in piedi! - borgo ragazzi don...

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Anno 10 - Numero 2-12 Gennaio 2012 Da ricordare... Il Centro resterà chiuso dal 5/04/2012 al 10/03/2012!!! Cene solidali: Sabato 14 Aprile i ragazzi del corso di ristorazione sono lieti di invitarvi alla cena siciliana interamente organizzata da loro!!! Vi aspettiamo numerosi!!! In piedi! 1 Dacci il 5 1 Uno lo ricordi...uno lo vivi! 2 Orto Ragazzi Don Bosco 3 Una gita al centro Astalli 3 Descrivi il tuo quartiere 4 Re Carnevale 4 Periodico del Centro Accoglienza Don Bosco Centro Diurno Polifunzionale- Via Lusina 3- 00171 Roma In piedi! Comunità Educativo-Pastorale “Borgo Ragazzi Don Bosco” Via Prenestina 468—00171 Ci siamo, celebriamo ancora una volta la Pa- squa! Una Pasqua speciale per me, perché la prima (come tante altre cose che sono “prime”…) al Borgo don Bosco e al Centro Minori. La Pasqua per noi cristiani è la festa più importante, perché con essa ricordiamo che Gesù Cristo è Risorto dopo essere stato crocifisso. In realtà 2000 anni fa, il fatto della Resurrezione fu così sconvolgente per i disce- poli e per i primi cristiani che non avevano neanche parole adatte per chiamarlo. Così fu usata la parola Anàstasis, che di per sé vuol dire: “alzarsi in piedi”. Cioè a dire che Gesù che era morto si è alzato in piedi. Mi pare bellissimo questo senso della Pasqua: “alzarsi in piedi”. La Pasqua è in primavera e l’arrivo della primavera porta sempre con sé un carico di speranza e di energia. Ma per molti – e anche al Borgo e al Centro Minori – sappiamo che la primavera significa anche un accumulo di fatica, di stanchezza e, forse, di scoraggiamento. La Pasqua ogni anno dice a ciascuno di noi: “coraggio, alzati in piedi!”. E non si tratta di una pacca sulla spalla, non è un “coraggio” di circostanza, buttato lì senza convinzione, è la consapevolezza che siamo figli di uno che ha lottato con la morte, la co- sa più invincibile che ci sia, e ne è uscito in piedi. E quella vittoria, misteriosamente, di- venta anche nostra. Allora questo e solo que- sto alla fine può dare ragione di tutta la fatica quotidiana, delle lotte per dare dignità e spe- ranza ai ragazzi, dei successi e degli insuc- cessi, delle speranze e delle delusioni. Non possiamo limitarci agli sguardi “umani” sulle persone, sulle cose, sulle situazioni… che a volte vorrebbero atterrarci. Gesù è in piedi e può dire anche a noi di fare altrettanto. Buo- na Pasqua! Don Stefano SOMMARIO: DACCI IL 5... ... e trasforma la tua dichiarazione dei redditi in un’azione concreta a sostegno dei giovani del Borgo Ragazzi Don Bosco Puoi devolvere il tuo 5 per mille all’associazione Rimettere Le Ali onlus che sostiene le attività del Borgo Ragazzi Don Bosco a favore di tanti giovani e famiglie in difficoltà attraverso: - una casa famiglia per minori; - un centro di accoglienza diurno, - un centro di formazione professionale, - un oratorio/centro giovanile, - uno sportello d’ascolto per adolescenti e genitori, - un gruppo di volontariato a sostegno del popolo sahrawi; - un movimento di famiglie affidatarie e solidali. Inserisci il codice fiscale 97650020585 e la tua firma nello spazio dedi- cato sul Modello Unico, sul 730 oppure sul CUD.

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Anno 10 - Numero 2 -12

Gennaio 2012

Da ricordare...

Il Centro resterà chiuso dal 5/04/2012 al 10/03/2012!!!

Cene solidali:

Sabato 14 Aprile i ragazzi del corso di ristorazione sono lieti di invitarvi alla

cena siciliana interamente organizzata da loro!!! Vi aspettiamo numerosi!!!

In piedi! 1

Dacci il 5 1

Uno lo ricordi...uno lo vivi!

2

Orto Ragazzi Don Bosco 3

Una gita al centro Astalli 3

Descrivi il tuo quartiere 4

Re Carnevale 4

Periodico del Centro Accoglienza Don Bosco Centro Diurno Polifunzionale- Via Lusina 3- 00171 Roma

In piedi!

