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Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983 GIOVEDÌ 29 MARZO 2018 - ANNO 35 N. 09 - EURO 0,20 Rizzi: “Divisi si perde. Ora città senza vision” Da quasi un anno il professore della Cattolica siede all’opposizione LOMBARDI A PAGINA 4 Percorsi di sostegno alle donne vittime di violenza. Nicoletta Corvi: “Quattro i punti chiave: prevenzione, accoglienza, presa in carico e uscita dall’isolamento” Confcooperative presenta il progetto View (Violenza, Impresa e Welfare) ALBERICI DA PAGINA 10 Pasqua e Pasquetta a Borgonovo Tradizione e gusto per la Fiera dell’Angelo Imprese e welfare in rete contro la violenza sulle donne Piacenza, ultime curve A PAGINA 8 La cooperazione può ricoprire un ruolo importante nella lotta alla violenza sulle donne, contribuendo all’uguaglianza di genere e all’empowerment fem- minile. E’ questa la sintesi del progetto regionale ‘View - Violenza, Impresa e Welfare’, presenta- to nei giorni scorsi presso la sede piacentina di Confcooperative. Il nuovo progetto di Confcoope- rative Emilia Romagna intende ‘mappare’ i servi- zi che il movimento cooperativo possiede al suo interno - ed individuarne di nuovi - per offrire per- corsi di sostegno alle donne vittime di violenza. A PAGINA 2 Ambiente “Piacenza non diventi Polo rifiuti speciali” A PAGINA 3 CARLI A PAGINA 4 Piacenza città triste? Rendiamo i giovani protagonisti A PAGINA 9 Gragnano fa festa: Domenica in Albis VIVIPIACENZA A PAGINA 6 Prosa: Paolini al Municipale PER MAGGIORI INFORMAZIONI VISITA IL NOSTRO SITO www.comproroshop.it PER MAGGIORI INFORMAZIONI VISITA IL NOSTRO SITO www.comproroshop.it VALUTAZIONE PIÙ ALTA DELLA PROVINCIA PAGAMENTO IMMEDIATO VALUTAZIONE PIÙ ALTA DELLA PROVINCIA PAGAMENTO IMMEDIATO Borgonovo V.T. (PC) Via Roma, 104 Tel. 0523.862631 Carpaneto P.NO (PC) Via G. Rossi, 33/C Tel . 0523.859222 VETRINA DELLE OCCASIONI: GIOIELLI E OROLOGI SCONTATI DEL 50% E 70% PRIMA DI EFFETTUARE I TUOI ACQUISTI PASSA ANCHE DA NOI!!! TRASFORMIAMO IL TUO VECCHIO ORO DIMENTICATO IN UN CASSETTO IN DENARO CONTANTE RITIRIAMO ANCHE ARGENTO

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Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

REDAZIONE

SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983

GIOVEDÌ 29 MARZO 2018 - ANNO 35 N. 09 - EURO 0,20

Rizzi: “Divisi si perde. Ora città senza vision”Da quasi un anno il professore della Cattolica siede all’opposizione

LOMBARDI A PAGINA 4

Percorsi di sostegno alle donne vittime di violenza. Nicoletta Corvi: “Quattro i punti chiave: prevenzione, accoglienza, presa in carico e uscita dall’isolamento”

Confcooperative presenta il progetto View (Violenza, Impresa e Welfare)

ALBERICI DA PAGINA 10

Pasqua e Pasquetta a Borgonovo

Tradizione e gusto per la Fiera dell’Angelo

Imprese e welfare in rete contro la violenza sulle donne

Piacenza, ultime curve

A PAGINA 8

La cooperazione può ricoprire un ruolo importante nella lotta alla violenza sulle donne, contribuendo all’uguaglianza di genere e all’empowerment fem-minile. E’ questa la sintesi del progetto regionale ‘View - Violenza, Impresa e Welfare’, presenta-to nei giorni scorsi presso la sede piacentina di Confcooperative. Il nuovo progetto di Confcoope-rative Emilia Romagna intende ‘mappare’ i servi-zi che il movimento cooperativo possiede al suo interno - ed individuarne di nuovi - per offrire per-corsi di sostegno alle donne vittime di violenza.

A PAGINA 2

Ambiente

“Piacenza non diventi Polo rifiuti speciali”

A PAGINA 3

CARLI A PAGINA 4

Piacenza città triste?

Rendiamo i giovani protagonisti

A PAGINA 9

Gragnano fa festa: Domenica in Albis

VIVIPIACENZA

A PAGINA 6

Prosa: Paolinial Municipale

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Corriere Padano 29 marzo 2018

2 ATTUALITÀ ATTUALITÀ

mob. 329 228 62 62

E’ il 29 aprile prossimo, il termine entro cui invia-re al Comune di Piacenza eventuali manifestazio-ni di interesse per la realizzazione di progetti che diano attuazione ai contenuti del Piano strutturale comunale. Le manifestazioni di interesse potran-no riguardare interventi di riqualificazione urbana ad opera di soggetti pubblici e privati per aree già urbanizzate e insediate, interventi di nuova edifi-cazione, interventi nelle frazioni – purché legati strettamente alla realizzazione di opere ritenute necessarie al completamento del sistema locale di servizi – nonché interventi per attività terziarie o commerciali, indirizzati alla riqualificazione e ri-generazione dell’esistente. Sul sito www.comune.piacenza.it è consultabile l’avviso pubblico riguar-

Attuazione del Psc, entro aprile le manifestazioni di interesse

Inceneritore, ricorso di Legambiente contro la Regione. Chiappa: “Piacenza non merita di diventare il Polo di incenerimento di rifiuti speciali del Nord”

“No Polo di incenerimento rifiuti speciali del Nord”“Sono convinta che Piacenza si meriti di meglio che diventare il Polo di incenerimento di rifiuti speciali di tutto il Nord Italia ed è per questo che non potevamo, come Legambiente, che presen-tare il ricorso contro questa au-torizzazione”. Laura Chiappa, presidente di Legambiente Pia-cenza, spiega così la decisione di dare il via a una proceduta di ricorso straordinario al Capo dello Stato per tutelare la salute e l’interesse dei cittadini. “La Regione in questi anni non ci ha fatto mancare nulla – ha prose-guito Chiappa - ha autorizzato Cementirossi e Buzzi Unicem a bruciare pneumatici e carbonex, rifiuti insomma, e l’inceneritore ad importare rifiuti speciali da tutta Italia. Mi chiedo come mai un Ente che dovrebbe tutelare gli interessi pubblici dei propri cittadini, in primis la salute, in realtà ogni volta autorizzi pro-getti che portano vantaggi eco-nomici solo alle aziende che li presentano, in barba a qualun-que principio di precauzione, visto che viviamo in uno dei luoghi più inquinati d’Europa!”. Legambiente Nazionale, dun-que, a firma del suo legale rap-presentante, ha dato incarico all’avvocato Umberto Fanti-

grossi, legale amministrativista di fiducia dell’associazione, di predisporre un ricorso straor-dinario al presidente della Re-pubblica contro la Regione ed Iren Ambiente perchè ritiene che l’autorizzazione data dalla Regione ad Iren Ambiente di bruciare rifiuti speciali da fuori provincia e collegare l’incene-ritore al teleriscaldamento, ora alimentato a metano, raddop-piandolo, non risponda, da una parte, al Principio di precauzio-ne richiesto dalla normativa con

l’effetto di peggiorare per molti parametri la grave situazione di inquinamento dell’aria di Pia-cenza, e dall’altra di falsare ed impedire per sempre il corretto percorso della nostra provincia verso il ciclo virtuoso dei rifiu-ti, la strategia Rifiuti Zero. “Un atto concreto, diretto e necessa-rio a tutela degli interessi collet-tivi dei cittadini”. “Bruciare i rifiuti speciali pro-venienti da tutta Italia e con questi alimentare il teleriscal-damento ora a metano - spiega-

no gli ambientalisti - rischia di peggiorare la qualità dell’aria a Piacenza sia per le emissioni dirette dell’inceneritore sia di produrre una quantità di inqui-nanti atmosferici molto superio-re a quelli prodotti dal metano: diossine, composti organici volatili, polveri fini e ultrafini, metalli pesanti e quant’altro. Per questo, e soprattutto nel no-stro caso, in una valle Padana che rappresenta uno dei luoghi più inquinati del pianeta, l’o-biettivo di una amministrazione

che tuteli la salute dei cittadini deve essere quello di ridurre il più possibile, con ferrea de-terminazione, la produzione e la combustione dei rifiuti, si-ano essi urbani che speciali. L’autorizzazione rilasciata dalla Regione ad Iren Ambiente non solo apre le porte alla possibilità di bruciare rifiuti speciali (as-

similabili) provenienti da tutta Italia, ma pone anche le pre-messe per mantenere in vita un impianto per altri 30/40 anni. La richiesta autorizzata dalla regio-ne, usando come foglia di fico l’ampliamento del teleriscal-damento, alimentato dall’ince-neritore, scelta superata dalla storia e dalla tecnologia, ha di fatto trasformato il vecchio inceneritore al servizio della comunità piacentina, nato per bruciare i soli rifiuti solidi urba-ni provinciali, in un nuovo im-

pianto industriale che guadagna bruciando migliaia di tonnellate di rifiuti speciali provenienti da tutta Italia, mentre i nostri rifiu-ti urbani, molto probabilmente, saranno trasportati con camion a Parma. Peraltro il Piano Re-gionale Gestione Rifiuti preve-de che al 2020 non vengano più conferiti rifiuti all’inceneritore

di Piacenza, permettendo di fat-to la possibilità di chiuderlo, ri-tenendo esaurito il suo compito con l’avvento di altri metodi per risolvere il problema rifiuti.E’ per questo che Legambiente con la propria iniziativa giudi-ziaria vuole opporsi all’autoriz-zazione data dalla Regione ad una scelta contraria alla tutela degli interessi della comunità piacentina”.

