il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra italia sapori della... · la micooula è una...

49
Valle d’Aosta Piemonte Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Marche Umbria Lazio Abruzzo Campania Molise Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ISTITUTO COMPRENSIVO “XX SETTEMBRE” VIA SIGNORELLI, 1 TEL/FAX 095/434114 95128 CATANIA Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia (Prodotti e piatti tipici) Classe V sez. A Ins. Cacopardo Rosanna

Upload: lekhanh

Post on 15-Feb-2019

219 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

• Valle d’Aosta

• Piemonte

• Lombardia

• Liguria

• Trentino Alto Adige

• Veneto

• Friuli Venezia Giulia

• Emilia Romagna

• Toscana

• Marche

• Umbria

• Lazio

• Abruzzo

• Campania

• Molise

• Puglia

• Basilicata

• Calabria

• Sicilia

• Sardegna

ISTITUTO COMPRENSIVO

“XX SETTEMBRE”

VIA SIGNORELLI, 1 – TEL/FAX 095/434114

95128 – CATANIA

Il meraviglioso viaggio tra i sapori

della nostra Italia(Prodotti e piatti tipici)

Classe V sez. A

Ins. Cacopardo Rosanna

Page 2: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastatacon farina di segale – che le conferisce il caratteristico colore marrone – mistaa quella di frumento, lievito madre, acqua e resa golosa da castagne lesse, fichisecchi, noci spezzettate, uva passa e scaglie di cioccolato fondente.

Viene gustata in qualsiasi momento della giornata: a colazione, bagnata nel caffellatte, da sola oppure insieme ai pregiati mieli regionali , nel pomeriggio, accanto a una cioccolata fumante o una tazza di tè, o a fine pasto con il caffè alla valdostana, aromatizzato con diversi liquori (grappa, punch all’arancia, Genepì) e chiodi di garofano. Molto raffinato l’abbinamento con i formaggi della tradizione locale, dalla celebre Fontina DOP morbida e dolce, fino ai più decisi come il Fromadzo – anch’esso a marchio DOP –, leggermente salato, e la Toma di Gressoney, dal profumo muschiato.

Lo pan ner, il pane nero, è il pane di segale tradizionale della Valled'Aosta. Si fa ancora oggi nei forni comunitari tutti insieme, di solito primadi Natale e, come un tempo, dura tutto l'anno. Oggi, come un tempo, quandodiventa secco e duro lo si spezza e lo si usa nelle minestre o con il brododando origine alle seupette come la celeberrima Valpellinentze.

Page 3: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

La Fontina è un «formaggio grasso a pasta semi-cotta, fabbricato con latte interoproveniente da una sola mungitura, a acidità naturale di fermentazione».Il latte, ottenuto da una sola mungitura – della mattina o della sera – di vacche di razzavaldostana allevate negli alpeggi in loco, va immediatamente conferito nella caldaia escaldato leggermente a una temperatura non superiore ai 36° durante la cagliatura. Unarapida cottura della cagliata, una salatura a secco delle forme pressate all’interno dellecaratteristiche forme (i serclle, cioè i “cerchi” nel patois francoprovenzale della Valled’Aosta) e tre mesi di stagionatura in ambiente umido (almeno 90%) e fresco (6°-12°)completano il ciclo della sua produzione

Camoscio–capriolo alla valdostanaUn piatto di selvaggina tipico dellatradizione culinaria valdostana, dalsapore intenso, arricchito daspezie aromatiche. In genere siutilizza la coscia o il filetto, messoa bagno nel vino rosso con arominatura, poi rosolato in tegame espruzzati di grappa. Viene servitocon polenta fresca.

La Seupa de grì è una gustosissimazuppa di origini antiche e contadinetipica della cucina valdostana. E’composta da orzo (grì), costine dimaiale e verdure di stagione

La zuppa alla Valpellinentze è il piatto povero della tradizione gastronomica valdostana. Gli ingredienti di base di questa zuppa sono poverissimi, pane raffermo, cavolo verza, brodo di carne, fontina e burro.

Page 4: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

I grissini sono una tipica specialità di Torino e sono uno dei prodotti italiani più famosi all’estero.

La storia del grissino: nel 1668 Antonio Brunero, fornaio piemontese fosse stato invitato dal dottor Pecchio di Lanzo, medico curante di Vittorio Amedeo II di Savoia, che allora aveva due anni, a fabbricare un tipo di pane leggero e facile da digerire.Il piccolo duca di Savoia, futuro Re di Sicilia e Sardegna, era delicato di stomaco. Il fornaio pensò di modificare la ghersa, il pane tradizionale dell’epoca, tirandola ed assottigliandola per ridurla ad un bastoncino con pochissima mollica e la crosta croccante, ben cotto ma con pochissima acqua.Venne naturale chiamare questa novità piccola ghersa, ossia ghersin, riferendosi alla parola dialettale.

Tajarin sottili tagliatelle di pasta all’uovo fatta in casa, tipiche della zona di Cuneo.

I Ravioli del Plin, sono un primo piatto tipico della cucina piemontese.La peculiarità di questa pasta all’uovo sta nella quantità di tuorli contenuti nell’impasto. Occorrono 36 tuorli per un kilo di farina 00, la pasta che ne deriva è particolarmente estensibile, si adatta quindi ad essere tirata molto sottile.Tradizionalmente il ripieno era creato a partire dagli avanzi di carne arrostita, arricchita da ortaggi e in qualche caso riso bollito.

Page 5: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Salam d'la Duja salsiccia ricoperta da strutto fuso. La parola "duja"(scritto anche, secondo la grafia classica del piemontese "doja") inpiemontese significa "vaso, contenitore, recipiente, orcio". Dunque ilnome di questo salume, tradotto in italiano, sarebbe "salame del vaso",dal contenitore in terracotta invetriata che viene utilizzato perconservare il salame sotto grasso. E' un salame di puro suino, lungo unpalmo, che si ottiene con un trito misto di carni scelte e magre (spalla,coppa e ritagli di coscia) e di grasso di lardo o di pancetta.

Paniscia alla novarese è un piatto tipico della città di Novara, inPiemonte. Questo piatto nasce come una ricetta povera, è infatti abase di riso, uno degli alimenti più comuni della zona. È un risottocon fagioli, lardo, cotenna di maiale, salame e verze. Le famiglie piùumili erano solite concedersi nei giorni di festa, soprattutto nelperiodo invernale. In realtà la varietà degli ingredienti che sonoinseriti nel piatto ne fa sicuramente una ricetta ricca e nutriente,così tanto che spesso è servito come piatto unico

La Toma Piemontese DOP è un formaggio da tavola tipico del Piemonte evanta origini molto antiche.E’ distinguibile in due versioni: Toma Tenera e Toma Semidura. Entrambesono ottenute da latte vaccino proveniente da differenti mungiture che, unavolta portato a temperatura di coagulazione e addizionato il caglio, da originealla formazione del formaggio. Le forme, vengono salate a secco o in salamoiae messe a stagionare per minimo 15 giorni.La Toma Piemontese DOP ‘Tenera’ ha crosta elastica di colore giallo, la pastamorbida di colore paglierino, ed è caratterizzata da occhiature molto diffuse.Il sapore di questa varietà è dolce e delicato. La Toma Semidura ha crostaspessa e scura, la pasta è consistente, di colore paglierino intenso efinemente occhiata; l’intensità dell’aroma e del sapore diventa più marcatocon il prolungarsi della stagionatura.

Page 6: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Torino e il Piemonte hanno un’antica e ricca tradizione dolciaria che affonda le sue radici nella storia delle corti e deichiostri dell’Alto medioevo e del rinascimento per giungere fino al 1861, epoca d’oro di Torino capitale. Pasticceri, conbignole e zabaglione, confettieri, con caramelle, confetti, torroni, marrone glacés, e maestri cioccolattieri hannocreato nuove dolcezze e posto le basi dell’industria dolciaria nazionale, tanto da far meritare a Torino il titolo di“capitale del dolce e del cioccolato”.Nel 1500 l’arte dolciaria piemontese raggiunge un grado di ricchezza e raffinatezza senza precedenti: nella cortepiemontese si sviluppa un artigianato che vanta i migliori maestri pasticceri della penisola.

Amaretti: sono dolci tipici in molte località del Piemonte e sono fatti con mandorle dolci e amare

Baci di Dama: sono formati da due calottine di pasta a base della rinomata nocciola “Tonda Gentile del Piemonte”, legate da un’immancabile goccia di cioccolato che ne sigla la storia tutta piemontese.Krumiri: sono dei

biscotti ricurvi di pura semola di frumento

Biscottini di Novara: biscotti leggeri fatti con farina di frumento, uova e miele.

Bicerin: latte, caffè e cioccolatadolcificata con sciroppo di zucchero eservita in bicchieri di vetro

Gianduiotti: Questi cioccolatini prendono il nome da gianduia, maschera del carnevale di Torino. Il gianduiotto è il primo cioccolatino ad essere incartato.

Uovo di cioccolato: nasce a Torino nell’Ottocento nelle botteghe di Torino, sull’usanza tutta aristocratica di regalare uova di legno intagliate o di pietre dure in segno d’augurio. Ancora oggi è tradizione donare un uovo di cioccolata a Pasqua, prima di tutto ai bambini.

Page 7: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

La michetta è conosciuta anche come rosetta. E’ il pane dei milanesi.Nel 1700 i funzionari dell’Impero Austro-Ungarico portarono in Lombardia ilfamoso “Kaisersemmel”, un panino del peso da 50 a 90 grammi e dalla forma a

rosetta.I risultati furono deludenti : il “Kaisersemmel” a Milano non rimaneva, come aVienna, fresco e fragrante e diventava velocemente “gommoso”.L’umidità del clima lombardo penetrava eccessivamente nel pane.L’intuizione dei maestri panificatori milanesi fu di privare quel pane dellamollica, svuotarlo, alleggerirlo, renderlo “soffiato”: così sarebbe statofragrante e digeribile, garantendone una migliore conservazione.

