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QUESTA PUBBLICAZIONE SERVE PER DOCUMENTARE IL LAVORO DEI RAGAZZI PER LO SVOLGIMENTO DELL’ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO DELL’ANNO SCOLASTICO 2016/2017 LE IMMAGINI POSSONO ESSERE VISUALIZZATE SUL LINK - www.filolao.it Per gli studenti del Filolao un ponte con vista sul futuro ilCROTONESE - SABATO 13 MAGGIO 2017 N. 54 “RENDICONTIAMO - INTINERARI SCOLASTICI IN RETE PER IL FUTURO” SI È SVOLTA IL 12 MAGGIO 2017 Aurelia Parente È stata una vera e propria festa la cerimonia conclu- siva del progetto di alter- nanza scuola-lavoro degli studenti dello “Filolao”, alla quale hanno preso parte la dirigente scolasti- co Antonella Romeo, il presidente di Confindu- stria Crotone e dell’asso- ciazione Itinerari, Miche- le Lucente, e il dirigente tecnico Usr Calabria e di- rigente dell’Atp Crotone, Rosanna Barbieri. L’INIZIATIVA si è svolta venerdì al “Filo- lao” davanti ai rappresen- tanti dei partner dell’atti- vità di alternanza scuo- la-lavoro 2016/2017, presso i quali gli studenti hanno sperimentato l’e- sperienza lavorativa: l’Associazione Itinerari, grazie alla quale gli stu- denti hanno incontrato esponenti del mondo del- la cultura e dell’economia e con la quale hanno rea- lizzato il percorso “Chi fu Pitagora”, che racconta la vita del matematico e fi- losofo; la Lilt, con la qua- le hanno sperimentato il Liltwalking; l’accademia di teatro e musical Kro- ma, con la quale hanno realizzato i “tableaux vi- vants”, la link school of language di Malta, dove i ragazzi si sono recati dal 28 novembre al 2 dicem- bre 2016; il Club velico, che ha reso partecipi gli studenti del “Filolao” alla Carnival week; la libreria Eredi Cerrelli, che ha or- ganizzato con gli studenti gli incontri con gli autori di molti libri; l’Auser life Crotone, che ha promosso le relazioni tra ragazzi ed anziani con il progetto “La staffetta generaziona- le”; il Crotonese, grazie al quale gli studenti hanno potuto sperimentare l’at- tività giornalistica all’in- terno della redazione di questo giornale. E ancora: l’Hotel Casarossa, dove i ragazzi hanno compreso l’importanza dello svi- luppo turistico del territo- rio e le dinamiche mana- geriali nella gestione di una struttura alberghiera; l’Asp ed il laboratorio Via, con i quali hanno svolto esperienze di labo- ratorio in immunologia e citologia; il Wwf Croto- ne, per il quale gli studenti hanno realizzato uno stu- dio sull’erosione costiera di Crotone dal titolo “Aspetti fisici dell’ero- sione costiera”; mentre durante l’esperienza con il Polo museale della Ca- labria gli studenti hanno realizzato alcuni manu- fatti poi consegnati agli studenti più meritevoli e che hanno ricevuto premi o riconoscimenti nelle competizioni sportive, culturali, scientifiche e letterarie. Un’esperienza, ha detto la dirigente sco- lastica Romeo, fonda- mentale per gli studenti, che hanno compreso le complessità e al contem- po la grandiosità del mon- do del lavoro. IL PRESIDENTE di Iti- nerari, Lucente, si è augu- rato che questa prima esperienza possa ripetersi negli anni a venire. Infine, la dirigente dell’Atp Cro- tone, Rosanna Barbieri, ha detto che “per tutti voi che siete stati impegnati in questo percorso, che prevede la possibilità di confrontarvi con il mondo del lavoro durante l’espe- rienza scolastica, rappre- senta sicuramente un tra- guardo ottimamente rag- giunto da questa scuola”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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QUESTA PUBBLICAZIONE SERVE PER DOCUMENTARE IL LAVORO DEI RAGAZZI PER LO SVOLGIMENTO DELL’ALTERNANZASCUOLA/LAVORO DELL’ANNO SCOLASTICO 2016/2017 LE IMMAGINI POSSONO ESSERE VISUALIZZATE SUL LINK - www.filolao.it

Per gli studenti del Filolaoun ponte con vista sul futuro

ilCROTONESE - SABATO 13 MAGGIO 2017 N. 54

“RENDICONTIAMO - INTINERARI SCOLASTICI IN RETE PER IL FUTURO”SI È SVOLTA IL 12 MAGGIO 2017

Aurelia Parente

È stata una vera e propriafesta la cerimonia conclu-siva del progetto di alter-nanza scuola-lavoro deglistudenti dello “Filolao”,alla quale hanno presoparte la dirigente scolasti-co Antonella Romeo, ilpresidente di Confindu-stria Crotone e dell’asso -ciazione Itinerari, Miche-le Lucente, e il dirigentetecnico Usr Calabria e di-rigente dell’Atp Crotone,Rosanna Barbieri.

L’INIZIATIVA si èsvolta venerdì al “Filo -lao” davanti ai rappresen-tanti dei partner dell’atti -vità di alternanza scuo-la-lavoro 2016/2017,presso i quali gli studentihanno sperimentato l’e-sperienza lavorativa:

l’Associazione Itinerari,grazie alla quale gli stu-denti hanno incontratoesponenti del mondo del-la cultura e dell’economiae con la quale hanno rea-lizzato il percorso “Chi fuPitagora”, che racconta lavita del matematico e fi-losofo; la Lilt, con la qua-le hanno sperimentato ilLiltwalking; l’accademiadi teatro e musical Kro-ma, con la quale hannorealizzato i “tableaux vi-vants”, la link school oflanguage di Malta, dove iragazzi si sono recati dal28 novembre al 2 dicem-bre 2016; il Club velico,che ha reso partecipi glistudenti del “Filolao” allaCarnival week; la libreriaEredi Cerrelli, che ha or-ganizzato con gli studentigli incontri con gli autoridi molti libri; l’Auser lifeCrotone, che ha promossole relazioni tra ragazzi edanziani con il progetto“La staffetta generaziona-le”; il Crotonese, grazie al

quale gli studenti hannopotuto sperimentare l’at -tività giornalistica all’in -terno della redazione diquesto giornale. E ancora:l’Hotel Casarossa, dove iragazzi hanno compresol’importanza dello svi-luppo turistico del territo-rio e le dinamiche mana-geriali nella gestione diuna struttura alberghiera;l’Asp ed il laboratorioVia, con i quali hannosvolto esperienze di labo-ratorio in immunologia ecitologia; il Wwf Croto-ne, per il quale gli studentihanno realizzato uno stu-dio sull’erosione costieradi Crotone dal titolo“Aspetti fisici dell’ero -sione costiera”; mentredurante l’esperienza conil Polo museale della Ca-labria gli studenti hannorealizzato alcuni manu-fatti poi consegnati agli

studenti più meritevoli eche hanno ricevuto premio riconoscimenti nellecompetizioni sportive,culturali, scientifiche eletterarie. Un’esperienza,ha detto la dirigente sco-lastica Romeo, fonda-mentale per gli studenti,che hanno compreso lecomplessità e al contem-po la grandiosità del mon-do del lavoro.

IL PRESIDENTE di Iti-nerari, Lucente, si è augu-rato che questa primaesperienza possa ripetersinegli anni a venire. Infine,la dirigente dell’Atp Cro-tone, Rosanna Barbieri,ha detto che “per tutti voiche siete stati impegnatiin questo percorso, cheprevede la possibilità diconfrontarvi con il mondodel lavoro durante l’espe -rienza scolastica, rappre-senta sicuramente un tra-guardo ottimamente rag-giunto da questa scuola”.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 MERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1

il CROTONESESPECIALEFILOLAO VISUALIZZATE SUL LINK

www.filolao.it

ilCROTONESE - MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2016 N. 134

GIORNATA NAZIONALE DELLA SCUOLA

I grandi capolavoriprendono formafuori dalla cornice

Da Raffaello a Botticelli, fino a CaravaggioSingolare iniziativa degli allievi del Filolao

I ‘quadri viventi’ in un tripudio di profumi,vestiti d’epoca, colori brillanti ed espressioni languide emisteriose. L’iniziativa è stata coordinata dai docenti del

Dipartimento di disegno e storia dell’arte

Ilaria Burza

Non è più cosa rara, ormai,ascoltare gli studenti lamentarela monotona ripetitività di gior-nate scolastiche troppo similil’una con l’altra. E per quanto, ingenerale, queste lamentele nonvengano condivise da tutti, di-ventano ancor meno accettabilise pronunciate dagli alunni delLiceo scientifico Filolao. Si può,infatti, ritenere noiosa una scuo-la in cui i quadri più famosi disempre prendono vita? Non sitratta di un sogno né di magia,bensì dell’ultima iniziativa, te-nutasi sabato 19 novembre, nelleclassi e per i corridoi del Liceo,in occasione della “Giornata na-zionale della scuola”.

LA MATTINATA e, ancor pri-

ma, la preparazione, ha visto im-pegnati molti alunni delle classiterze, quarte e quinte, ma spe-cialmente gli insegnanti del Di-partimento di disegno e storiadell’arte. Lo scopo, infatti, è sta-to quello di avvicinare i ragazzi aquesta disciplina, fargli toccarel’arte con mano e - perché no? -anche sorridere e stupirsi. E pro-prio lo stupore è stata l’emozio -ne più diffusa sui volti di coloroche hanno preso parte alla “mo -stra”: i padroni di casa - i pro-fessori, e i ragazzi frequentanti ilbiennio dell’istituto - e i loroospiti provenienti da altre scuo-le. Tutti, divisi in piccoli gruppi,hanno intrapreso un viaggio cheli ha portati alla scoperta delleopere d’arte più famose.E così,per un giorno, aprire la portachiusa di un’aula ha permesso di

trovare, al posto dei professorialla lavagna, “Gli amanti” diMagritte baciarsi in un angolo,di danzare con le ballerine di De-gas, oppure banchettare con Ge-sù e gli apostoli durante “L’ul -tima cena” di Leonardo. Da Raf-faello e Botticelli, fino a Cara-vaggio, Renoir e Van Gogh, i ra-gazzi sono riusciti a miscelareinsieme, in poche ore e poco spa-zio, tutte le diverse tonalità deivari periodi storici, in un tripu-dio di profumi, vestiti d’epoca,colori brillanti, ed espressionilanguide e misteriose.

I “QUADRI viventi” rispec -chiavano, più minuziosamentepossibile, i quadri reali, che vierano riportati di fianco per fa-cilitare il confronto e il ricono-scimento, mentre altri studenti

fornivano, agli osservatori, laspiegazione dell’opera in italia-no e in inglese. L’ingresso, inol-tre, ospitava l’orchestra del liceomusicale, mentre il piano supe-riore dell’edificio era adibito adalcuni laboratori, tra cui quelloorganizzato dalla Croce rossa, icui membri hanno parlato dellasua nascita e storia dando, infine,anche degli insegnamenti praticidi pronto soccorso. Tra la mu-sica ad alto volume e le classiche, abbondanti e scoordinate,chiacchieravano ad alta voce,grande è stata la confusione ge-nerale la quale, tuttavia, non harovinato l’atmosfera della mat-tinata.Come succede spesso, al-cuni non hanno condiviso que-sto tipo di didattica - special-mente i professori più tradizio-nalisti - mentre altri non ne han-

no compreso l’intento, come glialunni più svogliati, che lo han-no ritenuto un ottimo modo perevitare le lezioni. Anche loro,però, non sono riusciti a rima-nere indifferenti davanti alle bel-lezze artistiche portate in sce-na.

QUESTA, dunque, è stata solola prima delle numerose altreiniziative - tutte di argomentoculturale - che l’istituto ha pro-grammato di organizzare, pro-prio con l’intenzione di trasmet-tere insegnamenti tradizionali,ma in chiave del tutto nuova. Inquesto modo, gli studenti si ar-ricchiscono doppiamente: nonsolo di nuove conoscenze, maanche di nuove, belle esperien-ze.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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il CROTONESEMERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1 3

Tanti gli studentiprovenientida altri istitutidella città

Scientificoquando si dicefare toccarel’arte con mano

LiceoscientificoFilolao:tuttele fotosono statescattatesabatomattina19 novembrenelle auledell’istitutodurantela Giornatanazionaledellascuola

SPECIALEFILOLAOVISUALIZZATE SUL LINKwww.filolao.it

ilCROTONESE - MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2016 N. 134

SCUOLA&PALCOSCENICO

Il teatro è vita ed è quia parco Pignera

Eco e Shakespeare guidanola Revolution Company

Nella foto Parco Pignera al MuseoPitagora e gli allievi del Filolao,protagonisti della commediaShakespeare

ilCROTONESE - MARTEDÌ 16 MAGGIO 2017 N. 55

Il palcoscenico, una struttura nel cuoredi parco Pignera, un tentativo ben riu-scito di coniugare natura e cultura nellesue varie sfaccettature: dalla matema-tica alla musica, dall'arte alla filosofia.Lo spettacolo Molto rumore per nulladel regista Franco Eco, portato in scenadalla compagnia teatrale RevolutionCompany del liceo scientifico Filolao,è un rifacimento, in un atto unico, dellacelebre opera shakespeariana Muchado about nothing. Gli originali 5 attisono stati condensati in una rappresen-tazione di 70 minuti, che tuttavia nonha sottratto alla trama la sua caratteri-stica brillantezza e ironia, rendendolapiù comprensibile ad un pubblico e adun cast giovanissimi.

SI TRATTAdi una tragicommedia, incui al susseguirsi di una serie di equi-voci, si alterna una fine satira sull'amo-re. Tre sono le principali tematiche:l'inganno, l'amore e l'onore. I protago-nisti sono Ero e Claudio, Beatrice e Be-nedetto, ossia un amore a prima vista eun amore litigioso. L'antagonista è donJuan, animo violento e vendicativo. Iltutto oscilla tra diversi equilibri e ritraein modo unico il gioco dei sentimenti edei destini. Sullo sfondo si intreccianopassioni, errori e un'analisi dell'animoumano in tutte le sue sfaccettature.Inquesto sapiente gioco di simmetrie e dicontrasti, la Parola è la chiave di let-tura, l'ago della bilancia tra i poli op-posti dei due codici linguistici adottati,ovvero le due forme espressive chel'arguzia dei personaggi assume: quel-la popolare e quella cortese. Il linguag-gio risulta così fluido e scorrevole e

nello stesso tempo brillante e vivace. Ilpregio di questa commedia è propriol'uso ludico della parola, a cominciaredal suo stesso titolo, Molto rumore pernulla, il quale suggerisce ’molte paroleper non dire nulla’. Tutte le complica-zioni, le confusioni e gli equivoci sonodovuti ad un eccesso di attenzione chesi consuma tutto nella parola; e i per-sonaggi sono portati a vedere, sentire enotare quello che normalmente nonvedrebbero, non sentirebbero e nonnoterebbero.Altre particolari degni dinota: l'originale rivisitazione d'am-biente della commedia shakespeariana(le vicende sono spostate da Messina aCrotone al tempo del dominio spagno-lo); il contrasto dei costumi in chiavemoderna, come ad esempio le tenutemilitari dei principali personaggi ma-schili, con quelli tradizionali e popolariindossati dalle donne; la scenografiache riproduce un quadro moderno del-l'ambiente; il dialetto in alcune scene;la partecipazione delle insegnantiMercedes Bernardo e Maria Greco,che ha creato una proficua complicitàtra alunni e docenti.

IL CAST degli attori si è mostrato al-l'altezza del compito. Attori giovanis-simi e non professionisti per un'operaspeciale, una tragicommedia del dram-maturgo e poeta inglese più conosciutoal mondo trasferita a Crotone, nelle no-stre città e fra la nostra gente. Una com-media viva, che emoziona tra situazio-ni diverse e momenti che alternano fe-licità, amore e odio. Di solito si dimen-tica facilmente l'importanza del talen-to, ma in quest'opera si è visto in modonetto cosa significa lavorare in gruppo

con passione: il sorriso sulla faccia de-gli attori e del pubblico è stato semprepresente, lo spirito di squadra e di fra-tellanza hanno fatto di quest'opera uncapolavoro. Allo spettatore attento èsembrato di sentire Shakespeare vivo,dinamico e ribelle mentre corre dietrole quinte, fra il pubblico, suggeritoredietro gli attori. Lo si potrebbe sentiresconvolgere le sorti del teatro e sussur-rare a ciascuno: “il teatro è qui, il teatroè la vita”. In questa sensazione, la gran-dezza del regista.

