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Il dado è tratto Numero 9 - 23 ottobre 2004 - Distribuzione gratuita IN QUESTO NUMERO Fu così che il “giardino delle particelle” crebbe rigoglioso, spunta- rono particelle strane, esotiche, oscillanti... C’era una volta un atomo... Infine, osate l’ultimo passo: immaginate di poter portare in un tessuto specifico un cromosoma artificiale contenente una proteina che, per una mutazione genetica, quel tessuto non produce... Con l’AC nel cuore... La lingua inglese viene, in quasi tutte le traduzioni capitatemi tra le mani, ridimensionata, addomesticata. Harry Potter lives! Ok? A chi, in Italia, si meraviglia che degli adulti possano perdere il loro tempo a leggere Harry Potter, consiglierei di leggere i libri in questione prima di giudicarli... possibilmente in lingua originale. Harry Potter lives! Ok? Carta Ateneo, Centro di Calcolo, Centro Linguistico, Collegi Univer- sitari, Commissione Acersat, Cor, Crediti, Cus, Cusl, Ecdl, Email ateneostudenti.it, Erasmus, Esame, Fondo Sociale Europeo, Infor- mastudenti, Isu, Librerie, Libretto, Part time, Piano di studi, Stati- no, Tutorati, Unipassbus. Qualche consiglio (serio) per matricole e non Kenny Barron è definito da molti un “semplice pianista bebop”, ma potete anche vederlo come uno dei migliori pianisti in circolazione. Scratch Il problema principale è, appunto, l’interpretazione. L’avere un modo di intendere le fonti: un “come” della comprensione intellet- tuale. Così nasce la storiografia. Il revisionismo storico... Ci sono aree profonde che ci sottendono, e forse sono queste le strutture portanti del nostro divenire, nonostante le banalità deva- stanti che ci portiamo dentro, che esprimiamo nei contrasti... Il popolo del volontariato ... perché bastano due croci sul titolo per mascherare quello che tutti i ragazzini sanno... Eamon: come è cambiata la censura... Partendo dal presupposto che non si può perdere qualcosa che non si ha, è perfettamente logico che il tedesco abbia almeno quattro termini diversi per il nostro “perdere”, “perdersi”. Paroliere - Perdere Conferenze, teatro, musica, mostre, mercatini e fiere... Agenda dal 20 ottobre al 10 novembre Per le false partenze e le soste forzate; per i tanti, troppi, "turni di gioco" che siamo co- stretti a saltare, nella "penitenza" classica delle code che serpeggiano biforcute dalla segreteria studenti; per tutte le caselle colorate che abbiamo faticosamente percorso, per quelle che invece abbiamo guadagnato, con leggerezza, in unico lancio fortunato; e per ogni "libretto di istruzioni" (per ogni guida e controguida, glos- sario o vademecum) che abbia- mo/avete consultato, nel ten- tativo di dare un senso alle regole di questo compicatissi- mo gioco dell'oca che è la no- stra Università. Per tutto que- sto: come non potreste sentir- vi, ad ogni bivio, spaesate pe- dine in balia di un rollare di dadi? E così in un colpo, in un'unica "mano", abbiamo illustrato a parole la curiosa foto che con- trassegna il nostro nuovo In- chiostro, e anticipato al con- tempo lo scopo con cui nasce questo numero nove. Siamo qui, per voi, per conti- nuare il lavoro di bussola che ci siamo prefissi. Una nuova ras- segna di voci e consigli per mutarsi, da pedine, in giocato- ri. Fuor di metafora, vi offria- mo le risposte (chiare) a buona parte degli interrogativi che più ricorrono a proposito del nostro Ateneo. Non abbiamo la vocazione del- l'oracolo; ci siamo accontentati di far nostre le vostre domande più ricorrenti: tutto ciò che avete osato senz'altro chiede- re, ma senza poi grande suc- cesso... Dall'esatta funzione dell'indi- spensabile statino, ad una at- tenta descrizione di quell'og- getto misterioso che e' la Carta Ateneo, fino ad approdare alle tecniche più affidabili per ad- domesticare gli ubiqui (e ubi- quamente difettosi) box blu destinati ad accelerare le no- stre pratiche burocratiche - una volta appreso il loro buffo linguaggio. Che dire ancora... Che una volta apprese le rego- le, il gioco e' fatto. Luna Orlando Scrivete per Inchiostro... Idee, critiche, suggerimenti, temi che stimolino la vostra curiosità? Volete collaborare con la Redazione del giornale? Scrivete a [email protected]

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Il dado è tratto

Numero 9 - 23 ottobre 2004 - Distribuzione gratuita

IN QUESTO NUMERO

Fu così che il “giardino delle particelle” crebbe rigoglioso, spunta-rono particelle strane, esotiche, oscillanti...

C’era una volta un atomo... Infine, osate l’ultimo passo: immaginate di poter portare in un tessuto specifico un cromosoma artificiale contenente una proteina che, per una mutazione genetica, quel tessuto non produce...

Con l’AC nel cuore...

La lingua inglese viene, in quasi tutte le traduzioni capitatemi tra le mani, ridimensionata, addomesticata.

Harry Potter lives! Ok? A chi, in Italia, si meraviglia che degli adulti possano perdere il loro tempo a leggere Harry Potter, consiglierei di leggere i libri in questione prima di giudicarli... possibilmente in lingua originale.

Harry Potter lives! Ok?

Carta Ateneo, Centro di Calcolo, Centro Linguistico, Collegi Univer-sitari, Commissione Acersat, Cor, Crediti, Cus, Cusl, Ecdl, Email ateneostudenti.it, Erasmus, Esame, Fondo Sociale Europeo, Infor-mastudenti, Isu, Librerie, Libretto, Part time, Piano di studi, Stati-no, Tutorati, Unipassbus.

Qualche consiglio (serio) per matricole e non

Kenny Barron è definito da molti un “semplice pianista bebop”, ma potete anche vederlo come uno dei migliori pianisti in circolazione.

Scratch Il problema principale è, appunto, l’interpretazione. L’avere un modo di intendere le fonti: un “come” della comprensione intellet-tuale. Così nasce la storiografia.

Il revisionismo storico... Ci sono aree profonde che ci sottendono, e forse sono queste le strutture portanti del nostro divenire, nonostante le banalità deva-stanti che ci portiamo dentro, che esprimiamo nei contrasti...

Il popolo del volontariato

... perché bastano due croci sul titolo per mascherare quello che tutti i ragazzini sanno...

Eamon: come è cambiata la censura... Partendo dal presupposto che non si può perdere qualcosa che non si ha, è perfettamente logico che il tedesco abbia almeno quattro termini diversi per il nostro “perdere”, “perdersi”.

Paroliere - Perdere

Conferenze, teatro, musica, mostre, mercatini e fiere... Agenda dal 20 ottobre al 10 novembre

Per le false partenze e le soste forzate; per i tanti, troppi, "turni di gioco" che siamo co-stretti a saltare, nella "penitenza" classica delle code che serpeggiano biforcute dalla segreteria studenti; per tutte le caselle colorate che abbiamo faticosamente percorso, per quelle che invece abbiamo guadagnato, con leggerezza, in unico lancio fortunato; e per ogni "libretto di istruzioni" (per ogni guida e controguida, glos-sario o vademecum) che abbia-mo/avete consultato, nel ten-tativo di dare un senso alle regole di questo compicatissi-mo gioco dell'oca che è la no-stra Università. Per tutto que-sto: come non potreste sentir-vi, ad ogni bivio, spaesate pe-

dine in balia di un rollare di dadi? E così in un colpo, in un'unica "mano", abbiamo illustrato a parole la curiosa foto che con-trassegna il nostro nuovo In-chiostro, e anticipato al con-tempo lo scopo con cui nasce questo numero nove. Siamo qui, per voi, per conti-nuare il lavoro di bussola che ci siamo prefissi. Una nuova ras-segna di voci e consigli per mutarsi, da pedine, in giocato-ri. Fuor di metafora, vi offria-mo le risposte (chiare) a buona parte degli interrogativi che più ricorrono a proposito del nostro Ateneo. Non abbiamo la vocazione del-l'oracolo; ci siamo accontentati di far nostre le vostre domande

più ricorrenti: tutto ciò che avete osato senz'altro chiede-re, ma senza poi grande suc-cesso... Dall'esatta funzione dell'indi-spensabile statino, ad una at-tenta descrizione di quell'og-getto misterioso che e' la Carta Ateneo, fino ad approdare alle tecniche più affidabili per ad-domesticare gli ubiqui (e ubi-quamente difettosi) box blu destinati ad accelerare le no-stre pratiche burocratiche - una volta appreso il loro buffo linguaggio. Che dire ancora... Che una volta apprese le rego-le, il gioco e' fatto.

Luna Orlando

Scrivete per Inchiostro... Idee, critiche, suggerimenti, temi che stimolino la vostra curiosità?

Volete collaborare con la Redazione del giornale? Scrivete a

[email protected]

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Pronta Mente Corsi e ricorsi nel marasma scientifico

C’era una volta un atomo, con la sua inscindibile completezza. Poi vennero l’elettrone e il protone, e la storia sembrò complicar-si… ma non troppo, se la natura si fosse fermata. Non fu così: nuove parti-celle cominciarono a pio-ver sui fisici che sulle vet-te dei monti andavano a caccia di raggi cosmici, messaggeri dei misteri del cosmo. La collezione si ampliò con la costruzione dei primi acceleratori in cui fasci di particelle veni-vano fatti collidere, e di grandi rivelatori inabissati in miniere o nel cuore del-le montagne per cercare di acchiappare le più sfuggen-

ti particelle dell’universo… Fu così che il “giardino delle particelle” crebbe rigoglioso, spuntarono par-ticelle strane, esotiche, oscillanti… E questa è la storia. La storia di un caos infinita-mente piccolo in cui i fisici

delle particelle hanno cer-cato di metter ordine nel-l’ultimo secolo, giungendo alla formulazione del Mo-dello Standard, la teoria che descrive in modo sem-plice ed elegante il nostro universo basandosi sull’esi-stenza di 12 particelle ele-mentari, 6 quark e 6 lepto-ni che assemblandosi da-rebbero origine a tutta la materia che ci circonda, e 4 interazioni fondamentali, la forza elettromagnetica, che governa quasi comple-tamente la nostra esisten-za, la forza debole, re-sponsabile dei decadimenti beta, la forza forte, in gra-do di tener uniti i nuclei atomici, e la forza gravita-zionale, che ci permette di non fluttuare liberi nell’a-

ria. Capitoli fondamentali della scienza, che sono stati scritti in gran parte al CERN, nel corso di mezzo secolo di ricerca. Era infat-ti il 29 settembre 1954 quando, in seguito ad un accordo sottoscritto da 12

paesi, il CERN vide la luce, e continuò a brillare per i cinquanta anni successivi, divenendo il più avanzato centro per la ricerca sub-nucleare, concentrazione di menti provenienti da tutto il mondo, sede di scoperte scientifiche, coro-nate da 3 premi nobel, e fonte di innumerevoli inno-vazioni tecnologiche. Nel 1973 la rivelazione del-l’esistenza delle correnti neutre (che permettono ai neutrini di interagire con la materia) permise l’unifi-cazione elettrodebole, confermando che la forza debole e la forza elettro-magnetica, in apparenza così diverse, sono in realtà due diverse manifestazioni della stessa interazione: un passo in più in quel proces-so, iniziato da Maxwell con l’unificazione della forza elettrica a magnetica, che dovrebbe portare all’unifi-cazione delle interazioni fondamentali, cui i fisici aspirano. Non erano tra-scorsi ancora 10 anni quan-do nel 1982 fu annunciata la scoperta dei bosoni vet-tori W e Z della forza de-bole, osservati dall’esperi-mento UA1 al SPS (Super Proton Synchrotron), l’ac-celeratore trasformato da Carlo Rubbia in un collisore protone-antiprotone. Oggi a più di 20 anni di distanza un nuovo collisore di adroni (le particelle composte da quark come il protone) sta per essere ultimato al CERN, e pren-derà il posto del LEP (Large Electron Positron Collider) sede di scontri elettrone-positrone, che nei suoi oltre 10 anni di attività (dall’1989 al 2000) ha fornito numerose con-ferme sperimentali del MS, ha permesso di approfondi-