In alto, da sinistra. Marco Natali, Umberto Fantigrossi, Laura Chiappa

Sotto accusa l’autorizzazione a bruciare rifiuti da fuori provincia. Pratica affidata all’avv. Fantigrossi

dante le manifestazioni di interesse. “In attesa di avviare il procedimento di approvazione del Piano urbanistico generale – spiega l’assessore all’Urba-nistica Erika Opizzi –l’Amministrazione comunale ha stabilito i criteri di priorità, i requisiti e i limiti in base ai quali valutare le proposte avanzate dai soggetti privati interessati, in merito alle previsioni del vigente Psc cui dare immediata attuazione, pre-via presentazione di accordi operativi. Con questa procedura nell’attesa di realizzare il nuovo Piano, potremo valutare complessivamente tutte le mani-festazioni di interesse che giungeranno. Il Consi-glio comunale potrà così esaminare tutte le istanze pervenute in maniera organica, cosicché la città possa avere uno sviluppo urbanistico omogeneo”.

Salite al Guercino e al Pordenone in contemporanea

Fino ad ora i cartelli sistemati in queste postazioni, ad ogni porta d’in-gresso a Piacenza, davano il benvenuto a chi entrava nella nostra cit-tà. Ora, danno il benvenuto proponendo un’opportunità forse unica al mondo. Dal 7 aprile Piacenza sarà infatti in grado di offrire contem-poraneamente due Salite: quella al Pordenone (accessibile fino al 10 giugno) e quella al Guercino (fino al 7 luglio). Acquistando il biglietto per una delle due Salite, si avrà anzi la possibilità di acquistarne un altro – per l’altra Salita – a prezzo ridotto.L’acquisto a prezzo scontato per una delle due Salite (€ 10 per la Sali-ta al Pordenone e le Mostre Genovesino e Ghittoni, € 8 per la sola mo-stra presso il Duomo di Piacenza “I Misteri della Cattedrale” oppure € 12 per la mostra presso il Duomo più la Salita al Guercino) è riservato a coloro che esibiranno i biglietti (ordinari o scontati) acquistati per l’altra Salita.Informazioni più dettagliate su entrambe le manifestazioni si posso-no trovare sui relativi siti internet: www.salitaalpordenone.it e www.cattedralepiacenza.it.

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29 marzo 2018

3Corriere Padano

PRIMO PIANO

Imprese eccellenti: 8 aziende piacentine tra le “Champions”Tra le 500 aziende “Champions” seleziona-te nell’indagine svolta dal Centro Studi di ItalyPost, pubblicata di recente nell’inserto Eco-nomia del Corriere della Sera, ve ne sono ben 8 piacentine: imprese che si distinguono per rica-vi importanti, margini significativi e pochissimi debiti. Il 16 marzo scorso a Palazzo Mezzanotte a Milano si è tenuto l’evento per festeggiare il primo anno dei 52 numeri dell’inserto Economia ed è stato pubblicato un numero speciale dedi-cato alle Pmi eccellenti. Durante il 2017 un team interdisciplinare di ana-listi finanziari ha passato in rassegna, per l’E-conomia e Italy Post, i bilanci di quasi 15.000 imprese non appartenenti a grandi gruppi na-

zionali o stranieri e ne ha intervistato manager e fondatori. L’obiettivo era quello di trovare azien-de in grado di mantenere ottime performance in tempo di crisi, reinvestendo gli utili e battendo i benchmark in sviluppo e redditività. Tra le 500 selezionate ecco le magnifiche otto piacentine (di cui sette aderenti a Confindu-stria Piacenza): Absolute (settore imbarcazioni e yacht di lusso); Cds Lavorazione Materie Plasti-che (capsule per il beverege), Castagna Univel (imballaggi flessibili), Salumificio San Carlo, Motridal (macchine e sistemi per il trasporto di materiali sfusi), Musetti (cialde per il caffè), Ba-kery (prodotti da forno surgelati), Gamma (resi-stenze elettriche e materiali isolanti).

mob. 329 228 62 62

Coop contro la violenza In rete al fianco delle donneConfcooperative presenta il progetto View (Violenza, Impresa e Welfare) per offrire percorsi di sostegno alle donne vittime di violenza

La cooperazione può ricoprire un ruolo importante nella lotta alla violenza sulle donne, con-tribuendo all’uguaglianza di genere e all’empowerment fem-minile. E’ questa la sintesi del progetto regionale ‘View - Vio-lenza, Impresa e Welfare’, pre-sentato nei giorni scorsi presso la sede piacentina di Confcoo-perative, che ha ospitato l’im-portante incontro promosso dalla Commissione dirigenti cooperatrici di Confcooperative Emilia Romagna. Il nuovo pro-getto di Confcooperative Emilia Romagna intende ‘mappare’ i servizi che il movimento coo-perativo possiede al suo interno - ed individuarne di nuovi - per offrire percorsi di sostegno alle donne vittime di violenza. ‘La violenza sulle donne si combatte intervenendo su quat-tro punti chiave: prevenzione, accoglienza, presa in carico e uscita dall’isolamento’, affer-ma Nicoletta Corvi, direttore di Confcooperative Piacenza, la quale aggiunge: ‘Insieme alla Commissione regionale delle dirigenti cooperatrici, abbiamo individuato - all’interno del mo-vimento cooperativo – le possi-bili realtà da poter coinvolgere in un percorso di accoglienza e di sostegno alle donne, ragio-nando in un’ottica di sinergia tra le associate’. All’incontro presso Confcooperative Pia-cenza – a cui ha partecipato un nutrito numero di cooperative locali - sono intervenute Anna Piacentini, (presidente della commissione regionale), Fran-

cesca Corrado (economista ri-cercatrice) e Sonia Alvisi (con-sigliera di parità della Regione Emilia Romagna).‘Stiamo assistendo ad una esca-lation di fatti drammatici: una donna su tre è vittima di vio-lenza verbale o fisica e ci sono segnali molto preoccupanti tra le nuove generazioni’, affer-ma Nicoletta Corvi. Il direttore di Confcooperative sottolinea

l’importanza di fornire risposte tempestive ed integrate, affin-

ché la donna non venga lasciata sola. Con il progetto ‘View’,

Nicoletta Corvi: “Punti chiave: prevenzione, accoglienza, presa in carico e uscita dall’isolamento”

CoolTour: dal 7 aprile la Mostra ‘I misteri della Cattedrale’Dal 7 aprile al 7 luglio, la cooperativa di promozione culturale e turistica CoolTour si occuperà della mostra ‘I misteri della Cattedrale’, il nuovo percorso museale pres-so il Duomo di Piacenza, con esposizione degli straordinari codici miniati medievali, tra cui il Libro del Maestro e il Salterio di Angilberga. ‘Dal mese di marzo gestiamo il Museo del Duomo di Piacenza e le attività ad esso connesse, grazie alla convenzione firmata recentemente con la Diocesi di Piacenza e Bobbio’, afferma Jessica Lavelli, presidente di CoolTour, che aggiunge: ‘E’ per noi una esperienza molto emozionante, perché accompagneremo i turisti alla sco-perta dei luoghi nascosti della Cattedrale’. La sfida di CoolTour inizia nel 2006 con la proposta di attività di sensibilizzazione per la valorizzazione culturale, storica e natura-listica del territorio di Bobbio. Costituita inizialmente da tre giovani socie – Jessica Lavelli, Annalisa Corsi e Serena Barbieri - , la cooperativa CoolTour si è arricchita recentemente di otto nuovi componenti, tra i quali molti under 35, con cui intraprendere nuovi percorsi culturali

nel Piacentino. ‘Ogni anno proponiamo a Bobbio numerosi laboratori didattici che ci consentono di attirare oltre 2.000 studenti da fuori provincia, provenienti prevalente-mente da Lombardia e Emilia Romagna. I

laboratori didattici per le scuole – prosegue Lavelli - sono studiati per ragazzi dai 6 ai 18 anni ed abbracciano diverse tematiche: tra i percorsi più apprezzati si inserisce indubbiamente ‘L’ ABC dell’amanuense’, che mira a fornire alcune conoscenze di base sul codice manoscritto medievale, ripercorrendone le fasi di lavorazione (dalla fabbricazione della pergamena allo studio delle decorazioni)’. All’attività didattica, si affiancano visite guidate e itinerari tematici alla scoperta di Bobbio, di San Colombano, e della Valtrebbia. Dal 2008 CoolTour ha in gestione il Museo dell’Abbazia di San Co-lombano e dal - 2015 - il Museo Collezione Mazzolini: ‘Organizziamo visite guidate e laboratori a tema sulla vita dei Santi e – nel caso del Mazzolini – sull’arte moderna, ma non mancano laboratori musicali sul Medio-evo e sulla tradizione popolare del territo-rio’, aggiunge Lavelli, la quale ricorda – a questo proposito – anche la collaborazione con l’Appennino Festival, e l’organizza-zione di eventi mirati a favorire l’attività di incoming sul territorio’. Info: http://www.cooltour.it Nella foto in alto la presentazione

del progetto View

Confcooperative invita infatti le associate a fare rete tra loro e ad offrire risposte complementari all’interno del percorso di aiuto e sostegno, che va dalla preven-zione all’acquisizione dell’auto-nomia della donna. ‘Nel percorso di lotta alla vio-lenza intendiamo proporre una sinergia tra le cooperative edu-cative e culturali (che si occu-pano di sensibilizzare all’educa-

zione di genere) e le cooperative sociali, che offrono un prezioso servizio nell’intercettazione del disagio e nell’accoglienza (at-traverso l’ascolto e la lettura dei segnali di violenza nei diversi contesti sociali: scuola, lavoro, dinamiche di coppia). A tale percorso – aggiunge il direttore Corvi – intendiamo affiancare i servizi offerti dalle cooperative di inserimento lavorativo, dalle coop abitative e dalle banche di credito cooperativo, aiutan-do la donna ad uscire da una situazione di isolamento. Un ambito, quest’ultimo - prosegue il direttore di Confcooperative Piacenza - che spesso non viene intercettato nella prima gestio-ne dell’urgenza. Il percorso di aiuto si completa – ad esem-pio – sostenendo la donna nel-la ricerca di un lavoro e di una abitazione e con la proposta di forme di microcredito che pos-sano consentirle di ricostruirsi una vita e nuovi legami sociali’. A Piacenza sono state indivi-duate 15 cooperative campione alle quali è stato sottoposto un questionario volto ad analizza-re i servizi offerti dal territorio nei quattro ambiti proposti (sen-sibilizzazione, individuazione del bisogno, presa in carico, e rinascita). I risultati verranno presentati a giugno nel prossimo incontro regionale che si terrà presso la sede di Confcoopera-tive a Bologna.

