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INDICE SOMMARIO Tomo I 1 Articolo 70 ter disp. att. c.p.c. Notificazione della comparsa di risposta 1. Premessa, p. 1 2. Probabilità di una scarsa utilizzazione dell’opzione per il rito societa- rio, p. 5 3. La legittimazione del difensore dell’attore a formulare la proposta per il rito so- cietario, p. 6 4. I termini da indicare al convenuto per lo scambio della comparsa di rispo- sta, p. 7 5. Di alcuni problemi che nascono a seguito della nomina del giudice istruttore im- mediatamente successiva alla costituzione dell’attore, ai sensi dell’art. 168 bis c.p.c., p. 9 6. I problemi relativi al processo con pluralità di parti a seguito di intervento, p. 13 15 Articolo 50 bis c.p.c. Cause nelle quali il tribunale giudica in composizione collegiale 1. L’intervento e il quadro normativo in cui si inserisce, p. 16 2. Il rito applicabile, p. 17 3. Il (mancato) coordinamento con il rito societario, p. 18 4. Soluzione, p. 19 21 Articolo 92 c.p.c. Condanna alle spese per singoli atti. Compensazione delle spese 1. Premessa, p. 22 2. L’orientamento consolidato della Corte di cassazione in tema di com- pensazione delle spese, p. 22 3. Le ricadute pratiche di tale orientamento, p. 23 4. Le ra- gioni addotte a giustificazione di tale orientamento, p. 24 5. L’orientamento minoritario, p. 26 6. Un recente incidente di legittimità costituzionale, p. 27 7. (Segue): e le successive pronunce della Corte di cassazione, p. 28 8. Conclusioni sugli orientamenti giurispruden- ziali, p. 29 9. La riflessione dottrinale, p. 30 10. L’obbligo di motivazione, p. 33 11. Il controllo in cassazione: in particolare, il controllo ai sensi del n. 5 dell’art. 360 c.p.c., p. 35 12. (Segue): il controllo ai sensi dei nn. 3 e 4 dell’art. 360 c.p.c., p. 38 41 Articolo 133 c.p.c. Pubblicazione e comunicazione della sentenza 1. Premessa: le modifiche apportate dalla l. 80/2005 sulla «competitività» all’art. 133 c.p.c.; il nesso tra efficienza della giustizia e buon funzionamento del sistema economico, p. 42 2. Pro- cesso e tecnologia nella l. 80/2005, p. 44 3. Critica alla tecnica legislativa utilizzata; gli inter- venti, solo parzialmente correttivi, operati con la l. 263/2005, p. 46 4. Alla ricerca della «nor- mativa (…) concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informati- ci e teletrasmessi». La l. 183/1993 sulla trasmissione degli atti a mezzo telefax, p. 50 5. (Segue): il processo telematico, p. 53 6. La normativa applicabile alle comunicazioni a mezzo telefax e posta elettronica; un parallelo con l’esperienza del processo societario e con la riforma della legge fallimentare, p. 60 7. (Segue): le disposizioni sul documento informatico e sulla firma digitale, p. 67 8. (Segue): assenza di una normativa di riferimento applicabile alle comunicazioni eseguite via telefax, p. 76 9. Gli altri problemi esegetici creati dall’art. 133, 3° co., c.p.c., p. 82 10. (Segue): l’equipollenza dei metodi di comunicazione, p. 84 87 Articolo 134 c.p.c. Forma, contenuto e comunicazione dell’ordinanza 1. Rinvio, p. 87 89 Articolo 136 c.p.c. Comunicazioni 1. Il nuovo testo dell’art. 136: i pregi, p. 89 2. (Segue): …ed i difetti, p. 91 3. Le norme applicabili alle comunicazioni eseguite con mezzi tecnologici: rinvio, p. 93

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Page 1: INDICE SOMMARIO Tomo I - Zanichellistatic.zanichelli.it/catalogo/assets/a01.9788808169426.pdfINDICE SOMMARIO Tomo I 1 Articolo 70 ter disp. att. c.p.c. Notificazione della comparsa

INDICE SOMMARIO

Tomo I

1 Articolo 70 ter disp. att. c.p.c.Notificazione della comparsa di risposta

1. Premessa, p. 1 – 2. Probabilità di una scarsa utilizzazione dell’opzione per il rito societa-rio, p. 5 – 3. La legittimazione del difensore dell’attore a formulare la proposta per il rito so-cietario, p. 6 – 4. I termini da indicare al convenuto per lo scambio della comparsa di rispo-sta, p. 7 – 5. Di alcuni problemi che nascono a seguito della nomina del giudice istruttore im-mediatamente successiva alla costituzione dell’attore, ai sensi dell’art. 168 bis c.p.c., p. 9 –6. I problemi relativi al processo con pluralità di parti a seguito di intervento, p. 13

15 Articolo 50 bis c.p.c.Cause nelle quali il tribunale giudica in composizione collegiale

1. L’intervento e il quadro normativo in cui si inserisce, p. 16 – 2. Il rito applicabile, p. 17 –3. Il (mancato) coordinamento con il rito societario, p. 18 – 4. Soluzione, p. 19

21 Articolo 92 c.p.c.Condanna alle spese per singoli atti. Compensazione delle spese

1. Premessa, p. 22 – 2. L’orientamento consolidato della Corte di cassazione in tema di com-pensazione delle spese, p. 22 – 3. Le ricadute pratiche di tale orientamento, p. 23 – 4. Le ra-gioni addotte a giustificazione di tale orientamento, p. 24 – 5. L’orientamento minoritario,p. 26 – 6. Un recente incidente di legittimità costituzionale, p. 27 – 7. (Segue): e le successivepronunce della Corte di cassazione, p. 28 – 8. Conclusioni sugli orientamenti giurispruden-ziali, p. 29 – 9. La riflessione dottrinale, p. 30 – 10. L’obbligo di motivazione, p. 33 – 11. Il controllo in cassazione: in particolare, il controllo ai sensi del n. 5 dell’art. 360 c.p.c., p. 35 –12. (Segue): il controllo ai sensi dei nn. 3 e 4 dell’art. 360 c.p.c., p. 38

41 Articolo 133 c.p.c.Pubblicazione e comunicazione della sentenza

1. Premessa: le modifiche apportate dalla l. 80/2005 sulla «competitività» all’art. 133 c.p.c.; ilnesso tra efficienza della giustizia e buon funzionamento del sistema economico, p. 42 – 2. Pro-cesso e tecnologia nella l. 80/2005, p. 44 – 3. Critica alla tecnica legislativa utilizzata; gli inter-venti, solo parzialmente correttivi, operati con la l. 263/2005, p. 46 – 4. Alla ricerca della «nor-mativa (…) concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informati-ci e teletrasmessi». La l. 183/1993 sulla trasmissione degli atti a mezzo telefax,p. 50 – 5. (Segue): il processo telematico, p. 53 – 6. La normativa applicabile alle comunicazionia mezzo telefax e posta elettronica; un parallelo con l’esperienza del processo societario e con lariforma della legge fallimentare, p. 60 – 7. (Segue): le disposizioni sul documento informatico esulla firma digitale, p. 67 – 8. (Segue): assenza di una normativa di riferimento applicabile allecomunicazioni eseguite via telefax, p. 76 – 9. Gli altri problemi esegetici creati dall’art. 133,3° co., c.p.c., p. 82 – 10. (Segue): l’equipollenza dei metodi di comunicazione, p. 84

87 Articolo 134 c.p.c.Forma, contenuto e comunicazione dell’ordinanza

1. Rinvio, p. 87

89 Articolo 136 c.p.c.Comunicazioni

1. Il nuovo testo dell’art. 136: i pregi, p. 89 – 2. (Segue): …ed i difetti, p. 91 – 3. Le normeapplicabili alle comunicazioni eseguite con mezzi tecnologici: rinvio, p. 93

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94 Articolo 145 c.p.c.Notificazione alle persone giuridiche

1. Introduzione, p. 95 – 2. La notifica al portiere dello stabile in cui è situata la sede dell’en-te, p. 95 – 3. L’ordine dei possibili consegnatari e delle varie modalità di notifica, p. 99 –4. La notifica ex artt. 140 e 143 c.p.c. presso la sede degli enti, p. 102

105 Articolo 147 c.p.c.Tempo delle notificazioni

1. Le modifiche apportate all’art. 147 c.p.c., p. 105

107 Articolo 149 c.p.c.Notificazione a mezzo del servizio postale

1. Il nuovo 3° comma dell’art. 149 c.p.c., p. 107 – 2. L’elaborazione giurisprudenziale dellaregola della scissione del momento perfezionativo della notifica a mezzo posta, p. 110 – 3. (Segue): la generalizzazione di tale regola, p. 114 – 4. I problemi irrisolti; il dies a quo perla decorrenza dei termini a carico del notificante, p. 115 – 5. (Segue): conseguenze in caso dimancato buon fine della notifica, p. 118

123 Articolo 155 c.p.c.Computo dei termini

1. Le novità per il computo dei termini, p. 123

126 Articolo 163 bis c.p.c.Termini per comparire

1. Ratio della modifica, p. 126 – 2. Incongruenze vecchie e nuove, p. 128 – 3. Precisazionesul diritto transitorio, p. 130

133 Articolo 164 c.p.c.Nullità della citazione

1. Modifica formale, p. 134

136 Articolo 167 c.p.c.Comparsa di risposta

1. Il contenuto della norma: si ritorna ai provvedimenti urgenti del 1990, p. 136 – 2. Un in-tervento destinato a migliorare l’efficienza?, p. 138

141 Articolo 170 c.p.c.Notificazioni e comunicazioni nel corso del procedimento

1. Le novità in materia di comunicazioni nel corso del procedimento, p. 142

144 Articolo 176 c.p.c.Forma dei provvedimenti

1. Rinvio, p. 144

145 Articolo 180 c.p.c.Forma di trattazione

1. Il divieto (implicito) dello scambio di memorie prima dell’udienza di trattazione, p. 145

148 Articolo 183 c.p.c.Prima comparizione delle parti e trattazione della causa

1. L’opportunità di adattare la programmazione della fase preparatoria alle peculiarità dellesingole controversie, p. 150 – 2. L’opposta tendenza del legislatore italiano verso la rigiditàdella disciplina fin dai primi anni novanta, p. 153 – 3. Il presente come storia: la fase prepa-

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ratoria nei provvedimenti urgenti del 1990, p. 157 – 3.1. (Segue): la contestazione degli av-vocati e la riforma della riforma, p. 160 – 4. Il ritorno del pendolo, ovvero le riforme del2005, p. 162 – 4.1. Premessa, p. 162 – 4.2. Il taglio dei tempi morti. A) Il divieto (implicito)di scambio di memorie prima dell’udienza di trattazione della causa determinato dalla sop-pressione del 2° co. dell’art. 180, p. 163 – 4.3. Il taglio dei tempi morti. B) Una sola udienzadi trattazione (invece di tre o quattro), p. 165 – 4.4. Casi di pluralità di udienze di trattazionein luogo di una, p. 167 – 4.5. L’appendice di trattazione scritta, p. 170 – 4.6. (Segue): il si-gnificato della richiesta di parte ai sensi del 6° co.: non si dà un obbligo del giudice di ade-rirvi in ogni caso, p. 173 – 4.7. Novità in materia di preclusioni istruttorie, p. 176 – 4.8. Pro-ve ammesse d’ufficio e contraddittorio, p. 179 – 5. Considerazioni conclusive, p. 181

184 Articolo 184 c.p.c.Udienza di assunzione dei mezzi di prova

1. Una norma diventa superflua, mantenuta per ragioni di ordine nella numerazione degli ar-ticoli, p. 184

186 Articolo 185 c.p.c.Tentativo di conciliazione

1. Premessa: le «novità» dell’art. 185 c.p.c., p. 187 – 2. Aspetti negativi dell’intervento legi-slativo: il ritorno al passato, p. 188 – 3. Il cattivo «realismo», vizio odierno del legislatoreprocessuale, p. 190 – 4. A proposito di alcune piccole questioni esegetiche, p. 191

193 Articolo 186 bis c.p.c.Ordinanza per il pagamento di somme non contestate

1. Premessa, p. 193 – 2. L’«istanza di parte» nelle ordinanze anticipatorie di condanna introdot-te dalla novella del 1990 e dalla legge 20 dicembre 1995, n. 534, p. 194 – 3. L’attuazione «mi-nimale» del contraddittorio nella nuova disposizione dell’art. 186 bis c.p.c., p. 198 – 4. Profiliesegetici: a) l’inapplicabilità della norma all’istanza inserita nell’atto di citazione (o nella com-parsa di risposta) e l’applicabilità all’istanza proposta in udienza nell’assenza del difensore del-la parte costituita, p. 200 – 5. (Segue): b) la forma del provvedimento che dispone la compari-zione delle parti e la fissazione del termine (non perentorio) per la notificazione, p. 202

205 Articolo 186 ter c.p.c.Istanza di ingiunzione

1. Processo contumaciale e ordinanza di ingiunzione: quale modalità di attuazione del con-traddittorio nel procedimento interinale?, p. 206

