il legionario n.90

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Il settimanale on line dei tifosi giallorossi

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IL LEGIONARIOReg. N.10 del 11/05/07Tribunale di Torre Annunziata

La collaborazione al settimanaleè libera e gratuita

Direttore Responsabile: Elena Sorrentino

Progetto grafico: Elena Innocenti

Copertina: Andrea Paolini

Sito Internet:www.illegionario.com

Email:[email protected]

Redazione:

Mauro ManniFrancesca CuomoAlfredo GarofaloMarco VenerucciDiego AngelinoAlessandro ProiettiAlfredo CinquinaMaurizio MalvoltaAlessio MiloneNicola CeolinLuana FabiAldo Galvagno

Riprendono le iniziative incollaborazione con ilRomaClub DonBosco el'Associazione "Il cuore diRoma".

Potete assistere alle partitedella Roma nella sede in ViaAmpio Flavio, 5 - CinecittàRoma.

Per info:[email protected]

di Elena Sorrentino

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[email protected]

E’ un po’ strano l’accoppiamento letteratura calcio, eppure quando guardo Jeremy Menez mi vienein mente Arthur Rimbaud, francesino che sapeva il fatto suo, rideva poco, sguardo tenebroso egran provocatore. Il nostro gli assomiglia fin troppo. Lui stesso ha detto che gli piace sfidare idifensori, entra in campo con quell’aria da svogliato che però ti cambia la partita. A volte lo vedicol lecca lecca in bocca ad evitare i sorrisi e ad attirare i fotografi. In coppia con Vucinic, soprattuttonell’ultima gara di Coppa Italia contro il Bologna, ha fatto vedere grandi cose e quindi ancheun’importante continuità. Anche il montenegrino è un pò, anzi, molto genio e sregolatezza. Nelsecondo tempo di Roma Cagliari non riusciva nemmeno a fare un semplice stop, ma a tempo ormaiscaduto si è trovato pronto per il gol vittoria. L’esultanza è la liberazione da quella gabbia che forselui stesso si era messo addosso, nessuno, nemmeno lui sa perché. E allora via la maglietta, via ipantaloncini. Qualcuno lo accuserà di atti osceni in luogo pubblico. Lui risponderà con due gol, unpalo e un gol mangiato, in una manciata di minuti finali contro il Bologna. Gara bloccata fino in quelmomento, tuttavia, l’attacco del Bologna quel giorno era evanescente anche perché si trovava adover fare i conti con un altro dal carattere molto passionale. Philippe Mexes, francese anche luiche ogni tanto lo vedi prendere a calci i tabelloni pubblicitari o arrabbiarsi troppo, chiedendo ilperchè di una sanzione non giusta. Eppure quando lo vedi alzarsi in cielo ad anticipare, o con forzasradicare il pallone dai piedi degli avversari , gli perdoni tutto.Questi sarebbero i nostri bad boys, nel senso artistico del termine. Chiamiamoli così perché ai geni,lo sappiamo, è sempre concesso qualche eccesso.

Triplice fischio pag.11 In & Out pag. 17

Point of view pag. 6 Sotto a chi Tocca pag. 9

Editoriale . . . . . . . . . . . . . .pag. 3

L'argomento . . . . . . . . . . . pag. 5

Point of view . . . . . . . . . . . pag. 6

Sotto a chi tocca . . . . . . . . pag. 9

Triplice fischio . . . . . . . . pag. 11

Look at champions . . . . . pag. 15

In & Out . . . . . . . . . . . . . . pag. 17

Quel che resta di... . . . . . . pag. 19

Coppa intercontinentale . . pag. 22

Zibaldone . . . . . . . . . . . . . pag. 24

L'appunto . . . . . . . . . . . . . pag. 25

Via Merulana . . . . . . . . . . pag. 26

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di Diego Angelino

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Era il 18 Maggio quando la Roma si recava aCatania per affrontare l’ultima giornata dello scorsocampionato. Una giornata attesa con grandesperanza da tutti noi tifosi della Roma, chepensavamo potesse davvero esserci quellaGiustizia che gli arbitraggi pro-Inter avevanodisgregato di settimana in settimana. Invece nonfu così, nonostante l’ottimo inizio ed il gran gol(tanto per cambiare) di Mirko Vucinic. Poi tutti conl’occhio al tabellone, fino al gol di Ibrahimovic,salutato dalla speaker del Massimino come un goldella propria squadra in finale di ChampionsLeague. Da quel momento in campo succede ditutto, le centinaia di persone non autorizzate epresenti sulla pista intorno al rettangolo di giocosi avvicinano alle panchine e si fanno sempre piùminacciose, con atteggiamenti intollerabili non solonel contesto di una partita di calcio ma anche inqualunque frangente della vita quotidiana. Gol delpareggio praticamente estorto, indignazionegenerale e solite promesse di far luce sull’accadutoche decadono rapidamente, col commissionamentodi una leggera multa per la squadra etnea, dopo“attenta” analisi da parte degli organi di giustiziasportiva preposti. Senza ovviamente dimenticareil lancio di sassi – con conseguente rottura di unvetro – contro il pullman della Roma e l’aggressionenei confronti di alcuni inviati in prossimità dellostadio. Circa due settimane fa, mi imbatto in unpiccolo box in una pagina centrale di un quotidianosportivo che stavo leggendo: veniva citata lasqualifica di un dirigente del Catania per tregiornate. Incuriosito dalla cosa, vado sul sito dellaLega Calcio a cercare le decisioni del giudicesportivo per la quattordicesima giornata, che avevavisto il Catania pareggiare in casa col Leccenell’anticipo del Sabato pomeriggio. E ci trovoinnanzitutto che la società di Pulvirenti deve pagare

un’ammenda di 3.000 euro “per aver omesso diimpedire l'ingresso di persone non autorizzate nelrecinto di giuoco e negli spogliatoi”; e che inoltreil dirigente Antonio Varsallona è stato squalificatoper tre giornate “per avere, a fine primo tempo, alrientro negli spogliatoi, assunto un atteggiamentoaggressivo nei confronti di un calciatore avversario,appoggiandogli una mano sul volto e spingendoloall'indietro; infrazione rilevata dai collaboratori dellaProcura federale”. Come dire, certi brutti vizi nonsi notano solo nell’ultima giornata di campionatoquando si pensa che tutto sia lecito per raggiungerela salvezza. Ho appreso con piacere che Domenica– nel settore ospiti chiuso ai tifosi della Roma – cisaranno seicento alunni delle scuole medie ed unalbero di Natale alto otto metri, oltre alla presenzadi paracadutisti vestiti da Babbo Natale cheporteranno regali ai ragazzi. L’iniziativa denominata“Natale in curva” ha tutti i cromosomi dello spiritodelle feste, che speriamo non venga tradito da ciòche succederà in campo e nelle zone limitrofe.Certo che le dichiarazioni di Terlizzi su Totti - poiritrattate – non sembrano proprio un bel segnale,anche se la speranza è che ovviamente tutto vadaper il meglio e non ci siano problemi. Però – devoessere sincero – qualora dovesse succederequalcosa ritengo che la Roma dovrebbe uscire dalcampo ed andarsene. D’altronde – se c’è chi l’hafatto per due lampadine fulminate – non vedoperché non lo si possa fare in un eventualesituazione di pericolo per la propria incolumità.Nella speranza che tutto vada per il meglio, neapprofitto per farvi i migliori auguri di un serenoNatale e di uno splendido 2009. A presto e ForzaRoma!

di Francesca Cuomo

Per qualcuno, la Roma cambia grazie alle scopertedi Spalletti e continua a vincere. Un segnale precisogià nella sedicesima di campionato con MassimoTecca che commenta: “Festival di attaccantiall'Olimpico nei minuti finali di Roma-Cagliari.Partita avvincente giocata, fino alla fine, dai dueallenatori con l'intenzione di vincere. Spalletti dapsicologo ha tenuto dentro Vucinic; un cambiocon Menez avrebbe potuto avere il significato diuna bocciatura”. Rizzitelli: “Merito a Spalletti peraver tenuto dentro il montenegrino, nonostantequalche errore di troppo e anche qualche fischio”.Un'ovazione al capitano da Massimo Mauro: “Ilgol di Totti è splendido; è già impressionante cheuno lo pensi, figuriamoci realizzarlo. E' una dellecose più belle e più difficili da fare”. Sempre pocoottimista verso i giallorossi Mario Sconcerti: “Dopopartite a porta imbattuta, queste due reti subitedalla Roma sembrano un segnale di stanchezza”.Novantesimo Minuto spiega, in parte, conGiampiero Galeazzi le difficoltà: “Le piccole nonhanno più timore reverenziale verso le grandi,anche fuori casa, e non si affidano più al giocopuramente difensivista. Anche il Cagliari ha provatoa vincere a Roma”. Personalissima ed originale,come sempre, Paolo Franci (Quotidiano Nazionale)che assegna un 10 a Perrotta: “Gioca un calcioda Barabba il ladrone, aggirandosi per i vicolidell’Olimpico con la coppola calata sugli occhi e

lo sguardo da malandrino. Ruba palloni, vessaavversari, intimorisce passanti in mutandoni emaglia rossoblu. Per gironzolare dalle sue parti,quando è in quelle condizioni, o paghi il pizzo oti ritrovi, come minimo, gli scarpini bruciati. Se poifai orecchie da mercante e il pizzo non lo vuoipagare, allora t’arriva lo sfregio sulla maglia. E sepoi sei veramente “de legno”, allora quel mariuolodi Perrotta si infila in area e te la inocula inrovesciata. Occhio ragazzi, occhio…”.

