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Storico pellegrinaggio del Gran Maestro in Terra Santa città del vaticano 2013 Annales ordinis equestris sancti sepulcHri hierosolymitani 2012 Storico pellegrinaggio del Gran Maestro in Terra Santa

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Storico pellegrinaggiodel Gran Maestro in Terra Santa

città del vaticano2013

Annalesordinis equestris sancti sepulcHri hierosolymitani 2012

Storico pellegrinaggiodel Gran Maestro in Terra Santa

Page 2: Impag. ITA. 2013 copia - Vatican.va · 2020. 12. 12. · Chiesa con il titolo diaconale di San Sebastia-no al Palatino; e il suo primo pellegrinaggio a Gerusalemme con l’ingresso

Ivan RebernikDirettore

Graziano MottaCondirettore e Redattore

con la collaborazione di François Vayne in redazione,degli autori citati in ciascun articolo,

del Patriarcato Latino di Gerusalemme,dei Luogotenenti delle Luogotenenze corrispondenti

Traduttrici e traduttori:Chiara Andreola, Nancy Celaschi, Isabelle Cousturié Contini,

Claudia Kock, Tomás Scusceria Muffatti

Layout:Fortunato Romani - Italiani nel Mondo srl

Vicolo dei Granari, 10a - 00186 [email protected]

Documentazione fotografica:Archivio del Gran Magistero, Archivio de L’Osservatore Romano,

Archivio del Patriarcato Latino di Gerusalemme, Archivi della Luogotenenze corrispondenti,Carla Morselli, Elisa Pinna, Christa von Siemens

In copertina:Gerusalemme - Il Gran Maestro cardinale Edwin O’Brien si muove dalla Porta di Giaffa per

l’ingresso solenne nella Basilica del Santo Sepolcro. Ha appena ricevuto l’accoglienza ufficialedella Città Santa. Gli sono vicini (nella foto) il Patriarca Latino Fouad Twal, Gran Priore

dell’Ordine; il Vicario della Custodia francescana di Terrra Santa, padre Artemio Vitores; ilGovernatore Generale Agostino Borromeo

Edito da:Gran Magistero dell’Ordine Equestredel Santo Sepolcro di Gerusalemme

00120 Città del VaticanoTel. +39 06 69892901Fax +39 06 69892930

www.vatican.va/roman_curia/institutions_connected/oessh/orwww.vatican.va/roman_curia/institutions_connected/oessh/index_en.htm

E-mail: [email protected]

Copyright © OESSH

00120 Città del vaticano

Annalesordinis equestris sancti sepulcHri hierosolymitani 2012

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indiceNel segno della continuità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2

Entrata solenne del cardinale O’Brien nella Basilica del Santo Sepolcro . . . . . . . . . . 4

Concistoro, il Gran Maestro creato Cardinale del Papa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

Il Cardinale Gran Maestro prende possesso della Diaconia di San Sebastianoal Palatino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

Benedetto XVI e il cammino dei cristiani in Medio Oriente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

«Ripensare il presente per considerare il futuro con lo stesso sguardo di Cristo» 18

La vita dell’Ordine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21

Progetti in Terra Santa - La chiesa di Aqaba annuncia l’avvenire . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

Gli ulivi del Getsemani non hanno più segreti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

Olio per la Pace . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33

Gerusalemme: una Città fra Terra e Cielo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

Una città costruita in Italia ad immagine di Gerusalemme . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39

Ad Acquapendente la più antica imitazione del Santo Sepolcro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

È morto George Doty, protagonista del grande restauro dell’Anastasis . . . . . . . . . . . 44

Il beato cardinale Aloysius Stepinac, membro dell’Ordine del Santo Sepolcro . . . 46

Dalle Luogotenenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51

Recensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73

Le Luogotenenze nel mondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75

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“ANNALES” riprende a vivere! Con le stesse pulsazioni, i medesimiintendimenti, le identiche aspirazioni che ne segnarono la nascitanegli anni Novanta e che trovarono sintonia di accoglienza e

gradimento ovunque e a tutti i livelli nell’Ordine, tanto da suscitare nostalgia esollecitarne la rinascita. Molti confratelli ne hanno collezionato i numeri; altri sene sono avvalsi per una convincente presentazione della nostra Istituzione acoloro che volevano accostarsi ad essa o farne parte. La desiderata operazione dirinascita nel segno della continuità, decisa dal Gran Magistero, si avvalenuovamente della preziosa collaborazione del condirettore Graziano Motta,richiamato a mettere al servizio dell’Ordine un’esperienza professionale unica,non solo nel campo giornalistico cattolico ma anche nella conoscenza della Terra

Santa per avervi vissuto quasi untrentennio, gran parte del qualeinserito nel Patriarcato Latino diGerusalemme.

Il processo si è iniziato con larivisitazione della rivista “AD”, einfatti l’ultimo suo numero, quellodell’anno scorso, lo esplicitava e neanticipava le linee. Il coinvolgimentodello stesso art-designer e dellamedesima azienda grafica ha intesosegnare una continuità, che tuttaviarecepisce gli aggiornamenti tecnici estilistici. La vita dell’Ordine hanaturalmente un posto preminente: idue grandi eventi dell’anno sono statiinfatti il Concistoro di papa Benedetto

XVI con la creazione a Cardinale del Gran Maestro Edwin O’Brien; e poi il suopellegrinaggio in Terra Santa con l’ingresso solenne nella Basilica del SantoSepolcro e la sua presa di contatto con la realtà che è ragion d’essere dell’Ordine.

Il segno della continuità è dato da Gerusalemme, che ha una evocazionespeciale per la concomitanza di ben quattro eventi meritevoli di dovutaattenzione; innanzitutto la Settimana di Studio ad essa dedicata della FondazionePaolo VI alla Gazzada, che ha riunito docenti e ricercatori di grandereputazione; e di essa siamo onorati di pubblicare la relazione introduttiva delprofessor Cesare Alzati, suo direttore scientifico. Poi il Millenario della città diSansepolcro – edificata da due illuminati pellegrini non solo per perpetuare, maanche per mantenere attuale nel tempo, il significato di Gerusalemme – che èstato solennizzato dalla visita e da un memorabile discorso del Santo Padre

2 - Annales 2012

NEL SEGNODELLA CONTINUITÀ

Nella vita dell’Ordine due grandi eventi han-no segnato l’inizio e la fine del 2012, pro-

tagonista il Gran Maestro: la sua creazione, il18 febbraio, a Cardinale di Santa RomanaChiesa con il titolo diaconale di San Sebastia-no al Palatino; e il suo primo pellegrinaggio aGerusalemme con l’ingresso solenne, il 27 no-vembre, nella Basilica del Santo Sepolcro. Egliè stato così inserito pienamente nella Chiesa diRoma, fra i più stretti collaboratori del SantoPadre al servizio della Terra Santa; venerandoquindi la tomba del Signore Risorto, ha eviden-ziato il secolare legame con essa dei membridell’Ordine e rinnovato la loro dedizione a so-stegno della Chiesa Madre di Gerusalemme.

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Benedetto XVI. Quindi il convegno di Acquapendente, cittadina della Tusciasulla medievale Via Francigena, perché grazie alle ricerche di uno storicoisraeliano, l’ambasciatore presso la Santa Sede Mordechai Levy, può vantarsi dellafama di custodire nella sua Cattedrale la più antica riproduzione della Basilica delSanto Sepolcro. (Per queste ragioni Sansepolcro e Acquapendente continuano adessere centri di attrazione storica e sorgente di spiritualità per i membridell’Ordine).

Ed infine la continuità con il passato di “Annales” non poteva meglio esseresottolineata che dall’evocazione della chiamata, quest’anno, nella Casa del Padredel confratello Gorge Doty, protagonista nel 1996 del primo numero di“Annales”: era stato infatti appena inaugurato, con un’ inimmaginabile eirripetuta cerimonia ecumenica, il restauro da lui finanziato dell’Anastasis, larotonda del Santo Sepolcro. Il progetto, che per molti decenni era statoimpossibile realizzare, era divenuto una splendida realtà grazie all’accettazionedella sua generosa e disinteressata offerta avvenuta al termine di un’estenuantetrattativa diplomatica dell’allora presidente della “Pontificia Missione per laPalestina”, il confratello monsignor Robert Stern.

Nella doverosa documentazione dei progetti realizzati in Terra Santa graziealle donazioni di cavalieri e dame – mai giunte al livello di quest’anno – spiccanola monumentale Chiesa parrocchiale dedicata a Maria Stella Maris nella cittàgiordana di Aqaba, sul Mar Rosso, che vive un impressionante sviluppodemografico ed economico; e la scuola superiore cattolica di Rameh, cittadinaisraeliana prossima al confine con il Libano. Per la loro importanza e l’impegnopluriennale di spesa sono “fiori all’occhiello” del Patriarcato Latino. La rassegnaha come appendici due singolari testimonianze: sull’impresa scientifica – ladatazione degli Ulivi del Getsemani – di cui è stato promotore e artefice ilconfratello professor Giovanni Gianfrate, e che ha avuto eco mediatica mondiale;e sullo sviluppo dell’iniziativa di don Raed Abusahlia, intraprendente sacerdotedel Patriarcato, che ha dato stabile occupazione a quasi un centinaio di lavoratoricristiani palestinesi, grazie anche alla collaborazione di alcune Luogotenenzeeuropee.

Esigono di essere citati due contributi: del cardinale Leonardo Sandri,prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, che riflette sul documentoconclusivo dell’Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi,alla quale il nostro Ordine fu chiamato a partecipare attivamente; e delconfratello Davor Zovko che propone all’attenzione e alla venerazione di cavalierie dame, tracciandone la tormentata storia, il beato cardinale Aloiz Stepinac,Commendatore con placca dell’Ordine. Per moltissimi di noi, una scoperta!

Ivan RebernikCancelliere

Annales 2012 - 3

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Nel primo viaggioufficiale aGerusalemme,Betlemme, Nazarethed in Giordania, èstato accompagnatodal Gran Priore, ilPatriarca Fouad Twal,e dal GovernatoreGenerale, AgostinoBorromeo. Un eventoche, all’iniziodell’Anno della Fede,si è inserito nelladinamica dei nuoviincarichi pastorali cheil Papa gli ha affidato

4 - Annales 2012

ENTRATA SOLENNE DEL CARDINALE O’BRIEN NELLA BASILICADEL SANTO SEPOLCRO

Storico pellegrinaggio del Gran Maestro in Terra Santa

Dinanzi alla cappella che custodisceil sepolcro vuoto di Gesù, il cardinaleEdwin O’Brien sta per impartire labenedizione solenne a conclusionedella cerimonia per il suo ingressosolenne nella Basilica.

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«La presenza della Chie-sa in Terra Santa, do-ve è miracolosamente

sopravvissuta sotto il dominioostile durante i secoli, deve per-severare nella testimonianza diquesto impegno al servizio delVangelo vissuto». Questo, in so-stanza, il messaggio di speranza edi pace annunciato dal GranMaestro dell’Ordine del SantoSepolcro al suo arrivo a Gerusa-lemme, lunedì 26 novembre.

Egli è stato accolto ufficial-mente alla porta di Jaffa, o “Por-ta dell’amico”, dal Patriarca diGerusalemme dei Latini e GranPriore dell’Ordine Fouad Twal,dal Delegato Apostolico a Geru-salemme e Palestina, e Nunzio inIsraele Giuseppe Lazzarotto, dalVicario della Custodia francesca-na di Terra Santa Fr. Artemio Ví-tores, da personalità religiose e

civili. Quindi in corteo ha rag-giunto la vicina con-cattedraledel Patriarcato, dove dopo la re-cita collettiva del Credo per l’An-no della Fede, gli è stata solenne-mente consegnata la Conchigliadel pellegrino. Una folla entusia-sta lo ha accompagnato durante isuoi primi passi nella Città Santa,e il Patriarca Twal non ha nasco-sto la sua gioia profonda nell’ap-puntargli la prestigiosa “conchi-glia” riservata a tutti i membridell’Ordine a memoria del loropellegrinaggio in Terra Santa.

L’INGRESSOAL SANTO SEPOLCRO

Martedì pomeriggio – dopoaver reso visita nella mattinata alPatriarca greco-ortodosso ed alPatriarca armeno-ortodosso – ilGran Maestro, accompagnato dal

Gran Priore e dal GovernatoreGenerale Agostino Borromeo, hafatto l’ingresso al Sepolcro diCristo Risorto, a conclusione diuna processione piena di fervorenelle vie della vecchia città diGerusalemme, aperta dai “kaw-was”, le guardie dalla tradiziona-le divisa che risale al tempo del-l’impero ottomano.

Come vuole il regime dello sta-tus quo, il Custode francescanodi Terra Santa Padre PierbattistaPizzaballa, ha avuto l’onore diaccoglierlo e di guidarlo nella Ba-silica dell’Anastasis, affiancato danumerosi religiosi francescani,“custodi” di questo luogo santo,edai rappresentanti dei Patriarcatigreco-ortodosso e armeno-orto-dosso. Di fronte al sepolcro sulquale si fonda la nostra fede nellavittoria divina sul male e la mor-te, monsignor Twal ha ricordato i

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sentimenti secolari che legano ilPatriarcato di Gerusalemme deiLatini all’Ordine del Santo Se-polcro, ribaditi nel messaggio diPio IX, nel gennaio 1868. Conquesto messaggio il Papa affidòai Cavalieri la missione di soste-nere le opere e le Istituzioni cul-turali e sociali della Chiesa catto-lica in Terra Santa, in particolarela costruzione delle scuole.

“Siamo particolarmente rico-noscenti per l’interesse generosoche Vostra Eminenza, il GranMagistero, e tutti i membri del-l’Ordine, manifestate per la TerraSanta. Accogliamo il vostro so-stegno e la vostra solidarietà congratitudine. Sappiate che ponia-mo la nostra speranza, le nostreaspirazioni e la nostra fiducia invoi”, ha detto con poche, essen-ziali, parole il Patriarca latino,nativo della Giordania, che quo-tidianamente si confronta con leinnumerevoli difficoltà dei cri-stiani orientali per vivere e rima-nere sulle terre dei loro antenati.«Per favore non ci abbandona-

te!», ha insistito monsignor Twal(“Please do not let us down”).

Questo grido dal cuore haprofondamente toccato il GranMaestro che ha esortato i fedeliad imitare la fede dei primi cri-stiani, e a «manifestare che il se-polcro è vuoto e che Cristo è vi-vente».

LA TAPPA DI BETLEMME E L’INAUGURAZIONEALL’UNIVERSITÀ

Nel terzo giorno del suo viaggioufficiale, il Cardinale O’Brien si èrecato a Betlemme, a sud di Geru-salemme, anzitutto per pregare nelluogo dove è nato Gesù ed ancheper inaugurare un nuovo edificiodell’università cattolica che ha ri-chiesto due anni di lavori.

All’ingresso nella Basilica dellaNatività è stato ricevuto dal Cu-stode francescano che lo ha ac-compagnato fino alla Grotta; quisi è inginocchiato per baciare lastella che segna il luogo della na-scita del Salvatore.

Il Gran Maestro ha poi visitatol’Università cattolica, la primafondata in Palestina nel 1965,uno dei frutti del pellegrinaggiodi papa Paolo VI, dove l’aspetta-vano più di 500 direttori di scuo-le e numerosi professori e stu-denti di tutta la regione. «Gesùha detto ai suoi discepoli di an-dare ad insegnare nel mondo in-tero. I fratelli delle Scuole Cri-stiane ed i loro colleghi illustranoegregiamente queste parole dinostro Signore, specialmente inPalestina» ha sottolineato con ri-conoscenza il Cardinale norda-mericano.

Durante l’inaugurazione, Fra-tel Peter Bray, Vicecancelliere diquesta Università che oggi conta2.600 studenti e più di 10.000laureati, ha ringraziato i generosidonatori dell’Ordine Equestredel Santo Sepolcro di Gerusa-lemme che hanno favorito la rea-lizzazione del nuovo edificio do-tato di otto classi attrezzate conle tecnologie più avanzate. Egliha fatto anche menzione delle re-

6 - Annales 2012

Una processione, aperta dai“kawwas” (la loro divisa dell’epocaottomana si mantiene per lo “statuquo” a Gerusalemme) e dai fratifrancescani della Custodia di TerraSanta, ha accompagnato il CardinaleGran Maestro sino all’ingresso dellaBasilica del Santo Sepolcro. Si eraformata alla porta di Giaffa (sullosfondo nella foto della paginaprecedente) e gli sono vicini (dasinistra) il vescovo ausiliare WilliamSomali; il Patriarca Latino; il Vicariodella Custodia francescana; ilGovernatore Generale; il confratelloarcivescovo Giuseppe Lazzarotto,Nunzio in Israele e DelegatoApostolico a Gerusalemme; unvescovo del Patriarcato armeno-ortodosso; il vescovo Giacinto-BoulosMarcuzzo, ausiliare e vicario delPatriarca Latino per Israele.

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centi violenze nella regione, pre-cisando che «mentre ci riuniamoa Betlemme in questa gioiosa cir-costanza per inaugurare la co-struzione di questo nuovo edifi-cio, ci uniamo in preghiera ai 435ex studenti e laureati dell’univer-sità di Betlemme che a Gaza sonostati colpiti dalla recente distru-zione di molte delle loro case e

dalla perdita di numerosi con-giunti».

Il Cardinale ha anche volutorecarsi alla parrocchia di Beit Sa-hour, ad est di Betlemme, doveha visitato la scuola e si è a lungointrattenuto con gli alunni dellediverse classi. Poi, non lontano,nel villaggio di Beit Jala, è andatoad incontrare i futuri sacerdoti in

formazione al seminario patriar-cale, ascoltando con emozione latestimonianza di uno dei 35 semi-naristi, Bernard, americano-pale-stinese che ha manifestato la pro-pria felicità di poter studiare inTerra Santa per prepararsi al sa-cerdozio.

ALL’INCONTRO DEI BAMBINI DI RAMEH

Nazareth è stata la tappa suc-cessiva, giovedì 29 novembre,con una messa celebrata nella Ba-silica dell’Annunciazione e la be-nedizione di una nuova scuola aRameh, in Alta Galilea. L’edificioscolastico è oggi un sogno final-mente realizzato. Sono stati ne-cessari due anni per concludernei lavori (2009-2011) dopo che Pa-pa Benedetto XVI aveva bene-detto la prima pietra nel corsodella messa a Nazareth, il 14maggio 2009 durante il suo pelle-grinaggio in Terra Santa. In occa-sione dell’inaugurazione ufficiale,

Annales 2012 - 7

Il Custodefrancescano di Terra

Santa padrePierbattista

Pizzaballa introducela cerimonia liturgica

presso la “Pietradell’Unzione” che poiil Cardinale O’Brien,

prostratosi, bacerà(foto in alto). È questoun tradizionale atto di

venerazione che famemoria del rito con

il quale Giusepped’Arimatea e

Nicodemo deposeroil corpo di Gesù

crocifisso percospargerlo di aromie unguenti, secondol’uso giudaico, prima

di trasferirlo nelsepolcro.

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8 - Annales 2012

religiosi drusi e musulmani han-no preso parte alla cerimonia edai festeggiamenti. Per realizzare ilprogetto, auspicato fin dal 1995da monsignor Giacinto-BoulosMarcuzzo, vescovo ausiliare e Vi-cario patriarcale in Israele resi-dente a Nazareth, sono stati ne-cessari non meno di diciotto annia causa di numerose difficoltà,soprattutto burocratiche.

A Rameh vivono 8.000 abitan-ti, il 51% dei quali sono cristiani,il 29% drusi ed il 20% musulma-ni. Nella cittadina la scuola ha unruolo fondamentale per l’unitàdegli abitanti: è stato infatti mol-to commovente vedere i cristiani,i musulmani ed i drusi raccoglier-si col Patriarca e con il CardinaleO’Brien per chiedere a Dio dibenedire la scuola e di concederegrazie agli insegnanti ed agli

Festosa inaugurazione della Scuola superiore del Patriarcato Latino a Rameh(Alta Galilea). Il cardinale O’Brien guida la mano di un bambino nel tagliodell’emblematico nastro; gli sono accanto (da destra) il patriarca Twal, unesponente della comunità drusa, l’arcivescovo emerito greco-melchita di Akka-San Giovanni d’Acri monsignor Pierre Mouallem e il Vicario per Israele, il vescovoMarcuzzo. Alla cerimonia partecipano anche, tra le personalità invitate, il patriarcaemerito di Gerusalemme dei Latini Michel Sabbah ed esponenti della comunitàmusulmana (foto in basso).

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alunni. Questa scuola, che conta650 alunni di Rameh e dintorni,permette alle 141 famiglie cristia-ne del posto di non trasferirsi inaltre località della regione.

Durante il suo discorso, il Pa-triarca ha ricordato che la scuolanon è solamente un luogo di ap-prendistato ma anche un luogodi dialogo tra le religioni e le cul-ture; deve sempre essere al servi-zio dell’uomo e contribuire al-la costruzione di nuovi pontidi amicizia e d’amore per tut-ti, senza distinzione. Il CardinaleO’Brien, commosso da questafraternità religiosa concreta chefa avanzare il dialogo islamico-cristiano, ha detto: «Avevo pre-parato il mio discorso scritto, maquando ho visto la folla, i fedelidelle diverse religioni vivere in-sieme nella gioia, quando ho vi-sto l’entusiasmo dei genitori e de-gli alunni, ho messo da parte ilmio scritto ed ha parlato il miocuore». Si è mostrato, come suaabitudine, soprattutto pastore at-tento ai più piccoli ed il suo pas-saggio indubbiamente segnerà lastoria di questa regione.

«Gesù è cresciuto qui, comevoi», ha detto il Gran Maestro aibambini che lo circondavano gio-iosamente. Il suo dialogo pienodi bontà resterà uno dei momentiforti di questo viaggio e forse,proprio in quel giorno, potrebbe-ro essere nate nuove vocazionireligiose. «La venuta di una per-sonalità così importante in questascuola rappresenta una data me-morabile, ci sentiamo immensa-mente incoraggiati dall’onore checi è stato fatto» ha confidato allastampa un responsabile dell’inse-gnamento.

L’INCONTROIN GIORDANIA COL RE ABDALLAH II

Durante gli ultimi tre giornidel suo viaggio ufficiale, il GranMaestro è andato in Giordania,nella terra natale del PatriarcaTwal. Ad Amman il Cardinale haavuto colloqui con il vicario delPatriarca latino in questo paese,l’arcivescovo Maroun Lahham, econ alcuni sacerdoti; poi si è re-cato a visitare il centro per porta-tori di handicap dedicato a No-stra Signora della Pace e alle ope-re parrocchiali nella cittadina diZerka. In serata ha pranzato coni sacerdoti del Vicariato. L’indo-mani, si è recato a Madaba peruna visita alla nuova AUM (Ame-rican University of Madaba) vo-luta dal Patriarca Twal ed alle

scuole del Patriarcato sostenutedall’Ordine. Ha visitato pure nel-la chiesa ortodossa il celebre mo-saico della Mappa. Infine si è fat-to pellegrino sui passi di Mosè alMonte Nebo. Rientrato ad Am-man, ha celebrato la messa nellachiesa parrocchiale di Hashimi.Domenica 2 dicembre, il Cardi-nale O’Brien ed il Patriarca Twalche l’accompagnava, sono staticordialmente ricevuti dal Re diGiordania Abdallah II che si èintrattenuto con loro su diversiargomenti di attualità concernen-ti i cristiani nel Medio Oriente.

Dopo avere salutato i fedelidella parrocchia di Sweifieh, ilGran Maestro ha raggiunto Israe-le per rientrare a Roma, dall’ae-roporto del Tel Aviv.

Ritornato a Roma, nel Cuoredella Chiesa universale, ha pre-sentato presso il sepolcro del-l’apostolo Pietro i volti di tuttiquesti testimoni di una fede co-raggiosa, coerente e perseveran-te, vissuta sulla terra natale delSalvatore.

