indipendence way...tornando alla nietalora madz in usa, questa notizia non ha a che s'edere con...

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Civilta del Bere (ITA) Paese: it Pagina: 7 Diffusione: 46000 Tipo media: Periodici Autore: Alessandro Torcoli 01 Agosto 2015 - 50008 This article is intended for personal and internal information only. Reproduction or distribution is prohibited. Page 1 / 1 Paese: it Civilta del Bere (ITA) Pagina: 7 Diffusione: 46000 01 Agosto 2015 - 50008 EDITORIALE di Alessandro Torcoli Indipendence Way Non ci riferiamo al 4 luglio, giorno dell'indipendenza degli Usa, ma a una notizia che proa iene dalla Norve- gia. E che non riguarda la Liberazione di un Popolo, ma Uil punto messo a segno dalla Dvi, la Federazione italiana dei vignaioli indipendenti Spieghiamo. Un tender del monopolio norvegese, cina una sorta di bando pubblico per l'acquisto di bottiglie di Aglieciro Campania Igt 2015, richiede che siano fornite da "pro- duttori biologici, in conversione oppure soci Fivi'l Tale -eqoisito è stato inserito del tutto autonomamente dal monopolio. Per Matilde Poggi, presidente della Fivi, <siamo stati anche noi sorpresi, il bando non segue a una nostra istanza. Siamo orgogliosi che sia stato neo nosciuto il ruolo della nostra associazione come garan te di una viticoltura di qualita'>. Non è solo la Fivi a beneficiare dclle attenzioni norve gesi: nello stesso bando si nienciona la preferenza per i vini cileni prodotti dai vignaioli associati al Mosi (Mo- vini tenie de viiiteros iridepi'sidierites). lilsoillnla, pare che quello dell'indipendenza stia diventando un valore sempre più importante. La Fivi è nata nel 2008 e, per statuto, possono aderirvi solo Cantine che soddisfano alcuni criteri: coltivano le proprie vigne, iiltbottigliann il proprio vino e curano personalmente il proprio prodotto viilificailo e inibot- tigliano tutto o parte del raccolto sotto la propria re- sponsabilita, con il proprio nome e la propria etichetta. Un'a leanza di persone rigorose, che interpretano il vino in un certo modo. Ma e l'unica via per la qualita? Liiditto norvegese suscita altri interrogativi. Porterà qualche beneficio al nlondo del vino, e alla Fivi stessat É una grossa responsabilità essere riconosciuti come i garanti della qualità. Stimiamo enormemente qciesta federazione, i cui vertici e soci conci persone di indub bia moralita. Ma quando uil'associazione nata attorno a un ideale tocca cosi concretamente il potere, cioè si ritrova eosi avvantaggiata nel busineas, rischia di chiu dersi a difesa del potere conquistato. Inoltre nmagi nianto che dbra in poi possano fioccarc le richieste di adesioile alla Fivi, perché molti vignaioli richiederan- nodi isuiveisi. Tipo media: Periodici Autore: Alessandro Torcoli Se portiamo il discorso a un livello internazionale, l'i- dea che il valore dei vigna oli iildipendenti possa Cs sere superiore a quello di chi seleziona uva o partite di vino è una potenziale boillba aton'ica. Tutti sanno che a Bordeaux e in Borgogna è fondamentale il ruolo dei courtiers, dei négociants, di chi sa scegliere i vini e le uve migliori. Alcuni vignaioli, daltra parte, non desiderano impegnarsi come commercianti e vogliono solo produrre uve eccellenti Negare cnricettualnsente, e inibire anche praticamente, il riconoscimento di que- sta divisione di ruoli potrebbe provocare tin terreilloto Non si tratta di una difesa dei grandi, dei commercian ti (parola proibita nel mondo del vinoi o degli indu- striali (addirittura definiti, in passato, 'maledetti") ma di comprendere e apprezzare la complessità di un siste ma. Se per vendere, un giorno, fosse obbligatorio esse- re indipendenti, secondo la carta della Fivi, milioni di viticoltori getterebbero la spugna e con essi sparireb bern anche produ7ioni di eccellenza. Pensiamo aWeroi ca Valle d'Aosta, alle spettacolari vigne di Caren-<a, a migliaia di contadini de la Valpolicella e del Chianti, a viticoltori pait tulle che conferiscono le proprie uve ad alLri o alle Cau inc sociali Bisognerebbe tutelare tutti i modi di concepire il sino, purché di qualità. Si possono criticare le distorsioni e inibirle, ma richiedere patenti, come quella dell'indi- pendenza, potrebbe mettere a rischio senza motisi davvero validi - una nlolti udine di imprese. E i con- sumatori devono poter scegliere tra le s'arie anime del vino: prodotti semplici o ecoItonuci firmati da grandi Gruppi, rarita di piccole seiendc agricole, icona ultra premium da 500 euro. Stona che io monopolio scel- ga una sola voce, in questo grande coro. D'altronde, e pur sempre un monopolio. Ha poco c.a spartire con la libertà. Tornando alla nietalora madz in Usa, questa notizia non ha a che s'edere con l'Indipendence Da come metafora della liberta. E piuttosto una Indipen- banca Wayt cioè un modo per valorizzare i vignaioli indipendenti che, lo ribadiamo per lènnesima volta, sono validissimi, ma per il consumatnre si tratta di una dipendenza da scelte altrui, CIVILTÀ DE acer O/< 20t5 5 Page 1 / 1 This article is intended for personal and internal information only. Reproduction or distribution is prohibited. Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti

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Page 1: Indipendence Way...Tornando alla nietalora madz in Usa, questa notizia non ha a che s'edere con l'Indipendence Da come metafora della liberta. E piuttosto una Indipen-banca Wayt cioè

Civilta del Bere (ITA)

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Autore: Alessandro Torcoli

  01 Agosto 2015 - 50008  

This article is intended for personal and internal information only. Reproduction or distribution is prohibited.

