il terreno preparazione, concimazione irrigazione dott. cintoni carlo

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Page 1: Il terreno Preparazione, concimazione irrigazione Dott. Cintoni Carlo
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Il terrenoIl terreno

Preparazione, concimazione Preparazione, concimazione irrigazioneirrigazione

Dott. Cintoni Carlo

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Il suolo è lo strato più superficiale della crosta terrestre

E’ un sistema complesso, eterogeneo di tre fasi: solida, liquida e gassosa. E’ un compartimento di un ecosistema più generale, è un sistema

aperto con un continuo scambio energetico interno ed esterno

E’ una interfaccia molto delicata dell’ecosfera,

difficile e costosa da rinnovare E’ un importante filtro biologico

E’ un insieme di sostanze organiche e minerali ( 50% del volume)

E’ la parte esplorata dalle radici e nella quale operano i microrganismi

Definizione e caratteristiche del suolo

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Definizione e caratteristiche del suolo

Viene suddiviso in:Strato attivo (eluviale) 30-40 cmCosiddetto perche l’acqua presente è di tipo percolanteStrato inerte (illuviale) Cosiddetto perche l’acqua presente è di tipo risalente

Sottosuolo

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La Pedologia (dal greco , pedon, suolo e , logos, discorso) è la scienza che studia i suoli come corpi naturali, considerandone la genesi, la natura, la distribuzione e la classificazione.

Il termine Pedologia fu coniato da Fallou nel 1862, prima ancora che questa assurgesse al rango di scienza autonoma.

Il suoloIl suolo

Ed in effetti, la Pedologia come scienza è relativamente giovane: il suo anno di nascita si fa coincidere con quello della pubblicazione nel 1883 da parte di Vassili Vassilievich Dokuchaev considerato il fondatore della Pedologia, di un libro sui “Chernozem della Russia”, particolari suoli che caratterizzano l’ampia steppa russa.

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Ecosistema suoloEcosistema suolo Introduzione

Il suolo è una struttura dinamica che ha

una origineuna vitauna fase terminale

La qualità e lo stato di “salute” del suolo sono vitali per la sostenibilità della vita sulla terra: determinano

la produzione alimentare

la qualità dell’ambiente

l’equilibrio globale

le molteplici funzioni degli ecosistemi

e come conseguenza, la vita di piante, animali, uomo.

La qualità del suolo è definita come l’insieme delle proprietà fisiche, chimiche e biologiche che

forniscono un substrato per la crescita delle piante

regolano e ripartiscono l’acqua nei diversi comparti del sistema ambientalegovernano le trasformazioni di composti potenzialmente nocivi per l’ambiente.

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Il suoloIl suolo• Il suolo è il risultato di

processi di alterazione che interessano roccia e materiali organici: ha origine dall’azione combinata di diversi fattori, che interagiscono tra loro in infinite combinazioni, dando luogo infine ad una tipologia pedologica ben determinata.

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I. Il basamento roccioso inizia a disintegrarsi per azione dei cicli di gelo e disgelo, della pioggia e di altri fattori ambientaliII. La roccia si trasforma in materiale incoerente, che a sua volta si

decompone in particelle minerali più fini III. I microrganismi presenti contribuiscono alla formazione del suolo favorendo

la degradazione della materia organica e la differenziazione del suolo in orizzonti IV. Infine si raggiunge lo stadio in cui il suolo può sostenere una fitta vegetazione

Fasi della formazione di un suolo

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Profilo del suolo è una sezione trasversale di un suolo

maturo.

O Organico suddiviso in O1 = lettiera

O2 = residui decomposti

A Attivo humus, organico-

minerale E Transizione particelle minerali

B Inerte processi anaerobici,

radiciC Substrato pedogenetico alterato

R Roccia madre

Orizzonti (profilo

pedologico)

Orizzonte è ogni strato nel profilo, individuato

dal cambiamento del colore e dell’aspetto generale.

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Campionamento del suolo

Sul suolo si possono effettuare numerose analisi per definire le sue qualità fisiche chimiche e biologiche

In base alla finalità, le analisi del suolo vengono raggruppate in:

1. Analisi di caratterizzazione

2. Analisi di controllo

3. Analisi di diagnostica comparativa

Al fine di ottenere un campione omogeneo e rappresentativo è necessario:

2. Individuare la zona di campionamento

3. Definire il numero e la ripartizione dei campioni (sub-campioni)4. Stabilire la profondità e le modalità di esecuzione del prelievo5. Formare il campione globale (campione mediato) da sottoporre ad analisi

1. Definire l’epoca del campionamento

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Attrezzatura per il prelievo dei campioni