François Vayne

Il cardinale O’Brien, e il patriarca Twalche l’accompagnava, sono statiricevuti dal Re di Giordania Abdullah IIche ha discusso cordialmente con lorosu diversi temi di attualità riguardo aicristiani in Medio Oriente.

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CONCISTORO,IL GRAN MAESTRO

creato CARDINALE DAL PAPA

Grande gioia e gratitudine dell’Ordine per l’attesa nomina

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Vaticano 6 gennaio 2012,solennità dell’Epifania.Terminata la celebrazione

eucaristica nella Basilica di SanPietro, Benedetto XVI si affacciadalla finestra dello studio perl’incontro festivo con i fedeli af-fluiti nel vasto piazzale e, primadella tradizionale recita dell’An-gelus, a sorpresa annuncia cheavrebbe presieduto il 18 febbraio

un Concistoro ordinario pubbli-co per la creazione di 22 nuovicardinali, leggendone i nomi. Ilsettimo dell’elenco è l’arcivesco-vo di Baltimora Edwin O’Brien,Pro-Gran Maestro dell’OrdineEquestre del Santo Sepolcro diGerusalemme.

Una nomina invero attesa per-ché, a norma dello Statuto, ilSanto Padre affida a un Cardina-

le la guida dell’ antico Ordine ca-valleresco che è posto, come reci-ta l’Annuario Pontificio, “sotto laprotezione della Santa Sede” ed èpersona giuridica di diritto cano-nico nonché persona giuridicavaticana. Tanta l’attesa di cavalie-ri e dame, altrettanta la loro gio-ia. Se ne fa interprete il Governa-tore Generale Agostino Borro-meo che esprime gratitudine al

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Santo Padre per questa nomina,e presenta i voti di augurio e de-vozione al neo Porporato a nomeanche dei dignitari del Gran Ma-gistero, dei Luogotenenti e Dele-gati Magistrali. Altri messaggi, ingran numero, gli giungono damembri dell’Ordine e da perso-nalità e fedeli di ogni continente,in particolare da suoi connazio-nali degli Stati Uniti d’America.L’esultanza dell’Ordine è ancheper l’elevazione a Cardinale di al-tri cinque suoi membri: TimothyMichael Dolan e Thomas Chri-stopher Collins, Gran Priori ri-spettivamente delle Luogotenen-ze di New York e di Toronto;

Giuseppe Bertello, presidentedella Pontificia Commissione perlo Stato della Città del Vaticano epresidente del suo Governatora-to; Giuseppe Betori, arcivescovometropolita di Firenze e Dome-nico Calcagno, presidente del-l’Amministrazione del Patrimo-nio della Sede Apostolica.

Al Concistoro quindi non pos-sono non assistere i massimiesponenti dell’Ordine: sabato 18nella Basilica di San Pietro sonopresenti il Gran Priore, il Patriar-ca di Gerusalemme dei LatiniFouad Twal, e l’Assessore arcive-scovo Giuseppe De Andrea; illuogotenente Generale Giuseppe

Della Torre del Tempio di San-guinetto; il Governatore Genera-le Agostino Borromeo; i vice Go-vernatori Generali Adolfo Rinal-di, Patrick D. Powers e GiorgioMoroni Stampa; il CerimoniereFrancis D. Kelly; i membri delGran Magistero: Christa Von Sie-mens, Joseph E. Spinnato, PierreBlanchard, il conte de Rezende,João de Castro de Mendia, Mi-chael F. Whelan, Alberto ConsoliPalermo Navarra, ThomasMcKiernan; l’Assessore d’OnoreCardinale Andrea Cordero Lanzadi Montezemolo (che è stato au-tore del suo nuovo stemma cardi-nalizio); il Cancelliere d’Onore

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les, David Lawrence GilbertSmith, della Spagna Occidentale,Juan Garcia Martínez, della Spa-gna Orientale Jacinto de Marista-ny y Ibarra, di Irlanda, NicholasMcKenna, dell’Italia Centrale,Saverio Petrillo, dell’Italia Cen-trale Appeninica, Giovanni Rica-soli-Firidolfi, dell’Italia Meridio-nale Tirrenica, Giovanni Napoli-tano, dell’Italia MeridionaleAdriatica, Rocco Saltino, dell’Ita-lia Sicilia, Giovanni Russo, diOlanda, Godfried J. M. Priecka-erts, di Polonia, Karol Szlenkier,del Portogallo Gonçalo de Medi-na Figueiredo de Bar, della Sviz-zera Jean-Pierre Marie de Glutz-Ruchti, della Scozia Sheriff W.Frank Lunny, degli Stati UnitiNorth Central Charles H. Foos,degli Stati Uniti Western WilliamH. Davidson; il Delegato Magi-strale della Federazione RussaYaroslav A. Ternovskiy; i rappre-sentanti delle Luogotenenze diBelgio, Francia, Spagna Orienta-le, Malta, Ungheria, Principato diMonaco. Parecchie Luogotenen-ze hanno inviato delegazioni; al-cune – e quelle italiane in parti-colare – composte da decine, finoa centinaia, di membri. Significa-tiva la presenza di molti fedeli ve-nuti da Baltimora, Arcidiocesidella quale il Gran Maestro è sta-to pastore ed è tuttora Ammini-stratore Apostolico, nonché daNew York, sua città natale.

L’evento sarà anche segnato,lunedì 20, dal ricevimento inonore del neo-Cardinale a Palaz-zo della Rovere, addobbato in se-gno di festa con l’esposizione diarazzi alle finestre su via dellaConciliazione. Ed egli in perso-na, avendo a fianco il Governato-

re Generale, ha atteso gli invitati:oltre ai Dignitari del Gran Magi-stero e ai Luogotenenti, ai Digni-tari d’onore, ai membri di delega-zioni di dame e cavalieri venuti aRoma per la circostanza, vi han-no partecipato alcuni cardinali,arcivescovi e vescovi, prelati de-gli Stati Uniti (fra di essi il Retto-re del Pontificio Collegio Ameri-cano del Nord, del quale il GranMaestro era stato allievo e poirettore), diplomatici e personalitàcivili. Accanto alle bandiere del-l’Ordine hanno prestato serviziod’onore dei cavalieri con mantel-lo appartenenti alla Luogotenen-za Italia Centrale, che guidati dalloro Cerimoniere, hanno ancheassolto ad altri compiti di acco-glienza in questa circostanza.

Il Cardinale ha vissuto intensa-mente altri momenti del Conci-storo: la vigilia, venerdì 17, parte-cipa ad una giornata di preghierae di riflessione sul tema “L’an-nuncio del Vangelo oggi, tra mis-sio ad gentes e Nuova Evangeliz-zazione” (introdotto dalla rela-zione – che il Papa definirà “en-tusiasmante, gioiosa e profonda”– del confratello arcivescovo Do-lan) e svolto dall’arcivescovo Ri-no Fisichella, Presidente del Pon-tificio Consiglio per la Promozio-ne della Nuova Evangelizzazione,sul prossimo inizio dell’ Annodella Fede “in un momento diparticolare crisi che vede, anzi-tutto, molti cristiani lontani dallavita della comunità e spesso con-fusi per le vicende della storiache in questo periodo è entratain una grave crisi di identità e diresponsabilità sociale”.

Nella Basilica di San Pietro,sabato 18, poco prima di imporre

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monsignor Juan José Dorronso-ro; i dignitari d’Onore Aldo Ma-ria Arena, Philippe Husson, Ma-rio Cantuti Castelvetri, MichaelR. Earthman e Otto Kaspar; iluogotenenti di Inghilterra e Gal-

Basilica di San Pietro. Il CardinaleO’Brien avanza in granderaccoglimento verso papa BenedettoXVI che gli imporrà la berrettacardinalizia.Nelle pagine precedenti le immaginifermano questo momento e la visioned’insieme della cerimonia liturgicaattorno all’Altare della Confessione.Seduti dietro gli undici Cardinali (sulladestra) sono i loro stretti collaboratori;uno è il confratello monsignor Adam J.Parker, segretario del Gran Maestro.

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ai nuovi Cardinali la berretta car-dinalizia, consegnare loro l’anelloe assegnare il titolo del loro inse-rimento nella Chiesa di Roma (alGran Maestro quello diaconaledi San Sebastiano al Palatino),Benedetto XVI vuol rievocare larivoluzione recata da Gesù con leparole tramandate nel Vangelo diMarco (10,44-45): Chi vuol di-ventare grande tra voi sarà vostroservitore, e chi vuol essere il pri-mo tra voi sarà schiavo di tutti…Il Figlio dell’Uomo non è venutoper farsi servire, ma per servire edare la propria vita in riscatto dimolti. «Parole – spiega – che illu-minano con singolare intensitàl’odierno Concistoro, risuonanonel profondo dell’anima e rap-presentano un invito e un richia-mo, una consegna e un incorag-giamento, specialmente per voi»;ricordando che servire Dio e ifratelli, donare se stessi, è quantola “fede autentica imprime e svi-luppa nel nostro quotidiano e

che non è lo stile mondano delpotere e della gloria”. Ricorda in-fine che in ogni tempo e luogo sicontrastano “dominio e servizio,egoismo e altruismo, possesso edono, interesse e gratuità”, ma“non c’è dubbio sulla strada scel-ta da Gesù”.

Altre tematiche saranno ap-profondite dal Santo Padre l’in-domani, domenica 19, nell’ome-

lia della solenne Messa celebratacon i nuovi porporati nella solen-nità della Cattedra di San Pietro(che il calendario liturgico fissa al22 febbraio, ma la cui celebrazio-ne è stata anticipata per la coinci-denza con il Mercoledì delle Ce-neri e l’inizio della Quaresima).La Cattedra, dice, evoca il ricor-do della celebre espressione disant’Ignazio di Antiochia secon-do cui la Chiesa di Roma è “quel-la che presiede nella carità”. Ineffetti, sottolinea, “il presiederenella fede è inscindibilmente le-gato al presiedere nell’amore”,dunque il ministero petrino è“primato nell’amore in senso eu-caristico”. Tutto nella Chiesa,prosegue, poggia sulla fede:l’amore e l’autorità, l’evangelizza-zione e la carità, i sacramenti e laliturgia. “Una fede senza amorenon sarebbe più un’autentica fe-de cristiana”, ma è anche veroche “l’amore si sgretola se l’uo-mo non confida più in Dio e nonobbedisce a Lui”. Il Papa esortainfine “a rimanere sempre unitiai pastori, come pure ai nuoviCardinali, per essere in comunio-ne con la Chiesa”, la cui unità “èdono divino da difendere e farcrescere”; ai “venerati fratelliCardinali” ha indicato come“compito particolare” quello di“testimoniare la gioia dell’amoredi Cristo”.

Graziano Motta

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Il caloroso abbraccio del Papa èstato anche un segno diincoraggiamento per l’operacompiuta dai 30 000 membridell’Ordine a favore dei lorofratelli cristiani di Terra Santa.

Papa Benedetto XVI il 16marzo 2012 ha conferito

il titolo di Gran Maestro del-l’Ordine del Santo Sepolcrodi Gerusalemme al CardinaleEdwin O’Brien che finora neera Pro-Gran Maestro. E do-po averlo confermato tra imembri della Congregazioneper l’Educazione Cattolica, loha inoltre annoverato traquelli della Congregazioneper le Chiese Orientali e delPontif icio Consiglio «CorUnum».

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re della chiesa, Padre AlvaroCacciotti, OFM, il quale poi, al-l’altare, gli rivolge il saluto uffi-ciale. Quindi il protonotario apo-stolico monsignor Nicholas Hen-ry Marie Denis Thevenin, diplo-matico in servizio presso la Se-greteria di Stato dà lettura dellaBolla pontificia di nomina, in lin-gua latina. Segue la Santa Messache ha come concelebranti il Pa-triarca di Gerusalemme dei Lati-

Grande animazione il 25ottobre 2012 al Foro Ro-mano, tra le celebri vesti-

gia archeologiche, per un eventoinsolito: alcune decine di membridell’Ordine Equestre del SantoSepolcro di Gerusalemme, nei lo-ro bianchi mantelli, accolgonopresso la chiesa di San Sebastia-no al Palatino il Gran MaestroCardinale Edwin O’Brien. Giun-ge per prendere possesso, nel

corso di una cerimonia religiosa,del titolo di diacono di questachiesa assegnatogli da Papa Be-nedetto XVI nel Concistoro del18 febbraio; nomina che necessi-ta di una serie di adempimenticanonici per sancire la sua appar-tenenza canonica al clero dellaChiesa di Roma.

Solenne l’ingresso processio-nale. Alla porta il Cardinale baciail Crocifisso presentato dal retto-

IL CARDINALE GRAN MAESTROPRENDE POSSESSO DELLA DIACONIA

DI SAN SEBASTIANO AL PALATINO

La chiesa di cui il cardinale O’Brien è titolare a Romaè dedicata a San Sebastiano, soldato romano martireper la fede, intercessore per tutti i cristiani, testimoni

della pace, che sono perseguitati oggi

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ni Fouad Twal, Gran Priore del-l’Ordine, l’Assessore arcivescovoGiuseppe De Andrea e l’arcive-scovo di Québec Gérald CyprienLacroix.

Nell’omelia il Cardinale evocala figura di San Sebastiano, un

militare della Roma imperiale,che fu sottoposto a torture per lasua fede, e ricorda che i membridell’Ordine di cui è a capo sonole guardie d’onore a protezionedel Santo Sepolcro di Cristo, nongià con la forza delle armi ma

con la loro costante testimonian-za di fede. Esorta quindi a prega-re per essi come per le sofferenzedei cristiani palestinesi e di tutti icristiani che con coraggio affron-tano le persecuzioni; ed inoltre –memore di essere stato cappella-no e poi Ordinario Militare (arci-vescovo negli Stati Uniti per iServizi Militari) – per gli uominie donne in uniforme ovunqueimpegnati a preservare la pace.

Assistono il Luogotenente Ge-nerale Giuseppe Della Torre delTempio di Sanguinetto, il Gover-natore Generale Agostino Borro-meo, alcuni membri del GranMagistero, il luogotenente perl’Italia Centrale Saverio Petrillocon numerosi Cavalieri della Se-zione di Roma, parecchi dei qualihanno assicurato il servizio d’or-dine. Presenti inoltre personalitàecclesiastiche e civili, fra le qualiil Cardinale Bernard FrancisLaw, Arciprete emerito della Ba-silica Papale di Santa Maria Mag-giore e il Vescovo Franco Croci,Gran Priore della Luogotenenzaper l’Italia Centrale. G.M.

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Il Luogotenente Generale e il Governatore Generale con numerosi membri delGran Magistero (nella foto) e dignitari dell’Ordine hanno partecipato all’eventoche, secondo il cerimoniale, ha per testimone Gesù crocifisso fin dall’inizio,dall’ingresso del Cardinale nella chiesa (foto della pagina precedente), sino allalettura della Bolla pontificia che attesta la sua nomina (foto in basso).

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L’Esortazione Apostolicapost-sinodale Ecclesia inMedio Oriente ha raccol-

to i frutti dell’Assemblea specialedel Sinodo dei Vescovi svoltosi inVaticano nell’ottobre 2010. Duespeciali circostanze ne hanno sot-tolineato l’importanza: BenedettoXVI ha voluto apporre la firma aldocumento e consegnarlo perso-nalmente ai destinatari nel cuoredel Medio Oriente, in Libano, e

in un giorno singolare, il 14 set-tembre, ricorrenza liturgica del-l’Esaltazione della Santa Croce,una delle maggiori feste che dal-l’Oriente si è propagata in tutta laCristianità all’indomani della De-dicazione della Basilica della Re-surrezione edificata sul Golgota esul Sepolcro di Nostro Signore.

È il Papa a presentarne le fina-lità nel discorso tenuto durante laconsegna: «l’Esortazione – ha

detto – pur destinata al mondointero, si propone di essere per ipastori una feuille de route per iprossimi anni... Loro tramite iosaluto paternamente tutti i cri-stiani del Medio Oriente»; e hasottolineato come la presenza deiPatriarchi e Vescovi ortodossi ve-nuti a riceverlo, così come quelladei rappresentanti delle diversecomunità religiose del Libano,dimostrasse la stima e la collabo-

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Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per leChiese Orientali, presenta l’Esortazione Apostolica post-sinodale

BENEDETTO XVI e IL CAMMINODEI CRISTIANI in MEDIO ORIENTE

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«Considerando la situazione attuale delleChiese nel Medio Oriente, i Padri sinodali

hanno potuto riflettere sulle gioie e le pene, i ti-mori e le speranze dei discepoli di Cristo che vivo-no in questi luoghi. Tutta la Chiesa ha potuto cosìascoltare il grido ansioso e percepire lo sguardodisperato di tanti uomini e donne che si trovanoin situazioni umane e materiali ardue, che vivonoforti tensioni nella paura e nell’inquietudine, e chevogliono seguire Cristo – Colui che dà senso allaloro esistenza – ma che ne sono spesso impediti.Per questo ho desiderato che la Prima Lettera diSan Pietro sia la trama del documento. Nello stes-so tempo, la Chiesa ha potuto ammirare quanto viè di bello e di nobile in queste Chiese su questeterre. Come non rendere grazie a Dio in ogni mo-mento per tutti voi (cfr 1 Ts 1,2; Prima Parte del-

l’Esortazione post-sinodale), cari cristiani del Me-dio Oriente! Come non lodarlo per il vostro co-raggio nella fede? Come non ringraziarlo per lafiamma del suo amore infinito che voi continuatea mantenere viva e ardente in questi luoghi chesono stati i primi ad accogliere il suo Figlio incar-nato? Come non cantargli la nostra riconoscenzaper gli slanci di comunione ecclesiale e fraterna,per la solidarietà umana manifestata senza sostaverso tutti i figli di Dio?

Ecclesia in Medio Oriente permette di ripensareil presente per considerare il futuro con lo stessosguardo di Cristo. Essa, con i suoi orientamentibiblici e pastorali, con il suo invito a un approfon-dimento spirituale ed ecclesiologico, con il rinno-vamento liturgico e catechistico raccomandato,con i suoi appelli al dialogo, vuole tracciare una

Il discorso del Papa sull’Esortazione Apostolica nella Basilica greco-melkita di San Paolo

«Ripensare il presente per considerareil futuro con lo stesso sguardo di Cristo»

Benedetto XVI hatenuto a firmarel’EsortazioneApostolica in Libano,la nazione che datestimonianza diconvivialità nel cuoredel Medio Oriente, el’ha consegnatapersonalmente aidestinatari, anche cioèai rappresentanti delleChiese ortodosse, apersonalitàmusulmane, aesponenti della culturae della società civile.La solenne cerimoniasi è svolta (vedi anchela foto della paginaprecedente) nellaCattedrale greco-melchita cattolica diHarissa, sulla collinacelebre per il suoSantuario mariano.

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razione da promuovere fra tuttinel rispetto reciproco. Ha ringra-ziato tutti per gli sforzi in tale di-rezione e, dicendosi certo cheavrebbero continuato a ricercarele vie dell’unità e della concordia,ha evidenziato come la feliceconvivialità tutta libanese devedimostrare all’insieme del MedioOriente e al resto del mondo cheall’interno di una nazione posso-no esistere la collaborazione tradiverse Chiese, tutte membri del-l’unica Chiesa cattolica, in un fra-terno spirito di comunione congli altri cristiani e, nello stessotempo, la convivialità e il rispet-toso dialogo tra i cristiani e i lorofratelli di altre religioni.

Ben consapevole di quantoquesto equilibrio sia estrema-

mente delicato e di come minaccidi rompersi quando è teso comeun arco o quando è sottoposto apressioni, sovente di parte, ovve-ro interessate, contrarie ed estra-nee all’armonia e alla dolcezza li-banese, il Santo Padre ha esorta-to a dar prova di una reale mode-razione e di grande saggezza, rac-comandando che possa prevalerela ragione sulle passioni per favo-rire il bene comune. Efficacel’evocazione di re Salomone: benconosceva Hiram, re di Tiro, eproprio perché considerava lasaggezza la virtù per eccellenza,non esitò a chiederla all’Onnipo-tente e Dio gli diede un cuoresaggio e intelligente.

Il richiamo a Dio è stato espli-citato dal Pontefice per significa-

re il valore assoluto della presen-za divina nella vita dei singoli edelle Chiese, ma anche per affer-mare che la convivialità, di cui ilLibano desidera dare testimo-nianza, non sarà credibile se nonfondata su uno sguardo acco-gliente e un atteggiamento di be-nevolenza reciproco, se non radi-cata in Dio, il quale desidera chetutti gli uomini siano fratelli.Grazie alla buona volontà e al-l’impegno di ciascuno, i Libanesipotranno offrire agli abitanti del-la regione e del mondo intero unmodello da seguire solo se ricor-deranno che: non si tratterà uni-camente di un’opera umana madi un dono di Dio, che occorrechiedere con insistenza, preserva-re con tutti i mezzi e consolidare

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via per ritrovare l’essenziale: la se-quela Christi, in un contesto diffi-cile e talvolta doloroso, un conte-sto che potrebbe far nascere latentazione di ignorare o dimenti-care la Croce gloriosa. È proprioadesso che bisogna celebrare lavittoria dell’amore sull’odio, delperdono sulla vendetta, del servi-zio sul dominio, dell’umiltà sul-l’orgoglio, dell’unità sulla divisio-ne. Alla luce della festa odierna ein vista di una fruttuosa applica-zione dell’Esortazione, vi invitotutti a non avere paura, a rimane-re nella verità e a coltivare la pu-rezza della fede. Questo è il lin-guaggio della Croce gloriosa!Questa è la follia della Croce: quella di saper con-vertire le nostre sofferenze in grido d’amore versoDio e di misericordia verso il prossimo; quella disaper anche trasformare degli esseri attaccati e fe-riti nella loro fede e nella loro identità, in vasi

d’argilla pronti ad essere colmati dall’abbondanzadei doni divini più preziosi dell’oro (cfr 2 Cor 4,7-18). Non si tratta di un linguaggio puramente alle-gorico, ma di un appello pressante a porre degliatti concreti che configurano sempre più a Cristo,

Sulla collina di Harissa pressola basilica greco-melchitadi San Paolo si erge ilmonumento in onoredi Maria, patronadel Libano.

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con determinazione. La firma dell’Esortazione è av-

venuta nella Basilica greco-melki-ta di S. Paolo sulla Collina di Ha-rissa, che sovrasta Beirut, allapresenza del Capo dello Stato,dei Patriarchi e dei Vescovi, deiMembri del Consiglio specialeper il Medio Oriente del Sinododei Vescovi, delle delegazioni or-todossa e musulmana, come deirappresentanti del mondo dellacultura e della società civile. Aciascuno è stata consegnato il te-sto perché, come ha osservato ilPapa, pur destinato alla ChiesaUniversale, esso riveste un’im-portanza particolare per l’interoMedio Oriente.

Del resto, Benedetto XVI ave-

va annunciato l’assemblea specia-le del Sinodo per quell’area in unmemorabile incontro a CastelGandolfo il 19 settembre 2009.Era la prima volta che il Vescovodi Roma riceveva insieme i Pa-triarchi e gli arcivescovi MaggioriOrientali in una fraterna riunioneintesa ad offrire al Pastore Uni-versale una conoscenza direttadella situazione della madrepa-tria storica del cristianesimo.

L’Esortazione Ecclesia in Me-dio Oriente è un vero dono diDio perché puntualizza ciò cherimane irrinunciabile per i cri-stiani d’Oriente, ossia le loro ori-gini, che sono radicate nella ere-dità degli stessi Apostoli e l’at-tualità della loro missione, quella

cioè dell’unità di tutti i battezza-ti, specie orientali. È il ConcilioEcumenico Vaticano II ad indi-care questa mirabile sintesi sullaidentità dei cristiani d’Orientenel decreto Orientalium Ecclesia-rum. L’auspicio dell’unità è ov-viamente inscindibile da quellodella pace. Ambedue promananoda un altro binomio: comunionee testimonianza: ed è questo il te-ma che ha guidato i lavori sino-dali e che ora costituisce il sentie-ro sicuro per i cristiani d’Orien-te, in seno alla Chiesa universaleper animare con la luce evangeli-ca la storia umana.

