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PROGETTO In primo piano Il Consiglio direttivo si presenta Linee programmatiche del triennio 2008-2011 I vincitori del concorso “Rosa Caldirola” Tutti al XV Congresso Nazionale Collegi IPASVI a Firenze infermiere ANNO 2009 N. 01 Tariffa Associazione Senza Fini di Lucro Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D. L. 353/2003 conv in L.27/02/2004 n. 46 art. 1 comma 2 DCB Genova In caso di mancato recapito restituire a: Collegio IPASVI - Via SS. Giacomo e Filippo 19/7 4°piano 16129 GENOVA Collegio di Genova www.genova.ipasvi.it www.genova.ipasvi.it www.genova.ipasvi.it www.genova.ipasvi.it www.genova.ipasvi.it www

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PROGETTO

In primo piano

● Il Consiglio direttivo si presenta

● Linee programmatiche del triennio 2008-2011

● I vincitori del concorso “Rosa Caldirola”

● Tutti al XV Congresso NazionaleCollegi IPASVI a Firenze

infermiere

ANNO 2009 N. 01Tariffa Associazione Senza Fini di LucroPoste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postale D. L. 353/2003conv in L.27/02/2004 n. 46 art. 1 comma 2DCB GenovaIn caso di mancato recapito restituire a:Collegio IPASVI - Via SS. Giacomo e Filippo 19/7 4°piano 16129 GENOVA

Collegio di Genova

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PROGETTO INFERMIERETrimestrale del collegio IPASVI

di Genova

Direttore ResponsabileCarmelo Gagliano

Vice DirettoreMarisa De Paoli

In RedazioneEdoardo Arado, Marcello Del Papa,

Stefano Chiesa, Cinzia Lanzone,Donatella Passalacqua,

Paola Profumo, Diego Snaidero,Salvatore Ruggiero

Fiorenza Antonio, Porcu M. AssuntaPellissery Irene, Tibaldi Laura

ImpiantiFbm - Genova

Redazione e Ufficio stampaVia SS. Giacomo e Filippo 19/7

4° pianoTel. 010/590611Fax 010/591298

[email protected]@genova.ipasvi.it

AmministrazioneVia SS. Giacomo e Filippo 19/7

4° pianoTel. 010/590611Fax 010/591298

www.genova.ipasvi.ite-mail: [email protected]

La produzione e la ristampa, ancheparziali, di articoli e

immagini del giornale sonoformalmente vietate

senza la debitaautorizzata dell’editore.

Registrazione tribunale di Genovan. 42/91 del 3/12/91

Hanno collaborato a questo numeroFiorenza AntonioPorcu M. AssuntaSr. Irene Pellissery

Passalacqua DonatellaTibaldi Laura

L’editorialeCari colleghi e amici, è con emozione che mi onoro di scri-vere questo breve pensiero.Sono profondamente consapevole che essere chiamato a rap-presentare la nostra professione significa essere portatore diuna responsabilità “forte” che richiede un grande rispetto eun’attenzione vigile, senza mai sottovalutare ciò che si pensa,si dice e si fa ogni giorno. Ma so anche di non essere solo.Sono molti i colleghi e le colleghe che in questo momento miincoraggiano, che mi indicano la strada verso cui tendere, lecose da fare subito e le cose da cambiare.

Tante sono le cose che ho detto e sentito in questo ultimo periodo della mia vita, e tra tutte mi ha colpi-to il sincero augurio di una collega quando mi ha scritto “..ti auguro solo di rimanere una persona dispo-nibile al dialogo e all’ascolto degli altri..”Oggi, ciò che per me rappresenta un impegno prioritario è proprio questo “dar corpo ai pensieri e menteai sentimenti”ascoltare cioè quello che dice il cuore, senza dimenticare di usare la testa per costruireprima di tutto una “Comunità” di Infermieri. Posso in merito ancora aggiungere che è tra cognizione edemozione, tra implicito ed esplicito che crescono l’empatia, la consapevolezza mentale che permette dimettersi in relazione con gli altri.Faccio mia la citazione di Ernesto Olivero, che afferma che oggi è più facile distribuire sicurezze checostruire comunità; me ne rendo sempre più conto. E’ più facile distribuire slogan accattivanti che con-tribuire a formare coscienze nuove, persone forti nelle difficoltà.Costruire una comunità è molto faticoso, ci vuole molta tenacia a non mollare mai e sopportare il gran-de sforzo di uscire da se stessi per andare incontro agli altri.A noi è richiesta una grande capacità individuale: siamo chiamati ad andare incontro alla persona, sof-ferente, sola e indifesa. Molto spesso abbiamo la percezione e la consapevolezza di non avere tutte lerisorse necessarie a disposizione, e spesso le scelte della politica non si accordano con i bisogni di salu-te dei cittadini. Si dice che l’Infermiere sia un professionista creativo, e in molte occasioni utilizza que-sta sua peculiarità sia per sopperire a mancanze oggettive istituzionali sia per soddisfare i bisogni del-l’utente.Ecco, il ruolo di questo Consiglio Direttivo che mi onoro di rappresentare, è quello di essere un cataliz-zatore delle spinte al cambiamento in grado di tracciare una direzione nuova da intraprendere per dareil giusto valore al lavoro dell’Infermiere.Ritengo superfluo disquisire ora e solo in forma teorica sull’elenco di tutte le rivendicazioni per le qualiaspettiamo da molto tempo risposte concrete che tardano ad arrivare; basti citarne alcune quali il rico-noscimento economico, il coinvolgimento nelle scelte di politica sanitaria, il riconoscimento del disagioche il lavoro per turni reca soprattutto alle colleghe e alle loro famiglie, la mancata valorizzazione dellavoro part-time, il riconoscimento delle competenze e capacità per una progressione di carriera meri-tocratica, l’assegnazione di responsabilità organizzative per far assumere decisioni a chi sa e sa fare. Cito solo il diritto del cittadino a scegliere a chi affidare l’assistenza per soddisfare i propri bisogni infer-mieristici sia in ospedale che a casa, i rapporti con una stampa sempre più stereotipata e miope, ma tantoaltro ancora si potrebbe aggiungere.In questo momento storico di grandi cambiamenti epocali in ogni ambito sociale oltreché sanitario, digrandi innovazioni tecnologiche ma anche etiche, anche noi Infermieri ci dobbiamo interrogare versoquale meta tendere. Ecco, la proposta che vogliamo fare a voi tutti colleghi è quella di starci vicini.Abbiamo bisogno di sentirvi presenti, incalzanti, esigenti nel porre e segnalare le situazioni di criticitàche mettono a rischio il diritto all’assistenza e alla salute oltrechè il diritto a poter svolgere la propria pro-fessione nelle migliori condizioni.La nostra proposta è quindi quella di creare la Comunità, dove ognuno non si scoraggia ma diventa pro-tagonista, accetta di diventare sfondo e fa ogni cosa, anche la più banale come se fosse la più importan-te per la crescita della professione anche in prospettiva, per lasciare a chi viene dopo di noi condizionisempre più rispondenti al vero valore di questa professione.

E’ umano e risulta nella natura delle cose che ognuno cammini con il proprio passo: c’è chi rallenta peraspettare chi è indietro e c’è chi cammina più spedito; tutti insieme per cercare ogni giorno un equili-brio che consenta a tutti noi di camminare realmente insieme.Una pianta cresce se crescono le sue radici: è questo l’augurio che faccio a me stesso, ai miei compa-gni di viaggio del Consiglio Direttivo e a tutti Voi cari colleghi e amici che ci accompagnerete in questoprossimo cammino faticoso, ostico ma anche bello, affascinante e gratificante perché gratificante è il gra-zie che un bambino, un adulto, un collega ci regala per quello che abbiamo fatto e che ci impegniamoa fare sempre meglio.

