il vincolo e la possibilità

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Il vincolo e la possibilità Prefazione I sistemi non banali sono indeterminabili analiticamente, quindi imprevedibili. Oggetto dell’epistemologia è la molteplicità delle relazioni costitutive delle conoscenze, e contribuire alla comunicazione tra esse. Da un’epistemologia della rappresentazione si vuole arrivare ad una epistemologia della costruzione: mutamento del modo di intendere la relazione tra conoscenza e realtà, sostituire la tradizionale concezione della conoscenza come rappresentazione di una realtà assoluta ad essa esterna, con un’epistemologia che interpreta la relazione tra conoscenza e realtà nei termini di “adatto”, costruttivismo radicale. Dalla scienza della necessità alla scienza del gioco Alla concezione classica dell’universo si sostituisce quella di un universo “incerto”, caratterizzato da stati lontani dall’equilibrio e in perenne evoluzione. Si svela l’importanza delle dimensioni stilistiche, tematiche e immaginative della conoscenza, si sposta l’accento sulla complessità, sul contesto, sulle zone d’ombra, sull’ordine problema. L’armonia non è più garantita dall’esistenza di un piano esterno, ma è conquistata attraverso la disarmonia delle parti, i loro conflitti e i loro compromessi. Contesto scientifico considerato come una rete di modelli.La scienza si sviluppa attraverso un continuo processo di decontrazione del ruolo e del luogo dell’uomo nel cosmo, proliferazione del reale in oggetti, livelli, sfere di realtà differenti, e non riducibili ad un progetto di scienza unitaria, e la consapevolezza che questo è sempre tradotto nel linguaggio di un

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Il Vincolo e La Possibilità. Sintesi del testo

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Il vincolo e la possibilità

Prefazione

I sistemi non banali sono indeterminabili analiticamente, quindi imprevedibili.Oggetto dell’epistemologia è la molteplicità delle relazioni costitutive delle conoscenze, e contribuire alla comunicazione tra esse.Da un’epistemologia della rappresentazione si vuole arrivare ad una epistemologia della costruzione: mutamento del modo di intendere la relazione tra conoscenza e realtà, sostituire la tradizionale concezione della conoscenza come rappresentazione di una realtà assoluta ad essa esterna, con un’epistemologia che interpreta la relazione tra conoscenza e realtà nei termini di “adatto”, costruttivismo radicale.

Dalla scienza della necessità alla scienza del gioco

Alla concezione classica dell’universo si sostituisce quella di un universo “incerto”, caratterizzato da stati lontani dall’equilibrio e in perenne evoluzione. Si svela l’importanza delle dimensioni stilistiche, tematiche e immaginative della conoscenza, si sposta l’accento sulla complessità, sul contesto, sulle zone d’ombra, sull’ordine problema. L’armonia non è più garantita dall’esistenza di un piano esterno, ma è conquistata attraverso la disarmonia delle parti, i loro conflitti e i loro compromessi.Contesto scientifico considerato come una rete di modelli.La scienza si sviluppa attraverso un continuo processo di decontrazione del ruolo e del luogo dell’uomo nel cosmo, proliferazione del reale in oggetti, livelli, sfere di realtà differenti, e non riducibili ad un progetto di scienza unitaria, e la consapevolezza che questo è sempre tradotto nel linguaggio di un osservatore. Consapevolezza dell’osservatore della propria marginalità, anche a causa dei suoi tagli metodologici.Tutti gli osservatori sono tra loro in un rapporto simmetrico perché condividono gli stessi limiti naturali, e asimmetrico per le storie individuali, i tagli effettuati, le motivazioni idiosincratiche.Si impone l’idea che ogni oggetto del discorso scientifico abbia una storia, sia soggetto a genesi ed evoluzione.Immagine del mondo è riassumibile con quella del fiume eracliteo.Il concetto di legge nella scienza moderna, con i suoi attributi di assolutezza, eternità e capacità predittiva, appare come la laicizzazione di ciò che le tradizioni cosmologiche greche, ebraiche e cristiane, esprimevano in forma mitica., un metalivello inviolato, invariante, strumento di unificazione di sfere di realtà differenti.La capacità unificatrice della dinamica newtoniana la rese modello per tutte le scienze, comprese quelle naturali.Il principio di uniformità si diffuse alla visione del mondo nel tempo.Riconversione di atteggiamento che induce a comprendere lo sfondo come costruito piuttosto che come dato, immagine dell’universo con un’infinità di rapporti di determinazione reciproca.Reinserimento del soggetto e dell’osservatore, nuova interpretazione delle leggi di natura, da una scienza della necessità ad una scienza del gioco.La scienza classica

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poneva a proprio oggetto le regolarità e le invarianze, convinzione di poter effettuare previsioni certe ed univoche.Termine “gioco” significa che i processi evolutivi dipendono da un’interazione irresolubile tra i meccanismi generali e le varietà, l’individualità e la singolarità spazio temporale degli eventi.Interazione tra i vincoli, il caso e le strategie. Il vincolo è anche opportunità, partecipa alla costruzione di una struttura integrata e determina nuove conseguenze. La possibilità si costruisce sulla base del vincolo ma non è da questo deducibile. Rapporto costruttivo, circolare e vicariante tra vincolo e possibilità.Reintegrazione del punto di vista dell’osservatore diventa criterio di riferimento per ogni processo di comunicazione e costruzione delle conoscenze.