Cardinale Leonardo Sandri Prefetto della Congregazione

per le Chiese Orientali

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atti che aiutano le diverse Chiese a riflettere labellezza della prima comunità dei credenti (cfr At2,41-47; Seconda parte dell’Esortazione); atti similia quelli dell’imperatore Costantino che ha saputotestimoniare e far uscire i cristiani dalla discrimi-nazione per permettere loro di vivere apertamen-te e liberamente la loro fede nel Cristo crocifisso,morto e risorto per la salvezza di tutti.

Ecclesia in Medio Oriente offre elementi chepossono aiutare per un esame di coscienza perso-nale e comunitario, per una valutazione obiettivadell’impegno e del desiderio di santità di ogni di-scepolo di Cristo. L’Esortazione apre all’autenti-co dialogo interreligioso basato sulla fede in DioUno e Creatore. Essa vuole anche contribuire aun ecumenismo pieno di fervore umano, spiritua-le e caritativo, nella verità e nell’amore evangelici,che attinge forza dal comandamento del Risorto:«Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli,battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio edello Spirito Santo, insegnando loro a osservaretutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sonocon voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»(Mt 28,19-20).

In tutte le sue parti, l’Esortazione vorrebbeaiutare ciascun discepolo del Signore a vivere pie-namente e a trasmettere realmente ciò che è di-ventato attraverso il Battesimo: un figlio della Lu-ce, un essere illuminato da Dio, una lampadanuova nell’oscurità inquietante del mondo affin-ché dalle tenebre facciano risplendere la luce (cfrGv 1,4-5 e 2 Cor 4,1-6). Questo documento vuolecontribuire a spogliare la fede da ciò che la im-bruttisce, da tutto ciò che può offuscare lo splen-dore della luce di Cristo. La comunione è alloraun’autentica adesione a Cristo, e la testimonianzaè un’irradiazione del Mistero pasquale che confe-risce un senso pieno alla Croce gloriosa. Noi se-guiamo e «annunciamo… Cristo crocifisso … po-tenza di Dio e sapienza di Dio» (1Cor 1,23-24; cfrTerza Parte dell’Esortazione).

«Non temere, piccolo gregge» (Lc 12,32) e ri-cordati della promessa fatta a Costantino: «Inquesto segno, tu vincerai!». Chiese in MedioOriente, non temete, perché il Signore è vera-mente con voi fino alla fine del mondo! Non te-mete, perché la Chiesa universale vi accompagnacon la sua vicinanza umana e spirituale!».

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ca di San Paolo fuori le Mura poi.● John Theodore Ralph è Membro d’Onore del Gran

Magistero.Cavaliere di Gran Croce, di nazionalità australiana, èstato luogotenente di Australia Victoria e successi-vamente membro del Gran Magistero.

Mandati giunti a conclusione● Adolfo Rinaldi, uno dei Vice-Governatori dell’Ordine,

Cavaliere di Gran Croce, ha rinunciato – per motivipersonali – ad un secondo mandato di quattro anni.È stato nominato Vice-Governatore Generale d’Ono-re a riconoscimento della sua attività ed ha ricevutola Palma in Oro di Gerusalemme.

Conferma di un secondomandato● Joseph E. Spinnato, Cavaliere di Gran Croce, già

luogotenente di USA Eastern, membro del Gran Ma-gistero dal 2008, è stato confermato per un secon-do mandato.

INCARICHI DEL GRAN MAGISTERONomine● Ivan Rebernik è Cancelliere dell’Ordine Equestre del

Santo Sepolcro di Gerusalemme.Cavaliere dell’Ordine dall’anno 2000, nato nel1939 e dottore della Pontificia Università Gregoria-na, ha lavorato come bibliotecario in Vaticano primadi rappresentare il suo paese natale – la Slovenia –come Ambasciatore presso la Santa Sede.

● Bo Theutenberg è membro del Gran Magistero.Docente in diritto internazionale nato nel 1942,Commendatore con Placca, nel 2000 è stato il pri-mo luogotenente della giovane Luogotenenza diSvezia.

● Philippe Plantade è membro del Gran Magistero.Avvocato a Parigi, nato nel 1958, Grand’Ufficialedell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusa-lemme dal 2004, ha esercitato funzioni di elevataresponsabilità presso la Luogotenenza di Francia.

● Pier Carlo Visconti è consultore del Gran Magistero.Ingegnere e dirigente di industria, nato a Torino, Ca-valiere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro diGerusalemme, ha diretto i servizi amministrativi del-la Fabbrica di San Pietro prima e quelli della Basili-

ANNO DELLA FEDEL’Ordine mobilitato per un pellegrinaggio a Roma

Nella dinamica del Sinodo dei Vescovi sulla NuovaEvangelizzazione, tenutosi a Roma dal 7 al 28 otto-

bre 2012, l’Anno della Fede è stato aperto dal PapaBenedetto XVI, che nell’omelia della messa di inaugura-zione solenne l’11 ottobre l’ha presentato così: «Un pel-legrinaggio in cui dobbiamo portare con noi soltantol’essenziale: il Vangelo e la fede della Chiesa di cui i do-cumenti del Concilio sono espressione luminosa, comelo è il catechismo della Chiesa cattolica pubblicato ven-t’anni fa». L’intero Ordine Equestre del Santo Sepolcro diGerusalemme si è sin da allora attivato per quest’Annodella Fede, che si concluderà nel novembre 2013.

Stimolati dall’appello entusiasta del Cardinale EdwinO’Brien, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del SantoSepolcro di Gerusalemme, i Cavalieri e le Dame attivi

nelle Luogotenenze di tutto il mondo hanno preparato laloro partecipazione ad un pellegrinaggio internazionaleeccezionale a Roma, organizzato dal Gran Magistero incoordinamento con il Pontificio Consiglio per la Promo-zione della Nuova Evangelizzazione presieduto dall’arci-vescovo Salvatore Fisichella. Dopo un’incontro di con-certazione con quest’ultimo, il Gran Maestro ha confer-mato la data del pellegrinaggio, nella dinamica dellosvolgimento della Consulta: dal 13 al 15 settembre2013. L’apposita commissione presieduta dal Cancellie-re Ivan Rebernik, ha lavorato appunto di comune accor-do con la Prefettura della Casa Pontificia, i Cardinali Ar-cipreti delle Basiliche Papali e le autorità comunali diRoma. Le Luogotenenze e Delegazioni Magistrali hannoricevuto istruzioni sulle modalità di partecipazione; e

la vita dell’ordinela vita dell’ordine

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per gestire al meglio tutti gli aspetti logistici, in partico-lare dell’accoglienza e del trasporto, il Gran Magisteroha siglato un accordo con l’UNITALSI (Unione NazionaleItaliana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Inter-nazionali), associazione pubblica di fedeli di provata

esperienza nel settore dei pellegrinaggi.È con la «desertificazione spirituale» di questi ultimi

decenni che Benedetto XVI ha motivato la creazione diun Pontificio Consiglio deputato a promuovere la NuovaEvangelizzazione, ponendo così l’Anno della Fede in

Riuniti perapprofondireinsieme, inSinodo, il temadella NuovaEvangelizzazione,i Vescovi hannoaltresì pregatoinsieme al Papadurante la messadi aperturadell’Anno dellaFede, l’11 ottobre2012 in piazzaSan Pietro.

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questa prospettiva. Naturalmente ha collocato l’eventonel quadro del cinquantesimo anniversario dell’aperturadel Concilio Ecumenico Vaticano II: «Il Concilio non haprodotto nulla di nuovo in materia di fede, e non ha vo-luto togliere nulla di ciò che è antico: si è piuttosto pre-occupato di far sì che la stessa fede continui ad esserevissuta nell’oggi, continui ad essere una fede viva in unmondo che cambia».

Quest’opera di rinnovamento ecclesiale, iniziata daGiovanni XXIII e Paolo VI, non ha smesso di svilupparsi,fino all’annuncio da parte di Papa Benedetto XVI – allaconclusione delle celebrazioni per il duemila anni dalla

nascita dell’apostolo San Paolo, nell’estate del 2010 –della creazione di un Dicastero specificatamente consa-crato alla Nuova Evangelizzazione, seguita da questostorico Anno della Fede. È nel 1979, a Nowa Huta, inPolonia, che Giovanni Paolo II iniziò a rendere popolareil termine «nuova evangelizzazione», da lui ripreso nel1983 ad Haiti, qualche giorno prima di aprire l’Annodella Redenzione il 25 marzo dello stesso anno, in vistadi preparare al meglio e in anticipo il Giubileo del 2000di cui si moltiplicano i frutti spirituali, anche all’internodell’Ordine, in questo inizio del XXI secolo.

F.V.

A CHICAGO E A ROMARIUNIONI DEI LUOGOTENENTI

bilito un primato storico, superiore aquello (più di 10 milioni di euro) del2010, anch’esso senza precedentinella vita dell’Ordine. Tuttavia i deficitdel bilancio del Patriarcato di Gerusa-lemme dei Latini, soprattutto nella

gestione delle scuole, pongono l’Ordine dinanzi anuove sfide, come hanno spiegato a Chicago il ViceGovernatore Generale Patrick D. Powers e a Roma ilConsultore Pier Carlo Visconti, che si sono pure sof-fermati sugli aspetti del bilancio dell’anno in corsoattento, come sempre, alle necessità dei cristiani diTerra Santa.

I Luogotenenti e i Delegati Magistrali dell’Americadel Nord e di Europa – le aree geografiche con il

maggior numero di membri dell’Ordine – anche nel2012 si sono ritrovati, rispettivamente a Chicago (dal31 maggio al 2 giugno) e a Roma (il 14 e 15 giu-gno), per il tradizionale appuntamento presidedutodal Gran Maestro. È stata l’occasione per il Governa-tore Agostino Borromeo di annunciare per il mese disettembre 2013 a Roma sia la convocazione dellaConsulta dell’Ordine,per la revisione delloStatuto, sia un Pelle-grinaggio internazio-nale in occasionedell’Anno della Fede,che il Santo Padre havoluto legare al losvolgimento, dal 7 al28 ottobre 2012 delSinodo dei Vescoviper la Nuova Evange-lizzazione. Il Cerimo-niere dell ’Ordine,monsignor Francis D. Kelly, ha specialmente sottoli-neato dinanzi ai Luogotenenti europei l’importanza diquesti eventi per la vita dell’Ordine e la crescita spiri-tuale dei suoi membri.

Illustrando il bilancio finanziario del 2011, il Go-vernatore Generale ha sottolineato che ancora unavolta le entrate (più di 11 milioni di euro) hanno sta-

Il Governatore Generale e il Gran Maestrodell’Ordine.

Il Vice-Governatore Generale Patrick D. Powers.

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LA CHIESA DI AQABAANNUNCIA L’AVVENIRE

Il bilancio finanziario dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro diGerusalemme ha raggiunto nel 2011 risultati mai registrati nella sua

storia: grazie infatti all’infaticabile impegno delle Luogotenenze imembri hanno donato 11,6 milioni di euro per il Patriarcato di

Gerusalemme dei Latini che deve accettare grandi sfide. Così, nel 2012,hanno potuto essere portati a termine, o intrapresi, importanti progetti

INIZIATI O REALIZZATI NEL 2012I PROGETTI DELL’ORDINE

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La prima pietra della chiesadi Aqaba è stata posata nelmaggio 2011. I lavori sono

durati un anno e mezzo circa e laconsacrazione ha avuto luogo il14 dicembre 2012, durante l’Av-vento. La messa solenne, presie-duta dal Patriarca Latino e GranPriore dell’Ordine, monsignorFouad Twal, è stata concelebratadall’arcivescovo Maroun La-hham, vescovo ausiliare per laGiordania, dal vescovo emeritoSalim Sayegh, dal vescovo ausilia-re per Israele Giacinto-BoulosMarcuzzo, dall’arcivescovo greco-

melkita cattolico di Petra e Fila-delfia Yasser Al-Ayyash, nonchédal parroco don Issam Zoomot eda numerosi sacerdoti tra i qualiil primo segretario della Nunzia-tura Apostolica in Giordania.

Il governatore di Aqaba, Faw-waz Irshedat ed altre autorità ci-vili e musulmane hanno assistitoalla celebrazione, insieme ai fedelidella parrocchia e a numerosi cri-stiani venuti in autobus da ogniangolo della Giordania.

La nuova chiesa, ubicata inquesta città portuale aperta sulMar Rosso, dove da ogni partedel mondo giungono navi mer-cantili – e naturalmente anchemarinai, in buon numero cattolici– è dedicata alla Vergine Maria“Stella Maris”.

I cristiani di Aqaba rappresen-tano il 2% di una popolazione in

costante crescita grazie al consi-derevole sviluppo dell’industriaalberghiera dovuto alla vicinanzadel celebre sito archeologico diPetra, che accoglie mediamente300.000 visitatori all’anno, ed ilcui insieme monumentale è iscrit-to nel patrimonio mondiale del-l’UNESCO. Sottolineando l’im-portanza nella regione di questanuova chiesa, il Patriarca ha af-fermato che essa “annuncia l’av-venire” e che “questo luogo saràun punto di riferimento per i cri-stiani”. Con le sue forme moder-ne, la sua luminosità radiosa, lachiesa ha fatto dimenticare il mo-desto salone in cui da parecchianni padre Zoomot celebrava lamessa per i suoi parrocchiani.Nel suo discorso di accoglienza,il giorno in cui la chiesa ha spa-lancato le sue porte, il parroco ha

La monumentale chiesa di Aqaba(nella foto della pagina precedente) èdedicata a Maria “Stella Maris”. Lasua consacrazione è stata compiutadal Patriarca Latino Fouad Twal chepoi ha presieduto la solennecelebrazione eucaristica (foto in alto).

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Il luminoso internocon l’arredo dellachiesa parrocchialedi Aqaba e (foto inbasso) l’esternodella nuova Scuolasuperiore di Rameh.Questo edificio èstato inaugurato dalGran Maestrocardinale O’Brien nelcorso del suopellegrinaggio inTerra Santa (vedipagine 7 e 8).

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ringraziato l’architetto OussamaTwal ed i numerosi donatori, inparticolar modo i Cavalieri e leDame dell’Ordine Equestre delSanto Sepolcro di Gerusalemme.All’omelia il Patriarca ha espres-so riconoscente gratitudine per lagenerosità dell’Ordine che haconsentito la costruzione del-l’edificio e della grande sala di in-contro nel seminterrato: il finan-ziamento di oltre un milione emezzo di euro è stato frutto delparticolare impegno delle Luogo-tenenze di Francia, Irlanda, Ger-mania, Italia, Spagna, Canada,Stati Uniti e Taiwan.

Adesso, ha detto, i cattolicigiordani, insieme con filippini ecingalesi venuti a lavorare in que-sta città, potranno sviluppare me-glio la vita della Chiesa localecon i gruppi giovanili e di pre-ghiera e con quelli impegnati nel-le varie attività parrocchiali. Aqa-ba, situata alla frontiera di Israelee non lontana dall’Egitto, si rive-la essere strategica per il dialogodelle culture e l’edificazione dellapace tra cristiani, ebrei e musul-mani, tutti credenti in un soloDio.

LA GRANDE SCUOLA SUPERIORE DI RAMEH

Il secondo importante proget-to del 2012 è stato realizzato inAlta Galilea, nella cittadina diRameh. È consistito nella costru-zione di un edificio di quattropiani nel complesso scolasticodel Patriarcato Latino per acco-gliervi la Scuola superiore. In talmodo gli allievi delle primarie edelle secondarie possono com-pletare in loco i loro studi. Di

questa iniziativa, interamente fi-nanziata dall’Ordine, abbiamogià riferito nel resoconto del pel-legrinaggio del Cardinale GranMaestro in Terra Santa (si vedaalle pp. 7-8).

RESTAURATO AD ABOUD IL CONVENTODELLE SUORE

I progetti per l’anno 2012hanno incluso anche il restaurodel convento di Aboud. In que-sta cittadina, situata nei TerritoriPalestinesi, ad una ventina di chi-lometri a nord-ovest di Ramallah,il convento delle Suore del Rosa-rio aveva bisogno di essere re-staurato, essendo rimasto senzamanutenzione da almeno 40 an-ni. L’edificio risale al 1911 e permolti anni è servito da residenzaper i sacerdoti; poi ha accolto lereligiose, molto attive tra la po-polazione locale. La loro congre-gazione, fondata a Gerusalemmenel 1880 dalla beata Maria Alfon-sina, è l’unica femminile formata-si nel Patriarcato Latino.

Suor Nadia e Suor Eva, rispet-tivamente palestinese e giordana,si occupano della casa. Esse si re-cano presso le famiglie cristianeprestando un’attenzione specialealle persone anziane ed ai bambi-ni e cercando di intrattenere le-gami di fraternità con gli abitantimusulmani, sempre più numerosiper il costante incremento demo-grafico. Grazie alle somme stan-ziate dal Gran Magistero – fruttodella raccolta della Luogotenenzadel Portogallo – si sono potuti in-traprendere e concludere grandilavori nei locali principali del

Il Patriarcato Latino haaffidato alla Custodia

francescana di Terra Santa unprogramma volto ad assicurareassistenza spirituale anche aifigli dei 220 mila lavoratoricristiani di paesi stranieri(Filippine, India, Sri Lanka,Europa orientale, AmericaLatina) che vivono in Israele,in particolare con lacostruzione di una chiesa e diun Centro pastorale. È questouno dei problemi più urgentidella Chiesa locale illustrato alGran Magistero dell’Ordine dalGran Priore, il Patriarca FouadTwal mentre, paradossalmente,essa è impegnata acontrastare il fenomenodell’emigrazione dalla TerraSanta di tante famigliecristiane. Nel contesto di unaampia relazione sullasituazione religiosa, sociale epolitica in Palestina,Giordania, Israele e Cipro, ilPatriarca ha ricordato come direcente l’Assemblea degliOrdinari Cattolici di Terra Santaha istituito una commissioneper la pastorale degliimmigrati e dei richiedentiasilo politico (circa 30 mila, inmaggioranza di paesi africani)affidata al vicario patriarcaleper la comunità cattolica diespressione ebraica, il gesuitapadre David Neuhaus.

ASSISTENZASPIRITUALEAI LAVORATORI CRISTIANIDI PAESI STRANIERI

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convento, in particolare nella cappella, la cuci-na, l’ufficio e il salone. L’impianto elettrico èstato interamente rinnovato ed è stato sistematoun nuovo spazio esterno.

RESTAURI NEL VICARIATODI AMMAN E IN QUATTROPRESBITERI GIORDANI

Il palazzo del Vicariato del Patriarcato Latinoad Amman è un’importante sede di incontri pa-storali e diplomatici in uno dei paesi arabi piùaperti e rispettosi della presenza cristiana. Biso-gnava consolidare i suoi muri esterni, modifica-re alcuni locali e ristrutturare l’adiacente mona-stero delle religiose. Precisamente per il centrodelle attività pastorali, gli uffici dell’amministra-zione, le camere e gli uffici del Patriarca e delVescovo ausiliare, le stanze delle religiose e pergli ospiti, il finanziamento globale del Gran Ma-gistero è stato di oltre mezzo milione di euro.

Nel quartiere di Misdar, nel centro storico diAmman, la parrocchia dedicata a Cristo Re – laprima delle parrocchie cittadine, fondata nel1924 – aveva bisogno di un urgente restauro delpresbiterio perché il vecchio edificio era in pes-simo stato. Le scale sono state rifatte, così comei sanitari e l’impianto elettrico. Fino agli anniSessanta l’edificio ha ospitato la sede del Vica-riato; oggi è il “quartier generale” di una grandeparrocchia che conta 800 famiglie e 2.500 fedeli,tra i quali numerosi immigrati provenienti dal-l’Iraq. «La povertà è uno dei più gravi problemidella nostra parrocchia e molti cercano di lascia-re il quartiere» afferma il parroco don Riad He-jazin, sempre disponibile con tutti di fronte alledifficoltà quotidiane.

Ad Al-Hashimi, a est di Amman, vicino al-l’aeroporto internazionale, i lavori di restaurodel presbiterio della parrocchia di Nostra Signo-ra del Carmelo sono stati finanziati grazie alcontributo dalla Luogotenenza della SpagnaOccidentale. La parrocchia riunisce 400 fami-glie, un numero che secondo il parroco don Ad-nan Bader è in crescita. Padre Bader è l’assisten-te spirituale dei giovani della scuola patriarcale

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Le Suore del Rosario di Aboud (foto in alto) in una dellestanze restaurate del loro convento. Ad Amman (al centro ein basso): l’ingresso della chiesa del Vicariato Latino e unaveduta della chiesa parrocchiale del Sacro Cuore.

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che conta 600 alunni, dalla materna fino al liceo,la metà dei quali è cristiana. La scuola, alla qua-le sovrintende il parroco e che sin dalla sua fon-dazione, avvenuta nel 1958, è sostenuta dall’Or-dine, aiuta a fare crescere il reciproco rispettointerreligioso.

Ad Al-Rusaifeh, città situata sulla strada diZarka, ad est di Amman, un contributo è statodestinato dal Gran Magistero per il restaurodella canonica della parrocchia dedicata a MariaMadre della Chiesa. Qui le famiglie cristiane so-no dinamiche nel mantenere viva la comunitàcattolica che tuttavia registra un costante esododi fedeli, mentre, per converso, si assiste a unacrescita esponenziale della popolazione musul-mana, dovuta soprattutto alla presenza di uncampo profughi. La chiesa è stata costruita nel1967, quando nel territorio della parrocchiac’erano ancora decine di famiglie cristiane di ri-to latino, ma il loro numero oggi è considerevol-mente diminuito. Il movimento della gioventùuniversitaria cristiana è molto attivo ad Al-Ru-saifeh ed organizza i suoi incontri nella sala par-rocchiale che è appena stata restaurata. Oggi,senza parroco, la comunità viene seguita da unsacerdote dello Sri Lanka che abita nel presbite-rio; egli è pure impegnato ad assistere i fedelisuoi connazionali che vivono ad Amman e in al-tre città della Giordania. La vita parrocchiale èanimata anche dalle Suore della Carità di MadreTeresa che assistono dei bambini portatori dihandicap in un centro da esse aperto.

Più a nord, non lontano da Ajloun, nella cit-tadina di Al-Wahadneh, dove è stata appena ri-costruita la scuola del Patriarcato Latino, altriimportanti lavori sono stati necessari per il rifa-cimento della canonica. Demolito il vecchio sta-bile del 1948, molto deteriorato, ne è stato edifi-cato un’altro naturalmente più confortevole. Ilnuovo presbiterio, vicino alla chiesa dedicata aSant’Elia, permetterà al parroco di svolgere ade-guatamente la sua missione di accoglienza, diascolto e di accompagnamento dei fedeli che so-no più di mille su diecimila abitanti, membri diuna comunità ricca di fede che in questi ultimianni ha donato alla Chiesa numerose vocazionisacerdotali. F.V.

Annales 2012 - 29

Ad Al-Hashimi e Al-Rusaifeh sono stati effettuati importantirestauri dei presbiteri (foto in alto e al centro) mentre ad Al-Wahadneh ne è stato costruito uno nuovo. Qui i lavori (inbasso) sono ancora in corso sul tetto.