212 Articolo 186 quater c.p.c.Ordinanza successiva alla chiusura dell’istruzione

1. L’ordinanza convertibile in sentenza impugnabile. Premessa, p. 213 – 2. Il processo civilecome sequenza di atti (norme, posizioni giuridiche soggettive) e l’alternativa tra la prosecu-zione del giudizio e la «permanente provvisorietà» del provvedimento di tutela anticipatoria,p. 214 – 3. La conversione automatica dell’ordinanza in sentenza e la disciplina della fasedecisoria dinanzi al giudice monocratico e dinanzi al giudice collegiale, p. 219

222 Articolo 187 c.p.c.Provvedimenti del giudice istruttore

1. La modifica, il suo (probabile) obiettivo e il difetto di coordinamento con il nuovo art. 183c.p.c., p. 222 – 2. Una interpretazione correttiva e qualche precisazione, p. 224 – 3. Una (im-probabile) alternativa ermeneutica, p. 225

227 Articolo 250 c.p.c.Intimazione ai testimoni

1. La legittimazione del difensore ad inviare l’intimazione ai testimoni, p. 227 – 2. Le modalitàcon cui l’intimazione può essere inviata, p. 229 – 3. Il nuovo art. 250, 4° co., c.p.c., p. 233

© 88-08- 6942 Indice sommario IX

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236 Articolo 255 c.p.c.Mancata comparizione dei testimoni

1. Diagramma delle novità, p. 236 – 2. Lo sbilanciamento sanzionatorio tra processo civile eprocesso penale, p. 237 – 3. Il giustificato motivo dell’assenza (e la difficile comparazionetra le esigenze della giustizia e quelle del testimone), p. 238 – 4. L’ingiustificata ed ingiustaeliminazione della possibilità di condannare il testimone non comparso alla rifusione dellespese, p. 239 – 5. La collocazione provvedimentale della condanna, p. 240

241 Articolo 256 c.p.c.Rifiuto di deporre e falsità della testimonianza

1. Un’abrogazione rinnovata, p. 241

243 Articolo 269 c.p.c.Chiamata di un terzo in causa

1. Chiamata di un terzo in causa ad istanza dell’attore e nuova struttura della fase di tratta-zione, p. 244

246 Articolo 283 c.p.c.Provvedimenti sull’esecuzione provvisoria in appello

1. Premessa, p. 246 – 2. I presupposti per la concessione dell’inibitoria: a) i gravi e fondatimotivi, p. 254 – 3. I presupposti per la concessione dell’inibitoria: b) la possibile insolvenzadi una delle parti, p. 258 – 4. La cauzione, p. 261

265 Articolo 293 c.p.c.Costituzione del contumace

1. Il termine ultimo per la costituzione del contumace, p. 265 – 2. Il termine ultimo per la co-stituzione del contumace involontario, p. 267 – 3. Il termine ultimo per la costituzione del con-tumace nei processi diversi da quello ordinario di cognizione dinnanzi al tribunale, p. 274

277 Articolo 339 c.p.c.Appellabilità delle sentenze

1. L’appello come «filtro» al ricorso per cassazione, p. 277 – 2. L’appello come «filtro» e lenumerose altre ipotesi di sentenze non appellabili (ma ricorribili per cassazione), p. 279 – 3. Il problema dei provvedimenti decisori non impugnabili, p. 280 – 4. L’appellabilità «limi-tata» delle sentenze di equità del giudice di pace, p. 283 – 5. I motivi dell’appello, p. 285 – 6. Il problema della violazione dei «principi regolatori della materia» come motivo d’appel-lo, p. 287 – 7. L’ambito di applicazione del nuovo art. 339, 3° co., c.p.c., p. 291 – 8. Partico-larità del giudizio d’appello avverso la sentenza d’equità del giudice di pace, p. 297 – 9. Ladecisione dell’appello avverso la sentenza di equità del giudice di pace, p. 301 – 10. Ricorsoper cassazione avverso la sentenza d’appello, p. 304

308 Articolo 360 c.p.c.Sentenze impugnabili e motivi di ricorso

1. Le ambiguità della riforma sul giudizio in cassazione, p. 309 – 2. I principi e criteri direttividella legge delega, p. 314 – 3. Le diverse esigenze alla base delle molteplici modifiche all’art.360 c.p.c., p. 316 – 4. L’estensione dei motivi di ricorso per cassazione anche alla «violazione ofalsa applicazione» dei contratti e accordi collettivi nazionali, p. 317 – 5. La (inutile) modificadel n. 5 dell’art. 360 c.p.c., p. 322 – 6. La natura «decisiva» e «controversa» del fatto su cui verteil vizio di motivazione di cui al nuovo n. 5 dell’art. 360, p. 325 – 7. Il nuovo regime del ricorsoavverso le sentenze «non definitive su questioni»: rinvio, p. 328 – 8. Il ricorso per saltum limita-to al solo motivo di cui al n. 3 dell’art. 360, p. 329 – 9. L’assimilazione dei motivi del ricorso percassazione ordinario con quelli del ricorso c.d. straordinario, p. 332 – 10. Incertezze del legisla-tore e «crisi di identità» della Corte di cassazione, p. 335

Indice sommario © 88-08- 6942X

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337 Articolo 361 c.p.c.Riserva facoltativa di ricorso contro sentenze non definitive

1. Il ricorso per cassazione avverso le sentenze «non definitive su questioni» e avverso lesentenze «parziali», p. 338 – 2. La ratio della non ricorribilità immediata delle «sentenzenon definitive su questioni», p. 339 – 3. Il «doppio binario» seguito per l’impugnazione del-le sentenze non definitive, p. 341 – 4. L’origine del problema definitorio della complessa ca-tegoria delle «sentenze non definitive», p. 343 – 5. L’individuazione delle «sentenze non de-finitive su questioni», p. 345 – 6. Sentenze «non definitive su questioni» e sentenze «parzia-li», p. 347 – 7. Le incertezze sull’individuazione delle «sentenze non definitive parziali»,p. 349 – 8. Gli effetti dell’estinzione sulla «sentenza non definitiva su questioni», p. 351

354 Articolo 363 c.p.c.Principio di diritto nell’interesse della legge

1. Le modifiche apportate al ricorso «nell’interesse della legge», p. 355 – 2. Dal «ricorsonell’interesse della legge» al «principio di diritto nell’interesse della legge», p. 356 – 3. Il principio di diritto affermato su iniziativa del Procuratore generale, p. 359 – 4. Presup-posti per la formulazione della richiesta da parte del Procuratore generale, p. 360 – 5. Il prin-cipio di diritto enunciato d’ufficio dalla Suprema Corte, p. 362 – 6. Le incertezze applicativedel nuovo istituto, p. 363 – 7. Dubbi sull’estensione dell’istituto anche ai «provvedimentinon altrimenti impugnabili», p. 364

369 Articolo 366 c.p.c.Contenuto del ricorso

1. Le modifiche che interessano l’atto di ricorso, p. 370 – 2. Il contenuto del ricorso: a) l’in-dicazione del numero di fax o indirizzo di posta elettronica, p. 371 – 3. (Segue): b) c.d. prin-cipio di autosufficienza del motivo di ricorso e «specifica indicazione» degli atti processuali,documenti e contratti e accordi collettivi nazionali sui quali il (motivo del) ricorso si fonda,p. 373 – 4. Le novità del ricorso per saltum basato anche su accordo anteriore alla pronunciadella sentenza, p. 375 – 5. I limiti all’applicazione dell’accordo «preventivo» sul ricorso persaltum, p. 377 – 6. Natura dell’accordo «preventivo» sul ricorso per saltum e dubbi di legit-timità costituzionale, p. 379

383 Articolo 366 bis c.p.c.Formulazione dei motivi

1. Premessa, p. 383 – 2. La formulazione del «quesito di diritto», p. 384 – 3. Configurazionedel vizio di inammissibilità, p. 387 – 4. Le conseguenze della mancata enunciazione del«quesito di diritto», p. 392

394 Articolo 369 c.p.c.Deposito del ricorso

1. L’onere di produzione dei contratti e accordi collettivi sui quali si fonda il ricorso, p. 395 –2. Termine per il deposito dei contratti e accordi collettivi, p. 396 – 3. Deposito mediante in-vio per posta, p. 398 – 4. Rilievo dell’improcedibilità del ricorso, p. 399 – 5. Pronuncia sul-l’improcedibilità del ricorso, p. 400 – 6. L’onere di dichiarazione della residenza o della sededella parte, p. 402

405 Articolo 374 c.p.c.Pronuncia a Sezioni Unite

1. Competenza (limitata) delle sezioni semplici nelle questioni di giurisdizione, p. 406 – 2. Complicazioni nascenti dalla competenza «concorrente» delle Sezioni semplici e di quel-le Unite in materia di giurisdizione, p. 407 – 3. Possibile superamento della competenza del-le Sezioni Unite in materia di giurisdizione, p. 410 – 4. Il «vincolo» delle sezioni semplici al«principio di diritto» delle Sezioni Unite, p. 411 – 5. Dalla legge delega al testo definitivodel 3° co. dell’art. 374 c.p.c. passando per l’Assemblea Generale della Cassazione, p. 414 –6. Fondamento giuridico del «vincolo», p. 415 – 7. La riconosciuta supremazia nomofilatticadelle Sezioni Unite, p. 417 – 8. L’incidenza del 3° co. dell’art. 374 sull’indipendenza «inter-

© 88-08- 6942 Indice sommario XI

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na» dei componenti la sezione semplice, p. 421 – 9. L’obbligo per la sezione semplice di ri-nunciare a decidere il ricorso e l’ordinanza di rimessione alle Sezioni Unite, p. 423 – 10. Ilrischio dell’«applicazione livellatrice», p. 425 – 11. Le difficoltà nell’individuazione del«principio di diritto enunciato dalle Sezioni Unite», p. 429 – 12. Gli effetti del mancato ri-spetto del «vincolo» da parte delle sezioni semplici sulla validità della sentenza, p. 431

433 Articolo 375 c.p.c.Pronuncia in camera di consiglio

1. Le novità introdotte per il procedimento in camera di consiglio ed il vizio di «eccesso didelega», p. 434 – 2. Le modifiche apportate all’art. 375 c.p.c. nel 2001, p. 436 – 3. La costi-tuzione della «struttura unificata» per lo «spoglio» dei ricorsi con il decreto del Primo Presi-dente del 9 maggio 2005, p. 439 – 4. Le ulteriori modifiche introdotte nel 2006, p. 441 – 5. Ilmancato inserimento della decisione sull’improcedibilità del ricorso fra le ipotesi di procedi-mento camerale, p. 442 – 6. Le perplessità sulla decisione con ordinanza in caso di «manife-sta fondatezza» del ricorso, p. 444 – 7. Il problema della dichiarazione camerale di inammis-sibilità dei requisiti indicati dall’art. 366 bis, p. 446

449 Articolo 380 bis c.p.c.Procedimento per la decisione in camera di consiglio

1. La nuova disciplina sul procedimento in camera di consiglio, p. 450 – 2. Il difetto di coor-dinamento con l’art. 377 c.p.c., p. 451 – 3. L’articolazione del procedimento camerale,p. 452 – 4. Le determinazioni del relatore sulla scelta del procedimento camerale, p. 455 – 5. La posizione del pubblico ministero, p. 456 – 6. Le opzioni a disposizione degli avvocatidelle parti, p. 458 – 7. Decisione con ordinanza (anche nel merito), motivazione e «principiodi diritto», p. 461 – 8. Proponibilità (limitata) della revocazione anche avverso l’ordinanzacamerale, p. 463

466 Articolo 380 ter c.p.c.Procedimento per la decisione sulle istanze di regolamento di giurisdizione e dicompetenza

1. Il procedimento camerale per la decisione dei regolamenti di competenza e giurisdizione,p. 466 – 2. L’alternativa con il procedimento camerale dell’art. 380 bis, p. 468 – 3. La pre-ventiva notificazione delle conclusioni del P.M. (anche nel procedimento relativo al regola-mento di competenza), p. 469 – 4. Il deposito delle memorie scritte degli avvocati delle par-ti, p. 471 – 5. L’eventuale audizione dei difensori in caso di regolamento di giurisdizione,p. 472 – 6. La decisione con ordinanza e la sua efficacia panprocessuale, p. 474 – 7. La pos-sibilità di esperire la revocazione contro l’ordinanza che decide sui regolamenti, p. 477

479 Articolo 384 c.p.c.Enunciazione del principio di diritto e decisione della causa nel merito

1. Considerazioni preliminari, p. 480 – 2. L’enunciazione del «principio di diritto» da partedella corte, p. 481 – 3. La formulazione del «principio di diritto» al di fuori della cassazionecon rinvio, p. 483 – 4. «Principio di diritto» e ratio decidendi, p. 484 – 5. Dubbi sull’utilitàdel «principio di diritto» sulla «questione di particolare importanza», p. 486 – 6. L’allarga-mento delle ipotesi di decisione nel merito, p. 490 – 7. Presupposti per la decisione nel meri-to: a) l’accoglimento del ricorso, p. 493 – 8. (Segue): b) la non necessità degli «ulteriori ac-certamenti di fatto», p. 495 – 9. L’introduzione dell’obbligo di instaurazione del contraddit-torio sulle questioni rilevabili d’ufficio e il problema dei rimedi esperibili avverso le senten-ze della cassazione, p. 499 – 10. Applicabilità del 3° co. dell’art. 384 anche all’ipotesi in cuila corte «decida di decidere nel merito», p. 503