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Corriere Padano 29 marzo 2018

4 ATTUALITÀ

Da quasi un anno il professore della Cattolica siede all’opposizione: “La giunta Barbieri denuncia una mancanza di idee che preoccupa”

Rizzi: “Divisi si perde. Ora città senza vision”

Piacenza città triste? Rendiamo i giovani protagonisti

Il professor Paolo Rizzi – can-didato sindaco per il centrosi-nistra alle Comunali del 2017 – oggi siede a Palazzo Mercanti nei banchi dell’opposizione, fa il suo mestiere di professore universitario (è un economista, ricordiamolo) e risponde cor-tesemente alle nostre domande nell’ala nuova della Cattolica, vanto del polo universitario pia-centino.Prof. Rizzi, perché non è stato eletto?“I motivi sono tanti e si somma-no l’un l’altro. Il più corposo ri-guarda il vento di cambiamento che soffiava nell’estate 2017 e soffia ora nella primavera 2018 in Italia, vento che ha ridotto il centrosinistra ai minimi termini. Io sono stato assimilato comun-que al passato, alla vecchia am-ministrazione che è stata giudi-cata in modo negativo anche al di là delle sue colpe. Sono stato criticato perché an-davo in giro con gli assessori uscenti: intanto non ho mai giu-dicato in modo così negativo la precedente amministrazione, che pure – lo riconosco - ha pa-lesato non poche difficoltà. Ma adesso voglio vedere alla prova dei fatti chi la criticava così fe-rocemente: dopo un anno di go-verno, il nulla.Ma soprattutto mi ha penaliz-zato la divisione della sinistra. Quando ho accettato - un po’ da incosciente (ma non potevo non accettare dopo vent’anni di formazione sociale in cui inse-gno, insegniamo che l’impegno civico è il primo dovere del cit-tadino) – ero sicuro, nella mia ingenuità, che il centrosinistra si presentasse unito. Cosa che si è rivelata impossibile. Anzi, sono stato criticato più da sinistra che da destra: ora, va bene il gioco

della politica, ma mi sembra una cosa inconcepibile quando dall’altra parte sai chi c’è”.Come si sta all’opposizione?“Trovo ulteriori stimoli nello sforzo di non demotivare i gio-vani che mi hanno supportato e i civici che mi hanno sostenuto. Si è costituita anche l’associa-zione Piacenza Oltre: sono loro, i civici, che hanno voluto anda-re avanti e hanno chiesto – a me e a Roberto Colla - di esserci”.E’ preoccupato per il welfare, teme la riduzione delle tutele nei confronti dei più deboli?“E’ uno dei motivi per cui mi impegno all’opposizione. Il si-stema del welfare piacentino non ha uguali nel mondo: è un mix virtuoso di volontariato, di servizio pubblico e privato. Siamo a livelli altissimi, che vanno assolutamente preservati. E poi c’è una Fondazione che ha un occhio di riguardo per questi aspetti. Lì sicuramente l’opposizione va fatta e posso dire che c’è un centrosinistra in consiglio comunale, da Rabuf-fi al Pd, di cui sono fiero, uno schieramento provvisto di una sensibilità che il centrodestra non possiede nemmeno nemme-no di striscio. Con la scusa di voler risparmiare il rischio che si tagli sul welfare c’è (per ora è solo un rischio). Abbiamo avu-to dei segnali (i tagli a Spazio 4 e al Belville) che tuttavia sono brutti segnali, significa che non vengono considerati essenziali i servizi educativi e sociali di quel tipo di strutture”.Ambiente, un tema come sem-pre urgente.“Non posso dire che questa am-ministrazione faccia peggio di prima. L’ambiente purtroppo è il vero dramma piacentino. Siamo in grave difficoltà e non facciamo niente per invertire la tendenza. Trasporti, riscalda-mento, mobilità: ci sono molti

modi per cambiare registro, ba-sterebbe copiare gli esempi vir-tuosi di altre realtà”. Secondo alcune classifiche Pia-cenza risulta essere tra le città più tristi d’Italia. E’ così?“Beh, questa sensazione cul-turale-antropologica ce l’ab-biamo, e certamente anche la politica alimenta questo umore grigio: la critica totale, acritica, a tutto ciò che è stato fatto nel passato mina l’orgoglio cittadi-no, affievolisce la consapevo-lezza di essere una bella città dotata di una buona qualità della vita, come è nella realtà. Intan-to, però, quello della tristezza è un dato che si basa su pochissi-

mi indicatori, come i twitt attra-verso cui l’Università Bicocca, tramite l’indice I Happy, ana-lizza il tenore delle parole usate nei twitt medesimi. E noi, qui, ci piazziamo in fondo. L’altro indicatore deriva dall’indagine del Sole24Ore di qualche tempo fa sulla qualità della vita che per un paio d’anni ha usato il para-metro sulla felicità e ci relegava nelle ultime posizioni. Si tratta quindi di rilevazioni discutibi-li, in un caso, o, nell’altro, non consolidate. Resta il fatto che oggi si inizia a misurare la feli-cità: esiste un rapporto mondia-le sulla felicità che mette l’Italia al 48esimo posto nel mondo con una valutazione pari a 6 (da 1 a 10). I primi classificati sono i soliti paesi nordici. Tra i fat-tori che spiegano la sensazione

to di qualità della vita è intorno al ventesimo posto in classifica, il che vuol dire essere al top in Europa. Siamo una città di provincia, geograficamente ai margini di una metropoli, però viviamo tutte le trasformazioni in atto nel modo occidentale: differenze sociali, terziarizza-zione avanzata, industrializza-zione che cambia faccia, con contrazione nel numero degli occupati e riduzione drastica della proprietà locale a favore della proprietà estera o fore-stiera; inoltre, precarizzazio-ne del lavoro e polarizzazione sempre più marcata tra chi sta male e chi sta bene. Ma questo non significa crollo di Piacen-za rispetto ad altre città italiane. Anzi, alcuni passaggi significa-tivi degli ultimi vent’anni vanno riconosciuti: dal punto di vista culturale, per esempio, l’evento sul Guercino, mai visto prima; il piano strategico di Piacenza – che ha fatto registrare due edi-zioni – una cosa piccola e che tuttavia non ha riguardato tutte le città. Abbiamo fatto e vissuto esperienze positive e oggi dob-biamo ripartire dalle cose belle. Dai piani strategici sono scatu-riti progetti sociali importanti (come l’hospice e il centro bam-bini e anziani, due gioielli) e, dal punto di vista economico, il progetto del polo logistico, con tutte le ombre che sappiamo ma anche con le sue luci. Ora ab-biamo davanti il progetto di un nuovo scalo ferroviario, un pro-getto da 100 milioni di euro, è in quella direzione che bisogna spingere”. Come valuta i primi dieci mesi dell’attuale amministrazione?“Mi sembra che si limiti alla gestione dell’esistente, inter-venendo su cose marginali. Ma una giunta non si può fermare al quotidiano, alle buche nelle strade, che oltretutto sono peg-

di felicità ci sono il reddito, il Pil, il social support (supporto sociale: cioè “se hai bisogno di qualcosa hai qualcuno che ti aiuta?”), la generosità, la perce-zione di corruzione e la libertà nelle scelte: fattori sia oggettivi che soggettivi”. Quindi Piacenza è triste o è solo percepita come triste?“Il carattere dei piacentini è un po’ chiuso, rognoso, sempre un po’ critico. Aggiungiamoci, come dicevo, l’affossamento sistematico, perfino la denigra-zione, di tutto ciò che è stato fatto negli anni scorsi ad opera dei ‘nuovi’ amministratori. In-tendiamoci, è un atteggiamento

comune un po’ a tutto il paese. Così Piacenza: quasi tutti gli amministratori, i funzionari, gli sportivi che arrivano qui dall’e-sterno, poi vi si fermano. Ci sarà un motivo. Dicono sia un’isola felice, anche per quanto riguar-da la criminalità. Però poi la percezione nostra è negativa. La distonia che c’è tra realtà e per-cezione non è però un fenomeno solo piacentino o italiano. Si al-laccia a tutto il tema delle fake news, delle bufale, ma è un tema complessivo e complesso”. Qualcuno sostiene che Piacenza sia una città in declino“Non sono d’accordo. Come molte realtà anche la nostra sta vivendo una fase di cospicue trasformazioni sociali. Noi sia-mo terzi come tasso di occupa-zione, la nostra posizione in fat-