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Il professor Giovanni Gianfrateracconta ai confratelli dell’Ordine

come la ricerca scientifica da luipromossa e coordinata ha rivelato

per la prima volta età, stato di salutee codice genetico degli alberi i cui

progenitori furono testimonidell’Agonia di Gesù

Li avevo ammirati tante vol-te quegli ulivi, senza maichiedermi “chi” fossero e

di quali fatti erano stati testimo-ni, quale importanza avrebberopotuto avere oggi in una Cristia-nità disorientata e incredula. Poi,un’illuminazione, scaturita da unpasso (X,19) delle Catechesi diSan Cirillo di Gerusalemme (“Te-stimonia il Getsemani che ancorapare additi Giuda agli occhi della

Per la stampa mondiale l’evento dell’anno in Terra Santa

GLI ULIVI DEL GETSEMANINON HANNO PIU SEGRETI

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mente”) e la “scoperta” di sentir-mi, alla mia età, ignorante delGetsemani e di ciò che i suoi “ve-nerabili” otto anziani ulivi avreb-bero potuto raccontare. Dallamia esperienza professionale edalla consapevolezza di membrodell’Ordine Equestre del SantoSepolcro di Gerusalemme, emer-geva che non era più sufficientesapere soltanto che quelli eranogli “Ulivi dell’Agonia” di Cristo;occorreva saperne di più e, in-nanzi tutto, di loro stessi e dellaloro “memoria”.

Così, come responsabile per iprogetti in Terra Santa dell’Asso-ciazione culturale “Coltiviamo lapace” di Firenze, ho promosso ecoordinato il progetto di ricercascientifica, che ho denominatoHortus Gethsemani, la memoriadi un ambiente; d’accordo natu-ralmente con la Custodia france-scana di Terra Santa proprietariadel sito e, per la realizzazione,grazie alla collaborazione scienti-fica del CNR (Consiglio Nazio-nale delle Ricerche) attraversol’Ivalsa (Istituto per la valorizza-zione del legno e delle specie ar-boree) di Sesto Fiorentino – chia-mando il suo più famoso ricerca-tore professor Antonio Cimato acoordinatore scientifico – e con-fidando sul sostegno finanziariodella Copagri (Confederazioneproduttori agricoli) che annoveratra i suoi iscritti gran parte degliolivicoltori italiani. Significativa èstata l’assistenza della OliveBranch Foundation di Gerusa-lemme, al cui presidente don Ra-ed Abusahlia, allora parroco diTaybeh/Efraim (oggi responsabi-le della “Caritas” di Terra Santa)sono particolarmente legato da

un’amicizia più che decennaleper il dono, da me promosso, diun frantoio da parte della Confe-renza Episcopale Italiana che haassicurato un sia pur modestoreddito di sopravvivenza ai suoiparrocchiani coltivatori. Grazie aquesta iniziativa ha avuto iniziola commercializzazione dell’oliopalestinese in Europa e la campa-gna della “lampada per la pace”che ha trovato sensibili parecchieLuogotenenze.

Lo studio degli ulivi del Getse-mani ha impegnato per un trien-nio, dal 2009 al 2012, oltre quin-dici ricercatori italiani di diffe-renti dipartimenti universitari eistituti del CNR. Dapprima loscrivente, assistito dal suo ex-al-lievo agrotecnico Adriano Rossi,ha effettuato il prelevamento dicampioni di radici e di rami delleotto piante, necessario per l’iden-tificazione del loro profilo geneti-co, la verifica del loro stato fito-

sanitario e “nutrizionale” e la lo-ro descrizione morfologica. Unanno dopo, nell’agosto 2010, hoaccompagnato un’apposita mis-sione scientifica, composta da ri-cercatori dell’Ivalsa di Sesto Fio-rentino e di Trento, per il prelie-vo dei campioni necessari per lastima della datazione epigea dellepiante (cioè della parte sopra il li-vello del terreno). Sarebbero se-guiti nel 2011 le analisi delle oli-ve e del relativo olio e nel maggio2012 il prelievo di campioni difiori per osservazioni al micro-scopio elettronico. Data la rile-vanza straordinaria del progetto,

Gli ulivi sono al tempo stessopromessa e simbolo di pace in unaregione dilaniata dai conflitti.Ricordano inoltre l’agonia di Cristo nelGetsemani, e quindi l’amore immensodi Dio per l’umanità.Nella pagina precedente: la basilicadel Getsemani e il retrostanteconvento dei frati minori francescani.

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per le sue aspettative religiose,culturali e scientifiche, c’è statauna mobilitazione delle compe-tenze interdisciplinari all’internodi cinque dipartimenti universita-ri (a Udine, Firenze, Pisa, Chieti-Pescara) e di tre istituti del CNRdel “Polo scientifico” di SestoFiorentino.

Il 19 ottobre di quest’anno i ri-sultati della ricerca sono stati resinoti a Roma, nella Sala Marconidi Radio Vaticana. Lo scrivente eil professor Cimato abbiamo rife-rito alla stampa internazionaleche gli otto ulivi non sono natispontaneamente né sono innestieffettuati su ceppi già esistenti;sono assolutamente “piante ge-melle”, figlie di una stessa madre,avendo identico DNA. La data-zione è stata possibile per tre diesse, che presentano limitatemancanze di legno alla base deltronco; ed è avvenuta ricorrendoal carbonio 14 (metodo del Wig-gle matching, particolarmentepreciso). Il calcolo è stato com-piuto da due accreditati laborato-ri indipendenti, il Center for Da-ting and Diagnostic dell’Universi-tà del Salento e il Vienna Envi-

ronmental Research Accelerator(Vera) dell’Università di quellacittà. E il risultato è che il lorotronco attuale risale, rispettiva-mente, agli anni 1198, 1092 e1166. Tuttavia, per varie ragioni,soprattutto storico-archeologi-che, è possibile che siano discen-denti di piante ben più antiche,anche precedenti di alcuni secolidall’epoca di Gesù. Dagli studi èemerso pure che questi ulivi nonsono affetti da alcuna malattia,nemmeno di origine ambientalecome quelle generate da pur pre-senti fonti di inquinamento. Co-me se il terreno sul quale cresco-no sia capace di bloccare – il pro-fessor Cimato ha parlato di un“piccolo miracolo” – la prolifera-zione di batteri, insetti, virus e diqualsiasi altro stato di sofferenzadi queste sacre piante.

La ricerca ha dunque fornitoesiti certamente di enorme inte-

resse scientifico, ma per fugareogni preoccupazione per la con-servazione di queste piante sonoora impegnato a varare un pianodi interventi agronomici e di tec-niche colturali in grado di per-mettere sia la loro rivitalizzazionevegetativa e una illimitata conser-vazione; sia il miglioramento del-l’intero podere francescano delGetsemani. Uno studio che, pe-rò, deve essere pretesto per risco-prire e vitalizzare la devozione aquel Cristo agonizzante che vo-lontariamente decise di accettarela Passione per salvare l’uomo.Blaise Pascal ci ricorda (Pensieri,717) che “Gesù è in agonia finoalla fine del mondo. Durante que-sto tempo non si deve dormire”.

Giovanni Gianfrate

Il professor Giovanni Gianfrate, 65 an-ni, docente di agronomia, è consideratoil massimo esperto di storia dell’ulivodel Mediterraneo. Cavaliere dell’Ordi-ne Equestre del Santo Sepolcro di Ge-rusalemme dal 2007, è stato segretariodella sezione di Firenze. I risultatiscientifici del suo progetto Hortus Ge-thsemani, la memoria di un ambientehanno avuto larga eco; per la stampamondiale sono stati l’evento dell’annoin Terra Santa.

Una quindicina di ricercatori diuniversità italiane sono stati impegnatinel Getsemani per un triennio (nellafoto al lavoro attorno ad un vetustoulivo). Analisi e calcoli per la datazionedelle piante di ulivo sono stati compiutiin reputati laboratori.

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«Ho studiato filosofiaall’Università Late-ranense di Roma,

ma la gente sostiene che ho l’eco-nomia e gli affari nel sangue».Dice il Reverendo (“Abouna”)Raed Abusahliah, fino a pocotempo fa parroco di Taybeh e oradi Ramallah. Noi – un gruppo dipellegrini provenienti dall’Au-stria occidentale – siamo sedutiin cerchio nel grande cortile delpresbiterio a Ramallah, ascoltan-do attentamente Abouna Raedche sta parlando dei progetti perTaybeh. È talmente entusiastache non riesce quasi a stare sedu-to per una sola frase, i suoi gestiappassionati animano le sue pa-role. La sola nostra presenza quiè un evento. Siamo venuti per lasua nuova parrocchia perché al-cuni di noi hanno già avuto con-tatti personali con lui, e con luivolevamo discutere su come po-trebbero concretizzarsi nell’annoin corso senza difficoltà. L’argo-mento è l’olio. Non quell’olio (ilpetrolio) che provoca tanto attri-to nel Vicino Oriente, ma l’oliod’oliva di Taybeh che stiamo ven-dendo in patria da diversi anni.

Molte frecce nell’arcoAbouna Raed nasce nel 1965 a

Zababdeh in Palestina, viene or-dinato sacerdote nel 1990. Rico-pre incarichi in varie istituzionidella Terra Santa – come profes-sore nel Seminario Patriarcale diBeit Jala, come Cancelliere delPatriarcato stesso – studia a Ro-

ma e, nel 2002, viene nominatoparroco di Taybeh, la biblicaEfraim. Taybeh è rinomata per isuoi uliveti, i suoi vigneti e la suaproduzione di fichi. I cristiani vi-vono in questa area, ma oggi so-no in calo. Attualmente sono cir-ca 1.300, ma ben 3.700 sono emi-grati sparsi in tutto il mondo.Presto appare evidente al parro-co che deve fare qualcosa per

combattere la disoccupazione.Così nel 2003 riceve in dono unnuovo e potente frantoio dallaConferenza Episcopale Italiana;Oggi lo usano 430 olivicoltori.Fin dall’inizio è stato chiaro chel’olio deve essere di prima quali-tà. Infatti analizzato in Austria daun’organizzazione sul controllodei generi alimentari, è stato cer-tificato come un prodotto eccel-lente. Chiunque lo assaggi puòimmediatamente notare la diffe-renza di gusto rispetto agli oli dioliva prodotti e commercializzatiin quantità industriali. L’annoscorso sono state spremute 800tonnellate; quest’anno AbounaRaed ne prevede mille.

Un progetto “minore”Un membro dell’Ordine da

Bregenz, in Austria, ha organiz-zato l’importazione di 7500 botti-glie da mezzo litro e di 92 lattineda cinque litri (quest’anno sperache le bottiglie saranno 9000).Alcune saranno spedite alle Luo-gotenenze della Germania e dellaSvizzera.

Alcuni membri dell’Ordine of-frono l’olio in vendita dopo laMessa della domenica in un buonnumero di parrocchie, ma puòessere acquistato anche presso inegozi dei monasteri. È statochiesto di usarlo in alcuni noti ri-storanti e negozi e tutti sono ri-masti molto soddisfatti della qua-lità e del prezzo. Ma c’è un altrofatto importante che sta al cuoredel problema: con le proprie for-

I progetti dell’Ordineper la costruzione o il

restauro di scuole, asili,chiese, presbiteri e altre

strutture di solitocomportano donazionisu larga scala e ci piaceriferirne i risultati con

orgoglio e gioia. Eppureil nostro sostegno

diretto per le “pietrevive”, che sono i nostri

fratelli e sorelle di TerraSanta, discendenti dei

primi seguaci di Cristo,non dovrebbe essereignorato, soprattutto

quando la nostraassistenza rende piùfacile la loro vita,

aiutandoli a diventareautosufficienti

Uno sguardo sui cristiani di Taybeh

Olio per la Pace

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Latino che nel 1978 è stata arric-chita da un nuovo edificio sov-venzionato dall’Ordine Equestredel Santo Sepolcro di Gerusa-lemme. Nell’anno scolastico ap-pena trascorso circa 500 bambinihanno frequentato questa scuola,e il 60% sono cristiani. La scuolaimpiega 31 insegnanti e altro per-sonale.

Mentre descrive questi svilup-pi si capisce perché Abouna Ra-ed non può stare fermo. Tuttavia,egli non ha dimenticato la sua vo-cazione di sacerdote. Poco primadella nostra visita, il raccontodella moltiplicazione dei pani(Gv 6, 1-15) era stato narrato du-rante la Messa della Domenica eAbouna Raed ha spiegato chequesta storia mette anche in evi-denza una delle missioni dellaChiesa ai nostri giorni: dare allepersone i mezzi per procurarsiciò di cui hanno bisogno per vi-vere. Ma il miracolo dei pani èstato possibile solo attraverso lacondivisione: cosa sarebbe suc-cesso se il ragazzo avesse tenutoper se stesso i cinque pani d’orzoe i due pesci? Ma egli non esitònemmeno un attimo e Gesù uti-lizzò quell’offerta per il suo mira-colo.

Abouna Raed aggiunge un’al-tra riflessione sulle “lampade perla pace in Terra Santa”. Sperache molti cristiani acquistinoqueste lampade e le accendanomentre pregano per la pace inTerra Santa. E così riassume lasua speranza: «Se in 100.000chiese i fedeli sono uniti in pre-ghiera per la pace in Terra Santa,Dio non può non ascoltare la lo-ro richiesta, non avrà alcun’altrascelta!».

Otto Kaspar

ze i cristiani di Taybeh stannoproducendo qualcosa che dà lororeddito e conferma il loro valore.Ciò che ricevono non è una of-ferta, ma un prezzo equo.

Le Lampade della pace ...Oltre a produrre olio, i cristia-

ni di Taybeh, nel 2004 hanno fat-to delle “lampade per la pace inTerra Santa”, che infatti, sono ali-mentate dall’olio e danno lavoroa venti persone. In realtà, mentreprocediamo nel nostro pellegri-naggio il tema della pace si pre-senta continuamente. Una guidacristiano-palestinese a Betlemmeci ha detto che ella e parecchiealtre donne si riuniscono ogni lu-nedì sera alle 18.30 per pregareper la pace. Sarebbe una buonacosa se i nostri cristiani s’incon-trassero e pregassero insieme perlo stesso scopo e nello stessotempo.

Una guida israeliana ha affer-mato – in un’ottica prettamentecattolica – che, guardando la si-tuazione dal punto di vista dellagente di oggi, è impossibile trac-ciare una via per la pace in un fu-turo immediato: «C’è davvero bi-

sogno dello Spirito Santo per da-re ai politici le idee su cosa devo-no e possono fare».e altro ancora ...

La produzione di olio è stataseguita dalla produzione di sapo-ni e cosmetici, poi nel 2005 il par-roco è stato capace di fondare lacasa per anziani “Bet Afram” e,tre anni più tardi, la pensione BetAfram per i pellegrini. Nello stes-so anno è stata istituita Radio Ho-ly Land, la prima stazione radio-fonica cristiana in Terra Santa.

Tanti posti di lavoroComplessivamente queste im-

prese parrocchiali impieganoquasi novanta persone, circa unquarto di tutti i lavoratori di Tay-beh.

Dal 1869 la zona ha avuto an-che una scuola del Patriarcato

Padre Raed Abusahlia, fra i più attivisacerdoti del Patriarcato Latino diGerusalemme, accanto al frantoioitaliano che gli ha permesso di avviarelo sviluppo economico di Taybeh, oveera parroco. Dopo la produzione diolio ne ha promosso la vendita inEuropa e affermato l’iniziativa delle“Lampade per la pace in Terra Santa”.

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Annales 2012 - 35

Nel quadro delle Settimane promosse a Villa Cagnola dalla Fon-dazione Ambrosiana Paolo VI quella dedicata a Gerusalemmeassume un significato del tutto particolare. Possiamo dire che

con essa un pluridecennale itinerario intellettuale sia venuto incammi-nandosi verso la meta per eccellenza di una ricerca storico-religiosa, lameta in grado di trasfigurare anche il semplice cammino della cono-scenza storica in un “santo viaggio” (Ps 84 [ebr.: 84], 5), perché santa èla realtà che di tale cammino costituisce l’approdo: Gerusalemme.1

Ma avvicinarsi a questa città unica significa anche recuperarne il si-gnificato nella storia della civiltà euro-mediterranea e – stante la proie-zione delle tradizioni religiose di quest’ultima a livello planetario – nel-la vicenda dell’intera umanità.

Pure Gerusalemme ha avuto una sua preistoria; ma si tratta di un da-to pregresso, di preparazione, per un successivo destino straordinario eirripetibile. Lo stesso libro della Genesi, attraverso la misteriosa figuradel re-sacerdote Melchisedek (Gn 14, 18), sembra indicare il valoreprefigurativo che l’età arcaica di Gerusalemme assume rispetto a quan-

Gerusalemme:una Cittàfra Terra e Cielo

Gerusalemme, la città –dice la Scrittura – in cui

ogni uomo è nato, ciinvita ad entrare nelladimensione «dell’altro

mondo».Le religioni monoteiste

si riconoscono nelmessaggio di crescita

spirituale e di rinascitainteriore che essa

trasmette attraverso isecoli, unendo gli

individui in uno stessodesiderio di vivere, da

quaggiù, i valorid’eternità, per

realizzare, in un certoqual modo, il Cielo

sulla Terra

Una ricerca storico-religiosa

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to si sviluppò dopo la conquistadella rocca gebusea ad opera diDavide.

In effetti la trasformazione inCittà di Davide diede avvio a unavicenda, che avrebbe portato Ge-rusalemme ad acquisire un signi-ficato universale, il cui effettivofondamento è comunque da cer-carsi nel fatto che – grazie alTempio di Salomone – la città delre divenne la città della shekhi-nah, il luogo della presenza delDio Altissimo.

In tale luogo, che il II Librodelle Cronache identifica con il

monte nel territorio di Moria(2Par 3, 1) dove Abramo salì peroffrire a Dio il figlio Isacco (Gn22, 2), si venne incentrando – eprogressivamente in forma esclu-siva – il culto sacrificale d’Israeleossia, nell’accezione specifica deltermine, la liturgia del sacerdoziolevitico. Dal regno di Giosia nel-l’ultima parte del VII secolo, an-che la celebrazione pasquale,stando al II Libro dei Re (4Rg 23,

21-23; cfr. 2Par 35, 1-19), fu as-sorbita in tale processo di centra-lizzazione, che fece di Gerusa-lemme l’unico luogo dove ai figlid’Israele fosse concesso mangiarela Pasqua (Dt 16, 1-8).

In forza di tale evoluzione an-che Gesù di Nazareth ai suoigiorni salì a Gerusalemme per ce-lebrare la propria Pasqua (Mr 10,32-34 [Mt 20, 17-19; Lc 18, 31-33]; cfr. Io 11, 55 ss.) che, radica-ta nella Pasqua d’Israele, si tra-sformò nella Pasqua nuova, per icredenti in lui segno – nel sanguedell’Agnello di Dio (Io 1, 29) – di

Antica immagine che rappresentaGerusalemme, la città della pace,cuore spirituale della storia umana.

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Alleanza e di espiazione, e – nellaResurrezione – fonte di vita eter-na (cfr. R. Cantalamessa, La Pa-squa della nostra salvezza, Geno-va-Milano, Marietti, 20072

[19711], cap. III [La Pasqua diCristo]).

La centralità così acquisita daGerusalemme nella realtà religio-sa ebraica e cristiana non rimasesenza riflessi anche in Maometto.

Nella prassi sinagogale ebraicala preghiera, e in particolarel’Amidah, è caratterizzata dal-l’orientamento in direzione diGerusalemme (cfr. J. Heine-mann, Amidah, in EncyclopaediaJudaica, II, Jerusalem, Keter,1971, cc. 838-845). Per un certoperiodo, tale orientamento fucondiviso anche dalla primitivacomunità musulmana, finché nel-la fase medinese susseguente al-l’Egira, secondo quanto afferma-to nella II Sura del Corano, fu sta-bilita per la preghiera la qibla(ossia, la direzione) verso la SantaMoschea della Mecca (Corano,Sura II [La Giovenca], 142-150).Con riferimento all’antico San-tuario, Gerusalemme fu designa-ta fin dai primi tempi dell’Islam,finché dalla seconda metà del se-colo X (IV dell’Egira) s’andò af-fermando la denominazione dial-Quds (cfr. S. D. Goitein, al-Quds, in Encyclopédie de l’Islam,V, Leiden-Paris, Brill - Maison-neuve & Larose, 1986, pp. 321-323). Gerusalemme sarebbe statasuccessivamente considerata, se-gnatamente in ambito sunnita, illuogo del prodigioso viaggio not-turno di Maometto, donde ilProfeta ascese alla contemplazio-ne dei segni celesti (Corano, SuraXVII [Il Viaggio Notturno], 1).

In seguito alla diffusione dellaDiaspora ebraica nei diversi con-tinenti e per il radicarsi del Cri-stianesimo e dell’Islam pressouna molteplicità di popoli e na-zioni in tutto il mondo, la centra-lità di Gerusalemme e la sua qua-lità di città segnata dalla santitàdivina hanno ottenuto un ricono-scimento di dimensioni vastissi-me.

Quella che in Gerusalemme siaccosta è, dunque, una realtà dal-le precise coordinate spazio-tem-porali, ma anche una realtà chetrascende quelle coordinate, perassumere significati che attingo-no alla dimensione dello spirito.

Non a caso, tale città, luogonodale della storia umana, è po-tuta divenire anche il simbolodella fine e del trascendimento

La relazione del professor CesareAlzati, che gentilmente ci è stato

concesso di pubblicare, ha aperto laXXXIV Settimana europea, e la terzadi storia religiosa sull’universo euro-mediterraneo, promossa dalla “Fon-dazione Ambrosiana Paolo VI” in col-laborazione con l’Università Cattolicadel Sacro Cuore di Milano nella qua-le il professor Alzati insegna storiamoderna e contemporanea. Egli èstato il direttore scientifico del con-vegno che, dedicato a Gerusalemme,“una città fra Terra e Cielo”, si è svol-to dal 3 al 7 settembre a Villa Ca-gnola di Gazzada (Varese). Le relazio-ni e gli interventi di accademici estudiosi, anche extra-europei, nonsolo cristiani, ma anche ebrei e mu-sulmani, hanno spaziato su religioni,Chiese, pellegrinaggi, liturgia, spiri-tualità, arte, imitazioni della Città Santa. Il vescovo Giacinto-Boulos Marcuz-zo, come docente nell’Università di Betlemme, ha presentato una relazionesugli aspetti storico-pastorali della ricostituzione, nel 1847, del PatriarcatoLatino a Gerusalemme. La conclusione della Settimana è stata affidata aSua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca Latino e Gran Priore dell’Ordine Eque-stre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che ha parlato della “patria comu-ne per tutti i cristiani e cuore del mondo”.

Gli atti della Settimana saranno pubblicati dagli enti promotori. Informa-zioni presso la Segreteria della Fondazione Ambrosiana Paolo VI, che ha se-de a Villa Cagnola di Gazzada, e-mail: [email protected]

Gerusalemme,patria comunedei credentinell’unico Dio

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della Storia.Già i profeti d’Israele avevano

delineato una Gerusalemmeescatologica, in cui tutte le gentiavrebbero trovato dimora: «Allafine dei giorni, il monte del Tem-pio del Signore sarà saldo ... e adesso affluiranno i popoli» (Mic 4,1). Al riguardo si pensi a quantofissato nel Libro di Isaia: «Ver-ranno molti popoli e diranno:‘Venite, saliamo sul monte del Si-gnore, al Tempio del Dio di Gia-cobbe, perché ci insegni le suevie e possiamo camminare per isuoi sentieri’» (2, 3); «Prepareràil Signore degli eserciti per tutti ipopoli, su questo monte, un ban-chetto di grasse vivande ... Eglistrapperà su questo monte il veloche copriva la faccia di tutti i po-poli e la coltre distesa su tutte lenazioni» (25, 6-7); «Accorreran-no a te nazioni che non ti cono-scevano a causa del Signore, tuoDio, del Santo d’Israele, che tionora» (55, 5); «Gli stranieri, chehanno aderito al Signore per ser-virlo e per amare il nome del Si-gnore, e per essere suoi servi,quanti si guardano dal profanareil sabato e restano fermi nella miaalleanza, li condurrò sul miomonte santo e li colmerò di gioianella mia casa di preghiera ...perché la mia casa si chiamerà ca-sa di preghiera per tutti i popoli»(56, 6-7). Non diversamente tro-viamo in Sofonia: «Allora io daròai popoli un labbro puro, perchéinvochino tutti il nome del Si-gnore» (Sph 3, 9). In tale quadroil Salmo 87 (3-4. 6) poteva benaffermare: «Di te si dicono cosegloriose, città di Dio! IscriveròRaab e Babilonia ... ecco Filistea,Tiro ed Etiopia ... Il Signore regi-

strerà nel libro dei popoli: ‘Làcostui è nato’».

