il mercato del lavoro in lombardia mercato... · sulle forze di lavoro del iii trimestre 2017...
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IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA
Nota congiunturale III trimestre 2017 – Dicembre 2017
In breve
In Lombardia anche nel III trimestre 2017 si sono registrati aumenti su base annua della produzione, degli ordini interni
ed esteri e dei fatturati. L’espansione dell’attività economica si è associata ad un ulteriore miglioramento delle condizioni
sul mercato del lavoro, con un aumento degli occupati e una ormai consolidata diminuzione del tasso di disoccupazione.
Nel III trimestre 2017 il numero degli occupati, che già l’anno passato aveva superato i livelli pre-crisi del 2008, è
ulteriormente aumentato (+1,3% rispetto allo stesso periodo del 2016). Il tasso di occupazione è salito al 66,7% (+0,7pp
rispetto allo stesso periodo del 2016 ma -0,6pp rispetto al 2008).
All’incremento dell’occupazione regionale ha però contribuito solo il settore dei servizi (+4,1%, +116 mila lavoratori)
mentre si è arrestata la ripresa dell’occupazione nell’industria in s.s. che perde il 2,5% (quasi -30 mila unità) e quella
delle costruzioni in calo del -6,6% (17 mila unità).
Il contributo alla crescita dell’occupazione è infatti quasi interamente ascrivibile alla componente femminile:
l’occupazione maschile guadagna lo 0,4% sul III trimestre 2016 mentre quella femminile si conferma in forte crescita
(+2,6%, +47 mila lavoratrici); i rispettivi tassi di occupazione si attestano al 75% (+0,1pp su basse annua) per gli uomini e
al 58,3% (+1,2pp) per le donne, ben al di sopra del 57,2% pre-crisi ma ancora molto lontano dal 62,5% medio europeo. Le
donne occupate, pari a 1 milione e 885 mila, sono il 5% in più rispetto ai livelli pre-crisi (+89 mila unità), e hanno
interamente contribuito al ripristino dei livelli occupazionali pre-crisi, mentre all’occupazione maschile (2 milioni 484
mila unità) mancano ancora oltre 23 mila lavoratori (0,9%) per tornare sui livelli del 2008.
Dopo le pesantissime perdite occupazionali durante la crisi, si conferma la ripresa dell’occupazione giovanile 15-24 che
cresce su base annua dell’1,1% (+2 mila giovani lavoratori), sebbene siano ancora quasi un terzo in meno i giovani
occupati rispetto al 2008 (-80 mila); il tasso di occupazione giovanile si attesta al 21,5%, in lieve crescita su base annua
(+0,2pp), ma ben lontano dal 33,5% pre-crisi.
La dinamica occupazionale complessiva è dovuta soprattutto all’aumento dei lavoratori alle dipendenze (+1,7%) mentre
gli autonomi sono rimasti stabili. La crescita dell’occupazione continua peraltro ad avvenire in misura crescente grazie al
lavoro a tempo determinato (+7,8%) mentre i contratti a tempo indeterminato crescono in misura più contenuta (+1,1%).
Questi andamenti trovano conferma nei dati di flusso rilasciati dall’Inps sui rapporti di lavoro attivati e nelle
Comunicazioni Obbligatorie.
Ancora in aumento il lavoro part-time (+7,4%), anche se si sta lentamente ridimensionando (-5,7%) il part-time
involontario per la mancanza di occasioni di impiego a tempo pieno. Se si guarda al dato relativo agli occupati in
equivalenti a tempo pieno stimati sulla base di un orario di lavoro standard, si osserva come manchino ancora circa 31
mila unità al recupero dei livelli pre-crisi.
La crescita dell’occupazione e la diminuzione (-7,6%) del numero delle persone in cerca di lavoro hanno determinato una
riduzione del tasso di disoccupazione al 6,3 per cento, -0,4pp in meno rispetto al III trimestre del 2016.
Nonostante i recenti miglioramenti, il mercato del lavoro lombardo presenta ancora alcune fragilità: vi sono infatti quasi
un milione di persone a cui manca lavoro, in tutto o in parte, e permangono le difficoltà dei giovani sul mercato del
lavoro.
Le migliori condizioni economiche si riflettono comunque nelle prospettive dichiarate dagli imprenditori circa
l’occupazione del prossimo trimestre, che risultano positive e in miglioramento in tutti i comparti.
Sezione 1 – L’andamento degli indicatori congiunturali 2
Sezione 1 – Tendenze del mercato del lavoro regionale
1.1 Le dinamiche di medio periodo
Occupazione ancora in crescita, trainata dai servizi, dalle
donne e dai contratti a termine
Con il proseguimento del miglioramento del quadro
economico complessivo, i dati della rilevazione ISTAT
sulle Forze di Lavoro del III trimestre 2017 mostrano
ancora segnali positivi per il mercato del lavoro, con
l’occupazione in crescita e ormai stabilmente al di sopra
dei livelli pre-crisi.
Nel III trimestre 2017 la base occupazionale lombarda si
amplia di 57 mila occupati, l’1,3% in più su base annua, e
si mantiene al di sopra del livello pre-crisi del III
trimestre 2008 (+1,5%, corrispondenti a circa +66mila
lavoratori). Il tasso di occupazione 15-64 anni sale al
66,7% con una crescita su base annua di 0,7pp rispetto al
III trimestre 2016 (Figura 1), ma ancora di 0,6pp inferiore
ai livelli pre-crisi per via dell’aumento della popolazione
in età lavorativa degli ultimi anni (Figura 1).
L’incremento occupazionale registrato nel III trimestre
2017 è ascrivibile però solo al settore dei servizi mentre si
confermano le incertezze dell’occupazione nell’industria
in senso stretto e nelle costruzioni (Figura 2).
Rispetto al III trimestre 2016, l’occupazione nei servizi è
aumentata del 4,1% e si attesta a 2 milioni e 923 mila
lavoratori (+116 mila lavoratori); si conferma invece la
battuta di arresto della crescita dell’occupazione
nell’industria in s.s. che perde il 2,5% (quasi 30 mila
unità) e quella delle costruzioni che, tornata a crescere nel
I semestre dell’anno, registra in questo trimestre un calo
del -6,6% (17 mila unità).