Ambivalenza del modernoUna tradizione nasce da criteri di interpretazione, dal privilegiare certi fatti, certe tendenze piuttosto che altre.Oggi è acquisito il riconoscimento della pluralità delle componenti del pensiero scientifico.Il farsi delle idee è polifonico e policentrico, anche all’interno di ogni tradizione e di ogni programma, e all’interno di ogni individuo, nel suo itinerario biografico.Nella biografia e nell’opera di ogni scienziato è operativo un gran numero di immagini, necessario perché il lavoro sia produttivo.L’interesse sta nella contingenza e nell’individualità delle decisioni adottate, non nella necessità e universalizzabilità.Il pensiero è sempre creazione e conservazione, ed è la disarmonia delle parti a garantire la fecondità del tutto.Ricorrenti ricombinazioni concettuali. Sincretismo, ibridazione di sistemi di idee, di riferimento e tradizioni differenti. Nell’operare di uno scienziato, è nelle fasi di trasgressione che viene meno uno schema di riferimento, e si pone l’esigenza di uno nuovo.Le strategie di ricombinazione sono momenti costitutivi dell’indagine scientifica contemporanea. La cosmologia contemporanea incontra i vecchi miti dell’origine, della creazione, dell’eterno ritorno, e ripropone le antiche domande sull’infinità dello spazio e del tempo, sulla pluralità dei mondi e degli universi.Circolazione di concetti è uno dei processi più fecondi della ricerca scientifica, ed è un potente mezzo di varietà e diversificazione, i concetti si spostano in campi lontani dal punto di partenza, si arricchiscono e mutano natura,rivelando così aspetti prima sconosciuti.La biologia molecolare ha dovuto inventare un nuovo vocabolario, facendo appello a nozioni distanti dalla chimica, come quelle di informazione, messaggio, programma, che hanno un carattere cibernetico.( cellula come macchina autocomandata e controllata secondo un codice di informazione.) Macchina è una totalità organizzata non riducibile ai suoi elementi costitutivi.Le nozioni informazionali e cibernetiche sono dotati di una concezione antroposociomorfa, cioè derivano dall’esperienza delle relazioni umane.Con la nascita della cibernetica l’oggetto scientifico viene visto da un nuovo punto di osservazione, quello della comunicazione e del controllo, e produce a sua volta nuovi oggetti e nuove aggregazioni disciplinari.Il passaggio di nozioni della cibernetica alla biologia rappresenta il punto di partenza per un nuovo approccio e ulteriori specificazioni, che contribuiranno alle indagini sui sistemi e sui processi di autoorganizzazione.Osservatore reintegrato nelle sue descrizioni irrompe nel sapere

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come riconoscimento della pluralità dei punti di vista costitutivi di ogni universo cognitivo.Nell’universo medievale il gioco delle spinte e controspinte tra la tendenza a considerare il tempo come fattore distruttivo e quella a considerarlo come accumulazione continua delle conoscenze,delinea un equilibrio che fonda l’idea di una conservazione del sapere.La tradizione moderna si delinea dalla rottura di questo equilibrio, dalla conservazione all’ampliamento del sapere.Nella tradizione moderna il tempo della conoscenza è irreversibile, omogeneo e presuppone un carattere lineare e cumulativo dello sviluppo delle conoscenze.Oggi questi caratteri vengono messi in discussione.( crisi della trad.moderna).L’età moderna nasce con le rivoluzioni cosmologiche che definiscono un universo senza più confini apparenti.Per determinare l’universo di discorso della conoscenza si identificano un nucleo finito di leggi entro cui ricondurre le molteplici dimensioni del cosmo.Il cammino della conoscenza ha una direzione ben definita: risolvere i problemi reali e dissolvere gli pseudoproblemi.( strategia della bonifica).Sostituzione dello spazio e del tempo differenziati e pregnanti del cosmo medioevale, con l’idea newtoniana di uno spazio-tempo isotropo e omogeneo. Principio di continuità della realtà, un numero finito di leggi permette di accedere ad ogni scala spaziale e temporale, futuro determinabile e prevedibile.Lo stato contingente del contesto scientifico diventa la norma e la guida per gli sviluppi futuri.( demone di Laplace )Cartesio: il discorso sul Metodo assume forza e radicalità:

separazione tra corpo e mente purificazione dell’attività intellettuale e trasparenza gnoseologica identificazione di un punto di demarcazione per la costruzione della scienza. Opposizione tra natura e storia Finitezza della conoscenza umana in rapporto all’infinitezza di quella divina.