re gli studi sull’antimate-ria… Prima di spegnersi nel 2000 ha voluto lanciar un grido estremo di speranza: gli ultimi dati, sebbene non sufficienti per sancirne la scoperta, farebbero sup-porre l’esistenza del boso-ne di Higgs, il quanto del campo di Higgs che intera-gendo con la materia do-vrebbe generare la massa. Infatti, sebbene il MS sia stato confermato al livello di precisione di una parte su cento, sono molti anco-ra gli enigmi che avvolgono il nostro universo, che se-condo i modelli teorici do-vrebbe esser senza massa… storie di simmetrie spezza-te tra materia e antimate-ria, di materia ed energia oscure, di microbuchi neri nascosti nei meandri del-l’infinitamente piccolo… e molto ancora… LHC (Large Hadron Colli-der) avrà il compito di ri-spondere a questi interro-gativi. Con i suoi 27 Km di diametro ed un’energia di 14 TeV (mille volte più potente di SPS) permetterà di sondare i confini ine-splorati delle alte energie

ricreando condizioni prossi-me a quelle del Big Bang. Gigantesche strutture, tra cui gli esperimenti Atlas e Cms, ricostruiranno il cammino e l’energia delle particelle prodotte nelle collisioni, che avverranno ogni 25 miliardesimi di se-condo. In questo diluvio i fisici cercheranno di avvi-stare le gocce “inte-ressanti”, circa 100 per secondo, in cui si spera possano trovar posto, oltre al bosone di Higgs, atteso da tutti con ansia, nuove particelle come squark e sleptoni, previste dalle teorie supersimmetriche, che dovrebbero esser asso-ciate a quelle da noi cono-sciute e i cui spin differi-rebbero dimezza unità da quelli dei partner ordinari. A ciò si aggiungeranno le ricadute tecnologiche della ricerca, che nel decennio passato hanno portato alla nascita del Web ed allo sviluppo di importanti tec-niche di diagnostica medi-ca… Nel 2007LHC comincerà a produrre dati. L’infinita-mente piccolo riservagran-di sorprese.

Il SPS situato al confine tra Francia e Svizzera

Il SPS

C’era una volta un atomo… Cinquant’anni di ricerca al CERN

Con l’AC nel cuore….

di Alba Chiara De Vitis

Ovviamente nessuno vuole assillarvi ulteriormente con calciatori e club anche in questo spazio: le due lette-re nel titolo, AC, non sono altro che l’acronimo di Ar-tificial Chromosome… Come al solito, niente pani-co: l’accoppiamento di “artificiale” con una entità così ontologicamente biolo-gica come “cromosoma” non deve allertare le vostre tecnofobie, ma, al contra-rio, aprire degli orizzonti nuovi nella complessità vi-vente. La ricerca sui cromosomi artificiali ha il suo primo exploit qualche anno fa in Inghilterra, sotto le mani di nomi come Farr e Cooke ma, effettivamente, i primi risultati smentiscono, come spesso accade, illusioni troppo precoci e gli ACs

sono relegati a modello bio-logico sui generis per stu-diare centromeri e telomeri (le parti centrali e termina-li di ogni cromosoma, ricche in sequenze ripetute e sedi di funzioni molto particolari e ancora poco comprese). Senonché, da circa quattro anni, questi corpuscoli par-ticolari, in seguito ad evi-denze molto più sostanzio-se, hanno risolleticato l’at-tenzione di tutto il mondo citogenetico e, soprattutto, delle avanguardie biotecno-logiche, fino a divenire una delle quattro linee princi-pali di ricerca citogenetica oggi. Ma cos’è esattamente un cromosoma artificiale? Pro-vate ad immaginare un tipi-co bastoncello cromosomi-co, soltanto un po’ più cor-to e tozzo, avvoltolato e coperto di proteine specifi-che come un normale cro-

mosoma; la vertigine sta nel fatto che questa strut-tura si forma, sotto certe condizioni, a partire da un semplice pezzo di centro-mero, per esempio il satel-lite a del nostro cromosoma 7, inserito in determinate microcellule sottoposte a fusione con particolari linee cellulari come la DT40 di pollo. Il nucleo autonomamente ricostruisce un centromero e annette le sequenze telo-meriche: manca il vassoio d’argento, tuttavia eccovi pronto un bel cromosoma artificiale. Naturalmente, non è tutto così immediato: occorre, poi, transfettare l’AC in cellule in coltura e osserva-re, tramite colorazioni spe-cifiche, quali cloni siano veramente vitali e portino stabilmente nel loro patri-monio genetico anche que-

sto intruso benevolo. Vorrei sottol ineare i l “benevolo” e non a caso: immaginate che sia possibi-le (e lo è) inserire all’inter-no dell’AC un’intera unità trascrizionale, cioè non soltanto la parte codifican-te del gene, ma anche tutti gli annessi regolativi come introni e enhancer (speciali sequenze che stabiliscono il grado di espressione del gene in base a stimoli pro-teici esterni)… avrete delle cellule che codificano la vostra proteina solo nelle condizioni e nei tempi natu-rali in cui normalmente la esprimerebbero (diversa-mente dall’ingegneria gene-tica attuale che usa solo le parti codificanti dei geni: gli OGM derivati producono la data proteina sempre, in qualsiasi tessuto e senza mediazione di stimoli ester-ni).

Infine, osate l’ultimo passo: immaginate di poter porta-re in un tessuto specifico un cromosoma artificiale con-tente una proteina che, per una mutazione genetica, quel tessuto non produce… si presume che il tessuto ritrovi una funzione prece-dentemente persa secondo cicli e modalità perfetta-mente in linea con il resto dell’organismo. Se poi questo AC si trovasse in cellule staminali e queste cellule staminali fossero inserite all’interno di un cuore infartato e ricostruis-sero il tessuto con una pro-teina di protezione… beh, vi garantireste il Premio Nobel o – un’alternativa più im-mediata – capireste meglio il titolo dell’articolo e gli orizzonti aperti da questi tozzi corpuscoli.

di Mattia Quattrocelli

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“PORTARE / bring, bear or carry”: sin dalle elementari noi imparavamo il latino così, man-dando a memoria lunghi elen-chi dove ad ogni parola latina facevano seguito le parole cor-rispondenti in inglese; si crea-vano così delle associazioni dure a morire. Non tanto tem-po fa un autorevole quotidiano milanese che conduceva una simpatica rubrica - una piccola citazione giorno per giorno in alto a destra sulla cosidetta “terza pagina” - stampava quanto segue: “Peccavi / I have sinned”, spiegando che si trat-tava di un telegramma, a quan-to pareva di pentimento, spedi-to da un generale inglese del-l’Ottocento dopo una vittoriosa campagna militare in India. Un’impostazione, questa, ec-cessivamente manzoniana. In realtà, a noi l’avevano raccon-tato già a scuola, Sir Charles Napier non si pentiva per nien-te; si era impadronito di testa sua di una regione dell’India nord-orientale chiamata Sind. Il suo modo di informare il go-verno di Londra del fatto com-piuto era un tantino sardonico; denunciava un’infrazione e adoperava lo stesso verbo per vantarsi dell’annessione: PEC-CAVI, che vale “I have sinned” ma anche “I have Sind”. La lingua inglese, e la stessa cultura letteraria, è assai sofi-sticata: Gulliver’s Travels sem-mai, non I promessi sposi. Vie-ne, in quasi tutte le traduzioni in italiano a me capitate tra le mani, ridimensionata, addome-sticata: la parlata gloriosamen-te sgrammaticata dei personag-gi di Dickens viene “corretta”, complesse reti di allusioni, che il pubblico inglese coglie al volo, o spariscono o diventano incomprensibili, i giochi di pa-role o non ci sono o funzionano malissimo. Prendiamo il caso di Harry Potter, con la premessa che il fenomeno è di grande interesse, sia per il successo fenomenale, e ben meritato, di cui gode, sia per un atteggia-mento di irrazionale rifiuto, rifiuto aprioristico assai diffu-so, in particolar modo in Italia. Il mio consiglio sarebbe di leg-gere i libri nella lingua inglese; la Rowling scrive molto bene,

usando un linguaggio brillante, con esiti comici spesso irresisti-bili. Una piccola esemplifica-zione: i verbi, da lei usati in modo magistrale (il rimando è al testo inglese, Harry Potter and the Philosopher’s Stone): «they clambered up the stone steps onto the street», p.51 / «risalirono la scaletta di pietra che portava sulla strada»; «Hermione was stompimg up the stairs» p.123 / «Hermione stava risalendo rumorosamente le scale»; «they went rattling over an underground ravine», p.58 / «oltrepassarono un bur-rone sotterraneo»; «Harry stre-aked after it» p.204 / «Harry si gettò all’inseguimento»; «scurrying around the school at Hallowe’en like that» p.117 / «andartene in giro a quel modo per tutta la scuola»; «Harry shuffled miserably off to the kitchen» p.34 / «Harry si tra-sferì tristemente in cucina»; «They heard the sound of Pee-ves whooshing away» p.71 / «i ragazzi udirono Pix allontanarsi con un sibillo»; «before the Muggles started swarmin’ a-round» p.16 / «prima che il posto si riempisse di Babbani». Ma i verbi sono l’elemento por-tante dello stile di questa scrit-trice; sono sintetici e assoluta-mente concreti. Ecco Harry che gioca a Quidditch (p128): «He looped and swooped, spiralled, zig-zagged and rolled». Dall’i-nizio alla fine di ogni libro il bambino assiste deliziandosi ad un gioco pirotecnico teso a sbalordirlo: (p117) «they scur-ried silently towards the door away from Filch’s voice. Nevil-le’s robes had barely whipped round the corner when they heard Filch enter the trophy room. […] Neville suddenly let out a frightened squeak and broke into a run - he tripped, grabbed Ron round the waist and the pair of them toppled right into a suit of armour. […] “RUN!” Harry yelled and the four of them sprinted down the gallery, […] they swung around the doorpost and gallopped down one corridor then ano-ther, […] they ripped through a tapestry…». La traduttrice ita-liana ha cercato di captare la doppia valenza di quest’ultimo verbo moltiplicando per due, p.152: «passarono attraverso un arazzo, lacerandolo»; quello francese non ci prova neppure,

p.160: «il passèrent derrière une tapisse-rie». Un altro problema: il linguaggio colloquiale: nella letteratura inglese è onnipresente ma, in generale, non incontra l’approvazione dei tra-duttori. Un ragazzino di dodici anni si esprime effettivamente nel mo-do in cui la Rowling lo fa parlare: The Cham-ber of Secrets, p.148: «So anyway, […] I told Justin to hide up in our dormitory. I mean to say, if Potter’s marked him down as his next victim, it’s best if he keeps a low profile for a while. Of course, Ju-stin’s been waiting for something like this to happen ever since he let slip to Potter he was Mug-gle-born. Justin actually told him he’d been down for Eton. That’s not the kind of thing you bandy about with Slytherin’s heir on the loose, is it?». Qual-che esempo dal primo libro, con la relativa resa in italiano: Hagrid, p.47: «somethin’ about you stumped him all right» / «c’è qualche cosa, in te, che lo ha sconfitto»; Malfoy non si fa vedere e Harry commenta, p.117: «perhaps he’s chickened out» «forse ha avuto paura». O c’è Dumbledore che, quando si rivolge agli alunni, fa battute da Preside (battute da farti cascare le braccia!): p.221 «Ahem, said Dumbledore, I have a few last-minute points to dish out»; p.94, «Ahem - just a few more words now we are all fed and watered». In italiano: «alcune comunicazioni dell’ultimo minuto da fare» e «adesso che siamo tutti sazi di cibo e di bevande», ma, no! ad essere “fed and watered” sono gli animali, non le persone e, possiamo aggiungere che, nel film, il professore subisce una piccola censura: non dice “dish out”, dice “award”. Manipolazioni del linguaggio sono in inglese all’ordine del giorno. I gemelli intervengono per modificare il distintivo del fratello maggiore, prefetto dalla testa montata; “Head Boy” sta scritto e diventa, in