Buon lavoro a tutti

Carmelo Gagliano

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Sommario

Il Consiglio Direttivo si presenta 4

Linee programmatiche triennio 2008/2011 14

Vincitori Bando di concorso “Rosa Caldirola” 17

Dialisi peritoneale: curarsi a casa come all’ospedale 18

Migliorare la qualità dell’assistenza infermieristica in ospedale 23

XV Congresso Nazionale della Federazione Nazionale Collegi IPASVI 30

Locandina Congresso 31

Recensioni 32

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Il nuovo Consiglio Direttivo

sordisce il neo-insediatoConsiglio Direttivo a segui-to delle elezioni che sisono svolte i giorni 28-29 e

30 novembre u.s.Per pochi, sono in tutto quattro,non è la prima esperienza comemembro del Consiglio Direttivodel Collegio provinciale IPASVIdi Genova mentre per molti altriè proprio la prima esperienza einsieme vogliono impegnarsi alsuo rinnovo, alla creazione di unnuovo volto del Collegio, più“umano” perché fatto diInfermieri.Sono rappresentate più o menotutte le età ed anche le varie spe-cialità e realtà clinico-assisten-ziali della professione infermieri-stica dall’età pediatrica a quellaadulta: la realtà ospedaliera, ilterritorio, la formazione e l’orga-nizzazione e gestione delle risor-se umane. Ci sono Infermieriesperti in ambito clinico chelavorano quotidianamente vicinoal malato, ma anche Infermieriresponsabili in ambito organizza-tivo e formativo che quotidiana-mente tentano di garantire sup-porto, progettualità e risorse per-ché il lavoro di ogni Infermieresia improntato alla qualità delleprestazioni.E tutti insieme, gomito a gomito,vogliono lavorare nei prossimi treanni perché il Collegio sia porta-

tore di una logica di servizio chedia fierezza ad una professioneche mette al centro i bisognidella persona, i suoi valori e lasua dignità.I risultati elettorali sono stati nettiportando alla vittoria tutti e quin-dici i candidati capitanati daCarmelo Gagliano e quattro revi-sori su quattro. Sono risultati elet-ti in seno al Consiglio Direttivo:Carmelo Gagliano in qualità dipresidente, Marisa De Paoli vice-presidente, Laura Tibaldi segreta-ria e Marcello Del Papa nel ruolodi tesoriere, mentre i consiglierisono Arado Edoardo, ChiesaStefano, Fiorenza Antonio,Lanzone Cinzia, PassalacquaDonatella, Profumo Paola, Porcu

M. Assunta, Ruggiero Salvatore,Pellissery sr. Irene, SnaideroDiego.All’interno del Collegio Revisoridei Conti sono stati eletti PieraMenotti quale presidente,Bazzari Michela, Ottonello Ilariae Savino Alfredo.

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Il nuovo Consiglio Direttivo si presenta...

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infermiere dal 1985 ha lavorato per diversi anniall’interno dei reparti di Area Critica. Nel 1990 vienechiamato a lavorare presso la scuola per Infermieri,avendo così la possibilità di approfondire le compe-

tenze nel campo della docenza e dell’attività di tutorag-gio clinico. Oggi è responsabile della gestione del perso-nale infermieristico all’Ospedale Villa Scassi e all’internodel Consiglio Direttivo vuole impegnarsi affinché vengafatto tutto il possibile perché si valorizzi l’identitàdell’Infermiere. Gli strumenti privilegiati saranno: l’asso-luta disponibilità al dialogo con tutti i colleghi attraversol’incontro e l’ascolto, l’impegno a rappresentare pressotutte le istituzioni i bisogni, le proposte e le risorse di cuisono portatori gli infermieri genovesi, la promozione del-l’importanza sociale che l’Infermiere ha e deve poter rea-lizzare nella promozione della salute di tutti i cittadini.

IGagliano Carmelo Presidente

Assistente Sanitaria dal 1968 e diventa Direttricedella Scuola della Croce Rossa di Genova nel 1978sino al febbraio 2003 lavorando per concorrere allaformazione degli oltre duecento Assistenti Sanitari

della nostra provincia. Oggi in pensione e alle competen-ze professionali unisce una attenta capacità nella letturadelle esigenze formative e didattiche del personale infer-mieristico tutto e lavora per mettere al servizio della pro-fessione queste competenze e abilità. Da molti anni pre-sente in Collegio, ricopre oggi la carica di VicePresidente.Prioritariamente vuole continuare l’impegno in ConsiglioDirettivo per rappresentare gli iscritti e ascoltare le esi-genze di tutti al fine di migliorare e tutelare i cittadini egli Infermieri dall’educazione alla salute al soddisfaci-mento dei bisogni sanitari che prendono origine dallacollettività, dalla famiglia, dalla persona.

ÈDe Paoli Marisa Vice Presidente

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nfermiera dal 1989, ha conseguito il diploma diAssistente Sanitaria, Caposala e la Laurea Magistrale inScienze Infermieristiche ed Ostetriche presso l’Universitàdegli Studi di Ferrara.

Nel corso dell’attività professionale sviluppa interesse perl’area pedagogico-educativa e, nel 2002 si laurea in peda-gogia. Prosegue oggi gli studi frequentando il Dottorato diRicerca in “Metodologia della ricerca in scienze infermieri-stiche ed ostetriche ” presso l’Università degli Studi diGenova. Inizia l’attività di coordinamento e sviluppo profes-sionale nel 1997 e oggi è responsabile del Dipartimentodelle professioni sanitarie dell’Azienda ospedalieraUniversitaria San Martino.Svolge attività didattiche dal 1990 e dal 1998 ad oggi sia nelcampo della formazione di base che nei corsi di LaureaMagistrale e di Master.All’interno del Consiglio Direttivo vuole lavorare per riavvi-cinare il collegio agli iscritti portandolo nelle strutture dovegli infermieri lavorano cosicché la qualità del loro lavoropossa costituire un elemento imprescindibile alla riuscita diqualsiasi modello organizzativo.

ITibaldi Laura Segretaria

a conseguito il Diploma di Infermiere presso laScuola per Infermieri Professionali della ex USL16 nel 1993 e da quella data ha lavoratonell’Ospedale San Martino presso la Clinica

Urologica sala operatoria. Dal 1 marzo 2008 a tutt’oggiopera alla ASL 3 "Genovese" all’interno del Dipartimentodelle Dipendenze. Ha al suo attivo precedenti esperienzedi impegno all’interno del Collegio IPASVI di Alessandriae, oltre ad essere un amante della buona musica e ungrande e abile esperto di informatica ed elettronica, haacquisito specifiche competenze in qualità di auditorinterno nell'ambito dei sistemi di gestione interna dellaqualità. Il proprio futuro all’interno del Consiglio Direttivovuole essere finalizzato in prima battuta ad una crescitapersonale e professionale importante così da favorire neicolleghi l’aumento della consapevolezza di essereProfessionisti seri, autonomi, indipendenti e forti in unpanorama sanitario in continua evoluzione facendo sì cheil Collegio sia vicino ai Colleghi e possa fornire loro rispo-ste a necessità, problematicità, perplessità ed anche aiuto.

HDel Papa Marcello Tesoriere

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Infermiere dal 1976 all’A.O. San Martino e da sem-pre impegnato nell’ambito dell’assistenza clinicadedicandosi ai reparti di area critica e al pronto soc-corso in particolare seguendo tutti i diversi livelli di

formazione in materia di mantenimento delle funzionivitali. Ha partecipato a numerosi corsi di formazione edha sviluppato negli ultimi anni una competenza specifi-ca nell’ambito della formazione nel campo delle emer-genze sia per l’adulto che il bambino attraverso la funzio-ne di Tutor e guida di tirocinio acquisendo il relativoMaster dell’Università di Genova.La scelta di un impegno diretto all’interno del ConsiglioDirettivo prende forma dalla consapevolezza che la cre-scita professionale di ogni Infermiere debba partire dallavoro quotidiano svolto ogni giorno accanto al malato eai suoi familiari per rendere esplicita l’importanza dell’as-sistenza infermieristica nel valorizzare la nostra professio-ne.