E QUESTO, d'altro canto, il tipo dispettacolo che permette ai ragazzi diavvicinarsi all'arte: a quella della co-municazione, in primis, facendo lorocapire quale forza tagliente, trasporta-trice di idee e catalizzatrice di masseessa sia; a quella scenica, quindi, ge-neralmente concepita per un pubblicopiù competente.(A cura di Fabiana Alessi, FrancescoBarbuto, Francesca Cortese, Valenti-na Crugliano, Matteo Gigliarano,Federica Pesce)

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4 MERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1

il CROTONESE

Fate in modo che il suoricordo non scompaia

Samuele, l’allievo delFilolao al quale èdedicato il premio,iniziativa destinata aconservarne lamemoria ed apromuovere lostudio delle materiescientifiche. A lato,foto di gruppo dopola cerimonia: alcentro i genitori delragazzo, a destra ladirigente Romeo ela prof Mustacchio,in fondo a sinistrala docente Latini

Raimondo IaconisAlternanza scuola/lavoroLiceo scientifico Filolao

Spesso si dice che la scuola sia una secon-da famiglia, ma solo raramente l’afferma -zione trova un effettivo riscontro nellarealtà. Uno di questi casi rari in-veste il Liceo scientifico Filolaoche con il concorso ‘RicordandoSamuele’, istituito nell'anno sco-lastico 2015/2016 e coordinatodalle docenti Roberta Latini e Mi-rella Mustacchio, si pone dueobiettivi: commemorare SamueleNicoletta, lo studente del Filolaostrappato alla vita due anni fa dauna malattia; avvicinare gli stu-denti alle discipline Stem, acronimo chesta per scienza, tecnologia, ingegneria ematematica.

LA CERIMONIA del premio si è svoltanell’Auditorium del Liceo. La Latini haespresso soddisfazione per l'edizione diquest'anno, non solo per l’elevato numerodi partecipanti, ma anche per la qualità deilavori pervenuti, frutto di accurate ricerchecartacee ed online, che sono stati giudicatisulla base dell'esposizione che ciascun

studente ha fatto del suo lavoro. La docen-te ha espresso l’auspicio che Samuele, ilquale avrebbe dovuto sostenere quest'an-no gli esami di maturità, non venga dimen-ticato dalla scuola quando i suoi compagnidi classe lasceranno il Filolao per gli studiuniversitari. Motivo, questo, per cui il con-

corso, è stato inserito in un ambito meri-tocratico con ricadenza sul voto scolasti-co.

LA PAROLA è passata al signor Leopol-do Nicoletta, padre di Samuele, che haespresso gratitudine allo Scientifico inquanto, grazie al concorso, ha contribuitoall'aumento dell'attenzione verso lo studioe la cura delle malattie rare non solo a li-vello nazionale ma anche a livello euro-peo. Il genitore ha ricordato la grande im-

portanza che la scuola aveva per suo figlio,tanto da considerarla una seconda casa, edi come, nonostante la malattia, Samuelenon abbia mai perso quando era in vita lasua vivacità.

PRIMAdella presentazione dei cinque la-vori finalisti, alcuni dei quali in-centrati su tematiche sanitarie at-tualissime, è stato consegnato unattestato di merito a tutti i parte-cipanti. Quindi la consegna di unaformella in rame lavorata a sbalzoai vincitori: Damiana Belcastro(Dna Mitocondriale, malattie mi-tocondriali e tecnica di editing ge-netico Crisps/Cas9); FedericaRusso (Fibrosi cistica); Giusi

Bertoletti (morbo di Parkinson, i parkin-sonismo atipici e il trattamento con cellulestaminali); Francesca Frandina (chirurgiamini-invasiva e nuove aspettative in car-diochirurgia); Annelisa Cinefra, assente,(Tetraplegia). Nel corso del suo interven-to, il dirigente scolastico, Antonella Ro-meo, ha tenuto a precisare, come a volerrimarcare il concetto della Latini, che conil premio si ricorda non solo il compagnodi scuola, ma anche e soprattutto “un ami-co che sarà per sempre con noi”.

Premiati cinquelavori distretta attualitàsanitaria

Quet’anno ilragazzo avrebbeaffrontatola Maturità

ilCROTONESE - GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE 2016 N. 126

ilCROTONESE - SABATO 20 MAGGIO 2017 N. 57

Legalità figlia dell’esempioFalcone, Borsellino, Impastato ci aiutano a capirlaGIULIA PANGALLO

Aiutare i ragazzi a fare “lu -ce” su un argomento deli-cato come la legalità, il suosignificato, e soprattutto,la sua importanza all’inter -no di una società che, co-me la nostra, tende ad unprogresso costante sottol’aspetto economico escientifico, tendendo a ri-manere però arretrata dalpunto di vista sociale. èquesto l’obiettivo dell’ini -ziativa Libriamoci che, il26 e 27 ottobre, il LiceoScientifico Filolao ha or-ganizzato ospitando Bar-bara Cerminara, giudiceonorario, Maria AntoniaSpartà, dirigente dell’Uffi -cio Immigrazione dellaquestura di Crotone, Sal-vatore De Luca, avvocato,e Amelia Perri, giudice dipace.

L’INCONTRO, caratte-rizzato dagli interventi daparte degli alunni che han-no dimostrato di avere acuore la questione tra unacitazione di FrancescoGuccini e una di MartinLuther King, tra una can-zone di John Lennon e una

di Bob Dylan, arrivandopersino a “rappare” il quin-to canto dell’Inferno diDante per presentare a tuttila figura di Minosse, giu-dice delle anime appenagiunte all’altro mondo, èstato un momento di rifles-sione per tutti, ragazzi enon, ma anche di piacere,vista la partecipazione at-tiva che ha avuto la musi-ca. Gli ospiti, hanno sotto-lineato più volte l’impor -tanza degli esempi, ricor-dando ai ragazzi i nomi deigrandi eroi della giustiziaitaliana, da Falcone a Bor-sellino, passando per Pep-pino Impastato, spingendoi ragazzi ad approfondire ilconcetto di legalità, non

soltanto in termini giuridi-ci, ma soprattutto in quan-to valore necessario per unmondo migliore, libero esicuro. Un valore, un prin-cipio, che deve essere allabase di ogni scelta che l’in -dividuo compie, poichéogni azione, come un mat-tone che costruisce giornodopo giorno il futuro, deveessere resistente, capace disopportare un’intera socie-tà, capacità data solo edesclusivamente dalla lega-lità, moralità, veridicità edeticità dell’azione stessa.

NON SI DICE giustizia,legalità o libertà per farebella figura davanti aigrandi, per far credere agli

altri di essere migliori diloro: queste, sono paroleche vanno usate non comeesche, ma come basi, comepilastri di una società mi-gliore, non utopistica, nonlontana, irraggiungibilepoiché alla fine di un’au -tostrada impercorribile,ma vicina e possibile per-ché formata da noi, adesso.Qui. Ciò che realmente èimportante ricordare, sem-pre, è che la legalità, sia es-sa intesa come libertà, pro-gresso o sicurezza, non è iltraguardo di una vita, ma lapartenza, l’inizio di un do-mani migliore. L’inizioche non ha bisogno di scor-ciatoie, perché è già ovun-que.

Nella fotogrande ipartecipantiall’iniziativasvoltasial LiceoFilolao.

(G.PAN.)

C’è una costante, nelle nostre vite, che non prescinde dachi siamo, dove viviamo o cosa abbiamo intenzione difarne, del tempo che spenderemo su questa Terra: c’è unacostante che non cambia col passare delle stagioni o dellemode. Nessun altro potrà mai vivere la nostra vita. Siamonoi, e soltanto noi, a rifletterci nello specchio dell’esisten -za, noi e soltanto noi, ad essere qui, ora e a dover agire.Siamo noi, sempre. Solo noi. Una verità che spaventa, unfatto che riempie di gioia, una riflessione che può inebria-re i sensi e confonderci, facendoci credere che l’essere vi-vi sia sinonimo di essere onnipotenti perché qui e ora esolo noi. Una verità, che deve spingerci a dare il meglio

di noi e che invece,spesso e volentieri,sembra sussurrarciche questa libertà sial’alibi perfetto percomportamenti im-morali, illegali e av-ventati. La paura cheil qui non sia abba-stanza, il terrore chel’ora non duri per l’e-

ternità, possono spingere chiunque a credere nelle scor-ciatoie, a imboccare quelle strade strette, luride e sfocateche sono i cunicoli dell’il legalità e dell’illecito. Stradepiù corte di quelle che, lunghe e colme di sacrifici dacompiere lungo la via, sono però prive di zone d’ombra einganni, sotterfugi e illeciti. E’ importante, che prima diiniziare a percorrere la propria strada, un ragazzo sappiabene questo, che la strada più corta non è sempre la mi-gliore e che la strada più lunga a volte è quella giusta; ènecessario, che gli adulti del domani abbiano ben presen-te quale scorciatoie evitare e quali corsie intraprendere,perché sono queste strade che formeranno il domani.

Libertà, nonscorciatoiepericolose

ilCROTONESE - GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE 2016 N. 126

SPECIALEFILOLAO VISUALIZZATE SUL LINKwww.filolao.it

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il CROTONESEMERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1 5

Rai 3, il Filolao tiene altoil prestigio della Letteratura

ilCROTONESE - GIOVEDÌ 6 APRILE 2017 N. 40

SPECIALEFILOLAO

ilCROTONESE - GIOVEDÌ 4 MAGGIO 2017 N. 50 ilCROTONESE - GIOVEDÌ 4 MAGGIO 2017 N. 50

La favola di baby Germinio“Una stagione incredibile”MARIA ROSARIA PALUCCIO

Ha guadagnato un 8 pieno per la sta-gione calcistica disputata nella Po-lisportiva Isola Capo Rizzuto cor-rendo con la maglia numero 2 per 29partite su 30. E il sogno dei giallo-rossi di andare in serie Dè diventato anche il so-gno di un diciannovennecrotonese che nel frat-tempo ha disputato lasua corsa ad ostacoli tra ilibri di scuola. Con pro-fitto, direbbe un qualsi-voglia insegnante.

GABRIELE Germinio,studente del Liceo scien-tifico Filolao, è ancoraincredulo per i successiottenuti. “E’ stato un anno inaspet-tato e speciale - racconta sorridendo- mister Salerno mi ha dato una gran-de opportunità”. Lui, il più piccolodella squadra, si è allenato ogni gior-no e ha gareggiato “con dei grandiuomini innanzitutto e poi grandi cal-ciatori perché hanno giocato su cam-pi importanti della serie B e C”. “Mihanno aiutato a crescere come uomoe come calciatore - precisa - mi han-

no responsabilizzato e ho imparato apensare come un adulto in un gruppodi adulti, è stato tutto molto diver-tente anche perché non è scontatoche tra giovani e adulti si crei unasintonia”.Ha iniziato a tirare calci al pallone da

piccolo e a circa sei anniera già nella scuola cal-cio della Big Sport Cro-tone. Ha partecipato aicampionati regionali trai giovanissimi e gli allie-vi, tra i juniores alle fasinazionali. Nella Poli-sportiva Isola Capo Riz-zuto Gabriele è approda-to due anni fa, ma è que-st’anno che ha giocato lasua prima partita e, quin-di, l’intero campionato

difendendo la squadra di Isola nelruolo di terzino, “ma sono un difen-sore centrale” dice. La sua prima di-scesa in campo è stata come aver ri-cevuto un colpo allo stomaco, sot-tolinea il giovane calciatore, “tantavoglia di dimostrare chi sono e allostesso tempo il desiderio di mante-nere la maglia che avevo addosso”.Ma d’altronde l’ansia lo accompa-gna da sempre, è una sua prerogativa

e anche la sua forza. Una forza che loha aiutato nel corso degli anni a col-tivare il suo sogno calcistico e allostesso tempo quello per lo studio tal-volta rinunciando alle uscite serali eai divertimenti con gli amici. E se daun lato ha cercato di ripagare la fi-ducia del suo mister che partita dopopartita lo ha fatto sentire importante,con l’orecchio teso alle parole dellamamma Wanda ha tenuto i piedi benpiantati per terra conciliando, seppurcon fatica, il tempo dedicato al calcioe il tempo dedicato allo studio, seb-bene nell’ultimo periodo, tra festeg-giamenti vari riconosce di avere ab-bassato un po’ la guardia.

AFFRONTARE l’esame di Stato èil prossimo obiettivo e poi i test dimedicina. “La maturità non è la finedi un percorso ma un nuovo inizioverso altre mete” sottolinea Gabrie-le. Nei prossimi mesi si vedrà. Vero èche il mondo calcistico continueràad essere nei suoi pensieri, magarianche il prossimo anno continuerà agiocare tante partite con gli stessi pa-rastinchi e a non radersi il giorno pri-ma. E pensare che non è mai statosuperstizioso!© RIPRODUZIONE RISERVATA

Così l’Erasmusci fa conoscere

Chiara SiciliaAlternanza scuola/lavoroLiceo scientifico Filolao

L’Erasmus è uno dei programmi disuccesso dell’Unione Europea e hail duplice obiettivo di far acquisireagli studenti maggiore dimesti-chezza con la lingua inglese e difacilitare l’integrazio -ne europea. Nel Liceoscientifico Filolao, dal26 marzo all’1 aprile siè tenuto uno scambioculturale: l’Erasmusplus KA2. Venti ra-gazzi e otto docentiprovenienti da Olanda,Finlandia, Germania e Turchia so-no diventati “cittadini crotonesi”per una settimana e hanno avutomodo di conoscere da vicino tuttigli aspetti più caratteristici dellanostra città: cibo, gergo giovanile,sistema scolastico, attività del tem-po libero. Esperienza formativautilissima così come testimonia ilprofessore finlandese Eero Jussila:“Esperienze come questa aprono ilraggio d’azione dei nostri alunniche certamente se ne andranno conun bagaglio culturale più ampio,

più aperto a nuovi orizzonti e conun’ulteriore crescita nel parlarel’inglese. Il progetto Erasmus ha lafinalità di consolidare nelle nuovegenerazioni un’identità europea euna maggiore apertura alla diversi-tà sociale e culturale”. Partecipan-do all’Erasmus plus KA2, i ragazzihanno avuto modo di confrontarsi

con gli studenti italia-ni attraverso i wor-kshop, di apprezzareuno stile di vita diffe-rente dal loro, un altrotipo di sistema scola-stico che sicuramenteentrerà a far parte delloro vissuto. Hanno

visitato i più bei posti della nostracittà e dei suoi dintorni, erano tuttiaffascinati dal nostro mare e dalsole che ci accompagna ogni gior-no e sono partiti con un po’ di ma-linconia portando il ricordo del no-stro clima e dei nostri paesaggimeravigliosi. Questa esperienza èstata finanziata dall’UE e ha datola possibilità di giungere in Italiaanche a chi possiede un basso red-dito, dando la possibilità ai ragazzidi confrontarsi con nuove realtàdifferenti dalle loro.

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Ilaria Burza

Mosca, la rivoluzione di ottobre e i pae-saggi innevati di inizio novecento. Sem-brano passati, ma possono diventare vi-vido presente. Per riuscirci non c’è bi-sogno di macchine del tempo, né di as-surdi strumenti da teletra-sporto; basta il più dolce - edincredibilmente comodo -dei modi possibili: le paginedi un libro.Chi legge lo sa, la lettura puòportare ovunque, ed è nellaRussia della guerra civileche si è diretto e inoltrato ungruppo di studenti del Liceoscientifico di Crotone, delleclassi quinte. I maturandi,diciotto, accompagnati dal-le docenti Caterina Meri-gliano e Lilli Iannice, hannopreso parte alla registrazio-ne dell’undicesima puntatadel noto programma televisivo, Per unpugno di libri, che sarà trasmessa il 15aprile. La trasmissione, che va in ondaogni sabato pomeriggio su Rai3, è pre-sentata da due conduttori di eccellenza:il professore Piero Dorfles e la simpa-ticissima Geppi Cucciari. Lo scopo èquello di “tenere alto il nome della Let-teratura con la L maiuscola e di difen-derla da quanti, spesso e volentieri, laconfondono con i libri di consumo”.

IL PROGRAMMA ruota intorno ad

una meritocratica competizione tra clas-si, provenienti da scuole e città d’Italiadiverse, che si ‘sfidano’ in mini-giochi erispondendo a quesiti di natura lettera-rio. La verve e l’ironia della conduttriceaiuta a conoscere da vicino i ragazzi ingara, i loro desideri e le loro aspirazioni.

