informazione pubblicitaria 4 sanità e medicina · 2011. 10. 18. · informazione pubblicitaria...

5
SANITà E MEDICINA INFORMAZIONE PUBBLICITARIA S ono gli uomini a fare le aziende. Assut Europe ne è un esempio. Da piccola realtà nata nel 1978, in 30 anni è ar- rivata a essere una delle società di riferimento nel settore dei dispositivi medici. “Alla fine degli anni 80 l’azienda ha raggiunto le dimensioni di piccola impresa - spiega Gio- vanni Paolo Stracuzzi, respon- sabile marketing - e nel 1990 avviene la sua trasformazione in società per azioni con la co- struzione di uno stabilimento moderno e attrezzato dedicato alla realizzazione di suture chi- rurgiche, dispositivi medici e sistemi biomedicali”. Fiore all’occhiello dell’azienda il ciclo produttivo. È gestito se- condo le moderne filosofie di ‘Total quality e lean production’ prevedendo da un lato l’utilizzo esclusivo di materie prime di qualità superiore e rispondenti alle norme Uni En Iso e Fda, dall’altro di processi rigorosa- mente controllati dal diparti- mento di Qualità e controllo. Apprezzabile il nuovo impianto di dentellatura che permette di ricavare suture chirurgiche in- novative rispetto a quelle tradi- zionali (Filbloc®). “Grazie a un dipartimento Ricerca e sviluppo oggi sia- mo presenti sul mercato con dispositivi esclusivi made in Italy - continua Stracuzzi -. Tra questi ad esempio Laparomesh, Filbloc e Oses”. Nello specifico, Laparomesh è una protesi tridi- mensionale per la prevenzione dei difetti della parete addo- minale. Mentre Filbloc è una sutura chirurgica dentellata disponibile nelle versioni loop, monodirezionale, bidirezionale e con blocco finale per le pro- cedure laparoscopiche. Infine, Oses è un dispositivo di ultima generazione dedicato agli inter- venti di valvuloplastica esterna. “Oltre alla realizzazione di di- spositivi medici - chiarisce il responsabile marketing - Assut Europe è presente in Italia co- me importatore e distributore esclusivo di brand internazio- nali, tra i quali Gexfix con in- novativi sistemi di fissazione esterna, Scanlan International per lo strumentario chirurgico, Tutogen Medical e Tecnoss per le protesi biologiche di deriva- zione suina o bovina, Pulmonx con prodotti dedicati alla cura dell’enfisema polmonare”. Oggi l’azienda si presenta nei mercati con 10 sedi interna- zionali e 3 stabilimenti di pro- duzione, commercializzando prodotti innovativi al servizio delle diverse specialità chirurgi- che. Chirurgia generale, chirur- gia vascolare, cardiochirurgia, chirurgia toracica e chirurgia ortopedica rappresentano solo alcune delle business unit in cui essa opera con successo. La sede di Assut Europe ■■ ASSUT EUROPE / Il ciclo produttivo è il fiore all’occhiello della società L’abilità di realizzare dispositivi medici in total quality e lean production Grazie alla R&S, l’azienda è presente sul mercato con prodotti esclusivi made in Italy Oggi l’impresa conta dieci sedi internazionali e tre stabilimenti di produzione Farmacie sempre più integrate La sanità sempre più al servizio dei cittadini. Un impegno non solo formale, ma concreto, che passa da ricerca, prevenzione, informazione, innovazione tec- nologia, efficienza del servizio sanitario e molto altro ancora. È il caso della “farmacia dei servi- zi”, per cui il primo ottobre è stato pubblicato nella Gazzetta Uffi- ciale il terzo decreto ministeriale: prevede l’erogazione di prestazio- ni professionali ai cittadini anche da parte delle farmacie. Ovvero un passo importante, una vera svolta, che fa seguito ad altri due decreti (16 dicembre 2010) con i quali si introduceva la possibilità di eseguire in farmacia alcune prestazioni analitiche nell’ambito dell’autocontrollo e alcune pre- stazioni professionali eseguite da infermieri e fisioterapisti. Ora, con il terzo decreto, ecco arrivato l’accesso al Sistema Cup per pre- notare le prestazioni specialistiche ambulatoriali, pagare il ticket e ritirare i relativi referti.

Upload: others

Post on 18-Aug-2020

3 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 4 SANITà E MEDICINA · 2011. 10. 18. · INFORMAZIONE PUBBLICITARIA SANITà E MEDICINA D al l 1994 a Roma è presente l’Ambulatorio di Medi-cina Estetica

SANITàE MEDICINA

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Sono gli uomini a fare le aziende. Assut Europe ne è

un esempio. Da piccola realtà nata nel 1978, in 30 anni è ar-rivata a essere una delle società di riferimento nel settore dei dispositivi medici. “Alla fine degli anni 80 l’azienda ha raggiunto le dimensioni di piccola impresa - spiega Gio-vanni Paolo Stracuzzi, respon-sabile marketing - e nel 1990 avviene la sua trasformazione in società per azioni con la co-struzione di uno stabilimento moderno e attrezzato dedicato alla realizzazione di suture chi-rurgiche, dispositivi medici e sistemi biomedicali”.Fiore all’occhiello dell’azienda il ciclo produttivo. È gestito se-condo le moderne filosofie di ‘Total quality e lean production’ prevedendo da un lato l’utilizzo esclusivo di materie prime di qualità superiore e rispondenti alle norme Uni En Iso e Fda, dall’altro di processi rigorosa-mente controllati dal diparti-mento di Qualità e controllo.

