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  • CAPITOLI GENERALI

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  • 1. Prescrizioni generali

    1.1. Prescrizioni generali della Farmaco-

    pea Europea . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

    1.1.1. Generalita

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

    1.1.2. Altre disposizioni relative ai capitoli

    generali e monografie . . . . . . . . . 6

    1.1.3. Capitoli generali . . . . . . . . . . . . . . . 7

    1.1.4. Monografie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

    1.1.5. Abbreviazioni e simboli . . . . . . . . . . 11

    1.1.6. Unita del Sistema Internazionale

    (S.I.) utilizzate nella Farmacopea

    e corrispondenza con altre unita

    12

    1.FU. Prescrizioni generali della Farmaco-

    pea Ufficiale . . . . . . . . . . . . . . . . 16

    1.FU.1. Monografie di preparazioni farma-

    ceutiche specifiche . . . . . . . . . . . . 16

    1.FU.2. Gas medicinali . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

    1.FU.3. Droghe vegetali . . . . . . . . . . . . . . . . 17

    1.FU.4. Abbreviazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

    1.FU.5. Sinonimi ed espressioni . . . . . . . . . . 17

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  • 1. PRESCRIZIONI GENERALI

    Le Prescrizioni Generali della Farmacopea Euopea si

    applicano a tutte le monografie e gli altri testi che costi-

    tuiscono la Farmacopea Ufficiale della Repubblica

    Italiana (*).

    Le monografie e i testi nazionali contenuti nella FU XI

    ed. debbono soddisfare anche alle Prescrizioni generali

    della Farmacopea Ufficiale.

    1.1. PRESCRIZIONI GENERALI DELLA

    FARMACOPEA EUROPEA

    1.1.1. GENERALITA

    Le Prescrizioni Generali si applicano a tutte le mono-

    grafie ed altri testi della Farmacopea Europea.

    I testi ufficiali della Farmacopea Europea sono pubbli-

    cati in inglese e francese. Gli Stati firmatari della

    Convenzione per una Farmacopea Europea possono

    tradurli in altre lingue. In caso di dubbio o disputa

    si deve fare riferimento alle sole versioni inglese e

    francese.

    Nei testi della Farmacopea Europea, la parola ``Farma-

    copea'' senza ulteriore qualificazione significa Farma-

    copea Europea. L'abbreviazione ufficiale Ph. Eur. puo

    essere usata per indicare la Farmacopea Europea.

    Quando per designare un prodotto si fa uso del titolo o

    del sottotitolo di una monografia, il prodotto cos|

    desi-

    gnato soddisfa alle specifiche della corrispondente

    monografia. I riferimenti alle monografie, nei testi della

    Farmacopea, vengono fatti indicando il titolo della

    monografia ed il numero di serie in corsivo.

    Una preparazione farmaceutica deve essere conforme

    per l'intero periodo di validita

    . Gli altri prodotti costi-

    tuenti l'oggetto di una monografia devono soddisfare a

    questa monografia per tutta la durata della loro utiliz-

    zazione. Il periodo di validita

    attribuito ad una deter-

    minata preparazione ed il tempo a decorrere dal quale

    tale periodo deve essere calcolato, vengono definiti

    dalla Autorita

    competente in base ai risultati sperimen-

    tali relativi agli studi di stabilita

    .

    * La Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana e

    , oggi,

    costitutita dai testi di cui alla presente XI edizione nonche

    dai testi

    della 4 edizione della Farmacopea Europea, e successivi supplementi,

    recepiti, direttamente in lingua inglese e francese, con appropriati

    decreti ministeriali.

    Salvo indicazione contraria nelle Prescrizioni Generali

    o nelle monografie, le specifiche delle monografie costi-

    tuiscono requisiti obbligatori. I capitoli generali diven-

    tano obbligatori quando citati in una monografia, a

    meno che il riferimento viene fatto in modo che risulti

    manifesta l'intenzione di citare i testi a solo titolo di

    informazione.

    Gli ingredienti attivi (le sostanze medicinali), gli ecci-

    pienti (le sostanze ausiliarie), le preparazioni farmaceu-

    tiche e gli altri prodotti descritti in una monografia

    sono destinati ad un uso umano o veterinario (se non

    esplicitamente ristretto ad uno solo di questi usi).

    Un prodotto e

    di qualita

    ``Farmacopea'' quando e

    con-

    forme a tutte le specifiche descritte nella monografia.

    Cio

    non implica che per un fabbricante sia obbligatorio

    effettuare l'insieme dei saggi di una monografia per

    valutare la conformita

    alla Farmacopea prima del rila-

    scio di un prodotto. Il fabbricante puo

    accertarsi che

    un prodotto e di qualita ``Farmacopea'' da dati ottenuti,

    per esempio, da studi di convalida del processo di pro-

    duzione e dei controlli in corso di produzione. La neces-

    sita di soddisfare alle esigenze della Farmacopea non

    esclude la possibilita

    di ricorrere ad un rilascio parame-

    trico in circostanze ritenute appropriate dalle Autorita

    competenti.

    I saggi e dosaggi descritti sono i metodi ufficiali a par-

    tire dai quali sono basate le norme della Farmacopea.

    Con l'accordo della Autorita

    competente possono

    essere usati, ai fini del controllo, metodi analitici alter-

    nativi a condizione che tali metodi permettano, senza

    equivoci, di decidere che le norme delle monografie

    sarebbero state soddisfatte qualora fossero stati usati i

    metodi ufficiali. In caso di dubbio o di disputa, i metodi

    di analisi della Farmacopea sono i soli riconosciuti

    validi.

    Certe sostanze che sono oggetto di una monografia

    possono esistere in diverse qualita

    appropriate per usi

    differenti. Se non diversamente indicato nella monogra-

    fia, le specifiche si applicano a tutte le qualita

    della

    sostanza. In alcune monografie, particolarmente quelle

    sugli eccipienti, puo

    essere messa in appendice, per

    informazione, una lista di proprieta

    connesse con la

    funzionalita

    che sono importanti per l'uso della

    Prescrizioni generali della Farmacopea Europea

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  • sostanza stessa. Alcuni metodi per la determinazione di

    una o piu di queste proprieta

    possono essere presenti,

    egualmente a titolo di informazione.

    Monografie generali. Le sostanze e le preparazioni che

    sono oggetto di una singola monografia debbono essere

    conformi con le specifiche delle pertinenti ed applicabili

    monografie generali.

    Le monografie generali si applicano a tutte le sostanze e

    preparazioni nell'ambito dello scopo riportato nella

    sezione Definizione della monografia generale stessa

    eccetto quando un preambolo ne limita l'applicazione

    come ad esempio alle sostanze e preparazioni che sono

    l'oggetto di una monografia della Farmacopea.

    Le monografie generali delle forme farmaceutiche si

    applicano a tutte le preparazioni del tipo in esse defi-

    nito. Le specifiche non sono necessariamente esaustive

    per una data monografia; esigenze supplementari a

    quelle prescritte nella monografia generale possono

    essere imposte dalle Autorita competenti.

    Termini convenzionali. Il termine ``Autorita

    compe-

    tenti'' indica un organismo nazionale, sopranazionale

    o internazionale investito del potere decisionale per

    l'argomento in questione. Puo

    essere, ad esempio, una

    autorita

    della farmacopea nazionale, o una autorita

    di

    registrazione o del laboratorio di controllo.

    L'espressione ``se non diversamente giustificato ed

    autorizzato'' significa che le specifiche debbono essere

    rispettate a meno che, l'Autorita

    competente, dopo giu-

    stificazione autorizzi in un caso particolare una modi-

    fica o una esenzione.

    Espressioni presentate al condizionale (``dovrebbero'')

    costituiscono informazioni o consigli.

    In certe monografie o altri testi, i termini ``adeguato'' o

    ``appropriato'' sono usati per qualificare un reattivo,

    microrganismo, un metodo, ecc.; se i criteri di adegua-

    tezza non sono descritti nella monografia, l'adegua-

    tezza stessa deve essere riconosciuta dall'autorita

    com-

    petente.

    Metodi intercambiabili. Alcuni capitoli generali conten-

    gono l'affermazione che il testo in questione e

    armoniz-

    zato con il corrispondente testo della Farmacopea

    Giapponese e/o della Farmacopea degli Stati Uniti e

    che questi testi sono intercambiabili. Questo implica

    che se una sostanza o una preparazione risulta con-

    forme ad una specifica utilizzando un metodo inter-

    cambiabile di una di queste farmacopee essa e

    con-

    forme anche con i requisiti della Farmacopea Europea.