Lo strumento più idoneo utilizzato per il prelievo del terreno è la trivella a sonda o carotatrice

Inoltre sono necessari:

Secchi per riporvi i campioni Sacchetti di nylon

Etichette

Telo di plastica

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2. Individuazione della zona di campionamentoLa scelta della zona da

campionare è finalizzata al tipo di analisi Analisi di caratterizzazione

la zona da campionare deve avere caratteristiche il più possibile omogenee nell’aspetto fisico, rispetto alle fertilizzazioni e alla copertura vegetale spontanea o coltivata

Legenda:

1) Zona di

campionamento

2) Area da non

campionare

3) Bordi

4) Aree da non

campionare

5) Unità di

campionamento

6) Campione elementare

Analisi di controllo

le zone da campionare devono aver subito delle perturbazioni o alterazioni

1. Epoca del campionamento varia in funzione delle finalità delle analisi.

Es. Per valutare la fertilità del suolo ai fini della concimazione, è preferibile prelevare i campioni almeno 4 mesi dopo l’ultimo apporto di concimi o ammendanti oppure nel periodo successivo la raccolta del prodotto

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3. Numero e ripartizione dei campioni elementari o sub-campioniIl numero dei campioni deve essere tale da poter effettuare un’analisi statistica in grado di fornire informazioni sull’accuratezza dei dati ottenuti nelle analisiEsistono diverse modalità di campionamento:

Campionamento sistematico Campionamento non sistematico a X o a W

Campionamento irregolare o random

Campionamento sistematico

La zona da campionare viene suddivisa idealmente in unità di campionamento secondo un reticolo di maglie di dimensione opportuna in relazione alla superficie da campionare. Il prelievo deve essere evitato lungo i bordi della zona di campionamento e nelle zone che presentano anomalie

A) Suddivisione della zona da

campionare

B) Reticolo di dimensioni opportune

C) Unità di campionamento

D) Prelevamento casuale del campione

Legenda

3) Bordi 4) Aree da non campionare 5) Unità di campionamento 6) Campione elementare

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Legenda

3) Bordi 4) Aree da non campionare 6) Campione elementare

Campionamento non sistematico a X o a W

I prelievi dei campioni elementari si effettuano lungo un percorso tracciato sulla superficie da investigare, ponendo delle immaginarie lettere X o WI risultati ottenuti da questo tipo di campionamento sono meno dettagliati in quanto la superficie del campionamento è meno estesa

Campionamento irregolare o random

I prelievi si effettuano in aree scelte secondo numeri ricavati dalla tabella dei numeri casuali, riportata nei manuali di statistica. I numeri devono corrispondere a precise sezioni numerate della zona da campionare suddivisa in unità di campionamento

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4. Profondità e modalità di esecuzione del prelievo

La profondità del prelievo dipende dalle caratteristiche del terreno Nei terreni arativi è preferibile effettuare il prelievo alla massima profondità di lavorazione del suolo

Nei terreni a prato o a pascolo il prelievo deve essere effettuato alla profondità interessata dalla maggior parte delle radici

5. Formazione del campione globale (campione mediato) da sottoporre ad analisi Per analisi di caratterizzazione, i campioni prelevati devono

essere miscelati in modo da rendere il terreno omogeneo

Per analisi di controllo, i campioni prelevati devono essere mantenuti e analizzati separatamente

Il campione mediato finale viene posto in sacchetti di nylon, chiusi ed etichettati. Nell’etichetta devono essere riportate tutte le informazioni riguardanti il campione: la data del prelievo, la profondità, i riferimenti geografici della zona campionata, etc…..

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Il colore del suoloIl colore ha sempre rappresentato, fin

dall’antichità, un criterio diagnostico molto importante per il riconoscimento e la valutazione dei suoli.

Esso infatti può essere considerato espressione di diverse variabili e condizioni del terreno; tra le più importanti:

• quantità di sostanza organica;• natura dei minerali presenti;• ossidazione e riduzione del ferro;• porosità.

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• Un colore nero, per esempio, è tipico dell’accumulo di sostanza organica in cui predominano gli acidi umici.

• Tuttavia, non sempre c’è una correlazione tra un colore scuro e il contenuto di sostanza organica. Per esempio, in alcuni ambienti forestali, l’humus in cui predominano gli acidi fulvici conferisce ai suoli un colore bruno chiaro rossastro.

Il colore del suolo

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• Nei suoli con un cattivo drenaggio, il colore scuro può essere conferito dai solfuri di ferro e dagli ossidi di manganese.

• Il colore castano è invece frequente nei terreni dove la sostanza organica è saturata da ioni calcio.

• I composti del ferro nel suolo possono esistere in forma ossidata, di colore rosso, oppure sotto forma di ossidi idrati, di colore giallo.