Apprezzabile il nuovo impianto di dentellatura che permette di ricavare suture chirurgiche in-novative rispetto a quelle tradi-zionali (Filbloc®). “Grazie a un dipartimento Ricerca e sviluppo oggi sia-mo presenti sul mercato con dispositivi esclusivi made in Italy - continua Stracuzzi -. Tra questi ad esempio Laparomesh, Filbloc e Oses”. Nello specifico, Laparomesh è una protesi tridi-mensionale per la prevenzione dei difetti della parete addo-minale. Mentre Filbloc è una sutura chirurgica dentellata disponibile nelle versioni loop,

monodirezionale, bidirezionale e con blocco finale per le pro-cedure laparoscopiche. Infine, Oses è un dispositivo di ultima generazione dedicato agli inter-venti di valvuloplastica esterna. “Oltre alla realizzazione di di-spositivi medici - chiarisce il responsabile marketing - Assut Europe è presente in Italia co-me importatore e distributore esclusivo di brand internazio-nali, tra i quali Gexfix con in-novativi sistemi di fissazione esterna, Scanlan International per lo strumentario chirurgico, Tutogen Medical e Tecnoss per le protesi biologiche di deriva-zione suina o bovina, Pulmonx con prodotti dedicati alla cura dell’enfisema polmonare”.Oggi l’azienda si presenta nei mercati con 10 sedi interna-zionali e 3 stabilimenti di pro-duzione, commercializzando prodotti innovativi al servizio delle diverse specialità chirurgi-che. Chirurgia generale, chirur-gia vascolare, cardiochirurgia, chirurgia toracica e chirurgia ortopedica rappresentano solo alcune delle business unit in cui essa opera con successo.

La sede di Assut Europe

■■■ ASSUT EUROPE / Il ciclo produttivo è il fiore all’occhiello della società

4

L’abilità di realizzare dispositivi medici in total quality e lean productionGrazie alla R&S, l’azienda è presente sul mercato con prodotti esclusivi made in Italy

Oggi l’impresa conta dieci sedi internazionali

e tre stabilimenti di produzione

Farmacie sempre più integrate

La sanità sempre più al servizio dei cittadini. Un impegno non solo formale, ma concreto, che passa da ricerca, prevenzione, informazione, innovazione tec-nologia, efficienza del servizio sanitario e molto altro ancora. È il caso della “farmacia dei servi-zi”, per cui il primo ottobre è stato pubblicato nella Gazzetta Uffi-ciale il terzo decreto ministeriale: prevede l’erogazione di prestazio-ni professionali ai cittadini anche da parte delle farmacie. Ovvero un passo importante, una vera svolta, che fa seguito ad altri due decreti (16 dicembre 2010) con i quali si introduceva la possibilità di eseguire in farmacia alcune prestazioni analitiche nell’ambito dell’autocontrollo e alcune pre-stazioni professionali eseguite da infermieri e fisioterapisti. Ora, con il terzo decreto, ecco arrivato l’accesso al Sistema Cup per pre-notare le prestazioni specialistiche ambulatoriali, pagare il ticket e ritirare i relativi referti.

Page 2: INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 4 SANITà E MEDICINA · 2011. 10. 18. · INFORMAZIONE PUBBLICITARIA SANITà E MEDICINA D al l 1994 a Roma è presente l’Ambulatorio di Medi-cina Estetica

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

SANITà E MEDICINA

Dal l 1994 a Roma è presente l’Ambulatorio di Medi-

cina Estetica e Dermatologia Tricomedit Laboratorie Italie (direttore sanitario Dott. Fran-cesco Maria Arleo, aut. San. 225 del 5/12/1994), il cui obiettivo è quello di fornire un servizio professionalmente valido in ri-sposta alla necessità di un sem-pre maggior numero di persone attente alla propria immagine. Nel corso degli anni l’azienda è diventata un punto di riferi-mento per tutti coloro che sof-frono una condizione di disagio dovuto alle molte patologie del cuoio capelluto. La Tricomedi Laboratoire Italie di Roma si oc-cupa inoltre di correggere quegli inestetismi del viso e del corpo dovuti all’età o a patologie grazie ad interventi di medicina esteti-ca e chirurgia estetica. Focaliz-zando l’attenzione sui capelli, la cui quantità è determinata gene-ticamente, essi possono soffrire di svariate patologie, acquisite e non. Fra le più comuni si tro-vano l’alopecia androgenetica, l’alopecia areata, il telogen efflu-vium. L’alopecia androgenetica presenta uno stretto collega-mento tra gli ormoni androge-ni ed i fattori genetici ereditari. Questa alopecia è la più comune forma di caduta di capelli e col-pisce uomini e donne, seppure in percentuale diversa. Il fattore ereditario fa sì che i capelli sia-no predisposti geneticamente a subire danni da parte degli ormoni androgeni e la caduta interessa generalmente i capelli

posizionati sull’attaccatura fron-tale e sul vertice. Vari principi attivi hanno dimostrato la loro efficacia nella cura dell’alope-cia androgenetica. Attualmente si stanno ottenendo dei buoni risultati grazie all’associazione combinata di più farmaci; tutta-via, le cure richiedono una certa costanza. Ogni individuo ri-sponde in maniera differente al-la somministrazione dei farmaci

quindi, è opportuno sottoporre il paziente a vari esami clinici e di laboratorio per determinare la terapia più idonea. In virtù del fatto che la cura va modu-lata secondo le caratteristiche e la responsività soggettiva ogni singolo paziente della Tricome-dit Laboratoire italie viene trat-tato con formulazioni galeniche personalizzate preparate da far-macie altamente specializzate. Gli obiettivi che una cura per l’alopecia androgenetica deve prefiggersi sono il rallentamen-to del fenomeno, l’arresto della caduta e la ricrescita di nuovi ca-pelli. Per ottenere questo risulta-to, oltre alle somministrazioni galeniche, la terapia medica attuata all’interno dell’Ambu-latorio Tricomedit Laboratoire Italie prevede di veicolare le sostanze curative direttamente sul bulbo pilifero tramite micro iniezioni di principi attivi sulle aree colpite dal diradamento.

