il viaggio dei sapori n. 1
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Il giornalino degli alunni del corso G (n. 1 - novembre 2011) Scuola Secondaria di Primo Grado "Riccardo Monterisi" - BisceglieTRANSCRIPT
Uno dei gravi problemi del mondo occidentale
è la tendenza al sovrappeso. Almeno il 20-30%
dei bambini e ragazzi italiani è in sovrappeso, ha
un peso eccessivo rispetto all’ età, all’altezza e
alla corporatura. Le cause di questo
problema sono da ricercare sia
nell’accumulo di grassi dovuto ad
un’alimentazione scorretta che in
una scarsa attività fisica. Le sostanze
di cui il nostro corpo ha bisogno
per mantenere in funzione i proces-
si vitali sono: le proteine
(indispensabili per la crescita delle
cellule e per il loro mantenimento); le vitamine
(che stimolano e regolano le reazioni chimiche
indispensabili all’organismo); i grassi (che assi-
curano energia all’organismo e si distinguono in
acidi grassi, saturi e insaturi); i carboidrati (che
forniscono all’organismo l’energia da utilizzare
più rapidamente e si distinguono in amidi e
zuccheri);i minerali o sali minerali
(indispensabili per la struttura del corpo); le
fibre (che assicurano la pulizia dell’apparato
digerente). Mangiare in modo sano significa
assumere in modo equilibrato tutte questa
sostanze di cui l’organismo ha bisogno, evitan-
do gli eccessi, soprattutto di cibi industriali, che
sono i più ricchi di grassi, zuccheri, conservanti
e additivi. In contrapposizione a ciò, oggi è in
crescita la valorizzazione della dieta mediterra-
nea, uno stile alimentare tipico dei Paesi che si
affacciano sul mare Mediterraneo. Diverse
ricerche hanno dimostrato che chi mangia se-
guendo questa dieta si ammala di meno e invec-
chia meglio. Ecco perché non devono mancare
sulla nostra tavola tanta frutta e verdura, prefe-
ribilmente di stagione, a cominciare dalla zucca!
Adriana Grillo (III G)
Povera ma buona … Semplici regole per un’alimentazione
equilibrata
C L A S S I I - I I - I I I G
S C U O L A S E C . D I I G R .
“ R . M O N T E R I S I ”
B I S C E G L I E
Il viaggio dei sapori N O V E M B R E 2 0 1 1 N U M E R O 1
Eccomi qui, mi chiamo Bartolomeo
(Bart per gli amici) e sono lieto di
accompagnarvi nel viaggio alla sco-
p e r t a d e l l a z u c c a .
Facciamo un salto nel passato, ritor-
niamo al 1492, data della scoperta
dell'America. Una volta sbarcati, io e
mio fratello Cristoforo ci sentimmo
persi e così chiedemmo aiuto a delle
strane persone che subito incon-
trammo; esse furono molto gentili e
ci fornirono utilizzando i gesti delle
informazioni riguardo al loro territo-
rio e alle loro usanze. Subito iniziam-
mo a esplorare il luogo circostante e
ci accorgemmo di quante specie di
animali e piante esistevano. Rima-
nemmo affascinati dall'enorme quan-
tità di verde presente in quell'angolo
di paradiso e dai paesaggi mozzafiato
che ci circondavano. C’era chi taglia-
va legna per il fuoco e chi estraeva la
linfa dagli alberi che poi utilizzava
come "fissatore". Ci colpì un uomo
in particolare... era alto, non molto
robusto ma forzuto e portava tra le
sue braccia un’enorme "palla" di co-
lore arancione, ci avvicinammo e
con gentilezza cercammo di sapere
cosa fosse e di fare delle indagini
sul "prodotto", ma senza risultati.
Stavamo per arrenderci, quando
Zucca, che scoperta!
Dal diario di Bart Colombo (fratello del più noto Cristoforo)
“Il viaggio dei sapori” è la testata del giornale che gli alunni della I-II-III G, guidati dalle docenti Chiara Fontana e Filomena Bruno, si
propongono di pubblicare a partire dal mese di Novembre fino al mese di Maggio. L’idea di realizzare questo giornale è nata dalla
concomitanza di alcune circostanze: la proposta, come progetto d’Istituto, della tematica “Il Viaggio”; i contenuti delle diverse disci-
pline nelle tre classi riguardanti l’alimentazione ma anche le grandi scoperte geografiche e la possibilità di raggiungere gli obiettivi
trasversali educativi e didattici in maniera più coinvolgente. Inizia ora il nostro viaggio alla scoperta dei sapori che appartengono alla
nostra cultura alimentare ma sono giunti fino a noi grazie agli scambi culturali che arricchiscono i viaggiatori di ogni tempo.
improvvisamente, durante il nostro
cammino, scorgemmo in lontananza
una casetta. Incuriositi, ci avvici-
nammo e bussammo alla porta: ci
aprì una signora che cortesemente
ci fece entrare.