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Massimo Mauro: “Il gol di Totti è splendido; è già impressionanteche uno lo pensi, figuriamoci realizzarlo.

Paolo Franci assegna un 10 a Perrotta

Per Luca Valdiserri il risultato contro i sardi èimportante anche dal punto di vista mentale: “Cisono vittorie che valgono tre punti in classifica esei nella testa”. Piero Mei invece, si sofferma sullaclassifica: “La Roma lascia la colonna infame,quella destra della classifica: ora le basta appenauno sguardo e subito lì sopra legge Lazio, cheper cercarla, appena un mese fa, bisognavascavalcare i nomi dell'Italia intera, dalle Alpi alleMadonie”. Qualche rimpianto per Luigi Ferrajolo:“Roma ha giocato una partita a metà ma ha delleattenuanti: aveva molti assenti e veniva da unapartita di coppa abbastanza stressante. Ha avutoun grande spirito nel ribaltare il risultato ed èproiettata verso il quarto posto. Se non avessebuttato via le prime partite in maniera scellerata,oggi sarebbe la vera anti-Inter”. Pragmatico IvanZazzaroni sulla striscia positiva dei giallorossi: “E'una marcia ma non trionfale. La squadra starecuperando i suoi valori tecnici e si merita ilquarto posto. Non ha rivali, a parte se stessa”.Prende spunto dal gossip Angelo Mangiante percommentare lo show di Vucinic dopo il gol dellavittoria: “Neppure uno spogliarello di Belen avrebbepotuto provocare ai tifosi della curva Sud lo stessotripudio ormonale. Nel delirio va bene tutto, anchelo strip-tease di Vucinic”. Meritano invece davveropochi commenti le sorprendenti giustificazioni alla

querela ai danni del montenegrino, proprio a causadelle sua esultanza. Inutile citare nome, cognome,curriculum. Inutile prestarsi al misero gioco delpresenzialismo. Soddisfazioni invece, continuanoad arrivare dalla Coppa Italia: la Roma vince, adispetto delle polemiche innescate da Mihajlovicalla vigilia. Non vuole parlare di Totti, il tecnicodel Bologna dimenticando che è stato lui a tirarfuori certi “torti”, peraltro con un certo ritardorispetto al periodo di riferimento. E se Dante fossestato uno degli opinionisti calcistici del nostrotempo, forse avrebbe detto: “Non ti curar di loro,ma guarda e passa...”. Una prospettiva sul futurodelle squadre protagoniste in campionato, spingead una serie di riflessioni anagrafiche. Da un lato,Franco Ordine sottolinea la politica milanista delringiovanimento della squadra: l'arrivo di Silva, lacrescita di Pato e Flamini, la grande qualità delgiovane Kakà ed anche l'acquisto di Ronaldinho,spingerebbero a pensare ad un naturale ricambiogenerazionale portato avanti dai rossoneri senzadanni. Dall'altro, Franco Melli che ammette unacerta senilità dell'Inter pur sottolineando un'amararealtà: “Forse in questo momento l'Inter è unasquadra più anziana ma Moratti, se lo volesse,potrebbe comprare giovanissimi talenti a qualsiasiprezzo. Le altre squadre invece, compresa laJuventus, non possono rinnovarsi in una solaannata mantenendo inalterata la qualità”. Quantocosterebbe insomma trovare i nuovi Del Piero,Nedved, Buffon? Troppo, per qualsiasi squadra.Eccetto l'Inter che, con i suoi petroldollari, puòcomprare anche la giovinezza.

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A. Mangiante: "Neppure uno spogliarello diBelen avrebbe potuto provocare ai tifosi della

curva Sud lo stesso tripudio ormonale"

l'Inter con i suoi petroldollari, puòcomprare anche la giovinezza.

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di Alfredo Garofalo

sotto a chi tocca

Farà molto caldo al “Massimino” domenicapomeriggio. Ma nessuna allusione climatica, quantopiuttosto una preoccupazione relativa all’accoglienzache il tifo rossazzurro riserverà alla comitivagiallorossa dal momento dello sbarco all’aeroporto“Fontanarossa” in poi. Nessuno a Trigoria hadimenticato il trattamento ricevuto a maggio delloscorso anno una volta messo piede sull’isola, quandole temperature raggiunsero picchi mai visti nonsoltanto per l’estate incombente. Un caloroso“benvenuto” che fu riservato anche ai giornalisti alseguito della banda Spalletti che si protrasse anchedurante e dopo la partita. Una delle pagine menoedificanti della storia recente del campionato che,nel silenzio generale, ebbe nuovamente Cataniacome protagonista. Eppure, all’ombra dell’Etna, laRoma si giocava lo scudetto. Lo dimenticarono unpo’ tutti, anche quelli che stabilirono che l’unicoproblema fosse rappresentato dai tifosi giallorossi acui la trasferta fu vietata. Ma nonostante l’ostilitàdell’ambiente, De Rossi & Co. riuscirono a tenersilo scudetto cucito sul petto per sessanta minuti. Solola stella di Ibrahimovic, che cominciò a brillare nelcielo burrascoso di Parma, capovolse il destino delcampionato e così, mentre lo svedese conduceva isuoi verso il sedicesimo scudetto nerazzurro, laRoma al “Massimino” si arrendeva a tutto e a tutti.Difficile pensare che domenica si possa respirareun’atmosfera diversa. L’auspicio è che la Romapossa giocarsi la sua partita al meglio delle propriepossibilità.

Di fronte i giallorossi troveranno una squadra chemuore dalla voglia di conquistare la salvezza allasvelta e, soprattutto, spera di congedarsi dall’annovecchio con un risultato positivo davanti al pubblicoamico.

Le sconfitte consecutive col Milan a San Siro ed al“Franchi” di Firenze sono state metabolizzate in frettadalla squadra siciliana anche se Walter Zenga nonha digerito i regali dalla retroguardia rossazzurra agliavversari nonostante l’approssimarsi delle festivitànatalizie.

In trasferta il Catania ha una media da retrocessione.Solo tre punti conquistati lontano da casa. Mai unavittoria mentre sono tre i pareggi ottenutirispettivamente con Juventus, Reggina e Siena.

Al “Massimino” sarà tutta un’altra storia. Il camminodei siciliani nel proprio stadio è di ben altro tenore.Sono diciannove i punti conquistati sull’isola daglietnei con sei vittorie all’attivo ed un pareggio. Ilvecchio “Cibali” è stato violato una sola volta inquesto campionato. E’ accaduto alla nona giornata,turno infrasettimanale, con l’Udinese dell’ex Marinobrava ad espugnare l’impianto sportivo siciliano.

Zenga farà di tutto per allungare la striscia positivacasalinga proprio contro la Roma. L’undici di Spallettidovrà guardarsi anche dai micidiali schemi congegnatisui calci piazzati dall’ex portiere della nazionale.Pantaloncini abbassati, doppie barriere, movimenticaotici dei giocatori, sono soltanto alcune dellediaboliche invenzioni dell’allenatore rossazzurri edel fido Irrera. Per il resto sarà sempre il solito Cataniavisto all ’opera nelle gare interne: grande

concentrazione e ritmo infernale per non dare respiroalla squadra avversaria. Mirko Vucinic, qualoradovesse scendere in campo, sarà l’osservato specialevisto che il match-winner della sfida con il Cagliariè sempre andato a segno contro i siciliani fuori dalGra da quando indossa la maglia giallorossa.

Zenga potrà contare sull’intero organico adisposizione. Anche il rumeno Dica farà parte deiconvocati ma difficilmente si vedrà in campo dalprimo minuto. In difesa Bizzarri difenderà i pali dellaporta catanese nonostante le recenti incertezze.Davanti all’argentino i centrali difensivi sarannoStovini e Silvestre con l’ex irpino Sardo che siriprenderà il posto sulla corsia sinistra e Sabato cheinvece sarà confermato sul binario destro. In mezzoal campo fiducia incondizionata a Izco e Ledesmadopo la bella prova offerta dai due a Firenze. Inparticolare l’argentino ex Boca, alla prima esperienzain Italia, si sta rivelando una delle più belle scopertedel direttore sportivo Lo Monaco. Al loro fianco unaltro sudamericano, Ezequiel Carboni. In avantiritorna Giuseppe Mascara dopo aver saltato la sfidacon la Fiorentina a causa dell’influenza. L’ex rosanerosi posizionerà sulla trequarti di campo alle spalle diMartinez e Plasmati. Zenga, quindi, presenterà unCatania a trazione anteriore che vorrà fermare laserie di cinque vittorie consecutive ottenuta dagliuomini di Spalletti.