L’efficacia della terapia dipende sia dal tipo di sostanze utilizza-te, sia dall’effetto riflessoterapi-co che induce vasodilatazione periferica e miglioramento del microcircolo. Tuttavia, nono-stante la validità delle terapie mediche ed il buon riscontro dei principi attivi attualmen-te utilizzati nelle cure, l’attività produttiva di alcuni bulbi può risultare irreversibilmente com-promessa. In questo caso si può ricorrere alla chirurgia estetica. L’intervento di autotrapianto dei capelli è la soluzione ideale per ottenere nuovamente una

buona densità della propria ca-pigliatura là dove i capelli non sono più presenti. Questa chi-rurgia ormai comprovata, i cui primi interventi risalgono a cir-ca 50 anni fa, è andata affinan-dosi nel tempo. I risultati estetici che si ottengono sono eccellen-ti. L’intervento viene eseguito in anestesia locale e prevede il prelievo di una losanga di cuoio capelluto in regione temporo-occipitale: tale losanga viene sezionata in micro innesti (1-2 bulbi) e mini innesti (3-4 bul-bi) successivamente posizionati nella regione alopecica. Attual-mente un’altra tecnica chirurgi-ca utilizzata per l’autotrapianto di capelli è la FUE (unità follico-lare estrattiva) che prevede l’uso di un solo strumento per il pre-lievo dei bulbi piliferi dall’area donatrice ed il loro riimpianto nella zona da infoltire. La scelta dell’una o dell’altra tecnica è le-gata sia all’esperienza del chirur-go, sia, soprattutto, dalla densità dell’area donatrice del paziente. I nuovi capelli cominceranno a crescere a distanza di 3 mesi dall’intervento, allungandosi normalmente di 1 centimetro al mese. Gradualmente ed in

modo del tutto naturale, si ot-terrà una copertura uniforme della zona in precedenza dira-data. I follicoli trapiantati, pro-prio perché provenienti dallo stesso paziente, non saranno soggetti ad alcun fenomeno di rigetto. Questa metodica risulta ottimale anche nei casi in cui il paziente voglia mascherare l’eventuale presenza di cicatrici antiestetiche (ustioni, incidenti, interventi chirurgici) in aree pe-lose del corpo (cuoio capelluto, barba, pube...) ricoprendole in modo definitivo. Si prestano al trapianto anche coloro che hanno un’ampia zona da infol-tire, a condizione che la densità dei capelli presenti nelle aree donatrici sia sufficiente. In fun-zione dell’ampiezza dell’area da infoltire e della tecnica usata dal chirurgo, possono essere even-tualmente eseguite più sedute. Naturalmente, prima dell’inter-vento è necessario fare un’anam-nesi accurata con il chirurgo, il quale prescriverà esami emato-chimici ed esami strumentali che comprovino la buona salu-te del paziente. Il costo di una seduta di autotrapianto di ca-pelli dipende dalle dimensioni dell’area da infoltire, quindi dal numero dei bulbi da innestare e va dai 3.500 ai 6.000 euro. Dal punto di vista tecnico, l’autotra-pianto di capelli vanta una prati-ca clinica quasi cinquantennale, che l’ha portato all’attuale per-fezione estetica. La Tricomedit Laboratoire Italie di Roma Van-ta quasi 20 anni di esperienza nel trattamento delle patologie della calvizie ed ha contribuito negli anni alle innovazioni delle terapie mediche e delle tecniche chirurgiche.

Individuare le cure migliori per risolvere le problematiche della pelle e dei capelliDal 1994 l’ambulatorio di medicina estetica e dermatologia Tricomedit Laboratorie Italie fornisce un servizio professionalmente valido a chi vive con disagio un inestetismo

Una paziente prima e dopo un intervento di liposcultura

Medicina e chirurgia estetica sono due fra le pratiche mediche che contraddi-

stinguono a Roma Tricomedit Laboratoire Italie, l’ambulatorio di medicina estetica e dermatologia attivo dal 1994. La medicina estetica si occupa di migliorare la qualità della vita di chi vive con disagio un estetismo e propone una vasta serie di trattamenti estremamente efficaci per otte-nere buonissimi risultati.Nonostante questo, ci sono particolari situa-zioni che richiedono un diverso approccio. La chirurgia oggi è considerata una valida alleata nel risolvere inestetismi e difetti là dove la medicina estetica presenta dei limiti.Bisogna però considerare con attenzione ogni intervento di natura medico-estetica. Inoltre, accompagnare il paziente lungo il percorso di una scelta chirurgica a lui neces-saria per migliorare l’aspetto fisico e la per-cezione che ha di sé deve necessariamente sottintendere un’assistenza completa da par-te del chirugo e del suo staff, anche sotto il profilo psicologico e non solo sotto l’aspetto puramente tecnico. Un intervento di chirur-gia estetica molto diffuso è la liposuzione.Quando il ricorso a diete e ginnastica non sembra ottenere i risultati sperati, avvalersi di questa pratica chirurgica può fare la dif-ferenza.Nell’ampia offerta sul mercato, è fondamen-

tale rivolgersi ad uno staff chirurgico di grande esperienza e che si avvalga di me-todologie all’avanguardia. La liposuzione “a lembo sottile” è il perfezionamento della tecnica chirurgica di asportazione del gras-so corporeo: rispetto alla consolidata lipo-suzione classica, consiste nella rimozione totale del tessuto adiposo posizionato tra la fascia muscolari e la cute.Ciò permette di ottenere una definizione ottimale della muscolatura ed un risultato estetico eccezionale.I pazienti con un tessuto elastico ottengono un migliore contorno corporale dopo l’inter-vento rispetto a quelli con un tessuto meno tonico. Per questi ultimi potrebbe essere sug-gerito un intervento addizionale per ottene-re un migliore adattamento della pelle.Come per qualsiasi altro intervento chirur-gico, in precedenza è necessario sottoporsi agli esami clinici e strumentali indicati dal chirurgo estetico.Sull’area del corpo sottoposta all’intervento il decorso post operatorio prevede l’applica-zione di una medicazione compressiva. Tale medicazione verrà sostituita a distanza di 48 ore da una guaina elastica contenitiva che dovrà essere indossata per circa 8 set-timane.Il paziente potrà riprendere l’attività lavora-tiva dopo 7/10 giorni.

