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Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Pagina 1 di 31
Individuazione, gestione e utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (d.p.i.)
Pr.Osp. 34/2012 da arch. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Rev. n 0 del 29/10/2012
INDIVIDUAZIONE, GESTIONE E UTILIZZO
DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.)
Rev. n. Data Causale
modifica Redatto da: Approvato da: Validato da:
0 29/10/2012 Prima stesura
Dr. S. Cinalli
G. Andreoli
L. Miletta
il 31/07/2012
Dr. P. Magrini
il 22/10/2012
Dr. L. Sommella
il 29/10/2012
Distribuito il 30/10/2012 da archiviare nel capitolo 13.2
Destinatari
Direzione Sanitaria di Presidio CTSR
Direttore UOC Provveditorato Preposti UU.OO. e Servizi
Direttore UOC Farmacia Tutti i Lavoratori
Direttori e Responsabili UU.OO. SAIO
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Individuazione, gestione e utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (d.p.i.)
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INDICE
1. OBIETTIVO ................................................................................................................................ 3
2. SETTORI E PERSONALE COINVOLTO ................................................................................. 3
3. TERMINOLOGIA, ABBREVIAZIONI E DEFINIZIONI ......................................................... 3
4. RESPONSABILITA’ E AUTORITA’ ......................................................................................... 5
4.1 Il SPPR............................................................................................................................... 5 4.2 La UOC Provveditorato (per i DPI NON sterili) e la UOC Farmacia (peri i DPI sterili) . 5 4.3 I Dirigenti delle UU.OO. ................................................................................................... 5
4.4 I Preposti ............................................................................................................................ 5 4.5 I Lavoratori ........................................................................................................................ 5
5. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ E DIAGRAMMA DI FLUSSO ...................................... 5
5.1 IDENTIFICAZIONE E QUANTIFICAZIONE DEI DPI DA ACQUISTARE ............... 5 5.2 ACQUISTO E FORNITURA DEI DPI ............................................................................. 6
5.3 GESTIONE DEI DPI PRESSO LE UU.OO...................................................................... 6
5.4 DIAGRAMMA DI FLUSSO ............................................................................................. 7
6. ALLEGATI .................................................................................................................................. 8
7. MATERIALI / DISPOSITIVI / ATTREZZATURE ................................................................... 8
8. MODALITA’ E FASI DI APPLICAZIONE ............................................................................... 8
9. VERIFICA DI APPLICAZIONE: INDICATORI, TEMPISTICA DI VALUTAZIONE E
REGISTRAZIONE ..................................................................................................................... 8
10. RINTRACCIABILITA’ E CUSTODIA ...................................................................................... 8
11. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E BIBLIOGRAFICI ................................................................. 9
12. CRITERI E TEMPISTICA DELLE REVISIONI ....................................................................... 9
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1. OBIETTIVO
Definire le modalità per la scelta e l’acquisto, la distribuzione e l’utilizzo dei dispositivi di
protezione individuali (D.P.I.) necessari ed idonei per i la protezione dai rischi lavorativi evidenziati
nell’elaborazione del Documento Valutazione Rischi (DVR) dell’Azienda Complesso Ospedaliero
San Filippo Neri (ACO SFN).
La presente procedura si applica a tutti i DPI (compresi anche quelli per il primo soccorso e la
gestione emergenza) che vengono adottati dai lavoratori (dipendenti, lavoratori interinali, lavoratori
con contratto di lavoro atipico, tirocinanti/stagisti), che operano presso l’Azienda, quando i rischi
non possono essere evitati o significativamente ridotti da misure tecniche collettive.
2. SETTORI E PERSONALE COINVOLTO
CTSR
Dirigenti
Lavoratori
MC/MA
Preposti
SAIO
SPPR
UOC Farmacia
UOC Provveditorato
3. TERMINOLOGIA, ABBREVIAZIONI E DEFINIZIONI
ACO SFN = Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri
DdL = Datore di Lavoro
DPI = Dispositivi di Protezione Individuali
DVR = Documento Valutazione Rischi
MC/MA = Medico Competente/Medico Autorizzato
RLS = Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza
SPPR = Servizio Prevenzione Protezione Rischi
Si definisce DPI quel dispositivo che ha il compito di salvaguardare la salute e/o la sicurezza della
persona che li indossa o li utilizza, ovvero: qualsiasi dispositivo destinato ad essere indossato e
tenuto dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la
sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo
(art.74 Titolo III del D.Lgs. 81/08).
I DPI devono essere conformi alle norme di cui al decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475, e sue
successive modificazioni (art. 76 Titolo III del D.Lgs. 81/08).
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Non sono DPI:
• le attrezzature progettate e fabbricate per uso privato contro le condizioni atmosferiche
(copricapo, indumenti per la stagione, scarpe e stivali,ecc.), l’umidità, l’acqua (guanti per
rigovernare, etc.) ed il calore (guanti, etc.);
• gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la
sicurezza e la salute del lavoratore;
• le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio;
• le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto stradali;
• gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi.
I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti
da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o
procedimenti di riorganizzazione del lavoro.
Per essere ritenuti idonei ed adeguati, i DPI devono avere le caratteristiche identificate dalla
legislazione vigente che stabilisce l’obbligo di:
• possesso dei requisiti essenziali di salute e di sicurezza come previsto dal D.Lgs. 475/92 che ha
come scopo quello di stabilire le regole per la progettazione, la costruzione e la
commercializzazione dei dispositivi (art. 76 D.Lgs. 81/08).
Tale norma prevede che ogni DPI sia singolarmente provvisto di marcatura CE e che tale marchio
sia apposto in modo visibile, leggibile, indelebile (qualora ciò sia impossibile deve essere posto
sull’imballaggio).
Il DPI deve anche essere accompagnato obbligatoriamente da una nota informativa che contiene:
• nome e indirizzo del fabbricante o del suo mandatario;
• istruzioni di deposito, impiego, pulizia, manutenzione, revisione, disinfezione. I prodotti
consigliati per queste attività non devono avere, nell’ambito dell’uso indicato, alcun effetto
nocivo per i DPI o per l’utilizzatore;
• prestazioni ottenute agli esami tecnici effettuati per verificare i livelli o le classi di protezione
dei DPI;
• accessori utilizzabili coi DPI e le caratteristiche dei pezzi di ricambio appropriati;
• classi di protezione adeguate ai diversi livelli di rischio e i corrispondenti limiti di utilizzazione;
• data o termini di scadenza dei DPI o di alcuni componenti (se previsto); qualora il fabbricante
non sia in grado di determinare a priori la durata di un DPI deve fornire all’utilizzatore tutte le
indicazioni necessarie per la determinazione del termine di scadenza in base alle effettive
condizioni di impiego, manutenzione, e pulizia;
• tipo di imballaggio appropriato per il trasporto dei DPI;
• significato della marcatura;
• essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per se un rischio maggiore;
• tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore;
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• poter essere adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità;
• essere tra di loro compatibili e tali da mantenere, anche nell’uso simultaneo, la propria efficacia
nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti in caso di rischi multipli che richiedono l’uso
simultaneo di più DPI.