In questo modo, Per un pugno di libri,diventa anche un’occasione per guarda-re il mondo degli adolescenti al di là del-le loro competenze scolastiche. Nume-rose sono le classi che, negli anni, sonopassate davanti le sue telecamere, e chehanno studiato, apprezzato, ma anchecriticato, i libri oggetto della puntata. In-fatti, dal mare magnum della letteratura,l’esperto professore pesca, ogni settima-na, un romanzo nuovo, affinché le classiin gioco lo leggano e lo analizzino piùdettagliatamente. Per gli studenti del Fi-

lolao, diretto dalla professoressa Anto-nella Romeo, un grande classico dellaletteratura russa: Il dottor Zivago, di Bo-rìs Pasternàk. Il tempo imposto dalla tra-smissione per prepararsi alla gara, di ap-pena una settimana, è stata un’ulterioresfida per i ragazzi, che hanno dovuto

fronteggiare, oltre alla mas-siccia serietà storica dell’ope -ra, la sua inaspettata lunghez-za: oltre quattrocento pagine.

LA GARA in studio è statamovimentata da piccole com-plicazioni e difficoltà, chehanno aumentato l’impegnodei partecipanti e reso più gu-stosa la vittoria. Alla fine, in-fatti, i maturandi crotonesi so-no riusciti a farla franca, 25punti contro i 22 della squadrapugliese avversaria. Fonda-mentali per la vittoria sonostati la presidenza del Liceo e i

produttori Rai, i quali hanno voluto for-temente la partecipazione degli studen-ti.Sono queste le belle iniziative culturali,che mettono a contatto i giovani con l’ar -gomento didattico, con i nuovi mezzi dicomunicazione e persino con la propriapersona. Ricorda Baricco: “chi può ca-pire qualcosa della dolcezza se non hamai chinato la propria vita, tutta quanta,sulla prima riga della prima pagina di unlibro? Quella è la sola e più dolce custo-dia di ogni paura: un libro che inizia”.

Kulturelle Vielfalt (er-)le ben, cioè ‘Sperimentare la diversitàculturale’, è il titolo del progetto triennale Erasmus+ KA2 ,coordinato dalle professoresse Fabrizia Apa e AnnamariaGangi, con il supporto della dirigente scolastica Antonella Ro-meo, di cui il Liceo scientifico Filolao è partner. L’azione, cheavrà termine a ottobre del 2018, vede coinvolte le scuole dicinque paesi europei: Germania, Finlandia, Italia Olanda eTurchia. Il primo incontro transnazionale, riservato ai docentie finalizzato a organizzare le attività e a calendarizzare gli in-contri, si è svolto in Olanda, Venray, ad ottobre.

SPERIMENTARE la diversità culturale è l’obiettivo prin-cipale del progetto, ma anche un modo di preparare gli studentiad affrontare una realtà complessa qual è l’Europa oggi, uncontesto in cui inclusione, accoglienza e integrazione devonodiventare parole chiave. Il progetto favorisce l’incontro e ilconfronto tra studenti e docenti europei in un’ottica inclusiva

volta alla comprensio-ne dei fenomeni migra-tori ed alla riflessionesui problemi ad essicollegati.Gli studenti,nell’ambito del proget-to, stabiliranno contattiinterpersonali anchecon l’aiuto di mezzi di

comunicazione digitali e attraverso l’uso della lingua inglese.Si arriverà così ad individuare i tratti comuni di culture diverse,scoprendo i valori condivisi: lo scambio dialogico a livellointernazionale creerà ed aprirà nuovi spazi di apprendimentoin cui vecchi modi di vedere verranno messi in discussione eoggetto di riflessione critica.A questo proposito, il 18 febbraioscorso, al Filolao, si è tenuto un incontro in video conferenzacon l’autore del libro ‘Lacrime di sale’, Pietro Bartolo, medicodi Lampedusa e attore nel docufilm Fuocammare a cui hannopartecipato anche gli studenti coinvolti nell’Erasmus.

DOPO aver assistito ad una selezione delle scene più signi-ficative del film e ascoltato la testimonianza dell’avvocatoLuisa Bennardo, legale del centro Sprar Archè, gli studentihanno dato vita ad un vivace dibattito sui temi dell’accoglien -za e della diversità.Il prossimo incontro si terrà dal 26 marzoall’1 aprile; gli studenti degli altri paesi partner del progettosaranno ospiti degli alunni del Filolao e, insieme ai loro do-centi, animeranno workshop, realizzeranno interviste, articolidi giornale e lavori artistici, imparando a conoscersi e riflet-tendo sul valore dell’accoglienza.

ilCROTONESE - MARTEDÌ 14 MARZO 2017 N. 30

Sperimentare ladiversità per sentirsidi più europei

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6 MERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1

il CROTONESESPECIALEFILOLAO

PRIMA EDIZIONE PREMIO ‘FERRARO’

Ai vincitori buono libriper stimolare la lettura

Antonella Romeo, dirigente scolasticodel Filolao, e l’architetto Filomena Mustacchio

che e storiche”.Al centro di questa prima edi-zione del premio le problema-tica dell’inquinamento e deldiritto alla salute sul nostroterritorio. Questa è anche“l’occasione per omaggiare levittime dei tumori e parlaredell’opera di bonifica di cuiabbiamo bisogno e nella qualesiamo tutti fiduciosi”, è statodetto. “Crotone, considerate lesue molteplici potenzialità,merita una grande rinascitasotto tutti i punti vista: cultu-rale, sanitario, economico eturistico”.Nella mattinata sono interve-nuti, ringraziando gli studenti,il presidente nazionale dellaConsolidal, Rosario Chiriano,e il suo vice Antonio Nania.L’Università della Terza età ela Consolidal hanno omaggia-to la scuola di un Attestato dibenemerenza e consegnatouna immagine in sanguignadella vergine di Capo Colon-na.

ilCROTONESE - MARTEDÌ 9 MAGGIO 2017 N. 52

Premiati gli allievi del Filolaoalla prima edizione del premioscolastico ‘Ingegnere Gio-vanni Luigi Ferraro’. Gli stu-denti si sono cimentati con iltema ‘Insieme contro l’inqui -namento e le malattie’. Primoposto ad Alessandro Piccolo,secondo a Marco Principe, ter-zo a Benedetta Maria PiaMaddalena. Promosso dal-l’Università della Terza età diCrotone (Ute), la direzione na-zionale e la Sezione giovaniledella Consolidal, in collabora-zione con il Liceo Scientifico,Filolao di Crotone, il premio èstato istituito per ricordare lafigura del professore ed inge-gnere Giovanni Luigi Ferraro,co-fondatore e presidente del-l’Ute dal 1986.La cerimonia si è svolta nel-l’aula magna del Filolao, allapresenza della direttrice deicorsi Ute Filomena Mustac-chio, il responsabile giovanilenazionale Federico Ferraro(familiari dell’ingegnere) e

del vice sindaco AntonellaCosentino. Il dirigente scola-stico dello Scientifico, Anto-nella Romeo, ha introdotto ilavori ricordando il ruolo so-ciale e professionale di Gio-vanni Luigi Ferraro, il suo im-pegno a favore della propriacittà e dello studio interdisci-plinare, esteso alla terza età.Ai vincitori sono andati, ri-spettivamente: 100, 60 e 40euro in buoni libro, stanziati

dalla famiglia Ferraro-Mu-stacchio con l’obiettivo di sti-molare i giovani alla lettura,alla formazione culturale con-tinua nei vari campi del sape-re. “Questo scopo - ha ricor-dato il figlio dell’ingegnere.l’avvocato Ferraro - è stato unaltro modo per omaggiare miopadre”, che teneva molto allalettura e, oltre che degli ambitiscientifici, era uno studioso at-tento delle materie umanisti-

GIORNATA MONDIALE CONTRO IL CANCRO

Quattro piazze no smokingper ‘redimere’ i fumatori

Il Comune e la Lilt fanno rete perpromuovere la salute dei crotonesi

• Il World Cancer Day èil più grande evento glo-bale dedicato alla pre-venzione del tumore. Loscopo è di fare massacritica sul tema, infor-mando più persone pos-sibili su come renderepiù sano il mondo, sal-vando così milioni dipersone.

• Attualmente, 8 milionidi persone l'annomuoiono di cancro sututto il pianeta. Per lametà dei casi si trattadi morti premature, tra i30 ed i 69 anni. Ed ilnumero di persone am-malate aumenta: nel2025, si prevede che idecessi per tumore sali-ranno ad 11 milioni.

• Il World Cancer Day(Wcd) vuole focalizzarel'attenzione dell'opinio-ne pubblica sul temadel cancro, diventandoil più grande momentoglobale di sensibilizza-zione in materia di pre-venzione delle morti evi-tabili, rimettendo la lot-ta alla malattia al cen-tro della narrazione col-lettiva del nostro mon-do.

ComunesalaGiunta,conferenzastampa perillustrarel’iniziativa;in primopiano FalcopresidenteLilt Crotone

Non sarà solo una giornata antifumo,ma una vera e propria partecipazionecollettiva, con il coinvolgimento del-le scuole e della cittadinanza. Parlia-mo del World Cancer Day, la giornatamondiale contro il cancro che si terràsabato 4 febbraio, a cura della sezioneprovinciale della Lega tumori e del-l’Amministrazione comunale. L’ini -ziativa è stata presentata martedì mat-tina nella sala Giunta del palazzo delComune dall’assessore alla Pubblicaistruzione Antonella Cosentino e dalresponsabile locale della Lilt Damia-no Falco.In molte città del mondo sindaci e re-sponsabili delle politiche urbane col-laborano con le associazioni alla ri-cerca di soluzioni innovative per ga-rantire ai cittadini una buona qualitàdella vita. Queste reti tra associazionied enti territoriali condividono idee,formano alleanze ed adottano politi-che e strategie per promuovere e pro-teggere la salute ed il benessere degliamministrati.Anche a Crotone, l'amministrazionePugliese e la sezione provinciale dellaLega italiana per la lotta ai tumori, so-no impegnati nell’elaborazione di po-litiche di prevenzione del cancro, fi-nalizzate, anche con la creazione dizone smoking free, ad indirizzare i cit-

tadini verso corretti stili di vita, par-tendo, appunto, dalla lotta al tabagi-smo.Per questo motivo, il 4 febbraio, dallenove e mezza di mattina i volontaridella Lilt, con la collaborazione deglistudenti dell'alternanza scuola-lavorodel Liceo scientifico Filolao e dell'I-stituto tecnico commerciale Lucifero,istituiranno le Kr Lilt no smoking areain quattro piazze cittadine: piazzaVittoria, che fungerà da punto di rac-

colta; piazza Immacolata, piazzaUmberto I e piazza Marinai d'Italia.In queste aree i volontari informeran-no i crotonesi sui rischi legati al ta-bagismo, sul fatto che il fumo è la cau-sa principale di insorgenza dei tumorisia tra gli uomini che le donne, invi-tandoli a non fumare; gli studentisomministreranno un questionariosul tabagismo che sarà utilizzato co-me base per un'indagine sulle abitu-dini dei fumatori di casa nostra. Come

segno identificativo dell'avvenutaazione di prevenzione i cittadini sa-ranno ‘timbrati’ con la scritta Don'tsmoke. Lo slogan dell'iniziativa è Wecan, I can. Al tavolo dei relatori per lapresentazione dell’iniziativa allastampa, c’erano anche i componentidella Lilt Patrizia Pagliuso e GiulianaSpagnolo, le docenti Silvana Barbieridel Filolao e Antonella Fassitto delLucifero in rappresentanza degli isti-tuti coinvolti nel World Cancer Day.

ilCROTONESE - MARTEDÌ 25 APRILE 2017 N. 47

Folla di fedeli partecipaalla prima Via Crucismonumentale di CutroOriana Camposano, Giusy LeroseAlternanza scuola/lavoro Liceo scientifico Filolao

CUTRO - Pasqua è passata, ma il ricordo della prima ViaCrucis celebrata il 7 aprile scorso, ultimo venerdì di qua-resima prima del venerdì santo, sul percorso monumentalerealizzato su progetto dell'architetto Antonio Belvedere, diorigini cutresi ma che risiede e lavora a Parigi, rimane.Presieduta dal parroco del Santissimo Crocifisso, padreFrancesco Lanzillotta, e con la riflessione di padre Mauri-zio Dodaro, l'iniziativa ha richiamata molta gente, fedeliche non si sono lasciati scoraggiare dalla lunghezza delpercorso ed hanno coperto tutto il percorso fino a tarda se-ra. La Via Crucis monumentale è stata realizzata grazie adun finanziamento dei Piani integrati di sviluppo locale (Pi-sl) approvato a dicembre 2011 e concretizzato nel corsodel 2015 con la realizzazione del progetto di ‘Riqualifica -zione ambientale e arredo urbano della piazza del Santis-simo Crocifisso e valorizzazione del percorso della ViaCrucis’. Lungo il percorso, sono state inserite nei diversipunti di sosta le quattordici stazioni raffiguranti la passio-ne di Cristo. Ogni stazione ha una raffigurazione marmo-rea riferita ai singoli momenti della passione e in una di es-se, la figura del Cireneo, che aiutò Gesù a portare la croce,è stata scolpita con le sembianze di padre Pacifico Zacca-ro, frate minore che ha lasciato il segno della sua benevo-lenza a Cutro per tanti anni, scomparso nel 1999. L'obiet-tivo dell’opera è quello di favorire gli spazi di aggregazio-ne sociale e di potenziare le infrastrutture religiose, attra-verso la qualificazione dell’arredo urbano, la pavimenta-zione e l’ammodernamento dell’illuminazione al fine difavorire, in occasione della celebrazione annuale della ViaCrucis l’affluenza di fedeli da altre parti della Calabria.

ilCROTONESE - GIOVEDÌ 2 FEBBRAIO 2017 N. 13

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il CROTONESEMERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1 7SPECIALEFILOLAO

Ultimo ostacolo per gli Esagerati del liceo FilolaoOlimpiadi della cultura e del talento, gli allievi dello Scientifico in finale

La voglia dilibertà dal giogomafioso è piùforte che mai

Una bandieratenuta alta versoil cielo daiventicinque mila

Sopra gli ‘Esagerati’ a Civitavecchia con il presidenteonorario delle ‘Olimpiadi della cultura e del talento’,Alessandro Battilocchio

L’ETERNA INCOMPIUTA

La saga delle terme di CotroneiSaremo all’ultima puntata?