I plus della liposuzione “a lembo sottile”

Alcune fasi di un intervento

di autotrapianto dei capelli

L’intervento di autotrapianto dei capelli

è la soluzione ideale per ottenere una buona

capigliatura

Page 3: INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 4 SANITà E MEDICINA · 2011. 10. 18. · INFORMAZIONE PUBBLICITARIA SANITà E MEDICINA D al l 1994 a Roma è presente l’Ambulatorio di Medi-cina Estetica

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

SANITà E MEDICINA

Nonostante la riduzione delle attività e la conse-

guente necessità di rimodu-lare il sistema, comunque la sanità nel Lazio continua a mantenere il suo ruolo d’ec-cellenza. È il caso dell’Ospe-dale Virtuale - il laboratorio per l’assistenza domicilia-re, operante a Roma nel IV Municipio -, che da oltre un lustro assiste malati gravi e complessi, sotto la guida dei medici di famiglia del Di-stretto 4 della Asl Roma A, ora con ridimensionamenti e ripianificazioni. “Abbiamo dovuto ridurre drasticamen-te e ‘stravolgere’ le attività come stabilito dalla direzione generale della Asl, a sua volta obbligata dal gravoso piano di rientro della Regione La-zio”, spiega il presidente An-tonio Calicchia. E il tutto è avvenuto secondo lo spirito costruttivo che ne ha sempre segnato la profes-sionalità e ogni attività fino-ra. “Naturalmente cercando - continua Calicchia -, in un’ottica sempre di collabo-razione con la stessa dire-zione generale e il suo com-

missario, di non disperdere completamente l’esperienza acquisita, che aveva avuto numerosi riconoscimenti da parte dei pazienti, oltre che da parte di numerose struttu-re operative della Asl stessa: i medici di medicina genera-le della cooperativa sociale Roma Medicina hanno ac-cettato di rimodulare tutto il sistema, i pacchetti assisten-ziali e le tipologie cliniche dei pazienti che potevano essere prese in carico”. Non basta. Per poter conti-nuare a dare e a garantire, seppur ridotti, gli strumenti operativi alla medicina di famiglia, quotidianamente impegnata sul territorio della

Asl RM A hanno accettato di cambiare il nome del sistema da ‘ospedale virtuale’ a ‘mo-duli di assistenza territoriale’ a disposizione del medico. “Ci siamo attenuti a quanto voluto dalla direzione del-la Asl, per lo stesso motivo abbiamo ridotto il numero massimo dei pazienti assisti-bili giornalmente da 50 a 21”, spiega Calicchia. Ma la qualità dell’assistenza è sempre la stessa e pure l’im-pegno dei medici, ovvero si rimane su livelli d’eccellen-za. “Tale lavoro di taglio e cucito - afferma il presiden-te - è stato fatto riuscendo a salvaguardare quel ruolo che, secondo la nostra esperien-za, il medico di famiglia do-vrebbe continuare a svolgere nella sua pratica quotidiana. Il ruolo, cioè, di coordinato-re e di guida dell’assistenza del suo paziente, avendo la possibilità di poter contare su equipe assistenziali for-mate sia da personale sa-nitario che sociosanitario”. Perché, è ovvio, si continua a ritenere fondamentale, per curare bene a casa i malati più complessi, proseguire nel lavoro di integrazione tra le varie figure professionali che si alternano al capezzale del malato.È naturale che riuscire a ri-entrare nei costi voluti dal-la Asl ha portato a qualche rinuncia. “Oserei dire che è scontato, per fare quadrare i

numeri. I medici hanno do-vuto rinunciare ad alcuni dei fiori all’occhiello della nostra esperienza come la telemedi-cina, che aveva permesso di seguire i pazienti più gravi monitorando i loro parame-tri vitali e mettendoli a di-sposizione del loro medico, o come la terapia delle ulcere più estese e complesse, effet-tuata con la Vac Therapy o, ancora, come il telecontrollo continuo del paziente con il sistema di Evolvo. Né si può ricorrere più all’ausilio della diagnostica radiografica do-miciliare”, dice Calicchia. Ed è altrettanto naturale che non manchi il dispiacere da parte della cooperativa sociale Roma Medicina nei confronti dei propri assistiti. “È evidente che ci costi non poter garantire più i servizi di cui abbiamo parlato - ri-vela il presidente -, poiché siamo consapevoli peraltro di quanto risparmio possa portare alle casse regionali un sistema integrato di as-sistenza domiciliare, in cui sia rinforzata la presenza del Distretto sanitario e sia riva-lutato il ruolo della medicina generale”. Né mancano gli auspici per il futuro. “Il nostro augurio è che possa essere potenziata la medicina del territorio, dan-dole strumenti e servizi ope-rativi”, conclude fiducioso il presidente della cooperativa sociale Roma Medicina.

Integrare la medicina del territorioIl presidente di Roma Medicina, Antonio Calicchia, parla delle difficoltà del sistema di continuare a offrire servizi di qualità ai pazienti, nonostante i minori finanziamenti ricevuti