giorate: ma temo che al di là di questo non ci sia niente”.La giunta Barbieri ha ereditato dai predecessori importanti pro-getti. Li condurrà in porto? “L’attuale amministrazione ha recepito i progetti già in essere, prima criticandoli aspramente e poi assorbendoli come niente fosse: adesso il Carmine e piaz-za Cittadella, in futuro Consor-zio Agrario e nuovo ospedale. Accumulando, però, ritardi inaccettabili. Ma soprattutto va detto che dietro a ciò che si sono trovati già confezionato, non c’è niente: niente vuol dire che gli investimenti previsti nel bilan-cio della nostra città ammon-tano a 30, 17, 5 milioni nei tre anni a venire. Investimenti a 5 milioni significa il nulla, vuole dire che dopo non c’è nessun progetto: dopo il Bando perife-rie, dopo il Consorzio Agrario, il vuoto. Questi altri progetti non ne hanno”. Lei dà per scontato che i pro-getti ereditati da questa ammi-nistrazione siano buoni e condi-visibili.“Criticabili o meno quei pro-getti rappresentavano idee di trasformazione della città. Ora non ce ne sono più, forse perché non c’è nessuna idea della cit-tà che verrà. Se interrogati, gli attuali amministratori rispondo-no dicendo che devono pensare alle cose da fare ora, adesso. E invece non funziona così, quan-do devi pensare a un progetto europeo, devi prepararlo die-ci anni prima. Se non inizi, tra dieci anni non ci sarà nessuna cosa da fare. La giunta Barbieri denuncia una mancanza di idee e di progettualità che davvero preoccupa, poiché consegna la città alla stagnazione. Ci vuole capacità di osare”.

C’è voluto un quotidiano nazionale per raccontarci che, malgrado la ripresa, la nostra città è “triste”. Che vuol dire triste? Lo sono per natura i cimiteri, certi uomini e donne, le giornate d’autunno, quelle col cielo grigio, anche se non prive di un fascino struggente. Sono tristi gli amori che finiscono, e pure certe trattorie di periferia o i negozi dove si vende merce dozzinale esposta con sciattezza. Sono tristi anche gli occhi del mio cane quando mi allon-tano da casa per qualche giorno. Tutto può essere triste, malinconico, mesto, proprio tutto, ma una cit-tà intera non può esserlo. Piacenza è un luogo dove la riservatezza va a braccetto con l’ insofferenza per ogni clamore. E’ una questione di carattere, anzi ,una caratteristica degli abitanti, abituati a vivere sul confine tra uno stato e l’altro, tra una regione e un’altra, tra il sud quasi mediterraneo e il nord abbottonato, severamente vigilato dal grande fiume. Tutto questo rende ovattato il clima della città, affi-na una innata diffidenza per il nuovo che potrebbe generare scompiglio. Lo si percepisce nelle facciate di palazzi austeri che nascondono giardini ombrosi, luoghi di un piacere calmo e riservato. Anche nei quartieri popolari le case strette e sobrie, hanno an-gusti e bui androni che sfociano in piccoli orti, luo-ghi di un piacere domestico per i bambini e i vecchi. E’ tristezza tutto questo? Direi proprio di no, e se anch’io ho scelto di fermarmi in questo paradiso , ho pensato che Piacenza potesse essere ideale per il tempo di vita che mi rimane, che spero lungo men-tre mi dedico con assiduità a renderlo il più possi-bile felice. Testimoni di tanta bellezza sono i molti centenari che ancora prosperano nell’intero territo-rio piacentino. La vita serena alimenta negli abitanti vecchi e nuovi un amore fedele per questa terra che di stagione in stagione si dona con sommessa ge-

nerosità. Tale è la fedeltà alla città che i piacentini sentono il dovere di rammentarsela e rammentarla in ogni occasione. I social, così in auge in questi tempi, sono un ottimo strumento per comprende-re il modo di pensare delle persone. Estemporanei fotografi espongono su Facebook gatti, cani, foto sotto l’albero di Natale o davanti allo specchio, gite al mare, ma i piacentini dispensano alla rete, vedute di Piacenza sotto la pioggia, con il sole, la nebbia e anche piazze e vie deserte o animate, di notte e di giorno con tanto di cavalli Farnese, palazzi go-tici, angoli suggestivi, giardini pubblici, botteghe, insomma una quantità di fotografie che fanno pen-sare che i piacentini altro non abbiano da fare se non ritrarre il loro buen retiro, dove la bellezza, come in ogni fotografia, suume una dimensione atemporale. Si dice che i Piacentini parlano male della propria città. Niente di più inesatto. Questa gente che non è né lombarda, né del tutto emiliana, che vive ge-losamente l’amore per una terra benedetta quanto altrove ignorata, denigra talvolta il proprio bene perché altri non lo facciano. I piacentini, scontrosi amanti della città, rivendicano il diritto di esserne padroni purché ad altri non ne venga la tentazione di diventarlo. Questo è accaduto quanto un improvvi-do giornalista ha parlato della tristezza di Piacenza. C’era da aspettarsi quello che ne è seguito: anche nei luoghi dove le chiacchiere vanno poco oltre i temi dello sport si è animato un dibattito fatto di smentite risolute; sul tema si sono espressi giornali-sti, intellettuali e uomini della strada. Quello che fa specie è che il giornalista abbia associato il termi-

ne “tristezza” ai risultati di un economia che tutto sommato non va male. E’ un controsenso in termini, ma se la parola tristezza non è quella giusta, è pur vero che la città soffre di una antica malattia, quel-la di invecchiare progressivamente, di non sperare in altro se non di restare tale e quale: un luogo nel quale ai giovani è concesso d’essere apprezzati solo nella misura in cui siano eguali ai “grandi”, dove lo spazio di creatività è poco, dove la diffidenza per ciò che porta il domani fa sognare che la città stes-sa non si allontani dal proprio modello, accettando solo una inevitabile ma lentissima crescita. A ciò si aggiunge il fatto che la città sia chiusa a tutto quel-

lo che avviene fuori di essa: gli abitanti conoscono magari i mari del sud o il circolo polare artico, mete di viaggi avventurosi, ma diffidano di quello che sta oltre il fiume o sotto la val d’Arda. Chi amministra raramente si sposta per guardare oltre il proprio ter-ritorio. Per definire questo brutto vizio, non ho tro-vato di meglio che la parola “autoreferenzialità”, un impedimento che limita la città stessa tutte le volte che si espone sul piano nazionale: la sconfitta come capitale della cultura è l’ultima di una serie di scip-pi operati dalla città più vicina. Era scontato che di fronte al giudizio tanto severo, i piacentini tutti ac-corressero a smentire, rinnovando le sperticate lodi per bellezza della città, il patrimonio storico esorbi-tante, i natali nobili, i salumi incomparabili e chi più ne ha più ne metta. Occorre un po’ di obbiettività, uno sguardo a quello che accade fuori dai confini, un briciolo di umiltà nello scindere l’amore dalla incondizionata ammirazione; solo così si potrebbe pensare ad un futuro nel quale la tristezza vera o presunta non trovi più ragione d’essere. Questa è la condizione indispensabile per elaborare un pro-getto serio che potrebbe animare quelle foto e farci scoprire meraviglie e bellezze mai sospettate. Ma questo futuro non potrà che vedere i giovani come protagonisti. Questi però hanno impellente bisogno di spazio e libertà di esprimersi con modalità che solo loro sanno, ed infine occorre accettare che que-sti ci assomiglino poco. Francamente lascia poco da sperare l’impegno profuso fino ad adesso dalla nuova amministrazione nel demolire tutto quello che esiste, primi tra tutti gli spazi per la popolazione giovanile e le iniziative culturali *. *rete ready, Spazio 4, spazio Belleville, Pulcheria , Campo Nomadi, Viabilità, Cinema Estivo …

FRANCESCA LOMBARDI

Nella foto il professor Paolo Rizzi

BERNARDO CARLI

‘Piacenza Oltre’ è l’associazione costituita dai civici che hanno

sostenuto la candidatura di Rizzi

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29 marzo 2018

5Corriere Padano

Per la tua cerimoniaServizio sartoria immediato

Orario continuatoDomenica aperto

Da una parte un esperto racconta i simboli del passato piacentino, dall’altra l’eclettico Stefano Torre pone domande ai passanti, non sempre “preparati”

Capitale della (s)cultura, la città ignorata dai cittadini

Lei sa chi era Francesco Mochi? E i due cavalieri di Piazza Ca-valli? Domande all’apparenza banali, di fronte alle quali però numerosi piacentini frenano (o franano). Bazzicando sui social network, nelle ultime settimane è possibile imbattersi in “Pia-cenza capitale della (s)cultu-ra”, un format video trasmesso sui canali della rivista online SportelloQuotidiano.com e palesemente ispirato a “Il Mi-lanese Imbruttito”. La versio-ne piacentina, tuttavia, non fa dell’ignoranza la sua protago-nista; ma punta i riflettori sulla cultura del territorio. Unendo lo scherzo all’approfondimento, infatti, permette di conoscere tanti aspetti - spesso sottintesi e mai verificati - sul patrimonio locale. In ogni puntata, da una parte un esperto, un professore o un conoscitore della materia rac-contano i simboli del passato piacentino, come le opere di Melchiorre Gioia o la statua di Gian Domenico Romagno-si, mentre dall’altra l’eclettico Stefano Torre nelle vesti da in-tervistatore pone delle doman-de ai passanti, che non sempre si dimostrano propriamente “preparati”. «Ogni strafalcio-

ne viene evidenziato in fase di montaggio, abbinando la ri-sposta corretta. La spiegazione

dell’esperto anticipa sempre la simpatica interrogazione ai pia-centini. Crediamo che così gli

utenti possano memorizzare tali nozioni, incuriosendosi sulla cultura piacentina, dal punto di vista storico e artistico», spiega Thomas Trenchi, responsabile di SportelloQuotidiano.com e co-ideatore del format insieme a Torre (Infonet-online.it). Il tito-lo della serie - che raggiungerà le dieci puntate - richiama in modo parodico la corsa di Pia-cenza a Capitale della Cultura 2020: la commissione ministe-

