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1 Notiziario Parrocchiale di S. Giovanni Battista in Telgate Fondato da don Clienze Bortolotti nel 1929 Aprile 2010 Anno LXXXI, n. 4 Abbonamento annuale 2010 - Ordinario Euro 25,00 L’abbonamento può essere sottoscritto tramite l’incaricata di zona oppure presso l’Arciprete. “L’Angelo in Famiglia” - Pubbl. mens. - Sped. abb. Post. - 50% Bergamo Direzione e Amministrazione: Società Editrice SS. Alessandro Ambrogio Bassiano Bergamo Viale Papa Giovanni XXIII, 118 - Tel. 21.23.44 Un risveglio pessimo, quello del- le donne che camminano fretto- lose e schive verso il sepolcro per imbalsamare Gesù. Il sole che sorge ha l’apparenza del- l’addensarsi di nubi minacciose per il loro cuore senza il Maestro Gesù finito così tragicamente; la tristezza pesa come un macigno enorme, come quello che sbarra il suo sepolcro. La loro pietà ver- so il cadavere di Gesù sigilla amaramente il fallimento delle attese e delle speranze riposte un Lui. Tutto torna come prima, anzi, peggio di prima. Ma ecco la novità, così abbagliante da la- sciare storditi: • il sepolcro è aperto, ma quella pietra non è stata rimossa da fuori; • il cadavere di Gesù non c’è più, eppure non è stato rubato; • le guardie a custodia del Morto sono fuggite, perché da quel se- polcro è esploso il Vivente; • “non cercate il Vivente tra i morti” - ammoniscono gli angeli; • non lo può afferrare e trattene- re come prima, eppure è proprio Lui che parla con la Maddalena; • sta in mezzo ai suoi ancora in- certi e dubbiosi, assai diverso, eppure inconfondibile con quelle piaghe che lo identificano senza dubbio di errore; • ai due incamminati verso Em- maus, nell’ascoltarlo, la delusio- ne si scioglie e ritorna la speran- za; • a loro che lo vogliono intratte- nere, si consegna “nello spezzare del pane”; • lo smarrimento comprensibile è superato dalla sua familiarità, perché mangia con loro; • nel loro cuore in subbuglio per i fatti di quei giorni porta la sua pace; • nel rimorso per le fughe e i tra- dimenti porta il perdono; IL GIORNO CHE HA FATTO IL SIGNORE

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Notiziario Parrocchialedi S. Giovanni Battista in Telgate

Fondato da don Clienze Bortolotti nel 1929

Aprile 2010

Anno LXXXI, n. 4Abbonamento annuale 2010 - Ordinario Euro 25,00L’abbonamento può essere sottoscritto tramitel’incaricata di zona oppure presso l’Arciprete.

“L’Angelo in Famiglia” - Pubbl. mens. - Sped. abb. Post. - 50% BergamoDirezione e Amministrazione: Società Editrice SS. Alessandro Ambrogio BassianoBergamo Viale Papa Giovanni XXIII, 118 - Tel. 21.23.44

Un risveglio pessimo, quello del-le donne che camminano fretto-lose e schive verso il sepolcroper imbalsamare Gesù. Il soleche sorge ha l’apparenza del-l’addensarsi di nubi minaccioseper il loro cuore senza il MaestroGesù finito così tragicamente; latristezza pesa come un macignoenorme, come quello che sbarrail suo sepolcro. La loro pietà ver-so il cadavere di Gesù sigillaamaramente il fallimento delleattese e delle speranze riposteun Lui. Tutto torna come prima,anzi, peggio di prima. Ma eccola novità, così abbagliante da la-sciare storditi:• il sepolcro è aperto, ma quellapietra non è stata rimossa dafuori;• il cadavere di Gesù non c’è più,eppure non è stato rubato;• le guardie a custodia del Mortosono fuggite, perché da quel se-polcro è esploso il Vivente; • “non cercate il Vivente tra imorti” - ammoniscono gli angeli;• non lo può afferrare e trattene-re come prima, eppure è proprioLui che parla con la Maddalena;

• sta in mezzo ai suoi ancora in-certi e dubbiosi, assai diverso,eppure inconfondibile con quellepiaghe che lo identificano senzadubbio di errore;• ai due incamminati verso Em-maus, nell’ascoltarlo, la delusio-ne si scioglie e ritorna la speran-za; • a loro che lo vogliono intratte-

nere, si consegna “nello spezzaredel pane”; • lo smarrimento comprensibile èsuperato dalla sua familiarità,perché mangia con loro;• nel loro cuore in subbuglio peri fatti di quei giorni porta la suapace;• nel rimorso per le fughe e i tra-dimenti porta il perdono;

IL GIORNO CHE HA FATTO IL SIGNORE

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SommarioLA LETTERA DELL’ARCIPRETE