Assistenza sanitaria diffu-sa sul territorio in alter-

nativa all’ospedalizzazione, servizi domiciliari in rete con strutture specialistiche ambu-latoriali, intermedie, residen-ziali e semiresidenziali, par-tenariato tra soggetti pubblici e privati, per un network di servizi alla famiglia realizzati da soggetti “no profit”.La mission su cui è nata e continua a lavorare la coo-

perazione sanitaria si sposa perfettamente con le strate-gie del nuovo Piano sanitario nazionale e con i progetti di dismissioni ospedaliere cui aderiscono le Regioni.La necessità di riorganizzare e promuovere le cure prima-rie, che il ministero ha posto al centro del Psn 2011-13, ap-provato il 22 settembre scorso dalla Conferenza unificata, segna un passaggio cruciale

per il modello sanitario na-zionale, al quale il mondo della cooperazione è convin-to di poter dare un contributo importante.“Da sempre l’impegno delle nostre cooperative - sottoli-nea Giuseppe Milanese, pre-sidente di FederazioneSanità Confcooperative - garantisce quotidianamente sul territo-rio nazionale un’offerta sussi-diaria di servizi socio-sanitari alle persone, attraverso una rete di 55mila soci, tra medi-ci, anche di medicina gene-rale, infermieri, fisioterapisti, operatori sociosanitari, ma anche farmacie e società di mutuo soccorso.La riorganizzazione della sa-nità territoriale non può che passare dall’integrazione fra queste professionalità, verso un nuovo modello assisten-ziale vicino alle famiglie, soli-dale e soprattutto non vocato esclusivamente all’utile”.D’altra parte, anche il disegno di legge delega per la rifor-ma fiscale e assistenziale ha

tra gli scopi dichiarati quello di “favorire la libertà di scel-ta dell’utente e di finanziare prioritariamente le iniziative e gli interventi sociali attua-ti sussidiariamente tramite cooperative e imprese sociali quando, rispetto agli altri in-terventi diretti, sussistano i requisiti di efficacia e di con-venienza economica in consi-derazione dei risultati”.Una leva altrettanto concreta verso lo sviluppo di sistemi di assistenza domiciliare in-tegrata potrebbe essere quella di dare vantaggi alle imprese che si cimentino in questo difficile campo, almeno in termini di utilizzo ai fini fi-scali degli oneri finanziari sostenuti, causati dai ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione, nonché in termini di riduzio-ne Irap.Sul piano operativo, Federa-zioneSanità suggerisce una fase sperimentale nella quale promuovere forme avanzate di partenariato pubblico-

privato non profit, da concor-darsi con le singole Regioni, per aggregare maggiormente il numero delle funzioni so-ciali, socio sanitarie e sani-tarie per l’affidamento in ge-stione di servizi domiciliari complessi.“Le famiglie - spiega Milane-se - ricorrono sempre più fre-quentemente alle prestazioni a pagamento per coprire le carenze del sistema sanitario pubblico.Una domanda che rischia di favorire la crescita di un’of-ferta privata disordinata e inappropriata. Il medico di famiglia potrebbe essere l’elemento di controllo del sistema integrato, compresa la gestione del budget ter-ritoriale, migliorando edimplementando l’attuale re-gime delle convenzioni, de-finendo un percorso in cui l’assistenza primaria possa contare sul supporto e la pro-fessionalità di strutture multi professionali.In questo senso, l’ipote-si ministeriale di modifica dell’art. 8 del d.lgs. 502/1992 dovrebbe esplicitare meglio compiti, funzioni e poteri delle unità complesse, pre-vedendo forme innovative di organizzazione del lavoro, anche in forma cooperativa, affinché il medico di medici-na generale possa realmen-

te essere parte integrante dell’insieme dei micro-livelli che intervengono nei pro-cessi di presa in carico degliassistiti”.Si delineerebbe, così, una rete territoriale di assistenza che coinvolgerebbe dai medici agli infermieri, ai fisiotera-pisti, agli specialisti ambula-toriali, agli assistenti di base, fino ai farmacisti, con note-voli riflessi sul piano dell’oc-cupazione.Secondo le stime di Federa-zioneSanità, se rapportiamo all’Italia i dati relativi all’In-ghilterra e agli Stati Uniti, solo per l’assistenza domici-liare un network qualificato richiederebbe 32 addetti ogni 10mila abitanti, cioè 193mila unità.

n ConfCooperative / FederazioneSanità, una “rete” vicina alle persone

Servizi di assistenza primaria Una risposta concreta per il rinnovo della sanità territoriale

Il presidente Giuseppe Milanese

Un evento di FederazioneSanità Confcooperative

Strutture di servizio

Antonio Calicchia

Page 4: INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 4 SANITà E MEDICINA · 2011. 10. 18. · INFORMAZIONE PUBBLICITARIA SANITà E MEDICINA D al l 1994 a Roma è presente l’Ambulatorio di Medi-cina Estetica

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

La Casa di Cura Annun-ziatella assicura una

valida e pronta risposta a tutte le esigenze di diagnosi e terapia endoscopica del-le malattie digestive, grazie ad una moderna e com-pleta attrezzatura e a una equipe medica altamentespecializzata.Le malattie dell’apparato digerente si osservano con grande frequenza e costitui-scono un notevole impegno sia diagnostico che terapeu-tico. I dati epidemiologici indicano che il 10-15% della popolazione è visitato in Ita-lia per disturbi digestivi; l’8% dei ricoveri ospedalieri è do-vuto ad una malattia digesti-va; il 2% di tutti i ricoveri in urgenza avviene per emorra-gia digestiva. Inoltre, il 40% della popolazione dei paesi

occidentali soffre di cosid-detti disturbi funzionali, co-me la dispepsia e la sindrome dell’intestino irritabile, che sono alla base di fastidiosi sintomi quali il gonfiore ad-dominale, dolori aspecifici, digestione difficoltosa, stipsi e diarrea intermittente.Per quanto riguarda la pa-

tologia neoplastica, i tumori dell’apparato digerente rap-presentano più di un quarto di tutti i tumori e sono tra le prime 5 cause di morte per cancro. Il cancro dello sto-maco è stato in Italia la quar-ta causa di morte per cancro nell’uomo e la quinta causa di morte nella donna.Il cancro del colon-retto è la seconda causa di morte per cancro nel mondo.Mentre per il cancro dello stomaco si osserva una lie-ve riduzione dell’incidenza, per i tumori del colonretto si osserva un aumento dell’in-cidenza probabilmente per l’aumento dell’età media.Sia per il cancro dello stoma-co, sia per quello del colon-retto si è osservata una lieve ma significativa riduzione della mortalità, verosimil-mente per il miglioramento delle misure terapeutiche e soprattutto per l’attività di prevenzione e diagnosi pre-coce.C’è poi da sottolineare il fat-to che gran parte dei tumori dell’apparato digerente è pre-ceduta per un lungo periodo da condizioni di precance-rosi (polipi e/o malattie in-fiammatorie) che possono essere diagnosticate, poste in follow-up (osservazione e controllo nel tempo) e cura-te efficacemente impedendo pertanto che su di esse insor-ga una neoplasia. Tra i mez-zi di diagnosi e terapia delle malattie dell’apparato dige-rente un ruolo fondamentale è occupato dall’endoscopia digestiva. Questa metodica consente di osservare diret-tamente il tubo digerente,