ÈArado Edoardo Consigliere

nfermiere dal 1985, ha conseguito il Diploma diAssistente Sanitario nel 1986 presso la Croce Rossa diGenova. Ha dapprima prestato servizio presso la EXU.S.L. 18 in qualità di Infermiere e dal 1988 a tutt’og-

gi lavora in qualità di Assistente Sanitario presso la A.S.L.4 Chiavarese nel settore Igiene-Qualità-PediatriaTerritoriale. Si è avvicinato alle attività del Collegio dap-prima quale componente del Progetto Rete e oggi inten-de approfondire con particolare attenzione i rapporti isti-tuzionali propri che il Collegio IPASVI è tenuto a garanti-re con tutte le istituzioni pubbliche e private che si trova-no coinvolte nella gestione del bene Salute dei cittadini evalorizzare anche l’importantissimo ruolo chel’Assistente Sanitario è chiamato a realizzare per promuo-vere corretti stili di vita nell'intera popolazione e ad ognifascia di età

IChiesa Stefano Consigliere

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Infermiere in servizio presso la S.C. di Cardiologia eU.T.I.C. dell'E.O. Ospedali Galliera di Genova. Dadiversi anni svolge formazione intra ed extra-ospeda-liera anche a livello Nazionale. Ha funzione di

Referente e Promotore di alcuni lavori svolti per conto delGruppo di formazione del Dipartimento di Neuroscienze eCardiovascolare dell' Ospedale presso cui lavora. Si è avvi-cinato già da qualche anno al Collegio inizialmente comeautore di saggi e articoli apparsi su Progetto Infermiere, hapoi proseguito la sua disponibilità e il suo servizio inCollegio come referente del Progetto Rete e come docentein diversi corsi di Formazione. La scelta di impegnarsi all’interno del Consiglio Direttivonasce dal valore aggiunto che ritiene debba avere la profes-sione infermieristica e il lavoro quotidiano di ognuno di noinel fare “gioco di squadra”, a partire dal programma presen-tato. Questo è un modello che intende valorizzare comin-ciando dal ruolo istituzionale dentro al Consiglio Direttivocome crescita personale e renderlo successivamente fruibi-le anche a tutti i colleghi che gli hanno dato fiducia.

nfermiera presso la ASL 4 Chiavarese dal 1989, ha inizial-mente operato presso la Struttura complessa Neurologia eattualmente è Coordinatore della Struttura ComplessaChirurgia Generale dello stesso Ospedale. Ha conseguito il

Master di I livello in Management per le Professioni Sanitarie eOstetriche presso la Facoltà di Medicina e Chirurgiadell'Università di Genova e dal 2004 è Referente Infermieristicoper le Lesioni da Pressione nell'ASL 4 Chiavarese occupandosidel monitoraggio e supervisione dei casi clinici e della forma-zione del personale infermieristico. Ha al suo attivo l’attività didocenza nei Laboratori di Infermieristica in Neurologia e hadeciso di candidarsi nel Consiglio Direttivo per garantire e favo-rire la professionalità e la crescita della nostra professione. Tuttoquesto scaturisce dalla necessità di sottolineare quotidianamen-te la professionalità degli iscritti, per una crescita costante attra-verso gli stimoli che si ricevono al letto del paziente, attraversol’aggiornamento continuo, o ancora con l’interscambio di espe-rienze tra colleghi e realtà diverse. Da qui l’ambizioso obiettivodi trasmettere l’entusiasmo che, dopo 20 anni di professione, èpresente e si spera possa essere condiviso con neoassunti e col-leghi “anziani” che hanno bisogno di trovare nuove motivazio-ni e di sapere che i componenti degli organi istituzionali sono iprimi a comprendere, a rispondere, a impegnarsi con serietà.

ÈFiorenza Antonio Consigliere

ILanzone Cinzia Consigliere

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infermiera dal 1979 presso l’A.O. San Martino diGenova e dopo aver svolto per diversi anni la fun-zione di Caposala si è dedicata all’attività di forma-zione nella scuola convitto per Infermieri. Oggi

svolge la funzione di Coordinatore Tecnico-Pratico delCorso di Laurea di Infermiere e si dedica all’insegnamen-to delle materia infermieristiche all’interno dei corsi perO.S.S. e al corso di Laurea di Infermiere. Tante le ragioni per impegnarsi all’interno del Collegioma su tutte il desiderio di offrire agli infermieri e agliiscritti l’ esperienza di docente e di coordinatore inambito universitario così da giungere all’obiettivo priori-tario di riavvicinare il Collegio agli iscritti e gli iscritti alCollegio perché diventi luogo di confronto inter e intraprofessionale.

È

Infermiera ma anche stomaterapista, musicotera-peuta e psicologa e lavora presso l’ambulatorio diStomaterapia e Riabilitazione del Piano Perinealedell’Ospedale Villa Scassi.

Da dieci anni si occupa del “Ben-Essere” degli operatoridella salute ed ha acquisito competenze didattiche cheimpiega nei numerosi corsi di formazione “Cosiddettaemotiva” a favore dei colleghi e degli studenti del Corsodi Laurea in Scienze Infermieristiche. Ha deciso di impegnarsi all’interno del ConsiglioDirettivo partendo da due parole-chiave: motivazione edemozione. La motivazione perché è un impegno coinvol-gente e rappresenta una sfida creativa per poter continua-re a “imparare ad imparare” rimettendosi in gioco condi-videndo questo cammino con tutti i colleghi. L’emozioneinvece è quella di pensare che qualunque cosa verrà rea-lizzata diventerà bene comune di tutti e quindi elementodi crescita personale oltrechè professionale.

Pellissery Paul Elizabeth Dholly (Suor Irene) Consigliere

ÈPorcu M. Assunta Consigliere

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i è diplomata Vigilatrice d’Infanzia presso la ScuolaProfessionale Lorenza Gaslini nel 1974 e da allora ha sem-pre svolto la propria attività presso l’Istituto GianninaGaslini nei reparti di Puericultura, Centro Trasfusionale,

Medicina d’Urgenza. Nel 1988 ha conseguito l’Abilitazione alleFunzioni Direttive e dall’anno successivo sino al 1998 ha svoltouna significativa esperienza come Capo Sala Didattica presso laScuola professionale L. Gaslini e dal 1998 al 2001 ha svolto leproprie funzioni di Coordinatore preso il Servizio Infermieristico.Oggi continua l’esperienza formativa in corsi universitari e diaggiornamento e lavora in qualità di Coordinatore presso laMedicina d’Urgenza e il Dipartimento di Emergenza e Urgenzadell’Ist. Gaslini. L’impegno del Collegio IPASVI trae le sue originidalla razionalità, ed altre dal cuore: razionalmente, la giornalieravicinanza e condivisione con infermieri, pazienti (bambini), geni-tori, medici, il che fa sì di continuare ad “essere testimone” e pro-tagonista del ruolo importantissimo e significativo che la profes-sione infermieristica svolge per la collettività e di riflesso delCollegio perchè può rendere “evidenza” del nostro ruolo e attiva-re canali di riconoscimento e divulgazione. Con il cuore, perchèdopo 37 anni di esperienza, c’è voglia di mettere a disposizionedi tutti l’entusiasmo e il “crederci” in questa professione difficilema che ancora oggi sa regalare momenti di grande gratificazione.

SPassalacqua Donatella Consigliere

iplomata presso la scuola per Infermieri dell’E.O.Ospedali Galliera, oggi lavora presso la Day Surgerydell’Ospedale Evangelico Internazionale. Le preceden-ti esperienze lavorative riguardano i reparti di Chirurgia

generale e vascolare dell’Ospedale San Paolo di Savona, laChirurgia generale e toracica dell’Ospedale di Alessandria,l’Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Carlo di Voltri, laChirurgia generale dell’Ospedale di Sestri Ponente, la SalaOperatoria dell’Ospedale Evangelico Internazionale. Dichiara che le principali motivazioni che l’hanno spinta allacandidatura per il Consiglio Direttivo del Collegio sono il desi-derio e la speranza che attraverso la collaborazione e l’impegnosi riesca ad aumentare la consapevolezza di tutti i colleghiInfermieri di essere dei professionisti, rivendicando con le istitu-zioni, gli enti locali e l’opinione pubblica una giusta considera-zione e un adeguato riconoscimento che meritano coloro i qualisi occupano tutti i giorni di prevenzione, cura, ripristino e con-servazione della salute degli individui con competenza, respon-sabilità, etica e coscienza.Tutto ciò è indispensabile per dare alla nostra professione la pos-sibilità di crescere e progredire concretamente permettendo diavere nuove prospettive fino ad oggi purtroppo negate.

