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NEONATOLOGIABranca della pediatria che studia il
neonato.
NEONATOBambino nato vivo nel periodo compreso tra la nascita e il
compimento della 4° sett. di vita (27 gg, 23 h, 59 min).
PERIODO NEONATALE:
Intervallo di tempo compreso tra la nascita e il 28° giorno di vita.
- PRECOCE: dalla nascita alla fine della 1° sett di vita- TARDIVO: dall’inizio della 2° sett alla fine della 4°
NEONATO ad alto rischio: neonato che a causa di fattori lesivi pre, intra o post-natali, ha un’elevata probabilità di morte o di presentare manifestazioni morbose con danni transitori o permanenti.
GRAVIDANZA ad alto rischio: gravidanza nel corso della quale si verificano condizioni che accrescano le probabilità di danno transitorio o permanente o di morte per il feto e/o la madre.
ABORTO: (def. OMS) “ Ogni interruzione della gravidanza con espulsione di feto morto o di materiale ovulare fino al compimento della 28° sett. di E.G.”
Il limite di VITALITA’ proposto ultimamente è di 750 g. In Italia si intende per aborto l’interruzione spontanea o terapeutica della gravidanza che si verifica prima del 180° giorno dall’inizio della gestazione.
Intervallo di tempo compreso tra il 1° giorno dell’ultima
mestruazione e la nascita, espressa in settimane complete.
es. 40 sett = 280-286 giorni
ETÀ GESTAZIONALE ETÀ GESTAZIONALE (E.G.)(E.G.)
NEONATO PRETERMINE:
NEONATO A TERMINE:
NEONATO POST-TERMINE:
In base all’ E.G. distinguiamo:
E.G.< 38 sett
38 < E.G.> 42 sett
E.G.≥ 42 sett
PESO ALLA NASCITA PESO ALLA NASCITA (P.A.N.)(P.A.N.)
P.A.N. < 2500 g,indipendentemente dall’ E.G.
Maschi → 3500 g
Femmine → 3200 gPeso medio alla nascita:
Neonato di BASSO PESOalla nascita
N. di peso molto basso (LBW) = PAN < 1500gN. di peso molto molto basso (VLBW) = PAN < 1000gN. di peso estremamente basso (ELBW) = PAN < 750g
Curve dei Curve dei centilicentiliEsprimono di quanto il parametro preso in esame
(Peso, CC, L) si discosta da quello medio standard per l’età.
In base alla valutazione dei centili di crescita del P.A.N. rapportato all’ E.G. distinguiamo:
< 10° C 10°-90° C > 90°C
E.G.<38 sett Neonatopreterminepiccolo per
l'EG
Neonatopretermineappropriatoper l'EG
Neonatopreterminegrosso per
l'EG
E.G.38- 42 sett
Neonato atermine
piccolo perl'EG
Neonato atermine
appropriatoper l'EG
Neonato atermine grosso
per l'EG
E.G.>42 sett Neonato posttermine
piccolo perl'EG
Neonato posttermine
appropriatoper l'EG
Neonato posttermine grosso
per l'EG
NEONATO piccolo per l’E.G.:P.A.N. < 10° centile per l’E.G.
NEONATO proporzionato per l’E.G.:P.A.N. compreso tra 10° e 90° centile
NEONATO grosso per l’E.G.:P.A.N. > 90° centile
Pre-term/Small-for-date
38 Completed weeks
+ 250
- 250
Small-for-date + 250
- 250
Small-for-date + 250
- 250
38 42
Pre-term
Completed weeks
+ 250
- 250
term
38 42
Pre-term
Completed weeks
+ 250
- 250
term
Oltre al PAN, anche la lunghezza e la circonferenza cranica devono essere sempre valutati per un quadro completo alla nascita e durante la crescita del neonato.
