il mondo a una svolta - parlamentare europeo · dal 2004 è deputato al parlamento europeo, ......

162
Vittorio Prodi Il mondo a una svolta

Upload: tranque

Post on 18-Feb-2019

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Vittorio Prodi nasce a Reggio Emilia il 19maggio del 1937. Dopo il percorso di studisuperiori, consegue la laurea in Fisicapresso l’Università di Bologna nel 1959.Docente universitario e ricercatore in di-versi istituti nazionali e internazionali, èautore di numerose pubblicazioni e dicinque brevetti internazionali.Dopo aver partecipato alla nascita del-l’Ulivo, è Presidente della Provincia diBologna dal 1995 al 2004.

Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, dove si occupa principalmente dienergie rinnovabili, cambiamento climatico e ambiente.Nel 2009 aderisce alneonato Gruppo dell’Alleanza progressista dei Socialisti e dei Democratici(S&D). È attualmente membro della Commissione ENVI (Commissione parla-mentare per l’ambiente, la sanità e la sicurezza alimentare) e presidentedell’intergruppo Sky&Space. È inoltre membro della Sottocommissione peri diritti dell’uomo e membro sostituto della Commissione AFET (Affari esteri),oltre che membro della Delegazione per le relazioni con i paesi del Mercosure membro sostituto della Delegazione per le relazioni con la Repubblicapopolare cinese.

È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una società com-pletamente decarbonizzata? Attraverso ricerche, dati, esperienze e riflessioniil libro mostra come, scegliendo nuovi strumenti economici e politiche dellasostenibilità, sia possibile realizzare una società equa, come primo passoverso un cambiamento più profondo del modello sociale che abbia al centroil benessere delle persone e il rispetto dell'ambiente.

Vittorio Prodi

Il mondo a una svolta

Vittorio Prodi ■

Il mondo a una svolta

Pubblicazione realizzata con il contributo del Gruppodell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento Europeo

Page 2: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Vittorio Prodi

Il mondo a una svolta

Page 3: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

In copertina © SZE FEI WONG, 22 aprile 2008, Da un treno in corsa(http://www.istockphoto.com)

Questo libro è stato stampato su carta eco-sostenibile certificata E.C.F. prodotta dalla cartiera Fredigoni con fibre vergini provenienti da foreste condotte secondo principi di buona gestione ambientale e sociale.

Page 4: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Questo libro ha una doppia dedica.La prima non può essere che a Sandra, che si è lasciata coinvolgere in questa mia attività, mi è stata sempre vicina e di aiuto e ispirazione insostituibile.La seconda è per i nipoti, che sono stati la motivazione più forte, come rappresentanti delle future generazioni alle quali dobbiamo ogni sforzo per garantire un futuro di sostenibilità, impostando l’uso delle risorse naturali in modo da permetterne un accesso equo.Carissimi Federica, Lorenzo, Elisabetta, Filippo, Giacomo, Lucia, Agnese, Caterina, Matteo, Alessandro, Anna, Stefano e piccolo in arrivo,il nostro impegno è di capire il cambiamento che vi coinvolgerà e di impostare un mondo migliore di quello in cui ora viviamo.

Page 5: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una
Page 6: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Indice

Prefazionedi Gianni Pittella 7

Prefazionedi Rosy Bindi 9

IntroduzioneLa svolta possibile 11

Capitolo 1 - Interdipendenza e sovranitàLa nascita di una coscienza ambientale globale: accordi, azioni, trattati 15Interdipendenza e politiche ambientali oggi 24 Interdipendenza e cambiamento climatico 35 I rifugiati climatici 35 Giustizia climatica e clausola di equità 43 La formula europea per una nuova sovranità 48

Capitolo 2 - Cambiamento climatico e crisi economica

I dati scientifici sul cambiamento climatico e l’urgenza di misure di contrasto 55

La crisi economica e il suo impatto sul clima 67

Page 7: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Combattere il cambiamento climaticoe superare la crisi 70 Europa 2020 71 Le infrastrutture energetiche e la rete elettrica intelligente 74 Il passaggio alle fonti rinnovabili: opportunità per il clima, per l’occupazione e per la sicurezza 78 Roadmap 2050 80 Gli strumenti economici per rendere gli investimenti possibili 85

Capitolo 3 - Oltre il PILQuali indicatori per quale società 91L’impegno del Parlamento e della Commissione Europea 93Il Rapporto della Commissione Stiglitz 95Iniziative a livello mondiale 98L’esempio del Bhutan: lo sviluppo come strumento e non come fine 101Realizzare la società della conoscenza 106

Capitolo 4 - Gestire il transitorioL’efficienza energetica degli edifici 114Ripensare la rete dei trasporti 117La protezione del suolo 120La politica spaziale al servizio del clima 123Il ruolo cruciale delle città 127 Amburgo e Stoccolma: Capitali Verdi d’Europa 2010 e 2011 127 Piccole dimensioni, grandi performance 134 Comuni italiani sostenibili 136 Rendere le nostre città belle e sostenibili 142

ConclusioniIl mondo che vogliamo 145

Page 8: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Prefazione

Il lavoro pregevole per la sua chiarezza e completezza, di Vit-torio Prodi arriva in una positiva congiuntura tra quanto pro-dotto e progettato sui temi ambientali in un’Europa che si ap-presta a una dura ma quanto mai aperta, nuova battaglia traconservatorismo e progressismo e l’onda politica di un pronun-ciamento senza precedenti per dimensioni e nettezza dellamaggioranza degli italiani, sul destino ambientale del nostropaese e della UE. Dal risultato dei referendum sul nucleare el’acqua pubblica è arrivato un mandato chiaro a tutte le forzepolitiche rappresentate nelle istituzioni europee e una straordi-naria forza alle ragioni del fronte progressista, che devono mol-to all’eccezionale apporto politico e scientifico, puntuale e ap-profondito, di Prodi in questi sette anni di impegno nel Parla-mento di Strasburgo a favore di un’economia finalmente “de-carbonizzata’’. Un contributo puntuale e approfondito che ab-biamo avuto tutti il modo di apprezzare e dal quale abbiamoattinto spunti e indirizzi per dare spessore alla nostra azionepolitica su un tema tanto sentito quanto facile preda di unacontroproducente demagogia e di luoghi comuni, alimentataper ignoranza o spesso per calcolo. Un lavoro prezioso e politi-camente estremamente utile quindi perché mai sterilmenteideologico, che ci permette così di evitare gli scogli del princi-

Page 9: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

pale limite mostrato dalle battaglie ecologiste degli anni Ot-tanta e Novanta. In questa sorta di guida-manuale, che è si-curamente il compendio e il contributo più importante dell’a-zione del gruppo S&D nell’aula di Strasburgo, emerge lo sfor-zo quasi ossessivo di concretezza di Prodi nell’individuare pro-blemi e offrirne contemporaneamente soluzioni fattibili, che loportano in conclusione ad affermare anche in questo testo chela “rivoluzione’’ che siamo chiamati a realizzare non è un’uto-pia ma una necessità irrinunciabile e facilmente realizzabile.

Il vento può cambiare se si soffia tutti in un’unica direzio-ne, come le ultime straordinarie risultanze elettorali nel nostropaese hanno dimostrato e ci sono molte buone ragioni perché siaindirizzato a gonfiare le vele dell’integrazione europea, unica,vera prospettiva di progresso che abbiamo innanzi a noi anchein questo campo. L’inevitabile dimensione planetaria dellaquestione ambientale chiama tutti i governi, l’opinione pub-blica mondiale, la comunità scientifica e politica, ciascuno al-le loro imprescindibili responsabilità. Dobbiamo finalizzareun comune sforzo alla realizzazione di sistemi innovativi perla produzione e il consumo di energia, la gestione del territorioe delle risorse naturali, per l’abbattimento dell’inquinamento eil ritorno a equilibri sostenibili per la meteorologia e la biodi-versità. C’è un grande lavoro da fare, per il quale occorre con-tinuare l’opera di sensibilizzazione degli abitanti della partepiù ricca del pianeta, quelli per intenderci ai quali si richiedo-no i maggiori, significativi cambiamenti di uno stile di vita di-venuto globalmente insostenibile, per vincere la battaglia con-tro lobby ancora potenti.

La coscienza ambientale cresce e matura, alla politica ades-so indicare soluzioni rapide e praticabili. Il libro di Prodi cidice che esistono e che sono a portata di mano.

Gianni PittellaVice-Presidente del Parlamento Europeo

Page 10: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Prefazione

In questa ultima fatica, Vittorio Prodi offre una preziosa te-stimonianza del lavoro di formazione di quella nuova cultu-ra politica democratica, autenticamente ambientalista. Non acaso questo suo sforzo, appassionato e competente, si dispiegasul terreno decisivo della questione ambientale in cui è più evi-dente l’urgenza di ripensare la nostra idea di sviluppo, di so-cietà e in fin dei conti di convivenza mondiale.

Il cambiamento climatico, la questione energetica, il nostrorapporto con le risorse naturali, la promozione della salute glo-bale costituiscono la linea di demarcazione tra passato e futu-ro. Il passato è in realtà il nostro presente. Siamo ancora lega-ti a un modello di industrializzazione che sfrutta in manieraincontrollata la natura. La crescita è stata tutta giocata sul bi-nomio debito e consumi che ha incoraggiato la speculazione fi-nanziaria e immobiliare, premiato le rendite e punito il lavo-ro e che ha prodotto una spaventosa crisi economica mondia-le, con un aumento intollerabile delle diseguaglianze. Siamoancora prigionieri di un indicatore della ricchezza, il PIL,inadeguato a misurare la qualità dello sviluppo umano e il be-nessere delle persone.

Per entrare nel futuro occorre imboccare con decisione lavia di una crescita davvero sostenibile, capace di coniugare la

Page 11: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

produzione della ricchezza e la giustizia sociale, lo sviluppodei popoli e la pace tra i popoli. Una crescita responsabile cherispetta i fragili equilibri ambientali e consegna a chi verràdopo di noi un mondo ancora bello e vivibile.

Non si tratta di inseguire una sorta di “utopia verde” comeben sottolinea Vittorio. Ma di avviare un radicale mutamentodi priorità che metta al primo posto dell’agenda politica la di-gnità della persona umana e la qualità della democrazia. Èuna sfida davvero epocale ma possibile. In queste pagine Prodientra anche in singoli aspetti (inquinamento, gestione del ter-ritorio, mobilità, energie rinnovabili, biodiversità) e ne ana-lizza la fattibilità alla luce del suo intenso lavoro a Strasburgoe di una ricca documentazione di proposte internazionali.

L’Europa è l’orizzonte da cui non possiamo prescindere sevogliamo condizionare positivamente le dinamiche di svilup-po mondiali. Ma l’Unione Europea deve diventare davverouno “Stato di stati” e una comunità di cittadini con istituzio-ni forti e coese, espressione di una nuova sovranità: sovrana-zionale, democratica ed europea.

Cambiare è possibile. Lo hanno detto anche i milioni dicittadini che in Italia hanno votato ai referendum sull’acquae l’energia nucleare. Quel risultato, straordinario e in parteinatteso, è stato una prova di consapevolezza che interpellatutte le forze democratiche. La politica non può restare indif-ferente, tanto meno le sue istituzioni, a questa nuova doman-da di partecipazione e di buona politica. Se vogliamo restitui-re dignità e credibilità alla nostra funzione, dobbiamo impa-rare a interloquire meglio, con più coraggio e umiltà, con laricchezza e la pluralità della società civile. Solo così del resto sipossono guidare e governare in modo democratico i grandicambiamenti del nostro tempo.

Rosy BindiVice Presidente della Camera dei Deputati

Page 12: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Introduzione

La svolta possibile

Molta carta è già stata spesa sui temi della sostenibilità, dellarivoluzione verde, dell’energia rinnovabile. Perché, dunque,scrivere un altro libro? E perché leggerlo?

Non è solo questione di competenza, sebbene in questisette anni di mandato al Parlamento Europeo mi sia occu-pato soprattutto di questi temi e abbia contribuito a pro-muovere un quadro legislativo che ci avvicina all’obiettivodella sostenibilità. Non ho nemmeno la pretesa dell’origi-nalità, o di avere doti particolari di divulgatore.

Mi spinge, piuttosto, la necessità di fornire uno stru-mento che possa trasmettere un messaggio semplice di rin-novamento, una chiave di lettura dello sviluppo in atto, chechiarisca finalmente l’inderogabilità, l’irrinunciabilità, maanche l’immediatezza, la tangibilità e la “misura d’uomo”della rivoluzione che siamo chiamati a intraprendere.

Non si tratta, come molti scettici sostengono, di una sfidautopica o troppo costosa, irrealizzabile in tempi di crisi. Alcontrario, si tratta di una grande occasione per realizzarefinalmente una società che sappia coniugare la tutela del-l’ambiente con lo sviluppo sociale ed economico, garantendoal contempo una distribuzione equa delle ricchezze e la pre-servazione delle risorse naturali per le future generazioni.

Page 13: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Come mostrerò nei vari capitoli del libro, esistono glistrumenti tecnici, concettuali ed economici per realizzareuna società decarbonizzata, con un sistema energetico nuo-vo, che supera la logica delle grandi centrali a favore di unaproduzione distribuita sul territorio, più efficiente e fondatasulle rinnovabili. Una società che non può però avere comeunico parametro di riferimento il prodotto interno lordo,ma che deve invece basare le sue politiche di sviluppo sunuovi indicatori, capaci di includere aspetti fondamentalidel benessere dei cittadini (come la qualità dell’ambiente, lasalute pubblica o l’istruzione). In Europa stiamo lavorandoa questo nuovo progetto di sviluppo, cercando la via per farconvivere unità e particolarismi, facendo della pluralità laforza stessa del progetto.

Vista da Bruxelles l’Italia politica, invece, non riesce ainserirsi, a leggere, a prendere posizione all’interno dellesempre più radicali dinamiche del confronto politico traprogressismo e conservatorismo. Un confronto che non siattesta più solo sullo scontro tra capitali e lavoro, ma cheabbraccia un nuovo spartiacque: quello della sovranità. Èsulla definizione del contenuto e dei limiti dell’eserciziodella sovranità che si modula la risposta ai nuovi fenomenidell’età dell’interdipendenza: la globalizzazione, nell’acce-zione culturale oltre che economica, e il cambiamento cli-matico, che ne costituisce paradigma e corollario.

In Europa il nuovo spartiacque del confronto tra con-servatori e progressisti è quello tra due grandi visioni del-l’Europa molto differenti: tra chi vuole un’Europa sempli-cemente intergovernativa, in cui gli stati nazione restano iprincipali protagonisti, e chi invece lotta per un’Europa co-munità, federazione di stati.

Io credo che l’unica speranza per tutti noi sia quella diavere un’Unione Europea forte e capace di agire con una

Il mondo a una svolta12 n

Page 14: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

voce sola sulla scena internazionale. Non mi rassegno ai fal-limenti che pur l’Europa incontra sulla via: la posta in giocoè troppo alta.

Bisogna che tutti noi lavoriamo seriamente a un nuovoslancio europeista. Io continuerò a farlo dal mio seggio alParlamento Europeo, ma è fondamentale che ogni cittadinoagisca, informandosi, impegnandosi e anche reclamandouna politica capace di progetti a lungo termine, un’infor-mazione in grado di dar conto in maniera comprensibile enon semplicistica o raffazzonata della complessità del mondoe delle questioni che siamo tutti chiamati ad affrontare.

Un libro come strumento per gli italiani, dunque, masoprattutto per il mio PD, un partito del terzo millennioche non può più ritardare l’aggiornamento della sua agendapolitica ed è chiamato a proporre una propria visione delfuturo dell’Italia e dell’Europa.

Vittorio Prodi

Introduzione 13n

Page 15: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una
Page 16: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Capitolo 1

Interdipendenza e sovranità

La nascita di una coscienzaambientale globale: accordi,azioni, trattati

Per dare consistenza a un progetto di società realmente so-stenibile credo sia utile ripercorrere le tappe del percorsoche ci ha portato, anno dopo anno, alla consapevolezza didover proteggere e tutelare il pianeta in cui viviamo. La dif-fusa coscienza ambientale odierna ha le sue radici in diver-si eventi, scoperte scientifiche e movimenti degli ultimi de-cenni, che si intrecciano e si influenzano vicendevolmente,per arrivare a un nuovo modo di concepire il pianeta, dafonte di risorse illimitate da sfruttare, a luogo di risorse li-mitate e preziose da tutelare, “pianeta vivente” di cuil’uomo è solo uno dei tanti ospiti.

Parallelamente a tale processo, muta in maniera profon-da lo scenario geopolitico mondiale e così pure la scala e laportata delle grandi questioni: non solo l’ambiente, ma an-che l’economia, il lavoro, la comunicazione valicano i con-fini nazionali e assumono carattere globale. Ripercorrere le

Page 17: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

tappe di queste due tendenze incrociate mi sembra utile percomprendere meglio le problematiche attuali e per elabora-re strumenti efficaci con cui affrontarle.

La fine della Guerra Fredda segna anche la fine del si-stema bipolare, fondato sulla deterrenza e centrato quindisul tema della sicurezza e della rincorsa agli armamenti. Ilnuovo ordine mondiale è un sistema multipolare, con di-verse potenze che interagiscono sulla scena internazionale,e porta con sé la necessità di negoziazioni complesse in di-versi ambiti, per arrivare a decisioni condivise a livello in-ternazionale.

La prima Conferenza mondiale sull’ambiente si tiene aStoccolma nel 1972, sotto l’egida dell’ONU. In questa oc-casione viene fondato lo United Nations Environment Pro-gramme (UNEP), con l’idea di istituire un’azione a livelloglobale per la protezione dell’ambiente, centrata principal-mente sulla lotta all’inquinamento. Si tratta di una tappafondamentale perché per la prima volta la maggioranza de-gli stati fa emergere la convinzione che non è possibile af-frontare e risolvere i problemi ambientali senza un’azionecomune. Inoltre si riconosce la responsabilità dell’uomo neiconfronti dell’ambiente.

Il mandato UNEP è di coordinare e promuovere attivi-tà in campo ambientale, tenendo sotto controllo e ponen-do all’attenzione dei vari governi e della comunità interna-zionale le questioni emergenti, per elaborare piani d’azionerelativamente a ecosistemi atmosferici, marini e terrestri,ma nel quadro di una concezione nuova dell’ambiente. Siaccoglie infatti l’idea che l’ambiente è qualcosa di più dellasomma dei singoli elementi che lo compongono, chel’ambiente è un tutto indivisibile le cui problematiche de-vono essere analizzate e risolte in un contesto organico eunitario. UNEP giocherà poi un ruolo significativo nello

Il mondo a una svolta16 n

Page 18: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

sviluppo delle convenzioni internazionali dell’ambiente,nel promuovere studi e ricerche e quindi nuove conoscen-ze scientifiche in materia ambientale e nel mostrare cometrasformarle in politiche ambientali, in collaborazione congoverni e ONG.

Nello stesso periodo, tra gli anni Sessanta e Settanta, na-scono anche le principali ONG che si occupano di am-biente: WWF1 (inizialmente World Wildlife Fund, poiWorld Wide Fund for Nature) nel 1961, Friends of theEarth2 nel 1969, Greenpeace3 nel 1971.

L’importanza dell’azione delle ONG sta soprattutto nelfatto che hanno favorito la nascita e lavorato alla crescita diuna coscienza diffusa riguardo alla necessità di difenderel’ambiente e questo ha dato vita a movimenti su scala glo-bale, creando il consenso e la spinta dal basso per azioni piùdecise da parte dei governi.

Il rapporto Our common future del 1987 segna un’altratappa fondamentale di questa evoluzione, introducendoper la prima volta il concetto di sviluppo sostenibile. Si trat-ta di un documento (a cui spesso si fa riferimento come“Rapporto Brundtland”4) rilasciato dalla Commissionemondiale sull’ambiente e lo sviluppo (WCED) che defini-sce lo sviluppo sostenibile come una “forma di sviluppodella società che soddisfi i bisogni del presente senza com-promettere la possibilità delle generazioni future di perdu-rare nello sviluppo preservando la qualità e quantità del pa-trimonio e delle riserve naturali che sono esauribili”. Nelrapporto vengono introdotti inoltre alcuni principi fonda-mentali e ancora oggi molto attuali. Innanzi tutto che am-biente e sviluppo non sono realtà separate, ma intercon-nesse. Secondo elemento di grande interesse è quello dellaresponsabilità verso le generazioni future, anche se elabora-to in un contesto ancora piuttosto ottimistico in cui la par-

Interdipendenza e sovranità 17n

Page 19: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

tecipazione di tutti e il progresso tecnologico si pensa por-teranno a uno sviluppo economico innovativo e capace disoddisfare i bisogni essenziali di tutti. Nel rapporto si parlagià di “soluzioni a basso consumo energetico”, di interdi-pendenza, di “beni comuni globali”, concetti ancora oggi al-la base dei tentativi di elaborare politiche ambientali efficaci.

Il Rapporto Bruntland marca dunque l’affermazionedella difesa dell’ambiente come uno dei temi principali del-la politica globale.

All’inizio degli anni Novanta il degrado ambientale siimpone come un problema centrale (i disastri ambientaliaumentano di tre volte rispetto agli anni Settanta) e vengo-no allora istituzionalizzate vere e proprie politiche ambien-tali e stabiliti standard vincolanti di protezione degli ecosi-stemi.

Nel 1992 la Conferenza dell’ONU sull’ambiente e losviluppo (UN Conference on Environment and Develop-ment, UNCED) di Rio de Janeiro, nota come “The EarthSummit” (Il summit della Terra) riassume e condensaquesti sforzi. Si tratta di un momento senza precedentiper partecipazione e impatto: 172 governi presenti e2.400 rappresentanti di associazioni e ONG di tutto ilmondo, con una copertura mediatica incredibile. Dalsummit emerge con forza la consapevolezza che è neces-saria una profonda trasformazione, basata su uno svilup-po economico che includa la protezione delle risorse na-turali e la lotta all’inquinamento come elementi impre-scindibili. Non solo, nei vari documenti si sottolinea co-me l’attenzione all’ambiente debba entrare in qualsiasipolitica economica e si comincia a delineare una grandeattenzione verso le energie rinnovabili, il rafforzamentodel trasporto pubblico e il problema della scarsità del-l’acqua.

Il mondo a una svolta18 n

Page 20: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Nel corso della Conferenza, poi, vengono varati alcunidocumenti chiave, espressione di questa nuova coscienza. Ilprimo è Agenda 21, un programma di ampio respiro per rag-giungere uno sviluppo sostenibile a livello globale, alla cuiimplementazione si sta ancora oggi lavorando. Non menoimportante è la “Dichiarazione di Rio su Ambiente e Svilup-po”5, che contiene la maggior parte dei principi che ancoraoggi orientano l’azione in campo ambientale. Oltre a ribadi-re la centralità dello sviluppo sostenibile e della protezioneambientale come parte integrante di qualsiasi politica di svi-luppo, il documento pone la lotta alla povertà come elemen-to imprescindibile per uno sviluppo realmente sostenibile.

Nella dichiarazione, inoltre, si parla in modo lungimi-rante della necessità di una cooperazione e di una parteci-pazione a livello globale, uno dei nodi ancora da sciogliereoggi: deve infatti ancora essere trovata una modalità diazione comune fattiva ed efficace che permetta di arrivare asoluzioni condivise che abbiano un qualche impatto. Vienepoi sottolineata l’importanza della ricerca scientifica, percostruire un’adeguata base di conoscenze indispensabile perelaborare qualsiasi piano d’azione. Infine si invitano tuttigli stati a elaborare appropriate legislazioni ambientali.

Un ultimo risultato cruciale della Conferenza di Rio èl’istituzione, oltre che della Convenzione sulla diversitàbiologica, della Convenzione Quadro sui CambiamentiClimatici (United Nations Framework Convention on Cli-mate Change), alla quale viene affidato il compito di consi-derare che cosa può essere fatto per ridurre il riscaldamen-to globale e al contempo per introdurre i necessari adatta-menti in modo da far fronte ai cambiamenti ormai in atto.

Come spiegherò meglio in seguito, la ConvenzioneQuadro è fondamentale per le politiche ambientali globali,perché istituzionalizza incontri periodici tra gli stati, le co-

Interdipendenza e sovranità 19n

Page 21: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

siddette “Conferenze delle Parti” (COP) proprio per discu-tere delle misure contro il cambiamento climatico. Pur contutti i limiti che tali conferenze periodiche ancora oggi han-no, ritengo ne vada comunque ribadita la straordinaria im-portanza come occasione per discutere (e auspicabilmentetrovare) soluzioni condivise a uno dei più grandi problemidel mondo attuale.

Più recentemente il Protocollo di Kyoto6, sottoscrittol’11 dicembre 1997 da più di 160 paesi in occasione dellaConferenza COP3, ha segnato un altro importante passoin avanti verso la protezione ambientale. Si tratta di un al-legato alla Convenzione, contenente misure legalmentevincolanti, entrato in vigore il 16 febbraio 2005 dopo la ra-tifica anche da parte della Russia e costituisce uno dei piùimportanti strumenti giuridici internazionali volti a com-battere i cambiamenti climatici.

L’impegno previsto per i paesi industrializzati è quello diridurre le emissioni di sei gas a effetto serra (biossido di car-bonio, metano, protossido di azoto, idrofluorocarburi, per-fluorocarburi, esafluoro di zolfo), responsabili del riscalda-mento del pianeta. Obiettivo per i paesi sviluppati è quello diridurre le emissioni totali almeno del 5% nel periodo 2008-2012 rispetto ai livelli del 1990, considerato come anno base.

Principio base del Protocollo è la “responsabilità storicae differenziata”, per cui deve sopportare il maggior peso de-gli impegni chi più ha contribuito a inquinare, principioche ritengo debba essere il pilastro indispensabile per qual-siasi negoziazione in ambito climatico. I paesi industrializ-zati non possono infatti dimenticare di essere i principaliresponsabili della situazione climatica odierna.

Elemento interessante e al contempo problematico delprotocollo di Kyoto è quello di ricorrere a meccanismi dimercato, i cosiddetti “meccanismi flessibili”: l’Emissions

Il mondo a una svolta20 n

Page 22: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Trading (Mercato delle emissioni), la Joint Implementation(Implementazione comune) e il Clean Development Mecha-nism (Meccanismo di sviluppo pulito).

L’Emissions Trading (ET) prevede la possibilità per i pae-si aderenti di acquistare emissioni da altri paesi aderenti eutilizzarli per rispettare il loro obiettivo di emissione.

La Joint Implementation (JI) invece consente a un paesedi realizzare progetti di riduzione delle emissioni o aumen-to degli assorbimenti in un altro paese, e conteggiare le uni-tà di riduzione conseguenti per il raggiungimento del pro-prio obiettivo quantificato.

Il Clean Development Mechanism (CDM) formalizzal’opzione per i paesi industrializzati di sviluppare progetti diriduzione delle emissioni in paesi emergenti e in via di svi-luppo e utilizzare le conseguenti riduzioni certificate per ri-spettare i loro obiettivi di riduzione. Secondo quanto previ-sto dall’art. 12 del Protocollo di Kyoto il meccanismo miraanche ad aiutare tali paesi a raggiungere uno sviluppo soste-nibile e contribuire all’obiettivo ultimo della Convenzione.

Sul Protocollo di Kyoto l’impegno dell’Unione Euro-pea, che spingeva per un accordo vincolante sulle misured’abbattimento delle emissioni, si è sempre scontrato conl’opposizione degli Stati Uniti, che addirittura con il gover-no Bush hanno rifiutato il Protocollo di Kyoto sostenendodi non voler mettere in discussione il loro modello di svi-luppo economico e il loro livello di benessere.

L’impegno europeo ha permesso, nonostante l’abbandonodel tavolo da parte degli Stati Uniti, che la maggior partedegli altri paesi industrializzati perseguissero l’obiettivo diun consenso internazionale sulle politiche ambientali. Èpoi così che in vista del post-Kyoto si intende porre qualeobiettivo cardine il contenimento del riscaldamento globa-le entro i 2 °C rispetto all’epoca pre-industriale.

Interdipendenza e sovranità 21n

Page 23: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

L’Unione Europea ha avuto un ruolo chiave anche nelladichiarazione politica di Bonn (2001) sui finanziamenti inmateria di cambiamento climatico per i paesi in via di svi-luppo e dal 2005 i suoi stati membri erogano la maggiorparte dei 410 milioni di dollari promessi su base annua. Trai maggiori sostenitori del Clean Development Mechanismdel Protocollo di Kyoto, l’Unione Europea sostiene piena-mente l’attivazione di un fondo per l’adattamento, da fi-nanziare soprattutto mediante una percentuale delle entra-te del CDM.

L’Unione Europea ha inoltre scelto di proseguire la suaazione per l’abbattimento delle emissioni e per la definizio-ne di un sistema di scambio di diritti d’emissione. Docu-mento di riferimento di una serie di misure (poi recepitenella cd. Agenda UE per il 2020 di cui tratterò più avanti)contro il cambiamento climatico è il “Pacchetto energia”sintetizzato con la sigla “20-20-20”, approvato il 23 gen-naio 2008. Il pacchetto prevede il raggiungimento del 20%della produzione energetica da fonti rinnovabili, il miglio-ramento del 20% dell’efficienza energetica e un taglio del20% nelle emissioni di anidride carbonica. Traguardi daraggiungere tutti entro il 20207.

Se l’Unione Europea ha sempre proceduto con decisio-ne sulla via dell’abbattimento delle emissioni di CO2, pergli USA l’ambiente torna ad essere un tema fondante dellapolitica estera nel corso del mandato del presidente Clinton(1993-2000), che la inserisce fra i temi centrali della Stra-tegia della Sicurezza degli Stati Uniti. Il degrado ambienta-le viene ad essere considerato da Clinton una minaccia didestabilizzazione per numerose regioni del mondo che so-no di vitale importanza per gli USA.

Resta però una divergenza fondamentale: la posizioneUSA muove sempre verso una strategia unilaterale, preoc-

Il mondo a una svolta22 n

Page 24: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

cupata di difendere l’autonomia decisionale da vincoli conaltri stati. Nell’accettare accordi che siano legalmente vin-colanti per i sottoscrittori, la difficoltà maggiore a livello in-ternazionale, in particolare per gli USA, è che tale accetta-zione cozza contro il principio della sovranità nazionale econtro la difesa della libertà assoluta del mercato. Secondogli USA sono i singoli stati a dover imporre standard eleva-ti di protezione ambientale, che possono certamente essereconcordati a livello internazionale, ma sempre in un’otticadi negoziazione in cui gli attori protagonisti restano gli sta-ti nazionali.

La stessa amministrazione Obama, che soprattutto al-l’inizio del mandato si è spesa molto in favore delle rin-novabili8 e sta continuando a stanziare investimenti signi-ficativi, ha sempre agito in questo campo in maniera uni-laterale.

Ritengo invece che di fronte a problemi globali comeil cambiamento climatico sia ineludibile ripensare a unanuova governance: l’esigenza di cooperazione rende “di-pendenti” gli stati tra loro e implica la necessità di deci-sioni condivise.

A livello europeo, il processo di integrazione nasce pro-prio dall’accettazione da parte degli stati di gestire partedella propria sovranità, altrimenti perduta, all’interno del-l’Unione che si va costituendo, per perseguire un interessecomune e una più efficace risoluzione di alcune problema-tiche non più affrontabili, nel nuovo scenario globale, a li-vello di singolo stato.

Interdipendenza e sovranità 23n

Page 25: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Interdipendenza e politicheambientali oggi

Nel panorama dell’interdipendenza globale, gli attori chepiù si sono spesi nella lotta al cambiamento climatico sonol’Organizzazione delle Nazioni Unite, da un lato, el’Unione Europea dall’altro.

Per quanto riguarda l’ONU, le politiche in tema di cam-biamento climatico possono essere prese a paradigma del-l’evoluzione della legislazione in campo ambientale. Il prin-cipale strumento d’azione messo in campo dalle NazioniUnite è tutt’ora, come accennavo in precedenza, la UnitedNations Framework Convention on Climate Change del1992, completata dal Protocollo di Kyoto del 1997 che nerappresenta il braccio operativo principale.

Le ultime due Conferenze delle Parti (rispettivamenteCopenaghen 2009 e Cancun 2010), parte del Trattato,hanno inequivocabilmente mostrato che la Convenzioneha essenzialmente tradito la sua funzione. Pur restando il ri-ferimento fondamentale della comunità internazionale intema di azione di mitigazione e adattamento al cambia-mento climatico, non è riuscita infatti a condurre a un ac-cordo legalmente vincolante tra i propri membri.

La UNFCCC ha senza dubbio il merito di aver istitu-zionalizzato le Conferenze annuali degli stati membri comeun appuntamento che, con il tempo, ha assunto il ruolo diforo principale e di termometro del dibattito ambientaleinternazionale. Allo stesso tempo ha però dimostrato la suaincapacità a tradurre in strumenti normativi vincolanti o inspecifiche soluzioni tecniche i principi generali che ha perla prima volta codificato.

Le ragioni giuridiche di questo sostanziale fallimento so-no numerose ma credo che tre di queste meritino di essere

Il mondo a una svolta24 n

Page 26: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

citate qui per la loro esemplarità. Innanzitutto la UNFCCCha investito su strumenti giuridici inadeguati al contestoglobale, quali quelli dei cd. “meccanismi di flessibilità” in-trodotti a Kyoto: Clean Development Mechanism e, soprat-tutto, Emissions Trading Scheme (ETS). Il meccanismo di ba-se “cap and trade” pone un tetto, che man mano diminuisce,alle emissioni globali, assegnando quote di permessi di emis-sione a ciascuno stato, quote che possono essere scambiatesui mercati finanziari. L’ETS, al netto delle fortissime ostru-zioni politiche alla sua implementazione, ha dimostrato dipoter funzionare (e non perfettamente) solo nel contestodell’Unione Europea. In effetti risulta piuttosto difficile im-piegare uno strumento che impone una proiezione econo-mica sovranazionale in realtà fortemente disomogenee o po-larizzate (basti pensare al mercato sudamericano o a quelloasiatico, per non parlare di quello africano), che non godo-no di alcuno dei requisiti di uniformità e unitarietà che qua-lificano invece il mercato europeo.