Quest’ultima rappresenta l’ideale normativo della direzione del progresso della scienza umana. L’intelletto umano è partecipe della conoscenza divina, sono le passioni contingenti a farcene fare un cattivo uso.Nell’800 la nozione di legge viene interpretata come luogo fondamentale di descrizione e di spiegazione dei fenomeni:controllo e conoscenza esaustiva dei fenomeni, dissolvere il particolare nel generale, prevedere i decorsi passati e futuri.Individuare le leggi della storia, che avessero la stessa invarianza e atemporalità delle leggi dell’universo fisico.( Ricerca del punto archimedico, di un luogo fondamentale di osservazione da cui spiegare e prevedere il decorso evolutivo)Si identifica l’evoluzione con il progresso, si interpreta la teoria Darwiniana cercando la direzione e il fattore fondamentale dell’evoluzione, ed identificando il luogo di osservazione dei fenomeni evolutivi nella selezione, piuttosto che nell’adattamento.Tradizione scientifica moderna nasce nell’ambivalenza tra progressive decentrazioni del punto di vista del soggetto conoscente, e il riferimento costante all’ideale regolativo del punto di vista assoluto, che disciplina e orienta le varie decentrazioni.Enigma è un campo protetto di pertinenza del punto di vista assoluto.(strategia del veto che ha operato fino ai nostri giorni)

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Negli ultimi cento anni gli “enigmi” anziché ostacoli assoluti sono stati gli assi portanti dello sviluppo del pensiero scientifico.(natura della materia e della forza, inizio del moto, coscienza, origine della vita, finalismo della natura, origine del pensiero razionale e del linguaggio, libero arbitrio)intorno ad essi sono nati nuovi campi del sapere. La previsione, la scienza del generale , il tempo come luogo di dispiegamento della necessità delle leggi, non sono più criteri assoluti e definitori della scientificità. Ripensamento sulle domande, sui concetti, sui problemi, sugli oggetti della scienza, sfida della complessità.E’ l’esplosione della zona del possibile a caratterizzare la scienza contemporanea.Da una legge prescrittivi e necessitante ad una legge come espressione di un vincolo. Prigogine: un vincolo è anche opportunità e determina uno spettro di conseguenze intelligibili e nuove.Riconoscimento del carattere dipendente dall’osservatore di tutte le nozioni, reinserimento dell’osservatore nelle proprie descrizioni.Quelle che erano considerate proprietà della natura si rivelano essere proprietà dell’osservatore.( es: caso e necessità che riflettono la nostra incapacità o capacità di fare deduzioni infallibili, non sono modi di operare della natura.)Inesauribile circolarità costruttiva tra osservatore e sistema osservato.Nel momento in cui si stabiliscono i confini per un universo di discorso dato si aprono nuove possibilità per universi di discorso nuovi.( limite bifronte)Viene meno l’idea che l’universo categoriale della scienza sia unitario, omogeneo e fissato una volta per tutte. L’irriducibilità dei punti di vista degli osservatori, e la loro presenza in ogni descrizione, creano un’immagine delle conoscenze dove i possibili universi di discorso non sono mai definiti esaustivamente ma si costruiscono, e dipendono dalla rete di relazioni tra i molteplici punti di vista in gioco.Viene meno l’ideale regolativo del punto fondamentale di osservazione e così la nozione di sintesi, per arrivare ad un’idea di complementarità, quale strategia costruttiva degli universi di discorso stessi.Le antinomie, i paradossi e l’ignoranza non rappresentano più un empasse, ma momenti costitutivi e decisivi per lo sviluppo della conoscenza., diventano i luoghi della produzione del mutamento categoriale, della costruzione di nuovi universi di discorso.Il carattere strutturalmente inconcluso di ogni sistema cognitivo è la condizione del suo funzionamento e del mantenimento della sua identità. Nella tradizione moderna il modello epistemologico dell’onniscienza ha disciplinato lo sviluppo del pensiero scientifico e filosofico. ( continua ambivalenza tra la decentrazione rispetto ad un punto fondamentale di osservazione, e l’interpretazione di tale decentrazione nella direzione di un punto di vista più completo, di una mappa rilevata dall’alto.) Entra in crisi la concezione lineare della storia, oggi la figura del ciclo assume un’importanza essenziale.Ogni produzione di nuove conoscenze, pur derivando dalla ricombinazione di idee preesistenti, costituisce un momento di irreversibilità, e produce nuovi vincoli e nuove possibilità.Carattere storico ed evolutivo del nostro universo e del nostro sapere.Si è messo in discussione che la continuità fosse il carattere definitorio dell’evoluzione. Questo è stato l’asse portante della tradizione scientifica moderna.

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Ora si pongono in primo piano gli aspetti di discontinuità, che non si contrappongono a quelli di continuità, ma sono complementari ad essi, in un quadro dell’evoluzione molto variegato e complesso. I ritorni,le deviazioni, le oscillazioni diventano elementi costitutivi della dimensione genetica.La ricerca dell’unicità lascia il passo alla consapevolezza della pluralità e della stratificazione dei ritmi temporali ed evolutivi.Biologia contemporanea insiste sul carattere locale e relativo degli adattamenti, e mostra la contingenza e la revocabilità delle direzioni di sviluppo degli organismi.Gli stati stazionari si integrano con le fluttuazioni, le oscillazioni e con i meccanismi che producono i salti evolutivi, creando nuove specie e nuovi sistemi. Anche nella storia si è sgretolato io compatto edificio disciplinare per dare origine ad una “nuova storia”, che affronta i problemi della coesistenza, compenetrazione e stratificazione delle direzioni di sviluppo con ritmi di ordine ciclico.Nasce la consapevolezza dell’irriducibilità e della problematicità delle molteplici dimensioni e dei differenti ritmi temporali.