Nella foto al centro un’immagine del backstage

ATTUALITÀ

Successo per il format video trasmesso sui canali della rivista online SportelloQuotidiano.com

Il co-ideatore Thomas Trenchi: “Una serie che che unisce

lo scherzo all’approfondimento”

riale non ha premiato il dossier di Palazzo Mercanti, assegnan-do il titolo alla limitrofa Parma. “Piacenza capitale della (s)cul-tura” sta riscuotendo parecchio successo. Le prime quattro vi-

deo-puntate pubblicate su Face-book hanno registrato una media di circa 3mila visualizzazioni ciascuna, raggiungendo una co-pertura social di circa 10mila utenti per ogni pubblicazione. La professoressa d’arte Ales-sandra Chiappini ha contestua-lizzato la costruzione seicente-sca delle due statue equestri in centro storico e la realizzazione del “Monumento ai Caduti” di William Xerra. L’insegnante di lettere Michela Vignola ha illu-strato la vita e l’opera di Roma-gnosi, proprio sotto la statua che gli è stata dedicata in Piazzetta San Francesco. Il giornalista cinematografico Enzo Latroni-

co ha riassunto le pellicole che, in un modo o nell’altro, hanno coinvolto la nostra città: da “I pugni in tasca” di Marco Bel-locchio a “Belle al bar” di Ales-sandro Benvenuti, da “Il com-

plesso della schiava nubiana” con Ugo Tognazzi a “La finestra di Alice” di Carlo Sarti. Nelle prossima puntata, verranno svi-scerati alcuni termini dialettali, passando attraverso l’attività di Egidio Carella e Valente Fausti-ni. Per la diffusione del format, si è rivelata fondamentale la rete messa in atto con le pagi-ne Facebook “Sopra La Riga”, “Piacenza Memes”, “Piacenza Cult”, “Mc Photos” e “Sei di Piacenza se…”.

Bilancio Banca di Piacenza, utile netto di 11,1 milioni di euroIl 24 marzo scorso, l’Assemblea della Banca di Pia-

cenza – tenutasi a Palazzo Galli con la partecipa-zione di quasi 1.500 Soci – ha approvato il bilancio dell’esercizio 2017 e la Relazione del Consiglio di amministrazione.Il bilancio 2017 chiude con un utile netto di 11,1 mi-lioni di euro (13,2 milioni di euro nel 2016). Senza i soli oneri straordinari relativi alla stabilizzazione del sistema bancario, il risultato d’esercizio sarebbe stato di 14,4 milioni di euro. L’Assemblea ha approvato la distribuzione di un di-videndo di 0,95 euro per azione, in aumento rispetto a quello corrisposto nel 2017, che verrà automati-camente accreditato con valuta 3 aprile a tutti gli azionisti (fatta eccezione per quelli che non aves-sero ancora provveduto alla dematerializzazione).Il patrimonio, dopo il riparto dell’utile, ammonta a 302,3 milioni di euro e conferma la solidità del no-stro Istituto, ulteriormente evidenziata da un CET1 Ratio e da un Total Capital Ratio entrambi pari al 17,2%, valori notevolmente superiori ai requisi-ti minimi regolamentari e che collocano la nostra

Banca ai vertici del sistema bancario italiano.La raccolta complessiva da clientela (diretta e indi-retta) è cresciuta di 128,8 milioni di euro, raggiun-gendo i 5.099,8 milioni di euro rispetto ai 4.971,0 a fine 2016 (+2,59%, ben superiore anche alla media di categoria). L’aumento fa riferimento sia alla rac-colta diretta - passata da 2.197,0 a 2.222,2 milioni di euro (+1,15%) - sia alla componente indiretta, che a fine anno ammontava a 2.877,6 milioni di euro (2.774,0 nel 2016; +3,73%).Il volume degli impieghi verso la clientela, al net-to delle rettifiche di valore, è pari a 1.849,5 milioni di euro con una crescita del 2,87% (1.797,9 milioni di euro nel 2016). Significativo l’incremento regi-strato nelle nuove erogazioni di mutui prima casa (+41,09%) a consolidamento di un trend di forte crescita già evidenziato nel 2016 (+63,30%). Positi-vi anche i dati relativi ai finanziamenti alle imprese e ai professionisti, con oltre 195,8 milioni di euro

di nuove erogazioni. Il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti a fine esercizio si attesta

al 2,42% (2,75% nel 2016), sensibilmente inferiore alla media del sistema bancario del 3,74% (fonte ABI: dato al mese di novembre 2017).In costante progresso il numero dei Soci; a di-cembre 2017 la consistenza della compagine sociale faceva registrare un aumento del 4,12% rispetto a fine 2016.L’Assemblea ha, anche, determinato il prezzo di un’azione che è stato confermato in euro 49,10.L’Assemblea ha inoltre eletto consiglieri i signo-ri dott. Massimo Bergamaschi, dott. Maurizio Corvi Mora, dott. Giorgio Lodigiani.In sede straordinaria l’Assemblea ha approvato la proposta di aumento gratuito del capitale so-ciale da euro 23.708.040 a euro 47.416.080, tra-mite aumento del valore nominale unitario delle azioni da euro 3,00 a euro 6,00 con utilizzo di riserve e conseguente modifica all’articolo 7 del-lo Statuto sociale.Presso l’Ufficio Relazioni Soci della Sede cen-

trale della Banca è a disposizione dei Soci interes-sati il fascicolo di Bilancio

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Corriere Padano 29 marzo 2018

6 VIVIPIACENZA

AGENDA WEEKEND

PIACENZA - Stagione Teatro DanzaVenerdì 30 marzo ore 21 al Teatro comunale dei Filodram-matici va in scena “R.OSA_10 esercizi per nuovi virtuo-sismi”, finalista Premio UBU 2017 - Miglior spettacolo di danza. In scena Claudia Marsicano (finalista Premio UBU 2016 e Premio UBU 2017 nuova attrice under 35).

PIACENZA - 19° Gran Prix Piacenza e i ... 4 CantoniLunedì 2 aprile e fino al 13 maggio si svolgono, tra le Mose, Mortizza e Borghetto, le quattro tappe della manife-stazione ciclistica amatoriale.

PIACENZA - I percorsi del cuore 2018Ogni giovedì, fino al 31 maggio, una serie di camminate in città aperte a tutti. Ritrovo e riscaldamento ore 16.30. Partenza da Via Borghetto Piacenza (Orti via Degani) alle ore 17.00.

PIACENZA - Napoleone a Piacenza: il prezzo del trionfoFino al 12 maggio prosegue la mostra storico-documen-taria sull’occupazione napoleonica a Piacenza (1796-1814). Evento inserito nel programma delle iniziative Napoleone Wargame, il prezzo del trionfo, promosso dall’Assessorato alla cultura del Comune di Piacenza.

Leo Nucci al MunicipaleUna serata di grande musica consacra-ta all’opera italiana: giovedì 29 marzo alle 21, nell’ambito della Stagione dei Concerti della Fondazione Teatri di Piacenza, si celebra il ritorno sul palco-scenico del Municipale dell’amatissimo baritono Leo Nucci, mattatore dall’ine-sauribile generosità nei confronti del suo pubblico, che interpreterà alcune delle più famose arie di Gioachino Rossini e Giuseppe Verdi con l’Orche-stra dell’Opera Italiana e il Coro del Te-atro Municipale di Piacenza. Sul podio il talentuoso direttore Jacopo Brusa.

Una ricca e articolata proposta per il lungo weekend di Pasqua quella dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza dove vi atten-dono gite fuori porta in mezzo alla natura, escursioni e percorsi d’arte e cultura per grandi e pic-cini. E soprattutto, vera protago-nista di Pasqua e Pasquetta, la ricerca delle uova colorate: c’è la caccia al magico Uovo di Drago del Castello di Gropparello che vedrà i bambini calarsi nei pan-ni dei cavalieri di Mago Merli-no, e quella in compagnia del coniglietto Pevvi al Castello di Rivalta (che propone anche una

mostra di vedute ottiche e una dedicata alle tavole di un’antica famiglia piacentina). Tre giorni di cibo di strada con sapori autentici “on the road” proposti da Ape-car e Truck provenienti da tutta Italia vi aspettano invece sabato 31 marzo, domenica 1 e lunedì 2 aprile a Fontanellato. Oltre alla ricca e golosa offerta gastronomi-ca, una serie di interessanti eventi verranno proposti per far vivere esperienze sulla cultura del cibo: Show Cooking, Workshop e sfide tra i Truckers. La manifestazione si svolgerà an-che in caso di maltempo.

Pasqua e pasquetta tra i castelli del ducatoCastle Street Food: cibo di strada alla Rocca di Fontanellato

Galleria Alberoni, visiteIn occasione delle Festività Pasquali la Galleria Alberoni effettuerà un’aper-tura straordinaria lunedì 2 aprile 2018 dalle ore 15.30 alle ore 18, con visita guidata alla Galleria e al Collegio alle ore 16. Per l’occasione l’ingresso sarà ridotto. La Galleria sarà invece chiusa il giorno di Pasqua domenica 1 aprile 2018. Nell’ultimo giorno delle festività pasquali sarà ancora più significativo vedere la vera perla della collezione artistica alberoniana e cioè l’Ecce Homo o Cristo alla colonna di Anto-nello da Messina.

