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1 INDICE Introduzione pag. 2 Definizioni: Conformismo e Anticonformismo pag. 3 Conformismo o Conformità? pag. 4 Filosofia: Le tre metamorfosi dello spirito pag. 5 In Psicologia sociale pag. 9 Biologia: Il gruppo per gli umani pag. 11 Il branco per gli animali pag. 11 Educazione fisica: Disturbi alimentari pag. 14 Storia: Cenni di Storia: La società di massa pag. 16 Italiano: La solitudine nella moltitudine pag. 18 Italiano: L’Estetismo pag. 21 Inglese: Dandysm pag. 22 Filosofia: LOltreuomo pag. 23 Conclusione pag. 25 Mappa Concettuale pag. 26 Fonti pag. 27

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1

INDICE

Introduzione pag. 2

Definizioni:

Conformismo e Anticonformismo pag. 3

Conformismo o Conformità? pag. 4

Filosofia: Le tre metamorfosi dello spirito pag. 5

In Psicologia sociale pag. 9

Biologia:

Il gruppo per gli umani pag. 11

Il branco per gli animali pag. 11

Educazione fisica: Disturbi alimentari pag. 14

Storia: Cenni di Storia: La società di massa pag. 16

Italiano: La solitudine nella moltitudine pag. 18

Italiano: L’Estetismo pag. 21

Inglese: Dandysm pag. 22

Filosofia: L’Oltreuomo pag. 23

Conclusione pag. 25

Mappa Concettuale pag. 26

Fonti pag. 27

2

“nessun pastore ed un solo gregge. Ognuno vuole la stessa cosa, è

uguale: chi sente in modo diverso entra spontaneamente in manicomio”

Friedrich Nietzsche

INTRODUZIONE

Il “Conformismo” è un processo che ha catturato particolarmente la mia

attenzione, soprattutto in questo anno scolastico, durante il quale mi è

parso una delle linee guida di tutte le materie di studio.

Spesso mi sono trovata a riflettere sui comportamenti che avvenivano

attorno a me e mi sono chiesta quanto il conformismo giocasse un ruolo

importante nella vita quotidiana.

Questa tesina vuole quindi analizzare il fenomeno proponendo una

visione alternativa basata sull’interpretazione di un famoso brano di

Nietzsche, le tre metamorfosi dello spirito.

3

Prima di tutto occorre chiarire il significato del termine

conformismo e definire alcuni fenomeni ad esso correlati:

CONFORMISMO E ANTICONFORMISMO

Il termine Conformismo indica una tendenza ad adeguarsi ad opinioni,

usi e comportamenti già definiti nonché prevalenti. In ambito sociale si

definisce conformista colui che, ignorando o sacrificando la propria

soggettività, si adatta all’espressione della maggioranza o del gruppo di

appartenenza.

L’Anticonformismo è invece teorizzato come l’esperienza in cui una

persona si differenzia dalla massa ed esprime in maniera del tutto

naturale e incondizionata le proprie idee ed il proprio modo di essere.

Spesso l’idea di anticonformismo viene fraintesa e porta ad esprimere

semplicemente ciò che è diverso dal comune.

Ricercando la “diversità” nella massa, purtroppo, non individuiamo altro

che una nuova e compatta unità di pensiero opposta alla precedente, un

attacco a ciò che è “di moda” e pertanto un nuovo conformismo.

L’antropologo francese Renè Girard ha svolto uno studio approfondito

sulle dinamiche del fenomeno, rivelando che dietro ogni

anticonformismo si nasconde la necessità di distinguersi dagli altri e di

superarli, imitando però gli anticonformisti predecessori e dimostrando

una dipendenza dalla massa che disprezza: “senza di essa non avrebbe

nulla sa cui distinguersi”.

4

CONFORMISMO O CONFORMITÀ?

Mentre “conformità” indica l'adattarsi a qualcuno o a qualcosa,

Conformismo denota un adeguamento al modo di vedere prevalente e,

in genere, diverso dal proprio.

Se quindi il primo può essere visto in maniera positiva in quanto

garantisce la sopravvivenza del sistema sociale, il secondo ha

un’accezione generalmente negativa.