Secrets, p.159, “Bighead Boy”; in Prisoner, p.54 “Pinhead Boy” (“Zuccaposcuola” è meno elegante ma dà l’idea). Il salice subisce una trasformazione difficile da rendere in traduzio ne: in italiano si trasforma in platano, “Il Platano Picchiato-re”. In inglese si tratta invece di un salice, un salice non più “piangente” - weeping willow - ma inaspettatamente aggressi-vo, che dà sberle a destra e manca: è un whomping willow. O, ancora, lo specchio magico che fa vedere ad ognuno quello che nell’intimo del suo cuore maggiormente desidera - un’al-lusione ariostesca, e non l’uni-ca - si chiama “ERISED”, l’im-magine speculare della parola inglese, “DESIRE”. Non condivi-do la decisione di cambiare i nomi dei personaggi (nomi ri-masti inalterati in tutte le altre traduzioni da me consultate). In inglese hanno un senso, nel-l’italiano diventano nonsense. “Muggle” deriva da un testo del 12° secolo (andate a cer-carlo sull’Oxford English Dic-tionary - è divertentissimo); “Dumbledore” è una specie di coleottero, molto bonario, che gironzola per i giardini al cre-pusolo e, a proposito della resa italiana, “Silente”, la stessa Rowling ha avuto da ridìre: «la traduttrice è partita dal “dumb” e la sua resa si basa su questo»; e aggiunge abbastan-za recisa, «for me “silente” is

a complete contradic-tion. But the book is very popular in Italy - so it obviously doesn’t bo-ther the Italians». Il lettore italiano è un po’ tonto, pare di capire. Prendiamo ad esempio questo piccolo scambio, Il calice di fuoco, p.175 «-Oh, professoressa, guardi qui! Credo di ave-re un pianeta inaspetta-to! Oooh, che pianeta è, professoressa? / - È Ura-no, mia cara, rispose la professoressa Cooman, scrutando la mappa. / - Posso dare anch’io un’-occhiata a Urano, Lavan-der?, disse Ron. / Per sua gran sfortuna, la professoressa Cooman lo sentí, e fu questo, forse, che la indusse a dare così tanti compiti alla

fine della lezione». Che cosa dovrebbe rispondere la madre italiana il cui figlio, attento e sveglio, si rivolge a lei per chiedere il perché di questa immotivata punizione? In ingle-se la cosa è chiara (=The Go-blet of Fire, p.178): «- Oh, Professor, look! I think I’ve got an unexpected planet! Oooh, which one’s that, Professor? / - Its Uranus, my dear, said Pro-fessor Trelawney, peering down at the chart. / - Can I have a look at Uranus, too, Lavender? said Ron. / Most unfortunately, Professor Trela-wney heard him, and it was this, perhaps, which made her give them so much homework at the end of the class». Con omofonia perfetta il nome del corpo celeste è da riferire ad una parte più umile di un altro corpo, quello umano. Il ragazzo vuole vedere il didietro della ragazza: “Uranus = your anus!” Nell’ipotesi di un figlio inglese un po’ lento di comprendonio, la mamma potrebbe limitarsi a dire, “Fattelo spiegare dal tuo compagno di banco”. A chi, in Italia, si meraviglia che degli adulti possano perde-re il loro tempo a leggere Harry Potter, consiglierei, in primo luogo, di leggere i libri in questione prima di giudicarli; consiglierei vivamente, inoltre, di leggerli possibilmente nella lingua originale.

Harry Potter lives! Ok? del Prof John Meddemmen

Inchiostro online! Dopo mesi di attesa, finalmen-te il sito di Inchiostro è online. L’indirizzo, come già preannun-ciato dalla pubblicità sugli scorsi numeri, è

http://inchiostro.unipv.it.

Il sito è diviso in diverse sezio-ni. L’archivio contiene tutti i numeri vecchi in formato PDF e gli articoli (senza immagini) in formato testo. Questi ultimi sono catalogati in base all’au-tore, alla rubrica di apparte-nenza, alla pagina su cui sono stati pubblicati e, chiaramen-te, al numero di Inchiostro su cui sono apparsi. La seconda sezione fornisce informazioni sulla redazione e i suoi componenti. Il motore di ricerca fa invece esattamente quello che dice: cerca! Attraverso l’inserimento

di parole chiave si potranno trovare informazioni all’interno degli articoli dell’archivio. Per il momento sono disponibili solamente gli articoli dei primi tre numeri. Infine la sezione “In giro per Pavia” sarà utile per coloro i quali vogliono usufruire dei consigli dell’Agenda, ma non sa dove andare... In questa pagina è presente infatti un elenco di luoghi con il relativo indirizzo e una mappa di Pavia che spiega come raggiungerli. Un’ultima considerazione ri-guarda invece la posta elettro-nica. Con questo numero va infatti ufficialmente in pensio-ne il vecchio indirizzo mail di Inchiostro, sostituito da [email protected]. Ogni redattore, inoltre, avrà a

disposizione un proprio indiriz-zo al quale potrà essere con-tattato. L’elenco degli indirizzi email dei redattori si trova a pagina 7, nelle informazioni redazionali. Il server Per poter assicurare tutte le funzionalità descritte, Inchio-stro ha un server hp C3000. Si tratta di una macchina molto particolare, dotata di un pro-cessore RISC a 64 bit, assoluta-mente non IBM compatibile (niente Windows, quindi, ma è meglio così), su cui gira Debian GNU/Linux. Possiamo dire che è molto adatta allo scopo per-ché è molto più solida e ben costruita di una macchina con-venzionale, è dotata di due dischi in RAID SCSI, e su di essi risiedono il sito internet e la posta della redazione.

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Qualche consiglio (seriHai perso la bussola? Non pre-occuparti, è normale smarrirsi nei meandri dell’Università, in particolare se sei iscritto (o iscritta) al primo anno. Il primo consiglio che possiamo darti è: chiedi tutto quello che ti lascia perplesso e non fidarti mai delle voci che girano... alcune domande (e relative code) le abbiamo già fatte noi per age-volarti e le abbiamo raccolte in queste pagine. Carta Ateneo La Carta Ateneo è un valido strumento per poter provvede-re autonomamente a stampare il proprio statino o i certificati relativi alla propria carriera grazie ai “totem” disponibili presso le varie Facoltà; essa, inoltre, è un portafoglio elet-tronico che consente di effet-tuare – previo suo caricamento presso la Banca Regionale Euro-pea – il pagamento dei pasti consumati nelle mense gestite dall’ISU. La Carta Ateneo viene conse-gnata allo studente durante le fasi d’immatricolazione, unita-mente al libretto: coloro che non l’abbiano ricevuta in que-sta fase, la riceveranno attra-verso il servizio di posta ordi-naria. In caso di smarrimento della Carta, bisogna richieder-ne una nuova allo sportello della Segreteria Studenti del proprio corso di studio. La prima password per l’utiliz-zo della Carta è stampata sulla ricevuta d’immatricolazione; nel caso si smarrisca può essere richiesto l’assegnazione di una nuova (è sufficiente una e-mail

all’ufficio ISEE). Con la laurea specialistica si deve utilizzare la Carta Ateneo già usata durante il percorso triennale. Centro di calcolo Il centro di calcolo si occupa della gestione tecnica dei pro-grammi informatici usati dagli uffici amministrativi dell’Uni-versità. Segue l’aspetto tecnico e infor-matico dei programmi che con-sentono l’utilizzo dei totem self service; la manutenzione pratica dei totem, invece, è affidata a personale che lavora laddove sono situati. Per informazioni: www.unipv.it/cdc

Centro linguistico Il Centro Linguistico si occupa di promuovere la diffusione delle lingue straniere attraver-so supporti multimediali e i suoi laboratori, aperti a tutti, studenti e non, offrono la pos-sibilità di studiare in maniera autonoma fino a 50 lingue di-verse. Infatti, oltre alla consul-tazione di diversi corsi per l'au-toapprendimento della lingua straniera composti da materia-le cartaceo, audio, audiovisivo e anche multimediale, il Cen-tro dispone di una ricca colle-zione di videocassette in lingua originale (inglese, francese, spagnolo e tedesco), oltre a numerosi DVD che possono es-sere visti nelle più diverse combinazioni di lingue e sotto-titoli. Il Centro Linguistico dell'Uni-versità di Pavia è autorizzato ad offrire la possibilità di iscri-versi agli esami di inglese ela-borati dall'Università di Cam-bridge (PET, FCE, CAE, CPE) ed ottenere così una certificazio-ne di lingua prestigiosa e rico-nosciuta a livello internaziona-le ed è anche sede d'esame della Cils, la Certificazione di Italiano come Lingua Straniera: presso il Centro si può accede-re alle vecchie prove d'esame e ai testi in preparazione agli esami relativi alle certificazioni e ricevere informazioni ed usu-fruire del materiale per prepa-rarsi alle maggiori certificazio-ni internazionali di lingua stra-niera, anche quelle delle quali non è sede d’esame. Il Centro Linguistico dell'Uni-versità degli Studi di Pavia di-spone di tre laboratori attrez-zati per l'autoapprendimento, uno nel Cortile Sforzesco (Sede

centrale - C.so Strada Nuova, 65; orari di apertura: lunedì - venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00 orario continuato), uno in Aula G1 (Sede Cravino - Fa-coltà di Ingegneria - Via Ferra-ta, 1; orari di apertura: lunedì - venerdì dalle ore 9.00 alle ore 14.00 orario continuato), e uno nell'Aula 7 (Cortile di Scienze Politiche - Sede centra-le - C.so Strada Nuova, 65; orari di apertura: lunedì e mar-tedì dalle ore 9.00 alle ore 16.00; mercoledì dalle ore 9 alle ore 15; giovedì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00). La sede amministrativa del Centro Linguistico si trova nel Cortile Teresiano. Per informazioni: www.unipv.it/ateneolingue/homepage.html

Collegi universitari Una città universitaria come Pavia non poteva non predi-sporre strutture adeguate ad accogliere la sempre più cospi-cua massa di studenti che ogni anno a settembre organizza strategie d’invasione e installa-zione a volte mirate, ma il più delle volte casuali. Pertanto andiamo a vedere ciò che l’U-niversità di Pavia offre in ter-mini di vitto e alloggio, tenen-do presente che i giochi sono già stati fatti per quanto ri-guarda le strutture residenziali dell'I.S.U. e i collegi storici: ma anche se i posti per l’a.a. 2004-2005 sono ormai già assegnati, un quadro d’insieme può risul-tare utili, soprattutto per chi nel caos burocratico dell’im-matricolazione si è lasciato sfuggire delle possibilità che gli sono ancora aperte per il pros-simo anno. I Collegi e le residenze univer-sitarie offerte dall’I.S.U. di Pavia si possono definire come "sistemi di servizi integrati" che rappresentano, in una realtà universitaria di dimensioni me-dio-piccole come quella pave-se, il modello più funzionale di realizzazione del diritto allo studio. Oltre a garantire un punto di riferimento stabile per frequentare i corsi universitari, rispondono ad esigenze di inte-grazione sociale e relazionale, ed educative e culturali, trami-te una vasta gamma di attività parallele e sussidiarie a quelle universitarie, come organizza-zione interna di conferenze, dibattiti e seminari. Le Resi-denze mettono inoltre a dispo-sizione sale comuni, bibliote-che, impianti sportivi, al fine di favorire opportuni momenti

aggregativi. I Collegi dell’I.S.U. sono il Col-legio Cairoli, il Collegio Carda-no, il Collegio Castiglioni, il Collegio Fraccaro, il Collegio Griziotti, il Collegio Spallanza-ni, il Collegio Valla, il Collegio Valla, il Collegio Volta, il Colle-gio Del Maino e la Residenza Golgi. L'accesso è per concorso pubblico, il cui bando viene pubblicato ogni anno entro il mese di maggio ed è a disposi-zione presso la segreteria dell'I-SU, in via Calatafimi,11, e presso gli economati dei singoli Collegi e Residenze. L'alunna/o paga una retta annuale, diffe-renziata in base alle condizioni economiche del nucleo familia-re di appartenenza, fissata annualmente dal Consiglio di Amministrazione dell'Ente.