DProfumo Paola Consigliere

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nizia il suo percorso professionale di ruolo a Milano pres-so l’ASL32, dal ‘98 svolge la sua attività lavorativa aGenova nella S.C. di Cardiologia dell’Ospedale Galliera.Nel 2005 ha conseguito il Master di I livello in

“Infermieristica in Area Critica” presso l’Università degli Studidi Pisa. Da anni Referente del Gruppo Formazione delDipartimento di Neuroscienze e Cardiovascolare dell'Ospedale presso cui lavora, inoltre vicino al Collegio comereferente del “Progetto Rete”. Ha concretizzato numerosicorsi di formazione come docente su tematiche riguardanti letecniche di Emergenza-Urgenza in cardiologia. É fermamen-te convinto che l’aggiornamento continuo sia per l’Infermiereun pilastro fondamentale nella definizione dellaProfessionalità e che la Formazione sia l’anello di congiun-zione tra le diverse categorie sanitarie, elemento di forza peril nostro futuro lavorativo. Ed è proprio con questo spirito chelavorerà nei prossimi tre anni per migliorare quellaProfessionalità tanto auspicata fatta di competenza, cono-scenza e tecnica, ma anche di pensieri, parole ed emozioni.Desidera inoltre offrire il suo contributo a questo nuovo grup-po dimostrando che possiede la dedizione, la volontà, l’im-pegno e le risorse per motivare la crescita della Professione.

IRuggiero Salvatore Consigliere

a al suo attivo una lunga carriera professionale edè un esperto in relazioni sindacali ed in organiz-zazione del lavoro. Insegna management infer-mieristico nel master di primo livello per il coordi-

namento della funzione infermieristica e nel corso di laureaper infermieri presso l'Università di Genova, è autore dinumerosi articoli su temi di natura giuridico-contrattuale.Ha collaborato alla pubblicazione di un testo sulla turnisti-ca in ambito sanitario, ha pubblicato due testi commentatisul contratto di lavoro dei dipendenti della sanità pubblicaed ha preso parte, come docente o come relatore a nume-rose iniziative di carattere formativo. Per molti anni, inoltre,è stato consigliere del Collegio IP.AS.VI di Genova ed hafatto parte della Commissione Centrale per gli esercenti leprofessioni sanitarie. Da circa dieci anni svolge la propriaattività nel servizio infermieristico dell'ASL 3 "Genovese",del quale è attualmente responsabile e oggi si impegna permettere a disposizione degli iscritti la personale esperienzaprofessionale e per contribuire alla crescita e allo sviluppodella professione infermieristica in uno dei momenti piùcruciali della sua storia.

HSnaidero Diego Consigliere

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in ultimo e non per minor importanza presentia-mo, con amarezza ma consapevoli della validi-tà e importanza delle motivazioni che stannoalla base della scelta, la collega Bonvento

Maura eletta nel Consiglio Direttivo insieme a tuttoil gruppo ma che ha deciso, per motivi personali edi lavoro di rassegnare le proprie dimissioni. Chi haavuto il piacere di conoscerla in questa circostanzae chi la conosce da molto tempo, sa bene quantoimportante sarebbe stato il contributo che avrebbepotuto offrire per il Collegio; tuttavia, a fronte di ungrande senso di responsabilità e per il profondorispetto nei confronti di tutti gli Iscritti non abbiamopotuto far altro che accettare la sua richiesta.La ringraziamo e siamo onorati perché ha accetta-to di rappresentare il nostro Collegio IPASVI inseno all’Unità di Gestione del Rischio Clinicodell’A.O. San Martino di Genova e per la disponi-bilità che ci ha offerto a collaborare ogni volta chece ne sarà bisogno.

I

iascuno di noi è pronto a dare il propriocontributo per potenziare il ruolo di porta-voce del Collegio a favore di tutti gliInfermieri, allargando sempre più il coin-

volgimento della base, la disponibilità dei referenticosì da rispondere a sempre maggiori bisogni eovunque per essere sempre più visibili, rintraccia-bili e disponibili all’ascolto dei colleghi.

utti noi componenti del Consiglio Direttivovogliamo assumerci l’impegno di rappresen-tare e dare voce al nostro variegatissimomondo, composto dalle esigenze e dalle

problematiche proprie di tutti gli Infermieri: nel-l’area pediatrica come sul territorio, nei repartiospedalieri come nei servizi ambulatoriali, nellesale operatorie, nei servizi di emergenza e comun-que sempre impegnati e intelligenti.

C

T

13

È Infermiera presso l’Ospedale Galliera e successivamente acquisisce ilDiploma di Abilitazione alle Funzioni Direttive (Caposala) presso il repartogeriatrico dello stesso Ospedale. Già da diversi anni in pensione, ha assuntol’incarico di componente del Collegio Revisori dei Conti da dieci mandatirivestendo il ruolo di Presidente.

COLLEGIO REVISORI DEI CONTI

Menotti Piera

È Infermiera pediatrica presso l’Istituto G. Gaslini di Genova e attualmentesvolge il ruolo di Coordinatore del Dipartimento di Cardiochirurgia e chirur-gia vascolare per l’ambito della Chirurgia specialistica dello stesso Ospedale.Ha al suo attivo numerose esperienze nel campo della formazione e delladidattica.

Bazzari Domenica Michela

Ottonello Ilaria Caterina

Savino Alfredo

Infermiera pediatrica dal 1970, ha cominciato a lavorare all’Ospedale VillaScassi e una volta acquisito il Diploma di Abilitazione alle Funzioni Direttive(Caposala) ha da sempre diretto il reparto di pediatria e nido dello stessoOspedale. Già da diversi anni in pensione, ha assunto l’incarico di componen-te del Collegio Revisori dei Conti da tre mandati.

È Infermiere presso il reparto Centro Ustioni dell’Ospedale Villa Scassi e si èavvicinato già da qualche anno al Collegio presentando come autore di arti-coli apparsi su Progetto Infermiere nell’ambito dell’assistenza infermieristica.Ha poi proseguito la sua disponibilità e il suo servizio in Collegio come refe-rente del Progetto Rete e adesso quale componente del Collegio Revisori deiConti.

14

fine novembre si sonosvolte le elezioni per ilrinnovo del ConsiglioDirettivo e del Collegio

dei Revisori dei Conti delCollegio IPASVI della Provinciadi Genova.Molti gli impegni da affrontareper i componenti del nuovoConsiglio Direttivo.Poiché il gruppo possa progredi-re nei compiti istituzionali e pro-fessionali previsti occorre inqualche modo iniziare. Da que-sto punto di vista è l’agire checostruisce la conoscenza, inquanto si può conoscere soloquello che si fa. Bisogna stabilirel’obiettivo , avanzare propostesul metodo di lavoro, fissare deilimiti di tempo o degli obiettiviintermedi ed è questo che ilConsiglio ha predisposto all’ini-zio del suo mandato. Due incon-tri del direttivo sono stati dedica-ti a questo processo mentre nel-l’incontro del 18 dicembre u.s.

sono stati premiati due lavori conla borsa di studio in onore ed inmemoria della collega RosaCaldirola. I punti principali della campa-gna elettorale sono stati riesami-nati per approntare le adeguatestrategie operative e si è deciso diindividuare fra i componenti delConsiglio Direttivo i consiglierireferenti in merito ai diversiobiettivi formulati. Qui di seguitoi punti principali:

• Il ruolo e l’immaginesociale dell’infermiere.Gli infermieri si trovano a condi-videre con i malati tempi ed inti-mità maggiori degli altri operato-ri; oggi tali figure escono da unruolo subalterno per porsi con lapropria personale competenza afianco agli altri professionistidella salute. La specificità dellavoro infermieristico ha solleva-to dibattiti e divergenze. E’ d’ob-bligo rendere possibile il passag-

gio da possibilità teorica a poten-za, da disponibilità a potenziali-tà, facoltà e competenza, nonlimitarsi al “può essere fatto”maarrivare all’ambizione attiva del“si può fare e deve essere fatto,posso e devo farlo”. Si tratta dellamodalità di fare ricerca notacome “ricerca-intervento”, secon-do la quale per conoscere comeun “problema” funziona non èsufficiente l’osservazione esternama è necessario agire in modo dacambiarne il funzionamento. IlCollegio si impegna quindi a pro-muovere il ruolo e l’immaginesociale dell’Infermiere ancheattraverso la costituzione di untavolo permanente di confrontocon le Associazioni dei Diritti deiCittadini e le Associazioni deiMalati.