• Suoli con questi colori sono frequenti nelle zone umide temperate e in quelle calde;

Il colore del suolo

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• Il colore del suolo è anche un rilevatore delle sue condizioni di drenaggio.

• In suoli ben drenati, il colore di un orizzonte è abbastanza omogeneo e prevalgono le colorazioni brune.

• La presenza di falde permanenti, come nel caso di suoli sommersi, determina fenomeni di riduzione del ferro: in tali suoli prevalgono, uniformemente, i colori grigio, verdastro e bluastro.

• Nei nostri ecosistemi il colore dominante dei suoli il bruno.

Il colore del suolo

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Inizialmente il colore del suolo era attribuito in modo molto soggettivo usando nomi come bruno, rosso, grigio o bruno scuro ecc., senza che vi fosse alcuna convenzione nell’uso di questi termini.

• Dal 1954 tutti i colori del suolo sono determinati per confronto con le tavole colorimetriche create appositamente

Come si determina il colore del suolo?

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• La metodologia corrente per classificare il colore di un suolo consiste nel rimuovere un aggregato di terreno, compararlo con i colori contenuti nelle

tavole Munsell

e assegnargli

quindi un valore

corrispondente

Il colore del suolo

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• Il colore è dunque la prima caratteristica del suolo da interpretare e che, insieme ad altre, consente il riconoscimento e la delimitazione delle unità di suolo rappresentative di una determinata area, permettendo anche la comprensione delle proprietà utili al loro corretto utilizzo.

Il colore del suolo

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Il suolo agrario presenta delle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche che determinano il grado di fertilità di un terreno e influenzano tutte le praticheagronomiche.

PROPRIETA’ FISICHEDal punto di vista fisico, il suolo è una mescolanza di particelle minerali, di sostanza organica in trasformazione, di aria e di acqua. Quando le particelle sono soprattutto frammenti rocciosi, il solo è ghiaioso o sabbioso; quando prevalgono le componenti colloidali, il suolo è argilloso: fra questi estremi possono esistere tutte le gradazioni intermedie. La sostanza organica agisce come un ponte fra particelle minerali favorendo le aggregazioni. Consideriamo prima di tutto due proprietà fisiche:

la tessitura e la struttura

Esse determinano altre proprietà fisiche con grande influenza o sulle lavorazioni o sulla presenza dell’aria o dell’acqua nel terreno.

PROPRIETA’ DEL TERRENO AGRARIO

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• Le percentuali di sabbia, limo e argilla presenti in un campione di terreno possono essere misurate mediante una specifica analisi di laboratorio (detta “granulometrìa”).

• L’analisi granulometrica, di per sé, non offre, però, molte informazioni sulle caratteristiche agronomiche del suolo.

• Occorre, allora,correlare i dati analitici tra loro (mediante appositi diagrammi), così da ricavare indicazioni sulla “tessitura”.

Il terrenoIl terreno

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Esame granulometrico

Sospendere 100 g di terreno in 500 ml di acqua ed omogenizzare con una bacchetta di vetro

Lasciare decantare per 24 ore a temperatura ambiente in un cilindro graduato chiuso con parafilm, per evitare l’eventuale evaporazione dell’acqua

Valutare gli strati granulometrici esprimendo le frazioni sedimentate come percentuale in volume

Legenda

1. Sabbia: particelle distinguibili (20% in volume)

2. Sabbia fine: particelle poco distinguibili (30% in volume)

3. Strato omogeneo: limo o argilla (50%in volume)

4. Sottile strato di surnatante organico (humus)

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Il terrenoIl terreno

• La percentuale delle diverse frazioni granulometriche determina diversi tipi di terreno.• Gli studiosi del suolo, per conoscerlo meglio, suddividono le particelle in gruppi secondo la loro dimensione attraverso l’analisi granulometrica che ci fornisce una prima idea generale delle proprietà fisiche di un suolo. • La TESSITURA, vale a dire la proporzione di ogni gruppo di particelle secondo la loro dimensione, non può essere modificata e viene considerata una proprietà di base di ogni suolo.

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Il terrenoIl terrenoLegenda

1. Sabbia: particelle distinguibili (20% in volume)

2. Sabbia fine: particelle poco distinguibili (30% in volume)

3. Strato omogeneo: limo o argilla (50%in volume)

4. Sottile strato di surnatante organico (humus)

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• La “tessitura” è un parametro che permette di attribuire il campione di terreno ad una “classe agronomica” caratterizzata da specifiche proprietà riguardanti la capacità di trattenere l’acqua, l’efficienza degli scambi gassosi, la capacità di far sgrondare l’acqua in eccesso ecc.