In secondo luogo, la Convenzione di Rio de Janeiro po-ne un grave ostacolo alla formazione di accordi vincolantiperché non impone come “condizione di legittimità” degliaccordi stessi il bilanciamento tra esigenze dei paesi ricchi(mantenimento degli standard di sviluppo e riduzione del-le emissioni) e necessità di quelli in via di sviluppo o dei cd.paesi poveri. Questi ultimi, infatti, lamentano (e non a tor-to) una forte disparità di trattamento nel vedersi impeditauna industrializzazione “all’occidentale” in nome di esigen-ze ambientali, a fronte dell’altrettanto innegabile debito diemissioni accumulato negli ultimi due secoli da europei eamericani. Si tratta del principio cui facevo cenno in prece-denza, quello della “responsabilità comune ma differenzia-ta” tra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo,espresso in maniera così incisiva a Bali (COP13, 2007).

Interdipendenza e sovranità 25n

Page 27: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

A mio avviso il riconoscimento di un fondamento di“giustizia climatica” faciliterebbe un’azione di lobby neiconfronti di Stati Uniti e Giappone, condotta non più so-lo dall’Unione Europea ma anche dalla maggioranza di sta-ti membri interessati alla sua applicazione (tra i quali, per ilmomento, figurano anche la Cina, l’India, il Brasile e laRussia).

Infine, un ulteriore impedimento giuridico alla realecapacità di favorire un accordo vincolante da parte delTrattato sul cambiamento climatico è la mancata esplici-tazione di un meccanismo di controllo, giudiziale o ex-tragiudiziale. Senza questo strumento l’affidamento allabuona volontà degli stati non è in grado di garantirel’esecutività delle disposizioni della Convenzione o di uneventuale protocollo di attuazione, anche sotto il profilodelle mere direttive generali.

Quanto all’ipotesi di un controllo extragiudiziale, sitratterebbe di attribuire a un organo terzo, sovranazionale,di natura e composizione politica (un comitato ONU, percapirci) l’incarico di monitorare il rispetto e l’attuazionedel contenuto della Convenzione e dei trattati elaboratiper garantirne una piena attuazione. Rispetto all’alternati-va giurisdizionale, invece, la UNFCCC non si spinge piùin là della previsione dell’usuale clausola compromissoria,che attribuisce la competenza circa l’interpretazione e il ri-spetto della Convenzione alla Corte di Giustizia Interna-zionale o a un collegio arbitrale, salvo l’esercizio prelimi-nare degli strumenti negoziali di soluzioni delle controver-sie. Una previsione insufficiente a fornire una tutela reale ingrado di imporsi a stati sovrani, come testimonia il tentati-vo della settima COP di delineare, senza successo, un “re-gime di conformità”, cioè un sistema di obiettivi specifici ecorrispondenti sanzioni, svincolato dall’arbitrio statale.

Il mondo a una svolta26 n

Page 28: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

L’approccio ONU alla gestione della sovranità in campoambientale è dunque, come dicevo, ben sintetizzato dallaConvenzione sul cambiamento climatico: ripiegato sulladifesa delle prerogative e delle esigenze degli stati membri(con un occhio di riguardo soprattutto alle grandi potenzeeconomiche o politiche), incapace di tradurre in azioni spe-cifiche i grandi principi dei quali ha favorito l’elaborazione,né tantomeno in grado di imporre una sanzione giuridicache tuteli chi decida, a proprie spese, di farli propri.

Come si muove, invece, l’Europa? Dopo la riforma co-stituzionale attuata con l’entrata in vigore del Trattato diLisbona, l’architettura giuridico-politica è ora fondata sudue Trattati, quello sull’Unione Europea (TUE) e quellosul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Som-mariamente, possiamo dire che il primo contiene una par-te della risposta che cerchiamo, quella relativa allo status deitemi ambientali nell’ambito degli obiettivi dell’Unione eagli organi che esercitano i poteri conferiti dal Trattato,mentre il secondo delinea procedure e strumenti che con-sentono la gestione e l’esercizio condiviso della sovranità incampo ambientale.

La sostenibilità dello sviluppo dell’Europa, fondata anchesu “un elevato livello di tutela e di miglioramento della quali-tà dell’ambiente” è uno degli obiettivi principali dell’azionedell’Unione. Un obiettivo che non riguarda solo gli statimembri e i cittadini europei, ma che impegna la UE anche insede di azione esterna, nei consessi internazionali di cui fa par-te9. Infatti, la competenza concorrente che l’Unione Europeaesercita in campo ambientale è finalizzata anche alla promo-zione di “misure destinate a risolvere i problemi dell’ambien-te a livello regionale o mondiale e, in particolare, a combatte-re i cambiamenti climatici”, mediante la collaborazione conpaesi terzi e organizzazioni internazionali10.

Interdipendenza e sovranità 27n

Page 29: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Senza dubbio, dunque, i Trattati assegnano all’Unioneun ruolo proattivo, soprattutto rispetto a quelle azioni dimitigazione e adattamento al cambiamento climatico cheinvestono necessariamente il livello sovranazionale di go-verno. Resta da capire, però, quanto di questo potenzialevenga sfruttato e chi sia chiamato ad assumersene l’onere.

La risposta dipende senza dubbio dalla soluzione delconflitto politico tra interessi nazionali e comunitari; e tut-tavia è condizionata anche da incertezze strutturali, checoncorrono a confinare l’Europa a un ruolo da comprima-rio, anche rispetto ai suoi stati membri più influenti.

Quattro istituzioni diverse, infatti, giocano un ruolo insede di rappresentanza internazionale dell’Unione. Accan-to all’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri,a cui il TUE affida in via principale il coordinamentodell’“azione esterna” e la direzione del nuovo corpo diplo-matico europeo, anche il Consiglio Europeo, nella personadel suo Presidente, è chiamato ad assicurare la rappresen-tanza della UE nei consessi internazionali più importanti eper quei temi di politica estera e sicurezza comune che noncompetono all’Alto Rappresentante.

La troika al comando del Consiglio dell’Unione Euro-pea, inoltre, rivendica la propria competenza in via di fattoa negoziare accordi e trattati ed è tutt’ora l’unica istituzio-ne in grado di portare la voce dell’Europa al tavolo di quel-le organizzazioni internazionali, in primis l’ONU, dellequali l’Unione non è membro ma semplice osservatore. In-fine, a complicare il quadro, la clausola generale dell’artico-lo 17 del Trattato sull’Unione assegna una competenza re-siduale di rappresentanza esterna generale alla Commissio-ne Europea, che esclude solo quelle materie di “politicaestera” attribuite all’Alto Rappresentante, senza fare peròchiarezza su quale possa essere il discrimine tra la rappre-

Il mondo a una svolta28 n

Page 30: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

sentanza esterna e la politica estera. In campo ambientale,poi, la matassa si fa ancora più intricata in virtù dell’istitu-zione di un Commissario per l’azione climatica, che nonpuò che rivestire un ruolo di riferimento anche sul pianoesterno rispetto alle iniziative europee in tema.

Evidentemente, l’assenza di una determinazione chia-ra, facilmente identificabile tanto dai cittadini quanto dal-le istituzioni e dai “concorrenti globali”, di un Ministro de-gli Esteri europeo, comporta, sul piano interno, una plura-lità di posizioni istituzionali potenzialmente confliggenti euno spazio di autonoma iniziativa dei singoli stati membri,e, sul piano esterno, un indebolimento, una delegittima-zione dell’Unione Europea come attore internazionale uni-tario e autorevole.

In questo quadro confuso bisogna riconoscere che ilTrattato di Lisbona ha il merito di aver accresciuto, se nonaltro, il grado di democraticità del processo di assunzionedegli obblighi internazionali. Infatti, per i settori di com-petenza ai quali si applica la procedura legislativa ordina-ria (tra questi l’ambiente), il Consiglio potrà concludereaccordi internazionali secondo la proposta del negoziatore(Alto rappresentante, Commissione, Presidente del Consi-glio Europeo che sia), solo con la previa approvazione daparte del Parlamento Europeo. Anche se questo passaggioparlamentare costituisce senza dubbio un elemento checomplica un procedimento già sclerotico, penso che deb-ba essere accolto come un ulteriore passo avanti nella co-struzione di un’Europa più democratica e più unita e, so-prattutto, verso il superamento delle logiche intergoverna-tive che finora hanno monopolizzato, e danneggiato, lapolitica estera dell’Unione.

Il dato giuridico, comunque, misura e risponde a quel-lo politico. Riflette, innanzitutto, una consapevolezza che

Interdipendenza e sovranità 29n

Page 31: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

accomuna entrambi i livelli sovranazionali, europeo e in-ternazionale, di governo: il riconoscimento di come da unlato la globalizzazione imponga non solo problemi globalima anche la necessità di fornire risposte altrettanto globali,e dall’altro che per farlo sia inevitabile una relativizzazionedel concetto di sovranità degli stati, nel senso di tenere con-to dell’interdipendenza in cui di fatto dobbiamo agire.

Di fronte al “lato oscuro” dell’interdipendenza, a sfide eproblematiche quali quelle che ci troviamo ad affrontare incampo ambientale, che mostrano una natura ontologicamen-te universale (il cambiamento climatico, ancora una volta, èmetafora esemplare), non può che riconoscersi l’urgenza el’inevitabilità dell’istituzione di forme di governance globali.

Le risposte che ONU e Unione Europea hanno dato aquesta esigenza, tuttavia, sono opposte.

Se la prima nicchia, a difesa degli interessi preminentidei grandi attori statuali a un’economia e un’industria libe-re da vincoli, la seconda fa dell’interdipendenza delle poli-tiche di tutela ambientale un obiettivo fondante e un pun-to qualificante della sua azione, orientando la crescita allasostenibilità e impegnandosi nella riduzione delle emissio-ni e nell’investimento in energie rinnovabili.

Sulle tendenze in atto nell’ordinamento internazionale,per la prima volta dalla ricomposizione degli equilibri glo-bali del secondo dopoguerra, pesa senza dubbio il prepo-tente ingresso di nuovi grandi attori economici e dunquepolitici: Cina, India, Brasile, Sudafrica. Per comprendere leragioni dell’atteggiamento delle Nazioni Unite in campoambientale, dunque, bisogna anzitutto considerare lo statodi salute dell’ONU, perno dell’esercizio organico della so-vranità condivisa a livello globale.

La ragione che ha ispirato la nascita e la missione che haorientato lo sviluppo del sistema delle Nazioni Unite è

Il mondo a una svolta30 n

Page 32: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

quella di difendere uno stato di imperfetto e fragile equili-brio; lo strumento con cui è stata realizzata è il diritto di ve-to dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza.

Di fronte alla necessità di ribaltare i termini del ruolodell’ONU, da bilancia dei disequilibri sull’asse USA-URSSa organo di impulso e mediazione del nuovo sistema mul-tipolare internazionale, è imprescindibile un adeguamentodegli istituti, della struttura, delle regole. A partire propriodal Consiglio di Sicurezza, primo responsabile del “conser-vatorismo” delle Nazioni Unite.

La soluzione proposta dall’High-level Panel, istituito atale scopo nel 2003 dall’allora segretario generale Kofi An-nan, è quella di allargare il novero dei membri, con dueproposte alternative. La prima prevede l’ingresso di sei nuo-vi membri permanenti senza diritto di veto (due perl’Africa e l’Asia, uno per l’America e l’Europa) e tre ulterio-ri membri non permanenti.

La seconda proposta prevede invece la creazione diuna nuova categoria di membri semi-permanenti con unmandato rinnovabile di 4 anni; tali membri sarebbero ot-to (due ciascuno per Africa, Asia, America ed Europa) acui si aggiungerebbe un ulteriore membro non perma-nente.

Gli Stati Uniti, tuttavia, osteggiano qualsiasi riformache allarghi la base partecipativa del Consiglio, preferendopiuttosto l’ipotesi di un lento e graduale rafforzamento, tra-mite accordi mirati, degli strumenti tipici dell’azione ONU(in particolare il peacekeeping e la cooperazione economi-ca). Un valido alleato in tal senso è la Cina, che storica-mente ha strutturato i propri rapporti internazionali inchiave bilaterale, e che solo recentemente si sta aprendo al-l’interazione con le organizzazioni internazionali e alla co-struzione di rapporti multilaterali.

Interdipendenza e sovranità 31n

Page 33: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

La sclerosi del Consiglio di Sicurezza obbliga dunquel’ONU a cedere, di fatto, il proprio ruolo ad altri organi ingrado di rappresentare i nuovi equilibri politici internazio-nali. Tra tutti spicca il G20, che raggruppa tutti i più im-portanti attori economici globali, a partire proprio dal cd.BASIC (Brasile, Sudafrica, India, Cina). Si tratta però diorgani che hanno solo capacità di proposta, la quale a suavolta non può che essere indirizzata alle organizzazioni for-malmente costituite.

Ciò a cui dobbiamo mirare è quindi un rafforzamentodelle Nazioni Unite e ad esso tendono quegli stati (la gran-de maggioranza dei membri ONU), che nell’AssembleaGenerale hanno l’unica forma di rappresentanza dei propriinteressi su scala mondiale. Questa crescente tensione trauna maggioranza (silenziosa) di stati che difende gli stru-menti di partecipazione democratica internazionale, finorarappresentati dagli organi e dai procedimenti ONU, e unapotente minoranza che invoca invece nuovi consessi di ge-stione dell’interdipendenza economica globale, induce ine-vitabilmente un’impasse che si ripercuote fortemente anchesul tentativo di promuovere risposte globali al cambiamen-to climatico.

Emblematiche in tal senso le ultime due Conferenzedelle Parti (COP15 e COP16) della UNFCCC di Cope-naghen e Cancun, che restituiscono una fotografia perfettadi come interessi contrapposti operino ad annullarsi. Ten-sioni e contrasti che in campo ambientale sono ulterior-mente acuiti dal fatto che la maggioranza silenziosa, oltre anon vedere rappresentati i propri interessi, è costretta a subiresulla propria pelle le conseguenze dell’inattività dei gran-di inquinatori mondiali, in termini di disastri ambienta-li, desertificazione, impoverimento, grandi fenomeni mi-gratori.

Il mondo a una svolta32 n

Page 34: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Gli unici risultati compatibili con questo stato di fattosono, da un lato, decisioni su temi specifici (ad esempio, aCancun, sui meccanismi di CCS, Carbon Capture & Stora-ge12 nell’ambito del Clean Development Mechanism previstida Kyoto) e, dall’altro, grandi dichiarazioni di intenzioni(la Roadmap di Bali – COP13 – o, ancora, il Fondo per ipaesi poveri e in via di sviluppo annunciato a Copenaghene rilanciato a Cancun), che non rispondono all’esigenza im-prorogabile di strumenti legalmente vincolanti, in grado diobbligare gli stati membri a passare dalle promesse ai fatti,anche in considerazione dell’imminente scadenza del Pro-tocollo di Kyoto.

L’unico grande attore internazionale a prendere sul seriogli impegni di riduzione del Protocollo di Kyoto è senzadubbio stato l’Unione Europea. Ed è l’Unione Europeal’unico organismo sovranazionale che ha fatto della gestio-ne condivisa della sovranità la risposta sistematica alle pro-blematiche e alle sfide della globalizzazione, a partire daquelle che pone il cambiamento climatico.

Europa 2020, l’agenda dell’Unione per il decennio2010-2020, proposta dalla Commissione Europea e appro-vata da Parlamento e Consiglio nel corso del 2010, è in-centrata, infatti, sui concetti chiave di sostenibilità e inclu-sione. Uno dei cinque obiettivi del programma, inoltre, èespressamente legato all’impegno ambientale, con il recepi-mento del traguardo “20-20-20” in materia di emissioni,che comprende la riduzione del 20% delle emissioni diCO2 rispetto ai livelli del 1990, la riduzione del 20% deiconsumi energetici e l’aumento fino al 20% dell’approvvi-gionamento energetico proveniente da fonti rinnovabili,come ricordato in precedenza; in una parola, dunque,l’impostazione di una crescita sostenibile. Tra gli strumentid’azione spiccano due “iniziative faro”.

Interdipendenza e sovranità 33n

Page 35: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

La prima, intitolata “Un’Europa efficiente sotto il profi-lo delle risorse” si focalizza sulla necessità di potenziarel’uso degli strumenti di mercato (ETS ma anche fiscalitàenergetica, con un potenziale spazio per la modifica delleimposte di fabbricazione che gravano oli minerali, gas edenergia elettrica e la previsione di una carbon tax), sulla de-carbonizzazione del settore dei trasporti, sul completamen-to del mercato interno dell’energia e l’attuazione del pianostrategico per le tecnologie energetiche (SET) e sul fonda-mentale potenziamento delle smartgrids e supergrids di cuiparlerò in seguito.

La seconda iniziativa, “Una politica industriale per l’eradella globalizzazione”, invece, ripropone il tema dell’effi-cienza energetica e della riduzione delle risorse naturali ol-tre che della centralità delle attività di monitoraggio trami-te l’osservazione satellitare.

Pur primeggiando per impegni e risultati, l’Europa nonriesce tuttavia ad assumere la guida del cambiamento né aproporsi come esempio e canone di una gestione efficientedell’interdipendenza, non solo sotto il profilo economicoma anche politico, sociale, culturale. Senza dubbio incidela confusione istituzionale a cui accennavo in precedenza; èindubbio, tuttavia, che una parte rilevante della responsa-bilità sia da addebitare agli stati membri che, pur ricono-scendo l’efficacia di un’azione comunitaria e collaborandoalla definizione di politiche comuni, stentano a rinunciarea un sindacato ultimo esercitato a difesa di una sovranitàstatale oramai da rivedere.

Il mondo a una svolta34 n

Page 36: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Interdipendenza e cambiamentoclimatico

I rifugiati climatici

Un’altra questione grave legata al cambiamento climatico,che richiede soluzioni condivise a livello internazionale èquella delle persone costrette a emigrare a causa di condi-zioni ambientali estreme.

Il primo Assessment Report dell’IPCC, nel 1990, soste-neva che il peggior effetto che il cambiamento climaticoavrebbe prodotto sarebbe stato quello migratorio12. Diciot-to anni dopo, si stima che in un solo anno nel mondo ven-ti milioni di persone abbiano dovuto abbandonare le pro-prie case a causa di uragani, alluvioni, siccità, innalzamen-to del livello del mare13. Venti milioni di rifugiati climatici,il doppio di tutti i profughi sotto la protezione dell’Altocommissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite nel 2008,quattro volte tanto i profughi fuggiti nello stesso periododa conflitti e guerre14.

A partire dalla prima definizione del fenomeno dei “ri-fugiati ambientali”, ad opera di Lester Brown nel 197615, lacorrelazione tra fenomeni migratori e condizioni ambien-tali è stata oggetto di numerosi studi; un interesse cresciu-to esponenzialmente negli ultimi anni insieme con quelloper le politiche di lotta al cambiamento climatico.

È oramai universalmente diffuso, tra scienziati e politi-ci, il convincimento che esiste un vincolo causale diretto tracambiamento climatico e ondate migratorie16: più si aggra-vano le conseguenze del riscaldamento globale, infatti,maggiore sarà l’estensione e la portata dei movimenti mi-gratori.

Interdipendenza e sovranità 35n

Page 37: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Il fenomeno riguarda in primo luogo, naturalmente, lepopolazioni che sono dipendenti dall’ecosistema in cui risie-dono per il proprio sostentamento attraverso l’agricoltura, lapesca, l’allevamento17; investe gravemente, tuttavia, anchepaesi in via di sviluppo ed economie forti, che vedono sot-trarre alla propria popolazione quelle aree colpite sempre piùfrequentemente da una radicalizzazione dei fenomeni at-mosferici estremi.

Pochi dati sono sufficienti a comprendere i rischi checorre la popolazione mondiale e la gravità della questionedell’emigrazione climatica. 2,8 miliardi di persone, secon-do un recente rapporto del Global Humanitarian Forum,vivono in aree che subiscono una delle manifestazioni delcambiamento climatico18.

Dieci milioni di persone in Africa hanno dovuto migra-re negli ultimi vent’anni a causa della desertificazione, conuna riduzione delle piogge stimata nell’ordine del 7% perl’Africa nera (e il sud dell’Asia), piogge tra l’altro più con-centrate nel tempo. Ogni anno 12 milioni di ettari di terravengono mangiati dall’avanzata del deserto e si calcola cheattualmente il 46% del territorio africano sia vulnerabile al-la desertificazione.19

Oggi, più di un terzo degli africani vivono in situazionidi scarsità d’acqua20. Una delle peggiori crisi umanitarie delmondo, quella del Darfur, che ha prodotto quasi tre milio-ni di profughi, poi, è da più parti, compresi il segretario ge-nerale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon e l’UNEP stesso,descritta come una guerra ambientale, scatenata dalla com-petizione per l’acqua, seguita alla drammatica riduzionedelle precipitazioni e all’espansione del deserto.

Il ciclone Nargys in Birmania ha causato un’ondata di ot-tocentomila rifugiati nella regione del delta dell’Irrawaddy.In Bangladesh, uno dei paesi più densamente popolati al

Il mondo a una svolta36 n

Page 38: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

mondo, il ciclone Sidr nel 2007 ha distrutto un milione emezzo di case, mentre le alluvioni che colpiscono i delta diGange e Brahamaputra sommergono ogni anno 1/5 del pae-se, con punte del 60-70% del territorio nazionale durante letremende inondazioni del 1998, 2004 e 2010, la prima del-le quali ha lasciato 30 milioni di persone senza casa.

Complessivamente, si stima che circa il 10% della popo-lazione mondiale viva in zone costiere a meno di 10 metri sullivello del mare. L’innalzamento di un metro del livello delmare potrebbe ridurre di 1,5 milioni di ettari le terre desti-nate all’agricoltura intensiva nei delta di Gange, Mekong eNilo e colpirebbe 23,5 milioni di persone21. Sei milioni dipersone vivono nei cd. SIDS (Small Island Developing States),il cui territorio, per la maggior parte dell’estensione, fatica araggiungere i 5 metri sul livello del mare ed è dunque dram-maticamente esposto alle conseguenze del progressivo in-nalzamento degli oceani, con casi particolarmente graviquale quello delle Maldive, dove l’80% del territorio è sot-to al metro sul livello del mare.

Una delle questioni più controverse riguardanti i rifu-giati climatici è quella delle dimensioni del fenomeno. Ledifficoltà a determinare un numero approssimativo condi-viso di migranti nascono, in particolare, da tre fattori: ladifficoltà a distinguere le motivazioni socio-economico-po-litiche delle migrazioni da quelle autenticamente ambien-tali; l’estrema variabilità delle manifestazioni del fenomenoin base alle specifiche caratteristiche del contesto in cuiopera, e infine il carattere usualmente nazionale o regiona-le di tali movimenti.

Molti studi condotti sui rifugiati climatici mettono inluce, infatti, come le scelte migratorie siano frutto dell’ope-rare di un complesso di ragioni, non solo ambientali, anchequalora si sia in presenza di un evento naturale drammati-

Interdipendenza e sovranità 37n

Page 39: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

co. Motivazioni quali tensioni etniche, coesione sociale, ge-stione delle risorse naturali, potenziale di sviluppo, costi-tuiscono fattori altrettanto forti che incentivano o disin-centivano i movimenti migratori.

Inoltre, è evidente come il fenomeno acquisisca un’im-portanza completamente diversa a seconda dell’operare dideterminate variabili. Una ricerca prodotta dal GermanAdvisory Council on Global Change22, ad esempio, indivi-dua i fattori principali che influenzano le dimensioni dellemigrazioni nelle caratteristiche individuali dei potenziali ri-fugiati (età, educazione, percezione della gravità della si-tuazione...), nel grado di vulnerabilità al fenomeno natura-le del sistema, nella credibilità e nel livello di funziona-mento delle istituzioni locali e nazionali.

Infine, un’ulteriore notevole difficoltà da superare neldeterminare il numero dei rifugiati climatici e nel distin-guerli da altri migranti è legata a una delle caratteristicheprincipali del fenomeno: i migranti, che vengono infattifrequentemente definiti IDPs (Internally Displaced Persons),solitamente non fuggono all’esterno dei confini statuali,come avviene per i rifugiati politici, ma si muovono al lorointerno, secondo un processo di spostamento dalle campa-gne verso le città. Solo in zone geografiche socialmente eculturalmente omogenee, quali le regioni sub-sahariane e ilnord-africa, infatti, si segnalano movimenti interstatuali.

Anche in questo campo, espressione della più generalecontrapposizione tra “climascettici” e “climaconvinti”, ladottrina scientifica si spacca tra massimalisti e minimalisti.

Norman Myers, certamente il più famoso tra i primi, siè spinto ad affermare a metà degli anni Novanta che nel2010 i rifugiati climatici sarebbero stati ben 50 milioni, peraumentare fino a 200 milioni nel 2050, stime recentemen-te corrette ulteriormente al rialzo sul lungo periodo23.

Il mondo a una svolta38 n

Page 40: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Nonostante le critiche di numerosi altri autori perl’inconsistenza scientifica delle previsioni, negli ultimi annil’ordine di grandezza del fenomeno migratorio definitodall’autore inglese per il lungo periodo ha trovato accogli-mento in tutte le più influenti valutazioni redatte in tema,da quella dell’IPCC, al rapporto Stern24, a quelle di impor-tanti organizzazioni non governative quali Friends of theEarth25 e Christian Aid26. Le stime a breve termine, tuttavia,si sono rivelate chiaramente in eccesso rispetto alla portatadel fenomeno, come hanno dovuto ammettere con grandeimbarazzo lo scorso aprile le stesse Nazioni Unite, che pro-prio sulla base di queste avevano definito le proprie proie-zioni ufficiali.

La vicenda insegna, dunque, che, sia dal punto di vistascientifico che da quello politico di diffusione di una co-scienza critica rispetto al fenomeno, è meglio non concen-trarsi su valutazioni troppo approssimative delle dimensio-ni globali. In questo senso si è mossa l’Unione Europea, cheha promosso, nell’ambito del sesto programma quadro diricerca, il progetto Environmental Change and Forced Mi-gration Scenarios (EACH-FOR)27, conclusosi nel maggio2009, fondato su un nuovo approccio, che definisce causee scenari futuri delle migrazioni climatiche attraversol’analisi di case studies. Un’esperienza senza dubbio positiva,che mette in luce, ancora una volta, come sia decisamentepiù efficace nella lotta al cambiamento climatico e alle sueconseguenze, privilegiare a proclami eccessivamente allar-mistici la diffusione di una maggiore consapevolezza ri-guardo a vicende concrete, che nella maggior parte dei casi(come per il Darfur o il Rwanda) sono già dotate di unafortissima carica comunicativa.

Come mette in luce il rapporto prodotto dall’Environ-mental Justice Foundation, “nonostante la crescente consa-

Interdipendenza e sovranità 39n

Page 41: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

pevolezza degli impatti del cambiamento climatico su mi-grazioni, spostamenti interni e addirittura conflitti, non c’èuna definizione legale internazionalmente riconosciuta perquelle persone che migrano a causa del cambiamento cli-matico o del degrado ambientale, né per le cd. Internally dis-placed persons, che sono costrette a lasciare le proprie case”28.

Lo strumento giuridico fondamentale per la tutela deirifugiati è costituito dalla Convenzione di Ginevra del1951. Come noto, tuttavia, questa concerne solo le perso-ne che non possono o non intendono restare o tornare nelproprio paese d’origine “per la paura fondata di essere per-seguitati per ragioni di razza, religione, nazionalità, parteci-pazione ad un particolare gruppo sociale od opinione poli-tica”29.

Il trattato, dunque, traccia una distinzione netta tra mi-grazione volontaria e forzata, che non si presta a ricom-prendere chi è costretto ad abbandonare la propria casa o ilproprio stato non a causa di persecuzioni ma per le mani-festazioni del cambiamento climatico. Ciò si traduce, dun-que, in un chiaro deficit di protezione, soprattutto rispettoai cd. IDPs30, rispetto a un fenomeno la cui gravità ed esten-sione imporrebbero invece uno strumento di tutela in gra-do di garantire ai rifugiati climatici gli stessi diritti che go-dono quelli politici.

Le proposte finora avanzate per raggiungere l’obiettivosono svariate e accolgono numerose soluzioni. Tra le piùquotate spiccano due tendenze emergenti: quella di emen-dare la Convenzione del 1951 per accogliere la nuova cate-goria di migranti e quella di costruire ex novo un quadro le-galmente vincolante a livello internazionale, sia nella formadi un protocollo annesso alla Convenzione Quadro sulcambiamento climatico delle Nazioni Unite, che, invece,come trattato autonomo31.

Il mondo a una svolta40 n

Page 42: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Buona parte degli autori si schiera a favore di una collo-cazione autonoma, considerando l’ipotesi di ampliare ilmandato della Convenzione di Ginevra politicamente ir-realizzabile, vista l’opposta tendenza in atto a restringere laportata della definizione di rifugiato, praticamente inade-guata, trattandosi di affidare all’UNHCR la tutela di unnumero di rifugiati almeno dieci volte superiore all’attualee, infine, controproducente tanto per i rifugiati climaticiche per quelli politici32. Concorda con quest’analisi anchel’Environmental Justice Foundation, che si batte perché sipossa finalmente, nella forma più conveniente e politica-mente fattibile, istituire uno strumento legale di tutela au-tonomo ed efficace, che riconosca finalmente come quelloa un ambiente sicuro sia un diritto umano fondamentale33.

L’ostacolo principale sulla strada di un intervento giu-ridico è costituito, ancora una volta, proprio dalla difficol-tà a definire l’ambito di applicazione di un eventuale pro-tocollo o di un trattato autonomo, cioè a definire chi sia-no i rifugiati climatici e come si distinguano dagli altri mi-granti.

La prima definizione prodotta è quella da El-Hinnawiper l’UNEP nel 1985, che li definiva come “quelle perso-ne costrette a lasciare i loro habitat tradizionali, perma-nentemente o temporaneamente, a causa di un forte scon-volgimento naturale che mette in pericolo la loro esisten-za o compromette seriamente la qualità della loro vita”.Una categorizzazione che non riesce a distinguere né la mi-grazione forzata da quella volontaria, né tantomeno a iso-lare i fattori ambientali rispetto a quelli sociali, economicio politici della scelta34; che non risolve, dunque, i proble-mi identificati in quella fornita dalla Convenzione ONUdi Ginevra. Definizioni più adeguate, elaborate negli ulti-mi anni da altri autori, stentano tuttavia a prendere piede

Interdipendenza e sovranità 41n

Page 43: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

e dunque faticano a fornire una base condivisa perl’auspicato intervento legislativo.

Le difficoltà e i tempi tecnici che si annunciano neces-sari per percorrere la strada giuridica obbligano a prenderein considerazione anche mezzi alternativi, politici, che pos-sano farsi carico della tutela dei rifugiati climatici nel brevetermine e nel quadro legale su cui attualmente possiamocontare.

L’Environmental Justice Foundation, in tal senso, pro-pone di istituire un fondo mondiale che si faccia carico deicosti sostenuti dai migranti e dagli stati che li accolgono, co-me espressione della più generale necessità di sostenere glisforzi di adattamento e mitigazione del cambiamento cli-matico e delle sue conseguenze35.

Altre proposte avanzate sono quelle di promuovere po-litiche di adattamento che riducano la portata degli effettidei fenomeni atmosferici estremi, ad esempio trasferendoparte della popolazione o supportando gli ecosistemi piùresilienti36, nonostante i gravi effetti negativi che compor-terebbe la prima soluzione, tra cui potenziali abusi, comequelli seguiti allo Tsunami in Sri-Lanka, aumento delladensità abitativa, conflitti etnici, aumento della disoccupa-zione e, non da ultimo, ulteriore stress ambientale. Un’ul-tima soluzione, che ha trovato già una positiva applicazio-ne tra Tuvalu e Nuova Zelanda tramite un accordo che haconsentito il trasferimento di tremila cittadini dal piccolostato dell’Oceania37, è quella di istituire un canale di emi-grazione protetta per i rifugiati climatici, in modo che pos-sano trovare asilo in territori sicuri di altri stati38.

Come per la lotta al cambiamento climatico, così per lepolitiche di tutela dei rifugiati climatici che in essa sono ri-comprese, ogni successo passa necessariamente attraverso lasensibilizzazione di voi lettori, cittadini e opinione pubbli-

Il mondo a una svolta42 n

Page 44: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

ca mondiale. A chi come me fa politica, spetta, non c’èdubbio, la responsabilità di impegnarsi con le proprie com-petenze e nel proprio ambito d’azione, per contribuire arealizzare ciò che cerco di trasmettervi. Ma solo una pres-sione dal basso potrà convincere i grandi decisori dell’im-portanza e dell’improrogabilità di un’azione forte per vin-cere le sfide del riscaldamento globale.

Altri, come gli autori del documentario Climate Refu-gees, che nel 2010 è approdato al Sundance Film Festival, adimostrazione del suo valore, lottano per lo stesso obietti-vo. Credo che questo paragrafo, come questo libro, sia ilcontributo migliore che io possa dare a trasmetterel’urgenza del cambiamento e a diffondere la consapevolez-za di quanto resti da fare e da lottare.