Mario LuchettaAlternaza scuola/lavoroLiceo scientifico Filolao

COTRONEI - Sarà capitato amolti, lasciata la statale 107Cosenza-Crotone in dire-zione Cotronei, di vedere inlocalità ponte Coniglio unagigantesca costruzione in-completa. Si tratta delle ter-me Magna Grecia, un pro-getto avviato più di mezzosecolo fa e tutt’ora incom-piuto.La storia, racconta ilresponsabile Lavori pubbli-ci del Comune, ingegnereAntonio Urso, inizia neglianni Sessanta con una primaindagine sulle acque sulfu-ree; poi, a cavallo tra gli anniSettanta ed Ottanta, vienecostruito il primo stabili-mento termale che rimaneattivo per oltre un triennio, etra il 1985 ed il 1986 arrivaun finanziamento regionaledi sei miliardi e mezzo di lireper la realizzazione di ungrande impianto termale:una manna, ma anche unafonte di guai.Nel 1991 ini-ziano le procedure per la ga-ra d’appalto ed i lavori ven-gono assegnati al Consorzio

emiliano romagnolo (Cer).Sembra fatta, ma non filatutto liscio. Nel 1998 vengo-no sospesi i lavori e parte uncontenzioso con la ditta ap-paltatrice. Il motivo dellasospensione è legato almancato superamento deicollaudi, sembra per proble-mi di materiali. Sta di fattoche nel 2000 viene rescissoil contratto ed il Comune,dopo aver recuperato tre-cento milioni di lire median-

te la polizza fideiussoria, vaper vie legali. Nel frattempoil cantiere è fermo e delleterme Magna Grecia si per-dono le tracce.Le speranzedi tornare a sguazzare nelleacque sulfuree e benefichedi ponte Coniglio si riaccen-dono nel 2003, quando ilComune ottiene l’autoriz -zazione della Regione adavviare con i residui del vec-chio finanziamento, circaun milione e quattrocento

mila euro, un nuovo proget-to, che comincia a concre-tizzarsi nel 2008 con la garad’appalto per il primo lottofunzionale. Ma è solo unameteora: problemi di sicu-rezza, nello specifico i vin-coli regionali di natura idro-geologica, impongono l’en -nesimo stop. Risultato: atutt’oggi il finanziamento èancora sospeso.Tante sven-ture, ma anche qualche notapositiva. Nel 2005 con il

Pit12, i piani integrati terri-toriali a valere sui fondi co-munitari, arrivano 516 milaeuro che vengono utilizzatiper la ristrutturazione dellavecchia struttura realizzatanegli anni Ottanta. L’inter -vento va a buon fine e nel2012, grazie ad un altro fi-nanziamento, sempre con ifondi europei del Por Cala-bria, di 642 mila euro, lastruttura viene implementa-ta con la realizzazione dei

percorsi del benessere, la-vori completati a dicembre2015.Nello stesso anno vie-ne bandita la gara per la‘Concessione di costruzio-ne e gestione dell’impiantotermale Magna Grecia delComune di Cotronei’, peruna spesa di quattro milionidi euro, di cui due e mezzofinanziati dal Piano nazio-nale per il Sud con i fondiPac (sviluppo e coesione2007/13) ed un milione emezzo di capitale privato.Di recente la gara è stata ag-giudicata in via provvisoriaad un consorzio tra EssebiCostruzioni srl e Sadel spadi Salvatore Baffa. La con-cessione, una volta conclusal’aggiudicazione definitiva,impegna il privato alla co-struzione ed alla gestionedell’impianto per venticin-que anni.La speranza (che èsempre l’ultima a morire)dei cotronellari è che questasia l’ultima puntata della sa-ga delle terme. Che è anchela speranza di tutta la pro-vincia di Crotone, visto chel’impianto Magna Greciamira ad un bacino di utenzaprovinciale. Anche oltre...

ilCROTONESE - MARTEDÌ 21 MARZO 2017 N. 33

ilCROTONESE - GIOVEDÌ 23 MARZO 2017 N. 34

Raimondo IaconisAlternanza scuola/lavoroLiceo scientifico Filolao

Una squadra di allievi delLiceo scientifico Filolao diCrotone è arrivata in finalealle ‘Olimpiadi della cultu-ra e del talento’. Gli studentisi sono prima cimentati nel-le eliminatorie a livello lo-cale ed poi hanno superatola semifinale a Civitavec-chia, ottenendo il diritto arappresentare in finale ilcentro-sud ed il sud del Pae-se.

ORGANIZZARE unacompetizione con ragazzi ditutta Italia e paesi limitrofinon è un'impresa facile,specie se in gioco c’è lospessore culturale degli stu-denti. Per questo motivo le‘Olimpiadi della cultura edel talento’, concorso na-zionale di cultura organiz-zato dall’omonima associa-zione di Civitavecchia, so-no qualcosa di unico e spet-tacolare. Vi partecipano

squadre composte da sei ra-gazzi che fanno capo ad undecente referente. Ogniteam deve sostenere tre pro-ve: eliminatorie, semifinalee finale.Nella fase ad elimi-nazione ad ogni squadraviene sottoposto un questio-nario di cultura generale,ogni domanda esatta valedieci punti, nessuna rispostazero punti, per ogni rispostasbagliata vengono detratticinque punti. Sebbene sisvolga negli istituti di ap-partenenza, questa primafase attua una forte screma-tura tra le aspiranti squa-dre.

LA SEMIFINALE si si èsvolta a Civitavecchia, il 9marzo scorso per le squadredel centro-nord e del nord,l'11 dello stesso mese perquelle provenienti d cen-tro-sud e sud. Durante la se-conda prova, presso il teatroTraiano, ogni componentedella squadra deve rispon-dere a sedici domande diuna precisa materia tra ita-

liano, musica, inglese,scienze, storia e geografia,attualità. La difficoltà e laspecificità dei quesiti sonoun ostacolo arduo da supe-rare; inoltre, bisogna fare iconti lo sguardo vigile delservizio d'ordine, che so-vrintende al corretto svolgi-mento della gara ed evitache qualcuno copi o usi stru-menti non leciti.Dopo la se-mifinale è la volta, sullo

sfondo della cittadina diTolfa, sempre in provinciadi Roma, della finale, dovela cultura e l'ambito scola-stico lasciano il posto al‘CortOlimpiadi’, un corto-metraggio di massimo tre-minuti e trenta secondi eduna prova di orientamentoche consiste in una caccia altesoro tra le strade di Tolfacon enigmi da risolvere.

MA TORNIAMO alle se-mifinali di Civitavecchia,dalle quali è uscita vittorio-sa, in questa edizione2016/2017 delle ‘Olimpiadidella cultura e del talento’,una squadra di allievi del Li-ceo scientifico Filolao diCrotone: gli ‘Esagerati’ checon 440 punti hanno supe-rato la semifinale ottenendoil diritto di fare le valigie perla finale di Tolfa. Un grossosuccesso, che potrebbe di-ventare un trionfo nel casoin cui gli Esagerati superas-sero l’ultimo ostacolo: la fi-nale in programma dal 21 al23 aprile prossimi.

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8 MERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1

il CROTONESE

Il Filolao parteciperà alle gare nazionalidelle Olimpiadi delle scienze naturali

ilCROTONESE - MARTEDÌ 11 APRILE 2017 N. 42

SARA CARCEA DEL LICEO SCIENTIFICO

Da Crotone a Bruxellesin nome dell’Europa

Nella foto in alto Sara (la terza dadestra) accanto al presidente Tajanie agli altri ragazzi italiani del MEP;

SPECIALEFILOLAO

Francesca Morrone, III E

Chi l’ha detto che dal liceo scientificoemergano solo menti matematiche,analitiche o fisiche? Beh… chiunquesia, si sbaglia! Dal liceo scientifico,dal nostro liceo escono fuori anchementi intraprendenti, già capaci di af-frontare l’Europa, menti e linguepronte a pensare e a parlare nella lin-gua del mondo.Il nostro Filolao ha davvero tipi ingamba! Ma non è solo il liceo chedeve essere ricordato… anche i no-mi, anzi soprattutto i nomi! Nomi dicui sicuramente si sentirà parlaremolto presto. Oggi ci riferiamo aduno in particolare: quello di Sara Car-cea, 16 anni appena compiuti, alunnadella III E, a cui nel 2016 era statoattribuito il primo premio e la pre-stigiosa qualifica best deputy nel pro-getto Imep, che è la simulazione delParlamento europeo per giovani stu-denti (edizione Roma), esprimersi,relazionare, alla quale hanno parte-cipato i grintosi ragazzi delle classidel Filolao, attuali III E e II E , ac-compagnati dalle professoresse Lilly

Iannice e Lucia Salatino (referentedel progetto). Quest’anno Sara, a feb-braio, come stabilito dal premio, si èrecata a Bruxelles con gli altri ragazzimembri vincitori da tutta Italia con iquali ha anche incontrato il presiden-te del Parlamento Europeo, l’on. An-tonio Tajani. In Belgio la nostra stu-

dentessa, Best MEP (member of Eu-ropean Parliament), è stata notata perle sue idee la sua capacità di “redat -trice” oltre che di esprimersi e rela-zionarsi in inglese e, dopo essere tor-nata a casa, ha ricevuto la notizia diessere stata scelta per una borsa distudio che l’anno prossimo ce la por-terà lontana ma più vicina all’Euro -pa: frequenterà il 4° anno di liceo aBruxelles.Auguri Sara, il Filolao tifa per te!

ilCROTONESE - MARTEDÌ 11 APRILE 2017 N. 42

ilCROTONESE - SABATO 28 GENNAIO 2017 N. 11

Dai banchi di scuola al set cinematografico

Giovani crotonesidi cui sentiremo ungiorno parlare

(Nostro servizio)

Spade laser, supereroi col mantello, alieni blu e alieni af-famati di Resee’s Pieces: il cinema americano è tutto ciò e ilnostro, di cinema, fatto di commedie agrodolci, cinepanet-toni riciclati e piccole perle che all’estero non vendono, nonpuò competere coi baluginii e l’epicità delle storie d’oltreo -ceano. Questo, però, non significa che i grandi registi, sce-neggiatori, montatori o compositori di domani nascano soloin America.

L’UNIONE italiani circoli del cinema lo sa, o almeno lospera, ed è per questo che nella settimana tra il 15 e il 22gennaio ha portato a Roma, grazie soprattutto ai circoli delcinema sparsi in tutta Italia, ventotto ragazzi, scelti dopo untest lo scorso novembre, che hanno avuto l’opportunità, insei lunghi e pieni giorni, di studiare a fondo ogni singoloaspetto della realizzazione di un film. Uno studio intenso,che partendo dalla storia del cinema, molto italiano, moltopoetico una volta, più colorato e meno profondo ora, ha in-segnato ai ragazzi non solo le tecniche, i segreti del mestiere,ma anche l’arte, il lavoro, lo sforzo dietro ogni singola sce-na, ogni parola detta, ogni emozione recitata.

UN’ESPERIENZA, quella romana, che ha portato i ra-gazzi - provenienti da Crotone, Lecce, Roma, Castelfioren-

tino, Chiava-ri, Stradella eMantova - aCinecittà, neiBlu Studios,alla Casa delCinema aVilla Bor-ghese facen-do loro toc-care con ma-

no quanto il mondo dello spettacolo sia effettivamente dif-ficile, incostante e spietato. I ragazzi, che hanno avuto l’op -portunità di conoscere produttori, sceneggiatori, editori ecritici, sono stati capaci di mostrare la loro parte migliore,non solo dando prova del loro valore nei vari test affrontati(scritti e non), ma hanno dimostrato che quando alla basedella convivenza c’è la passione, ancor prima del lavoro,possono solo nascere rapporti di amicizia e di rispetto: im-parando, lavorando insieme, i protagonisti di questo stagededicato a Pia Soncini, ex presidentessa dell’Uicc scom-parsa prematuramente nel 2014 che ha sempre visto nei gio-vani la rivalsa non solo del cinema ma anche della società,sono stati capaci di dimostrare che Pia aveva ragione: i gio-vani possono fare la differenza, possono cambiare le cose.

SENZA paura, senza alcuna riserva, senza risparmiarsi, iventotto giovani hanno strappato applausi e complimenti atutti. E i Crotonesi, forse anche perché l’avventura della Se-rie A sta lasciando molto amaro in bocca, dovrebbero essereorgogliosi dei giovani calabresi presenti al campus, poichétre di loro hanno raggiunto i premi messi in palio, essendosidistinti nei test effettuati. Valentina Bambara (liceo Clas-sico) e Giulia Pangallo (liceo Scientifico) saranno infattigiurate al Far East Festival di Udine in aprile, mentre Cri -stiano Pugliese (liceo Musicale) avrà l’onore e l’onere diandare a lezione da Hans Zimmer, rinomato compositorehollywoodiano (Forrest Gump, Pirati dei Caraibi eccete-ra). Un’opportunità, quella colta al volo dai ragazzi di Cro-tone, che non sarebbe mai potuta essere colta, se non fossestato per il Cinalci, che da anni porta il cinema “diverso”nella nostra città e dimostra di credere lui per primo nei cro-tonesi, regalando, a chi la merita, una possibilità come que-sta.

SPERANDO che questo sia l’inizio di qualcosa di nuovo enon il finale di quella che poteva essere una bella storia,continuiamo, tutti noi, a credere in Crotone, perché le provedicono che ne vale la pena.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Valentina e Giulia giurati al Far EastFestival di Udine Cristiano a lezionedal compositore americano Zimmer

All’Unical si sono svolte leprove regionali delle "Olim-piadi delle scienze naturali",organizzate dall'Anisn (As-sociazione nazionale inse-gnanti di scienze naturali) esponsorizzate dalla "Huma-nitas University".Alla gara hanno partecipatoalcuni alunni dello Scienti-fico "Filolao" di Crotone e

di numerose altre scuole disecondo grado di tutta la Ca-labria. L'esito ha conferma-to i risultati positivi già ot-tenuti nei precedenti anniscolastici, attestando il Filo-lao ai primissimi posti dellegraduatorie di merito. Inparticolare sono da segnala-re un secondo posto dell'a-lunno Francesco De Lucia

(seconda E) per la categoria"biennio" che parteciperàalle selezioni nazionali diSenigallia ed un quinto po-sto dell'allieva Luana Riz-zuto (quinta E) per la cate-goria "triennio". Le proff.Roberta Latini e MirellaMustacchio, referenti per lapreparazione e la partecipa-zione alle "Olimpiadi della

Scienza", considerano l'e-sperienza sicuramente ap-pagante per i risultati conse-guiti e ritengono che talicompetizioni rappresentinouna grande opportunità perpoter stabilire un "trait d'u-nion" tra la scuola e l'univer-sità, prossima tappa del per-corso di formazione dei no-stri ragazzi.

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Valentina Pittore 3ª I

L'inquinamento del suolo ècausato da tutte quelle attivi-tà che alterano la composizio-ne chimica del terreno. Primacausa: i rifiuti. Tutti i rifiuti ac-cumulati sul terreno possonodeterminarne un'alterazionechimica. Pensate a tutto ciòche buttiamo: la plastica, lesostanze chimiche dei medi-cinali scaduti, gli spray conte-nuti nelle bombolette, gli acidirilasciati dalle pile consuma-te, le vernici che ricoprono og-getti apparentemente inno-cui, le sostanze tossiche del-

le lampadine o dei materialielettrici degli elettrodomesti-ci. Tutti i rifiuti che non vengo-no opportunamente smaltitisecondo i canoni di differen-ziazione provocano gravi dan-ni all'ecosistema di cui i terre-ni fanno parte. Altra causa, leacque di scarico che conten-gono sostanze chimiche co-me detersivi o detergenti, oanche i prodotti fitosanitaricome gli antiparassitari e glierbicidi usati dagli agricoltorifiniscono sul terreno. E anco-ra la presenza di metalli pe-santi dovuti alle attività indu-striali sul territorio. Insomma

tonnellate di veleno. La primaconseguenza dell'inquina-mento del suolo è la contami-nazione delle piante e deglianimali che se ne nutrono, lacontaminazione delle faldeacquifere, quindi la contami-nazione dell'uomo che ovvia-mente usa l'acqua, che si nu-tre di ortaggi, di carne o di lat-te degli animali contaminati,con gravi danni sulla salute e

una maggiore probabilità di in-sorgenza di tumori. Cosa fa-re? Innanzitutto una correttagestione dei rifiuti. Il divieto diprodotti altamente tossici ecomunque la regolamentazio-ne e il controllo dei prodottichimici in uso in agricoltura enell'industria. Naturalmentela bonifica e il rimboschimen-to dei terreni favoriscono il ri-torno alla normalità.

Scarichi senza controllo?Inquinamento del suoloe le conseguenze

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il CROTONESEMERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1 9

COME FUNZIONA

CARTACEO O DIGITALE?Nel corso degli anni l’evolu -zione tecnologica ha in-fluenzato tutti i campi dellanostra vita quotidiana estanno cambiando molteabitudini. L’evoluzione deitelefonini in smartphone el’invenzione dei tablet ci

hanno introdotti ad una nuo-va modalità "virtuale" dellalettura. Molti rimangono fe-deli alla lettura tradizionalesu carta ma in tanti, soprat-tutto i giovani prediligono gliebook: libri digitali. Se da unlato viene privilegiata la co-

modità dell'avere un buon li-bro sempre con noi salvatosui nostri tablet o dispositi-vi, siamo davvero pronti a ri-nunciare alla gioia che rega-la la lettura in vecchio stile?Vediamo i pro e i contro delcartaceo e del digitale…..

