il settore conciario italiano nel 2016

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LINEAPELLE Riproduzione vietata IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016 Nonostante la conferma della propria leadership internazionale sia in termini di valore (65% del totale UE, 19% a livello mondiale) che di qualità delle produzioni, il 2016 non è stato un anno particolarmente brillante per l’industria conciaria italiana. La domanda manifatturiera ed i relativi consumi hanno infatti risentito della debole congiuntura economica globale, in sofferenza per l’incertezza e le tensioni politiche che persistono sul piano internazionale. I dati ufficiali di chiusura anno mostrano risultati prevalentemente negativi, seppur di limitata intensità. I volumi complessivi di produzione hanno registrato un ribasso dell’1,7% in metri quadri di pelle finita e del 3,6% in kg di cuoio suola, mentre in valore il calo totale è stato del 3,4%. In moderato ribasso anche le esportazioni (-5%), che mantengono comunque un’incidenza sul fatturato totale del settore superiore al 75%. Particolarmente in difficoltà le spedizioni verso i manifatturieri cinesi (in calo a doppia cifra, sia Hong Kong che Cina continentale, ma nel complesso sempre prima destinazione estera delle pelli italiane) e verso Germania (-12%), Portogallo (-12%), Regno Unito (- 3%) e Corea del Sud (-9%). Tra le destinazioni in positivo, gli USA hanno mostrato l’aumento di valore più consistente: +12%; si tratta del settimo anno consecutivo di crescita, per un totale esportato ormai superiore ai 235 milioni di €uro. Seguono, come best performer per l’export conciario italiano, la Francia (+3%) e il Vietnam (+5%). Tra i mercati euro-mediterranei di delocalizzazione dei clienti, scendono Romania, Polonia, Tunisia e Bulgaria, mentre salgono Albania e Serbia. L’analisi per destinazione d’uso evidenzia un settore che si è mosso a due velocità. Hanno ceduto le produzioni conciarie destinate alla moda (pelletteria -7%, calzatura e abbigliamento -2%), aumentano quelle destinate all’imbottito, soprattutto per interni auto (+8%), con l’arredamento che torna a mostrare segno positivo ed interrompe un calo che continuava da più di dieci anni. La prima parte del 2017 ha mostrato cenni di parziale ripresa stagionale. La speranza è che il recupero possa consolidarsi a livello generale nel resto dell’anno. Fonte: UNIC – Unione Nazionale Industria Conciaria

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Page 1: IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016

LINEAPELLE – Riproduzione vietata

IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016

Nonostante la conferma della propria leadership internazionale sia in termini di

valore (65% del totale UE, 19% a livello mondiale) che di qualità delle produzioni, il

2016 non è stato un anno particolarmente brillante per l’industria conciaria italiana.

La domanda manifatturiera ed i relativi consumi hanno infatti risentito della debole

congiuntura economica globale, in sofferenza per l’incertezza e le tensioni

politiche che persistono sul piano internazionale.

I dati ufficiali di chiusura anno mostrano risultati prevalentemente negativi,

seppur di limitata intensità. I volumi complessivi di produzione hanno

registrato un ribasso dell’1,7% in metri quadri di pelle finita e del 3,6% in kg di

cuoio suola, mentre in valore il calo totale è stato del 3,4%.

In moderato ribasso anche le esportazioni (-5%), che mantengono comunque

un’incidenza sul fatturato totale del settore superiore al 75%. Particolarmente in

difficoltà le spedizioni verso i manifatturieri cinesi (in calo a doppia cifra, sia Hong

Kong che Cina continentale, ma nel complesso sempre prima destinazione estera

delle pelli italiane) e verso Germania (-12%), Portogallo (-12%), Regno Unito (-

3%) e Corea del Sud (-9%). Tra le destinazioni in positivo, gli USA hanno mostrato

l’aumento di valore più consistente: +12%; si tratta del settimo anno consecutivo

di crescita, per un totale esportato ormai superiore ai 235 milioni di €uro. Seguono,

come best performer per l’export conciario italiano, la Francia (+3%) e il Vietnam

(+5%). Tra i mercati euro-mediterranei di delocalizzazione dei clienti, scendono

Romania, Polonia, Tunisia e Bulgaria, mentre salgono Albania e Serbia.

L’analisi per destinazione d’uso evidenzia un settore che si è mosso a due

velocità. Hanno ceduto le produzioni conciarie destinate alla moda (pelletteria -7%,

calzatura e abbigliamento -2%), aumentano quelle destinate all’imbottito,

soprattutto per interni auto (+8%), con l’arredamento che torna a mostrare segno

positivo ed interrompe un calo che continuava da più di dieci anni.