Il giorno che ha fatto il Signore 1

CALENDARIO LITURGICO PASTORALE

Aprile - Maggio 2010 3

LA PAROLA DEL PAPA

La fede in Gesù è mettersi in cammino 5

Mons. Justin KientegaLa sua elezione a Vescovo in Burkina Faso 6

Orazioni sacre e poesieDi un arciprete di Telgate 7

Da Telgate 90Forse non sapevi che… 8

Un libro consigliatoNon esistono ragazzi cattivi 9

Padre Marcel ci scrive da Kazumba (Congo Rdc) 10

Dal C.I.F. di Telgate 11

Confetti RossiLaurea di Plebani Silvia 13

Lettere alla redazionePagine riservateai commenti dei lettori 13

Anagrafe parrocchialeFebbraio-Marzo 2010 15

• nella loro fragilità innesta la forza del suoSpirito;• la fuga delusa e deludente diventa testimo-nianza credibile e convincente• Gesù, il Crocifisso - Risorto che passò facen-do del bene a tutti, compie le promesse di Dio ele attese dell’uomo: è davvero colui che salva.Anche quel giorno conosce il tramonto; ma do-po quei fatti e quelle esperienze, la sua ombranon fa più paura, perché Gesù, è Risorto ed ècon loro; ha innestato nel tempo che passa ilgiorno senza tramonto.Un giorno stupendo, quel giorno, il primo dopo ilsabato, l’ottavo giorno. Il giorno pensato e co-struito dagli uomini si dissolve nel giorno che hafatto il Signore, il giorno eterno. Strano ma vero: ilgiorno che ha fatto il Signore è il giorno chel’uomo sogna ma non sa darsi; è soltanto donodel Signore. Dono che offre, con pazienza infi-nita, di settimana in settimana, il primo giornodopo il sabato e trova il suo nucleo germinalenella celebrazione settimanale dell’Eucaristia.Eppure - strano ma vero - si continua a trascu-rare il giorno che ha fatto il Signore nella piùassoluta indifferenza, oppressi dalla frenesiadelle occupazioni e delle distrazioni umane cherischiano tante volte di affogare la stessa di-gnità di chi le vive.Per troppe persone e intere famiglie il giornoche ha fatto il Signore - la domenica - è solo ilfine settimana, dove per il Signore non c’è nes-sun spazio, nessuna attenzione, se non quelladi evitarlo rigorosamente; ne danno provapreoccupante anche le massicce assenze di ra-gazzi all’Eucaristia domenicale. Persino nel sa-luto, a buona domenica si è sostituito buon finesettimana. Possa la ricorrenza della Pasqua risvegliare intutti un più vivo interesse per il giorno che hafatto il Signore e un maggior impegno per lasua santificazione, anche per un autentico re-cupero di dignità e di umanità.Così, di tutto cuore, auguro BUONA PASQUAnella novità perenne della grazia che zampilladal giorno che ha fatto il Signore offerto di setti-mana in settimana.

Il vostro arciprete don Tarcisiocon mons. Gildo, don Luca e suor Carmela

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APRILEAPRILE

4 - DOMENICA: PASQUA DI RISURREZIONES. Messa alle ore 7,30, alle ore 9, alle ore 10,30 (solenne) e alle ore 18.Dopo la S. Messa delle ore 10,30: incanto dell’agnello.Oggi è l’anniversario della morte di Papa Giovanni Paolo II

5 - LUNEDI’ DI PASQUAS. Messa alle ore 7,30, alle ore 9 e alle ore 10,30 (solenne). Nel pomeriggio non ci sono celebrazioni.

11 - DOMENICA IN ALBIS: II DI PASQUANella nostra parrocchia si celebra la GIORNATA DELL’ANZIANO

15 - GIOVEDI’Alle ore 20,45: LECTIO DIVINA

18 - DOMENICA III DI PASQUAOggi alla S. Messa delle ore 10,30 si celebra la Cresima

25 - DOMENICA IV DI PASQUAOggi è anche la festa di S. Marco. S, Marco è autore del vangelo che porta il suo nome e riflette la predica-zione dell’apostolo Pietro. Alcuni lo identificano nel giovane che sfuggì alle guardie al momento dell’arrestodi Gesù nel Getzemani. Fu compagno di S. Paolo nel suo primo viaggio missionario prima di passare allacollaborazione con l’apostolo Pietro. Ai due apostoli fu di grande conforto durante la prigionia e la persecu-zione sostenute in Roma. La tradizione attribuisce a Marco la fondazione della Chiesa di Alessandria d’Egit-to, dove morì martire e da dove le sue reliquie furono traslate nella basilica a lui dedicata a Venezia. La fe-sta dell’evangelista S. Marco ci renda più appassionati lettori del vangelo per una più profonda conoscenzadel mistero di Gesù..

28 - mercoledì: S. Gianna Beretta Molla, sposa e mamma Gianna Beretta (1922 - 1962), donna serena e colma di gioia, si impegnò nell’Ope-ra S. Vincenzo e nell’Azione Cattolica. Esercitò il suo servizio di medico condottoa Mesero, prediligendo i poveri e i bambini. Passò al matrimonio, che visse comevocazione. Nel dicembre del 1961, alla sua quarta gravidanza, fu colpita da unaforma tumorale; con la forza che le venne dalla fede e dalla preghiera, chiese che

fosse salvato il frutto del suo grembo anche con l’offerta della sua vita. Morì il 28aprile 1962 e fu proclamata santa nel 2004.