4. RESPONSABILITA’ E AUTORITA’
4.1 Il SPPR
ha la responsabilità di individuare i DPI necessari ed idonei per i rischi lavorativi
evidenziati nel DVR, nonché ove necessario effettuare la formazione/informazione al
corretto uso degli stessi. Il SPPR fornirà la sua collaborazione alle UU.OO., al
Provveditorato e alla Farmacia per la stesura dei capitolati delle gare per la fornitura dei
DPI, dando indicazioni sui requisiti dei DPI stessi.
4.2 La UOC Provveditorato (per i DPI NON sterili) e la UOC Farmacia (peri i DPI sterili)
provvederanno, ognuno per le proprie competenze, ad istruire il capitolato per la gara di
appalto per la fornitura dei DPI in quantità congrua per le esigenze dell’ACO SFN, con le
caratteristiche e requisiti comunicati dal SPPR.
4.3 I Dirigenti delle UU.OO.
hanno la responsabilità di comunicare al SPPR ogni variazione dei processi lavorativi, o
nuovi processi introdotti, con dettagliata descrizione delle metodologie, dei tempi, di
sostanze/preparati utilizzati e del personale coinvolto.
4.4 I Preposti
hanno la responsabilità di garantire la dotazione congrua dei DPI necessari presso la U.O. di
appartenenza, tramite periodiche richiesta di fornitura ai magazzini del Provveditorato o
della Farmacia. Devono comunicare immediatamente per iscritto al SPPR ogni non
conformità o difetti eventualmente riscontrati nei DPI, riportando produttore e numero di
lotto (evidenziato sulla confezione).
I preposti verificano inoltre:
- l’effettivo ed il corretto utilizzo dei DPI da parte degli operatori;
- l’utilizzo non promiscuo di uno stesso DPI in dotazione personale (es. maschere,
occhiali, guanti) da parte di più operatori;
- che i DPI riutilizzabili siano riposti in luogo idoneo quando non utilizzati.
4.5 I Lavoratori
hanno l’obbligo di utilizzare i DPI messi a disposizione dal D.L., secondo la presente
procedura ed in tutti i casi sia presente un fattore di rischio che ne richieda l’uso.
5. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ E DIAGRAMMA DI FLUSSO
5.1 IDENTIFICAZIONE E QUANTIFICAZIONE DEI DPI DA ACQUISTARE
Il SPPR a seguito ed in conformità con la valutazione dei rischi e in base al programma delle misure
di Prevenzione e Protezione, identifica la tipologia e le caratteristiche dei DPI da acquistare e ne da
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comunicazione alla UOC Provveditorato, se trattasi di DPI non sterili, o alla UOC Farmacia se
trattasi di DPI sterili.
Tale scelta viene effettuata conseguentemente ad indagini ambientali, informazioni da letteratura
tecnica, ma anche dietro segnalazione dei lavoratori o fornitori di DPI, individuando le tipologie di
DPI più idonee, valutate le caratteristiche di quelli disponibili sul mercato, scegliendo quelli che
soddisfano sia le specifiche esigenze di natura protettiva, sia gli aspetti ergonomici e di accettabilità
da parte degli utilizzatori, nonché in rapporto a valutazioni di economicità e contenimento della
spesa laddove possibile.
Per tale valutazione è necessario acquisire le schede tecniche dei dispositivi dal fornitore degli
stessi.
I Preposti delle UU.OO. provvedono anticipatamente alla stima dei consumi mensili per ogni DPI
richiesto, effettuando le richieste sulla base della stima predetta e correggendo i quantitativi secondo
i consumi effettivi del periodo.
5.2 ACQUISTO E FORNITURA DEI DPI
L’UOC Provveditorato e l’UOC Farmacia provvedono, ognuno per le proprie competenze, ad
espletare quanto necessario per le gare di fornitura dei DPI. Devono quindi curare la costante
disponibilità dei DPI presso i magazzini dell’ospedale e verificarne, a seguito di segnalazione del
SPPR e/o dei preposti, eventuali incongruità o difetti.
5.3 GESTIONE DEI DPI PRESSO LE UU.OO.
I Preposti delle UU.OO. provvedono ad inoltrare ai magazzini della UOC Provveditorato e/o della
UOC Farmacia periodiche richieste di fornitura dei DPI, garantendone così la congrua e continua
disponibilità presso l’UO di pertinenza. Per i DPI per cui il costruttore ha specificato la data di
scadenza, ne devono verificare la validità, in modo da non fornire ai lavoratori dispositivi non più
efficaci, provvedendo a farne resa al magazzino interno fornitore.
Il Lavoratore ha l’obbligo di utilizzare i DPI messi a disposizione dal DdL ogniqualvolta effettui
una procedura lavorativa che ne richieda l’uso. Ha il dovere di segnalare al preposto ogni difetto
riscontrato nei DPI dati in dotazione.
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5.4 DIAGRAMMA DI FLUSSO
comunica
SPPR a seguito della
Valutazione dei Rischi
Lavorativi, individua i DPI
necessari ed idonei
U.O. Provveditorato i requisiti
dei DPI per l’espletamento
degli atti amministrativi per
l’acquisto e la fornitura alle
UU.OO.
U.O. Farmacia i requisiti dei
DPI per l’espletamento degli
atti amministrativi per
l’acquisto e la fornitura alle
UU.OO.
Preposto U.O.
- verifica la congruità della
dotazione dei DPI
- l’uso corretto da parte dei
lavoratori
- segnala difetti dei DPI
Lavoratore
- Ha l’obbligo di utilizzare i
DPI messi a disposizione dal
DdL
Fornitura alle UU.OO. Fornitura alle UU.OO.
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6. ALLEGATI
All. 1 Tipologia dei DPI in uso presso l’ACO SFN – Schede Tecniche
7. MATERIALI / DISPOSITIVI / ATTREZZATURE
DPI descritti nell’All.1
8. MODALITA’ E FASI DI APPLICAZIONE
Applicazione immediata alla data della validazione essendo comunque già in uso presso l’ACO
SFN tutti i DPI descritti nell’All. 1
9. VERIFICA DI APPLICAZIONE: INDICATORI, TEMPISTICA DI VALUTAZIONE
E REGISTRAZIONE
I Soggetti citati nella presente procedura sono responsabili della corretta effettuazione delle funzioni
e compiti loro assegnati. I Direttori/Responsabili di UO e i Coordinatori sono responsabili della
corretta applicazione di quanto previsto nella presente procedura per la propria UO, nonché
responsabili di rendere edotto ogni collaboratore delle procedure da seguire.