di accedere agli organi adia-centi (fegato e pancreas), di ottenere, mediante biopsie mirate, campioni di tessuto per lo studio microscopico e di effettuare anche interventi endoscopici in una grande percentuale dei casi.L’endoscopia digestiva, per la vastità dei campi di appli-cazione, per la sua efficacia diagnostica e terapeutica è da considerare una vera e propria disciplina che deve essere praticata da specialisti esperti in ambienti qualifi-

cati e con apparecchiature idonee.La Casa di Cura Annun-ziatella ha riorganizzato e rafforzato questa attività dotandosi di nuove moder-ne attrezzature, sia la parte diagnostica di base (eso-fagogastroduodenoscopia, rettocolonscopia), sia per le metodiche più sofisticate (colangiopangreatografia re-trograda endoscopica, vide-ocapsula per l’esplorazione del piccolo intestino), sia per tutte le procedure terapeuti-che endoscopiche.Nella clinica opera la dotto-ressa Barbara Belverde, spe-cialista in chirurgia, con par-ticolare esperienza, maturata nell’Università e nell’Istituto Nazionale dei Tumori di Roma alla scuola del profes-sor Giovanni Viceconte, nel campo dell’endoscopia dige-stiva diagnostica e terapeu-tica. Le prestazioni offerte dalla clinica coprono tutte le esigenze. Gli esami endosco-pici possono essere eseguiti ambulatorialmente con ade-guata sedazione in modo da essere ben tollerati e sicuri per ogni tipo di paziente. L’Esofagogastroduodenosco-pia è l’unico esame accurato sia per accertare patologie rilevanti del tratto digestivo superiore (esofago, stomaco, duodeno) sia per escludere la loro presenza nei pazienti

con sintomi clinici o nei casi di follow-up di patologie già conosciute. Le indicazioni sono costituite da disturbi clinici persistenti (dispepsia, sintomi da reflusso gastroe-sofageo, anemia calo ponde-rale non giustificato, vomito ricorrente, disfagia, sangui-namento gastrointestinale), dalla necessità di verificare diagnosi radiologiche e da condizioni di aumentato ri-schio neoplastico (storia familiare di cancro gastri-co, poliposi adenomatosa familiare, gastrite atrofica di lunga durata, pregressa dia-gnosi di esofago di Barret). Un campo di applicazione dell’endoscopia digestiva di grande importanza clinica è la terapia di molte malat-tie dell’apparato digerente.

Il trattamento endoscopico presenta notevoli vantaggi rispetto a quello tradizio-nale chirurgico, poiché è gravato da minori rischi di complicanze e mortalità, è altamente efficace, ha un de-corso post operatorio breve e non doloroso, con rapida ripresa da parte del paziente ed ha costi minori. Pertanto, in molte affezioni dell’appa-rato digerente il trattamento endoscopico è considerato la terapia di scelta, preferen-ziale rispetto ad altre opzioniterapeutiche.Le indicazioni al trattamen-to endoscopico, per quanto riguarda il tubo digerente, sono i polipi, alcune lesio-ni precancerose e neoplasie maligne in fase iniziale che possono essere asportate endoscopicamente per una terapia definitiva. Nel caso di neoplasie non operabili, che impediscono la progressione del contenuto dell’esofago gastrointestinale, l’endosco-pia consente di applicare delle protesi auto espandibili che ripristinano il transito evitando interventi chirurgi-ci palliativi. L’endoscopia è, inoltre, indi-cata per individuare l’origine di un sanguinamento acuto gastrointestinale con la pos-sibilità di arrestare l’emorra-gia durante l’esame endosco-pico. Un’altra frequente indicazio-ne alla terapia endoscopica è costituita dalle malattie bilio-pancreatiche. Median-te la tecnica endoscopica è possibile asportare i calco-li dalle vie biliari, riparare alcune complicanze suc-cessive ad interventi chi-rurgici di colecistectomia, utilizzare protesi per risol-vere una ostruzione biliare dovuta a tumori inoperabili del pancreas o dei dotti bi-liari, intervenire in caso di pancreatite acuta biliare, evitando interventi chirur-gici impegnativi e gravati darischi notevoli.Nella Casa di Cura Annun-ziatella il servizio di endo-scopia digestiva assicura una valida e pronta risposta alle esigenze legate alla patolo-gia dell’apparato digerente, grazie alle strutture idonee, ad attrezzature moderne e ad una equipe di specialisti con specifica e consolidata com-petenza.

SANITà E MEDICINA

n CASA DI CURA AnnUnzIAtellA / Assicura una rapida risoluzione delle patologie dell’apparato digerente

L’endoscopia digestiva per rispondere a tutte le esigenze di diagnosi e terapia La clinica è dotata delle più moderne attrezzature e di un’equipe medica specializzata

La dottoressa Barbara Belvedere

L’ingresso della Casa di Cura Annunziatella

La colonscopia consiste nell’esplorazione endoscopica del retto e del colon mediante una sonda flessibile inserita attraverso l’ano. Le indicazioni sono costituite dall’insorgenza di sintomi, (rettorragia, persistenti alterazioni dell’alvo, calo ponderale non giustificato, ane-mia ipocronica senza causa evidente), da programmi di screening o sorveglianza per ne-oplasia del colon e dalla necessità di valutare alterazioni del retto colon rilevate con altre indagini (ecografia, radiologia, Tc, Rm).La videocapsula permette di esplorare endoscopicamente il tratto di tubo digerente non ben esplorabile con l’endoscopia tradizionale, ossia il cosiddetto piccolo intestino (tenue) composto dal digiuno e dall’ileo. Questa metodica consiste nell’ingoiare una capsula che migra, grazie ai movimenti peristal-tici, lungo l’intestino consentendo, grazie ad una microtelecamera con la luce incorporata, di registrare le immagini all’interno dell’intestino.Le indicazioni all’uso della videocapsula sono i sanguinamenti digestivi “oscuri” non dia-gnosticati con le altre metodiche endoscopiche o radiologiche, la diagnosi e la valutazione di malattie infiammatorie intestinali (malattia di Crohn), la poliposi familiare.