29 - giovedì: festa di S. Caterina da Siena, patrona d’Italia S. Caterina (Siena, 1347 - Roma, 29 aprile 1380) unì a una profonda vita contemplativauna attività instancabile. Messaggera di pace in una società sconvolta da forti rivalità,operò per il ritorno del Papa da Avignone, per la composizione dello scisma d’Oriente,per la riforma della Chiesa, per il miglioramento morale, per l’assistenza ai malati e aicarcerati. I suoi scritti, straordinari per la qualità del linguaggio, testimoniano la suaprofonda sapienza e il fervore della sua carità. La devozione al S. Crocifisso e l’instanca-bile servizio alla Chiesa sono i tratti caratteristici della sua spiritualità.

CalendarioLiturgico Pastorale

aprile - maggio 2010

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MAMAGGIOGGIO

1 - sabato: memoria di S. Giuseppe, lavoratore La Chiesa propone come modello dei lavoratori S. Giuseppe, che avviò al lavoro lostesso Gesù, conosciuto come figlio del falegname. Questa memoria il primo maggiorichiama il progetto di Dio su ogni attività umana, anche la più umile, vista comecollaborazione all’opera creatrice di Dio e della sua Provvidenza.

2 - DOMENICA V DI PASQUASolito orario domenicale

6 - giovedì: memoria della beata Pierina Morosini, vergine Pierina Morosini (Fiobbio 1931 - Bergamo 1957) primogenita di nove figli, a quindi-ci anni è operaia in una tessitura di Albino, pur continuando ad aiutare nelle fac-cende di casa. Vedendo indispensabile il suo aiuto nella famiglia, accantona l’ideadi farsi suora missionaria e si impegna nell’Azione Cattolica e come zelatrice delSeminario.Il 4 aprile 1957, tornando dal lavoro, viene aggredita e colpita mortal-mente mentre lotta per difendere la sua verginità.

9 - DOMENICA VI DI PASQUARicorre oggi la Festa della Mamma. A tutte le mamme gli auguri più cordiali.

3 - LUNEDI’:

SOLENNITA DEL S. CROCIFISSO

Gli orari

DOMENICA 2

- alle ore 18: Scoprimento del S. Crocifisso e S. Messa

LUNEDÌ 3

- S. Messa alle ore 7,30 e alle ore 9;

- alle ore 10,30 solenne concelebrazione presieduta

dall’Arcivescovo Mons. Gaetano Bonicelli

- alle ore 16: S. Messa della sofferenza

- alle ore 20,30 S. Messa

e ricoprimento del S. Crocifisso

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LA PAROLA DEL PAPA

La fede nella Risurrezione di Gesu’ e’ mettersi in cammino

“Gesù, il Nazzareno, che voi avetecrocifisso, è risorto noi ne siamo itestimoni”. L’annuncio della risurre-zione non è soltanto un inno a Dio,ma un inno alla potenza del suoamore e quindi un inno agli uomini,alla terra e alla materia. Il tutto vie-ne redento. Dio non lascia che nep-pure una parte della sua creazionescompaia nel silenzio di ciò che è passato. Egli hacreato tutto perché esista, perché sia una cosa solae faccia parte di lui, perchè sia davvero: Dio tuttoin tutto.La Pasqua è la luce che filtra dalla porta aperta checonduce fuori dall’ingiustizia del mondo, ed altempo stesso l’esortazione a seguire questo raggiodi luce, a mostrarlo agli altri, sapendo che è la veraluce, la vera via d’uscita. Come possiamo andarci?Risponde S. Paolo che scrive: “Cristo è risorto, per-ciò cercate le cose di lassù, dove egli è! Pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra”(Col. 3,1-2).Il primo messaggio del Risorto, che egli fa trasmet-tere agli apostoli dagli angeli e dalle donne, è que-sto: seguitemi, io vi precedo! La fede nella risurrezione è cammino. Camminoper cercare le cose di lassù, dove si trova Cristo -scrive S. Paolo. La fede nella risurrezione non puòche esprimersi nel seguire Cristo. Dove egli è anda-to, in quale modo e dove dobbiamo seguirlo, Gio-vanni lo esprime molto chiaramente nel suo Vange-lo Pasquale: “Ascendo al Padre mio e Padre vostro,Dio mio e Dio vostro”. Dice alla Maddalena chenon può trattenerlo in quel momento, ma soloquando sarà asceso in cielo. Non possiamo tratte-nerlo in modo da riportarlo in questo mondo, mapossiamo trattenerlo seguendolo, ascendendo in-

sieme a lui. Non seguiamo un mor-to, ma il Vivente. Non possiamoescludere dalla sequela l’essenzia-le, cioè la croce, la risurrezione, lafigliolanza di Dio, l’essere con ilPadre. E’ proprio questo l’impor-tante. Seguire Gesù significa accet-tare l’intero cammino, penetrare inciò che sta in alto, in ciò che è na-