5

Possiamo ora introdurre il brano che ci guiderà nella comprensione

della tesina:

LE TRE METAMORFOSI DELLO SPIRITO

Nietzsche nasce nel 1844 a Lipsia da genitori fortemente luterani.

Dopo la morte precoce del padre si iscrive alla facoltà di teologia di

Bonn (1864) dove incontra il filologo Ritschl.

Nel 1865 si trasferisce a Lipsia per studiare filologia classica sotto

l’insegnamento di quest’ultimo.

In questi anni stringe un forte legame anche con il compositore Wagner

con cui romperà i rapporti nel 1878 a causa di idee discordanti.

Pur non essendo ancora laureato ottenne la cattedra di filologia

all’università di Basilea, fino al 1879, anno del pensionamento per

problemi di salute.

Scrive in questo periodo gran parte delle sue opere.

Dal 1889 al 1900, anno della sua morte, smise di produrre a causa di una

malattia che lo condusse alla pazzia.

Così parlò Zarathustra è una delle maggiori opere del filosofo

pubblicata tra il 1883 e il 1885, suddivisa in quattro volumi.

Il titolo enigmatico esprime il messaggio di fondo dello scritto:

Nietzsche vuole raffigurare un nuovo Zarathustra, ben lontano dal

fondatore dello zoroastrismo sino ad allora conosciuto, profeta di una

nuova realtà in cui i valori hanno perso ogni significato e vengono

sostituiti dalla dottrina dell’oltreuomo.

Tre metamorfosi io vi nomino dello spirito: come lo spirito diventa

cammello, e il cammello leone, e infine il leone fanciullo.

6

Molte cose pesanti vi sono per lo spirito, lo spirito forte e paziente

nel quale abita la venerazione: la sua forza anela verso le cose

pesanti, più difficili a portare.

Che cosa è gravoso? domanda lo spirito paziente e piega le

ginocchia, come il cammello, e vuol essere ben caricato.

Qual è la cosa più gravosa da portare, eroi? così chiede lo spirito

paziente, affinché io la prenda su di me e possa rallegrarmi della

mia robustezza.

[...]

Tutte queste cose, le più gravose da portare, lo spirito paziente

prende su di sé: come il cammello che corre in fretta nel deserto

sotto il suo carico, così corre anche lui nel suo deserto.

Ma là dove il deserto è più solitario avviene la seconda

metamorfosi: qui lo spirito diventa leone, egli vuol come preda la

sua libertà ed essere signore nel proprio deserto.

Qui cerca il suo ultimo signore: il nemico di lui e del suo ultimo

dio vuol egli diventare, con il grande drago vuol egli combattere

per la vittoria.

Chi è il grande drago, che lo spirito non vuol più chiamare signore

e dio? “Tu devi” si chiama il grande drago. Ma lo spirito del

leone dice “io voglio”.

“Tu devi” gli sbarra il cammino, un rettile dalle squame

scintillanti come l’oro, e su ogni squama splende a lettere d’oro

“tu devi!”.

7

Valori millenari rilucono su queste squame e così parla il più

possente dei draghi: “tutti i valori delle cose – risplendono su di

me”.

“Tutti i valori sono già stati creati, e io sono – ogni valore creato.

In verità non ha da essere più alcun “io voglio!”. Così parla il

drago.

Fratelli, perché il leone è necessario allo spirito? Perché non

basta la bestia da soma, che a tutto rinuncia ed è piena di

venerazione?

Creare valori nuovi – di ciò il leone non è ancora capace: ma

crearsi la libertà per una nuova creazione – di questo è capace la

potenza del leone.

Crearsi la libertà e un no sacro anche verso il dovere: per questo,

fratelli, è necessario il leone.

Prendersi il diritto per valori nuovi – questo è il più terribile atto

di prendere, per uno spirito paziente e venerante. In verità è un

depredare per lui e il compito di una bestia da preda.

Un tempo egli amava come la cosa più sacra il “tu devi”: ora è

costretto a trovare illusione e arbitrio anche nelle cose più sacre,

per predar via libertà dal suo amore: per questa rapina occorre il

leone.

Ma ditemi, fratelli, che cosa sa fare il fanciullo, che neppure il

leone era in grado di fare? Perché il leone rapace deve anche

diventare un fanciullo?

Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una

ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì.

8

Sì, per il giuoco della creazione, fratelli, occorre un sacro dire di

sì: ora lo spirito vuole la sua volontà, il perduto per il mondo

conquista per sé il suo mondo.

Tre metamorfosi vi ho nominato dello spirito: come lo spirito

divenne cammello, leone il cammello, e infine il leone fanciullo.

Il cammello, colui che piega le

ginocchia sotto il peso di valori

millenari e si ritrova perciò in un

deserto interiore, rappresenta il

conformista. Egli accetta e venera la

realtà senza farla propria.

Il leone, è un falso anticonformista:

rifiuta tutto ciò che prima era ai suoi

occhi sacro per ricercare la libertà

ed una nuova interiorità. Egli rimane però del tutto legato alla società e si

oppone strenuamente al drago che impone esclusivamente doveri.

Soltanto il fanciullo, il vero anticonformista, riesce a distaccarsi dalla

realtà, vivere il presente senza ricordo del passato, creandosi nuovi ideali

e vivendo senza assolutizzarli.

Quest’ultima metamorfosi è teorizzata nella dottrina dell’oltreuomo, ma

risulta chiaramente utopistica.

9

Analizziamo quindi come le tre metamorfosi dello spirito si

manifestano nei nostri studi a partire da un indagine più

approfondita sul conformismo.

IN PSICOLOGIA SOCIALE…

Nell’ambito della psicologia sociale si discute ampiamente di tale

fenomeno.

I ricercatori distinguono due tipi di conformismo in base alle

motivazione per cui si riscontra e alle caratteristiche cruciali:

Informazionale, si verifica soprattutto in situazioni di ambiguità e

consiste nel seguire il comportamento degli altri sfruttandolo come

mezzo per comprendere una situazione e trarre informazioni.

Ricordiamo come esempio l’esperimento di Sherif sull’effetto

autocinetico:

facendo osservare in una stanza uniformemente buia un puntino

luminoso intermittente, ogni individuo percepisce uno spostamento

differente di quest’ultimo.

Quando i soggetti vengono però inseriti all’interno di un gruppo essi

tendono a conformarsi ad una stima comune di tale spostamento, della

quale si convincono tanto da dare la stessa risposta anche una volta

isolati.

Maggiore è l’importanza della decisione da prendere in situazione di

ambiguità ed incertezza, maggiore è il conformismo.

Altre situazioni in cui si tende a conformarsi sono quelle di crisi o quelle

in cui vi è un esperto all’interno del gruppo.

10

Normativo, deriva dal conformarsi a norme sociali del gruppo per essere

accettati e per trarre benefici dall’appartenenza.

Tra i più famosi studi vi è quello di Asch: egli testò il conformismo in

situazioni prive di ambiguità, convinto che davanti ad una verità

lampante gli individui avrebbero respinto la pressione sociale.

Il compito era semplicemente quello

di individuare quale delle 3 linee

fosse uguale alla prima.

6 dei 7 partecipanti erano però

complici dello sperimentatore e

dopo alcune risposte corrette,

iniziarono a sbagliare palesemente

per mettere alla prova il

conformismo del partecipante.

Il 76% dei soggetti si adattò al risultato errato in almeno una prova.

Isolati gli individui diedero però le risposte corrette.

Pertanto possiamo affermare che il conformismo normativo porta ad

un’acquiescenza senza accettazione privata.

In altre parole i soggetti concordano con il gruppo pur ritenendo la

risposta sbagliata.

Il conformismo aumenta all’aumentare della responsabilità e diminuisce

a seconda della precisione necessaria.

Varia inoltre secondo fattori quali l’importanza del gruppo agli occhi

dell’individuo e l’unanimità dei membri nelle decisioni, nonché la

cultura di appartenenza.

Quando un individuo cerca di resistere alle pressioni sociali del gruppo

viene definito membro deviante.

11

In un primo momento i compagni tenteranno di reintegrarlo, ma se egli

continuerà ad opporsi interromperanno totalmente la comunicazione

respingendolo.

IL GRUPPO PER GLI UMANI…

Per comprendere meglio l'origine del fenomeno dobbiamo capire perché

il gruppo è così importante.