Complessivamente dal 2008 la base occupazionale
dell’industria, che conta oggi 1 milione e 386 mila
lavoratori, si è ridotta di quasi 154 mila unità
(-10%), di cui 38 mila nel manifatturiero (-3,1%) e 117
mila nelle costruzioni, pari ad una riduzione di circa un
terzo rispetto allo stock pre-crisi.
L’aumento dell’occupazione rispetto ai livelli pre-crisi è
quindi totalmente ascrivibile alla marcata crescita dei
servizi che oggi contano ben 238 mila lavoratori in più
(+8,9%), soprattutto donne straniere regolarizzate e
impiegate nei servizi alla persona.
Figura 1– Evoluzione dell’occupazione e del tasso di occupazione in Lombardia (15-64 anni) – serie ricostruite
,
67.3
66.0
66.7
63
64
65
66
67
68
I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II III
04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17
Tasso di occupazione (15-64)
4 302 835
4 311 516
4 369 001
3 900 000
4 000 000
4 100 000
4 200 000
4 300 000
4 400 000
4 500 000
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II IIIIV I II III IV I II III IV I II III IV I II III
04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17
Numero di occupati
Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat
Figura 2 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e
contributi alla variazione per settore
-3.0
-2.0
-1.0
0.0
1.0
2.0
3.0
4.0
I09
II III IV I10
II III IV I11
II III IV I12
II III IV I13
II III IV I14
II III IV I15
II III IV I16
II III IV I17
II III
Agricoltura Industria in s.s. Costruzioni Servizi Totale
Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat
Il contributo alla crescita occupazionale è infatti
soprattutto ascrivibile alla componente femminile, mentre
rallenta la crescita dell’occupazione maschile, riflettendo
le dinamiche settoriali appena descritte (Figure 3 e 4);
l’occupazione maschile guadagna lo 0,4% sul III trimestre
2016 mentre quella femminile si conferma in forte
Sezione 1 – L’andamento degli indicatori congiunturali 3
crescita (+2,6%, +47 mila lavoratrici) con i tassi di
occupazione che si attestano al 75% per gli uomini
(+0,1pp su base annua) e al 58,3% per le donne (+1,2pp),
ben al di sopra del livello pre-crisi (57,2%), pur se molto
lontano dal 62,5% medio europeo.
Le donne occupate, pari a 1 milione e 885 mila lavoratrici,
sono il 5% in più rispetto ai livelli pre-crisi (+89 mila
unità) e hanno per ora interamente contribuito
all’incremento dei livelli occupazionali, mentre
all’occupazione maschile (2 milioni 484 mila unità)
mancano ancora oltre 23 mila lavoratori (0,9%) per
tornare allo stock del III trimestre 2008.
Figura 3 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e
contributi alla variazione per sesso
-3
-2
-1
0
1
2
3
I 05 III I 06 III I 07 III I 08 III I 09 III I 10 III I 11 III I 12 III I 13 III I 14 III I 15 III I 16 III I 17 III
Femmine Maschi Totale
Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat
Figura 4- Numero di occupati per sesso e settore- Variazioni %
tendenziali (III trimestre 2017-2016)
0.4
-3.2-2.2
-6.6
3.74.3
3.42.6
-3.4 -3.2
-6.7
4.5
1.4
5.6
-8.00
-6.00
-4.00
-2.00
0.00
2.00
4.00
6.00
8.00
To
tale
To
tale
ind
ust
ria
Ind
ust
ria
in s
.s.
Co
stru
zio
ni
To
tale
se
rviz
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Co
mm
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io
Alt
re a
ttiv
ità
de
i ser
vizi
To
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To
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Ind
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.s.
Co
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zio
ni
To
tale
se
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i
Co
mm
erc
io
Alt
re a
ttiv
ità
de
i ser
vizi
Maschi Femmine Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat
Figura 5 – Evoluzione del tasso di occupazione per genere in
Lombardia (15-64 anni) – serie ricostruite
77.374.9
75.0
57.2
57.158.3
53
58
63
68
73
78
I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II III
04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17
Maschi Femmine
Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat
La crescita degli occupati si conferma particolarmente
significativa per la fascia over 55 della popolazione,
sebbene negli ultimi trimestri anche la componente più
giovane ha registrato segnali di miglioramento.
L’occupazione sta subendo un progressivo
invecchiamento dovuto, da un lato, agli effetti
demografici, con il progressivo assottigliamento delle
coorti più giovani dati i bassi tassi di natalità e, dall’altro,
alle modifiche nei comportamenti sia dei più giovani, che
scelgono di continuare gli studi e ritardare l’ingresso nel
mercato del lavoro, che degli over 55, che rimangono
nell’occupazione per maturare i diritti pensionistici.
Dopo le pesantissime perdite occupazionali durante la
crisi1, si conferma la ripresa dell’occupazione giovanile 15-
24 che nel II trimestre 2017 è cresciuta su base annua
dell’1,1% (+2 mila giovani lavoratori), una crescita
comunque non ancora sufficiente al pieno recupero dei
livelli pre-crisi. Sono ancora 80 mila in meno i giovani
occupati rispetto al 2008, con la base occupazionale
giovanile che si è ridotta di quasi un terzo; il tasso di
occupazione giovanile si attesta al 21,5%, in lieve crescita
su base annua (+0,2pp), ma ancora ben lontano dal 33,5%
pre-crisi.
1 Per un approfondimento si veda Irs-Unioncamere Lombardia (Dicembre 2017), “Giovani e mercato del lavoro in Lombardia”; http://www.unioncamerelombardia.it/images/file/OE%20Mercato%20del%20Lavoro/Approfondimento_Giovani_Dicembre2017.pdf
Sezione 1 – L’andamento degli indicatori congiunturali 4
In lieve riduzione l’occupazione nella fascia 25-54 (-0,3%
su base annua), mentre è ancora in forte crescita
l’occupazione over 55 (+8,7%) che conta il 76,4% di
lavoratori in più rispetto ai valori pre-crisi.