CARTECEOPRO: non c’è bisogno di ricaricare la batteriadel dispositivo su cui si legge non consumaenergia elettrica non si può cancellare per sba-glio come può capitare ad un ebook sono testi-monianza del tempo in cui sono stampati e per-ciò quelli antichi possono essere rari e di gran-de valore possono coinvolgere tutti i sensi, sipensi ai libri cartacei per bambini che stimola-no i sensi che il digitale ancora non attiva (pro-fumo, caratteristiche superficie,ecc.) la perce-zione del tatto di una pagina fornisce al cervellodati specifici, che portano ad una maggiorecomprensione di quanto si legge (Wired)CONTRO: un libro cartaceo costa di più dellaversione digitale se non è disponibile in libreriabisogna attendere il tempo di consegna (24-48ore) occupano spazio fisico e se sono moltograndi sono fastidiosi da portare in giro o an-che da tenere in mano non è possibile trovareautomaticamente parole o frasi con un clic poi-ché il libro si sfoglia manualmente

DIGITALEPRO: un ebook è leggerissimo massimo200 grammi, non prende molto spazio edentro ci possono stare migliaia di libri.con il digitale si può cercare automatica-mente un parola all’interno del testo op-pure sul dizionario digitale con un sempli-ce clic e condividere parti del testo con inostri amici. l’acquisto e la disponibiltàdella versione digitale di un libro o di unarivista sono immediati, non si deve atten-dere che sia presente fisicamente nelluogo in cui ci troviamo non si spreca car-taCONTRO: qualunque dispositivo per lalettura digitale ha bisogno di essere cari-cato elettricamente il libro elettronico nonsi può rivendere come un libro cartaceo idispositivi digitali emettono onde elettro-magnetiche dannose per la salute i di-spositivi digitali affaticano gli occhi con iriflessi sul monitor LICEO SCIENTIFICO “FILOLAO” Realizzato da: classe 2°I -

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10 MERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1

il CROTONESE

L’agopuntura cos’ècome funzionaIl vecchio medico che ti fa di-re “33” ormai sta perdendoil lavoro: sempre più, nellanostra quotidianità sentia-mo parlare di “agopuntura”.Ma come fanno degli aghiche entrano nel nostro corpoa farci del bene? Cos’è, es-senzialmente, questa “nuo -va medicina”? La novità èsolo per noi Europei, in quan-to l’agopuntura è una praticamillenaria che fa parte dellaMedicina Tradizionale Cine-se ed è tutt’ora la più utilizza-ta non solo dai cinesi ma dal-l’ Asia intera. In Italia è rico-nosciuta fin dall’ormai lonta-no 1976 ma è solo dal1991, grazie alla ricono-scenza assoluta dell’ago -

puntura come cura ottimaledi alcune specifiche patolo-gie, che è realmente cono-sciuta da tutti. Alcuni, troppomalpensanti verso ciò chenon viene “da casa propria”,rimangono scettici verso ciòche è l’alternativa: com’èpossibile che degli aghi fac-ciano del bene? L’agopuntu -ra va ad agire regolando e bi-lanciando il flusso di energiae sangue in punti specificiscelti dal dottore agopuntoredopo aver effettuato una visi-ta medica completa e ha co-me obiettivo quello di recu-perare un equilibrio psico-fi-sico nell'organismo, che siera perso con la malattia. Gliaghi, monouso, sono formati

da due metalli diversi: unoutilizzato per il manico e unoper il corpo dell’ago stesso.Tra i due metalli si forma unacorrente elettrica in grado diandare a modificare la caricadelle cellule: perciò si bilan-cia l’emissione elettrica del-l’organo malato che si statrattando. Nello specifico, gliaghi (che sono, quindi, elet-trodi), venendo applicati,vanno a modificare il campoelettrico tra le membranedelle cellule e creano uno sti-molo ai nervi grazie a cui siha una liberazione di endorfi-ne. Il risultato? La riduzionedi ogni sintomo: dolore, con-trazione muscolare, sintomidi ansia o depressione.

MEDICINA

LA SFIDA DOMANDE&RISPOSTE

LICEO SCIENTIFICO “FILOLAO” classe 2°I - Realizzato da: Assisi A., Barone P., DeMaio V., Lice, A., Lin A., Lorenti E., Madarena M., Martino S., Mazzei L., MendicinoN., Panebianco M., Perna A., Precone G., Provenzano A., Rocca R., Rodio M.,Sirianni D., Stigliano D., Strologo E., Tronchi M.

PER BAGNARSI DI MENO,È MEGLIO CAMMINAREO CORRERE SOTTOLA PIOGGIA?

La risposta è molto sem-plice, La pioggia che cadesopra di te è sempre lastessa perché se ti spostidalla traiettoria di una goc-cia, entrerai in quella diun'a|tra a prescindere dal-la tua velocità. nel caso cistessimo muovendo pren-deremmo anche la pioggialaterale a noi e ci bagnere-mo di piu, quindi la situa-zione in cui verremmo col-piti da meno gocce in as-soluto sarà quella in cuistiamo fermi. Tuttavia seci stessìmo proponendo ilproblema dì andare da un

punto a||'a|tro per coprircidalla pioggia stare ferminon ci aiuterà sicuramen-te, quindi dobbiamo muo-verci, sarà meglio cammi-nare 0 correre? Dato chela pioggia che incontriamolateralmente sarà costan-te (a qualsiasi velocitàche abbiamo) |'unica va-riabile rimane la pioggiache cade sopra di noi, perminìmìzzarla dovremmoquindi spendere menotempo sotto la pioggia ecorrere.

PERCHÉ NOI ESSERIUMANI ABBIAMOPAURA DEGLIANIMALI?

La fobia verso gli animalisimboleggia la nostrapersonalità . Il significatovaria a secondo de||'ani-ma|e . La più comune èaracnofobia ovvero lapaura dei ragni e ha co-me significato il bisognodi proteggersi dagli altri .La paura verso i gatti o icani simboleggia il con-flitto verso i genitori . Lefobie possono nascereda eventi traumatici evengono ingrandite dalfatto che |`uomo non rie-sce a capire quali sono leloro.

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il CROTONESEMERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1 11

Ilaria Burza

“Parlare dei diritti umaniappena prima del Natale èbello, perché in questo pe-riodo si è un po’ più in pa-ce, ma bisogna anche sa-perne essere portatori”.Questo l’incipit di Anto-nella Romeo, preside delLiceo Scientifico Filolaoche, nonostante il freddodelle strade, ha lasciato en-trare nell’istituto una ven-tata d’aria calda; di quel ca-lore pieno, che tocca il cuo-re, quel calore che sono ingrado di trasmettere sol-tanto le parole belle.

LA MATTINATA, orga-nizzata dagli insegnanti direligione - in particolaredalla professoressa Elisa-betta Fiumara - è parte delprogetto “Pace Fraternità eDialogo”, e ha avuto cometema “La sfida delle mi-grazioni”. Con l’intento difare “buona scuola”, le treore dell’evento sono statericche di partecipazioniesterne, ma non mancava-no di certo quelle interne:dalla coordinatrice, Ludo-vica Arconte, per chi haletto una poesia e preparato

un video, a chi ha danzatoo, semplicemente, è statoin grado di ascoltare, lascuola non ha evitato dicoinvolgere gli alunni intutto, anche nell’organiz -zazione. Non a caso Fran-cesco Parisi, presidenteprovinciale della CroceRossa di Crotone, ma an-cor prima insegnante, hasottolineato come lui e isuoi colleghi abbiano il“sacrosanto dovere di dareun messaggio diverso”proprio ora, quando lementi dei ragazzi sono

“forgianti” e “forgiate”.Siamo immersi, ormai, inuna cultura di massa, cheinvita alla xenofobia, checonduce all’assenza di dia-logo, e che porta con faci-lità a distogliere lo sguardoda tematiche, non solo tan-to importanti, ma che ci in-vestono anche in primapersona. Quasi tutti, infat-ti, partendo dal presuppo-sto che a volte rimaniamocompletamente indiffe-renti a tutto quello che ci è“lontano”, siamo abituati apercepire il fenomeno del-

le migrazioni come tale,come esterno, oppure co-me qualcosa di troppogrande per due mani picco-le quali le nostre. Tiriamofuori espressioni come“pazienza”, “purtroppo”,“coraggio”, tiriamo fuorifrasi come “intanto io dasolo non posso fare nien-te”, e rimaniamo fermi,nella convinzione che starfermi sia abbastanza, e cheil pensiero di un attimo aquei “poveretti” che scap-pano perseguitati, in guer-ra fuori e dentro, sia il mas-

simo che si può fare.

MAI CHE pensassimo diiniziare a cambiare le cose,mai che ci rendessimo con-to che non saremmo soli,che anche nella piccolaprovincia di Crotone, ci so-no tante mani quotidiana-mente all’opera. Mani, cheil liceo ha voluto presenta-re ai suoi giovani, trasfor-mando i fenomeni lontanie astratti dell’immigrazio -ne, della povertà, della vio-lenza tutta, in quanto di piùvicino e concreto possa es-

serci. Ne sono un esempiola mensa di Padre Pio e ilcamper “On the road” - no-to anche, non a caso, come“camper della speranza” -iniziative che non solo en-trano nel merito della pro-blematica, ma la affronta-no, con estrema generositàe gratuità.

HANNO lasciato qualco-sa ai ragazzi anche l’avvo -cato Luisa Bennardo, ladottoressa Maria AntoniaSpartà, della polizia di Sta-to, mentre intensi sono sta-ti i due interventi del giu-dice di pace Amelia Perri edella vicepresidente dellasocietà “Noemi”, France-sca Cantisani. Il primo,particolarmente dolce, ilsecondo ricco di fervore,ma entrambi nella stessadirezione, nella stessa spe-ranza che i ragazzi siano ingrado di sviluppare una“coscienza critica, libera,che non scenda a compro-messi con chi urla più for-te” e, tutti, nello stesso in-vito, ad aprire gli occhi, afar qualcosa, a rendere fe-lici gli altri, che solo cosìpossiamo essere felici an-che noi.

Mille mani all’operaper aiutare chi arriva

‘Filolao’, iniziativaorganizzatadalle insegnantidi religione

Testimonianzadi chi ogni giornoè impegnatonell’accoglienza

La foto dell’incontro al Liceo scientifico Filolao su “La sfida della migrazioni”

ilCROTONESE - GIOVEDÌ 22 DICEMBRE 2016 N. 147

SPECIALEFILOLAO

La 5ª A del Liceo scientifico Filolao scendein piazza con la Lilt per diffondere la culturadella prevenzione il 25 marzo per la setti-

mana nazionale della prevenzione oncologi-ca e il 7 maggio in occasione di Vivi Croto-ne.

A CURA DELLA CLASSE III, SEZIONE IPROGETTO DIALTERNANZA SCUOLA LAVORO

L’alternanza scuola lavoro vista da...presidente della Lilt Damiano FalcoNicolas Rizzo

Pensa che l’alternanza scuola-lavoro sia posi-tiva per le aziende?“Si, sicuramente è un aspetto positivo perchéda la possibilità di fornire esperienza ai ragazziche in questo momento stanno affrontando sol-tanto un percorso didattico. D’altrocanto le aziende possono contaresulla volontà di imparare e conosce-re meglio i ragazzi”.Gli studenti mostrano interesse du-rante le ore di attività?“Sostanzialmente questo progettodi alternanza scuola-lavoro, partitoda qualche anno, ha inculcato nei ra-gazzi la responsabilità di essere pre-senti nelle nostre attività con inte-resse”.Ha la sensazione che a volte siano d’intral -cio?“Questo no, dipende soprattutto da chi gli ac-coglie. Se questi riescono ad organizzare la loropresenza i ragazzi non sono assolutamente diintralcio”.Nei licei si discute se l’alternanza sia una per-dita di tempo per ragazzi che hanno deciso diintraprendere la carriera universitaria. E’ d’ac -cordo?

“No, non sono d’accordo sul fatto che questoprogetto sia una perdita di tempo. Quello chemanca, secondo me, nell’ambito del percorsoeducativo dei ragazzi è la vicinanza al mondodel lavoro e alle realtà aziendali e sociali”.Crede veramente che questa esperienza porti iragazzi a confrontarsi sul campo con la realtà

lavorativa?“Sicuramente da un input di cono-scenza e magari i ragazzi possonofare delle scelte più consapevoli”.Dove può portare questo percorso?È possibile che qualche studente do-po l’esperienza riveda i suoi progettifuturi?“Questa sicuramente è un’opportu -nità in più che viene data allo stu-dente nelle proprie scelte future,

perché conoscere realtà nuove o attività che nelconcreto possono essere svolte sia nel mondodel lavoro che nel sociale potrebbe incidere inmaniera positiva nelle scelte future”.L’alternanza scuola lavoro è la versione mo-derna del vecchio detto “impara l’arte e mettilada parte”. Conviene?“Come ho detto precedentemente è un percor-so che se migliorato e intensificato potrebbeveramente dare qualcosa in più a quello che èl’aspetto educativo della scuola”.

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12 MERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1

il CROTONESE

A CURA DELLA CLASSE III, SEZIONE IPROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

Nicolas Rizzo

Pensa che l'alternanza scuola-lavoro sia positi-va per l'azienda?"Per le aziende potrebbe esserlo... Mentre nelnostro caso è qualcosa di un pò più particolare,però se va tutto bene può essere una attività uti-le."Gli studenti si mostrano interessati a questo ge-nere di attività?"Sì... I ragazzi che partecipano di so-lito si mostrano interessati a questeattività. Ho esperienza anche con al-tre scuole ed in altre realtà e mi sem-bra che se si trova il percorso giustoi ragazzi si mostrano interessati."Ha la sensazione che delle volte i ra-gazzi siano di intralcio?"Quando sono poco interessati si,ma questo dipende anche da chi liaccompagna che deve riuscire a proporre delleattività che li stimoli."Nei licei si discute sulla utilità dell' alternanzascuola-lavoro per chi ha deciso di intraprendereuna carriera universitaria, lei è d'accordo?"Non lo so, nel caso nostro,quindi del museo,può essere un modo per confrontarsi con una le-zione nel museo, però, sono consapevole che cisono anche delle attività collaterali per lo studen-

te."Crede veramente che questa esperienza porti iragazzi a confrontarsi sul campo pratico?"Devo dire la verità, inizialmente pensavo chenon fosse utile, ora mi sto rendendo conto cheforse aiuta lo studente nell'ambientarsi nel cam-po lavorativo."Dove porta questo percorso? Secondo lei è pos-sibile che uno studente grazie alla attività discuola-lavoro riveda i suoi progetti per il futuro?

"Se fosse così sarebbe sicuramenteun risultato, o nel bene o nel malepenso che l'alternanza possa servirea domandarsi se questo percorsopuò essere utile o meno, anche se,secondo me per un liceale il percorsoprincipale rimarrà sempre quello diproseguire il percorso di studio cherappresenta la via migliore per trovarein futuro un lavoro dato che di questi

tempi non si trova molto facilmente."L'alternanza scuola-lavoro è la versione moder-na del vecchio detto "impara l'arte e mettila daparte" è d'accordo?"Può anche essere certo, però, l'attività che voivedete del museo è solo una piccola parte dell'in-sieme che c'è. Sono consapevole anche del fattoche in una azienda l' attività che si svolge può es-sere più proficua”-

Gregorio Aversa direttore delMuseo archeologico di Crotone

Il presidente dell’AccademiaMusical Kroma Marco Pupa

Domenico Mauro

Pensa che l’alternanza scuola-lavoro siapositiva per le aziende?“Si, potrebbe essere un’esperienza positi-va”.

Gli studenti mostrano interesse durante leore di attività?“Si, se coinvolti nel modo giusto.Alcuni si sono dimostrati curiosi,altri timidi, ma naturalmente di-pende dall’attività”.

Ha la sensazione che a volte sia-no di intralcio?“Gli studenti non vogliono essered’intralcio, ma purtroppo ci sonotanti problemi di comunicazione.Io lavoro con gli studenti e devodire che la cosa mi entusiasmamolto, bisogna dire però che l’organizzazionenon è delle migliori”.

Nei licei si discute se l’alternanza sia unaperdita di tempo per ragazzi che hanno giàdeciso di intraprendere la carriera univer-sitaria. È d’accordo?“Non penso sia una perdita di tempo. Se l’al -ternanza scuola-lavoro fosse strutturata inmodo tale che l’alunno sia coinvolto e non sisenta obbligato a farla. Secondo me bisogna

che gli studenti possano scegliere l’attività dasvolgere così da affrontare questo percorsopiacevolmente”.

Crede veramente che questa esperienzaporti i ragazzi a confrontarsi sul campo conla realtà lavorativa?“Io la imposto su un piano gerarchico. Questaesperienza può tornare utile per chi avrà a che

fare con un datore di lavoro ma sa-rà anche formativa per chi poi pro-cederà con gli studi universitari.

Dove può portare questo per-corso? È possibile che qualchestudente dopo l’esperienza rive-da i suoi progetti per il futuro?È possibile. Per quanto riguarda leattività teatrali, ci sono dei ragazziche vorrebbero approfondire lostudio della recitazione. L’alter -

nanza va contestualizzata in parte nella sceltadell’alunno. Non dico che è l’alunno a deci-dere, ma la scuola deve dare una direttiva el’alunno deve sapersi adeguare.

