credere in questo giornale, a pensarlo come un vettore dinamico e interessante per proporre i propri prodotti e le proprie iniziative imprenditoriali. Ed è questo anche il senso di un giornale locale come il Gdg, ossia contribuire a fare crescere il tessuto sociale ed economico nel quale esso opera. Attraverso il dibat-tito, e la proposizione de-gli esempi positivi di cose che funzionano, che creano sviluppo, idee, voglia di trovare soluzioni nuove. Le

aziende giudicariesi sanno che il Gdg le accompagna e le aiuta a portare tutto que-sto nelle case della gente,

dando visibilità e spazio alle loro iniziative e favorendo l’incontro di domanda ed offerta. Un’efficacia com-

provata di questo strumento di promozione che è suffra-gata dalla continua richiesta di spazi pubblicitari e dal

parere delle aziende stesse, che scelgono un vettore più “locale”, ma diffuso in ma-niera capillare, per veicola-re il proprio messaggio. Un importante volano, anche questo, dell’economia loca-le.Un discorso che non vale solo per le aziende, ma an-che per le associazioni. Ma-nifestazioni, corsi, concorsi, mostre, serate divulgative: tutto quello che si svolge nelle Giudicarie ha trovato spazio nel nostro giornale, al di là delle ideologie e degli schieramenti, quale tassel-lo essenziale di un mosaico complesso e significativo. Una fiducia, la vostra nei nostri confronti, che è cre-sciuta negli anni, con la raccolta pubblicitaria sem-pre in crescita (e un grazie in questo senso va detto al

nostro responsabile com-merciale, Elio Collizzolli) in controtendenza rispetto alla raccolta pubblicitaria di giornali e tv nazionali e pro-vinciali che, dall’inizio della crisi del 2008, è in costante calo. Si tratta di un termo-metro importante per valu-tare la percezione attorno al Gdg, sempre più nel cuore delle aziende giudicariesi.Si tratta infine per noi di un sostegno importanti. Que-sto Giornale, infatti, vive unicamente di pubblicità: non percepisce nessun aiuto pubblico, né dei contributi nazionali all’editoria né lo-cali o provinciali. Si regge solo sulle sue gambe, grazie alla raccolta pubblicitaria e grazie all’attenzione dei suoi lettori. Per questo un grazie a tutti dobbiamo pro-prio dirlo.

Una presenza importanteSenza di loro il Giornale delle Giudicarie non potrebbe esistere, né andare avanti. La forza di questo mensile è rappresentata dai suoi (tanti) sponsor, aziende e associazioni che hanno trovato in questa pubblicazione un veicolo efficace per farsi conoscere, per proporre le pro-prie iniziative alla vasta platea della comunità giudicariese.

È quella dei tanti sponsor, delle tante aziende che in questi anni hanno promosso la propria attività attraverso il Giornale delle Giudicarie