Indicatori che il SPPR deve valutare a cadenza semestrale:
9.a) segnalazione da parte del Preposto al SPPR della indisponibilità nella U.O. dei DPI;
9.b) segnalazione da parte del Preposto al SPPR di DPI difettosi o non conformi;
9.c) segnalazione da parte del Dirigente di U.O. della variazione o dell’introduzione di una
nuova procedura lavorativa/totale delle variazioni o di nuove procedure lavorative;
9.d) denunce di infortuni sul lavoro per mancato o inadeguato utilizzo di DPI;
9.e) valutazione di utilizzo dei principali dpi (es. guanti, sterili e non, mascherine etc.)
correlando il numero utilizzato nel periodo con i dati di attività/procedure/interventi chirurgici per
cui vengono utilizzate: l’esame di questo indicatore e la costruzione di analoghi report nel tempo
distinti per dpi e per centro utilizzatore potrà saggiare il corretto impiego, la differenza di utilizzo
tra UO, eventuali sprechi e usi incongrui.
10. RINTRACCIABILITA’ E CUSTODIA
La presente procedura viene distribuita a tutte le UUOO dell’ACOSFN. In ciascuna UO una copia
deve essere disponibile presso la stanza del medico di guardia e presso quella del Coordinatore.
Il referente per la qualità dell’UO deve archiviarla presso l’UO, sostituendola con eventuali
successive redazioni aggiornate presso ogni postazioni in cui si trova nell’UO.
Una copia viene pubblicata sul sito aziendale dell’ACOSFN collegando il file all’ipertesto “albero
delle procedure aziendali” .
Una copia viene pubblicata sul sito aziendale dell’ACOSFN collegando il file all’ipertesto Servizio
Prevenzione Protezione Rischi.
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11. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E BIBLIOGRAFICI
D.Lgs. 475/92
D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
Linee Guida ex ISPESL sui criteri per la scelta dei DPI
Circolare n. 154 del Miniestero del Lavoro del 27 giugno 2012
12. CRITERI E TEMPISTICA DELLE REVISIONI
La presente procedura deve essere revisionata nel suo complesso a cura del SPPR:
12.a A tre mesi dall’attivazione deve essere effettuata un’analisi dell’applicabilità e della effettiva e
corretta applicazione.
12.b A sei mesi dall’attivazione deve essere effettuata un’analisi delle segnalazioni/suggerimenti
pervenuti all’SPPR rispetto alle procedure stabilite e la valutazione degli opportuni indicatori per
eventuali proposte di modifica delle procedure ratificate di cui al punto 9.
12.c A un anno dalla sua emissione devono essere verificati percorsi e modulistica in relazione
all’attività di monitoraggio (indicatori) effettuata e alle problematiche sollevate durante
l’applicazione. Lo stesso dicasi per comunicazioni da parte dei centri utilizzatori al SPPR di
difficoltà o necessità di maggiore chiarezza della procedura che potrà dar luogo in ogni momento a
una revisione utile della stessa, con l’invio della proposta di revisione alla DSP da parte del SPPR.
12.d Nel caso di modifiche delle normative di riferimento, di emanazioni di nuove linee guida, di
evidenze scientifiche che comportino l’aggiornamento della procedura o del suo allegato.
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Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
TIPOLOGIA DEI DPI IN USO PRESSO L’ACO SFN RELATIVE SCHEDE TECNICHE
PREMESSA
Si riportano di seguito le schede tecniche dei DPI in uso presso l’ACO SFN sia per dare un valido
strumento al Dirigente dell’UO Provveditorato ed al Dirigente dell’UO Farmacia per la corretta
individuazione dei criteri da adottare per l’acquisto dei DPI necessari all’ACO SFN, sia per
informare ed orientare i preposti ed i lavoratori nella scelta del giusto DPI da utilizzare nelle varie
attività lavorative.
I DPI sono descritti in schede, suddivise in funzione della parte del corpo da proteggere, nelle quali
sono riportate tutte le caratteristiche tecniche (descrizione del modello, materiali, taglie, colore,
ecc.) e le norme tecniche di riferimento a cui devono rispondere.
Le schede contengono inoltre le condizioni d’impiego, le raccomandazioni e le attività per le quali è
previsto l’uso del DPI, la marcatura CE e i riferimenti alle norme europee EN, riportano infine
(quando previste), la durata e la conseguente periodicità di rinnovo del DPI.
Si ricorda che quanto riportato nelle schede tecniche allegate non può in nessun caso sostituire ciò
che è dichiarato dal fabbricante nella nota informativa allegata alla confezione, che deve essere
sempre letta e seguita con grande attenzione da tutti gli utilizzatori del DPI stesso.
Infine si precisa che non sono riportate le schede relative alla protezione da contaminazione
radioattiva e radiazioni ionizzanti in quanto la scelta di tali dispositivi è sempre da definirsi con
l’Esperto Qualificato (art. 79 D.Lgs. 230/95).
a) DPI PER IL CAPO
I dispositivi di protezione individuale del capo, comunemente chiamati elmetti o caschi, sono
sostanzialmente dei copricapo dotati al loro interno di particolari sostegni che mantengono
distaccato il capo dal casco stesso al fine di attutire un eventuale urto. Possono essere dotati di una
cinghia sottogola per evitarne la caduta, quando si opera in determinate posizioni.
Hanno lo scopo di proteggere la parte superiore della testa da possibili lesioni procurate in caso di:
• caduta di oggetti;
• urto o schiacciamento contro oggetti o protuberanze;
• contatto con parti calde o fredde;
• contatto con elementi in tensione elettrica.
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Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Elmetto di sicurezza
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: realizzato in polietilene o ABS, predisposto per
essere integrato con cuffia auricolare, visiera e paranuca, con fori di
aerazione, bardatura interna con parti tessili, completo di fascetta
antisudore, finitura antigraffio, resistente a . 30 ° C, isolamento
elettrico 1000 V, completo di sottogola regolabile
Norme/Certificazioni: marcatura CE, conformità a EN 397,
conformità al D. lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
L’elmetto di sicurezza ripara da lesioni alla testa che potrebbero verificarsi per caduta di oggetti
dall’alto.
Le principali lavorazioni dove sono presenti questi rischi e dove si rende obbligatorio l’uso
dell’elmetto, sono:
• lavorazioni che si svolgono sotto o in prossimità di impalcature e di posti di lavoro sopraelevati
nonché nei lavori di demolizione;
• lavori e accesso in passaggi o locali angusti ed entro impianti industriali.