Giustizia climatica e clausola di equità

La difficoltà e al contempo la necessità di soluzioni condi-vise a livello mondiale riguardo il cambiamento climaticosono metafora dell’interdipendenza con cui, volenti o no-lenti, dobbiamo fare i conti oggi. Benjamin R. Barber39, al-la guida di un influente movimento volto proprio a pro-muovere il concetto politico di interdipendenza, scrive nel-la sua presentazione: “Ogni sfida che ci troviamo oggi ad af-frontare, dal cambiamento climatico al crimine, dalle nuo-ve tecnologie ai mercati, dalla comunicazione alla salutepubblica, ha un carattere globale. Eppure le istituzioni de-mocratiche chiamate a rispondere a tali sfide sono ancoralegate al vecchio modello della sovranità statale, che portaavanti il concetto di indipendenza. In un mondo interdi-pendente di problemi senza confini, abbiamo in realtà bi-sogno di cittadini senza confini, di democrazia senza confi-

Interdipendenza e sovranità 43n

Page 45: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

ni. Il che significa che se vogliamo sopravvivere all’interdi-pendenza e prosperare in libertà, dobbiamo o globalizzarela democrazia o democratizzare la globalizzazione.”

Sempre su questo tema, ha scritto lo stesso Barber in unarticolo per Repubblica40 ciò che anch’io vado sostenendo daanni: che per fermare il riscaldamento globale non bastanole risposte isolate di poche nazioni virtuose: in un campo incui ogni risposta è essenziale, tutti devono assumersi le pro-prie responsabilità. Sono convinto che una presa di coscien-za seria sull’interdipendenza sia oggi urgente, come urgenteè una riforma del modello decisionale globale, nonostantetutte le difficoltà di attuazione analizzate nel paragrafo pre-cedente. Per superare l’impasse dobbiamo impegnarci in-nanzi tutto a tradurre in pratica il principio della “giustiziaclimatica”, riconoscendo il diritto dei paesi poveri al lorosviluppo, ma è ormai inevitabile ripensare il nostro stessomodello di sviluppo (come spiegherò nel terzo capitolo).

Le politiche di adattamento al cambiamento climaticopossono essere il paradigma al quale ispirarci, per diverseragioni ugualmente rilevanti.

Innanzitutto l’adattamento al cambiamento climatico èun esempio lampante di riconoscimento dell’interdipen-denza: non c’è niente di più globale dell’effetto serra e nonc’è altro modo di porvi rimedio che prendere decisioni fon-date sulla condivisione più generale possibile degli stru-menti di sovranità. In secondo luogo perché gli strumentiper realizzare l’azione di adattamento sono quelli di unanuova politica di sviluppo, che nel prendersi carico dell’ab-battimento delle emissioni e degli investimenti nelle risor-se rinnovabili, anticipa uno dei cardini della futura econo-mia sostenibile, cioè quello di un’accorta e bilanciata ge-stione delle risorse naturali, introiettando il limite intrinse-co della loro disponibilità. Infine l’adattamento al cambia-

Il mondo a una svolta44 n

Page 46: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

mento climatico racchiude il cuore della svolta verso la so-stenibilità in quanto impone l’abbandono del concetto dicrescita illimitata. I dati scientifici relativi al cambiamen-to climatico in atto impongono scelte che vadano al di làdi una “pausa temporanea” in una crescita libera da ognivincolo.

Bisogna ritornare al concetto della responsabilità comu-ne anche se differenziata del documento di Bali (COP13) eapplicare una giustizia climatica che tenga conto di respon-sabilità diverse tra paesi industrializzati e paesi in via di svi-luppo.

Una proposta concreta fa riferimento alle emissioni procapite per anno (t/pers/a). Attualmente la media mondialeè stimata in circa 7 tonnellate di anidride carbonica equi-valente per persona e per anno (7 t/pers/a). Entro il 2050 ènecessario diminuirle fino ad arrivare a una media di 1t/pers/a. Se tale livello viene accettato come “sostenibile”, sipotrebbe stabilire che ciascun paese ha a sua disposizioneuna quantità di emissioni gratuite pari al totale dei suoi abi-tanti, secondo il principio “una persona, un permesso diemissione” come applicazione del principio più generale diun diritto di accesso a un uso equo e sostenibile delle risor-se naturali.

Questo significherebbe che un cittadino americano (at-tualmente 20t/pers/a) dovrebbe pagare in media 19 per-messi di emissione su 20, un cittadino europeo (10t/pers/a)9 su 10, un cittadino cinese (già oltre 4 t/pers/a) 3 su 4, unindiano (1,5 t/pers/a) 0,5 su 1,5. Alcuni stati africani (comeMali, Congo, Ciad, Burundi) hanno una media di 0t/pers/a, altri (Tanzania, Uganda, Somalia, Ruanda, Niger,Madagascar, Etiopia, Eritrea, Guinea) una media di 0,1t/pers/a, altri ancora (Zambia, Togo, Sierra Leone) di 0,2t/pers/a e potrebbero quindi vendere sul mercato le quote di

Interdipendenza e sovranità 45n

Page 47: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

emissione rimanenti (rispettivamente 1, 0,9 o 0,8). Tali fon-di sarebbero da investire in una forte azione di adattamentoal cambiamento climatico, in particolare lotta alla desertifi-cazione. A tal proposito si potrebbero pensare meccanismivincolanti riguardo le finalità d’uso dei fondi derivanti dal-la vendita dei permessi di emissione.

Se si sceglie di applicare il principio “una persona un di-ritto di emissione”, questione da risolvere sarà quali dati sul-la popolazione utilizzare per stabilire la quantità di emissio-ni di ciascun paese: il numero di abitanti in una data stabi-lita (ad esempio quella dell’entrata in vigore del sistema) oinvece il numero di abitanti anno per anno. La prima op-zione, oltre che più semplice da applicare, sarebbe più facil-mente accettabile dai paesi più sviluppati, mentre la secon-da opzione garantirebbe una maggiore equità. Al di là co-munque delle traduzioni pratiche sulle quali si può negozia-re, credo che il principio generale vada salvaguardato e por-tato avanti.

Purtroppo né al Parlamento Europeo né poi a Copena-ghen tale principio è stato preso in considerazione, si è par-lato solo di generici finanziamenti ai paesi in via i sviluppo,senza neanche specificare che si tratta di fondi aggiuntivi ri-spetto a quelli attualmente stanziati per la cooperazione in-ternazionale. Il documento approvato durante la COP15 ri-conosce la necessità di contenere l’aumento della tempera-tura entro i 2 °C, ma si tratta di un obiettivo politico, nonvincolante. Il fondo previsto per l’adattamento dei paesi invia di sviluppo ai cambiamenti climatici ormai inevitabili èdi 10 miliardi di dollari fino al 2012. L’accordo menzionapoi la volontà di mobilitare altri 100 miliardi di dollari en-tro il 2020, ma senza precisare come verranno gestiti talifondi, che comunque sarebbero insufficienti rispetto allepiù recenti stime sui costi dell’adattamento.

Il mondo a una svolta46 n

Page 48: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Nelle ultime Conferenze delle Parti l’unico ambito del-la lotta al cambiamento climatico che ha fatto progressi è lariduzione delle emissioni da deforestazione (il cd. REDD -UN Collaborative Programme on Reducing Emissions fromDeforestation and Forest Degradation in Developing Coun-tries41), un programma ONU che mira ad aumentare il se-questro del carbonio atmosferico proteggendo le foreste, at-traverso un sistema di incentivi che rende “conveniente”mantenere le foreste intatte invece che distruggerle. Si ri-volge soprattutto ai paesi in via di sviluppo con programmiin 13 stati (di Africa, Asia e Sudamerica). Tra l’altro, nel ca-so specifico, sarebbe importante un coinvolgimento diret-to dei popoli indigeni nella gestione forestale, riconoscen-do ad essi una cultura specifica della conservazione e ripa-rando, anche se tardivamente, alle profonde ingiustizie in-ferte dalla nostra civiltà.

Senza una traduzione pratica del concetto di giustiziaclimatica ritengo molto difficile poter giungere a un accor-do globale, come ho spiegato nel paragrafo precedente.Purtroppo, però, la UE ha invece impostato la proposta aCopenaghen sotto la pressione delle aziende ad alta inten-sità energetica che hanno chiesto e ottenuto che il 50% deipermessi di emissione fossero assegnati gratuitamente, perevitare la delocalizzazione causata da costi troppo elevatidei permessi di emissione (il cd. carbon leakage). Credo pe-rò che la minaccia di una vasta delocalizzazione delle pro-duzioni europee, dovuta a vincoli troppo severi sulle emis-sioni, sia esagerata. “Il vero rischio per l’occupazione nelleindustrie pesanti europee viene dalla scarsità della doman-da nei mercati europei delle infrastrutture e dell’edilizia,che è di gran lunga il cliente principale delle industrie del-l’acciaio e del cemento.”42 Per incentivare il rilancio di que-sti settori la via più efficace sul lungo termine è proprio

Interdipendenza e sovranità 47n

Page 49: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

puntare su infrastrutture sostenibili, come mostrerò nelprossimo capitolo. Ritengo invece un errore mettere a re-pentaglio la possibilità di un accordo globale così urgenteper interessi settoriali di breve periodo.

La formula europea per una nuova sovranità

Un partito progressista, com’è il mio PD, non può che la-vorare a un’Unione Europea sempre più forte, la sola chepossa avere un peso nel trattare con gli altri attori globali.Perché l’Europa giochi un ruolo da protagonista e non dacomprimaria nelle dinamiche di sviluppo mondiali, in par-ticolare in campo ambientale, è necessario spingersi avantinel processo di rafforzamento delle istituzioni.

Il Trattato di Lisbona conferisce nuovi poteri al Parla-mento Europeo, al centro della nuova procedura legislati-va ordinaria, e ai parlamenti nazionali, interlocutori privi-legiati nel processo legislativo europeo, a tutela dei princi-pi di sussidiarietà e proporzionalità; definisce per la primavolta il catalogo di competenze dell’Unione; riconosce co-me vincolante al pari dei trattati fondativi la Carta dei di-ritti fondamentali proclamata a Nizza nel 2000; istituisceinsieme all’Alto rappresentante per gli Affari Esteri un Ser-vizio europeo per l’azione esterna e per la rappresentanzadiplomatica dell’Unione; riconosce a un milione di cittadi-ni europei la possibilità di presentare una proposta di ini-ziativa popolare. E, tuttavia, tutto ciò non è ancora suffi-ciente a superare gli egoismi nazionali: troppo spesso, so-prattutto nelle situazioni di emergenza, come quelle vissu-te sul versante economico e su quello migratorio in questo2011, gli interessi dei singoli stati membri emergono a ren-

Il mondo a una svolta48 n

Page 50: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

dere impossibile una posizione unitaria e decisa dell’Unio-ne Europea, con il risultato di indebolirne la voce a livellointernazionale e la credibilità interna come reale livello digoverno.

La costruzione di un’Europa “stato di stati” e compiutacomunità di cittadini non può passare solo attraverso con-quiste eclatanti e riforme istituzionali. Non dobbiamo sot-tovalutare, infatti, quanto proposte, progetti, strumenticoncreti, che investono necessariamente la dimensione eu-ropea e in cui l’Unione dimostra il suo valore aggiunto, co-stituiscano passi altrettanto importanti verso questo obiet-tivo. Senza intaccare direttamente quell’equilibrio giuridi-co così difficilmente raggiunto con Lisbona, dopo anni distagnazione del progetto costituzionale.

Un esempio eclatante, su tutti: le supergrids, di cui par-lerò nei prossimi capitoli43. Insieme alle smartgrids, le co-siddette reti intelligenti che consentono di ottimizzare ladistribuzione dell’energia elettrica in uscita e di accogliere icontributi diffusi (solare, biomasse, ...) in entrata, le superreti costituiscono uno strumento imprescindibile della ri-voluzione energetica verso le fonti rinnovabili. Grazie allacreazione di un’unica dorsale continentale a corrente conti-nua, infatti, potremmo ridurre in modo consistente gli at-tuali sprechi nel trasporto energetico e compensare le ine-vitabili discontinuità nella produzione di elettricità, met-tendo a sistema l’eolico del mar Baltico e il solare del Me-diterraneo, l’idroelettrico alpino e il geotermico unghereseo islandese. Si tratta, evidentemente, di un’opera infra-strutturale imponente, che tuttavia consentirebbe di creareun unico grande network energetico europeo affrancando-ci sempre di più dalle importazioni, rilanciando l’economiae rinforzando inevitabilmente il progetto di un’Europa uni-ta e senza barriere.

n 49Interdipendenza e sovranità

Page 51: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Le grandi costellazioni satellitari GMES e Galileo, poi,sulle quali l’Europa è chiamata a un investimento istituzio-nale forte, potrebbero presto consentirci di universalizzareil cd. road pricing, che oggi viene applicato con la tecnolo-gia Telepass sulle nostre autostrade, a tutte le infrastruttureviarie del nostro continente. Grazie al monitoraggio satelli-tare civile, infatti, potremo sostituire poco per volta le acci-se sugli idrocarburi, che sono destinate a scomparire in unaprospettiva di decarbonizzazione, con una tassazione basa-ta sull’utilizzo reale delle reti stradali, sul modello di alcunipremi assicurativi, con un risparmio garantito per chi adot-ta stili di vita sostenibili e con la possibilità di investirequanto ricavato nelle politiche di adattamento e mitigazio-ne del cambiamento climatico.

Due progetti, tra i tanti di cui stiamo discutendo a Bru-xelles, che per dimensioni, costi, conoscenze tecniche, in-frastrutturazione, legislazioni da armonizzare, non possonoche essere europei in tutto e per tutto. Dai quali, però, ognicittadino potrà trarre benefici evidenti, che il solo sforzostatale (per chi ha la fortuna di vivere in paesi che pro-grammano ancora il proprio futuro, a differenza del nostro)non può sperare di eguagliare.

Certamente però, insieme alla politica dei piccoli passi edei progetti concreti, non dobbiamo rinunciare a una vi-sione coraggiosa dell’Europa che vogliamo.

Il primo obiettivo per cui mi batto riguarda il bilancioeuropeo, lo strumento fondamentale per sfruttare fino infondo il margine di manovra che i trattati hanno concessoalle istituzioni europee e le istituzioni sono pronte ad occu-pare. Il bilancio 2011 dell’intera Unione è pari a 126,5 mi-liardi di euro in termini di impegni di pagamento, un mi-sero 1,01% del Reddito Nazionale Lordo (più o meno l’1%in termini di PIL) dei 27 stati membri44. Non si può, come

Il mondo a una svolta50 n

Page 52: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

abbiamo visto fare per l’emergenza migranti, chiedere il so-stegno e la presenza forte dell’Europa, battagliando nel frat-tempo dietro le quinte per stringere sempre più la cinghiadelle risorse, a fronte peraltro di sempre maggiori compe-tenze. C’è bisogno di assegnare una quota ben più rilevan-te delle risorse di cui l’Europa dispone all’Unione, alle sueistituzioni e ai suoi progetti politici, ma dobbiamo ancheaffrancarci da un budget europeo come scomoda conces-sione dei paesi membri.

Una battaglia che stiamo affrontando proprio in questesettimane a Bruxelles: dobbiamo definire il quadro finan-ziario pluriennale 2014-2020 e, a fronte di un aumento mi-nimo necessario del 5% per far fronte alle politiche dell’U-nione Europea, gli stati membri ci chiedono di congelare allivello del 2013 (pari all’1,06% del RNL dei 27 paesi mem-bri) il budget dell’Europa. Il Parlamento, nella risoluzioneapprovata a grande maggioranza nella plenaria di giugno45,si è espresso per primo in modo netto: l’Unione Europea habisogno di un bilancio realistico e coraggioso, autonomo daicontributi degli stati e più flessibile, per rispondere ai biso-gni dell’Europa e non, al contrario, adattare le sfide a unacassa sempre troppo esigua.

Non meno importante è la lotta che conduco per valo-rizzare un impegno politico che superi le frontiere naziona-li. I partiti europei esistono già, anche se sono realtà davve-ro poco conosciute e certamente non valorizzate dai partitipolitici nazionali che dovrebbero essere i loro primi inter-locutori e azionisti. Certo, c’è bisogno di riempirli di con-tenuti condivisi e non si possono sottrarre a quell’evoluzio-ne delle ideologie del vecchio secolo a cui accennavo in pre-cedenza. Ma sono strumenti da cui non si può prescinderenella costruzione di un’identità culturale europea. Mi au-guro, dunque, che la cd. “Proposta Duff”, che dovremmo

Interdipendenza e sovranità 51n

Page 53: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

discutere a Strasburgo nel prossimo luglio, possa essere ac-colta a grande maggioranza dal Parlamento Europeo, senzache ne vanga snaturato il contenuto essenziale, come unprimo segnale di una riforma più ampia. Ciò che si propo-ne, nel testo approvato dalla Commissione affari costitu-zionali lo scorso aprile46, è in sostanza di eleggere 25 candi-dati, oltre ai 751 previsti dai trattati, in un’unica circoscri-zione europea, sulla base di liste presentate dai partiti poli-tici europei; ogni cittadino potrebbe esprimere due voti:uno per l’ordinaria circoscrizione nazionale e uno per quel-la europea.

Le elezioni europee, inoltre, dovrebbero avere un ruoloben più pregnante anche rispetto a un’altra istituzione chia-ve dell’Unione come la Commissione Europea. La propo-sta di eleggerne il Presidente in base a un mandato direttodei cittadini, invece che secondo gli equilibri di forza trastati, non può che trovarmi d’accordo. Si tratterebbe, in so-stanza, di associare a ogni formazione politica europea uncandidato presidente della Commissione, in modo tale chei cittadini non siano chiamati a eleggere solo i propri rap-presentanti al Parlamento di Bruxelles, ma anche a sceglieredirettamente, in base ai risultati elettorali, il capo dell’esecu-tivo europeo. Un sistema che ricorda molto da vicino quel-lo adottato per le elezioni nazionali e che, oltre a dare unalegittimazione democratica forte all’eletto rispetto al Con-siglio, darebbe slancio a quel progetto di politica post-na-zionale a cui accennavo poc’anzi.

Solo con istituzioni europee più forti possiamo speraredi realizzare pienamente quella sussidiarietà a doppio senso(sia verso l’alto che verso il basso) che permette di risolverei problemi ogni volta al livello più appropriato. Solo aven-do il coraggio di abbandonare sempre più, soprattutto sutemi quali quello ambientale, le logiche strettamente na-

Il mondo a una svolta52 n

Page 54: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

zionali, potremo incidere sui problemi che dobbiamo fron-teggiare, realizzando progetti d’insieme e a lungo termine,e sperare di diffondere il progetto di sostenibilità nel qualeci stiamo impegnando.

Interdipendenza e sovranità 53n

Page 55: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una
Page 56: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Capitolo 2

Cambiamentoclimatico e crisieconomica

I dati scientifici sul cambiamento climatico e l’urgenza di misure di contrasto

Il quadro scientifico di riferimento, autorevole e global-mente condiviso, riguardo il cambiamento climatico, èquello fornito dall’Intergovernmental Panel on ClimateChange (IPCC).

L’IPCC è un organismo scientifico internazionale, che siavvale della collaborazione su base volontaria e gratuita dimigliaia di scienziati, divisi in tre gruppi di lavoro e coor-dinati da un segretariato. Il Comitato è partecipato da 194paesi membri delle Nazioni Unite ed è stato creato, nel1988, da World Meteorological Organization (WMO) eUnited Nations Environment Programme (UNEP) conl’obiettivo di esaminare e vagliare, in modo obiettivo e tra-sparente, le più recenti “informazioni scientifiche, tecniche

Page 57: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

e socio-economiche necessarie per comprendere la basescientifica dei rischi del cambiamento climatico indottodall’uomo, valutarne le potenziali conseguenze e le opzioniper l’adattamento e la mitigazione”.

Fin dalla creazione il Panel ha giocato un ruolo da asso-luto protagonista in tema di cambiamento climatico: il pri-mo Rapporto di Valutazione (Assessment Report) dell’IPCC,infatti, pubblicato nel 1990, ha il merito di aver richiama-to l’attenzione della comunità internazionale sulla necessi-tà improrogabile di un forum politico globale per fronteg-giare il cambiamento climatico, contribuendo alla defini-zione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite di Riode Janeiro nel 1992. Il secondo Rapporto (del 1995), a suavolta, costituisce l’antecedente diretto e la motivazionescientifica dei primi impegni vincolanti di riduzione delleemissioni codificati nel Protocollo di Kyoto nel 1997. Ilterzo Rapporto di valutazione (del 2001) e il quarto (del2007), infine, hanno messo in luce una volta per tutte lagravità e le implicazioni del riscaldamento globale, e hannofornito le basi per gli impegni di riduzione delle emissioni,pur non vincolanti, del cd. “Accordo di Copenhagen” ela-borato durante la COP15.

Per questa intensa attività di valutazione, divulgazionee sensibilizzazione l’IPCC, insieme all’ex vice-presidenteamericano Al Gore, è stato premiato nel 2007 con il Pre-mio Nobel per la Pace, per gli “sforzi per costruire e dif-fondere una maggiore conoscenza sui cambiamenti clima-tici causati dall’uomo, e per aver gettato le basi per le mi-sure necessarie per contrastare tali cambiamenti”.

In attesa del quinto Rapporto di Valutazione che do-vrebbe essere pubblicato a partire dal settembre 2013, do-cumento di riferimento per il quadro scientifico in tema diriscaldamento globale è tutt’ora il quarto Rapporto di Va-

Il mondo a una svolta56 n

Page 58: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

lutazione dell’IPCC Climate Change 2007, integrato nelnovembre 2010 da The Emissions Gap Report, il rapportopubblicato dall’UNEP sullo stato dell’arte e le prospettiveconcrete della lotta al cambiamento climatico. Lo studionasce dalla necessità di fornire ai decisori politici informa-zioni sufficientemente condivise riguardo il cambiamentoclimatico in atto, visto il proliferare di ricerche con risulta-ti contrastanti, necessità che ha condotto lo United Na-tions Environment Programme (UNEP), in collaborazionecon la European Climate Foundation e il National Institu-te of Ecology (Messico), grazie a ben 25 gruppi di ricerca-tori, a questa nuova analisi dei dati scientifici disponibili alivello mondiale, confrontandoli ed evidenziando punti co-muni e aree di disaccordo.

Il quarto Rapporto di Valutazione attesta due dati fon-damentali. Innanzi tutto gli impatti osservati negli ultimidecenni nei sistemi fisici e biologici sono per una percen-tuale superiore al 90% coerenti con gli effetti attesi da unaumento della temperatura globale pari a 0,74 °C (quellaregistrata nell’ultimo secolo, tra il 1906 e il 2005). Inoltre,sempre secondo il Rapporto, la responsabilità di tale altera-zione del sistema climatico è dovuta senza dubbio all’au-mento della concentrazione dei gas a effetto serra in atmo-sfera, a causa dell’attività umana.

I dati relativi al cd. forzante radiativo, che esprime la mi-sura dell’incidenza positiva o negativa di diversi fattori nel-l’alterazione del bilancio energetico globale, chiariscono in-fatti come le variazioni naturali incidano in misura sostan-zialmente trascurabile sull’aumento della temperatura glo-bale e come, invece, l’apporto di anidride carbonica, meta-no e protossido di azoto (i principali gas serra) pesi ben 20volte più gravemente. Altre variabili che contribuiscono, inmisura minore rispetto ai primi, al riscaldamento globale

Cambiamento climatico e crisi economica 57n

Page 59: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

sono gli alocarburi, gas impiegati nelle bombolette spray enei solventi fino ai primi anni Novanta, che hanno un ef-fetto di riscaldamento da tremila a tredicimila volte supe-riore all’anidride carbonica e tempi di permanenza in at-mosfera dell’ordine di 400 anni, e le sostanze cd. ozono-for-manti, che incidono sull’ozono troposferico (a fronte del-l’assottigliamento dell’ozono stratosferico, i cui effetti ne-gativi abbiamo imparato a conoscere).

Fortunatamente gli aerosol prodotti dalle attività uma-ne, particelle in sospensione nell’atmosfera, agendo comenuclei di condensazione, apportano un significativo contri-buto diretto e indiretto (tramite l’albedo delle nuvole) di ri-duzione della temperatura, che compensa per quasi la me-tà l’azione riscaldante di anidride carbonica, metano e pro-tossido di azoto. Complessivamente, comunque, nel bilan-cio del riscaldamento climatico globale la componente an-tropogenica pesa per il 93%!

Le dimensioni del fenomeno, poi, sono allarmanti cosìcome la sua gravità intrinseca. Le emissioni di gas a effettoserra, infatti, sono aumentate del 70% tra il 1970 e il 2004,da 28,7 a 49 miliardi di tonnellate di CO2 equivalentel’anno. Sono costituite per più del 75% da CO2, per circail 15% da metano (CH4) e per l’8% da protossido di azoto(N2O). Gran parte, il 75% del totale, della quota di anidri-de carbonica emessa in atmosfera è legata all’utilizzo dicombustibili fossili, mentre si stima che il restante 25% sialegato alla deforestazione e al cambiamento di uso del suo-lo. Anche l’aumento della concentrazione del metano è do-vuto all’impiego di combustibili fossili e all’attività agrico-la, ma fortunatamente, a partire dall’inizio degli anni No-vanta, le emissioni non sono ulteriormente cresciute e di-minuisce, di conseguenza, la loro incidenza complessiva.L’agricoltura, infine, è causa principale anche dell’aumento

Il mondo a una svolta58 n

Page 60: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

di N2O. Anche l’effetto della diminuzione di più di un ter-zo negli ultimi 40 anni dell’intensità energetica globale èstato inevitabilmente compensato dal combinato dispostodi crescita di PIL (+77% nel periodo 1970-2004) e popo-lazione mondiale (+69%).

Il futuro non promette certo di meglio. Le sei classi diproiezioni di emissione identificate dallo Special Report onEmissions Scenario (SRES) e aggiornate ai dati 2007, certi-ficano un aumento delle emissioni globali di gas a effettoserra, in assenza di politiche di mitigazione, compreso tra il25% (9,7 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente) e il90% (36,7 GtCO2-eq) per il trentennio 2000-2030, cau-sato per i 2/3 o i 3/4, a seconda dello scenario, da paesi noninclusi nell’allegato I, cioè i paesi in via di sviluppo.

Le conseguenze dell’aumento di gas a effetto serra sul-l’equilibrio energetico del pianeta e quindi sul sistema cli-matico, se non mitigate, riguarderanno in modo partico-larmente drammatico alcuni sistemi naturali e alcune re-gioni, ma non risparmieranno nessun continente.

Tra i sistemi biologici primariamente interessati, secon-do le valutazioni IPCC, spiccano alcuni ecosistemi terre-stri: la tundra, la foresta boreale, le regioni montane (a cau-sa dell’alta sensibilità al riscaldamento), l’ecosistema medi-terraneo e le foreste tropicali (a causa della riduzione di pre-cipitazioni), gli ecosistemi costieri (a causa dell’aumentodel livello del mare e del rischio di fenomeni atmosfericiestremi) e quelli marini (in particolare le barriere corallinee le specie dipendenti, a causa dell’aumento della tempera-tura e dell’acidificazione degli oceani). Anche i sistemi idri-ci delle regioni aride e semi-aride a medie latitudini saran-no gravemente danneggiati, a causa delle riduzioni e inten-sificazioni delle precipitazioni, così come l’agricoltura abasse latitudini.

Cambiamento climatico e crisi economica 59n

Page 61: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Oltre all’Artico dunque, colpito dall’aumento più rile-vante di temperatura registrato sul globo, e agli arcipelaghidel Pacifico, a rischio di estinzione, sarà purtroppo ancorauna volta l’Africa a dover sopportare le peggiori conse-guenze dei cambiamenti climatici, a causa della bassa capa-cità di adattamento e dunque della maggiore esposizioneagli effetti dei cambiamenti climatici. Il continente saràcolpito, infatti, tanto da fenomeni di stress idrico, che po-trebbero riguardare al 2020 tra i 75 e i 250 milioni di per-sone, che da problematiche di approvvigionamento di cibo(a causa della riduzione della produttività dei terreni, inparticolare rispetto alla produzione di cereali, della riduzio-ne della stagione di crescita e della diminuzione delle areepotenzialmente ad uso agricolo) e di salute (malnutrizione,mortalità da ondate di calore e siccità, malattie cardio-re-spiratorie...).

In termini di popolazione potenzialmente colpita, però,sarà l’Asia a subire gli effetti più drammatici: la riduzionedella superficie dei ghiacciai himalayani comporterà unamaggiore stagionalizzazione della portata dei grandi bacinifluviali e dunque un danno nella disponibilità di acqua; learee costiere, al contempo, subiranno le drammatiche con-seguenze di inondazioni e aumento del livello del mare suigrandi delta asiatici, aree ad altissima densità abitativa cheospitano centinaia di milioni di persone e interi stati, comeil Bangladesh.

Climate Change 2007, dunque, smentisce con forza chisostiene ancora che il cambiamento climatico sia un pro-blema regionale o, peggio, di qualche paese isolato e pove-ro. Si tratta piuttosto di una questione universale e cogen-te, che investirà fortemente anche l’Europa.

Il Rapporto di Valutazione, infatti, mette l’accento suquello che considero il dato più grave per il nostro conti-

Il mondo a una svolta60 n

Page 62: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

nente: i cambiamenti climatici saranno causa di un’ulterio-re radicalizzazione delle differenze regionali nord-sud nelladistribuzione di risorse naturali e degli assetti economico-industriali, nelle condizioni di sviluppo e di vita della po-polazione. Le zone costiere, inoltre, saranno interessate dal-l’innalzamento del livello del mare e da un forte aumentodel rischio di inondazioni ed erosione dei suoli; l’area me-diterranea sarà colpita da una riduzione della produttivitàdei suoli e della disponibilità di acqua e da un aumento disiccità e incendi boschivi; le zone montane, infine, stannogià sperimentando una forte riduzione dei ghiacciai e delleprecipitazioni nevose e saranno oggetto di estesi fenomenidi estinzione di specie animali e vegetali.

Questa apocalisse annunciata, dunque, non metterà arischio solo l’ambiente in cui vivremo ma i fondamenti e lecondizioni stesse del nostro sviluppo; per evitarla abbiamobisogno di costruire una risposta coraggiosa e immediata alcambiamento climatico.

Il riferimento normativo degli sforzi internazionali dimitigazione dei cambiamenti climatici, Protocollo di Kyo-to compreso, è costituito dall’articolo 2 della Convenzionequadro delle Nazioni Unite del 1992. In quella disposizio-ne, infatti, si dichiara come l’obiettivo del trattato sia quel-lo di promuovere una “stabilizzazione della concentrazioneatmosferica di gas a effetto serra a un livello tale da preve-nire pericolose interferenze antropogeniche con il sistemaclimatico”. Ciò presuppone, in un primo tempo, la defini-zione di quali siano le interferenze causate dall’uomo e qua-li meritino un giudizio di pericolosità e, in un secondo tem-po, l’individuazione di una soglia di emissioni di gas a ef-fetto serra (quindi di riscaldamento globale) che sia com-patibile con la loro prevenzione, con corrispondenti pianidi riduzione delle emissioni coerenti con l’obiettivo.

Cambiamento climatico e crisi economica 61n

Page 63: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

La prima questione è oggetto di un annoso dibattito,dato che il rapporto di causalità che lega fatti umani e cor-rispondenti fenomeni fisici e biologici che integrano i cd.cambiamenti climatici non può essere provato che conproiezioni caratterizzate da inevitabili approssimazioni deimodelli su cui si fondano, scoprendo così il fianco a criti-che e scetticismi. Inoltre, il discrimine tra interferenze an-tropogeniche pericolose e non è legato, come puntualmen-te ricorda Climate Change 2007, alla mutevole definizionedel livello di rischio considerato accettabile dagli attori po-litici, economici e sociali; livello che solo parzialmenteevolve in un rapporto di corrispondenza diretta rispetto al-le indicazioni fornite dalla scienza. Il Terzo Rapporto di Va-lutazione dell’IPCC ha identificato cinque “motivi dipreoccupazione” piuttosto generici, che proprio per questocostituiscono un buon punto di partenza rispetto all’iden-tificazione dei fattori di pericolo più rilevanti: rischi per i si-stemi unici e minacciati, rischi derivanti da eventi climati-ci estremi, distribuzione regionale degli impatti dei cam-biamenti climatici, impatti aggregati e rischi derivanti dadiscontinuità di larga scala. Il Quarto Rapporto di Valuta-zione conferma tali categorie, esplicitandole in termini di“vulnerabilità chiave”.

La definizione di una misura univoca della soglia soste-nibile di squilibri climatici, in base alla quale impostare lepolitiche di riduzione delle emissioni e di mitigazione deicambiamenti climatici è, se possibile, ancora più proble-matica e controversa. Nella definizione di un livello di sta-bilizzazione della concentrazione di gas a effetto serra, in-fatti, è in gioco il bilanciamento di due beni: la sostenibili-tà ambientale e la sostenibilità economica. Come ricordal’IPCC, da un lato gli effetti dei cambiamenti climatici co-stituiscono la sfida più grave all’ambiente in cui viviamo e

Il mondo a una svolta62 n

Page 64: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

più alta sarà la soglia di riscaldamento globale convenutapiù grave l’effetto negativo sugli ecosistemi; dall’altro, però,i costi delle misure di mitigazione (e di adattamento) costi-tuiscono senza dubbio un peso negativo rilevante nello svi-luppo economico, soprattutto di quegli stati che non han-no ancora raggiunto un’industrializzazione all’occidentale.