Figura 6 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e
contributi alla variazione per età
-4.0
-3.0
-2.0
-1.0
0.0
1.0
2.0
3.0
4.0
I
05
II III IV I
06
II III IV I
07
II III IV I
08
II III IV I
09
II III IV I
10
II III IV I
11
II III IV I
12
II III IV I
13
II III IV I
14
II III IV I
15
II III IV I
16
II III IV I
17
II
15-24 25-54 Over 55 Totale
Fonte: Elaborazioni IRS su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat
E’ proseguita nel III trimestre 2017 l’espansione del
lavoro dipendente (+1,7%), che con oltre 3,4 milioni di
lavoratori, si conferma ai suoi massimi storici (Figura 7).
L’occupazione alle dipendenze è aumentata
esclusivamente per le donne (+3,7%) mentre è
sostanzialmente stabile quella maschile. Ancora in lieve
riduzione il lavoro autonomo (-0,2%), con dinamiche di
genere contrapposte che vedono una crescita degli
indipendenti uomini (+1,5%) a fronte di una riduzione
delle donne (-3,7%). Tra il III trimestre il 2017 e il 2008 si
contano circa 119 mila lavoratori autonomi in meno
(-11,9%), senza sostanziali differenze di genere.
Nell’ambito del lavoro dipendente crescono tutte le
componenti, sebbene sia il lavoro a tempo determinato a
trainare la crescita: in assenza di incentivi generalizzati, e
a seguito delle semplificazioni introdotte del Decreto di
Legge 34/2014 (il c.d. decreto Poletti), il contratto a
tempo determinato risulta essere più conveniente per le
imprese, spiazzando le altre forme contrattuali.
Il lavoro a tempo determinato cresce del 7,8%, soprattutto
tra le donne (+16,2% vs +1,1% maschile) mentre il lavoro
a tempo indeterminato cresce dell’1,1%, con una crescita
più accentuata per le donne (+2,7%).
Figura 7 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e
contributi alla variazione per posizione professionale
-3
-2
-1
0
1
2
3
4
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Dipendenti Indipendenti Totale
Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat
Figura 8 – Numero di occupati – Variazioni % a/a e contributi alla variazione per tipologie contrattuale
-4,0
-3,0
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0I
06 II III
IVI
07 II III
IVI
08 II III
IVI
09 II III
IVI
10 II III
IVI 1
1 II III
IVI 1
2 II III
IVI 1
3 II III
IVI 1
4 II III
IVI 1
5 II III
IVI 1
6 II III
IVI 1
7 II
PT Flessibili FT* Indeterminato FT Altro Totale
* Sono considerati Flessibili i lavoratori con contratto a tempo determinato e i collaboratori (a progetto o i prestatori di opera occasionali). Non è più possibile conteggiare i professionisti non regolamentati perché dal I trimestre 2010, Istat non diffonde più il dato sull’iscrizione all’albo. Fonte: Elaborazioni IRS su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat
Ancora in aumento il lavoro part-time (+7,4%), sia tra gli
uomini (+5,1%) che tra le donne (+8,2%), a fronte della
stabilità del lavoro a tempo pieno. Il part-time
involontario (cioè chi lavora a orario ridotto in mancanza
di occasioni di impiego a tempo pieno), che aveva
registrato un vero e proprio boom durante la crisi, si sta
lentamente ridimensionando (-5,7%), anche se continua a
coinvolgere quasi 2/3 dei lavoratori a tempo parziale
(65,2%).
L’aumento del lavoro part-time e la stabilità del tempo
pieno si riflettono nel tasso di occupazione espresso in
Sezione 1 – L’andamento degli indicatori congiunturali 5
equivalenti a tempo pieno (Figura 9)2 che, pari al 61,9%,
cresce meno di quello ufficiale (+0,5pp vs +0,7pp). Se si
guarda al dato relativo al numero di occupati in
equivalenti a tempo pieno stimati sulla base di un orario
di lavoro standard si osserva inoltre come, rispetto ai
valori pre-crisi, lo stock sia inferiore di circa 31 mila
equivalenti a tempo pieno.
Figura 9 - Tasso di occupazione in Lombardia: un confronto tra il valore ufficiale basato “sulle teste” e quelle espresso in equivalenti a tempo pieno
67.1 66.967.6
62.5
61.4
61.9
55.0
57.0
59.0
61.0
63.0
65.0
67.0
69.0
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
15-64 FTE 15-64
Fonte: Elaborazioni IRS su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat
Prosegue anche nel III trimestre 2017 la progressiva
riduzione su base annua del tasso di disoccupazione che si
attesta al 6,3%, in calo di 0,4pp rispetto all’anno passato,
pur se ancora molto più alto rispetto al 3,2% fisiologico
del 2008. Si riduce anche il tasso di occupazione di lunga
durata, pari al 3,3% rispetto al 3,9% del 2016. Le persone
in cerca di occupazione sono circa 295 mila, 14 mila in
meno rispetto al III trimestre del 2016 (-4,6%).
I disoccupati uomini nel III trimestre 2017 sono 132 mila,
il 7,6% in meno rispetto allo stesso trimestre del 2016; in
particolare si riducono i disoccupati in senso stretto (ex-
occupati, -9%). Il tasso di disoccupazione maschile si
riduce su base annua di 0,5pp e si attesta al 5%.
Il numero di disoccupate donne, pari a 163 mila unità, si
riduce del 2%, soprattutto tra le giovani senza esperienza
di lavoro (-12,3%), con il tasso di disoccupazione che
scende all’8%, 0,3pp in meno del III trimestre 2016.
Nonostante il recente miglioramento, ci sono ancora 154
mila disoccupati in più rispetto al 2008 (+109,7%), di cui
69 mila uomini (+110,6%), soprattutto ex-occupati, e 85
2 Il tasso espresso in equivalenti a tempo pieno conta gli occupati in misura proporzionale all’orario medio di lavoro effettivo nella settimana di riferimento. Si veda la nota metodologica.
mila donne (+109%), soprattutto ex-inattive. I tassi di
disoccupazione sono ancora più elevati di quelli del 2008,
rispettivamente di 2,6pp (dal 2,4% al 5%) e di 3,8pp (dal
4,2% all’8%).