    1.1.2. ALTRE DISPOSIZIONI RELATIVE AI CAPI-

    TOLI GENERALI E MONOGRAFIE

    Quantita

    . Nei saggi con limiti numerici e nei dosaggi, le

    quantita

    indicate, per l'esecuzione analitica, sono

    approssimate. La quantita

    realmente usata, che puo

    differire per non piu del 10 per cento da quella indicata,

    deve essere esattamente pesata o misurata; il risultato

    e

    calcolato in base a questa quantita

    esatta. Nei saggi

    dove il limite non e

    numerico, ma dipende usualmente

    dal confronto con il comportamento di una sostanza

    di riferimento nelle stesse condizioni, viene utilizzata

    la quantita

    indicata. I reattivi vengono utilizzati nelle

    quantita

    prescritte.

    Le quantita sono pesate o misurate con una accura-

    tezza corrispondente al grado di precisione indicato.

    Nel caso delle pesate, la precisione corrisponde a piu o

    meno 5 unita dopo l'ultima cifra indicata (ad esempio

    0,25 g deve essere interpretata come una quantita

    com-

    presa tra 0,245 g e 0,255 g). Per la misura dei volumi,

    se la cifra dopo il punto decimale e zero o finisce con

    uno zero (per esempio 10,0 ml o 0,50 ml), si utilizza a

    seconda del caso una pipetta, un pallone tarato o una

    buretta; negli altri casi puo

    essere impiegato un cilindro

    o una pipetta graduata. I volumi indicati in microlitri

    vengono misurati mediante una micropipetta o microsi-

    ringa.

    E

    tuttavia ammesso che, in certi casi, la precisione con

    la quale le quantita

    vengono indicate non corrisponda

    al numero di cifre significative indicato in uno specifico

    limite numerico. Le pesate e le misure vengono in

    questo caso effettuate con un sufficiente grado di

    accuratezza.

    Apparecchi e procedure. La vetreria volumetrica soddi-

    sfa ai requisiti di Classe A delle appropriate Norme

    Internazionali stabilite dalla Organizzazione Interna-

    zionale di Normalizzazione.

    Se non diversamente prescritto, le procedure analitiche

    vengono effettuate ad una temperatura compresa tra

    15 C e 25 C.

    Se non diversamente prescritto, i saggi comparativi

    vengono effettuati in tubi identici di vetro incolore, tra-

    sparente, neutro aventi un fondo piatto; i volumi di

    liquido prescritti debbono essere usati per tubi con un

    diametro interno di 16 mm; tubi con un diametro

    interno piu grande possono essere usati a condizione

    che il volume di liquido usato venga adeguato (2.1.5).

    Volumi uguali dei liquidi da comparare vengono esami-

    nati secondo l'asse verticale dei tubi contro un fondo

    bianco o, se necessario, contro un fondo nero. L'esame

    viene effettuato con luce diffusa. Tutti i solventi impie-

    gati in un saggio o dosaggio che prevede l'uso di un

    Prescrizioni generali della Farmacopea Europea

    6

  • indicatore vengono preventivamente neutralizzati in

    presenza di quell'indicatore, a meno che non sia

    prescritto un saggio in bianco.

    Bagno maria. Il termine ``bagno-maria'' significa un

    bagno di acqua bollente a meno che non venga indicata

    acqua ad un'altra temperatura. Possono essere usati

    altri metodi di riscaldamento a condizione che la tem-

    peratura sia vicina, ma non superiore ai 100 C o alla

    temperatura prescritta.

    Seccare e calcinare a massa costante. I termini ``seccare

    a massa costante'' e ``calcinare a massa costante'' signi-

    ficano che due pesate consecutive non differiscono per

    piu di 0,5 mg; la seconda pesata viene effettuata dopo

    un ulteriore periodo di essiccamento o calcinazione

    appropriato alla natura e quantita

    del residuo.

    Dove e

    prescritto l'essiccamento utilizzando una delle

    espressioni ``in essiccatore'' o ``nel vuoto'', esso viene

    effettuato usando le condizioni descritte in 2.2.32.

    Perdita all'essiccamento.

    REATTIVI

    La realizzazione corretta delle procedure analitiche

    descritte nella Farmacopea e la attendibilita

    dei risul-

    tati dipende, in parte, dalla qualita

    dei reattivi usati.

    I reattivi sono descritti nel capitolo generale 4.

    Si assume che i reattivi utilizzati siano di qualita

    anali-

    tica; per alcuni reattivi, i saggi per determinare la loro

    adeguatezza sono inclusi nelle specifiche.

    SOLVENTI

    Solventi. Il termine ``soluzione'', senza indicazione

    del solvente, indica una soluzione acquosa. Quando

    l'uso dell'acqua e

    prescritto o implicito per le proce-

    dure analitiche descritte nella Farmacopea o per la

    preparazione dei reattivi, l'acqua usata deve essere

    conforme alle specifiche della monografia Acqua depu-

    rata (0008). Il termine ``acqua distillata'' indica acqua

    depurata preparata mediante distillazione.

    Il termine ``etanolo'' senza altra qualificazione significa

    etanolo anidro. Il termine ``alcool'' senza qualificazione

    significa etanolo (96 per cento V/V). Altre diluizioni di

    etanolo sono indicate con il termine ``alcool'' seguito

    dall'indicazione della percentuale, in volume di etanolo

    (C

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    H

    6

    O), richiesta.

    ESPRESSIONE DEL CONTENUTO

    Nel definire il contenuto, l'espressione ``per cento''

    viene usata, a seconda delle circostanze, con uno dei

    seguenti due significati:

    ^ per cento m/m (percentuale, massa su massa)

    esprime il numero di grammi di sostanza in 100

    grammi di prodotto finale;

    ^ per cento V/V (percentuale, volume su volume)

    esprime il numero di millilitri di sostanza in

    100 millilitri di prodotto finale.

    L'espressione ``parti per milione (ppm)'' si riferisce a

    massa su massa, se non diversamente specificato.

    TEMPERATURA

    Quando una procedura analitica indica una tempera-

    tura senza specificarla numericamente, le espressioni

    generali utilizzate hanno i seguenti significati:

    In congelatore: sotto - 15 C

    In frigorifero: tra 2 C e 8 C

    In luogo fresco: tra 8 C e 15 C

    a temperatura ambiente tra 15 C e 25 C

    1.1.3. CAPITOLI GENERALI

    CONTENITORI (RECIPIENTI)

    I materiali utilizzati nella fabbricazione dei contenitori

    (recipienti) sono descritti nel capitolo generale 3.1.

    Le denominazioni generali utilizzate per i materiali ed

    in particolare per le materie plastiche, comprendono

    ciascuna una gamma di prodotti che differiscono non

    solo per le proprieta

    del costituente principale ma

    anche per gli additivi usati. I metodi di analisi ed i limiti

    da applicare ai materiali dipendono dalla formulazione

    e sono percio

    applicabili solo a quei materiali le cui for-

    mulazioni corrispondono a quelle indicate nel pream-

    bolo delle specifiche. L'uso di materiali aventi differenti

    formulazioni, i metodi di analisi ed i limiti ad essi appli-

    cati sono soggetti all'accettazione della Autorita

    com-

    petente. Le specifiche per i contenitori cos|

    come

    descritte nel capitolo generale 3 sono state elaborate in

    vista di una loro applicazione generale ai contenitori

    delle categorie indicate; tuttavia per la grande varieta

    di contenitori disponibili e di possibili nuovi sviluppi,

    la pubblicazione di una specifica non esclude l'uso, in

    circostanze giustificate, di contenitori che soddisfano

    ad altre specifiche, previo accordo con le Autorita

    competenti.

    Nelle monografie della Farmacopea puo

    essere fatto

    riferimento alle definizioni e specifiche per i contenitori

    comprese in questa sezione. Le monografie generali

    per le forme farmaceutiche possono richiedere, nella

    sezione Definizione/Produzione l'uso di certi tipi di

    Prescrizioni generali della Farmacopea Europea

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  • contenitori; altre monografie possono indicare, nella

    sezione conservazione, il tipo di contenitore che e

    rac-

    comandato per l'uso.

    1.1.4. MONOGRAFIE

    TITOLI

    I titoli delle monografie sono redatti in francese e in

    inglese, nelle rispettive versioni; c'e

    anche un sottotitolo

    in latino.

    MASSE ATOMICHE E MOLECOLARI RELA-

    TIVE

    La massa atomica relativa (A

    r

    ) o la massa molecolare

    relativa (M

    r

    ) e

    indicata, se e dove appropriato, all'inizio

    di ciascuna monografia. Le masse atomiche e moleco-

    lari relative cos|

    come le formule brute e di struttura

    non costituiscono norme analitiche per le sostanze

    descritte.

    DEFINIZIONE

    Il contenuto della sezione ``Definizione'' costituisce una

    definizione ufficiale della sostanza, preparazione o

    altro formulato oggetto della monografia.

    Limiti del contenuto. I limiti del contenuto indicati sono

    quelli determinati mediante il metodo descritto nel

    ``Dosaggio''.