Il primo tentativo di definire una soglia di sostenibilitàè stato compiuto dalla World Meteorological Organization(WMO), insieme all’International Council of ScientificUnions (ICSU) e all’Advisory Group on Greenhouse Gases(AGGG) dell’UNEP alla fine degli anni Ottanta. Tali or-ganismi identificarono in 2 °C di riscaldamento globale en-tro la fine del XXI secolo, rispetto ai livelli pre-industriali,la soglia oltre alla quale aspettarsi un rapido aumento del“rischio di gravi danni agli ecosistemi”. La valutazione è sta-ta sostanzialmente confermata nel tempo, di recente anchenel Rapporto Stern del 2006, che concorda sulla definizio-ne del livello di guardia, anche se lo esprime in termini diconcentrazione di CO2 (sotto le 550 parti per milione).Anche il Consiglio Europeo nel 2005, poi, si è espresso a fa-vore dei 2 °C di riscaldamento della superficie terrestre co-me limite sostenibile in un’ottica di prevenzione. Il cd. Ac-cordo di Copenhagen, infine, concluso nell’ambito dellaquindicesima Conferenza delle Parti della Convenzionequadro sul cambiamento climatico, ha sancito nei primidue paragrafi il definitivo riconoscimento dei 2° C comemisura del riscaldamento globale compatibile con la pre-venzione di quelle interferenze al sistema climatico consi-derate pericolose; molti stati membri, inoltre, hanno defi-nito conseguenti impegni non vincolanti di riduzione del-le emissioni al 2020. Sono proprio queste promesse ad es-sere oggetto della valutazione dell’Emissions Gap Report, lostudio promosso dall’UNEP per valutare se le politiche di

Cambiamento climatico e crisi economica 63n

Page 65: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

mitigazione annunciate siano davvero sufficienti a raggiun-gere l’obiettivo.

Il Rapporto del 2010 identifica le traiettorie di emissio-ne che garantiscono una verosimile probabilità (superiore a66%) di raggiungere una stabilizzazione a 2 °C del riscal-damento globale. Lo fa, innanzitutto, in base ai cd. Inte-grated assessment models (IAM), che prendono in considera-zione sia variabili climatiche che socio-economiche, manon evoluzioni tecnologiche imprevedibili o mutamentidegli stili di vita. Secondo tali proiezioni, basate su indagi-ni scientifiche, si avrà un picco nell’emissione di gas a ef-fetto serra prima del 2020. Per mantenere entro 2 °C il ri-scaldamento globale, il livello di emissioni, poi, non dovràsuperare i 44 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente al-l’anno nel 2020, mentre sarà necessaria una riduzione an-nuale delle emissioni di CO2 tra il 2020 e il 2050 di circa il3% e, infine, emissioni negative di CO2 a partire dal 2060-2070.

Definiti gli standard, bisogna valutare gli impegni deglistati membri e quelli che dovrebbero essere, se rispettati, ilivelli di emissione globali nel 2020. Considerato un valoredi emissioni in assenza di politiche di mitigazione di 56 mi-liardi di tonnellate di CO2 equivalente l’anno al 2020, ilRapporto individua quattro diverse proiezioni di riduzio-ne, in base a due variabili: la condizionalità degli impegnidi riduzione (il fatto cioè che le promesse siano legate a cor-rispondenti azioni di altri paesi, o a modifiche dell’impian-to legislativo nazionale o, ancora, a scelte tecnologiche) el’indulgenza della rispettiva disciplina di regolamentazione.In sintesi, combinando promesse incondizionate e regoleindulgenti, la stima di emissioni per il 2020 è di circa 53GtCO2-eq; prendendo in considerazione una disciplinapiù stringente il valore scende a 52 miliardi di tonnellate;

Il mondo a una svolta64 n

Page 66: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

impegni facoltativi/condizionati e regole miti conducono aun’ulteriore riduzione a 51 miliardi di tonnellate delleemissioni e, infine, la combinazione di promesse ambizio-se e disciplina più rigorosa dovrebbe comportare una ridu-zione di 7 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente l’annorispetto ai valori non mitigati, cioè a 49 miliardi di tonnel-late l’anno di emissioni nel 2020.

Il verdetto, dunque, è chiaro: c’è uno scarto di emissio-ni tra quanto promesso e quanto è necessario fare. Nel mi-gliore dei casi si tratta di uno scarto pari a 5 miliardi di ton-nellate di CO2 equivalente (quanto le emissioni prodotteda tutta l’Unione Europea nel 2005), nel peggiore di 9, ilche significherebbe che avremmo percorso solo il primoquarto della strada verso la sostenibilità. Per tradurre in re-sponsabilità concrete questi dati, gli impegni di riduzionedei paesi industrializzati sono tra il 25 e il 40% inferiori aquanto suggerito dal Rapporto di Valutazione IPCC del2007 per limitare il riscaldamento globale a 2 °C, mentre ipaesi in via di sviluppo (cioè gli esclusi dall’Allegato I delProtocollo di Kyoto) hanno politiche di mitigazione conobiettivi inferiori del 15-30% rispetto al necessario. Le pro-messe di Copenaghen, insomma, comporterebbero, secon-do le proiezioni, un probabile aumento di temperaturacompreso tra i 2,5 e i 5 °C. Inaccettabile, e certamente nonsostenibile.

L’obiettivo dei 2 °C non è utopia, ma per raggiungerlobisogna impegnarsi in sforzi di mitigazione dei cambia-menti climatici e di riduzione delle emissioni ben più fortidi quelli finora presi in considerazione. Come ricorda Cli-mate Change 2007, “i benefici di un cambiamento climati-co evitato sono spazialmente indivisibili e liberamente di-sponibili a tutti”, indipendentemente dagli sforzi profusiper raggiungerli. C’è bisogno di qualche pioniere che com-

Cambiamento climatico e crisi economica 65n

Page 67: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

pensi e motivi chi si è già defilato e chi promette senza man-tenere; e ancora una volta questo ruolo spetta all’UnioneEuropea, già esempio di un impegno rivoluzionario per ilnostro pianeta con gli ambiziosi obiettivi del cd. “20-20-20”, in parte già raggiunti, complice la crisi finanziaria, condieci anni d’anticipo.

Il quarto rapporto IPCC, infine, mostra un altro datopreoccupante: se anche la concentrazione dei gas serra e de-gli aerosol in atmosfera fosse contenuta ai livelli del 2000,un ulteriore riscaldamento della superficie terrestre di alme-no 0,6 °C è sostanzialmente inevitabile nel corso del XXI se-colo. Ciò significa che, indipendentemente dai risultati au-spicabilmente e necessariamente brillanti delle politiche diriduzione delle emissioni e di contenimento del riscalda-mento globale, è necessario mettere in piedi anche una for-te risposta di adattamento ai cambiamenti climatici.

L’unica strategia con chance di successo è quella capacedi fondere sviluppo, adattamento e mitigazione. Non ci sipuò più limitare alla sola pianificazione politica o alla rego-lamentazione legislativa, è necessario intervenire anche sulpiano economico, su quello tecnologico e, soprattutto, suquello comportamentale. Si tratta, dunque, di consideraretanti altri fattori oltre a quelli climatici: dall’accesso alle ri-sorse naturali alla struttura e all’utilizzo del territorio, daltasso di scolarizzazione alla distribuzione della ricchezza trala popolazione.

Come sottolinea puntualmente il Rapporto di Valuta-zione, “ci sono enormi barriere ambientali, economiche, diinformazione, sociali, attitudinali e comportamentali all’at-tuazione dell’adattamento” e, aggiungo io, della mitigazio-ne. Uno degli obiettivi di questo libro è di fornire qualcheragione e qualche proposta per superarle. Come anche il Se-gretario esecutivo della Convenzione sul Clima delle Na-

Il mondo a una svolta66 n

Page 68: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

zioni Unite, Yvo de Boer, ha affermato, “la crisi finanziariarappresenta il risultato del nostro vivere al di sopra dei no-stri mezzi finanziari. La crisi climatica rappresenta il risul-tato del nostro vivere al di sopra dei mezzi del Pianeta.” Pro-prio per questo le due questioni vanno affrontate insieme,con sguardo nuovo e soluzioni creative.

La crisi economica e il suo impatto sul clima

La società industriale, finanziaria e consumistica si è espansaa tal punto che i suoi squilibri cronici sono diventati plane-tari, mentre le grandi aziende si vogliono globali e continua-no però a considerarsi responsabili soltanto di fronte ai pro-pri azionisti. L’economia liberale, di cui esse sono espressio-ne, continua a propugnare un’idea di crescita e sviluppo au-tocentrata, le cui devastanti conseguenze, rispetto agli esseriumani e al loro ambiente, sono sotto i nostri occhi. È entra-to in crisi un sistema finanziario sempre più centrato sullaspeculazione e sempre più lontano dall’economia reale.

Il capitalismo è spesso considerato indistruttibile, capa-ce di nutrirsi delle crisi che provoca, con una “facoltà diadattamento” illimitata. In realtà, è necessario distinguerele crisi cicliche e congiunturali, dalle crisi sistemiche estrutturali come quella attuale. “Di fatto siamo di fronte auna tripla crisi: crisi del sistema capitalista, crisi della mon-dializzazione liberale, crisi dell’egemonia americana”1, unacrisi strutturale, come dicevo, che consegue a una rotturadella logica e della dinamica della totalità del sistema.

Come ha ben spiegato il compianto Tommaso PadoaSchioppa nel suo libro del 20092, si possono evidenziare tre

Cambiamento climatico e crisi economica 67n

Page 69: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

componenti della crisi. A livello più profondo ciò che è en-trato in crisi è il modello di crescita americano fondato suconsumo e debito, cioè sulla logica dell’indebitarsi non perinvestire (scelta che sarebbe motore di sviluppo) ma perconsumare (strategia senza via di uscita, nel lungo termine).L’altra componente della crisi è stata la bolla immobiliare,riguardante non solo un bene diffusissimo, ma un bene ilcui aumento di valore, ancora una volta, sosteneva i consu-mi, soprattutto delle classi sociali meno abbienti. Infine,terza componente della crisi è stato il panico finanziario,con conseguente paralisi delle banche e del sistema di li-quidità.

Per quanto riguarda le cause, concordo con l’analisi diTommaso Padoa Schioppa che ne ha individuate a grandilinee tre. La prima è l’idea che i mercati in generale e quel-li finanziari in particolare non hanno bisogno di regolestringenti; la seconda è una globalizzazione in cui si sono sìglobalizzati i mercati ma sono rimaste nazionali tutte leazioni di politica economica e di regolamentazione; infine,terza causa, la miopia tipica di tutti i comportamenti spe-culativi, di un mercato finanziario in cui le persone sannoche investire in una determinata direzione è sbagliato ma alcontempo sanno che se tutti pensano che quella tendenzanella direzione sbagliata continuerà si guadagna solo unen-dosi agli altri nell’investimento in quella direzione sbaglia-ta. Sembra assurdo eppure la lezione non è bastata e anco-ra ci si affida a strumenti finanziari “creativi”, nonostante lacrisi ne abbia ampiamente dimostrato la pericolosità.

Secondo la logica che “mercati più liberi e innovazionifinanziarie siano in grado di produrre risultati superiori e difar fluire i capitali verso i loro impieghi più produttivi,spingendo l’economia e migliorando il benessere”3, la fi-nanza moderna è stata caratterizzata da una regolamenta-

Il mondo a una svolta68 n

Page 70: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

zione poco pervasiva, un sistema di allocazione di capitalibasato sul mercato e un ampio uso della leva finanziaria,alimentati dalla deregulation bancaria.4

Proprio la sostenibilità di questo sistema senza control-lo è entrato in crisi. Oggi si discute di riformare “il sistemadi funzionamento delle agenzie di rating, dato il loro evi-dente conflitto di interesse dovuto al fatto che sono remu-nerate dai soggetti sui quali devono esprimere giudizi”, dicambiare “la struttura di incentivi all’interno delle istituzio-ni finanziarie, in modo da scoraggiare comportamenti scon-siderati da parte dei manager che si arricchiscono anchequando le loro banche subiscono pesanti perdite”5. Se il si-stema fondato sulla deregolamentazione e finalizzato al me-ro profitto ha mostrato tutti i suoi limiti, resta ancora aper-ta la questione di come e quanto regolamentare. L’idea diun’economia anche solo parzialmente imbrigliata dalla po-litica non è così ben accetta. “In ogni caso occorre osservareche, così come le innovazioni finanziarie hanno solo unaparte della responsabilità, allo stesso modo le riforme rego-latrici potranno costituire una soluzione soltanto parziale.”6

Non si tratta infatti semplicemente di ripensare nuoveregole, ma di mettere in discussione un modello che nonsolo ha allontanato sempre più la finanza dall’economiareale, ma ha tralasciato l’importanza di fattori diversi daquelli del profitto: la tutela dell’ambiente, i diritti umani,l’impatto dell’economia sul clima, nel falso assunto che ilpianeta fosse solo una miniera inesauribile di risorse dasfruttare.

Mentre l’economia finanziaria si è rivelata tanto instabi-le da provocare una crisi epocale, gli impatti del cambia-mento climatico sull’attività economica e produttiva sonosempre più evidenti. Si tratta di effetti diretti, come le va-riazioni del costo dei beni (ad esempio il recente aumento

Cambiamento climatico e crisi economica 69n

Page 71: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

del prezzo del pane nei paesi della sponda sud del Mediter-raneo, determinato dal vertiginoso aumento di quello delgrano, in seguito soprattutto agli incendi che hanno deva-stato la Russia nell’estate del 2010) e di effetti indiretti de-rivanti da variazioni nella produttività (ad esempiol’uragano Katrina nel 2005 causò la perdita di oltre 40.000posti di lavoro a New Orleans).

Combattere il cambiamentoclimatico e superare crisi

Si può uscire dalla crisi combattendo al contempo il cam-biamento climatico attraverso un rinnovamento profondo,urgente e sistematico, centrato sulle energie rinnovabili, fa-vorendo settori del futuro e non settori ormai obsoleti, pre-diligendo l’industria piuttosto che la finanza. SecondoAchim Steiner, Direttore Esecutivo dell’UNEP, il cambia-mento climatico rappresenta una delle maggiori sfide perl’umanità ma anche un’opportunità straordinaria per cata-lizzare una transizione verso un’economia a bassa intensitàdi carbonio, efficiente sotto il profilo della gestione delle ri-sorse, in una parola un’economia “verde”. A livello euro-peo, dopo anni di studi e di lotte politiche, tale consapevo-lezza è ormai matura.

In un recente documento, la Commissione Europea so-stiene che “se conseguiamo i nostri obiettivi in materia dienergia [pulita ed efficiente], risparmieremo 60 miliardi dieuro di importazioni petrolifere e di gas da qui al 2020.Non si tratta solo di un risparmio in termini finanziari, madi un aspetto essenziale per la nostra sicurezza energetica.Facendo ulteriori progressi nell’integrazione del mercatoeuropeo dell’energia si potrebbe aggiungere uno 0,6% sup-

Il mondo a una svolta70 n

Page 72: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

plementare allo 0,8% del PIL. La sola realizzazione dell’o-biettivo UE del 20% di fonti rinnovabili di energia potreb-be creare oltre 600.000 posti di lavoro nell’Unione, chepassano a oltre 1 milione se si aggiunge l’obiettivo del 20%per quanto riguarda l’efficienza energetica.”7

Già nel 2005 avevo lanciato al Parlamento Europeo unManifesto per l’idrogeno, insieme a Jeremy Rifkin, solleci-tando un cambiamento complessivo nei piani energeticieuropei, verso una società fondata sull’idrogeno come vet-tore energetico, una sorta di “terza rivoluzione industriale”.Da allora sono stati compiuti significativi passi avanti, inparticolare a livello europeo, ma al contempo i dati sulcambiamento climatico si sono fatti sempre più allarmanti,come ho illustrato nei paragrafi precedenti, ed è quantomainecessario un piano d’urto sulle energie rinnovabili.

L’approccio necessario è quello sistemico, che da un la-to punti sulle energie rinnovabili nell’ambito di una politi-ca energetica comune (biomassa sostenibile, eolico, solare,anche con partenariati con i paesi del Mediterraneo), dal-l’altro non tralasci la necessità di un forte risparmio ener-getico, sensibilizzando i cittadini, ma soprattutto incenti-vando un’edilizia con standard di efficienza energetica ele-vati (ad esempio criteri minimi di efficienza energetica dainserire negli appalti pubblici).

Europa 2020

La strategia “Europa 2020” sta impegnando i paesi europeiin una lotta alla crisi economica che promuova allo stessotempo uno sviluppo compatibile con le esigenze ambienta-li. Tre sono le priorità fissate: la crescita intelligente, volta asviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’in-novazione; la crescita sostenibile, che promuova un’econo-

Cambiamento climatico e crisi economica 71n

Page 73: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

mia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più “verde” epiù competitiva; la crescita inclusiva, che promuova un’eco-nomia con un alto tasso di occupazione e con una maggio-re coesione sociale e territoriale.

Non ci sono possibilità di ripresa in Europa se non sipunta in modo deciso sulla conoscenza. La strategia preve-de che gli stati membri riservino a ricerca e sviluppo il 3%del PIL (mentre l’Italia, secondo il Rapporto annualeISTAT diffuso il 23 maggio di quest’anno è all’1,53%).

In materia di clima/energia, la strategia europea ha con-fermato e incluso i traguardi “20-20-20” del Pacchetto climaed energia del 2008 (compreso un incremento al 30% dellariduzione delle emissioni se le condizioni lo permettono).

Sono sette le iniziative faro definite per catalizzare i pro-gressi relativi a ciascun tema prioritario:

- “L’Unione dell’innovazione” mette al centro il miglio-ramento delle condizioni generali e dell’accesso ai finanzia-menti per ricerca e sviluppo, facendo in modo che le ideeinnovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali dastimolare la crescita e l’occupazione.

- “Youth on the move” vuole migliorare l’efficienza deisistemi di insegnamento e agevolare l’ingresso dei giovaninel mercato del lavoro.

- “Un’agenda europea del digitale” ha l’obiettivo di ac-celerare la diffusione di internet ad alta velocità e sfruttarei vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie eimprese.

- “Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse” sta-bilisce di contribuire a scindere la crescita economica dal-l’uso delle risorse, favorire il passaggio a un’economia a bas-se emissioni di carbonio, incrementare l’uso delle fonti dienergia rinnovabile, modernizzare il nostro settore dei tra-sporti e promuovere l’efficienza energetica.

Il mondo a una svolta72 n

Page 74: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

- “Una politica industriale per l’era della globalizzazio-ne” si propone di migliorare il clima imprenditoriale, spe-cialmente per le PMI, e favorire lo sviluppo di una base in-dustriale solida e sostenibile in grado di competere su scalamondiale.

- “Un’agenda per nuove competenze e nuovi posti di la-voro” punta a modernizzare i mercati occupazionali e con-sentire alle persone di migliorare le proprie competenze intutto l’arco della vita al fine di aumentare la partecipazioneal mercato del lavoro e di conciliare meglio l’offerta e la do-manda di manodopera, anche tramite la mobilità dei lavo-ratori.

- Infine, elemento fondamentale di una strategia di svi-luppo equa, la “Piattaforma europea contro la povertà” ècentrata su coesione sociale e territoriale, per garantire chei benefici della crescita e i posti di lavoro siano equamentedistribuiti e che le persone vittime di povertà ed esclusionesociale possano vivere in condizioni dignitose e partecipareattivamente alla società.

Queste sette iniziative faro vedranno impegnati sial’Unione Europea che gli stati membri. Gli strumenti UE,in particolare il mercato unico, gli strumenti finanziari e glistrumenti della politica esterna, saranno mobilitati inte-gralmente per eliminare le strozzature e conseguire gliobiettivi di Europa 2020. Come priorità immediata, laCommissione individua le misure da adottare per definireuna strategia di uscita credibile dalla crisi, portare avanti lariforma del sistema finanziario, garantire il risanamento delbilancio ai fini di una crescita a lungo termine e intensifi-care il coordinamento con l’Unione economica e moneta-ria.8 Come abbiamo più volte ribadito al Parlamento Euro-peo noi del gruppo S&D, il successo della strategia è mol-to legato alle risorse di cui potrà disporre l’Europa per met-

Cambiamento climatico e crisi economica 73n

Page 75: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

tere in atto politiche non solo ambiziose ma anche inclusi-ve e questo sarà possibile, come ho detto nelle scorse pagi-ne, solo attraverso un progressivo aumento del bilancio co-munitario. L’Unione Europea deve essere in grado di repe-rire risorse proprie (ad esempio attraverso eurobond o unatassa sulle transazioni finanziarie, sulle quali il ParlamentoEuropeo si è già espresso favorevolmente), posto che glistessi trattati costitutivi (come modificati dal Trattato di Li-sbona) chiedono di andare verso un budget europeo auto-nomo dai contributi statali.

Le infrastrutture energetiche e la rete elettrica intelligente

In seguito alla Comunicazione “Energia 2020” approvatadalla Commissione nel novembre del 20109, che trattavadella necessità di aggiornare le infrastrutture energeticheeuropee, la Commissione ha elaborato la comunicazioneEnergy infrastructure priorities for 2020 and beyond - A Blue-print for an integrated European energy network10. Nel docu-mento la Commissione sottolinea che reti energetiche ade-guate, integrate e affidabili sono un prerequisito non soloper raggiungere gli obiettivi di politica energetica UE, maanche per la strategia economica europea. “Svilupparel’infrastruttura energetica non consentirà all’Unione Euro-pea solo di esprimere un mercato energetico interno pro-priamente funzionante, rafforzerà anche la sicurezza del-l’approvvigionamento, renderà possibile l’integrazione del-le fonti energetiche rinnovabili, aumenterà l’efficienzaenergetica e consentirà ai consumatori di beneficiare dinuove tecnologie e uso energetico intelligente. L’UnioneEuropea paga il prezzo della sua infrastruttura energeticadatata e scarsamente interconnessa.”11

Il mondo a una svolta74 n

Page 76: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Elemento centrale di un reale rinnovamento energeticoeuropeo è la cosiddetta Super Smart Grid, rete elettrica in-telligente, su scala europea, dotata di una dorsale di tra-sporto (backbone) a corrente continua ad alta tensione, re-te che sarà essenziale per ottimizzare lo sfruttamento dimolte energie rinnovabili. La “super-rete” UE deve essererealizzata in modo da essere accessibile a qualunque tipolo-gia di fornitore di elettricità. Un solo dato: la perdita dienergia su un trasporto di 1.000 km è circa del 10% sulleattuali linee in alternata e del 3% per una linea ad alta ten-sione in continua che, per inciso, è una tecnologia di mar-ca europea. Queste caratteristiche permettono di far pesaremeno la distanza fra produzione e consumo.

Investendo in questa tecnologia, inoltre, è possibile losviluppo di una produzione energetica decentralizzata, concogenerazione e trigenerazione a livello locale. Invece digrandi centrali dalle quali parte la rete di distribuzione del-l’energia, si potrebbero avere piccoli impianti distribuiti sulterritorio nei quali si utilizzerebbe non solo l’energia prima-ria prodotta (ad esempio l’elettricità) ma anche quella se-condaria (il calore) con un’efficienza energetica molto mag-giore. Mentre con le grandi centrali infatti l’energia termicafinisce per essere dispersa, nei piccoli impianti potrebbe es-sere utilizzata per il riscaldamento o il condizionamento. Lefonti di energia rinnovabili potrebbero costituire la base pertale sistema di produzione distribuita di energia elettrica.

Se la rete elettrica funziona anche come collettore dellaproduzione diffusa, si può arrivare a utilizzare fino al 90%del contenuto energetico dei combustibili (per dare un’ideadel vantaggio che ne conseguirebbe, basta dire che del con-tenuto energetico dell’uranio, ad esempio, per varie ragio-ni, sfruttiamo solo il 30-35% sprecando letteralmente il re-stante 65-70%!).

Cambiamento climatico e crisi economica 75n

Page 77: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Nel documento che abbiamo elaborato a livello europeocon il gruppo S&D, ribadiamo la necessità e la fattibilità diuna Super Smart Electricity Grid, capace di raccogliere il35% di elettricità rinnovabile nel 2020, il 50% nel 2030 eil 75% nel 2040 e il 100% nel 2050, garantendo al con-tempo un flusso stabile e sicuro di elettricità a basso costo.Tale rete deve essere ovviamente flessibile e pensata sia persistemi di generazione elettrica centralizzati che decentra-lizzati sul territorio. Mentre le centrali più potenti (come leeoliche offshore, gli impianti solari a concentrazione) forni-ranno elettricità nella rete ad alto voltaggio, i sistemi piùpiccoli e decentralizzati come gli impianti a biomassa, lecentrali eoliche e solari dell’interno forniranno elettricitàalla rete a basso e medio voltaggio12, che a sua volta saràconnessa con le dorsali ad alta tensione in continua.

Anche il settore privato sta investendo in questa direzio-ne. All’inizio del 2010 10 compagnie europee hanno datovita a “Friends of the Supergrid”, per promuovere la realiz-zazione di un’interconnessione europea su larga scala13. Neiloro documenti la “super rete” è definita come “un sistemadi trasmissione dell’elettricità principalmente basato sullacorrente continua, progettato per facilitare la generazionesostenibile su larga scala in aree remote finalizzata alla tra-smissione a centri di consumo, uno dei cui attributi fonda-mentali sarà il rafforzamento del mercato dell’elettricità.”

Anche nel documento elaborato dalla Commissione Eu-ropea si specifica che una quota significativa delle capacitàdi generazione saranno concentrate in località lontane daimaggiori centri di consumo e stoccaggio. Si stima che nel2020 fino al 12% di generazione rinnovabile arriverà da in-stallazioni offshore, principalmente nel mare del Nord. Al-tre quote significative saranno generate da parchi solari edeolici installati nell’Europa meridionale e da impianti a bio-

Il mondo a una svolta76 n

Page 78: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

masse nell’Europa centro-orientale, e anche la generazionedistribuita guadagnerà terreno in tutto il continente. Attra-verso una rete intelligente efficacemente interconnessa cheincluda siti di stoccaggio su larga scala, il costo dello svi-luppo delle rinnovabili può essere abbattuto, nello stessomodo in cui le efficienze maggiori possono essere realizzatesu scala europea. Al di là dei requisiti a breve termine, le re-ti elettriche dovranno evolvere profondamente in modo dapermettere il passaggio a un sistema elettrico decarbonizza-to entro il 2050, supportato da un nuovo alto voltaggio sulunga distanza e nuove tecnologie di stoccaggio dell’elettri-cità che possono accogliere quote di energia rinnovabilesempre maggiori.14 L’integrazione di tutte le rinnovabilipermette di sfruttare a pieno, tra l’altro, l’energia idraulicacome riserva energetica. “Le reti elettriche intelligenti faci-literanno la trasparenza e consentiranno ai consumatori dicontrollare dispositivi nelle loro abitazioni per risparmiareenergia, faciliteranno la generazione domestica su piccolascala e ridurranno i costi. Tali tecnologie finiranno per aiu-tare la competitività e la leadership tecnologica dell’indu-stria europea, ivi comprese le piccole e medie imprese.15

E come risultato per il medio termine, la CommissioneEuropea ha definito alcuni corridoi prioritari, per quantoriguarda le infrastrutture energetiche16. Innanzi tutto è es-senziale la rete offshore nel Mare del Nord e la sua connes-sione all’Europa centro-settentrionale, per integrare e con-nettere la produzione energetica nei mari settentrionali coni centri di consumo nell’Europa centro-settentrionale e coni siti di stoccaggio idrico nelle regioni alpine e nei paesi set-tentrionali.

Secondo corridoio prioritario sono le interconnessioninell’Europa sud-occidentale per raccogliere energia da eoli-co, idrico e solare, in particolare tra la penisola iberica e la

Cambiamento climatico e crisi economica 77n

Page 79: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Francia, ma anche con l’Europa centrale, per valorizzare almeglio le fonti energetiche rinnovabili nordafricane e le in-frastrutture esistenti tra Nord Africa ed Europa.

Terzo, le connessioni nell’Europa centrale e sudorienta-le permettono di rafforzare la rete regionale nord-sud est-ovest per assistere il mercato e integrare le rinnovabili, ivicomprese connessioni ai siti di stoccaggio e integrazionedelle isole energetiche.

Infine non è da trascurare il completamento di BEMIP(Baltic Energy Market Interconnection Plan) per integrare glistati baltici nel mercato europeo attraverso il rafforzamentodelle reti interne e delle interconnessioni con Finlandia, Sve-zia e Polonia e attraverso il rafforzamento della rete internapolacca e delle interconnessioni in direzione est e ovest.

Definire le priorità ha l’ovvio scopo di catalizzare e nondisperdere gli investimenti, in modo da rendere operativanel più breve tempo possibile la nuova rete.

Il passaggio alle fonti rinnovabili: opportunità per il clima, per l’occupazione e per la sicurezza

Il potenziale di energia insito nelle fonti solari (fotovoltai-co, termodinamico, termico), geotermico, eolico, moto on-doso, idraulico e biomassa è enorme e disponibile in tempibrevi, ma è cruciale un investimento adeguato in ricerca esviluppo. Studi scientifici dello European RenewableEnergy Council (EREC) e della European Climate Foun-dation mostrano che il raggiungimento di un 100% dienergie rinnovabili entro il 2050 è fattibile, sia dal punto divista tecnico che economico.

Il rafforzamento del settore delle rinnovabili darebbe unimportante contributo alla lotta alla disoccupazione in Eu-

Il mondo a una svolta78 n

Page 80: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

ropa, causata per lo più dalla crisi economica. Le tecnolo-gie legate alle energie rinnovabili sono tra i settori manifat-turieri più dinamici. Secondo i dati 2010, l’industria dellerinnovabili nell’Unione Europea già fornisce 550.000 postidi lavoro e 2 milioni di nuovi posti possono essere creati en-tro il 202017. Si stima che solo nel settore eolico europeol’occupazione sarà più che raddoppiata e che arriverà a330.000 persone occupate nel 202018. Inoltre l’energia fo-tovoltaica, il riscaldamento e il raffreddamento solari cosìcome l’uso delle biomasse hanno un potenziale occupazio-nale di più di un milione di persone entro il 2020, di 4,4milioni entro il 2030 e di più di 6,6 milioni entro il 205019.Le abilità necessarie per i nuovi lavori inoltre saranno di-verse da quelle richieste per i lavori esistenti nei settori car-bon-intensive. Per questo motivo l’Unione Europea e gli sta-ti membri devono assicurare ai lavoratori interessati unaformazione e una riqualificazione adeguati.20

Come abbiamo anche scritto nel documento che abbia-mo presentato a livello europeo, l’Europa ha bisogno di un“Piano Marshall” per le rinnovabili, che finanzi la trasfor-mazione della nostra produzione energetica e delle modali-tà di consumo. Anche Lester R. Brown, nel suo ultimo li-bro, sottolinea l’urgenza di un intervento contro il cambia-mento climatico, un intervento di enorme portata simile aquello attuato dagli Stati Uniti durante la Seconda GuerraMondiale, che si sviluppi in quattro componenti: un mas-siccio taglio nelle emissioni globali di carbonio (80% entroil 2020), la stabilizzazione della popolazione mondiale anon più di 8 miliardi entro il 2040, lo sradicamento dellapovertà e il ripristino di foreste, suoli, falde idriche e riser-ve ittiche.21

Aggiornare l’infrastruttura energetica europea richiedeinvestimenti anticipati enormi, stimati in 963 miliardi en-

Cambiamento climatico e crisi economica 79n

Page 81: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

tro il 2020, 1.620 miliardi entro il 2030 e 2.800 miliardientro il 2050.22 Ignorare il cambiamento climatico, la scar-sità� delle risorse, la dipendenza energetica europea e il po-tenziale economico dell’industria delle energie rinnovabilisarebbe però molto più costoso23.

Nel 2009 i governi hanno invece destinato 312 miliardidi dollari (219 miliardi di euro) alle energie fossili, rispettoai 57 miliardi stanziati per le energie rinnovabili24. Tral’altro gli stanziamenti per le energie fossili, se nulla cambianel sistema energetico attuale, sono destinati ad aumentareper la progressiva diminuzione delle riserve esistenti.

Roadmap 2050

Quando nel 2009 l’Unione Europea ha lanciato la sfida diridurre dell’80% le emissioni di gas a effetto serra entro il2050 (rispetto ai livelli del 1990), la European ClimateFoundation (ECF) ha iniziato e finanziato uno studio perstabilire la base pratica di questo obiettivo e comprendernele implicazioni per l’industria europea. Il risultato di que-sto sforzo è Roadmap 2050: a practical guide to a prosperous,low-carbon Europe25. Il rapporto è stato lanciato il 13 aprile2010 e presenta diversi percorsi verso un’economia europeaa basse emissioni realizzabile entro il 2050, in linea con gliimpegni europei sul clima.

Lo studio si basa su numerose analisi tecniche, econo-miche e politiche portate avanti da istituti di ricerca e diconsulenza di rilievo26, ma ha coinvolto anche istituzionipubbliche, operatori di rete, figure accademiche e organiz-zazioni non governative internazionali.

Il risultato dello studio mostra come il passaggio dall’at-tuale modello energetico a un’Europa decarbonizzata nonsolo è tecnicamente possibile, ma anche economicamente

Il mondo a una svolta80 n

Page 82: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

sostenibile. Tale passaggio assicurerebbe inoltre la disponi-bilità di energia per l’intera Europa e quindi una maggioreindipendenza energetica e una maggiore sicurezza negli ap-provvigionamenti.

Secondo il rapporto, l’Europa potrebbe raggiungere unariduzione dell’80% delle emissioni di gas a effetto serra ri-spetto ai livelli del 1990 attraverso una trasformazione pro-fonda del sistema energetico basata su tecnologie già dispo-nibili.