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Paese: it

Civilta del Bere (ITA)

Pagina: 7

Diffusione: 46000

01 Agosto 2015 - 50008

EDITORIALE di Alessandro Torcoli

Indipendence Way

Non ci riferiamo al 4 luglio, giorno dell'indipendenza

degli Usa, ma a una notizia che proa iene dalla Norve-

gia. E che non riguarda la Liberazione di un Popolo,ma Uil punto messo a segno dalla Dvi, la Federazioneitaliana dei vignaioli indipendenti Spieghiamo.Un tender del monopolio norvegese, cina una sorta di

bando pubblico per l'acquisto di bottiglie di Aglieciro

Campania Igt 2015, richiede che siano fornite da "pro-

duttori biologici, in conversione oppure soci Fivi'l Tale

-eqoisito è stato inserito del tutto autonomamente dal

monopolio. Per Matilde Poggi, presidente della Fivi,

<siamo stati anche noi sorpresi, il bando non segue a

una nostra istanza. Siamo orgogliosi che sia stato neo

nosciuto il ruolo della nostra associazione come garan

te di una viticoltura di qualita'>.Non è solo la Fivi a beneficiare dclle attenzioni norve

gesi: nello stesso bando si nienciona la preferenza per i

vini cileni prodotti dai vignaioli associati al Mosi (Mo-

vini tenie de viiiteros iridepi'sidierites). lilsoillnla, pare

che quello dell'indipendenza stia diventando un valore

sempre più importante.La Fivi è nata nel 2008 e, per statuto, possono aderirvi

solo Cantine che soddisfano alcuni criteri: coltivano le

proprie vigne, iiltbottigliann il proprio vino e curanopersonalmente il proprio prodotto viilificailo e inibot-

tigliano tutto o parte del raccolto sotto la propria re-

sponsabilita, con il proprio nome e la propria etichetta.

Un'a leanza di persone rigorose, che interpretano il

vino in un certo modo. Ma e l'unica via per la qualita?

Liiditto norvegese suscita altri interrogativi. Porterà

qualche beneficio al nlondo del vino, e alla Fivi stessat

É una grossa responsabilità essere riconosciuti come

i garanti della qualità. Stimiamo enormemente qciesta

federazione, i cui vertici e soci conci persone di indub

bia moralita. Ma quando uil'associazione nata attorno

a un ideale tocca cosi concretamente il potere, cioè si

ritrova eosi avvantaggiata nel busineas, rischia di chiu

dersi a difesa del potere conquistato. Inoltre nmagi

nianto che dbra in poi possano fioccarc le richieste di

adesioile alla Fivi, perché molti vignaioli richiederan-

nodi isuiveisi.

Tipo media: Periodici

Autore: Alessandro Torcoli

Se portiamo il discorso a un livello internazionale, l'i-

dea che il valore dei vigna oli iildipendenti possa Cssere superiore a quello di chi seleziona uva o partitedi vino è una potenziale boillba aton'ica. Tutti sanno

che a Bordeaux e in Borgogna è fondamentale il ruolodei courtiers, dei négociants, di chi sa scegliere i vinie le uve migliori. Alcuni vignaioli, daltra parte, nondesiderano impegnarsi come commercianti e vogliono

solo produrre uve eccellenti Negare cnricettualnsente,

e inibire anche praticamente, il riconoscimento di que-

sta divisione di ruoli potrebbe provocare tin terreilloto

Non si tratta di una difesa dei grandi, dei commercian

ti (parola proibita nel mondo del vinoi o degli indu-

striali (addirittura definiti, in passato, 'maledetti") madi comprendere e apprezzare la complessità di un siste

ma. Se per vendere, un giorno, fosse obbligatorio esse-

re indipendenti, secondo la carta della Fivi, milioni di

viticoltori getterebbero la spugna e con essi sparireb

bern anche produ7ioni di eccellenza. Pensiamo aWeroi

ca Valle d'Aosta, alle spettacolari vigne di Caren-<a, a

migliaia di contadini de la Valpolicella e del Chianti, a

viticoltori pait tulle che conferiscono le proprie uve ad

alLri o alle Cau inc socialiBisognerebbe tutelare tutti i modi di concepire il sino,

purché di qualità. Si possono criticare le distorsioni e

inibirle, ma richiedere patenti, come quella dell'indi-

pendenza, potrebbe mettere a rischio senza motisi

davvero validi - una nlolti udine di imprese. E i con-

sumatori devono poter scegliere tra le s'arie anime del

vino: prodotti semplici o ecoItonuci firmati da grandi

Gruppi, rarita di piccole seiendc agricole, icona ultrapremium da 500 euro. Stona che io monopolio scel-

ga una sola voce, in questo grande coro. D'altronde, e

pur sempre un monopolio. Ha poco c.a spartire con la

libertà. Tornando alla nietalora madz in Usa, questa

notizia non ha a che s'edere con l'Indipendence Da

come metafora della liberta. E piuttosto una Indipen-

banca Wayt cioè un modo per valorizzare i vignaioli

indipendenti che, lo ribadiamo per lènnesima volta,

sono validissimi, ma per il consumatnre si tratta di una

dipendenza da scelte altrui,

CIVILTÀ DE acer O/< 20t5 5

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