RACCOMANDAZIONI
L’elmetto offre una protezione limitata alla forza d’urto e penetrazione generata da corpi che
cadono dall’alto, si deve quindi evitare di operare in aree ove sussistano pericoli di gravi impatti o
penetrazioni causate da corpi di massa/peso consistente. Ispezionare accuratamente il DPI prima di
ogni impiego e non utilizzarlo se qualche parte dovesse mostrare segni di evidente usura o
malfunzionamento.
Non manomettere il DPI e sostituirne i componenti unicamente con ricambi originali.
Non applicare nessun tipo di decalcomania o adesivo (se non oltre i 20 mm di distanza dal bordo
inferiore) in modo da non pregiudicarne le caratteristiche dielettriche.
Il DPI, in caso abbia subito danni di entità consistente, deve sempre essere messo fuori uso e
sostituito. Al fine di garantire la massima protezione degli operatori si consiglia quanto segue:
• sostituire la fascia antisudore in modo da avere sempre il massimo comfort;
• sostituire almeno ogni 12 mesi di impiego la bardatura interna completa;
• sostituire il DPI almeno ogni 5 anni di impiego.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
A disposizione del personale tecnico per accessi in cantieri e condizioni similari
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
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Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
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b) DPI PER IL VISO E GLI OCCHI
La protezione degli occhi per lavoratori esposti a schizzi di liquidi (biologici o chimici) sono:
• occhiali con o senza schermi laterali
• occhiali a visiera/maschere
Tali dispositivi devono:
avere caratteristiche appropriate al tipo di lavoro e al tipo di rischio;
proteggere l’occhio anche lateralmente e non solo frontalmente;
non dare sensazione di fastidio a chi li porta;
offrire un ampio campo visivo;
avere una tonalità gradevole all’occhio che eviti la stanchezza
i vetri devono essere del tipo antiappannante.
Per la protezione di tutto il viso sono invece disponibili:
• schermi facciali (incorporano generalmente fascia girotesta, protezione anteriore, elmetto,
cappuccio di protezione o altro dispositivo di supporto adeguato) , sovrapponibili ai comuni
occhiali da vista, alle mascherine chirurgiche e ai facciali filtranti
Occhiali di protezione da R.O.A. (Laser)
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: monolente in policarbonato antigraffio,
sovrapponibile ai comuni occhiali da vista, aste regolabili in lunghezza
oppure ergonomiche, ponte nasale anatomico e adattabile a tutti i visi,
alta definizione ottica, resistenti all’appannamento
Norme/Certificazioni: marcatura CE, conformità a EN 207.
CAMPO D’IMPIEGO
Nelle attività sanitarie in cui è possibile l’esposizione a raggi laser (ROA)
RACCOMANDAZIONI
Ispezionare accuratamente il DPI prima di ogni impiego, e non utilizzarlo se qualche particolare
dovesse mostrare segni di evidente usura o malfunzionamento.
Non manomettere il DPI.
Conservare il DPI nell’imballo originale evitando il contatto con solventi ed acidi.
Il DPI, in caso abbia subito danni di entità consistente, deve sempre essere messo fuori uso e
sostituito
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Nei reparti-servizi in cui si opera in presenza di raggi laser
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Qualora il richiedente non trovi la nota informativa nella confezione potrà chiederne copia.
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Occhiali per la protezione da Rischio Chimico e Biologico
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: lente in policarbonato antigraffio, antiappannante e di
colore neutro, sovrapponibile ai comuni occhiali da vista. fascia elastica
regolabile in tessuto anallergico, ponte nasale anatomico e adattabili a
tutti i visi, alta definizione ottica, montatura ventilata realizzata in PVC
trasparente, dotati di fori d’aerazione protetti dalle goccioline
Norme/Certificazioni: marcatura CE, conformità a EN 166, conformità
al D.lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Per la protezione dalla contaminazione durante la manipolazione di liquidi biologici, tessuti e parti
anatomiche. Da utilizzare ogni qualvolta è necessario adottare le precauzioni universali standard,
da contatto e da droplet, che richiedono la protezione della mucosa congiuntivale.
Durante la manipolazione di liquidi chimici, ogni qualvolta sia necessario proteggere la mucosa
congiuntivale dall’esposizione a prodotti chimici.
RACCOMANDAZIONI
Ispezionare accuratamente il DPI prima di ogni impiego, e non utilizzarlo se qualche particolare
dovesse mostrare segni di evidente usura o malfunzionamento.
Non manomettere il DPI.
Conservare il DPI nell’imballo originale evitando il contatto con solventi ed acidi.
Il DPI, in caso abbia subito danni di entità consistente, deve sempre essere messo fuori uso e
sostituito
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
In associazione con un facciale filtrante FFP2 / FFP3 durante lo svolgimento di procedure
lavorative con possibile contaminazione chimica o biologica.
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Qualora il richiedente non trovi la nota informativa nella confezione potrà chiederne copia.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Visiera di protezione facciale
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: bardatura morbida anallergica in appoggio alla fronte,
banda elastica regolabile sovrapponibile ai comuni occhiali da vista ed
facciali filtranti e mascherine chirurgiche, alta definizione ottica,
schermo in acetato antiappannante
Norme/Certificazioni: marcatura CE, conformità a EN 166,
conformità al D.lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Per la protezione dalla contaminazione durante la manipolazione di liquidi biologici, tessuti e parti
anatomiche. Da utilizzare ogni qualvolta è necessario adottare le precauzioni universali standard,
da contatto e da droplet, che richiedono la protezione della mucosa congiuntivale.
Durante la manipolazione di liquidi chimici, ogni qualvolta sia necessario proteggere la mucosa
congiuntivale dall’esposizione a prodotti chimici.
RACCOMANDAZIONI
Ispezionare accuratamente il DPI prima di ogni impiego, e non utilizzarlo se qualche particolare
dovesse mostrare segni di evidente usura o malfunzionamento.
Non manomettere il DPI.
Conservare il DPI nell’imballo originale evitando il contatto con solventi ed acidi.
Il DPI, in caso abbia subito danni di entità consistente, deve sempre essere messo fuori uso e
sostituito
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
In alternativa all’uso degli occhiali di protezione.
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
c) DPI PER LE VIE RESPIRATORIE
I DPI delle vie respiratorie, definiti anche “Apparecchi di Protezione delle Vie Respiratorie”
(APVR), sono dispositivi destinati a proteggere l’operatore dall’inalazione di agenti chimici
mediante il meccanismo della filtrazione. Questi dispositivi, che coprono naso e bocca, sono
realizzati in materiale TNT, con o senza valvola di espirazione antiappannaggio di lenti oculari, con
o senza carboni attivi per l’assorbimento delle componenti organolettiche.