Catania e Roma si sono affrontate dodici volte inSicilia. La prima della serie in B nella stagione1951/52. In totale sono due i successi rossazzurricontro i tre giallorossi. Sette i pareggi complessivi.L’ultima vittoria risale al 3 aprile del ‘66 mentre èdatato 8 aprile 2007 l’ultimo exploit romanista (0-2sul neutro di Lecce). Il successo più largo appartieneai rossazzurri (4-0 del 7 marzo del ’65) mentre l’1-1 è il risultato più frequente (3 volte). In tutto sonododici le reti messe a segno dalla squadra capitolinamentre tredici sono quelle della compagine di casa.

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Memo Prenna

Nel ’60 a segno Memo Prenna

La sfida fra Catania e Roma del 4 dicembredel 1960 non riporta alla mente nessunparticolare significativo. Un pareggio per 1-1 che servì alla Roma solamente perconsolidare un provvisorio primato inclassifica che la squadra guidata all’epocada Foni conservò solamente per altre duegiornate. Fu però la gara che vide segnareuno dei due gol a Prenna, l’altro fu opera diLojacono. Per chi non lo conosce MemoPrenna è stato un attaccante vecchio stampodegli anni sessanta. E’ scomparso lunedìscorso stroncato da un ictus. Era nato aRoma il 27 maggio di settant’otto anni fa.Ha giocato sia nella Roma che nel Catania.Con la maglia giallorossa ha debuttato inserie A ma è con la casacca rossazzurrache l’arcigno giocatore ha scritto le paginepiù belle della sua carriera. Proprio perquesto resta uno dei calciatori più importantinella storia della società etnea. Con ilCatania, squadra che ha anche allenatouna volta appesi gli scarpini al chiodo, hasegnato quarant’otto reti complessivamente.E’ ancora oggi il bomber storico dellacompagine siciliana con le sue ventinovereti in serie A.

Walter Zenga

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di Maurizio Malavolta

Quinta vittoria consecutiva per la Roma che sirilancia a pieno titolo verso la zona Champions,ora a meno sette da Milan e Napoli e a meno diecidalla Juve seconda in classifica. Il tutto con unagara da recuperare il prossimo quattordici gennaioall’Olimpico contro la Sampdoria.Contro il Cagliari di Allegri la vittoria arriva piùgrazie al carattere e alla rabbia che non attraversoil gioco. Il successo finale, al fotofinish, è meritatoproprio per la voglia messa in campo da tutto ilgruppo. Spalletti deve rinunciare a molti giocatori.Il centrocampo è il reparto più colpito dalle assenze:fuori Brighi squalificato oltre agli infortunati Taddei,Aquilani e Pizarro. Ma l’assenza più grave saràquella di Doni, sostituito da Artur: insicuro e goffonell’occasione del raddoppio cagliaritano di Jeda.Davanti al vice portiere brasiliano, nella difesa aquattro, Cassetti torna esterno basso a destra conRiise sull’altra fascia. Al centro, Mexes fa coppiacon Juan che poi lascerà il posto a Panucci adinizio ripresa per un affaticamento muscolare. Acentrocampo assieme a De Rossi e Perrotta c’èCicinho come intermedio destro. In avanti, tornatitolare Vucinic con Baptista e Totti. Menez,inizialmente in panchina, sarà importante a metàripresa per la scossa finale.La Roma prende in mano la partita e crea duebuone occasioni con Vucinic che coglie anche unpalo clamoroso con un delizioso destro a giro. Lagara si sblocca, come spesso accede, grazie aCapitan Totti che sfrutta un’ottima sponda di testadi Vucinic su lancio di De Rossi e con un bolidedi sinistro brucia Marchetti. Ennesimo gesto tecnicosublime di Francesco Totti che nonostante l’inizioad handicap per via dell’infortunio al legamentodel ginocchio destro, realizza il quinto gol incampionato e dimostra, se mai ce ne fosse ancorabisogno, quanto sia importante e decisivo. Nellaripresa i giallorossi rallentano e il Cagliari guadagnacampo e iniziativa. Così, al tredicesimo arriva ilpareggio: gran destro su punizione di DanieleConti che trova l ’angolino alla sinistradell’incolpevole Artur. Il Cagliari ci crede e proval’affondo sempre con Jeda che prima si mangiaun gol clamoroso e poi, al ventiquattresimo, realizzala rete del raddoppio con un piatto destro né fortené angolato su cui Artur è però in colpevole ritardo.

In questa fase è bravo Spalletti che prima ha ilmerito di insistere su Vucinic in stato confusionalenella prima parte della ripresa, preferendo sostituireBaptista per far posto a Menez. Poi, ha il coraggiodi inserire Montella per Cicinho proponendo unalinea offensiva con quattro giocatori: Totti e Montellaal centro con Menez e Vucinic larghi.Il raddoppio del Cagliari riaccende la Roma cheha una grande reazione mostrando rabbia e vogliadi vincere.Il pareggio arriva al trentaduesimo per merito diPerrotta, probabilmente il migliore in campo, chesfrutta una spizzata di testa di Totti e segna inrovesciata un gran gol. Ora la Roma, di nuovopadrona del campo, attacca a pieno organico etrova, proprio al fotofinish, il gol del vantaggio cheesalta il pubblico dell’Olimpico: Vucinic si trova lapalla sul piatto destro grazie ad un’ottima azionedi Menez sulla sinistra e supera Marchetti per ildefinitivo tre a due.

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PAGELLE ROMA-CAGLIARI

Arthur 5.5 – Non dona la dovuta sicurezza alla difesa,sul secondo gol non è impeccabile. Paga, forse,l 'emozione della prima partita da t i tolare.Riise 6 – Cerca l'affondo sulla fascia a più riprese,quando riesce a raggiungere il fondo è insidioso coni suoi cross. In difesa non rischia nulla.Juan 6 – Primo tempo più che buono, poi è costrettoa dare forfait. (46' Panucci 5,5 – Appare come pocolucido in alcune occasioni, paga forse un improvvisocalo di forma. Non sbaglia nulla di particolare, ma dauno come lui ci si aspetta grinta e carattere per tuttala stagione).Mexes 6 – Preso in controtempo sul gol di Jeda. Peril resto, solita tenacia difensiva.Cassetti 6,5 – Spinge con insistenza, pressa, cercadi far sua la fascia. Buon ritmo.Perrotta 7 – Segna l'importante gol del pari inrovesciata; nel finale sfiora, poi, un altro gol che glisarebbe valso la doppietta personale.De Rossi 7 – Molto bello un suo assist per Vucinicche purtroppo non si trasforma in gol, molto bella, ingenerale, la partita di Daniele: tignoso in copertura,rapido a far ripartire la squadra.Cicinho 6.5 – Nonostante giochi da mediano, ruolonon suo, si rende protagonista di una prestazione piùche sufficiente. Non ha pensieri di marcatura in questaposizione, quindi può spingere con più libertà, cosache gli è scritta nel dna. (68•'27 Montella s.v.)Baptista 5,5 – Oltre al gol annullatogli per offside,combina ben poco. Spesso assente dal gioco corale.(64•'27 Menez 6,5 – Ha il merito di dare il via all'azioneche vale il 3-2 finale. Solita rapidità e capacità didribbling. Il suo ingresso alimenta la manovra sullefasce e la Roma, anche grazie a ciò, riesce adoffendere con più insistenza e portarsi a casa lavittoria).Vucinic 6,5 – Sbaglia i gol facili e segna uno dei piùdifficili: bello e importante, infatti, il suo piattone inmischia, al 90', che vale i tre punti. E importante è,inoltre, l'assist per il Capitano che vale l'uno a zero.Totti 7.5 – Fantastica la sua rete: un sinistro di potenzae precisione dalla distanza, un missile terra-aria chenon dà scampo a Marchetti. E, oltre allo spendido gol,si rende protagonista di una partita super. Come alsolito.All.: Spalletti, 6.5 – Si danna l'anima in panchinaperché nel secondo tempo, sotto di un gol, la suasquadra sembra non crederci più. Azzecca il cambiodi Menez, a metà ripresa tenta il tutto per tuttomandando in campo anche Montella: segno diconvinzione nei propri mezzi, di fiducia, di una vogliaestrema di rimonta. E alla fine viene premiato: la Romavince e al mister è giusto che venga data, in pagella,una sufficienza più che piena.