I Casoncelli sono un primo piatto tipico della cucina lombarda; si tratta diuna pasta ripiena, farcita prevalentemente con carne, grana padano e altriingredienti che ne differenziano il ripieno da zona a zona. I più particolarie gustosi sono quelli prodotti nel territorio della bergamasca, chiamati indialetto locale Casonsei, perché ricordano la forma dei gustosi calzoniripieni sebbene in formato ridotto. Questa sorta di ravioli, dallo spessoreconsistente, presentano un’inconfondibile sapore agrodolce, infatti ilripieno, prevalentemente caratterizzato da carne di manzo e suino, èarricchito con uvetta, amaretti e pezzetti di pera, preferibilmente diqualità spadona.

L’origine del caratteristico ripieno agrodolce è legata ad una leggenda popolare secondo cui un uomo avaro, in occasione dellesante feste, decise di economizzare in cucina, realizzando un unico piatto che “racchiudesse” in un’unica soluzione le tre portateda tavola (un primo, un secondo di carne e il dolce). Nato come piatto “povero” per utilizzare gli avanzi delle carni suine e bovine,a partire dall’800, la preparazione della sfoglia e del ripieno divenne più elaborata, ed oggi è un piatto onnipresente in tutte letrattorie tipiche ma anche nei ristoranti più moderni del territorio.

Page 8: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

La cassoeula è un piatto tradizionale lombardo. Lapreparazione è lunga e un po’ complessa, ma il risultatoè veramente gustoso. Si presenta in molte varianti. Gliingredienti di base sono le verze e le parti povere delmaiale: piedini, cotenne, costine, testa, verzini(salamini). Per il suo alto apporto calorico e il senso disazietà che genera, la cassoeula è da considerarsi unpiatto unico.

Cotoletta alla milanese: è una ricettamolto semplice e veloce da preparare: lacarne, senza essere battuta, vienepassata nell'uovo e poi nel pangrattatoquindi fritta nel burro

L’ossobuco alla milanese è un secondo piatto classico appartenente alle ricette tradizionali della Lombardia e principalmente della città di Milano. Si tratta di una preparazione a base di carne di bovino, più precisamente la parte della tibia che da poi il nome al pezzo di carne, in milanese oss buss, insieme al midollo contenuto nel foro.

Page 9: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Il legame fra la città di Milano e il Panettone dura da secoli, risale al Medio Evo e vari sono i racconti che accompagnano la nascita del più famoso dolce meneghino.Due sono le storie con maggior credito, ma vi racconto quella più probabile che narra la storia del cuoco al servizio di Ludovico il Moro che fu incaricato di preparare un ricco pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili milanesi.Il cuoco preparò il dolce che, dimenticato nel forno, si bruciò.Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero di cucina, propose una soluzione alternativa con un dolce preparato con gli avanzi della dispensa :farina, burro, uova, della scorza di cedro ed un pò di uvetta.Il cuoco acconsentì e servì il dolce dello sguattero Toni al termine del pranzo. Tutti furono entusiasti ed a Ludovico il Moro che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: «L’è ‘l pan del Toni».Da qui con il passare dei secoli da pan di Toni il nome si tramutò in panettone.Fra leggenda e realtà, quel che è certo è che un decreto del 1395 consentiva a tutti i forni di Milano di cuocere a Natale il cosiddetto Pan del ton (pane di tono, di valore): un pane bianco, di solo frumento, che solo in quell’occasione anche i poveri potevano consumare. Un pane “di lusso” che accompagnava quindi il rituale natalizio delle famiglie milanesi, la cerimonia del “ciocco”: la sera della vigilia, il padre di famiglia divideva fra i propri cari, riuniti attorno al focolare, un Pan del ton porgendone a ciascuno un pezzo.Col tempo il Panettone è diventato il dolce tipico della tradizione natalizia più amato da tutte le famiglie italiane, da Nord a Sud. Impossibile non trovare un panettone sulla tavola imbandita delle feste ed oggi sono tanti i produttori sparsi un po’ il tutto il nostro Paese.

Page 10: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Il pane di Triora viene impastato con farina, lievito, acqua, sale, farina di grano saraceno e crusca. Viene lasciato lievitare e riposare per un giorno e una notte e cotto nel forno a legna. Il risultato sono delle fantastiche e profumatissime pagnotte tra gli 800 e 900 gr dalla particolare forma e dal gusto speciale ...

l pesto genovese (anche pesto alla genovese) è, senza ombra di dubbio, uno dei condimenti per la pasta più noti eapprezzati sia in Italia che all’estero ed è anche uno degli emblemi della tradizione gastronomica ligure e che non a casoè stato inserito nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali liguri.Il pesto genovese è essenzialmente una salsa fredda dal caratteristico colore verde basata, come vedremo più avanti,su pochi, ma ben precisi ingredienti (quello principale è il basilico, più precisamente il Basilico Genovese)il pesto genovese, per essere chiamato tale, deve essere preparato con il seguenti ingredienti:• Basilico genovese Dop (o basilico ligure)• Olio extravergine di olive ligure• Formaggio grattuggiato (1/4 di pecorino, tre quarti di parmigiano reggiano o grana padano)• Aglio di Vessalico (o comunque aglio di produzione nazionale)• Pinoli dell’area mediterranea• Sale grosso di produzione nazionale

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il pesto è un’”invenzione” piuttosto recente della cucina genovese. Ci racconta infatti John Dickie in Con Gusto – storia degli italiani a tavola, editori Laterza, 2007, che il pesto, secondo quanto risulta da un dizionario del 1844, era un condimento ottenuto pestando insieme aglio, olio, formaggio e basilico, o in alternativa, prezzemolo o maggiorana. Quindi , originariamente, era preparato utilizzando anche altre erbe, ed era utilizzato non per condire la pasta ma era un condimento usato soprattutto per insaporire il minestrone genovese. E' forse per questo motivo che ancora oggi si fanno bollire, insieme alla pasta, anche una patata ed un po' di fagiolini. Solo i primi del novecento, nel dizionario moderno genovese-italiano il pesto comparve per la prima volta come condimento per la pasta (i taggioen col pesto, i taglierini col pesto), ma contemplava tra gli ingredienti soltanto il basilico. Non risultano esserci i pinoli. Oggi si utilizza per condire le lasagne, gli gnocchi e trennette

Page 11: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Simili ai ravioli, i pansotti (o pansoti) sono un tipo di pasta tipico dellatradizione gastronomica genovese. Generalmente conditi con il sugo dinoci, costituendo così un piatto davvero unico e prelibato, i pansottidifferiscono dai ravioli essenzialmente per l'assenza di carne nel ripieno edevono il loro nome all'aspetto che è per l'appunto panciuto. Nelle ricettepiù tradizionali le verdure utilizzate per il ripieno sono costituite da unmiscuglio di erbe fresche che crescono spontanee nella coste liguri, ilcosiddetto preboggion. Tra gli altri ingradienti si ricorda inoltre unparticolare tipo di ricotta o quagliata ligure, la prescinseua, parmigiano,maggiorana e uova.

La Farinata è un sottilissimostrato di farina di ceci,mischiata ad acqua e cotta alforno a temperatura moltoelevata.

Le Trofie sono un tipo dipasta di semola, a formadi bastoncello.

l musciame è una specialitàdiffusa in varie zonecostiere italiane, dallaLiguria alla Sicilia. In alcunelocalità prende il nome di"mosciame" o "mosciamme".Nella sua versione ligureantica era sostanzialmenteuna carne secca di delfino,ma attualmente si preparacon la carne di tonno rossomediterraneo.

Il Pandolce è un dolce è tipico della tradizione culinaria ligure, e genovese inparticolare e vanta origini molto antiche. Secondo la leggenda il Doge Andrea Doria nelXVI secolo, indisse un concorso gastronomico che coinvolgeva i più importanti e bravipasticceri genovesi, affinché si adoperassero a creare un dolce che si ergesse a simbolo dellosplendore e dell`agiatezza della città di Genova, ma che fosse anche in armonia con l`indolemarinara del popolo della città .Doveva quindi essere anche un dolce che non andasse a male facilmente, durante le lunghetratte delle navi genovesi. Sembra proprio che in occasione di questa manifestazione, fuinventato il prelibato e delizioso pandolce genovese.

Page 12: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

I Canéderli sono grossi gnocchi dipane, latte, uova, farina, salame,lardo, prezzemolo, che si possonogustare in brodo o asciutti

Gli osèi scampadi sonorotolini di carne fermatida uno stecchino e cotticon lardo e salvia

I crauti sono cavoli cappuccimacerati in salamoia, cotti consalsicce e carne di maiale

Il segreto di un buon torteldi patate trentino sta intanti piccoli segreti…sì, laconsistenza della patata, iltipo di farina, la cottura,…patate a pasta gialla, farinabianca 00Sale e Olio extra vergined’oliva per cuocere

Page 13: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

La Pinza è un dolce trentino è figlio della povertà. Le vecchie massaie erano capaci di creare quasi dal nulla, da pane raffermo e latte, una gustosa merenda, ancora oggi molto apprezzata pur con le inevitabili varianti

Lo Zèlten è un tipico dolce trentino a basedi fichi secchi, uvetta, talvolta anchedatteri, e frutta secca. È un dolceinteressante che confezionato si conservaottimamente per alcune settimane.

Nel nostro Paese, lo strudel viene preparato soprattutto in Trentino Alto Adige, in particolare nella Val di Non, nota per la produzione delle sue deliziose mele.Lo strudel si presta bene anche per ripieni totalmente diversi: pere e cioccolato, albicocche, o addirittura strudel salati.

Page 14: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

I bigoli o “bigoi” si possono ritenere la pasta più tradizionale del Veneto.Sono degli spaghetti di diametro di circa 2 millimetri e lunghi circa 25 centimetri, si ottengono facendoli passare nel bigolaro, uno speciale torchio in bronzo dal quale si ottengono questi grossi spaghetti dalla superficie ruvida.Questo tipo di pasta, tipico della tradizione contadina, risale ai tempi della Serenissima, e la leggenda racconta che, nell’anno 1604, un pastaio di Padova ricevette autorizzazione da parte del Consiglio del Comune a brevettare un’apposita macchina per la lavorazione della pasta, si trattava del bigolaro.