Comunità Educativo-Pastorale “Borgo Ragazzi Don Bosco” Via Prenestina 468—00171

Ci siamo, celebriamo ancora una volta la Pa-squa! Una Pasqua speciale per me, perché la prima (come tante altre cose che sono “prime”…) al Borgo don Bosco e al Centro Minori. La Pasqua per noi cristiani è la festa più importante, perché con essa ricordiamo che Gesù Cristo è Risorto dopo essere stato crocifisso. In realtà 2000 anni fa, il fatto della Resurrezione fu così sconvolgente per i disce-poli e per i primi cristiani che non avevano neanche parole adatte per chiamarlo. Così fu usata la parola Anàstasis, che di per sé vuol dire: “alzarsi in piedi”. Cioè a dire che Gesù che era morto si è alzato in piedi. Mi pare bellissimo questo senso della Pasqua: “alzarsi in piedi”. La Pasqua è in primavera e l’arrivo della primavera porta sempre con sé un carico di speranza e di energia. Ma per molti – e anche al Borgo e al Centro Minori – sappiamo che la primavera significa anche un accumulo di fatica, di stanchezza e, forse, di scoraggiamento. La Pasqua ogni anno dice a ciascuno di noi: “coraggio, alzati in piedi!”. E non si tratta di una pacca sulla spalla, non è un “coraggio” di circostanza, buttato lì senza convinzione, è la consapevolezza che siamo figli di uno che ha lottato con la morte, la co-

sa più invincibile che ci sia, e ne è uscito in piedi. E quella vittoria, misteriosamente, di-venta anche nostra. Allora questo e solo que-sto alla fine può dare ragione di tutta la fatica quotidiana, delle lotte per dare dignità e spe-ranza ai ragazzi, dei successi e degli insuc-cessi, delle speranze e delle delusioni. Non possiamo limitarci agli sguardi “umani” sulle persone, sulle cose, sulle situazioni… che a volte vorrebbero atterrarci. Gesù è in piedi e può dire anche a noi di fare altrettanto. Buo-na Pasqua! Don Stefano

S O M M A R I O :

DACCI IL 5...

... e trasforma la tua dichiarazione dei redditi in un’azione

concreta a sostegno dei giovani del

Borgo Ragazzi Don Bosco

Puoi devolvere il tuo 5 per mille all’associazione Rimettere Le Ali onlus

che sostiene le attività del Borgo Ragazzi Don Bosco a favore di tanti

giovani e famiglie in difficoltà attraverso:

- una casa famiglia per minori;

- un centro di accoglienza diurno,

- un centro di formazione professionale,

- un oratorio/centro giovanile,

- uno sportello d’ascolto per adolescenti e genitori,

- un gruppo di volontariato a sostegno del popolo sahrawi;

- un movimento di famiglie affidatarie e solidali.

Inserisci il codice fiscale 97650020585 e la tua firma nello spazio dedi-

cato sul Modello Unico, sul 730 oppure sul CUD.

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Anno 10 - Numero 2 -12 Pagina 2

Uno lo ricordi, uno lo vivi! “10 anni fa……” "Di nuovo?!?! Ma non avevamo già festeggiato il decennale?!" "Si, della casa famiglia, ma questo...." "Ah, è del movimento famiglie affidatarie!" "No, anche quello è già stato festeggiato... questo è speciale per noi che stiamo leggendo qui, ce l'hai sotto gli occhi!" "... Ah, ma certo!!!" "Bravo!!! E' proprio il nostro giornalino che è arrivato al decimo anno!!! E lo sai come festeggiamo noi?" "No... come???" "Beh, facendo la cosa che sappiamo fare meglio... scrivendo degli arti-coli!! Però speciali... Stesso titolo di alcuni articoli di 10 anni fa ma ov-viamente scrittori diversi. Sai, di ragazzi in questo tempo ne sono pas-sati tanti... E quindi puoi vedere cosa pensavano e scrivevano i ragazzi dei primi anni del giornalino e cosa dicono adesso!! E questo sarò un nuovo appuntamento per i prossimi numeri di Centr...Avanti!" "Sembra interessante!! Fammi un po' dare un'occhiata..."

Int. Perché sei venuto in questa scuola?

Miguel Per studiare, per farmi una vita nuova, poi perché mi è stata consigliata da un amico, Alessandro, che è anche un operatore del Centro.