Roma-Cagliari 3-2. Quinta vittoria consecutiva, settimaincludendo la Champions League. La Roma non siferma più e continua la sua straordinaria striscia positiva.Una prova di carattere, una prova da grande squadra.La Roma in poco tempo ha cambiato la sua stagione,è passata dal diciassettesimo al nono posto in classifica,il distacco dal terzo è passato da quattordici punti asette.Una grande nota di merito va assegnata ancora unavolta al capitano romanista Francesco Totti. Il “bimbode oro” si è reso di nuovo protagonista di unaprestazione di livello assoluto. Il gol, il 170° in Serie A(212° in totale con la maglia della Roma), è solo laciliegina sulla torta di una prova da applausi a scenaaperta.Fa parlare di se anche Simone Perrotta, autore dellarovesciata che ha riportato il risultato in equilibrio.La gioia dei sostenitori giallorossi è incontenibile, e lefrasi rilasciate da Gladiatore85 che nel forum dilupocattivo.net riferendosi al capitano scrive: «Oggil’ennesima perla.. con altre giocate da urlo (quel tacconel corso del primo tempo sotto la tribuna Tevere miha fatto impazzire). Ma io dico: tutta la gente che loindicava come finito, come uno che non poteva giocaretre partite in una settimana… ma non si vergognano?»,FraUG: «Vittoria con gli attributi!!! Squadra esausta afine partita che ha trovato la vittoria con la disperazionee la grinta… GRANDI! Penso che dentro casa hospaccato tutto…», BIMBA74: «le grandi squadre…hanno carattere e grinta!!! In altri anni avremmo persoquesta partita!!», mandembruck, che sempre sulLupoForum espone il suo punto di vista: «Si mamentalmente siamo limitati, il secondo gol concessoal Cagliari grida vendetta al cospetto di Dio. Vendettache per fortuna è arrivata», mfbonsa: «Il carattere èfondamentale, altri anni le vittorie nel secondo tempoche abbiamo fatto quest’anno te le sognavi. Speriamodi limare tutti i nostri difettucci e possiamo andarelontano, nei primi quattro posti», Celtic Heart sul forumdell’ufficiosogiallorosso.com: «...si ma non cefacessero l’abitudine a vincere così... altra gara fotocopiadi quella con il Bordeaux, forse anche peggiore...Comunque confermo... esultanza contenuta… Mi sonosolo trovato in braccio a uno...» e da Legiobalduina:«Io dico solo che queste sono le vittorie piùbelle.....QUINDI GODOOOOOOOO!!!! Artur non hafatto niente di clamoroso, se volete vedere una paperaguardate quella di Carrizo. A Curci ho visto fare dipeggio, anche oggi sul gol di Cassani. Comunque unsecondo portiere serve più che altro per dare tranquillitàal reparto e deve avere esperienza visto che Arturbuttato in mezzo 10 minuti prima dell’inizio sentivagiustamente troppa pressione... Comunque sontuosiTotti e Perrotta.....», ne sono la prova agghiacciante.La Roma è tornata a volare, e la serie di vittorieconsecutive autorizzano tutti quanti a pensare di nuovoin grande. E’ proprio il carattere mostrato contro ilCagliari che può portare questo gruppo molto lontano.

LOOK AT FORUM

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di Maurizio Malavolta

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Dopo la Champions League, anche la Coppa Italiaè una pratica momentaneamente archiviata. LaRoma supera il Bologna due a zero e accede aiquarti di finale dove incontrerà la vincente tra Intere Genoa.La vittoria arriva grazie ad un travolgente MirkoVucinic che appena entrato in campo sconquassaletteralmente l’inerzia della gara realizzando l’uno-due decisivo per le sorti del passaggio del turno.Spalletti deve fare ancora a meno di diversi giocatoribloccati dagli infortuni: Aquilani, Pizarro, Tonetto,Doni, Juan, Taddei cui si aggiunge lo squalificatoPerrotta. Poi, per scelta tecnica restano inizialmentefuori Totti, Vucinic, e Riise. Dunque, in porta èconfermato Artur, in difesa si rivede Loria in coppiacon Mexes, con Panucci e Cassetti esterni. Acentrocampo, ai fianchi dell’inamovibile De Rossi,ci sono Brighi a sinistra e Cicinho a destra ripropostonel ruolo di intermedio dopo l’esperimento didomenica scorsa contro il Cagliari. In avanti, tornain campo da titolare Vincenzino Montella a formareil trio offensivo assieme a Julio Baptista e JeremyMenez.La squadra giallorossa, onora l’impegnodimostrando di tenere anche alla Coppa Italia. E’infatti la Roma a fare la partita chiudendo unvolenteroso Bologna nella propria metà campo.Intorno al quarto d’ora la prima grande occasioneda rete capita sui piedi di Montella il cui sinistrodal limite dell’area esce di un soffio alla destra diColombo. La Roma cerca il gol poggiandosisoprattutto sulle intuizioni di Menez e sulle vivacitàdi Montella, ma Colombo è bravo a chiudere laporta in un paio di situazioni pericolose. Il Bolognacerca di sfruttare le ripartenze impegnando Arturin un difficile intervento e poi creando qualcheimbarazzo alla difesa romanista negli ultimi cinqueminuti del primo tempo.Nella ripresa Spalletti sostituisce Panucci con Riiseche va fare l’esterno basso a sinistra con lospostamento di Cassetti a destra. La Roma fa lapartita, impegna Colombo in diverse occasioni mail risultato resta bloccato sullo zero a zero. La garaentra nel vivo attorno al venticinquesimo quandola Roma comincia spingere con più vigore forzandoi ritmi. E’ proprio in questa fase però che il Bolognaha una clamorosa occasione: un contropiedequattro contro due che Cesar, l’ex laziale, sfruttamale, consentendo a Mexes di recuperare salvando

in scivolata.Spalletti percepisce che è il momento di osare eintorno al trentesimo fa entrare Mirko Vucinic alposto di Montella ormai sfiancato. Il Montenegrinoha un impatto dirompente sulla partita. Appenaentrato, coglie, di testa, una traversa con Colomboormai battuto. Poi impegna nuovamente il portierebolognese con un tocco ravvicinato. Qualcheminuto più tardi, al trentasettesimo, arriva il gol delvantaggio: il montenegrino detta il passaggio conun taglio verso il centro dell’area e servito allaperfezione da Menez, incrocia di sinistro beffandoColombo. Neanche il tempo di esultare e arriva ilraddoppio. Castellini, fino ad allora il migliore deisuoi, cincischia e si fa rubar palla dall’indiavolatoVucinic che si invola solitario verso la porta. Conuna finta spiazza l’estremo difensore bolognese erealizza il due a zero e la propria personaledoppietta. Dopo Cagliari è di nuovo di Mirko Vucinicla firma vincente.

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LOOK AT FORUM

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Roma-Bologna 2-0. La Roma accede al prossimoturno di Coppa Italia battendo la squadra bolognesenegli ultimi venti minuti della partita.Questa volta i protagonisti assoluti della gara sonostati tre: Mexes, Vucinic e Menez.Il difensore francese ha disputato una partitasontuosa fatta di grinta, personalità e classe. Haorchestrato tutta la difesa dimostrando che inquesto momento ha veramente pochi rivali almondo. Menez è ormai ufficialmente il folletto dellaRoma. Abbina la sua classe a una velocità che lorende sfuggevole a qualsiasi difesa. E’ suo l’assistper il primo gol di Vucinic.L’attaccante montenegrino dal canto suo, hacambiato il volto di una partita che sembrava inun’eterna fase di stallo. Venti minuti gli sono staticoncessi da Luciano Spalletti e lui li ha sfruttatimettendo in mostra tutto il suo repertorio, golmancato compreso.Romantica la Curva Sud nei confronti di VincenzoMontella, rispolverati i vecchi cori di una volta.L’aeroplanino paga il fatto di non essere più abituatoa giocare, ma nel primo tempo regala una giocatache avrà riportato un po’ tutti indietro nel tempo.Quel dribbling secco con tiro di sinistro a rientrareche è uscito fuori di poco grida ancora vendetta.Chi non avrà gradito più di tanto questa giornataè stato invece sicuramente Sinisa Mihajlovic.L’attuale allenatore del Bologna è stato vittima difischi continui da parte della tifoseria romanista.Del resto dopo la sua brutta uscita nei confronti diTotti, con annessa risposta da parte del capitano,c’era da aspettarselo.La tifoseria romanista è ovviamente soddisfatta

della prestazione dei propri beniamini, egirovagando nel mondo del web citiamo le opinionirilasciate da Gianfry70, che sul forum dipopologiallorosso.com fa le proprie scuse adArtur: «Domenica gliene ho dette tante, ieri secondome si è pienamente riscattato, due buone paratenel primo tempo e sempre sicuro anchenell’ordinaria amministrazione. Resto sempreconvinto che la Roma debba assolutamenteacquistare un portiere a gennaio, ma la prestazionedi ieri del brasiliano è stata incoraggiante», Alfo:«Vucinic, Menez e Totti… credo che questo sia iltrio delle meraviglie, capisco che bisogna alternarei calciatori, visto le tre competizioni, ma questi 3,rispetto al pur potente(?) e simpatico Baptista,sono di un altro mondo...», XXI Aprile 1982, sulforum di marione.net: «Vucinic è pazzo. Hasbagliato un gol fatto e ne ha segnato unodifficilissimo!!! Daje Mirko!» e da legiobalduninasull’ufficiosogiallorosso.com: «Siamo nei quarti.Forse a Milano contro l’Inter.... Comunque Vucinicdeterminante, è entrato a 20 minuti dalla fine, hasegnato due gol e preso una traversa. Molto beneanche Menez, insuperabile Mexes. Il “vecchio”Vincenzino soprattutto nel primo tempo si è resopericoloso con dei movimenti molto intelligenti mala brillantezza non è più quella di un tempo...».Nel prossimo turno la Roma dovrà sfidare una traL’Inter e il Genoa. Il probabile passaggio del turnoda parte dei nerazzurri, darà luogo all’infinitoconfronto degli ultimi anni tra le due compagini.La Roma però ha una stella nel mirino. ForzaRoma!