La ragione risiede nella radice animale dell'essere umano che ha bisogno

di relazionarsi per soddisfare un bisogno innato.

I ricercatori Baumeister e Leary sostengono infatti che nel passato

evolutivo dell’uomo stringere legami comportava un vantaggio a livello

di sopravvivenza.

…IL BRANCO PER GLI ANIMALI

I vantaggi che l’uomo poteva trarre dalla socialità nel passato sono

pressoché identici a quelli che traggono prede e predatori nel mondo

animale:

Cacciare prede che sarebbero altrimenti difficili da catturare

Come i canis lupus, che

cacciano in branco secondo la

tattica dell’inseguimento: dopo

un iniziale avvicinamento e

dopo la scelta della preda, in

genere la più debole o isolata,

il maschio dominante si lancia all’attacco seguito dal resto del

branco. La corsa prosegue fino allo sfiancamento e alla cattura della

preda.

12

Altri predatori che lavorano in gruppo sono i leoni (panthera leo).

In questa specie sono le femmine a cacciare accerchiando la preda

ed attaccandola all’improvviso. Esse sono infatti molto veloci, ma

dotate di scarsa resistenza, al contrario dei maschi che si occupano

della difesa, anche a causa della criniera che li renderebbe troppo

visibili alle prede.

Ha successo il 30 % degli attacchi di gruppo contro il 15% di quelli

solitari.

Sfuggire ai predatori

L’atteggiamento negli animali

è definito egoista e dà vita alla

diluizione: più il gruppo è

numeroso, più l’individuo si

sente al sicuro in quanto ha

minor probabilità statistica di

essere attaccato da un predatore.

Secondo la logica del gruppo inoltre, potrà permettersi un tempo di

vedetta minore in quanto gli altri membri controlleranno a turno la

presenza di eventuali pericoli.

Questo atteggiamento non ha alcun fine altruistico, ma viene

adottato per pura convenienza.

Se l’animale non svolge il suo compito di controllo dell’orizzonte

incorre però in grossi svantaggi teorizzati nel 1995 dallo studioso

Lima sulla base di osservazioni sperimentali:

13

fuggire inutilmente: seguire i movimenti di un compagno

lasciando perdere le proprie attività può risultare poco

produttivo;

l’attenzione aumenta la velocità di reazione: chi individua per

primo il pericolo è generalmente il più veloce nella fuga;

l’isolamento: se non si resta allerta si rischia di rimanere

indietro e di non accorgersi di eventuali spostamenti del

branco;

la disattenzione: molti predatori attaccano l’individuo che

sembra più distratto.

MOBBING ANIMALE

Questo termine indica il comportamento di alcuni gruppi di

animali che in condizioni di stress circondano un proprio

simile al fine di allontanarlo, esattamente come un gruppo

sociale che mette in atto violenze contro un suo membro.

Le azioni vanno dalla semplice intimidazione accompagnata da

piccoli colpi ad aggressioni molto cruente.

14

Un preoccupante effetto del conformismo si può osservare sempre di più

nella vita dei giovani:

DISTURBI ALIMENTARI

I disturbi alimentari sono malattie nelle quali il corpo, le cui funzioni

vitali vengono intaccate tramite alterazioni dell’alimentazione, diventa il

mezzo per esprimere un disagio profondo. Forme attenuate di queste

patologie si manifestano principalmente durante la pubertà e consistono

in un’eccessiva preoccupazione per il peso, in diete ferree o spesso

squilibrate.

All’inizio degli anni ’60 i ricercatori scoprirono che il 70% delle liceali

desiderava dimagrire. Si registra da allora una crescita di episodi di

disturbi alimentari medio-gravi.

Le stime del 2014 curate dal ministero della salute indicano che il 12%

delle donne tra 18 e 24 anni soffre di anoressia bulimia o altri disturbi

alimentari.

Ovviamente i fattori socioculturali e la stereotipizzazione della magrezza

giocano un ruolo fondamentale:

i canoni dell’aspetto fisico promossi dall’industria della moda e della

pubblicità sono difficili o impossibili da raggiungere per la maggior

parte delle persone, perché il peso e la forma del corpo dipendono da

15

fattori genetici. Ciononostante molti, nella speranza di adeguarsi a tali

standard, iniziano un controllo dell’alimentazione che diventa col tempo

sempre più rigido, fino a sfociare in una condizione patologica.