La Roadmap 2050 identifica quattro scenari differenti,con un uso rispettivamente del 40, 60, 80 e 100% di fontidi energia rinnovabili. In ciascuno di questi scenari a basseo zero emissioni, il costo dell’energia futura è paragonabilea quello che si avrebbe mantenendo l’attuale modello ad al-te emissioni. Lo studio prevede innanzi tutto la piena rea-lizzazione delle misure di abbattimento delle emissioni neidiversi settori (efficienza energetica, decarbonizzazione del-la produzione energetica, passaggio da benzina e gas a elet-tricità e biomasse, riforestazione). Roadmap 2050 racco-manda inoltre il pieno utilizzo delle potenzialità delle di-verse fonti e tecnologie, oltre a quelle direttamente legatealla rinnovabili (turbine a vento sulla terra e offshore, siste-mi integrati fotovoltaici e ad energia solare concentrata, im-pianti a biomassa e stabilimenti geotermici), anche, adesempio, il confinamento del carbonio (CCS).

“La Roadmap 2050 smentisce le ipotesi secondo le qua-li un modello basato sulle energie rinnovabili presentereb-be problemi di affidabilità, sarebbe troppo costoso e nonabbastanza redditizio, e richiederebbe ulteriori innovazionitecnologiche. Al contrario dimostra che, sebbene la spesanell’infrastruttura energetica dovrà aumentare del 50 finoal 100% nei prossimi 15 anni per raggiungere un modelloenergetico decarbonizzato entro il 2050, questo aumento

Cambiamento climatico e crisi economica 81n

Page 83: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

sarà compensato da una netta diminuzione della bollettaenergetica entro il 2020. Inoltre, diminuiranno rapidamen-te nello stesso periodo anche i costi operativi giornalieri. Ilrapporto mostra chiaramente che la decarbonizzazione in-tensificherà la crescita e la piena occupazione in Europa.”27

Da un punto di vista politico, il progetto richiede unimpegno maggiore verso una politica energetica comune alivello europeo, visto che implica una più stretta collabora-zione transnazionale per quanto riguarda le infrastrutturedi trasmissione, la pianificazione delle risorse, la regola-mentazione del mercato dell’energia e il funzionamento delsistema. Per assicurare un percorso realistico verso l’80% diriduzione dei gas a effetto serra entro il 2050, il piano ri-chiede però interventi immediati verso la nuova produzio-ne energetica.

Altre ricerche condotte al di fuori del contesto europeomostrano dati confortanti sulle possibilità di passare a una

Il mondo a una svolta82 n

Tabella - Stima degli impianti da fonti rinnovabili necessari persoddisfare la richiesta energetica prevista per il 2030

Tipo di tecnologia energetica Numero di impianti necessari a livello mondiale

Turbine eoliche da 5 MW 3,8 milioni Sistemi di generazione a moto ondoso da 0,75 MW 720000 Centrali geotermiche da 100 MW 5350 Centrali idroelettriche da 1300 MW 270 Turbine mareomotrici da 1 MW 490.000 Pannelli solari per abitazione privata da 3 kW 1,7 miliardi Centrali solari fotovoltaiche da 300 MW 40.000 Centrali solari a concentrazione da 300 MW 49.000

Fonte: Mark Z. Jacobson e Mark A. Delucchi (2011)

Page 84: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

società basata sulle fonti rinnovabili. Secondo uno studiopubblicato quest’anno da Mark Jacobson (direttore del di-partimento di energia e atmosfera dell’università califor-niana di Stanford) e Mark Delucchi (professore all’univer-sità di Davis, sempre in California, ricercatore specializza-to in economia ed ecologia dei mezzi di trasporto), per ci-tarne uno particolarmente importante, nel 2030 le rinno-vabili potrebbero soddisfare il fabbisogno mondiale dienergia.28

Secondo i risultati di Jacobson e Delucchi (v. Tabella)entro il 2030 le fonti rinnovabili possono coprire l’interofabbisogno energetico mondiale. Lo studio analizza la fat-tibilità di uno scenario in cui l’energia per tutti gli utilizzicivili e industriali (elettricità, trasporti, riscaldamento e raf-freddamento...) è fornita esclusivamente da fonti rinnova-bili (acqua, vento e sole). Jacobson e Delucchi concludonoche, in un mondo con le infrastrutture appropriate, il costodelle rinnovabili sarebbe analogo a quello attuale dell’ener-gia, con in più i benefici relativi al miglioramento della si-curezza energetica, alla riduzione dell’inquinamento e alcontrollo del riscaldamento globale.

Nel loro lavoro, i due autori stimano il numero di im-pianti da fonti rinnovabili necessari per soddisfare la ri-chiesta energetica prevista per il 2030; le stime sono illu-strate nella tabella. L’impatto sull’utilizzo di territorio sa-rebbe di poco superiore all’1% rispetto all’attuale.

È da notare che in questo studio non viene compresa labiomassa, che, secondo le mie stime, con i soli residui agri-coli e forestali e con coltivazioni energetiche su terreni at-tualmente contaminati e quindi non utilizzabili per coltu-re alimentari (per una bonifica mirata al recupero della pro-duzione alimentare) potrebbe contribuire per il 15% delfabbisogno.

Cambiamento climatico e crisi economica 83n

Page 85: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Non è questa la sede per presentare nel dettaglio un la-voro di ricerca molto complesso e articolato, disponibilecomunque su internet, quello che mi pare importante sot-tolineare è che sono ormai numerose le indagini scientifi-che che mostrano la fattibilità tecnica del passaggio allefonti rinnovabili. Nelle loro conclusioni, i due autori con-cordano con quanto anch’io sostengo da tempo: gli ostaco-li a una conversione totale verso le rinnovabili non sonotecnici o economici bensì sociali e politici.

La stessa Commissione Europea, nel marzo di quest’an-no, ha elaborato una comunicazione dal titolo A roadmapfor moving to a competitive low carbon economy in 2050, il-lustrando i cardini su cui fondare la transizione verso un’e-conomia a basse emissioni (il piano prevede un taglio delleemissioni dall’80 al 95% nel 2050): rafforzamento del set-tore delle rinnovabili e delle misure di sostenibilità (dai ma-teriali per l’edilizia al sistema dei trasporti, dai nuovi car-buranti alla tecnologia CCS)29.

È proprio questo il modello al quale lavorare, con unaresponsabilizzazione più diffusa nella produzione e nell’im-piego dell’energia da parte di tutti e con una ricaduta dif-fusa sul territorio. È in questa direzione che gli investimen-ti per l’indipendenza energetica possono promuovere lacrescita e creare posti di lavoro. È questa la scommessa ver-so cui i legislatori e gli organi di governo dovrebbero indi-rizzare politiche e investimenti per rilanciare l’Italia verso ilfuturo e verso un nuovo sistema energetico, che funga davolano per l’economia e la ricerca. Sono investimenti in in-frastrutture europee, tanto più urgenti quanto più grave siva manifestando la crisi economica.

Il mondo a una svolta84 n

Page 86: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Gli strumenti economici per rendere gli investimenti possibili

Una delle obiezioni che spesso si sente rivolgere alle energierinnovabili è relativa al loro costo. In effetti una stima del-la Commissione Europea quantifica in circa mille miliardil’entità dell’investimento necessario nel sistema energeticoper raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica e diprotezione del clima 2020. Circa la metà servirà per le reti,ivi incluse la distribuzione e trasmissione di elettricità e gas,lo stoccaggio e le reti intelligenti. Di questi, 200 miliardiserviranno per le sole reti di trasmissione dell’energia.

Solo il 50% circa degli investimenti richiesti per le retidi trasmissione saranno raccolti sul mercato entro il 2020.Questo lascia un gap di circa 100 miliardi di euro. Parte diquesto gap è causato da ritardi nell’ottenimento dei neces-sari permessi ambientali e di costruzione, ma anche da dif-ficoltà nell’accesso ai finanziamenti e dalla mancanza distrumenti di mitigazione del rischio adeguati, specialmen-te per progetti con esternalità positive e benefici più ampi alivello europeo, ma non ancora sufficiente giustificazionecommerciale. I nostri sforzi devono inoltre focalizzarsi suun ulteriore sviluppo del mercato energetico interno, es-senziale per promuovere investimenti del settore privatonell’infrastruttura energetica, che a sua volta aiuterà a ri-durre il gap finanziario negli anni a venire.

Il costo della mancata realizzazione di tali investimentio della mancata realizzazione con un ampio coordinamen-to europeo sarebbe molto ingente, come dimostrato dallosviluppo dell’eolico offshore, dove le soluzioni nazionali sa-rebbero del 20% più costose. Realizzare tutti gli investi-menti necessari nelle infrastrutture di trasmissione creereb-be un numero di posti di lavoro addizionale pari a 775.000

Cambiamento climatico e crisi economica 85n

Page 87: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

unità nel periodo 2011-2020 e aggiungerebbe 19 miliardidi euro al PIL entro il 2020, se paragonato a uno scenariodi crescita “business-as-usual”. Inoltre tali investimenti aiu-terebbero a promuovere tecnologie europee. L’industria eu-ropea, ivi comprese le piccole e medie imprese, sono infat-ti produttori chiave di infrastrutture energetiche.30

Visto che i costi di investimento rappresentano una si-gnificativa barriera finanziaria all’uso di tecnologie efficien-ti dal punto di vista energetico, la disponibilità di finanzia-menti gioca un ruolo importante nell’accelerare gli investi-menti nel settore. Per questo l’Unione Europea ha predi-sposto una serie di strumenti, per integrare i fondi dei sin-goli stati membri per l’efficienza energetica.

Innanzi tutto, per il periodo 2007-2013 il supporto pre-visto dal fondo “Politica di coesione” per quanto riguardal’efficienza energetica, la co-generazione e la gestione ener-getica è circa 4,4 miliardi di euro, con un’importante novi-tà per venire incontro alle necessità dell’efficienza energeti-ca. Mentre tradizionalmente le politiche regionali finanzia-vano l’efficienza energetica solo negli edifici pubblici ecommerciali, è ora possibile usare tali fondi nel settore resi-denziale in tutti gli stati membri.

È stato poi predisposto il programma “Intelligent EnergyEurope (2007-2013)”. Si tratta di un fondo da 730 milionidi euro per finanziare progetti che superino i fallimenti delmercato, ivi incluse attività per accelerare il rinnovo del pa-trimonio immobiliare. Uno degli strumenti più innovativiin merito è ELENA (European Local Energy Assistance), chefornisce alle autorità locali e regionali sovvenzioni per i co-sti dell’assistenza tecnica legata allo sviluppo di investimen-ti energetici sostenibili dal punto di vista bancario.

Linee di credito di International Financial Institutions(IFI) e altre banche del settore pubblico hanno inoltre for-

Il mondo a una svolta86 n

Page 88: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

nito un’importante fonte di finanziamento per progetti diefficienza energetica attraverso le banche locali, con finan-ziamenti intermediati. L’uso di fondi UE è spesso finalizza-ta all’assistenza tecnica, sia alle banche partecipanti per ca-pacity building, o per misure come audit energetici per i be-neficiari finali.

Il programma European Economic Recovery finanzia, peruna misura pari a un miliardo di euro, partenariati pubbli-co-privati per lo sviluppo di metodi di ricerca e tecnologieper ridurre il consumo energetico negli edifici nuovi o ri-strutturati. Inoltre la Commissione sta lavorando con laBanca di Investimento Europea per creare un fondo di in-vestimento dedicato impiegando i contributi inutilizzatidel programma per supportare progetti di efficienza ener-getica e di energie rinnovabili.

Lo stesso Settimo Programma Quadro per la ricerca, losviluppo tecnologico e la dimostrazione (2007-2013)finan-zia la ricerca e l’innovazione nell’efficienza energetica (fino-ra più di 200 progetti con un contributo UE di un miliar-do di euro).31

Tra gli strumenti alternativi a quelli dei programmi di fi-nanziamento pubblici, spiccano in particolare gli europe-bond e una speciale tassa sulle transazioni finanziarie, sen-za dimenticare la cd. “carbon tax”. Per dare impulso allosviluppo del mercato delle energie rinnovabili si potrebbe-ro infatti emettere sul mercato Eurobond dedicati. Proprioper elaborare uno strumento di questo tipo, la Commissio-ne ha lanciato nel febbraio di quest’anno una consultazio-ne pubblica dal titolo Europe 2020 Project Bond Initiative.

La Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF), invece, sa-rebbe un’imposta con un tasso molto ridotto (l’ipotesi piùprobabile è 0,05%) che verrebbe applicata su ogni compra-vendita di titoli e strumenti finanziari. Senza scoraggiare le

Cambiamento climatico e crisi economica 87n

Page 89: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

operazioni di investimento sul medio-lungo termine, col-pirebbe pesantemente la speculazione. “Oggi è possibilecomprare e vendere strumenti finanziari e valuta centinaia,anche migliaia, di volte al giorno, 24 ore su 24, per guada-gnare sulle piccole oscillazioni dei prezzi degli stessi stru-menti. Queste operazioni non hanno alcun legame conl’economia reale, ma aumentano l’instabilità e la volatilitàdei mercati, con impatti potenzialmente devastanti perl’economia globale. La TTF rende economicamente scon-veniente proseguire con questa attività: realizzando 1.000operazioni di compravendita sullo stesso titolo si andrebbea pagare la TTF 1.000 volte.”32

In un dibattito che si è tenuto al Parlamento Europeo nelmarzo del 2010, Stephan Schulmeister (esperto dell’Istitutoaustriaco per la ricerca economica) ha spiegato che una tas-sa sulle transazioni finanziarie a breve termine intorno allo0,05% scoraggerebbe le speculazioni-lampo contribuendoa una maggiore stabilità del mercato. La tassa porterebbe,secondo le stime, 300 miliardi di euro nelle casse della UE.

L’aspetto forse più rilevante e al contempo problemati-co di tale tassa è la spinta che darebbe “all’integrazione eco-nomica e politica. Infatti, in un mercato unico come quel-lo europeo, qualsiasi tassa sulla finanza non può che esserenon solo decisa, ma anche applicata direttamente a livelloeuropeo, e il suo gettito non può che rappresentare un get-tito dell’Unione in quanto tale. [...] La TTF si configure-rebbe di fatto come la prima forma di tassazione diretta del-l’UE verso attori privati. Si tratterebbe di un fatto rivolu-zionario: dotare il mercato unico di un unico strumento ditassazione e, sopratutto, l’Unione di uno strumento di get-tito forte e autonomo rispetto ai negoziati tra gli stati. Unnuovo flusso di denaro quindi ampiamente prevedibile, at-traverso il quale finanziare politiche autenticamente euro-

Il mondo a una svolta88 n

Page 90: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

pee, che vadano dalla transizione verso un’economia soste-nibile mediante la costruzione di infrastrutture essenziali.”31

Mentre andiamo in stampa la Commissione Europea hafatto propria la proposta di introdurre tale tassa, nell’ambi-to della discussione sul quadro finanziario 2014-2020.

Un’altra opzione da considerare è quella di stimolarel’investimento sulle rinnovabili rendendolo più convenien-te rispetto alle fonti fossili e internalizzando i costi dei dan-ni ambientali attraverso la tassazione. La tassazione sul car-bonio (la cosiddetta Carbon Tax) ha l’obiettivo di integrarei “costi sociali” del carbone (cambiamento climatico, salu-te ecc.) nei costi dell’uso privato dell’energia fossile, inter-nalizzando le esternalità negative dovute all’uso del carbo-ne. La tassazione ha il fine ultimo di scoraggiare l’uso dellefonti fossili aumentando intenzionalmente il costo del lorouso. Questo potrebbe rappresentare il “piano B” nel caso il“piano A”, cioè Kyoto2, non potesse essere realizzato.

Come si può forzare il sistema dei prezzi a riflettere i co-sti sociali di un uso intensivo delle fonti fossili?

Un’idea è di applicare un’accisa simile a quella attualesulla benzina, distinguendo però tra componente “energe-tica” e componente “climatica” di un combustibile. I com-bustibili sarebbero tassati in modo uniforme relativamenteal loro contenuto energetico e in modo differente rispettoall’intensità di biossido di carbonio. Si istituirebbe così unasorta di “prezzo minimo per il carbonio”.

Per compensare i costi a breve termine di tale impostasui produttori e impedire la concorrenza sleale da parte diproduttori con sede in paesi con minore attenzione am-bientale o la delocalizzazione, tale tassa andrebbe compen-sata con un carbon levy alle frontiere, che colpisca le im-portazioni da paesi che non impongono vincoli ambientaliai propri produttori. Lo stesso WTO ha sancito la legitti-

Cambiamento climatico e crisi economica 89n

Page 91: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

mità di tale misura affermando che “l’obiettivo di una bor-der tax adjustment” è di livellare il terreno di gioco tra in-dustrie locali tassate e competizione straniera non tassataassicurando che le tasse interne sui prodotti siano commer-cialmente neutrali”.34

Ancora più ambiziosa è l’idea di una vera e propria Eu-ropean Carbon-added Tax (CAT), in principio simile all’I-VA, che stabilisce un “prezzo” del carbonio che tutte leaziende di qualsiasi settore pagherebbero per l’anidride car-bonica emessa (ad esempio una somma per ogni tonnellatadi combustibile utilizzato per il trasporto delle merci o il ri-scaldamento dell’impresa).

Nell’aprile di quest’anno la Commissione ha approvatouna proposta di direttiva per la revisione della tassazioneminima su tutti i carburanti, combinando i due criteri cheho descritto in precedenza: contenuto energetico (già consi-derato nell’imposta attualmente in vigore) ed emissioni dianidride carbonica. Verrebbe colpito l’uso di petrolio (ben-zina, diesel), gas e carbone, secondo il principio “chi inqui-na paga”.

Se l’iniziativa è da accogliere con favore come passo avan-ti, si tratterà invece di discutere sul prezzo attribuito a taleinquinamento (20 euro per ogni tonnellata di CO2), chedovrebbe essere alzato per poter incidere davvero sulle im-prese, favorendo comportamenti virtuosi, di efficienza e unprogressivo abbandono dei combustibili fossili.

Ciò per cui mi sto battendo come politico è un inter-vento strutturale, che non tralasci le variegate componentida innovare per poter ottenere risultati tangibili. Per farlo èauspicabile analizzare la realtà con occhi nuovi, affidandosia modelli e indicatori diversi da quelli del passato, cometenterò di illustrare nel prossimo capitolo.

Il mondo a una svolta90 n

Page 92: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Capitolo 3

Oltre il PIL

Quali indicatori per quale società

Il PIL è nato come indice attorno al 1934, dopo la grandecrisi economica del ’29, e non era stato pensato quale rife-rimento del progresso umano complessivamente inteso, madoveva solo analizzare la ripresa dei consumi dopo quel par-ticolare momento storico.

Partendo quindi dall’inizio della storia, possiamo forsecomprendere meglio perché, di fronte a una nuova crisi, sisia intensificato il dibattito internazionale sulla necessità dinuovi indicatori capaci di misurare non solo l’attività ma-croeconomica, ma anche lo sviluppo sociale e la qualità del-la vita. Il PIL infatti risulta sempre più inadeguato e sononumerose le iniziative e le ricerche che, in diverse parti delmondo, cercano di elaborare nuovi strumenti statistici.

Le critiche al PIL si possono riassumere a grandi linee indue macro-direzioni. La prima sostiene che è necessario in-tegrare nel PIL anche attività che attualmente non vengonoconsiderate, come quelle domestiche. Allo stesso tempo è

Page 93: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

necessario ripensare al modo paradossale in cui determinatifenomeni come inondazioni e terremoti attualmente fini-scono per far aumentare il PIL, attraverso i dati economicilegati alle attività di ricostruzione, nonostante i palesi effet-ti negativi che tali eventi hanno sul benessere della nazione.

Una seconda direzione delle critiche al PIL appare inve-ce più radicale e per certi versi più complessa poiché impli-cherebbe l’elaborazione di una nuova concezione di svilup-po. Chi ritiene il solo PIL un indicatore insufficiente chie-de di istituzionalizzare in un nuovo indice altri indicatoriche possano riflettere la reale complessità del progressoumano, come ad esempio la qualità dell’ambiente, la salu-te pubblica o l’istruzione.

Queste prime osservazioni da subito evidenziano comeil dibattito sui nuovi indicatori di sviluppo mondiale nonpossa limitarsi a un esercizio accademico tra economisti. Alcontrario, l’elaborazione di un indice di sviluppo più com-pleto è strettamente legato a una questione più ampia ri-guardante tematiche di giustizia e di efficace azione politi-ca. Come ribadisce la fondazione World Future Council1,abbiamo bisogno di giustizia futura perché abbiamo biso-gno di cambiare le nostre relazioni (con noi stessi, con glialtri e con la terra). L’elaborazione di nuovi indicatori puòservire come strumento per monitorare i progressi versonuove vie di sviluppo ed è per questo che per prima la po-litica internazionale ha la necessità di cogliere la sfida, al fi-ne di poter disporre di maggiori elementi nei processi dielaborazione, di programmazione e di decisione.

A questo scopo, a partire da una conferenza internazio-nale del 2007, alcuni dei più importanti soggetti istituzio-nali mondiali (Commissione Europea, Parlamento Euro-peo, OCSE, Club di Roma, WWF) hanno cominciato acollaborare all’interno di un’iniziativa denominata Beyond

Il mondo a una svolta92 n

Page 94: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

GDP (oltre il PIL) e cioè a coordinare studi e progetti pilo-ta tesi a fornire una nuova misurazione del progresso, delreale benessere e della qualità della vita delle nazioni2.

L’impegno del Parlamento e della Commissione europea

Già nel 2000, con l’adozione all’interno della strategia diLisbona di un portafoglio di indicatori di natura anche noneconomica, le istituzioni europee hanno dimostrato di es-sere tra i soggetti mondiali maggiormente sensibili al temadel superamento del PIL quale dogma socioeconomico. Perquesto nel 2009 la Commissione Europea ha elaborato unacomunicazione ufficiale al Consiglio e al Parlamento Euro-peo dal titolo “Non solo PIL. Misurare il progresso in unmondo in cambiamento”. Il documento, recentemente dis-cusso al Parlamento Europeo, sottolinea la necessità di mi-gliorare gli indicatori esistenti perché “le decisioni politichepossano progressivamente essere basate su una visione deifatti sociali, economici e ambientali più integrata, equili-brata e attuale”. Sinteticamente, si propone di completareil PIL con indicatori ambientali e sociali, che diano contodel contesto globale e della qualità della vita dei cittadini(reddito, servizi pubblici, salute, tempo libero, ricchezza,mobilità, ambiente pulito).

La Commissione sta inoltre lavorando all’elaborazionedi una tabella europea di valutazione dello sviluppo soste-nibile e sta studiando modalità per estendere i conti nazio-nali alle questioni ambientali e sociali, in una sorta di “con-tabilità della qualità della vita”3.

Nello specifico il documento propone cinque azioni permisurare meglio il progresso europeo. La prima, come det-to precedentemente, sottolinea la necessità di completare il

Oltre il PIL 93n

Page 95: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

PIL con indicatori ambientali e sociali. A riguardo la Com-missione sta lavorando a una versione pilota di un indicedella pressione ambientale, che incorpori gli aspetti più im-portanti della politica ambientale: cambiamenti climatici econsumo di energia, natura e biodiversità, inquinamentoatmosferico e ripercussioni sulla salute, utilizzo e inquina-mento delle acque, produzione di rifiuti e uso delle risorse.

La seconda azione prevede la rilevazione, quasi in tem-po reale, dei dati ambientali e sociali utili a fornire infor-mazioni a sostegno del processo decisionale, sfruttandomaggiormente le nuove tecnologie (satelliti, stazioni di ri-levamento automatico, internet), come indispensabili infrastrutture per l’implementazione delle politiche europee.

La terza azione proposta dal documento è fornire infor-mazioni più precise su distribuzione e disuguaglianze. Dasempre, infatti, uno degli obiettivi prioritari della politicaeuropea è quello di ridurre le disparità tra regioni e gruppisociali. Disporre di dati più aggiornati e completi può inci-dere fortemente sull’efficacia delle politiche, specie su temiquali la disparità di reddito, istruzione, sanità, speranza divita e contesto ambientale.

Come quarta azione la Commissione sta lavorando al-l’elaborazione di una tabella europea di valutazione dellosviluppo sostenibile.

Infine, l’ultimo ambito d’azione si propone di estenderei conti nazionali alle questioni ambientali e sociali. È dal1994, infatti, che la Commissione, in collaborazione conEurostat, gli stati membri, ONU e OCSE, lavora a una“contabilità verde”, sperimentando diversi metodi, tantoche oggi “diversi stati membri forniscono regolarmente unaprima serie di conti ambientali” (flussi fisici sulle emissioniatmosferiche, consumo di materiali, tasse destinate alla tu-tela ambientale...). L’idea della Commissione è di arrivare a

Il mondo a una svolta94 n

Page 96: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

estendere la raccolta dei dati a tutti gli stati membri, consi-derando anche il capitale naturale (ad esempio, le riserveforestali e ittiche), arrivando alla monetizzazione dei bene-fici della tutela ambientale e dei costi dei danni ambienta-li, per “centrare il dibattito politico sul fatto che la nostraprosperità e il nostro benessere dipendono dai beni e daiservizi forniti dalla natura”.

Il documento è molto chiaro nel ribadire che il miglio-ramento degli indicatori è essenziale per definire politichedi intervento più efficaci e per migliorare il benessere deicittadini europei nello scenario globale.

Il Rapporto della CommissioneStiglitz

Precedenti rispetto all’elaborazione della Commissione UEsono i più noti lavori della cosiddetta Commissione Sti-glitz. Nel febbraio del 2008 Nicholas Sarkozy, in qualità diPresidente di turno dell’Unione Europea, ha incaricato Jo-seph Stiglitz, Amartya Sen e Jean Paul Fitoussi di creare unacommissione per studiare nuovi indicatori delle prestazio-ni economiche e dei progressi sociali4.

La Commissione, composta da esperti di tutto il mon-do e da 5 premi Nobel, ha prodotto un rapporto che sotto-linea i limiti del PIL come unico indicatore e fornisce inte-ressanti spunti d’azione, come ad esempio la necessità dispostare l’enfasi dalla misurazione della produzione econo-mica alla misurazione della qualità della vita dei cittadini,inserita in un contesto di sostenibilità. Il rapporto contienespunti per lo sviluppo di un sistema statistico che riesca adaggregare indicatori di più dimensioni possibili, misurandoi livelli medi di qualità della vita in una determinata comu-nità, oltre alla loro variazione nel tempo.

Oltre il PIL 95n

Page 97: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Il rapporto sottolinea come il concetto di benessere siamultidimensionale e debba quindi tenere conto di diversiaspetti molto diversi: standard di vita materiali (reddito,consumo, benessere), salute, educazione, attività personali(ivi compreso il lavoro), possibilità di partecipazione poli-tica e governance, connessioni sociali e relazioni, ambiente(condizioni attuali e future), insicurezza (sia economica chefisica). Tutte queste dimensioni determinano il benesseredelle persone eppure molte di esse vengono tralasciate dal-le misurazioni ufficiali.

Il Rapporto, che vuole essere una sorta di “programmaopen source” e fornire spunti per un’ulteriore elaborazionecollettiva, è riassumibile in 12 raccomandazioni, che pensovalga la pena segnalare brevemente.

- Raccomandazione 1: quando si valuta il benessere ma-teriale, vanno presi in considerazione il reddito e il consu-mo piuttosto che la produzione, come si limita invece a fa-re il PIL.

- Raccomandazione 2: mettere in rilievo la prospettivadelle famiglie, che significa prendere in considerazione an-che i servizi non monetari offerti dal settore pubblico (sa-nità gratuita, scuola pubblica gratuita ecc.).

- Raccomandazione 3: considerare reddito e consumoinsieme al benessere, rilevandone la sostenibilità e quindi leriserve di ciascun cittadino (capitale fisico, naturale, uma-no e sociale).

- Raccomandazione 4: dare maggior rilevanza alla dis-tribuzione di reddito, consumo e ricchezza, ponendo mag-giore attenzione sulle ineguaglianze sociali.

- Raccomandazione 5: allargare la misurazione del red-dito anche ad attività non di mercato, ad esempio inclu-dendo informazioni sull’ambito domestico e sul tempo li-bero. Consumare lo stesso quantitativo di beni ma lavo-

Il mondo a una svolta96 n

Page 98: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

rare 1.500 ore l’anno invece di 2.000 implica ovviamenteun aumento della qualità della vita che non può essere tra-lasciato.

- Raccomandazione 6: Dovrebbero essere adottati ac-corgimenti statistici utili a migliorare le politiche della sa-lute, dell’educazione, riguardanti l’attività personale el’ambiente di vita delle persone. In particolare, sforzi so-stanziali dovrebbero essere impiegati per sviluppare e im-plementare indicatori affidabili circa la rilevanza delle con-nessioni sociali, il possesso di voce politica e il livellod’insicurezza sociale. È indubbio, infatti, che il grado disoddisfazione delle persone sia influenzato anche dall’inci-denza di questi elementi sulla quotidianità.

- Raccomandazione 7: gli indicatori degli standard di vi-ta dovrebbero poter valutare le disuguaglianze in una pro-spettiva quanto più ampia possibile (tra persone, gruppi so-cio-economici, genere, generazioni).

- Raccomandazione 8: le indagini statistiche dovrebbe-ro essere progettate per definire come ciascuna dimensioneincida sugli altri campi e gli eventuali effetti cumulativi emoltiplicativi.

- Raccomandazione 9: gli Istituti centrali di statisticadovrebbero raccogliere le informazioni necessarie a valuta-re i vari aspetti caratterizzanti la qualità della vita, permet-tendone quindi un’aggregazione attraverso la costruzionedi diversi indici. Partendo da questi ultimi, si potrebbe poi-studiare l’elaborazione di una singola misura riassuntiva, dicui c’è forte richiesta.

- Raccomandazione 10: sia le misure oggettive che quel-le soggettive del benessere forniscono informazioni chiavesulla qualità della vita delle persone. Le statistiche dovreb-bero includere anche domande per cogliere auto-valutazio-ni sulla vita e le priorità delle persone intervistate.

Oltre il PIL 97n

Page 99: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

- Raccomandazione 11: un indice monetario della so-stenibilità, attraverso la definizione di specifici indicatori, èsicuramente importante, ma allo stato attuale della tecnicail suo impiego rimarrebbe essenzialmente limitato ad aspet-ti economici della sostenibilità.

- Raccomandazione 12: anche la sostenibilità ambienta-le necessita di un ben definito insieme di indicatori fisici.In particolare vi è l’esigenza di un indicatore che misuri inmaniera univoca l’approssimarsi di livelli pericolosi di dan-ni ambientali (quali drastici cambiamenti climatici ol’esaurimento delle riserve naturali).

Con queste raccomandazioni il documento vuole aprireun dibattito necessariamente globale, che sappia coinvolge-re attori diversi (ricercatori, decisori politici, ONG...) e chestimoli azioni politiche innovative.

Iniziative a livello mondialeAnche se l’Europa ha dimostrato una sensibilità politicaparticolare, va sottolineato come il confronto su queste te-matiche sia assolutamente mondiale e abbia portato a nu-merose proposte.

L’ONU, dal 1993, utilizza l’Indice di Sviluppo Umano(Human Development Index)5 per valutare la qualità dellavita nei paesi membri e per definire al meglio le politiche disostegno allo sviluppo nelle varie aree del mondo in cuiopera. Questo strumento, che già si prefigge di andare ol-tre il semplice prodotto interno lordo, coinvolge sia ambitieconomici che sociali. Vengono rilevati il livello di promo-zione dei diritti umani, l’impegno nella difesa dell’ambien-te e nello sviluppo sostenibile delle risorse territoriali, losviluppo dei servizi sanitari e sociali (con maggiore atten-zione per i gruppi più vulnerabili), il miglioramento dell’e-

Il mondo a una svolta98 n

Page 100: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

ducazione della popolazione (con particolare attenzioneper l’alfabetizzazione), lo sviluppo economico locale, lapartecipazione democratica, l’equità delle opportunità disviluppo e di inserimento nella vita sociale. In questo mo-do vengono quindi elaborate tre dimensioni: aspettativa divita alla nascita, accesso alla conoscenza e reddito naziona-le lordo pro capite. Su queste dimensioni vengono così cal-colati tre indici la cui media fornisce lo Human Develop-ment Index.

Altro importante progetto è il Global Project on Measu-ring the Progress of Societies dell’OCSE che parte dalla con-siderazione che il progresso non coincide con la crescitaeconomica e che quindi sono necessari nuovi indicatori pervalutare il benessere degli stati e l’azione politica dei loroleader.

Dal 1996 è stato poi elaborato da studiosi indipendentiil concetto di “impronta ecologica”, un indice statistico uti-lizzato per misurare la richiesta umana nei confronti dellanatura. L’impronta ecologica mette in relazione il consumoumano di risorse naturali con la capacità della terra di rige-nerarle. Dal 1999 il WWF aggiorna periodicamente il cal-colo dell’impronta ecologica nel suo Living Planet Report.

Anche in Canada si sta lavorando nella direzione di su-perare il PIL come unico indicatore, con le attività relativeal progetto Canadian Index of Well-Being6, basato sul coor-dinamento tra una rete di centri di ricerca e organizzazionicanadesi.

Ovviamente l’obiettivo ultimo di tutte queste iniziativeè avere informazioni più precise su cui basare l’azione poli-tica, aumentando la comprensione della società e del realebenessere della popolazione.

Anche negli Stati Uniti ha preso corpo un’importanteiniziativa, nota con il nome di State of the USA7, che ha por-

Oltre il PIL 99n

Page 101: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

tato alla definizione di un sistema nazionale di indicatorichiave (Key National Indicator System).