506 Articolo 385 c.p.c.Provvedimenti sulle spese

1. Una pena pecuniaria «per ricorso temerario», p. 506 – 2. Finalità della nuova disposizionee dubbi sulla sua opportunità, p. 508 – 3. Presupposti della condanna alla pena pecuniaria,p. 510

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513 Articolo 388 c.p.c.Trasmissione di copia del dispositivo al giudice di merito

1. La trasmissione di copia della sentenza di cassazione al giudice che ha pronunziato la sen-tenza impugnata, p. 513 – 2. Finalità della trasmissione, p. 514 – 3. La trasmissione dellasentenza anche per via telematica, p. 515 – 4. La prova dell’avvenuta trasmissione, p. 517

518 Articolo 391 c.p.c.Pronuncia sulla rinuncia

1. La nuova disciplina sull’estinzione per rinuncia o «disposta per legge», p. 518 – 2. L’e-stinzione del giudizio per rinuncia al ricorso, p. 520 – 3. L’estinzione del processo «dispostaper legge», p. 523 – 4. I presupposti per la pronuncia dell’estinzione con decreto presiden-ziale, p. 524 – 5. La facoltatività della condanna alle spese e l’efficacia esecutiva del decretopresidenziale, p. 527

529 Articolo 391 bis c.p.c.Correzione degli errori materiali e revocazione delle sentenze della Corte di cas-sazione

1. Le modifiche alla correzione degli errori materiali e di calcolo e alla revocazione per erro-re di fatto delle sentenze della cassazione, p. 530 – 2. I dubbi interpretativi emersi dall’appli-cazione dell’art. 391 bis per la revocazione delle sentenze della cassazione, p. 532 – 3. Lacorrezione degli errori materiali e di calcolo, p. 534 – 4. L’applicazione del procedimento direvocazione e di correzione anche alle ordinanze di cui ai nn. 4 e 5 dell’art. 375 c.p.c., p. 535 –5. Esclusione delle «omissioni» dal procedimento di correzione degli errori materiali e dicalcolo, p. 536 – 6. Il procedimento da seguire, p. 537 – 7. La forma del provvedimento chedecide sulla revocazione, p. 539

541 Articolo 391 ter c.p.c.Altri casi di revocazione ed opposizione di terzo

1. Le ragioni della nuova disposizione, p. 542 – 2. Le nuove impugnazioni esperibili avversole pronunce di merito della cassazione, p. 543 – 3. Modalità di proposizione del ricorso,p. 545 – 4. Le formalità che accompagnano il ricorso per revocazione o opposizione di terzo,p. 547 – 5. I dubbi sull’articolazione del procedimento per revocazione o opposizione di ter-zo, p. 548 – 6. La pronuncia della nuova decisione nel merito quando non siano necessari«ulteriori accertamenti di fatto», p. 549 – 7. La pronuncia della nuova decisione nel meritoquando siano necessari «ulteriori accertamenti di fatto» e la scissione fra fase rescindente erescissoria, p. 551 – 8. L’attività probatoria nella fase rescindente di revocazione ed in quelladi ammissibilità dell’opposizione di terzo davanti alla corte, p. 553 – 9. La mancata estensio-ne della revocazione delle sentenze e delle ordinanze della cassazione anche per il motivo dicui al n. 5 dell’art. 395 c.p.c. e i dubbi di legittimità costituzionale, p. 556

559 Articolo 420 bis c.p.c.Accertamento pregiudiziale sull’efficacia, validità ed interpretazione dei contrattie accordi collettivi

1. L’accertamento pregiudiziale dell’efficacia, validità ed interpretazione dei contratti e ac-cordi collettivi di diritto comune, p. 560 – 2. Le incertezze sulla nuova disposizione, p. 561 –3. Natura della sentenza sull’accertamento «pregiudiziale», p. 565 – 4. Le conseguenze dellaproposizione del ricorso immediato per cassazione, p. 568

571 Articolo 474 c.p.c.Titolo esecutivo

1. La finalità d’insieme degli interventi innovativi ed il doppio versante della loro espressione,p. 572 – 2. Cenni minimi di politica processuale, p. 573 – 3. Tra vecchio e nuovo: premessa suglialtri «atti» di cui al n. 1 del 2° co., p. 575 – 4. Tipi di esecuzione e tipi di titolo, tra vecchio e nuo-vo: l’espropriazione forzata, p. 577 – 5. (Segue): l’esecuzione per consegna e rilascio, p. 577 – 6. (Segue): l’esecuzione degli obblighi di fare e di non fare, p. 579 – 7. La scrittura privata auten-ticata: i possibili inconvenienti della sua assunzione nella cerchia dei titoli esecutivi, p. 583 –

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8. (Segue): il potere di autenticazione ed il problema delle scritture riconosciute o giudizialmen-te verificate, p. 585 – 9. (Segue): la limitazione dell’idoneità esecutiva, p. 587 – 10. (Segue): latrascrizione del documento nel precetto, p. 588 – 11. Ancora sull’atto pubblico: l’esecuzione perrilascio di immobili, p. 589 – 12. Dichiarazioni di volontà e dichiarazioni di scienza, p. 594

596 Articolo 476 c.p.c.Altre copie in forma esecutiva

1. L’inasprimento sanzionatorio, p. 596 – 2. La finalità dell’intervento (e le finalità dell’art.476 c.p.c.), p. 597 – 3. L’indebita proliferazione documentale esecutiva dei titoli non giudi-ziali (con particolare riguardo alla scrittura privata autenticata), p. 598

601 Articolo 479 c.p.c.Notificazione del titolo esecutivo e del precetto

1. Una (non necessaria) garanzia in più per il debitore, una piccola offesa all’economia proces-suale (ed uno schiaffo alla figura del difensore tecnico), p. 601 – 2. Il problema dell’espressa ele-zione di domicilio, p. 603 – 3. Le residue ipotesi dell’unico atto con doppia finalità, p. 603 – 4. Le conseguenze dell’innovazione sul c.d. effetto bilaterale della notificazione della sentenza,p. 604 – 5. Il vizio della notifica effettuata presso il difensore e la sua sanatoria, p. 605

607 Articolo 490 c.p.c.Pubblicità degli avvisi

1. Il minimo comun denominatore degli interventi innovativi, p. 608 – 2. La pubblicazionesu siti internet, p. 608 – 3. Il tempo della pubblicazione, p. 610

613 Articolo 492 c.p.c.Forma del pignoramento

1. Uno sguardo d’insieme, p. 616 – 2. L’invito al debitore a dichiarare la residenza o adeleggere un domicilio nell’ambito della circoscrizione del tribunale, p. 617 – 3. (Segue):una norma con due facce, p. 618 – 4. (Segue): raffronto con gli oneri gravanti sul proceden-te e sugli intervenuti ex artt. 480, 489 e 499 c.p.c., p. 619 – 5. (Segue): la cancelleria comeunico luogo apparentemente idoneo a ricevere la dichiarazione del debitore ed i possibiliaggiustamenti interpretativi, p. 620 – 6. (Segue): il grado di specificità dell’invito, p. 620 –7. (Segue): irrilevanza della veridicità nella dichiarazione di residenza, p. 621 – 8. (Segue):la dichiarazione in corso di processo ed il mutamento della residenza dichiarata o del domi-cilio eletto, p. 621 – 9. (Segue): la comunicazione e la notificazione presso la cancelleria,p. 622 – 10. (Segue): la limitazione operativa della norma alle sole comunicazioni e notifi-cazioni strettamente inerenti al processo esecutivo, p. 622 – 11. (Segue): le conseguenze delmancato invito da parte dell’ufficiale giudiziario, p. 623 – 12. (Segue): il vizio della comu-nicazione o della notificazione compiuta in violazione della norma, p. 624 – 13. L’avviso aldebitore circa la convertibilità del pignoramento (e la mancata previsione dell’avviso circale facoltà di cui all’art. 494 c.p.c.), p. 625 – 14. I nuovi strumenti tesi a rendere effettiva lagaranzia generica di cui all’art. 2740 c.c. ed a colmare il diaframma tra esistenza ed eviden-za dei beni pignorabili, p. 626 – 15. L’invito all’indicazione di beni ulteriori e la rispostadel debitore: generalità, p. 629 – 16. (Segue): l’ambito oggettivo di operatività della norma,p. 630 – 17. (Segue): l’incongruenza dell’inapplicabilità della norma all’ipotesi in cui il pi-gnoramento sia infruttuosamente tentato, p. 631 – 18. (Segue): lo spazio temporale di ope-ratività della norma, p. 633 – 19. (Segue): l’alternativa dei presupposti per la formulazionedell’invito, p. 635 – 20. (Segue): l’invito e la superflua presenza personale del debitore,p. 638 – 21. (Segue): la forma, il destinatario ed il termine per la dichiarazione, p. 638 – 22. (Segue): il contenuto e la completezza della dichiarazione, p. 639 – 23. Gli effetti delladichiarazione del debitore, p. 641 – 24. (Segue): la dichiarazione pignorante, p. 641 – 25. (Segue): la dichiarazione quasi pignorante, p. 644 – 26. (Segue): la dichiarazione mera-mente informativa, p. 650 – 27. L’invito alla dichiarazione correlata all’intervento di altricreditori, p. 651 – 28. La raccolta di informazioni presso i terzi ed i presupposti comuni al-le varie fattispecie, p. 653 – 29. Le ricerche presso l’anagrafe tributaria e le altre banche da-ti pubbliche, p. 657 – 30. Le ricerche attraverso le scritture contabili, p. 661 – 31. Il ricorsoalla forza pubblica, p. 667

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669 Articolo 495 c.p.c.Conversione del pignoramento

1. Due innovazioni di segno contrario (ma non contraddittorio), p. 670 – 2. L’anticipazionedel dies non ultra quem per la formulazione dell’istanza di conversione (e la singolare inter-ferenza del nuovo art. 187 bis disp. att. c.p.c.), p. 672 – 3. L’allungamento del tempus sol-vendi, p. 677

678 Articolo 499 c.p.c.Intervento

1. Considerazioni preliminari, p. 680 – 2. Le tesi sotto il codice del 1865. Da Carnelutti al te-sto dell’art. 499 c.p.c. nella precedente formulazione, p. 681 – 3. La par condicio credito-rum, p. 683 – 4. L’interpretazione dell’art. 499 c.p.c. nel testo previgente, p. 686 – 5. Il (re-cente) progetto di riforma del codice di procedura civile elaborato dalla c.d. commissioneTarzia, p. 691 – 6. La riforma della legge 14 maggio 2005, n. 80: la modifica dell’art. 499,1° co., c.p.c. La necessità del titolo esecutivo per intervenire nell’esecuzione da altri promos-sa; le deroghe previste, p. 693 – 7. La nuova disciplina dettata con la l. 28 dicembre 2005,n. 263 e il d.l. 30 dicembre 2005, n. 271, p. 698 – 8. (Segue): la disciplina dell’intervento e ilprocedimento previsto all’art. 499, ult. co., c.p.c., p. 701 – 9. (Segue): l’intervento tardivodei creditori privi di titolo, p. 704 – 10. (Segue): l’intervento del creditore sequestrante,p. 706 – 11. (Segue): la disciplina e i poteri dei creditori intervenienti, p. 708 – 12. Il quartocomma dell’art. 499 c.p.c., p. 711 – 13. (Segue): le conseguenze del comportamento negati-vo dei creditori intervenuti, p. 714 – 14. Rilievi conclusivi, p. 715

718 Articolo 500 c.p.c.Effetti dell’intervento

1. Considerazioni preliminari, p. 718 – 2. La disciplina positiva, p. 720

723 Articolo 510 c.p.c.Distribuzione della somma ricavata

1. Premessa di raccordo, p. 724 – 2. Accantonamento e figure affini, p. 726 – 3. Considera-zioni generali sull’accantonamento, sulla sua durata e sui privilegi ad esso sottesi, p. 727 – 4. Il provvedimento che dispone l’accantonamento, p. 730 – 5. Il termine per l’accantona-mento, p. 732 – 6. Il provvedimento finale, p. 734

737 Articolo 512 c.p.c.Risoluzione delle controversie

1. Premessa, p. 737 – 2. Le principali questioni esistenti sotto il vigore del (precedente) art. 512c.p.c., p. 739 – 3. Le dottrine cognitive, quelle esecutive e l’oggetto del processo ex art. 512c.p.c., p. 744 – 4. (Segue): l’oggetto del processo secondo la più recente ricostruzione e allaluce della riforma, p. 746 – 5. La stabilità degli effetti della distribuzione, p. 749 – 6. Il rapporto tra le contestazioni ex art. 512 c.p.c. e le opposizioni all’esecuzione disciplina-te agli artt. 615 e 617 c.p.c., p. 751 – 7. (Segue): e il rapporto con il riconoscimento discipli-nato all’art. 499 c.p.c., p. 755 – 8. (Segue): i soggetti legittimati alla contestazione in sede didistribuzione e l’ambito delle contestazioni proponibili, p. 757 – 9. (Segue): il procedimento,p. 760 – 10. La legittimità costituzionale del rimedio impugnatorio previsto dall’art. 617c.p.c., p. 762 – 11. Il terzo comma: la sospensione del procedimento, p. 764