In questo caso ad intervenire è sia un conformismo di tipo

informazionale che di tipo normativo:

le ragazze scoprono dai mass media, dalle amiche e dalla famiglia il

modello femminile più attraente e tentano poi di raggiungere tale ideale

ad ogni costo.

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CENNI DI STORIA: LA SOCIETÀ DI MASSA

Il Conformismo trova la sua manifestazione più evidente alla fine

dell’800 con l’avvento della seconda rivoluzione industriale e

l’affermarsi della società di massa.

Essa viene definita come un “insieme omogeneo nel quale il gruppo

diventa nuovo soggetto civile e politico a discapito dell’individuo”.

I cambiamenti incisero in ogni ambito della società:

o nuovi modelli di vita

o nascita della produzione in serie grazie alla catena di montaggio

progettata da Taylor

o affermazione di politiche democratiche

Correlati alla nascita della società di massa sono anche fenomeni quali

l’incremento demografico, l’urbanizzazione, l’aumento dell’educazione

e l’estensione del diritto di voto che hanno favorito un ruolo attivo delle

masse nella politica.

Contemporaneamente il ruolo sempre più forte di strutture e

organizzazioni rispetto ai singoli ha comportato una crisi dell’individuo e

della sua autonomia favorendo un suo graduale immergersi e omologarsi

nella società.

Anche l’uso di nuovi mezzi di comunicazione ed il ruolo crescente e

pervasivo svolto dalla pubblicità ha portato ad una graduale

omogeneizzazione di costumi, stili di vita e modelli culturali.

17

Persino l’abbigliamento subì forti variazioni grazie a Cocò Chanel e la

sua linea di abiti prodotti in serie, economici, semplici e pratici ma

eleganti.

Nel 1896 Pierre de Coubertain reintrodusse le Olimpiadi ad Atene

rendendo lo sport un’attività considerata educativa grazie al confronto

fisico e spirituale.

I MASS MEDIA

A causa della produzione sempre più serializzata e della nascita di

una ferocie concorrenza, all’inizio del nuovo secolo si osservò lo

svilupparsi del sistema pubblicitario.

La National Biscuit Company fu la prima azienda ad investire un

milione di dollari per

promuovere i propri prodotti alimentari.

Nel 1899 inoltre ci fu il primo manifesto pubblicitario italiano che

reclamizzava la fiat.

Anche la produzione dei giornali aumentò notevolmente grazie alle

nuove tecnologie e a partire dal 1907 a New York ci furono

trasmissioni radio regolari basate sul progetto di Marconi.

L’invenzione del cinema da parte dei fratelli Lumiere si rivelò

inoltre un potente mezzo di comunicazione di massa.

18

L’avvento della società massificata produsse nuovi movimenti

letterari ed artistici in opposizione ad essa e alla perdita di valori ed

individualità che aveva comportato. Ecco quindi sopraggiungere la

seconda metamorfosi: il leone.

LA SOLITUDINE NELLA MOLTITUDINE

Come il cammello che si accorge improvvisamente di correre in un

deserto interiore, anche gli artisti del 1900 si resero ben presto conto

dell’aridità della nuova società.

Iniziò quindi un processo di esasperata esaltazione dell’io in opposizione

alla moltitudine umana che veniva invece rifiutata con disprezzo.

Seppur immerso in una soffocante collettività il poeta si ritrova pertanto

isolato, con la sua unicità come sola compagna di vita.

Fu in questo momento storico che si osservò la nascita di uno dei

movimenti che più ricorda il leone: il Decadentismo.

Il termine decadenti venne coniato da Paul Verlaine nella poesia

Languore per descrivere il senso di stanchezza spirituale che aveva colto

la maggior parte degli artisti che aderì alla corrente.

Essi vennero chiamati poeti maledetti, fieri oppositori di una società

borghese sterile ed in decadenza.

Utilizzavano droghe per avvicinarsi allo spirito dionisiaco e cogliere

l’essenza della vita, per allontanarsi dalla razionalità positivista.