di Mauro Manni

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L’attesissimo sorteggio di Champions League haassegnato alla Roma l’avversario forse più duro.Per di più la gara di andata si disputerà in trasferta.E’ Arsenal - Roma. La prima parte della stradache porta alla finale del 27 maggio del prossimoanno all’Olimpico di Roma, è stata tracciata.Il sorteggio non è stato benevolo nemmeno conle altre due squadreitaliane. L’Inter infattidovrà affrontare ilManchester Unitedmentre la Juventussi troverà davanti ilChelsea. In un certosenso si è aperta lasfida delle sfide, ilcalcio italiano controil calcio inglese.Q u e s t a èl’opportunità per Tottie compagni di prendersi una rivincita personale.Negli ultimi precedenti tra le due compagini, infatti,sono rimasti negli almanacchi due risultati noncerto positivi. Allo stadio Olimpico la Roma perse3-1 con la tripletta di Henry, mentre a casa loro fupareggio (1-1 con espulsione del numero 10romanista). Una grande prestazione potrebberiscrivere la storia.Nei giorni scorsi, un pò tutti i giallorossi si sonoespressi votando il viaggio a Lisbona, squadra giàaffrontata nel girone della scorsa stagione. AlloSporting è toccato invece il Bayer Monaco.I sorteggi restanti sono i seguenti: Atletico Madrid– Porto, Lione – Barcellona, Real Madrid –Liverpool, Villareal – Panathinaikos.Quando si dice che è strano il destino, nell’annoin cui la Roma supera per la prima volta il gironeda prima della classe, incontra negli ottavi un’altrasquadra di livello assoluto. Ma non è detto chetutto il male venga per nuocere.La tifoseria romanista seppur scossa dall’alto livellodella sfida, si sono mostrati molto affascinati dallastessa.Le frasi scritte da Gladiatore 85, sul LupoForum:«E’ il sorteggio peggiore che poteva capitarci. Però

va bene. Se vuoi vincere la Champions non deviavere timore. Troppo facile incontrare SportingLisbona, poi il Panathinaikos e poi il Porto»,NientecalciosoloRoma: «Se giochiamo senzapaura la vinciamo. E se la vinciamo poi inizio asognare sul serio», Er pino: «A me personalmentescoccia proprio tano per questo sorteggio: si poteva

beccare Real Madride A r s e n a l epuntualmente s’èpresa una con cui latradizione pesa comeu n m a c i g n o . AGennaio prendesseroqualcuno sul mercatoperché se voglionoarrivare in finale lodevono dimostrare»,doraemon1 , su lf o r u m d i

popologiallorosso.com: «Ci si può perdere.. maanche vincere. A rose intere e al top forse meglionoi di poco. Poi bisogna vedere come ci arrivanoentrambi le squadre», Platone, sul forum dimarione.net: «Da sportivo posso dire che con laChampions stiamo sempre a guardare delle partitespettacolari... Cioè 2 anni fa il Lione... l’anno scorsoil Real, quest’anno l’Arsenal.... Da tifoso invecedico che non c’è problema. De Rossi per me è piùforte di Fabregas e poi Totti ce l’abbiamo solo noi»e da shinjimimura: «Tutto sommato sui sorteggici ha detto anche bene. E’ vero che ci è capitatola peggiore che potessimo affrontare, ma l’Arsenalsi può battere. Se guardiamo le altre italiane,stanno messe molto peggio di noi», la diconolunga.L’Arsenal e la Roma hanno in comune un giocoaltamente spettacolare. Entrambe le formazionicercano il risultato attraverso il bel gioco. Un giocofatto di corsa, classe e gioco di squadra. Puntanoambedue sul collettivo. Una sola di queste peròpotrà uscire vincente. La Roma ha il dovere dicrederci.

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di Marco Venerucci

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Superato l’ostacolo Cagliari, archiviato il Bologna delrancoroso Mihajlovic (vedi pagina successiva), si pensaal Catania. Già, perché tra la Roma e le vacanze natalizie(che negli ultimi anni non hanno portato bene alla Magica)ci sono solo i felsinei, che ricordano ai giallorossi l’ultimapartita del passato campionato, gli insulti e le minacce, equel pareggio “imposto” che permise a Walter Zenga e isuoi giocatori di rimanere nella massima serie. Siamo sicuriche questo ricordo non potrà che stimolare i giallorossi aconquistare una nuova vittoria, che possa in minima parteaddolcire quell’amaro momento.Guardando la Roma odierna non si può che avere duediversi e contrastanti sentimenti: di rabbia, per il disastrosoinizio di campionato, che pesa come un macigno inclassifica, e di gioia, per aver ritrovato una squadra fortee vincente. Ma che fatica! L’ultima gara con il Cagliari èstata una vera battaglia, che chi era allo stadio rimembreràa lungo. Essa però ha felicemente riportato tra i protagonistidelle vicende giallorosse, un personaggio che finora erarimasto invischiato, nel primo terribile squarcio di stagionedella nostra squadra: Simone Perrotta. SuperSimone, ilsupereroe del centrocampo della Roma Spallettiana, cheprevedeva lui come trequartista dietro a Totti nel 4-2-3-1,ha per mesi, colpevolmente, latitato in campo, provocandole ire di molti tifosi, che hanno ingiustamente scordatoquanto, l’ex centrocampista del Chievo, ha dato a Spalletti

& Co negli anni precedenti. Anche molti opinionisti lo davano come “cotto” e possibile partente a gennaioo a giugno per fare posto ad un altro calciatore. Con il cambio di modulo, Perrotta ha trovato una nuovaposizione in mezzo al terreno di gioco, dietro ai due trequartisti, Vucinic e Baptista, e ha ricominciato a fareil lavoro che gli riesce meglio: correre e prendere i palloni. È vero che sono diminuiti i suoi inserimenti inattacco, ma Perrotta si è rivelato fondamentale per i suoi assist: lo sa bene Matteo Brighi, che grazie a duepassaggi smarcanti del suddetto, ha realizzato due reti nelle gare di Champions League contro il Cluji econtro il Bordeaux.L’unica cosa che mancava, era proprio l’ebbrezza di un gol importante. Questo prima della combattuta partitadi domenica scorsa, che ha tenuto in ansia molti tifosi: alla fine del primo tempo, la Roma era meritatamentein vantaggio grazie ad uno splendido gol di Totti. Nella seconda frazione di gioco, però, il Cagliari in pochiminuti, prima pareggia, poi passa in vantaggio con Jeda. La Roma, colpita dagli episodi e affaticata dallacorsa che l’ha vista sempre vincente da novembre in poi, ha cominciato a sbandare e recuperare la partitapareva difficile. Perrotta però non si è arreso: ha iniziato a rincorrere gli avversari, a portare la palla in avanti,ad innescare continuamente Menez, che ha ridato brio all’attacco giallorosso. Poi su un assist di testa diTotti, ecco il colpo ad effetto: sul portiere cagliaritano in uscita, SuperSimone, riveste i panni di “supereroe”,di quelli che da tempo non si facevano vedere, e poi compaiono nel momento del bisogno, quando ognisperanza sembra ormai perduta, e con una dolce rovesciata infila la palla in rete. La Curva Sud esplode ecapisce, a dieci minuti dalla fine, che non è ancora (scusate il gioco di parole) finita! Perrotta, ancora lui, sifrappone come diga in mezzo al campo, fermando i rilanci dei rossoblù, e consente alla Roma di mantenereil baricentro alto, alla ricerca del gol vittoria. Sapete tutti poi cos’è successo: Vucinic segna, si spoglia, etutti vissero felici e contenti. Ma felice e contento è anche Perrotta, che pure spostato in un ruolo diversoda quello che l’ha reso un insostituibile nell’undici titolare di Luciano Spalletti, è riuscito a ritagliarsi un nuovospazio e può dirsi recuperato alla causa, pronto ad aiutare la Roma a raggiungere la zona in classifica chegli compete, la zona Champions League e oltre.