Figura 10 - Andamento del tasso di disoccupazione per genere
in Lombardia – serie ricostruite
3.2
6.7
6.3
2
3
4
5
6
7
8
9
10
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III
04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17
Totale
2.4
5.5
5.0
4.2
8.3 8.0
2
3
4
5
6
7
8
9
10
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III
04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17
Maschi Femmine
Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat
Segnali positivi anche in riferimento alla partecipazione al
mercato del lavoro. Il tasso di attività cresce su base
annua di 0,5pp e si attesta al 71,3%; aumenta in
particolare il tasso di attività femminile che guadagna
oltre un punto percentuale e si attesta al 63,4%.
Il numero di inattivi cala dell’1,9% su base annuale e a
ridursi (-7,6%) è soprattutto la quota dei cosiddetti
scoraggiati, coloro che non cercano lavoro perché pensano
di non trovarlo, in diminuzione di 23 mila unità in un
anno. Il tasso di mancata partecipazione3 nel III trimestre
2017 è pari all’11,6%, un valore molto più elevato del 7,5%
del 2008, ma comunque più contenuto del 12,5%
registrato lo scorso anno.
3 Dato dalla percentuale di disoccupati e inattivi che non cercano lavoro ma disponibili a lavorare sul totale delle forze di lavoro 15-74 anni più gli inattivi di cui prima.
Sezione 1 – L’andamento degli indicatori congiunturali 6
Figura 11 – Andamento del tasso di attività per genere in Lombardia – serie ricostruite
79.2
79.279.1
59.7
62.3
63.4
69.8
70.8
71.3
50
52
54
56
58
60
62
64
66
68
70
72
74
76
78
80
I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II IIIIV I II III
00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17
Maschi Femmine Totale
Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat
Si riduce anche il tasso di disoccupazione giovanile che
scende al 22,8% (-1,1pp annuo), pur se ancora molto al di
sopra del 13,1% pre-crisi.
Nel caso dei giovani oltre che la disoccupazione è
importante considerare il numero dei giovani NEET (non
occupati e non impegnati in percorsi di istruzione e/o
formazione). I NEET 15-29enni rappresentano il 14,8%
dei giovani lombardi in questa fascia di età (211 mila
giovani), un valore sempre molto alto, sebbene in
ridimensionamento rispetto al 16% del 2016.
1.2 I flussi e le dinamiche congiunturali
Saldi in crescita, soprattutto nei servizi…
Nel III trimestre 2017 le COB registrano circa 374 mila
avviamenti, con un aumento del 7,3% rispetto al III
trimestre 2016 (Figura 12); le cessazioni, pari a 340 mila
unità, sono invece sostanzialmente stabili (-0,3%). Il saldo
è quindi positivo (+33.571 movimenti), con il marcato
aumento degli avviamenti che si riflette in un netto
miglioramento del saldo, più che quadruplicato rispetto a
quello del III trimestre 2016 (+7.200 movimenti).
L’aumento delle assunzioni porta il tasso di avviamento
sugli occupati (Tabella 1) dall’8,1% del III trimestre 2016
all’8,6% del III trimestre 2017.
I saldi sono in miglioramento su base annua in tutti i
settori, sebbene siano ancora negativi nell’industria in
senso stretto; particolarmente significativo il
miglioramento del saldo nelle costruzioni, che arriva a
+1.800 movimenti rispetto al saldo sostanzialmente
stabile dello scorso anno. Nel commercio e servizi il saldo
è pari a quasi 28 mila movimenti, più che raddoppiato su
base annua.
Figura 12 – Avviamenti, Cessazioni e Saldi per settore –
confronto 2017-2016 (III trimestre) –Regione Lombardia
12
59
5
27
36
89
25
46
2
62
23
8
37
39
84
75
28
24
59
40
23
66
6
63
27
6
34
04
10
0
50 000
100 000
150 000
200 000
250 000
300 000
350 000
400 000
Agricoltura Commercio e
servizi
Costruzioni Industria Totale
Avviamenti (III trimestre 2017) Cessazioni (III trimestre 2017)
50
67
27
74
9
17
96
-10
38
33
57
4
17
56 1
11
53
-13
9
-55
70
72
00
-15 000
-5 000
5 000
15 000
25 000
35 000
45 000
Agricoltura Commercio e
servizi
Costruzioni Industria Totale
Saldo 2017 Saldo 2016
Fonte: ARIFL– Regione Lombardia
Il miglioramento del saldo nelle costruzioni è ascrivibile
ad un aumento degli avviamenti (+9,6% a/a), più marcato
rispetto alle cessazioni (+1,2%), così come avviene anche
nel commercio e servizi (+10% vs +3,5%) (Figura 13);
nell’industria, invece, il saldo è in miglioramento per via
della riduzione delle cessazioni (-6,7%) a fronte della
stabilità delle assunzioni.
Figura 13 – Composizione percentuale degli Avviamenti per
settore e variazioni tendenziali – (III trimestre 2017) –
Regione Lombardia
3.4
73.2
6.8
16.6
-12.7
10.0 9.6
0.0
-20
-10
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Agricoltura Commercio e Servizi Costruzioni Industria
Quota % Variazione % a/a
Fonte: ARIFL– Regione Lombardia
Sezione 1 – L’andamento degli indicatori congiunturali 7
Tabella 1 – Tassi di Avviamento per settore – confronto 2016-
2017 (III trimestre) – Regione Lombardia - %
III trimestre 2016 III trimestre 2017
Agricoltura 20.0 21 .1
Commercio e Serv izi 8.9 9.4
Costruzioni 9.2 1 0.8
Industria 5.3 5.4
Totale 8.1 8.6 Fonte: elaborazioni IRS su dati ARIFL– Regione Lombardia e Istat, Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro
In riferimento ai contratti di assunzione (Figura 14), si
conferma il trend di riduzione degli avviamenti a tempo
indeterminato (-6,4%) a fronte della significativa crescita
dei contratti a termine (+20,2%), con cui è avvenuto ben il
57,6% delle assunzioni del III trimestre 2017. Si conferma
anche la crescita delle assunzioni in apprendistato, che
registrano un aumento di quasi il 30% rispetto al 2016.