Un discorso a parte meritano invece i Collegi storici, il Colle-gio Ghislieri (piazza Ghislieri 3) e l’Almo Collegio Borromeo (piazza Borromeo 9), e i Collegi gestiti da Fondazioni, il Colle-gio Nuovo (via Abbiategrasso 404) e il Collegio Santa Cateri-na da Siena (via San Martino 17A). L'accesso a tutti i Collegi storici e a quelli gestiti da fon-dazioni è per concorso, attra-verso prove scritte e orali di cultura generale: gli studenti interessati possono richiedere i bandi direttamente ai Collegi. Ricordiamo inoltre i Collegi privati di Pavia: il Collegio Uni-versitario Ribaldi (via L.Porta 10), il Collegio Universitario femminile Boerchio (piazza Belli), il Convitto Sant'Agostino (via Monte Santo 2), il Pensio-nato Universitario Don Bosco (via S.G.Bosco 4), il Collegio Universitario femminile Maria-num (via S. Martino 17). Vi sono inoltre Istituzioni, gestite da religiose, che ospitano stu-dentesse universitarie: l’Istitu-to Canossiane, Convitto Sena-tore (via Menocchio 1), l’Istitu-to Convitto femminile Gandini (c.so Mazzini 15), l’ Istituto Maria Ausiliatrice (via Ludovico il Moro 13). Per informazioni: www.isu.pv.it www.unipv.it/campus.html Commissione Acersat La Commissione Acersat è no-minata dal Consiglio di Ammini-strazione ed è costituita da tre rappresentanti dei docenti e da tre rappresentanti degli stu-denti nel Consiglio stesso. Essa si occupa di selezionare e fi-nanziare le attività culturali promosse dagli studenti. Per informazioni: w w w . u n i p v . i t / e r a s m u s /acersat.php Cor Il Centro Orientamento ha lo scopo di attuare tutte le inizia-tive occorrenti per garantire un processo di orientamento con-tinuativo e dinamico per gli studenti, a partire dagli ultimi anni della scuola superiore continuando fino a tutto il pe-riodo universitario. Offre inol-tre informazioni sul mondo del lavoro attraverso stage in a-ziende di primo piano. Ogni anno organizza per i ragazzi dell’ultimo biennio superiore “Porte aperte”, una presenta-zione dell’Ateneo che prevede esempi di test, di lezioni, visite alle aule e ai collegi. Per informazioni: cor.unipv.it Crediti Con la nuova riforma, ogni stu-dente potrà (nei limiti imposti dal singolo corso di laurea) personalizzare il proprio piano di studi inserendo gli esami che preferisce. Per stabilire quanti e quali esami sono sufficienti per il conseguimento della lau-rea è previsto un determinato quantitativo di crediti per ogni esame. Lo studente, alla fine del triennio, dovrà aver rag-giunto 180 crediti (tesi compre-sa). La votazione non influisce sul numero di crediti assegnati,

ma solamente sul voto finale di laurea. Esistono dei limiti “burocratici” al numero di cre-diti acquisibili in un anno in modo che non si possa finire la laurea prima di tre anni. Cus Uno dei compiti dei C.U.S. è quello di sviluppare e gestire l’attività sportiva universitaria nei suoi diversi aspetti e per questo i C.U.S. sono gli unici enti riconosciuti dalla legge ad operare in ambito universita-rio. Oggi il C.U.S. Pavia, con più di cinquant’anni di storia, è una realtà articolata in grado di svolgere attività sportiva non solo per gli studenti universita-ri, ma anche per l’intera citta-dinanza, sia con finalità agoni-stiche, che di avviamento, che ludico ricreative. Grazie al Centro Universitario Sportivo, numerosi sono gli studenti che praticano attività agonistica, qualcuno anche ai massimi livelli, nelle discipline dell’atletica leggera, della canoa, del canottaggio, della pallavolo, del rugby, della scherma e del tiro con l’arco. Molti sono i corsi di avviamento all’attività sportiva, alcuni, per le specialità sopra citate, sono strutturati per dare a tutti una chance agonistica, altri, come quello di ginnastica aerobica o di fitness hanno solo finalità ludico ricreative. Il CUS organizza anche tornei universitari di calcio, pallavolo, pallacanestro, beach volley, oltre ad una prova a squadre di corsa campestre. In questo contesto vengono organizzati tornei distinti, aperti a tutti gli studenti, oppure riservati agli allievi dei collegi; in quest’ulti-mo caso dai risultati delle pro-ve si estrapola una classifica a punti che assegna annualmente al collegio vincitore l’ambito “Trofeo dei Collegi”. Le attività si svolgono presso gli impianti di Canoa e Canot-taggio in zona Ticinello o pres-so il Polo Sportivo Cravino che consta di tre palestre poliva-lenti, una sala scherma, una sala pesi, una sala cardiofit-ness, un campo di calcio a cin-que, un campo di calcio-rugby, un campo di calcio-tiro con l’arco, e due campi di beach volley. Il C.U.S. Pavia oggi, grazie al sostegno dell’Università e del-l’I.S.U., ma anche per l’impe-gno dei numerosi dirigenti e soci che volontariamente han-no dato e danno il proprio con-tributo, è un’entità in grado di fornire allo studente un servi-zio sportivo ampio ed articola-to, con quote di partecipazione che il Totocalcio definirebbe senz’altro “popolari”. Per informazioni: cus.unipv.it Cusl La Cusl è una cooperativa di studenti nata negli anni ‘70 dove tutti studenti e docenti possono lavorare gratuitamente impegnando parte del loro tempo per offrire un servizio che risponda alle necessità della vita universitaria. Grazie

Centro di Calcolo

di Maria Chiara Succurro e Alessio Palmero

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io) per matricole e non al lavoro volontario di tanti ragazzi è possibile offrire libri, dispense, fotocopie e articoli di cancelleria a prezzi molto van-taggiosi, e grazie ad un numero considerevole di convenzioni risparmiare anche in ristoranti, negozi, pubs e librerie. Inoltre dall'anno scorso è disponibile un servizio appunti curato sem-pre e solo da studenti e di una postazione internet per la navi-gazione gratuita, la stampa da file e da internet. Orari: lun 11 - 16, mar 8.45 -

16, mer 11 - 16, gio 11 - 16, ven 8.45 - 11. Ecdl La patente informatica europea è un titolo che può essere spe-so per diverse finalità; infor-mazioni più dettagliate possono essere chieste allo sportello ECDL aperto al pubblico il mar-tedì ed il giovedì dalle 9,00 alle 12,00 presso il Palazzo del Majno, via Mentana 4. Alcune facoltà riconoscono l’esame ECDL al posto dell’esa-me di Informatica mentre altre no, fatto che dipende dai pro-grammi didattici dei singoli corsi. Email ateneostudenti.it Ad ogni matricola iscritta viene fornito un indirizzo email @ateneostudenti.it, utilizzabile per lo scambio di informazioni con i docenti (alcuni di essi, infatti, pretendono che le mail indirizzate a loro provengano dagli indirizzi @ateneopv.it). È importante sapere che tutte le informazioni della Segreteria vengono inoltrate agli studenti solamente attraverso questa mail. L’indirizzo è del tipo no-me.cognomeXX e non cambia nel passaggio dalla triennale alla specialistica. Oltre la lau-rea la casella rimane attiva per diciotto mesi. Erasmus L’Azione Erasmus del Program-ma Socrates permette agli stu-denti universitari di trascorrere un periodo di studio (da 3 a 12 mesi) presso un Istituto di I-struzione Superiore (Università) di uno dei Paesi partecipanti al programma, garantendo la pos-sibilità di seguire i corsi, di usufruire delle strutture uni-versitarie e di ottenere il rico-noscimento degli esami soste-nuti. Gli studenti hanno così la possibilità di partecipare atti-vamente alla costruzione di

un’Europa unita. La mobilità degli studenti av-viene esclusivamente nell’am-bito degli accordi bilaterali stipulati tra le Università che partecipano al Programma. L’Università di Pavia, in base agli accordi stipulati, intrattie-ne rapporti con numerose Uni-versità partecipanti al Pro-gramma, consentendo ai propri studenti di trascorrere periodi di studio presso tali Università e accogliendo nel contempo presso le proprie strutture gli

studenti provenienti dalle Uni-versità stesse. Gli studenti iscritti all’Universi-tà degli Studi di Pavia potranno accedere alla mobilità median-te selezione regolata da un apposito bando emanato an-nualmente nel mese di gen-naio/febbraio, integrato dagli avvisi delle singole Facoltà. Ogni Facoltà provvede infatti a determinare i criteri per la selezione dei propri studenti (fermi restando i principi gene-rali indicati nel bando), a rac-coglierne le candidature e ad effettuarne la selezione. Durante il periodo di mobilità all’estero gli studenti potranno frequentare corsi e sostenere esami, oppure svolgere attività di ricerca ai fini della prepara-zione della tesi di laurea; al termine del periodo di mobilità le attività accademiche svolte e debitamente certificate dal-l’Università ospitante verranno riconosciute dall’Università di Pavia, mediante delibera degli Organi accademici competenti. Per l’intera durata del periodo di mobilità gli studenti avranno diritto ad un contributo mensi-le alle maggiori spese sostenu-te (borsa di mobilità) e godran-no dello “status di Erasmus”, che comporta l’esenzione dal pagamento delle tasse d’iscri-zione presso l’Università ospi-tante, il diritto a fruire dei servizi offerti dall’Università ospitante, il diritto a frequen-tare gli eventuali corsi di pre-parazione linguistica apposita-mente organizzati dall’Univer-sità ospitante, il riconoscimen-to, da parte dell’università di appartenenza, dell’attività accademica svolta presso l’Uni-versità ospitante (purché debi-tamente certificata e prevista dal programma di studio pre-ventivamente concordato). Per informazioni: www.unipv.it/erasmus