Int. Quale è stata la tua prima impressione sul Centro?

Miguel Mi sentivo un po’ a disagio perché non conoscevo nessuno, solo Alessandro e Pietro.

Int. Ora, a distanza di tempo, che ne pensi?

Miguel non vale, mi hai incastrato… mi trovo bene perché ho fatto amicizia con gli altri ragazzi del Centro, soprattutto con Samuel.

Int. Come ti trovi con gli operatori?

Miguel Benissimo… tranne che con…

Int. Ti trovi meglio in questa scuola o nella scuola prece-

Miguel In questa scuola, perché è moderna, mi piace tanto, non ho mai visto una scuola così!

Int. Se prendi la terza media cosa farai?

Miguel Vado a lavorare e continuerò la scuola, fino al se-condo superiore.

Int. Se gli operatori ti dessero l’opportunità di cambiare qualcosa nella scuola, cosa cambieresti?

Miguel Rimetterei la palestra, toglierei la matematica… il resto va bene così.

Int. Grazie…

Miguel Prego...

Uno lo ricordi… … … Int. come ti trovi al centro?

Florin Bene perchè sono tutti simpatici

Int. perché stai al centro?

Florin Per prendere la licenza media

Int. cosa fai al di fuori del centro?

Florin esco con qli amici o con la comunità di san egidio

Int. cosa fai al centro?

Florin imparo,sono la chitarra e faro anche teatro

Int. con quali operatori stai mejo?

Florin con tutti perché so simpatici

Int. ti piacciono le feste der centro?

Florin cosi cosi perché me aspettavo dei premi piu ma-teriali

Int. ti piace come è organizzato er centro?

Florin si perché hanno tutti i loro compiti,ogni uno sa che cosa fare non sono impreparati

Int. cosa vuoi in più al centro?

Florin piu ragazze

Int. cosa ti piace di più del centro?

Florin ping pong

Int dai un aggettivo ad ognuno dei tuoi compagni

Florin chritopher : a posto Cesar : bravo Enrico : Sim-patico Luca : prevedibile (perchè non viene mai)

...uno lo vivi!

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Orto Ragazzi Don Bosco…. “se il seme caduto in terra non muore rimane solo, se invece muore porta molto frutto…”

Pagina 3

Sì non mi sono sbagliato… non ho confuso.. proprio ORTO volevo scrivere… sì perché finalmente stiamo avviando un piccolo orto cittadino al confine tra il borgo e alcune scuole, vicino al campo di calcio… gli obiettivi sono diver-si: insegnare ai ragazzi il ri-spetto della natura e dell’am-biente anche in città, il riutiliz-zo delle cose e la raccolta differenziata anche attraverso l’utilizzo degli avanzi organici. Inoltre alcuni ragazzi potranno cimentarsi nel mestiere di giardiniere e infine, quello che cresce in modo natura-le sarà a beneficio di tutto il borgo e cucinato dai ragazzi del corso di ristorazione… Ce la faremo? La settimana scorsa al

ritiro ci hanno consegnato un sacchetto con dei semi… c’era scritta una frase del Vangelo… “se il chicco di grano non muore rimane solo, se invece muore produce molto frutto”… lo scopriremo seminando il nostro orto… ma in realtà lo possiamo vedere ogni giorno… se siamo capaci di morire a noi stessi, di far morire il no-stro modo di fare troppo egoi-sta, troppo centrato solo sul nostro piacere personale per

perdere la nostra vita… scopri-remo che questa morte pro-durrà molto frutto per noi e per le persone che ci circonda-no… Così ci ha mostrato Gesù morendo per amore per mo-strarci che chi ama davvero non muore mai e che siamo destinati alla Resurrezione… però se abbiamo paura, se cerchiamo di conservare le nostre vite, le nostre abitudini, le nostre cose… rimaniamo soli e senza scopo come dei

semi non seminati… Sia-mo stati creati per amore e viviamo per amare… che Bello! Ci auguriamo di vivere da risorti! Di portare molto frutto e… nello stesso tempo di vedere i semi del nostro orto crescere… Alessandro