Epistemologia naturale e genetica, verso il costruttivismo radicale:

Le sfere celesti sono il prodotto di una storia lunga e drammatica piena di nascite, morti, implosioni ed esplosioni.Nel pensiero scientifico contemporaneo il fattore tempo è onnipresente Epistemologia: da uno studio sulla conoscenza acquisita ad uno che mette in relazione la conoscenza acquisita con le sue radici e matrici, storiche sociali, biologiche antropologiche, fisiche.Nasce dal contesto di filosofia della scienza, attività di chiarificazione e analisi delle teorie del contesto scientifico, che però diventava sempre più una filosofia delle forme delle teorie scientifiche.( ogni intervento normativo per stabilire la logica soggiacente allo sviluppo scientifico è dannoso)La scienza discute così del concetto di realtà e del rapporto tra conoscenza e realtà, più il problema il reintegro dell’osservatore.La teoria della conoscenza richiede una serie di itinerari collegati. Impedire il divario tra scienza sempre più complessa e filosofia incline alle idealizzazioni e alle cristallizzazioni concettuali. Epistemologia interna, inerisce ai fondamenti delle singole teorie, epistemologia derivata si riferisce ai contributi che essa direttamente apportano ai problemi epistemologici di fondo.Ogni epistemologia comporta una teoria delle relazioni tra il soggetto conoscente e gli oggetti della sua conoscenza. Passaggio da un’epistemologia normativa, ad una sperimentale, che mette in relazione cioè i risultati delle scienze cognitive biologiche ed evolutive (che hanno per oggetto i sistemi viventi, quindi produttori di conoscenza),per risolvere i problemi del mutamento delle conoscenze e della relazione tra conoscenza e realtà.( anni 30 Needham, Weiss, Bertalanffy. Anni 50 Piaget , Foerster.Anni 60 seconda cibernetica, ridefinizione di sistema e dei rapporti tra osservatore e sistema, studio dei sistemi osservanti, autoorganizzazione dei sistemi viventi.Anni 70 elaborazione di una termodinamica dei sistemi lontani dall’equilibrio, sviluppo di una teoria dei sistemi autonomi, impulso alle indagini sulla complessità. Piaget: una teoria della

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scienza deve essere dinamica, epistemologia genetica è una delle prime autoapplicazioni della scienza a se stessa.introduce metodi genetici.Il progetto piagetiano ha radici nei mutamenti delle nozioni fondamentali di ogni teoria della conoscenza, quelle di soggetto e oggetto. P. studia la costituzione dell’apparato cognitivo del soggetto e affronta il problema dl radicamento naturale delle strutture del soggetto. La conoscenza nell’epistemologia è intesa come interazione tra il soggetto e l’oggetto, tenendo conto della dinamica tra i livelli di studio, epistemologia comparata dei livelli della conoscenza, epist. derivata delle scienze del soggetto, il cui obiettivo è chiarire i rapporti e le interazioni tra i livelli del pensiero naturale (strutture intellettive) e quelli del pensiero formale.Indagare tutti gli sviluppi genetici fino alle radici più profonde.Proliferazione di indagini, di teorie e discipline che studiano i livelli intermedi, e che mirano a colmare lo iato tra biologico e cognitivo. Ep.Gen si propone di usare i risultati delle indagini sul soggetto per capire le caratteristiche del soggetto conoscente nei processi morfogenetici, psicogenetici, sociogenetici e filogenetci reali.

Attitudine transdisciplinare, riconoscimento della strutturazione circolare e cibernetica tra i vari livelli di realtà

Dimensione sperimentale, che produce utilizza e coordina i risultati delle scienze cognitive e delle scienze del vivente

Conoscenza come processo, utilizzo di metodi genetici e storico-critici Delineazione di una storia naturale della conoscenza

Non esistono conoscenze risultanti da una semplice registrazione delle osservazioni,senza una strutturazione dovuta alle attività del soggetto, e non esistono strutture cognitive a priori o innate., elaborazione continua di operazioni e di strutture nuove, costruttivismo.