La norma europea EN149 classifica gli AVPR in FFP2 e FFP3 secondo i livelli di efficacia
protettiva contro particelle di diverse dimensioni (al massimo 0,6 μm). Nelle mascherine FFP2,
l’efficacia minima è pari al 95 per cento, mentre in quelle FFP3 al 99 per cento. L’effetto filtrante è
dato da fibre con carica elettrostatica, la cui efficacia diminuisce con l’usura e in caso di umidità
dell’aria superiore all’80 per cento. Quindi è consigliabile sostituire le mascherine FFP (2 e 3) dopo
circa 8 ore d’uso, poiché inumidendosi con l’espirazione, perdono di efficacia filtrante.
La Circolare n. 154 del Ministero del Lavoro – Direzione generale delle relazioni industriali e dei
rapporti di lavoro – del 27 giugno 2012, avente come oggetto “Dispositivi di protezione Individuale
per la protezione delle vie respiratorie da agenti biologici aerodispersi” riconosce ai DPI per le vie
respiratorie rispondenti alla norma EN 149, inizialmente concepiti e certificati esclusivamente per la
protezione da agenti chimici, la proprietà protettiva anche verso gli agenti biologici, purché
provvisti di certificazione CE che ne attesti questa prerogativa.
In commercio ed in Azienda, sono disponibili anche "mascherine" tipo chirurgiche ed igieniche..
Con il termine “mascherine chirurgiche” si fa riferimento a mascherine monouso approvate dal
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali in base alla normativa nazionale e
comunitaria, certificate come DM (Dispositivi Medici), che hanno un effetto barriera limitante la
contaminazione dell’ambiente circostante da parte dell’operatore. Queste svolgono tuttavia, seppur
non certificate come DPI, anche una funzione protettiva delle vie respiratorie dell’operatore stesso,
sia quale precauzione standard, sia quale protezione verso agenti microbici trasmessi tramite droplet
(goccioline con dimensioni > 5 micron). Non sono invece idonee alla protezione nei confronti di
aerosol fini, quali goccioline evaporate con dimensione < 5 micron (trasmissione da via aerea).
Con il termine “mascherine igieniche” vengono invece definite le mascherine utilizzate
nell’industria alimentare e farmaceutica indossate dagli operatori per evitare la contaminazione di
prodotti alimentari e farmaceutici.
Una volta usate, le mascherine monouso chirurgiche e igieniche, debbono essere immediatamente
smaltite.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Maschera filtrante FFP3 – FFP2
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: con valvola di espirazione, bordo di tenuta,
doppio elastico regolabile e stringinaso per adattamento alle
diverse conformazioni di viso, confezionati singolarmente in
busta sigillata completa di nota informativa. Tessuto della
struttura, elastici ed ogni altra parte realizzati in materiale
anallergico. Valvola posizionata e conformata in modo tale che
l’espirato non provochi l’appannamento di occhiali
Norme/Certificazioni: conformità D.Lgs. 475/92; conformità
UNI EN 149: 2001; marcatura CE. DPI III categoria
CAMPO D’IMPIEGO
Rischio chimico: utilizzare durante l’esposizione a polveri tossiche, fumi ed aerosol a base
acquosa, ad enzimi proteolitici, a materiale particellare tossico con granulometria ≥ 0,06 μm per
concentrazione di contaminante fino a 50 volte il TLV, a polveri cancerogene.
Rischio biologico: utilizzare durante attività lavorative che espongano l’operatore ad agenti
biologici aerodispersi dimensione < 5 micron
RACCOMANDAZIONI
Il facciale per garantire una buona protezione deve essere indossato correttamente secondo le
indicazioni del produttore e su un viso ben rasato. Il facciale è monouso, deve essere comunque
sostituito ad ogni turno lavorativo o qualora risulti imbrattato. Qualora il produttore preveda una
data di scadenza il facciale dovrà essere utilizzato entro tale termine
Lo smaltimento dei facciali impiegati per il rischio biologico deve essere fatto secondo le modalità
previste per i rifiuti sanitari a rischio infettivo.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Reparti e/o servizi in cui sono svolte lavorazioni che espongono a rischio di contaminazione da
agenti chimici e biologici aerodispersi.
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Mascherina Chirurgica (NON DPI)
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: TNT non sterile a tre/quattro strati,
ipoallergenici, privi di lattice e di fibre di vetro; provviste di lacci
o elastici da passare dietro le orecchie o legare dietro la nuca;
ferretto flessibile per una migliore aderenza alla sella nasale.
Norme/Certificazioni: Norme Europea EN 14683:2005
(in Italia UNI EN 14683:2006); D.Lgs. 46/97.
CAMPO D’IMPIEGO
DM da utilizzare durante interventi chirurgici e manovre invasive per limitare la trasmissione di
agenti microbici dal personale ai pazienti. Possono essere fatte indossare ai pazienti con sospetta
od accertata patologia trasmessa per droplet o via aerea, nei casi previsti dalle relative procedure
aziendali.Da utilizzare per la protezione delle vie respiratorie dell’operatore sanitario quale
protezione standard e/o protezione da agenti microbici a trasmissione da droplet (dimensione > 5
micron).
RACCOMANDAZIONI
La mascherina per garantire una efficiente funzionalità deve essere indossata correttamente
secondo le indicazioni del produttore, ed essere sostituita qualora risulti imbrattata o umida, e
comunque ogni due ore di utilizzo. Lo smaltimento delle mascherine utilizzate per il contenimento
del rischio biologico deve essere fatto secondo le modalità previste per i rifiuti sanitari a rischio
infettivo.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Camere operatorie, ambienti medici assimilabili alle camere operatorie, precauzioni standard e da
trasmissione da droplet > 5 micron.
NOTA INFORMATIVA
La mascherina deve essere utilizzata, conservata e mantenuta secondo le indicazioni che il
produttore riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
d) DPI PER GLI ARTI SUPERIORI
I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) degli arti superiori sono dispositivi realizzati per
proteggere le mani e/o gli arti superiori da rischi:
• meccanici (tagli, graffi, abrasioni ecc.);
• biologici (schizzi, contatto con materiale biologico ecc);
• fisici (freddo, caldo, radiazioni, tensioni elettriche, ecc);
• chimici (contatti con prodotti e preparati pericolosi ecc.).
Sono generalmente costituiti da guanti e devono possedere i requisiti generali e fondamentali
stabiliti nella norma UNI EN 420.
In particolare tale norma definisce i criteri di realizzazione del dispositivo e i requisiti generali di
innocuità, di ergonomia, di funzionalità e di pulizia; sono inoltre esplicitate le modalità di marcatura
e le informazioni da applicare a tutti i tipi guanti di protezione.
RACCOMANDAZIONI
I guanti sono ideati per proteggere la cute sana e integra, al massimo sede di microlesioni in
apparenti.
L’uso in caso di cute non integra può comportare:
- ritardo o addirittura impedita la guarigione;
- l’ingresso di additivi e/o proteine del lattice, e conseguente sviluppo di allergie.