Casunziei: Piatto tipico del bellunese. Questiravioli sono ripieni di zucca o spinaci, conprosciutto cotto e insaporiti con cannella. Vengonoconditi, dopo la cottura, con burro fuso e ricottaaffumicata grattugiata.

I bruscandoli: sono le tenere cime di luppolo che cresce spontaneo, vengono poi bolliti e utilizzati per preparare minestre o risotti.

Il Risotto alla trevigiana, come dice ilnome, è un piatto tipico del trevisano.Dopo aver preparato un soffritto a basedi cipolla e sedano, si aggiunge allacottura del riso pezzi di luganega diTreviso, la quale è composta con le carnidel collo e del guanciale del maialeinsaccate in corti pezzi di budello

Page 15: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Il bacalà alla Vicentina è sicuramente la ricetta simbolo della città di Vicenza, in Veneto. La fortuna di questa celeberrima ricetta, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, è sicuramente la sua semplicità ma allo stesso tempo il suo inconfondibile sapore.Le origini del baccalà alla vicentina sono da far risalire al 1432 quando, una spedizione guidata dal mercante veneziano Pietro Querini naufragò. L’equipaggio si salvò raggiungendo l’isola di Røst in Norvegia dove, alcuni giorni dopo, arrivarono in soccorso gli abitanti di un’isola vicina che li accolsero ed accudirono.Essi erano soliti conservare il merluzzo in un modo insolito: essiccato, come l’attuale stoccafisso.Tornando a casa, il mercante decise di portare con se un po’ di quel pesce secco. Arrivato in patria, i gastronomi vicentini furono incuriositi dallo stoccafisso e si resero conto che poteva essere un’alternativa al costosissimo pesce fresco che oltretutto era facilmente deperibile.

l fegato alla veneziana è un piatto tipico del Veneto. Si usa più frequentemente il fegato di vitello ma si può adoperare anche il fegato di manzo, di coniglio, di capretto, o qualsiasi altro abbiate a disposizione.Nelle nostre campagne si usava cucinare il fegato alla veneziana soprattutto in inverno, quando i contadini ammazzavano il maiale.

Page 16: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Brazadela Questa classica ciambella veronese, fine e delicata, la si ottiene impastando la farina con le uova, lo zucchero, il latte e irrorando il composto con il mezzo bicchierino di grappa; aggiungere all'impasto il pizzico di sale e il lievito.

Smegiassa Dolce originario delle campagne di Chioggiaprodotto con farina di mais, farina di grano, acqua di cotturadel musetto, zucchero, miele, uva passita, fichi secchi, bucciadi arancia, grappa, zucca arrostita in forno; nella pianurapadovana sud-orientale in luogo dell’acqua di cottura delmusetto vengono utilizzati i ciccioli di maiale; nellarealizzazione attuale l’acqua di cottura del musetto o i cicciolidi maiale vengono sostituiti, in talune zone, con mele. Gliingredienti vengono amalgamati e cotti in forno. Nellatradizione cittadina al posto dei ciccioli veniva utilizzato lostrutto, mentre le attuali produzioni di pasticceria hannoeliminato anche questo in favore del burro.

Fugassa padovana Dolce tipico di cucina casalinga prodotto con lievito, farina, latte, uova, zucchero, burro, buccia di limone e sale. Gli ingredienti vengono amalgamati, lasciati a riposo e cotti in forno. Originariamente veniva preparata in ogni occasione di festività, da quelle religiose a quelle private, oggigiorno invece viene consumata quasi esclusivamente a Pasqua.

Page 17: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

STORIA E LEGGENDA - Un’antica leggenda della Carnia racconta che un giorno di tanto tempo fail Guriùt, un folletto molto goloso, fu sorpreso dalla padrona di casa a rubare la panna che affioravadal latte appena munto. Il folletto, forse pentito, decise di risarcire la donna insegnandole laricetta dei cjarsòns, i ravioli simbolo della Carnia, il cui ripieno varia non solo da paese a paese maanche da famiglia a famiglia. In realtà, l’origine di questo che è il piatto carnico più tipico è legataai cramârs, i venditori ambulanti di spezie che, dal ‘700, attraversavano a piedi le Alpi per venderenei paesi germanici la loro preziosa ed esotica mercanzia acquistata a Venezia e riposta nellacrassigne, una sorta di piccola cassettiera di legno che portavano a mo’ di zaino sulle spalle. Quandotornavano a casa, era festa grande e le donne preparavano i cjarsons, agnolotti di pasta di patatecon ripieno a base di ricotta impastata con una ricchissima varietà di ingredienti: spezie, fruttasecca, uva sultanina, aromi orientali, erbe aromatiche…quanto insomma rimaneva sul fondo deicassetti della crassigne. Ovviamente, gli ingredienti variavano di volta in volta, di anno in anno, dicasa in casa.

Cjarsòns; Tipici della Carnia, sono specie di ravioli nel cui ripieno (a base di uova, carne, eformaggio) abbondano le erbe aromatiche (basilico, menta, maggiorana, mentuccia, salvia).

Cevapcici: Piatto di origine slava, come il suo nome, èpresente nella cucina triestina e goriziana. Sonosalsicce fresche, piuttosto piccanti, tagliate a pezzidi lunghezza di tre-quattro centimetri, il cui impastoè carne mista di maiale, manzo e agnello. Cotte allagriglia o saltate in padella.

Muset: È un profumatissimo cotechino composto daparti della testa del maiale, cotenna e carne deglistinchi, insaporite da cannella, coriandolo ed altri aromi.Viene bollito e servito con la "Brovada",(un contornotutto speciale a base di rape fermentate che si trova esi produce solo tra le province di Pordenone, Udine eGorizia) e in questo caso si completa la cottura integame con le rape acide, oppure con la polenta

Page 18: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

La Gubana è un dolce tipico del Friuli Venezia Giulia, prodotto nellelocalità dislocate nelle valli del Natisone, in provincia di Udine. Questaspecialità è fatta di pasta dolce lievitata, avvolta su se stessa a mano epoi cotta al forno; all’esterno è ricoperta di zucchero mentre, al suointerno, racchiude un ricco ripieno di nocciole tritate, noci, uvetta, pinoli,un po’ di grappa e una scorza grattugiata di limone. Il suo nome è legatoalla caratteristica forma a chiocciola e ai legami etno-gastronomici con lavicina Slovenia, infatti, sembra che possa derivare dalla parola slava“guba” che significa piega, gomito.

Storia e curiosità: I primi cenni storici ufficiali della Gubana li abbiamo grazie agli scritti di Angelo Correr di Venezia, che citestimonia come fosse nota in Friuli già dal 1490, anno in cui fu servita in un banchetto preparato in occasione della visitadi papa Gregorio XII a Cividale del Friuli. Anticamente questo dolce veniva gustato nel giorno di Pasqua; la sua forma a spiralerappresentava la ciclicità tra la vita e la morte. Oggi è il simbolo delle grandi feste e viene offerto e consumato durante tuttol’anno per augurare prosperità e ricchezza.

Torta Di Mandorle. Tradizionale nella provincia di Gorizia e nellazona di Spilimbergo, la torta di mandorle friulana èfondamentalmente costituita da una pastella di mandorle tritatefinemente mescolate con tuorli d’uovo montati su cui, messa inuna teglia, viene versato l’albume delle uova montato a neve. Simette quindi in forno e infine si serve con uno spolvero dizucchero a velo. La torta di mandorle in versione friulana sidifferenzia da quelle di altre regioni perché l’ interno è morbido ecremoso

Castagnole di Sacile Questo è un dolcecarnevalesco molto famoso, presentenella città liventina tra Friuli e Venetofin dai tempi della Serenissima.

Page 19: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Lo gnocco fritto, tipico piatto della gastronomia emiliana, è sicuramente una delle ricettepiù conosciute e apprezzate, non solo in Emilia Romagna ma in tutta Italia. Lo gnocco frittoè una ricetta molto semplice da preparare: altro non è che pasta per il pane che vienefritta e poi farcita con salumi e/o formaggi a piacere.

Lo scarpazzone è un tipico piatto emiliano così definito perché le famigliecontadine per la sua preparazione usavano anche il fusto bianco, comunementechiamato scarpa della bietola. È un piatto che viene preparato da fine giugno algiorno dei Santi, periodo di crescita delle bietole.Lo scarpazzone è anche conosciuto con il nome di erbazzone e non è altro cheuna torta salata ripieno con un impasto di bietole lesse, uova, scalogno, cipolla,aglio e tanto parmigiano reggiano. Viene poi richiuso con un altro strato di pastae cosparso di pezzetti di pancetta.

Il Culatello è uno dei salumi più prestigiosi della tradizione gastronomicaitaliana. Patria di questo eccellente salume, citato da storici e letterati fin dalQuattrocento, è la Bassa Parmense, quella zona pianeggiante lambita dal corsodel Po che ha in Zibello il proprio epicentro, favorita da condizioni climaticheestreme e particolarissime in grado di far maturare le inconfondibili doti didolcezza e fragranza del Culatello: le fitte nebbie del Po ed il freddo pungentedell'inverno.

Prosciutto di Parma. Le coscedel suino, trattate emassaggiate con dosi di saleproporzionato al peso, vengonopoi lavate, asciugate e riposte astagionare negli appositi localiper un periodo di 10-12 mesi.

Page 20: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

I tortellini sono un tipo di pasta caratteristico di Modena e Bologna.L`origine di questo cibo è segnata da alcune leggende. Alcuni credono che itortellini siano la rappresentazione dell`ombelico di una bellissimamarchesa; la donna alloggiava presso una locanda e il cuoco del locale,attratto dal suo fascino, la sbirciò dalla serratura rimanendo colpito dallaperfezione del suo ombelico. Il cuoco diede così la forma di un ombelico allapasta che avrebbe preparato quella sera per cena.Secondo altri invece, i tortellini sono la rappresentazione dell`ombelico di Venere, anch`ella ospite presso un`osteria e anch`ella sbirciata nelle sue nudità dal proprietario del locale.Secondo la ricetta tradizionale il tortellino va cotto in brodo in carne, anche se spesso si accompagna con la panna o col burro.