scosto ma è l’essenziale: nella verità, nell’amore,nella figliolanza di Dio. Questo è possibile solo at-traverso la croce, in quel perdersi che dischiude itesori di Dio e della terra, che fa sgorgare le fontivive dal profondo e introduce in questo mondo laforza della vera vita. E’ penetrare in ciò che è na-scosto per trovare, nella vera perdita di se stessi, lapropria umanità. Significa al tempo stesso trovarequella provvista di gioia di cui il mondo ha urgentebisogno. Non è solo nostro diritto, ma nostro dove-re gioire, perché il Signore ci ha donato la gioia eperché il mondo l’attende.Trovare la vita nascosta, cioè far sgorgare le fontidella forza per questo mondo; collegarlo alla Po-tenza che può salvarlo e può dargli le energie checerca invano in se stesso! Questo significa faremergere la fonte della gioia che salva, trasforma eha il potere di revocare l’irrevocabile. Cercare lecose di lassù - come si esprime S. Paolo - non è unprotendersi nel vuoto, ma percorrere il grandecammino pasquale verso ciò che è veramente reale.Possiamo credere al Risorto solo dopo averlo in-contrato. E possiamo incontrarlo solo se l’abbiamoseguito. Solo se l’abbiamo seguito e incontratopossiamo rendergli testimonianza e portare la sualuce in questo mondo. Cristo è risorto! La forzadella trasformazione è presente. Orientiamo a essala nostra vita! Cerchiamo le cose di lassù!

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Cogliamo l’occasione per rivolgere al-cune domande a Mons. Justin primadel suo ritorno per l’Africa ove andrà acompiere la sua missione episcopale.Questa breve intervista vuole esserecomplementare a quanto da lui comu-nicato durante la sua omelia di dome-nica 21 marzo u.s. ai numerosi fedelidella Messa solenne delle 10 e trenta.

Mons. Justin. come ha trovato la no-stra parrocchia durante questa suaprima breve visita da vescovo eletto?Sono stato preso da una forte commo-zione soprattutto durante la Messasolenne che Don Tarcisio mi ha fattopresiedere unitamente a Mons. Gaeta-no Bonicelli e dal calore e dalla frater-nità dimostratami da tutti i cari par-rocchiani di Telgate fin dal primo in-contro di sabato sera.

Ci parli un po’ della sua nuova dio-cesi di appartenenzaLa diocesi è composta da circa 13parrocchie sparse su un territorio va-stissimo; sarò coadiuvato da una ses-santina di sacerdoti e da alcuni reli-giosi per una popolazione di circa 100mila fedeli in un territorio abitato dadiverse etnie di religione mussulmanae anche da alcune di fede animista. Lasede vescovile è a Ouahigouya, unacittà distante circa 180 dalla capitaleOuagadougou e della mia città Kou-dougou,150 km. In questa zona è atti-vo un centro medicale statale con me-dici civili, assai più attrezzato di quel

dispensario medico che stavo co-struendo nella mia diocesi di apparte-nenza e che sarà ultimato anche con ilcontributo di voi telgatesi.

Che problematiche l’aspettano inquesta sua prima missione episco-pale? Sono ancora poco informato su quan-to andrò ad affrontare e spero conl’aiuto del Signore a risolvere, Comeprimo atto del mio ministero farò unaSacra Visita Pastorale e pertanto mirenderò conto “ de visu” delle condi-zioni in cui versa il “gregge” che il Pa-pa mi ha affidato. Essendo un territo-rio vastissimo, è assai problematicoassicurare un servizio religioso com-pleto. Ci si dovrà avvalere della colla-borazione di numerosi catechisti laici,che sono in grado di svolgere un cultodomenicale di preghiera e di devozio-ne fino all’arrivo del sacerdote itine-rante che potrà celebrare la S, messa.Vi chiedo di unirvi per le mie primeordinazioni sacerdotali a luglio e allamia preghiera per le vocazioni di santisacerdoti, religiosi, catechisti e laici.

Come si presenterà a queste popola-zioni ?Tutto quanto è contenuto nel miostemma: a partire dal motto scelto daGiov. 15,15 “ Vos Autem Dixi Amicos”Vi ho chiamato Amici. con l’emblema

del S. Spirito da cui promanano i setteDoni. e il gesto rappresentato dalledue mani che si stringono in paterno efraterno abbraccio del Padre e del Fi-glio, che deve essere trasmesso ai fra-telli e alle sorelle. Non di meno la Bib-bia aperta con i simboli dell’Alfa eOmega. Oltre al bastone pastorale checonterrà un bimbo che si mette nellemani del padre o della madre in fidu-cioso abbandono.

Mons. Justin voglio sottolineare chela sua elezione a Vescovo è motivod’orgoglio e di sincera emozione pernoi telgatesi in quanto nel giro di undecennio è la seconda volta che unsacerdote presente tra noi, durantel’estate, viene consacrato come suc-cessore degli Apostoli. Ricordo l’ele-zione di Mons. Kyebo dell’Eritreache l’ha preceduta alcuni anni fa. Il mio personale ringraziamento a tuttii sacerdoti, religiosi e parrocchiani diTelgate per l’accoglienza, l’amicizia, ilsostegno spirituale e materiale, Chie-do al Signore di benedirvi in famiglia edi confortare i sofferenti. Ricordiamocia vicenda nelle preghiere.

Grazie Padre Giustino! (come prefe-risce essere chiamato) Voglio augu-rarLe, a nome di tutti i lettori del no-tiziario parrocchiale, ogni bene e vo-ti per il suo ministero episcopale,nella speranza di poterci rivedereancora in futuro a Telgate.