Figura 14 – Composizione percentuale degli avviamenti per
tipologia contrattuale e variazioni tendenziali – (III trimestre
2017) – Regione Lombardia
57.6
21.3
2.7
15.1
3.3
20.2
-6.4
5.6
-13.4
29.6
-20.0
-10.0
0.0
10.0
20.0
30.0
40.0
50.0
60.0
70.0
Determinato Indeterminato Progetto Somministrazione Apprendistato
Quota % Variazione % a/a
Fonte: ARIFL– Regione Lombardia
L’Osservatorio sul precariato dell’Inps4 conferma il minor
ricorso alle assunzioni a tempo indeterminato a fronte
della crescita del tempo determinato e dell’apprendistato.
Nel periodo gennaio-settembre 2017 le assunzioni a
tempo indeterminato risultano il 4,8% in meno rispetto al
2016 (oltre -9 mila assunzioni), a fronte di un aumento
del 19,5% delle assunzioni a termine; si contraggono,
seppur lievemente, anche le trasformazioni in tempo 4
https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?sPathID=%3b0%3b
46437%3b46440%3b&lastMenu=46440&iMenu=12&iNodo=46440&p4
=2
indeterminato dei contratti a termine o di apprendistato
(-0,9%).
Oltre alla riduzione delle assunzioni a tempo
indeterminato e delle trasformazioni, nei primi tre
trimestri del 2017 si è registrato anche un aumento delle
cessazioni a tempo indeterminato (+1,6%), che ha portato
ad un sostanziale azzeramento del saldo (817 movimenti),
in netto peggioramento rispetto ai +14 mila movimenti
del 2016.
L’indagine congiunturale condotta da Regione
Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria nel
III trimestre 2017 presso un campione di imprese
conferma le incertezze nel comparto manifatturiero, con
un’occupazione sostanzialmente stabile dell’industria e in
peggioramento nell’artigianato, e il trend positivo nel
commercio e nei servizi.
Nel comparto industriale l’occupazione registra un
andamento sostanzialmente stabile, con variazioni nulle
sia in termini grezzi che destagionalizzati; aumenta
rispetto al III trimestre 2016 sia il tasso di ingresso (da
1,4% a 1,9%) che quello di uscita (da 1,5% a 2%) (Figure 15
e 16).
Figura 15 – Variazione % addetti nel trimestre, indice
destagionalizzato e medie mobili – Saldo tra ingressi e uscite
nell’occupazione – Industria
92.00
94.00
96.00
98.00
100.00
102.00
104.00
106.00
-1.5
-1.0
-0.5
0.0
0.5
1.0
gen
-05
apr-
05lu
g-0
5o
tt-0
5ge
n-0
6ap
r-06
lug-
06
ott
-06
gen
-07
apr-
07lu
g-0
7o
tt-0
7ge
n-0
8ap
r-08
lug-
08
ott
-08
gen
-09
apr-
09lu
g-0
9o
tt-0
9ge
n-1
0ap
r-10
lug-
10
ott
-10
gen
-11
apr-
11lu
g-1
1o
tt-1
1ge
n-1
2ap
r-12
lug-
12
ott
-12
gen
-13
apr-
13lu
g-1
3o
tt-1
3ge
n-1
4ap
r-14
lug-
14
ott
-14
gen
-15
apr-
15lu
g-1
5o
tt-1
5ge
n-1
6ap
r-16
lug-
16
ott
-16
gen
-17
apr-
17lu
g-1
7
variazione (scala sx) media mobile di 4 termini (scala sx) Indice Destag. (scala dx)
Fonte: Indagine trimestrale, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia
Sezione 1 – L’andamento degli indicatori congiunturali 8
Figura 16 –La dinamica occupazionale dell’industria
- 2.0
- 1.5
- 1.0
- 0.5
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
2005 II III IV
2006 II III IV
2007 II III IV
2008 II III IV
2009 II III IV
2010 II III IV
2011 II III IV
2012 II III IV
2013 II III IV
2014 II III IV
2015 II III IV
2016 II III IV
2017 II III
Saldo Tasso d'Ingresso Tasso d'Uscita
Fonte: Indagine trimestrale, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia
Si interrompe invece la ripresa occupazionale registrata
nell’ultimo anno nel comparto dell’artigianato con una
variazione grezza di -0,4%, in peggioramento rispetto al
+0,2% del III trimestre 2016 per via di un significativo
aumento del tasso di uscita (da 1,6% a 2,2%) a fronte della
stabilità degli avviamenti (1,8%) (Figure 17 e 18); il
rallentamento è confermato anche dal dato al netto dei
fattori stagionali.
Leggermente negativa (-0,2%) la variazione grezza anche
nel commercio mentre è sostanzialmente stabile nei
servizi (+0,1%); tuttavia considerando gli indicatori al
netto dei fattori stagionali si conferma il trend di recupero
dell’occupazione sia nel commercio che nei servizi (Figure
19 e 20).