Friabile, tenera, delicatissima al gusto, la piadina è uno dei simboli dellaRomagna. Famosa in tutto il mondo e soprattutto apprezzata da milioni dipersone, per le strade romagnole la si può assaggiare nei caratteristicichioschi (i baracchini della piadina) e sulla tavola di qualsiasi ristorante,osteria e agriturismo della zona.Per molti anni la piadina è stato il pasto povero degli antichicontadini costretti ad accontentarsi dei prodotti della terra. Bastava unpo’ di farina di grano, acqua, sale e strutto, per realizzare quello che ilpoeta romagnolo Giovanni Pascoli chiamava “pane rude di Roma” e che

aveva il grande pregio di procurare una rilevante sensazione di sazietà.

Il Parmigiano Reggiano DOP è un formaggio a pasta dura e a lungastagionatura. Contiene solo il 30% di acqua e ben il 70% di sostanze nutritive,proteine vitamine minerali.Per ogni forma di Parmigiano Reggiano DOP sono necessari circa 600 litri dilatte. Scaglie di gusto e salute in una dieta equilibrata per grandi e piccini.Lunga stagionatura, naturalità, gusto e alta digeribilità sono la forza del ParmigianoReggiano DOP.L’esperto casaro, compie gesti antichi per controllare che ogni forma di parmigianoreggiano sia perfetta.

Page 21: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Oggi la Mortadella di Bologna, che ha ottenuto anche la IGP, fa da regina inraffinati antipasti e succulenti piatti di alta cucina, ai quali dona un “tocco” assaiapprezzato. La “vera” bolognese, infatti, è prodotta con carne e grasso suini pregiati.I tagli che solitamente vengono usati sono la spalla e i tritati derivanti dallalavorazione della coppa e del prosciutto. Il grasso è solitamente prelevato dalla goladel maiale perché è quello più duro, certamente il più apprezzabile. Carni e grasso, icosiddetti lardelli, sono amalgamati con sale e aromi. Il famoso grande cilindro cosìformatosi viene poi insaccato in grossi involucri, quindi si procede alla sua cottura, abasse temperature in stufe molto particolari. La Mortadella di Bologna cuoce per unpaio di giorni e, dopo essere stata raffreddata, è immediatamente pronta per esseremangiata.

Squacquerone Di Romagna È il prodotto caseario tipico dell'Emilia Romagna, inparticolare delle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna e parte delterritorio di Ferrara. Formaggio fatto con latte di vacca a pasta molle che“squacquera”. La maturazione non supera i 4 giorni. Formaggio fresco senzanervo. Il nome descrive la sua non forma, determinata dalla confezione che locontiene. Tipicamente utilizzato con la Piadina romagnola.

Formaggio Di Fossa Formaggio storico degli Appennini dell'Emilia Romagna e delle Marche, dove i Malatesta nascondevano i prodotti, passibili di razzie, in fosse scavate nella roccia. È fatto con latte di vacca, pecora o misto. Prima dell'infossatura viene inserito in un sacchetto di tela. L'affinatura in fosse dona al formaggio un'alta intensità aromatica.

L'Aceto Balsamico, sorseggiato dopo il pasto a mo' di liquore, si trasforma in un insolito e davvero intrigante digestivo. Ma attenzione! Perché l'effetto sia garantito, bisogna utilizzare il “vero” , ossia quello autentico invecchiato a lungo nei pregiati legni delle botti. Agisce beneficamente sulla secrezione della saliva, dei succhi gastrici e pancreatici, riducendo contemporaneamente le fermentazioni intestinali.Se bevuto diluito in acqua, aiuta a calmare la tosse e a sciogliere il catarro, mentre sfruttato per i gargarismi, sempre diluito (un cucchiaino in un bicchiere d'acqua), allevia il mal di gola.Bevuto la mattina (un cucchiaino in un bicchiere d'acqua) ha effetto energizzante ed è estremamente efficace nella cura e guarigione dell'ulcera gastrica poiché i fenoli, i polifenoli e gli enzimi rinforzano le pareti dello stomaco e dell'intestino.Una goccia sulla parte aiuta a contrastare l'herpes labiale.Attenua il mal di testa, specie quello dovuto alla febbre: basta appoggiare sulle tempie una compressa imbevuta di aceto balsamico.

Scroll upScroll down

Page 22: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Il pane toscano è il re della tavola e si differenzia dal pane prodotto in altre zone d'Italia perché totalmente privo di sale. Per chi non è abituato a mangiarlo può risultare sciapo, insipido, ma il suo scopo è soprattutto quello di accompagnare cibi decisamente saporosi. Il pane toscano è rustico e può durare per giorni.Quando diventa raffermo viene impiegato come parte integrante di zuppe oppure viene usato tostato o così com'è nella preparazione di crostini e appetitose bruschette, fatte con olio extravergine di oliva e aglio.

Ribollita Zuppa Di Cavolo Nero Panzanella

Le zuppe sono piatti forti della tradizione rurale toscana: sono ricette di una volta che fungevano da piatto unico, che dovevano riempire la pancia con il minimo della spesa. Insieme al pane raffermo si mettono verdure e legumi e si insaporisce il tutto con aglio e cipolla. I più famosi sono la ribollita, la zuppa di cavolo nero, la zuppa di fagioli e pappa al pomodoro, ma anche la semplicissima panzanella. Rientra tra le zuppe anche il cacciucco, la zuppa di pesce cosiddetto "povero" tipica della zona di Livorno, un tempo fatta con gli avanzi della pesca rimasti invenduti.

Cacciucco

La pasta toscana è rigorosamente fatta a mano e si sposasoprattutto con sughi di carne. Pappardelle al cinghiale o alsugo di lepre e pici al sugo vanno per la maggiore e sialternano a ricette con ingredienti più semplici come funghi,carciofi e pomodoro.

Pappardelle al cinghiale Pici al Sugo

Page 23: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Le carni non solo fanno da condimento alla pasta ma sono il secondo piatto più gettonato. Basta rammentare la famosissima bistecca alla fiorentina, che si ottiene dal taglio della lombata del vitellone di razza Chianina. Diffusissima è anche la cacciagione, la carne bianca e la carne di maiale e di Cinta Senese, sfruttata in ogni sua forma: sia come rosticciana (salsicce, costole e bistecche aromatizzate e cotte sulla griglia), sia come affettati e insaccati (prosciutto, salame, buristo, finocchiona). Specialità più particolari tipiche della Toscana sono il lardo di colonnata, la trippa e il lampredotto, quest'ultimo diffuso nei dintorni di Firenze.

FinocchionaBistecca alla Fiorentina Buristo

Lardo di Colonnata

Lampredotto

Il pecorino toscano fresco o stagionato, formaggio fatto con latte di pecora da abbinare a miele, marmellate, pere e noci, da mangiare fuso, sui crostini caldi o grattato sulla pasta, parte integrante di alcune ricette come i golosi pici cacio e pepe.

Page 24: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

I dolci toscani si sposano ottimamente con il vinsanto, vino dolce prodotto non senza discrete difficoltà fermentative con uve di tipo Trebbiano, Malvasia o Sangiovese.

Gli impasti dei dolci della tradizione della cucina toscana sono conditi con frutta secca, castagne, miele e i derivati. Nascono così tutti i dolci senesi come i ricciarelli, i cantucci, il panforte e i cavallucci, il castagnaccio, i brigidini e il pan co' santi.

I Ricciarelli sono un dolce tipico del Natale in Toscana a base di mandorle, zucchero e albume d'uovo. Nati nel XIV secolo nelle corti toscane, seguendo antiche origini orientali, si sono poi evoluti in varianti arricchite con cioccolato in superficie. La leggenda narra che fu un senese, tale Ricciardetto Della Gherardesca, ad introdurre questi biscotti, al ritorno dalle crociate, nel suo castello vicino a Volterra. Vengono lavorati tradizionalmente con la macina e lasciati riposare due giorni prima di cucinarli.

Il panforte di Siena è uno di quei dolci che certamente non potrà mancare sulle tavole natalizie dei toscani e non.La preparazione del panforte di Siena era incaricata agli speziali e/o farmacisti ed era destinato

alla degustazioni di pochi: difatti, solo i nobili ricchi ed il clero potevano avere sulle proprie tavole questo dolce natalizie, oltre ad avere le costose spezie e droghe. Il tempo passava, ma a quanto pare il panforte non subì molte modifiche e gli ingredienti rimasero all’incirca gli stessi fino a 1879,anno in cui vi fu la visita a Siena della regina Margherita.In occasione della visita della regina Margherita, uno speziale preparò il panforte senza aggiungere la buccia di melone ed aggiunse una copertura di zucchero vanigliato eliminando così il pepe nero. In questo modo, la popolazione senese offrì questo nuovo dolce alla regina rinominandolo Panforte Margherita, nome che ancora oggi identifica questo tipo di panforte di Siena, dal gusto molto più delicato e gustoso.

Page 25: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Crescia Imparentata con la piadina romagnola, la crescia indica alcuni tipi difocaccia diffusi nelle Marche e nell'Umbria. Di probabili origini comuni con lapiadina romagnola per quanto riguarda l'uso del pane, la crescia è comunque unaprelibatezza i cui ingredienti variano secondo la zona di produzione: la cresciaurbinate, ad esempio, (definita anche crescia sfogliata, crostolo o, più raramente,piadina sfogliata) si distingue per l'impiego di farina, uova, acqua, strutto, sale epepe e, generalmente, viene degustata calda insieme salsiccia, erbe di campo,prosciutto, lonza o formaggio, oppure, secondo un'altra variante (il crostolo diUrbania) la farina di grano viene sostituita con la polenta che resta attaccata alcaldaio. In provincia di Ancona, la crescia si prepara con la stessa pasta del pane,ed è in genere cotta alla griglia, o, in una versione più tradizionale, sotto la brace.Si mangia di solito con erbe di campo anche se, per i più esigenti, può esseredegustata con salumi come lonza, salame e prosciutto. Nella provincia di Macerata,e nella zona di Gubbio, la crescia si prepara con la pasta del pane, ma assume unaconsistenza simile a quella della schiacciata toscana. Rotonda, con l'orlospezzettato e con fossette sulla superficie si condisce con olio, sale, cipolla orosmarino. Nelle aree interne della provincia di Ascoli Piceno, ormai lontano dallazona di dominazione bizantina, la crescia lascia il posto alla focaccia ripiena, ochichì ripieno, più alta della crescia e riccamente farcita. Una prelibatezza davverounica in grado di appagare i palati più difficili.