• Formazione edAggiornamento.E’ una tra le priorità del Collegio,dedicata a tutti gli iscritti in via

Linee programmatiche

A

Linee Programmatiche per il Triennio 2008 - 2011

“Il self-empowerment intende utilizzare le forme latenti nel grembo degli individui, far maturare i germiin cui è deposto ciò che verr. Esso si rivolge a quegli individui in qualche misura infiammati da un qual-che desiderio interno, dall’anticipazione gioiosa di ciò che potrebbe essere, individui disposti al rischiodella speranza del futuro, capaci di sognare senza essere visionari, convinti da Hegel che ciò che è inter-no esiste anche all’esterno, memori nell’invito contenuto nella canzone di John Lennon Imagine: l’avve-nire non è più da indovinare ma da immaginare e costruire, da inventare e da realizzare, è il frutto delleintenzioni, delle anticipazioni di oggi” (Piccardo, 1995).

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preferenziale ma, allo stessotempo, aperto al mercato dellaformazione in genere. Si sta ope-rando per la semplificazione el’evoluzione delle procedure diaccesso alla formazione tramitestrumenti informatici, come adesempio, la Formazione aDistanza (FAD) e l’E-Learning;procedure prossimamente attua-bili grazie alla progettazione diun’aula informatica dotata diInternet Point che, sita all’internodella sede del Collegio, verràmessa a disposizione di tutti gliiscritti. Novità, con il “lifting” del sitointernet, oltre la banca dati carta-cea sarà a disposizione deiColleghi anche una banca dationline al fine di fornire materialedidattico finalizzato alla ricerca,evidenza scientifica e riferimentibibliografici.Sempre all’interno del sito verràrealizzata una newsletter per“ascoltare” la voce dei Colleghitutti e per favorire la crescita delgruppo Professionale attraversociò che in letteratura viene defi-nito “Participatory actionresearch”.L’aspetto formativo sarà tutelatoed incentivato dalla disponibilitàofferta per la realizzazione diprogetti comuni all’Università diGenova a garanzia di un’imple-mentazione delle competenze edelle conoscenze dell’Infermiere,anche, tramite la collaborazioneed il coinvolgimento delleAssociazioni Professionali

Infermieristiche nelle varie attivi-tà formative.

• Colleghi stranieri.Una delle peculiarità della pro-fessione infermieristica è anchequella di utilizzare al meglio stru-menti comunicativi sia verbaliche non. Si ravvisa quindi lanecessità di facilitare questo per-corso, garantendo per i colleghiInfermieri stranieri iscritti cheoperano nella provincia diGenova, momenti formativi per ilmiglioramento della conoscenzadella lingua italiana. Inoltre èimportante per tutti, per unifor-mare e migliorare l’assistenzaerogata, cercare di conoscere lastoria, la cultura, le abitudini, ipregiudizi, gli stereotipi, le pauredelle diverse comunità dallequali provengono i nostri colle-ghi stranieri e dare risalto a quan-to approfondito magari attraversouna sessione propria all’internodel Congresso Provinciale diprossima realizzazione.

• Libera professione.Altra priorità è basata sulla difesadella Libera Professione, garan-tendo per i colleghi che esercita-no in forma autonoma un servi-zio sia di consulenza che dimonitoraggio delle condizioni dilavoro e del mercato. Inoltre,come emerso da dibattiti che inpiù parti vengono svolti, voglia-mo dichiarare la nostra assolutasensibilità affinché si possa nelfuturo condurre a compimento la

libera professione intra-moeniaanche per gli Infermieri.

• Progetto Rete.E’ una realtà viva e interessante eperciò vogliamo consolidarlaulteriormente, aprirla a tutti efarci aiutare dai componenti chene fanno parte a raggiungere tuttii colleghi in ogni più remota sededi lavoro degli Infermieri genove-si.

• Servizio di Counseling.Uno degli obiettivi di questoDirettivo è quello di garantire atutti gli iscritti supporto istituendoun servizio di Counseling perfavorirne il Ben-Esssere. “Il coun-seling si basa sulla originariaintuizione rogersiana secondo laquale se una persona si trova indifficoltà, la modalità più ade-guata per aiutarla non è quella didire cosa fare, quanto piuttostoquello di aiutarla a comprenderela sua situazione e a gestire ilproblema assumendo da sola epienamente le responsabilitàdelle scelte eventuali. Il processodi counseling enfatizza l’’impor-tanza dell’autopercezione, del-l’autodeterminazione e dell’auto-controllo. Il counseling ha a chefare con l’area del conflitto, delleconfusioni mentali, dell’ambiva-lenza, del turbamento emotivo inseguito a stress nei vari ambientidi vita (famiglia, lavoro, scuolaetc) di persone altrimenti benintegrate ed adattate”(Mucchielli, 1983).

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• Decentramento.E’ una grande scommessa sullaquale puntiamo per dare voce,amplificandola, alle esigenze eproposte che ognuno di noi puòsocializzare direttamente dalposto di lavoro perché a contattocon le persone che assistiamo eper le quali vogliamo esserepunto di riferimento nel processoimportante di risoluzione degliostacoli che ci impediscono dilavorare bene e per il bene deicittadini

• Servizio legale.Ogni qualvolta si rappresenta lanecessità di un collega a chiede-re il supporto con pareri legalie/o professionali, vogliamo averepronto un processo che accolgala richiesta, incontri se necessa-rio la persona per ascoltare leproblematiche denunciate e attivinel più breve possibile i canali

idonei a offrire pareri e rispostedi aiuto a quanto accaduto.

• La Participatory Action Research (PAR).Potrebbe essere tradotto con“ricerca azione partecipativa” enon rappresenta un inutile sofi-smo. E’ l’approccio più noto nel-l’ambito degli interventi psicoso-ciali ed è rappresentata dalla par-tecipazione attiva dei lavoratori,in questo caso dei colleghi infer-mieri, all’identificazione delleproblematiche connesse con laprofessione e della proposta eimplementazione degli interventinecessari.. L’idea centrale è rap-presentata dalla richiesta dellapartecipazione dei lavoratori cherisultano coinvolti, insieme agliesperti, in un processo di empo-wering nella definizione dei pro-blemi, nello sviluppo di strategiedi intervento e nella introduzione

di cambiamenti utili al proprioprofilo professionale. Per questaragione il Collegio proseguirà illavoro svolto dal Progetto Rete,consapevole della necessità diessere sostenuto dall’interscam-bio delle competenze, peculiari-tà e differenze che ogniInfermiere possiede.

Conoscersi, parlarsi, informarsi,interagire questo diventerà unobiettivo da perseguire, promuo-vendo la percezione di sé comeelemento causale della propriaprestazione e dei risultati da essaprodotti, in modo coerente e inrelazione da quelli attesi.

Queste le linee programmatichedel triennio 2008-2011; l’impe-gno è quello di non disattenderele aspettative degli Iscritti chehanno risposto e che ripongononel Consiglio Direttivo la lorofiducia.

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ormai giunto alla terzaedizione il bando di con-corso che prevede l’asse-

gnazione delle borse di studioa ricordo della cara CollegaRosetta Caldirola, InfermieraPediatrica dell’Istituto G.Gaslini, per molti anni impe-gnata all’interno del CollegioIPASVI sino a ricoprire il ruolodi Vice Presidente.Il bando scaduto nel mese diottobre u.s. ha visto la parteci-pazione di colleghi attraversola presentazione di lavori

importanti e che di seguitoverranno illustrati nella lorointerezza. E’ sempre unmomento importante quello dicondividere tra colleghi espe-rienze e innovazioni nella cli-nica assistenziale quotidiana,perché solo attraverso la ricer-ca e sperimentazione di nuovimodelli assistenziali chediventa possibile far progredirela qualità dell’assistenza infer-mieristica garantita ai cittadini.Il premio “Rosetta Caldirola” èstato conferito come primo

classificato alle collegheMariangela Poletti e StefaniaGaggero dell’U.O. diEmodialisi dell’Ospedale LaColletta, mentre al secondoposto si è classificato il lavoropresentato da Putzu Federicain rappresentanza dei colleghidelle UU.OO. di Medicinadell’Ospedale Villa Scassi diGenova.

