il piano provinciale della prevenzione 2007-2008 laura ferrari trento, 25 settembre 2008
TRANSCRIPT
Il Piano provinciale della prevenzione
2007-2008
Laura Ferrari
Trento, 25 settembre 2008
Di che cosa ci ammaliamo ?
Malattie acute : 10%
Traumi: 15%
Malattie croniche 75%
Quali sono i determinanti delle malattie croniche ?
Fumo
Alcool
Inattività fisica
Dieta scorretta
Coprono
l’80% dell’eziologia
Perché è fondamentale prevenire le malattie croniche?
Le malattie croniche sono responsabili della maggior parte delle morti, delle sofferenze e dei costi sanitari
I costi sanitari e sociali delle malattie croniche non saranno più sostenibili per i sistemi sanitari
I principali fattori di rischio sono noti e modificabili, in quanto correlati a stili di vita non salutari o condizioni modificabili
Come è nato il Piano nazionale della prevenzione ? (1)
2004: il Ministero della Salute e gli Assessori regionali concordano l’adozione di un Piano nazionale di prevenzione attiva, coordinato dal CCM
2005: intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome. Si decide di adottare piani regionali (provinciali) per la realizzazione degli interventi previsti dal Piano nazionale della prevenzione
Come è nato il Piano nazionale della prevenzione ? (2)
Nascono i piani regionali di prevenzione 2005-2007
2006: con l’approvazione del Piano sanitario nazionale 2006/2008 il Piano nazionale della prevenzione 2005/2007 viene confermato al 2008
Benchè la PAT non sia tenuta formalmente all’adozione di un Piano provinciale di prevenzione attiva, pare tuttavia opportuno operare un riallineamento a tale strumento e alla sua metodologia operativa
Come è nato il Piano provinciale della prevenzione?
2006, novembre: la Giunta provinciale, delibera l’adozione del Piano provinciale di prevenzione attiva 2007-2008
2007: i progetti attuativi vengono realizzati dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari
2008, gennaio: il Ministero approva il piano provinciale di prevenzione della provincia di Trento
Gli ambiti di intervento
I 4 capitoli del Piano nazionale della prevenzione
Prevenzione delle patologie cardio-vascolari
Prevenzione della patologia tumorale
Prevenzione degli incidentiVaccinazioni
Le 13 linee progettuali
La prevenzione delle patologie cardio-vascolari
1. La diffusione della carta del rischio cardio- vascolare
2. La prevenzione dell’obesità
3. La prevenzione del diabete
4. La prevenzione delle recidive degli accidenti cardio-vascolari
La prevenzione della patologia tumorale
5. Lo screening del carcinoma mammario
6. Lo screening del carcinoma del collo dell’utero
7. Lo screening del carcinoma del colon-retto
La prevenzione degli incidenti
8. Sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali
9. Sorveglianza e prevenzione degli incidenti nei luoghi di lavoro
10. Sorveglianza e prevenzione degli infortuni domestici
Le vaccinazioni
11. Costruzione della gestione informatizzata delle anagrafi vaccinali
12. Miglioramento dell’offerta vaccinale a gruppi di popolazione
vulnerabili
13. Miglioramento della qualità dell’offerta vaccinale
Le difficoltà e le opportunità offerte dal PNP
Cosa è necessario
una definizione accurata degli obiettivi un’analisi realistica e documentata del
contesto provinciale o locale il coinvolgimento attivo dei vari gruppi di
interesse la costruzione di alleanze e reti, spesso
intersettoriali l’attivazione di sinergie tra i livelli istituzionali
e quanti concretamente agiscono sul territorio
Interventi che richiedono interdisciplinarietà,
interprofessionalità, intersettorialità Meccanismo della pianificazione con rischi di
forte inerzia iniziale Staff regionali, a volte minuscoli, messi alla
prova dalla esigenza di pianificare in ben 13 diverse aree
Rischio di costruire un “castello di carte”
Difficoltà
Opportunità
Misurarsi con problemi attuali per rinnovarsi Sperimentare una modalità di lavoro
coordinata: un piano nazionale rispettoso delle esigenze locali
Utilizzare la valutazione per sviluppare l’azione
Ricercare sinergie e coerenze tra piano, progetti CCM, altre iniziative istituzionali
Conclusioni
Messaggi chiave
La prevenzione delle malattie croniche è un investimento
Gli interventi devono essere efficaci Bisogna creare ambienti che favoriscano la
scelta di comportamenti salutari I governi, le politiche devono utilizzare ogni
opportunità per promuovere la salute
Conclusioni (1)
La salute
non può essere solo affare del Sistema Sanitario
deve essere un dovere di tutte le componenti della società
Grazie per l’attenzione