La Gerusalemme escatologica,cantata dai profeti d’Israele,nell’Apocalisse cristiana di Gio-vanni viene posta non alla finedella Storia, ma oltre la Storia, ecosì configurata: «Vidi un cielonuovo e una terra nuova ... E vidianche la Città Santa, la nuovaGerusalemme, scendere dal cielo,da Dio, pronta come una sposaadorna per il suo sposo. Udii al-lora una voce potente, che venivadal trono e diceva: ‘Ecco la tendadi Dio con gli uomini! ... essi sa-ranno suoi popoli ed egli sarà ilDio con loro’» (Ap 21, 1-3).

Di questa dimensione escato-logica connessa a Gerusalemme,e variamente declinata nei diversiambiti religiosi, possiamo trovareuna plastica espressione nei cimi-teri della Valle di Giosafat: con letombe orientate verso La Meccaquello musulmano, rivolte alTempio quello ebraico, allineatein direzione dell’Oriente (adesprimere l’attesa del ritorno glo-rioso del Signore Gesù) quellocristiano.

Per questo una riconsiderazio-ne dei dati storici relativi a Geru-salemme non può prescinderedai significati religiosi ch’essa haprogressivamente acquisito nellaspiritualità delle diverse compo-nenti religiose, che a lei guardanocome a Città Santa.

Sta qui la capacità unica (e giàinizialmente segnalata) di tale cit-tà di trasformare ogni accosta-mento ad essa, anche puramenteintellettuale, in un “santo viag-gio”. In effetti, chiunque la avvi-cini non può non considerare leparole del pio israelita: «Andre-

mo alla casa del Signore! Già so-no fermi i nostri piedi alle tueporte, Gerusalemme!» (Ps 122,1-2); e non può non sentireecheggiare la preghiera delle an-tiche generazioni cristiane:«Compiamo la nostra offerta aTe, Signore, per i tuoi LuoghiSanti, che hai reso celebri con lamanifestazione del tuo Cristo econ la discesa del tuo Spirito san-tissimo: in primo luogo per lasanta e gloriosa Sion, madre ditutte le Chiese» (così si esprime-va la Liturgia di san Giacomo: ed.B. Ch. Mercier, La Liturgie deSaint Jacques, Paris, Firmin-Di-dot, 1946 p. 206 [92]); e non puòignorare la benedizione coranicanella comune interpretazionesunnita: «Gloria a Colui che dinotte trasportò il Suo servo dallaSanta Moschea [La Mecca] allaMoschea remota [il luogo delTempio di Gerusalemme]» (Co-rano, Sura XVII [Il Viaggio Not-turno], 1).

Per queste molteplici valenzereligiose di Gerusalemme, riper-correrne la vicenda, analizzarne imolteplici aspetti, entrare in con-tatto con i temi spirituali ad essalegati diviene naturalmente ancheesperienza di profonda condivi-sione con le comunità umane chein questo momento ne vivonodrammaticamente, e non senzasofferenze, la realtà unica e irripe-tibile di Città per tutti santa e datutti profondamente amata, maCittà sovente lungo i secoli (e finoa oggi) dolorosamente contesa.

Cesare Alzati

1 Ps 84 (ebr.: 84), 5: «Beato chi trovain Te la sua forza e decide nel suo cuoreil santo viaggio».

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Annales 2012 - 39

«Mille anni or sono, isanti pellegrini Ar-cano ed Egidio, di

fronte alle grandi trasformazionidell’epoca, partirono alla ricercadella verità e del senso della vita,andando verso la Terra Santa. Alloro ritorno, portarono con sénon solo le pietre raccolte sullamontagna di Sion, ma anchel’idea particolare che avevano ela-borato nella Terra di Gesù: co-struire nell’Alta Valle del Teverela civitas hominis ad immagine diGerusalemme che, nel suo nomestesso, evoca giustizia e pace».Questo l’esordio del discorso ce-lebrativo con il quale, il 13 mag-gio 2012, papa Benedetto XVI siè unito alla cittadinanza di Sanse-polcro in festa per il giubileo dellaloro città. All’evento – nessun pa-pa aveva visitato la città dedicataal Santo Sepolcro da circa 500 an-ni – si è associato un gruppo dicavalieri e dame della Luogote-nenza per l’Italia Centrale Appen-

nica in rappresentanza del nostroOrdine che mantiene una specialerelazione con Sansepolcro.

«Concepirono un modello dicittà carica di speranza per l’avve-nire, nella quale i discepoli delCristo erano invitati ad essere ilmotore della società nella promo-zione della pace, attraverso la pra-tica della giustizia», ha detto inol-tre il Santo Padre alla folla che,incurante della pioggia, gremivala piazza Torre di Berta. Unomaggio ai due pellegrini fonda-tori, considerando che la prospet-tiva da loro aperta – “percepire lavita come una strada che avvicinaa ciò che è vero e giusto” – è vali-da ancor oggi.

Una “nuova etica pubblica” Un pellegrinaggio diocesano

nel precedente mese di marzo,condiviso dai membri della Luo-gotenenza, aveva permesso di pre-parare bene i cuori a questa indi-menticabile giornata per la cui

riuscita si erano prodigati il vesco-vo di Arezzo-Cortona-Sansepol-cro Riccardo Fontana, ed il sinda-co della città Daniela Frullani, cheha avuto l’onore di rivolgere uncaloroso saluto di benvenuto aBenedetto XVI.

L’idea di costruire una nuovapiccola Gerusalemme alle sorgen-ti del Tevere, il fiume che attra-versa Roma, dimostrava da partedi Arcano ed Egidio la volontà disostenere spiritualmente il mini-stero del successore di Pietro, inuna fedeltà rinnovata dal soffiomissionario dei tempi apostolici.Valorizzando l’esempio di questidue laici, il Papa ha sottolineatol’attualità del loro messaggio datoda Sansepolcro: “Oggi, è partico-larmente necessario che il serviziodella Chiesa nel mondo si esprimaattraverso fedeli laici illuminati,capaci di operare al Cuore dellacittà dell’uomo, con la volontà diservire al di là dell’interesse priva-to, al di là delle visioni parziali. Il

Il millennio di Sansepolcro alla presenza di Benedetto XVI

una città COSTRUITA IN ITALIA AD IMMAGINE DI GERUSALEMME

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bene comune conta più del beneindividuale, ed i cristiani hannoanche il compito di contribuire al-la nascita di una nuova etica pub-blica”. Al di là dell’anniversariodella fondazione della città e dellasua cattedrale – che oltre alla sug-gestiva scultura del Santo Volto diGesù custodisce la celeberrimaResurrezione di Piero della Fran-cesca – la visita del Santo Padreha dunque assunto una rilevanzaimportante con questo invito.

A sei mesi dell’apertura del-l’Anno della Fede, BenedettoXVI si è rivolto alle nuove genera-zioni: “Alla diffidenza per l’impe-gno politico e sociale, i cristiani,ed in particolare i giovani, sonoinvitati ad opporre impegno eamore per la responsabilità, ani-mati dalla carità evangelica cheesige di non ripiegarsi su se stessi,ma di farsi carico degli altri. Ri-volgo ai giovani l’invito ad averegrandi aspirazioni: abbiate il co-raggio di osare! Siate pronti a da-re un nuovo senso alla società ci-vile tutta intera, col sale dell’one-

stà e dell’altruismo disinteressato.È necessario ritrovare solide moti-vazioni per essere al servizio delbene dei cittadini”.

In un contesto di forte crisi so-ciale europea, dove la disperazio-ne guadagna terreno, il Papa haauspicato di allargare gli orizzon-ti, orientando i pensieri in direzio-ne dei cristiani in Terra Santa chesubiscono una crisi ben più gravee dolorosa. Le parole del SantoPadre su questo argomento hannocolpito particolarmente i membridell’Ordine, da lungo tempo lega-ti alla città di Sansepolcro, tantoche il Gran Maestro emerito, ilcardinale Carlo Furno, ne è citta-dino onorario. “Rendiamo graziaa Dio perché la vostra comunitàdiocesana, durante i secoli, ha svi-luppato un’ardente apertura mis-sionaria, come dimostra il gemel-laggio con il Patriarcato latino diGerusalemme. Mi ha fatto piacereapprendere che questo ha prodot-to frutti di collaborazione e operedi carità in favore dei fratelli inTerra Santa che sono maggior-

mente nel bisogno”, ha fatto nota-re il Santo Padre. “Gli antichi le-gami condussero i vostri antenatia costruire qui una copia in pietradel Santo Sepolcro di Gerusalem-me, per fortificare l’identità degliabitanti e per mantenere vive ladevozione e la preghiera verso laCittà Santa. Questo legame conti-nua e fa sì che tutto ciò che ri-guarda la Terra Santa sia percepi-to da voi come una realtà che vitocca; come a Gerusalemme, ilvostro nome e la presenza di pel-legrini della vostra diocesi rendo-no attivi i rapporti fraterni”. Egliha esortato gli abitanti e tutti i lo-ro amici ad aprire delle nuoveprospettive di solidarietà, dandoun slancio apostolico rinnovato alservizio del Vangelo.

La contemplazionedel Sacro Volto

Prima di questa celebrazionedel Millennario il Papa aveva visi-tato la cattedrale e pregato davan-ti alla rappresentazione del SacroVolto, in comunione spiritualecon la famiglia religiosa francesca-na che anima, non lontano da lì, ipellegrinaggi sui monti della Ver-na, ai piedi degli Appennini, dovesan Francesco ricevette le stimma-te a metà settembre del 1214. Acausa del brutto tempo, Benedet-to XVI non vi si era potuto reca-re, come previsto dal programma;quindi a Sansepolcro ha affidatole intenzioni della Chiesa univer-sale, sui passi del poverello di As-sisi e della sua discepola, la gran-de santa di queste terre di Tosca-na, Margherita di Cortona che hasaputo unire la contemplazionedel Crocifisso ad un’estrema cari-tà.

François Vayne

Benedetto XVI saluta i cittadini di Sansepolcro. Gli sono accanto il vescovoRiccardo Fontana e il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze.Nella pagina precedente: tra la folla in festa, un gruppo di cavalieri dellaLuogotenenza dell’Italia centrale appenninica.

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Le indagini dellostorico Mordechai

Levy, ambasciatored’Israele presso la

Santa Sede, sono statepresentate ad un

convegnointernazionale di

studiosi presenti moltiCavalieri e Dame della

Luogotenenzadell’Italia Centrale chedi questo monumento

hanno fatto il centrodella loro vita

spirituale

Affascina sempre “l’enigmadi Acquapendente”, citta-dina della Tuscia (oggi, in

provincia di Viterbo) sulla ViaRomea, lungo cioè l’itinerariomedievale percorso dai pellegrinitra Canterbury e Roma: nei seco-

li, infatti, tante sono state le sup-posizioni e le ipotesi sulle origini,costruzione e datazione del suomonumento più prezioso, la co-pia del Santo Sepolcro di Geru-salemme ovvero un sacello custo-dito dentro la cripta romanica

della sua basilica cattedrale. Gliesperti, studiando l’inconsueta estratificata struttura dell’impian-to basilicale, avevano stabilitocon certezza soltanto che la pic-cola edicola dal tetto piramidale,come era quella di Gerusalemme,

Una conferma sul Sacello medievale costruito nella cripta della sua Cattedrale

AD ACQUAPENDENTELA PIù ANTICA IMITAZIONE

DEL SANTO SEPOLCRO

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faceva memoria di uno scompar-so più ampio edificio religiosodell’alto medioevo. Tanto bastavaperché i cavalieri e le dame dellavicina delegazione di Viterbo delnostro Ordine ne facessero ilcentro della loro vita spirituale equelli del Lazio meta di frequentipellegrinaggi. Ora la confermache il Sacello è “la più antica imi-tazione in Europa” del Santo Se-polcro di Gerusalemme è venutadalle indagini dello storico Mor-dechai Levy, ambasciatored’Israele presso la Santa Sede,che le ha presentate nel corso diun convegno internazionale, svol-tosi l’11 marzo 2012 proprio nel-la cattedrale di Acquapendente.L’evento, promosso dalla Chiesae dalla Municipalità locali, è statoconsiderato fondamentale per lasua storia religiosa anche dal ve-scovo di Viterbo monsignor LinoFumagalli, Priore della sezioneLazio dell’Ordine, che ha volutopresenziarvi con numerosi mem-bri della Luogotenenza per l’Ita-lia centrale ed ha celebrato laSanta Messa per tutti i convegni-sti, soprattutto docenti e accade-mici.

Mordechai Levy ha dunque af-fermato che la data del “Sacellodel Santo Sepolcro” deve collo-carsi certamente nel X secolo.Egli ha esordito escludendo chela sua committente sia stata unanobildonna Matilde, come si ètramandato oralmente, dunquené la principessa sassone SantaMatilde, moglie di Enrico l’Uc-cellatore re di Germania e madredi Ottone I il Grande, re d’Italiadal 951 al 973 (che dedicò intera-mente la sua vita ad opere di ca-rità soccorrendo i poveri e co-

struendo chiese, monasteri eospedali) e nemmeno sua nipoteMatilde, sorella di Ottone II. En-trambe vissero nel X secolo manon risulta da alcun documentoche abbiano fondato una casa re-ligiosa in Italia. Naturalmentenon potevano essere committentiMatilde di Canossa, marchesa diToscana, o Matilde di Scozia chevissero un secolo più tardi. Haquindi dichiarato di aver concen-trato la sua attenzione sul poten-te e pio conte Ugo di Toscana,che in una lettera di San Pier Da-miani viene ricordato come fon-datore di sei monasteri. Gli stu-diosi ne hanno individuato cin-que, ha detto Levy, il sesto do-vrebbe essere quello di Acqua-pendente. E a sostegno di questatesi fa memoria della “Carta” del993 del conte Ugo (da molti stu-diosi considerata la prova delle

ininterrotte relazioni tra l’Occi-dente latino e il Santo Sepolcrodi Gerusalemme dall’epoca diCarlo Magno fino all’inizio dellaCrociate). In essa si parla delladonazione di sue grandi proprie-tà a due chiese di Gerusalemme,quella del Santo Sepolcro e quel-la di Santa Maria Latina annessaal monastero.

«Il documento potrebbe peròessere letto anche in un’altrachiave» ha affermato Levy: nella“Carta” di Ugo si afferma che ledonazioni erano a favore dei mo-

Di epoca recente la facciata dellaBasilica di Acquapendente che perònella sua cripta medievalecustodisce la più anticariproduzione del Santo Sepolcro diGerusalemme. Il monumento (nellefoto della precedente pagina edell’adiacente) è particolarmentevenerato dai Cavalieri e Dame delSanto Sepolcro del Lazio.

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Annales 2012 - 43

naci che si sarebbero occupati aGerusalemme dei pellegrini chevi giungevano e ne partivano. Maquesti compiti, ipotizza, poteva-no essere svolti anche durante ilpellegrinaggio, al di fuori delladestinazione finale, “come se fos-sero esistite due Gerusalemme”.Numerose, specifica, sono le te-stimonianze scritte sull’uso deltermine Gerusalemme non comeindicazione geografica, quantocome espressione della sua valen-za spirituale. E ricorda anche letante chiese, a cominciare daquella romana della Santa Croce,e i tanti monasteri che nel MedioEvo esplicitano il riferimento aGerusalemme.

Documenti del 993, ha prose-guto Levy, indicano come benefi-ciario di parte delle donazioni delconte Ugo un certo abate Fari-nus, in effetti Guarinus di Cuxa,

personalità religiosa importantedella quale però non è stata scrit-ta una biografia né è rimasto al-cuno degli scritti. Si sa che, pro-motore della vita monastica, ispi-rò sia san Romualdo nella fonda-zione dell’Ordine dei Camaldole-si, sia il doge veneziano PietroOrseolo nella ricerca della vitacontemplativa come eremita aCuxa. Entrambi furono canoniz-zati e noi conosciamo Guarinograzie alla loro vite. Guarino, haproseguito Levy, fu anche una fi-gura chiave nel movimento diCluny, tanto da introdurre la lororiforma in cinque monasteri deiPirenei e della Linguadoca. Si re-cò più volte pellegrino in TerraSanta e nel 993, tornato da unprolungato soggiorno a Gerusa-lemme, sembra abbia partecipatoall’atto di fondazione del mona-stero del Santo Sepolcro di Ge-

rusalemme del conte Ugo. Non èprovato che avesse portato con séda Gerusalemme una reliquiadella Santa Croce da collocarenel Sacello di Acquapendente.L’attuale reliquia di marmo giun-se dalla Città Santa oltre un seco-lo dopo, all’epoca delle Crociate,durante il periodo di progettazio-ne della cripta che l’avrebbe pro-tetto. Per Levy il conte Ugo è sta-to probabilmente uno dei primisovrani nel territorio italiano adaver fondato un ostello per i pel-legrini sulla via di Gerusalemme,nello spirito di Cluny.

Infine Levy ha spiegato il mo-tivo per cui il Sacello di Acqua-pendente sia un’imitazione diquello di Gerusalemme, un’imi-tazione che in epoca medievale –ha premesso – era basata su para-metri simbolici, non dunque suproiezioni su scala. La maggiorparte delle descrizioni dell’Edi-cola di Gerusalemme prima del-l’epoca delle Crociate mostranoun tetto conico poggiato su unastruttura poligonale, quasi sem-pre un pentagono, con cinquecolonne esterne che circondano ilSepolcro. Da angolature diverse,la forma del tetto può apparireconica o piramidale, mentre, vi-sta di fronte, essa appare sottouna forma triangolare. Villibar, ilmonaco inglese che visitò Geru-salemme nel 735, ci ha lasciatouna descrizione notevole del-l’Edicola di Gerusalemme: latomba scavata nella roccia, la ba-se quadrata, l’estremità a puntasormontata da una croce. «Unadescrizione impressionante», hadetto Levy. «È come se avesse ilSacello di Acquapendente difronte a sé». G.M.

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Gerusalemme. Basilica del SantoSepolcro. George Doty e sua moglie– in compagnia di monsignor RobertStern – ammirano nel giorno dellasua inaugurazione il restauro dellacupola dell’Anastasis (vedi foto dellapagina accanto) compiuto grazie allaloro generosità.

Lo ricordiamo inquesto primo numero

della nuova serie di“Annales” con alcune

foto del servizioall’evento e a lui

dedicato nel 1996,nel primo numero

di “Annales”

Il 2 gennaio 1997 il restaurodella cupola dell’Anastasisnella Basilica del Santo Se-

polcro era salutata come unevento di portata storica e reli-giosa senza precedenti. Era statasmantellata, dopo trent’anni,l’impalcatura che oscurava l’Edi-cola della Resurrezione, premessadi lavori sempre rinviati per ra-gioni finanziarie o per motivazio-ni di ordine giuridico, ed ora lavolta appariva in tutto il suosplendore ai patriarchi e capi del-le Chiese cattoliche, ortodosse e

protestanti di Gerusalemme; allenumerose autorità e personalità,fra le quali il Delegato Apostoli-co per Gerusalemme e la Palesti-na, nonché Nunzio in Israele, ilmembro dell’Ordine (oggi cardi-nale) arcivescovo Andrea Corde-

È morto George Dotyprotagonista del grande

restauro dell’Anastasis

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ro Lanza di Montezemolo; e al ri-stretto numero di invitati, primodei quali era il cavaliere di GranCroce George Doty, accompa-gnato dalla moglie e dall’alloraSegretario Generale della “Ponti-fical Mission for Palestine”, il

confratello monsignor RobertStern.

Doty, facoltoso banchiere,membro della Luogotenenza Sta-ti Uniti Eastern, aveva finanziatotutto il restauro; monsignor Sternaveva segretamente portato al

successo le pluriennali, difficilitrattative per far accettare aicomproprietari della Basilica – ipatriarchi greco-ortodosso e ar-meno-ortodosso e il CustodeFrancescano di Terra Santa – ter-mini, finalità e aspetti giuridici diun dono che rispettasse gli storicidiritti sanciti dal regime cosid-detto dello statu quo. Natural-mente era presente l’artista statu-nitense Ara Normart che avevaloro presentato (introdotto dalconfratello monsignor DenisMadden, allora al servizio dellaPontifical Mission, oggi vescovoausiliare di Baltimore), vari boz-zetti, l’ultimo dei quali poi realiz-zato dopo quasi tre anni di lavo-ro.

Il 24 aprile 2012 Doty è mortoa New York dove era nato il 15febbraio 1918. Aveva quindi 94anni. Esemplare per la sua fedecattolica, ricevette l’investitura acavaliere dell’Ordine il 9 aprile1981. Molto stimato anche per ilsuo “notevole dinamismo” dal-l’arcivescovo della metropoli, ilcardinale John O’Connor, GranPriore della Luogotenenza, e dalvice Governatore Generale F.Russell Kendall, fu chiamato il 4ottobre 1990 a dirigere la Luogo-tenenza per gli Stati Uniti Ea-stern. Dal Gran Maestro cardina-le Carlo Furno fu insignito il 19maggio 1997 della Croce con alMerito con Placca d’oro; avevaricevuto il 10 settembre 1993, dalsuo predecessore cardinale Giu-seppe Caprio, la Palma d’Argen-to.

Era padre di cinque figli. Visi-tò Roma più volte anche comePatrons of the Arts dei Musei Va-ticani. G.M.

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Un confratello, suo devoto compatriota,ne traccia la vita per Annales

e racconta come venne a “scoprire” la sua appartenenza all’Ordine: l’allora Arcivescovo di Zagabria vi fu ammessonel 1937 dal Patriarca di Gerusalemme nel corso di un pellegrinaggio in Terra Santa

Il beato cardinaleAloysius Stepinac,membro dell’ordinedel Santo Sepolcro

Aloysius Stepinac nacquel’8 maggio del 1898 nelvillaggio di Brezariç, nella

parrocchia di Kra‰iç, a quarantachilometri da Zagabria. Fu bat-tezzato il giorno successivo con ilnome di Alojzije Viktor. Venneordinato sacerdote il 26 ottobre1930 a Roma. Nel luglio 1931 ri-tornò nella natia Croazia, condue lauree, in filosofia e in teolo-gia. La Jugoslavia si trovava alculmine della dittatura militare e,in particolare, degli sforzi del go-verno per indebolire la Chiesacattolica. Egli servì nell’arcidio-cesi come Maestro delle cerimo-nie. Il 28 maggio 1934 papa PioXI lo nominò arcivescovo coa-diutore con diritto di successio-ne: a soli 36 anni e con meno diquattro anni di sacerdozio, era ilpiù giovane vescovo del mondo.

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Tre anni dopo, alla morte, il 7 di-cembre 1937, dell’arcivescovoBauer, assunse la responsabilitàdell’arcidiocesi di Zagabria e glifu affidata la presidenza dellaConferenza dei vescovi della Ju-goslavia.