L’alternanza scuola-lavoro è la versionemoderna del vecchio detto “impara l’arte emettila da parte”. Conviene?Questa esperienza deve essere qualcosa inpiù. Deve stimolare gli alunni affinchè ungiorno possa tornare utile

L’alternanza scuola lavoro vista da...Pierpaolo Piscitelli

Pensa che l’alternanza scuola-lavoro sia po-sitiva per le aziende?“Si, secondo me è positiva sia per le aziende, inquesto caso la nostra è un azienda un po’ spe -ciale perche è una società sportiva, sia per lascuola e i ragazzi. Certamente i numeri sonoimportanti, bisogna gestire una popolazionestudentesca abbastanza ampia e questo creaqualche difficoltà di comunicazione. Però è an-che vero che in occasione della nostra ultimaregata, la BPER Banca International CarnivalRace, siamo riusciti a gestire un importantegruppo di studenti, che ha dato un contributodecisivo alla riuscita della manifestazione eche secondo me è riuscito ad integrarsi nell’e-vento, a scoprirlo, a conoscerlo facendo unesperienza interessante. Inoltre, la lingua dellaregata era l’inglese e quindi questo gruppo distudenti ha dovuto confrontarsi con atleti pro-venienti da tutta l’Europa. Dopodiché la ge-stione dell’evento sportivo è delicata e impe-gnativa; richiede vari tipi di competenze, nonsolo quelle nautiche, perciò gli studenti sonostati coinvolti sia nella manifestazione nel suocomplesso sia negli eventi collaterali perché èstata una regata organizzata all’interno di un

“contenitore” nel quale troviamo musica, arte,filosofia, letteratura e quindi non solo sport”.

Gli studenti mostrano interesse durante leore di attività?“La maggior parte si, gli studenti si inserisconocercando di governare l’evento e cercando diimparare. Infatti siamo molto soddisfatti dellarisposta. Ho lavorato a contatto diretto con glistudenti nel nostro ultimo evento emi sono compiaciuto di questapartecipazione. Hanno mostratomolto interesse sia nella partesportiva sia in quella culturale fa-cendosi a mio giudizio un’idea ge-nerale di come funziona una gran-de manifestazione”.

Ha la sensazione che a volte sia-no di intralcio?“Assolutamente no, anzi siamo noi adulti di in-tralcio. Il Club velico di Crotone ha sempremesso al centro delle proprie attività i ragazzi.Abbiamo sempre pensato che dovessero esserei protagonisti e non gli spettatori. E come se inostri progetti fossero un gigantesco Erasmussportivo che sicuramente serve per dare un oc-casione in più ai nostri ragazzi. Studiare l’in -glese lo si fa in una stanza chiusa o dovendoaffrontare un viaggio in Inghilterra per esem-pio, in questo caso lo si fa nel porto di Crotonegrazie ad un gruppo di volontari. Inoltre i ra-gazzi sono stati davvero utili nel settore dellacomunicazione, in quello nautico e nell’intrat -tenimento e questo è molto importante perchehanno trovato un modo per esprimere le lorocapacità. Abbiamo fatto scoprire al mondoquanto sia bella la gioventù di Crotone e quantepotenzialità abbia. Penso che l’alternanzascuola-lavoro sia importante anche percheconsente a queste eccellenze di venire fuori, diessere apprezzate anche nel contesto cittadino.

In fondo questi nostri eventi permettono allescuole, agli studenti ma anche agli insegnanti eai dirigenti scolastici un palcoscenico sul qualeesibirsi ed essere riconosciuti per le propriequalità”.

Nei licei si discute se l’alternanza sia unaperdita di tempo per ragazzi che hanno de-ciso di intraprendere la carriera universita-ria. È d’accordo su questo?“Nel nostro caso gli studenti non vengono inuna fabbrica ma vengono a vivere un grandeevento sportivo che ha bisogno di tante com-petenze. Per esempio, i ragazzi si esercitanonella comunicazione, che non riguarda soltan-to quelli che vogliono fermarsi al diploma. Im-parare a gestire una grande manifestazione, lecriticità, i pericoli, imparare a relazionarsi congli altri e con il mondo degli adulti pur da stu-denti, penso sia di vitale importanza per raf-forzarli come uomini”.

Crede veramente che questa esperienzaporti i ragazzi a confrontarsi sul campo conla realtà lavorativa?“Certo. So di ragazzi che hanno frequentato va-rie attività aziendali. Nel nostro caso la realtà èfatta di movimento, di dinamismo, di atleti che

si muovono in Europa e nel mondo e che noiintercettiamo affinché partecipino a queste ma-nifestazioni. Questo è un pezzo di realtà che iragazzi hanno conosciuto e hanno apprezzatovivendola direttamente”.

Dove può portare questo percorso? È pos-sibile che qualche studente dopo l’esperien -za riveda i suoi progetti futuri?

“Si, ma per fare ciò probabilmente èanche necessario creare dei momen-ti di riflessione successivi all’espe -rienza. Fatta l’esperienza nell’a-zienda sarebbe opportuno e utileavere un momento di confronto, discambio, e lavorare sulla parte teo-rica di quello che si è visto sul pianopratico. Credo quindi che qualcunopotrebbe rimanere folgorato da que-sto e orientare la propria esperienza

di studio universitaria in funzione di obiettividiversi. Alla fine, il management delle attivitàsportive è una vera e propria professione all’in -terno di una società sportiva, che offre un’op -portunità di lavoro. Esistono dei master po-st-universitari oppure scuole di specializzazio-ne che insegnano le basi teoriche oltre che al-cuni aspetti pratici e quindi uno studente puòapprofondire questo tipo di studi e orientarsimeglio”.

L’alternanza scuola-lavoro è la versionemoderna del vecchio detto “impara l’arte emettila da parte”. Conviene?“A mio giudizio questa esperienza si scrive inuna crescita, in una mutuazione. È come salireun gradino ulteriore della scala che ti porta adessere una persona completa. Questa esperien-za non va vista solo in chiave tecnica, ma anchecome un modo per affrontare una nuova sfida,adattarsi ad contesti diversi per conoscere i pro-pri limiti e superarli”.

Francesco Verri il presidentedel Club velico di Crotone

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il CROTONESEMERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1 13

Zoologo ed etologo Danilo Mainardi scherza con il suo cane

Sara Sestito

“Mi ha sorriso un’ultima volta. Dopo un lungo periododi malattia non privo di complicazioni. Ci ha lasciati co-me poteva fare lui, nel giorno della donna e dell’uscitadella sua collana dedicata agli animali sul Corriere”.• Ci lascia con serenità all’età di 83 anni Danilo Mai-nardi, uno dei più importanti e conosciuti etologi italia-ni, dopo una vita trascorsa nello studio e nell’approfon -

dimento degli animali,una passione, che mani-festa fin da quando erasolo un bambino. Ammira-va i dipinti del padre cheraffiguravano animali, nel-lo stesso tempo il genito-re lo esortava a leggere li-bri sull’evoluzione; eredi-tò questa passione anchedalla madre, campagnola.

Stare all’aperto e per l’appunto in campagna, a strettocontatto con la natura, contribuì alla crescita del suoamore per essa e per tutti gli animali che ospita.• Dopo gli studi superiori, si iscrive dopo all’Universitàdi Parma dove si laurea, nel 1956, con una tesi in zoo-logia. Inizia a frequentare diversi gruppi di ricercatori,zoologi e genetisti, e proprio durante questi studi iniziaad interessarsi ai comportamenti che riguardano ilmondo animale. Oltre che allo studio, Minardi di dedicòall’insegnamento nell’ateneo parmense di zoologia edetologia; fu direttore di molti istituti, come la Scuola in-ternazionale di etologia del Centro di cultura scientifica‘Ettore Majorana’ di Erice, l’Istituto di zoologia ed il Di-partimento di biologia e fisiologia generali dell’Universi -tà di Parma. Nei primi anni Ottanta entra a far parte del-la Lega italiana protezione uccelli (Lipu) e dal 1996 al2002 ne divenne presidente, prima, e per poi esserepresidente onorario, dopo.• “Gigante della scienza, Danilo Mainardi, è stato unfaro per la cultura italiana e un assoluto punto di rife-rimento per la Lipu. Mainardi ha amato la Lipu con tuttoil cuore, seguendola per quarant’anni, guidandola,dando consigli, aiuti, suggerimenti e contribuendo daprotagonista alla sua crescita e ai suoi successi”. Conqueste parole il presidente della Lipu, Fulvio MamoneCapria, ed il direttore generale, Danilo Selvaggi, hannosalutato l’etologo “ringraziandolo per l’enorme privile-gio di aver potuto camminare con lui, pensare comelui, volare come lui”.

Mainardi

Gigantedellascienza

Russia e Stati Uniti). La l’intelligen -ce Usa è convinto che anche la Siriaabbia abbia a disposizione un vero e

proprio arsenale chimico segreto.D’altra parte, sappiamo che moltileader dello Stato islamico eranovecchi funzionari dell’esercito deldittatore Saddam Hussein che inmolte occasioni ha adoperato armichimiche. Recentemente l’Isis è riu-scito ad ottenere il controllo di depo-siti con contenuti che potrebbero es-sere usati per ricreare queste armiin Iraq; depositi risalenti ai tempi diHussein. Resta da capire come ab-bia intenzione di usarle contro l’Eu -ropa dal momento che lo Stato isla-

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A CURA DELLA CLASSE III, SEZIONE IPROGETTO DIALTERNANZA SCUOLA LAVORO

Ampiamento dell’area marinaprotetta di Isola Capo RizzutoSalvatore Cellini

Partendo dal parco archeologi-co di Capo Colonna fino a LeCastella si può ammirare la bel-lissima area marina protetta diIsola Capo Rizzuto, estesa percirca 100 metri dalla costa, de-tiene al suo interno ricchezzeche a molti sono perfino scono-sciute. L’area marina protetta è

divisa principalmente in due zo-ne; la zona “integrale” che siestende da Capo Cimiti fino aCapo Colonna occupa circa 6chilometri di costa e non è bal-neabile, mentre nella “RiservaGenerale” e nella “Riserva par-ziale” che avvolge l’intero peri-metro esterno è consentita labalneazione, visite guidate su-bacquee, la navigazione a vela

e a motore, la piccola pesca(entro le 12 miglia), la pesca tu-rismo e la pesca sportiva.I fondali bassi e le acque cri-stalline offrono diversi tipi di at-tività, dallo snorkeling alla su-bacquea, si possono ammirarele larghe praterie di posidonia ela fauna che vive all’interno edall’esterno di essa.Per visitare da vicino il fondale

però bisogna recarsi presso un“Diving”, un centro di immer-sioni subacquee, dove si potràscendere fino ad 8 metri viven-do l'esperienza di un "battesi-mo del mare".Spesso si sottovaluta l'inesti-mabile valore di questa costa,soprattutto per attirare più turi-sti. Per valorizzare questa co-sta si potrebbero pubblicizzaretutto le attività che riguardano ilmare. Per rendere appetibile lacosta a determinate attività tu-ristiche si potrebbero organiz-zare gruppi formati da giovaniragazzi per la pulizia delle co-ste.

‘Filolao’ secondo ai Giochidi matematicaa squadre regionali

Marco Candigliota

Il 3 marzo scorso si sono tenutia Locri (RC) i Giochi a Squa-dre di Matematica regionali.La squadra del Liceo Scienti-fico Statale “Filolao” di Cro-tone ha partecipato all’eventoportando a casa un buon risul-tato infatti sulle venti squadrepartecipanti il Filolao è arriva-to al secondo con pochi puntidi distanza dal primo posto,conseguito dalla squadra di ca-sa.Questa dei giochi è una delletante esperienze fornite dallascuola, alla quale ha partecipa-to anche una squadra formatadall’Istituto Tecnico Indu-striale Statale “Guido Done-gani” che ha raggiunto l’undi -cesima posizione su venti.Il team del Liceo Scientifico diCrotone è composto da 7 ec-cezionali studenti: RobertaGugliotta, Mario Luchetta,Alessio Madia, Ludovica Ar-conte, Alfonso Prestinice,

Giulia Pugliese e XhorxhiaPlaku. Il regolamento prevedenella squadra un numero distudenti frequentanti il quintoanno non maggiore di quattro.L’intera squadra, insieme adaltri alunni della scuola, hannoconseguito un allenamentosvolgendo la tipologia di eser-cizi proposti per la gara; per idue mesi precedenti all’eventosi sono riuniti a scuola una vol-ta a settimana, fino ad arrivare

a tre volte a settimana per il pe-riodo più vicino ai giochi.Ogni componente della squa-dra è stato scelto personalmen-te dal professore Giulio Malet-ta, il quale ha assistito i ragazzidurante gli allenamenti e haamministrato l’intero pro-gramma. Inoltre il professoredello scientifico ha accompa-gnato insieme alla professo-ressa Laggia la squadra a Locricon un pullman.

Le gare si svolgevano in que-sto modo: venivano proposti airagazzi degli esercizi, i temitrattati in questi erano solita-mente combinatoria, geome-tria e algebra e spesso alcunistudenti si erano organizzati suquale branca specializzarsiUna volta mostrati gli esercizida svolgere ai ragazzi si dava-no a disposizione due ore persvolgerli tutti, erano venti-quattro problemi complessi-vamente e una volta arrivati aduna soluzione la si scriveva suun foglio che veniva poi con-segnato, per ogni eserciziosbagliato venivano sottrattidieci punti alla squadra.Il team del Filolao è riuscito aportare a termine la metà degliesercizi in due ore, un buon ri-sultato ma non all’altezza delprimo posto, la quale squadraha superato quella dello Scien-tifico crotonese per un proble-ma di stacco, non mancaronoovviamente i tumulti post-ga-ra.

Olimpiadi di chimica: Mattia Pesceparteciperà alle gare nazionaliE’ questa l’espressione usa-ta dall’allieva Morrone peresprimere i molteplici risul-tati positivi raggiunti dai ra-gazzi dello scientifico in tuttigli ambiti! Anche oggi “Noidel Filolao” possiamo esse-

re orgogliosi per un altrogrande risultato: l’alunnoMattia Pesce della VE ha su-perato le selezioni regionalidei “Giochi della chimi-ca”.Sarà,quindi premiatopresso l’Unical il prossimo

13 maggio e parteciperà alleselezioni nazionale.Le proff.Latini e Mustacchio,che hanno curato la prepara-zione alle prove regionali, sidichiarano pienamente sod-disfatte per i risultati rag-giunti, risultati che affianca-no quelli positivi già ottenutialle olimpiadi delle “ScienzeNaturali” con Luana Rizzuto,sempre della 5ª E.

Rajssa Borrelli

Gli esopianeti sono la scoperta piùimportante degli ultimi anni. La sco-perta degli esopianeti è stata effet-tuata con una tecnica molto diffusae perfezionata negli ultimi anni, checonsente di osservare indiretta-mente i nuovi corpi celesti. In prati-ca si osserva una stella e si rileva-no i suoi periodici cambiamenti diluminosità, che si verificano quan-do un pianeta le passa davanti co-prendola in parte(rispetto al puntodi osservazionedalla Terra). Ba-sandosi sui cam-biamenti della lu-ce, gli astronomiriescono ad inca-merare informazio-ni sui pianeti.• Gli esopianeti sono vicini alle lorostelle e l’acqua si potrebbe trovareallo stato liquido, quindi potrebberoospitare la vita. Alcuni hanno di-mensioni simili a quelle della Terrae si trovano a diversi anni luce di di-stanza da da noi. Orbitano intornoa una nana rossa, una stella piùpiccola e fredda del sole, definitatrappist. La notizia di un sistemasolare ‘gemello’ a quarant’anni lu-ce da noi ha entusiasmato il mon-do. E ancor più fascino ha suscita-

to la scoperta sulla Terra di creatu-re che potrebbero vivere su questipianeti. Vengono chiamate talpescavatrici e dovrebbero aver svilup-pato la capacità di vedere nell'infra-rosso (che noi non abbiamo) per-ché la luce della stella madre arrivasoprattutto in quella frequenza.Vengono anche definite trappistia -ni. Nessuno dei sette pianeti diTrappist-1, il nuovo sistema solarescoperto, sembra avere l’asse incli-nato: non ci sarebbero, quindi, le

stagioni. Insom-ma, le condizioniper ospitare la vitapotrebbero esser-ci, ma non quelleadatte alla vitaumana.• Quanto la scien-za è vicina a ri-spondere alla fati-

dica domanda “siamo soli nell’Uni -verso”? Difficile dirlo. Certo è unmomento fortunato per planetologied esobiologi. Gli scienziati dellaNasa considerano il nuovo sistemasolare “uno dei migliori laboratoriper capire l’evoluzione dei piccolipianeti”. Inoltre sostengono che ilnuovo telescopio Webber, destina-to a sostituire Hubble e la cui primaluce è attesa per il 2024, sarà “ilpiù grande occhio del mondo sulcielo”.