Lei ci domandò
chi fossimo e co-
sa cercassimo,
noi ci presentam-
mo e le spiegam-
mo il motivo del-
la nostra visita e,
parlando e chiac-
chierando, finalmente riuscimmo ad
ottenere delle informazioni su quel
p r o d o t t o " m i s t e r i o s o ” .
Si chiamava zucca e veniva coltivata
solo da loro; aggiunse che era un
alimento molto prelibato e adatto
ad ogni genere di ricetta: infatti da
loro veniva bollita sul fuoco e servi-
ta in grandi piatti posti al centro di
lunghe tavolate per tutta la tribù.
Inoltre, una volta fatta essiccare la
zucca veniva anche utilizzata come
contenitore per alimenti vari. Dopo
tutte queste scoperte sia sulla zucca
che sul territorio, io e Cristoforo
salutammo tutta la tribù che ci au-
gurò “Buon Viaggio”, ma ancora
tante scoperte ci aspettava-
no...Arrivederci al prossimo nume-
ro!
Valentina Di Leo,
Viviana Meschino (III G)
P A G I N A 2
Detti
popolari:
“Cucinala
come vuoi, ma
sempre zucca
rimarrà”.
Significato:
“Quando una
cosa non è
buona
all’origine non
c’è rimedio
per poterla
migliorare”.
Zucca: storia, leggenda e curiosità
Ottobre e novembre sono da
considerarsi i mesi della zucca,
un ortaggio dall’aspetto simpati-
co e con un bel colore inconfon-
dibile, ricco di proprietà tera-
peutiche e usato molto in ga-
stronomia. Siccome siamo nel
periodo più indicato non pos-
siamo non scoprire tutti i segreti
dalla zucca.
Etimologia
Il termine "zucca" deriva da
cocutia" ("testa"), poi trasfor-
mato in cocuzza", "cozucca"
e, infine, zucca.
La zucca, poiché si presenta
tonda con la buccia bitorzo-
luta, si presta a simboleggiare
un capoccione vuoto e per-
ciò viene accostata alla parola
stupidità ed è diventata sino-
nimo di idiozia.
Luogo originario
Non si conosce esattamente
il luogo d’origine della zucca.
Gli esperti affermano con
certezza che la zucca non è
nata in Europa, ma, secondo
alcuni, arrivò dall'India, men-
tre, per altri, giunse dall'Ame-
rica Centrale, grazie a Cristo-
foro Colombo.
Descrizione
La zucca, di dimensioni e
forme svariate, si presenta
all’esterno con la buccia scre-
ziata, che può assumere tinte
diverse, e all'interno con la
polpa farinosa e di varie tona-
lità di giallo-arancio, a secon-
da del tipo.
Storia
I più antichi semi di zucca
sono stati ritrovati in Messi-
co e risalgono al 7000 - 6000
a.C..
Nei tempi antichi, la zucca,
svuotata della polpa ed essic-
cata, diventava un contenito-
re leggero ed impermeabile,
usato per trasportare liquidi
o cereali.
Da alcune zucche, addirittura,
si ricavavano strumenti musi-
cali, come le maracas suda-
mericane.
Diffusione in Europa
La zucca, portata in Europa
da Cristoforo Colombo,
inizialmente non ebbe molto
successo come alimento.
Solo dopo lunghe carestie
che colpirono il vecchio
continente, venne apprezza-
ta per il suo sapore e i suoi
valori nutrizionali.
Leggenda
Si racconta che in un paesi-
no dell’udinese, diversi se-
coli fa, durante la costruzio-
ne del Duomo, poiché man-
cavano i soldi per terminare
la torre campanaria, venne-
ro istituite nuove tasse.