Il cronista Parrocchiale

Nota a margine: La terra natale dimons.Giustino Kientega, denominata“Alto Volta” nel periodo coloniale, ora èstata cambiata in “Burkina Faso” daun’espressione di una lingua locale. Ilsuo significato è “La terra degli uominigiusti”. Si può quindi dire che il nome dimons. Giustino sia quanto di meglioappropriato per un vescovo nato e ope-rante nella sua terra d’origine,

don Tarcisio

Padre Justin Kientegaeletto Vescovo di Ouahigouya (Burkina Faso)

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SOGNI SUL LOTTO

SONETTO OTTONARIO.

Io mi sono in capo fittoDi trovar mai sempre sotto

A miei sogni, a torto o dritto,Qualche numero del lotto.

Che uno studio così dottoVuoto sia d’ ogni profitto,

E chi dentro ha il capo rottoResti ognor deluso e fritto?

Nò nò ; l’acqua, il tempo asciuttoLa città, la casa, il tetto,

Qualche numero v’è in tutto.

S’io mi sogno d’un sonetto,Fo mio conto, e un buon construtto;

Il quattordici poi metto.

Se a dispettoMaggior punto venga estratto,Segno è ch’era a coda fatto.

don Giuseppe Calvi, arciprete di Telgate

Orazioni Sacre e Poesiedel fu don Giuseppe Calvi

arciprete di Telgate (1795-1829)

archivio parrocchiale di Telgate offre puntualmente delle amabili sorprese a quanti ne hanno a cuo-re la sua vitalità. È il caso specifico di una pubblicazione che raccoglie in due volumi tutta la raccol-ta di sermoni e di poesie di don Giuseppe Calvi, arciprete di Telgate, già professore di lettere e filo-sofia nel seminario di Bergamo, editata nel 1846 vent’anni circa dopo la sua morte. La sua fama di letterato si diffuse per tutta la diocesi di Bergamo al punto che, uno sterminatogruppo di suoi amici e conoscenti, propugnò e sottoscrisse la pubblicazione delle sue opere conampia eco e rinomanza.Il primo volume raccoglie una gran serie di sonetti, cantate e ballate sui più svariati argomenti chespaziano dalle fiabe alle caricature in versi sui mestieri dell’epoca e, soprattutto, un’intera collezio-ne di componimenti poetici che prendono di mira un vizio piuttosto diffuso a quel tempo: l’Avarizia.Pensiamo opportuno continuare, alla stregua di quanto fatto nei numeri precedenti con le “Lettereda Telgate”, di offrire ai lettori le poesie ed i componimenti che competono, per metrica e versi, conle migliori opere classico-romantiche del primo ottocento italiano. Un primo assaggio per i lettori può essere questo sonetto che l’arciprete scrisse contro uno stravi-zio italiano che, a quanto sembra, era assai diffuso in Italia al tempo suo: il gioco del lotto! ( poi dicono che i tempi sono cambiati!)

Antonio Toccagni

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FORSENON SAPEVI CHE…

Fedeli alla volontà di tenerviinformati in questo anno così im-portante per il Corpo BandisticoMusicale “Telgate ’90”, ricorre in-fatti il ventesimo anniversario difondazione, ecco il secondo ap-puntamento con la storia dellabanda, gli eventi appena trascorsie gli appuntamenti in programma.

UN PO’ DI STORIADopo la prima apparizione pub-blica del Corpo Musicale l’impe-gno dei ragazzi che ne facevanoparte è andato in crescendo in vi-sta del primo vero concerto. Il 27dicembre 1992 presso la scuola

elementare, infatti, si è svolto ilprimo concerto di Natale direttodal maestro Luigi Moriggi. L’anno successivo è stato il turnodi una tra le prime uscite “mar-cianti”. Tra un concerto e quelliche chiamiamo servizi c’è unabella differenza: oltre a seguire lapartitura bisogna tenere il passo,rimanere in riga, avere fiato ancheper camminare…Tra i primi servi-zi della banda ricordiamo, il 19giugno del 1993, l’inaugurazionedella zona industriale di via Primomaggio.Con la crescita della scuola dimusica il Consiglio Direttivo di

“Telgate ‘90” ha iniziato ad av-vertire la necessità di raccogliereulteriori fondi. Nasce così nel1994 la prima edizione della Fe-sta della Musica, evento che poiha scandito anno per anno la vitadella banda. Grazie all’aiuto dipersone tuttora vicine al CorpoMusicale, che avevano già espe-rienza in materia, per la primavolta sono stati serviti cotechini ecostine “made in banda”. Con iltempo i ragazzi sono cresciuti di-ventando parte sempre più attivadella manifestazione fino a gestirebuona parte dei vari settori (cuci-na, bar, cassa, giochi).