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Menù di Pasqua 2018Menù creativi e particolari per eventi e serate

Antipasti PesceInsalata di mare La Gritta €.15,00

Tartara di tonno e salmone lime e sale rosa €.15,00Misto di Molluschi al Graten €. 15,00

Primi PesceRisotto scampi e �or di zucca €. 15,00

Chicche Capesante e Zucchine €. 15,00Paccheri Vongole e Bottarga €.15,00

Secondi di pesceFritto antico La Gritta € 18,00

Filetto di rombo con zucchine e melograno € 18,00Polipo alla griglia in crema di patate e basilico € 18,00

Antipasti TerraSalume misto con caramelle di balsamico e torta pasqualina € 11,00

Millefogli di verdure con fonduta € 11,00Treccia di mozzarella alla sorrentino € 11,00

Primi TerraRisotto asparagi e raspadura € 11,00

Tortelli ricotta e spinaci ai porcini € 11,00Gramigna paglia e �eno con salsiccia e piselli € 11,00

Secondi terraCostolette d’agnello al rosmarino € 15,00

Tagliata di pollo rucola e pomodorini € 13,00Roastbeef con misticanza e crema di aceto balsamico € 14,00

“Le avventure di Numero Primo” Paolini attraversa il futuro

Marco Paolini racconta della sua generazione alle prese con la ri-voluzione tecnologica, di un futu-ro probabile fatto di cose, bestie e umani rimescolati insieme come carte da gioco. Con “Le avventure di Numero Primo” Paolini ritorna a Piacenza, e ancora una volta si attende al Teatro Municipale il tutto esaurito. Appuntamento gio-vedì 5 e venerdì 6 aprile alle ore 21 a chiusura della programma-zione di Prosa della Stagione “Tre per Te” proposta da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj, con la Fondazione Teatri di Piacenza, il Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano. Venerdì 6 aprile alle ore 17.30 al Teatro Filodrammatici Marco Paolini con Gianfranco Bettin incontre-rà il pubblico. Si tratta dell’ulti-

mo appuntamento dell’edizione 2017/2018 di “Ditelo all’attore”. Scritto da Marco Paolini con Gianfranco Bettin, con le imma-gini e la scenografia di Antonio Panzuto, prodotto da Jolefilm, “Le avventure di Numero Primo” è una sorta di esperimento di fan-tascienza narrata a teatro, anche se agli autori non piace chiamar-la così. Se raccontare storie am-bientate nel futuro prossimo è un esercizio confinato in un genere come la fantascienza, è indubbio che esiste una tradizione di fanta-scienza in letteratura e nel cinema ma a teatro non è molto diffusa: quindi Numero Primo può essere definito un esperimento. Numero Primo infatti è una storia che rac-conta di un futuro probabile fatto di cose, di bestie e di umani rime-scolati insieme come si fa con le

carte prima di giocare. Numero Primo è anche il soprannome del protagonista, figlio di Ettore e di madre incerta. Gli autori di que-sto lavoro, sono partiti da alcune domande: Qual è il rapporto di ciascuno di noi con l’evoluzione delle tecnologie? Quanto tempo della nostra vita esse occupano? Quanto ci interessa sapere di loro? Quali domande ci poniamo e quali invece no a proposito del ritmo di adeguamento che ci im-pongono per stare al loro passo? Quanto sottile è il confine tra in-telligenza biologica e intelligenza artificiale? Se c’è una direzione c’è anche una destinazione di tut-to questo movimento?Al narratore sulla scena tocca il compito di rendere credibili cose possibili domani, ma che oggi appaiono inverosimili.

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29 marzo 2018

7Corriere Padano

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(gDp) Nonostante il cattivo tempo non ho resistito al richiamo della Fiera Agricola di San Giuseppe a Cortemaggiore. Dopo aver indugiato fino a sera inoltrata invece di tornare a Piacenza ho preferito fermar-mi a cena. I locali della zona si sono rive-lati presto “al completo” costringendomi a fare uno sforzo di memoria per trovare un tavolo dove metterci sotto i piedi. E’ stato così che ho pensato alla Trattoria Ongina di cui i ricordi non si erano per-si. Sulla riva destra del torrente Ongina, quindi per pochi metri in provincia di Parma ai limiti del comune di Polesine Parmense, ci sono arrivato in quindici minuti.Questo è ancora un magico locale, degno, al di là dei meriti gastronomici, di essere considerato quasi un museo etnografico, per l’autenticità delle persone che lo fre-quentano. Alcuni avventori, con i loro visi scolpiti e rubizzi, il mitico patron

Giuliano Botti, le donne impegnate in cucina, tutrici delle tradizioni della “bas-sa” sono testimoni della tradizione. Qui,

dove l’Ongina e l’Arda confluisco-no nel Grande Fiu-me è sempre stata terra di confine e quindi di incontro; tracce del locale risalgono al 1810 quando la dogana, sita nelle vicinan-ze, determinò l’a-pertura di un punto di ristoro (un’idea che si fa risalire al padre di Giuseppe Verdi, allora pro-prietario del fondo)

in un luogo in cui l’umidità è ideale per la stagionatura dei salumi. Il profumo degli insaccati è il primo a colpire le narici di

chi entra in trattoria. Culatello, salame, prosciutto, spalla cotta, “strolghino” sono di casa, così come i croccanti tranci di pe-sce gatto e di anguilla fritti.Alle pareti le foto ingiallite della troupe che in zona girò “Novecento” e spesso mangiò qui, con Bernardo Bertolucci vestito da regista, sciarpa e cappellaccio d’ordinanza. Poi quelle di Sanda, Depar-dieu e De Niro giovani e magri, i ricordi di Giorgio Bocca, la recensione di Ra-spelli.Gli arredi sono rimasti quelli di allora, tovaglie bianche, piatti rotondi con dise-gnata la silhouette di un pescatore.Se si gradisce sviluppare il pasto com-pleto i primi piatti hanno il loro punto di forza nei tortelli d’erbetta e ricotta, altre specialità sono i cannelloni con ripieno di carne e i cappelletti con la zucca. Le

pietanze sono basate sugli arrosti e sull’a-natra o altri animali da cortile preparati in vari modi. A fine pasto concludono i semifreddi della casa, le crostate di frutta e la sbri-solona. I vini sono Gutturnio e Barbera di piccoli produttori piacentini ma anche Lambrusco e Fortana di produttori par-migiani. Il bianco della casa è invece un riesling dell’Oltrepo Pavese.Consiglio di non rinunciare a due fette di culatello, ai tortelli di erbetta e ricotta e poi la mitica anguilla fritta in piccole rondelle asciutte, croccanti, morbide all’interno, da mangiare così, con le mani e senza spremervi sopra il limone.

Trattoria OnginaVia Ongina,2 - Polesine Parmense (43010) Tel.0524-98112 - Chiuso: mercoledì

Trattoria Ongina, culatello e pesce fritto

Tra pochi mesi Corriere Padano conterà 35 anni di pubblicazioni. Iniziarono nel giugno del 1983. Un’occasione per ripensare alla strada percorsa rimettendo in fila tante iniziative edi-toriali offerte ai lettori. La lente del tempo oggi ce ne offre un’immagine più obbiettiva facili-tando la scelte tra quelle riuscite e quelle meno.La realizzazione della guida “MANGIARE BENE A PIACENZA” è da considerare sicura-mente tra i successi : circa 4000 copie vendute in edicola e in libreria. Anche in quelle lodigia-ne e cremonesi.Un’operazione sicuramente riuscita, da ripete-re. L’errore invece fu di non farlo.A distanza di dodici anni Corriere Padano si ri-propone di riannodare i fili di quella esperienza tornando a chiacchierare con i lettori di buona tavola. Parleremo di cibo senza prenderci troppo sul

serio, evitando però di sottovalutare il proble-ma. Già perchè alimentarsi bene sta diventando sempre più un problema, le insidie sono tante. Da una fotocopia malconcia, sopravvissuta all’umidità di una vecchia cantina, ho recu-perato alcune considerazioni che riguardano il mangiare bene, di un autore irrintracciabile. Vorrei proporre in apertura di questa ripartenza quella più condivisibile. Il nostro autore si pone una domanda : mangiare per vivere o vivere per mangiare? Tra due alternative spinte all’ecces-so consiglia di trovare un giusto compromesso capace di conciliare l’Epicuro nascosto un po’ in tutti noi con le esigenze della nostra salute. Quindi mangiare bene per stare bene, il che vuol dire appagare il senso del gusto senza tra-dire il buon senso. Mettere a tavola cibi buoni e pieni di sapore, ma che siano anche freschi e genuini. E il vino? Sincero naturalmente...