Il vortice della SecondaGuerra Mondiale

Fin dall’inizio della SecondaGuerra Mondiale, coerentementecon il suo patriottismo, ma moltofedele alla sua missione pastorale,Stepinac, in modo sicuro e intre-pido, condannò le persecuzionirazziali, ideologiche e politiche.Sia nelle sue apparizioni pubbli-che, sia attraverso i suoi tanti co-raggiosi interventi scritti, richie-deva il rispetto di ogni persona,al di là delle differenze di razza,di etnia, di religione, di genere oetà. Fedele al Vangelo, condan-nava instancabilmente i criminicontro l’umanità e tutte le altreingiustizie. Immediatamente do-po l’adozione delle leggi razziali,

nell’aprile 1941, rivolse forti pro-teste alle autorità. Durante laguerra salvò dalle persecuzionimolti ebrei, serbi, zingari, slove-ni, polacchi ed anche suoi conna-zionali comunisti. Instaurato ilgoverno croato intervenne condecisione affermando: «Secondola morale cattolica, non è maipermesso uccidere un prigionieroper un crimine commesso da al-tri». In un sermone, il 25 ottobre1942, nella Cattedrale di Zaga-bria, dichiarò: «Ogni nazione eogni razza presente oggi sulla ter-ra ha il diritto di vivere una vitarispettosa della dignità umana eha diritto a un trattamento degnodella dignità umana. Tutti, senzaalcuna eccezione, che siano zin-

gari o di altra razza, che siano ne-ri o raffinati europei, che sianoodiati ebrei o arroganti ariani,hanno lo stesso diritto di dire:‘Padre Nostro che sei nei cieli’.E, se Dio ha dato questo diritto atutti, quale autorità umana potrànegarlo?».

Egli si opponeva pure alle con-versioni religiose forzate e, quan-do non poteva impedirle, davaistruzioni confidenziali al clero:che coloro che cercassero la con-versione – per avere salva la vita– dovessero essere ricevuti nellaChiesa cattolica senza condizioni,perché «quando questo temposelvaggio e di follia sarà passato,nella nostra Chiesa rimarrannocoloro che si sono convertiti gra-zie alle proprie convinzioni, men-tre gli altri, una volta passato ilpericolo, torneranno alla propriaconfessione».

Gli attacchi comunistidopo la guerra

Dopo la fine della Seconda

Zagabria, 3 ottobre 1998 - PapaGiovanni Paolo II in preghiera nellaCattedrale dinanzi al monumentofunebre del cardinale Stepinac.Poche ore prima aveva presiedutola cerimonia della suabeatificazione nel famoso santuariodi Marija Bistrica.

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Guerra Mondiale, il Partito co-munista, ispirato dai bolscevichie soprattutto dall’ateismo mili-tante, prese il potere in Croazia ein tutta la Jugoslavia. L’arcivesco-vo Stepinac fu arrestato già il 17maggio 1945 e rimase in prigionefino al 3 giugno. L’indomani ildittatore Tito lo convocò per uncolloquio a Zagabria. Da questaconversazione, così come dallaconversazione che Tito avevaavuto due giorni prima con i rap-presentanti del clero cattolico aZagabria, fu chiaro che il nuovoregime voleva una “chiesa nazio-nale”, indipendente dalla SantaSede. Per Stepinac, era un attac-co contro l’unità cattolica ed in-fatti fu ben presto chiaro che ilgoverno progettava violente per-secuzioni contro la Chiesa. Talipersecuzioni riguardavano nonsoltanto vescovi e sacerdoti maanche tutti i cattolici.

Una campagna mediatica sen-za precedenti fu montata controla Chiesa, specialmente controStepinac, e durò con diversa in-tensità fino alla caduta dei regimicomunisti sulla scena politica eu-ropea.

Nel settembre 1945 Stepinacconvocò la Conferenza episcopa-le per analizzare le nuove circo-stanze e alla sua conclusione, ilgiorno 22, promulgò una letterapastorale nella quale si documen-tava minuziosamente e con co-raggio si descrivevano tutte leviolenze e le ingiustizie commes-se dal nuovo governo durante ilperiodo della guerra e del dopo-guerra; e non solo contro la reli-gione e contro la Chiesa, ma an-che contro la libertà di coscienzadei cittadini. Persecuzioni ancora

più rabbiose, focalizzate sull’arci-vescovo Stepinac, seguirono lalettera pastorale. Cominciaronoperfino dei veri e propri attacchi,quali un lancio di pietre a Za-pre‰iç, vicino a Zagabria, il 4 no-vembre 1945: l’Arcivescovo nonebbe più la possibilità di portareavanti la sua opera pastorale. Enel gennaio 1946, anche le nuoveautorità comuniste si comporta-rono allo stesso modo del prece-dente regime nazista: chiesero al-la Santa Sede la destituzione diStepinac da arcivescovo di Zaga-bria.

Un processo-farsaDopo tutti i veementi attacchi

contro la sua persona, Stepinacvenne riarrestato il 18 settembre1946. Un processo politico giàpredisposto contro di lui ebbeinizio il 30 settembre. Rimasememorabile il suo terzo discorso

alla Corte, a ottobre, che non èsoltanto una difesa, ma perfinoun atto di accusa contro l’illegali-tà del tribunale. Il discorso è an-che una sorta di credo che rivelacome l’Arcivescovo fosse prontoa dare la sua stessa vita per la fe-de e la Chiesa.

Sulla base di affermazioni nonvolontarie e di false testimonian-ze, perfino di documenti falsifica-ti, l’innocente Arcivescovo fucondannato l’11 ottobre 1946 a16 anni di lavori forzati e alla pri-vazione dei diritti civili per ulte-riori 5 anni. Ai testimoni che vo-levano testimoniare in suo favorevenne proibito di entrare in tri-bunale. Le loro testimonianzescritte non vennero mai usate.Tali testimonianze sono soprav-vissute e sono oggi esposte nelMuseo Aloysius Stepinac, al Kap-tol di Zagabria.

Dopo imponenti proteste da

Martire deltotalitarismocomunista fondatosulla menzogna,monsignorStepinac subì unprocesso iniquonel 1946, e fucondannato a 16anni di carcere.Pio XII lo creòcardinale nel1953, fatto checomportò larottura dellerelazionidiplomatiche tra laJugoslavia e laSanta Sede.

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tutto il mondo civile, l’Arcivesco-vo fu trasferito agli arresti domi-ciliari a Kra‰iç per scontare il re-sto della condanna. Il 12 gennaio1953, mentre si trovava ancora inprigionia, papa Pio XII lo creòCardinale. Per questa ragione, ilgoverno jugoslavo interruppe irapporti diplomatici con la SantaSede. E Stepinac, convinto chenon sarebbe potuto tornare inpatria, non si sentì di recarsi aRoma per ricevere la porporacardinalizia, né di partecipare alConclave alla morte di Pio XII.Volle a tutti i costi rimanere conil suo popolo, essere faro e guidadei suoi fedeli in quei momentioscuri.

Prigionia e morteDurante la cattività, nel più ri-

gido isolamento, portò avanti ilsuo apostolato attraverso gliscritti. Scrisse migliaia di paginedi sermoni e altri saggi spirituali.Indirizzò più di cinquemila lette-re a vescovi, sacerdoti e fedeli(circa settecento sono state con-servate) nelle quali – da vero uo-mo di fede, di ferma speranza edi totale abbandono a Dio – in-coraggiava e confortava i destina-tari, soprattutto li esortava a per-severare nella fede e nell’unitàdella Chiesa. In queste lettere,così come in occasione del pro-cesso e per tutta la prigionia, mo-strò un amore sincero perfinoverso quegli individui che lo ave-vano perseguitato e ingiustamen-te accusato. La preghiera per inemici e l’invocazione del perdo-no per tutti sono i temi costantidelle sue dichiarazioni, delle suelettere, oltre che dei tre testa-menti che lasciò.

Dalla primavera del 1953, lemalattie sviluppatesi dall’epocadella prigione di Lepoglava, peg-giorarono. Avrebbe avuto biso-gno di cure ospedaliere sistemati-che ed i medici, rigidamente con-trollati dal regime, potevano fareben poco. Egli rifiutò qualsiasicura che potesse significare che sistesse piegando di fronte a giudi-ci non imparziali e succubi delregime, o che potessero intimidi-re il clero e altre persone. Il dolo-re divenne parte della sua vita daprigioniero, ma egli sopportò pa-zientemente fino alla morte.

E la santa morte sopraggiunseil 10 febbraio 1960, mentre stavaancora subendo l’ingiusta puni-zione. Morì da martire, come di-ce il dizionario, “ex aerumnis car-ceris” – per “stenti in prigionia”,ma sulle sue labbra c’erano unapreghiera per i suoi persecutori ele parole del Signore: “Padre, siafatta la tua volontà!”.

La vita virtuosa e il martiriodel cardinale Stepinac furono ri-conosciuti e onorati dalla gentegià durante la sua vita e special-mente dopo la sua morte, nono-stante i divieti e le persecuzionicomuniste. Venne beatificato daPapa Giovanni Paolo II a MarijaBistrica, il 3 ottobre 1998. Il bel-lissimo spazio dietro l’altare prin-cipale della Cattedrale di Zaga-bria, dove sono custodite le suespoglie mortali, è continuamenteornato da una quantità di fiori,candele e parole di ringraziamen-to per le preghiere esaudite gra-zie alla sua intercessione. Nume-rosi pellegrini lo riconoscono co-me protettore personale e patro-no del popolo croato.

La testimonianzadi una storica ebrea

Una conferma della grandezzadella figura del cardinale Stepi-nac è venuta da una storica ebreaamericana, Ester Gitman. Impe-gnata in una tesi dottorale visseper due anni a Zagabria studian-do migliaia di documenti sullaSeconda Guerra Mondiale. Nonaveva mai sentito parlare di Aloy-sius Stepinac prima di allora. Mafin dall’inizio delle sue ricerche,incontrando continuamente que-sto nome, non aveva potuto farea meno di approfondirne la co-noscenza. Giungendo ad unagrande ammirazione per la suapersona e per il suo comporta-mento, espressa nello studio “AQuestion of Judgment: Dr. Aloj-zije Stepinac and the Jews” (Re-view of Croatian History 2/2006,no. 1, 47, 58) e nel volume WhenCourage Prevailed: The Rescueand Survival of Jews in the Inde-

Ritratto del beato Stepinac con leinsegne dell’Ordine Equestre delSanto Sepolcro di Gerusalemme(Dettaglio di un dipinto di DavorZovko).

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pendent State of Croatia 1941-1945. (Saint Paul, Paragon Hou-se Publishers) nonché in un do-cumentario a lui dedicato (Kadistina pobijedi, di JadrankaJure‰ko-Kero). L’opera della Git-man ha demolito insinuazioni efalsità su presunti rapporti tral’Arcivescovo e il dittatore AntePavelic, capo del regime croatoustasha fedele ai nazi-fascisti, do-

cumentando come la sua vita cor-se parecchie volte un pericoloimmediato; ha illustrato ed esal-tato l’avversione di Stepinac alleleggi razziali e la sua difesa delladignità umana, e riconosciuto co-me egli si impegnò anche perso-nalmente a salvare centinaia diebrei, fino a dirsi sorpresa cheegli non sia stato finora ricono-sciuto “Giusto tra nazioni”.

Nell’ottobre 2008, il signorSandro Barieviç mi scrisse perdirmi di aver trovato una crocedell’Ordine Equestre del SantoSepolcro di Geruslemme tra i la-sciti del beato Aloysius Stepinacesposti nel Museo Aloysius Stepi-nac al Kaptol di Zagrabia. Mimandò anche un’immagine del-l’onorificenza che non esitai a ri-conoscere essere di un GrandeUfficiale dell’Ordine. Compresisubito così che il beato AloysiusStepinac era un nostro confratel-lo! Pochi giorni dopo il signorBarieviç trovò conferme in unpaio di biografie, mantenendouna grande discrezione ma infor-mandone le autorità della Chiesain Croazia. La conferma definiti-va è venuta dalla pagina del regi-stro dei membri dell’Ordine (nel-la foto), che ho ricevuto dal Pa-triarcato Latino.

L’arcivescovo Aloysius Stepi-nac fu fatto Cavaliere del SantoSepolcro di Gerusalemme nel1937 – in occasione del grandepellegrinaggio croato in TerraSanta da lui guidato – dal Pa-triarca Latino Luigi Barlassinache all’epoca esercitava le funzio-ni di Gran Maestro dell’Ordine.Come arcivescovo coadiutore,ebbe il grado di commendatorecon placca (Grande Ufficiale).

Sono uno dei numerosi pelle-grini che visita la tomba del Bea-to Aloysius e chiede la sua inter-cessione. Come membro, e oggisegretario, della Luogotenenzaper la Svezia, riconosco che que-sto grande santo dei nostri tempiha sorretto me e la mia famigliain tutti gli eventi importanti dellavita.

Davor Zovko

Dalla pagina del registro dei nuovi membri dell’Ordine Equestre del SantoSepolcro, custodito a Gerusalemme negli archivi del Patriarcato Latino,risulta che la nomina di monsignor Stepinac avvenne il 16 luglio 1937. Vi èannotato pure il suo titolo di arcivescovo titolare e coadiutore con diritto allasuccessione dell’arcivescovo di Zagrabia. (Questi sarebbe deceduto seimesi dopo, il 7 dicembre, ndr).

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dalleluogotenenze

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AUSTRALIA – VICTORIA

Nuova investitura a Melbourne

dalle luogotenenze

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Cavalieri e dame della Luogotenenza si in-contrano periodicamente per la Santa

Messa, la recita del Rosario e altri momentidi vita spirituale. Il momento più importanteè stato, in ottobre a Melbourne, l’investituradi nuovi membri presieduta nella cattedraledi San Patrizio dal Gran Priore l’arcivescovoDenis Hart (al centro, nella foto ricordo).

La cerimonia è stata preceduta dalla Ve-glia d’armi presso il monastero carmelitano

di Kew, guidata da monsignor Carlo Portellie segnata dall’accoglienza che le consorellehanno riservato ai numerosi partecipanti.

La cena annuale è stata allietata dalconfratello Frank Costa con i suoi raccontisull’infanzia da emigrante, la carriera di uo-mo d’affari di successo e la dirigenza delclub di calcio di Geelong, segnata per bentre volte dalla vittoria della squadra nelcampionato.

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Annales 2012 - 53

Il luogotenente Karl Len-gheimer ha consegnato al

confratello tirolese Otto Ka-spar, luogotenente d’onoreper l’Austria e membro delGran Magistero, la Palmad’Oro di Gerusalemme chegli è stata conferita dal GranMaestro cardinale Edwin O’-Brien per i suoi meriti dimembro del Gran Magistero,e in particolare per il suo ef-ficace rinnovo della rivistainternazionale di informazio-ni edita dall’Ordine. Nel di-scorso di omaggio il Luogo-tenente ha affermato che il dottor Kaspar siè meritato questa alta onorificenza non so-lo a causa della sua autorevolezza fondatasu una solida fede, la fedeltà alle autoritàdell’Ordine nei compiti affidatigli, e per lasensibilità verso le esigenze del nostro tem-po, ma anche affinché il suo lavoro fosse diesempio per i cavalieri e le dame dell’Ordi-ne. Il dottor Lengheimer gli ha augurato peril futuro ancora molta forza e la benedizio-ne di Dio. (La foto in alto fa mermoria dellacerimonia).

In riconoscimento dei suoi diversi straor-dinari meriti il Cavaliere di Gran Croce OttoKaspar ha ricevuto anche una alta onorifi-cenza pontificia: Benedetto XVI lo ha nomi-nato Commendatore dell’Ordine di San Sil-vestro papa.

L’INVESTITURA A BADENWIENERNEUSTADT

Venerdì, 21 settembre 2011, la Vegliad’Armi di una nuova investitura è stata ce-lebrata nell’antica abbazia cistercense diHeiligenkreuz, che esiste senza interruzionidal 1133 e nella quale oggi vivono più di80 monaci. L’abbazia è anche conosciuta

fuori dall’Austria per il suo ateneo filosofi-co-teologico che porta il nome di papa Be-nedetto XVI (vi si recò in visita nel 2007) eche da quest’anno è di diritto pontificio. Ilsuo Gran Cancelliere, l’abate MaximilianHeim O.Cist., un membro molto attivo del-l’Ordine, ha chiuso la lunga processioneportando la reliquia della Santa Croce, poiesposta davanti all’altare maggiore. La ce-lebrazione è stata presieduta dal Gran Prio-re della luogotenenza, l’arcivescovo AloisKothgasser S.D.B., mentre l’omelia è statatenuta dal Priore della sezione Baden-Wie-nerNeustadt, padre Amadeus HörschlägerO.Cist.

L’indomani l’investitura ha avuto iniziocon un solenne capitolo a Mödling. Il con-fratello Gerhard Engelhardt ha salutato imembri dell’Ordine, guidati dal cancellieredell’Ordine Ivan Rebernik, dai Luogotenentidei Paesi Bassi, del Lussemburgo, dellaSlovenia e dell’Ungheria, dalla Cancellieradella Svizzera e dal Cancelliere tedesco;presente anche un folto gruppo di confra-telli inglesi e scozzesi. I confratelli e le con-sorelle austriaci sono stati guidati dal luo-gotenente Karl Lengheimer e dal Gran Prio-re Alois Kothgasser.

AUSTRIA

La Palma d’oro di Gerusalemmeal confratello Otto Kaspar

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Durante la celebrazione della messa diinvestitura 17 candidati, 2 candidate, 1 sa-cerdote e 1 diacono hanno ricevuto la so-lenne investitura dal Gran Priore arcivesco-vo Alois Kothgasser (foto ricordo in alto).

Il 23 settembre la messa domenicaledell’Ordine è stata celebrata, rispettando latradizione austriaca,insieme alla comunitàparrocchiale di St. Ste-phan a Baden; la chie-sa, che è anche luogodi culto della Sezione,quest’anno ha cele-brato i 700 anni dellasua indipendenza par-rocchiale.

MERCATINI DI NATALE

Le Sezioni dellaLuogotenenza organiz-zano da circa 10 annidei mercatini di Nata-

le. Si vendono lavori in legno di ulivo non-ché olio e incenso di produttori cristiani diTerra Santa. Lo scopo di questi mercatininatalizi (vedi foto) è di dare lavoro ai cri-stiani in Palestina, ma con i proventi si pro-muovono dei progetti dell’Ordine in TerraSanta.

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Annales 2012 - 55

La Messa per i defunti dell’Ordine è tradi-zionalmente il primo raduno dell’anno li-

turgico. Si svolge il 24 marzo ed è seguita,come ogni anno, dall’assemblea generaledell’Associazione dei Membri dell’OrdineEquestre del Santo Sepolcro di Gerusalem-me, che gestisce con la Fondazione belgaper la Terra Santa, le attività di aiuto econo-mico per la Terra Santa.

Nel mese di aprile, i membri dell’Ordinehanno partecipato alle celebrazioni dellaSettimana Santa (Domenica delle Palme,Giovedì Santo, Venerdì Santo, Veglia di Pa-squa e Domenica di Pasqua) nella chiesacapitolare di Notre-Dame au Sablon. Hannopartecipato al Te Deum il giorno della festanazionale, il 21 luglio, e alla festa del Re,15 novembre.

Il grande evento dell’anno è stato,natu-ralmente, quello delle investiture. Venerdì 14

giugno si è riunito il Capitolo, seguito dauna colazione e dalla Veglia d’armi. L’indo-mani il Patriarca di Gerusalemme FouadTwal, Gran Priore dell’Ordine, ha presiedutol’investitura di dieci nuovi membri (quattrocavalieri, una dama, un vescovo e quattrosacerdoti). Una breve cerimonia ha contras-segnato l’insediamento del nuovo luogote-nente Jean-Pierre Fierens. Ha fatto seguitoun pranzo segnato da un discorso di SuaBeatitudine. L’anno liturgico del’Ordine si èconcluso con la celebrazione della festa diNostra Signora di Palestina il 27 ottobre.L’arcivescovo Joseph Jules Zerey, ausiliaredel Patriarca greco-melchita di Gerusalem-me, è stato il celebrante principale e hapreso la parola al pranzo che è seguito allaMessa.

Il ritiro annuale, svoltosi dal 15 al 18 no-vembre in Francia nell’abbazia cistercense

BELGIO

L’investitura presieduta dal Patriarca di GerusalemmeIntensa attività nelle diocesi – Creato Cardinale il confratello vescovo Julien Ries

dalle luogotenenze

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CANADA - TORONTO

In crescita elargizioni e donazioni

dalle luogotenenze

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di Notre Dame du Mont des Cats, è statoguidato da un valente predicatore,il confra-tello padre Christian van Zeebroeck, OSB. Vihanno partecipato una cinquantina dimembri. Il ritiro quaresimale, al quale han-no preso parte una quarantina di confratellie consorelle, alcuni dei Paesi Bassi, si èsvolto invece come ogni anno nell’abbaziacistercense di Westmalle ed è stato direttodal Cerimoniere ecclesiastico, il canonicoRijckenqui, lo stesso che aveva presieduto ilritiro degli aspiranti membri dell’Ordine nel-l’Abbazia benedettina di Maredsous.

Delle conferenze svoltesi a Bruxelles lun-go l’anno, e aperte il 17 gennaio dal GranPriore, il vescovo Jean Kockerols, hannoconsentito ai membri della Luogotenza, chenumerosi vi hanno partecipato, di rifletteree approfondire delle problematiche di gran-de attualità alla luce della fede. Particolar-mente interessante la conferenza del giuri-sta Etienne Montéro, docente nell’Universitàcattolica di Lovanio, sul tema “Eutanasia edetica” che ha fatto apparire l’urgenza di unimpegno generale nel dibattito pubblico sulrispetto della vita dal concepimento allamorte naturale (la pratica dell’eutanasia sista attuando in Belgio senza il consenso delpaziente).

Anche nelle diocesi numerosi sono statigli incontri e le attività spirituali. Il 21 marzoil vescovo di Bruges Jozef De Kesel ha par-

lato della situazione della Chiesa locale; il14 novembre il vescovo di Gand Lucas VanLooy ha celebrato l’Eucaristia nella sua cap-pella personale, seguita da un momentoconviviale; il 16 maggio padre DominiqueCollin OP ha parlato ai confratelli della dio-cesi di Liegi e Limburgo su come il Cristia-nesimo possa essere credibile anche oggi.Nella diocesi di Namur e del Vicariato diBrabante, il libanese padre Francesco ElKouri, dell’Ordine Antonino maronita ha illu-strato il 9 ottobre la storia della presenzacristiana nella sua patria. Il 29 novembre ilconfratello Guy Harpigny, vescovo di Tournai,ha analizzato varie problematiche di attuali-tà della Chiesa locale.

Un momento importante per la Luogote-nenza è stato il Concistoro del 18 febbraioperché papa Benedetto XVI ha creato cardi-nali non solo il nostro Gran Maestro EdwinO’Brien, ma anche il confratello vescovo Ju-lien Ries, professore emerito delle Universitàcattoliche di Lovanio e di Milano, antropolo-go e storico delle religioni, di fama interna-zionale.

Molto seguita la conferenza da lui data il24 novembre a Lessines, nella diocesi diTournai, organizzata dall’ospedale Notre Da-me à la Rose.

Dal 4 all’11 novembre si è svolto il pelle-grinaggio annuale in Terra Santa con unatrentina di partecipanti.

Resterà molto viva nella memoria l’inve-stitura in settembre, nella Cattedrale di

San Michele di Toronto, di 17 nuovi membridella Luogotenenza. La cerimonia, presiedu-ta dal Gran Priore arcivescovo Thomas Col-lins, è stata particolarmente suggestivaquando ha riguardato l’arcivescovo JamesWeisgerber di Winnipeg (Manitoba) che poi,oratore al pranzo di gala, ha espresso lasua gioia ed emozione di entrare a far parte

dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusa-lemme.

Tra gli eventi più significativi dell’annoviene ricordata la celebrazione da parte delconfratello don Allan Hood della Veglia pa-squale nel monastero agostiniano di Mary-lake, presso Toronto. È stata vissuta da piùdi 60 cavalieri e dame riuniti nella splendi-da chiesa dedicata alla Madonna delle Gra-zie, dalla pregevole architettura; essi hanno

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proseguito l’incontro con un ricevimento ela cena nel refettorio del monastero.