“Chichì Ripieno”. È un nome dialettale che significa focaccia ripiena, anticamente fatta con l’impasto del pane, farcita con ingredienti comuni, tonno, alici capperi e peperoni tritati.

Page 26: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Vincisgrassi Sottilissime sfoglie di pasta, simili a quelle delle lasagne, farcite con unsostanzioso ragù fatto con diversi tipi di carne e frattaglie, talvolta impreziositedal tartufo, completate da abbondante parmigiano e cotte in forno. I vincisgrassisono tra i piatti più rappresentativi della cucina marchigiana: tipici di Macerata,sono diffusi anche ad Ancona e Pesaro da almeno duecento anni. Immancabili nelpranzo natalizio e nelle occasioni speciali, vanno preparati con qualche giorno dianticipo rispetto a quando saranno consumati, per permettere agli ingredienti dilegarsi alla perfezione.

Braciole all'Urbinate Per la preparazione vengono utilizzate fette di carne dellacoscia. Su tali fette, ben battute, disporre una frittata sottile (uova, latte,farina, formaggio, sale e pepe), poi un po' di prezzemolo tritato e prosciuttoaffettato; arrotolarla e legarla, quindi cuocerle dopo averle soffritte con olio,lardo e cipolla.

Serpe di Apiro Si tratta di un dolce di pasta di mandorle, a forma diserpente (diametro 20/25 cm circa), di consistenza croccante, superficieliscia e bianca. Particolarmente conosciuta quella di Apiro. Per anticaconsuetudine questo dolce veniva donato dai padrini ai cresimandi. Erano lemonache di clausura dell’ordine delle Clarisse a produrlo. Il significatosimbolico di questo dolce evoca il peccato originale, la tentazione di Eva, econsumarlo il giorno della cresima o a natale vuol dire esorcizzare il peccatolegato all’origine dell’uomo.

Le olive all’ascolana sono sicuramente il piatto tradizionale più rappresentativo dellagastronomia Marchigiana, apprezzate e conosciute in tutto il mondo.Questa antica ricetta nata intorno alla fine dell’800, prevede l’utilizzo di olive"ascolane tenere", generalmente conservate in una salamoia condita con semi difinocchio selvatico ed erbe aromatiche locali, e anche di tre tipi di carne differenti,cioè manzo, suino e pollo (o tacchino), unite a Parmigiano Reggiano,

Page 27: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

L'Umbria è la regione del centro Italia "per eccezione" essendo l'unica non bagnata dal mare, e concentra dunque la sua produzione sui prodotti che contraddistinguono questa zona d'Italia: il maiale, l'olio e i prodotti orticoli di montagna.Norcia è uno dei contri più importanti del maiale in Italia, tanto che dal suo nome deriva la parola norcino, che definisce, in Italia, l'esperto nelle lavorazioni delle carni suine.

Pecorino stagionato ricavato dal latte di pecora. Senza conservanti. Pasta leggermente occhiata. Stagionatura 45/60 giorni.

Il Tartufo nero di Norcia sicuramente ha una maggiore sapidità ed è al tatto ruvido e granuloso. E’ speciale per esaltare condimenti sulla pasta, sui crostini e nei piatti a base di selvaggina. Il Tartufo bianco è più raffinato e ha un sapore delicato. Non ha bisogno di cottura e si può gustare su pasta, crostini e molti altri piatti.

Il crudo di Norcia è uno dei salumi più pregiati del panorama nazionale:dalla caratteristica forma a pera e dal colore che oscilla tra il rosso e ilrosato, ha un sapore gentile e perfettamente equilibrato, sapido ma nonsalato, e un delicato profumo speziato, dato dagli aromi naturali impiegatiprima della stagionatura.

Page 28: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

La ciriola è una pasta lunga a sezione quadrata tipica della provincia di Terni, composta tradizionalmente da farina di grano tenero, acqua o in alcune varianti da farina di grano tenero (2/3), semola di grano duro (1/3) e acqua.

I bringoli conosciuti anchecome bringoli, brigonzoli(Comune di Lisciano Niccone) o biche (comune di Ficulle(TR). Sono grossi spaghettifatti a mano con farina eacqua.

I passatelli sono una pasta cortacilindrica (o minestra) consuperficie rugosa, diffusa nellaprovincia di Perugia. Ingredienti:pangrattato, grana padano, uova,noce moscata, limonegrattugiato, sale.

Pan Mostato Prodotto da forno simile ad una filetta di pane, tipico del comune di Foligno e preparato nel periodo della vendemmia.Ingredienti: farina di grano tenero, uova (facoltativo), sale, zucchero (facoltativo), acqua, grassi vegetali, lievito di birra, aromi, mosto, anice, uvetta

La "torta al testo" è un alimento molto antico, è una schiacciata di farina, acqua, olio dioliva, un pizzico di sale (nel caso la si voglia far alzare si aggiunge una punta dibicarbonato o di lievito di birra). Il nome deriva dal “testo”, la pietra piatta refrattariaresa rovente dal fuoco ed utilizzata in origine per la sua cottura, ma è conosciuta anchecon i nomi di “crescia” (Gubbio), “torta del panaro” o “pizza sotto il fuoco” (Terni).Economicissima e facile da preparare spesso nelle famiglie umbre era utilizzata comesostituivo del pane. Le occasioni per prepararla erano quelle relative ai grandi lavori deicampi (mietitura, vendemmia, uccisione del maiale), quando occorreva saziare appetitirobusti con un cibo di difficile digestione che permettesse di risparmiare il più preziosopane. Oggi la torta al testo si degusta naturale o farcita con prosciutto, salsiccia cotta,verdure lessate, porchetta, stracchino e rucola.

Page 29: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Dolce tipico della zona di Perugia dalla classica forma a ciambella con incisione pentagonale a indicare, secondo la tradizione, le cinque porte di Perugia). Il Torcolo di San Costanzo è stato creato in onore di San Costanzo, patrono di Perugia, condannato alla decapitazione. E’ nato come dolce povero, preparato con ingredienti semplici e facilmente reperibili; l’impasto di base, infatti, veniva preparato con la pasta del pane.Sull’origine della sua forma a ciambella esistono varie versioni:a) si dice che il buco rappresenti il collo decapitato del Santo;b) si dice che la forma a ciambella rappresenti la collana del Santo ricca di pietre preziose (da qui il cedro candito), che si è sfilata al momento della decapitazione;c) si dice sia stato fatto con il buco semplicemente per poterlo infilare facilmente nei bastoni per trasportarlo alle fiere o ai mercati.

Strufoli Dolci fritti rotondi o allungati imbevuti di alchermes o cosparsi di miele o zucchero. Sono tipici di tutta la regione Umbria prodotti durante il periodo di Carnevale.

Le pinolate sono dei pasticcini secchi alle mandorle e pinoli di forma rotonda, sono una specialità natalizia.L'inverno è la stagione in cui si consuma con facilità, oltre che con piacere, la frutta secca, per cui molte ricette di questo periodo, legate ad importanti ricorrenze religiose, hanno come ingredienti di base mandorle, noci, nocciole, pinoli. Le pinolate sono appunto dolcetti rotondi, ciascuno di circa 4-5 cm di diametro, in cui una stessa quantità di mandorle tritate e di zucchero viene amalgamata con albumi montati a neve. Un gradevolissimo gusto amaro viene dato dall'aggiunta di mandorle amare.Il nome deriva dai pinoli che, interi e triturati, sono distribuiti sulla superficie di ogni dolcetto e che i più ghiotti amano centellinare, masticandoli uno dopo l'altro, prima di aggredire il corpo principale del dolce.

Page 30: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Spianata romana: salume a base di carne di maialedalla tipica forma schiacciata.

Coppiette Prodotto storico del Lazio, in particolare della zona dei Castelli Romani, le coppiette sono strisce di carne essiccata, condita con sale, semi di finocchio, peperoncino e altre spezie.La carne utilizzata può essere di cavallo, suino o bovino. Il loro nome deriva dalla tecnica di stagionatura, che prevede che vengano piegate in due su un filo e lasciate ad essiccare davanti a un fuoco.

Il Pecorino Romano E’ un formaggio stagionato a pasta dura che risale ai tempi dei romani e viene particolarmente prodotto nel Lazio da allevamenti di ovini autoctoni.

Ricotta romana: ricotta di latte ovino o misto, tipica dell'agro romano.

Il pane casareccio di Genzano ha una tradizione antica legata alla donna. In paese non tutti disponevano di un forno,anzi, a differenza di oggigiorno, possiamo affermare che solo i luoghi preposti per la produzione del pane e alcunirarissimi privati potevano vantarne uno. Il pane poteva essere acquistato dal fornaio o preparato in casa, ma tuttavianecessitava di una cottura che doveva avvenire esclusivamente nei luoghi preposti. Perciò le donne, di primissimamattina, si recavano presso chi possedeva il forno per cuocere le proprie pagnotte, che venivano contraddistinte dasegni, ad esempio dei tagli trasversali o forme particolari distintive. Genzano, dunque, era un viavai di donne cheportavano a casa il proprio pane, e da qui si radicò una tradizione così identificante che ha poi portato allacertificazione di Indicazione Geografica Protetta.

Mortadella romana salume che risale ai tempi dei romani e vieneprodotto nell’alto Lazio con carne di prosciutto magra, macinatagrossa e speziata in modo delicato. In ultimo vengono aggiunti ipistacchi. Quindi prima viene fatta asciugare in stufa, affumicata ecotta in caldaia.

Page 31: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Bucatini all’Amatriciana-ricetta tipica romana in cui i bucatini possono essere sostituiti con gli spaghetti. il sugo prevede l’uso esclusivo di guanciale, peperoncino e pomodori a pezzettoni che vanno prima rosolati e poi cotti con olio d’oliva. conditi i bucatini si spolvera una grattugiata di pecorino romano

I carciofi alla romana sono un contorno della tradizione laziale preparati con un trito di prezzemolo e mentuccia che li rende profumati ed aromatici.