    Droghe vegetali. Nelle monografie delle droghe vege-

    tali, la definizione indica se l'oggetto della monografia

    e , ad esempio, l'intera droga o la droga in forma di pol-

    vere. Nel caso in cui una monografia si applica alla

    droga in forme diverse, per esempio alla droga come

    tale o alla droga in forma di polvere, la definizione lo

    precisa chiaramente.

    PRODUZIONE

    Le disposizioni presenti nella sezione ``Produzione''

    richiamano l'attenzione su aspetti particolari del pro-

    cesso di fabbricazione ma non sono necessariamente

    esaustive. Esse costituiscono delle istruzioni ai fabbri-

    canti. Possono riferirsi, ad esempio alle materie prime,

    allo stesso processo di fabbricazione, alla sua convalida

    e controllo, a saggi in corso di fabbricazione o a saggi

    che debbono essere effettuati dal fabbricante sul pro-

    dotto finito o su specifici lotti o su ogni lotto prima del

    rilascio del prodotto. Queste disposizioni possono non

    essere sempre verificabili su un campione del prodotto

    finito da un analista indipendente esterno. L'Autorita

    competente puo

    assicurarsi che le istruzioni sono state

    seguite, per esempio, esaminando i dati ricevuti dal pro-

    duttore, mediante una ispezione all'officina di produ-

    zione o con saggi su appropriati campioni.

    L'assenza di una sezione ``Produzione'' non significa

    che non sia richiesto di fare attenzione ai punti sopra

    riferiti. Un prodotto descritto in una monografia della

    Farmacopea deve essere prodotto conformemente ai

    principi delle buone norme di fabbricazione e confor-

    memente agli appropriati accordi internazionali, e ai

    regolamenti sopranazionali e nazionali sui prodotti per

    uso umano e veterinario.

    Quando nella sezione ``Produzione'' una monografia

    relativa ad un vaccino definisce le caratteristiche del

    ceppo di vaccino da usare, tutti i saggi descritti per con-

    fermare queste caratteristiche sono riportati come

    esempio di metodi appropriati.

    CARATTERI

    Le disposizioni presenti nella sezione ``Caratteri'' non

    debbono essere interpretate in senso stretto ne

    costitui-

    scono delle specifiche.

    Solubilita

    . Le indicazioni sulla solubilita

    nella sezione

    ``Caratteri'' sono espresse in termini aventi il seguente

    significato con riferimento ad una temperatura com-

    presa tra 15 C e 25 C.

    Indicazione

    Volune approssimativo di solvente

    in millilitri per grammo di sostanza

    Solubilissimo meno di 1

    Molto solubile da 1 a 10

    Solubile da 10 a 30

    Moderatamente solubile da 30 a 100

    Poco solubile da 100 a 1000

    Molto poco solubile da 1000 a 10000

    Praticamente insolubile piu di 10000

    Il termine ``parzialmente solubile'' e

    usato nel caso di

    miscele di cui solo alcuni dei componenti si disciolgono.

    Il termine ``miscibile'' e

    usato per descrivere un liquido

    che e

    miscibile in tutte le proporzioni con il solvente

    indicato.

    Prescrizioni generali della Farmacopea Europea

    8

  • IDENTIFICAZIONE

    I saggi riportati nella sezione ``Identificazione'' non

    sono designati per dare una conferma assoluta della

    struttura chimica o composizione del prodotto; essi

    sono rivolti a dare la conferma, con un accettabile

    livello di sicurezza, che il prodotto e conforme alla

    descrizione riportata sull'etichetta.

    Alcune monografie hanno una suddivisione in ``Prima

    identificazione'' e ``Seconda identificazione''. Il saggio

    o saggi che costituiscono la ``Seconda identificazione''

    possono essere usati al posto del saggio o saggi della

    ``Prima identificazione'' a condizione che possa essere

    dimostrato che la sostanza o la preparazione appar-

    tenga, senza dubbio, ad un lotto con certificato di

    conformita

    a tutte le specifiche della monografia.

    SAGGI E DOSAGGI

    Scopo. Le norme non sono definite per tener conto di

    tutte le possibili impurezze. Non si deve presumere, ad

    esempio, che una impurezza non rivelabile con i saggi

    prescritti viene tollerata se il senso comune e la buona

    pratica farmaceutica esigono che essa sia assente. Vedi

    anche di seguito nel paragrafo Impurezze.

    Calcolo. Quando il risultato di un saggio o di un dosag-

    gio deve essere calcolato rispetto alla sostanza secca o

    anidra o su un altro specifico riferimento, la determina-

    zione della perdita all'essiccamento, del contenuto in

    acqua o altra specifica proprieta

    , viene effettuata

    mediante il metodo prescritto nell'appropriato saggio

    della monografia. Le parole ``sostanza secca'' o

    ``sostanza anidra'' ecc. appaiono tra parentesi dopo il

    risultato.

    Limiti. I limiti prescritti sono basati su dati ottenuti con

    la normale pratica analitica; essi tengono conto dei nor-

    mali errori analitici, delle variazioni accettabili con-

    nesse con la fabbricazione e la preparazione cos|

    come

    di un certo grado di degradazione ritenuto accettabile.

    Non debbono essere applicate ulteriori tolleranze ai

    limiti prescritti per determinare se il formulato esami-

    nato soddisfa alle specifiche della monografia.

    Nel determinare la conformita con un limite numerico,

    il valore calcolato di un risultato di un saggio o di un

    dosaggio viene arrotondato al numero di cifre significa-

    tive indicate, salvo indicazioni contrarie. L'ultima cifra

    viene aumentata di una unita

    quando la parte eliminata

    e

    eguale o eccede una mezza unita

    ; quando la parte

    numerica eliminata e

    inferiore ad una mezza unita

    , il

    numero non si modifica.

    Indicazione del contenuto ammesso di impurezze. Per

    saggi comparativi, il contenuto approssimativo di

    un'impurezza tollerata, o della somma delle impurezze,

    puo

    essere indicato a solo titolo informativo. Se non e

    prescritto l'impiego di una sostanza di riferimento del-

    l'impurezza menzionata, il contenuto di questa impu-

    rezza puo

    essere espresso come concentrazione nomi-

    nale della sostanza usata per preparare la soluzione di

    riferimento specificata nella monografia, salvo indica-

    zione contraria. L'accettazione o il rigetto del prodotto

    in esame viene fatto sulla base della conformita

    o della

    non conformita

    al saggio prescritto.

    Droghe vegetali. Per le droghe vegetali, le ceneri solfori-

    che, le ceneri totali, le materie estraibili con acqua o

    con alcool, il contenuto di oli essenziali ed il contenuto

    di principio attivo si calcolano con riferimento alla

    droga cos|

    come si presenta, cioe

    non essiccata, salvo

    indicazione contraria nella monografia.

    Equivalenti. Quando in una determinazione e

    indicato

    un equivalente, ai fini della Farmacopea solo le cifre

    che lo compongono vanno utilizzate nell'applicazione

    delle prescrizioni della monografia.

    CONSERVAZIONE

    Le informazioni e le raccomandazioni fornite nella

    sezione ``Conservazione'' non costituiscono specifiche

    di farmacopea; le Autorita

    competenti possono definire

    e imporre condizioni particolari di conservazione.

    I prodotti descritti nella Farmacopea devono essere

    conservati in condizioni che permettano di evitare

    qualsiasi contaminazione e, nei limiti del possibile,

    qualsiasi alterazione. Quando sono raccomandate

    condizioni speciali di conservazione, compreso il tipo

    di contenitore (1.4. Capitoli generali) e i limiti di tempe-

    ratura, si trovano indicazioni specifiche nella mono-

    grafia.

    Le seguenti espressioni vengono usate nelle mono-

    grafie sotto la sezione ``Conservazione'' con il seguente

    significato.

    In un contenitore ermeticamente chiuso significa che un

    prodotto deve essere conservato in un recipiente a

    chiusura ermetica (3.2). Quando il recipiente viene

    aperto in atmosfera di forte umidita

    si dovranno pren-

    dere le necessarie misure precauzionali. Se necessario

    si puo

    ridurre il grado di umidita

    nel recipiente

    mediante un essiccante appropriato, a condizione che

    quest'ultimo non venga in contatto diretto con la

    sostanza da conservare.

    Prescrizioni generali della Farmacopea Europea

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  • Protetto dalla luce. Questa indicazione significa che il

    prodotto deve essere conservato in un recipiente di

    materiale che assorba la luce attinica in misura

    sufficiente per proteggere il contenuto da ogni altera-

    zione provocata da questa; si puo

    anche usare un reci-

    piente chiuso messo in un involucro che assicuri una

    tale protezione o collocato in un luogo privo di luce

    attinica.

    ETICHETTE

    In generale l'etichettatura e

    soggetta a normative sopra-

    nazionali e nazionali e ad accordi internazionali.