Le metodiche più innovative per esplorare retto, colon e tubo digerente

Gli esami endoscopici possono essere eseguiti

in ambulatorio con adeguata sedazione

Page 5: INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 4 SANITà E MEDICINA · 2011. 10. 18. · INFORMAZIONE PUBBLICITARIA SANITà E MEDICINA D al l 1994 a Roma è presente l’Ambulatorio di Medi-cina Estetica

Nel 1961 iniziai ad interessarmi speri-mentalmente dei trapianti d’organo ve-dendo in essi l’inizio di una nuova chirur-gia, e ne fui ancora più convinto quando nel maggio del 1966 con il Prof. Stefa-nini facemmo il primo trapianto in Italia, terzo in Europa. Per la preparazione del malato uremico all’intervento chirurgico di trapianto in quegli anni mettemmo a punto anche la dialisi nell’uremico cro-nico. I risultati ottenuti in quasi 50 anni hanno dimostrato l’effi cacia di queste metodiche come testimoniano i malati che hanno riacquistato una vita e mi-gliorato la propria qualità di vita solo grazie al trapianto inteso come nuova terapia non alternativa. In questi anni le conoscenze sui trapianti sia biolo-giche che cliniche si sono fortemente evolute, si è assistito all’introduzione delle terapie farmacologiche di immu-nosoppressione che hanno permesso di bloccare la risposta immunitaria del paziente contro l’organo trapiantato, determinando eff etti collaterali accetta-bili, e allo stesso tempo, l’affi namento delle tecniche chirurgiche ha consentito di raggiungere risultati eccezionali in-cidendo in maniera determinante sulla qualità di vita e sui tempi di sopravvi-venza nei pazienti trapiantati.Le scoperte negli ultimi anni ci hanno permesso di mantenere la ricerca sem-pre vivace e prolifera di novità, permet-tendo di migliorare sempre di più la qualità di vita. Siamo passati infatti dal-la Chirurgia Sostitutiva con il trapian-to d’organo alla Medicina e Chirurgia Rigenerativa con i trapianti di tessuti e di cellule che oggi rappresentano la nuova frontiera nell’ambito della ricer-ca scientifi ca. La Medicina e la Chirurgia Rigenerati-va insieme pertanto rappresentano le più recenti applicazioni delle scienze in campo medico, con l’obiettivo e la fi nalità di restituire funzione e integrità a parenchimi e tessuti danneggiati. Si avvalgono di tecnologie biomediche di

ingegneria tissutale mirate alla coltiva-zione e ricostruzione in vitro di tessuti e organi. L’approccio relativamente “poco invasivo” consente al paziente di avere un decorso post-operatorio ra-pidissimo, utilizzando le proprie cellule e tessuti. L’obbiettivo è infatti quello di accelerare i processi di guarigione e di eff ettuare una ricostruzione tridimensio-nale dei tessuti danneggiati. Tre gli elementi fondamentali utilizzati nella Medicina e Chirurgia Rigenerativa: Cellule Staminali ottenute dal tessuto adiposo e da altri tessuti, Fattori di Cre-scita contenuti nelle piastrine e Bioma-teriali sintetici. I Fattori di Crescita e il Gel Piastrinico hanno permesso di accelerare i proces-si di guarigione nell’osso e nei tessuti molli. Tale metodica viene infatti impie-gata in interventi del distretto maxillo-facciale: perdite di tessuto osseo, disodontiasi, implantologia qualora non vi sia tessuto osseo a disposizio-ne per il posizionamento degli impianti, edentulia, rialzo del seno mascellare, brecce alveolari e, in combinazione con la tecnica di Lipostructure (innesto di tessuto adiposo centrifugato conte-nente cellule staminali ASCs -Adipose Derived Stem Cells-), nel trattamento di ulcere da decubito, piaghe croniche e a lenta guarigione, ulcere trofi che e vascolari degli arti inferiori, perdita di sostanza post-traumatica, perdite di sostanza dei tessuti molli, emiatrofi a facciale e Sindrome di Romberg, esiti cicatriziali, esiti di ustione, ricostru-zione mammaria e chirurgia estetica mini-invasiva, oltre che in chirurgia ge-nerale e cardiovascolare.Inoltre la Medicina e Chirurgia Rigene-rativa svolgono un ruolo di primaria im-portanza nella terapia dei gravi ustio-nati (con ustione di 3° grado in oltre il 40% della superfi cie corporea), dove si trapianta la pelle coltivata dalle Cel-lule Staminali dello stesso soggetto, prodotta in laboratorio GMP (Good Ma-