• Quando, p. es., un terreno risulta avere tessitura “franca” (anche detta “di medio impasto”), si può prevedere che la presenza equilibrata di sabbia, limo e argilla renda ottimali sial’immagazzinamento dell’acqua sia la circolazione dell’aria a livello delle radici.

Il terrenoIl terreno

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• Da un terreno classificato come “sabbioso” (vale a dire caratterizzato da un eccesso della frazione sabbiosa) ci si attende che gli scambi gassosi siano facilissimi, ma che la capacità di trattenimento idrico risulti scarsa; mentre le definizioni “argilloso” e “limoso” sono associate a condizioni di asfissia per le radici delle piante, elevata capacità di trattenere l’acqua e difficoltà di drenaggio.

Il terrenoIl terreno

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• Oltre che con il tradizionale e complesso metodo analitico di laboratorio, è possibile valutare, in modo rapido ed efficace, la tessitura mediante lo schema qui appresso riportato.

Il terrenoIl terreno

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• Prendere un cucchiaio di terreno (possibilmente setacciato a 2 mm circa, in modo da escludere la presenza di scheletro) ed inumidirlo pian piano con acqua fino a quando è il più possibile modellabile e, in alcuni casi, anche appiccicoso.

• Se occorre, aggiungere di tanto in tanto altra acqua, ma non arrivare allo sgocciolamento o alla fluidificazione.

Il terrenoIl terreno

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• Durante l’impasto, il terreno, tra le dita, dà la sensazione di essere:

• granuloso 1

• setoso o pastoso 3

• appiccicoso 7

• nessuna di queste 1

Il terrenoIl terreno

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La struttura del terrenoLa struttura del terreno

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Per struttura del suolo si intende il modo in cui le sue particelle primarie, cioè sabbia, limo, argilla, si uniscono tra loro in particelle composte denominate aggregati.

La struttura del suolo influenza alcuni importanti fattori per la crescita delle piante:

• l’areazione, cioè la porosità del terreno;• la permeabilità e la conducibilità idraulica;• i regimi di temperatura e umidità del terreno;• la crescita delle radici;• l’attività biologica;• la lisciviazione delle basi e dell’argilla;• la resistenza dei suoli all’erosione.

Che cosa è la strutturaChe cosa è la struttura del suolo? del suolo?

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I principali tipi di struttura

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I principali tipi di struttura

Il contenuto in acqua e l’aerazione di un terreno sono largamente determinati dalla grandezza delle sue particelle. Questo disegno schematizza una struttura tipica dei suoli sabbiosi

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I principali tipi di struttura

Questo schema invece rappresenta un terreno tipicamente argilloso

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I principali tipi di struttura

Questo è lo schema di un terreno franco ove sono presenti sia l’argilla che la sabbia ma anche sostanze cementanti che favoriscono l’aggregazione fra le varie componenti. Si formano così dei pori che favoriscono gli scambi gassosi ed evitano pericolosi ristagni idrici

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Struttura del suoloStruttura del suolo • risultato dell’organizzazione spaziale delle

particelle elementari e degli spazi vani (pori). Distinguiamo una:

• MICROSTRUTTURA (250-500 µm): generata da FLOCCULAZIONE + CEMENTAZIONE

• MACROSTRUTTURA ( > 2 mm): generata da INUMIDIMENTO E

• DISSECCAMENTO DEL TERRENO e DINAMICA ARGILLA E RADICI

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• La varia interazione degli agenti fisici, chimici e biologici che intervengono nel processo di formazione della struttura, origina aggregati di forma e dimensioni diverse.

• In base alla forma degliaggregati si distinguonoi seguenti tipi di struttura:

• Granulare• Grumosa• Poliedrica angolare• Poliedrica subangolare• Prismatica• Sfenoidale• Colonnare• Lamellare

I principali tipi di I principali tipi di macrostrutturamacrostruttura

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I principali tipi di struttura

• Gli aggregati di suolo che costituiscono la struttura possono avere forma e dimensioni diverse.

• Tuttavia, la struttura di un suolo è riconducibile essenzialmente a quattro forme:

lamellare: l’aggregazione ricorda foglietti sovrapposti.