Epistemologia della genesi: ricerca il significato per la nostra conoscenza dell’introduzione delle dimensioni temporali nel discorso scientifico.Problema centrale è quello della stabilità strutturale, e quello della genesi delle strutture, o genesi della necessità.Problema del rapporto tra la permanenza di invarianti e la produzione di novità. Nozione di equilibrio è il tema unificatore di fondo del programma piagetiano.Progressiva acquisizione di una reversibilità operatoria sempre maggiore, stato di equilibrio reversibile.Carattere bifronte di ogni processo evolutivo, da un lato aspetto stabilizzatore, conservatore, dall’altro quello innovatore, creativo. Idea di costruzione: lo sviluppo psicogenetico è dato da ristrutturazioni, costruzioni e ricostruzioni che danno origine a competenze e a livelli nuovi. Idea strutturalista, psicogenesi è la successione di grandi strutture comuni a tutti gli individui. Piaget presenta la congiunzione di questi due presupposti, nello strutturalismo genetico.Risultato della costruzione sono le grandi strutture formali, le invarianti strutturali che caratterizzano le competenze degli stadi di sviluppo cognitivo.La definizione dei sistemi viventi è legata a funzioni

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di organizzazione che permangono attraverso l’evoluzione e lo sviluppo di differenti strutture. Bertalanffy:un organismo vivente è un ordine gerarchizzato di sistemi aperti, la cui permanenza è assicurata dal movimento di scambio dei componenti. Piaget studia la chiusura organizzazionale di un sistema che si accompagna all’apertura termodinamica. L’apertura è il sistema di scambi con l’ambiente la chiusura nel senso di un ordine ciclico e non lineare.Adattamento è relativo alla conservazione della chiusura del ciclo che definisce l’organizzazione del sistema ed è il prodotto dell’equilibrio tra i processi di assimilazione e accomodamento.

Ogni schema di assimilazione tende ad incorporarsi gli elementi esteriori e compatibili con la sua natura. (processo che permette l’acquisizione di nuovi dati di esperienza, utilizzando schemi o strutture mentali già possedute.)

Ogni schema si accomoda agli elementi che assimila, e si modifica senza perdere la sua continuità.Mantenimento dell’autonomia dl sistema espressa nella forma della sua chiusura organizzazionale.Essa seleziona gli stimoli dell’ambiente e quale significato attribuire ad essi in vista dei mutamenti del sistema stesso.

Tramite queste due funzioni costanti, la mente regola e modifica le risposte agli stimoli dell’ambiente esterno.E’ il ciclo la fonte del mutamento: Un sistema ha più possibilità di interagire costruttivamente con l’ambiente esterno quanto più è differenziate la sua struttura interna.

Costruttivismo:per Piaget la situazione di adattamento raggiunta dal soggetto tra i suoi schemi e gli eventi che gli vengono dall’esperienza, si rompe a causa del sopraggiungere di eventi perturbatori, non direttamente assimilabili dagli schemi cognitivi attivati.Queste perturbazioni innescano la costruzione di nuove strutture cognitive.( costituzione di una nuova struttura operatoria rispetto alla quale le perturbazioni esogene diventano variazioni interne prevedibili dalla struttura stessa.Monoud sostiene che le strutture logico formali di stampo piagetiano abbiano una forte basa innata, quello che è costruito, quindi nuovo, sono le organizzazioni interne di contenuti. L’ambito della spiegazione costruttivista è quello in dove le strutture incontrano e organizzano i contenuti dell’esperienza. Sostiene inoltre che l’organismo debba essere considerato un sistema aperto relativamente alle sue rappresentazioni, e chiuso relativamente alle sue strutture.Due interpretazioni diverse del costruttivismo piagetiano e della nozione di adattamento:a)trasferimento di struttura dall’esogeno all’endogeno, l’adattamento è un’adeguata rappresentazione dell’ambiente, una perturbazione esogena provoca l’esigenza di un migliore adattamento, di una più adeguata rappresentazione della realtà.Input ambientale è istruttivo.b)L’ambiente è la somma dei vincoli all’interno dei quali l’organismo può operare,il criterio dell’adattamento è il successo ( sopravvivenza all’interno di vincoli posti dell’esperienza,conservazione e ricostruzione dell’equilibrio

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interno dei sistemi rispetto alle perturbazioni) non c’è adattamento migliore o peggiore.quando le attività o le azioni dell’organismo hanno successo significa che non sono ostacolate dai vincoli, quindi non c’è contatto.adattamento è il ritrovamento i vie agibili.Storia della conoscenza è caratterizzata da una lunga ricerca di strategie per ridurre la varietà di relazioni e problemi possibili. In queste strategie si realizza il processo di categorizzazione. Le categorie sono il momento di mediazione tra conoscenza e realtà, complementarità tra la loro genesi e la loro funzione. Hanno origini empiriche ma la loro funzione è di stabilire delle precondizioni per selezionare l’esperienza. Le categorie si costruiscono e decostruiscono, sono momenti in-formatori della conoscenza, e il loro operare si fonda sulla rimozione delle loto matrici costitutive.L’adeguatezza del nostro modo di pensare è sempre “qui e ora”, condizionata e costruita da modelli dell’osservatore come dai tagli metodologici dei propri universi cognitivi.Studio delle modalità con cui i vari soggetti e i vari osservatori si contrastano e cooperano nella costruzione dei domini della conoscenza.Riconoscimento dell’irriducibilità dei punti di vista, e della loro proliferazione in direzioni e a livelli differenti. Conflittualità, cooperazione, complementarità dei sistemi di riferimento categoriali.Deriva del pensiero categoriale secondo,secondo direzioni e velocità differenti nei diversi livelli e universi della conoscenza.le direzioni di sviluppo del pensiero categoriale hanno un carattere non cumulativo, non preordinato e fortemente dipendente dalle contingenze.Il soggetto costrusce il sistema di riferimento categoriale all’interno di un processo di categorizzazione nel corso del quale sceglie e utilizza determinate categorie, cercando di armonizzarle in un equilibrio pur sempre precario.Il pensiero categoriale è quindi indefinito e revocabile.L’irriducibile pluralità dei sistemi di riferimento categoriale, delle forme di pensiero e di conoscenza, è la precondizione essenziale per ogni indagine epistemologica. Variabilità e pluralità di ogni soggetto di ogni tradizione, di ogni paradigma.