Nel febbraio 2003 è stato convocato un forum per lacreazione di un sistema nazionale di indicatori, su iniziati-va del Government Accountability Office (GAO) in colla-borazione con la National Academy of Sciences. In occa-sione del forum, 60 leader provenienti dai diversi stati USAsi sono riuniti e hanno discusso della necessità di sviluppa-re un sistema nazionale di indicatori per creare una demo-crazia più informata e responsabile. Risultato della discus-sione è stato un report dal titolo Assessing the Nation’s Posi-tion and Progress. Negli anni seguenti le ricerche e gli sforziper elaborare gli indicatori sono stati presi in carico dallaNational Academy of Sciences (NAS) e finanziati da fon-dazioni private. Alla fine del 2008 è stata quindi elaboratauna proposta legislativa per un sistema nazionale di indica-tori (The Key National Indicators Act), con un supporto bi-partisan favorito in particolare dal senatore democraticoEdward Kennedy e dal senatore repubblicano Michael En-zi. Una versione semplificata del testo è stata convertita inlegge dalla firma del Presidente Barack Obama nel marzodel 2010 (P.L. 111-148)8.

State of the USA sta attualmente lavorando al lancio diuna versione beta del sito internet per permettere l’accessoa fonti statistiche e dati nazionali, ivi compresi quelli delleagenzie governative.

Anche nella riforma sanitaria approvata dal PresidenteObama si fa esplicito riferimento alla creazione di un siste-ma nazionale di indicatori chiave. State of the USA, conl’elaborazione di ormai 300 indicatori su questioni comecrimine, energia, infrastrutture, salute, educazione, am-biente ed economia, rappresenta indubbiamente una basedi partenza più che significativa.

Il mondo a una svolta100 n

Page 102: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

L’esempio del Bhutan: lo sviluppo come strumento e non come fine

Se la crisi economica mondiale sta portando a riconsidera-re il grado di adeguatezza degli indici di crescita occidenta-li usati tutt’ora, mi pare sensato valutare alcuni esempi con-creti di uso di indici diversi. A tal proposito, appare moltointeressante la strada che ha intrapreso ormai più di tren-t’anni fa un piccolo stato himalayano, il Bhutan. Il suo mo-dello di sviluppo è in gran parte alternativo a quello tipicodell’occidente e, seppur nella sua specificità, impone una ri-flessione sulla crescita come fine ultimo della società. IlBhutan, infatti, con grande ambizione, si è fissato un obiet-tivo molto differente: la felicità del suo popolo.

Il Bhutan è forse l’ultimo dei piccoli regni himalayani dimatrice buddista, situato tra due giganti quali Cina e India.Fino al 1961 era completamente isolato dal resto del mon-do: le montagne lo avevano protetto dal colonialismo e isuoi abitanti vivevano quasi esclusivamente di agricoltura.

Dalla conclusione della Seconda guerra mondiale in poi,il Bhutan ha invece dovuto compiere scelte importanti pergarantirsi l’indipendenza e negli anni Sessanta il Re Wang-chuck capì che il coinvolgimento a livello internazionaleera l’unica via per proteggersi dai due ambiziosi e potenti vi-cini. Fu così che il Bhutan accettò di usufruire dei program-mi e degli aiuti delle Agenzie internazionali, ottenendo no-tevoli miglioramenti9 e iniziando un processo di democra-tizzazione che dopo la creazione del Parlamento nazionale eil ritiro volontario del re dalla gestione diretta del potere nel1998, si è concretizzato nel 2008 con l’adozione di una Co-stituzione e l’elezione del primo Governo eletto direttamen-

Oltre il PIL 101n

Page 103: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

te dal popolo10. Tuttavia, il Bhutan ha sempre dettato le suecondizioni alle Agenzie, selezionando solo gli interventi e iprogrammi in linea con la propria idea di sviluppo11.

La volontà di migliorare la qualità della vita dei propricittadini, legata alla tradizione buddista e all’individuazio-ne di profondi difetti nel sistema consumista, ha spinto ilBhutan a tracciare una via originale per lo sviluppo.

Fin dal 1972 il quarto Re del Bhutan chiarì la sua vo-lontà di puntare sul Gross National Happiness12 (GNH, Fe-licità Interna Lorda), piuttosto che utilizzare l’indice mera-mente economico del “Gross National Product” (o GrossDomestic Product, il PIL). La felicità di un popolo era ungrande obiettivo di sviluppo e anche per questo venne sta-bilito un confronto sempre maggiore con l’opinione pub-blica.

Ciò che il Buthan contesta ai paesi occidentali è di averconfuso lo strumento (la crescita economica) con il fine (lafelicità della popolazione). L’altra critica è relativa all’ecces-sivo sfruttamento delle risorse naturali. Per questo un indi-catore come il PIL non può essere sufficiente, ma si rendenecessario un nuovo indice che possa misurare anche com-ponenti non direttamente economiche, oggettive e soggetti-ve, che determinano la qualità della vita delle persone.

Scegliendo come indice di sviluppo il Gross NationalHappiness, la domanda che scaturisce è come misurare la fe-licità senza associarla direttamente a un valore economico.

La strada scelta dal Bhutan è quella di un’applicazioneestensiva del concetto di sviluppo sostenibile: la Felicità In-terna Lorda viene costruita su “quattro pilastri”.

Il primo pilastro è lo sviluppo sociale equo e sostenibile,che deve assicurare assistenza sociale, salute, istruzione, giu-stizia, in modo tale da mettere ciascun cittadino nella con-dizione di perseguire la sua personale via alla felicità.

Il mondo a una svolta102 n

Page 104: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Il secondo è quello della sostenibilità ambientale. IlBhutan si estende ai piedi dell’Himalaya e ciò impone mol-ta attenzione nei confronti dell’ambiente per evitare allu-vioni, valanghe, erosione dei pendii e così via. Oggi in Bhu-tan il 72% del territorio è coperto da foreste e questa per-centuale è addirittura in crescita nonostante l’aumento del-la popolazione e delle attività economiche.

Il terzo pilastro è la promozione della cultura e delle re-lazioni, che implica anche la conservazione della culturatradizionale, la valorizzazione dei legami familiari e della re-te di relazioni13.

Il quarto è il buon governo. Il Bhutan è una giovanissi-ma democrazia, ma da sempre il GNH porta con sé l’ideadi coinvolgere profondamente la popolazione nelle scelte.

Il Bhutan ha così iniziato, oltre trent’anni fa, un percor-so per definire un sistema rigoroso che potesse misurare losviluppo del paese in termini più completi rispetto al PIL.Oggi gli indicatori del GNH determinano l’agenda politi-ca del governo bhutanese e di fatto, la filosofia del GNH èstata così tradotta in un sistema di misurazione, utile all’a-zione politica e al decision making. I GNH indicators inclu-dono sia la dimensione oggettiva che quella soggettiva dellavita, infatti, oltre a controllare che le politiche siano coerenticon il GNH, gli indicatori si prefiggono di monitorare anchele relazioni tra i cittadini. La felicità è infatti riassunta in ter-mini di qualità relazionale.

Le agenzie internazionali hanno bocciato l’idea della fe-licità come possibile obiettivo collettivo, proprio perchéquesta viene correlata a elementi oggettivi esterni legati al-l’individuo, come la possibilità di consumare o di possede-re qualcosa. Il GNH, invece, incoraggia le persone a vede-re tutto come interdipendente nello spazio (a livello mon-diale) e nel tempo (a livello intergenerazionale).

Oltre il PIL 103n

Page 105: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Il legame tra istituzioni bhutanesi e GNH è profondis-simo, tanto che anche nella Costituzione è stato esplicitatoche lo Stato e il Governo hanno diretta responsabilità diperseguire il GNH.

Per aiutare il Governo in questo difficile compito, nelgennaio 2008 è stata istituita la GNH Commission, qualeimportante strumento per la pianificazione dello svilupponazionale. La commissione ha l’autorità di esprimersi suiprovvedimenti ministeriali e distrettuali, facendo di fattodel Bhutan un GNH State.

Per monitorare lo sviluppo del paese secondo i valori delGNH, il Centro Studi per il Bhutan ha individuato “novedomini o dimensioni” basate sui quattro pilastri del GNH:

1. Benessere psicologico: include la soddisfazione dellapropria vita e comprende il livello d’angoscia, il bilancioemozionale e l’aspetto spirituale.

2. Utilizzo del tempo: è una delle finestre d’analisi piùinteressanti sulla qualità della vita e analizza l’uso e la qua-lità del tempo per lavorare, dormire, curare la propria per-sona, partecipare alla vita di comunità, imparare e istruirsi,pregare, praticare sport, partecipare ad attività culturali esociali, viaggiare, stare in famiglia e occuparsi dei figli.

3. Vitalità della comunità: si concentra sul tipo e sullaqualità delle relazioni all’interno della comunità (Familyvitality indicator, Safety indicator, Reciprocity indicator,Trust indicator, Social support indicator, Socialization indi-cator, and Kinship density indicator).

4. Varietà culturale e resilienza: si concentra sulla valo-rizzazione della cultura tradizionale bhutanese per creareidentità, valori e principi condivisi (Dialect use indicator,Traditional sports indicator, Community festival indicator,Artisan skill indicator, Value transmission indicator, and Ba-sic precept indicator).

Il mondo a una svolta104 n

Page 106: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

5. Stato di salute: valuta lo stato di salute della popola-zione e il sistema sanitario, la diffusione delle informazionisulle malattie e la loro conoscenza, le “barriere” del serviziosanitario, la vicinanza di presidi sanitari tradizionali o ospe-dalieri.

6. Livello d’istruzione: non solo come livello di successoscolastico, ma come acquisizione di competenze e capacitàdi partecipare al bene comune.

7. Varietà ambientale e resilienza: comprende indicatoriche indagano il degrado ambientale, la “conoscenza ecolo-gica” della popolazione e la copertura boschiva del paese.

8. Tenore di vita: è la componente più economica degliindicatori e misura il benessere individuale e familiare deicittadini bhutanesi. Ne misura anche la percezione di sicu-rezza finanziaria, la garanzia d’accesso al cibo e la percen-tuale di case di proprietà.

9. Buon Governo: misura la percezione che le personehanno del Governo e dei funzionari in termini di efficien-za, onestà ed equità (comprende il rispetto dei diritti uma-ni, la valutazione della leadership, la capacità del Governodi rispondere a nuovi bisogni e la fiducia della popolazionenei media, nella giustizia e nella polizia).

Ogni dominio contiene poi al suo interno svariati indi-catori. In totale sono ben 72, espressi sotto forma di do-manda, che hanno come obiettivo quello di indirizzare econtrollare l’attuazione dei programmi e delle politiche incoerenza con i valori del GNH. Il Governo, attraverso unapposito centro studi14, organizza così periodiche rilevazio-ni, attraverso le quali diventa possibile tradurre i principidel GNH in programmi di sviluppo e in politiche concre-te; in pratica proprio quello che oggi anche tanti soggettioccidentali dichiarano di voler perseguire.

Oltre il PIL 105n

Page 107: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Realizzare la società della conoscenza

Se l’esempio del Bhutan è fonte di ispirazione (anche se vaovviamente contestualizzato), ritengo importante dar con-to e ancora una volta sostenere i fermenti verso la realizza-zione di un nuovo tipo di società, di cui spesso si parla unpo’ superficialmente con l’etichetta di “società della cono-scenza”. Ritorniamo ai numeri e al loro legame con diverseconcezioni della società e dell’economia. Chiara dimostra-zione di come i numeri possono essere manipolati per giu-stificare scelte politiche scellerate è l’episodio riportato dalcompianto Edmondo Berselli nel suo libro L’economia giu-sta: “Margaret Thatcher decise che il tasso di individui sen-za lavoro nel Regno Unito risultava troppo elevato per unPaese destinato alla end-less growth deregolatrice e chiese agliistituti governativi di rilevazione di modificare i parametrid’indagine. Vennero modificati la bellezza di 32 volte. Allafine, come ci si poteva aspettare, i risultati diedero ragionealle aspettative. La disoccupazione scese sotto il 6%”.15

Evidentemente per la Thatcher la disuguaglianza socia-le era semplicemente un effetto collaterale del nuovo dina-mismo economico e di conseguenza le rilevazioni statisti-che dovevano continuare a rassicurare sulla correttezza del-le politiche neoliberiste. È da qui che però possiamo parti-re per osservare come l’individualismo prodotto da politi-che fondate su una fiducia assoluta nel libero mercato ab-bia completamente dimenticato la comunità e il bene co-mune.

La stessa crescita del PIL, come detto precedentemente,non riesce a dar conto della distribuzione della ricchezza edei consumi all’interno della società e quindi della reale si-tuazione economica di un paese.

Il mondo a una svolta106 n

Page 108: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

“L’aumento sistematico delle ineguaglianze e l’aumentomassiccio della povertà erodono la coesione sociale e met-tono a rischio la democrazia. Così si colpisce il capitale so-ciale e cioè quell’insieme di relazioni di fiducia, di affidabi-lità, di rispetto delle regole, indispensabili ad ogni convi-venza civile”.16

Come sottolineato anche dal papa, questo individuali-smo estremo che si autocompiace nel consumismo, in pra-tica, colpisce anche l’economia e la sua struttura. Nella Ca-ritas in veritate, infatti, sottolinea l’importanza di una giu-stizia ridistributiva, al fine di garantire quella fiducia reci-proca necessaria per ottenere coesione sociale e un mercatoefficiente.

Ma i paesi “evoluti” sono disponibili a rinunciare all’i-dea di una crescita senza fine?

Serge Latouche riassume con questi numeri l’evidenza diun modello dei consumi incompatibile con qualunque ideadi sostenibilità: “Basti pensare che con un tasso di crescitadella Cina al 10% si ottiene una moltiplicazione (dei con-sumi) di 736 volte in un secolo. Con un aumento più mo-desto del PIL pro capite, diciamo del 3,5% annuo, che èquello della Francia tra il 1949 e il 1959, si ha una moltipli-cazione di 31 volte in un secolo, di 961 volte in due secoli edi più di 16.000 volte in tre secoli! E facendo una proiezio-ne di lunga durata, si ottengono cifre inverosimili.”17

È evidente ormai l’esigenza di un’inversione di rotta. Lacrisi economica attuale dovrebbe, infatti, portare a riconsi-derare l’importanza della crescita, inquadrandola all’internodi una sintesi politica capace di delineare un nuovo model-lo di sviluppo che garantisca una maggiore giustizia globale.

È necessario quindi rimettere al centro il bene comune,sottolineando i limiti del modello di sviluppo attuale chepunta tutto sul profitto e su una fiducia cieca nel mercato,

Oltre il PIL 107n

Page 109: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

rischiando di porre l’uomo in secondo piano, senza investi-re nella sua valorizzazione e i suoi diritti. Rivedere il mo-dello di sviluppo attuale significa mettere in discussione lasostenibilità e l’opportunità dell’attuale sistema economi-co, dopo aver per troppo tempo creduto, in maniera illuso-ria, che bastasse togliere qualche regola per farlo funziona-re al meglio.

Lo studioso tedesco Wolfgang Merkel descrive gli obiet-tivi che dovrebbe porsi il mondo post-crisi: mobilitare le ri-sorse individuali e collettive creando opportunità nell’eco-nomia della conoscenza; rendere accessibili i migliori stan-dard sul piano dell’istruzione; garantire un’occupazione euno stato sociale dignitoso; valorizzare la riduzione delledifferenze di potere e di ricchezza se queste inibiscono losviluppo generale e rendono meno unita la società; lotta al-la povertà, così che l’individuo non perda autonomia.

Non si può che concordare. È necessario pianificare uncambiamento di civiltà, passando dalla crescita allo svilup-po, dal consumo dei beni materiali a quello dei “beni im-materiali”, direttamente connessi con la qualità della vita. Icosiddetti beni immateriali implicano, infatti, un minordispendio di energia e di risorse materiali, specialmente at-traverso le tecnologie dell’informazione e della comunica-zione.

Va riscoperta l’importanza della persona come portatri-ce di relazioni sociali, di solidarietà e non solo in quanto at-tore che consuma. È per questo che andare culturalmenteoltre il Prodotto interno lordo può costituire un grande va-lore aggiunto al benessere delle nostre società.

Si deve promuovere una società più consapevole di que-sta necessità, rendendo desiderabili questi beni, promuo-vendoli anche attraverso l’agenda politica dei governi, tra-ducendoli in dispositivi e regole per la convivenza.

Il mondo a una svolta108 n

Page 110: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Siamo ormai convinti di poter affermare che un usoequo delle risorse non è compatibile con il PIL e con que-sto modello di sviluppo che prevede una produzione e unconsumo all’infinito. È ormai chiaramente a rischio la pos-sibilità di garantire un futuro sostenibile per le prossime ge-nerazioni e per il mondo intero.

La qualità della vita di ognuno di noi si basa, dunque,anche su beni immateriali, chiaramente necessari allo svi-luppo della società.

È la ri-scoperta di questi beni che ci permette di pensa-re a un cambio di civiltà che preveda un nuovo modo diporci sul mercato e nelle relazioni sociali, prediligendo i be-ni immateriali a quelli materiali.

È ovvio che rimangano necessità di base e che un con-sumo di beni fisici rimarrà pur sempre imprescindibile al-l’interno della nostra società. Qui si tratta però di com-prendere l’esigenza di investire fortemente su un’operazio-ne culturale che guardi al rilancio della nostra civiltà perdarle una speranza di futuro che non sia eternamente iner-ziale, condannata a esserci lentamente restituita dal mare“roteando lentamente come relitti di un naufragio”.18

Nella produzione di beni immateriali le persone sono co-involte per definizione, poiché sarà necessario andare versouna “civiltà della conoscenza” e cioè verso un modello di svi-luppo che sappia ridare un fortissimo valore alle relazioni,alla salute, alla solidarietà, alla cultura, alla ricerca, alla tute-la ambientale, alla biodiversità, alla variabilità ecologica.

Se vogliamo alzare il livello della nostra civiltà riconver-tendola e dotandola di una crescita sostenibile sarà dunquenecessario riprogettare una nuova offerta e nuovi consumi,andando oltre il puro consumo materiale. Tutto ciò saràrealizzabile solo se ci sarà un riallineamento tra politica edeconomia a livello globale. Al contrario, se l’economia e il

Oltre il PIL 109n

Page 111: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

mercato globale continueranno a sfuggire a ogni tentativodella politica di incanalare le risorse verso un nuovo mo-dello di sviluppo sostenibile, è evidente che sarà impossibi-le pensare di far apprezzare al mondo un modello di cresci-ta post-industriale e soprattutto post-consumista.

Due passaggi sono necessari per andare verso un cam-biamento di civiltà e una dematerializzazione dei consumi.Il primo è saper riconoscere e apprezzare i beni immateria-li e relazionali, riaffermando la priorità del bene comune eandando oltre l’individualismo consumista. Il secondo èpromuovere, con politiche specifiche, la valorizzazione e ilriconoscimento di questi beni, verso il cambiamento deiconsumi e della produzione.

Le forze politiche riformiste, seppur con colpevole ritar-do, oggi stanno finalmente pensando a questo tipo di ri-conversione della società quale possibilità d’uscita dalla cri-si, in particolare per i paesi ricchi. Sono proprio le nostresocietà occidentali, dunque, a doversi preparare ai muta-menti più profondi, puntando sulla conoscenza e sulla spe-cializzazione, pena il rischio che l’occidente, incapace di ge-stire la delocalizzazione, diventi “un grande call center de-qualificato”.19

L’Europa possiede tutti i punti di forza necessari ri-spondere a questa sfida. L’Europa può contare sul talentoe sulla creatività dei suoi cittadini, su una solida base in-dustriale, su un terziario dinamico, su un’agricoltura diqualità, su una forte tradizione marittima, su un mercatounico ancora saldo e vivace e su una moneta comune for-te. L’Europa ha anche una carta in più, quella di istituzio-ni democratiche che possono garantire un sistema di wel-fare accessibile a tutti e una tutela dell’ambiente realmen-te efficace.20 Il punto è proprio avere il coraggio di conti-nuare a scommettere su tali punti di forza, con audacia e

Il mondo a una svolta110 n

Page 112: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

ambizione, per sviluppare un’economia basata sulla cono-scenza e sull’innovazione.

I nuovi indicatori oggi in via di elaborazione sono stra-tegici proprio perché strumenti innovativi per misurare ilbenessere reale delle società e quindi strumenti innovativiper (indirettamente) valutare l’adeguatezza delle scelte po-litiche. Come ripete spesso Enrico Giovannini (attuale pre-sidente dell’ISTAT e unico italiano tra i componenti dellaCommissione Sen-Stiglitz-Fitoussi) “il progresso di una so-cietà si verifica quando si consegue un aumento del benes-sere equo e sostenibile”. In questo senso l’OCSE ha elabo-rato una tassonomia come base per lo sviluppo dei nuoviindicatori. Per quanto riguarda l’ecosistema si tratta di ter-ra, acqua potabile, oceani e mari, biodiversità e atmosfera.Per quanto riguarda invece il benessere umano si tratta disalute fisica e mentale, conoscenza e comprensione, lavoro,benessere materiale, libertà e autodeterminazione, relazioniinterpersonali. Categorie comprensive e complesse, dun-que, che confermano la necessità di indirizzare il nuovocorso della nostra economia e della società verso un model-lo di sviluppo non più fondato su sfruttamento delle risor-se e produzione, ma su un sistema energetico basato su rin-novabili e cogenerazione diffusa e su un sistema sociale ba-sato su conoscenza e partecipazione.

Oltre il PIL 111n

Page 113: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una
Page 114: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Capitolo 4

Gestire iltransitorio

L’occasione di cambiamento offerta dall’urgenza della si-tuazione climatica è realizzabile solo con il contributo ditutti i settori: l’economia, la politica, la scienza, la comu-nicazione, la società civile organizzata e i singoli cittadi-ni. È fondamentale non arrendersi di fronte alla com-plessità del problema e, pur tenendo fermo l’obiettivo alungo termine di una società completamente decarboniz-zata, agire con lungimirante volontà creativa nel breve-medio termine in quella direzione, attraverso una serie dimisure per migliorare la qualità dell’ambiente e della vi-ta dei cittadini.

Si tratta di gestire in maniera sensata il transitorio e unodegli ambiti più importanti su cui intervenire, sempre te-nendo presente il necessario approccio sistemico, è innanzitutto quello del risparmio energetico.

In una recente comunicazione, la Commissione Euro-pea sostiene giustamente che “l’efficienza energetica puòessere vista come la principale risorsa energetica europea”.Non a caso il piano energetico europeo prevede il raggiun-gimento di un risparmio energetico del 20% entro il 20201.

La partita si gioca principalmente nei centri urbani ed èquindi cruciale che i vari livelli amministrativi (europeo,

Page 115: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

statale, regionale e locale) agiscano in maniera sinergica perrealizzare il cambiamento necessario.

L’efficienza energetica degli edifici

Circa il 40% del consumo finale di energia riguarda gli edi-fici (abitazioni, uffici pubblici e privati, negozi...) e nelleabitazioni circa 2/3 dell’energia è utilizzata per il riscalda-mento2. Il maggiore potenziale di risparmio energetico èrealizzabile in tempi brevi proprio negli edifici, dove anali-si elaborate dalla Commissione Europea mostrano che leemissioni possono essere ridotte di circa il 90% entro il20503. Il piano europeo “Energy Efficiency Plan 2011” èfocalizzato sugli strumenti per innescare il processo di rin-novamento negli edifici pubblici e privati e per migliorarela prestazione energetica dei componenti e delle applicazio-ni usate al loro interno. In questo senso il ruolo del settorepubblico deve essere esemplare, soprattutto per quanto ri-guarda la ristrutturazione4.

Considerato che la spesa pubblica pesa per il 17% delPIL europeo e che gli edifici di proprietà o utilizzo pubbli-co rappresentano in area circa il 12% del totale, è chiaroche un’enfasi più forte sull’efficienza energetica nel settorepubblico è cruciale. Proprio il settore pubblico può crearenuovi mercati per tecnologie, servizi e modelli economicirelativi all’efficienza energetica, non solo con acquisti mira-ti, ma soprattutto attraverso l’ammodernamento degli edi-fici e la promozione di alte performance nelle città e nellecomunità5.

Guidare la spesa pubblica verso prodotti, modalità ditrasporto, edifici, lavori e servizi ad alta efficienza energeti-

Il mondo a una svolta114 n

Page 116: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

ca non è solo importante per la società nel suo complesso,è anche conveniente sul lungo termine, visto che aiuta a ri-durre le spese relative ai conti energetici (ad esempio veico-li ecologici, tecnologie per gli uffici...). Secondo il pianoelaborato dalla Commissione, a partire dal 31 dicembre2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pub-blici e di proprietà di questi ultimi devono essere edifici aenergia quasi zero, mentre dal 31 dicembre 2020 anche tut-ti gli altri edifici di nuova costruzione dovranno rispettaretali standard 6.

Nel frattempo la Commissione sta lavorando a unostrumento legale per obbligare gli stati membri a ristruttu-rare almeno il 3% dei loro edifici ogni anno (si tratta di unapercentuale doppia rispetto al ritmo attuale di rinnova-mento), portandoli al massimo standard energetico dispo-nibile.

Il 4 febbraio 2011 il Consiglio Europeo ha stabilito chedal 2012 gli stati membri dovranno includere standard diefficienza energetica negli appalti pubblici per edifici e ser-vizi. Entro la fine del 2011 la Commissione presenterà unaComunicazione sulla “Costruzione sostenibile” definendouna strategia per stimolare la competitività del settore e alcontempo migliorare le performance ambientali e climati-che. Si sta inoltre lavorando a livello europeo per definire inmaniera chiara gli standard energetici da richiedere, in mo-do da eliminare le ambiguità ancora presenti che rendonodifficile l’applicazione di tale principio.

Per quanto riguarda il come finanziare i necessari inve-stimenti, alcuni stati membri stanno già utilizzando in ma-niera pro-attiva i fondi strutturali. Altri hanno implemen-tato schemi di finanziamento intelligenti, come tassi di in-teresse privilegiati per far leva su investimenti del settoreprivato nelle soluzioni costruttive più efficienti. È chiaro

Gestire il transitorio 115n

Page 117: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

che devono essere esplorati anche altri modelli di finanzia-mento privato. “Il passaggio dei consumi energetici versoelettricità a basse emissioni (ivi incluse pompe di calore eaccumulatori) ed energie rinnovabili (riscaldamento solare,biogas e biomasse) prodotte anche attraverso la cogenera-zione distribuita, aiuterebbe a proteggere i consumatoridalla crescita dei prezzi dei combustibili fossili e portereb-be inoltre benefici significativi per la salute.”7

A livello locale, più di 2.000 città hanno volontaria-mente introdotto misure di sostenibilità energetica nel mo-vimento “The Covenant of Mayors”8, che coinvolge auto-rità locali e regionali, le quali si sono impegnate a incre-mentare l’efficienza energetica e l’uso delle energie rinno-vabili sui loro territori, non solo raggiungendo, ma andan-do oltre l’obiettivo UE di ridurre le emissioni di CO2 del20% entro il 2020.

Aspetto cruciale e spesso trascurato è quello della for-mazione di architetti, ingegneri, costruttori e artigianipreparati in grado di realizzare edifici a emissioni zerocon tecniche innovative, essendo spesso le soluzioni perl’efficienza energetica negli edifici impegnative dal pun-to di vista tecnico. “Oggi sono disponibili circa 1,1 mi-lioni di lavoratori qualificati, ma si stima che ne servi-ranno circa 2,5 milioni entro il 2015. La Commissionesta quindi lanciando Build up Skills: Sustainable BuildingWorkforce Initiative per sostenere gli stati membri nel de-finire i bisogni di formazione nel settore delle costruzio-ni, sviluppando strategie per venire incontro alle esigen-ze e per realizzare schemi di formazione efficaci. Ciò puòportare a raccomandazioni per la certificazione, qualificao formazione degli artigiani. La Commissione lavoreràinsieme agli stati membri anche per adattare i program-mi professionali e universitari alle nuove esigenze di qua-

Il mondo a una svolta116 n

Page 118: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

lificazione (in linea con il Quadro di Qualificazione Eu-ropeo). L’iniziativa della Commissione An Agenda forNew Skills and Jobs, inoltre, richiede di fornire nuoveprofessionalità che vadano incontro alle esigenze delmercato del lavoro. La transizione verso tecnologie ad al-ta efficienza energetica richiede nuove competenze e unaformazione adeguata.”9

Ripensare la rete dei trasporti

Proiettando lo sguardo in avanti anche solo di pochi de-cenni, emerge con evidenza come il settore dei trasportinon possa continuare a svilupparsi nel solco attuale. A sce-nario immutato la dipendenza dei trasporti dal petrolio ri-sulterebbe ancora di poco inferiore al 90% mentre l’energiaricavata da fonti rinnovabili si attesterebbe di poco al di so-pra dell’obiettivo del 10% fissato per il 2020.

Senza interventi mirati, nel 2050 le emissioni di CO2provocate dal settore dei trasporti rimarranno di un terzosuperiori ai livelli del 1990 e i costi dovuti alla congestioneaumenteranno del 50%, si accentuerà il divario di accessi-bilità tra regioni centrali e periferiche e continueranno adaumentare i costi sociali dovuti agli incidenti e all'inquina-mento acustico.”10 Per questo motivo la Commissione Eu-ropea ha recentemente elaborato un Libro Bianco dal tito-lo “Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo deitrasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e so-stenibile”, che si propone di ripensare le modalità di tra-sporto in un’ottica appunto di sostenibilità.

Elemento centrale è la realizzazione di infrastruttureadeguate a livello europeo, in particolare strategica è la rete

Gestire il transitorio 117n

Page 119: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

ferroviaria europea ad alta velocità, da triplicare entro il2030 e completare entro il 2050, per far sì che la maggiorparte del trasporto di passeggeri sulle medie distanze av-venga per ferrovia.

“L’obiettivo per il prossimo decennio è quello di dar vi-ta a un autentico spazio unico europeo dei trasporti, elimi-nando gli ostacoli residui tra modi e sistemi nazionali e fa-cilitando il processo di integrazione e l’emergere di nuovioperatori multinazionali e multimodali. Un’applicazionevigile delle norme sulla concorrenza in tutti i modi di tra-sporto servirà a integrare l’operato della Commissione inquesto ambito”11, garantendo al contempo l’applicazione dinorme in campo sociale, ambientale e della sicurezza e im-ponendo altresì standard minimi per i servizi, a tutela deidiritti degli utenti.

Sempre entro il 2050 anche tutti i principali aeroportidovrebbero essere collegati alla rete ferroviaria, di preferen-za quella ad alta velocità.

Una parte importante delle emissioni di CO2, inoltre,riguarda il trasporto delle merci. “Sulle percorrenze supe-riori a 300 km il 30% del trasporto di merci su strada do-vrebbe essere trasferito verso altri modi, quali la ferrovia ole vie navigabili, entro il 2030. Nel 2050 questa percentua-le dovrebbe passare al 50% grazie a corridoi merci efficien-ti ed ecologici.” Il Libro Bianco prevede anche che tutti iprincipali porti marittimi siano sufficientemente collegatial sistema di trasporto merci per ferrovia e, laddove possi-bile, alle vie navigabili interne.

Mentre nel lungo termine si lavora a una rete infrastrut-turale completamente rinnovata, comunque, nel breve ter-mine è possibile introdurre elementi di maggiore sostenibi-lità ambientale, ad esempio migliorando l’efficienza ener-getica dei veicoli (dalle automobili ai treni, dai camion agli

Il mondo a una svolta118 n

Page 120: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

aerei) mediante lo sviluppo e l’impiego di carburanti e si-stemi di propulsione sostenibili, oppure utilizzando in mo-do più efficiente i trasporti e le infrastrutture grazie all’usodi migliori sistemi di informazione e di gestione del traffi-co e sviluppando appieno un mercato europeo integratodei trasporti su rotaia12.

Le nuove tecnologie europee, che saranno pienamenteoperative entro il 2020, hanno già introdotto migliorie perquanto riguarda la gestione degli spostamenti e la riduzio-ne delle emissioni, come SESAR per la gestione del trafficoaereo, ERTMS13, ITS14, SSN e LRIT15, RIS16 per iltraffico via terra e marittimo, nonché il sistema globale dinavigazione satellitare europeo (Galileo).

Grazie alle nuove tecnologie è anche possibile procede-re verso la piena applicazione dei principi “chi utilizza paga”e “chi inquina paga”, facendo in modo che il settore privatosi impegni per eliminare le distorsioni – tra cui i sussidi dan-nosi – generare entrate e garantire i finanziamenti per inve-stimenti futuri nel settore dei trasporti. Ad esempio, graziea Galileo, è possibile pensare a modalità innovative per re-cuperare le accise che si perderanno diminuendo l’uso deicombustibili fossili, utilizzando la tecnologia per tariffarel’occupazione del suolo pubblico da parte delle automobilioppure per tariffazioni basate sui chilometri effettivamentepercorsi dalle vetture su infrastrutture statali pubbliche.

Per quanto riguarda invece i carburanti, nel Libro Bian-co si parla di dimezzare entro il 2030 nei trasporti urbanil’uso delle autovetture “alimentate con carburanti tradizio-nali” ed eliminarlo del tutto entro il 2050, conseguendonelle principali città un sistema di logistica urbana a zeroemissioni di CO2 entro il 2030. Una maggiore sostenibili-tà dei carburanti è richiesta anche nel settore dell’aviazione(chiamato a utilizzare entro il 2050 il 40% di carburanti a

Gestire il transitorio 119n

Page 121: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

basso tenore di carbonio) e nel trasporto marittimo (sem-pre entro il 2050 chiamato a ridurre almeno del 40% leemissioni di CO2 provocate dagli oli combustibili).