Esame Il docente, dopo aver sostenuto un corso, deve accertarsi che ciascuno studente abbia assimi-lato i concetti espressi durante le lezioni. L’esame ha proprio questo scopo e può presentarsi sotto varie forme: scritto, ora-le, prova in itinere, ecc. In tutti questi casi il candidato ha l’obbligo di presentare lo statino, il libretto e un docu-mento di identità, pena l’e-sclusione dalla prova (alcuni docenti sono più accomodanti, ma non si sa mai). Una volta sostenuto l’esame, il docente può (ma non deve ne-cessariamente) offrire la possi-bilità allo studente di rifiutare il voto, e quindi di ripetere la prova, oppure di “congelarlo” e posticipare la decisione di accettare il voto. L’esame, una volta registrato, non può più essere rifiutato né si può effettuare due volte lo stesso esame per migliorare il voto. Nell’ipotesi ci sia stato un erro-re di registrazione, è possibile, dopo gli opportuni controlli, intervenire per correggere un dato registrato erroneamente: perciò se uno studente rileva una difformità sul voto regi-strato sul libretto e quello pre-sente sul certificato deve im-mediatamente farlo rilevare in Segreteria per procedere alle opportune modifiche ed even-tuali correzioni. Fondo Sociale Europeo Nell'ambito del progetto del Fondo Sociale Europeo (FSE) l'Università di Pavia offre l'op-portunità di frequentare corsi di lingua la cui partecipazione è libera e gratuita. Si tratta di corsi di sostegno per la cono-scenza delle lingue straniere riferiti ai livelli linguistici pre-visti dal Quadro Comune di Riferimento Europeo per le Lingue e attivati per inglese, francese, spagnolo, tedesco, arabo, greco moderno, olande-se, portoghese e ungherese. Il progetto è fortemente con-notato dall'autoapprendimento linguistico tramite le tecnolo-gie informatiche. Questo signi-fica che le ore di lezione fron-tale sono finalizzate a quelle attività in cui si rende indi-spensabile la presenza del do-cente. Indispensabili per le lezioni sono anche i materiali didattici appositamente predi-sposti prelevabili on line. Alla fine del corso, gli studenti che abbiano frequentato alme-no il 75% delle lezioni potranno ottenere un attestato di parte-cipazione, in alcune Facoltà riconosciuto in termini di credi-ti formativi. I corsi danno anche una prepa-razione specifica per le certifi-cazioni internazionali: a tale fine sono previste anche simu-lazioni d'esame per consentire allo studente di autovalutarsi. Il Coordinatore del progetto FSE - settore Lingue - è il Prof. Anthony Baldry. Per iscriversi a un corso FSE - Lingue bisogna rivolgersi allo sportello di iscri-zione, il lunedì, martedì, mer-coledì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 14.00 e il giovedì dalle

ore 13.30 alle ore 17.30, nel Laboratori del Centro Linguisti-co (Cortile Sforzesco). Per informazioni: www.unipv.it/ateneolingue/fse.html Informastudenti È un call center che fornisce informazioni sull’Università agli studenti. Non può operare sulla carriera dello studente (ad esempio cambi di piani di stu-di), ma può aiutare quest’ulti-mo mettendolo in contatto con una persona più indicata al tipo di operazione richiesta. I nu-meri di telefono da chiamare sono: - 0382.504284/85/88 per le facoltà umanistiche - 0382.505949/54/58 per le facoltà scientifiche. Isu Vedere Collegi Universitari. Librerie Ogni studente universitario alla ricerca di libri dove preparare gli esami può recarsi alla C.L.U., la libreria Universitaria (via S. Felice Al Monastero, 2), dove spesso i professori hanno già fatto pervenire i titoli dei testi adottati nei loro corsi, e pertanto essi risultano già di-sponibili in negozio. La libreria Il Delfino (piazza Vittoria, 11) è molto fornita, e se anche cer-cate qualcosa che non c'è rie-sce a procurarvelo in breve tempo; inoltre i proprietari sono sempre molto disponibili per consigli e idee. Se cercate libri usati, potete recarvi alla libreria Voltapagina (corso Maz-zini, 3), che ha una sezione piena di testi, soprattutto lice-ali, ma anche universitari, di seconda mano; inoltre di libri usati e antichi dispone anche la libreria Parnaso (via Teodolin-da, 23), dove, con un po' di ricerca, si possono trovare an-che delle piccole perle e delle occasioni. Inoltre vale sicura-mente la pena di dare un'oc-chiata anche a quello che offre la libreria "Fox book" (corso Mazzini, 2), soprattutto inte-ressante per quel che riguarda i costosissimi libri d'arte e di fotografia, che si possono ac-quistare ad un prezzo anche molto inferiori rispetto a quello di copertina. Da non perdersi poi, soprattutto se vi ritrovate a passeggiare di sera in corso Garibaldi, è la libreria San Mi-chele (corso Garibaldi, 7), mol-to graziosa, spesso sede di mo-stre d'arte, aperta anche di sera. Ricordiamo infine la li-breria La Civetta (via Venti Settembre, 25) e la libreria Mondadori (viale C. Battisti, 70), entrambe molto grandi. Libretto Il libretto universitario è un documento in cui sono registra-ti i risultati riportati dopo il superamento degli esami di profitto. Non ha valore legale, perché l’unico dato che fa ve-ramente fede è ciò che è stato registrato sui verbali d’esame. In caso di perdita bisogna ri-chiederne, con apposito modu-lo, un duplicato. Il libretto va consegnato al

momento della laurea, per consentire di effettuare dei controlli incrociati sulla carrie-ra dello studente e per conser-vare agli atti tutta la documen-tazione inerente il percorso di studio seguito. Molti studenti tendono a “perderlo” subito dopo l’ultimo esame, per poi “ritrovarlo” dopo la laurea e conservarlo come ricordo degli anni univer-sitari. Poiché esso ha solamen-te una funzione di controllo, se lo studente premuroso ha foto-copiato il libretto prima di per-derlo, non è necessario richie-derne un duplicato ma è suffi-ciente presentare la fotocopia. Part time Tra le possibilità offerte dall'U-niversità di Pavia ai suoi stu-denti, vi è anche la possibilità di collaborare part-time presso le strutture universitarie, nella fattispecie le singole Facoltà, gli Uffici amministrativi e i Centri che erogano servizi per gli studenti, escluse però quel-le forme di collaborazione che riguardino l'organizzazione di-dattica e i tutorati. Anche se il presentazione della domanda è ormai scaduta (il 15 ottobre), proviamo ugualmente a gettare uno sguardo su questa offerta, onde anche i ritardatari e i meno accorti possano valutarne un'eventuale adesione per l'an-no accademico a venire. L'iniziativa è rivolta a tutti gli studenti regolarmente iscritti a qualunque anno successivo al primo di ogni corso di laurea dell'Università di Pavia, oppure fuori corso o ripetente per non più di una volta. Tra tutti gli studenti che abbiano presenta-to la relativa domanda, dispo-nibile presso l'Ufficio Mobilità Studentesca o sul relativo sito Internet, verrà stilata una gra-duatoria "di merito" sulla base dei crediti acquisiti e dei voti riportati negli esami di merito entro il 10 Agosto 2004. Questa graduatoria costituirà la base per formare gli elenchi dei vincitori degli incarichi di col-laborazione a tempo parziale, incarichi che verranno assegna-ti in via prioritaria agli studenti risultanti idonei ma non benefi-ciari delle borse di studio fi-nanziate dalla Regione Lombar-dia ed erogate dall'I.S.U. nel-l'a.a. 2003/2004. Gli incarichi di collaborazione, che hanno una durata che va da un minimo di 50 ore a un massimo di 150, devono essere portati a termine nell'arco del-l'anno solare (in questo caso, dal 1 Gennaio 2005 al 31 Di-cembre 2005); il compenso forfettario relativo ad ogni ora di lavoro prestata è di euro 7,75 netti. Le tipologie di lavo-ro tra cui scegliere sono molte e dipendono dalle singole Fa-coltà: esse possono essere co-stituite da interventi mirati all'informazione delle future matricole e degli studenti Era-smus, all'assistenza di studenti disabili, alla collaborazione nello svolgimento di manifesta-zioni culturali e scientifiche, alla collaborazione nelle biblio-teche e nelle strutture didatti-

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Informastudenti

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Negli anni che sono corsi via mi sono chiesto tante volte quale sia la spinta che fa muovere il mondo del volontariato, quale il propulsore che rende instan-cabile il volontario che opera in un Istituto Penitenziario, in una Comunità o in una mensa per poveri. Mi sono domandato qual è il sentimento che fa pedalare queste persone verso l’altro sconosciuto, indifferentemente dalla fede che ognuno professa e dagli errori che mordono le carni e rendono velati gli oc-chi, anche quelli più belli. Sbaglierò, ma essere parte di questo volontariato sta a signi-ficare non solo il buon senti-mento cristiano, il carico di opere che implode e esplode per non rimanere prostrati co-modamente di fronte alla Cro-ce, forse è qualcosa di più po-tente ancora, che appunto non conosce nemicità, disconoscen-do qualunque prigione dell’in-differenza. Tanti movimenti differenti per colore, per numero, ma identi-ci nei tanti uomini che sanno interessarsi, che si soffermano, che indugiano rischiando la sorte, ciascuno legato alla pro-pria fatica e al proprio sacrifi-

cio nel tentativo di dare e ri-consegnare dignità a chi non ha più neppure Dio alla finestra. Molteplici gruppi e associazio-ni, operano su fronti perenne-mente avversi, in terre di nes-suno, dove il modo migliore per risolvere un problema è ignorarlo. Penso davvero che il fare vo-lontariato sottoscriva un con-fronto che non viene mai me-no, che diventa a sua volta portatore di idee nuove, di intuizioni ben al di là delle proposte, quindi è sinonimo di quel miglioramento che è pos-sibile attraverso gli obiettivi comuni quando sono chiari, e l’agire comune come conse-guenza delle competenze e dei ruoli ben definiti. Quel che voglio dire è che un volontariato forte in quanto interlocutore credibile, non s’accontenta di supplire ai vuo-ti istituzionali, perché è consa-pevole di essere custode di un’attenzione sensibile, non accudente-assistenzialista, ma portatrice di energie sufficienti a spostare le assi di coordina-mento sociale, proprio per non mantenere e rafforzare i mec-canismi obsoleti, o peggio inu-mani, di una qualsiasi sopravvi-venza. Ci sono aree profonde che ci

sottendono, e forse sono que-ste le strutture portanti del nostro divenire, nonostante le banalità devastanti che ci por-tiamo dentro, che esprimiamo nei contrasti personali e sociali che ci piegano, è proprio que-sta solidarietà costruttiva che ci permette di dare voce alle nostre angosce e disperazioni, nelle tante miserie che ci fan-no sentire completamente ab-bandonati a noi stessi. E in questo malessere, il volon-tariato occupa gli spazi del dolore cambiandone la storia, finanche la propria storia per-sonale, dove ogni uomo è per-sona, in quanto tutti simili, perfino chi ha dimenticato la pietà per lunghi periodi.