    Le indicazioni riportate nella sezione ``Etichette'' non

    sono pertanto esaustive e del resto, ai fini della Farma-

    copea sono vincolanti solo quelle indicazioni necessarie

    a dimostrare la conformita

    o non conformita

    con la

    monografia stessa. Ogni altra informazione e

    riportata

    come raccomandazione. Quando nella Farmacopea si

    usa il termine ``etichetta'' questo significa che le indica-

    zioni di etichettatura possono essere apposte sul conte-

    nitore, sull'imballaggio o sul foglietto illustrativo che

    accompagna l'imballaggio, in conformita

    a quanto

    deciso dalla Autorita competente.

    AVVERTENZE

    Certe sostanze descritte nelle monografie e certi reattivi

    il cui uso e

    prescritto per i saggi e le determinazioni

    della Farmacopea possono essere pericolosi per la

    salute se non vengono manipolati prendendo misure

    precauzionali adeguate. E' indispensabile osservare in

    ogni momento i principi di buona pratica di laborato-

    rio, di controllo della qualita

    e le prescrizioni in vigore.

    Certe monografie possono contenere un'avvertenza in

    corsivo che attira l'attenzione del lettore su particolari

    pericoli. L'assenza di una tale avvertenza non significa

    tuttavia che non sussista pericolo.

    IMPUREZZE

    A titolo di informazione puo

    essere data una lista

    di tutte le impurezze, note e potenziali, che sono con-

    trollate, come dimostrato, dai vari saggi di una mono-

    grafia. La lista puo

    essere suddivisa in due parti chia-

    mate ``Impurezze qualificate'' e ``Altre impurezze rivela-

    bili''. Le prime sono quelle gia

    accettate dalla Autorita

    competente, come qualificate; tra queste possono essere

    anche incluse le impurezze considerate qualificate per

    altre ragioni (per esempio impurezze che costituiscono

    metaboliti naturali). Le altre impurezze rivelabili sono

    quelle impurezze potenziali che non sono state rivelate

    in nessun campione della sostanza durante l'elabora-

    zione della monografia o che sono presenti in quantita

    inferiori allo 0,1 per cento e che, come dimostrato,

    vengono controllate dai saggi della monografia stessa.

    PROPRIETA' CORRELATE ALLA FUNZIO-

    NALITA

    In annesso ad una monografia puo

    essere riportata, a

    titolo di informazione, una lista di proprieta

    correlate

    alla funzionalita che non sono oggetto di specifiche

    ufficiali ma che sono tuttavia importanti per l'utilizza-

    zione di una sostanza (vedi 1.1. Generalita

    ).

    SOSTANZE DI RIFERIMENTO, PREPARA-

    ZIONI DI RIFERIMENTO E SPETTRI DI

    RIFERIMENTO

    In certe monografie e

    richiesto l'impiego di sostanze, di

    preparazioni o di spettri di riferimento, scelti rispetto

    all'uso che ne e

    prescritto nelle monografie della

    Farmacopea e non necessariamente adatti ad altri

    scopi. La Commissione Europea della Farmacopea

    non puo

    essere ritenuta responsabile di conseguenze

    derivanti da eventuali errori dovuti ad un uso diverso

    da quello prescritto.

    Le sostanze di riferimento, le preparazioni di riferi-

    mento e gli spettri di riferimento relativi alle monogra-

    fie europee sono stabiliti dalla Commissione Europea

    della Farmacopea e si possono ottenere dal Segreta-

    riato Tecnico di Strasburgo e costituiscono i campioni

    ufficiali da usare in caso di controversia. Una lista delle

    sostanze di riferimento, delle preparazioni di riferi-

    mento e degli spettri puo

    essere ottenuta dal Segreta-

    riato Tecnico.

    Materiali di riferimento diversi possono essere usati per

    le analisi dette di ``routine'' purche

    vengano calibrate

    rispetto ai materiali di riferimento stabiliti dalla

    Commissione Europea di Farmacopea.

    Le informazioni necessarie per l'uso corretto delle

    sostanze e delle preparazioni di riferimento sono ripor-

    tate sull'etichetta, sul foglietto o sull'opuscolo allegato.

    In mancanza di indicazioni riguardanti l'essiccamento,

    la sostanza o preparazione di riferimento deve essere

    utilizzata cos|

    come ricevuta. Non vengono forniti

    certificati di analisi ne

    altre informazioni che non siano

    necessarie per l'impiego prescritto del prodotto. Non e

    Prescrizioni generali della Farmacopea Europea

    10

  • indicata alcuna data di scadenza: i prodotti sono garan-

    titi idonei all'uso al momento dell'invio e possono

    essere utilizzati di regola nel corso dei 6 mesi seguenti

    la ricezione se vengono conservati in recipienti chiusi

    nelle condizioni indicate sul foglietto allegato; tra-

    scorso questo periodo e

    necessario consultare il Segre-

    tariato Tecnico. La stabilita

    del contenuto dei recipienti

    dopo l'apertura non puo

    essere garantita.

    Sostanze Chimiche di Riferimento. L'abbreviazione

    SCR indica una sostanza chimica di riferimento stabi-

    lita dalla Commissione Europea della Farmacopea.

    Certe sostanze chimiche di riferimento sono utilizzate

    per i dosaggi microbiologici degli antibiotici; la loro

    attivita

    e

    espressa in Unita

    Internazionali sia sull'eti-

    chetta, sia sul foglietto allegato e definita nelle stesse

    condizioni di quelle delle preparazioni biologiche di

    riferimento.

    Preparazioni Biologiche di Riferimento. La maggior

    parte delle preparazioni biologiche di riferimento pri-

    marie menzionate nella Farmacopea sono gli appro-

    priati Standard Internazionali e Preparazioni Biologi-

    che di Riferimento Internazionali stabiliti dall'Organiz-

    zazione Mondiale della Sanita

    . Siccome queste

    sostanze sono generalmente disponibili solo in quantita

    limitate, sono state stabilite delle Preparazioni Biologi-

    che di Riferimento (indicate con l'abbreviazione PBR)

    da usare nei casi appropriati. Quando possibile, l'atti-

    vita

    della preparazione biologica di riferimento e

    espressa in Unita

    Internazionali. Quando non esistono

    corrispondenti standard internazionali o preparazioni

    internazionali di riferimento, l'attivita

    e

    espressa in

    unita della Farmacopea.

    Spettri di riferimento. Lo spettro di riferimento e

    accompagnato da informazioni concernenti le condi-

    zioni da usare per la preparazione del campione e per

    la registrazione dello spettro.

    1.1.5. ABBREVIAZIONI E SIMBOLI

    A Assorbanza.

    A

    1 per cento

    1 cm

    Assorbanza specifica.

    A

    r

    Massa atomica relativa.

    [a]

    20

    D

    Potere rotatorio specifico.

    d

    20

    20

    Densita

    relativa.

    k Lunghezza d'onda.

    M Molarita

    .

    M

    r

    Massa molecolare relativa.

    n

    20

    D

    Indice di rifrazione.

    p.e. Punto di ebollizione.

    p.f. Punto di fusione.

    PBR Preparazione Biologica di Riferimento.

    ppm Parti per milione.

    R Sostanza o soluzione definite nei ``Reat-

    tivi''.

    R

    f

    Usata in cromatografia per indicare il

    rapporto tra la distanza percorsa da

    una sostanza e la distanza percorsa

    dal fronte del solvente.

    R

    st

    Usata in cromatografia per indicare il

    rapporto tra la distanza percorsa da una

    sostanza e la distanza percorsa da una

    sostanza di riferimento.

    RV Sostanza usata come standard primario

    in analisi volumetrica.

    SCR Sostanza Chimica di Riferimento.

    U.I. Unita

    Internazionale.

    U. Ph. Eur. Unita

    Farmacopea Europea.

    Abbreviazioni usate nelle monografie sulle immunoglo-

    buline, immunosieri e vaccini

    DL

    50

    La quantita , statisticamente determinata,

    di una sostanza che, quando sommini-

    strata per la via indicata, provoca la morte

    del 50 per cento degli animali trattati entro

    un dato tempo.

    DLM Dose letale minima.

    Dose L+/10 La piu piccola quantita

    di una tossina

    che, nelle condizioni del saggio, quando

    mescolata con 0,1 U.I. di antitossina e

    somministrata per la via specificata,

    causa la morte degli animali trattati

    entro un dato tempo.

    Dose L+ La piu piccola quantita

    di una tossina

    che, nelle condizioni del saggio, quando

    mescolata con 1 U.I. di antitossina e

    somministrata per la via specificata,

    causa la morte degli animali trattati

    entro un dato tempo.

    Dose 1r/100 La piu piccola quantita

    di tossine che, nelle

    condizioni del saggio, quando mescolata

    con 0,01U.I. di antitossina ed iniettata per

    Prescrizioni generali della Farmacopea Europea

    11

    I

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    i

    G

    e

    n

    e

    r

    a

    l

    i

  • via intradermica causa, entro un dato

    tempo, una reazione caratteristica al

    punto di inoculazione.