Abbacchio alla Romana Agnello in pezzi cucinato in una di terracotta conrosmarino, salvia, aglio, olio, sale e pepe. Si cuoce in forno e durante la cotturaviene irrorato con vino. Si prepara un battuto con acciughe, aglio e aceto e si versasull’agnello appena uscito dal forno. Quindi si lascia cuocere altri 5 minuti e siserve col suo intingolo

Porchetta di Ariccia E’ un prodotto abase di carne suina. La carcassa dellefemmine viene disossata e condita conrosmarino, pepe nero e aglio, lasciandosolo la testa e le zampe.

Maritozzo con la panna. Un dolce tipico del lazio mangiato per lo più a colazione. Pieno di panna, risale al periodo in cuii Romani consumavano delle pagnottelle dolci con uvetta e miele; nel Medioevo, invece, si mangiavano durante laQuaresima. Il termine maritozzo si lega a due tipi di tradizione. La prima prevede che, il primo venerdì del mese di marzo, iragazzi regalino un maritozzo alla futura sposa; la seconda, invece, vuole che siano le donne in età da marito a dover prepararei maritozzi partecipando ad una vera e propria competizione il cui premio è il corteggiamento dei più belli del rione.

Page 32: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Mortadella di Campotosto si prepara dai tagli magri del maiale, con una piccola aggiunta di pancetta: all'impasto viene poi inserito il tipico lardello, che dopo l'affumicatura (15 giorni) e la stagionatura (almeno 3 mesi) rimane piacevolmente croccante.

Pecorino di Farindola: Aroma persistente, sapori erbacei e pochissimapiccantezza: il pecorino di Farindola, ottenuto rigorosamente da latte crudo, sipresta ad essere utilizzato in molte ricette tradizionali.

Genziana In ogni casa abruzzese che si rispetti non può mancare il liquoredi genziana, meglio conosciuto come "genziana". Questo superalcolico -ancora prodotto soprattutto in maniera casalinga - viene ricavato dalleradici della pianta omonima, che si trovano facilmente in commercio epossono essere utilizzate anche per tisane e infusi.

Lenticchie di Santo Stefano di Sessanio Tanto piccola quanto saporita, questa varietà di lenticchia ha una particolarità: è tanto permeabile che non ha bisogni di ammollamento prima di essere cotta. Un legume perfetto per la montagna, che si adatta bene a climi difficili e terreni aridi, e infatti viene coltivato da prima dell'anno 1000.

Page 33: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Ricetta tipica della cucina abruzzese, le "scrippelle 'mbusse" sono in realtà una rivisitazione di una ricetta francese, le classiche crepes, ma servite in brodo. Si tratta di uno dei piatti più delicati della cucina d'Abruzzo, dalla semplice realizzazione e originario della zona di Teramo.

Coda di rospo al rosmarino: Questo piatto èconosciuto anche come "coda di rospo allacacciatora ed è un piatto tipico pescarese.Dopo aver tagliato la coda di rospo,soffriggerla nell'olio con aglio, rosmarino enaturalmente peperoncino.

Maccheroni alla chitarra È la ricetta più famosa della cucina abruzzese. La pastadeve essere preparata con uno strumento detto "chitarra" e che consiste in untelaio di legno con i fili d'acciaio tirati in mezzo. Dopo aver preparato l'impasto perla pasta, tirarlo a sfoglia e appoggiarlo sull'attrezzo passandoci sopra il mattarellotagliando così la pasta a striscioline. Dopo la cottura vanno conditi con il ragùprecedentemente preparato e aggiungervi abbondante pecorino.

Parrozzo È un dolce tipico di Pescara, tondeggiante, a forma di pagnotta e

rivestito di cioccolata e il suo nome deriva da - pane rozzo

Page 34: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

l Caciocavallo Silano DOP è un formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di vacca di diverse razze, tra cui la Podolica, una tipica razza autoctona delle aree interne dell'appennino meridionale.

Il fico bianco del Cilento DOP deve la sua denominazione al colore giallo chiaro.

La mozzarella di bufala campana è un prodotto caseario dell’ItaliaMeridionale, prodotto tradizionalmente in Campania, soprattutto nelleprovince di Caserta e Salerno.

La materia prima per la produzione della Ricotta di Bufala DOP è costituita dal«primo siero» proveniente dalla lavorazione del latte di bufala, ottenuto dallamungitura manuale e/o meccanica di bufale di Razza Mediterranea Italiana, allevatenell’areale di produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP. Essa si distinguedalle altre varietà di Ricotta per le particolari caratteristiche strutturali dicremosità e morbidezza, per il colore bianco porcellana, e per le spiccate proprietàsensoriali descrivibili come fragranza di latte e dolcezza.

Page 35: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

La Pizza Napoletana è uno degli alimenti che rappresenta maggiormente l'Italia in tutto il mondo, è mangiata e apprezzata da qualunque popolo. La sua nascita è riconducibile alla metà del Settecento, infatti, in quel periodo Vincenzo Corrado, in un trattato sulle abitudini alimentari della città di Napoli, scrisse che il popolo napoletano usava condire la pizza ed i maccheroni con il pomodoro. Le prime pizzerie comparvero a Napoli nel corso del XIX secolo e fino alla metà del XX secolo esse furono un fenomeno esclusivo di quella città. Dalla seconda metà del Novecento le pizzerie si sono diffuse ovunque nel mondo. Secondo i puristi sono solo due le pizze della tradizione napoletana, la Marinara e la Margherita.

Frittura di alici: il Mar Mediterraneo ne è ricco e il popolo campano ha ben saputo sfruttarequesta ricchezza naturale. 2 sono le tipologie note nella regione: le alici di Cetara e le alici diMenaica. Le prime prendono il nome dal borgo marinaro da cui partono le barche che sidedicano da generazioni alla pesca di alici. Menaica, invece, è un’antica tecnica di pesca cheviene ancora utilizzata nel Cilento, nella zona tra Palinuro e Pisciotta. La frittura di alici,inserita poi nel classico cuoppo, è considerato un piatto classico della tradizione

Migliaccio: un dolce a basedi semolino e ricotta tipicodel periodo di Carnevale.

La Pastiera viene realizzatoper la Pasqua, ma c’è chi laprepara anche a Natale. Gliingredienti principali sonograno, ricotta, uova, sugna,zucchero e canditi, su unabase di pasta frolla.

Una prima versione di sfogliatella sia stata sfornata nel Convento della Croce di Lucca a Napoli, ma la realtà dei fatti ci conduce nella provincia salernitana del 1600 e, più precisamente, a Conca dei Marini, in Costiera Amalfitana.La leggenda narra, infatti, che un giorno di 400 anni fa, nella cucina del Monastero di Santa Rosa, un’abilissima monaca pasticcera decise di riutilizzare creativamente un rimasuglio di latte e semola, aggiungendogli qualche goccia di liquore al limone – probabilmente un antenato del limoncello – e un po’ di frutta secca. Pose, poi, il composto tra due sfoglie di pasta, arricchite con strutto e vino bianco, lasciate a dorarsi nel forno a legna con la forma di un cappuccio di monaco.

Page 36: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Fusilli alla molisana Questo tipo di pasta viene preparata "arrotolando", su un "ferretto", l'impasto precedentemente preparato e i fusilli, così ottenuti, si condiscono con sugo di pomodoro riccamente insaporito con peperoncino e una spolverata di pecorino.

Laganelle e fagioli Consiste in piccolelasagne fatte a mano e servite comeminestra con fagioli, varie erbe aromatiche epeperoncino. Viene servita nei piatti earricchito con olio crudo e pecorinograttugiato.

Picellati: Sono delle speciedi panzerotti cotti alforno e farciti con mollicadi pane lavorata insieme amosto di vino cotto, miele,noci e mandorle

Ceppelliate di Trivento Dolce provenente dalMolise, in particolare da Trivento nellaprovincia di Campobasso, e tipico per i giornidelle festività natalizie, le ceppelliate diTrivento sono dei dolcetti di pasta frolla aforma di mezzaluna con gusto leggermentefruttato.

La Capunata: un antipasto veloce da preparare, fresco e sfizioso, adatto sia a grandi che piccini

SagicciottoSoppressata

Page 37: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Cappello: Uno dei mille modi in cui si cucinano le melanzane e le zucchine. È un calzone tipico del Salento con una forma che ricorda quella del cappello di un gendarme. Si tratta di un timballo farcito con melanzane e zucchine fritte, fette di carne, uova sode e formaggio.

Ncapriata: Piatto riccodi sapori composto dauna crema di favesecche bollite a lungo inacqua e sale. Siaggiunge alla fine dellacicoria o cime di rapagià cotte a parte econdite, a crudo, conolio extra vergined'oliva.

Orecchiette: Questa è la classica pasta asciutta dellatradizione pugliese in cui l'impasto formato da pasta disemola di grano duro, non viene tirato a sfoglia malavorata a mano, da cui si staccano velocemente deipezzetti di pasta che vengono schiacciati con il pollice aformare una piccola "orecchia". Lasciate seccare perqualche ora vengono bollite e condite con un sugo in cuisi sono fatte cuocere a fuoco lento le brasciole, oppurebollite e scolate con le cime di rapa e un condimentofatto con aglio e acciughe soffritti nell'olio

Brasciole: Involtini formati da fettine di carne con unripieno di prosciutto, prezzemolo e pecorinograttugiato. Vengono soffritti nell'olio e cipolla, conl'aggiunta di pomodoro.

Taralli: La ricetta vuole che il tarallo, prima di essere infornato, venga immerso perun istante in acqua bollente. Possono essere conditi con pepe oppure con i semi difinocchio.