Il popolo del volontariato di Vincenzo Andraous

Basta con tutta questa vecchia roba degli anni '50 e '60! Per-ché continuo a propinarvi musi-ca di cinquant'anni fa? Forse perché il jazz è morto? No, però ci sono comunque dei buoni motivi. Primo, molti di-schi dell'epoca hanno creato un linguaggio che è stato seguito da quasi tutti quelli del jazz fino ad oggi. Questo non signi-fica che tutti copino gli anni '50, ma significa che quasi tutti li hanno ascoltati e li hanno come radice comune. Per que-sto trovo più interessante a-scoltare Coltrane quando per primo suonava una sua idea, che chiunque altro, magari altrettanto bravo, mentre la riprende anni dopo. Credo che sia come per la lingua italiana: la gente studia Dante e Petrar-ca e Boccaccio e Manzoni non solo perché sono belli (c'è tan-ta roba "bella" in giro) ma per-ché, più o meno, l'italiano di oggi è stato inventato con i loro testi. Secondo motivo per preferire dischi vecchi: costano meno! Quasi tutti i dischi che possiedo sono costati dai 9 ai 13 euri, mentre quello che recensisco oggi il doppio. E poi è vero, quelli degli anni '40 si sentono quasi tutti male per-ché venivano registrati in presa diretta e poi uscivano su '78 giri, ma con l'avvento dell'LP (credo 1953) le cose sono ben cambiate! È lo stesso disco che ascoltate in discoteca, e si sente davvero bene. E quindi tanti dischi di 50 anni fa suona-no proprio bene. Il disco di cui vi parlo oggi è stato registrato nel '93 da Kenny Barron, con sax, vibrafono, percussioni, basso e batteria. Kenny Barron

è definito da molti un "semplice pianista bebop", ma potete anche vederlo come uno dei migliori pianisti in circola-zione, uno che, come Bill E-vans, non ha quasi mai fatto dischi "brutti". E ha un tocco eccezionale! Iniziate con il secondo brano del disco, "Other Places". Un elemento fondamentale di questo brano è il ritmo: pur essendo appa-rentemente semplice, oscilla: in inglese, it swings. Da qui viene il termine "swing" con cui indichiamo questa caratteristi-ca di un po' tutto il jazz (ma non di quello latino come la samba) di farci oscillare, trat-tenendo e dilatando continua-mente il tempo. Questo di soli-to di ottiene dando un accento forte e breve sul secondo e sul quarto colpo di ogni battuta, e poi accenti morbidi, lunghi e ripetuti sull'1 e sul 3, così: TI - titinnn, TI - titinnn... Se volete ascoltare Barron con una can-tante, procuratevi "Never Ne-ver Land" di Jane Monheit, una valente 22enne. Il disco è pro-prio ben fatto, e se vi blocca la foto in copertina (il disco è del 2000), sappiate che ho visto Jane Monheit a un concerto a Milano l'anno scorso e posso dire che è dimagrita.

di Leonardo Pistone

Ogni volta che si parla di istru-zione si finisce per tirare in ballo la storia. Ogni qual volta si tocca il tasto delle scuole il discorso cade, irrimediabilmen-te, su come viene veicolata quella privilegiata disciplina che racconta ai virgulti di ogni generazione la gesta dei propri padri. Ma cos’ha di tanto parti-colare la storia? Come mai rie-sce sempre, nella sua proble-matica indagine sulle vicende umane, a creare divisioni e scompiglio? La risposta è: «interpretazione». Sulle pagine dei testi scolastici non c’è, e non ci può essere, un resoconto obbiettivo dell’accadere stori-co. Chi intraprende l’impresa di scrivere manuale usa, princi-palmente e non solo, due fa-coltà squisitamente umane: «memoria» e «punto di vista». Il punto di vista è una facoltà intellettuale di interpretazione e la memoria sono le fonti: quell’insieme di saperi umani fra i quali si sceglie per fornire un formativo resoconto. Il problema principale è, ap-punto, l’interpretazione. L’a-vere un modo di intendere le fonti: un «come» della com-prensione intellettuale. Così nasce la storiografia, essa non è altro se non un accordo for-male sull’impianto ideologico di interpretazione delle fonti storiche, un tacito “patto” fra le diverse comunità di studiosi al fine di creare una comune linea interpretativa, in parole povere, la nascita delle scuole di pensiero storiografiche. Esse assumono come dati i fatti sto-rici e sulla base di tali assunti muovono la loro ricerca leggen-do, con la moneta che a loro è fornita dalle categorie di inter-pretazione, gli eventi: talvolta

come facenti parte dell’evolu-zione dello spirito umano, co-me concretizzazione di esso nei più disparati interpreti della storia, come naturale evoluzio-ne delle masse, come meri fatti estrinseci al proprio con-testo, come inseriti in un qua-dro storico più ampio e via dicendo. Ogni scuola ha il suo modo di essere, la sua giustifi-cazione, la sua dignità. Quello che sempre crea dibatti-to è, invece, il «revisionismo storico». Il termine “revisio-nismo” sta a indicare una cor-rente che si propone di revisio-nare, di visionare in modo di-verso, in questo caso, la storia. Esso è portato a fornire giudizi che non tengono conto dei fatti nella stessa rilevanza con cui essi vengono visti dalle scuole storiche classiche. La lettura degli avvenimenti, all’interno di un’ottica revisionista, viene fatta al puro scopo di smasche-rare l’ideologia dominante che sottende le interpretazioni classiche. Questa, a prima vi-sta, potrebbe sembrare una lodevole forma di ripulitura ideologica della storia, se non fosse che il revisionismo ri-schia, e spesso ne è la sua mi-ra, di offuscare la memoria. Il revisionismo, alla luce del suo scopo e della sua messa in atto, risulta maggiormente simile, piuttosto che ad una scuola di interpretazione sto-riografica, ad una semplice tendenza. “Linea interpretati-va” e “tendenza revisionista” non possono essere considerate nemmeno parenti alla lontana, l’una prende come apparato formale un ideologia attraverso la quale interpreta il mondo, l’altra non è altro che il goffo tentativo di assimilare la storia non già ad un’ideologia ma ad un progetto culturale esecutivo.

Il revisionismo storico come tendenza piuttosto che storiografia

di Mario Farina

che dell'Università, compresa la raccolta, classificazione e conservazione di materiale d'archivio o museale, o alla collaborazione nell'uso di appa-recchiature informatiche o audiovisive. Per informazioni: www.unipv.it/erasmus/sito/parttime.php Piano di studi All’inizio di ogni anno accade-mico ogni studente deve pre-sentare in segreteria un modu-lo (detto piano di studi) debita-mente compilato dove indica gli esami che intende sostene-re. Alcuni di essi potrebbero essere obbligatori, mentre per altri lo studente ha facoltà di scelta. In ogni caso il piano di studi deve essere presentato entro la scadenza fissata (31 ottobre); per modificarlo suc-cessivamente sarà necessario pagare una mora. Ciascuno studente potrà inoltre presentare un certo numero di esami in sovrannumero, non necessari per il raggiungimento dei 60 crediti annuali. Essi non sono obbligatori al fine del conseguimento della laurea, salvo l’eccezione riportata suc-cessivamente; concorrono alla media degli esami solo e nei limiti di quanto previsto da apposite delibere assunte dalle singole Facoltà (che in questa materia sono su posizioni estre-mamente eterogenee). L’inserimento o l’eliminazione di esami in soprannumero nel piano di studi è una variazione del piano di studi stesso, ne consegue che si devono rispet-tare le modalità e le scadenze previste per la presentazione del piano di studi stesso. Nell’ipotesi si inseriscano nel-l’ultimo piano di studi approva-to fino ad un massimo di tre esami della laurea specialistica – possibilità offerta ai laureandi della laurea triennale che non

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riescano a laurearsi entro il 31/12 – questi dovranno obbli-gatoriamente essere sostenuti prima della laurea, anche se in sovrannumero. Statino Lo statino è un documento comprovante l’avvenuto paga-mento delle tasse universitarie. Esso contiene anche l’elenco degli esami che lo studente ha presentato nel suo piano di studi. Ogni studente potrà so-stenere solamente tali esami. La Segreteria Studenti assicura che (in particolare per le nuove matricole) esso sarà assoluta-mente pronto in tempo utile per sostenere gli esami. Nel caso non fosse disponibile, lo studente non potrebbe soste-nere l’esame. In casi del tutto eccezionali e motivati (cioè ritardi da parte della Segrete-ria nel caricamento dei piani di studio), a discrezione del do-cente può essere effettuato l’esame, ma lo studente deve essere in regola con il paga-mento delle tasse e contributi e deve sapere di poter sostene-re quell’esame: in caso contra-rio, infatti, l’esame verrà an-nullato d’ufficio. Tutorati I docenti si servono spesso del-l’aiuto degli studenti più in gamba per aiutare gli universi-tari in difficoltà. Da una parte permettono a questi ultimi di

essere seguiti meglio, mentre dall’altra servono per avvicina-re all’insegnamento alunni par-ticolarmente brillanti, cui si aggiunge il vantaggio (non tra-scurabile) di una retribuzione. Ogni anno viene emesso un bando per selezionare gli aspi-ranti tutori, accessibile a tutti compatibilmente con dei pre-requisiti di merito. Unipassbus Grazie all’accordo tra l’Univer-sità di Pavia e la società dei trasporti Line, gli studenti uni-versitari avranno a disposizione una tessera per viaggiare sugli autobus durante tutto l’anno accademico. Per richiedere tale tessera gli studenti do-vranno presentare presso le sedi della Line i seguenti docu-menti: fotocopia del certificato comprovante l’avvenuta iscri-zione all’Università nell’anno accademico 2004/2005, fotoco-pia di un documento di identi-tà, 10 euro, modulo di richiesta compilato disponibile online. Coloro i quali avevano già usu-fruito del servizio lo scorso anno dovranno specificare il numero della tessera nel modu-lo di richiesta. Per informazioni: www.unipv.it/erasmus Si ringraziano il Cor, l’Isu, il Cus, Lorena Bertocchi, Carmen Frassica e Stefania Ricotti.

Jazz Scratch

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Piazza del Lino - Pavia - tel. 0382.504759 email: [email protected] - internet: inchiostro.unipv.it

Numero 9 - 23 ottobre 2004 - Giornale degli studenti di Pavia

Iniziativa realizzata nell’ambito del programma dell’Università di Pavia per la promozione delle attività culturali e ricreative degli studenti (A.C.E.R.S.A.T.)

Prende avvio puntuale an-che quest'anno “Il Tempo della Storia”, Corso/Concorso sulla Storia Con-temporanea, patrocinato dalla Provincia di Pavia U.O.C. Beni e Attività Cul-turali in collaborazione con la Facoltà di Scienze Politi-che e il Dipartimento di Scienze Storiche e Geogra-fiche, il Centro Servizi Am-ministrativi (già Provvedi-torato agli Studi), il Centro Studi sul Federalismo “Mario Albertini” di Pavia e l'Associazione Culturale “Fuori dal Tempo”. Ne par-liamo col dirigente della Provincia e responsabile del progetto dott. Antonio Sacchi, che spiega come quest'anno l'iniziativa sia ispirata dal decorrere del 60° anniversario della fine della Seconda Guerra Mon-diale. Essa si vuole confi-gurare come occasione per riflettere su uno degli epi-sodi più importanti del XX secolo, lungo un arco tem-porale relativamente breve rispetto a quello 1914-1989, ovvero rispetto alla scansione cronologica di quello che è stato definito dallo storico inglese Erik Hobsbawn “secolo breve”. Le conferenze sono tenute prevalentemente da docen-ti universitari, continuando così una collaborazione molto prolifica con la Fa-coltà di Scienze Politiche e il Dipartimento di Scienze Storiche e Geografiche. L'iniziativa si rivolge come ogni anno agli studenti del biennio finale delle scuole

medie superiori del territo-rio e alla conclusione gli studenti interessati potran-no partecipare alla prova di concorso, che è costitui-ta come da tradizione di una parte scritta più una orale. Per i vincitori è pre-visto in primavera un viag-gio studio, la cui meta ver-rà scelta tra le seguenti a l t e r n a t i v e : P r a g a -Cracovia-Auschwitz, Wei-mar-Berlino e la Norman-dia. Si tratta indubbiamente di una delle offerte più inte-ressanti e stimolanti che la Provincia di Pavia presenta ai suoi giovani liceali, a-prendo loro prospettive e scenari di enorme spessore culturale e formativo, cui lo studente ha modo di ap-procciarsi secondo modali-tà già tutte universitarie.