EVENTI APPENA TRASCORSIIn occasione del venerdì santo, il2 aprile, il Corpo Musicale hapartecipato, su invito per il se-condo anno consecutivo, alla viacrucis organizzata a Calcinate.Ogni stazione è stata recitata inuna parte diversa del paese finoall’arrivo in chiesa. La musica haaccompagnato la riflessione dopola recitazione di alcune stazioni odurante il passaggio della proces-sione.Il lunedì dell’angelo, come an-nunciato nello scorso numero, siè svolta l’estrazione della lotteria.Potete verificare se avete vinto ri-volgendovi direttamente nei nego-zi dove avete acquistato i bigliettio presso le persone che ve li han-no venduti. Ricordatevi di ritirare ipremi presso la nostra sede al se-condo piano della scuola media ilmartedì dalle 20.30 alle 23.00 ocontattando il numero 3479982578!

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PROSSIMI EVENTICon l’arrivo della bella stagioneiniziano anche le uscite “mar-cianti” del Corpo Musicale, cheper i servizi prende il nome diWalking Band. Il 18 aprile la Walking Band ac-compagnerà, come consuetudine,il corteo dei ragazzi che devonoricevere la Cresima partendo dallascuola materna per arrivare allachiesa parrocchiale e con un mo-mento di intrattenimento anche altermine della cerimonia, sul sa-grato della chiesa. Il 25 aprile, in occasione della Fe-sta della Liberazione che ha se-

gnato la fine della Seconda GuerraMondiale , la Walking Band par-teciperà al corteo per le vie delpaese per rendere omaggio ai mo-numenti dedicati ai caduti.Ma “Telgate ‘90” è anche associa-zione e in quanto tale è tenuta ariunire tutti i suoi iscritti in as-semblea. Il 28 aprile si terrà cosìl’Assemblea Generale ordinaria,importante momento per fare ilpunto sull’andamento morale edeconomico del Corpo Musicale,anche senza strumenti in mano.Ultimo appuntamento da ricorda-re il Festivalbanda, giunto ormaialla sesta edizione. Quest’anno il

concorso canoro avrà una vestenuova, non più all’interno dellaFesta della Musica, ma comeevento a sé stante la sera del 1°maggio presso la sala della comu-nità. Negli anni questo concorsocanoro aperto a tutti si è evolutocoinvolgendo artisti di notevoletalento, purtroppo a scapito di vo-ci autoctone altrettanto di qualitàche cogliamo quindi l’occasionedi invitare caldamente. Ci si puòiscrivere presso la nostra sede,negli orari indicati sopra.Al prossimo mese!

Alessandra Pesenti

NON ESISTONO RAGAZZI CATTIVI Esperienze educative di un prete al Beccaria di MilanoAutore: CLAUDIO BURGIODestinatario: operatori sociali - tuttiAnno di pubblicazione: 2010Casa editrice: paolinePrezzo: 12,00 euro

Le storie dei ragazzi che l’autore incontra al Beccaria, il famoso carcere minoriledi Milano, o che ospita nella sua comunità per minori in difficoltà, s’intreccianocon la sua storia di uomo e di prete, in un legame che rende sempre più fecondoil cammino, un itinerario pedagogico fatto di sfide e di rischi, ma altrettantoaperto a sorprendenti possibilità di cambiamento.Questi ragazzi, che per la mentalità comune sono solo dei delinquenti, per luisono ragazzi e basta, da amare, accogliere e sostenere nella ricerca della propriaidentità e umanità. Tante sono le storie difficili e drammatiche riportate, e nume-rose le testimonianze degli stessi ragazzi, che coinvolgono e interrogano con laloro carica di provocazione e di dolore ad aprire gli orizzonti della nostra societàe della nostra vita. Questo libro nasce dall’esigenza di raccontare, attraverso lanarrazione autobiografica, la straordinaria avventura dell’educare che appar-tiene a ciascuno, e l’impegno e la responsabilità nel consegnare alle nuove gene-razioni il faticoso ed appassionante mestiere di vivere.

Sono angeli sul mio cammino.Sono cuori violenti spesso per disperazione.

Più vado avanti, più mi convinco di una cosa:non esistono ragazzi cattivi.

(Claudio Burgio)

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Carissimo don Tarcisio,Da molto tempo che nonho più notizie dall’Italia.

Immerso nelle mie attività pasto-rali presso diversi villaggi, cercosempre di stare vicino alla miagente per dargli i motivi di spe-ranza in un futuro migliore. Lofaccio con la parola, con il miomodo di stare con loro ma anchecoinvolgendo qualcuno di loroche avesse delle conoscenze inqualche campo della vita per farebeneficiare gli altri. Può essere incampo agricolo, in allevamento,in costruzione di case, in fale-gnameria, in caccia, nella medi-cina tradizionale, nella musica.Essere per loro un compagno enon un maestro !I risultati tardano a farsi vedere,questo richiede molta pazienza!Però crediamo in ciò che stiamofacendo. E’ il tempo di seminare ! L’anno scorso ed anche quest’an-no i raccolti di arachidi sono an-dati bene. Adesso stiamo aspet-tando i commercianti che potran-

no affrontare la rude realtà dellenostre strade per venire a com-prarli. Così il ricavato può serviread acquistare medicine di primanecessità e magari riuscire anchead avere qualche pannello solareper il nostro ambulatorio.Invece il catechismo per i ragazzista affrontando tante difficoltà inquesti ultimi tempi. Tanti di loro