La prima parte del 2017 ha mostrato cenni di parziale ripresa stagionale. La

speranza è che il recupero possa consolidarsi a livello generale nel resto dell’anno.

Fonte: UNIC – Unione Nazionale Industria Conciaria

Page 2: IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016

CONCERIAUNA STRAORDINARIASTORIA ITALIANA

ASSEMBLEA 2017Milano, 27 giugno

TAVOLESTATISTICHE

Page 3: IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016

TAVOLE STATISTICHE

CONCERIA ITALIANAUNIC

EXPORT

VALORE PRODUZIONE

1.218

17.612

122

5 miliardi di euro

3,8 miliardi di euro

milioni metri quadripelli finite 12 mila tonnellate

cuoio suola

AZIENDE1IL QUADRODELL’INDUSTRIACONCIARIAITALIANAANNO 2016

ASSEMBLEA 2017

ADDETTI

VOLUME

NOTASulla base di nuoverilevazioni statistiche, è stata effettuata una revisione dei dati strutturali di produzione del cuoio da suola rispetto al passato

Page 4: IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016

TAVOLE STATISTICHE

Lombardia 5,0%

Veneto 55,0%

Toscana 28,5%

Campania 7,6%

Altre regioni 3,9%

QUOTA SULLA PRODUZIONE NAZIONALE

CONCERIA ITALIANA

2ASSEMBLEA 2017

I DISTRETTIDELL’INDUSTRIACONCIARIAITALIANAANNO 2016

UNIC

Page 5: IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016

TAVOLE STATISTICHE

Nafta

8%UE

51%

Area Russa

7%

Asia

25%

Altro

9%3,8 mld € 114 Paesi

PERCENTUALE PER AREA DI DESTINAZIONE

CONCERIA ITALIANA

3ASSEMBLEA 2017

L’EXPORTDELL’INDUSTRIACONCIARIAITALIANAANNO 2016

UNIC

Page 6: IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016

TAVOLE STATISTICHE

65%del valore

della produzione

68%dell’export di pelli finiteverso Paesi extra-UE

19%del valore

della produzione

27%dell’export di pelli finite

IN EUROPA NEL MONDO

CONCERIA ITALIANA

4ASSEMBLEA 2017

I PRIMATIINTERNAZIONALIDELL’INDUSTRIACONCIARIAITALIANAANNO 2016

UNIC

Page 7: IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016

TAVOLE STATISTICHE

USA

+12%

Vietnam

+5%

Francia

+3%

Area Cina

-16%

Spagna

-1%

Germania

-12%

Portogallo

-12%

Romania

-5%

Polonia

-4%

Tunisia

-13%

CONCERIA ITALIANA

5ASSEMBLEA 2017

LA TOP TENDEI MERCATIDI DESTINAZIONEDELL’INDUSTRIACONCIARIAITALIANAANNO 2016

UNIC

Page 8: IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016

TAVOLE STATISTICHE

Servizi 22,2%

Lavoro 12,3%

Altri costi 1,5%

Prodotti chimici 11,6%

Materia prima 52,4%

STRUTTURA DEI COSTI

CONCERIA ITALIANA

6ASSEMBLEA 2017

IL BILANCIODELL’INDUSTRIACONCIARIAITALIANAANNO 2016

UNIC

Page 9: IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016

TAVOLE STATISTICHE

Arredamento 15,8%

Carrozzeria 11,2%

Altre 2,1%

Pelletteria 24,0%

Calzatura 41,8%

Abbigliamento e guanti 5,1%

CONCERIA ITALIANA

7ASSEMBLEA 2017

LE DESTINAZIONID’USO E LE FASCE DI PREZZODELLA PELLEITALIANAANNO 2016

DESTINAZIONI D’USO

FASCIA DI PREZZO

Top / Alto Medio - Alto Medio - Basso

31% 35% 34%

UNIC

Page 10: IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO NEL 2016

TAVOLE STATISTICHE

Nafta

7%UE

53%

Africa

7%Oceania

6%

Altro

5%800.683 tonn. 119 Paesi

Sudamerica

22%

CONCERIA ITALIANA

8ASSEMBLEA 2017

L’IMPORTDI PELLI GREZZEE SEMILAVORATEANNO 2016

UNIC

PERCENTUALE PER AREA DI DESTINAZIONE