Quasi un mese fa siamo anda-ti al Centro Astalli insieme gli operatori e ad altri ragazzi. E poi quando siamo arrivati ab-biamo visitato gli uffici, poi hanno spiegato come loro aiutano per i rifugiati e immi-grati. Quello che fanno sareb-be trovare un posto per dormi-re, prendere i documenti e anche a mangiare. Comunque per me è un lavoro faticoso anche piacevole, il senso le persone che vengono in Italia che non sanno la lingua o non hanno informazione o non hanno la possibilità loro aiuta-no a dare tante cose. Mentre che lui stava spiegando io ho chiesto a Giulia se possibile volevo ringraziare a loro che hanno aiutato anche per me ed altri persone; avevo dificol-tà a dire quello che pensavo, il cuore batteva forte però sono

riuscito a dire quello che pen-savo. Quando abbiamo finito siamo tornati a casa mentre che stavamo caminando ab-biamo fatto merenda. Dunque per me era bella giornata e mi è dispiaciuto che passato su-bito. (Reza) L’ incontro più piacevole che abbiamo fatto qui al centro è stato con Frank un rifugiato politico del Camerun. La sua storia mi ha colpito molto per-chè le sue esperienze sono cose veramente, molto difficili. Lui era un ex giornalista e per colpa del loro presidente or-mai “dittatore” da 30 anni, per fare in modo che il loro presi-dente vinse ancora di nuovo l’elezioni, chiese ai loro soldati di non fare uscire nessuna notizia del suo imbroglio fatto

per vincere le elezioni. Frank era ricercato da tutti i soldati del Camerun. Un giorno ven-nero a prenderlo a casa sua, ma sua moglie non voleva dirgli dove era nascosto e i soldati urlarono che se non usciva facevano del male a sua moglie. Frank sentendo le urla della moglie uscì subito fuori. I soldati lo portarono subito in galera dove ci rimase per un po’ perchè il suo datore di lavoro che aveva delle cono-scenze lo fece scapare. I sol-dati amici anche di Frank lo portarono in Nigeria, da dove lui prese un aereo, Alitalia, e lo ha portato fino in Italia. Qui venne conosciuto come rifu-giato politico dal Centro Astalli, un centro dove accolgono dei rifugiati e delle persone disa-giate. (Samuel)

Una gita al Centro Astalli...

Christopher, Florin, Luca, Cesar, Enrico disegno di Cesar

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Descrivi il tuo quartiere raccontando quali sono le cose belle, quali quelle brutte e che cosa vorresti

cambiare. Castelverde...un piccolo quartiere alla periferia di Roma, è qui dove abito! Tante persone neanche lo conoscono, di bello non c’è molto oltre al centro commerciale Roma Est a qualche kilometro. 11 anni fa mi trasferii lì, ero molto piccolo, vedevo tutti quei prati Verdi e ne rimanevo incantata, ancora me lo ricordo come se fosse ieri, non c’era molto allora, soprattutto vicino le mie case perché sono situate in una grande via di Castelverde nata appunto 11 anni fa… Via Ortana dei Marsi che oggi è diventato un altro quartiere dentro il grande quartiere. É chiamato ancora, nonostante gli anni, le case nuove. Con il passare degli anni ho visto case crescere “come funghi”, tutto il verde che c’era prima oggi è quasi tutto occupato da tutti questi palazzi e villette che hanno ospitato centinaia di persone provenienti da altri quartieri come ad esempio Ostia, Bravetta, Quarticciolo ecc… Mmm… Quarticciolo… questo è il quartiere dove sono nata, il quar-tiere dei miei genitori che è tutt’ora abitato dai miei nonni! Ritornando a Castelverde… posso dire che siamo tutti amici, ci conosciamo tutti, come in un piccolo paesello! Cosa vorrei? Più spazi per noi ragazzi; nonostante il quartiere sia pieno di negozietti e qualche pi-azzetta, non c’è un vero e proprio

punto di incontro, ma nonostante tutto, se mi chiedessero cambier-esti quartiere? NO! ecco quale sarebbe la mia risposta! Perchè io è qui, nei cortile dei palazzi, tra stradine di questo quartiere, a volte anche discriminato, che ho passato la mia infanzia e I momenti più belli. Perchè dico discriminato? Perchè ci sono molto ragazzi che non sono seguiti dalle famiglie, madri e padri tossici, ubriaconi, carcerati...che ogni giorno si guadagnano da vivere spacciando droga, ragazzi sbattuti nel carcere minorile.. Questa non è una cosa nuova, è la realtà di un pò tutti I quartieri oramai, però il bello del nostro quartiere, e quando dico il nostro quartiere non intendo Cas-telverde, bensì le Case Nuove! È che siamo tutti amici, siamo tutti uniti.. Sia persone normali come me e tanti altri, sia I così chiamati “ragazzacci-malandrini”. Sai quante volte magari sarò giudicata male? Una quantità! E volete sapere perchè? Perchè quei ragazzi sono miei amici..ma sinceramente a me del giudizio della gente non me ne è mai importato nulla, ho sempre cercato di aiutare I miei amici, perchè non sono cattivi come tutti giudicano, come l’ingenuità della gente giudica! Loro fanno I forti ma dentro soffrono molto, soffrono per il mancato affetto che non hanno