Page 38: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Le carteddate sono dolci tradizionali natalizi pugliesi ormai conosciute in tutta Italia per la loro bontà e semplicità. La ricetta delle Carteddrate si tramanda di generazione in generazione e il loro significato simbolico è quello di rappresentare le fasce in qui è stato avvolto Gesù Bambino. "L' cart'ddat" è la sua pronuncia nel dialetto barese, anche se questo dolce è tipicamente salentino

Le pettole pugliesi non sono solo palline di pasta lievitata e fritta che si preparano durantele festività natalizie, sono il dolce del Natale per antonomasiache, per la sua sofficità vienespesso chiamato "cuscin du Bambinell". Una simpatica leggenda ne descrive le origini narrando lastoria di una donna che, la mattina di Santa Cecilia, si alzò come di consueto per preparare l'impastodel pane ma, durante la lievitazione, fu distratta dalle melodie degli zampognari e, come ipnotizzata,iniziò a seguirli per i vicoli della città. Al ritorno a casa, però, si accorse che l'impasto era lievitatotroppo e non poteva più essere usato per il pane. Di fronte ai bambini ormai svegli che reclamavano lacolazione, mise a scaldare dell'olio e cominciò a friggere dei pezzettini della pasta lievitata. La storiaracconta che, finito di friggere tutto l'impasto, la donna scese in strada per offrire le pettole a tutti.

In Puglia non è Pasqua senza le scarcelle, uno dei dolci più classici di questo periodo.Come la maggior parte delle ricette tradizionali anche questa prevede l'utilizzo diingredienti poveri e semplici come uova, farina, latte e olio che danno vita ad una pastafrolla speciale, spesso aromatizzata con la scorza del limone! La forma varia da paese apaese: deliziosi coniglietti, graziosi cestini o colombe stilizzate sono le più comuni, anchese la più originale rimane quella a "ciambella". La glassa di albume e zucchero che lericopre è facoltativa, c'è chi non la preferisce e chi invece ricopre interamente lescarcelle, per poi decorarle con codette, perline colorate di zucchero e con leimmancabili uova sode, segno di rinascita e simbolo pasquale. Per accontentare anche ipiù piccoli spesso l'uovo sodo viene sostituito con delle piccole uova di cioccolato o condelle uova bollite decorate insieme alle proprie mamme!

Page 39: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

L'antico appellativo di Lucania ci riporta ai fasti della Magna Grecia. Una regione montuosa ricca di pascoli e di boschi che ci portano, insieme ai due mari che la circondano, una cucina ricca di sapori montani e marinari

Il Caciocavallo podolico è ottenuto da 100% latte di vacca podolica, una razzarustica che può essere allevata solo allo stato brado, e vacche podoliche sialimentano esclusivamente al pascolo e il latte da esse prodotto viene traformatoentro 24 ore in Caciocavallo Podolico.Ritenuto uno dei migliori formaggi d'Italia, ormai rarissimo e pregiato, il Podolico èprodotta da un latte di straordinaria qualità organolettica, le vacche podolichemangiano solo ed esclusivamente quanto di naturale e spontaneo trovano nei boschilucani, producono latte solo in un determinato periodo dell'anno e vanno munte unasola volta al giorno, pochissima la loro produzione di latte, quindi, ma di una qualitàstrepitosa

Il nome Cacioricotta deriva dalla particolare tecnica di lavorazioneche ha come conseguenza la presenza nella cagliata sia della caseinadel latte che dell'albumina. Le regioni che producono i maggioriquantitativi di Cacioricotta sono le Puglie, la Campania e soprattutto laBasilicata.questo formaggio è particolarmente appetibile sia fresco chestagionato, adatto ad accompagnare tanti piatti tipici locali

Prosciutto di Cinghiale Lucano Il prosciutto di cinghiale è un prodotto tipico localeproveniente da carni suine allevate allo stato semi-brado sull’ Appenino Lucano. E’ottenuto dalla coscia del cinghiale e prevede un tempo di stagionatura di circa 12mesi. Il prosciutto di cinghiale è caratterizzato dal tipico gusto selvatico delcinghiale.

Page 40: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Fusilli con la mollica: Questo tipo di pasta viene preparata "arrotolando", su un "ferretto", l'impasto precedentemente preparato e i fusilli, così ottenuti, si condiscono con olio, aglio e mollica di pane raffermo.

Grano al sugo: Dopo aver pulito ilgrano, metterlo a bagno per tutta lanotte. Lessarlo in acqua bollenteleggermente salata, scolarlo e condirlocon pecorino grattugiato e succo dipomodoro.

Cutturiddu di pecora: Mettere in un tegame capiente la carne di pecora tagliata a pezzi con tutte le verdure (pomodorini, peperoni, patate, cipolla, aglio) anch'esse tagliate a grossi pezzi, l'olio, il lardo e una manciata di sale e dopo aver coperto il tutto con l'acqua, mettere il coperchio e lasciare cuocere a fuoco moderato per circa un paio d'ore.

Ciammotta: Questo piatto è la versione lucana della ciambotta calabrese. Sitratta di verdure (patate, peperoni, melanzane e pomodori) fritte tutteseparatamente e poi riunite in un tegame insieme ad uno spicchio d'agliointero ma schiacciato. Cuocere ancora un'ora a fuoco molto basso e rigirando iltutto delicatamente.

Panzerotti: In versione dolce sono farciti con passata di ceci,cioccolato, zucchero e cannella, quindi fritti o cotti al forno ecosparsi di zucchero a velo oppure con il miele.

Page 41: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

La cucina calabrese è strettamente collegata alla vita religiosa e spirituale e comporta regole e abitudini spesso legate alle ricorrenze che risalgono ai tempi antichi, essendo il risultato di quasi 3.000 anni di storia, dalla Magna Grecia all'Unità d'Italia.Per esempio a Natale e all'Epifania era usanza mettere in tavola tredici portate, mentre a Carnevale si mangiano maccheroni, polpette e carne di maiale. La Pasqua si festeggia con l'arrosto d'agnello, i cuddruriaddri e i pani spirituali e così per le altre feste. Ogni evento della vita familiare (nozze, battesimi etc.) si festeggia sempre con una cena particolare.Oggi le abitudini non sono così rigide, ma mantengono molte delle antiche usanze.Rivestono molta importanza i cibi conservati, come le acciughe sotto sale, dissalate e messe sotto olio col peperoncino, gli insaccati di maiale (come la 'nduja e la soppressata calabrese), i formaggi, le verdure sottolio e i pomodori seccati, che consentivano di sopravvivere nei periodi di carestia, oltre che ai lunghi periodi d'assedio dei pirati turcheschi. Oggi nelle aree coltivate si raccolgono ottimi prodotti agricoli, sulle montagne si producono molti formaggi e sono in crescita la viticoltura e la produzione di olive. Le ricette calabresi fanno molto uso di verdure, di cui il territorio è fertile: melanzane soprattutto e poi pomodori, peperoni, cipolle rosse e fave.Un ruolo centrale nella cucina calabrese è occupato dal pane.

La 'Nduja è un salame spalmabile dalla consistenza molto morbida e ovviamentepiccante. Il suo color ruggine, consistenza e sapore la rendono abbastanza unicanel panorama degli insaccati italiani. Originaria di Spilinga, paese in provincia diVibo Valentia, è preparata con le parti grasse del maiale e tanto peperoncino.Tutto viene messo in budello e poi viene affumicato. Buona soprattutto spalmatasul pane, oggi la 'Nduja viene utilizzata anche in cucina sopra la pizza o perinsaporire i sughi.

Soppressata, è un insaccato fatto di carne magra e grasso di maiale al quale spessoviene aggiunto del peperoncino rosso piccante e del finocchietto selvatico. È facilecomunque trovarla anche senza peperoncino.

Page 42: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Cuccìa - Piatto tradizionale preparato in occasione delle feste patronali dei paesi della presila cosentina. Il piatto è a base di grano, carne di maiale e/o di capra.

Uno dei pani preferiti dai calabresi: il Pane di Cerchiara viene dal Pollino, e viene prodotto e cotto nei forni storici del paese in provincia di Cosenza. Nove forni, tutti o quasi gestiti da donne, che lavorano costantemente per rifornire tutta la provincia e la regione.

Sguta - Prodotto da forno che sitrova sulle tavole dei calabresigeneralmente verso Pasqua. Sitratta di un filoncino di pane cheabbracci un uovo crudo, che verràcotto in forno con l'impasto delpane. Si consuma sia dolce che salato

La Cipolla di Tropea IGP è un tipo di cipolla più dolce e meno aspro rispetto alle altre varietà: il sapore particolare deriva da condizioni climatiche e geografiche particolari: terreni volti al mare e un inverno mite.

I mustazzola: Biscotti tipici a base di miele

I "Turdilli" di San Giovanni in Fiore sono dolci tipici natalizi ricoperti di miele

Page 43: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

La cucina siciliana ha una cultura gastronomica regionale che mostra tracce e contributi di tutte le culture che si sono stabilite in Sicilia negli ultimi due millenni, tramandata di generazione in generazione oltre che in ambito letterario, motivo che spiega perché alcune ricette, di origine antichissima, sono tutt'oggi preparate e servite a tavola con frequenza.Complessa ed articolata, la cucina siciliana è sovente ritenuta la più ricca di specialità e la più scenografica d'Italia. Alcuni dei cibi più noti, diffusi non solo a livello regionale ma addirittura mondiale, sono la cassata siciliana, il cannolo siciliano, la granita e gli arancini. Grazie al suo clima mite, l'isola è ricca di spezie e piante aromatiche; origano, menta, rosmarino, fanno quotidianamente parte dei condimeti siculi. Il terreno fertile produce arance e limoni in grande quantità, al punto tale che la Sicilia è spesso soprannominata la terra dei limoni o la terra delle arance. Mandorle, ficodindia, pistacchio e olive sono gli altri suoi simboli culinari nei quali eccelle.Nonostante nell'insieme il carattere alimentare di tale cucina risulti unificato, nella maggior parte dei casi si tratta di varianti della stessa ricetta regionale, in alcuni casi questi cibi, come ad esempio le panelle palermitane o i muccunetti di Mazara del Vallo, hanno una preparazione e una commercializzazione rilevata solo nella loro zona di origine. Tale caratteristica alimentare ha portato spesso ad una divisione culinaria tra "Sicilia occidentale", "Sicilia centrale" e "Sicilia orientale".