768 Articolo 514 c.p.c.Cose mobili assolutamente impignorabili

1. Rinvio, p. 768

769 Articolo 515 c.p.c.Cose mobili relativamente impignorabili

1. Uno sguardo d’insieme (e due prime impressioni, di favore e di preoccupazione), p. 770 – 2. La regola della residualità ed il problema della valutazione di sufficienza degli altri beni (non

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soltanto pignorati secondo le forme ordinarie, ma anche soltanto) indicati dal debitore ai sensidell’art. 492 c.p.c., p. 771 – 3. La pignorabilità integrale, p. 774 – 4. La pignorabilità limitata alquinto (ed il significato plausibile della frazione), p. 776 – 5. Due considerazioni finali, p. 778

780 Articolo 517 c.p.c.Scelta delle cose da pignorare

1. Il limite alla pignorabilità correlato all’ammontare del credito precettato, p. 780 – 2. (Se-gue): la vis expansiva della norma, p. 782 – 3. (Segue): la questione dell’«arrotondamento»,p. 787 – 4. La scelta delle cose da pignorare, p. 787

790 Articolo 518 c.p.c.Forma del pignoramento

1. Individuazione dello scopo principale delle innovazioni (e cenno agli scopi secondari),p. 791 – 2. La rappresentazione delle cose pignorate attraverso mezzi diversi dalla parola,p. 792 – 3. La nomina dell’esperto stimatore, p. 794 – 4. La specificazione teleologica delvalore da attribuire alle cose pignorate, p. 794 – 5. Il pignoramento sdoppiato, p. 795 – 6. L’accesso dell’esperto nei luoghi ove si trovano le cose, p. 798 – 7. La liquidazione del com-penso all’esperto stimatore, p. 798 – 8. La trasmissione della copia del verbale al creditore edal debitore, p. 799 – 9. Il pignoramento integrato prima della vendita o dell’assegnazione (e lamancata previsione del pignoramento ripreso dopo la vendita o l’assegnazione), p. 800

804 Articolo 520 c.p.c.Custodia dei mobili pignorati

1. La rilevanza della volontà del creditore circa la custodia delle cose pignorate (e l’implici-ta deroga al 1° co. dell’art. 521 c.p.c.), p. 804 – 2. I casi di urgenza e la negotiorum gestiodell’ufficiale giudiziario, p. 806 – 3. La volontà del creditore e la sua espressione, p. 806 – 4. Il confine temporale di operatività della norma, p. 807

808 Articolo 521 c.p.c.Nomina e obblighi del custode

1. La finalità della norma, l’interrogativo sulla cerchia dei soggetti nominabili custodi dopol’istanza di vendita (e l’esigenza di un’interpretazione analogica), p. 809 – 2. Il provvedi-mento di nomina (e sostituzione) del custode, p. 810 – 3. I poteri ed i doveri del custode: iltrasporto delle cose pignorate, il preavviso del trasporto al debitore e la mancanza del poteredi vincere direttamente con la forza la resistenza del debitore e di terzi, p. 811

813 Articolo 524 c.p.c.Pignoramento successivo

1. Modifiche numeriche di collegamento, p. 813

815 Articolo 525 c.p.c.Condizione e tempo dell’intervento

1. L’abrogazione del primo comma dell’art. 525 c.p.c. e le sue conseguenze, p. 815 – 2. L’aumento della soglia entro cui si applicano le norme relative alla piccola espropriazionemobiliare, p. 819

821 Articolo 526 c.p.c.Facoltà dei creditori intervenuti

1. La modifica apportata all’art. 526 c.p.c., p. 821

822 Articolo 527 c.p.c.Diritto dei creditori intervenuti alla distribuzione

1. Abrogazione dell’art. 527 c.p.c., p. 822

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823 Articolo 528 c.p.c.Intervento tardivo

1. Le modifiche apportate all’art. 528 c.p.c., p. 823

825 Articolo 530 c.p.c.Provvedimento per l’assegnazione o per l’autorizzazione della vendita

1. Un’altra modifica numerica di collegamento, p. 826

827 Articolo 532 c.p.c.Vendita a mezzo di commissionario

1. Ritocchi alla disciplina della vendita mobiliare senza incanto, p. 827 – 2. La piena discre-zionalità del giudice nella scelta tra la vendita con o senza incanto, p. 828 – 3. L’individua-zione del commissionario (e l’oligopolio elettivo degli istituti per le vendite giudiziarie),p. 829 – 4. L’audizione di uno stimatore, p. 831

833 Articolo 534 bis c.p.c.Delega delle operazioni di vendita

1. Un nuovo momento di esternalizzazione nelle funzioni giudiziarie esecutive, p. 833 – 2. La scelta tra i delegabili ed i criteri preferenziali, p. 835 – 3. (Segue): la violazione dei cri-teri di scelta, p. 837

839 Articolo 534 ter c.p.c.Ricorso al giudice dell’esecuzione

1. Coordinamento con l’art. 534 bis c.p.c., p. 839

840 Articolo 538 c.p.c.Nuovo incanto

1. Premessa, p. 840 – 2. L’esclusione dell’intervento del giudice (ed il problema dell’inter-vallo temporale tra un incanto e l’altro), p. 841 – 3. I progressivi ribassi di prezzo (e l’inattin-gibilità dello zero matematico quale prezzo d’asta iniziale), p. 842 – 4. Il colpo basso all’as-segnazione (ed i tentativi di cura ermeneutica), p. 844

846 Articolo 543 c.p.c.Forma del pignoramento

1. Premessa ed individuazione delle finalità del mutamento normativo, p. 847 – 2. Difetti(innocui) di formulazione testuale e (nocive) incongruenze di significato precettivo, p. 848 –3. Un interrogativo sulla competenza territoriale, p. 852 – 4. Notazioni esegetiche, p. 853 –5. Errori, nullità e sanatorie attinenti alla forma della dichiarazione indicata nella citazione opraticata dal terzo, p. 854 – 6. La mera omissione della (dovuta) dichiarazione scritta e l’im-mutato art. 548 c.p.c., p. 855

857 Articolo 546 c.p.c.Obblighi del terzo

1. Premessa, p. 857 – 2. L’oggetto del pignoramento di crediti: il dibattito anteriore alla l. 80/2005, p. 858 – 3. Il nuovo art. 546, 1° co., c.p.c., p. 861 – 4. La riduzione del pignora-mento presso terzi, p. 864

867 Articolo 547 c.p.c.Dichiarazione del terzo

1. I (minimi) mutamenti dell’art. 547 c.p.c. non connessi alla modificazione dell’art. 543c.p.c., p. 867 – 2. Gli elementi innovativi: il potere dichiarativo del «procuratore» (anzichédel «mandatario»), p. 868 – 3. (Segue): il potere dichiarativo del difensore, p. 868 – 4. I dub-bi sulla rappresentatività nell’ipotesi di dichiarazione litteris, p. 869

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870 Articolo 557 c.p.c.Deposito dell’atto di pignoramento

872 Articolo 559 c.p.c.Custodia dei beni pignorati

1. Premessa, p. 873 – 2. La custodia del debitore esecutato, p. 874 – 3. La sostituzione delcustode, p. 874 – 4. I provvedimenti in tema di custodia, p. 878

881 Articolo 560 c.p.c.Modo della custodia

1. Le innovazioni apportate dall’art. 560 c.p.c., p. 882

887 Articolo 561 c.p.c.Pignoramento successivo

888 Articolo 563 c.p.c.Condizioni e tempo dell’intervento

1. Rinvio, p. 888

889 Articolo 564 c.p.c.Facoltà dei creditori intervenuti

1. Le modifiche apportate all’art. 564 c.p.c., p. 889

890 Articolo 565 c.p.c.Intervento tardivo

1. Le modifiche apportate all’art. 565 c.p.c., p. 890

891 Articolo 566 c.p.c.Intervento dei creditori iscritti e privilegiati

1. Le modifiche apportate all’art. 566 c.p.c., p. 891

892 Articolo 567 c.p.c.Istanza di vendita

1. Il nuovo art. 567 c.p.c., p. 893 – 2. Il termine per depositare la documentazione ipocatastale;la legittimazione a procedere a tale deposito, p. 894 – 3. Novità circa l’individuazione delladocumentazione ipocatastale da depositare, p. 897 – 4. La proroga del termine, p. 899 – 5. L’inefficacia del pignoramento e l’estinzione del processo esecutivo, p. 901

904 Articolo 569 c.p.c.Provvedimento per l’autorizzazione della vendita

1. Premessa, p. 905 – 2. La valutazione dell’immobile da espropriare e la nomina dell’esper-to, p. 907 – 3. L’ordinanza di autorizzazione alla vendita, p. 909

914 Articolo 570 c.p.c.Avviso della vendita

1. L’indicazione del sito internet nell’avviso di vendita, p. 914 – 2. Le generalità del custodediverso dal debitore, p. 916

918 Articolo 571 c.p.c.Offerte d’acquisto

1. La nuova disciplina delle offerte nella vendita senza incanto, p. 919

924 Articolo 572 c.p.c.Deliberazione sull’offerta

1. Le modifiche apportate all’art. 572 c.p.c., p. 924

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926 Articolo 573 c.p.c.Gara tra gli offerenti

927 Articolo 575 c.p.c.Termine delle offerte senza incanto

928 Articolo 576 c.p.c.Contenuto del provvedimento che dispone la vendita

930 Articolo 580 c.p.c.Prestazione della cauzione

1. Premessa, p. 930 – 2. Il fondo spese, p. 931 – 3. La sorte della cauzione prestata da chinon è divenuto aggiudicatario, p. 932

935 Articolo 584 c.p.c.Offerte dopo l’incanto

1. Premessa, p. 936 – 2. Il primo comma, p. 937 – 3. Le modalità di presentazione delle of-ferte in aumento, p. 938 – 4. La natura della gara ed i soggetti legittimati a parteciparvi,p. 939 – 5. La diserzione della gara in aumento, p. 942

947 Articolo 585 c.p.c.Versamento del prezzo

950 Articolo 586 c.p.c.Trasferimento del bene espropriato

1. La disciplina previgente, p. 950 – 2. Il trasferimento del bene espropriato dopo la riforma,p. 952

955 Articolo 588 c.p.c.Esito negativo dell’incanto

957 Articolo 589 c.p.c.Istanza di assegnazione

1. L’assegnazione al creditore «unico» e il suo coordinamento con la previsione del 1° com-ma, p. 957 – 2. Precisazioni sul contenuto del nuovo comma, p. 963 – 3. Precisazioni sul-l’ambito di operatività del nuovo comma, p. 964

966 Articolo 590 c.p.c.Provvedimento di assegnazione

1. L’abolizione dell’udienza successiva all’incanto, p. 966 – 2. La «mancanza di offerte» co-me limite all’esame dell’istanza di assegnazione, p. 968 – 3. La valutazione sulla congruitàdell’offerta e la pluralità di domande di assegnazione, p. 969 – 4. Il provvedimento di asse-gnazione e il trasferimento all’assegnatario del bene espropriato, p. 972 – 5. (Segue): le no-vità introdotte negli artt. 585 e 586 c.p.c. e la loro possibile incidenza sul regime dell’asse-gnazione, p. 973

975 Articolo 591 c.p.c.Provvedimento di amministrazione giudiziaria o di nuovo incanto

1. La reiterazione del ciclo della vendita, p. 975 – 2. Il ribasso del quarto del prezzo, p. 977

981 Articolo 591 bis c.p.c.Delega delle operazioni di vendita

1. Cenni introduttivi, p. 984 – 2. I soggetti delegabili, p. 986 – 3. (Segue): il commercialista,p. 987 – 4. Individuazione del professionista: la formazione dei relativi elenchi, p. 990 – 5. (Segue): delega a professionisti extra-elenco?, p. 993 – 6. Sulla natura della funzione svol-

© 88-08- 6942 Indice sommario XIX

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ta dal professionista delegato, p. 995 – 7. Gestione degli elenchi e tutela del professionista,p. 997 – 8. L’incarico al professionista, p. 1002 – 8.1. Il «programma» stabilito dal giudice,p. 1002 – 8.2. Il fascicolo, p. 1004 – 8.3. Revoca dell’incarico, p. 1005 – 9. Le attribuzionidel professionista, p. 1006 – 9.1. Elenco «aperto» o «chiuso», p. 1006 – 9.2. Frazionabilitàdei poteri delegati, p. 1007 – 10. Le specifiche attribuzioni del professionista. Il 2° comma,p. 1009 – 11. Il 3° comma: l’avviso di vendita, p. 1019 – 12. 4° e 5° comma, p. 1021 – 13. 7°comma, p. 1022 – 13.1. Attività connesse al trasferimento del bene, p. 1022 – 13.2. (Segue):indicazioni relative all’assetto urbanistico-edilizio dell’immobile, p. 1023 – 13.3. Assogget-tamento all’opposizione ex art. 617 c.p.c., p. 1025 – 14. 8° comma. Modalità di deposito del-le somme versate dall’aggiudicatario, p. 1027 – 15. 9° comma. La riserva al giudice deiprovvedimenti di cui all’art. 586 c.p.c., p. 1028