Quando la torrre fu termi-
nata, venne deciso di ornare
la guglia con una sfera dora-
ta e fu così affidato il compi-
to ad un artigiano, il quale, a
lavoro ultimato, come com-
penso, ottenne solamente
un terzo della somma spet-
tante, per mancanza di fon-
di. L’artigiano, per nulla sod-
disfatto, incassò la misera
somma, ma durante la not-
te si arrampicò sulla guglia e
sostituì la sua bella palla
dorata con una zucca di
uguali dimensioni. In breve
tempo la falsa sfera comin-
ciò a mutare di colore e
forma fino a cadere misera-
mente in tanti pezzi. Soltan-
to allora i cittadini si accor-
sero della burla.
Per ricordare questo fatto,
ogni anno si celebra, a fine
ottobre, la Festa della Zucca
durante la quale il borgo
medievale torna nuovamen-
te a rivivere le atmosfere di
un tempo.
Curiosità
Una enorme zucca, con un
diametro di 5.2 metri e un
peso di 725 kg., è stata col-
tivata in Gran Bretagna a
Lymington nell’Hampshire.
Coltivazione
Le zucche vengono coltivate in
ambienti con clima mite, in cui
la temperatura non vada mai
al di sotto dei 10° C. Le piante
devono venire poste a dimora
in posizione totalmente espo-
ste al sole, lontano da siepi ed
alberi.
I segreti della nonna.
Quando si acquista la zucca,
per assicurarsi che il prodotto
sia fresco, ben maturo e so-
do, è importante che abbia
queste caratteristiche:
-il suono emesso è sordo,
quando le si danno dei leggeri
colpetti;
-il picciolo deve essere morbi-
do e ben ancorato alla zucca;
-la buccia deve essere pulita e
non deve presentare ammac-
cature;
-se si compra un pezzo di zuc-
ca, la parte interna non deve
essere asciutta;
-una fettina di zucca, messa
dentro un catino pieno
d’acqua fredda, deve andare
subito a fondo.
Ivan Squeo (II G)
Annalisa Cassanelli (II G)
Jhully Viana Costa (II G)
Valerio Pellegrini (II G)
La Storia
nel piatto
Le origini della festa di Halloween
P A G I N A 3 N U M E R O 1
Conosciamo le origini di Hallo-
ween, una ricorrenza che fino
a qualche anno fa era diffusa
soprattutto nel mondo anglo-
sassone e che oggi è diffusa in
molti Paesi, tra cui il nostro.
Halloween o Hallowe'en è il
nome di una festa popolare
di origine pre-cristiana, che
si celebra prevalentemente
in Irlanda, Scozia, Canada e
Stati Uniti d'America, la sera
del 31 ottobre, ossia alla
vigilia della festa di Ognis-
santi (è questo il significato
della parola Halloween).
La celebrazione di Hallowe-
en ha origini pagane molto
remote e pone le sue radici
nella civiltà celtica. Infatti gli
antichi Celti che abitavano
in Gran Bretagna, Irlanda e
Francia, credevano che gli
spiriti erranti di coloro che
erano morti durante l'anno
sarebbero tornati indietro
la notte del 31 Ottobre in
cerca di un corpo da posse-
dere per l'anno successivo.
Per non essere posseduti, i
contadini dei villaggi rende-
vano le loro case fredde e
indesiderabili spegnendo i
fuochi nei camini; inoltre,
per impaurire tutti gli spiriti
che incontravano gironzo-
lando tra le case e per non
farsi riconoscere, rendeva-
no i loro corpi orribili, ma-
scherandosi da mostri. Ma
con l'andare del tempo svanì
la paura di essere posseduti
dagli spiriti e rimase solo la
tradizione di travestirsi
da fantasmi, scheletri, simboli
della morte, del diavolo e di
altre creature maligne.
Intorno al 1840, questa tradi-
zione venne portata negli U-
SA dagli emigranti irlandesi
(che fuggivano dalla carestia di
patate che aveva colpito la
loro terra) e si diffuse veloce-
mente fino a diventare quasi
una festa nazionale, fra il po-
polo americano e poi in molti
Paesi del mondo, compresa
l’Italia.
Rossella Troisi (II G)
vrebbe lasciato andare purché
questi, per almeno dieci anni,
non fosse tornato a reclamare la
sua anima. Satana accettò. Dieci
anni dopo, Jack e il diavolo si
incontrarono di nuovo e Jack,
con un altro stratagemma, riuscì
a sottrarsi al potere del principe
delle tenebre e a fargli promet-
tere che non lo avrebbe cercato
mai più. Il Diavolo, che si trova-
va in una situa-
zione difficile,
non poté far
altro che accet-
tare. Quando
Jack morì, a cau-
sa della sua vita
dissoluta, non fu
ammesso al Re-
gno dei Cieli e fu costretto a
bussare alle porte dell'Inferno; il
Diavolo, però, che aveva pro-
messo che non lo avrebbe cer-
cato, lo rispedì indietro tirando-
gli addosso un tizzone infernale
ardente. Jack se ne servì per ri-
Il mito della zucca intagliata risale
alla notte dei tempi con il nome
“Jack o' lantern”, ovvero “Jack e
la sua lanterna”.