Teoria dei sistemi si fonda su riconoscimento della relatività e della vicarianza dei confini tra sistema e sistema, e tra sistema e ambiente.si è mostrata l’esistenza di un preciso circolo tra il sistema e l’osservatore.Von Foerster: epistemologia degli oggetti viventi: una descrizione implica colui che descrive, ora è necessario avere una descrizione di colui che descrive, o teoria dell’osservatore. E’ un compito che richiede la coordinazione di punti di vista sociologici, psicologici, logici, ecc..Esigenza ineludibile per l’epistemologia contemporanea di includere l’osservatore nelle proprie descrizioni.A partire dagli anni 60 si è sviluppata una rete di indagini scientifiche che hanno sottolineato il carattere costruttivo delle limitazioni della conoscenza umana, le precondizioni e le limitazioni risultano le vere matrici costruttive della conoscenza, (epistemologia della costruzione). Il costruttivismo intende la relazione tra conoscenza e realtà come un adattamento in senso funzionale.Le chiusure e le limitazioni di ogni orizzonte non rimandano ad un luogo assoluto di osservazione, ma

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al contrario costituiscono le condizioni di possibilità per ogni interazione costruttiva tra punti di vista diversi.Pregiudizi come la direzione iniziale di tutta la nostra capacità d’esperienza.La chiusura costituisce una precondizione per la comunicazione ed eventualmente per il cambiamento.Kuhn: nozione di paradigma, tensione essenziale tra chiusura e cambiamento interna al lavoro di ogni scienziato.Solo le ricerche profondamente radicate nella tradizione scientifica contemporanea, sono in grado di rompere queste tradizione e di costituirne una nuova.Nuovo rapporto di interazioni reciproche tra epistemologia, da un lato,e psicologia, sociologia, biologia, scienze cognitive dall’altro.Svolta epistemologica, rinuncia al luogo fondamentale di osservazione.Attenzione alla trama dei rapporti che si definisce e ridefinisce tra una molteplicità irriducibile di luoghi di osservazione e spiegazione.Relazione tra l’osservatore che costruisce il sistema e il sistema stesso.Matrici costruttive di un sistema rimandano alle operazioni e ai tagli metodologici di particolari soggetti, con particolari fini e con particolari sistemi di riferimento categoriali.Differenti comunità di osservatori dividono il mondo in differenti maniere, sono interessati a sistemi differenti, in situazioni differenti.La pluralità dei punti di vista e la diversità degli osservatori in gioco è essenzialmente irriducibile.Proliferazione dei punti di vista è la strategia costruttiva del sistema stesso.Nuova teoria dell’osservatore e nuova epistem. del soggetto affondano le radici nelle nozioni di chiusura organizzazionale , dominio cognitivo, e autonomia.Stabilità relativa dell’ordine del sistema globale, in relazione alla variabilità e all’indeterminabilità dei suoi sottoinsiemi.(Weiss).Chiara definizione tra organizzazione e struttura di un sistema.

1. organizzazione: insieme di relazioni statiche o dinamiche tra componenti che costituiscono un’unita composita, le relazioni devono essere invarianti perché si mantenga l’identità del sistema.( nozione di chiusura)

2. struttura: insieme di componenti e di relazioni attuali e concrete attraverso le quali l’organizzazione di un sistema si manifesta in un particolare ambiente come particolare entità spazio temporale.( processo di costruzione, relazioni reali, nozione di apertura)

L’organizzazione può realizzarsi attraverso strutture differenti.Un sistema autonomo subordina i cambiamenti strutturali alla conservazione della sua organizzazione. Ontogenesi di un sistema è la storia dei suoi cambiamenti di struttura finché si conserva l’organizzazione.(Maturana e Varela ).Dominio cognitivo di un sistema autonomo è dato dal dominio di interazioni in cui il sist. può entrare senza la perdita della sua chiusura organizzazionale, cioè della sua identità.Un sistema autopoietico è organizzato attraverso una rete di processi di produzione e trasformazione di componenti.Il passaggio dalla prospettiva di controllo a quella dell’autonomia considera le influenze ambientali come perturbazioni piuttosto che come input, esse possono innescare ma non determinare il corso di una