Figura 17 – Variazione % addetti nel trimestre, indice destagionalizzato e medie mobili – Saldo tra ingressi e uscite nell’occupazione – Artigianato
80
85
90
95
100
105
110
115
-1.5
-1.0
-0.5
0.0
0.5
1.0
gen
-05
apr-
05lu
g-05
ott-
05ge
n-06
apr-
06lu
g-06
ott-
06ge
n-0
7ap
r-07
lug-
07ot
t-07
gen-
08ap
r-08
lug-
08ot
t-08
gen-
09ap
r-09
lug-
09ot
t-09
gen
-10
apr-
10lu
g-10
ott-
10ge
n-11
apr-
11lu
g-11
ott-
11ge
n-1
2ap
r-12
lug-
12ot
t-12
gen
-13
apr-
13lu
g-13
ott-
13ge
n-14
apr-
14lu
g-14
ott-
14ge
n-1
5ap
r-15
lug-
15ot
t-15
gen-
16ap
r-16
lug-
16ot
t-16
gen-
17ap
r-17
lug-
17
variazione (scala sx) media mobile di 4 termini (scala sx) Indice Destag. (scala dx)
Fonte: Indagine trimestrale, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia
Figura 18 – La dinamica occupazionale dell’artigianato
-3.0
-2.0
-1.0
0.0
1.0
2.0
3.0
2005 II III IV
2006 II III IV
2007 II III IV
2008 II III IV
2009 II III IV
2010 II III IV
2011 II III IV
2012 II III IV
2013 II III IV
2014 II III IV
2015 II III IV
2016 II III IV
2017 II III
Saldo Tasso di ingresso Tasso di uscita
Fonte: Indagine trimestrale, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia
Figura 19 – Variazione % addetti nel trimestre e medie mobili
– Saldo tra ingressi e uscite nell’occupazione – Servizi
92.00
94.00
96.00
98.00
100.00
102.00
104.00
106.00
-2
-1.5
-1
-0.5
0
0.5
1
1.5
2
2.5
gen
-07
apr-
07
lug-
07
ott
-07
gen
-08
apr-
08
lug-
08
ott
-08
gen
-09
apr-
09
lug-
09
ott
-09
gen
-10
apr-
10
lug-
10
ott
-10
gen
-11
apr-
11
lug-
11
ott
-11
gen
-12
apr-
12
lug-
12
ott
-12
gen
-13
apr-
13
lug-
13
ott
-13
gen
-14
apr-
14
lug-
14
ott
-14
gen
-15
apr-
15
lug-
15
ott
-15
gen
-16
apr-
16
lug-
16
ott
-16
gen
-17
apr-
17
lug-
17
variazione (scala sx) media mobile di 4 termini (scala sx) Indice Destag. (scala dx)
Fonte: Indagine trimestrale, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia Figura 20 – Variazione % addetti nel trimestre e medie mobili – Saldo tra ingressi e uscite nell’occupazione – Commercio
90
92
94
96
98
100
102
104
-1.5
-1.0
-0.5
0.0
0.5
1.0
gen
-07
apr-
07
lug-
07
ott
-07
gen
-08
apr-
08
lug-
08
ott
-08
gen
-09
apr-
09
lug-
09
ott
-09
gen
-10
apr-
10
lug-
10
ott
-10
gen
-11
apr-
11
lug-
11
ott
-11
gen
-12
apr-
12
lug-
12
ott
-12
gen
-13
apr-
13
lug-
13
ott
-13
gen
-14
apr-
14
lug-
14
ott
-14
gen
-15
apr-
15
lug-
15
ott
-15
gen
-16
apr-
16
lug-
16
ott
-16
gen
-17
apr-
17
lug-
17
variazione (scala sx) media mobile di 4 termini (scala sx) Indice Destag. (scala dx)
Fonte: Indagine trimestrale, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia
Sezione 1 – L’andamento degli indicatori congiunturali 9
…si riduce ancora la CIG5
Le ore di CIG autorizzate nel III trimestre 2017 sono pari
a 13,7 milioni, il 43,3% in meno rispetto al III trimestre
2016%6, di cui 4,9 milioni di CIGO (-39,3%), 7,5 milioni di
CIGS (-44,8%) e 1,4 milioni in deroga (-47,7%) (Figure 21
e 22); la CIGO rappresenta il 35,6% del totale delle ore
autorizzate nel III trimestre 2017, la CIGS il 54,6% e la
deroga il 10%.
Tra i provvedimenti straordinari si riducono sia le
riorganizzazioni aziendali (-54,4%) che i contratti di
solidarietà (-37,5%), che rappresentano rispettivamente il
36,1% e il 63,9% del totale di CIGS.
Guardando ai settori (Figura 23), la Cassa Integrazione si
riduce nel commercio (-64,8%), nell’edilizia (-48,8%),
nella meccanica (-51,8%), nel metallurgico (-39,3%) e nei
servizi (-28,6%); è invece in aumento nella lavorazione
minerali non metalliferi (305,8%) e nel tessile (8,3%).
Figura 21 – Cassa Integrazione Guadagni – Ore Autorizzate –
2008-2017
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Ore di CIG autorizzate - Composizione percentuale
Ordinaria Straordinaria Deroga
0
20 000 000
40 000 000
60 000 000
80 000 000
100 000 000
120 000 000
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Ore di CIG autorizzate - Valori assoluti
Ordinaria Straordinaria Deroga
Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS
5 In data 2 Giugno 2017 è stata effettuata da parte dell’INPS la rilettura degli archivi. 6 La riduzione della CIG si conferma anche nel mese di Ottobre 2017 in cui sono state autorizzate circa 6 milioni di ore (-16,1% su base annua).
Figura 22 – Cassa Integrazione Guadagni – Ore Autorizzate –
Regione Lombardia
0
2 000 000
4 000 000
6 000 000
8 000 000
10 000 000
12 000 000
14 000 000
16 000 000
18 000 000
20 000 000
1 3 5 7 9 11 1 3 5 7 9 11 1 3 5 7 9 11 1 3 5 7 9 11 1 3 5 7 9 11 1 3 5 7 9 11 1 3 5 7 9 11 1 3 5 7 9
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Ordinaria Straordinaria Deroga
Media mobile centrata di 3 termini
Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS Figura 23 – Cassa Integrazione Guadagni – Ore Autorizzate – Regione Lombardia - Incidenza % e variazione % 2017/2016 (III trimestre)
-100,0
-50,0
0,0
50,0
100,0
150,0
200,0
250,0
300,0
350,0
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45In
stal
lazi
on
e im
pia
nti
per
l'ed
ilizi
a
Pe
lli, c
uo
io e
ca
lzat
ure
Alim
en
tari
Leg
no
Ab
big
liam
en
to
Ch
imic
a, p
etr
olc
him
ica
,
gom
ma
e m
ate
rie
pla
stic
he
Car
ta, s
tam
pa
ed
ed
ito
ria
Co
mm
erc
io
Serv
izi e
va
rie
Tes
sili
Me
tallu
rgia
Ind
ust
ria/
art
igia
nat
o e
dile
Lavo
razi
on
e m
iner
ali n
on
met
allif
eri
Me
cca
nic
a
Incidenza % Variazione 2017/16
* Si segnala che il simbolo indica un aumento del ricorso alla CIG Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS
Convertendo le ore di CIG autorizzate e corrette per il
tiraggio in lavoratori equivalenti a 0 ore7, la Figura 24
mostra nei primi tre trimestri 2017 una incidenza
sull’occupazione dipendente pari allo 0,32%, molto
inferiore allo 0,7% del 2016.