    Dose Lp/10 La piu piccola quantita

    di tossina che,

    nelle condizioni del saggio, quando

    mescolata con 0,1 U.I. di antitossina e

    somministrata per la via specificata, pro-

    voca la paralisi degli animali trattati

    entro un dato tempo.

    Dose Lo/10 La piu grande quantita

    di tossina che, nelle

    condizioni del saggio, quando mescolata

    con 0,1U.I. di antitossina e somministrata

    per la via specificata, non determina sin-

    tomi di tossicita

    negli animali trattati entro

    un dato tempo.

    Dose Lf La quantita

    di tossina o anatossina che,

    mescolata con 1 U.I. di antitossina, floc-

    cula nel periodo di tempo piu breve.

    DICC

    50

    La quantita

    , statisticamente determi-

    nata, di un virus che infetta il 50 per

    cento delle colture cellulari inoculate.

    DIU

    50

    La quantita

    , statisticamente determi-

    nata, di un virus che infetta il 50 per

    cento delle uova embrionate inoculate.

    DI

    50

    La quantita

    , statisticamente determi-

    nata, di un virus che infetta il 50 per

    cento degli animali inoculati.

    DP

    50

    La dose, statisticamente determinata, di

    un vaccino che, nelle condizioni del sag-

    gio, protegge il 50 per cento degli ani-

    mali dalla dose di prova dei microrgani-

    smi o delle tossine contro cui il vaccino

    e

    attivo.

    ED

    50

    La dose, statisticamente determinata, di

    un vaccino che, nelle condizioni del sag-

    gio, induce anticorpi specifici nel 50 per

    cento.

    Collezioni di microrganismi

    ATCC American Type Culture Collection

    10801 University Boulevard

    Manassas, Virginia 20110-2209, USA

    C.I.P. Collection de Bacte

    ries de l'Institut Pasteur

    B.P. 52, 25 Rue du Docteur Roux

    75724 Paris Cedex 15, France

    IMI International Mycological Institute

    Bakcham Lane

    Surrey TW20 9TY, Great Britain

    I.P. Collection Nationale de Culture de Microor-

    ganismes (C.N.C.M.)

    Institut Pasteur,

    25 Rue du Docteur Roux

    75724 Paris Cedex 15, France

    NCIMB National Collection of Industrial and Marine

    Bacteria Ltd

    23 St. Machar Drive

    Aberdeen AB2 1RY, Great Britain

    NCPF National Collection of Pathogenic Fungi

    London School of Hygiene and Tropical

    Medicine

    Keppel Street,

    London WC1E 7HT, Great Britain

    NCTC National Collection of Type Cultures

    Central Public Health Laboratory

    Colindale Avenue

    London NW9 5HT, Great Britain

    NCYC National Collection of Yeast Cultures

    AFRC Food Research Institute

    Colney Lane

    Norwic NR4 7UA, Great Britain

    S.S.I. Statens Serum Institut

    80 Amager Boulevard

    Kbenhavn, Danmark

    1.1.6. UNITA

    DEL SISTEMA INTERNAZIONALE

    (SI) UTILIZZATE NELLA FARMACOPEA E

    CORRISPON DENZA CON ALTRE UNITA

    .

    SISTEMA INTERNAZIONALE DI UNITA

    (SI)

    Il Sistema Internazionale di Unita

    comprende tre classi

    di unita

    , ovvero le unita di base, le unita derivate e le

    unita

    supplementari

    (1)

    . Le unita

    di base e le loro defini-

    zioni sono riportate nella Tabella 1.6.-1.

    Le unita

    derivate possono essere formate mediante

    combinazione delle unita

    di base secondo relazioni

    algebriche che correlano le grandezze corrispondenti.

    Alcune di queste unita

    derivate hanno nomi e simboli

    speciali. Le unita

    SI utilizzate nella Farmacopea sono

    mostrate in Tabella 1.6.-2.

    Alcune unita

    importanti e largamente usate al di

    fuori del Sistema Internazionale sono riportate nella

    Tabella 1.6.-3.

    I prefissi riportati in Tabella 1.6.-4. sono usati per for-

    mare i nomi ed i simboli dei multipli e sottomultipli

    decimali delle unita

    SI.

    (1) Le definizioni delle unita

    usate nel Sistema Internazionale

    sono riportate nel libretto ``Le Syste

    me International d'Unite

    s (SI)''

    pubblicato dal Bureau International des Poids et Mesures, Pavillon

    de Breteuil, F-92310 Sevres.

    Prescrizioni generali della Farmacopea Europea

    12

  • Tabella 1.6.-1. - Unita

    SI di base

    Grandezza Unita

    Definizione

    Nome Simbolo Nome Simbolo

    Lunghezza l metro m

    Il metro e

    la lunghezza del camino percorso, nel vuoto, dalla

    luce, nell'intervallo di tempo di 1/299792458 di secondo.

    Massa m chilogrammo kg

    Il chilogrammo e

    eguale alla massa del prototipo internazio-

    nale del chilogrammo.

    Tempo t secondo s

    Il secondo e

    la durata di 9 192 631 770 periodi della radiazione

    corrispondente alla transizione tra i due livello iperfini dello

    stato fondamentale dell'atomo di cesio-133.

    Corrente elettrica I ampe re A

    L'ampe

    re e

    l'intensita

    di una corrente costante che, mantenuta

    in due conduttori paralleli e rettilinei, di lunghezza infinita, di

    sezione circolare trascurabile e distanziati di 1 metro nel vuoto,

    determina, tra questi conduttori, una forza uguale a 2 10

    -7

    newton su ogni metro di lunghezza.

    Temperatura

    termodinamica

    T kelvin K

    Il kelvin e la frazione 1/273,16 della temperatura termodina-

    mica del punto triplo dell'acqua.

    Quantita di sostanza n mole mol

    La mole e la quantita di sostanza di un sistema contenente

    tante entita elementari quanti sono gli atomi contenuti in

    0,012 chilogrammi di carbonio-12(*).

    Intensita luminosa I

    v

    candela cd

    La candela e l'intensita luminosa, in una data direzione, di una

    sorgente che emette una radiazione monocromatica della fre-

    quenza di 540 10

    12

    hertz e la cui intensita energetica in que-

    sta direzione e di 1/683 watt per steradiante.

    (*) Quando si usa la mole, le entita

    elementari devono essere specificate e possono essere atomi, molecole, elettroni, ioni, altre parti-

    celle oppure raggruppamenti specificati di tali particelle.

    13

    Prescrizioni generali della Farmacopea Europea

    I

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    n

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    r

    a

    l

    i

  • Tabella 1.6.-2. - Unita

    SI usate nella Farmacopea e corrispondenza con altre unita

    Grandezza Unita

    Conversione di altre unita

    in unita

    SI

    Nome Simbolo Nome Simbolo

    Espressione in unita

    SI

    di base

    Espressione in altre

    unita

    SI

    Numero d'onda v uno al metro 1/m m

    -1

    Lunghezza

    d'onda

    k

    micrometro

    nanometro

    mm

    nm

    10

    -6

    m

    10

    -9

    m

    Superficie A, S metro quadrato m

    2

    m

    2

    Volume V metro cubo m

    3

    m

    3

    1 ml = 1 cm

    3

    = 10

    -6

    m

    3

    Frequenza v hertz Hz s

    -1

    Densita

    q chilogrammo al

    metro cubo

    kg/m

    3

    kgm

    -3

    1 g/ml = 1 g/cm

    3

    = 10

    3

    kgm

    -3

    Velocita metro al secondo m/s ms

    -1

    Forza F newton N mkgs

    -2

    1 dyne = 1 gcms

    -2

    = 10

    -5

    N

    1 kp = 9,806 65 N

    Pressione p pascal Qa m

    -1

    kgs

    -2

    Nm

    -2

    1 dyne/cm

    2

    = 10

    -1

    Pa = 10

    -1

    Nm

    -2

    1 atm = 101 325 Qa =

    101,325 kPa

    1 bar = 10

    5

    Pa = 0,1 MPa

    1 mm Hg = 133,322 387 Pa

    1 Torr = 133,322 368 Pa

    1 psi = 6,894 757 kPa

    Viscosita

    dinamica

    g pascal secondo Pas m

    -1

    kgs

    -1

    Nsm

    -2

    1 P = 10

    -1

    Pas = 10

    -1

    Nsm

    -2

    1 cP = 1 mPas

    Viscosita

    cinematica

    v metro quadrato

    al secondo

    m

    2

    /s m

    2

    s

    -1

    Pasm

    3

    kg

    -1

    Nmskg

    -1

    1 St = 1 cm

    2

    s

    -1

    = 10

    -4

    m

    2

    s

    -1

    Energia W joule J m

    2

    kgs

    -2

    Nm 1 erg = 1 cm

    2

    gs

    -2

    = 1 dynecm = 10

    -7

    J

    1 cal = 4,1868 J

    Potenza,

    flusso energetico

    P watt W m

    2

    kgs

    -3

    Nms

    -1

    Js

    -1

    1 erg/s = 1 dynecms

    -1

    =

    10

    -7

    W = 10

    -7

    Nms

    -1

    = 10

    -7

    Js

    -1

    Dose assorbita (di

    energia radiante)