sono spinti dai genitori in cercadella fortuna nelle miniere di dia-manti. Speriamo che la dura con-danna di queste pratiche dal ve-scovo nostro portino frutto. Que-sto fatto ci spinge a migliorare lestrutture di accoglienza di questiragazzi. E’ quello che siamo riu-sciti a fare al centro della parroc-chia grazie all’aiuto raccolto aTelgate. Potevamo fare di più, maè il trasporto del materiale dallacittà verso i villaggi che è moltocostoso.Adesso che ne ho approfittato peravere un indirizzo e-mail, puoidare anche le tue notizie mentresono ancora in città.Vorrei che mi salutassi tutti i fe-deli di Telgate e il gruppo missio-nario, per le loro offerte genero-se. E’ un grazie che viene daibambini, dai genitori di tutti i vil-laggi.Con facili ricordi, vi faccio auguridi buona Pasqua

don Marcello

PADRE MARCEL ci scrive DA KAZUMBA(Congo RdC)

Dentro in un’aula, i bambini seduti sui ban-chi nuovi. Grazie tante a voi tutti fedeli diTelgate.

Una scuola nuova con i ragazzi tutti contenti. Grazie a Telgate!

Qui facciamo festa in casa di colui che sarebbe da voi un sindacodel luogo. Aspettiamo i musicisti per il ballo popolare all’occasio-ne di quest’evento: inaugurazione di una scuola nuova nella loca-lità GABINDA. Ci sono anch’io in camicia bianca come si vede inmezzo alla gente.

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Una luminosa giornata di fine in-verno, è stata di buono auspicioper la nostra visita al Duomo diMilano. Il cielo terso ci ha con-sentito di ammirarlo nel suosplendore: il prezioso marmo diCandoglia, con le sue venaturegrigio rosa, le guglie, gli archi!Un’esaltazione del gotico fiorito.Con l’ausilio della guida abbiamoripercorso l’affascinante storia fi-no ai giorni nostri.

Una volta all’interno, una forteemozione ci ha colte per la lucefiltrata dalle vetrate colorate e icolossali pilastri. Nel tardo po-meriggio siamo rientrate lascian-doci alle spalle una piazza chebrulicava di persone ed una città

che si stava animando ad una ve-locità alla quale non siamo abi-tuate. Con una piacevole serata inun agriturismo della nostra zona,abbiamo concluso la giornata.Ringraziando le partecipanti dia-mo loro appuntamento al prossi-mo anno.

Alla cronaca della giornata fac-ciamo seguire una sintesi dellalettera con la quale la nostra Pre-sidente Nazionale, Anna MariaMauro Pastorino, ha motivato lascelta del tema per la GiornataInternazionale della Donna - 8Marzo 2010 -: lo sviluppo è voca-zione. La sfida educativa per unumanesimo vero. […] Essa traeispirazione in modo particolaredalla necessità per il CIF, di tra-durre e creare un nuovo sentiresociale comune, per contribuirecome donne associate a svilup-pare quel necessario “statuto dicittadinanza” del Cristianesimonella vita e nella cultura contem-poranea, che garantisce una for-mazione integrale della persona,riconosciuta anche nella sua di-mensione spirituale.

Già Paolo VI nella PopulorumProgressio, al nr. 14, scriveva “losviluppo non si riduce alla sem-plice crescita economica. Per es-sere autentico sviluppo deve es-sere integrale, il che vuol direvolto alla promozione di ogni uo-mo e di tutto l’uomo” e aggiun-geva, al nr. 15, che “nel disegnodi Dio ogni uomo è chiamato aduno sviluppo perché ogni vita èvocazione”, ma dice BenedettoXVI “la vocazione è un appelloche richiede una risposta libera eresponsabile. E come aderentiCIF sentiamo in maniera forte ta-le richiamo che ci spinge ad unimpegno rinnovato per la forma-zione delle donne in particolare[…].

8 MARZO 2010

Alla ricerca del bello intorno a noi

PILLOLE DI SAGGEZZANon basta sapere, si deve anche applicare;non è abbastanza volere, si deve anche fare.

J. W. Goethe poeta e scrittore tedesco 1749 - 1832

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Un uomo disperava dell’amore di Dio. Un giorno mentre errava sulle colline che attorniava-no la sua città, incontrò un pastore.Questi, vedendolo afflitto, gli chiese: “Che cosa ti turba, amico?”.«Mi sento immensamente solo».“Anch’io sono solo, eppure non sono triste”.«Forse perché Dio ti fa compagnia».“Hai indovinato”.«Io invece non ho la compagnia di Dio. Non riesco a credere che Lui mi ami e mi ascolti.Come è possibile che ami proprio me?».“Vedi laggiù la nostra città? - gli chiese il pastore- Vedi le case? Vedi le finestre?”.«Vedo tutto questo» rispose il pellegri-no.“Allora non devi disperare. Il soleè uno solo, ma ogni finestra del-la città, anche la più piccola ela più nascosta ogni giorno vie-ne baciata dal sole. Forse tu di-speri perché tieni chiusa la tuafinestra”.

(Anonimo arabo - Preghiera trovata nelSantuario di San Romedio (Val di Non –Trentino) il 20 agosto 2008)

PubblicitàOttimismoNota in silenzio i difetti degli altri,

per correggere i tuoi!