Poiché “Il lavaggio delle mani è generalmente considerato la più importante tra le singole
procedure atte a prevenire le infezioni ospedaliere” (C.D.C.), si raccomanda di effettuare “il
lavaggio sociale delle mani” sempre:
- prima di indossare i guanti
- dopo averli rimossi.
- ad ogni cambio di guanti
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Guanti di protezione per la manipolazione di prodotti criogenici
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: a cinque dita con manichetta di sicurezza da 20 cm
minimo e lunghezza totale 40 cm minimo, realizzati in materiale
impermeabile e traspirante, chiusura a strappo.
Devono presentare una ottima protezione da schizzi di liquidi
criogenici con elevata destrezza, leggerezza e confort.
Norme/Certificazioni: marcatura CE . DPI di seconda categoria;
conformità a EN 511, EN 420, EN 388; conformità al D.lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Da indossare durante la manipolazione di gas criogenici liquefatti (es. travaso di Azoto liquido)
RACCOMANDAZIONI
Ispezionare accuratamente il DPI prima di ogni impiego e non utilizzarlo se qualche particolare
dovesse mostrare segni di evidente usura o malfunzionamento.
Il DPI, in caso abbia subito danni, deve sempre essere messo fuori uso e sostituito.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Reparti o servizi in cui si utilizzano gas criogenici liquefatti.
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Guanti di protezione da rischio meccanico
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: elevata destrezza, realizzati in tessuto elasticizzato
(dynnema, elastam, fibra aramidica, ecc.) supportato in poliuretano o
nitrile, dorso areato, esterno liscio, livello di protezione meccanica 4342
(pittogramma presente sul DPI)
Norme/Certificazioni: marcatura CE DPI II categoria, conformità a EN
388, conformità al D.lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Rischi derivanti dalla:
• manipolazione di componenti meccanici, attrezzi,
• movimentazione pallet e scarico/carico merci
RACCOMANDAZIONI
Le prestazioni sono garantite da una giusta scelta della taglia e da una corretta calzata.
Non apportare modifiche al DPI.
Lavare seguendo le indicazioni riportate nella nota informativa
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Operatori tecnici durante interventi su parti mobili di apparecchiature
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Guanti impermeabili per la protezione meccanica, chimica e biologica
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: realizzati in lattice naturale misto a neoprene, interno
floccato cotone; protezione chimica ad acidi, basi, detergenti, solventi (tabella
resistenza chimica disponibile), protezione dal contatto con oggetti caldi fino
a 100 C°, livello di protezione meccanica 2121 (pittogramma presente sul
DPI), lunghezza minima 30 cm.
Norme/Certificazioni: marcatura CE . DPI III categoria, conformità EN 388
e EN 374; conformità D.Lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Da utilizzare per la protezione da contaminazione da contatto con sostanze chimiche nelle
procedure di decontaminazione di ferri chirurgici, nella sanificazione ambientale ed a seguito di
sversamenti accidentali di sostanze chimiche.
RACCOMANDAZIONI
Le prestazioni sono garantite da un giusta scelta della taglia e da una corretta calzata.
Ispezionare accuratamente il DPI prima di ogni impiego e non utilizzarlo se qualche parte dovesse
mostrare segni di evidente usura o malfunzionamento.
Non manomettere il DPI.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Igiene ambientale, lavaggio ferri.
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Guanti antitaglio per Autopsie
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: Guanto antitaglio foderato in cotone. Palmo puntinato
giallo. Polsino elastico. Colore bianco. Certificato EN 420 ed EN 388
(pittogramma presente sul DPI) Norme/Certificazioni: marcatura CE DPI II categoria, conformità a EN
388 ed EN 420, conformità al D.Lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Rischi derivanti dalla:
• manipolazione di dispositivi medici taglienti e perforanti,
• manipolazione di schegge di ossa
RACCOMANDAZIONI
Le prestazioni sono garantite da una giusta scelta della taglia e da una corretta calzata.
Non apportare modifiche al DPI.
Lavare seguendo le indicazioni riportate nella nota informativa
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Anatomo Patologo; Tecnico di Anatomia Patologica durante le autopsie
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Guanti antitaglio per macellazione
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: Guanto in maglia di acciaio ambidestro. Saldatura al
plasma. Molla di tensione in acciaio. Privo di cinturini in caucciù, plastica
o in fibre che accorcino la durata del guanto. Polsino di 19 cm. Certificato
EN 420 ed EN 388 (pittogramma presente sul DPI) Norme/Certificazioni: marcatura CE DPI II categoria, conformità a EN
388, conformità al D.Lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Rischi derivanti dalla:
• manipolazione di utensili taglienti e/o perforanti in macelleria,
• lavorazioni carni nella macelleria della cucina
RACCOMANDAZIONI
Le prestazioni sono garantite da una giusta scelta della taglia e da una corretta calzata.
Non apportare modifiche al DPI.
Lavare seguendo le indicazioni riportate nella nota informativa
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Operatore di cucina durante le attività di macellazione
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Guanti medicali monouso in lattice
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: monouso non sterile, senza polvere, ambidestro,
resistente ad agenti chimici e biologici, impermeabilità a liquidi ed agenti
biologici
Norme/Certificazioni: Marcatura CE, conformità EN 374-1-2-3,
conformità EN 420, conformità EN 388; AQL < 1
CAMPO D’IMPIEGO
Protegge le mani da possibili contaminazione per contatto con materiale biologico
RACCOMANDAZIONI
• Le prestazioni sono garantite da una giusta scelta della taglia e da una corretta calzata.
• Lavarsi le mani ed assicurarsi che siano sempre perfettamente asciutte prima di indossarli.
• Va assolutamente evitato il contatto con oli, grassi ed idrocarburi (es. benzina).
• L’uso di questi guanti va escluso nel caso in cui sia necessario garantire l’asepsi.
• Vietato lavarli e/o riutilizzarli.
• Smaltimento nel contenitore per i rifiuti sanitari a rischio infettivo.
• Controllare sempre la data di scadenza
• Non manomettere il DPI.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Attività lavorativa con basso rischio biologico, in cui non è richiesta la sterilità, e per attività di
cure igieniche del paziente, di pulizia e riordino dell’unità letto, sanificazione degli ambienti. Esami
medici diagnostici in cui non è richiesta la sterilità.
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Guanti medicali monouso in vinile (PVC) - nitrile
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: monouso, senza polvere, non sterile, ambidestro,
protezione chimica ad acidi, basi, detergenti, solventi (tabella resistenza
chimica disponibile). Protezione da agenti biologici.
Colore: bianco/neutro
Norme/Certificazioni: Marcatura CE, conformità EN 374-1-2-3,
conformità EN 420, conformità EN 388; AQL < 0,65
CAMPO D’IMPIEGO
Protegge le mani da possibili contaminazione per contatto con materiale biologico e con agenti
chimici. Alternativa ai guanti medicali in lattice per gli operatori che presentano sensibilizzazione
al lattice.