Le province dove è maggiore il peso della CIG
sull’occupazione dipendente si confermano Varese (0,5%),
Como (0,48%), Bergamo (0,46%) e Brescia (0,41%)
(Figura 25).
Figura 24– CIG -Incidenza dei lavoratori equivalenti 0 ore sull’occupazione dipendente (Gennaio-Settembre 2010-2017)
7 La stima dei lavoratori in CIG equivalenti a 0 ore tiene conto dell’effettivo tiraggio delle ore di cassa integrazione. Si veda la Nota metodologica.
Sezione 1 – L’andamento degli indicatori congiunturali 10
1.2
0.9
0.7
2.8
0.6
0.9
0.4
1.9
0.9
0.6
0.5
2.0
0.9
0.9
0.4
2.2
0.7
1.1
0.4
2.20.
5
0.7
0.1
1.3
0.2
0.4
0.1
0.7
0.2 0.1 0.0
0.3
-
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
CIGO CIGS CIGD Totale
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS (CIG) e Istat (n. occupati).
Figura 25 – CIG - Incidenza dei lavoratori equivalenti 0 ore
sull’occupazione dipendente per Provincia (Gennaio-
Settembre 2017)
0.14
0.20
0.21
0.24
0.26
0.29
0.29
0.41
0.46
0.48
0.50
- 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6
Sondrio
Mantova
Lodi
Milano
Pavia
Lecco
Cremona
Brescia
Bergamo
Como
Varese
Lom
bar
dia
0,3
2%
Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS (CIG) e Istat (n. occupati).
Il ridimensionamento della CIG e è confermato anche dai
dati dell’Indagine congiunturale Unioncamere Lombardia
che mostra una quota di imprese industriali che hanno
effettivamente utilizzato la CIG pari al 7,1% (erano l’11,4%
nel III trimestre 2016) e la rispettiva quota di ore
utilizzate sul monte ore che scende al di sotto dell’1%
rispetto all’1,7% del 2016). Si dimezza nell’artigianato la
quota di aziende che hanno utilizzato la CIG (dal 3,6%
all’1,7%) sebbene aumenti dallo 0,5% allo 0,9% la quota di
ore di CIG utilizzata sul monte ore lavorato, che aveva
toccato i suoi minimi nella prima parte del 2017.
Alle situazioni di crisi legate all’utilizzo della Cassa
Integrazione si aggiungono quelle riferite alle richieste
della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego),
che a partire dal 1 gennaio 2017 ha sostituto la mobilità e
le precedenti forme di indennità di disoccupazione (ASpI
e Mini ASpI). Nei primi nove mesi del 2017 l’INPS ha
registrato in Lombardia 171.739 domande di prestazione,
con una copertura del 58,2% rispetto al numero di
disoccupati medio dei primi tre trimestri del 2017.
Segnali positivi anche in riferimento alle crisi aziendali,
con la riduzione delle nuove procedure di fallimento e
concordato (Figura 26): nel III trimestre 2017 sono state
infatti registrate 518 procedure fallimentari (vs 595 del III
trimestre 2016, -12,9%) e 21 nuovi concordati rispetto ai
24 del 2016.
Figura 26 – Procedure concorsuali in Lombardia: i fallimenti
e i concordati (2012-2017)
595518
24 21
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III
2012 2013 2014 2015 2016 2017
Fallimento Concordato
Fonte: Registro delle imprese
1.3 Cresce la fiducia per il 2018, ma il
mercato del lavoro presenta ancora
alcune fragilità
L’espansione dell’attività economica si è associata ad un
ulteriore miglioramento delle condizioni sul mercato del
lavoro, con un aumento degli occupati, che hanno ormai
superato i livelli precedenti la crisi finanziaria, e una
consolidata diminuzione del tasso di disoccupazione.
In Lombardia anche nel III trimestre 2017 si sono
registrati aumenti su base annua della produzione, degli
ordini interni ed esteri e dei fatturati. La ripresa è diffusa
ma solo se verrà mantenuta creerà nuova occupazione.
Nonostante i recenti miglioramenti vi sono infatti in
Lombardia ancora quasi un milione di persone in cerca di
lavoro, in tutto o in parte: oltre ai 295 mila disoccupati, vi
sono 425 mila occupati part-time involontari e 276 mila
inattivi disponibili a lavorare, anche se non hanno
compiuto azioni di ricerca attiva.
Vi è inoltre l’emergenza giovani: la scarsa occupazione
giovanile e l’elevato numero di NEET causa una riduzione
Sezione 1 – L’andamento degli indicatori congiunturali 11
nel lungo periodo della forza lavoro a cui il sistema può
attingere, anche perché, diversamente dagli anni passati,
conduce soprattutto tra i più istruiti all’emigrazione,
abbassando così il potenziale di crescita del sistema
economico e creando un circolo vizioso da cui è urgente
uscire. Si auspica che gli sgravi contributivi previsti in via
permanente dall’ultima Legge di bilancio daranno dal
2018 nuovo slancio all’occupazione giovanile.
Non va inoltre dimenticato che nel prossimo biennio vi
sarà la scadenza della decontribuzione per gli assunti nel
2015 con il contratto a tutele crescenti e sarà interessante
verificare in che misura le imprese tenderanno o meno a
prolungare questi rapporti di lavoro.