Ecco i Vincitori del Concorso“Rosetta Caldirola

È

Vincitori Bando di Concorso

’ambulatorio di DialisiPeritoneale ha il compito diassistere i pazienti affetti dainsufficienza renale cronica

in trattamento sostitutivo perito-neale.Caratteristica della metodica è lagestione domestica di una terapiache necessita di presidi chirurgicie di sterilità.La responsabilità di essere fauto-re della propria salute e di dovereffettuare manovre che, poten-zialmente, potrebbero compro-mettere il buon andamento dellaterapia pone il paziente in unasituazione di ansia ed insicurez-za.Per contenere queste reazioni erassicurare l’assistito occorre cheil personale sanitario preparato loaccompagni in un percorsoconoscitivo non solo della pato-logia e della terapia ma anchedelle capacità gestionali propriee della famiglia.Si è pertanto cercato di metterein pratica questo percorso perottenere, dopo numerosi colloqui

seguiti da sedute di addestramen-to e di verifica, una “autosuffi-cienza vigilata”.Ovviamente il rapporto con ilcentro resta costante attraversovisite mensili di controllo, visitedomiciliari ed un contatto telefo-nico frequente.In concomitanza all’addestra-mento pratico era stato fornito aipazienti ed ai familiari del mate-riale informativo generico ma siera constatato che spesso eracausa di errate interpretazioni ofraintendimenti.

L’analisi dei bisogni ha rivelatol’esigenza di creare all’internodell’U.O. del materiale illustrati-vo dotato di un linguaggio comu-ne; a tal fine è stato redatto unpiccolo opuscolo ed in via speri-mentale un DVD.

L’obiettivo dell’opuscolo e delDVD è di informare, educare edaiutare a ricordare le caratteristi-che della terapia sostitutiva indialisi peritoneale per non spez-

zare il filo che lega la praticaeffettuata a domicilio all’adde-stramento attuato in ambulatorio.

Si è deciso di svolgere l’opuscoloin 9 capitoli; gli argomenti tratta-ti sono stati suddivisi in scientifi-ci, tecnici, di educazione sanita-ria, di prevenzione ed informativiper ricoprire il più possibile ilventaglio di esigenze.

La guida alla dialisi peritonealeillustra, con parole semplici, l’in-sufficienza renale terminale ed ilsignificato del termine dialisiperitoneale, chiarendo la dinami-ca di una tecnica spesso scono-sciuta ai non addetti ai lavori.Particolare rilevanza viene dataal catetere peritoneale nel tentati-vo di ridimensionare l’impattoemotivo ed estetico della presen-za di quest’ultimo sul corpo del-l’assistito.

Il capitolo sulle tipologie di trat-tamento illustra le due principa-li metodiche per effettuare la

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Primo classificato

Titolo del progetto:“DIALISI PERITONEALE:

CURARSI A CASA COME ALL’OSPEDALE”

Partecipanti al progetto: Stefania Gaggero, Mariangela Poletti

L

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terapia; è molto importante chia-rire le caratteristiche dei tratta-menti in quanto l’idoneità dellametodica è fondamentale per labuona riuscita della terapia.

Il capitolo sul materiale e l’am-biente illustra nello specificol’occorrente per il trattamento e imetodi di conservazione.Rilevanza particolare viene dataai vari tipi di sacche per lo scam-bio con i vari colori e codici chele caratterizzano, per agevolarneil riconoscimento e minimizzaregli errori sugli ordini e sullequantità immagazzinate.

L’apprendimento è un capitolomolto importante per consolidareil rapporto di fiducia indispensa-bile per la partecipazione attivaal processo terapeutico sia delpaziente che della famiglia chelo supporta.Vengono inoltre ricordati i princi-pi base per la prevenzione delleinfezioni alle quali viene dedica-to un ampio spazio per il ricono-scimento dei sintomi e per l’auto-diagnosi delle complicanze,nodo cruciale per un tempestivointervento.Si sono rivelate utili le note infor-mative per mettere gli utenti aconoscenza dei loro diritti e delleagevolazioni.

Fondamentale per orientare lastesura dei testi è stato pensareche i destinatari dovevano effet-

tuare una terapia “salvavita” inun contesto domestico e necessi-tavano pertanto di nozioni e ras-sicurazioni. Si e’ inoltre preferitovariare il formato rispetto a pre-cedenti pubblicazioni per agevo-lare i pazienti più anziani conproblemi nella lettura. All’interno del DVD sono regi-strate “dal vivo”, con la disponi-bilità di un assistito e dell’infer-miera peritonealista, due distintiprocessi:un ciclo di terapia dialitica indialisi manuale(CAPD) ed unciclo di terapia dialitica automa-tizzata (APD)Il DVD è stato introdotto solo dabreve tempo e prevede revisionie miglioramenti, nonostante ciò èapparso da subito particolarmen-te gradito ai pazienti più giovaniabituati all’uso del computer.

L’efficacia degli argomenti tratta-ti è stata valutata sulla rispostadegli utenti in base ad un que-stionario (VEDI QUESTIONARIO1), sottoposto come test di verifi-ca dopo il training di apprendi-mento, già utilizzato nell’anno2007 presso l’ambulatorio di dia-lisi peritoneale (un anno primadell’introduzione dell’opuscolo“dialisi peritoneale curarsi a casacome all’ospedale”) e lo stessoconsegnato l’anno seguentedopo la distribuzione dell’opu-scolo e del DVD.

La valutazione è sta effettuata su

23 pazienti di età media ±70anni.

Dall’analisi delle risposte si èevinto che la percentuale dirisposte esatte al questionario èsalita dall’ 82% nel 2007 al 96%nel 2008 (VEDI GRAFICO 1).Le risposte alla domanda riguar-dante il materiale informativosono percentualmente migliorate(VEDI GRAFICI 2-3), particolar-mente significativo il dato sul-l’opzione “per nulla chiaro” chedall’8% del 2007 è passato a 0%nel 2008 dopo l’introduzionedell’opuscolo.

Si è inoltre riscontrata una mino-re incidenza di errori riguardantilo scambio di sacca e le quantitàdi materiale ordinate mensilmen-te con un notevole risparmio ditempo e di costi.

Risposta positiva si e’ avutaanche dai familiari degli assistitiche hanno fruito dell’opuscoloper avere chiarimenti e lo hannoutilizzato come promemoria; èattualmente in fase di studio lapercentuale di infezioni del peri-toneo.

La recente unione della Asl 3Genovese all’AziendaOspedaliera Villa Scassi sarà unulteriore banco di prova per l’at-tuale materiale e speriamo fontedi spunto per nuovi elaborati.

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Alla presente si allegano copia opuscolo “DIALISI PERITONEALE: CURARSI ACASA COME ALL’OSPEDALE” ed immagini estratte dal DVD “addestramentoalla CAPD, addestramento all’APD”.

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RIPARTIZIONE PERCENTUALE DELLE RISPOSTE ALLA DOMANDA N.19 DEL QUESTIONARIO:

19 Il materiale informativo che le e stato fornito e di facile comprensione?a. Molto chiarob. Abbastanza chiaroc. poco chiarod. per nulla chiaro

ANNO 2007 MATERIALE INFORMATIVO GENERALIZZATOANNO 2008 OPUSCOLO REDATTO DAL PERSONALE DELL’U.O. NEFROLOGIA E DIALISI

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ISTOGRAMMA DI CONFRONTO PERCENTUALI RISPOSTE ESATTE QUESTIONARIO ANNO 2007 ANNO 2008

Sorriso in corsia con il clown dottore

Il ministro per le Pari Opportunità promuove interventi destinati a bambini che vivono la difficile situa-zione dell'ospedalizzazione. Con un bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 dicembre vengo-no stanziati 2.000.000 di euro per finanziare progetti di clown terapia, cioè l'applicazione di tecniche- derivate dal circo e dal teatro di strada - in contesti di disagio sociale o fisico (ospedali, case di ripo-so, orfanotrofi, centri di accoglienza ecc.), al fine di stimolare la parte sana della persona, ironizzandosulle pratiche mediche, sdrammatizzando gli stati angoscia che possono assalire il malato, chi lo assi-ste e chi lo cura. Usando la "clowneria" il clown dottore opera un cambiamento terapeutico, si servedel gioco comico o poetico come metafora terapeutica per far scaturire l'energia vitale del ridere comeemozione-sfondo e stato alterato di coscienza, rivolgendosi non solo ai degenti, ma all'intera comuni-tà ospitata dalla struttura (parenti, personale sanitario, volontari ecc.), elaborando le migliori strategie dicomunicazione ed interazione, attraverso un ascolto attivo ed attento dei contesti e delle situazioni incui opera. La degenza ospedaliera, infatti, è sempre un momento traumatico per il bambino, che affron-ta un'esperienza di vita in grado di influenzare il suo normale sviluppo. La separazione dai genitori el'ingresso in un nuovo ambiente possono determinare in lui insicurezza, confusione, disorientamento ediversità rispetto ai bambini non malati. Considerando che il diritto al miglior trattamento e alle miglio-ri cure possibili è un diritto fondamentale specialmente per i minori, il Dipartimento per le pari oppor-tunità intende, quindi, promuovere e sostenere azioni finalizzate ad un miglioramento complessivo del-l'assistenza ospedaliera. Al contributo possono accedere le associazioni senza fini di lucro (ONLUS).