1030 Articolo 591 ter c.p.c.Ricorso al giudice dell’esecuzione

1. Le modifiche introdotte, p. 1030 – 2. Il funzionamento dell’istituto. La richiesta al giudicedelegato di risolvere la difficoltà, p. 1031 – 3. (Segue): la scelta del professionista di risolve-re direttamente la difficoltà, p. 1032 – 4. Il reclamo delle parti. La possibile sospensione del-le operazioni di vendita, p. 1033 – 5. (Segue): il contraddittorio, p. 1034 – 6. (Segue): termi-ne per la proposizione del reclamo, p. 1035 – 7. Coordinamento fra il reclamo e l’opposizio-ne agli atti esecutivi, p. 1037 – 8. L’art. 591 ter c.p.c. e «l’atto» previsto dall’art. 591 bisc.p.c., p. 1038 – 9. L’art. 591 ter c.p.c. e l’assegnazione, p. 1039

1040 Articolo 596 c.p.c.Formazione del progetto di distribuzione

1. Un problema risolto e uno aperto, p. 1040 – 2. Decorrenza del termine per la formazionedel progetto di riparto e delega al professionista, p. 1042 – 3. Il progetto di distribuzione for-mato dal professionista e l’art. 591 ter c.p.c., p. 1042

1044 Articolo 598 c.p.c.Approvazione del progetto

1. Modifica formale, p. 1044

1046 Articolo 600 c.p.c.Convocazione dei comproprietari

1. La divisione del bene in comunione nell’espropriazione di beni indivisi, p. 1046

1049 Articolo 608 c.p.c.Modo del rilascio

1. L’inizio del procedimento di esecuzione per consegna o rilascio, p. 1049

1052 Articolo 608 bis c.p.c.Estinzione dell’esecuzione per rinuncia della parte istante

1. L’estinzione del procedimento di esecuzione per consegna o rilascio, p. 1052

1054 Articolo 611 c.p.c.Spese dell’esecuzione

1. Il criterio della soccombenza nella ripartizione delle spese del processo esecutivo, p. 1054

1056 Articolo 615 c.p.c.Forma dell’opposizione

1. Cenni al contenuto della norma ed inconvenienti originati dall’interpretazione prevalentedella disciplina previgente, p. 1057 – 2. Il giudice dell’opposizione a precetto può deciderel’istanza di sospensione dell’esecutività del titolo proposta anteriormente all’inizio dell’ese-cuzione forzata anche dopo l’avvio della stessa, p. 1061 – 3. L’esercizio del potere sospensi-vo dell’esecutività del titolo, dopo la sua notificazione e prima della notificazione dell’atto

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di precetto, p. 1068 – 4. Coordinamento del potere sospensivo del giudice dell’opposizione aprecetto con quello del giudice dell’impugnazione, di cui agli artt. 283, 351, 373, 401, 407,431 c.p.c., p. 1069 – 5. Coordinamento del potere sospensivo del giudice dell’opposizione aprecetto con quello del giudice chiamato a sospendere l’efficacia esecutiva o l’esecuzionedel titolo esecutivo nei casi di cui agli artt. 649, 668, 830 c.p.c., p. 1072 – 6. L’abrogazionedella disciplina relativa al potere di sospendere gli atti esecutivi, prevista dagli artt. 64 e 65 l. camb. e 56 e 57 l. ass., p. 1075 – 7. Il presupposto dei «gravi motivi» per l’emanazione del-l’ordinanza sospensiva e l’imponibilità di una cauzione, p. 1077

1082 Articolo 616 c.p.c.Provvedimenti sul giudizio di cognizione introdotto dall’opposizione

1. Premessa, p. 1082 – 2. I precedenti problemi di coordinamento tra giudizio di opposizione edisciplina del processo ordinario di cognizione, p. 1083 – 3. Le novità introdotte dalla novella del2006, p. 1086 – 4. Il rito camerale: ambito di applicazione, p. 1087 – 5. La pendenza dell’oppo-sizione, p. 1089 – 6. Le modalità d’introduzione del giudizio di merito, p. 1090 – 7. L’iscrizionea ruolo della causa, p. 1094 – 8. L’introduzione del giudizio di merito da parte del creditore op-posto, p. 1095 – 9. Giudice dell’esecuzione e giudice dell’opposizione, p. 1098 – 10. La rimes-sione della causa al giudice competente, p. 1099 – 11. Il regime della sentenza, p. 1101

1105 Articolo 617 c.p.c.Forma dell’opposizione

1. Il termine per la proposizione dell’opposizione agli atti esecutivi: natura e decorrenza,p. 1105 – 2. L’aumento del termine a venti giorni, p. 1111

1113 Articolo 618 c.p.c.Provvedimenti del giudice dell’esecuzione

1. Sospensione dell’esecuzione e provvedimenti indilazionabili, p. 1113 – 2. La struttura delprocedimento, p. 1121

1125 Articolo 618 bis c.p.c.Procedimento

1. Le opposizioni esecutive in materia di lavoro, previdenza ed assistenza, p. 1125

1131 Articolo 619 c.p.c.Forma dell’opposizione

1. L’udienza di comparizione davanti al giudice dell’esecuzione e l’eventuale accordo tra le par-ti, p. 1131 – 2. La struttura del procedimento, p. 1135 – 3. Il regime della sentenza, p. 1136

1139 Articolo 624 c.p.c.Sospensione per opposizione all’esecuzione

1. Cenni al contenuto della norma, p. 1140 – 2. La sospensione dell’esecuzione da parte delgiudice dell’esecuzione in caso di opposizione a precetto, p. 1141 – 3. La reclamabilità del-l’ordinanza sospensiva, p. 1143 – 4. Il provvedimento reclamabile, p. 1145 – 5. L’inibitoriaprevista dall’art. 669 terdecies, ultimo comma, c.p.c., p. 1151 – 6. L’ordinanza di estinzionedel pignoramento: il significato dell’espressione normativa, p. 1152 – 7. I rimedi nei con-fronti dell’ordinanza estintiva, p. 1155 – 8. L’eventuale cauzione a carico dell’opponente,p. 1156 – 9. La salvezza degli atti compiuti conseguente all’emanazione dell’ordinanzaestintiva, p. 1159 – 10. L’efficacia meramente endoprocessuale dell’ordinanza estintiva,p. 1161 – 11. L’impossibilità di richiedere l’ordinanza estintiva nel corso del giudizio di me-rito sull’opposizione, p. 1162 – 12. Il termine per la richiesta dell’ordinanza estintiva e i varipossibili scenari di dialettica processuale tra le parti, p. 1164 – 13. Il promovimento del giu-dizio di merito da parte di un altro interessato impedisce l’emanazione dell’ordinanza estin-tiva, p. 1166 – 14. L’istanza di estinzione può essere decisa solo dopo la scadenza del termi-ne perentorio ex art. 616 c.p.c., p. 1169 – 15. La tesi dell’irrilevanza sull’emanabilità dell’or-dinanza estintiva del promovimento del giudizio di merito da parte di ogni interessato e lapossibile dialettica processuale tra le parti, p. 1170 – 16. L’instaurazione del giudizio di me-

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rito sull’opposizione, p. 1173 – 17. Gli effetti dell’estinzione del giudizio di opposizione sul-la possibilità di richiedere l’ordinanza estintiva, p. 1174 – 18. L’ambito di applicazione del3° co. dell’art. 624 c.p.c., p. 1175 – 19. Il procedimento di sospensione e l’applicabilità dellenorme del procedimento cautelare uniforme, p. 1176 – 20. La pronuncia sulle spese, p. 1182

1183 Articolo 624 bis c.p.c.Sospensione su istanza delle parti

1. I dubbi sull’ammissibilità di una sospensione concordata del processo esecutivo nella di-sciplina previgente, p. 1184 – 2. Cenni al contenuto della norma, p. 1185 – 3. I soggetti le-gittimati a richiedere la sospensione concordata nell’ambito del processo di espropriazioneforzata, p. 1186 – 4. La sospensione concordata nelle esecuzioni in forma specifica, p. 1188 –5. Le modalità e i termini di presentazione dell’istanza, p. 1189 – 6. La necessaria audizionedel debitore e dei creditori istanti, p. 1191 – 7. Il provvedimento del giudice, p. 1192 – 8. La reclamabilità e revocabilità dell’ordinanza che pronuncia sulla sospensione, p. 1194 –9. La prosecuzione del processo dopo la revoca della sospensione, p. 1195

1197 Articolo 630 c.p.c.Inattività delle parti

1. Premesse introduttive e brevi cenni ai casi di estinzione del processo esecutivo, p. 1198 –2. L’impugnazione del provvedimento che dichiara l’estinzione e la recente riforma, p. 1199 –3. Le occasioni perdute, p. 1201

1204 Articolo 631 c.p.c.Mancata comparizione all’udienza

1. Modifica e fine di una questione, p. 1204

Tomo II

1207 Articolo 642 c.p.c.Esecuzione provvisoria

1. L’art. 642 c.p.c. e dubbi di costituzionalità, p. 1207 – 2. Il principio d’inviolabilità del di-ritto costituzionale di difesa e la prova scritta del credito nella fase senza contraddittorio,p. 1213 – 3. La modifica dell’art. 642, 2° co., c.p.c. ad opera della l. 28 dicembre 2005,n. 263. Osservazioni critiche, p. 1217 – 4. Il contrappeso inadeguato dell’art. 649 c.p.c.,p. 1220 – 5. Cenni alla giurisprudenza costituzionale in materia, p. 1222 – 6. Le scelte legi-slative contraddittorie: riforma del regime probatorio del credito nell’intervento nell’esecu-zione e nuovo disposto dell’art. 642, 2° co., c.p.c., p. 1225 – 7. A mo’ di postilla: considera-zioni sul periculum in mora ai sensi dell’art. 642, 2° co., c.p.c., p. 1228

1231 Articolo 669 quinquies c.p.c.Competenza in caso di clausola compromissoria, di compromesso o di pendenzadel giudizio arbitrale

1. Compatibilità tra tutela cautelare e arbitrato irrituale: la disciplina previgente, p. 1231 – 2. (Segue): l’intervento legislativo, p. 1233 – 3. Competenza per la misura cautelare, p. 1234 – 4. Casi di perdita di efficacia del provvedimento cautelare: il mancato raccordo tra cautela e me-rito, p. 1234 – 5. (Segue): l’estinzione del giudizio di merito o della pronuncia del lodo, p. 1236

1237 Articolo 669 octies c.p.c.Provvedimento di accoglimento

1. Termine per iniziare il giudizio di merito, p. 1238 – 2. Considerazioni introduttive sullapossibilità di non instaurare il giudizio di merito o di estinguerlo: la nuova disciplina deiprovvedimenti cautelari anticipatori, p. 1239 – 3. (Segue): l’allentamento del nesso di stru-mentalità, p. 1241 – 4. Esame analitico della nuova disciplina: le analogie e le differenze conil rito societario, p. 1243 – 5. (Segue): la distinzione tra provvedimenti anticipatori e conser-

Indice sommario © 88-08- 6942XXII

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vativi, p. 1244 – 6. (Segue): i provvedimenti ex art. 700 c.p.c., p. 1248 – 7. (Segue): la distin-zione tra provvedimenti anticipatori cautelari e non cautelari, p. 1251 – 8. (Segue): il persi-stente requisito del pregiudizio irreparabile per la tutela ex art. 700 c.p.c., p. 1254 – 9. (Se-gue): i provvedimenti di nunciazione, p. 1255 – 10. Corollari dell’attenuazione del nesso distrumentalità: la condanna alle spese, p. 1256 – 11. (Segue): la fissazione del termine per ini-ziare la causa di merito, p. 1259 – 12. (Segue): la procura alle liti, p. 1262 – 13. (Segue): illuogo della citazione per il merito, p. 1262 – 14. (Segue): il contenuto del ricorso cautelare,p. 1263 – 15. (Segue): le prescrizioni e le decadenze, p. 1264 – 16. Casi di perdita di effica-cia del provvedimento cautelare: la declaratoria di inesistenza del diritto, p. 1266 – 17. (Se-gue): la pronuncia di una sentenza processuale, p. 1268 – 18. (Segue): il mancato pagamentodella cauzione, p. 1270 – 19. (Segue): il mancato riconoscimento della sentenza straniera odel lodo estero, p. 1271 – 20. Conseguenze della perdita di efficacia del provvedimento,p. 1272 – 21. Inefficacia del provvedimento in un altro processo, p. 1273 – 22. Allentare ilnesso di strumentalità anche per i provvedimenti cautelari di tipo conservativo?, p. 1275

1278 Articolo 669 decies c.p.c.Revoca e modifica

1. Presupposti della revoca o modifica: i mutamenti nelle circostanze, p. 1279 – 2. (Segue): i fat-ti di cui si sia acquisita successivamente conoscenza, p. 1280 – 3. (Segue): la scoperta di nuoveprove, p. 1281 – 4. (Segue): le preclusioni maturate nel giudizio di merito, p. 1282 – 5. (Segue):il confronto con le condizioni di riproponibilità della domanda cautelare, p. 1283 – 6. Rapporticon il possibile reclamo, p. 1284 – 7. Competenza sull’istanza di revoca o modifica, p. 1285

1288 Articolo 669 terdecies c.p.c.Reclamo contro i provvedimenti cautelari

1. Reclamabilità del provvedimento negativo, p. 1289 – 2. Termine per reclamare: l’allunga-mento a quindici giorni, p. 1290 – 3. (Segue): il «dies a quo», p. 1291 – 4. (Segue): l’inte-grazione della disciplina in materia societaria, p. 1298 – 5. «Nova» nella fase del reclamo:l’allegabilità di fatti nuovi, p. 1298 – 6. (Segue): l’ammissibilità di nuove prove, p. 1300 – 7. (Segue): le preclusioni maturate nel giudizio di merito, p. 1301 – 8. Divieto di rimessioneal primo giudice, p. 1301 – 9. Richiamo alle norme sulla impugnazione, p. 1302