La Luogotenenza ha continuato a pro-muovere la vita spirituale dei suoi membrinella ricorrenza dell’Avvento, con dei ritiri

quaresimali, meditazioni pasquali, specialiconferenze e visite alle parrocchie. Una diqueste, segnata dalla celebrazione dellamessa domenicale, si è svolta nella chiesadel Corpus Christi a Toronto e vi hanno par-

Dame e cavalieriappena ricevutal’investitura nellacattedrale di SanMichele, Toronto,Ontario.

Celebrazionedella vegliapasquale nellachiesa di NostraSignora dellaGrazia, aMarylake.

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tecipato più di 70 cavalieri e dame. Oratoreal pranzo che è seguito è stato sir HughMac Kinnon, membro del Consiglio dellaLuogotenenza e membro della Fondazionedell’Università di Betlemme che ha illustratole attività e necessità di questa preziosaistituzione di Terra Santa e ha esortato a

non far mancare il sostegno. Il programmadella Luogotenenza iniziato nel 2007 conti-nua a svilupparsi con donazioni ed elargi-zioni che nel 2011 hanno raggiunto il piùalto livello; ne hanno beneficiato in partico-lare due istituzioni di Betlemme, la Crèche(asilo nido) e l’Università cattolica.

Il luogotenenteSir Clare

Beingessnerespone la

relazione annualedella

Luogotenenzaall’incontro

generale annuale,Le Parc, Toronto.

IRLANDA

La Luogotenenza mobilitataper il cinquantesimo Congresso Eucaristico

Cinque i principali avvenimenti dell’anno,occasione di incontro e di preghiera dei

membri della Luogotenenza, e tutti hannoavuto al centro l’Eucaristia: una veglia not-turna si è svolta nel Santuario mariano diKnock in Co Mayo; la “Messa di primavera” aGalway e in essa sono stati accolti i postu-

lanti; la processione per la festa in onore diSan Oliver Plunkett a Drogheda Co Louth; laVeglia d’armi e l’investitura di nuovi membrial Seminario pontificio di San Patrizio aMaynooth, presente il Governatore GeneraleAgostino Borromeo. Infine l’anno si è con-cluso a novembre con una giornata di rifles-

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sione. Ma l’Irlanda ha ospitato quest’anno,dall’8 al 18 giugno, il 50° Congresso Euca-ristico Internazionale, con al centro la cittàdi Dublino; un evento eccezionale presiedu-to dal suo Segretario Generale arcivescovoPiero Marini. Molti cavalieri si sono impe-gnati per tutta la sua durata in vari modi, inparticolare trasportando in auto (dall’arrivoin aeroporto alla partenza, sovente impe-gnandosi dall’alba a notte inoltrata) dei di-gnitari ecclesiastici, compreso il nostro Car-dinale Gran Maestro.

La Luogotenenza ha contribuito al finan-ziamento del viaggio in Irlanda di pellegrini.Il Consiglio ne ha accolti all’aeroporto 34venuti della Terra Santa, altri sono stati ospi-tati in case di cavalieri e dame. Alla cerimo-nia di apertura due cavalieri in mantellohanno sfilato con le bandiere dell’Ordine. Al-la solenne processione del Corpus Domini,solennità animata da oltre diecimila fedeli,hanno partecipato una cinquantina di mem-

bri in mantello. Alcuni di essi hanno presi-diato vari stand ove erano esposti oggetti re-ligiosi; altri hanno svolto relazioni o interven-ti in differenti sessioni del Congresso. Il GranPriore dell’Ordine, il Patriarca di Gerusalem-me Fouad Twal, all’Omelia della solennitàdel Sacro Cuore, ha detto fra l’altro: «Facen-do memoria della nostra comunione nellasofferenza, vengo a voi come pastore delpiccolo gregge di Cristo (Lc 12,32) che sof-fre nella Terra della promessa, la Terra dellenuove e moderne promesse e risoluzioni in-ternazionali, che non sono mai soddisfatte.È la Terra che prima ha visto il compimentodel piano di Dio, per riscattare la sua crea-zione nell’incarnazione, passione, morte, ri-surrezione e ascensione del Figlio di Maria,nostra Madre e Vergine». Numerosi cavalierie dame in mantello hanno partecipato allacerimonia di chiusura della “Statio Orbis” aCroke Park, il quartier generale dell’Associa-zione gaelica.

Pellegrini di TerraSanta a Dublino.In testa al corteoun fratefrancescano (asinistra) e unsacerdote delPatriarcato Latino(a destra).

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Sezione Roma -Pellegrinaggio a

Santiago diCompostela e

Fatima (16-21giugno 2012).

Gerusalemme -Santo Sepolcro:Pellegrinaggiodella Sezione

Roma (1-8ottobre 2012).

dalle luogotenenze

Nel corso dell’anno la Luogotenenza haattuato un denso programma di avveni-

menti significativi che hanno visto il rilevantee confortante coinvolgimento di tutte le pro-prie Sezioni e Delegazioni.

Va ricordata la Santa Messa del 13 gen-

naio nella Basilica di Santa Maria Maggiore,celebrata dall’allora Pro-Gran Maestro EdwinO’Brien nel trigesimo della morte del cardi-nale John Patrick Foley, Gran Maestro Emeri-to. Successivamente abbiamo avuto la gioiadi assistere al Concistoro nel quale è stata

ITALIA CENTRALE

Intensa attività spirituale segnatada pellegrinaggi e, a Roma, dai Primi Venerdì

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Pellegrinaggio alSantuariomariano“Madonna dellaQuercia” -Viterbo 27 28ottobre 2012.

conferita la porpora cardinalizia al nostroGran Maestro e alla sua presa di possessodella chiesa di San Sebastiano al Palatino,suo titolo cardinalizio.

Il 19 gennaio un grave lutto ha colpito laLuogotenenza: la scomparsa dell’arcivesco-vo Giovanni De Andrea, Gran Priore d’Onore.La sua memoria rimarrà una benedizione everrà conservata nei cuori di tutti per il tantobene che ciascuno ha ricevuto dalla sua as-sidua e preziosa vicinanza.

Un particolare ricordo va al pellegrinaggioa Santiago de Compostela e Fatima, che siè tenuto dal 17 al 21 giugno e a quello inTerra Santa dal 1° all’8 ottobre, presiedutientrambi dal luogotenente Saverio Petrillo,con la partecipazione del Gran Priore, il ve-scovo Franco Croci, e con l’esperta guida delPriore della Sezione Roma monsignor Natali-no Zagotto. Tutti i partecipanti, in particolaremodo i nuovi Cavalieri e le nuove Dame, so-no tornati da queste esperienze con unagrande soddisfazione e con un profondo ar-ricchimento spirituale.

Come consuetudine, la Luogotenenza, inoccasione della solennità della MadonnaRegina della Palestina, ha effettuato un pel-legrinaggio nel suggestivo Santuario dellaMadonna della Quercia a Viterbo, il 27 e 28ottobre.

Al termine dell’anno si sono tenute duesolenni investiture, la prima nei giorni 12 e13 ottobre a Rieti per i cavalieri e le dame

della Sezione Lazio, presieduta dal GranPriore e l’altra nei giorni 14 e 15 dicembre aRoma nella basilica di San Giovanni in Late-rano, della Sezione Roma presieduta dalGran Maestro cardinale Edwin O’Brien, allapresenza del Governatore Generale AgostinoBorromeo, dell’Assessore arcivescovo Giu-seppe De Andrea e di alcuni dignitari delGran Magistero.

CelebrazioneEucaristica nelSantuario“Madonna dellaQuercia”raffiguratanell’icona.

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Centinaia di cavalieri e dame hanno par-tecipato al primo pellegrinaggio nazio-

nale al santuario di San Pio da Pietrelcinanella cittadina di San Giovanni Rotondo. Inquesta località dell’Italia meridionale, sulmonte Gargano, da decenni milioni di fedeligiungono da ogni parte del mondo per ve-nerare il frate cappuccino taumaturgo chefu privilegiato delle Stimmate ed ha lasciatouna grandiosa opera di carità, la Casa Sol-lievo della Sofferenza, ospedale e centro diricerca scientifica di eccellenza. Accanto, amemoria della sua canonizzazione, i Frati

Cappuccini hanno edificato una chiesa mo-numentale progettata dal celebre architettoRenzo Piano, arricchita di importanti opered’arte e ultimamente dei mosaici dell’altret-tanto celebre pittore gesuita padre MarcoRupnik. In ogni continente i “Gruppi di pre-ghiera” di Padre Pio fanno memoria dellasua beatificazione e canonizzazione cele-brate da papa Giovanni Paolo II, che lo ave-va conosciuto personalmente ed era dive-nuto suo devoto.

Promosso e organizzato dalla Luogote-nenza per l’Italia Meridionale Adriatica – che

opera in questa regione, le Puglie,attraverso numerose e attivissimesezioni e delegazioni – il pellegrinag-gio si è svolto il 29, 30 giugno e il1° luglio, con la significative pre-senza dell’Assessore dell’Ordine, ar-civescovo Giuseppe De Andrea inrappresentanza del Gran Maestrocardinale Edwin O’Brien, con la par-tecipazione del Governatore Genera-le Agostino Borromeo, dei Luogote-nenti per l’Italia Settentrionale Giu-seppe Vecchio, per l’Italia CentraleAppenninica Giovanni Ricasoli-Firi-dolfi, per l’Italia Meridionale Tirreni-ca Giovanni Napolitano. Ad essi e atutti i pellegrini il saluto è stato rivol-to, sabato mattina 30 giugno nel-

ITALIA MERIDIONALE ADRIATICA

Cavalieri e dame d’Italia al santuario di San Pio

Particolare cura ha avuto l’organizzazionedei primi venerdì del mese. La Luogotenenzasi è riunita intorno all’altare nella storicachiesa romana di Santa Prassede sotto lapresidenza dal Gran Priore Franco Croci. Il1° dicembre la Messa è stata presiedutadal cardinale Giuseppe Bertello e il 7 di-cembre dal Gran Maestro, nel primo anniver-sario della scomparsa del Cardinale Foley.

Nel corso dell’anno la Luogotenenza hacurato la stesura di due pubblicazioni: una

relativa ad un “Quaderno di spiritualità” nelquale sono state raccolte le omelie del GranPriore sulla devozione al Sacro Cuore di Ge-sù, tenute durante la Santa Messa dei primivenerdì del mese dell’anno 2011; l’altra daltitolo “Cenni storici e compiti attuali” nellaquale viene presentata, in brevi note, la sto-ria dell’Ordine e le sue nobili finalità al finedi agevolarne e promuoverne la più ampia ecorretta conoscenza verso tutti coloro cheaspirano a farne parte.

dalle luogotenenze

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dalle luogotenenze

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l’Auditorium della basilica, dal luogotenenteRocco Saltino, dall’arcivescovo di Manfredo-nia-Vieste-San Giovanni Rotondo monsignorMichele Castoro e dal frate Mariano Di Vito,a nome del Rettore e dei suoi confratelli(nella foto della pagina precedente la presi-denza del convegno).

Il luogotenente Saltino ha sottolineatocome il segreto della vastissima devozionedi Padre Pio vada ricercato nell’essere lui«un “frate del popolo”, un santo taumatur-go, ma soprattutto un religioso sinceramen-te innamorato di Cristo crocifisso; quindi nelmistero della Croce da lui vissuto anchecon le Stimmate. E infatti con il pensiero ri-volto alla Terra Santa egli amava congiunge-re la gloria del Monte Tabor al mistero dellaPassione del Signore».

Ai pellegrini il Governatore Generale Ago-stino Borromeo ha dedicato la sua relazioneproprio sul tema “Il pellegrinaggio cristiano”,del quale, da storico e docente, ha ricostrui-to e ripercorso le manifestazioni lungo i se-coli. Ha ricordato in particolare la protezio-ne, difesa e assistenza dei pellegrini in TerraSanta attuata dai dagli Ordini cavallereschiche in tal modo l’abbinarono alla devozio-nale visita e venerazione dei luoghi santidella Redenzione. Con il tempo sarebbematurato il loro stabile sostegno a tutte leopere cristiane in Terra Santa.

L’arcivescovo De Andrea si è soffermatosul significato teologico del pellegrinaggio,sul senso non solo dell’andare e del ritorna-re sui luoghi santi, ma anche del partire eripartire dalla Gerusalemme terrena avendosempre come meta la Gerusalemme cele-ste. Evocando poi alcuni episodi della suavita di diplomatico, Nunzio pontificio in varieparti del mondo, ha esortato ciascun cava-liere e dama a riconsiderare la propria vo-cazione cristiana alla luce del viaggio pere-grinante, devozionale e di conversione, “oc-casione di rinvigorimento della propria fedee della propria speranza”, così da poter at-tendere pienamente alle opere di carità,senza la quale le altre virtù non avrebberosenso o compimento.

Il pellegrinaggio aveva avuto inizio nel po-meriggio del giorno precedente, venerdì 29,

con la visita alla basilica, capolavoro del-l’architetto Renzo Piano, e la processionealla cripta per la venerazione dei resti mor-tali di san Pio rinchiusi in un’urna di argen-to. Gli splendidi mosaici lungo il percorsopresentano una elaborazione parallela dellevite di san Francesco e di san Pio, con trattinon tanto storici quanto teologici e pastora-li.

Nel pomeriggio del sabato si è svoltalungo le pendici del monte Castellano, chedomina la basilica, una emozionante ViaCrucis scandita dalle meditazioni del con-fratello monsignor Carmine La Dogana inogni Stazione del percorso che è impreziosi-to dalle monumentali sculture di FrancescoMessina. Particolarmente simbolica la Quin-ta Stazione nella quale (vedi foto in alto)egli ha raffigurato il Cireneo con il volto disan Pio. La Croce è stata portata dai Luogo-tenenti nell’ultimo tratto e fino alla XV Sta-zione, quella della Resurrezione, dove, rice-vuta la benedizione, il gruppo ha posato perla foto ricordo.

Il pellegrinaggio si è concluso domenicacon la concelebrazione nella Basilica di unaMessa solenne presieduta dall’arcivescovoDe Andrea, che sarà ricordata anche per lasua omelia. I Luogotenenti hanno letto lepreghiere dei fedeli, il Governatore Generaleha recitato alla fine la preghiera del Cavalie-re e della Dama del Santo Sepolcro.

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ITALIA SETTENTRIONALE

Con il Papa la Festa della Famiglia

dalle luogotenenze

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La grande diocesi di Milano, con i suoi mi-lioni di fedeli, ha accolto all’inizio del me-

se di giugno il VII Incontro Mondiale delleFamiglie presieduto da Benedetto XVI. Nu-merosi cavalieri e dame, non solo di questaLuogotenenza, hanno partecipato all’eventoinsieme con le loro famiglie nel contesto deiloro impegni ecclesiali, in particolare parroc-chiali.

All’incontro di sabato 2 giugno nel parcodi Bresso durante la “Festa delle testimo-nianze”, il Santo Padre ha dialogato con lefamiglie rispondendo a parecchie testimo-nianze espresse a nome di tutta l’assem-blea. Egli ha insistito sulla necessità di unireragione, sentimento e volontà al fine di rea-lizzare quel “per sempre” del sacramento delmatrimonio. «Penso sovente alle nozze di

Cana», ha detto. «Il primo vino è ottimo, è difatto essere innamorati, ma non dura sinoalla fine. Un secondo vino deve arrivare, fer-mentare e maturare. Un amore definitivo è il“secondo vino”, più buono, migliore del pri-mo». Ha inoltre invitato i divorziati risposatiad offrire la sofferenza di non poter parteci-pare al sacramento dell’Eucarestia, sofferen-za che se intimamente accettata serve real-mente alla Chiesa. Alla messa domenicaledell’indomani, nello stesso parco, BenedettoXVI ha esortato le famiglie a “credere nel-l’amore autentico che viene da Dio e che ciunisce a Lui”.

Fra gli altri eventi importanti della Luogo-tenenza, ricordiamo la festa della Patronadell’Ordine, il pellegrinaggio in Terra Santa,la cerimonia annuale delle investiture.

Il 28 ottobre 2012nella chiesa di San

Bernardino aCrema è stata

celebrata laricorrenza della

Patrona, la BeataVergine Maria

Regina dellaPalestina,

presieduta dalGran Priore, ilvescovo Oscar

Cantoni, econcelebrata dal

Cerimoniereecclesiasticomonsignor

Giordano Ronchie dal Priore della

Delegazione diTorino monsignorOttorino Girotti.

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Le cerimonie d’investitura di nuovi cavalieri e dame che sono state celebrate il 23 giugno e il 20 ottobre aMilano nella chiesa di Santa Maria della Pace; entrambe sono state presiedute dal Gran Priore Oscar Cantoni,vescovo di Crema, alla presenza del luogotenente Silverio Vecchio e di autorità civili e militari.

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Dopo un periodo di assestamento, supe-rate alcune difficoltà iniziali, la Luogote-

nenza vive in spirito di fraterna collaborazio-ne, grazie ad un impegno generale e all’atti-va collaborazione del Gran Priore, il cardina-le Paolo Romeo, e di tutti i vescovi Prioridelle sezioni e delegazioni. La Luogotenenzaè costituita da 669 membri: 398 cavalieri,182 Dame, 89 Ecclesiastici.

Il Consiglio di Luogotenenza ha delibera-to per il 2012 un leggero aumento dellaquota annua, piccolo passo verso l’adegua-mento agli indirizzi della Consulta ma signi-

ficativo perché compiuto in un momento diavvertita crisi economico-finanziaria. Le se-zioni di Palermo e di Catania, si sono prodi-gate per la raccolta straordinaria di fondiesterni: la prima attraverso la gestione del-l’antica chiesa di san Cataldo; la secondacon l’organizzazione annuale (VIII edizione),durante la Quaresima, di un concerto cheha consentito la raccolta di fondi, e con al-tre iniziative. La Luogotenenza ha inoltreuniformato le sue spese a quelle previstedallo Statuto e ha provveduto a inviare lesomme per la Terra Santa, provenienti da

Nelle foto, lacerimonia di

investitura nellacattedrale di

Catania.

ITALIA – SICILIA

Crescita della vita spirituale,dell’impegno per la Terra Santa e nel campo della comunicazione

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dalle luogotenenze

Annales 2012 - 67

donazioni o da altre iniziative, solamente at-traverso il Gran Magistero e per le finalitàpreviste dal Patriarcato. Nell’anno prossimosono previsti il sostegno di progetti ROACO,in particolare per il restauro della casa delleFiglie di S. Anna a Ein Karem e per il rinnovodella chiesa di S. Giovanni Battista a Rafi-dia; ed inoltre l’erogazione di una borsa distudio annuale per un seminarista di TerraSanta, il cui nome sarà indicato dal Patriar-ca, fino all’ordinazione presbiterale.

Dal 29 aprile al 4 maggio si è svolto ilpellegrinaggio della Luogotenenza a Lour-des, inserito in quello della diocesi di Cata-nia e pertanto guidato dall’arcivescovo me-tropolita Salvatore Gristina, priore della Se-zione. Molto partecipate tutte le celebrazionieucaristiche e la processione “aux flambe-aux”, durante la quale cavalieri e dame han-no portato sia la Croce che la statua dellaMadonna.

Nell’aprile 2013 è previsto un pellegri-naggio della Luogotenenza in Terra Santa.

Il 19 maggio ha avuto luogo nella Basili-ca cattedrale di Catania la cerimonia di in-vestitura, preceduta dalla Veglia d’armi e dipreghiera nella chiesa capitolare di san Giu-liano, sede dell’Ordine. A entrambe ha par-tecipato il Cancelliere dell’Ordine Ivan Re-

bernik.Nel campo della comunicazione è stato

attivato un sito Internet (www.santosepol-crosicilia.it), seguito con molto interessenon soltanto dai membri della Luogotenen-za ed è stata intensificata in tutte le diocesila partecipazione a vari convegni e tavolerotonde. Sempre nell’ottica della diffusionedella conoscenza dell’Ordine, la Luogote-nenza ha patrocinato la pubblicazione di unvolume su “S. Andrea a Piazza Armerina,Priorato dell’Ordine del Santo Sepolcro. Vi-cende costruttive, cicli pittorici e spazio li-turgico”.

Nel contesto del programma di formazio-ne permanente dei cavalieri e delle dame,d’accordo con il Gran Priore per l’anno2011-2012 è stata data indicazione allesezioni e alle delegazioni di studiare e com-mentare, con l’assistenza di ecclesiastici,l’esortazione “Verbum Domini” di BenedettoXVI. Inoltre, seguendo le indicazioni dellasua lettera apostolica “Porta Fidei”, essehanno approfondito il grande argomentodella Fede, nella ricorrenza del cinquantesi-mo anniversario del Concilio Vaticano II,“perché il Signore conceda a ciascuno dinoi di vivere la bellezza e la gioia dell’esse-re cristiani”.

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Le attività della Luogotenenza sono sem-pre focalizzate sullo sviluppo spirituale

dei membri e sul sostegno ai nostri fratellicristiani in Terra Santa. Un buon rapporto trai membri contribuisce alla realizzazione di

questi obiettivi. Perciò i tre pilastri fondantisono: spiritualità, carità e fratellanza e su diessi il programma di quest’anno consenteun’ampia riflessione.

Le attività spirituali sono legate alla ceri-

MESSICO

Il Papa esorta a resistere e a reagire alla paura

OLANDA

Un’esperienza, l’incontro con una suora,che ha molto contribuitoa realizzare l’aiuto alla Terra Santa

68 - Annales 2012

Grande è stata la gioia di cavalieri e da-me della Luogotenenza per la visita del

Santo Padre Benedetto XVI alla nazione dal23 al 26 marzo, alla quale ha poi fatto se-guito il viaggio all’isola di Cuba.

La guerra in Messico tra i cartelli delladroga, che coinvolge le forze di polizia, hafatto più di cinquantamila vittime in cinqueanni, di fatto una guerra civile. Per questoerano molto attese le parole del Papa. Edegli ha ravvivato la speranza cristiana dellasua popolazione di 108 milioni di abitanti,per il 90 per cento cattolici, immersi però in

una realtà politica di netta separazione traChiesa e Stato, frutto di una forte tradizioneanticlericale. Rispondendo al discorso di ac-coglienza del presidente federale Felipe Cal-derón e all’omelia della Messa solenne aLeón, presso il monumento a Cristo Re, allaquale hanno partecipato circa seicentomilafedeli il “pellegrino della speranza” venutoda Roma ha incoraggiato tutti i messicani aresistere alla paura che fa prosperare laguerra delle bande e a “promuovere con au-dacia la pace, la concordia, la giustizia e lasolidarietà”.

La Luogotenenzadel Messico si ègenerosamente

mobilitata per lacalorosa

accoglienza delPapa, stringendosi

attorno al suoluogotenente, José

Maria CarracedoBolinaga, e al suo

Gan Priore, ilcardinale

Norberto RiveraCarrera.

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monia di Investitura e alle celebrazioni del-l’Avvento, della Settimana Santa e dell’Esal-tazione della Croce. Eventi che consentonoincontri personali e la presentazione di varieiniziative di beneficienza. È quanto avvieneanche nei meeting che la Luogotenenza pro-muove nelle sue otto regioni. I sentimenti difraternità si sviluppano meglio in un gruppolimitato di persone. L’approfondimento dellafede richiede un’educazione spirituale; a talfine la Luogotenenza promuove e organizzadei corsi, giornate di ritiro e incontri, privile-giando le riunioni di piccoli gruppi in ogniregione.

La Commissione “Caritas” è incaricatadella raccolta di aiuti non solo tra i membridell’Ordine, ma anche tra fondazioni esterneall’Ordine, stabilendo rapporti con istituzionie persone di religione cattolica che simpa-tizzano con i nostri obiettivi. I fondi raccoltiserviranno a sostenere la vita del PatriarcatoLatino di Gerusalemme e a contribuire allarealizzazione di progetti di altre istituzionicattoliche.