Programma per la sezione di Pavia. Il Tempo della Storia Corso/Concorso sulla Storia Contemporanea IL SECOLO BREVE Percorso di Storia del Novecen-to. In occasione del 60° anni-versario della fine della secon-da Guerra Mondiale mercoledì 3 novembre prof.ssa Donatella Bolech Versailles 1919. La pace sba-gliata lunedì 8 novembre prof.ssa Diana de Vigili La crisi della democrazia libe-rale e il fascismo mercoledì 10 novembre prof. Gianni Vigo L'America del New Deal e il Welfare State lunedì 15 novembre prof. Paolo Gastaldi Il Nazismo mercoledì 17 novembre prof. Guido Donnini Lo Stalinismo lunedì 22 novembre prof. Antonio Pietra La Seconda Guerra Mondiale mercoledì 24 novembre prof. Luigi Maiocchi L'Europa divisa e l'Europa co-munitaria lunedì 29 novembre prof. Marco Mugnaini Dalla coesistenza pacifica alla fine dell'Impero Sovietico Tutte le conferenze sono tenu-te presso il Liceo Scientifico Copernico - Via Verdi 23, dalle ore 15.00 alle ore 17.00

“IL SECOLO BREVE” Percorso di Storia del Novecento in occasione

del 60° anniversario della fine della seconda Guerra Mondiale “Il Tempo della Storia”, Corso/Concorso sulla Storia Contemporanea

di Maria Chiara Succurro Come cambia il tempo nel mondo della censura! In questi giorni sto riflettendo sul passa-re del tempo e su come le ve-dute della gente si allarghino maggiormente fino a raggiun-gere il grottesco. Pochi anni fa l’opinione pubblica avrebbe fatto qualsiasi cosa per cancel-lare dal palinsesto alcune cose. Oggi una legge proibisce alle televisioni di trasmettere film vietati ai minori, ma non si rende conto che quello che passa in televisione è molto peggio di quello che si vede nei film (che comunque è fiction); vogliamo mettere a confronto qualsiasi film d’autore con un grande fratello e paragonarne il livello culturale? Non credo! Mi pongo il problema special-mente perché in questi giorni sta passando in radio e su MTV una canzone inglese di un can-tante di nome Eamon. Questa canzone dal titolo crocettatto (“F**k it”) mi porta indietro di una decina d’anni a quel tanto contestato “Vaff…” di Marco Masini. Ora, ponendo le due canzoni a confronto e ricordan-do quello che si è detto all’e-poca dell’uscita dell’album di Masini, mi viene da dire: ma perché non protestare anche per questa canzone, molto meno “polite” di quella di Ma-sini? Infatti, mentre il cantante italiano voleva semplicemente dire la sua e sfogarsi di alcune ingiustizie che aveva subito negli anni precedenti scrivendo e cantando questa canzone che, se da molti è stata frain-tesa, ha un grosso valore musi-cale, poetico e, sicuramente, anche testimoniale, in quanto denunciante i disagi di una generazione, quella degli allora 25-30enni, consumati dalla vita. Eamon, d’altro canto, si rivolge alla fidanzata mandan-dola deliberatamente a quel paese solo perché non la ama più. La canzone è in inglese, ma siamo in un’epoca in cui i bam-bini dalla prima elementare cominciano a imparare le lin-

gue; forse se le polemiche di “Vaff…” non si sono ripetuti è perché la generazione dei geni-tori non capisce quella parola tanto brutta da rivolgere a una ragazza quanto un pugno nello stomaco. A livello educativo, non ho dubbi, la canzone di Masini spronava a combattere nella vita e a non credere alle apparenze (chi non la pensa così può riascoltarla attenta-mente); la canzone di Eamon, invece, insegna solo a liquidare la fidanzata con un insulto. Ma quest’ultima passa in radio tra le migliori hit del momento ed è anche tra le più scelte fra le suonerie per cellulari che, come sappiamo, sono un mer-cato prettamente dedicato ai più piccoli. Negli anni sono passate diverse cose, la cultura è cambiata, ma

non credo che il paragone e questa tesi siano tanto azzar-dati, credo invece che alcune cose sono più giustificabili di altre, perché bastano due croci sul titolo per mascherare quel-lo che tutti i ragazzini sanno, anche perché in radio e in di-scoteca (ormai frequentata già dai giovanissimi) la censura è molto meno rigorosa. Concludo questo report ricor-dando alcune canzoni come “Signor Tenente” di Giorgio Faletti e “Francesco” di Fran-cesco Tricarico: due canzoni che contenevano qualcosa che ha fatto drizzare i capelli ai puristi; anche queste due can-zoni (per quanto non estrema-mente “polite”) erano giustifi-cate nell’uso di espressioni forti. Non siamo più nel 1993 (anno dell’uscita di “Vaff…”), ma un po’ di ordine farebbe ancora comodo.

Eamon: come è cambiata la censura in dieci anni

di Matteo Pellegrinuzzi

«Milano, città sconosciuta e caotica. Mi accorgo di aver perso la cartina. Faccio due passi e questa volta mi accorgo di essermi perso nel buio labi-rinto cittadino. Devo prendere il treno. Si ferma un auto, un colpo di fortuna: un amico che casualmente passa di lì mi of-fre un passaggio fino in stazio-ne. Non si orienta molto bene nella Milano by night. Ci per-diamo. Grazie alle indicazioni di un gentile passante raggiun-giamo la nostra meta. Troppo tardi: perdo il treno.» Partendo dal presupposto che non si può perdere qualcosa che non si ha (Hast du den Ver-stand verloren? potrebbe persi-no essere un complimento…), è perfettamente logico che il tedesco abbia almeno quattro termini diversi per il nostro perdere, perdersi. Se le vostre tasche da studenti contengono magicamente 100 euro che altrettanto magica-mente scompaiono, o avete le allucinazioni o li avete verloren (infinito verlieren).

Come è noto a qualsiasi stu-dente principiante di tedesco, in Germania - e non solo - c’è differenza tra l’andare a piedi e l’andare con un mezzo (anche la bici scassata tenuta insieme con lo scotch). Ecco quindi che perdersi a piedi (sich verlaufen) non è la stessa cosa che perdersi in macchina (sich verfahren). Se poi pensate che carpe diem sia inglese e non riuscite ad afferrarne il senso, allora il verbo che fa per voi è verpas-

sen, sia che si tratti del treno che dell’occasione della vostra vita. Aggiungo per completezza che il prefisso ver- spesso (ma non sempre! Cfr. verstehen, capire) si porta dietro quest’idea di errore, di qualcosa non pro-grammato. Poi si dice che gli stereotipi sono falsi e negativi, ma i tede-schi sono VERAMENTE così pre-cisi! E se a noi sembrano tutti pazzi, «though this be mad-ness, yet there is method in’t.»

Paroliere - Perdere ovvero perché il tedesco sembra così difficile

di Elisa Perrini

Direttore: Luna Orlando (luna@) Redazione: Laura Baiardi (laura@) Michele Bocchiola (michele@) Nicola Cocco (nicola@) Stefania d’Andrea (stefania@) Tommaso Doria (tommaso@) Mario Farina (mario@) Antonio Lerario (antonio@) Elena Marigo (elena@) Lorena Meola (lorena@) Sara Natale (sara@) Alessio Palmero (alessio@) Matteo Pellegrinuzzi (matteo@) Leonardo Pistone (leo@) Mattia Quattrocelli (mattia@) Antonella Succurro (anto@) Maria Chiara Succurro (mari@) Stefano Valle (stefano@) dopo @ ci va inchiostro.unipv.it

Hanno collaborato: Elisa Perrini, John Meddemmen Disegni: Nemthen Foto di copertina: Filippo Dionigi Grafica: Alessio Palmero Stampa: Industria Grafica Pavese Registrazione n. 481 del Registro della Stampa Periodica Autorizzazione del Tribunale di Pavia del 23 febbraio 1998 Tiratura: 2000 copie Questo giornale è distribuito con la licenza Creative Commons Attribu-tion-ShareAlike.

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AGENDA dal 20 ottobre al 10 novembre

MUSICA CONFERENZE

MOSTRE

11 settembre - 21 novembre da martedì a domenica: 10.00 - 17.50 IMMAGINAFRICA Mostra fotografica Musei Civici di Pavia 23 - 25 Ottobre sabato ore 11.00 - 23.00 domenica e lunedì ore 9.00 - 18.00 MOSTRA DEL CRISANTEMO E DEL FIORE Mostra mercato della produzione florea-le locale VERRUA PO - Capannone del mercato Per informazioni 0385-96121 15 ottobre - 7 novembre “LA DONAZIONE ATTILIO STEF-FANONI” Le Mostre in Santa Maria Gualtieri PAVIA - Santa Maria Gualtieri, piazza della Vittoria Per informazioni: tel. 0382-399372 8 - 27 Novembre "PROGRAMMA OTTOCENTO" Le Mostre in Santa Maria Gualtieri PAVIA - Santa Maria Gualtieri, piazza della Vittoria Per informazioni: tel. 0382-399372

MERCATINI E FIERE

Domenica 24 Ottobre ore 8.00-19.00 MERCATINO DELL'ANTIQUARIATO Oggettistica, mobili, curiosità VOGHERA - Piazza del Duomo Per informazioni 0383-336407 30 Ottobre - 7 Novembre PAVIA ANTIQUARIA Mostra mercato dell'antiquariato PAVIA - Palazzo Esposizioni, Piazzale Europa Per informazioni: Paviamostre, tel.0382-24786-393269 Domenica 31 Ottobre ore 8.30 STRASS OSS E FER RUT Mercat ino de l le vecch ie cose San Genesio ed Uniti - P.zza Giovanni Repossi, ore 8,30 Per informazioni: Comune, tel. 0382-586023 Sabato 6 Novembre ore 8.00 - 18.00 ANTICO E USATO Mercatino di cose vecchie e antiche per collezionisti e non CASORATE PRIMO - P.zza Donatori del Sangue Per informazioni: tel. 339-2697658 Domenica 7 Novembre ore 8.30 - 19.00 MERCATINO PAVESE DELL'ANTI-QUARIATO Mobili, quadri, oggetti da collezione Pavia - Piazza della Vittoria Per informazioni: tel. 0382. 372511 Domenica 7 Novembre ore 8.30 L'ANTICO SOTTO LA CUPOLA ARNABOLDI Mercatino di antiquariato selezionato Pavia - Cupola Arnaboldi, C.so Strada Nuova Per informazioni: tel. 333-2976076