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trasformazione.Durante le interazioni i sistemi sono fonte di perturbazione reciproca, che innescano ma non istruiscono i cambiamenti strutturali che caratterizzano le rispettive ontogenesi.(Accoppiamento strutturale) La compatibilità dinamica, cioè l’accoppiamento strutturale tra sistema ed ambiente si definisce adattamento.Emerge l’idea della conservazione dell’adattamento attraverso la deriva degli accoppiamenti strutturali.I punti di vista sono vicarianti, nel senso che lo spostamento dell’osservatore provoca una ristrutturazione delle dinamiche in gioco in un sistema stratificato.Osservatore stesso è parte del processo di specificazione del sistema in quanto è un anello interno alla rete di processi che definiscono un sistema.Nozioni come quella di informazione, disordine, rumore, appartengono al dominio cognitivo di un osservatore esterno al sistema, e non al punto di vista del sistema stesso. Altan:Nuova distinzione nell’elaborazione della teoria dell’osservatore: distinzione-complementarità tra il punto di vista interno e il punto di vista di un osservatore esterno, che può essere quello dell’ambiente di un tale sistema o quello di un livello di integrazione superiore rispetto al sistema.L’osservatore esterno non è solo un essere logico ma un livello di integrazione più elevato,è, in un sistema gerarchizzato, il livello d’organizzazione superiore, in rapporto ai sistemi elementi che lo costituiscono(ciò che di volta in volta in volta è considerato come ambiente o come sistema, come osservatore o come sistema, sono vicarianti, dipendono cioè dai decoupages metodologici operati) Punto di vista interno e quello esterno sono irriducibili, e nello stesso tempo complementari nello studio di un sistema.Il punto di vista interno è quello dell’autonomia, della chiusura organizzazionale, del mantenimento della propria identità.Il punto di vista dell’osservatore esterno al sistema si pone il problema dell’integrazione del sistema in un metasistema, della trasformazione e dell’evoluzione del sistema.

Scienze dell’evoluzione e del cambiamento sono i momenti più significativi dello sviluppo del sapere scientifico contemporaneo.Mutamento di prospettiva epistemologica rispetto alla natura del cambiamento e al ruolo costruttore della storia.Scienza classica considerava come condizione necessaria e sufficiente per lo studio di un sistema la determinazione di leggi evolutive, oggi i mutamenti epistemologici in atto determinano una riformulazione della nozione di invariante evolutiva, che può coesistere con gli specifici eventi evolutivi di un sistema, con le singolarità e le discontinuità del suo decorso temporale.Pensiero scientifico classico identificava le potenzialità evolutive attraverso la ricerca di una prevedibilità perfetta ed esaustiva, sulla base delle leggi evolutive note.Scienze evolutive seguivano i canoni di scientificità della fisica classica, scienza dei fenomeni non reversibili per eccellenza, quindi non evolutiva.(Laplace)Scienza classica è stata disciplinata dal tema dell’equilibrio. L’indagine fisica contemporanea ha evidenziato la radicale incompletezza della concezione classica di equilibrio.Termodinamica dei sistemi lontani dall’equilibrio, nozione di struttura dissipativa e principio di ordine tramite fluttuazione.

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Prigogine e Stengers la dissipazione dell’energia e della materia diventa, in condizioni lontane dall’equilibrio, fonte di ordine. La dissipazione è all’origine di ciò che si può chiamare nuovi stati della materia.Si arriva ad uno spazio che non è quello dello sviluppo finalizzato di Aristotele, ma neppure lo spazio indifferenziato della fisica classica.Riconoscimento della natura polisistemica di ogni sistema. I vincoli incontrati diventano nuove conoscenze sulla storia della natura e sulla natura della storia.Transizione da una nozione di legge prescrittiva e necessitante, ad una legge come espressione dei vincoli.Le leggi stabiliscono una gamma di possibilità in cui si ritagliano i decorsi spazio-temporali, ma non sono prescrittive per il futuro.Ogni processo evolutivo ha a che fare con questioni di scelta tra diverse strategie possibili.Il prevalere di una strategia piuttosto che un’altra dipende dai vincoli preesistenti, dal caso e dal decorso di eventi singolari e irripetibili. I processi evolutivi non hanno direzioni privilegiate decise ab inizio.Per la concezione epistemologica di tipo laplaciano le possibilità erano date a priori e stabilite una volta per tutte.Su queste le leggi evolutive operavano una selezione che vanificava l’idea stessa di possibilità, a privilegio di quelle di necessità e impossibilità. La legge come espressione di vincoli, considera le invarianti che regolano l’universo del vivente come il prodotto di attuazione di determinate possibilità e la loro fissazione in quanto vincoli in fasi più o meno remote della storia della terra.Le stesse costanti fisiche pare abbiano avuto un’origine in ere remotissime della storia dell’universo.Le nozioni di possibilità e di vincolo diventano nozioni chiave nella spiegazione dei fenomeni evolutivi.Storia di coproduzione reciproca di possibilità e vincoli.

Gradualismo:a) nuove specie sorgono in seguito alla trasformazione di una popolazione

ancestrale,b) la trasformazione è lenta e uniformec) la trasformazione mette in gioco l’intera popolazione ancestraled) ha luogo in tutto l’ambito di distribuzione geografica della pop.