Esopianeticome laTerra

Maria Pia Rizzo

Si leggono notizia su attacchi con ar-mi chimiche in Siria e la tentazionedi adoperarle anche in Europa è

sempre più forte. Questi micidiali or-digni sono le armi maggiormente uti-lizzate dal regime di Bashar Al-As-sad e dall’Isis. Ma perché sono cosìtemibili? Come fa la Siria a procurar-sele? E veramente potrebbero esse-re usate sul vecchio continente?• Le armi chimiche sono di diversotipo. Causano difficoltà respiratorieed irritazione a pelle e occhi, quandonon hanno un effetto immediato eletale. Attualmente le fanno partedell’arsenale militare di almeno cin-que paesi (Giappone, Iraq, Libia,

Sull’Europa siaggira lo spettrodelle armi chimiche

mico non ha remore morali a usarearmi chimiche contro le popolazioni,come ha dichiarato lo stesso mini-stro della sicurezza britannica Walla-ce, aggiungendo che da poco è sta-ta smantellata una cellula terroristi-ca Isis in Marocco che aveva a di-sposizioni prodotti chimici che pote-vano essere usati per la costruzionedi armi chimiche e biologiche.• Un rapporto dell’Europol sostieneche si sarebbero “le prove che loStato Islamico ha mostrato interes-se nell’uso di armi chimiche o biolo-giche». Nello stesso rapporto, la Po-lizia europea cita gli attacchi congas mostarda in Siria (un concentra-to di sostanze come il cloro e l’ipritee così chiamato per via dell’odore dimostarda che emana), lo smantella-mento della cellula marocchina e lapresenza di funzionari di Hussein.La domanda sorge spontanea: la co-noscenza è sufficiente per prevenirel’importazione e l’utilizzo di questearmi mortali?

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14 MERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1

il CROTONESE

Sara Sestito

La Giornata della Terra è un momento di festa, maanche un’occasione per tenerci informati sullo statodel nostro ambiente e dare consigli su come inqui-narlo meno preservando gli ecosistemi; si festeggiail 22 Aprile ed è la più importante e nota manifesta-zione al mondo sull’ecologia e sulla protezione am-bientale. Quest’anno è accaduta una cosa molto cu-riosa ed interessante: l’Earth Day - chiamata così ininglese la Giornata della Terra - è coinciso il giornodella March for Science, una marcia organizzata in ol-tre 500 città del mondo con lo scopo di sensibilizza-re l’opinione pubblica e la politica, sulla ricercascientifica e sulle opportunità che essa offre. Eral’anno 1969 quando, tra i mesi di Gennaio e Feb-braio a Santa Barbara, in California, si verificò unodei più gravi disastri ambientali degli Stati Uniti: daun pozzo della Union Oil Company of California si ve-rificò una fuoriuscita di petrolio. Questo incidenteportò Gaylord Nelson, un senatore Democratico sta-tunitense, ad occuparsi in maniera più accurata delle

questioni am-bientali, divulgar-le per renderlenote all’opinionepubblica. Il 1970venne indetta perla prima volta laGiornata dellaTerra dalle Nazio-ni Unite, e vennefissata per il gior-no 22 Aprile, se-guendo le indica-zioni del movi-mento ecologista

degli Stati Uniti che volevano fissarla proprio in quelgiorno. L’anno seguente, considerando il successo el’interesse nei confronti di questa giornata, le Nazio-ni Unite ufficializzarono la partecipazione all’organiz -zazione, dando più visibilità e soprattutto importanzaa questa giornata.Con questi suoi 48 anni di impegno a favore delle ini-ziative ambientali, la Giornata della Terra è diventataanche l’occasione per diffondere dati scientifici, e co-sa altrettanto importante, aiuta a renderci più consa-pevoli dei rischi del riscaldamento globale e delle so-luzioni che possono essere adottate per contrastar-lo. La crescita d’interesse che questa giornata haspinto per l’ambiente e per la sua salvaguardia, hacontribuito ad adottare nuove politiche e accordi na-zionali. Però la maggior parte delle responsabilità ri-cade su ciascuno di noi e su un uso più responsabiledelle risorse che abbiamo a disposizione. Ecco quielencati alcuni consigli da osservare per andare in-contro alla nostra amica Natura:

• energia elettrica: utilizzare lampadine a bassoconsumo o lampadine a Led consente di ridurre dimolto la quantità di energia necessaria per illumina-re un ambiente;

• rifiuti: seguire la raccolta differenziata semplifica ilriciclo dei materiali e lo rende anche più economico,nello stesso tempo contribuisce anche a ridurre i co-sti della tassa dei rifiuti;

• acqua: non è una risorsa infinita. Oltre al classicoconsiglio di non lasciare il rubinetto aperto mentre vilavate i denti, o fare la doccia piuttosto che il bagno,si consiglia di utilizzare per esempio la lavatrice o lalavastoviglie solo a pieno carico, oltre all’acqua si ri-sparmia anche in bolletta;

• rifiuti speciali: batterie, computer, smartphone etablet devono essere portati nei centri di raccolta delproprio comune e non lasciati nei normali cassonetti.

La Terra è una solapreserviamolao sarà peggio per noi

Perché i gatti fanno le fusae i cani scavano sempre buche?

SPECIALEFILOLAO

Madre di tutta la città

Scarichi senza controllo?Inquinamento del suolo e le conseguenze

A CURA DELLA CLASSE III, SEZIONE IPROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

Rajssa Borrelli

Il 21 maggio 2017 si svolge-ranno nella città di Crotone(come ogni anno) i festeggia-menti per la festa della Ma-donna di Capocolonna, unafesta cattolica compatronalein onore del quadro bizantinoin cui è raffigurata la VergineMaria con in braccio il bambi-no Gesù. La devozione e lapartecipazione popolare dianno in anno si rinnova, nu-merosi sono i crotonesi chepartecipano ai festeggiamen-ti. Il quadro della Madonna

viene accompagnato da unamarea di fedeli fino alla chie-sa di Capocolonna, ed alleprime luci dell’alba di dome-nica arriva a destinazione. Ilquadro rimane fino al pome-riggio nella chiesa per esserepoi trasportato via mare (ognisette anni via terra al traino diuna coppia di buoi) fino alporto Vecchio e da qui in pro-cessione alla Basilica catte-drale. Un pellegrinaggio fati-coso, ma che porta sicura-mente gioia e speranza nellanostra città, che si veste diluci e di festa nelle principali

vie che vedono il passaggiodell’immagine sacra. Arrivaanche la fiera, sempre affol-latissima di gente e il lunapark per i più giovani, a fareda cornice ludica all’eventoreligioso. La Madonna attra-versa la città tra lanci di petalidi rosa. Ognuno di questi pe-tali diventa custode geloso diinvocazioni, di preghiere e ri-chieste d’aiuto, che solo uncuore di madre è capace dileggere. Non a caso la Ma-donna di Capocolonna è con-siderata come una mammada tutti noi crotonesi.

Valentina Pittore 3ª I

L'inquinamento del suolo è causatoda tutte quelle attività che alteranola composizione chimica del terre-no. Prima causa: i rifiuti. Tutti i rifiutiaccumulati sul terreno possono de-terminarne un'alterazione chimica.Pensate a tutto ciò che buttiamo: laplastica, le sostanze chimiche deimedicinali scaduti, gli spray conte-nuti nelle bombolette, gli acidi rila-sciati dalle pile consumate, le verni-ci che ricoprono oggetti apparente-mente innocui, le sostanze tossiche

delle lampadine o dei materiali elet-trici degli elettrodomestici. Tutti i ri-fiuti che non vengono opportuna-mente smaltiti secondo i canoni didifferenziazione provocano gravidanni all'ecosistema di cui i terrenifanno parte. Altra causa, le acque discarico che contengono sostanzechimiche come detersivi o detergen-ti, o anche i prodotti fitosanitari co-me gli antiparassitari e gli erbicidiusati dagli agricoltori finiscono sulterreno. E ancora la presenza di me-talli pesanti dovuti alle attività indu-striali sul territorio. Insomma tonnel-

late di veleno. La prima conseguen-za dell'inquinamento del suolo è lacontaminazione delle piante e deglianimali che se ne nutrono, la conta-minazione delle falde acquifere,quindi la contaminazione dell'uomoche ovviamente usa l'acqua, che sinutre di ortaggi, di carne o di lattedegli animali contaminati, con gravidanni sulla salute e una maggioreprobabilità di insorgenza di tumori.Cosa fare? Innanzitutto una correttagestione dei rifiuti. Il divieto di pro-dotti altamente tossici e comunquela regolamentazione e il controllodei prodotti chimici in uso in agricol-tura e nell'industria. Naturalmentela bonifica e il rimboschimento deiterreni favoriscono il ritorno alla nor-malità.

Danila Pugliano

Numerose sono le ragioni delle ester-nazioni enigmatiche dei nostri amicicon le zampe, ma, come ci insegnaPlatone, per capire il particolare dob-biamo prima misurarci su ciò che staal di sopra. Dal greco ethos e logos,rispettivamente «carattere» e «stu-dio», la disciplina fonte del soddisfa-cimento dei nostri interrogativi è l’E-tologia, moderno ramo della scienzache studia ilcomportamentoanimale nel suoambiente natu-rale. Come mol-te dottrinescientifiche, an-che l’etologiaha origini filoso-fiche; già Aristo-tele s’interessa -va alla condottadegli animali: egli amava osservarli edescriverne le abitudini. A oggi inveceè una disciplina trasversale, concor-rente con la fisiologia, l’ecologia, lazoologia, le scienze sociali e la psico-logia. I campi d’interesse dell’etolo -gia moderna sono sostanzialmente:l’apprendimento, il corteggiamento,le cure parentali (insieme degli atti

che i genitori compiono per difenderela prole), l’organizzazione sociale, lariproduzione ed il rapporto col territo-rio. Istinto e capacità congenita di ri-spondere alle situazioni, dall'intera-zione di questi due fattori nasce ilmotore dell'apprendimento, studiatoper la prima volta da John Watsonche no, non è il noto braccio destrodel protagonista dei romanzi di ArthurConan Doyle, ma uno psicologo sta-tunitense. L’etologia moderna nasce

però solo grazie a Konrad Lorenz(premio Nobel per la medicina nel1973), che ha definito “evoluzionecreativa” quella degli animali, intra-prendendo lo studio delle relazioni tracomponenti innate e reazioni agli sti-moli esterni. In Italia, molti etologihanno acquistato fama anche fuoridall'ambiente scientifico, tra loro te-

niamo a ricordare uno dei più stimati,Danilo Mainardi, scomparso di recen-te e noto anche per le sue numeroseapparizioni in diverse serie televisivecondotte da Piero Angela. Detto que-sto, dopo secoli di pazienza, osserva-zione e studi, possiamo finalmenteaffermare che i nostri amici con i cu-scinetti sotto le zampine fanno le fu-sa per esprimere la loro contentezzaoppure come anti-stress; mentre se ivostri migliori amici a quattro zampe

hanno questa tra-volgente attitudi-ne a scavare,beh, potrebbe es-sere per nascon-dere qualcosa opiù semplicemen-te perché li diver-te farlo! Poco co-nosciuta e spes-so neanche presain considerazio-

ne, è quindi questa l’affascinante di-sciplina che si occupa dei perché de-gli animali, compagni di vita e sem-pre più spesso autori di gioiose pa-rentesi nella noiosa routine quoti-dian, perché sono gli unici che, consemplici gesti e teneri sguardi, rie-scono a scaldarci il cuore miglioran-doci la giornata.

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il CROTONESEMERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1 15

Tommaso AielloAlternanza scuola/lavoroLiceo scientifico Filolao

CERENZIA - Poco distante daCerenzia si trovano i restidella Cerenzia di un tempoconosciuta come Acheron-thia. Questa zona, colloca-ta su un’altura, è un qual-cosa di a dir poco meravi-glioso: qui è possibile am-mirare quel che resta di unvescovado, di una chiesa,della casa del principe emolti altri elementi degnidi nota. Oltre ad avere unenorme valore strutturale,questi reperti sono ricchi distoria, ma purtroppo nonvengono valorizzati e sonoin uno stato di totale abban-dono. Una zona così riccaabbandonata a se stessa,una zona stracolma di sto-ria lasciata li a morire, unazona con un potenzialeeconomico immane chenon viene “sfruttata”. Sia-mo andati alla ricerca dellecause di questa catastrofeparlando con esponentidelle giunte comunali chesi sono succedute in questie con quelli della giunta at-tuale. L’ex sindaco Stani-slao Dima, eletto per duemandati consecutivi dal2003, spiega che è per me-rito suo e della sua giuntache Acheronthia è cono-sciuta oggi come sito ar-cheologico. Questo è statoreso possibile grazie ai fi-nanziamenti dell’Unioneeuropea e della Regione (2miliardi di lire, 500.000 eu-ro, e 200.000 euro) con iquali si è provveduto al re-cupero del vescovado edella chiesa madre, allarealizzazione della scalina-ta in pietra per rendere ac-cessibile il sito, al recuperodel palazzo del principe eda numerosi ritocchi a tuttigli edifici. Inoltre anche leterre che erano in mano aiprivati sono state espro-priate.“Prima del 2003 - af-ferma Dima - Acheronthiaera un luogo desolato, eraun insieme di sterpagliedove pascolavano le capredei privati. Noi abbiamocreato i presupposti affin-ché Acherontia diventassegrande, affinché venisseconosciuta su scala nazio-nale, affinché entrasse a farparte del polo archeologicocalabrese”, prosegue l’exsindaco chiedendosi per-ché non sia ancora statoaperto al pubblico il Museoarcheologico di Cerenziaistituito durante la sua am-ministrazione. “Prima del2013 siamo riusciti ad ot-tenere un finanziamento diun milione di euro che l’at -

La sfida è trasformare quei ruderidal nostro passato al nostro futuro

Vela, Demetrio Sposatoad un passo dai mondiali

ilCROTONESE - GIOVEDÌ 11 MAGGIO 2017 N. 53

ilCROTONESE - SABATO 30 APRILE 2016 N. 50

Splendida vittoria dello squaletto DemetrioSposato (Club Velico Crotone) nella primaSelezione per i Campionati Mondiali edEuropei disputata a Marina di Carrara. Vil-lamoura e il Portogallo, dove si disputeran-no appunto i Mondiali, sono più vicini. Se-lezionati (con chance di qualificazione siaper la regata intercontinentale che per gliEuropei di Crotone)per la seconda e ultimaregata di qualificazio-ne che si disputerà aCrotone dal 19 al 22maggio anche AndreaMilano (14°) e Beatri-ce Sposato (75ª).Ottima esperienza an-che per Alice Ruggiu,Mauro Ruperto e Gia-nluca Milano.Per Sposato è unagrande conferma. Il ti-moniere del Club Ve-lico Crotone avevavinto anche la primaselezione dell’anno scorso a Civitavecchiae la seconda di Pescara, raggiungendo l'o-biettivo dei Campionati del Mondo e, poi,in Polonia, arrivando sesto e centrando ilmiglior risultato italiano degli ultimi 15 an-ni. Anche quest'anno la stella di Sposatocontinua dunque a brillare, con una storicamedaglia d'argento al Meeting del Garda,nel quale la vittoria assoluta è sfuggita perun punto, e ora con questo strepitoso risul-tato. Con lui fra i migliori timonieri al mon-do c’è anche Andrea Milano, autore nel

2015 di risultati importanti anche all'esteroe in lizza per le più importanti competizioniinternazionali. Mentre i più giovani cresco-no e promettono altrettanto bene.“Moltis -simi complimenti a Demetrio, alla sua fa-miglia (il papà e la mamma sono fondatoridel Club Velico Crotone e il papà ne è con-sigliere in carica), all'allenatore Alessio

Frazzitta e a tutti i ti-fosi del nostro circolo- commenta il presi-dente del Club VelicoCrotone FrancescoVerri già al lavoro perorganizzare, con isuoi soci, la secondaselezione che a mag-gio licenzierà le duesquadre nazionali cheaffronteranno i campidi regata del Porto-gallo e di Crotone -.Sono risultati mai vi-sti a queste latitudini,a conferma che ab-

biamo ormai recuperato il tempo perduto.Penso a tutti gli atleti - da Alessandro Giun-gato ad Antonio Spagnolo, da FrancescoMessina a Danilo Suppa a Gianmarco Tra-passo a tanti altri - che avrebbero potuto ar-rivare, chissà?, fino alle Olimpiadi e ai qua-li non sono state date queste opportunità.Ma ora c’è il Club Velico Crotone e questonon accadrà più. E quei giovani saranno infuturo gli allenatori e i manager del nostrocircolo. È un modo per ricompensarli e pertenerli legati alla loro terra e al loro mare”.

ilCROTONESE - MARTEDÌ 16 MAGGIO 2017 N. 55

Peccato peri vuoti lasciatidai giovani

Tommaso AielloAlteranza scuola/lavoroLiceo scientifico Filolao

La partecipazione è stata ampia, ma la presenzadei giovani quasi nulla. Eppure quella dell’aeropor -to è una problematica concreta, è un muro controil quale si sbatte la faccia, soprattutto quando ci siiscrive all’università o si emigra per questioni sa-nitarie. Come possono, quindi, i giovani rimanereindifferenti? Come si fa a pensare che tutto que-sto sia normale? E’ vero, sabato si va a scuola. Eforse molti erano in giro a godersi la bella giorna-ta. Ma poco importa. Ciò che balzava agli occhi èche i giovani non erano la parte preponderante delcorteo.Gli adolescenti, i giovani, i futuri universitarisono il cuore della città, la forza capace di smuo-vere e di fare qualunque cosa. E se in occasionidel genere la realtà giovanile non è presente, cosasi deve pensare? Che tutto sia più importante del-la libertà di viaggiare o di spostarsi oppure chenon serva scendere in piazza, tanto non cambierànulla? Ma i ragazzi non possono pensare questo.L’entusiasmo, la loro voglia di rivalsa non possonoscomparire dietro l’indifferenza e l’annichilimento.Sono gli unici a non poter voltare le spalle, a nonpotersi mettere le mani davanti agli occhi e pen-sare che tutta va bene e che ci sarà sempre qual-cuno che metterà le cose a posto. Nessuno scen-derà dall’alto per difendere i loro diritti: solo loropossono farlo. Il disinteresse è come un virus, mai ragazzi devono scovare l’antidoto, espellere il pa-rassita dell’indifferenza. E l’unico rimedio è scen-dere in piazza, che sia una manifestazione per po-ter ancora volare al di sopra delle nuvole o perqualsiasi altro diritto minacciato da una politicamisera.