RACCOMANDAZIONI
• Le prestazioni sono garantite da una giusta scelta della taglia e da una corretta calzata.
• Lavarsi le mani ed assicurarsi che siano sempre perfettamente asciutte prima di indossarli.
• Conservare in luogo fresco ed asciutto e non esporre il prodotto a temperature eccessivamente
elevate o basse o a rapidi cambiamenti di temperatura.
• Non esporre il prodotto direttamente alla luce solare.
• Presenta scarsa resistenza alle sostanze citotossiche.
• Utilizzare per un massimo di tempo di 240 minuti.
• Va assolutamente evitato il contatto con solventi aromatici (es. toluolo) e chetonici (es. acetone).
• Vietato lavarli e/o riutilizzarli.
• Smaltimento nel contenitore per i rifiuti sanitari a rischio infettivo.
• Controllare sempre la data di scadenza.
• Non manomettere il DPI.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Attività lavorativa con basso rischio biologico, in cui non è richiesta la sterilità, e per attività di
cure igieniche del paziente, di pulizia e riordino dell’unità letto, sanificazione degli ambienti. Esami
medici diagnostici in cui non è richiesta la sterilità.
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Guanti non sterili per la manipolazione di antiblastici
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: in lattice naturale, senza polvere; forma anatomicamente
modellata, buona vestibilità, superficie ruvida nella zona delle dita e del
palmo per garantire una presa maggiore; ottima sensibilità tattile, manica extra
lunga (con bordo tubolare anti-arrotolamento), per la completa copertura dei
polsi del camice, (tabella resistenza chimica disponibile)
Colore: blu
Norme/Certificazioni: marcatura CE -DPI III categoria, conformità D.Lgs
475/92, conformità EN 374/94 1-2-3, conformità EN 388/94, AQL =1
CAMPO D’IMPIEGO
Da utilizzare per la protezione dall’esposizione a rischio chimico derivante dalla manipolazione di
sostanze citostatiche e/o antiblastiche.
RACCOMANDAZIONI
• L’uso di questi guanti va escluso nel caso in cui sia necessario garantire la sterilità.
• Lavarsi le mani ed assicurarsi che siano sempre perfettamente asciutte prima di indossarli
• Le prestazioni sono garantite da un giusto uso della taglia e da una corretta calzata.
• Prima dell’uso verificare l’eventuale presenza di difetti: non utilizzare guanti danneggiati.
• Si consiglia la sostituzione dopo ogni preparazione e/o somministrazione.
• Sostituire immediatamente in caso di contaminazione.
• Vietato lavarli e/o riutilizzarli.
• Stoccare in luogo asciutto secondo le istruzioni del fabbricante
• Evitare contatti con oggetti taglienti e/o appuntiti.
• Lo smaltimento deve avvenire secondo le procedure aziendali
• Controllare sempre la data di scadenza
• Non manomettere il DPI.
• In caso di manifestazioni allergiche informare il dirigente.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Unità Farmaci Antiblastici nella preparazione farmaci e soluzioni contenenti antiblastici
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
e)
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
f) DPI PER GLI ARTI INFERIORI
Sono principalmente costituiti da calzature che possono essere di sicurezza, di protezione o da
lavoro e sono destinate a proteggere da:
• contaminazione da materiale biologico (medici, biologi, infermieri, ausiliari, tecnici, operatori
sanitari ecc.);
• scivolamenti e cadute dovute a irregolarità del piano di appoggio o eventualmente bagnato da
lubrificanti (operatori tecnici);
• sversamenti di prodotti chimici (biologi, tecnici di laboratorio, ecc.);
• lesioni alla pianta del piede dovute a perforazione della suola da parte di oggetti appuntiti quali
chiodi, schegge di legno o altro (operatori dei servizi tecnici che svolgono attività in cantieri e/o
locali tecnici);
• schiacciamento della punta del piede per caduta accidentale di materiale dall’alto o con
movimenti incauti di attrezzature da lavoro o carrelli elevatori (magazzinieri, operatori addetti
alla manutenzione, ecc.);
La scelta dei DPI di protezione degli arti inferiori per le diverse figure professionali prende in
considerazione le singole attività lavorative e le calzature fornite hanno caratteristiche idonee a
proteggere gli operatori dai diversi rischi valutati.
Calzari per travaso sostanze pericolose
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: realizzato in Tyvek o altro materiale idoneo, copertura di
piede e polpaccio, chiusura con elastico, suola antiscivolo; prodotto
monouso
Norme/Certificazioni: Marcatura CE . DPI di seconda categoria,
conformità a EN 467, conformità al D.lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Rischio chimico: indossare durante le operazioni di travaso o manipolazione di sostanze pericolose
in forma liquida, durante operazioni di sanificazione ambientale a seguito di stravasi accidentali di
prodotti chimici e/o cancerogeni.
RACCOMANDAZIONI
Ispezionare accuratamente il DPI prima di ogni impiego e non utilizzarlo se qualche particolare
dovesse mostrare segni di evidente usura o deterioramento.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Travaso manuale di sostanze pericolose, sanificazione ambientale a seguito di stravasi accidentali
di prodotti chimici e/o cancerogeni nei laboratori di Anatomia Patologica e nella UO UFA
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Calzature da lavoro per il personale di reparto
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: tipo unisex, bassa con chiusura con velcro a strappo,
tomaia in pelle idrorepellente, plantare anatomico estraibile (ricoperto
in cuoio o pelle), fondo in poliuretano antiscivolo, fondo antistatico con
assorbimento di energia del tallone, fodera in cambrelle o tessuto
similare o pelle
Norme/Certificazioni: marcatura CE, conformità EN ISO 20347 O2FO
oppure EN 347 O2, conformità al D.lgs. 475/9
CAMPO D’IMPIEGO
Calzature antinfortunistiche da utilizzare in tutti i reparti
RACCOMANDAZIONI
Si raccomanda di ispezionare accuratamente le calzature prima di ogni impiego, e di non
impiegarle se qualche particolare dovesse mostrare segni di evidente usura o deterioramento.
In particolare si segnala di verificare:
• il corretto funzionamento dei sistemi di chiusura se previsti;
• lo spessore della suola e dei rilievi;
Non apportare modifiche al DPI
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Personale sanitario di reparto
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Zoccoli autoclavabili
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: realizzati in materiale polimerico con mescola
completamente antistatica, senza fori superiori, autoclavabili a 128 °C.