La protezione del suoloUn aspetto spesso trascurato quando si parla di clima èquello della protezione del suolo, che invece riveste un ruo-lo fondamentale, dato che i sistemi umani e ambientali di-pendono dalla terra per ottenere i nutrienti necessari per lacrescita delle piante, un ciclo regolare dell’acqua e lo stoc-caggio del carbonio.

La cura del territorio è certamente costosa, ma è possi-bile realizzarla secondo modalità che permettano un recu-pero dell’investimento effettuato.

Strategica e al contempo promettente è la manutenzio-ne delle aree boschive. Parte dei boschi europei è incolta ediventa sempre meno fruibile perché, ad eccezione delle ri-serve ambientali, è fitta e impraticabile.

L’allungamento dei periodi di siccità, in particolare nel-l’Europa meridionale, porta con sé un più alto rischio di in-cendio. La manutenzione del bosco può essere indirizzata auno sfoltimento e una pulizia che diminuisca il carico di in-cendio e al contempo fornisca materiale di recupero chepuò essere valorizzato a fini energetici. Si può stimare chele operazioni di manutenzione portino a un recupero di cir-ca 3 tonnellate di biomassa secca per ettaro e per anno, cor-rispondente a circa 1- 1,5 tonnellate di petrolio equivalen-te (tep). Anche i residui agricoli (paglia, sfalci, potatura...)sono dello stesso ordine di grandezza e utilizzabili a finienergetici. Sviluppando una filiera di raccolta, conferimen-to e trattamento della biomassa, è possibile non solo rien-trare dei costi della cura delle aree boschive, ma trarre un

Il mondo a una svolta120 n

Page 122: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

guadagno da tale attività. La massimizzazione dell’efficien-za energetica potrebbe avvenire attraverso la conversionedelle biomasse in gas (digestione anaerobica per le biomas-se a basso contenuto di cellulosa e pirolisi per quella ad al-to contenuto di cellulosa/lignina). La pirolisi permette diricavare da 1 tonnellata di biomassa secca circa 1.000 m3 diidrogeno.

Sono tecnologie con possibilità di contenimento presso-ché completo per il gas prodotto, che è in quantità minorerispetto a quello prodotto dalla combustione. Pertanto ilgas può essere purificato e introdotto nella rete e quindiaprire alla possibilità di adottare sistemi di cogenerazione otrigenerazione (cioè la produzione di energia elettrica dovesi può utilizzare il calore sia per il riscaldamento che per ilrinfrescamento) con un vantaggio di almeno un raddoppiodell’efficienza energetica totale e proprio usando “gas rinno-vabile”.

I residui della conversione possono poi essere riportatisui terreni al fine di recuperare sia nutrimento che oligoele-menti preziosi per la fertilità del suolo.

Un ulteriore vantaggio di una cogenerazione diffusa è co-stituita dalla possibilità di gestire in remoto le centrali di co-generazione dotandole di capacità di immagazzinare calore.

La cogenerazione diffusa, dunque, può conferire alla re-te elettrica flessibilità, permettendo di aumentare la poten-za elettrica quando è richiesta dalla rete e nel contempo ac-cumulare calore, che può venire a sua volta utilizzato quan-do diminuisce la richiesta di energia elettrica.

Anche in Italia esistono esempi virtuosi in questa dire-zione, che in molte zone hanno rilanciato l’economia dimontagna. La FIPER (Federazione Italiana Produttori diEnergia Rinnovabile) si sta facendo promotrice delle istan-ze di tali produttori di energia, sia attraverso teleriscalda-

Gestire il transitorio 121n

Page 123: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

mento a biomassa che biogas agricolo, dimostrando che “èpossibile mettere in atto un modello di sviluppo territoria-le basato sulla valorizzazione delle risorse locali (boschi,scarti del legno, reflui animali) e sulla tutela dell’ecosistemacircostante.”14 Questo modello, sviluppato principalmentenelle aree alpine (Lombardia, Trentino Alto Adige, Pie-monte, Val d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia), staprendendo piede anche lungo l’Appennino, con esempi disuccesso in Emilia-Romagna e Toscana.

Un altro aspetto da prendere in considerazione riguardole biomasse sono le potenzialità delle colture a fini energe-tici in terreni diversamente contaminati e quindi non uti-lizzabili per colture a fini alimentari. In questi casi coltureerbacee e arboree a ciclo breve, che richiedono nulli o mo-desti apporti di fertilizzanti, possono facilitare il disinqui-namento del terreno, fornendo anche un ritorno economi-co. Ad esempio sono state sperimentate le potenzialità di fi-torisanamento da arsenico e altre sostanze da parte di euca-litto, salice e pioppo. Destinando a colture legnose a ciclobreve suoli inadeguati ad altre tipologie d’uso potrebbe neltempo essere possibile la restituzione di ingenti territori al-l’agricoltura. È chiaro che si tratta poi di valutare la fattibi-lità economica caso per caso, ma le potenzialità tecnichecertamente esistono e l’aspetto ambientale del recupero diterreni contaminati non può essere trascurato da ammini-strazioni lungimiranti.

Una partecipazione dei fondi strutturali, delle risorsedella politica agricola comune nel riconoscimento del benecomune derivante dalle colture energetiche, in particolarecome integrazione delle colture alimentari o come colture“di passaggio” verso il recupero di terreni altrimenti nonutilizzabili a fini agricoli, potrebbe rendere realizzabilel’intera manutenzione territoriale, mettendo inoltre al sicu-

Il mondo a una svolta122 n

Page 124: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

ro la biomassa raccolta da possibili forme di concorrenzasleale (ad esempio biomassa proveniente da paesi terzi incui la coltivazione mette in pericolo l’ecosistema, favoren-do la deforestazione non controllata).

Un altro aspetto fondamentale del problema, come di-mostrano le calamità che hanno interessato negli ultimi an-ni il nostro paese, è la maggiore intensità delle precipitazio-ni, espressione del cambiamento climatico, che aumenta ilrischio, per i corsi d’acqua, di piene e di inondazioni. Di-viene quindi imprescindibile, accanto alla manutenzionegenerale del territorio, una manutenzione specifica tesa adaumentare i tempi di ritenzione degli stessi corsi d’acquaper smussare i picchi di piena. Anche questo tipo di inter-vento può, tra l’altro, avere ricadute sulla produzione dienergia. La manutenzione può infatti mettere in luce pic-coli salti d’acqua che, grazie alle nuove tecnologie disponi-bili, possono essere sfruttati per la produzione di energiaelettrica.

Per il territorio in generale, l’accentuarsi dell’intensitàdelle precipitazioni implica la necessità di tenere l’acquadove cade il più a lungo possibile, per mitigare l’erosionedel suolo, permettere una ricarica delle falde e contribuirealla mitigazione delle piene. A questo proposito sono incorso di sperimentazione terrazzamenti con nuovi tessuti.

La politica spaziale al servizio del clima

Anche la politica spaziale europea può giocare un ruolo im-portante nell’adattamento al cambiamento climatico: la ge-stione delle risorse naturali e della biodiversità,l’osservazione dello stato degli oceani, il monitoraggio del-

Gestire il transitorio 123n

Page 125: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

la composizione chimica della nostra atmosfera, dipendo-no tutte dalla precisione e tempestività delle informazioni,che possono fare la differenza tra un’azione efficace e unatardiva. L’iniziativa europea GMES (Global Monitoringfor Environment and Security) pensata per provvedere in-formazioni precise sull’ambiente e la sicurezza, fornirà i da-ti utili per gestire questioni complesse come il cambiamen-to climatico e la sorveglianza delle frontiere.

I servizi sono basati sul monitoraggio di dati relativi al-la terra, raccolti dallo spazio attraverso satelliti, dal cielo,dal mare o sulla superficie terrestre. GMES produrrà unmonitoraggio sistematico dello stato dei sottosistemi terre-stri a livello globale e regionale, rendendo possibili previ-sioni ed eventuali allerta preventivi, fornendo informazioniaccurate anche alle autorità di protezione civile.

GMES permetterà inoltre di approntare con maggioretempestività e precisione eventuali misure di adattamentoe, più in generale, di implementazione delle politiche dimitigazione del riscaldamento globale.

Un’altra tecnologia già operativa è EGNOS (EuropeanGeostationary Navigation Overlay Service), costituito da tresatelliti geostazionari e 40 stazioni terrestri, situate prevalen-temente in Europa. Il segnale è gratuito e migliora la preci-sione del GPS, portandolo da circa dieci metri a uno-duemetri. Attivo da ottobre 2009, il sistema è stato finora dis-ponibile per applicazioni aperte come ad esempio la naviga-zione personale e l’agricoltura di precisione. Se un agricolto-re avesse desiderato ottimizzare l’irrorazione di fertilizzantisui propri campi, fino ad oggi avrebbe potuto ricorrere allapropria esperienza o a sistemi e servizi estremamente costo-si. EGNOS ha invece consentito un’agricoltura di precisio-ne a basso costo. L’utilizzo di una valutazione basata sull’im-magine satellitare consente di definire le aree da irrorare.

Il mondo a una svolta124 n

Page 126: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

L’installazione sul trattore di un dispositivo di navigazionepredisposto per EGNOS permette di automatizzarel’operazione e di fertilizzare con una quantità di prodottoadeguata solo gli appezzamenti di terreno desiderati, per-mettendo così di ridurre l’uso di sostanze chimiche nelle areecoltivate e di automatizzare la guida di trattori o mietitreb-biatrici. Questo assicura al contempo un maggior rispettoper l’ambiente e per la salute dei consumatori.

Un’altra importante applicazione di EGNOS riguarda iltraffico aereo. EGNOS migliorerà infatti la sicurezza aerea,ridurrà i ritardi e permetterà di servire nuove destinazioni.Grazie alla maggiore precisione di EGNOS, i piloti po-tranno così decollare e atterrare più facilmente in caso dicondizioni meteorologiche sfavorevoli, quando la visibilitàè scarsa. Questo comporterà meno cancellazioni di voli, ri-tardi e dirottamenti verso altri aeroporti, con risparmi perle compagnie e maggiore puntualità. EGNOS inoltre con-sente un tracciamento più efficiente delle rotte aeree e de-gli avvicinamenti, con la conseguente riduzione del consu-mo di carburante e delle emissioni di CO2. Gli aerei posso-no inoltre iniziare la discesa più vicino alla pista, limitandol’inquinamento acustico nelle aree circostanti. Secondo lacompagnia aerea spagnola Air Nostrum, usando EGNOSsull’intera flotta sarà possibile risparmiare circa 6,3 milionidi euro per il carburante su un periodo di 10 anni. Inoltre,grazie alla minore distanza necessaria per l’avvicinamento,gli aeroporti possono programmare più voli, pur miglio-rando la sicurezza.

La maggiore precisione del sistema presenta vantaggianche per gli altri modi di trasporto, i servizi di pronto in-tervento e le forze dell’ordine. Per esempio, la guardia co-stiera italiana ha usato EGNOS sugli elicotteri per gli in-terventi di soccorso in mare.

Gestire il transitorio 125n

Page 127: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Investire nelle tecnologie spaziali è una grande opportu-nità per l’Europa, sia in termini strategici che occupaziona-li, in un’ottica di progresso e avanguardia che l’Europa nonpuò permettersi di trascurare.

Ciò che mi sta più a cuore, tuttavia, è porre l’accentosulle valenze “ambientali” della politica dello spazio. Al dilà del riconoscimento effettivo del cambiamento climaticoquale reale rischio per l’umanità, occorre accettare l’ideache non possiamo procedere come se nulla fosse di fronte afenomeni come il ripetuto verificarsi di inondazioni, in-cendi, frane, desertificazione ed eccessi di temperature.Dobbiamo attrezzarci per affrontare meglio tali eventi, pre-venire laddove possibile e intervenire sempre a tutela dellasalute delle persone. Ciò sarà possibile solo mediante unaconoscenza più completa dello spazio che ci circonda, del-le dinamiche dell’aria, del suolo e dell’acqua, dunque unosforzo deve essere fatto per una raccolta esaustiva di dati,per la loro organizzazione e per la creazione di modelli ingrado di aiutare nella mobilitazione delle risorse, non soloin caso di emergenze ma proprio per la pianificazione degliinterventi territoriali nella cornice di un piano di adatta-mento ai cambiamenti, climatici e di altro tipo. Questo è ilcontesto in cui personalmente identifico l’infrastrutturaspaziale come un elemento cruciale del nostro futuro. Nediscende che lo sforzo economico richiesto debba essereprioritario e debba coinvolgere tutti i livelli di decisione einiziativa politica: le istituzioni, i governi nazionali e locali,gli istituti di ricerca e i cittadini.

Pensiamo solo a quale positivo strumento tutto ciò po-trà rappresentare per le esigenze di protezione civile: saràpossibile prevenire e gestire le grandi catastrofi come le fuo-riuscite di petrolio, gli incendi boschivi, le inondazioni, lefrane.

Il mondo a una svolta126 n

Page 128: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Il ruolo cruciale delle città15

Nel contesto del cambiamento climatico le città giocano unruolo chiave. Infatti quali centri di innovazione e di produ-zione del prodotto interno lordo europeo, le aree urbaneconsumano, secondo le rilevazioni UN-Habitat16, il pro-gramma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani, il75% dell’energia totale e sono responsabili dell’80% delleemissioni di gas climalteranti.

L’Europa è uno dei continenti più urbanizzati del pia-neta, ed è assodato che entro il 2020 circa l’80% degli eu-ropei vivrà in aree urbane. Considerando quindi gli obiet-tivi ambiziosi di “Europa 20-20-20” è chiaro che la scom-messa sul cambiamento climatico dipende principalmentedall’impegno sul risparmio energetico, sulla antropizzazio-ne del territorio e sulla riduzione dei gas serra dei contestiurbani europei. Molte amministrazioni locali europee si so-no infatti dotate di un bilancio ambientale e si sono dateespliciti obiettivi di riduzione della CO2.

Amburgo e Stoccolma: Capitali Verdi d’Europa2010 e 2011

Come vado ripetendo da tempo, il cambiamento è possibi-le: basta volerlo e impegnarsi in azioni e politiche concreteper realizzarlo. Amburgo e Stoccolma sono due città chehanno investito, in questi anni, in politiche orientate a tra-sformare alcune zone della città in quartieri sostenibili. Lohanno fatto attraverso una strategia di pianificazione parte-cipata, un bilanciato mix funzionale e ripensandol’impianto urbano. Ritengo particolarmente importantel'ottica di sistema in cui le due città si sono mosse, tenendoconto delle relazioni con il contesto, dell’accessibilità e del

Gestire il transitorio 127n

Page 129: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

sistema della mobilità, del sistema degli spazi aperti, del ri-sparmio energetico, della qualità dell’aria, del consumo del-l’acqua, dello smaltimento dei rifiuti, dell’abbattimentodelle emissioni, del controllo della qualità dei nuovi inse-diamenti urbani evitando espansioni incontrollate.

Sulla scia del processo delle Agende 21 locali, Amburgoha presentato nel 2001 una strategia di sostenibilità dal ti-tolo “Una roadmap ambientale – gli obiettivi per una Am-burgo sostenibile” con obiettivi chiari e specifici che la cit-tà deve raggiungere in termini di qualità. All’interno della“Strategia per la protezione del clima” della città, invece,l’amministrazione municipale pone dei punti di riferimen-to per il tipo e l’uso di edifici pubblici, per i metodi di la-voro, l’efficienza energetica e la conservazione delle risorse.

La politica immobiliare residenziale di Amburgo offrenuove abitazioni a schiera in regioni periferiche a bassadensità di popolazione, come il nuovo distretto di Neu-Al-lermohe. La grande domanda di questo tipo di abitazioni(soprattutto da parte di famiglie con bambini) è legata an-che alle questioni ambientali e climatiche. I nuovi insedia-menti sono ben integrati nel sistema del trasporto pubbli-co e rispondono alle direttive nazionali sui palazzi climatefriendly.

Proprio in termini di indicatori relativi ai trasporti pub-blici la città ha raggiunto alti standard, con indubbi van-taggi ambientali, grazie al fatto che quasi tutti i suoi abi-tanti hanno accesso a un trasporto pubblico di qualità nelraggio di 300 metri in qualsiasi punto si trovino. Dal 2006,si acquistano solo autobus di classe “euro 5”, “euro 2” e “eu-ro 3” con il cosiddetto sistema a filtro chiuso.

Le arterie principali e secondarie della regione metropo-litana di Amburgo sono collegate da linee della metropoli-tana o da treni per indirizzare lo sviluppo residenziale verso

Il mondo a una svolta128 n

Page 130: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

queste arterie, e nelle ore di punta della giornata le corse av-vengono ogni 5 minuti: il risultato è l’aumento del traspor-to pubblico e la diminuzione dell’uso dei mezzi privati.

In attesa dell’inaugurazione nel 2011 di una linea me-tropolitana nel distretto di Hafencity, la rete di piste cicla-bili della città (in funzione da oltre 30 anni) ha una lun-ghezza complessiva di 1.700 km; 180 sono i km di piste de-dicate esclusivamente alle biciclette e la rete dei percorsi ci-clabili collega i principali centri dei distretti di Amburgo eil centro città e comprende diverse aree di parcheggio perpiù di 14.000 biciclette.

Nonostante sia già una delle città più verdi d’Europa,Amburgo si è posta l’obiettivo di ridurre ulteriormente lesue emissioni di CO2 dell’80% entro il 2050, attuando unpassaggio dall’uso dei combustibili fossili a processi eco-so-stenibili in tutti i settori di generazione, trasporto e uso del-l’energia. Già dal 1997 sovvenziona alcuni impianti a sola-re termico, all’interno del suo programma per la protezio-ne del clima; lo stesso programma sovvenziona impianti dibio-energia, come le centrali di riscaldamento a pellet o glistabilimenti di cogenerazione.

Dal 2007 Amburgo offre incentivi ai proprietari degliedifici che mettono a disposizione la superficie dei tetti perinstallare impianti fotovoltaici, in grado di raggiungere unaproduzione di energia di 1 megawatt.

Considerato che circa il 40% delle emissioni di gas a ef-fetto serra in Germania è attribuibile al riscaldamento degliedifici, fin dal 1998 sono state messe in atto misure di am-modernamento delle unità residenziali: la Società di presti-to per lo sviluppo residenziale di Amburgo finanzial’ammodernamento di 4.000 unità per 10 milioni di euroogni anno, con una riduzione di 6.600 tonnellate di CO2all’anno. Le associazioni immobiliari di proprietà del co-

Gestire il transitorio 129n

Page 131: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

mune hanno migliorato le performance energetiche di65.000 unità abitative negli ultimi 10 anni. Per generarecalore in maniera più efficiente, è stato esteso il sistema ditubature e gasdotti della rete di riscaldamento locale e di-strettuale e i diversi impianti di riscaldamento sono staticonvertiti in impianti di cogenerazione, finanziata sempreda fondi pubblici.

L’Hamburg ambient air pollution network (la rete control’inquinamento dell’aria di Amburgo) impone standard piùseveri di quelli nazionali e comprende attualmente 17 sta-zioni di monitoraggio e un’unità mobile per la misurazionedella qualità dell’aria, con la dovuta distinzione tra stazionidi monitoraggio dell’ozono e stazioni di monitoraggio del-le emissioni dovute al traffico.

Nel 2007 la città di Amburgo ha finanziato uno studiosull’ottimizzazione della gestione dei rifiuti, con l’obiettivodi ridurre ulteriormente la quantità di rifiuti del comune eottimizzare la catena del riciclo.

Per quanto riguarda il risparmio idrico, l’acqua potabilead Amburgo rispetta completamente i requisiti della Diret-tiva europea. I volumi di acqua estratta dalle riserve sotter-ranee per usi industriali sono tassati allo scopo di ridurne ilconsumo e per diversificare le falde acquifere sfruttate perl’uso umano da quelle usate per scopi produttivi. Mentregli investimenti volontari delle industrie e del commercionella riduzione del consumo di acqua sotterranea o potabi-le vengono sovvenzionati dal Senato attraverso il Program-ma di protezione delle risorse, la diminuzione del consumocittadino è dovuta sopratutto all’acquisto di impianti sani-tari più efficienti, di elettrodomestici a risparmio d’acqua ead un uso più attento da parte dei consumatori.

L’altra capitale verde d’Europa è Stoccolma, che punta aliberarsi totalmente dei combustibili fossili entro il 2050.

Il mondo a una svolta130 n

Page 132: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Con questo obiettivo sta realizzando distretti urbani chefungeranno da vetrina per l’edilizia urbana sostenibile e damodello ambientale per altre città. Il quartiere di Ham-marby è in fase di realizzazione, nasce come riqualificazio-ne di un’area industriale in disuso, verrà ultimato nel 2015e ha già fatto scuola: la città sta costruendo due nuove areeresidenziali eco-compatibili avvalendosi dell’esperienzamaturata con il distretto di Hammarby e dei cosiddettiQuality Programmes, accordi con i costruttori contenenti lelinee guida e le prescrizioni riguardo alle caratteristiche ar-chitettoniche delle unità da realizzare, alla riduzione del-l’impatto ambientale e a rendere il quartiere autosufficientedal punto di vista energetico. Tecnologie per il trattamentodelle acque ed energia elettrica, calore e biogas, prodotti dafonti rinnovabili e dal riuso dei rifiuti umidi, garantiscono ilrisparmio e il recupero di energia per altri usi compatibili.Sulla base dell'esperienza di Hammarby, Stockholm RoyalSeaport, nuovo quartiere in fase di realizzazione, punta a li-berarsi dai combustibili fossili entro il 2030.

La regione di Stoccolma ha una rete di trasporti alta-mente sviluppata con collegamenti via traghetto, treni adalta velocità tra le principali città della Svezia, e un traspor-to pubblico regionale e locale eccellente, che verrà poten-ziato nel prossimo futuro. Circa il 90% degli abitanti diStoccolma vive a 300 metri dai mezzi di trasporto pubbli-co e gli stessi servizi (scuole, aree gioco e piccoli esercizicommerciali) sono facilmente raggiungibili a piedi. È so-prattutto l’energia pulita ad alimentare il sistema del tra-sporto pubblico: tutti i servizi ferroviari sono alimentati daelettricità rinnovabile ed entro il 2025 tutto il trasportopubblico sarà “a zero emissioni”. Il 68% degli spostamentinel centro cittadino avviene a piedi o in bicicletta grazie al-l’espansione delle piste ciclabili, mentre i veicoli verdi (au-

Gestire il transitorio 131n

Page 133: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

to a etanolo o biogas, ibride o a bassissime emissioni) rap-presentano il 40% delle vendite. È stato anche progettatoun parcheggio per automobili che in seguito dovranno es-sere alimentate con impianti a biogas, e l’utilizzo del mez-zo privato è disincentivato grazie anche alla progettazionedelle arterie stradali trasversali a servizio delle residenze.

Lo spazio pubblico è considerato come spazio collettivoe socializzante ed è costruito in maniera da garantire fortilegami di socialità, inoltre quasi ogni cittadino (più del90% della popolazione) vive all’interno di 300 metri di areeverdi, e si prevede di ampliare quelle esistenti e crearne dinuove, mentre le aree urbanizzate della città si sviluppanocome dita di una mano, intervallate da oasi verdi protette.

Anche nella fornitura dell’acqua potabile e nel tratta-mento delle acque, Stoccolma supera addirittura le richie-ste della Direttiva europea sulle acque reflue urbane. Le ac-que reflue della città e di alcune aree vicine sono trattate indue impianti che servono una popolazione di circa 1 mi-lione di persone. L’acqua è trattata con tecnologie moderneper rimuovere l’azoto e il fosforo mentre nell’impianto ditrattamento delle acque tramite la digestione dei fanghi or-ganici viene prodotto biogas, usato poi come combustibileper gli autobus, per le auto e per i taxi. Inoltre il calore ineccesso prodotto nel trattamento dell’acqua viene converti-to in riscaldamento domestico: le acque reflue di una solaabitazione producono biogas sufficiente ad alimentarne lacucina a gas.

A Stoccolma nessun rifiuto urbano viene più portato indiscarica e i rifiuti dei cittadini vengono trasformati inenergia. I rifiuti sono considerati una risorsa di grande va-lore, c’è alle spalle una lunga tradizione di incenerimentodei rifiuti e di conversione di questi in energia. Il primo in-ceneritore venne installato in città nel 1909 per ridurre il ri-

Il mondo a una svolta132 n

Page 134: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

schio che i rifiuti domestici venissero portati in discarica eal fine di applicare il principio di usare i rifiuti domesticiper produrre calore ed elettricità, riducendo le quantità get-tate via e sostituendo i combustibili fossili con combustibi-le da scarti. La legge svedese proibisce l’invio alla discaricadei rifiuti organici, per questo a Stoccolma qualsiasi rifiutoalimentare raccolto separatamente viene riciclato per farnebiogas e produrre compost e fertilizzanti: oggi più del 70%delle famiglie ha accesso al riscaldamento prodotto in par-te con energia estratta dai rifiuti.

Stoccolma ha un livello davvero basso di emissioni di gasa effetto serra ma il consiglio comunale ha fissato un obiet-tivo ancor più ambizioso: eliminare l’uso di combustibilifossili entro il 2050. Da più di mezzo secolo esiste il riscal-damento centralizzato prodotto con energie rinnovabili alivello di quartiere, a cui hanno accesso più del 70% dellefamiglie. Questo non solo ha ridotto drasticamente le emis-sioni di CO2, ma ha anche aiutato ad abbattere le emissio-ni di diossido di zolfo e altre sostanze velenose, miglioran-do radicalmente la qualità dell'aria della città. Anche il ca-lore presente nelle acque reflue viene usato per generare ilriscaldamento centralizzato di quartiere. Contemporanea-mente, l’acqua fredda dei laghi e del mare alimenta il siste-ma di refrigerazione di quartiere. Anche questo sistemacontribuisce a ridurre le emissioni di CO2 di circa 50.000tonnellate ogni anno.

Gestire il transitorio 133n

Page 135: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Piccole dimensioni, grandi performance

Credo valga la pena segnalare anche una serie di città di pic-cole dimensioni, che sono riuscite ad attuare politiche in-novative ed efficaci in termini di risparmio energetico,compatibilità ambientale e qualità urbana, a dimostrazionedi quanto importanti siano gli interventi capillari sul terri-torio per attuare il passaggio a una società decarbonizzata.

La Comunità Urbana di Dunkerque (Francia), ad esem-pio, comprende 18 comuni e 210.000 abitanti e si estendesu 15 km di un territorio a vocazione industriale-portuale.

Da 10 anni, gli sforzi sull’habitat e l’urbanistica si con-centrano essenzialmente sulla produzione di alloggi socialiad alta qualità ambientale e sull’azione fondiaria. Gli obiet-tivi di mescolanza sociale e generazionale sono stati conse-guiti legando l’attribuzione delle sovvenzioni ai proprietarilocatori che mettono a disposizione alloggi convenzionati.Parallelamente sono state sviluppate politiche per grandispazi verdi comunitari, un piano di spostamento urbano,uno schema di ambiente industriale e una politica di inver-dimento delle zone di attività.

Attuando il piano di spostamento urbano, sono statirealizzati nel giro di pochi anni quasi 140 km di piste ci-clabili e numerosi percorsi pedonali mentre sulla rete deitrasporti pubblici vengono effettuati ogni anno più di 15milioni di viaggi su autobus a carburanti alternativi o aidrogeno, con tariffe ridotte per studenti, disabili, anziani epersone a basso reddito. Per quanto riguarda la gestionedelle acque del delta dell’Aa, nel 2012 saranno ultimati i la-vori di costruzione di un quarto impianto di depurazioneche riguarderà anche la gestione delle acque pluviali.

La raccolta differenziata dei rifiuti a domicilio esiste dal1989. Annualmente, la popolazione dell’agglomerato pro-

Il mondo a una svolta134 n

Page 136: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

duce più di 400 kg di rifiuti a persona che vengono diffe-renziati e valorizzati ed è stata approvata una carta di ge-stione dei rifiuti “per un territorio responsabile ed esempla-re” che definisce le linee guida per il periodo 2006-2012per la riduzione dei rifiuti alla fonte.

In termini di energia, al fine di ottimizzare la lotta con-tro le dispersioni energetiche, sono previsti una serie di in-centivi finanziari che favoriscono l'isolamento dei tetti e leinstallazioni di caldaie a condensazione negli edifici nuovio di vecchia costruzione.

Altro esempio interessante è quello di Summerfield, cheera uno dei distretti più svantaggiati di Birmingham, e unadelle zone più arretrate del Regno Unito. Nel 2004, gli abi-tanti si unirono nell’Associazione dei Residenti di Summer-field allo scopo di trasformare il distretto in una zona fioren-te. Nello specifico puntavano a ridurre il grande turnover del-le famiglie, migliorare l’ambiente locale e gestire le questioniecologiche per incoraggiare la nascita di una comunità coesae sostenibile. Oggi il distretto è noto come “il primo eco-vil-laggio” di Birmingham e riconosciuto come un esempio dibuone pratiche a livello locale e nazionale.

Gli eco-programmi hanno portato ad un cambiamentotangibile negli stili di vita dei residenti del distretto. Il con-sumo di energia a famiglia e le bollette sono diminuiti no-tevolmente e la riduzione del turnover delle famiglie ha re-so Summerfield una comunità più stabile e coesa. Il di-stretto è diventato non solo una vera comunità, ma una co-munità sostenibile. Vincitrice del premio Eurocities 2009per la trasformazione del distretto di Summerfield, Bir-mingham espanderà il suo programma di riqualificazioneenergetica ad altre 10.000 abitazioni nei prossimi due annie ha previsto di riuscire a tagliare del 60% le emissioni dianidride carbonica entro il 2026.

Gestire il transitorio 135n

Page 137: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Comuni italiani sostenibili

Nelle città italiane la scelta di dotarsi di bilanci ambientalinon è consolidata come nel resto d’Europa come pure quel-la di darsi obiettivi di riduzione della CO2, prevedere inve-stimenti relativi e rendicontare ai cittadini sui risultati rag-giunti. L’insieme delle città italiane assorbe il 75% dei con-sumi energetici nazionali perché, come gran parte degli ag-glomerati del mondo, fanno ricorso, per il fabbisogno ener-getico, essenzialmente a risorse fossili. Esistono però alcuneeccellenze, che vale la pena segnalare come esempi di buo-ne prassi da cui prendere spunto, anche perché mostranoche realizzare politiche di buona vivibilità urbana è non so-lo possibile, ma spesso conveniente.

L’Amministrazione Provinciale di Siena17 ha utilizzatostrumenti diversificati: dal percorso di Agenda 21 “Terre diSiena” all’analisi scientifica di sostenibilità ambientale con-dotta con il Progetto SPIn-Eco, dalla messa a punto del Si-stema di Gestione Ambientale con la conseguita Certifica-zione ISO 14001 all’adesione all’Associazione Qualitam-biente, alla partecipazione al progetto Managing Urban Eu-rope 25 in ambito europeo per la condivisione di esperien-ze di sostenibilità ambientale. Ha anche creato l’AgenziaProvinciale per l’Energia e l’Ambiente quale strumentooperativo sul territorio.

Siena, con il suo centro storico chiuso al traffico, pre-senta bassissimi livelli di inquinamento, grazie a provvedi-menti a breve e medio termine per una reale qualità dell’a-ria, attuati senza costi per i cittadini e con investimenti sulfuturo in fatto di energie rinnovabili. Scelte amministrati-ve sagge, in tema di trasporti, viabilità, conservazione dellearee verdi, hanno fatto sì che l’ambiente risentisse il menopossibile dell’inevitabile urbanizzazione. È significativo

Il mondo a una svolta136 n

Page 138: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

l’indicatore delle polveri sottili, per cui Siena è terza tra lecittà italiane virtuose, con 19 microgrammi per metro cu-bo. Il nuovo Piano Energetico Provinciale si ponel’obiettivo strategico di attuazione del progetto “Siena Car-bon Free 2015”, che prevede il miglioramento continuo delsaldo del bilancio provinciale delle emissioni di CO2 fino alsuo azzeramento nell’anno 2015. La Provincia di Siena haimplementato, in collaborazione con il Dipartimento diChimica dell’Università degli Studi di Siena, l’Agenzia Pro-vinciale per l’Energia e l’Ambiente (APEA) e il RINA, unprocesso di certificazione del bilancio delle emissioni e del-l’assorbimento dei gas serra (Progetto REGES), che si èconcluso con il rilascio della certificazione UNI ISO14064-1. Il dato di emissioni nette emerso risulta confor-tante rispetto alla media regionale, nazionale, ed europea.

Sempre in Toscana, il comune di Scansano (Grosseto),con impianti a biomassa è in grado di soddisfare il bisognodi energia elettrica necessaria alle 46.500 famiglie residentinella Provincia (pari al 66% del totale).

Spostandoci più a nord, il capoluogo veneto di Bellunoprimeggia in Italia per qualità dell’aria, con una continuadiminuzione della media delle concentrazioni di NO2 e dipolveri sottili. La percentuale di rifiuti raccolti in manieradifferenziata è pari al 57,4% e continuano a scendere co-stantemente da qualche anno i consumi idrici per abitanteal giorno. Nel settore del trasporto pubblico Belluno conta76 viaggi per cittadino e continua ad aumentare lo spaziodestinato alla circolazione su due ruote, che ora supera i4,50 metri equivalenti ogni 100 abitanti, cifra degna di no-ta se collocata in una città quasi arroccata sulle pendici del-le Dolomiti. Belluno dispone di certificazioni ambientaliISO 14001 e il livello di partecipazione della cittadinanzanelle scelte di programmazione ambientale è ottimo.