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tuale giunta ha perso per pi-grizia e inefficienza”, pro-segue Dima precisando ledifficoltà incontrate dallasua giunta per ottenere tut-to ciò, essendosi dovutaconfrontare con politici re-gionali che mostravano at-tenzione solo in base ai votiche un sindaco locale pote-va portare: “Abbiamo fattimiracoli” afferma l’ex sin-daco. Non sono dello stes-so pare i due assessori del-l’attuale giunta comunale,Frontera e De Paola, preci-sando con vigore che il fi-nanziamento da un milionedi euro non è stato affattoperso: il progetto derivatoda questo finanziamento ègià pronto per essere can-tierabile. I lavori sarebberoin ritardo perché “abbiamodovuto risolvere una situa-zione molto difficile: i la-vori di un progetto avviatodall’amministrazione pre-cedente non erano stati an-cora completati a causadell’intervento della So-vraintendenza per l’uso di

materiali inadatti per un si-to archeologico. La Regio-ne richiedeva un precisorendiconto delle spese ef-fettuate. Di conseguenza seil Comune non avesse ulti-mato i lavori e se non aves-se rendicontato precisa-mente tutte le spese, la Re-gione avrebbe richiesto ilrimborso dell’intera som-ma del finanziamento. Conmolto impegno e dopo un

durissimo lavoro siamoriusciti a far quadrare i con-ti ed evitare problemi cheavrebbero potuto causare ildissesto del comune”, af-ferma l’assessore Frontera.Ora si aspetta solo il vistodella Sovraintendenza perdare il via ai lavori. “Il pro-getto non prevede ulterioriscavi, perché i reperti sonostati già danneggiati grave-mente dagli interventi pre-

cedenti con l’utilizzo dimateriali con un forte e ne-gativo impatto ambientale- afferma l’assessore DePaola - il progetto prevedeun’azione di pulitura del-l’area circostante ai ruderi,la creazione di percorsi, direcinzioni, la messa in si-curezza dei reperti e dellaintera zona e infine la crea-zione di una struttura ricet-tiva ai piedi del sito. Una

parte dei soldi è stata dedi-cata per far entrare il sitonel circolo culturale regio-nale”. continua De Paola.La Giunta ha già preparatoprogetti, da presentare allaRegione, per corsi di for-mazione per eventuali gui-de turistiche. Per quanto ri-guarda il museo si aspettal’ufficializzazione da partedel Ministero. Ecco final-mente un quadro generalesulla situazione di Ache-ronthia: sono state mosse evengono mosse ingentisomme di denaro per valo-rizzare questa risorsa manonostante ciò il sito ar-cheologico versa in condi-zione imbarazzanti. Auspi-cando che quest’ultimoprogetto venga attuato su-bito e senza ulteriori ritar-di, tutti i cerentinesi do-vrebbero aprire gli occhi epuntare lo sguardo su quel-l’altura, perché quellequattro pietre rappresenta-no la nostra storia, il nostropassato e sicuramente ilnostro futuro.

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16 MERCOLEDÌ 26 APRILE 2017 N. 1

il CROTONESE

RIFLESSIONI SULLO SVILUPPO LOCALE

IL PORTALE CHE GENERA TURISMO E SVILUPPO

Il made in Crotone sta facendoscuola con Itineraritaly.it

SPECIALEFILOLAO

ANTONIO CERMINARA

Itinerari. Con un nome così, qualsiasiidea faccia riferimento a questa pa-rola è scritto che debba fare strada.Ed è proprio quello che sta avvenen-do per l’omonima iniziativa creata daArcidiocesi di Crotone Santa Seve-rina, Confindustria Crotone e Con-fcommercio Crotone. Obiettivo:promuovere, valorizzare e sviluppa-re conoscenze e viaggi religiosi, sto-rici, culturali e naturalistici non perònella maniera più tradizionale escontata, da “depliant” insomma -perché lungo quella via di tragitto sene fa ben poco - ma facendo intera-gire tutti questi aspetti su una piatta-forma digitale. Che li fa non solo“dialogare”, ma che presenta e pro-pone il territorio nella sua interezza:richiami turistici ma anche tuttoquello che, con relative mappe, èespressione di quella determinata zo-na. Anche il mondo produttivo. Inun’immagine d’insieme (realtà pub-

bliche e private, dall’Aalla Z, uniti negli stessivalori) che crea aspetta-tiva, interesse, ma an-che economia ed occu-pazione. Tutto questolo porta in dote Itinera-ritaly.it proposta pro-gettuale che dalla croto-niatide sta propagando-si al resto della Calabriae destinata a far scuolaanche nel resto delMezzogiorno. Lì dovesi può far rete (in sensofigurato calcistico) solose cominciamo a fare rete e se ci af-fidiamo alla rete.

LO SI È VISTO giovedì scorso aReggio Calabria dove, nella sede diConfindustria provinciale, l’invitatod’onore è stato proprio Itineraritaly,portale che apre verso gli scenari deiquali oggi si ha bisogno per crescere:“sviluppo sostenibile e responsabili-

tà sociale, condivisione e collabora-zione, trasparenza e legalità”. Tantol’interesse suscitato tra i rappresen-tanti del mondo produttivo, dell’uni -versità e delle associazioni di catego-ria. Presenti Andrea Cuzzocrea, pre-sidente di Confindustria Reggio Ca-labria, Michele Lucente, presidentedi Confindustria Crotone, GiovanniSantoro, presidente di Confcommer-

cio Reggio Calabria, AgataQuattrone, assessore co-munale alla Smart City edon Gianni Polimeni, vica-rio generale della diocesireggina. “Quello lanciatoda Confindustria Crotone -ha detto in apertura Cuzzo-crea - è un progetto brillanteche sta già producendo ot-timi risultati in quella pro-vincia e che noi, adesso,vorremmo replicare anchenel nostro territorio. Lachiave per far ripartire l’e-conomia locale è la capaci-

tà di mettere a sistema la tante risorseed eccellenze”.

LO SCOPO di “Itineraritaly” è ren-dere “protagonisti - ha spiegato Lu-cente - enti e partite iva, di un itine-rario della quotidianità in grado diguardare anche al mercato interno. Il90 per cento del fatturato delle nostreaziende si realizza nel nostro territo-

rio. Ciò significa, assumendo comeriferimento il segmento turistico, chenon bisogna focalizzarsi solo suiflussi esterni. Ma le aziende calabresichiedono anche una maggiore cono-scenza degli operatori presenti nellaregione, perché spesso si ritrovano adover usufruire di beni e servizi darealtà di altre regioni”.“E’ motivo disoddisfazione - ha evidenziato San-toro con un pizzico d’orgoglio madein Sud - registrare che un modellovirtuoso per mettere a sistema il cir-cuito produttivo locale, sia nato inCalabria. Siamo convintissimi dellabuona riuscita dell’iniziativa, anchenel territorio reggino e siamo pronti asostenerla”. Facile utilizzo, versati-lità e anche convenienza. Con unaquota annuale di solo 100 euro - il chenon guasta - la piattaforma abbatte icosti di booking, pubblicità e com-missioni e-commerceassociati pergli associati. Dunque, strada aperta e,una volta tanto, nemmeno in salita.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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ilCROTONESE - SABATO 8 APRILE 2017 N. 41

Crotone paradiso turistico?Dipende soltanto da noi

Roberto Dorato

Chi mi conosce sa dell’amoreche sento verso la nostra cittàdi Crotone. Dopo venti annivissuti in uno dei più presti-giosi destini turistici interna-zionali (Tenerife), vorrei par-lare di turismo (?) nella nostracittà con la finalità di trasmet-tere un messaggio positivo edi speranza.

MI È PARSO interessanteleggere dei post sulle reti so-ciali, sopratutto su Facebookscritti dai nostri concittadini,e ad onor del vero, alcuni diquesti post mi sono sembratidi ottima fattura e davvero sti-molanti, altri sembrano ec-cessivamente inclinati versoun desolante ed allarmante di-sfattismo. In ogni caso è evi-dente che per tutto ciò che ri-guarda il discorso “turismo”l’insoddisfazione nella stra-grande maggioranza dei gio-vani è davvero altissimo.Crotone. semplicemente peruna ragione di origine mera-mente geografica, è già di persè una meta turistica di pri-m'ordine e come tale, biso-gnerebbe avere il dovere divalutarla.La vicinanza della città al ma-re, la bellezza della nostra ac-qua poco profonda, cristalli-na, temperata e calma durantequesti tutto l’anno, la straor-dinaria vicinanza della cittàionica alla Sila, arricchita asua volta dalla presenza seco-lare di paesi e di località bel-lissime - che ben poco hannoda invidiare alle Alpi o ad al-tre catene montuose di mag-

gior fama - permettono questaindubbia affermazione: Cro-tone è davvero una città conuna location unica nel suo ge-nere; le vie d’acceso ai centrifuori dall’aerea urbana sonoin condizioni più che soddi-sfacenti se si tiene in conside-razione il fatto che queste nonrappresentano collegamentidi primaria importanza comepossono esserlo invece altrestrade (leggi S.S. 106). Ov-viamente, esistono sempredei margini di miglioramen-to. Bisogna riconoscere chearrivare in Calabria (non soloa Crotone) è davvero moltocomplicato per chiunque, an-che se tutti sappiamo chegiungere a Crotone lo è ancordi più. Però è anche vero chenel territorio siamo dotati distrutture turistiche uniche edeccellenti, gestite da profes-sionisti capaci e preparati persvolgere tale funzione. Forsenon tutti sanno che la spiaggiadi Marinella è stata conside-rata la spiaggia più bella dellaCalabria. Quanto alle struttu-re che ancora non esistono, sispera che vengano realizzateper creare nuovi posti di lavo-ro, seppur part-time, e chepossano generare un indottonel nostro territorio. Perquanto riguarda invece quelle

strutture che non operano inmodo efficiente, che hannoun deficit funzionale o chepurtroppo sono del tutto as-senti (leggi aeroporto), rima-ne sempre la speranza che es-se inizino ad operare quantoprima possibile.

BEN VENGANO quindi

quelle critiche che possanoesercitare una pressione co-struttiva sulla classe dirigenteper poter migliorare il funzio-namento delle strutture defi-citarie di cui sopra, nonchédelle vie di comunicazione,della raccolta di rifiuti e chequest’ultima si realizzi pre-sto. Bisogna risolvere tuttequelle problematiche che ab-biamo nel nostro territorio(bonifica in primis) poichémiglioreranno la nostra qua-lità di vita e ci darà la possi-bilità di parlare seriamente diturismo. E sinceramente noncredo che a qualcuno di noi

faccia piacere percorrere laSS 106 nella sua attuale (sto-rica) condizione. Turismodunque significa innanzituttounione, quella della classe po-litica, degli imprenditori edinfine, ma non per ultima,quella di una popolazione in-tera, che deve porsi nelle vestidi anfitrione della propria ca-

sa, della propria terra e predi-sposi dunque, verso una men-talità aperta, civilizzata e cor-diale. Servano come esempionegativo la carta gettata a ter-ra con noncuranza, quellagettata via dal finestrino del-l’auto in corsa, i proprietaridei cani che non raccolgonogli escrementi sui marciapie-di, chi deposita rifiuti fuoridagli apposti spazi, chi par-cheggia senza scrupoli suglispazi riservati o sulle striscepedonali. Se ci si riconosce inuno solo di questi atteggia-menti incivili è ora di riflette-re. Il fatto che non ci sia tu-

rismo non preclude affatto lapossibilità di averne. Proprioperché siamo turisticamentemeno sviluppati di altre loca-lità abbiamo l’obbligo di se-guire le orme di chi ha saputogenerare turismo e ricchezza(Tenerife ne è un chiaroesempio) ma allo stesso tem-po poter sfruttare il vantaggiodi evitare gli errori che hannocommesso. Prendiamo adesempio le Isole Canarie; par-liamo di un “boom” turisticoeuropeo senza precedenti cheperò non è esente da falle.Hanno lavorato in sinergia at-traverso una politica comuneche non si basa sul dispettopersonale al politico di turno,bensì nel rispetto delle regolea beneficio di tutti. L’erroreperò è stato un altro: quello dicostruire in eccesso dimenti-cando che lo spazio fisico ter-ritoriale è sempre limitato co-me lo è da noi.Questo errore sta portandocon sè tutti gli inconvenienti ele scomodità che inevitabil-mente porta la saturazione;parlo di spiagge affollate,traffico con livelli simili aquelli dei grandi nuclei urbanicon conseguente problema diparcheggio, con un impattomedio ambientale alquantonegativo. La tendenza adesso

è quella di riproporsi attraver-so una politica basata sullaqualità e non sulla quantità,con posti di villeggiatura im-mersi nella natura, passeggia-te a piedi, in bicicletta o a ca-vallo, aria e mare puliti, im-mersioni per fotografare ifondali marini, le escursioniin barca. Tutti elementi giàpresenti nel nostro territorio eche gran parte dei nostri ope-ratori turistici potrebbero giàessere in grado di offrire.

NON LA MASSA bensì laqualità del prodotto. Turisti dielite che cercano ed esigonoqualità, che spenderebbero edapporterebbero non solo be-nefici economici, ma anchequella continuità che si tra-durrebbe in una ottima pro-spettiva per nuovi investi-menti nel settore. La mia è si-curamente una visione moltopositiva ed ottimista di ciò chesia il futuro di Crotone e dellasua intera provincia nell’uni -co settore che ci rimane, quel-lo turistico appunto. Il turi-smo equivale a ricchezza nonsolo economica ma anche so-ciale, culturale, mentale. Por-ta benessere che si traduce si-stematicamente in innovazio-ne, potenziamento e miglio-ramento costante delle infra-strutture già esistenti, costru-zione di nuove vie di comu-nicazione, scuole alberghie-re, nuovi investimenti ancheper destagionalizzare l’unicanostra offerta attuale. Ci vor-ranno sicuramente molti annie molto lavoro… Crotone pa-radiso turistico? Perché no.Dipende solo da noi.

Presentata a Reggio Calabria lapiattaforma web territoriale

ilCROTONESE - SABATO 5 MARZO 2016 N. 27