nufactoring Practice).In tale ambito grande impegno è stato profuso nello sviluppo di nuovi Bioma-teriali prevalentemente a base di acido ialuronico e collagene impiegati nell’am-bulatorio di medicazioni avanzate diretto dal Prof.Valerio Cervelli per accelerare i processi di guarigione nelle ulcere da decubito, ulcere trofi che e vascolari degli arti inferiori, perdite di sostanza post-traumatica. In aggiunta viene impiegata la metodica nota con il nome di Re-Cell o spray cel-lulare che consente la vaporizzazione di cellule ricavate direttamente da un pre-lievo di 1cm di cute del paziente previa dermoabrasione sulla parte interessata per il trattamento degli esiti cicatriziali.Attualmente a Roma tutte queste ap-plicazioni vengono eseguite presso il Reparto di Chirurgia Plastica e Rico-struttiva dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” diretto dal Prof. Valerio Cervelli e da giovani compo-nenti della sua Equipe come il Dott. Pietro Gentile. Tra le strutture indispensabili all’impiego di tali metodologie svolgono un ruolo di primaria importanza le banche dei tes-suti e i laboratori GMP che hanno il com-pito di produrre, di acquisire, conservare e distribuire i tessuti certifi cando la loro idoneità e sicurezza (Dir.2004/23/C.E.). Questa offi cina GMP potrà sviluppa-re la produzione di altri tessuti, come le valvole cardiache, i vasi e la ricerca sull’uso di cellule staminali sui tumori solidi. Tali strutture pertanto servono a mantenerci competitivi su una materia così emergente ed evolutiva, come quel-la riguardante le cellule staminali, ma ci permettono anche di seguire e rispettare la legislazione vigente.Negli ultimi anni il nostro impegno in questo settore si è tradotto nella realizza-zione di numerose pubblicazioni scien-tifi che di carattere internazionale nelle quali è stata dimostrata clinicamente ed in vitro mediante studi di laboratorio, l’ef-fi cacia di fattori di crescita e gel piastri-nico utilizzati da soli o in associazione al tessuto adiposo ricco di cellule staminali nell’accelerare i processi di guarigione e la proliferazione cellulare (Application of Platelet-rich Plasma to Fat Grafting du-ring Plastic Surgical procedures: Clinical and In Vitro evaluation. Cervelli V, Gen-tile P, et al. Tissue Eng Part C Methods. 2009 Dec.).I risultati ottenuti, l’interesse suscita-to dalla comunità scientifi ca e la cre-scente attenzione della popolazione nei confronti di tali innovazioni, ha portato L’Agenzia Regionale del Lazio per i Tra-pianti e le Patologie Connesse insieme all’Università di Roma “Tor Vergata” alla realizzazione di due congressi interna-zionali sulla Chirurgia Rigenerativa e al “THIRD INTERNATIONAL CONFEREN-CE REGENERATIVE SURGERY” che si terrà a Roma dal 14 al 16 dicembre 2011, con l’intervento dei migliori ricercatori mondiali nel settore che hanno dimo-strato la propria disponibilità a una col-laborazione sulla ricerca e sullo scambio

dei giovani ricercatori, con l’obbiettivo di realizzare collaborazioni nazionali e internazionali che consentano di creare una rete di competenze altamente spe-cifi che necessaria per superare tutte le criticità che gli operatori del settore incontreranno in corso d’opera. L’am-biente congressuale infatti come luogo di incontro e scambio di informazioni, ci consente di facilitare il processo di for-mazione tramite la diff usione anticipata dei risultati ottenuti in corso di sperimen-tazione rispetto ai tempi di pubblicazio-ne, inoltre facilita i processi di collabora-zione tra gruppi di portata internazionale che possono portare alla realizzazione di nuove proposte di programmi di ricerca.Notevoli sono le prospettive che apre la ricerca in tale ambito, infatti dalle cellule staminali si possono ottenere la rigenerazione e il ringiovanimento dei parenchimi. Questa linea di ricerca viene perseguita già da molti laboratori, dove attualmente si è ottenuta l’organogenesi in vitro, di rene e cuore della cavia par-tendo dalle sue cellule staminali. Suc-cessivamente questi organi sono stati trapiantati nello stesso topino che aveva fornito inizialmente le cellule staminali, venendo a determinare un autotrapian-to. Non siamo pertanto di fronte a fan-tascienza, poichè tali risultati ottenuti nell’animale da esperimento potranno essere riportati nell’uomo in un futuro assolutamente non lontano attraverso il solo perfezionamento delle tecniche. Si sta studiando inoltre la produzione del-la cartilagine dalle cellule staminali dello stesso soggetto che riceverà il trapian-to, portando così a guarigione le artrosi deformanti, le artriti, i traumi cartilaginei dello sport e da usura. Nel campo neuro-logico la ricerca sta evolvendosi nel trat-tamento delle patologie cerebrali vasco-lari (emiparesi, tetraparesi, emiplegie, tetraplegie) e al fi ne di ricreare neuroni da trapiantare negli ictus.Attualmente dal 1 gennaio 2009 è obbli-gatorio, secondo la normativa europea, che tutti i prodotti applicati sull’uomo debbano essere realizzati da laboratori GMP. Esiste inoltre una raccomandazio-ne del parlamento europeo, che è stata fatta propria dalla conferenza Stato Re-gione Italiana, la quale obbliga le regioni da sole o in associazione tra loro a do-tarsi di questi laboratori. Oggi non esiste da Firenze in giù nessun laboratorio au-torizzato secondo la normativa europea e pertanto i prodotti vengono importati dai laboratori del nord con tempi e costi maggiori. I nostri giovani migliori potreb-bero utilizzare un laboratorio a Roma per questo tipo di ricerca. D’altro canto l’im-pegno nella realizzazione di congressi e nello sviluppo di nuove metodologie stà portando alla formazione ultra-speciali-stica di giovani ricercatori italiani che in un imminente futuro senza le strutture adeguate potrebbero vedersi costret-ti a trasferirsi in centri di ricerca esteri all’avanguardia che gli consentano di mettere in pratica le proprie conoscenze contribuendo all’impoverimento scienti-fi co del nostro paese.

DAI TRAPIANTI D’ORGANO AI TRAPIANTI DI CELLULE STAMINALI:IL FUTURO DEI NOSTRI GIOVANI RICERCATORI NELLA CHIRURGIA RIGENERATIVA

www.agenziatrapiantilazio.it

Agenzia regionaledel Lazioper trapiantie patologieconnesse

Prof. Carlo CascianiCommissario Straordinario Agenzia Regionale del Lazio

per i Trapianti e Patologie Connesse

Agenzia regionale del Lazioper trapiantie patologie connesse

8