Venerdì 22 Ottobre Convegno finale del progetto “Dalla filanda all’innovazione: azioni di sistema per lo svilup-po socio economico del territo-rio landrianese in un’ottica di genere” Aula del ‘400 - Palazzo Centrale dell’Università Per informazioni 0382/64001 Sabato 23 Ottobre Convegno “Infermiere di fami-glia: prospettive e realtà in Lombardia”. Aula del ‘400 - Palazzo Centrale dell’Università Per informazioni 0382/525509 Sabato 23 Ottobre Congresso d’Autunno del Di-stretto 108 Ib3 organizzato da Lyons Club International Aula G1 - Palazzo S. Tommaso, Piazza del Lino 1 Per informazioni 0382/302792 Sabato 23 Ottobre Convegno organizzato dall’As-sociazione Informatori Farma-ceutici in collaborazione con il Dipartimento di Farmacologia Sperimentale ed Applicata ed il Dipartimento di Chimica Far-maceutica. Saloni del Rettorato e Aula Magna - Palazzo Centrale dell’Università Per informazioni 0382/507370 Sabato 23 Ottobre ore 16.00 MED ÜSS PÂR ÜSS Presentazione del primo volu-me dell'opera di Pierangelo Boccalari MEDE - Sala Pertini Per informazioni 338-6826184 Lunedì 25 Ottobre ore 21.00 IL TESORO NASCOSTO Percorsi per una piena realizza-zione della dignità umana Relatore: Padre Piero Gheddo - Prof.ssa Teresa Tenconi In collaborazione con: Centro pavese di aiuto alla vita, Movimento per la vita e Organizzazione di volontariato SOS Ospedale di Bukavu Sala Conferenze - Collegio S. Caterina, via San Martino 17A Mercoledì 27 Ottobre ore 21.00 In-Differenza come Valore tra Omologazione e Identità IL DOTTOR FREUD E I NERVI DELL'ANIMA NELL'ETA' DELLA COLONIZZAZIONE DELLE CO-SCIENZE Remo Bodei, Università di Pisa, Universi-tà di California, Los Angeles ne discute con Silvia Vegetti Finzi, Università di Pavia, Giorgio Boatti, scrittore e giornalista, Marco Francesco-ni, Università di Pavia Aula Goldoniana - Collegio Ghislieri , piazza Ghislieri 5 Venerdì 29 Ottobre Conferenza sulla maiolica lom-barda. Aula Volta - Palazzo Centrale dell’Università Sabato 30 Ottobre Convegno “Innovazione tecno-logica e sviluppo del prodotto: la situazione nelle P.M.I. mani-fatturiere della Provincia di Pavia” Saloni del Rettorato e Aula Volta - Pa-lazzo Centrale dell’Università Per informazioni 0382/538441 Martedì 2 Novembre ore 21.00 LA TRADUZIONE DEL TESTO LETTERARIO… La traduzione del testo francese di tipo poetico Re l a to re : P ro f . Fab i o S co t to In collaborazione con: Università degli studi di Pavia Sala Conferenze - Collegio S. Caterina, via San Martino 17A

Mercoledì 20 Ottobre ore 15.00 - 18.00 “Seminari d’autunno” SEMINARIO DI CANTO JAZZ docente Jay Clayton Civico Istituto Musicale Pareggiato “Franco Vittadini” Venerdì 22 Ottobre ore 23.00 YOUNG GUNS Tributo a Bon Jovi ore 24:00 KISSEXI L'unico tributo femminile ai Kiss al mondo! ore 01.00 DJ STE Thunder Road - via Str. Voghera Mene-strello 1, Codevilla (PV) tel. 0383-373064 Venerdì 22 ottobre MR JACKFROST Hard Rock - Heavy Metal da Monza + GUEST Serata con tante delle band più famose di hard rock ed heavy metal classico Sitting Bull - via Togliatti 4, Certosa di Pavia (PV) Venerdì 22 Ottobre ore 23.15 ABBEY BAND Spazio Musica - via Faruffini 5, Pavia tel. 0382-20198 Venerdì 22 Ottobre WINE SPIRIT Cowboy's Guest Ranch - via T. Morato 18, Voghera (PV) Sabato 23 Ottobre ore 23.00 DIUMVANA La potentissima band, con chitarra e tastiere degli storici VANADIUM e il folle MITZI alla voce ore 01.00 DJ ZIO VITE Thunder Road - via Str. Voghera Mene-strello 1, Codevilla (PV) tel. 0383-373064 Sabato 23 ottobre MECHANIX Tributo ai Metallica da Lodi Tutti i classici della leggendaria band americana facente parte del quadrango-lo d’assi del thrash metal Sitting Bull - via Togliatti 4, Certosa di Pavia (PV) Sabato 23 Ottobre RICKY HOPKINS Spazio Musica - via Faruffini 5, Pavia tel. 0382-20198 Lunedì 25 Ottobre ore 15.00 - 18.00 “Seminari d’autunno” VIAGGIO NEL MIKROKOSMOS DI BARTOK docente Claudia De Natale Civico Istituto Musicale Pareggiato “Franco Vittadini” Venerdì 29 Ottobre ore 23.00 KLAN DE STYNO La band dei primi 4 album del LIGA a riproporre i pezzi scritti da loro stessi ore 01.00 DJ LIBERO Thunder Road - via Str. Voghera Mene-strello 1, Codevilla (PV) tel. 0383-373064 Venerdì 29 ottobre SOVVERSIVO Hard Rock da Brescia NEMESI Heavy Metal Serata all’insegna dell’hard rock di classe e di tante cover di metal classico e hard rock. Sitting Bull - via Togliatti 4, Certosa di Pavia (PV) Sabato 30 ottobre METAL DAZE Tributo ai Manowar da Piacenza Al Defender il tributo alla band che vive sino in fondo il metal… Sitting Bull - via Togliatti 4, Certosa di Pavia (PV) Sabato 30 Ottobre

ore 23.30 DIVINA ’70-’80 disco party ore 01.00 DJ STE Thunder Road - via Str. Voghera Mene-strello 1, Codevilla (PV) tel. 0383-373064 Domenica 31 Ottobre PUNK IT tour vol.2 in occas ione de l l ' u sc i ta de l lo split...festival punk itinerante ore 23.30 PORNORIVISTE ore 22.30 DEROZER ore 22.00 SKRUIGNERS ore 21.30 L'INVASIONE DEGLI OMINI VERDI ore 01.00 DJ ZIO VITE Thunder Road - via Str. Voghera Mene-strello 1, Codevilla (PV) tel. 0383-373064 Domenica 31 ottobre WAR MACHINE Tributo ai KISS da Monza Nella notte di Halloween il tributo ai Kiss, con sgargianti colori e scenografia in tema con la serata Sitting Bull - via Togliatti 4, Certosa di Pavia (PV) Domenica 31 ottobre DOWNSTROKE Festa di Halloween in maschera, forse … Highlander Pub - Zinasco Nuovo (PV) Giovedì 4 Novembre 2004 ore 23.00 SAMAEL (SWI) Black Metal Band from Switzerland ore 22.00 FLOWING TEARS ore 21.00 LIFEND (ITA) Thunder Road - via Str. Voghera Mene-strello 1, Codevilla (PV) tel. 0383-373064 Venerdì 5 Novembre ore 23.00 GEM BOY da Bologna, la musica che penetra... Thunder Road - via Str. Voghera Mene-strello 1, Codevilla (PV) tel. 0383-373064 Sabato 6 Novembre ore 23.30 RAD1 Al di là delle cover band... Thunder Road - via Str. Voghera Mene-strello 1, Codevilla (PV) tel. 0383-373064 Sabato 6 Novembre KECH NEWS FOR LULU CSA Barattolo - via dei Mille 130, Pavia tel. 0382-21293

Accogliere nel “Terzo millennio”

Salone per incontri e conferenze

La Comunità Casa del Giovane, nata dalla passione educatrice di don Enzo Boschetti oltre trent'anni fa, è un luogo di incontro e di for-mazione umana e spirituale. Oltre all'accoglienza dei giovani offriamo accoglienza, in via Lomo-naco 43, con strutture ospitanti e particolarmente attrezzate per riunioni, convegni e congressi di Associazioni, Aziende, Istituzioni pubbliche e private, Parrocchie e quanti altri abbiano necessità di accogliere e invitare persone per iniziative di tipo culturale (dibattiti, seminari, corsi di aggior-namento, incontri di formazione e s tud i o ) , mus i ca le/ tea t r a le (concerti, spettacoli, rappresenta-zioni teatrali, dimostrazioni), ludi-co (raduni di associazioni, feste per ricorrenze e anniversari), religioso (riti, cerimonie). Specificatamente sono disponibili un salone, il “salone del Terzo Millennio” con una capienza di circa duecentocinquanta posti a sedere ed una sala per circa qua-ranta-cinquanta persone. Le strut-ture ed i servizi offerti comprendo-no: 250 e/o N° 40 posti a sedere, aria condizionata e riscaldamento, impianto audio con microfoni fissi e gelati, lavagna luminosa, video-proiettore di cassette, videoproiet-tore da PC, registrazioni audio e ripresa video, connessioni Internet, palco con riflettori e faretti colora-ti, tavoli per coffee break, possibi-le trasformazione in sala pranzo-cena. La Comunità è ben lieta di affittare sia le sale che le apparecchiature citate a chiunque fosse interessato ad usufruir per specifiche esigenze del servizio offerto. Per ogni ulteriore informazione rivolgersi a Vincenzo Andraous, Responsabile Centro Servizi Interni, Comunità Casa del Giovane, via Lomonaco 43, 27100 Pavia.

TEATRO

Giovedì 21 Ottobre ore 21.15 Buio in Sala - Stagione 2004-2005 - Prosa TUTTO FA brodWAY Dal musical alla commedia mu-sicale Regia di Pietro Garinei Teatro San Rocco - Voghera P.zza Provenzal 3 Per informazioni: tel 0383-332323 26 - 28 Ottobre ore 21.00 Invito a Teatro - Stagione 2004-2005 A PIEDI NUDI NEL PARCO di Neil Simon con Gianluca Guidi e Anna Falchi regia di G. Guidi Teatro Cagnoni - Vigevano Per informazioni: tel 0381-690269 26 - 28 Ottobre ore 21.00 Stagione Teatrale 2004/05 - Prosa COSI' E' (SE VI PARE) di Luigi Pirandello Compagnia del Teatro Carcano con Giulio Bosetti, Marina Bonfigli, Luciano Roman Teatro Fraschini - Pavia, Corso Strada Nuova 136 Per informazioni: Teatro Fraschini, tel. 0382-371202 Giovedì 4 Novembre ore 21.15 Buio in Sala - Stagione 2004-2005 - Prosa L'ETA' DELL'ORO di L. Curino e M. Marelli Teatro San Rocco - Voghera P.zza Provenzal 3 Per informazioni: tel. 0383-332323 6 - 8 Novembre ore 20.30 Stagione Teatrale 2004-2005 - Lirica LA TRAVIATA di Francesco Maria Piave Musiche di Giuseppe Verdi Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano Teatro Fraschini - Pavia, Corso Strada Nuova 136 Per informazioni: Teatro Fraschini, tel. 0382-371202 Lunedì 8 Novembre ore 21.00 Stagione 2004-2005- Altri Percorsi NOVECENTO Monologo di A. Baricco Con Arnoldo Foà Teatro Cagnoni - Vigevano Per informazioni: tel. 0381-690269

Venerdì 5 Novembre ore 16.00 In-Differenza come Valore tra Omologazione e Identità Proiezione del film LO SCHER-MO OPACO, ovvero "UN SOGNO SULLA PSICOANALISI" Introduce e presenta Silvia Vegetti Finzi, Università di Pavia Gli Autori Paolo Boccara, Società Psicoa-nalitica Italiana, Roma Giuseppe Riefo-lo, Società Psicoanalitica Italiana, Roma ne discutono con: Iaia Caputo, scrittri-ce e giornalista, Marco Francesconi, Università di Pavia P. Roberto Golsis, Società Psicoanalitica Italiana, Vivian Lamarque, poetessa e scrittrice di fiabe Aula Magna - Collegio Ghislieri, piazza Ghislieri Domenica 7 Novembre ore 11.00 Ciclo “Conversazione con l'au-tore” Incontro con ALDO FORBICE Autore di “Orrori - I crimini sui bambini nel mondo”, Sperling&Kupfer Editori, 2004 PAVIA- Piazza Petrarca 2 Martedì 9 Novembre ore 21.00 LA TRADUZIONE DEL TESTO LETTERARIO… La traduzione del testo spagnolo Relatore: Prof. Pietro Taravacci In collaborazione con: Università degli studi di Pavia Sala Conferenze - Collegio S. Caterina, via San Martino 17A

Gli appuntamenti dell’agenda sono disponibili anche online sul sito di Inchiostro. Il lato destro del sito, infatti, vi segnalerà gli eventi in tempo reale!