Fichi D’india

Mandarini Melograni

Limoni

Arance

Pistacchio

Mandorle

Tuma

Pecorino

Ricotta

Pomodorini secchi

Page 44: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Cassata: Dolce tipico siciliano diorigine araba. Si tratta di unPan di Spagna ricoperto dicrema di ricotta, con glassa dizucchero e con una decorazionefatta da canditi.

I cannoli sono una delle specialità più conosciute della pasticceria siciliana. Il nome è legato alle canne di fiume cui veniva arrotolata fino a pochi decenni fa la cialda durante la sua preparazioneIn origine venivano preparati in occasione del carnevale; col passare del tempo la preparazione ha perso il suo carattere di occasionalità ed ha conosciuto una notevolissima diffusione sul territorio nazionale, divenendo in breve un rinomato esempio dell'arte pasticcera italiana nel mondo.Si compone di una cialda di pasta fritta (detta scòrza e lunga da 15 a 20 cm con un diametro di 4-5 cm) ed un ripieno a base di ricotta. Il cannolo farcito viene poi spolverato di zucchero a velo.

La granita è un dolce freddo al cucchiaio tipico della Sicilia. E’ un composto liquido semi-congelato preparato conacqua , zucchero, polpa di frutta o con altri ingredienti più golosi, tipici del territorio.Le sue origini sono legate alla dominazione araba in Sicilia; a loro si deve la ricetta dello sherbet, una bevandaghiacciata aromatizzata con succhi di frutta o acqua di rose.Dall’epoca medievale in Sicilia esisteva la figura del “nivarolo”, colui che si occupava sia della raccolta delle neve,caduta sui monti dell’Etna, dei Peloridani e dei Nebrodi durante il periodo invernale, sia della sua conservazione inappositi habitat, chiamate neviere, al fine di “commercializzarla” durante il caldo periodo estivo. Infatti, il ghiaccio,così preservato, veniva grattato e utilizzato per preparare freschi sciroppi di frutta o di fiori molto apprezzati dallefamiglie benestanti dell’epoca.La consistenza e i gusti di questa specialità siciliana cambiano di zona in zona: nel messinese e nel palermitanospiccano i gusti al caffè e al limone ma si differenziano per la consistenza; più granulose le prime e più compatte lealtre. Nel ragusano è tipica quella alla mandorla. Pesca, fragola e mandarinosono molto diffuse a Noto e nel Catanese,dove all’elenco di granite di quest’ultima, si aggiunge quella al pistacchio e al cioccolato.

Page 45: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

L'arancino o arancina è uno dei piatti tipici della cucina siciliana. È una palla di risoripiena di ragù o altri ripieni di vario tipo, il tutto impanato e fritto per qualcheminuto in olio bollente. Il nome deriva dai colori e dalla sua forma che può essere apalla o conica. La sua storia sembra che inizi dagli arabi che importandolo in Sicilia èdiventato poi il simbolo che contraddistingue l'intera isola.È considerato da tutti i siciliani il piatto tipico della loro rosticceria e simbolodell'intera regione. La forma conica si pensa sia dovuta da un'ispirazione con ilvulcano Etna, infatti mangiando la punta spesso ci si accorge che ne fuoriesce ilvapore dato dalla temperatura ancora alta della sua cottura.Gli elementi fondamentali che contraddistinguono un vero arancino, è soprattuttoil colore arancio del riso, dovuto dalla presenza dello zafferano.

Le panelle, frittelle di farina di ceci sono una delle specialità gastronomiche "da strada"palermitane, diffuse anche nelle province di Agrigento, Trapani e Caltanissetta. Preparatecon farina di ceci, acqua e sale e l'eventuale aggiunta di prezzemolo, le panelle solitamentesi mangiano in mezzo a panini con sesamo, rotondi e morbidi, spesso accompagnate concrocchè di patate alla menta, chiamate in siciliano cazzilli o con altre specialità fritte inpastella.

La scaccia ragusana è una ricetta tipica che viene preparata con una base di pasta per pizza, stesa in una sfoglia sottile, farcita con salsa, cipolla, formaggio rapé e con ogni altro ingrediente solletichi il palato, come in questo caso le melanzane, e arrotolata per formare un largo salsicciotto millefoglie.

Page 46: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Pasta alla Norma: Piatto caratteristico di Catania, in omaggio alcompositore cittadino Vincenzo Bellini. Sono spaghetti coperti damelanzane fritte nell'olio, salsa di pomodoro e una spolverata di ricottasalata grattugiata.

Insalata d'arancia: Dove può arrivare la fantasia culinaria. Tagliare a fettesottili l'arancia, meglio se agra, condirla con olio, sale e un po' di pepe. Daservire come contorno.

Pasta alla Palermitana con sarde e finocchietto selvatico- Questa meraviglia dellacucina siciliana e palermitana in particolare, sembra essere nata per caso durantel’assedio degli arabi in Sicilia. Pare che l’addetto al nutrimento dell’esercito delgenerale Eufemio non avendo a disposizione altro che pasta e sarde, peraltro nonmolto fresche, utilizzò quello che la natura intorno gli offriva, cioè il finocchiettoselvatico che cresceva spontaneamente e che, oltre ad essere molto gustoso, con il suoforte odore, attenuava quello poco gradevole delle sarde. Aggiunse pure i pinoli, che aquei tempi venivano ritenuti una panacea per le intossicazioni alimentari, scongiurandocosì gli inconvenienti che potevano derivare dall'ingestione delle sarde da luiutilizzate.

La caponata è un prodotto tipico della cucina siciliana, generalmentecucinato durante le feste natalizie. Il piatto consiste in un insieme diortaggi fritti, conditi con sugo di pomodoro, sedano, cipolla, olive ecapperi, in salsa agrodolce

Page 47: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Bottarga Il termine bottarga o bottariga si riferisce alle uova del muggine odel tonno, salate, pressate ed essiccate. Cabras, sull’omonimo stagno, inprovincia d’Oristano, è considerata la patria della bottarga di muggine, mentreun'ottima bottarga di tonno è prodotta nei paesi costieri del Sulcis. Affettatae condita con un filo d’olio, la bottarga diventa un delizioso antipasto. Squisitigli spaghetti con la bottarga grattugiata.

Olive a scabecciu - Vengono incise in tre punti, messe in salamoia per circa tregiorni, lavate e scottate in acqua e aceto, successivamente fatte essiccare al sole.Vengono quindi soffritte col prezzemolo e aglio e messe sott'olio. Dopo circa unmese dalla preparazione posso essere consumate.

La materia prima del Pecorino sardo è il latte intero di pecora di razza sarda; è un tipo di formaggio apasta bianca, compatta, a stagionatura variabile: - il Pecorino sardo dolce è caratterizzato da un gustoparticolarmente delicato e mai piccante; il Pecorino sardo stagionato, nelle forme usate da grattugia,arriva anche a 12 mesi di stagionatura;

Page 48: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Il porceddu o porcheddu (spesso italianizzatocon il termine "porcetto") , è il maialino dalatte di circa 4 – 5 kg o di venti giorni, cottolentamente allo spiedo, su graticole earomatizzato dopo la cottura con mirto orosmarino. Questo arrosto costituisce unclassico della cucina pastorale sarda;

I Malloreddus sono gnocchetti di semola di grano duro tradizionalmentearomatizzati con lo zafferano. Solitamente sono conditi alla campidanese ossia consugo di salsicce, ma tra le ricette tipiche esiste la variante con Casu furriau cioècon formaggio fuso e zafferano. Sono conosciuti anche come Cigiones nel sassaresee Cravaos nel nuorese, e - in lingua italiana - Gnocchetti sardi;

Le Lorighittas sono una pasta preparata fin dall'antichità a Morgongiori,piccolo paese al centro dell'isola, intrecciando un doppio filo di pasta;

Il cinghiale sardo presenta una taglia più piccola rispetto a quella del cinghialemaremmano. Nella tradizione gastronomica sarda il cinghiale viene cucinato colmetodo “a carraxu” (interramento). Si utilizza una buca scavata nel terrenoche si riempie di brace per scaldare le pareti, una volta tolta la cenere siricopre la buca con frasche di mirto e timo, si sdraia sopra il cinghiale e sichiude la buca con uno strato di terra dove poi viene acceso un fuoco. Dopoqualche ora il cinghiale raggiunge la cottura ideale. Fra gli altri metodi dipreparazione si segnala il cinghiale in agrodolce. La carne tagliata a tocchettiviene fatta rosolare in un trito di cipolla, prezzemolo, mirto e timo. In unsecondo momento si aggiunge aceto, zucchero e poi la passata di pomodoro.

Page 49: Il meraviglioso viaggio tra i sapori della nostra Italia sapori della... · La Micooula è una pagnotta piccola e scura ma prelibata. È impastata ... futuro Re di Sicilia e Sardegna,

Aranzada nuorese è un dolce diarance candite nel miele e mandorledi circa 1 cm di altezza e porzionatoin piccoli pezzi romboidali. Colore,aroma e gusto sono di agrume dolce.La consistenza è complessivamentegommosa e di compattezza variabilea seconda delle proporzioni e deltaglio degli ingredienti.

Corikeddos nuoresi Biscottiripieni di miele e mandorle aforma di cuore, tradizionaleomaggio alla sposa da parte dellasuocera, fatto con nove grandi“coros” circondati da tanticuoricini, sempre in numerodispari e in quantità rapportataal prestigio della famiglia.

Amaretti Sardi Simili per alcuniaspetti agli Amaretti italiani ma, adifferenza di questi più soffici e conun gusto particolarmente delicato,sono in prevalenza costituiti da unabilanciata amalgama dimandorle dolci e amare, da zuccheroe bianchi d’uovo.

Le Pardule anche conosciute con il nome di formagelle, sono forse il dolce sardopiù conosciuto e apprezzato al di fuori della Sardegna. Questo a buon dirittoessendo probabilmente anche uno dei più buoni, oltre che uno dei più antichi, inquanto legato alla nostra millenaria cultura pastorale.Anche il gusto rimanda a sapori antichi. Quando fatte bene, le formagelleassociano al gusto delicatissimo dell'impasto e dell'aroma d'arancia il gustoleggermente più deciso del formaggio, contrasto che si ha anche al palato ,tra lapasta croccante che le racchiude e l'impasto che deve essere soffice euniforme.