La struttura lamellare è generalmente ereditata dal materiale roccioso di partenza (ad esempio sedimenti lacustri).

prismatica: gli aggregati si dispongono nell’orizzonte con un orientamento verticale e tale struttura è comune soprattutto negli orizzonti profondi. Quando la parte superiore degli aggregati è arrotondata, questotipo particolare di struttura prismatica si definisce colonnare.

poliedrica:

gli aggregati ricordano un blocco.Quando le facce del blocco sono benidentificate, con spigoli vivi, la struttura è definita poliedrica angolare mentre, se facce e spigoli sono smussati, gli aggregati sono chiamati poliedrici subangolari. Anchela struttura poliedrica è comune negli orizzonti profondi.

granulare: gli aggregati ricordano delle sfere. Questo tipo di struttura è tipica degli orizzonti superficiali di molti suoli coltivati ed è quella che gli agricoltori cercano di ottenere con le lavorazioni.

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• A volte il suolo non presenta alcuna struttura. Si può trattare di suoli sciolti o incoerenti, cioè costituiti da sabbie molto grosse, tenute insieme soltanto dalla tensione superficiale dell’acqua.

• Oppure si tratta di suoli troppo compatti, definiti a struttura massiva, caratterizzati da cementi colloidali poco efficaci. Questi si spezzano in masse che possono essere facilmente sbriciolate.

I principali tipi di struttura

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• La struttura può essere considerata una proprietà dinamica del suolo.

• Infatti anche gli aggregati più resistenti sono suscettibili di disgregazione a causa di agenti fisici, chimici e biologici.

• D’altra parte si può affermare che spesso i fattori di genesi e distruzione della struttura del suolo coincidono.

I principali tipi di struttura

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Il deterioramento della Il deterioramento della strutturastruttura

• Tra questi fattori possiamo annoverare:

• l’acqua

• la temperatura

• le lavorazioni del terreno

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• L’azione battente delle gocce di pioggia, demolisce gli aggregati superficiali; le particelle fini e i microaggregati, che vengono liberati, si infiltrano e vanno a intasare gli spazi vani (infilling), formando un sigillo superficiale (soil sealing).

• Il successivo essiccamento, favorito dall’accentuazione dei fenomeni capillari, provoca la formazione della crosta, che ostacola la germinazione dei semi, limita lo sviluppo delle piante e riduce gli scambi gassosi suolo-atmosfera.

Il deterioramento della strutturaIl deterioramento della struttura

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• Le lavorazioni sono tra i mezzi agronomici che maggiormente modificano lo stato strutturale del suolo.

• All’azione di suddivisione, che origina i grossi elementi

(macrostrutture) sui quali andranno ad agire gli agenti atmosferici, si accompagna un’azione di compressione operata dalle ruote e dagli organi lavoranti. Se tali azioni avvengono in condizioni critiche di umidità (suolo allo stato plastico), conducono alla distruzione della struttura.

• Effetti altrettanto negativi sono provocati dalla eccessiva frammentazione (polverizzazione) operata da attrezzi per la preparazione del letto di semina (erpici rotanti).

Il deterioramento della Il deterioramento della strutturastruttura

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Come si determina la struttura di un suolo?

• La microstruttura di un suolo, cioè la disposizione delle particelle elementari e la loro composizione, è effettuata in laboratorio con l’uso del microscopio.

In campagna si descrive invece la macrostruttura,che prevede l’apertura di un profilo. I caratteri esaminati sono la forma e le dimensioni degli aggregati. Inoltre si distinguono gli aggregatinaturali da quelli artificiali (zolle). I primi si formano per frammentazione, ad opera dell’alternanza di inumidimento e disseccamento, delle radici, del ghiaccio e per aggregazione, dovuta a fenomeni di coesione ed adesione. Le zolle sono invece il risultato delle lavorazioni primarie (arature, scassi, dissodamenti) e secondarie (fresature, sarchiature ecc.).

Page 48: Il terreno Preparazione, concimazione irrigazione Dott. Cintoni Carlo

Struttura del suoloStruttura del suolo

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L’acqua nel terrenoL’acqua nel terreno

Page 50: Il terreno Preparazione, concimazione irrigazione Dott. Cintoni Carlo

Contenuto d’acqua nel terrenoContenuto d’acqua nel terrenoCapacità di campoCapacità di campo

F

G

F

G

F

G

Capacità di campo: massima altezza d’acqua capillare trattenuta da un dato suolo in assenza di percolazione.

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Acqua nel suoloAcqua nel suolo

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La porositàLa porosità

• È il rapporto tra il volume non occupato dalle componenti solide del terreno ed il volume del terreno stesso: in altre parole, quando le particelle del terreno si aggregano, si vengono a formare degli spazi vuoti chiamati «pori».

• La porosità è dunque strettamente legata al concetto di struttura.

• I pori possono essere occupati da aria e/o da acqua (in cui sono disciolti molti principi nutritivi).

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Le particelle primarie differiscono per forma, dimensione, orientamento, e si legano fra loro nella maniera più varia.