La situazione politica e religiosa in TerraSanta è complicata. Durante i viaggi in TerraSanta e attraverso le pubblicazioni dei me-dia, i membri dell’Ordine affrontano questasituazione complessa e le problematicheconnesse. Letture pubbliche speciali contri-buiscono a dare un quadro il più possibileequilibrato della situazione.

Tutte le istituzioni cristiane in Terra Santaoffrono i loro servizi anche a persone di altreconfessioni. I bambini di religione musulma-na frequentano scuole cristiane. Negli ospe-dali i pazienti sono curati senza alcuna con-siderazione della loro religione o filosofia divita. È importante che queste istituzioni cri-stiane diano alle persone la possibilità di vi-vere una vita più decente e mostrino in pra-tica ciò che significa l’amore verso Dio e ver-so gli uomini.

Attraverso le pubblicazioni interne la Luo-gotenenza si sforza di motivare i membri arealizzare, per quanto possibile, i progetti dibeneficenza. Tuttavia, l’incontro personale èpiù efficace di qualsiasi pubblicazione, ed èper questo che, in occasione dei pellegri-naggi in Terra Santa, si visitano una o più

istituzioni del Patriarcato Latino, come il Se-minario, le scuole, le opere parrocchiali, evarie istituzioni umanitarie gestite da congre-gazioni religiose. Sovente queste istituzionidanno una impressione struggente dellacomplessità della vita per i cristiani in TerraSanta, ma anche del fantastico lavoro uma-nitario da esse svolto. Si incontrano sacer-doti, religiosi e laici che sono attraentiesempi di fede praticata e di amore. Nellaconvinzione che incontrare le persone è piùefficace di qualunque pubblicazione, talvoltainvitiamo le persone che lavorano in TerraSanta a visitare l’Olanda per dare loro l’op-portunità di arricchire conoscenze ed espe-rienze.

Nel 2012 è stata nostra ospite suor Ma-ria Rosa di Toro, della Congregazione del-l’Hortus Conclusus impegnata nella cittadi-na di Ortas, presso Betlemme, in un’area in-teramente musulmana. Adiacente al bellissi-mo Santuario mariano, gestiscono un asiloin un modo molto rispettoso della religionedei bambini loro affidati. I membri della Luo-gotenenza recatisi in visita ad Ortas sono ri-masti impressionati dei sentimenti di fedeemersi nell’incontro con suor Maria Rosa(nella foto) e le sue consorelle. E i cavalierie le dame che hanno incontrato suor MariaRosa in Olanda hanno vissuto la medesimaesperienza. Così la visita di suor Maria Rosaal nostro paese ha indubbiamente contribui-to molto a sostenere i nostri programmi dibeneficenza.

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dalle luogotenenze

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PORTOGALLO

Un pellegrinaggio in Terra Santacominciato a Roma vicino al Papa

Diverse le attività in campo spirituale, so-ciale e culturale svolte dalla Luogote-

nenza, tutte con l’intento di promuovere lacrescita spirituale dei membri, approfondirela loro conoscenza dell’Ordine e sensibilizza-re il loro sostegno alla Terra Santa.

Grande è stata la partecipazione alle fe-ste religiose tradizionali dell’Ordine e dellaChiesa nelle ricorrenze di Nostra Signora Re-gina della Palestina e l’Esaltazione dellaSanta Croce, per la Settimana Santa, il Cor-pus Domini e Natale. Un ritiro spirituale sultema della Porta Fidei è stato diretto dal Ce-rimoniere ecclesiastico don Gonçalo Porto-carrero de Almada. A Lisbona è stata cele-brata una messa per la pace in Terra Santa,presieduta da monsignor João Seabra, ca-nonico del Santo Sepolcro, con la parteci-pazione di una delegazione della Luogote-nenza per la Finlandia della quale facevanoparte il luogotenente Matias Sarimoe il luo-gotenente d’onore Lauri Juhani Gorki e l’arci-vescovo di Helsinki Teemu Sippo.

Una conferenza, organizzata in collabora-zione con l’Università Cattolica, è stata svol-ta dal professor Miguel Ayuso, presidentedell’Unione dei Giuristi Cattolici. Tre altre,precedute da incontri conviviali, hanno con-sentito la raccolta di fondi per la Terra San-ta: la prima conferenza dell’ambasciatored’Ungheria, Norbert Konkoly, ha avuto per te-ma la costituzione della sua nazione; la se-conda sull’emarginazione sociale dei cristia-ni è stata svolta da monsignor Duarte daCunha, segretario della Commissione delleConferenze episcopali di Europa; infine pa-dre Gonçalo Portocarrero de Almada ha illu-strato l’Anno della Fede. Altri contributi fi-nanziari sono stati raccolti in occasione del“Bazar di Natale” promosso con successoper il secondo anno.

Tra i momenti più importanti dell’anno: infebbraio il Concistoro nel quale il Santo Pa-dre ha conferito la porpora cardinalizia al

Gran Maestro Edwin O’Brien, evento al qualeè stata presente una delegazione della Luo-gotenenza; e dal 25 settembre al 4 ottobreil pellegrinaggio a Roma e in Terra Santa,con 75 partecipanti guidati dal luogotenenteGonçalo Figueirado de Barros.

Il 26 settembre per l’udienza generaleconcessa dal Santo Padre, al gruppo di 41cavalieri e dame in mantello e insegne erastato riservato posto in piazza San Pietro al-la sinistra dell’altare. Benedetto XVI, primadi impartire la benedizione apostolica, gli harivolto un saluto in portoghese. Poi egli habenedetto una composizione di azulejos(piastrelle) raffigurante Nostra Signora del-l’Immacolata Concezione, Patrona e Reginadi Portogallo, offerto dalla Luogotenenza alSantuario dell’Annunciazione di Nazarethgrazie al contributo di due suoi cavalieri.

Il pellegrinaggio in Terra Santa è stato se-gnato all’inizio da una visita ad Aboud alconvento delle Suore del Rosario restauratocon il contributo della Luogotenenza e so-prattutto dalle due giornate (2 e 3 ottobre)a Gerusalemme per la Veglia d’Armi nellaConcattedrale del Patriarcato Latino e l’inve-stitura di dieci nuovi cavalieri e dame nellaBasilica del Santo Sepolcro, presiedute en-trambe da monsignor William Shomali, ve-scovo ausiliare del Patriarca Fouad Twal, cheha poi consegnato la “conchiglia del pelle-grino” a quanti compivano il loro primo pel-legrinaggio.

In serata, in occasione di un pranzo offer-to in Patriarcato al Luogotenente e ai mem-bri del Consiglio di luogotenenza, è stataconsegnata una statua di Nostra Signora diFatima realizzata dall’antica Manifattura diVista Alegre, dono per il Patriarca Twal dalvescovo di Leira-Fatima Antonio Marto chelo ha accompagnato con l’invito a presiede-re l’anno venturo, il 13 maggio, le cerimoniecelebrative dell’Apparizione della Vergine. In-fine, il 4 ottobre, prima del viaggio aereo di

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I 75 pellegriniportoghesi con ilvescovo WilliamShomali el’ambasciatore delPortogallo inIsraele (SantoSepolcro, 3ottobre 2012).

ritorno in Portogallo, il gruppo di pellegriniha visitato il santuario della Patrona, NostraSignora di Palestina, a Deir Rafat e assistitoalla celebrazione della Messa, allietata dalmagnifica corale della famiglia Correja deCampos che ha accompagnato anche tuttele altre manifestazioni. Vanno pure ricordatiil prezioso libro-guida del pellegrinaggio,realizzato appositamente da don Miguel

d’Aguiar e il DVD ricordo, anch’esso distri-buito a tutti partecipanti.

Le recenti cerimonie di investitura in TerraSanta, che hanno integrato quelle periodi-che in diverse città del Portogallo, hannoavuto un impatto molto positivo e di vastaportata per la vita spirituale dei membri del-l’Ordine e per la maggiore consapevolezzadei loro impegni statutari.

SVEZIA

Iniziative per far conoscere l’Ordinee sostenerne l’opera in Terra Santa

La Luogotenenza nel corso del 2012 haportato avanti diverse attività. “I Giorni

dell’Ordine” si sono svolti regolarmente; ladiocesi di Marielund ha ospitato un ritirospirituale per i cavalieri e le dame, esteso a

loro amici; i pellegrinaggi in Terra Santa so-no stati organizzati in collaborazione con al-tre luogotenenze.

Il quinto numero della rivista Acta Locum-tenentiae Sveciae ha racchiuso uno studio

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sulla storia dell’Ordine del luogotenente CarlFalck. Un altro confratello, il biblista profes-sor Tord Fornberg, ha scritto un articolo incui, sulla base di dati acquisiti da moltiscienziati, conferma che il luogo del SantoSepolcro da noi venerato è proprio quellodella tomba vuota di Nostro Signore. Una te-stimonianza della Terra Santa è giunta dadon Firas Aridah, della parrocchia San Giu-seppe di Jifna.

Per aiutare le attività dell’Ordine e pre-sentare queste attività al pubblico svedese,la Luogotenenza in collaborazione con laMissione Cattolica Croata in Svezia, ha pub-blicato due cartoline con dipinti del confra-tello Davor Zovko, esperto in araldica: la pri-ma raffigura un dettaglio del ritratto del bea-to cardinale Aloysius Stepinac che indossa

la mozzetta e le insegne dell’Ordine Eque-stre del Santo Sepolcro di Gerusalemme(vedi l’articolo a pagina 46); la secondacartolina mostra lo stemma del Gran Mae-stro cardinale O’Brien. In tal modo sono staticelebrati il 75° anniversario dell’ammissio-ne nell’Ordine dell’allora arcivescovo di Za-gabria e il Concistoro nel quale il Gran Mae-stro è stato creato cardinale, e nello stessotempo sono stati raccolti fondi per opere dicarità; un progetto che è stato possibile rea-lizzare grazie al contributo di alcuni donatorie all’assistenza del luogotenente per il Ca-nadà Atlantico Stewart LeForte. Il confratelloZovko, che è anche apprezzato baritono, hadato un concerto natalizio di beneficenza,occasione per illustrare le finalità dell’Ordinee raccogliere aiuti per le sue attività.

In settembre la festa dell’Esaltazione del-la Santa Croce è stata celebrata insiemecon il cardinale Gianfranco Ravasi, ospitedella Svezia proprio in quel periodo per lasua iniziativa di evangelizzazione “Il cortiledei Gentili”. L’evento centrale dell’anno èstata la festa di Nostra Signora Regina dellaPalestina celebrata con una Messa solennenella cattedrale San Erik di Stoccolma e conle conferenze di due illustri docenti: UllaGudmundsson, ambasciatore di Svezia pres-so la Santa Sede, e Douglas Brommessondell’Università di Lund.

Dalla festa di Tutti i Santi, nuovo Luogote-nente è il confratello Stefan Ahrenstedt (nel-la foto), noto medico psichiatra, che da di-ciassette anni esercita nella sua clinica diStoccolma. È sposato ed è padre di tre figli.Ha il grado di maggiore delle Forze armatesvedesi, impegnato nel Corpo forestale del-l’Artico e nel Soccorso medico iperbarico.Cavaliere dal 2004 è commendatore dal2009; è stato segretario della Luogotenenzadal 2004 al 2008 e tesoriere dal 2008 al2012.

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recensione

CD musicale – Edito dalla Luogotenenza per l’Italia Centrale Appennica,2012

Il progetto di Umberto Lorenzetti e Cristina Belli Montanari, autori dell’im-portante libro L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Tradi-zione e rinnovamento all’alba del Terzo Millennio (da me recensito nella rivi-

sta “AD” 2012), viene ora completato con la realizzazione di un CD musicale,sempre con il favore della Luogotenenza per l’Italia Centrale Appenninica, dellaquale sono attivissimi membri, e con le medesime finalità: “far conoscere la mis-sione caritativa svolta dall’Ordine nel Patriarcato Latino di Gerusalemme e rac-cogliere offerte per i fratelli cristiani che ancora oggi vivono nella martoriataTerra del Redentore”.

Ma perché con il ricorso alla musica? Perché “nell’arte dei suoni si può co-gliere riflessa la sovrana bellezza di Dio”, spiegano nel libretto che accompagnala registrazione. E perché proprio con il canto liturgico gregoriano? Perché è“considerato l’espressione più elevata della preghiera, del ringraziamento e dellalode all’Altissimo”. Quindi un dono offerto a tutti gli ascoltatori – ma vogliamopensare in primo luogo ai confratelli – “in grado di suscitare sentimenti di devo-zione e di predisporre lo spirito ad accogliere i frutti della grazia divina”. Inten-

Redempionem misit Dominus in populo suo

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to tanto più lodevole in quanto, rilevano, “influenze profane sono penetrate nel-la musica sacra, rendendola inadatta alla funzione ministeriale che le compete”.

L’opera realizzata è di altissimo livello. Ne è progettista e direttore artistico ilmaestro Gabriele Gravagna illustre docente di filologia musicale e titolare dellacattedra di organo e canto gregoriano al “Conservatorio Gioachino Rossini”, laprestigiosa scuola musicale di Pesaro (città natale del compositore). Ne sono in-terpreti i membri delle due formazioni, maschile e femminile, del Coro fondatoda Gravagna vent’anni fa, proprio per il recupero filologico del Gregoriano per-seguito attraverso lo studio dei più autorevoli codici dei secoli X, XI e XII, Sot-to il titolo Redemptionem misit Dominus in populo suo, il programma segue unitinerario di antichi canti liturgici concepito “per meditare sul mistero della Re-denzione, quale manifestazione suprema dell’amore di Dio nei confronti del-l’umanità”; e per facilitarne la meditazione i testi dell’esecuzione, naturalmentein lingua latina, sono accompagnati nel libretto dalle traduzioni in italiano e ininglese.

Il programma è intervallato da tre delle Huit pièces modales pour orgue, dun-que composizioni per organo, del franceseJean Langlais (1907-1991), di cui è squisitainterprete Giovanna Franzoni, docente diorgano e composizione organistica al Con-servatorio di Pesaro. E – una sorpresa! – ècompletato e chiuso, nell’esecuzione delCoro, dall’Inno dei Cavalieri del Santo Se-polcro indimenticata composizione di Ric-cardo Pick-Mangiagalli (1882-1949). Com-positore e pianista, nato in Boemia e natu-ralizzato italiano, diresse dal 1936 alla mor-te il Conservatorio di Milano alternandol’attività didattica a quella concertistica.Anche il testo di questo Inno, una bella li-rica di Luigi Orsini, (nel riquadro a fianco)meritava di essere riproposto.

Non vi sono migliori attestazioni di stima e di compiacimento per questo pro-getto ideato e curato da Umberto Lorenzetti e Cristina Belli Montanari, di quel-le del Luogotenente per l’Italia Centrale Appenninica Giovanni Ricasoli-Firidol-fi (lo definisce un “felice strumento” per promuovere il patrimonio di fede, lastoria e le finalità dell’Ordine) e del Gran Priore di Luogotenenza, il vescovoLuciano Giovannetti. Egli si dice certo che «nell’ascolto di questa musica sacrasi realizzerà quanto affermato da sant’Agostino Chi prega cantando, prega duevolte. E perché la bellezza di questa preghiera sia autentica, auguro che essa in-cida profondamente nell’esistenza, secondo quanto raccomandato sempre dalgrande Dottore della Chiesa Agostino: È con la vita che devi cantare senza smet-tere mai».

Graziano Motta

INNO DEI CAVALIERIDEL SANTO SEPOLCRO

Dio del perdono, Dio della salvezza,raggio che accendi le celesti aurore,

lume di grazia, fiamma di valore,tempraci tutti nella Tua fortezza.

Tu, fonte d’ogni bene e di letizia.sole rovente, mistica rugiada,

nel segno della Croce e della Spadaserbaci degni della Tua milizia.

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ARGENTINALUGARTENENCIAAv. 25 de Mayo 267 - 8°1385 BUENOS AIRES - Argentina

AUSTRALIA - NEW SOUTH WALESLIEUTENANCYPO Box 1203SIDNEY SOUTH - NSW 1235 -Australia

AUSTRALIA - QUEENSLANDLIEUTENANCY90 Henderson St.BULIMBA / BRISBANE - Queensland -Australia 4171

AUSTRALIA - SOUTH AUSTRALIALIEUTENANCY448 Kensington RoadWATTLE PARK - SA - 5066 - Australia

AUSTRALIA - VICTORIALIEUTENANCY2 Blanche CourtDONCASTER EAST Vic 3109 -Australia

AUSTRALIA - WESTERN AUSTRALIALIEUTENANCYP.O. BOX 733NEDLANDS - WA 6909 - Australia

BELGIQUELIEUTENANCEDamhertenlaan, 5B-1950 KRAAINEM - Belgique

BRASIL - RIO DE JANEIROLUGAR-TENENCIAAv. Rio Branco, 128 - 17° - CentroCEP 20040-002 - RIO DE JANEIRO – RJ- Brasil

BRASIL - SÃO PAULOLUGAR-TENENCIABanco Luso Brasileiro S/ASA Av. Cidade Jardim, 400 - 22° AndarCEP 01454-901 São Paulo BRASIL

BRASIL – SÃO SALVADOR DA BAHIADELEGAÇÃO MAGISTRALMosteiro de São Bento da BahiaC.P. 113840001-970 SALVADOR, BA - Brasile

CANADA - ATLANTICLIEUTENANCY851 Tower RoadHALIFAX, NS B3H 2Y1

CANADA - MONTRÉALLIEUTENANCE4399 King Edward AvenueMONTREAL - QC - H4B2H4 -Canada

CANADA - QUÉBECLIEUTENANCE69B rue Saint-Louis, suite 306LÉVIS, QC G6V 4G2 - Canada

CANADA - TORONTOLIEUTENANCY30 Old Mill RoadTORONTO, ON - M8X 1G8 -Canada

CANADA - VANCOUVERLIEUTENANCY3952 Westridge Ave.WEST VANCOUVER, BC V7V 3H7 -Canada

COLOMBIALUGARTENENCIACalle 125 n° 70D – 4111001 BOGOTÁ D.C. - Colombia

DEUTSCHLANDSTATTHALTEREISteinfelder Gasse 17D - 50679 KÖLN - Deutschland

ENGLAND AND WALESLIEUTENANCY68 Goldington AvenueGB - BEDFORD MK40 3DA - UnitedKingdom

ESPAÑA OCCIDENTALLUGARTENENCIAC/ Alonso Heredia, 5- 1° AE - 28028 - MADRID - España

ESPAÑA ORIENTALLUGARTENENCIAc/ Rivadeneyra, 308002 BARCELONA - España

FEDERAZIONE RUSSAMAGISTRAL DELEGATE:Shosse Entuziastov 21 post box 39111024 MOSCOW - Russia

FRANCELIEUTENANCE8 rue d’OuessantF - 75015 PARIS - France

GIBRALTARLIEUTENANCY: 25-7-2013P.O. Box 554 - Gibraltar

GUAMMAGISTRAL DELEGATIONDulce Nombre de Maria Cathedral-Basili-ca (Chapel of St. Therese)207 Archbishop Flores StreetHAGATNA, Guam USA 96910

IRELANDLIEUTENANCY“Bye Ways”, 27 Old Galgorm RoadBALLYMENA - Co. Aantrim BT41 1Al -Northern Ireland

ITALIA CENTRALELUOGOTENENZAPiazza S. Onofrio al Gianicolo, 2I - 00165 ROMA - Italia

ITALIA CENTRALE APPENNINICALUOGOTENENZAVia dei Servi, 34I - 50122 - FIRENZE - Italia

ITALIA MERIDIONALE ADRIATICALUOGOTENENZAVia Argiro, 8I - 70122 BARI - Italia

LE LUOGOTENENZE NEL MONDO

GRAN MAGISTERO00120 CITTÀ DEL VATICANO

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ITALIA MERIDIONALE TIRRENICALUOGOTENENZA: Via Capodimonte, 13I - 80136 - NAPOLI - Italia

ITALIA SARDEGNALUOGOTENENZAVia Roma, 69I - 09124 CAGLIARI - Italia

ITALIA SETTENTRIONALELUOGOTENENZAVia San Barnaba, 46I - 20122 MILANO - Italia

ITALIA SICILIALUOGOTENENZAVia Gabriele D’Annunzio, 38I - 90144 PALERMO - Italia

LETTONIA/LATVIJALUOGOTENENZA“Ilzëna” Ik‰˙iles nov.LV - 5052

LUXEMBOURG (GRAND DUCHÉ DE)LIEUTENANCE21, rue CentsL - 1319 Luxembourg

MAGYARORSZAG- HUNGARIAHELYTARTÓSÁGSzent Istvan TarsulatVeress Pálné u. 24.H - 1053 BUDAPEST - Magyarország

MALTALIEUTENANCY“La Dorada”Triq il-MigbedSwiegi, St. Andrew’sSWO - 3240 - Malta

MEXICOLUGARTENENCIAMontanas Rocallosas Ote. Num. 416LOMAS DE CHAPULTEPEC - MexicoD.F. 11000

NEDERLANDLANDSCOMMANDERIJE NEDERLANDPost-box 78681081 KM - AMSTERDAM - Nederland

NORGEMAGISTRAL DELEGATIONVon der Lippes gt 17N - 0454 OSLO - Norge

ÖSTERREICHSTATTHALTEREIDr. Oscar-Schmid-Gasse 1A - 2763 - PERNITZ - Österreich

PHILIPPINESLIEUTENANCYPlanters Development Bank3/F, Plantersbank Building314 Sen. Gil Puyat AvenueMAKATI CITY 1200 - Philippines

POLSKAZWIERZCHNICTWOUl. Kretonowa 18 m 2PL - 02-835 - WARSZAWA 31 - Polska

PORTUGALLUGAR-TENENCIARua do Alecrim, 72, R/C DT.°P - 1200-018 LISBOA - Portugal

PRINCIPAUTÉ DE MONACOLIEUTENANCE10, rue de BosioMC - 98000 - MONACO - Principauté deMonaco

PUERTO RICOLUGARTENENCIA1320 Costa Caribe Resort VillasPONCE, PR 00716 - Puerto Rico

SCOTLANDLIEUTENANCY120 Brackenbrae Avenue BishopbriggsGLASGOW G64 2DU - Scotland

SLOVENIJANAMESTNI·TVOc/o Îupnijski urad sv. NikolajaDolniãarjeva 1SI - 1000 LJUBLJANA - Slovenija

SOUTHERN AFRICAMAGISTRAL DELEGATION93 Upper Orange StreetORANJEZICHT - CAPE TOWN -South Africa

SUISSELIEUTENANCELe Ménestrel - Avenue des Alpes, 10/ACH - 1006 LAUSANNE - Suisse

SUOMI FINLANDKÄSKYNHALTIJAKUNTASiltatie 3 A 1400140 - HELSINKI - SUOMI FINLAND

SVERIGE - SWEDENSTÅTHÅLLERIETAstrakangatan 4, 12 trSE-165 52 HÄSSELBY - Sweden

TAIWANLIEUTENANCYSuite 1710, No. 333 Keeling Road, Sec. 1TAIPEI 110 - Taiwan

USA EASTERNLIEUTENANCY1011 First Avenue - 7th FloorNEW YORK, NY 10022 - USA

USA MIDDLE ATLANTICLIEUTENANCY11622 Hunter Run DriveHUNT VALLEY, MD 21030-1951 - USA

USA NORTH CENTRALLIEUTENANCY939 Longmeadow CourtLAKE BARRINGTON, IL 60010

USA NORTHEASTERNLIEUTENANCY340 Main Street, Suite 906WORCESTER, MA 01608 - USA

USA NORTHWESTERNLIEUTENANCYEquestrian Order of the Holy Sepulchreof JerusalemNorthwestern Lieutenancy USAOne Peter Yorke Way SAN FRANCISCO, CA. 94109 - USA

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VENEZUELALUGARTENIENTEAvenida Los Pinos Quinta n° 45Urbanización la Florida (abitacion)CARACAS - República Bolivariana de Ve-nezuela

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