mai avuto, l’abbraccio di un geni-tore nei momenti difficili, il conforto della famiglia tutta unita, la felicità di un bambino sereno in un pe-riodo, nel suo periodo d’infanzia, la cena e il pranzo nei piatti a tavola ogni giorno...sì! I ragazzacci di strada, come tutti li chiamano, sono miei amici! E non mi vergogno affatto di dirlo, perchè sono ragazzi come me, te che stai leggendo questo tema, sono come tutti! Solo con molte difficoltà, ma che nonostante tutto il dolore che hanno dentro, SORRIDONO SEM-PRE! E sono sempre disposti ad aiutarti anche se non hanno nulla sono così, è difficili cambiarli, nulla però è impossibile. Se sono così, certo la colpa non è loro ma dei genitori che metteno al mondo figli ad età sbagliate che non hanno futuro loro e pensano che sia facile mantenere una famiglia e dare il futuro ai propri figli, quando non sanno tuttora qual è il loro. Da quando mi sono fidanzata, non sto uscendo più di tanto in zona, ma loro ogni volta che mi vedono, mi salutano con lo stesso sorriso e lo stesso affetto perchè sanno che su di me potranno sempre contare e che io sarò sempre con loro!

Samantha

Il giorno 21/02/12 è stata organiz-zata una festa di Carnevale; nel pomeriggio arrivando alla Skolè tutti parlavamo della festa tanto attesa “Chi ci sarà alla festa? – che attività si faranno?”. E soprattutto non può mancare le due cose più belle: “i travestimenti e il banchetto con dolci e caramelle a volontà”. Finalmente tutti si cambiano, si

truccano e alla fine tutti in pista! Cerano già corian-doli ovun-que, ragazzi che si diverti-vano a canzo-narsi

con coriandoli e bombolette… dopo un po’ hanno inizio le attività, il tutto è durato fino a sera. Devo dire che questa festa è stata una bella idea di organizzazione ed è stata molto divertente e soprattutto molto bella. Le attività: Le iscrizioni: nelle iscrizioni ci dava-no dei bigliettini con il numero delle attività a cui partecipare. Il vento dei vichinghi: questa attività consisteva nel soffiare una pallina e farla cadere dalla parte dell’av-versario. Caccia alla volpe: questa attività consisteva nell’attaccare nel posto giusto la coda alla volpe. La lotta dei galli: questa attività consisteva nel far cadere prima l’avversario. Tiro a segno: questa attività consi-steva nel tirare una freccina dentro al punto 15 e oltre. Pallacanestro: questa attività consi-steva nel cercare di fare punto

lanciando la palla dentro il cane-stro. Afferra lo scettro: questa attività consisteva nell’afferrare lo scettro e non farlo cadere. Attraversa il fossato: questa attività consisteva nel porre dei mattoni su cui camminarci senza appoggiarti e cadere. Fai la barba: questa attività consi-steva nel fare la barba al pallonci-no. Abbatti la muraglia cinese: questa attività consisteva nel tirare delle palline e far cadere i bicchieri. La scatola magica: questa attività consisteva nel mettere la mano nella scatola e riconoscere gli og-getti all’interno.

Pamela

P.S. La festa si è conclusa brucian-do Re Carnevale, si ringraziano coloro che hanno organizzato la festa, i giochi, ecc… e al prossimo carnevale 2013!!

Re Carnevale!!!

Visita il nostro nuovo sito!!! www.borgodonbosco.it

Vuoi sostenere il percorso formativo di uno dei ragazzi del Centro?? Il Centro va avanti da 19 anni grazie all’aiuto di tanti volontari e a chi non può prestare il proprio servizio direttamente ma sostiene il centro attraverso donazioni e aiuti materiali. Puoi farlo da solo o con un gruppo di perso-ne versando un contributo sul conto corrente IBAN: IT 36 M 03512 03204 000000003807 Oppure: Ccp: 56069008 Causale: Centro Diurno