1304 Articolo 696 c.p.c.Accertamento tecnico e ispezione giudiziale

1. Premessa: l’assunzione anticipata della prova, p. 1304 – 2. L’accertamento tecnico e l’i-spezione giudiziale sulla persona, p. 1305 – 3. Il novellato primo comma dell’art. 696 c.p.c.,p. 1308 – 4. Accertamento tecnico o consulenza tecnica?, p. 1309 – 5. Il nuovo secondocomma dell’art. 696 c.p.c., p. 1314

1316 Articolo 696 bis c.p.c.Consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite

1. Premessa, p. 1317 – 2. Le esperienze francese e tedesca, p. 1318 – 3. La figura introdottadal legislatore italiano, p. 1320 – 4. I presupposti, p. 1323 – 4.1. La domanda può essere pro-posta in corso di causa?, p. 1325 – 5. I limiti, p. 1325 – 6. Il procedimento di concessionedella misura: il significato del richiamo al 3° comma dell’art. 696, p. 1327 – 6.1. L’applica-bilità delle norme relative al procedimento cautelare «uniforme», p. 1328 – 6.2. La parteci-pazione dei terzi, p. 1331 – 6.3. Le spese, p. 1333 – 7. L’attuazione della misura, p. 1335 – 8. La conciliazione della lite, p. 1338 – 8.1. Il verbale di conciliazione, p. 1339 – 8.2. Il de-creto del giudice, p. 1340 – 9. I rapporti con l’eventuale, successivo giudizio di merito,p. 1343 – 10. Accertamento tecnico e consulenza tecnica preventiva: una linea di confine incer-ta, p. 1345 – 11. Valutazione dell’istituto, p. 1347

1348 Articolo 703 c.p.c.Domanda di reintegrazione e di manutenzione nel possesso

1. Dalla discussione parlamentare sulla riforma del procedimento possessorio alla l. 80/2005, p. 1349 – 2. La riserva di compatibilità, p. 1356 – 3. La domanda introduttiva

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del procedimento possessorio, p. 1358 – 4. Le altre disposizioni sul procedimento cautela-re uniforme applicabili anche al procedimento possessorio in quanto «compatibili» con lanatura non cautelare dei provvedimenti possessori, p. 1361 – 5. Il coordinamento fra la fa-se sommaria e quella, eventuale, di merito, p. 1365 – 6. L’identità di oggetto della fasesommaria e della «eventuale» fase di merito e la «ragionevole durata del processo»,p. 1368 – 7. L’istanza per la prosecuzione del giudizio nel merito («possessorio») ed il re-gime delle preclusioni, p. 1373 – 8. La necessità di disporre il «mutamento» del rito e l’in-tegrazione degli atti introduttivi, p. 1374 – 9. La reclamabilità dell’ordinanza possessoria,p. 1376 – 10. Il coordinamento fra reclamo ed eventuale fase a cognizione piena, p. 1377 –11. Natura sommaria, non decisoria, né cautelare, dell’ordinanza possessoria non seguitadalla fase di merito, p. 1379 – 12. Esclusione dell’applicabilità dell’art. 669 octies, ult.co., all’ordinanza possessoria non seguita dalla fase di merito, p. 1384 – 13. Efficacia de-cisoria dell’ordinanza possessoria ove si ammetta l’esistenza del c.d. diritto al possesso oalla sua conservazione, p. 1386 – 14. La liquidazione delle spese processuali, p. 1388 –15. La riforma del giudizio in cassazione ed i riflessi per i provvedimenti possessori del«nuovo» ricorso nell’interesse della legge esteso anche ai «provvedimenti non decisori»,p. 1392 – 16. La disciplina transitoria ed il problema del «doppio regime» nella disciplinadei procedimenti possessori, p. 1393

1396 Articolo 704 c.p.c.Domanda di provvedimento possessorio nel corso di giudizio petitorio

1. Premessa, p. 1396 – 2. La soluzione previgente per la domanda possessoria avanzata inpendenza del giudizio petitorio, p. 1397 – 3. Le conseguenze della riformulazione del 2° co.dell’art. 704 c.p.c., p. 1399 – 4. Rapporti fra la domanda possessoria e quella oggetto delgiudizio petitorio, p. 1401 – 5. Presupposti per l’applicazione dell’art. 704, 2° co., p. 1402

1407 Articolo 706 c.p.c.Forma della domanda

1. Premessa, p. 1408 – 2. Il problema della sopravvivenza o meno dell’art. 23, l. 74/1987 e lanuova duplicità di riti per la separazione e per il divorzio, p. 1410 – 3. Le modifiche introdottenel 2005 e la «parziale» abrogazione dell’art. 23, l. 74/1987, p. 1412 – 4. Il problema dellastruttura bi- o monofasica del procedimento di separazione (e di divorzio), p. 1415 – 5. Riaffermazione della struttura bifasica del processo di separazione o conferma della struttura«unitaria» (sia pure articolata in due fasi)?, p. 1420 – 6. Le incongruenze che permangono nellanuova disciplina: a) la proposizione della «domanda di separazione» o di divorzio e delle do-mande connesse, p. 1424 – 7. (Segue): b) la costituzione in giudizio del ricorrente,p. 1427 – 8. Proposizione della «domanda» (di separazione o di divorzio) e contenuto del ricor-so, p. 1430 – 9. Le nuove regole sulla competenza, p. 1436 – 10. La competenza in caso di co-niuge convenuto residente all’estero o «irreperibile», p. 1442 – 11. Il decreto presidenziale difissazione dell’udienza e la sua notificazione, p. 1444 – 12. La memoria difensiva del coniugeconvenuto, p. 1446 – 13. L’allegazione delle «ultime» dichiarazioni dei redditi, p. 1447

1450 Articolo 707 c.p.c.Comparizione personale delle parti

1. La comparizione personale dei coniugi all’udienza presidenziale, p. 1450 – 2. L’obbligo di as-sistenza del difensore, p. 1453 – 3. L’eventuale rappresentanza volontaria o legale,p. 1455 – 4. L’assenza del coniuge ricorrente o la sua rinuncia alla domanda e la conseguenteestinzione del processo, p. 1458 – 5. L’assenza del coniuge convenuto, p. 1462 – 6. L’assenzagiustificata da «gravi e comprovati motivi», p. 1463 – 7. Il problema dell’audizione dei figli mi-nori, p. 1464 – 8. L’audizione dei figli minori e la nuova legge sul c.d. affidamento condiviso,p. 1467 – 9. La (facoltativa) partecipazione del P.M. all’udienza presidenziale, p. 1469

1472 Articolo 708 c.p.c.Tentativo di conciliazione e provvedimenti del presidente

1. Finalità dell’udienza presidenziale, p. 1473 – 2. L’esperimento del tentativo di conciliazionedei coniugi, p. 1475 – 3. Il verbale di conciliazione, p. 1477 – 4. Le conseguenze del mancatoesperimento del tentativo di conciliazione, p. 1479 – 5. La pronuncia, «anche d’ufficio», dei

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provvedimenti urgenti «nell’interesse dei coniugi e della prole», p. 1482 – 6. La reclamabilitàdei provvedimenti «nell’interesse dei coniugi e della prole», p. 1485 – 7. La vexata quaestiodella natura dei provvedimenti presidenziali, p. 1487 – 8. Natura cautelare o volontaria deiprovvedimenti presidenziali, p. 1490 – 9. La riaffermazione della natura anticipatoria-volonta-ria, p. 1493 – 10. Provvedimenti presidenziali e tutela d’urgenza, p. 1496 – 11. Provvedimentipresidenziali e ordini di protezione contro gli abusi familiari, p. 1499 – 12. La nomina del giu-dice istruttore e la fissazione della prima udienza di comparizione e trattazione, p. 1500

1502 Articolo 709 c.p.c.Notificazione dell’ordinanza e fissazione dell’udienza1. La funzione dell’ordinanza presidenziale nel passaggio alla fase davanti al giudice istrut-tore, p. 1503 – 2. La reintroduzione dell’onere di notificazione dell’ordinanza presidenzialeal coniuge convenuto non comparso, p. 1504 – 3. La comunicazione dell’ordinanza anche alP.M., p. 1507 – 4. La «memoria integrativa» del ricorso introduttivo, p. 1510 – 5. La fissa-zione del termine per la costituzione del convenuto, p. 1512 – 6. Le preclusioni per il conve-nuto, p. 1514 – 7. Il superamento del problema dell’«avvertimento» di cui all’art. 163, n. 7,c.p.c., p. 1516 – 8. La modificabilità dei provvedimenti presidenziali da parte del giudiceistruttore, p. 1521 – 9. La reclamabilità del provvedimento del giudice istruttore, p. 1523

1526 Articolo 709 bis c.p.c.Udienza di comparizione e trattazione davanti al giudice istruttore1. L’udienza di prima comparizione e trattazione davanti al giudice istruttore ed il richiamo de-gli artt. 180, 183 e 184 c.p.c., p. 1526 – 2. Il superamento del problema dell’integrale applica-zione degli artt. 180 e 183 c.p.c. al processo di separazione e di divorzio, p. 1528 – 3. L’applica-zione del nuovo art. 180 c.p.c., p. 1530 – 4. Prima comparizione delle parti e verifica della rego-larità del contraddittorio, p. 1531 – 5. Le conseguenze negative del mancato richiamo per il pro-cesso di separazione e di divorzio del 3° comma dell’art. 183, p. 1534 – 6. La trattazione dellequestioni rilevabili d’ufficio, p. 1535 – 7. La disciplina sullo ius variandi e la c.d. appendicescritta, p. 1537 – 8. Le preclusioni istruttorie ed allegative, p. 1540 – 9. Preclusione del potere dicontestazione dei fatti allegati dalla controparte, p. 1541 – 10. L’esercizio dei poteri istruttori uf-ficiosi, p. 1542 – 11. La possibile pronuncia di sentenza non definitiva di separazione, p. 1545 –12. La disciplina sull’appello avverso la sentenza di separazione (definitiva e non) e la decisio-ne «in camera di consiglio», p. 1549

1553 Articolo 709 ter c.p.c.Soluzione delle controversie e provvedimenti in caso di inadempienze o violazioni1. La competenza del giudice del «procedimento in corso» per le controversie in materia diesercizio della potestà genitoriale e dell’affidamento dei figli, p. 1554 – 2. Competenza delgiudice istruttore o del collegio quando il procedimento è «in corso»?, p. 1558 – 3. La com-petenza territoriale per il procedimento di modifica delle condizioni della separazione o deldivorzio, p. 1560 – 4. Il problema della competenza (tribunale ordinario/tribunale per i mi-norenni) in caso di modifica di provvedimenti che riguardino minori figli di genitori non co-niugati, p. 1563 – 5. I provvedimenti sanzionatori di eventuali inadempienze, p. 1566 – 6. Ilrito applicabile e la forma del provvedimento finale nel caso di processo di separazione o didivorzio già pendente, p. 1569 – 7. Il rito applicabile e la forma del provvedimento finale nelcaso di procedimento per la modifica delle condizioni della separazione o del divorzio,p. 1571 – 8. Il problema della compatibilità delle «forme del procedimento in camera di con-siglio» con la natura contenziosa del provvedimento da adottare, p. 1574 – 9. Le impugna-zioni «nei modi ordinari» del provvedimento adottato, p. 1578

1581 Articolo 787 c.p.c.Vendita di mobili1. Delega al professionista delle operazioni di vendita nel procedimento di divisione giudi-ziale, p. 1581

1583 Articolo 788 c.p.c.Vendita di immobili1. La vendita di beni immobili nel procedimento di scioglimento delle divisioni, p. 1583

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1585 Articolo 806 c.p.c.Controversie arbitrabili

1. La diversa formulazione dell’art. 806 c.p.c. rispetto al passato ed il quadro delineato dallalegge delega, p. 1585 – 2. La derivazione dalla legge delega del nuovo art. 806, 1° co., c.p.c.;dall’oggetto disponibile ai diritti disponibili, p. 1587 – 3. (Segue): dai diritti disponibili ai dirit-ti non disponibili, p. 1589 – 4. Il nuovo 2° comma ed il suo rapporto con le previsioni della leg-ge delega; il regime degli arbitrati in materia di lavoro, p. 1590 – 5. La rimozione dei limiti giu-risprudenziali all’arbitrabilità, p. 1596 – 6. L’incidenza della riforma sull’applicabilità dell’arbi-trato nel diritto amministrativo, p. 1602 – 7. La nuova norma e l’arbitrato societario, p. 1607

1611 Articolo 807 c.p.c.Compromesso

1. L’estensione dei casi in cui il compromesso può dirsi concluso, p. 1611 – 2. La soppres-sione del 3° comma, p. 1612

1614 Articolo 808 c.p.c.Clausola compromissoria

1. Le variazioni testuali introdotte dal decreto legislativo, p. 1615 – 2. La forma della clauso-la compromissoria, p. 1616 – 3. L’applicabilità alle convenzioni arbitrali degli artt. 1341 e1342 c.c., p. 1620 – 4. Le ripercussioni della nuova norma sull’arbitrato irrituale, p. 1622