• modello cubico modello tetraedrico• 47,6% di porosità 25,9% di porosità• La struttura del suolo è instabile nel tempo e

nello spazio,• essendo fortemente influenzata dai fattori

climatici, dall’attività biologica e dalle pratiche agricole.

Porosità del suoloPorosità del suolo

Page 54: Il terreno Preparazione, concimazione irrigazione Dott. Cintoni Carlo

• Gli spazi vani hanno una grande importanza funzionale, poiché dal volume dei pori, dalla loro forma e orientamento, dal loro grado di connettività e tortuosità dipendono molte importanti proprietà del suolo (conducibilità idraulica, scambi gassosi ecc.).

• È importante sottolineare come i pori derivino non soltanto dal vario accostamento delle singole particelle (porosità primaria o tessiturale) ma anche, soprattutto nei suoli strutturati, dalla disposizione reciproca degli aggregati (porosità secondaria o strutturale).

Porosità del suoloPorosità del suolo

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Sabbia

MacroporositàMacroporosità

Aggregati colloidali

Macropori Macropori

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+ Flocculazione

Aggregazione

Porosità interna

Micropori

Micropori

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Porosità e permeabilitàPorosità e permeabilità• La porosità è la misura degli

spazi vuoti del suolo • La permeabilità è una funzione

della grandezza delle particelle del suolo, dei pori.

• La porosità rappresenta la riserva della capacità idrica di un suolo.

• La permeabilità è come l’acqua circolerà attraverso il suolo

• Pori dritti e larghi, aumentano la permeabilità.

• L’argilla tende a ridurre la porosità e la permeabilità del suolo, dovuta a presenza di microporosità.

• In generale, gli orizzonti superficiali hanno una porosità più larga rispetto agli orizzonti profondi.

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Valutazione della permeabilità Prendere una bottiglia di

plastica, privarla del fondo ed appoggiarla capovolta in un treppiede Chiudere l’imboccatura con una garza ripiegata due volte e fissata con un elastico

Mettere il terreno nella bottiglia fino a raggiungere un’altezza di 15 cm Versare 200 ml d’acqua nella bottiglia e raccogliere per gocciolamento l’acqua gravitazionale in una capsula Petri posta sotto la bottiglia

Calcolare la differenza tra il volume d’acqua versata e quello d’acqua filtrata. Il volume ottenuto (acqua capillare) rappresenta percentualmente la capacità di campo: maggiore è la capacità di campo, più basso è il grado di permeabilità del campione del terreno

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PROPRIETA’ CHIMICHEDEL SUOLO

• Si dicono proprietà chimiche quelle che il terreno possiede in virtù della sua composizione chimica.

• Sono:

• LA REAZIONE DEL SUOLO

• IL POTERE ASSORBENTE.

Page 60: Il terreno Preparazione, concimazione irrigazione Dott. Cintoni Carlo

LA REAZIONE DEL SUOLO

La prima proprietà chimica da considerare è LA REAZIONE DEL SUOLO. Quando un

suolo è acido lo è perché esso fornisce una reazione acida;

un suolo neutro fornisce una reazione neutra ed un suolo alcalino fornisce una reazione alcalina. Tutti i suoli ricadono in una di queste tre classi; i suoli acidi sono talvolta definiti "aspri" mentre quelli alcalini sono chiamati "suoli dolci".

Page 61: Il terreno Preparazione, concimazione irrigazione Dott. Cintoni Carlo

IL pHIL pH• Il pH rappresenta la misura dell’acidità e

dell’alcalinità nel suolo o, più propriamente, della reazione del suolo suolo.

• Sulla base di valori convenzionalmente attribuiti, si individuano le seguenti classi di pH del suolo:

Page 62: Il terreno Preparazione, concimazione irrigazione Dott. Cintoni Carlo

• Il pH del suolo è una proprietà fondamentale in grado di influenzare molti processi fisici, chimici e biologici.

IL pHIL pH

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• Il pH influenza la solubilità degli elementi nutritivi e l’attività dei microrganismi responsabili della decomposizione della sostanza organica e della maggior parte delle trasformazioni chimiche che avvengono nel suolo.

• Il pH regola, pertanto, la disponibilità di molti nutritivi per le piante.

IL pHIL pH

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• I suoli che hanno un pH inferiore a 5,5 generalmente hanno una bassa disponibilità di calcio, magnesio e fosforo;

• presentano, invece, un’alta solubilità dell’alluminio,del ferro e del boro, mentre risulta bassa per il molibdeno.

IL pHIL pHPer valori di pH intorno ad 8,0 il calcio ed il magnesio sono abbondanti; anche il molibdeno è disponibile, se presente nella frazione minerale del suolo. Per contro, alti valori di pH possono determinare una inadeguata disponibilitàdi ferro, manganese, rame, zinco e, specialmente,di fosforo e boro.