I fossili dovrebbero essere composti da una lunga sequenza di forme intermedie e graduate,le disontinutà morfologiche sono considerate imperfezioni della documentazione. Equilibri puntuati. Eldredge e Gould:

a) le nuove specie sorgono in seguito ad una scissione della linea evolutivab) si sviluppano rapidamentec) all’origine della nuova specie c’è una sotto popolazione della forma ancestraled) la nuova specie si origina in una parte piccolissima e isolata dell’ambito di

distribuzione geografica della pop. ancestrale.Le documentazioni paleontologiche vengono assunte come punti di partenza della teoria dell’evoluzione, e non più come lacune.Non si nega la possibilità che alcuni processi evolutivi possano avere luogo secondo i ritmi e le modalità dl gradualismo

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filetico, nega però che questo possa spiegare le grandi discontinuità che caratterizzano l’intera storia naturale.Si delinea una teoria generale dei processi di speciazione il cui nucleo è dato dai rapporti tra invarianti e cambiamenti.Stasi:stato normale di ogni specie nella sua lunga storiaLe tendenze, le fluttuazioni morfologiche e comportamentali interne ad una specie non consentono di prevedere nulla della sua storia futura, cioè dei futuri eventi di speciazione, che avverrà in una particolare situazione ecologica ristretta nello spazio e nel tempo.(Esempio:per 1 milione di anni Homo Erectus non mostra alcun cambiamento) Gioco triadico tra stasi, variazioni e vere e proprie novità evolutive.Gould e Vrba coniano il termine “exattamento”,caratteristiche rivelatesi utili nel corso dell’evoluzione ma che erano sorte per tutt’altre ragioni, solo in un secondo momento hanno assunto più o meno fortuitamente le funzioni a cui ora assolvono.Contrapposto all’adattamento che è riservato a quelle strutture che si sono evolute per le funzioni cui sono attualmente destinate. L’origine di nuove specie e di nuove strutture dipende in buona parte da fenomeni di tipo ex-attattivo.Pluralismo evolutivo:l’oggetto dell’indagine si sposta sullo studio delle interazioni costruttive tra i fattori e i meccanismi.Maggior ruolo al non adattamento e al caso come fonte del cambiamento evolutivo, teoria gerarchica fondata sull’interazione di forze a numerosi livelli, invece che sull’esclusiva selezione tra organismi.Questione delle macromutazioni o mutazioni sistemiche:una mutazione che interviene su un sistema di geni regolatori può avere un caratteristico effetto cascata su tutte le caratteristiche fenotipiche.( es. mutazioni cromosomiche)Per la teoria degli equilibri puntuati le specie sono entità metastabili caratterizzate da punti di equilibrio discontinui, che possono essere raggiunti soltanto tramite la rottura dell’equilibrio e costituzione di un nuovo equilibrio. Centralità dell’idea di specie, considerata irriducibile, e un vero e proprio individuo di ordine superiore rispetto ai singoli organismi.

Il futuro sarà accentrato sull’interscambio tra l’approccio gerarchico, sviluppatosi negli ultimi 15 anni, e le considerazioni di tipo ecologico, studiate solo recentemente.L’organizzazione della biosfera è un sistema gerarchico di individui (scatole cinesi).Ma esiste una gerarchia parallela , sempre a scatole cinesi, di individui ecologici che riflette l’organizzazione economica e l’integrazione dei sistemi viventi. I processi che intercorrono tra queste due gerarchie di processi, producono l’evoluzione.

Da un modo di pensare neodarwiniano ad un modo postdarwiniano, dal paradigma del controllo a quello dell’autonomia.(Maturana e Varela) Evoluzione come storia delle interazioni tra le dinamiche interne di un organismo e le dinamiche interne del suo ambiente. All’idea dell’ottimizzazione dell’adattamento si sostituisce quella della conservazione dell’adattamento.Nel concetto di deriva naturale (o strutturale) Maturana e Varela incentrano il nuovo paradigma evolutivo, l’unità non funziona

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come un insieme di caratteristiche ma come un tutto coerente, molto importante l’integrazione e l’interdipendenza delle caratteristiche dell’organismo, l’evoluzione di ogni singolo tratto è sottoposta ai vincoli dipendenti dal tutto.Il concetto di stratificazione dell’organismo si contrappone agli approcci tradizionali atomistici.Evoluzione come deriva, organismo come sistema gerarchico e stratificato, epistemologia che pone al centro delle scienze evolutive la nozione di vincolo e non quella di causa.adattamento non è una causa che determina le strutture biologiche, ma altresì è una risposta attiva dell’organismo ai vincoli posti dall’ambiente.( concetto di viability)La storia naturale è una storia di produzione reciproca di nuovi vincoli e nuove possibilità attraverso la deriva degli accoppiamenti strutturali tra sistemi viventi autonomi e i loro ambienti. Ridefinizione positiva delle limitazioni e della finitezza del punto di vista, che spezza ogni legame con i valori classici e normativi dell’onniscienza, della completezza e dell’atemporalità.