Ho iniziato presto a girare per osterie e tratto-rie di campagna. Apprezzavo la compagnia, il piacere del convivio: attorno a un buon bic-chiere di vino e a qualche piatto ben cucinato: compagnone e goloso. Il tempo ha lavorato per accrescere in me il gusto della qualità. Una qua-lità però legata alla scoperta: della trattoria che non ti aspetti, di quel vino straordinariamente loquace nel raccontare la storia di luoghi e di persone che lo hanno fatto così come te lo ri-trovi nel bicchiere, per poi stupirti al palato... Ecco, non sono cambiato sono rimasto un golo-so errante … forse più affinato.Vi invito a seguirmi nella nuova esperienza at-traverso il blog GIROGUSTANDO che trove-rete sul sito www.corrierepadano.it: un appun-tamento settimanale che dal web si riproporrà sul giornale.

gDp

“GIROGUSTANDO” IN VIAGGIO TRA I SAPORIMangiare e bere bene per stare bene. Qui si parla di cibo, di vino, di piacere per la buona tavola, ma anche di piacere di stare a tavola, di tutto ciò che fa convivio

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Corriere Padano

829 marzo 2018

SPORT

Attesa per la (solita) sfida incrociata Piacenza-Toscana

Piacenza, ultime curve Pro, basta non perdere

4-2-3-1 ? 4-3-3? 3-5-2? Ci man-ca solo il 5-5-5 di Oronzo Canà.Di certo, qualche dubbio tor-menterà le notti di Arnaldo Franzini (che un allenatore nel pallone non è e non è mai stato) prima della sfida contro la Car-rarese di Baldini. Proseguendo con i numeri, i gialloblu sono se-sti (a pari merito con l’Alessan-

dria), hanno il secondo migliore attacco (occhio, in particolare, all’ex Empoli, Valencia e Roma Tavano, attualmente capocan-noniere con 18 reti) e una delle peggiori difese del girone.Difendersi per portare a casa un punto d’oro, o tentare il colpac-cio? Nelle ultime uscite, Franzi-ni, ha sempre badato più a non

prenderle e dunque, nella città del marmo, si dovrebbe prose-guire su questa falsa riga. Diciamo che, almeno sulla scel-ta degli uomini, il mago di Ver-nasca non avrà una gran scelta (con Taugourdeau e Morosini fermi ai box fino a non si sa quando, poi) e allora diamo uf-ficialmente il via al totomodulo.

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nuova penalizzazione (si parla di un ulteriore -6) è all’orizzonte.Col Prato a -15 e il Cuneo quar-tultimo a -7, si può stare tran-quilli in ottica playout, però è meglio evitare brutte sorprese (anche perchè il Gavorrano, dopo mesi di letargo, si è risve-gliato improvvisamente); dun-que, la gara del Garilli contro i

toscani va presa molto seriamen-te.Che poi, c’è un sogno playoff tutt’altro che tramontato; quindi bando alle ciance.Livorno e Siena incontrano, ri-spettivamente, Monza (in casa) e Pontedera (in trasferta), men-

Ad ogni mod(ul)o, Carrara e il recupero di Viterbo (martedì 3 aprile alle ore 14:30) rappresen-tano le ultime due curve prima del rettilineo finale che porterà (si spera) ai playoff.E allora, forza Piacenza: dentro al tuo uovo di Pasqua potrebbero celarsi punti preziosi come dia-manti.

Per quanto riguarda il Pro, basta leggere il titolo: l’Arezzo era quartultimo a -6 dai rossone-ri fino a martedì mattina, poi è arrivata la mazzata del tribuna-le federale e gli amaranto sono scivolati al penultimo posto a +3 sul Prato fanalino di coda e una

tre Pisa e Viterbese (entrambe lunedì hanno cambiato allena-tore: Petrone il nuovo tecnico neroazzurro, l’ex centrocampi-sta dell’Udinese Giannichedda quello dei laziali) saranno di scena a Gorgonzola e a Pistoia.Alessandria alla ricerca del quindicesimo risultato utile con-secutivo al Moccagatta contro la Lucchese di Lopez; Arzachena-Prato sarà invece il posticipo del venerdì.Per una volta, il big match è in coda: quello dello Zecchi-ni di Grosseto tra Gavorrano e Cuneo (coi Piemontesi sopra di una sola lunghezza), rappre-senta una sorta di spareggio per centrare quel quartultimo posto che, alla luce dell’andazzo del Prato e della disperata situazio-ne dell’Arezzo, potrebbe valere la salvezza diretta.Primo posto, lotta playoff e cor-sa per non retrocedere ancora da decidere.Ma non era un campionato fini-to da mesi?Ne riparleremo venerdì.

Sasi

Nelle foto: in alto a destra, veduta aerea dello stadio Garilli; al centro, l’allenatore del Piacenza Arnaldo Franzini

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29 marzo 2018

9Corriere Padano

SPECIALE GRAGNANO

Appuntamento l’8 aprile con la tradizionale rassegna e la IV edizione del premio di poesia intitolato a Dario Sogni, alpino gragnanese

Fiera della Domenica in Albis , torna “Una poesia per la pace” Aria di festa e poesia a Gra-gnano per l’edizione 2018 della “Fiera della Domenica in Al-bis”. Quest’anno l’appuntamen-to è per domenica 8 aprile.Ad attendere i visitatori alla ri-cerca della “buona occasione” un serpentone di bancarelle lungo via Pantaleoni e via F.lli Rosselli, mentre in piazza della Pace le luci e colori del Luna Park (già funzionante anche nei giorni che precedono la fiera) faranno ritornare tutti un po’ bambini. Proprio ai più piccoli è dedicato l’appuntamento del-la “Fiera franca dei ragazzi – la bancarella dei ricordi”: una fiera nella fiera, riservata ai giovani che non abbiano ancora compiu-to il diciottesimo anno d’età, in cui potranno liberamente scam-biare o cedere oggetti e materia-le usato di loro proprietà.Ricco il programma di eventi collaterali: in piazza Marconi dalle ore 15.30 andrà in scena lo spettacolo “Bedtime stories” con i bambini del Servizio Educativo Acquelaria, mentre alle 16.15 presso il centro culturale si ter-rà la quarta edizione del premio “Dario Sogni – Una Poesia per la pace”. Il riconoscimento in memoria dell’ alpino gragnane-se, medaglia al Valor Militare, verrà attribuito alle liriche più

belle scritte dagli alunni della scuola elementare e media di Gragnano. Ad accompagnare la

cerimonia sarà l’esibizione del Coro San Michele Arcangelo.Ritorna anche il “Bric a Brac”: il tradizionale mercatino dell’u-

sato lungo via Roma aperto a venditori d’usato occasionali, hobbisti, artigiani e creativi. Il

nome, letteralmente “cianfru-saglie”, evoca il suo carattere prettamente amatoriale nonché l’auspicio di riproporre anche a

Gragnano le tipiche e suggestive atmosfere dei più famosi merca-ti di strada francesi.L’Avis sarà presente con uno stand espositivo e una tortata benefica presso la sede associa-tiva, mentre molti commercian-ti resteranno aperti per tutto il giorno offrendo una possibilità in più a chi è a caccia del mi-gliore affare, rendendo il paese un vero e proprio bazar a cielo aperto.La Fiera in Albis rappresenta uno dei momenti più attesi della vita sociale del paese le cui radi-ci si perdono indietro nei secoli. Alcuni fanno infatti risalire l’o-rigine di questa manifestazione a una sorta di ringraziamento che la gente di Gragnano volle riservare alla Madonna in segui-to all’intercessione da Lei tribu-tata al paese in occasione della peste del 1630. “Una bella occasione – sottoli-nea il sindaco Patrizia Calza – per vivere una giornata diversa incontrando tanta gente e raffor-zando i legami all’interno della nostra comunità. “Per informazioni è possibile contattare il Comune di Gragna-no Trebbiense allo 0523.788444 o scrivere a [email protected].

Ricco il programma di eventi, tra cui lo spettacolo “Bedtime stories” con i bambini del Servizio Educativo Acquelaria

Bric a Brac, conto alla rovescia

per il mercatino Tornerà domenica 6 maggio - con cadenza mensile fino a settembre, ogni prima do-menica del mese - il merca-tino dell’usato gragnanese, tradizionale appuntamento per gli amanti del vintage e delle creazioni fatte a mano. Il nome, “Birc a brac” letteralmente “cianfrusa-glie”, evoca il suo carattere prettamente amatoriale nonché l’auspicio di ripro-porre a Gragnano le tipiche e suggestive atmosfere dei più famosi mercati di strada francesi. Perché andare al mercati-no dell’usato? Perché vi si trovano tantissimi oggetti e capi di vestiario di ogni tipo, tutto in un unico luogo. Qualunque sia il gusto per-sonale di ciascuno, qualcosa di interessante si trova sem-pre e... a prezzi vantaggiosi. Per info 0523 - 788444.

Avis Gragnano, sono 96 i soci iscritti

La sezione comunale Avis di Gragnano Trebbiense nasce nel 1969, per opera di un piccolo gruppo di volontari, iscritti al tempo alla sezione di San Nicolò, che decisero che era importante portare nel paese natio la realtà avisina. Avis Comunale di Gragnano Trebbiense è un Associazione di volontariato iscritta al registro Provinciale del volon-tariato con determinazione dirigenziale della Provincia di Piacenza n.266 del 18/05/2005 e come tale ha acquisito la qualifica di ONLUS – Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale. La base associativa al 31.12.2017 risulta composta da 96 soci iscritti (92 soci donatori, di cui 4 aspiranti, 6 che hanno fatto almeno una donazione ma non hanno ancora il “tesserino rosso”, 82 effettivi, e 4 soci col-laboratori). La sezione comunale di Gragnano Trebbiense, grazie all’impegno di una decina di volontari, svolge un’in-tensa attività associativa con le riunioni degli organi sociali e la presenza ai tavoli istituzionali (incontri con l’Ammi-nistrazione comunale e le altre associazioni operanti nel territorio gragnanese). Di norma il consiglio si riunisce il primo giovedì di ogni mese. Non mancano le iniziative so-ciali che coinvolgono i membri per rafforzare il legame tra donatori e con l’associazione stessa. Non mancano attività solidali e raccolta fondi dedicati alla ricerca: testimonia l’attenzione verso le necessità dei più deboli e l’impegno per realizzare la visione di una ricerca scientifica sostenuta e impegnata. Per sensibilizzare ed informare soprattutto i giovani, al fine di diffondere e incentivare la cultura del dono, Avis Gragnano ha allestito info point e stand per la distribuzio-ne di materiale promozionale sul come, cosa e dove donare in tutte le manifestazioni in programma nel paese, nonché dato vita a varie attività di sensibilizzazione alla cultura del “donarsi” nella locale scuola media.