= 50 cm
Se la CC < 10° C →MICROCEFALIA
Se la CC > 90° C →MACROCEFALIA
Lunghezzamedia
C.C.media = 35 cm
RITARDO di CRESCITA SIMMETRICO→ quando i 3 parametri sono tutti alterati
fattori geneticimalattie a trasmissione transplacentaremalformazioni congenitegravi patologie placentari
RITARDO di CRESCITA ASIMMETRICO→ quando il Peso è sempre diminuito, la lunghezza è normale e la C.C. è normale o diminuita
eziologia materno-placentare
RITARDO DI CRESCITARITARDO DI CRESCITA
I.U.G.R.Fetale Materno-placentare
Ridotto potenziale di accrescimento
fetale
Apporto nutrizionale al feto diminuito
Ritardo della crescita fetale
Alterazione omeostasi del
glucosio
Alterazione scambi gassosi attraverso
la placenta
Parto prematuro
Riduzione del tessuto sottocutaneo
Turbe della termoregolazione
Ipoglicemia Sofferenza fetale
RDS
MORTE FETALE
ASFISSIA PERINATALE
SNC CUORE POLMONE INTESTINO RENE SANGUE ALTRE
E.I.I Miocardiopatia asp. meconioEmorragiePolmonite
PCFMIP
N.E.C. N.T.A. PolicitemiaIperviscosità Ipocalcemia
Etiologia
MORTALITA’ FETALE TARDIVA (NATIMORTALITA’)
MORTALITA’ INFANTILE
MORTALITA’ NEONATALE
MORTALITA’ NEONATALE PRECOCE
MORTALITA’ NEONATALE TARDIVA
n° feti morti dopo la 28° sett (> 1000 g)n° totale della nascite (morti + vivi)
x 1000
n° morti 1° anno di vitan° nati vivi
x 1000
n° morti prime 4 sett. di vitan° nati vivi
x 1000
n° morti 1° sett.n° nati vivi
x 1000
n° morti 2°-3°-4°sett. di vitan° nati vivi
x 1000
Indici di mortalità neonatale
MORTALITA’ PERINATALE “Corretta” o “Epurata”
MORTALITA’ PERINATALE “Standard” o “Basic”
MORTALITA’ PERINATALE (per uso Nazionale)
MORTALITA’ PERINATALE “Standard” (per uso Internazionale)
n° nati morti dopo la 28° sett > 1000 g + n° morti 1° sett > 1000 gn° nati vivi > 1000 g
x 1000
n° nati morti > 1000 g + n° morti 1° sett > 1000 gn° nati morti > 1000 g + n° nati vivi > 1000 g
x 1000
n° nati morti > 500 g + n° morti 1° sett > 500 gx 1000
n° nati morti > 500 g + n° nati vivi > 500 g
n° nati morti > 1000 g + n° morti 1° sett > 1000 gn° nati morti > 1000 g + n° nati vivi > 1000 g
x 1000
MORTALITA’ PERINATALE(Def. Internazionale OMS)
n° nati morti dopo la 28° sett + n° morti 1° sett.( di ogni E.G.)n° totale della nascite (morti + vivi)
x 1000
Quando il neonato nasce necessita di procedure assistenziali che comprendono:
* POSIZIONE* VIE RESPIRATORIE* STIMOLAZIONE* LEGATURA FUNICOLO* RISCALDAMENTO* ASSEGNAZIONE PUNTEGGIO DI APGAR* ISPEZIONE DI PLACENTA e CORDONE
OMBELICALE* NIDO → Rooming- in
ASSISTENZA IN SALA PARTO
1. POSIZIONE
Testa in basso per favorire eliminazione di liquido amniotico, sangue e altre secrezioni.
2. VIE RESPIRATORIE
Appena nasce deve essere aspirato mediantesondini prima dal faringe e poi dal naso per:
♣ liberarlo dalle secrezioni che non riesce ad espellere spontaneamente;
♣ sondare la pervietà esofagea(atresia esofagea!!!)
♣ sondare la pervietà delle coane(atresia coane!!!!)
( Rischio di aspirazione di meconio !)
3. STIMOLAZIONE
L’aspirazione dalle coane, oppure uno stimolo sulla pianta del piede o sul dorso sembrano sufficienti per stimolare l’avvio di una respirazione ritmica.
4 . LEGATURA DEL FUNICOLO
Si lega il funicolo e si reseca il cordone: il neonato perde la dipendenza anatomica dalla madre.
5. RISCALDAMENTO
T corporea = 36-37 °C
I processi metabolici si svolgono con il minor consumo di energia. I neonati hanno un sistema di termoregolazione non ancora completamente attivo per cui è necessario riscaldarli subito dopo la nascita.
6. PUNTEGGIO DI APGAR
Si valuta ad 1 e a 5 min.Prende in considerazione 5 parametri a cui si assegna un punteggio da 0 a 2.
Apgar tra 7-10 = normaleApgar tra 4-6 = asfissia lieveApgar < 3 = asfissia grave
CRITERI 0 1 2Colorito Cianotico,
pallidoTronco roseo,
estremitàcianotiche
roseo
Frequenzacardiaca
Assente <100 >100
Respiro Assente Irregolare,lento
Regolare,pianto valido
Rispostariflessa alsondino
Nessuna Smorfia Starnuto etosse
Tonomuscolare
Ipotoniamarcata
Qualcheflessione delle
estremità
normale
Punteggio di Apgar
“ Danni di origine traumatica e/o ipossica subiti dal neonato
durante il periodo del travaglio e del parto”.
TRAUMI DA PARTO
↓ incidenza per miglioramentodell’assistenza ostetrica
Sproporzione cefalo-pelvicaPresentazioni anomalePrematuritàParto troppo prolungato o rapido PrimiparitàOligoidramnios
FATTORI PREDISPONENTI
TRAUMI DEL CAPO
TUMORE DA PARTO: tumefazione edematosa diffusa del capo in corrispondenza della parte presentata durante il parto.•Stravaso di sangue e/o siero neitex molli sovraperiostei.•Limiti sfumati.•Si risolve entro i primissimi gg di vita senza trattamento.
Tumore da parto
CEFALOEMATOMA ESTERNO: emorragia subperiostea nettamente delimitata dalle suture.++ regioni parietali.•Compare dopo alcuni gg dalla nascita.•Può associarsi frattura cranica.•Rare complicanze: iperbilirubinemiae anemia.•Si riassorbe generalmente in un periodo variabile tra 2 settimane e 3 mesi.