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La poetica risultava pertanto complicata, musicale, libera e faceva largo

uso di metafore, simbolismi, sinestesie ed allegorie.

Baudelaire viene considerato uno dei precursori ed esponenti del

Decadentismo.

Nato a Parigi nel 1821 perde entrambi i genitori in giovane età.

Dopo essersi laureato in lettere nel 1839 si iscrive alla facoltà di

giurisprudenza e matura l’idea di diventare autore.

Nel 1841 la famiglia gli organizza un viaggio in India, ma il ragazzo si

ferma alle isole Mauritius che gli lasceranno un ricordo particolarmente

indelebile, alimentando la sua passione per l’esotico.

Diventa critico d’arte e nel 1857 pubblica I Fiori Del Male, raccolta di

poesie che provoca grande scandalo tanto da costringere Baudelaire ad

eliminare 6 componimenti per poi aggiungerne 35 e ripubblicare l’opera

nel 1861.

Importante fu anche lo Spleen Di Parigi che descriveva con note amare

il rapporto con la società.

Colpito da paralisi nel 1866 muore l’anno seguente.

La poesia L’Albatro di Baudelaire, contenuta nella raccolta I Fiori Del

Male, è particolarmente significativa per comprendere la condizione

dell’artista in questa nuova realtà.

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Spesso, per divertirsi, gli uomini d’equipaggio

Catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari,

Che seguono, indolenti compagni di vïaggio,

Il vascello che va sopra gli abissi amari.

5 E li hanno appena posti sul ponte della nave

Che, inetti e vergognosi, questi re dell’azzurro

Pietosamente calano le grandi ali bianche,

Come dei remi inerti, accanto ai loro fianchi.

Com’è goffo e maldestro, l’alato viaggiatore!

10 Lui, prima così bello, com’è comico e brutto!

Qualcuno, con la pipa, gli solletica il becco,

L’altro, arrancando, mima l’infermo che volava!

Il Poeta assomiglia al principe dei nembi

Che abita la tempesta e ride dell’arciere;

15 Ma esule sulla terra, al centro degli scherni,

Per le ali di gigante non riesce a camminare.

L’albatro, come il poeta, è

principe solo nella sua personale

dimensione, nella superiorità del

cielo dove è libero di volare con le

grandi ali bianche. Esse

rappresentano l’unicità

dell’artista, il suo pensiero, le sue idee, che risultano un peso

schiacciante una volta a terra, al centro della massa che lo deride per la

sua goffaggine causata proprio dall’innegabile superiorità.

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L’ESTETISMO

L’Estetismo si identifica come movimento di esaltazione della bellezza in

quanto tale, priva di obiettivi morali e come valore al di sopra persino

dell’etica. Come Wilde affermò ne “il ritratto di Dorian Gray” resero “Life

itself was the first, the greatest, of arts, and for it all the other arts seemed

to be but a preparation”.

La stessa idea venne espressa da D’Annunzio nella sua opera “Il piacere”:

“Bisogna fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte: Bisogna che la

vita d’un uomo d’intelletto sia opera di lui. La superiorità vera è tutta

qui”.

La bellezza acquisì quindi per loro un valore moderno da perseguire, ma

che non si doveva limitare ai sensi, anzi doveva assolutamente coinvolgere

l’intelletto.

Gli esteti erano infatti uomini “di antica nobiltà, d’eletta cultura ed

eleganza”, che ripudiarono fortemente il “grigio diluvio democratico” per

affermarsi come individui ed assegnare alla figura dell’artista un nuovo

ruolo.

Personaggi in fuga da una realtà di noia, grigiume ed omologazione, priva

di iniziativa e vivacità mentale.

Nel loro estraniarsi tuttavia rimasero in continua opposizione alla società,

aderirono ad uno stesso movimento ed a determinate strutture di pensiero.

Non si possono considerare pertanto veri anticonformisti.

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DANDYSM

Oscar Wilde was born in Dublin in 1894.

He was strongly influenced by Walter

Pater and his idea of aestheticism.

In 1882 he married Costance Lloyd and

had two children, but in 1895 he was

arrested for being homosexual.

Finally he spent some years in Italy and France where he died in 1900.