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li ospedali sono in conti-nua evoluzione. I pro-cessi che li riguardanosono frutto di una rivolu-

zione del concetto di serviziopubblico e negli ultimi anni iconcetti di marketing applicatialla sanità come la soddisfazionedel cliente e l’efficacia dei servi-zi sono entrati a far parte delcomune sentire.

La qualità dell’accoglienza e ilconfort dell’utente, in un qualsia-si reparto di un presidio ospeda-liero, sono un obiettivo primarioda raggiungere con il contributodi tutti gli operatori coinvolti nelprocesso assistenziale.

Il miglioramento della qualitàdell’accoglienza di un pazientein un’unità operativa contribui-sce a consolidare l’immaginepositiva dell’azienda, così iprimi protagonisti del processo diaccoglienza sono gli infermieriche mantengono un rapportocontinuo con l’utente dall’ingres-so in reparto al momento della

dimissione.Diventa quindi importante chel’infermiere garantisca alla perso-na malata nel momento dell’ac-coglienza professionalità, chia-rezza nell’informazione e priva-cy.

A questo scopo, all’interno del-l’area medica del PresidioOspedaliero Villa Scassi diGenova, è stata codificata la pro-cedura di accoglienza.

Tale procedura indica comeavviene la prima accoglienza, lefigure professionali coinvolte,quali informazioni dare e qualiricevere dal paziente e infinecome tale attività deve esseredocumentata nella cartella infer-mieristica. (Allegato 1). Al primoincontro con l’utente l’infermieredi reparto si deve presentare,deve portare il cartellino di rico-noscimento e deve essere capacee abile nel valutare il grado diorientamento spazio-temporaledel nuovo paziente, nonchéaccompagnarlo nella sua stanza,

fornendogli ogni informazionenecessaria.Al momento dell’accoglienza inreparto vengono illustrati gli orarie le modalità di accesso al repar-to di degenza, sia al paziente chea i familiari se presenti e vengo-no compilati tutti i documenti dicui si riporta copia in allegato.

IL MODELLO ORGANIZZATIVO

All’interno delle UU.OO di areamedica del presidio ospedalieroVilla Scassi, al momento dell’in-gresso del paziente in reparto siregistrano i dati anagrafici sulleschede di movimentazione inter-na dei pazienti; al termine diquesta veloce pratica burocratical’infermiere si rivolge al pazientepresentandosi, descrivendo ilreparto di degenza e raccoglien-do i dati necessari.Le schede di raccolta dati si sud-dividono in 3 gruppi per ambito

Titolo del progetto:MIGLIORARE LA QUALITA’ DELL’ACCOGLIENZA

INFERMIERISTICA IN OSPEDALE

AUTORI DEL PROGETTO: PERSONALE INFERMIERISTICO DELLA MEDICINA GENERALE OSPEDALE VILLA SCASSI – GENOVA(REFERENTE DEL PROGETTO: FEDERICA PUTZU)

GIntroduzione

Secondo classificato

di interesse:

• una parte relativa ai dati gene-rali del paziente,• una relativa al rischio di cadu-ta del paziente• una relativa all’ indagine sullapresenza/assenza di lesioni cuta-nee e la possibilità di svilupparnein base ai dati relativi al rischiostabilito da alcuni indicatori.

LE MODALITA’ OPERATIVE

La prima fase di raccolta datidurante l’accoglienza del pazien-te riguarda la valutazione globa-le dello stato di salute della per-sona, attraverso l’utilizzo dellascala Braden che è un indicatoredi rischio relativo alle lesionicutanee sviluppato nel 1987 daBraden e Bergstrom (Allegato 2).Vengono presi in considerazioneper tale valutazione sei indicato-ri:

❍ Percezione sensorialeUmidità

❍ Attività motoria❍ Nutrizione❍ Frizione e scivolamento

Le definizioni sono particolareg-giate. Ci sono ventitré variabili,con un punteggio che va da 1 a 4e da 1 a 3 per la variabile "frizio-ne e scivolamento". Questa scalasi basa sul principio secondo il

quale minore è il valore, maggio-re è il rischio. Si evidenzia unasituazione di rischio se il punteg-gio è minore o uguale a sedici, Lavalutazione viene ripetuta ogni 7giorni e ogni qualvolta le condi-zioni del paziente si modificanoe alla dimissione.

Il valore ottenuto dall’analisidelle condizione del pazienteattraverso l’utilizzo di tale scalasarà riportato su un’appositascheda di rischio predisposta dalGruppo Operativo LesioniCutanee (GOLC) (Allegato 3) chemonitorizza ogni persona arischio all’interno di ogni reparto. Tale scheda è costituita da unaparte dedicata ai dati anagraficidel paziente e una dedicata agliindici di rischio. L’infermiereriporterà su tale scheda se ilpaziente è lesionato all’ingressoe quale è l’indice di rischio. Lascheda è inoltre predisposta perla segnalazione via fax al GOLCdi nuova insorgenza di lesionie/o peggioramento delle lesionipresenti, trasferimenti eventuali edimissione del paziente. Sul retrodella scheda è presente una sche-da di mobilizzazione e cambiopostura del paziente allettatosuddivisa per orari. Tutte lemodalità di utilizzo e gestionesono specificate in un istruzioneoperativa di valutazione delrischio di insorgenza di lesioni dapressione presente online ricava-bile dalla rete intranet aziendale.

Un’ulteriore analisi delle condi-

zioni del paziente è previstadalla valutazione del rischiocadute (Allegato 4). Per ognipaziente si deve valutare la pre-senza di almeno uno dei 5 criteridi inclusione presenti tra iseguenti:

✍ Pregressa caduta nell’anno precedente

✍ Deficit visivo✍ Disturbi dell’andatura

e dell’equilibrio✍ Età >= 65 anni✍ Soggetto in stato vigile e

non in coma

Gli indicatori di tale valutazionesono previsti dalla scala Morse,dalla cui compilazione si ottieneun punteggio che identifica tretipologie di pazienti:

✍ pazienti a basso rischio di caduta

✍ pazienti a rischio di caduta

✍ pazienti a massimorischio di caduta

E’ importante sottolineare chenessuno strumento di screeningperò è così specifico da identifi-care i pazienti effettivamente arischio: non sono ancora in usostrumenti con sensibilità e speci-ficità complessivamente superiorial 70%. L’indice ricavato dallanostra ricerca sarà comunqueutile per indagare meglio suibisogni del nostro paziente eattuare piani di prevenzione

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attraverso interventi multifattoria-li.

CONCLUSIONI

Dall’esperienza acquisita fino adora e da un’attenta analisi deidati emerge che il processo diaccoglienza qui illustrato con-sente di valutare lo stato di salutedel paziente e le sue necessitàassistenziali.

Al fine di dare un valore a tutti idati raccolti dall’inizio dell’utiliz-zo delle nuove schede di acco-glienza e valutazione del nuovopaziente (in ingresso o trasferitoda altre unità operative), si è con-dotta un’indagine sul cambia-mento. Ossia attraverso cinquedomande poste ad ogni infermie-re (12 in tutto quelli a cui è statoposto il quesito) dell’unità opera-tiva si sono evidenziate alcuneparticolarità.

Ogni infermiere ha fornito leseguenti risposte:

● Si sono modificati glispazi riservati all’accoglienza delpaziente?SINO 100%

● Sono diverse/uguali lepersone che si occupano dell’ac-coglienza?DIVERSE

UGUALI 100% (infermierecoadiuvato dal lavoro dell’O.S.S.)

● Il tempo medio dedicatoall’accoglienza del paziente èdiverso o uguale a prima?UGUALEDIVERSO 100%(uniforme la dichiarazione cheprima si impiegava 10-15 minuti,dopo l’utilizzo delle nuove scalealcuni affermano 20 altri 30minuti, chi oltre i 30 minuti)

● Ci sono differenze qualita-tive nella raccolta dei dati?NOSI 100% miglioramento del-l’accuratezza e precisione

● Ci sono criticità?Più del 50% afferma che a voltealcune risposte troppo precise eparticolari da fornire riguardo ilrischio caduta o ’alimentazionedel paziente sono difficili dapoter dare all’ ingresso delpaziente, è necessario più tempo,almeno 24 – 48 ore; infatti alcuneschede sono compilate totalmen-te la mattina seguente, evitandodi dare false interpretazioni allostato di salute del paziente.