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No, non vi preoccupate. Questa è una rubrica sportivae non ho certo deciso di trasformarla in un angolocinematografico. Solo che il Natale porta ad esserepiù buoni, e per trattare certi argomenti meglio usarel’arma dell’ironia che l’insulto. Per questo, vogliamodedicare i nostri pensierini prefestivi ad alcunipersonaggi che hanno deciso di finire sulle paginedei giornali e dei siti internet, utilizzando a spropositola Roma e il suo Capitano.Sinceramente i tifosi della Roma non hanno maiprovato gran simpatia per Sinisa Mihajlovic. Se nonfosse perché, dopo aver indossato la maglia dellaRoma con scarso successo, ha militato nella Lazioe poi nell’Inter, prima come giocatore e poi comeviceallenatore di un altro sportivo poco amato dairomanisti come Roberto Mancini. La sua profondaarroganza e i modi sempre poco gentili, che locaratterizzavano sul campo, lo facevano oggetto dinumerosi epiteti poco carini da parte dei tifosi avversari.A suo favore bisogna dire che ha comunque sempredimostrato molta grinta e attaccamento alla magliadelle squadre in cui ha giocato, dove ha potutosfoderare i suoi colpi su calcio di punizione. Dopo lafine dell’avventura nerazzurra, ecco per lui aprirsi leporte del Bologna, una squadra sull’orlo della serieB, che il serbo rimette in carreggiata e che domenicascorsa ha battuto sonoramente il Torino per 5 a 2.Eppure Sinisa non ha perso l’abitudine per le battute

ad effetto, l’ultima su Totti, reo di avergli fatto uno sgarbo qualche hanno fa, dopo che era stato lui, oalmeno così sostiene, ai tempi di Boskov, a premere per farlo esordire in serie A: “Poi con lui ho chiusodel tutto perché non si è comportato bene. Aveva promesso di venire alla mia partita d'addio e io l'hochiamato per giorni, ma lui non si è fatto trovare. Ho saputo poi che si era impegnato a giocare daun'altra parte. Non ha rispettato la parola e per me non esiste più”. Strano che queste dichiarazionisiano cadute proprio nella vigilia di Roma – Bologna, per far aumentare la tensione di una gara chela Roma ha comunque vinto. Parole che grondano astio, a cui Totti ha subito ribadito tranquillamente:“All'epoca gli feci sapere perché non sarei andato. Nello stesso giorno della sua partita d'addio, il 9giugno del 2005, a Napoli era in programma una partita del cuore con Cannavaro e Ferrara, organizzatadalla Diadora, mio sponsor tecnico, a cui ovviamente ero stato invitato. Se fossi andato da Mihajlovicmi avrebbero potuto accusare di inadempienza contrattuale. E allora, proprio per questo motivo, decisidi non partecipare ne all'una, ne all'altra. Tutto qui”.A ciò si è aggiunta un’altra singolare iniziativa, che forse supera l’inutile polemica da “bicchiere d’acqua”precedente. Lo spogliarello di Mirko Vucinic, dopo il gol al Cagliari, non ha fatto felici tutti i tifosi dellaRoma. Anzi qualcuno, un tale Flavio Tonucci, ex arbitro di calcio e frequentatore di salotti radio-televisiviromani, lo ha denunciato! Sembra una bufala., ma il buon Tonucci ha citato di fronte alla Procura dellaRepubblica Italiana, il montenegrino giallorosso per “atti osceni in luogo pubblico”. Ecco come si ègiustificato: “Ho presentato questa denuncia per vedere se cambia qualcosa in questo Paese. Sonoun tifoso della Roma ma per me è stata una esultanza fuori luogo che ha offeso i colori giallorossi.Queste persone hanno una responsabilità seria anche nei confronti dei ragazzi e sicuramente saràun episodio che sarà emulato”. Ogni commento, per quanto sano e razionale, sarebbe fuori posto,anche perché in un Paese e in un Mondo caratterizzati da mille problemi, in molti si perdono in piccolefacezie di poca importanza. L’unico consiglio che possiamo dare a Sinisa Mihajlovic, a Flavio Tonucci,e per chi nella vita si stressa troppo nel criticare gli altri oppure per spargere veleno nei confronti delprossimo, è questo: Vivete e lasciate(ci) vivere!

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di Nicola Ceolin

Iniziamo la nostra consueta analisi della settimanacalcistica partendo dai risultati delle partite disputatenel week-end:Anticipi di Sabato 14 Dicembre 2008 ore 18,00:BOLOGNA-TORINO 5-2 ( Barone T Volpi B AbateT Di Vaio B Di Vaio B Di Vaio B Bernacci rigoreB); NAPOLI-LECCE 3-0 ( Hamsik rigore NPazienza N Denis N).Domenica 15 Dicembre 2008 ore 15,00:FIORENTINA-CATANIA 2-0 ( Mutu F Gilardino F);GENOA-ATALANTA 1-1 ( Floccari A Sculli G);INTER-CHIEVO 4-2 ( Maxwell I Stankovic IPellissier C Bentivoglio C Ibrahimovic I IbrahimovicI); PALERMO-SIENA 2-0 ( Cassani P SimplicioP); REGGINA-SAMPDORIA 0-2 ( Bellucci SPadalino S); ROMA-CAGLIARI 3-2 ( Totti R ContiC Jeda C Perrotta R Vucinic R); UDINESE-LAZIO3-3 ( Di Natale U Quagliarella U Di Natale U ZarateL Diakitè L Ledesma L).Posticipo: ore 20,30 JUVENTUS-MILAN 4-2 ( DelPiero rigore J Chiellini J Pato M Amauri J AmauriJ Ambrosini M).

I goal realizzati sono un vero e proprio record:ben 41 reti segnate. Complimenti alle squadre incampo! In trasferta riesce a portare a casa isospirat i tre punti solo la Sampdoria.

Per quanto riguarda i due anticipi del sabato Bolognae Torino hanno dato vita ad una partita scoppiettantein fatto di goal e azioni in velocità. Mihajlovic conquesta convincente vittoria cerca di scrollarsidefinitivamente di dosso il soprannome “Mister X”.Il cambio di allenatore invece non ha portato affattobene al Toro di Walter Novellino. E’ un ritorno perchéaveva già allenato i granata in precedenza. Maquesta volta i calciatori non sentono la sferzata delcambio della guida tecnica e subiscono una cocentesconfitta. Di Vaio fa la parte del leone con le suetre reti realizzate e si insedia con Gilardino e Militoa quota dodici goal. Il Torino è psicologicamenteprovato di suo e questa ennesima batosta potrebbelasciare alcuni importanti strascichi nel rapporto traallenatore e calciatori. Così rischia seriamente laSerie B alla fine della stagione. Cairo dovrebbeintervenire sul mercato di gennaio per cercare dimigliorare la squadra con alcuni innesti mirati.Il Napoli con una brillante prestazione effettuatacontro il Lecce al San Paolo comincia la risalita percercare di rimanere nei “quartieri nobili” della SerieA. Ora è al terzo posto con 30 punti in classifica.Quasi un miracolo per un compagine che fino apochi anni fa giocava in Serie C insieme a Lancianoe Perugia. Aurelio De Laurentiis è riuscito con alcuniacquisti importanti e azzeccati ( Lavezzi, Gargano,Hamsik, Denis, Mannini, Rinaudo e Maggio) acostruire una squadra che da grandi soddisfazionial passionale pubblico napoletano. Se va avanti diquesto passo anche in primavera ad aprile sicomincerà a sentire profumo d’Europa.