    D gray Gy m

    2

    s

    -2

    Jkg

    -1

    1 rad = 10

    -2

    Gy

    Potenziale elettri-

    co, forza elettro-

    motrice

    U volt V m

    2

    kgs

    -3

    A

    -1

    WA

    -1

    Resistenza elettri-

    ca

    R ohm X m

    2

    kgs

    -3

    A

    -2

    VA

    -1

    Quantita di elet-

    tricita

    Q coulomb C As

    Attivita di un ra-

    dionuclide

    A becquerel Bq s

    -1

    1 Ci = 37 10

    9

    Bq = 37 10

    9

    s

    -1

    Concentrazione

    di quantita

    di-

    sostanza, con-

    centrazione mo-

    lare

    c mole al metro

    cubo

    mol/m

    3

    molm

    -3

    1 mol/l = 1M = 1 mol/dm

    3

    = 10

    3

    molm

    -3

    Concentrazione

    in massa

    q chilogrammo al

    metro cubo

    kg/m

    3

    kgm

    -3

    1 g/l = 1 g/dm

    3

    = 1 kgm

    -3

    14

    Prescrizioni generali della Farmacopea Europea

  • Tabella 1.6.-3.

    Unita

    usate con il Sistema Internazionale

    Grandezza

    Unita

    Valore in unita

    SI

    Nome Simbolo

    Tempo

    minuto

    ora

    giorno

    min

    h

    d

    1 min = 60 s

    1 h = 60 min = 3600 s

    1 d = 24 h = 86 400 s

    Angolo piano grado 1 = (p/180) rad

    Volume litro l 1 l = 1 dm

    3

    = 10

    -3

    m

    3

    Massa tonnellata t 1 t = 10

    3

    kg

    Frequenza di

    rotazione

    giri al

    minuto

    r/min 1 r/min = (1/60) s

    -1

    Tabella 1.6.-4.

    Multipli e sottomultipli decimali delle unita

    Fattore Prefisso Simbolo Fattore Prefisso Simbolo

    10

    18

    esa E 10

    -1

    deci d

    10

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    peta P 10

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    tera T 10

    -3

    milli m

    10

    9

    giga G 10

    -6

    micro m

    10

    6

    mega M 10

    -9

    nano n

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    3

    chilo k 10

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    etto h 10

    -15

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    deca da 10

    -18

    atto a

    Prescrizioni generali della Farmacopea Europea

    15

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    Note

    1. La Farmacopea utilizza la temperatura Celsius (simbolo t), definita dall'equazione.

    t = T - T

    o

    dove T

    o

    = 273,15 K per definizione. La temperatura Celsius o centigrada e

    espressa in gradi Celsius (simbolo

    C). L'unita

    ``grado Celsius'' e

    uguale all'unita

    ``kelvin''.

    2. Le espressioni pratiche delle concentrazioni usate nella Farmacopea sono definite nelle Prescrizioni generali.

    3. Il radiante e

    l'angolo piano compreso fra due raggi di un cerchio che intercettano nella circonferenza un arco

    di lunghezza uguale al raggio.

    4. Nella Farmacopea le condizioni di centrifugazione sono definite con riferimento alla accelerazione dovuta

    alla gravita

    (g):

    g = 9,80665 ms

    -2

    5. Nella Farmacopea vengono usate certe grandezze senza dimensioni: la densita

    relativa (2.2.5), l'assorbanza

    (2.2.25), l'assorbanza specifica (2.2.25), l'indice di rifrazione (2.2.6).

    6. L'unita

    microkatal e

    definita come l'attivita

    enzimatica che, in condizioni definite, provoca la trasformazione

    (per esempio l'idrolisi) di 1 micromole di substrato al secondo.

  • 1.FU. PRESCRIZIONI GENERALI DELLA

    FARMACOPEA UFFICIALE

    1.FU.1. MONOGRAFIE DI PREPARAZIONI FAR-

    MACEUTICHE SPECIFICHE

    Titolo. Il titolo della monografia di una preparazione

    farmaceutica specifica e

    in genere una combinazione

    della denominazione comune italiana (o equivalente)

    del principio attivo (o di uno o piu dei principi attivi)

    presente nella forma farmaceutica con il piu appro-

    priato termine standard, a volte anche nella ``forma

    abbreviata'', della preparazione farmaceutica specifica

    in questione. Cos|

    ad esempio il titolo della monografia

    relativa ad una soluzione per uso cutaneo contenente

    iodio e

    : Iodio soluzione cutanea.

    Nel caso in cui sono presenti monografie di due o piu

    preparazioni farmaceutiche che contengono differenti

    sali della stessa sostanza, quest'ultima viene indicata

    nel titolo mantenendo anche il nome dell'agente salifi-

    cante. Cos|

    ad esempio per le compresse che conten-

    gono Chinina solfato il titolo della relativa monografia

    e

    ``Chinina solfato compresse'' mentre per le compresse

    che contengono Chinina cloridrato il titolo e ``Chinina

    cloridrato compresse''. Viceversa nei titoli delle mono-

    grafie relative a preparazioni farmaceutiche che con-

    tengono tutte l'idrocortisone acetato e presente solo il

    nome ``idrocortisone'' in quanto non c'e

    ambiguita

    tra

    una monografia e l'altra.

    I termini standard sono stati a volte sostituiti con ter-

    mini delle pertinenti monografie generali. Cos|

    ad

    esempio nel caso di monografie di categorie diverse

    della stessa preparazione (ad es. crema e unguento) lo

    specifico termine standard e

    stato sostituito con la ter-

    minologia usata nella monografia generale della forma

    farmaceutica; in questo modo la monografia avente

    per titolo ``Betametasone preparazione semisolida per

    applicazione cutanea'' sostituisce le vecchie monografie

    Betametasone crema e Betametasone unguento. I ter-

    mini standard delle preparazioni farmaceutiche, sono

    periodicamente pubblicati dal Consiglio d'Europa.

    Oltre al titolo principale, quando utile, sono stati man-

    tenuti titoli sussidiari legati essenzialmente all'uso tra-

    dizionale della stessa preparazione farmaceutica; per

    la monografia ``Iodio soluzione cutanea'' e

    stato ad

    esempio riportato il titolo tradizionale ``Tintura di

    iodio''; questi titoli possono costituire anche essi titoli

    ufficiali, il cui uso comunque deve essere concordato

    con le autorita

    di registrazione.

    Riferimenti a monografie generali. Le monografie delle

    preparazioni farmaceutiche specifiche contengono di

    norma un preambolo in corsivo che riporta il riferi-

    mento ad una monografia generale. La esecuzione di

    alcune di queste specifiche e

    a volte prioritaria in

    quanto alcuni risultati sono necessari per la verifica di

    specifiche delle singole monografie della preparazione

    farmaceutica. Cos|

    ad esempio nel caso delle com-

    presse, capsule e supposte e

    utile eseguire subito il sag-

    gio della uniformita

    di massa (previsto nella monogra-

    fia generale) in quanto fornisce un elemento necessario

    (massa media) per poter calcolare la quantita

    di prepa-

    razione da utilizzare per l'esecuzione della ``Determina-

    zione quantitativa''.

    Il riferimento sopra citato puo

    non essere esaustivo;

    infatti e

    responsabilita

    degli utilizzatori della farmaco-

    pea accertare l'applicabilita delle diverse monografie

    generali alla monografia della singola preparazione far-

    maceutica. Al riguardo si fa osservare che l'attuale

    ``politica'' della Farmacopea Europea e

    quella di non

    utilizzare i riferimenti espliciti alle monografie generali

    (vedi introduzione alla 4 Edizione della Farmacopea

    Europea).

    Definizione. Quanto riportato in questa sezione costi-

    tuisce una definizione ufficiale della preparazione che

    e

    oggetto della monografia.

    I nomi delle singole sostanze che compongono la forma

    farmaceutica sono riportati in corsivo e la sostanza

    indicata deve rispondere alle specifiche di qualita

    ripor-

    tate nella rispettiva monografia. E' pertanto implicito

    che la corrispondenza a tali specifiche deve essere

    accertata sulla sostanza tal quale prima del suo impiego

    per la preparazione della forma farmaceutica finita.

    Inoltre qualunque componente anche se non menzio-

    nato esplicitamente, deve comunque soddisfare a

    quanto previsto dalla monografia generale Sostanze

    per uso farmaceutico (2034).

    In alcune monografie la definizione e

    data in termini

    qualitativi menzionando il (i) solo(i) principio(i) atti-

    vo(i) e omettendo ogni riferimento quantitativo;

    comunque i dosaggi autorizzati sono riportati in cor-

    sivo alla fine di ogni monografia.