At the beginning the word dandy mocked American rebels and their bad

taste in clothes.

then the term lost the negative implication thanks to Brummel, who was

called dandy but was a very elegant person with a witty personality.

Finally Barbey and Baudelaire developed dandyism as a philosophy, a

sort of religion and a cult of the self.

Dandies became to be known as aristocrats and individualists people

who wanted to shock the society through their elegance, their

unconventional and eccentric behaviour.

They were against the rules of conformity set by a money-oriented

society with material progress and financial profit as the only aims to

pursue.

Wilde, who well represented this movement both in his life and art,

introduced the theory of sensations.

It deals with a reverence for the exquisite and for the form more than the

content.

The essence of the theory is the substitution of aesthetic values for moral

ones as Wilde states in his preface to “The Picture Of Dorian Gray”:

23

“there is no such thing as a moral or an immoral book. Books are well

written or badly written. That is all. All art is quite useless.”

Ecco infine l’ultima metamorfosi, quella del fanciullo.

L’OLTREUOMO

L’oltreuomo nicciano è il risultato del superamento dell’uomo attuale,

quello della società di massa ritenuto conformista e mediocre.

Il superuomo viene definito come colui che accetta la vita nella sua

totalità e riesce a dare senso all'esistenza grazie alla volontà di potenza,

un atteggiamento creativo che permette di vivere senza certezze assolute.

Se la società vuole appiattire gli

uomini ad un livello comune

l’oltreuomo deve distaccarsi da

essa per autosuperarsi.

Ciò è però possibile solo

abbandonando idoli e valori

assoluti, ricercando la felicità

nella vita terrena, negli impulsi, non aggrappandosi ad un’idea metafisica

che potrebbe non realizzarsi.

24

Il fanciullo deve dire “sì alla vita”, lasciar emergere il suo spirito

dionisiaco, abbandonando i falsi valori etici e sociali dettati da quello

apollineo.

Pertanto, l’oltreuomo sfugge alla concezione lineare del tempo nella

quale il presente è continuamente oppresso dal passato e dal futuro, per

accettare la teoria dell’eterno ritorno e vivere ogni attimo come un inizio

autonomo.

“abbraccia non solo ciò che è, ma anche tutto ciò che è stato e tutto ciò

che sarà”.

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CONCLUSIONE

Le tre metamorfosi dello spirito rappresentano appieno la società dal

1900 ad oggi, ma è ben chiaro che lo stadio del fanciullo è solo

teorizzabile, lontano dall’essere raggiunto.

La nostra vita non può di certo essere vissuta nell’oblio nicciano né

tantomeno in un distacco totale dalla società e dalle persone. Non

possiamo insomma che essere condizionati nelle nostre scelte di ogni

giorno.

Forse possiamo accettare però che il conformismo è onnipresente nella

quotidianità ed in parte anche in noi.

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MAPPA CONCETTUALE

CONFORMISMO

Le tre metamorfosi dello spirito

Falso

Anticonformismo Anticonformismo Conformismo

Psicologia sociale

Branco

Disturbi alimentari

La società di

massa

La solitudine

nella moltitudine

Estetismo

Dandysm

Oltreuomo

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FONTI

Consultazione dei seguenti libri:

I volti della letteratura 5 (Lucilla Sergiacomo, Costantino Cea, Gino

Ruozzi).

Storia fatti e interpretazioni 3 (Franco Bertini).

Filosofia cultura e cittadinanza 3 (Antonello La Vergata, Franco

Trabattoni).

With rhymes and reason (Cinzia Medaglia, Beverley Anne Young).

In perfetto equilibrio, pensiero e azione per un corpo intelligente

(Pier Luigi Del Nista, June Parker, Andrea Tasselli)

Psicologia sociale (Eliot Aronson, Timothy D. Wilson, Robin M.

Akert).

Il comportamento degli animali atlante illustrato di etologia

(Giunti).

Consultazione dei seguenti siti:

www.Wikipedia.org

http://www.corriere.it/salute/nutrizione/14_marzo_24/disturbi-dell-

alimentazione-aumento-giovanissimi-4ebb7afe-b36b-11e3-a728-

d65859a0bfab.shtml

http://sociologia.tesionline.it/sociologia/

http://www.conformismo.it/public/conformismo4.php