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• Molti metalli pesanti diventano più solubili in condizioni di acidità e, muovendosi nel suolo con l’acqua possono arrivare alle falde, nei fiumi e nei laghi.

• Nel suolo, risultano influenzati dal pH: la dispersione delle argille, la distribuzione degli aggregati, la compattazione, la riduzione della permeabilità dell’acqua, la contrazione del volume per essicamento.

IL pHIL pH

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• L’acidità e l’alcalinità dei suoli deriva da numerose e differenti fonti. Nei suoli posti in sistemi naturali, il pH è influenzato dalla mineralogia, dal clima e dai processi di formazione del suolo.

• Nei suoli coltivati, il pH è influenzato dall’uso dei fertilizzanti e dai processi di assimilazione degli elementi nutritivi (in particolare potassio, calcio e magnesio) da parte delle piante.

• Pertanto, il pH di un suolo dovrebbe essere sempre misurato prima di attuare pratiche che possono influenzarlo.

IL pHIL pH

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• Sono disponibili molti tipi di kit e di strumenti utilizzabiliper determinare il pH in campo: cartine al tornasole, reagenti chimici, elettrodi.

• È bene tenere presente che il pH di un suolo varia nel corso dell’anno. Esso, infatti, dipende dalle condizioni di temperatura e di umidità (aumenta nella stagione invernale e diminuisce nella stagione estiva), e può variare anche di molte unità durante il periodo di crescita delle piante. Il pH viene generalmente registrato come un intervallo di valori per selezionate profondità del suolo

IL pHIL pH

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Acidità del suolo

Mettere 20 g di terreno in un bicchiere da 100 ml, aggiungere 50 ml di acqua e agitare per 30 minuti. Lasciare depositare il terreno, misurare il pH sul liquido sovrastante con una cartina indicatrice o con un pHmetro, preferibilmente dopo 24 ore.

Cartina tornasoleH2O

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• Il pH del suolo può essere modificato aggiungendo determinati composti chimici: i «correttivi».

• La calcitazione è il metodo più comune per incrementare il pH: implica l’aggiunta al suolo di ioni calcio

• La correzione dei suoli acidi è una pratica da compiere periodicamente, poiché le cause che concorrono a far divenire un suolo acido non possono essere rimosse.

IL pHIL pH

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• I suoli che hanno un pH tra 7,5 e 8,5 sono considerati calcarei, in quanto hanno un alto contenuto in carbonato di calcio.

• Il pH di questi suoli non cambia fino a quando il carbonato di calcio non viene rimosso.

• Il ricorso a correttivi acidi potrebbe sortire buoni risultati, ma il loro costo elevato ed i forti quantitativi richiesti per neutralizzare il calcare rendono questa pratica non economica.

IL pHIL pH

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• L’analisi del calcare totale ha lo scopo di determinare la• quantità di tutti i carbonati presenti nel terreno (calcio,• magnesio, potassio, e sodio), anche se impropriamente

il• risultato viene espresso come carbonato di calcio.• Il metodo si basa sulla misura dalla quantità di CO2 che• si libera dalla decomposizione dei carbonati in seguito• all’ aggiunta di un acido forte al campione terreno.

Determinazione del calcare

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Determinazione del calcare

Effervescenza, CO2

HCl 1N(10%)

• In un piccolo recipiente (vaschetta di ceramica, plastica o vetro) mettere 3-5 grammi di terreno. Lasciar cadere sul terreno alcune gocce di acido cloridrico al 10%. Lavorare in silenzio per poter udire il rumore dell’eventuale effervescenza.

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Determinazione del calcare

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• Il calcare totale è rappresentato da elementi grossolani del terreno.

• I materiali calcarei, se presenti in eccesso, inibiscono l’assorbimento del ferro e del fosforo rendendoli insolubili e innalzano il pH del suolo.

Se presenti in giusta quantità sono costituenti importanti del terreno:

• forniscono calcio e magnesio• neutralizzano l’ acidità• gli ioni calcio hanno un ruolo importante nel

mantenimento della struttura del terreno

Determinazione del calcare

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POTERE ASSORBENTEPOTERE ASSORBENTE

• Tra la soluzione circolante e la fase solida del terreno avvengono in continuazione degli scambi ionici; alcuni ioni vengono mobilitati, altri invece vengono trattenuti; questa caratteristica, che varia da terreno a terreno, è la capacità di scambio ionico.

• La proprietà che ha il terreno di fissare determinati ioni prende il nome di potere assorbente. Il potere assorbente dipende soprattutto dalla presenza dei colloidi organici e minerali contenuti nell'humus e nei complessi argillosi.