Gestire il transitorio 137n

Page 139: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

La Provincia di Bolzano in questi anni ha disegnato lapiù chiara prospettiva di innovazione nel settore delle poli-tiche ambientali ed energetiche, con l’obiettivo di uscireprogressivamente dalle fonti fossili. Oggi, considerandotutti i consumi energetici, le rinnovabili soddisfano già il56% del fabbisogno della Provincia autonoma. L’obiettivoè di arrivare nel 2015 a quota 75%. Il teleriscaldamentocon impianti da biomassa di provenienza locale coinvolge32 Comuni su 116; complessivamente questi impianti ri-escono a soddisfare il 27% del fabbisogno termico delle fa-miglie residenti nella provincia e sono anche in grado diprodurre energia elettrica tale da soddisfare il fabbisogno dioltre 100.000 famiglie. Sono invece 86 i Comuni in Pro-vincia di Bolzano che possiedono sul proprio territorio im-pianti mini idroelettrici, e la diffusione di 725 piccolissimiimpianti ad uso privato copre il fabbisogno di circa 64.000famiglie. Ma impressionante è la diffusione raggiunta inpoco tempo per quanto riguarda le installazioni fotovoltai-che, eoliche, da biogas e geotermia. Il piccolo comune diFie allo Sciliar è al primo posto per pannelli solari termiciinstallati in relazione agli abitanti; al secondo e terzo potoTerento e Don rappresentano dei veri primati. Mentre nelcampo del solare termico gli abitanti di Vipiteno e di Cam-poformido hanno già superato l’obiettivo europeo di diffu-sione del solare termico.

Dobbiaco, in Provincia di Bolzano, fa parte del gruppodi quei Comuni in cui il fabbisogno di energia elettrica etermica delle famiglie (ossia il riscaldamento, l’acqua caldaper usi sanitari, l’elettricità) viene soddisfatto interamenteda fonti rinnovabili. Grazie agli impianti fotovoltaici e dimini-idroelettrico l’energia prodotta supera il fabbisognoelettrico delle famiglie. Inoltre tutte le utenze domestichesono collegate a un impianto di teleriscaldamento da bio-

Il mondo a una svolta138 n

Page 140: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

masse inaugurato nel 1995, che ha una potenza di 18 MW.L’alta produzione di energia termica, infatti, soddisfa nonsolo il fabbisogno del Comune stesso ma anche quello delcomune limitrofo di San Candido che si è allacciato a que-sta rete di teleriscaldamento nel 1999. A Dobbiaco la bio-massa utilizzata è il cippato di origine locale, provenienteda residui delle potature boschive, cortecce, scarti di legnodalle segherie e dalle industrie. Una particolarità è quella diessere il primo impianto termico visitabile: vengono infattiorganizzati “percorsi” didattici per le scuole dove si ha lapossibilità di conoscere l’intero ciclo del legno, dalle sueorigini come materia prima con le sue varie applicazioni,agli avanzi utilizzati nella centrale per la produzione dienergia.

L’impianto di Dobbiaco e San Candido offre ai cittadi-ni diversi benefici: riduzione dell’inquinamento locale, ri-duzione della spesa per riscaldamento; assenza di costi perl’acquisto, manutenzione, pulizia degli impianti domestici.

Altro esempio virtuoso in provincia di Bolzano è Slu-derno, un Comune con poco più di 1.800 abitanti che fon-da la sua ricetta di successo su diversi impianti diffusi nelterritorio. Dai 960 metri quadri di pannelli solari termici e512 kW di pannelli fotovoltaici diffusi sui tetti di case eaziende, ai quattro micro impianti idroelettrici. L’impiantoeolico installato nel Comune di Malles è un investimentopromosso in “condivisione” tra i Comuni di Sluderno,Malles, Glorenza e Curon Venosta e gestito da un Consor-zio dei Comuni più alcune aziende elettriche locali. A scal-dare le case sono invece gli impianti da biomasse locali e dabiogas, provenienti per lo più da liquame bovino, che han-no una potenza complessiva di 6.200 kW termici, entram-bi di tipo co-generativo, allacciati a una rete di teleriscalda-mento lunga 23 km. Questi impianti soddisfano il fabbiso-

Gestire il transitorio 139n

Page 141: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

gno di oltre 500 utenze residenziali, sia del Comune di Slu-derno che del vicino Comune di Glorenza.

Nel Comune di Prato allo Stelvio, sempre in provinciadi Bolzano, il mix energetico è invece composto da ben seitecnologie rinnovabili diverse. Sono state installate duecentrali di teleriscaldamento da biomassa, sei impiantiidroelettrici, impianti fotovoltaici, un impianto eolico. Cu-rioso è l’episodio avvenuto il 28 settembre 2003, quando ilblack out elettrico coinvolse praticamente tutta Italia manon questo piccolo Comune dotato di un’antica rete elet-trica, collegata al sistema nazionale ma gestita da un con-sorzio locale, e che non ha avuto alcun problema grazie agliimpianti presenti nel territorio18.

Anche nel nostro meridione si trovano esempi di buonepratiche. A Lecce e ad Agrigento gli impianti eolici e foto-voltaici permettono di produrre energia elettrica per il fab-bisogno rispettivamente di 31.000 e di 35.000 famiglie.

Buone pratiche vengono registrate anche in 26 comunidell’Appennino Bolognese, con una popolazione totale di144.000 abitanti: sono presenti complessivamente oltre716 m2 di pannelli solari termici, 2.682 kW di fotovoltai-co, 3 parchi eolici da 16,3 MW(Castel del Rio, Monteren-zio e San Benedetto Val di Sambro); 2.822 KW da impian-ti di mini idroelettrici e 748 KW di biogas nei Comuni diGaggio Montano e Castel d’Aiano.

A Lizzano in Belvedere il fabbisogno energetico del 40%delle famiglie residenti è soddisfatto grazie a un impianto diteleriscaldamento alimentato a biomasse. Per la parte elet-trica invece l’insieme delle tecnologie rinnovabili presentinel territorio dell’Appennino Bolognese riesce a coprire ilfabbisogno di oltre 23.000 famiglie.

Un mix energetico composto di eolico, di mini idroelet-trico e di fotovoltaico riesce a superare ampiamente il fab-

Il mondo a una svolta140 n

Page 142: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

bisogno elettrico dei 1.252 abitanti del Comune di Casteldel Rio.

Da segnalare un’esperienza di recupero di edifici in chia-ve rinnovabile come quella del vecchio Centro Civico diPorretta Terme, dove sono stati installati un impianto geo-termico a bassa entalpia, uno di solare termico e un im-pianto fotovoltaico in grado di renderlo energeticamenteindipendente.

Anche nel comune di Bologna è da segnalare un esem-pio interessante per il tema dell’integrazione del fotovoltai-co in edilizia; è l’impianto fotovoltaico realizzato sulla fac-ciata e sul tetto dell’Hotel Amadeus, struttura alberghieradi recente costruzione alla periferia di Bologna19.L’impianto fotovoltaico copre circa il 50% del fabbisognoannuo dell’hotel.

Le installazioni di fotovoltaico continuano a crescere unpo’ in tutta Italia (nonostante le continue incertezze sugiincentivi), tanto che alcuni piccoli comuni hanno raggiun-to una produzione elettrica che supera largamente i fabbi-sogni delle famiglie, ad esempio Craco (Matera), Montaltodi Castro (VT) e Ottobiano (Pavia).

In questa direzione, l’intervento relativo al complessodelle case popolari degli anni Quaranta situato nei pressidel centro storico di Torino, è un ottimo esempio di recu-pero di edilizia popolare con i principi della bioedilizia econ una significativa presenza del fotovoltaico. Avviato nel2005, ha coinvolto oltre 2.500 abitanti, 30 edifici, 622 ap-partamenti, mentre per il fabbisogno termico il quartiere èallacciato alla rete di teleriscaldamento. Si calcola un ri-sparmio annuo di circa 2.000 tonnellate di emissioni diCO2, pari al 52% in meno rispetto all’anno precedente.

Anche l’energia eolica inizia a ricoprire un ruolo signifi-cativo nel panorama italiano. Sono infatti 192 i Comuni

Gestire il transitorio 141n

Page 143: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

che possiamo definire “autosufficienti” dal punto di vistaelettrico grazie al solo eolico. I megawatt installati sonoquasi tutti pugliesi. Quello che risulta avere la maggiore po-tenza installata è Troia (FG), seguito da Minervino Murge(BT) e dal Comune di Sant’Agata di Puglia (FG) mentremolti altri Comuni hanno incrementato le loro installazio-ni già nel corso del 2009.

Anche l’utilizzo delle acque per fini energetici è rappre-sentata da piccoli impianti idroelettrici realizzati all’internodegli acquedotti. Solo nella Provincia di Belluno sono 10gli impianti di questo tipo avviati negli ultimi anni mentresono 519 i Comuni con centrali a biomassa e 359 quellicon centrali a biogas.

Rendere le nostre città belle e sostenibili

Da quanto esposto nelle pagine precedenti, risulta evienteche la scommessa di molti territori di puntare su rinnova-bili e qualità ambientale si è rivelata vincente da molti pun-ti di vista. In primo luogo per quanto riguarda la risposta alfabbisogno energetico: attraverso eolico, geotermico, idroe-lettrico, biomasse già oggi sono centinaia i Comuni cheproducono più energia elettrica di quanta ne consumino.Inoltre i cittadini che hanno installato impianti solari ter-mici e fotovoltaici, che sono collegati a reti di teleriscalda-mento, si ritrovano con bollette meno salate in comuni incui l’aria che si respira è più pulita.

Grazie a impianti sul territorio, si sono creati nuovi po-sti di lavoro, portati servizi e creato nuove prospettive di ri-cerca oltre, naturalmente, a un maggiore benessere e quali-tà della vita. Queste realtà hanno capito che investire nellerinnovabili è una scelta lungimirante e conveniente chepuò innescare uno scenario di innovazione e qualità nel ter-

Il mondo a una svolta142 n

Page 144: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

ritorio. In piena crisi economica globale, le città che riesco-no ad essere autosufficienti e a salvaguardare le proprie ri-sorse si dimostrano anche capaci di risollevare l’economia,di prosperare e di assicurare la qualità della vita ai propricittadini. La città si presenta come il simbolo più forte siadella crisi ecologica sia della presa di coscienza delle emer-genze ambientali. La nuova estensione delle città spingeevidentemente in alto la domanda di energia e di mobilitàe produce enormi quantità di scarti: rifiuti, acque fognarie,smog. Realizzare la visione di un futuro urbano più soste-nibile richiede la mobilitazione di risorse per “ricostruire”le città, per creare nuove basi sociali, culturali ed economi-che che conservino i fondamenti ambientali e offrano be-nefici a lungo termine per le future generazioni.

La sfida in cui l’Europa si è impegnata al 2020 è a por-tata di mano e per l’Italia puntare su un modello di genera-zione distribuita con un forte ruolo delle fonti rinnovabiliè una prospettiva ben più credibile, moderna e desiderabi-le di quella spinta dagli sponsor del nucleare o del carbonepulito e dunque anche il nostro paese deve avviarsi su que-sta strada. Realizzare quegli obiettivi avrebbe un effettostraordinario non solo in termini di riduzione dei consumie delle importazioni di fonti fossili, ma anche in termini diinnovazione e creazione di posti di lavoro.

Gestire il transitorio 143n

Page 145: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una
Page 146: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

conclusioni

Il mondo che vogliamo

Nelle pagine precedenti ho delineato alcune piste di svilup-po da seguire di fronte ai forti cambiamenti che abbiamodavanti, per promuovere una società profondamente rin-novata. Serve però anche altro, serve il contributo di tuttinoi. Non basta una “mano di verde”, occorre un radicalemutamento di priorità.

Se finora la società ci ha spinti a mettere al centro i con-sumi materiali, noi dobbiamo ribaltare questa tendenza, ri-scoprendo e valorizzando altri aspetti dell’esistenza e unnuovo modo di essere nel mondo, capace di meraviglia perle cose di ogni giorno, nell’aspettativa che dai rapporti conaltre persone arrivi anche un arricchimento personale: oc-corre andare oltre la tolleranza.

La situazione climatica ci costringe a ripensare il nostrostile di vita, ma questo non è necessariamente un elementonegativo anzi può essere un enorme passo avanti. Cammi-nare di più o andare in bicicletta invece che usarel’automobile può essere inizialmente più faticoso, ma certa-mente meno stressante, utile alla salute e occasione di in-contro con altre persone, oltre che migliorativo perl’ambiente.

Page 147: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Valorizzare i prodotti alimentari di stagione o locali puòessere occasione di riscoperta di sapori più autentici, oltreche occasione di riavvicinamento ai cicli naturali.

Si parla della necessità di nuove narrazioni. Ecco, dob-biamo impostare una cultura centrata sulla fiducia nellapersona, nelle sue potenzialità di capire e contribuire alcambiamento attraverso una sempre maggiore inclusionenei processi decisionali della società.

La solidarietà, ad esempio, non è solo elemento fondan-te della società, ma anche fonte di “felicità”. Persino gli stu-di scientifici iniziano a dimostrare che “fare del bene” fa be-ne alla salute (vedi ad esempio la ricerca svolta da psicologidell’Università di Rochester), nel Regno Unito è nata unaOng, “Action for Happiness”, per indirizzare idee e propo-ste ai vari governi sul tema. Andare oltre il PIL significaproprio rimettere la persona al centro delle scelte politiche,cercare di offrirle tutte le opportunità per vivere a pieno lasua vita, che non vuol dire solo consumare e produrre, maanche imparare lungo tutto il corso della vita, avere rela-zioni sociali. Beni immateriali al posto di quei beni mate-riali che sono inculcati dalla pubblicità e dalla cultura delconsumo. Il risultato sarà una migliore qualità della vita deicittadini, con l’effetto collaterale di diminuire la pressionesul consumo di risorse naturali sempre più scarse.

Centralità della persona e sua dignità inalienabile cheper i cattolici come me ha fondamenti antichi nel Vangeloe nella preghiera consegnata da Gesù, il Padre Nostro, mache è felicemente descritta in documenti laici di rara bel-lezza e profondità come la nostra Costituzione o la Dichia-razione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Abbiamo il privilegio di poter fare riferimento a model-li che ci hanno aperto la strada, politici (da Dossetti a Spi-nelli, da De Gasperi a La Pira, solo per citarne alcuni) e non

n146 Il mondo a una svolta

Page 148: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

(da madre Teresa di Calcutta a Martin Luther King, da Fal-cone e Borsellino a Peppino Impastato).

Guardandoli traggo la speranza e la fiducia che tutti noipossiamo crescere nella consapevolezza e nella responsabili-tà, per contribuire allo sviluppo della nuova civiltà, neces-saria per continuare a vivere sul nostro pianeta.

Gandhi ci ricorda che “dobbiamo diventare il cambia-mento che vogliamo vedere” e Martin Luther King che“ogni uomo deve decidere se camminerà nella luce dell’al-truismo creativo o nel buio dell’egoismo distruttivo”.

Sappiamo dove siamo, cominciamo ad avere le idee piùchiare su dove dovremmo essere tra qualche decennio. In-sieme possiamo studiare, condividere e agire per realizzarela società equa e sostenibile che vogliamo.

Conclusioni 147n

Page 149: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una
Page 150: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Note

Capitolo 11. http://www.wwf.it/.

2. http://www.foe.co.uk/.

3. http://www.greenpeace.org/.

4. Il testo integrale del Rapporto è disponibile in inglese sul sitodell’ONU: http://www.un-documents.net/wced-ocf.htm/.

5. Il testo integrale della Dichiarazione di Rio su Ambiente eSviluppo è disponibile in inglese sul sito dell’ONU:

http://www.un.org/documents/ga/conf151/aconf15126-1annex1.htm/.

6. Il testo integrale del Protocollo è disponibile in inglese sul sitodell’ONU: http://unfccc.int/kyoto_protocol/items/2830.php/.

7. Maggiori dettagli sul Pacchetto Energia si possono rinvenire sulsito del Parlamento Europeo (http://www.europarl.eu) e sul sitodella Commissione Europea (http://ec.europa.eu/clima).

8. Il piano di Barack Obama a favore delle energie rinnovabili èmolto ambizioso (con l’obiettivo di raggiungere il 25% diproduzione energetica da rinnovabili entro il 2025), come si puòvedere dal suo sito http://www.barackobama.com.

9. Articolo 3, comma 3 TUE.

10. Articolo 191, comma 1 TFUE.

11. Letteralmente “cattura e sequestro del carbonio”. Si tratta ditecnologie per il confinamento geologico dell’anidride carbonicaprodotta da grandi impianti di combustione.

Page 151: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

12. IPCC, First Assessment Report – WG II: Impact Assessment onClimate Change, 1990.

13. United Nations Office for the Coordination of HumanitarianAffairs (OCHA) e Internal Displacement Monitoring Centre delNorwegian Refugee Council (NRC), Monitoring disasterdisplacement in the context of climate change, 2008.

14. F. Laczko, C. Aghazarm, Migration, Environment and ClimateChange: Assessing the Evidence, International Organization forMigration, 2009.

15. L. Brown, P. Mcgrath, B. Stokes, Twenty two dimensions of thepopulation problem, Worldwatch Paper n. 5, WorldwatchInstitute, Washington DC 1976.

16. Interessante in tal senso la connessione, esplicitata dalla UnitedNations Convention to Combat Desertification (UNCCD) del1994, tra erosione e degrado del suolo da una parte e fenomenimigratori dall’altra.

17. K. Warner, C. Ehrhart, A. de Sherbinin, S. Adamo, T. Chai-Onn, In Search of Shelter. Mapping the Effects of Climate Changeon Human Migration and Displacement, Care International, 2009,http://www.care.org/getinvolved/advocacy/pdfs/Migration_Report.pdf/.

18. Global Humanitarian Forum, Human Impact Report: ClimateChange – The anatomy of a silent crisis, GHG, Geneva 2009.

19. IPCC, Climate Change 2007: impacts, adaptation andvulnerability, 2007.

20. United Nations Economic Commission for Africa, Africa ReviwReport on Drought and Desertification, 2008.

21. K. Warner, C. Ehrhart, A. de Sherbinin, S. Adamo, T. Chai-Onn, In Search of Shelter. Mapping the Effects of Climate Changeon Human Migration and Displacement, Care International, 2009http://www.care.org/getinvolved/advocacy/pdfs/Migration_Report.pdf/.

22. German Advisory Council on Global Change, Climate Change asa Security Risk, Earthscan, 2008. Scaricabile al seguente indirizzo:

http://www.wbgu.de/wbgu_jg2007_engl.pdf/.

23. L’evoluzione del pensiero del professore si coglie, tra gli altri, inMyers, J. Kent, Environmental exodus: an emergent crisis in the

n150 Il mondo a una svolta

Page 152: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

global arena, Climate Institute, 1995 e Christian Aid, HumanTide: The Real Migration Crisis, 2007.

24. N. Stern, The Economics of Climate Change: The Stern Review,Cambridge University Press, 2006.

25. Friends of the Earth, A Citizen’s Guide to Climate Refugees, FactSheet Four: Predictions of Climate Refugees to 2050, 2007.

26. Christian Aid, Human tide: The Real Migration Crisis, ChristianAid, Londra, 2007,

http://www.christianaid.org.uk/Images/human-tide.pdf/.

27. Per approfondire vedi:

http://www.each-for.eu/index.php?module=main/.

28. Environmental Justice Foundation, No place like home. Wherenext for climate refugees?, EJF, London 2009, p. 24,http://www.ejfoundation.org/page590.html/.

29. Articolo 1, paragrafo A), Convenzione delle Nazioni Unite sullostatus di Rifugiati, Ginevra 1951,

http://www.unhcr.org/3b66c2aa10.html/.

30. In tal senso V. Kolmannskog, Future Floods of Refugees,Norwegian Refugee Council, 2008,

http://www.nrc.no/arch/_img/9268480.pdf/.

31. Vedi la sintesi delle più autorevoli opinioni dottrinali prodotta inEnvironmental Justice Foundation, No place like home. Wherenext for climate refugees?, EJF, London 2009, p. 24,http://www.ejfoundation.org/page590.html/.

32. Concordano con quest’analisi, tra gli altri, C. Boano, R. Zetter,T. Morris, Environmentally Displaced People: Understanding theLinkages between Environmental Change, Livelihood and ForcedMigration, Refugee Studies Centre, 2007.

33. Environmental Justice Foundation, No place like home. Wherenext for climate refugees?, EJF, London 2009, p. 26,http://www.ejfoundation.org/page590.html/.

34. F. Laczko, C. Aghazarm, Migration, Environment and ClimateChange: Assessing the Evidence, International Organization forMigration, 2009.

n 151Note

Page 153: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

35. Environmental Justice Foundation, No place like home. Wherenext for climate refugees?, EJF, London 2009, p. 25,http://www.ejfoundation.org/page590.html/.

36. O. Brown, Migration and Climate Change, InternationalOrganization for Migration, Ginevra, 2008,

http://www.iisd.org/publications/pub.aspx?id=954/.

37. Environmental Justice Foundation, No place like home. Wherenext for climate refugees?, EJF, London 2009, p. 19,http://www.ejfoundation.org/page590.html/.

38. In proposito E. Piguet, Climate change and forced migration,UNHCR, Ginevra, 2008,

http://www.humansecuritygateway.info/documents/UNHCR_climatechangeforcedmigration.pdf/.

39. http://www.interdependencemovement.org/.

40. Benjamin R. Barber, L’era dell’interdipendenza, La Repubblica, 12settembre 2010.

41. http://www.un-redd.org/.

42. Dalla ricerca condotta da Greenpeace, consultabile sul sitohttp://www.greenpeace.org/.

43. Vedi capitolo 2, paragrafo “Le infrastrutture energetiche e la reteelettrica intelligente”.

44. Adozione definitiva del bilancio generale dell’Unione europea perl’esercizio 2011, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. L 068 del15/03/2011 pp. 1-1277, http://eur-lex.europa.eu/.

45. Risoluzione del Parlamento europeo dell’8 giugno 2011 su“Investire nel futuro: un nuovo quadro finanziario pluriennale(QFP) per un’Europa competitiva, sostenibile e inclusiva”(2010/2211(INI)).

46. Proposta di risoluzione del Parlamento Europeo, su una propostadi modifica dell’atto relativo all’elezione dei membri delParlamento Europeo a suffragio universale diretto del 20settembre 1976, (2009/2134(INI)).

n152 Il mondo a una svolta

Page 154: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Capitolo 21. Alain De Benoist, La crisi finanziaria mondiale dell’autunno

2008. Fonte Centro Studi Opifice, Parigi, 10 ottobre 2008(traduzione per opifice.it di Simone Belfiori).

2. Tommaso Padoa Schioppa, La veduta corta: conversazione conBeda Romano sul grande crollo della finanza, Il Mulino, Bologna2009.

3. Dario Mannucci, La crisi finanziaria mondiale: dalla Deregulationalla Re-regulation, http://www.centrostudifinanza.it/.

4. Ibidem.

5. Ibidem.

6. Ibidem.

7. Comunicazione della Commissione Europea, EUROPA 2020.Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva,Bruxelles, 3.3.2010 COM(2010) 2020, p. 19.

8. Comunicazione della Commissione Europea, EUROPA 2020.Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva,Bruxelles, 3.3.2010 COM(2010) 2020.

9. COM(2010) 639.

10. Comunicazione della Commissione Europea, Energyinfrastructure priorities for 2020 and beyond - A Blueprint for anintegrated European energy network, COM(2010) 677/4.

11. Comunicazione della Commissione Europea, Energyinfrastructure priorities for 2020 and beyond - A Blueprint for anintegrated European energy network, COM(2010) 677/4, p. 4.

12. PES, Our energy vision, 14 aprile 2011, trad. mia.

13. http://www.friendsofthesupergrid.eu/.

14. Comunicazione della Commissione Europea, Energyinfrastructure priorities for 2020 and beyond - A Blueprint for anintegrated European energy network, COM(2010) 677/4, p. 6.

15. Comunicazione della Commissione Europea, Energyinfrastructure priorities for 2020 and beyond - A Blueprint for anintegrated European energy network, COM(2010) 677/4, p. 6.

n 153Note

Page 155: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

16. Comunicazione della Commissione Europea, Energyinfrastructure priorities for 2020 and beyond - A Blueprint for anintegrated European energy network, COM(2010) 677/4, p. 10.

17. European Commission, Director General for Energy andTransport, MITRE-Report - Meeting the Targets & PuttingRenewables back to work, p. 13. Vedi:http://www.esha.be/fileadmin/esha_files/documents/publications/others/MITRE_Overview_Report.pdf.

18. European Wind Energy Association, Wind at Work, 2009, p.9.Vedi: http://www.ewea.org/.

19. European Renewable Energy Council, RE-thinking 2050, 2010,p. 43.

20. PES, Our energy vision, 14 aprile 2011, trad. mia.

21. Cfr. Lester R. Brown, World on the Edge, p. 16.

22. European Renewable Energy Council, Rethink 2050, 2010, p. 50.

23. N. Stern, The economics of climate change: the Stern review, 2007,p. 405 (cit. in PES, Our energy vision, 14 aprile 2011).

24. “Internazionale” n. 893, 15 aprile 2011, p. 35.

25. La versione integrale del rapporto è disponibile on line,all’indirizzo http://www.roadmap2050.eu/.

26. Tra gli altri: McKinsey & company, E3G, Imperial College ofLondon, KEMA, Oxford Economics, l’Office for MetropolitanArchitecture, Dutch Energy Research Centre (ECN).

27. Rafael Jimenez Aybar, Roadmap 2050. La tabella di marciadell’Europa verso la decarbonizzazione. In “Diario Europeo2/2010”, pp. 88-90.

28. Cfr. Jacobson, Mark Z. and Mark A. Delucchi (2011) ProvidingAll Global Energy with Wind, Water, and Solar Power, Part I:Technologies, Energy Resources, Quantities and Areas ofInfrastructure, and Materials. In “Energy Policy” n. 39, pp. 1154 -1169.

29. Commissione Europea, A Roadmap for moving to a competitive lowcarbon economy in 2050, 8 marzo 2011, COM(2011)112final.

30. Energy infrastructure priorities for 2020 and beyond - A Blueprint foran integrated European energy network, COM(2010) 677/4, p. 9.

n154 Il mondo a una svolta

Page 156: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

31. Energy Efficiency Plan 2011, Brussels, 8.3.2011 COM(2011) 109final/.

32. Leonardo Domenici, Riforme e TTF. Per cambiare l’Europa, 6aprile 2011, http://www.euprogress.it/.

33. Leonardo Domenici, Riforme e TTF. Per cambiare l’Europa, 6aprile 2011, http://www.euprogress.it/.

34. Cfr. Eloi Laurent e Jacques Le Cacheux, An ever less carbonatedUnion? Towards a better European taxation against climate change,©Notre Europe dicembre 2009.

Capitolo 31. http://www.worldfuturecouncil.org/.

2. Un sito internet in tre lingue (http://www.beyond-gdp.eu)raccoglie documenti, informazioni e link per approfondirel’argomento.

3. Il 9 aprile 2010 è stata approvata una Proposta di regolamentodel Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo relativa ai contieconomici ambientali europei: COM(2010)132.

4. Per maggiori informazioni vedi http://www.stiglitz-sen-fitoussi.fr/.

5. http://hdr.undp.org/en/statistics/.

6. http://www.ciw.ca/.

7. http://www.stateoftheusa.org/.

8. Il testo integrale della legge è scaricabile in inglese dal sitohttp://www.stateoftheusa.org/.

9. Basti pensare che nel 1961 la speranza di vita era di 35 anni, solo500 bambini frequentavano la scuola, c’erano solo quattro piccoliospedali e la vita era soprattutto di sussistenza.

10. http://www.bhutan.gov.bt/.

11. Negli anni Ottanta gli aiuti internazionali (India, BancaMondiale, paesi UE) rappresentavano il 50% del budgetnazionale. L’accettazione di questi aiuti era sempre determinatadalla coerenza con il modello di sviluppo scelto dal paese e lamaggior parte dei finanziamenti erano spesi in progetti educativie sociali.

n 155Note

Page 157: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

12. http://www.grossnationalhappiness.com/.

13. In Bhutan la cultura è percepita innanzitutto come collegata allerelazioni.

14. http://www.bhutanstudies.org.bt/.

15. Edmondo Berselli, L’economia giusta, Einaudi, Torino, p.12.

16. Benedetto XVI, Caritas in veritate.

17. Serge Latouche, L’invenzione dell’economia, Bollati Boringhieri,Torino 2010, p. IX.

18. Berselli, op. cit., p. 95.

19. Berselli, op. cit., p. 95.

20. Cfr. Commissione Europea, Europa 2020. Una strategia per unacrescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

Capitolo 41. Energy Efficiency Plan 2011, Brussels, 8.3.2011, COM(2011)

109 final.

2. Cfr. Energy Efficiency Plan 2011, Brussels, 8.3.2011,COM(2011) 109 final, pp. 4-9.

3. A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in2050, Brussels, 8.3.2011, COM(2011) 112 final, p. 9.

4. Energy Efficiency Plan 2011, Brussels, 8.3.2011, COM(2011)109 final.

5. Energy Efficiency Plan 2011, Brussels, 8.3.2011, COM(2011)109 final, pp. 4-9.

6. Direttiva 2010/31/UE del Parlamento Europeo e del Consigliodel 19 maggio 2010 sulla prestazione energetica nell’edilizia.

7. A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in2050, Brussels, 8.3.2011, COM(2011) 112 final, p. 9.

8. http://www.eumayors.eu/.

9. Direttiva 2010/31/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del19 maggio 2010 sulla prestazione energetica nell’edilizia, art. 9.

10. Cfr. Energy Efficiency Plan 2011, Brussels, 8.3.2011,COM(2011) 109 final, pp. 4-9.

n156 Il mondo a una svolta

Page 158: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

11. Cfr. Libro Bianco Tabella di marcia verso uno spazio unico europeodei trasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile,Bruxelles, 28.3.2011, COM(2011) 144 definitivo.

12. Libro Bianco Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo deitrasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile,Bruxelles, 28.3.2011, COM(2011) 144 definitivo, pp. 12-13.

13. Libro Bianco Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo deitrasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile,Bruxelles, 28.3.2011, COM(2011) 144 definitivo, p. 7.

14. http://ww.fiper.it/.

15. I dati e le informazioni di questo paragrafo sono ripresi da unaricerca condotta per me da Giulia Aprile, che ringrazio. Laricerca, dal titolo “Le città in prima linea per l’ambiente”, èscaricabile dal sito http://www.diarioeuropeo.it/ nella sezioneIdee.

16. http://www.unhabitat.org/.

17. http://www.provincia.siena.it/.

18. Cfr. Legambiente, Comuni rinnovabili 2010, RapportoLegambiente, marzo 2010.

19. Vedi il sito dell’hotel: http://www.amadeushotel.it/.

n 157Note

Page 159: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una
Page 160: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

ringraziamenti

Questo è il mio primo tentativo di dare un corpo coerentealle riflessioni politiche che mi sono state permesse nei no-ve anni di permanenza alla Provincia di Bologna e nei setteanni finora dedicati al Parlamento Europeo.

Alla stesura di questo libro hanno ampiamente colla-borato con opera intelligente, paziente e scrupolosa i mieiassistenti parlamentari dell’Ufficio di Bologna: BeatriceOrlandini, Carlo Tovo, Matteo Montanari.

A loro, a Caterina Di Monte e a Oriana Grasso (che hagestito praticamente da sola il lavoro e l’organizzazionedell’ufficio al Parlamento Europeo), che sono stati mieiveri e propri consulenti politici, il mio più riconoscenteringraziamento.

Un ringraziamento particolare anche a Maria GraziaMazzocco, che mi ha accompagnato per tutti questi sedicianni con instancabile attenzione.

Page 161: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Finito di stampare il 31 luglio 2011da AGS Service – Città di Castello

Page 162: Il mondo a una svolta - Parlamentare Europeo · Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, ... popolare cinese. È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una

Vittorio Prodi nasce a Reggio Emilia il 19maggio del 1937. Dopo il percorso di studisuperiori, consegue la laurea in Fisicapresso l’Università di Bologna nel 1959.Docente universitario e ricercatore in di-versi istituti nazionali e internazionali, èautore di numerose pubblicazioni e dicinque brevetti internazionali.Dopo aver partecipato alla nascita del-l’Ulivo, è Presidente della Provincia diBologna dal 1995 al 2004.

Dal 2004 è deputato al Parlamento Europeo, dove si occupa principalmente dienergie rinnovabili, cambiamento climatico e ambiente.Nel 2009 aderisce alneonato Gruppo dell’Alleanza progressista dei Socialisti e dei Democratici(S&D). È attualmente membro della Commissione ENVI (Commissione parla-mentare per l’ambiente, la sanità e la sicurezza alimentare) e presidentedell’intergruppo Sky&Space. È inoltre membro della Sottocommissione peri diritti dell’uomo e membro sostituto della Commissione AFET (Affari esteri),oltre che membro della Delegazione per le relazioni con i paesi del Mercosure membro sostituto della Delegazione per le relazioni con la Repubblicapopolare cinese.

È possibile combattere il cambiamento climatico e realizzare una società com-pletamente decarbonizzata? Attraverso ricerche, dati, esperienze e riflessioniil libro mostra come, scegliendo nuovi strumenti economici e politiche dellasostenibilità, sia possibile realizzare una società equa, come primo passoverso un cambiamento più profondo del modello sociale che abbia al centroil benessere delle persone e il rispetto dell'ambiente.

Vittorio Prodi

Il mondo a una svolta

Vittorio Prodi ■

Il mondo a una svolta

Pubblicazione realizzata con il contributo del Gruppodell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento Europeo