    In altre monografie la definizione e

    presentata con una

    composizione quali-quantitativa precisa che deve essere

    rigorosamente rispettata; fa eccezione l'eventuale pre-

    senza di additivi prevista nelle pertinenti monografie

    generali.

    L'indicazione ``preparata di recente'' sta a significare

    che la preparazione in questione deve essere effettuata

    non piu di 24 ore prima dell'uso.

    La frase ``puo

    contenere un antimicrobico'' implica che

    la preparazione in questione deve essere protetta in

    maniera efficace e rispondente a quanto descritto in

    ``Efficacia della conservazione antimicrobica (5.1.3)''.

    Prescrizioni generali della Farmacopea Ufficiale

    16

  • Saggi. I saggi previsti nelle monografie generali non

    sono di norma riportati nella monografia specifica. In

    casi particolari viene comunque indicata non solo l'ese-

    cuzione, ma anche il metodo per l'esecuzione del saggio

    stesso.

    Convalida dei metodi analitici. Le procedure per i saggi

    e per la determinazione quantitativa sono state convali-

    date al tempo della loro elaborazione.

    Condizioni di conservazione. Le condizioni di conserva-

    zione relative alla temperatura non sono riportate nelle

    singole monografie. E' infatti responsabilita

    del fabbri-

    cante ottemperare a quanto previsto dalle normative

    vigenti.

    Periodo di validita

    (Scadenza). Il periodo di validita

    delle singole preparazioni non e

    riportato nelle relative

    monografie. E' responsabilita

    del fabbricante definirlo

    in conformita

    alle normative in vigore.

    Etichette. Le etichette dei prodotti medicinali che fanno

    riferimento a monografie di preparazioni farmaceuti-

    che specifiche debbono soddisfare a quanto previsto

    dalla Direttiva 92/27/EEC.

    1.FU.2. GAS MEDICINALI

    Definizione. Si definiscono gas medicinali i gas la cui

    monografia e

    presente nella farmacopea come il carbo-

    nio diossido (anidride carbonica), l'aria medicinale, l'a-

    zoto, l'ossigeno, l'azoto protossido.

    Sono assimilate ai gas medicinali le miscele ottenute tra

    i gas sopraindicati, le cui caratteristiche ovviamente

    corrispondono alle caratteristiche indicate nelle specifi-

    che monografie.

    Conservazione. I gas medicinali possono essere conser-

    vati sia allo stato liquido che allo stato di gas com-

    presso; nel caso di conservazione in bombole allo stato

    di gas compresso o liquefatto, occorre rispettare la spe-

    cifica normativa in vigore.

    Titolo delle monografie. Il titolo delle monografie dei

    gas medicinali costituiti da ``ossidi'' evidenzia per primo

    il nome dell'elemento diverso dall'ossigeno (i.e. carbo-

    nio diossido, azoto protossido). Questo stesso criterio

    e stato usato anche per i nomi di tutti gli ossidi che sono

    presenti nei titoli di altri testi di farmacopea; i termini

    tradizionali (ossido di azoto, ossido di carbonio, ecc.)

    trovano comunque spazio, discorsivamente, nell'ambito

    di singoli testi.

    1.FU.3. DROGHE VEGETALI

    Oltre a quanto previsto nella monografia generale

    ``Droghe vegetali'' e nel capitolo 2.8 Metodi di farmaco-

    gnosia dovranno esigersi, se non diversamente giustifi-

    cato ed autorizzato, i seguenti limiti di accettabilita

    :

    Aflatossine: 5 ppb per l'aflatossina B1 e 10 ppb per le

    aflatossine totali.

    Metalli pesanti: 3 mg/kg per il piombo, 0,5 mg/kg per il

    cadmio e 0,3 mg/kg per il mercurio.

    Perdita all'essiccamento: quando non sia fissato un

    limite, le droghe vegetali non devono contenere piu del

    10 per cento di umidita

    .

    I prodotti importati devono rispondere alle esigenze del

    D.M. (ministero dell'Agricoltura) del 23 giugno 1989,

    suppl. G.U. n. 181 del 4 agosto 1989 e successivi aggior-

    namenti.

    1.FU.4. ABBREVIAZIONI

    b.m. Bagno maria.

    I.R. Infrarosso.

    p.i. Preparazione iniettabile.

    U.V. Ultravioletto.

    Var Varieta

    .

    EOPS Esenti da organismi patogeni specificati.

    UFC Unita

    formante colonia.

    UFP Unita

    formante pustola o unita

    formante

    placca.

    1.FU.5. SINONIMI ED ESPRESSIONI

    Nelle monografie e in altri testi della Farmacopea si usa

    molto sovente, in luogo del termine ``Contenitore'', il

    sinonimo ``Recipiente''; cio

    vale in particolare per la

    sezione ``Conservazione'' delle forme farmaceutiche

    finite nella quale si impiega anche l'espressione ``in con-

    fezione ben chiusa''.

    Prescrizioni generali della Farmacopea Ufficiale

    17

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  • 2. Metodi di analisi

    2.1. Apparecchiature . . . . . . . . . . . . . . . 23

    2.2. Metodi fisici e fisico-chimici . . . . . . 29

    2.3. Identificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . 107

    2.4. Saggi limite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117

    2.5. Saggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143

    2.6. Saggi biologici . . . . . . . . . . . . . . . . . 165

    2.7. Dosaggi biologici . . . . . . . . . . . . . . . 215

    2.8. Metodi generali di farmacognosia . . 245

    2.9. Saggi e procedimenti tecnologici . . . 257

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  • 2.1. Apparecchiature

    2.1. Apparecchiature . . . . . . . . . . . . . . . 23

    2.1.1. Contagocce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

    2.1.2. Tabella comparativa della porosita

    dei filtri a setto poroso . . . . . . . . . 23

    2.1.3. Lampade a luce ultravioletta per

    scopi analitici . . . . . . . . . . . . . . . . 23

    2.1.4. Setacci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

    2.1.5. Tubi per saggi comparativi . . . . . . . 24

    2.1.6. Tubi per la determinazione di gas . . 25

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  • 2.1. APPARECCHIATURE

    2.1.1. CONTAGOCCE

    Il termine gocce si riferisce a gocce normali rilasciate

    da un contagocce normale come di seguito descritto.

    I contagocce normali (Figura 2.1.1.-1) sono costruiti

    con vetro praticamente incolore. L'estremita

    inferiore

    ha un orifizio circolare a bordo piano, ad angolo retto

    rispetto all'asse.

    Figura 2.1.1.-1. - Contagocce normale

    Dimensioni in millimetri

    Possono essere usati altri contagocce, purche

    sod-

    disfino al seguente saggio. Venti gocce di acqua R

    a 20 1 C che fluiscono liberamente dal contagocce,

    tenuto in posizione verticale, ad una velocita

    costante

    di una goccia al secondo, pesano 1000 50 mg. Il con-

    tagocce deve essere accuratamente pulito prima del-

    l'uso. Eseguire tre determinazioni per ciascun conta-

    gocce. Nessun risultato puo

    deviare piu del 5 per cento

    dalla media delle tre determinazioni.

    2.1.2. TABELLA COMPARATIVA DELLA PORO-

    SITA

    DEI FILTRI A SETTO POROSO

    (1)

    Tabella 2.1.2.-1.

    Numero di

    porosita

    (Ph. Eur.)

    (2)

    Diametro mas-

    simo (in micro-

    metri) dei fori

    Germania Francia

    Regno

    Unito

    1,6 inferiore a 1,6 5f

    1 - 2,5 5 5

    4 1,6 - 4

    4 - 6 5

    10 4 - 10 4f 4

    16 10 - 16 4 4

    40 16 - 40 3 3 3

    40 - 50 2

    100 40 - 100 2 2

    100 - 120 1

    160 100 - 160 1 1

    150 - 200 0 0

    250 160 - 250

    200 - 500 00

    Diametri in

    micrometri Usi speciali

    < 2,5 Filtrazione batteriologica

    4 10 Filtrazione ultra-fine, separazione di

    microrganismi di grosso diametro

    10 40 Filtrazione analitica, filtrazione molto fine

    del mercurio, dispersione molto fine dei gas

    40 100 Filtrazione fine, filtrazione del mercurio,

    dispersione fine dei gas

    100 160 Filtrazione di materiale grossolano, disper-

    sione e lavaggio dei gas, supporto per altri

    materiali filtranti

    160 500 Filtrazione di materiali molto grossolani,

    dispersione e lavaggio dei gas.

    (1) I limiti indicati sono solo approssimativi.

    (2) La Farmacopea Europea ha adottato il sistema proposto dalla

    Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO).