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• Il potere assorbente non viene esercitato in ugual misura nei confronti di tutti gli ioni; alcuni vengono trattenuti saldamente e per lunghi periodi, altri invece non vengono affatto trattenuti e rimangono all'interno della soluzione circolante.

• Tra gli anioni trattenuti assumono notevole importanza quelli riguardanti il fosforo essendo uno degli elementi fertilizzanti più usati.

POTERE ASSORBENTEPOTERE ASSORBENTE

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• La conoscenza del comportamento dei diversi elementi nei confronti del potere assorbente è molto importante per una corretta applicazione delle tecniche di concimazione.

• Infatti i concimi a pronto effetto, come ad esempio i nitrati, non vengono trattenuti dal potere assorbente e devono essere distribuiti quando le piante sono già in grado di utilizzarli, mentre quelli a lento effetto vengono trattenuti e ceduti gradatamente alla soluzione circolante e quindi dovranno essere somministrati con anticipo come riserva fertilizzante.

POTERE ASSORBENTEPOTERE ASSORBENTE

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Granulometria particelle grossolane = sabbia grossa 0,2 mm sabbia fine 0,2 mm 0,02

mm particelle fini = limo 0,02 mm

0,002 mm particelle finissime = argilla 0,002

mm

Permeabilità volume d’acqua defluito da un volume noto di suolo nell’unità di tempo.

Porosità volume dei pori compreso tra 40 e 60%

pH quantificazione dell’acidità o basicità del terreno

Tessitura percentuale delle diverse frazioni granulometriche

Struttura come sono legate tra loro le particelle e come sono disposti i pori

riassumiamoriassumiamo

calcare quantificazione del contenuto nel terreno

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11Se si cerca fare una pallina,

rotolando il terreno tra le palme delle mani (senza usare le dita):

• la pallina non “tiene” TERRENO SABBIOSO

• la pallina “tiene”, ma con difficoltà TERRENO SABBIOSO FRANCO

• la pallina “tiene” facilmente 2

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22

• Se si schiaccia la pallina tra il pollice e l’indice:

• la pallina si sbriciola TERR. FRANCO SABBIOSO

• la pallina si appiattisce bene o abbastanza bene 3

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33

• Se si rifà la pallina e poi si cerca di farne un cilindretto allungato prima più grande ( circa 1cm) e poi più sottile ( circa 0,5 cm):

• non si forma nemmeno il cilindretto più grande SABBIOSO FRANCO

• si forma soltanto il cilindretto più grande FRANCO SABBIOSO

• si formano entrambi i cilindretti 4

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44

• Se si cerca, pian piano, di piegare il cilindretto a ferro di cavallo:

• il cilindretto si spezza 5

• il cilindretto non si spezza 6

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55

• Se si fa scorrere il terreno tra le dita, la sensazione è che sia:

• ruvido e granuloso FRANCO

• abbastanza setoso FRANCO LIMOSO

• molto setoso LIMOSO

• appiccicoso, ruvido e granuloso 6

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• Se, dopo aver rimpastato il terreno, si fa un cilindretto molto sottile (lungo circa 8 cm e con di circa 3 mm) e lo si piega fino a formare un cerchio del diametro di circa 2,5 cm:

• il cilindretto non si spezza 7

• il cilindretto si spezza 9

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77• Se si modella il terreno a forma di pallina e si

strofina la pallina tra il pollice e l’indice fino a• produrre un disco sottile con la superficie liscia:• la superficie è regolare, ma con piccole

sporgenze granulose ARGILLOSO SABBIOSO• la superficie è liscia con appena qualche

irregolarità 9• la superficie è liscia con pochissime o nessuna

irregolarità 8

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• Se si manipola il terreno tra le dita

• il terreno è liscio come sapone e lucente ARGILLOSO

• il terreno è setoso e opaco ARGILLOSO LIMOSO

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• Se si forma una nuova pallina e la si manipola:

• il suolo risulta molto ruvido FRANCO SABBIOSO ARGILLOSO

• il suolo risulta abbastanza ruvido FRANCO ARGILLOSO

• il suolo risulta pastoso e liscio FRANCO LIMOSO ARGILLOSO

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geosfera

idrosfera

atmosfera

biosfera

insieme di tutti gli ambienti naturali esistenti sulla Terra e di tutti gli organismi viventi che li popolano.

La biosfera (o ecosfera)

comprende

la superficie terrestre, con

il sottosuolo fino a poche

decine di metri di profondità,

Biosfera

gli oceani, mari, fiumi,

laghi... l'atmosfera fino a qualche

migliaio di metri di quota.

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