In conclusione possiamo dire chel’utilizzo di procedure e proto-colli operativi aiutano a migliora-re la qualità dell’assistenza ero-gata nei reparti di degenza inquanto l’accoglienza è un indica-tore di organizzazione della

struttura, dell’attività infermieri-stica e di presa in carico com-plessiva del paziente.

L’infermiere spesso comprendeaspettative e bisogni del pazientee ne facilita l’utilizzo dei servizisanitari; chiarisce dubbi e incom-prensioni sia sullo stato di saluteche sulle procedure diagnosticheterapeutiche, fornendo adeguateinformazioni all’utente e alla suafamiglia, seguendo l’iter delpaziente dall’ingresso alla dimis-sione più da vicino di ogni altrafigura sanitaria.

BIBLIOGRAFIA

- Management infermieristico n°2/2001 “Qualità dell’assistenza,indicatori, eventi sentinella: lacadute accidentali in ospedale”Marina Vanzetta, FrancoVaricella;

- Quaderni IPASVI settembre2003 “Le scale di valutazione:strumenti per la rilevazione deidati clinici dell’assistenza infer-mieristica”

- Bergstrom N, Braden BJ,Laguzza A, et al. The BradenScale for predicting pressure sorerisk. Nurs Res 1987;36:205-210

- Braden BJ, Bergstrom N.Clinical utility of the BradenScale for predicting pressure sorerisk. Decubitus 1989;2:44-51

ALLEGATI

Allegato 1 : proceduraoperativa accoglienza

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Allegato 2: Scheda valutazione Braden

Allegato 3: Scheda GOLC

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Allegato 4: Scheda valutazione rischio caduta

l prossimo mese di feb-braio ci vedrà impegnatiin un importante appun-tamento nazionale: il XV

Congresso Nazionale di tuttii Collegi IPASVI e il temaannunciato dal titolo:Infermieri: valori, innovazio-ne e progettualità per l’assi-stenza alla persona apreuna importante finestra sulfuturo. Sarà un’occasione unicaper diffondere e confrontareesperienze di buona praticainfermieristica valutabili, intermini di ricadute sull’assi-stenza e di risultati concretiper il paziente. Sarà anche una grandeopportunità per confrontarsicon importanti progettiinnovativi nell’assistenzainfermieristica, nell’organiz-zazione , nella formazione enella ricerca.La presenza di relatori euro-

pei pone il Congresso in unavisione internazionale dialtissimo livello.

Il Collegio di Genova al finedi agevolare la partecipazio-ne dei propri iscritti, a que-sto importante momento dicrescita e di aggregazionedella professione, provve-derà a:

● organizzare un pul-man per il viaggio gratuito diandata e ritorno

● rimborsare la quota diiscrizione all’evento presen-tando successivamente l’at-testato di partecipazione

utti i Colleghi interes-sati possono contatta-re gli uffici di segrete-ria del collegio (tel.

010590611) per comunica-

re la propria partecipazionee conoscere il luogo e gliorari per la partenza allavolta di Firenze.

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Congresso

XV Congresso Nazionale della FederazioneNazionale Collegi IPASVI

FIRENZE 26-27-28 febbraio 2009di Donatella Passalacqua

I

T

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Locandina Congresso

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RECENSIONI

volume ENPAPIConoscenza responsabile

a cura di Mario Schiavon

L’ENPAPI è oramai una realtà ben con-solidata e integrata all’interno del siste-ma professionale degli Infermieri e rap-presenta un tassello importante per ilcompletamento dello sviluppo sociale,politico-istituzionale e clinico dellanostra professione.In questo volume gli autori hanno volu-to inserire tutta una serie di atti e artico-li che rappresentano un momentoimportante di riflessione circa lo svilup-po della libera professine infermieristicain Italia. Nel dettaglio vengono illustratinumerosi aspetti dell’esercizio autono-mo della professione infermieristica epertanto si entra nel merito degli aspettifondanti della libera professione quali:✍ la previdenza come assistenza✍ le prestazioni assistenziali✍ i sistemi assistenziali✍ gli strumenti per il controllo contabile✍ il programma dell’ENPAPI per il qua-driennio 2007 – 2011

E’ un’occasione questa per conoscere nel dettaglio e con competenza tecnica tutti i vari aspetti organiz-zativi ma anche progettuali della nostra Cassa di Previdenza in questo importante ruolo che ricopre nelsistema di protezione sociale per gli Infermieri

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volume BARI – A.M.B.R.A

Analisi, Modelli, Bisogni delleRisorse Assistenziali

Oramai da più parti la professione infer-mieristica stà manifestando la consape-volezza di trovare al proprio interno glistrumenti necessari a garantire un meto-do per la rilevazione del fabbisogno dipersonale all’interno delle strutture sani-tarie perché òa “risorsa umana” rappre-senta l’elemento primario nei processidi produzione delle prestazioni e deiservizi.Il progetto A.M.B.R.A. del Collegio IPA-SVI DI Bari, si pone l’obiettivo di esse-re un punto di partenza per l’ analisi deimetodi e dei bisogni delle risorse assi-stenziali al fine di garantire una raziona-le allocazione delle risorse umaneall’interno delle strutture presso le qualioperiamo quotidianamente.Il volume si divide in due parti:✍ la prima parte presenta un excursusnormativo e metodologico circa le fontiche hanno determinato la crescita for-mativa e culturale della professione✍ la seconda parte descrive il percorso e gli strumenti che aiuteranno nella determinazione del fabbiso-gno di risorse umane

L’importanza di tutti gli sforzi che vengono compiuti in questa direzione trovano ragione d’essere perchésono fondamentali nel determinare e garantire la qualità delle prestazioni infermieristiche e assistenzialie per la sicurezza a favore dei cittadini affidati alle nostre cure.

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Le scale di valutazione in sanità

Di Antonella Santullo ed Mc Graw Hill

E' ormai indiscussa l'esigenza di documentare irisultati dell'assistenza infermieristica al fine direndere questi oggettivabili e misurabili.L'attuazione del processo di assistenza richiededi attivare livelli decisionali e strumenti di rileva-zione per identificare i problemi assistenziali epone in essere la relativa pianificazione.In quest'ottica Antonella Santullo propone agliinfermieri un testo che racchiude, in un'unicapubblicazione, scale di valutazione relative a dif-ferenti ambiti cimici.L'obiettivo è quindi di fornire strumenti di valuta-zione "utilizzati ed utilizzabili" nei diversi conte-sti e settino cimici al fine di fornire agli infermie-ri strumenti appropriati di raccolta dei dati e deiproblemi del paziente e, in senso lato, strumentidi personalizzazione dell'assistenza.Le scale vengono così aggregate per argomentoin 13 capitoli dedicati alle specialità cliniche;ogni scala viene proposta attraverso una parteintroduttiva che richiama l'ambito di riferimentole finalità dello strumento e la sua descrizione.Il testo comprende inoltre due capitoli che pre-sentano strumenti rispettivamente definiti "scaledi misurazione della salute" e scale di interesse in

ambito organizzativo. L'autrice, che nella sua esperienza professionale "in primis" studia e sperimentamodelli organizzativi e assistenziali innovativi inserisce queste sezioni che risultano interessanti nelladefinizione ed oggettivazione di contesti organizzativi ed extraospedalieri.i capitoli trattano ed affrontano infatti temi specifici quali la qualità di vita rispetto alla patologia e lamisurazione dell'empowerment.E' inoltre da evidenziare la cura con la quale gli autori completano ciascuna scala con una sezione dedi-cata alla validità e alla riproducibilità della scala stessa. La sezione sarà particolarmente utile agli infer-mieri che potranno identificare gli ambiti di applicazione dello strumento e le evidenze scientifichedisponibili.Questa caratteristica, come viene sottolineato dalla Prof sa Loredana Sasso che ha curato la presentazio-ne del volume, insieme con la presenza della traduzione validata degli strumenti presentati, rende il testoutile e immediatamente fruibile da studenti ed infermieri.

Sr Irene - Laura Tibaldi

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