    2.1.3. LAMPADE A LUCE ULTRAVIOLETTA PER

    SCOPI ANALITICI

    Come sorgente di luce ultravioletta viene utilizzato

    il vapore di mercurio in lampada di quarzo. La parte

    visibile dello spettro emesso dalla lampada puo

    essere

    eliminato con l'uso di un filtro adeguato. Quando la

    Farmacopea, in un saggio, prescrive l'uso di luce ultra-

    violetta alla lunghezza d'onda di 254 nm o di 365 nm,

    utilizzare uno strumento costituito da una lampada a

    vapori di mercurio e da un filtro che da

    una banda di

    emissione con intensita

    massima a circa 254 nm

    o 365 nm. La lampada usata deve essere in grado

    di evidenziare con certezza, su un supporto di gel di

    silice G R posto in posizione normale alla radiazione,

    una macchia di riferimento di sodio salicilato avente

    un diametro di circa 5 mm.

    Lampade a luce ultravioletta per scopi analitici

    23

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  • Per fare cio

    applicare 5 ml di una soluzione (0,4 g/l) di

    sodio salicilato R in alcool R

    (1)

    , per lampade che hanno

    la massima intensita

    a 254 nm, e 5 ml di una soluzione

    (2 g/l) in alcool R

    (1)

    per lampade che hanno la massima

    intensita

    a 365 nm. La distanza tra la lampada e la

    lastra cromatografica deve essere la stessa sia nel sag-

    gio qui descritto che in quello prescritto in un saggio di

    farmacopea.

    (1) L'alcool R usato non deve essere fluorescente.

    2.1.4. SETACCI

    I setacci sono costruiti con materiale adatto ed hanno

    maglie quadrate. Per scopi diversi dalle procedure ana-

    litiche, possono essere usati setacci con maglie circo-

    lari; i diametri interni di queste sono 1,25 volte l'aper-

    tura della maglia quadrata del setaccio corrispondente.

    Non deve avvenire alcuna reazione tra il materiale del

    setaccio e la sostanza da setacciare. Il grado di finezza

    e

    prescritto nella monografia utilizzando il numero del

    setaccio che indica l'apertura della maglia in microme-

    tri, riportato in parentesi dopo il nome della sostanza.

    Massima tolleranza

    (2)

    per una apertura (+X): la dimen-

    sione di ciascuna apertura non deve superare la dimen-

    sione nominale piu di X, dove:

    X

    2 w

    0;75

    3

    4 w

    0;25

    w = larghezza dell'apertura

    Tolleranza per l'apertura media (Y ): la dimensione

    dell'apertura media non deve discostarsi dalla dimen-

    sione nominale piu di Y , dove:

    Y

    w

    0;98

    27

    1; 6

    Tolleranza intermedia (+Z): non piu del 6 per cento del

    numero totale delle aperture deve avere dimensioni

    comprese tra nominale +X e nominale +Z, dove:

    Z

    X Y

    2

    Diametro del filo d: i diametri dei fili riportati in

    Tabella 2.1.4.-1 si riferiscono ai fili di una rete metallica

    montata su un telaio. Le dimensioni nominali dei dia-

    metri dei fili possono differire da questi valori entro i

    limiti d

    max

    e d

    min

    . I limiti definiscono un intervallo

    ammesso del 15 per cento delle dimensioni nominali

    raccomandate. In un setaccio di riferimento i fili deb-

    bono avere lo stesso diametro nelle direzioni di trama

    ed ordito.

    (2) Vedi International Standard ISO 3310/1 (1975).

    2.1.5. TUBI PER SAGGI COMPARATIVI

    I tubi utilizzati per i saggi comparativi sono tubi cali-

    brati, in vetro incolore con un diametro interno uni-

    forme. Il fondo e

    trasparente e piatto. Esaminare la

    colonna di liquido secondo l'asse verticale del tubo, su

    fondo bianco o, se necessario, su fondo nero. Effettuare

    l'esame in luce diffusa. Si assume che saranno usati tubi

    con un diametro interno di 16 mm. Possono essere usati

    tubi con diametro interno piu grande, ma il volume del

    liquido esaminato deve essere poi aumentato in modo

    che l'altezza del liquido nei tubi non sia inferiore a

    quella che si ottiene quando vegngono usati il volume

    prescritto di liquido e tubi di 16 mm di diametro

    interno.

    Tubi per saggi comparativi

    24

    Tabella 2.1.4.-1. - Valori in micrometri

    Numero dei setacci

    (Dimensione nominale

    delle aperture)

    Tolleranza per le aperture Diametri dei fili

    Massima tolleranza

    per una apertura

    Tolleranza per la

    media dell'apertura

    Tolleranza

    intermedia

    Dimensioni nominali

    raccomandate

    Limiti ammissibili

    + X Y +Z d d

    max

    d

    min

    11200

    770 350 560 2500 2900 2100

    8000 600 250 430 2000 2300 1700

    5600 470 180 320 1600 1900 1300

    4000 370 130 250 1400 1700 1200

    2800 290 90 190 1120 1300 950

    2000 230 70 150 900 1040 770

    1400 180 50 110 710 820 600

    1000 140 30 90 560 640 480

    710 112 25 69 450 520 380

    500 89 18 54 315 360 270

    355 72 13 43 224 260 190

    250 58 9,9 34 160 190 130

    180 47 7,6 27 125 150 106

    125 38 5,8 22 90 104 77

    90 32 4,6 18 63 72 54

    63 26 3,7 15 45 52 38

    45 22 3,1 13 32 37 27

    38 30 35 24

  • 2.1.6. TUBI PER LA DETERMINAZIONE DI GAS

    I tubi per la determinazione di gas sono tubi cilindrici,

    sigillati, costituiti da materiale trasparente inerte e

    costruiti per permettere il passaggio di gas. Essi conten-

    gono reattivi adsorbiti su substrati inerti che sono

    adatti per la visualizzazione della sostanza da determi-

    nare e, se necessario, anche strati e/o filtri adsorbenti

    preliminari per eliminare sostanze che interferiscono

    con il gas da determinare. Lo strato di indicatore con-

    tiene un solo reattivo per la determinazione di una data

    impurezza oppure piu reattivi per la determinazione di

    piu sostanze (tubo monostrato o tubo multistrato).

    Il saggio viene effettuato facendo passare il volume

    richiesto del gas in esame attraverso il tubo indicatore.

    La lunghezza dello strato colorato o l'intensita

    di una

    variazione di colore su una scala graduata da

    una indi-

    cazione della impurezza presente nel gas.

    La verifica della calibrazione dei tubi per la determina-

    zione dei gas viene effettuata seguendo le istruzioni del

    fabbricante.

    Condizioni operative. Operare secondo le istruzioni del

    fabbricante o procedere come segue:

    Il recipiente contenente il gas da analizzare e

    collegato

    con un adatto regolatore di pressione ed una valvola a

    spillo. Collegare la valvola con un tubo flessibile

    munito di una estremita

    ad Y e regolare il flusso di gas

    in esame per spurgare il sistema con un appropriato

    flusso (vedi Figura 2.1.6.-1). Preparare il tubo indica-

    tore e collegarlo alla pompa seguendo le istruzioni del

    fabbricante. Collegare l'estremita

    aperta del tubo indi-

    catore al tubo corto ed azionare la pompa per un

    appropriato numero di volte in modo da far passare

    un adeguato volume di gas in esame attraverso il tubo

    stesso. Leggere il valore corrispondente alla lunghezza

    dello strato colorato o all'intensita

    di colore sulla scala

    graduata. Se si ottiene un risultato negativo, i tubi indi-

    catori debbono essere controllati con un gas di calibra-

    zione contenente l'appropriata impurezza.

    Considerata l'ampia varieta

    disponibile di oli per il

    compressore, e

    necessario verificare la reattivita

    dei

    tubi rivelatori di olio per l'olio usato nel compressore

    stesso. Le informazioni sulla reattivita

    per i diversi oli

    sono riportate nelle istruzioni fornite con il tubo rivela-

    tore. Se l'olio usato non e citato nelle istruzioni, il fab-

    bricante del tubo deve verificare la reattivita

    e se neces-

    sario fornire un tubo specifico per questo olio.

    Tubo per la determinazione del diossido di carbonio. E

    un

    tubo di vetro sigillato contenente filtri adsorbenti e ade-

    guati supporti per gli indicatori idrazina e cristal violetto.

    Il valore minimo indicato e

    100 ppm, con una deviazione

    standard relativa del 15 per cento al massimo.

    Tubo per la determinazione del diossido di zolfo. E

    un

    tubo di vetro sigillato contenente filtri adsorbenti e ade-

    guati supporti per l'indicatore amido iodurato. Il valore

    minimo indicato e

    0,5 ppm, con una deviazione stan-

    dard relativa del 15 per cento al massimo.

    Tubo per la determinazione dell'olio. E

    un tubo di vetro

    sigillato contenente filtri adsorbenti ed un adeguato

    supporto per l'indicatore acido solforico. Il valore

    minimo indicato e

    0,1 mg/m

    3

    , con una deviazione stan-

    dard relativa del 30 per cento al massimo.

    Tubo per la determinazione del monossido di azoto e de