Norme/Certificazioni: Marcatura CE, conformità a EN 347 EA,
conformità al D.lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Calzature Antinfortunistiche con requisiti di protezione da rischio biologico e chimico
RACCOMANDAZIONI
Lavare la calzatura prima d’indossarla per la prima volta per togliere il velo di olio di silicone
utilizzato per una migliore estrazione del pezzo dallo stampo. Si può utilizzare qualsiasi tipo di
sapone o detergente sia casalingo che ospedaliero, ad una temperatura che può andare dai 38° C ai
100° C, facendo attenzione evitando possibili scottature od usare sistemi meccanici od automatici
che impediscano il contatto delle mani con acqua troppo calda.
Non manomettere il DPI.
Il DPI, in caso abbia subito danni di entità consistente, deve sempre essere messo fuori uso e
sostituito.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Tutti i reparti
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Calzature di sicurezza-personale tecnico di magazzino, cucina, manutentori.
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: tipo unisex, bassa con chiusura con velcro a strappo,
tomaia in pelle idrorepellente, plantare anatomico estraibile (ricoperto
in cuoio o pelle), fondo in poliuretano antiscivolo, fondo antistatico con
assorbimento di energia del tallone, fodera in cambrelle o tessuto
similare o pelle, puntale in materiale composito da 200 J
Norme/Certificazioni: marcatura CE, conformità a EN ISO 20345 S2
o EN 347 S2, conformità al D.lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Calzature Antinfortunistiche da utilizzare nei luoghi di lavoro caratterizzati dalla presenza di
materiali e/o attrezzi che possono causare fenomeni di schiacciamento/abrasioni/perforazione/
ferite degli arti inferiori
RACCOMANDAZIONI
Fare particolare attenzione alla scelta della misura giusta, preferibilmente con prova pratica della
calzata.
Ispezionare accuratamente il DPI prima di ogni impiego e non utilizzarlo se qualche particolare
dovesse mostrare segni di evidente usura o deterioramento.
Dopo ogni utilizzo lasciare asciugare le calzature aperte in un luogo privo di umidità ed areato ed
evitando tassativamente l’utilizzo di fonti di calore artificiali (radiatori,stufe,lampade e quant’altro
produca irraggiamento termico intenso) per eliminare l’umidità assorbita dalla calzatura.
Rimuovere, con una spazzola, gli eccessi di polvere e terra; con uno straccio ed eventualmente
sapone, togliere le macchie
Ingrassare regolarmente la pelle, in special modo le cuciture, con grassi di origine animale
normalmente reperibili in commercio (evitare grassi a base di silicone).
Non manomettere il DPI.
Il DPI, in caso abbia subito danni di entità consistente, deve sempre essere messo fuori uso e
sostituito.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Personale tecnico e manutentori.
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
g) DPI PER IL CORPO
Nelle normali condizioni di lavoro, in assenza di rischi particolari, la protezione generale del corpo
(sia totale sia parziale) è affidata alla normale divisa da lavoro che presenta generalmente
caratteristiche tali da fornire una discreta difesa sia da un punto di vista igienico che da
sollecitazioni ambientali (termiche, atmosferiche, di polverosità, ecc.), oltre a rendere di facile
identificazione della qualifica dell’operatore da parte dell’utenza.
In attività che presentano rischi particolari è invece necessario usare indumenti con
specifiche caratteristiche protettive stabilite dalla norma UNI-EN 340
Camice di protezione non sterile
.
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: realizzato in materiale tessuto non tessuto microperforato,
chiusura posteriore, resistente all’abrasione.
Norme/Certificazioni: Marcatura CE . DPI I categoria Conformità a EN 340
Conformità al D.lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Precauzione standard, da agenti biologici e chimici in tutte le attività che espongono a imbrattatura
da sostanze organiche e/o chimiche.
RACCOMANDAZIONI
L’azione protettiva è efficace solo se il DPI è indossato e allacciato correttamente.
Il DPI, in caso abbia subito imbrattamenti di entità consistente, deve essere sostituito.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Da utilizzare:
- durante le manovre assistenziali a pazienti
- durante attività di decontaminazione, detersione, disinfezione, sterilizzazione di qualsiasi
materiale/strumento già utilizzato, e dell’ambientale.
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Camici per antiblastici
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: Realizzato in tessuto non tessuto, dotato di protezione
interna impermeabile sulla parte anteriore e sulle maniche con effetto
barriera a liquidi, prestazioni di confort elevate, polsini in maglia, chiusura
al collo regolabile con velcro, girocollo con fettuccia, corpo in pezzo unico
e cuciture interne doppie, completo di cintura in vita per chiusura interna
ed esterna, piegatura rovesciata per apertura programmata
Norme/Certificazioni: Marcatura CE . DPI di III categoria, conformità EN
465 (tipo 4) . prove aggiuntive, conformità EN 14126, conformità al D.lgs.
475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Da utilizzare per la protezione dall’esposizione a rischio chimico derivante dalla manipolazione di
sostanze citostatiche e/o antiblastiche
RACCOMANDAZIONI
L’azione protettiva è efficace solo se il DPI è indossato e allacciato correttamente.
Il DPI, in caso abbia subito imbrattamenti di entità consistente, deve essere sostituito
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Da utilizzare durante la preparazione e diluizione dei farmaci antiblastici, nelle procedure di
decontaminazione a seguito di sversamenti accidentali
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.
Qualora il richiedente non trovi la nota informativa nella confezione potrà chiederne copia
Procedura
Ospedaliera Pr.Osp.34/2012
Rev. n. 0
del 29/10/2012 Allegato 1
Tipologia dei DPI in uso presso l’ACOSFN e relative schede tecniche
Pr.Osp. 34/2012 da arc. cap. 13.2 Individuazione , gestione ed utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 1 Rev.0 del 29/10/2012
Grembiule per la protezione da prodotti criogenici
CARATTERISTICHE GENERALI
Caratteristiche: Idoneo a garantire una protezione termica superiore,
resistente all’acqua, estremamente confortevole, leggero, realizzato in
materiale traspirante ed impermeabile, dotato di fibbie adattabili sul collo ed in
vita
Norme/Certificazioni: Marcatura CE . DPI di seconda categoria; conformità a
EN 511, EN 420, EN 388; conformità al D.lgs. 475/92
CAMPO D’IMPIEGO
Da indossare durante la manipolazione di gas criogeni liquefatti
RACCOMANDAZIONI
Ispezionare accuratamente il DPI prima di ogni impiego e non utilizzarlo se qualche particolare
dovesse mostrare segni di evidente usura o malfunzionamento.
Il DPI, in caso abbia subito danni deve sempre essere messo fuori uso e sostituito.
ATTIVITA’ E/O REPARTI PER I QUALI NE E’ PREVISTO L’USO
Reparti o servizi in cui si utilizzano gas criogeni liquefatti.
NOTA INFORMATIVA
Il DPI deve essere utilizzato, conservato e mantenuto secondo le indicazioni che il produttore
riporta sulla nota informativa la quale definisce anche il campo di impiego.