Il Napoli vince ancora ed è terza

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La Fiorentina, con il classico risultato “all’inglese”(2 a 0), regola un Catania stanco e troppoconfusionario per affrontare una compagine comei viola attuali. Mutu e Gilardino risolvono in frettala pratica e rilanciano la squadra nella corsa alquarto posto. Invece i rossazzurri di Zenga nonriescono ad impensierire la difesa avversaria e acentrocampo sono assediati dal combattivo FelipeMelo che sporca o blocca ogni pallonepotenzialmente pericoloso per la retroguardia. IlMilan è ad un solo punto di distanza e sente ilfiato sul collo.Genoa e Atalanta danno vita ad una gara noiosae ricca di colpi di scena ed espulsioni a catena.Al vantaggio siglato da Floccari per i bergamaschinel primo tempo nella ripresa, quasi alla fine,risponde Sculli e pareggia. Per l’Atalanta vengonoespulsi Bellini e Rivalta; per i rossoblu Milanetto.Ma i complimenti spettano ad entrambe lecompagini per lo splendido campionato che stannodisputando.Contro il Chievo scende in campo una squadranerazzurra a due facce: spietata nella primafrazione di gara con le reti realizzate da Maxwelle Stankovic. La partita sembra chiusa e ormai incassaforte. Ma il calcio, si sa, è bello per i suoisussulti. I “Mussi Volanti” allenati da Mimmo DiCarlo riescono a riaprire la gara nei primi ventiminuti del secondo tempo con due goal siglati daPellissier e Bentivoglio. Poi si scatena quell’uraganodi muscoli che corrisponde al nome di ZlatanIbrahimovic e chiude definitivamente il match sul4 a 2 con una bella doppietta. Un vero peccatoperché il Chievo non si è mai arreso e ha cercatodi dare fastidio all’Inter.Il Palermo al “Barbera” batte per 2 a 0 il Siena diGiampaolo e raggiunge quota 20 punti ingraduatoria. Ballardini sta cercando di modificareil gioco espresso dai calciatori e i risultati si vedonoimmediatamente. Cassani sblocca la gara con ungoal non voluto; infatti il terzino sbaglia il cross ela palla si spegne alle spalle di Curci. Comunquei rosanero hanno meritato la vittoria.La Reggina perde per la terza volta consecutivaal “Granillo” contro la Sampdoria del Grande ExWalter Mazzarri. Cassano è l’uomo partita con lesue veroniche, le sue finte ubriacanti e i suoiilluminanti assist di tacco per i compagni. Lacompagine blucerchiata esce definitivamente dallazona calda della Serie A dopo un lungo periododi appannamento.Roma-Cagliari e Udinese-Lazio sono state, senzaombra di dubbio, le due partite più divertenti espettacolari della sedicesima giornata. Due rimonte,una dal 1-2 al 3-2 e un’altra dal 3-1 al 3-3.Bellissime reti come quelle realizzate da Totti conun gran sinistro, Perrotta in rovesciata acrobatica

e Ledesma con un grandissimo destro secco dalladistanza. I colpi di genio di Totò Di Natale,l’aggancio in corsa di Quagliarella. Entrambe lepartite valgono sicuramente il prezzo del biglietto.

Il Palermo batte il Siena per 2-0

Resta solo la Juve in scia all'inter

* una partita in meno

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La Roma è giunta alla settima gara consecutivavinta e continua incessantemente a scalare laclassifica. Invece la Lazio non vince da quattropartite e lo spogliatoio va in depressione. Ma ibiancocelesti con grinta e caparbietà realizzanouna grande rimonta e “rischiano” di segnareaddirittura i l quarto goal verso la fine.Il Milan tradisce attese e sensazioni della vigiliae si squaglia completamente come una noce diburro al cospetto della “Versione Deluxe” messain campo dalla compagine bianconera. Ancelottiviene incartato a centrocampo dalla cernieracentrale costituita da Sissoko e Marchisio e nonimpensierisce più di tanto la difesa piemontese.Pato con il suo goal tenta di spronare i compagniper condurli alla clamorosa rimonta ma la suaequivale ad una predica nel deserto rossonero.Una pregevole doppietta di Amauri chiude il match.Vediamo la classifica: INTER 39; JUVENTUS 33;NAPOLI e MILAN 30; FIORENTINA 29; GENOA26; ATALANTA e LAZIO 24; PALERMO e ROMA23; UDINESE 22 e CATANIA 22; CAGLIARI 20;SAMPDORIA e SIENA 19; BOLOGNA 14; LECCE13; TORINO e REGGINA 12; CHIEVO 9.La Juventus ha staccato il Milan ed è diventata laprima inseguitrice dell’Inter; il Napoli risale un paiodi posizioni; la Roma continua nella sua grintosarimonta verso il quarto posto; l’Udinese perde unabuona occasione e si fa acciuffare dalla Lazio; laSampdoria si tira fuori dalla zona “calda”; il Siena

ha interrotto la striscia positiva nella sconfitta subitadal Palermo e il Torino comincia a precipitare incoda.

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Ottavi di Finale: UDINESE-REGGINA 8-7 dopoi calci di rigore; SAMPDORIA-EMPOLI 2-1;MILAN-LAZIO 1-2; FIORENTINA-TORINO 0-1; ROMA-BOLOGNA 2-0; NAPOLI-SALERNITANA 3-1. Da disputarsi a gennaio:INTER-GENOA e JUVENTUS-CATANIA.Il regolamento differisce da quello della passatastagione perché fino ai Quarti di Finale le partitenon saranno come al solito andata e ritorno;ma gare singole e decisive.Dalle semifinali il regolamento si rifa allo scorsoanno e si ricomincia con andata e ritorno. LaFinale si giocherà a Roma.

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di Alfredo Cinquina

Siamo tutti consapevoli che ormai il calcio èbusiness oltre che sport, quindi ci siamo abituatia delle logiche e a delle esigenze che sono legateal marketing anche se applicate al pallone. Moltesocietà in ambito europeo sono quotate in borsae quelli che una volta eranosemplici t i fosi, oggi perqualcuno sono diventati soci eper altri addirittura clienti. Semettessimo a confronto ilmondo del calcio odierno conquello degli anni 70 e 80 cisarebbe da sgranare gli occhiper le differenze mediatiche checi ruotano intorno. Le televisionioggi comandano e addiritturavengono stilati i calendari deicampionati quasi ad hoc pernon accavallare eventi cheattirano i grandi bacini di utenza.Tutto bene, a condizione checi siano sempre, almeno sulcampo, incontri credibili e nonsempre scontati. Ci siamoabituati alla Champions,che una

volta era la Coppa deiC a m p i o n i , a c u ipartecipavano solo lev i n c i t r i c i d i o g n icampionato nazionale eche oggi invece prevede molte più formazioni.Niente da dire, è unacompetizione stupendae carica di fascino ancheora, perchè comunquesul campo l'esito dellepartite è aperto ad ognirisultato.Sparita per sempre laCoppa delle Coppe, a cuipartecipavano le squadrevincitrici delle coppenazionali, si sta tentando,per ora con difficoltà, divalorizzare per quantopossibile la coppa Uefa

e qualcosa si muove per fortuna in senso positivo.Quello che però non decolla dal punto di vistasportivo, nonostante le esigenze di marketing èl'ormai tramontata Coppa Intercontinentale,divenuta mondiale per club, che mette l'una contro

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l'altra formazioni dal tasso tecnico tropposquilibrato. I club che hanno vinto le ultime edizionidi Champions League europea, asiatica, africana,centro-nord americana, quella dell'oceania e infinela sudamericana vanno ad incontrarsi in partitesecche ad eliminazione diretta. Tradotto in parolepovere in questi giorni la FIFA Club World Cup

vede una formazione come il Manchester Unitedmessa di fronte a squadre come l'Al Ahly,Waitakere United, Pachuca, Gamba Osaka, Ligade Quito, Adelaide United. Oltre ai sudamericanidel Quito, anch’essi semisconosciuti, che hannocomunque trionfato in una competizione come laLibertadores dove partecipano grandi club

brasiliani e argentini, tutte le altre formazionisembrano davvero sparring partner messe lì soloper far numero e disputare più partite possibililegate all'evento. Sempre per soldi, l'annoprossimo la competizione si svolgerà nei ricchistati degli Emirati Arabi e non più in Giapponecome di consueto. Tra l'altro un tempo aveva

a n c h e s e n s ogiocare in terranipponica quellache era chiamata laToyota Cup, vistoche europe i esudamericani (unicipretendenti al titolo) si trovavano incampo neutro, maoggi anche questodet tag l io è dac o n s i d e r a r s isuperato. FIFA ClubWorld Cup, untrofeo che somiglia

sempre di più a quelli che si disputano in estatenel precampionato ma che grazie all'indotto delletv e degli sponsor porta nel calcio business dioggi fior di quattrini, prestigio e incredibile visibilitàspesso a discapito dello spettacolo sul campo.

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di Aldo Galagno

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Si, mi ricordo quando il pallone da calcio, avevalo stesso colore del cuoio.Ancora doveva essere creato il famoso 'tango' diMexico 70 con i pentagoni bianchi e neri, e sigiocava con un vecchio pallone che, del cuoio,non aveva neppure più i colori per i tanti calcipresi, e le macchie di fango ed erba che netestimoniavano l'età.Nel mio caso, con i tanti regazzini amici, si andavaa giocare al Foro Italico proprio in quei piccoliritagli di spiazzi una volta erbosi, dove pini maestosifungevano da pali della porta e dove si respiraval'aria dello stadio Olimpico non ancora vituperatoda Italia '90.Come sempre, il più pippone (quello che nessunadelle due squadre voleva in campo) diventaval'arbitro di una seria partita che, alla fine, avevaun punteggio da videogame tipo, 8 a 9 o 13 a 4.Il sole (si giocava rigorosamente solo il pomeriggio)impietoso, aiutava e non poco, a sudare in quellamaratona di divertimento che era la partita dicalcio.Bastava un semplice calcetto sugli stinchi e, ilpovero infortunato, pareva dovesse morire da unmomento all'altro, tanto si enfatizzavano i singoliepisodi. Tutto finiva con un veloce risciacquo allafontanella vicino dove si approfittava per bereabbondantemente per togliersi sete e polvere mamai la fatica che non si sentiva affatto.