La storia narra che, tanti e tanti
anni fa, viveva in Irlanda un vec-
chio fabbro di nome Jack, ubria-
cone e taccagno, che la notte di
Halloween aveva incontrato per
caso in un pub il Diavolo, venuto
per reclamare la sua anima. Il
vecchio stava per cadere nelle
mani di Satana, quando, con uno
stratagemma, riuscì ad imbro-
gliarlo facendogli credere che gli
avrebbe dato la sua anima in
cambio, però, di un'ultima bevuta.
Il Diavolo, così, si trasformò in
una monetina da sei pence per
pagare l'oste e Jack fu abbastanza
veloce da riuscire ad intascarsela.
Poiché, poi, possedeva anche una
croce d'argento, il Diavolo non
riuscì più a tornare alla sua forma
originaria. Jack, allora, stipulò un
nuovo patto col Diavolo: lo a-
trovare la strada giusta e, affinché
non si spegnesse col vento, scavò
un grosso cavolo rapa e ve lo
pose all'interno.
Si dice che da allora Jack vaghi
con il suo lumino in attesa del
giorno del Giudizio.
Quando gli Irlandesi, in seguito
alla carestia del 1845, abbandona-
rono il loro Paese e si diressero
in America, portarono con loro
questa leggenda e,
poiché le rape non
sono in America
così diffuse come in
Irlanda, le sostitui-
rono con le più co-
muni zucche. Da
allora, la zucca inta-
gliata con la faccia
minacciosa del vecchio fabbro e il
lumino all'interno, è il simbolo più
famoso di Halloween.
Piero Losciale, Fabio Ricchiuti e
Gabriel Zingaro (II G)
“Jack o’ lantern” ovvero “Jack e la sua lanterna”
“Gli antichi Celti
credevano che gli
spiriti erranti di
coloro che erano
morti sarebbero
tornati indietro la
notte del 31
Ottobre in cerca di
un corpo da
possedere”
Tradizione
e folklore
P A G I N A 4 La zucca nell’arte Il pittore italiano Giu-
seppe Arcimboldo
(Milano, 1526-1593) è
noto soprattutto per le
sue grottesche "Teste
Composte", ovvero
ritratti burleschi eseguiti
combinando tra loro
oggetti o elementi dello
stesso genere (prodotti
ortofrutticoli, pesci, uc-
celli, libri, ecc), collegati
metaforicamente al sog-
getto rappresentato. Le
sue opere più celebri
sono le quattro tavole
raffiguranti, in forma di
ritratto allegorico, le
q u a t t r o s t a g i o n i
(Primavera, Estate, Au-
tunno e Inverno) che
sono un’esaltazione del-
la famiglia Asburgo, nel-
l o s p e c i f i c o
dell’imperatore Massimi-
liano II, presso la cui
corte esercitava la sua
arte. Nell’opera ripor-
t a t a i n b a s s o
(“Autunno”, 1572), vi è
una vera e propria pa-
noramica di elementi
c h e r i m a n d a n o
all’autunno. La testa e-
merge da un tino, i cui
listelli sono tenuti insie-
me da rami di salice. Il
naso è dato da una pera,
mentre una mela va a
costituire la guancia.
L’orecchio è rappresen-
tato da un fungo, dal
quale pende un fico come
orecchino. La bocca è un
riccio di castagna, mentre i
capelli sono dati da uva
bianca e nera. Il capo è poi
sovrastato da una zucca,
vero e proprio emblema
dell’autunno.
Francesco De Pinto (II G)
Alimentazione matematica
Risolvi le seguenti operazioni e scrivi la lettera
corrispondente al risultato giusto.
Troverai il nome di un alimento.
135 x 69 = 8870 9415 9315 A B Z
954 – 466 = 488 560 718 U F L
47,29 + 19,72 = 77,31 67,01 80,34 I C D
90 : 2 = 45 63 54 C S M
78 x 64 = 3999 2864 4992 N H A
L’ ALIMENTO è LA __ __ __ __ __
Siria Zagaria (I G)
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Stuzzica…
mente
Giovanni Campagnola (I G)