Cefaloematoma parietale bilaterale
Cefaloematoma parietale
Cefaloematoma parietale
FRATTURE CRANICHE: Rare!
• Cause: forcipe o compressione contro la sinfisi pubica, il promontorio sacrale o le spine ischiatiche della madre.
• Se c’è accavallamento dei frammenti → CHIRURGIA
Applicazione di forcipe
Applicazione di forcipe
Applicazione di ventosa
Applicazione di ventosa
Ecchimosi del volto (presentazione di
faccia)
Emorragia congiuntivale e sottocongiuntivale
Ecchimosi glutea da presentazione podalica
Deformità posturale dei piedi da malposizione intrauterina
Turgore mammario
Mastite neonatale
Mastite neonatale
Appendice pre-auricolare
Angioma piano del capo
Ciuffo di peli in regione lombo-sacrale: rischio di spina bifida occulta
Milia sebacea scroto-peniena
Milia sebacea scroto-peniena
Scroto iperpigmentato (crisi genitale)
Imene peduncolato
LESIONI DEI NERVI PERIFERICI
PARALISI DEL PLESSO BRACHIALE:
Plesso brachiale = ultime 4 radici cervicali (C5-C8) + prima radice toracica (D1)
Cause ostetriche: eccessiva trazione sull’arto superiore per il disimpegno delle spalle sia nel parto cefalico che nel podalico.
In base alla sede della lesione:- Paralisi SUP (di ERB-DUCHENNE) per lesione di C5, C6 (+ freq)- Paralisi INF (di KLUMPKE-DEJERINE) per lesione di C7, C8, D1- Paralisi TOT per lesione da C5 a D1.
PARALISI DEL NERVO FACCIALE:
Generalmente periferica, dovuta a compressione da forcipe o compromissione in utero permalposizione fetale.
P.P. Completainteressa tutta
l’emifaccia
P. Centraleinteressa i 2/3
inf del viso
LESIONI DEL MIDOLLO SPINALE e del RACHIDE:
Si verificano ++ nel parto podalico per forte trazione sull’asse vertebrale in senso longitudinale per disimpegnare la testa.Si verificano ++ a livello cervicale e toracico.
Clinicamente: sdr. da sezione trasversa del midollo spinale:• Completa / incompleta• Reversibile / irreversibile
Al di sotto del livello di lesione si osserva:
-Fase iniziale di shock spinale
• paralisi flaccida degli arti, abolizione dei riflessi OT
• perdita della sensibilità
• ritenzione urinaria e fecale
• turbe vegetative (abolizione secrezione sudorale,vasoparalisi, turbe della termoregolazione e del trofismo cutaneo)
• se la lesione è < a C5 = dispnea per resp.diaframmatica
-Fase dell’Automatismo midollare
Ripresa dell’attività autonima e riflessa dei centri midollari sottostanti alla lesione, la cui funzione era rimasta temporaneamente sospesa nella fase precedente.Al di sotto della lesione:
•spasticità degli arti inferiori•i riflessi OT diventano ipereccitabili con cloni anche spontanei•ricomparsa funzionalità sfinteriale•ricomparsa della secrezione sudorale
Prognosi grave.
LESIONI OSTEOARTICOLARI
TRAUMI DELLA SPALLAClassificazione di Scaglietti:
♣ SEMPLICI: distorsione♣ COMPLICATI: - da distacco dell’epifisi
omerale prossimale- da lussazione scapolo-omerale- da frattura della clavicola
♣ FORME MISTE: semplici → distorsioniassociate a paralisi del plesso brachialecomplicate → distacchi epifisari associati a paralisi del plesso brachiale
Può essere:• tipo incompleto a legno verde
• tipo completo con o senza spostamento dei monconi
FRATTURA DELLA CLAVICOLA
++ frequente nel corso del parto
Clinicamente:
• arto omolaterale addotto con estensione del gomito
• incapacità a muovere l’arto
• dolore alla mobilizzazione passiva dell’arto e alla palpazione della clavicola
• ematoma clavicolare ( non sempre)
• eventuali crepitii
• spasmo del m. sternocleidomastoideo
• R. di Moro assente dal lato colpito
Conferma diagnostica: RX SPALLA
Prognosi: Completa restitutio ad integrum
Trattamento: Fasciare arto e braccio inposizione di riposo (braccio lievemente abdotto con gomito flesso a 90° gradi)finchè non si forma il callo osseo.
malposizione intrauterinadifetto congenito di sviluppo trauma da parto distocico
lacerazione della fibre
ematoma
involuzione fibrosa
retrazione muscolare
Cause
EMATOMA DEL M. STERNO CLEIDOMASTOIDEO
Clinicamente:
Tumefazione ++ III° inf del muscolo, dura, non mobile, a contorni netti.& ↑ nelle prime settimane per poi ↓Scompare in alcuni mesi.Il capo è inclinato dal lato della lesione.Il viso è rivolto verso il lato opposto
Trattamento ortopedico:
• Fisioterapia• Collari (tipo Schanz) per l’ipercorrezione• Eventuale tenotomia dopo il 1° mese