Presi dall'agonismo, ognuno di noi, cercava diimitare il suo idolo ed eccoli, quindi, in campo igiocatori come Bet o Santarini, Barison o Ginulfi...Le playstation ed il calcio spettacolo erano tutti davenire e si inseguiva quel pallone sdrucito eperennemente sgonfio, come se fosse l'unicaragione della propria esistenza. Difficile vedereun passaggio perchè, il fortunato che aveva lapalla tra le gambe, cercava di andare sotto la portaavversaria per segnare, emulando il propriobeniamino.Si sentiva ancora nell'aria, quell'odore caratteristicodella resina di pino e, nella stagione opportuna,si doveva fare lo slalom tra carcasse di pignecadute dagli alberi.Poco importava se era autunno inoltrato e se ilcampetto recava i segni dell'ultima pioggia.Allegramente si sguazzava in quelle pozzanghereche sporcavano scarpe e pantaloni e che cifacevano meritare il giusto rimprovero della nonnaal rientro a casa.Quando si era sazi di calcio, ci si stendeva perterra: i visi paonazzi e stravolti di chi ha dato tuttocon alterni esiti ma tutti indistintamente felici diripromettersi la rivincita per la volta dopo.Allora il pallone era un oggetto del desiderio, cosìcome la maglietta della propria squadra che, inpochissimi, potevano esibire.Un caleidoscopio colorato era quello delle divisedi noi tutti che, poco attenti all'etichetta (ma nonc'erano proprio i soldi per essere un perfettocalciatore) sognavamo di entrare a far parte deipulcini della Roma che si allenavano al TreFontane.Al ritorno a casa, percorrendo il Viale dei Gladiatori,si raccoglievano i pinoli caduti dalle pigne cercandodi sporcarsi poco le mani dalla fuliggine cheimperava sopra al guscio. A casa, complice unmartello, avremmo potuto mangiare a coronamentodi un pomeriggio di calcio, pronti a riprendere ilgioco i l giorno dopo se non diluviava.

Adesso, con la Play o con un altro videogioco,puoi scegliere un virtuale mondo perfetto dove ilpallone è proprio quello che è imposto dalcampionato ma non potrà mai avere l'odore delsudore, del divertimento e della gioia di una sferavera di cuoio sfondato di un tempo.

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di Mauro Manni

La situazione dei campi di Trigoria è disperata. Nonè un caso che mister Spalletti, più che pensare a nuoviacquisti, abbia chiesto a Rosella Sensi di migliorarele strutture (terreni di gioco soprattutto) di allenamento.Nei giorni scorsi è successo di tutto. Come giàsappiamo, il maltempo ha creato degli enormi disagiin tutta Roma e in tutta Italia. Si è parlato del Tevere,dell’Aniene che è esondato allagando gran parte divia Tiburtina, ma agli occhi dei riflettori è sfuggito il“Malafede”.Chiamato in questo modo da chi è abituale dalle partidi Trigoria, il canale, che è praticamente situato intornoe dentro al centro sportivo della Roma, è esondatotrasformando Trigoria e dintorni in una pozza d’acquae di fango.

La Roma è stata quindi costretta ad annullarel’allenamento che era previsto martedì mattinain vista della partita di Coppa Italia contro ilBologna, ma non è tutto, visto che anche tuttii residenti della zona hanno vissuto ore di grandetensione e preoccupazione.I danni all’interno del centro sportivo possonoessere calcolati in diverse migliaia di euro. Ilcampo sintetico è stato completamentedevastato e sarà necessario sostituirlo del tutto.L’acqua non ha risparmiato nemmeno unmagazzino che conteneva del materiale per ilsettore giovanile, si è invece salvata la palestracon annessi macchinari.Già nei mesi scorsi diversi giocatori (tra cuiBaptista) si erano espressi sulle condizioni

pessime dei campi di allenamento. I giocatori infatti,denunciavano il fatto che era quasi impossibile allenarsisu campi pieni di falde e buchi. Dopo l’alluvione lasituazione è nettamente peggiorata e non si può piùattendere.L’A.S. Roma è una grande squadra, e come tutti igrandi club necessita di una struttura d’allenamentoall’avanguardia.La palla ora passa alla società, che dal canto suo hafatto sapere che non ci saranno problemi adaccontentare le richieste del tecnico toscano. La sostainvernale può rappresentare in tal senso una svolta.

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di Alessandro Proietti

Il toponimo di via Merulana deriva dai cosiddetti pratao campus Merulis, un possedimento della famigliaMerula che occupava tutta la zona tra il Laterano e S.Maria Maggiore. Il tracciato originario della strada eraben diverso da quello attuale, in quanto partiva inprossimità dell’incrocio tra le odierne via Labicana evia Merulana, dirigendosi verso piazza VittorioEmanuele II, sfiorando piazza Dante ad ovest econgiungendosi con la via che usciva dalla PortaEsquilina, l’antica via Labicana. L’attuale via Merulanafu inaugurata da papa Gregorio XII e completata daSisto V per collegare le due basiliche di S.MariaMaggiore e di S.Giovanni in Laterano. La chiesa di S.Antonio da Padova, che campeggia sulla destra, haun’architettura alquanto complessa, unendo elementiquattrocenteschi e cinquecenteschi. Una doppiascalinata, anticipata da una cancellata in ferro battuto,conduce al monumentale portico sostenuto da pilastricon semicolonne, sopra alle quali corre un fregio coni simboli dell’ordine francescano. Sotto il portico, dove

è situata la statua di S.Antonio con il Bambino Gesùin braccio, si aprono tre porte di accesso alla chiesa,due laterali ed una centrale. L’interno è a tre navate,divise da colonne di granito rosa, quella centrale piùalta in quanto al di sopra è posto il matroneo, mentrein quelle laterali si aprono piccole cappelle rettangolari.La chiesa fu costruita, insieme all’annesso convento,per l’Ordine dei Frati Minori, sull’area precedentementeoccupata dalla Villa Giustiniani Massimo, a seguitodella loro espulsione dalla storica sede dell’Aracoeliper consentire la costruzione del monumento a VittorioEmanuele II. Il progetto del complesso religioso di viaMerulana fu affidato all’architetto Luca Carimini, chelo realizzò tra il 1884 e il 1887, anche se poi le modificheeffettuate ai lati dell’edificio conferirono un rilievo minorea tutto il complesso rispetto a quello elaborato dalCarimini: per aumentate esigenze dell’ordine, tra il1930 e il 1955 la costruzione aumentò notevolmente,prima con le tra ali nell’area giardino verso vialeManzoni, ad opera dell’ingegnere Enrico Campa, comesede del Pontificio Ateneo Antoniniano, ed in seguitocon l’aula magna, la biblioteca e le nuove aule, suprogetto di Mario Paniconi e Giulio Pediconi. ViaLabicana è stata aperta alla fine dell’Ottocento su unaprecedente viuzza sterrata. Essa usciva, come dettoin precedenza, dalla Porta Esquilina percorrendo leattuali via Principe Amedeo e Porta Maggiore, perdirigersi verso Labicum, un paese situato sulle pendicisettentrionali dei Colli Albani e corrispondente all’attualeMontecompatri.

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All’incrocio tra via Labicana e Merulana è situata unadelle più antiche chiese di Roma, Ss. Marcellino ePietro, ricordata come titulus sin dall’età costantiniana.La prima chiesa fu costruita sotto papa Silvestro I,ma poi subì numerose modifiche e rifacimenti di unospedale per pellegrini, trasferito poi nel XV secolonel vicino Ospedale del Salvatore. La chiesa furicostruita integralmente sotto Benedetto XIV nel 1751da Girolamo Theodoli, fino alle sistemazioniurbanistiche successive al 1870 che infossaronol’edificio rispetto alla sede stradale della via.L’architettura della chiesa è notevole, costituita da uncubo basamentale, con grandi lesene ioniche, timpanotriangolare ed una cupola a gradoni di chiaraispirazione borrominiana. L’interno è a croce grecasu pilastro a destra dell’ingresso un’epigrafeduecentesca ricorda come nel 1256 papa AlessandroIV avesse fatto restaurare la chiesa e fatto trasferirequi la reliquie dei due santi, Marcellino prete e Pietroesorcista, martiri sotto Diocleziano, dalla omonimachiesa situata sull’antica via Labicana, oggi Casilina,sorta sulle catacombe dove i due santi furono sepolti.All’altare maggiore vi è un dipinto di Gaetano Lapiscon la scena del martirio dei due Santi, mentre l’altaredi destra conserva una Messa di S. Gregorio di FilippoEvangelisti.