1625 Articolo 808 bis c.p.c.Convenzione di arbitrato in materia non contrattuale

1. L’inquadramento della novità legislativa nel sistema precedente, p. 1625 – 2. La possibilecasistica di utilizzo della nuova norma, p. 1627 – 3. La convenzione arbitrale ex art. 808 bisc.p.c. ed i casi di modificazioni soggettive del rapporto sostanziale cui essa si applica, p. 1628

1630 Articolo 808 ter c.p.c.Arbitrato irrituale

1. La legge delega, p. 1631 – 2. Definizioni e terminologie, p. 1633 – 3. La natura dell’arbitra-to irrituale nella riforma, p. 1635 – 4. I motivi di impugnazione del lodo irrituale e le critiche alriguardo, p. 1639 – 5. La forma della convenzione arbitrale, p. 1644 – 6. L’ultima parte del 2° co. e l’applicabilità all’arbitrato irrituale delle norme in tema di arbitrato rituale, p. 1646

1649 Articolo 808 quater c.p.c.Interpretazione della convenzione d’arbitrato

1. La situazione precedente alla riforma, p. 1649 – 2. La scelta adottata ex novo, p. 1652 – 3. La soluzione di problemi sorti dalla formulazione non impeccabile della clausola compro-missoria, p. 1654

1656 Articolo 808 quinquies c.p.c.Efficacia della convenzione d’arbitrato

1. Il fine perseguito dalla norma, p. 1656 – 2. Il campo di applicazione dell’art. 808 quin-quies c.p.c., p. 1659

1661 Articolo 809 c.p.c.Numero degli arbitri

1. Una modifica formale, p. 1661

1663 Articolo 810 c.p.c.Nomina degli arbitri

1. La nuova norma ed il problema delle clausole binarie, p. 1664 – 2. Gli elementi introdottinella nuova norma dalla riforma: le modalità di notifica della nomina, p. 1665 – 3. (Segue):il procedimento di nomina da parte dell’autorità giudiziaria, p. 1666

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Page 21: INDICE SOMMARIO Tomo I - Zanichellistatic.zanichelli.it/catalogo/assets/a01.9788808169426.pdfINDICE SOMMARIO Tomo I 1 Articolo 70 ter disp. att. c.p.c. Notificazione della comparsa

1670 Articolo 811 c.p.c.Sostituzione di arbitri1. Una modifica formale, p. 1670

1672 Articolo 812 c.p.c.Incapacità di essere arbitro1. Il criterio della incapacità legale di agire, p. 1672

1675 Articolo 813 c.p.c.Accettazione degli arbitri1. Le varie innovazioni al testo dell’art. 813 c.p.c. Rinvio, p. 1675 – 2. Il nuovo 2° commadella norma, p. 1676

1678 Articolo 813 bis c.p.c.Decadenza degli arbitri1. Le modifiche di collocazione e formali della norma, p. 1678 – 2. Le innovazioni di mag-giore sostanza, p. 1680

1682 Articolo 813 ter c.p.c.Responsabilità degli arbitri1. La situazione precedente alla riforma, p. 1683 – 2. Le ipotesi di responsabilità introdotteex novo, p. 1684 – 3. Le altre novità dovute alla riforma, p. 1687 – 4. (Segue): i limiti al-l’ammontare del risarcimento, p. 1689 – 5. Conclusioni, p. 1692

1693 Articolo 814 c.p.c.Diritti degli arbitri1. Il contenuto della norma, p. 1693 – 2. Il suo rapporto con il sistema previgente e le pro-spettive che la norma apre, p. 1695

1699 Articolo 815 c.p.c.Ricusazione degli arbitri1. Le scelte di politica legislativa privilegiate dalla nuova norma, p. 1700 – 2. L’enunciazio-ne dei casi in cui l’arbitro è ricusabile, p. 1703 – 3. I nuovi commi 2°, 3° e 4°, p. 1705 – 4. I rapporti fra il procedimento di ricusazione ed il giudizio arbitrale, p. 1707 – 5. I rimedicontro l’ordinanza che decide sulla ricusazione, p. 1709 – 6. La ricusazione e l’arbitrato irri-tuale, p. 1710

1713 Articolo 816 c.p.c.Sede dell’arbitrato1. I nuovi 1° e 2° comma, p. 1713 – 2. Le ripercussioni delle nuove norme sulla determinazionedella nazionalità dell’arbitrato, p. 1715 – 3. (Segue): il valore della collocazione della sede al fi-ne di determinare la nazionalità dell’arbitrato, p. 1717 – 4. Il nuovo 3° comma, p. 1719

1721 Articolo 816 bis c.p.c.Svolgimento del procedimento1. Il 1° comma sulla determinazione delle regole di procedura, p. 1722 – 2. (Segue): sul ruo-lo dei difensori, p. 1725 – 3. La delega al presidente ammessa dal 2° comma, p. 1727 – 4. Il regime formale dei provvedimenti degli arbitri nel 3° comma, p. 1728

1729 Articolo 816 ter c.p.c.Istruzione probatoria1. Le prospettive di fondo, p. 1730 – 2. L’ordinanza di comparizione dei testi riottosi a com-parire, p. 1732 – 3. La consulenza tecnica, p. 1736 – 4. Le informazioni scritte alla PubblicaAmministrazione, p. 1739

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1741 Articolo 816 quater c.p.c.Pluralità di parti1. La delega conferita al Governo, p. 1741 – 2. Le ipotesi di unico giudizio previste dal 1° co.,p. 1743 – 3. La scissione dei giudizi prevista dal 2° co., p. 1744 – 4. Il 3° co. ed il caso di liti-sconsorzio necessario, p. 1746 – 5. Il rinvio del problema dell’intervento o della chiamata ingiudizio di terzi, in arbitrati fra parti vincolate alla medesima convenzione arbitrale, p. 1749

1750 Articolo 816 quinquies c.p.c.Intervento di terzi e successione nel diritto controverso1. Il rapporto fra l’art. 816 quinquies e l’art. 816 quater, p. 1750 – 2. Il 1° comma della nor-ma, p. 1751 – 3. Il 2° comma, p. 1754 – 4. L’applicabilità dell’art. 111 c.p.c. prevista dal 3° comma, p. 1755

1758 Articolo 816 sexies c.p.c.Morte, estinzione o perdita di capacità della parte1. L’ambito di applicazione della norma, p. 1758 – 2. Le misure idonee a garantire il rispettodel contraddittorio ed il coordinamento con gli altri casi di sospensione previsti dalla legge,p. 1760 – 3. La rinuncia degli arbitri, p. 1761

1763 Articolo 816 septies c.p.c.Anticipazione delle spese1. La situazione precedente alla riforma, p. 1763 – 2. La perdita di efficacia della convenzio-ne arbitrale, p. 1765 – 3. Le questioni di diritto sostanziale, p. 1766

1768 Articolo 817 c.p.c.Eccezione d’incompetenza1. La questione della spettanza agli arbitri della potestas iudicandi è di competenza, p. 1768 –2. Le ripercussioni del principio sul piano sistematico, p. 1771 – 3. Le ricadute sulla discipli-na, p. 1773 – 4. Il 2° comma della norma, p. 1775 – 5. Il 3° comma, p. 1778

1779 Articolo 817 bis c.p.c.Compensazione1. Fini ed utilità della nuova norma, p. 1779

1783 Articolo 818 c.p.c.Provvedimenti cautelari

1. Il divieto di emettere provvedimenti cautelari, con la salvezza dei casi previsti dalla legge,p. 1783

1785 Articolo 819 c.p.c.Questioni pregiudiziali di merito1. La disciplina previgente, p. 1785 – 2. Le nuove soluzioni: in particolare, il potere arbitraledi conoscere incidenter tantum le questioni pregiudiziali di merito, p. 1787 – 3. La cognizio-ne incidentale delle questioni non compromettibili, p. 1790 – 4. Rapporti fra l’art. 819, 1°co., c.p.c. e l’art. 35, 3° co., d.lgs. 5/2003, p. 1791 – 5. La decisione con efficacia di giudica-to sulle pregiudiziali di merito che possono costituire oggetto d’arbitrato, p. 1795

1800 Articolo 819 bis c.p.c.Sospensione del procedimento arbitrale1. La situazione precedente alla riforma, p. 1801 – 2. I fini della nuova norma ed i suoi rapporticon le altre norme riformate, p. 1802 – 3. Il 2° comma, p. 1806 – 4. Il 3° comma, p. 1807

1809 Articolo 819 ter c.p.c.Rapporti tra arbitri e autorità giudiziaria1. L’organizzazione della materia e della sua esposizione, p. 1810 – 2. La prima parte del 1°

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comma ed il sistema delle vie parallele, p. 1811 – 3. La seconda e terza parte del 1° comma,sul regolamento di competenza e sulla decadenza dalla eccezione di compromesso, p. 1815 –4. La quarta parte del 1° comma, relativa agli effetti della decadenza dall’eccezione di com-promesso, p. 1816 – 5. Il 2° comma in tema di inapplicabilità di talune norme del codice dirito, p. 1818 – 6. Il 3° comma ed il divieto di proporre domande giudiziali sulla validità odefficacia della convenzione d’arbitrato, p. 1819

1822 Articolo 820 c.p.c.Termine per la decisione

1. Valutazioni preliminari, p. 1823 – 2. Il 1° ed il 2° comma della norma, p. 1824 – 3. Il raf-fronto fra le ipotesi di proroga previste nel 3° e nel 4° comma, p. 1825 – 4. I problemi scatu-renti dal 3°comma, p. 1826 – 5. La parte finale del 4° comma, p. 1827

1829 Articolo 821 c.p.c.Rilevanza del decorso del termine

1. Le nuove conseguenze della violazione del termine per il deposito del lodo, p. 1829

1832 Articolo 822 c.p.c.Norme per la deliberazione

1. Le conseguenze della variazione testuale, p. 1832 – 2. Il diverso valore della norma nel si-stema, p. 1833

1837 Articolo 823 c.p.c.Deliberazione e requisiti del lodo

1. La modifica al regime della delibera in conferenza personale, p. 1838 – 2. Le modificheminori ai requisiti di contenuto-forma del lodo, p. 1839

1840 Articolo 824 c.p.c.Originali e copie del lodo

1. Il numero degli originali del lodo, p. 1840

1842 Articolo 824 bis c.p.c.Efficacia del lodo

1. I precedenti e le finalità della norma, p. 1842 – 2. Le critiche che essa ha destato, p. 1845 –3. La sintesi sommaria delle varie posizioni, p. 1846

1849 Articolo 825 c.p.c.Deposito del lodo

1. La diversa collocazione della norma nel sistema e le modifiche prevalentemente testuali,p. 1850 – 2. L’ammissibilità del ricorso in cassazione ex art. 111, 7° co., Cost., p. 1852 – 3. L’oggetto delle valutazioni del giudice dell’exequatur, p. 1853

1856 Articolo 826 c.p.c.Correzione del lodo

1. Le innovazioni in tema di correzione, p. 1856

1859 Articolo 827 c.p.c.Mezzi di impugnazione

1. Una modifica meramente testuale alla previsione dei mezzi di impugnazione, p. 1859

1861 Articolo 828 c.p.c.Impugnazione per nullità

1. Le due correzioni formali al testo risalente, p. 1861

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1863 Articolo 829 c.p.c.Casi di nullità1. Le linee direttive della riforma dell’art. 829 c.p.c., p. 1865 – 2. I casi di nullità formale dellodo che non hanno visto mutamenti di rilievo, p. 1865 – 3. I casi di nullità formale del lodofortemente innovati; il caso n. 1, p. 1868 – 4. (Segue): i casi n. 4 e n. 7, p. 1870 – 5. I casi dinullità introdotti ex novo, p. 1873 – 6. La riduzione dei casi in cui l’autorità giudiziaria vieneinvestita di impugnazione per motivi di merito, p. 1875 – 7. Le limitazioni introdotte alla fa-coltà di impugnare, p. 1878

1880 Articolo 830 c.p.c.Decisione sull’impugnazione per nullità1. La delega e la sua attuazione, p. 1881 – 2. L’individuazione dei casi di nullità che non pos-sono portare a decisione nel merito da parte dell’autorità giudiziaria, p. 1882 – 3. (Segue):casi non previsti e limitazioni, p. 1884 – 4. La sospensione dell’efficacia del lodo, p. 1886 –5. Due previsioni mancanti nel nuovo testo della norma, p. 1888

1889 Articolo 831 c.p.c.Revocazione ed opposizione di terzo1. Le modifiche formali alla norma in tema di revocazione ed opposizione di terzo, p. 1889