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Corriere Padano

1029 marzo 2018

SPECIALE BORGONOVO

Bancarelle, luna park, prodotti bio ed artigianato artistico: questo e molto altro nella grande festa di Borgonovo per i giorni di Pasqua e Pasquetta

Tradizione e gusto per la Fiera dell’Angelo Radicata tradizione della Val Tidone, torna la Fiera dell’An-gelo a Borgonovo nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Appunta-mento quindi domenica 1 e lu-nedì 2 aprile nel vivace centro valtidonese con il consueto ser-pentone di bancarelle, la rasse-gna enogastronomica di prodotti tipici – con tante specialità del territorio e oltre, da degustare ed acquistare – e le mostre de-dicate al mondo agricolo. Non mancheranno i prodotti biologi-ci, il luna park in Piazza Gari-baldi e l’appuntamento – amato soprattutto dai più piccoli – con la mostra degli animali da cor-tile e da compagnia, presso la Rocca. Ecco il programma com-pleto delle due giornate.Domenica 1° aprile Ore 09.00 Apertura Esposizione Macchine ed Attrezzature per l’Agricoltura, Zootecnia, Viti-coltura ed Enologia (Viale En-rico Fermi).Apertura Mostra “Animali da Reddito, da Cortile e da Com-pagnia” nel Fossato della RoccaMunicipale.Apertura Rassegna Enogastro-nomica Prodotti Tipici presso Fossato Rocca Municipale.Apertura Mostra Mercato pro-dotti Eco – Biologici in Viale Marconi– Artigianato Artistico in Viale

MarconiInaugurazione Autosalone all’aperto presso Parco Giochi Comunale

Inizio attività di vendita Banca-relle in Viale Marconi – Viale Fermi – Viale Risorgimento-Via CavallottiOre 10.00 Apertura Luna Park in Piazza Garibaldi

Lunedì 2 AprileOre 09.00 Apertura Esposizio-ne Macchine ed Attrezzature per l’Agricoltura, Zootecnia,

Viticoltura ed Enologia (Viale Enrico Fermi).Apertura Mostra “Animali da Reddito, da Cortile e da Com-pagnia” nel Fossato della RoccaMunicipale.

Apertura Rassegna Enogastro-nomica Prodotti Tipici presso Fossato Rocca Municipale.Apertura Mostra Mercato pro-dotti Eco – Biologici in Viale Marconi– Artigianato Artistico in Viale MarconiInaugurazione Autosalone all’aperto presso Parco Giochi ComunaleInizio attività di vendita Banca-relle in Viale Marconi – Viale Fermi – Viale Risorgimento-Via Cavallotti.Ore 10.00 Apertura Luna Park in Piazza GaribaldiOre 11.00 Inaugurazione Uffi-ciale della Fiera con saluto delle Autorità.

Torna la rassegna enogastronomica di prodotti tipici presso la Rocca: tante specialità del territorio da degustare ed acquistare

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29 marzo 2018

11Corriere Padano

SPECIALE BORGONOVO

Nel corso della Fiera dell’Angelo, presentazione del concorso fotografico “Impressioni”, alla sesta edizione. Intanto si guarda agli eventi estivi

Pro Loco di Borgonovo, si scaldano i motori Si apre un periodo intenso per la Pro Loco di Borgonovo Val Tidone: il sodali-zio inizia infatti ad occuparsi degli even-ti estivi e, per iniziare, sarà presente alla Fiera dell’Angelo con il punto informati-vo allestito in Via Roma, presso cui pre-senterà la sesta edizione del Concorso Fotografico “Impressioni”: i temi previsti quest’anno sono “Il vento” e “Il gioco”; il regolamento completo del concorso sarà a breve disponibile al sito www.prolocoborgonovo.it.Per quanto riguarda gli eventi del 2017, da segnalare, tra le iniziative della Pro Loco, il successo di “Spring Break”, an-dato in scena il 14 maggio scorso e che tornerà quest’anno domenica 13 mag-gio: un aperitivo musical-fotografico nel fossato della Rocca Municipale che ha visto l’esibizione della band power pop Radio Days, un djset by Rickybeat e la mostra fotografica a cura del gruppo fotografico Reparto Agitati. Non mancheranno quindi anche nel 2018 gli appuntamenti più amati che culmineranno – come da tradizione – nella settembrina “Festa d’la Chisöla”, che celebra questo prodotto tipico. La Chisöla, (focaccia con i ciccioli) è un prodotto – si legge su www.mangioti-pico.it – realizzato con elementi poveri, appartenente alla tradizione contadina della Val Tidone. Viene preparata con farina bianca, ciccioli, lievito di birra, strutto, acqua e sale. La Chisola in quan-to prodotto agroalimentare tipicmente

locale ha ottenuto il riconoscimento di prodotto a denominazione di origi-ne comunale ed iscritta è nel Registro De.C.O. (Denominazione Comunale d’Origine) – del Comune di Borgonovo Val Tidone. Secondo la tradizione po-polare la leggenda narra che Federico Barbarossa nel 1155 passò in Val Tidone con il suo esercito e, nella zona dove in seguito sorgerà Borgonovo, la popola-

zione rifocillò lui e le sue truppe strema-te e affamate con quintali di “Chisöla”. Federico Barbarossa come ricompensa per il cibo elargito (ed evidentemente gradito) proseguì il suo cammino e non creò nessun danno agli abitanti del luo-go.

Nella foto: la Pro Loco di Borgonovo Val Tidone

In occasione della Fiera dell’Angelo, lunedì 2 aprile apre alle visite il Castello di Castelonovo VT., oggi di proprietà dei Principi De Ferrari di Genova. Di antiche origini, si pensa che il Castello veda il passaggio del Barbarossa; più volte distrutto e ricostruito, il maniero mantiene in gran parte la struttura trecen-tesca con: cortile centrale, torri angolari, fossato e ponte levatoio. L’edifico è circondato da un elegante parco romantico con statue e imponenti alberi; fra tutti spicca un magnifico cedro che ombreggia la facciata. Si accede solo con visita guidata; il percorso, della durata di 45 minuti circa, comprende: il cortile del pozzo, la scuderia, la Cap-pella privata, il Salone rosa, la Sala da pranzo e la Stanza del camino. Costo ingresso (visita guida-ta inclusa) 7 euro cadauno; visite alle ore 15:30, 16.30. Info e prenotazioni:Atlante Turismo 334.1553061 [email protected]

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Corriere Padano

1229 marzo 2018

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Direttore responsabile: Giuseppe De [email protected]

Editore: Sumarte S.R.L.Largo Erfurt, 7 29122 PiaenzaTel. 345 8004819www.corrierepadano.itPubblicitàSumarte S.R.L Pubblicità29122 Piacenza Largo Erfurt,7 Tel. 335 5620636E-Mail: infosumartepubblicita.it

Stampa: FDA Eurostampa SrlBorgosatollo (BS)Registrazione Tribunale di Lodin.162 in data 20/07/1983 Associato Unione Stampa Periodica Italiana

Photo 90 Val Tidone torna domenica 8 aprile

L’Associazione Castello Immagini organizza la 56esima edizione del “Photo ‘90 Val Tidone”, mostra mercato di apparecchi fotografici usati analogici e digitali inoltre materiale da collezione ed editoria specializzata. Appuntamento domenica 8 aprile a Castel San Giovanni (PC) presso “Area Indoor Sporting Club” dalle ore 9,00 alle 16,00. All’interno dell’edizione 2018 ci saranno il “Sony Day”con set fotografico, mostra fotografica “Dolce Po”, presen-tazione del libro “Elmarit”, tutti eventi ad ingresso libero. L’ingresso alla fiera del materiale usato ha invece un costo di 4,00 €. Info su www.photo90.it. La manifestazione nella sua veste attuale prende il via nel 1991, con crescente successo: centinaia di visiatori ad ogni edizione che hanno spinto gli orga-nizzatori a spostare la mostra mercato dai portici del centro paese al Palazzetto, ora sede ufficiale. Con la certezza di una location fissa l’organizzazione inizia a preparare serate culturali, proiezioni, concorsi e stage con modelle. Tutto questo contribuisce ad aumentare l’afflusso di visitatori e, di conseguenza, aumentano anche gli espositori. I collezionisti inizia-no così a conoscere Castel San Giovanni e in breve tempo la mostra “castellana” diviene frequentata dai più grandi esperti nazionali ed internazionali, da giornalisti del settore e da scrittori importanti.

Pochintesta Arredamenti, soluzioni “chiavi in mano”

Un’attività quasi “stori-ca”, quella di Pochintesta Arredamenti a Borgonovo V.T.: da ben tre generazioni la famiglia si dedica all’arre-damento offrendo prodotti “chiavi in mano”. Soluzioni complete o arredi singoli, dalle cucine alle camere da letto, passan-do per complementi, così come salotti e divani, con possibilità di realizzazio-

ni su misura e tanto di progettazione interna: un servizio completo che si avvale anche di un accurato post vendita. Due i negozi in Borgono-vo: in via Roma 85 e in via Roma 116. In quest’ultimo show room, è possibile trovare un vasto assortimento di poltrone relax con design, rivestimen-ti e colori personalizzabili.

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