Le migliori condizioni economiche si riflettono comunque
nelle prospettive dichiarate dagli imprenditori circa
l’occupazione del prossimo trimestre, che risultano
positive e in miglioramento in tutti i comparti, anche
nell’artigianato che ha registrato saldi tra prospettive di
aumento e diminuzione dell’occupazione sempre negativi
da fine 2007 ad oggi. Figura 27 – Prospettive dell’occupazione per il trimestre successivo – Saldo tra aumento e diminuzione – Industria
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saldo media mobile 4 termini
Fonte: Indagine trimestrale, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia Figura 28 – Prospettive dell’occupazione per il trimestre successivo – Saldo tra aumento e diminuzione – Artigianato
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saldo media mobile 4 termini
Fonte: Indagine trimestrale, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia
Figura 29 – Prospettive dell’occupazione per il trimestre successivo – Saldo tra aumento e diminuzione–Commercio
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saldo media mobile 4 termini
Fonte: Indagine trimestrale, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia Figura 30 – Prospettive dell’occupazione per il trimestre successivo – Saldo tra aumento e diminuzione– Servizi
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saldo media mobile 4 termini
Fonte: Indagine trimestrale, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombardia
Il lavoro in Lombardia Dati del III trimestre 2017
-0,6pp
rispetto ai livelli pre-crisi
+1,5%
gli occupati rispetto ai livelli
pre-crisi
+109,7%
i disoccupati rispetto ai livelli
pre-crisi
172 mila
le richieste di NASpI da gennaio a settembre 2017
Tasso di occupazione (%) Totale Uomini Donne FTE 66,7% 75% 58,3% 61,9%
+ 0,7 pp
sul 2016 + 0,1 pp sul 2016
+ 1,2 pp sul 2016
+ 0,5 pp sul 2016
Occupazione (migliaia)
Totale Agricoltura Industria in s.s.
Costru-zioni
Servizi
4.369 60 1.149 237 2.923
+ 1,3%
sul 2016 - 17,1% sul 2016
- 2,5% sul 2016
- 6,6% sul 2016
+ 4,1% sul 2016
Tasso di disoccupazione (%)
Totale Uomini Donne Tasso di attività
6,3% 5,0% 8,0% 71,3%
- 0,4 pp
sul 2016 - 0,5 pp sul 2016
- 0,3 pp sul 2016
+ 0,5 pp sul 2016
CIG (milioni di ore autorizzate)
Totale CIGO CIGS CIGD
13,7 4,9 7,5 1,4
- 43,3% sul 2016
- 39,3% sul 2016
- 44,8% sul 2016
- 47,7% sul 2016
La presente Nota Congiunturale è realizzata, sulla base dei dati disponibili al 12/12/2017, dal gruppo di lavoro IRS
diretto da Manuela Samek Lodovici e composto da Paolo Bonomi e Monica Patrizio.
Pubblicazioni ed eventi
Eurostat
News Release
Euro area job vacancy rate at 1.9% http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/8542288/3-18122017-BP-EN.pdf/2cd0ade9-b2d0-45c9-a631-2b7f5c79529d
Employment up by 0.4% in the euro area and by 0.3% in the EU28 http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/8537512/2-13122017-AP-EN.pdf/9e348ab2-2657-41ac-9049-5e9ab81b8a76
Euro area unemployment at 8.8% http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/8491608/3-30112017-BP-EN.pdf/5206b358-348f-416b-877e-70a75d58f1ef
A broad set of indicators for early detection of macroeconomic imbalances http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/8460754/2-22112017-BP-EN.pdf/54e03609-d3f8-48d8-8eff-c3c8339643a5
20.10.2017: European Statistics Day http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/8320707/1-19102017-AP-EN.pdf/af372a1b-9042-44f5-95fe-d42970adda71
Downward trend in the share of persons at risk of poverty or social exclusion in the EU http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/8314163/3-16102017-BP-EN.pdf/d31fadc6-a284-47f3-ae1c-8212a581b0c1
Statistics Expleined
Job vacancy statistics http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Job_vacancy_statistics
Employment statistics within national account http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Employment_statistics_within_national_accounts
Unemployment statistics http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Unemployment_statistics
Labour market flow statistics in the EU http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Labour_market_flow_statistics_in_the_EU
People outside the labour market http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/People_outside_the_labour_market
Pubblicazioni
Key figures on Europe http://ec.europa.eu/eurostat/documents/3217494/8309812/KS-EI-17-001-EN-N.pdf/b7df53f5-4faf-48a6-
aca1-c650d40c9239
ISTAT
Rapporto Bes 2017: il benessere equo e sostenibile in Italia
Il Rapporto Bes offre un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori suddivisi in 12 domini, tra cui uno su Lavoro e Conciliazione dei tempi di vita.
http://www.istat.it/it/archivio/207259
Il Mercato del lavoro – Verso una lettura integrata
Pubblicato lo scorso dicembre 2017, questo primo Rapporto annuale è frutto della collaborazione sviluppata nell’ambito dell’Accordo quadro tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal, finalizzato a produrre informazioni armonizzate, complementari e coerenti sulla struttura e sulla dinamica del mercato del lavoro in Italia. L’obiettivo è valorizzare la ricchezza delle diverse fonti sull’occupazione – amministrative e statistiche – per rispondere alla crescente domanda di una lettura integrata dei dati sul mercato del lavoro.
https://www.istat.it/it/archivio/207242
Banca d’Italia
N. 27 – Economie Regionali – L’economia della Lombardia – Aggiornamento Congiunturale. Novembre 2017
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economie-regionali/2017/2017-0027/index.html
Confindustria
Rapporto Scenari economici n. 31 " L'espansione globale prosegue. Africa decisiva: opportunità e criticità. "
È stato presentato lo scorso 13 dicembre il nuovo numero degli Scenari Economici di Confindustria, con l’aggiornamento delle previsioni sull’occupazione. Le previsioni e le slide dei relatori sono disponibili su questo link https://goo.gl/Z2sN4H
Il Mercato del Lavoro in Lombardia – Rapporto 2017 Focus: Orari e assenze dal lavoro
http://www.assolombarda.it/centro-studi/il-mercato-del-lavoro-in-lombardia-edizione-2017