1891 Articolo 832 c.p.c.Rinvio a regolamenti arbitrali1. Le novità in materia di arbitrato secondo regolamenti precostituiti o «amministrato»,p. 1892 – 2. La natura di proposta contrattuale (in parte qua) dei regolamenti arbitrali, p. 1893 –3. La sopravvivenza della convenzione arbitrale in caso di rifiuto dell’istituzione di «amministra-re» l’arbitrato, p. 1896 – 4. «Regolamento» e «convenzione» nella gerarchia delle fonti del pro-cedimento arbitrale secondo il nuovo art. 832 c.p.c., p. 1898 – 5. Il problema della successionenel tempo dei regolamenti arbitrali, p. 1900 – 6. I dubbi sul procedimento di nomina degli arbitrinel contrasto fra convenzione e regolamento, p. 1901 – 7. Il problema della nomina degli arbitrida parte dell’istituzione in caso di controversie con pluralità di parti e di controversie societarie,p. 1903 – 8. La neutralità degli arbitri e gli angusti ambiti di ricusazione, p. 1908 – 9. Il rapportofra il regolamento arbitrale e l’art. 815 c.p.c. circa i motivi di ricusazione degli arbitri, p. 1911 –10. Il divieto della nomina degli arbitri da parte delle istituzioni di carattere associativo e rappre-sentative di interessi di categorie professionali, p. 1915 – 11. Il procedimento arbitrale nell’arbi-trato «amministrato»: i poteri degli arbitri, p. 1917 – 12. La rilevanza dei termini processuali e laprospettiva dell’introduzione di un (minimo) sistema di preclusioni per le attività delle parti,p. 1918 – 13. Considerazioni conclusive, p. 1920

1921 Articolo 103 disp. att. c.p.c.Termine per l’intimazione al testimone1. Premessa (l’immutata ed ormai inadeguata rubrica), p. 1922 – 2. Il nuovo termine dipreavviso al testimone: effetti (importanti) di garanzia circa la presenza del testimone ed im-plicazioni (irrilevanti) di allungamento dei tempi processuali, p. 1922 – 3. (Segue): la scis-sione cronologica tra richiesta (o spedizione) e perfezione dell’intimazione e la decadenza dicui all’art. 104 disp. att. c.p.c., p. 1923 – 4. L’espressa (e probabilmente inutile) previsionedei requisiti di forma-contenuto dell’intimazione effettuata dal difensore ai sensi del novella-to art. 250 c.p.c., p. 1926

1928 Articolo 133 disp. att. c.p.c.Riserva di ricorso. Estinzione del processo1. Estinzione del processo e ricorribilità per cassazione delle sentenze non definitive «suquestioni», p. 1928 – 2. Estinzione del processo e sopravvivenza delle sentenze di merito«pronunciate nel corso del processo», p. 1930

1932 Articolo 134 bis disp. att. c.p.c.Residenza o sede delle parti1. Il nuovo art. 134 bis disp. att. c.p.c. e l’orientamento della cassazione in caso di morte del-

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l’unico difensore domiciliatario della parte, p. 1932 – 2. Le conseguenze della mancata di-chiarazione della residenza o della sede della parte, p. 1934

1936 Articolo 142 disp. att. c.p.c.Ricorso di competenza delle Sezioni Unite e delle sezioni semplici

1. L’attenuazione della «competenza esclusiva» delle Sezioni Unite per i motivi di giurisdi-zione e la riformulazione dell’art. 142 disp. att. c.p.c., p. 1936 – 2. L’introduzione del «vin-colo» delle sezioni semplici al «principio di diritto» delle Sezioni Unite e l’ampliamentodell’ambito di applicazione dell’art. 142 disp. att. c.p.c., p. 1937 – 3. L’art. 142 disp. att.c.p.c. e la decisione del ricorso «con due sentenze»: l’origine del problema, p. 1939 – 4. Lanon eliminazione del problema dei ricorsi decisi (irragionevolmente) «con due sentenze»:dubbi di legittimità costituzionale, p. 1941

1944 Articolo 144 quater disp. att. c.p.c.Restituzione del fascicolo d’ufficio e dei fascicoli di parte

1. Scopo della norma, p. 1944 – 2. La restituzione del fascicolo d’ufficio e dei fascicoli diparte alla cancelleria del giudice a quo, p. 1945

1947 Articolo 146 bis disp. att. c.p.c.Accertamento pregiudiziale sull’efficacia, validità ed interpretazione dei contrattie accordi collettivi

1. La nuova disciplina sull’accertamento pregiudiziale sull’efficacia, validità ed interpretazionedei contratti e accordi collettivi e l’estensione (parziale) della disciplina di cui al d.lgs.165/2001, p. 1947 – 2. La riassunzione del processo sospeso a seguito della proposizione del-l’accertamento pregiudiziale, p. 1950 – 3. La sospensione di altri processi aventi ad oggetto lamedesima «questione» oggetto dell’accertamento pregiudiziale, p. 1952 – 4. L’applicazione an-che ad altri processi del «principio di diritto» sull’accertamento pregiudiziale della validità, ef-ficacia e interpretazione dei contratti e accordi collettivi affermato dalla corte, p. 1954 – 5. Lapossibile condanna d’ufficio per responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c., p. 1955

1958 Articolo 151 disp. att. c.p.c.Riunione di procedimenti

1. Finalità della modifica introdotta, p. 1958 – 2. La riunione delle cause connesse pendentidavanti allo stesso giudice, p. 1959 – 3. L’applicabilità della riunione anche ai procedimentipendenti davanti al giudice di pace, p. 1961

1963 Articolo 161 bis disp. att. c.p.c.Rinvio della vendita dopo la prestazione della cauzione

1965 Articolo 165 disp. att. c.p.c.Partecipazione del creditore al pignoramento

1. Il creditore e le operazioni di pignoramento mobiliare: dall’assistenza alla partecipazione,p. 1965 – 2. La richiesta di partecipazione, il preavviso dell’ufficiale giudiziario (e la pococomprensibile corsia preferenziale tracciata ai creditori che domandino di presenziare al pi-gnoramento), p. 1966 – 3. Le varianti soggettive della partecipazione, p. 1968

1970 Articolo 169 bis disp. att. c.p.c.Determinazione dei compensi per le operazioni delegate dal giudice dell’esecu-zione

1. Rinvio, p. 1970

1972 Articolo 169 ter disp. att. c.p.c.Elenco dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita

1. Modifica formale e rinvio, p. 1972

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1974 Articolo 173 disp. att. c.p.c.Pubblicità dell’istanza di assegnazione o di vendita

1. Ratio dell’abrogazione, p. 1974

1976 Articolo 173 bis disp. att. c.p.c.Contenuto della relazione di stima e compiti dell’esperto

1. Premessa, p. 1977 – 2. La funzione dell’esperto, p. 1978 – 3. Il recepimento della relazio-ne di stima da parte del giudice, p. 1980 – 4. Il contraddittorio con le parti, p. 1981 – 5. Ladecisione sul valore dell’immobile è incorporata nell’ordinanza che autorizza la vendita?,p. 1983 – 6. Il conferimento dell’incarico, p. 1984 – 7. I poteri ispettivi dello stimatore,p. 1985 – 8. La segnalazione al giudice ai sensi del 2° comma, p. 1986 – 9. Instaurazione delcontraddittorio con le parti, p. 1987 – 10. Consegna al giudice della relazione peritale e dellenote di parte alla relazione, p. 1988 – 11. Mancato rispetto dei termini per l’invio alle partidella relazione peritale, p. 1989 – 12. Mancato rispetto dei termini per l’invio delle note diparte al perito, p. 1989

1991 Articolo 173 ter disp. att. c.p.c.Pubblicità degli avvisi tramite internet

1. Norma di attuazione, p. 1991

1994 Articolo 173 quater disp. att. c.p.c.Avviso delle operazioni di vendita da parte del professionista delegato

1. L’intervento normativo, p. 1994 – 2. Un problema non risolto, p. 1995

1997 Articolo 173 quinquies disp. att. c.p.c.Ulteriori modalità di presentazione delle offerte d’acquisto

1. Ratio e ambito dell’istituto, p. 1998 – 2. Invio telematico e segretezza dell’offerta, p. 1998 –3. Regole particolari, p. 1999 – 4. (Segue): l’ammontare della cauzione, p. 2000 – 5. (Se-gue): i termini, p. 2000

2002 Articolo 179 bis disp. att. c.p.c.Determinazione e liquidazione dei compensi per le operazioni delegate dal giu-dice dell’esecuzione

1. Le modifiche apportate alla disposizione, p. 2002 – 2. Determinazione unitaria o differen-ziata delle tariffe?, p. 2003 – 3. Ripartizione del compenso, fra acquirente e «massa»,p. 2004 – 4. Il regime del provvedimento che liquida il compenso, p. 2004

2006 Articolo 179 ter disp. att. c.p.c.Elenco dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita

1. Rinvio art. 591 bis c.p.c., p. 2007

2008 Articolo 181 disp. att. c.p.c.Disposizioni sulla divisione

1. La divisione nel procedimento di espropriazione dei beni indivisi: competenza, disciplinadella divisione giudiziale, impugnazione degli atti viziati, p. 2008

2013 Articolo 185 disp. att. c.p.c.Udienza di comparizione davanti al giudice dell’esecuzione

1. Opposizioni esecutive e rito camerale, p. 2013

2019 Articolo 187 bis disp. att. c.p.c.Intangibilità nei confronti dei terzi degli effetti degli atti esecutivi compiuti

1. Una chiara finalità perseguita con modalità chiaroscure, p. 2019 – 2. Il collegamento conil 2° co. dell’art. 632 c.p.c. e la figura dell’aggiudicatario provvisorio, p. 2021 – 3. Lo sgan-

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ciamento dal 2° co. dell’art. 632 c.p.c., la nozione di chiusura anticipata del processo esecu-tivo (e la propagazione degli effetti sistematici), p. 2026 – 4. L’improcedibilità dell’istanzadi conversione (rinvio), p. 2029

Legge 1° dicembre 1970, n. 898 Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio

2031 Articolo 4

1. La nuova disciplina sul processo di divorzio, p. 2034 – 2. Il ricorso introduttivo del pro-cesso di divorzio, p. 2036 – 3. La competenza territoriale del tribunale, p. 2039 – 4. Il conte-nuto del decreto di fissazione dell’udienza, p. 2040 – 5. L’udienza presidenziale e l’assisten-za dei difensori, p. 2041 – 6. L’ordinanza presidenziale, p. 2042 – 7. La trattazione davanti algiudice istruttore, p. 2044

Legge 24 novembre 1981, n. 689 Modifiche al sistema penale

2047 Articolo 23Giudizio di opposizione

1. Premessa, p. 2049 – 2. L’appellabilità dell’ordinanza di convalida e della sentenza pro-nunciata ai sensi dell’art. 23, l. 689/1981, p. 2049 – 3. L’esperibilità dell’appello avversol’ordinanza di convalida del provvedimento sanzionatorio opposto per assenza alla primaudienza dell’opponente, p. 2052 – 4. L’appellabilità della sentenza che decide sull’opposi-zione all’ordinanza-ingiunzione, p. 2055

Legge 20 novembre 1982, n. 890 Notificazione di atti a mezzo posta e di comunicazioni a mezzoposta connesse con la notificazione di atti giudiziari

2058 Articolo 3

1. La trasmissione per via telematica al servizio postale dell’atto da notificare, p. 2059

2062 Articolo 4

1. La trasmissione dell’avviso di ricevimento per via telematica, p. 2063

2064 Articolo 8

1. Premessa e ratio delle modifiche, p. 2066 – 2. Il secondo comma, p. 2067 – 3. (Segue): lacomunicazione di avvenuto deposito, p. 2069 – 4. Il terzo comma, p. 2073 – 5. Il quarto ed ilsesto comma, p. 2074 – 6. L’art. 2, comma 4 bis del d.l. 14 marzo 2005, n. 35, p. 2076

Legge 21 gennaio 1994, n. 53 Facoltà di notificazioni di atti civili, amministrativi e stragiudizia-li per gli avvocati e procuratori legali

2077 Articolo 3

1. Modifiche alla disciplina delle notificazioni ad opera degli avvocati, p. 2079

Legge 21 febbraio 2006, n. 102 Disposizioni in materia di conseguenze derivanti da incidentistradali

2082 Articolo 3Disposizioni processuali

Articolo 5Liquidazione anticipata di somme in caso di incidenti stradali

1. La discussa estensione del rito del lavoro alle controversie di danni «conseguenti ad inci-denti stradali», p. 2083 – 2. L’ambito applicativo del nuovo rito speciale «infortunistico»,p. 2086 – 3. Il problema del rito (ordinario o speciale) applicabile alle controversie di risarci-mento di danni personali e non, p. 2088 – 4. La prevalenza del rito ordinario (e non ex art.

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40, 3° co., c.p.c.) in ipotesi di domanda di risarcimento di danni personali e non, p. 2089 – 5. Le singole disposizioni sul rito del lavoro applicabili anche alle controversie per risarci-mento dei danni personali conseguenti ad incidente stradale, p. 2091 – 6. I falsi problemi inmateria di competenza, p. 2093 – 7. Il problema dell’applicabilità del nuovo rito speciale an-che ai giudizi pendenti, p. 2094 – 8. Dubbi sul c.d. principio del tempus regit processum,p. 2096 – 9. Principio del tempus regit actum e (inevitabile) salvezza dell’attività processua-le già compiuta secondo la disciplina previgente, p. 2098 – 10. La nuova ordinanza anticipa-toria di condanna dell’art. 5, l. 102/2006, p. 2101 – 11. La natura anticipatoria (non cautela-re) dell’ordinanza, p. 2102 – 12. Il problema della (non) reclamabilità dell’ordinanza antici-patoria, p. 2104 – 13. Il rapporto fra l’ordinanza di cui all’art. 5, l. 102/2006 e le altre ordi-nanze anticipatorie di condanna, p. 2106

2109 Indice bibliografico

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