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Confetti RossiLa nostra concittadina PLEBANI SILVIA ha conseguito la laurea in SCIENZEDELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA in data 16/02/2010 presso l ’UNIVERSITA’CATTOLICA DEL SACRO CUORE, di Brescia conseguendo la qualifica accade-mica di dottore in SCIENZE LINGUISTICHE. discutendo sulla tesi “ Software Se-lection di strumenti per l’applicazione del modello delle Balanced Scorecard ”Alla neo dottoressa porgiamo le ns. più vive congratulazioni unitamente aquelle dei lettori del Notiziario Parrocchiale per l’importante traguardo rag-giunto.

la redazione

Alla c.a Egr. Sig. Antonio Toccagni

Alcune settimane or sono holetto il suo articolo “Unistante d’arte da non di-

menticare” (Novembre 2009), re-lativo alle opere d’arte che dueartisti Telgatesi hanno donato eche sono state poste nel nuovocomplesso residenziale il “Borgo”,sorto nel centro storico di Telgate.Un luogo in cui la memoria puòancora cogliere quel retaggio dellenostre tradizioni e della nostracultura. Leggendo io mi sono tro-vata, però, a fare alcune riflessio-

ni. Lei parla di un’opera da porta-re ad esempio, un luogo dove èstato privilegiato l’aspetto stori-co-culturale a quello,ahimè, sem-pre più diffuso della cementifica-zione spasmodica delle cubatureedificabili. Ecco, è su quest’ultimoriferimento che mi permetta didissentire, e Le spiego il motivo.Il nuovo “Borgo”di cui sopra, so-no in realtà due nuovi “condomi-ni” di 3 piani ciascuno, per un to-tale di una quarantina di apparta-menti, sotto i quali sono stati ri-cavati uno svariato numero di ga-rage sotterranei, posti auto in su-perficie ed esigue aree verdi. . .

Per fare tutto cia e stato demolitoun vecchio cascinale, di rilevanzastorico-artistica non indifferente,del quale non si è “conservato”niente, anzi, si è stravolta com-pletamente la fisionomia originaledel luogo e di quella parte di cen-tro storico in cui è inserito. A talproposito Le allego una fotografiache La prego di guardare con at-tenzione perché da sola dice tut-to.La memoria...già, che bello ricor-dareI Suoi ricordi di bambino che ènato lì, e lì é vissuto, in quel Bor-go”. Il riaffiorare delle immagini

Lettera alla nostra redazione : E’ pervenuta e pubblichiamo la seguente lettera.

La Redazione del Notiziario non entra in merito a valutazioni espresse dalla stessa.

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della fabbrica di bottoni di madre-perla del Sig. Porro, dei capanno-ni della Foppa Pedretti, dell’ortàia, dei filari di vite, della lam-bretta per girare il mondo con lafantasia ecc...Bello Chissà quanti si sono ritro-vati con piacere e nostalgia inquei Suoi ricordi e sono tornatibambini. Già, anch’io sono torna-ta bambina.Una bambina che è nata (qualcheanno dopo di Lei) ed è vissuta afianco di quel “Borgo”. Dalla miamemoria sono riaffiorati molti beiricordi di quel luogo. Non c’eranosolo dei grigi capannoni indu-striali ma un grande cascinalecon il portico ad archi e la suogrande corte con gli alberi. Un’ aia piena di anatre starnaz-

zanti, galli colorati,galline gras-sottelle, pulcini gialli, cani ab-baianti, gatti sornioni e uccelliche svolazzavano tra i rami deglialberi. Nella stalla mucche tran-quille che mangiavano fieno. Tuttele mattine quest’allegra brigata midava il buongiorno quando varca-vo il cancello con il mio pentolinoin mano per andare dall’indimen-ticata “Bèta di Mafi”a prendere ilbuon latte fresco che suo marito “Bigì” aveva appena munto. Chegioia era per me. Mi ricordo del-l’enorme cucina con i soffitti alti avolta, il grande camino e la tavolasempre imbandita con pane fre-sco, salumi profumatissimi ed ilfiaschetto di vino. Sul gas la mokadel caffè appena fatto. Che belloquando d’estate mi fermavo sotto

quel lungo portico con il soffitto avolta, gli archi sostenuti da colon-ne di pietra ed il pavimento dallemattonelle un po’ ondulate esbeccate. Era così bello quel po-sto, era così bella quell’aia ac-ciottolata ed ornata da alberi eciuffi d’erba. Quante generazionidi Telgatesi, quanta vita vissuta inquel luogo Lì non c’erano solofabbriconi industriali, lì c’era unprezioso tesoro storico-culturaleche si poteva e si doveva conser-vare. Lì c’era una parte delle no-stre radici che non c’è più.I migliori saluti.

Monica PigolottiVia C.na Gerola, 21

Telgate lì 25 Febbraio 2010

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Anagrafe ParrocchialeBATTEZZATI IN CRISTO

BETELLA SOFIA di Roberto e Zinesi MariangelaGHISLANZONI GIULIA di Giancarlo e Austoni StefaniaBERTOLI VITTORIO HISATO di Giorgio e Taeko YamadaCOCCO GINEVRA di Simone e Preti Elena

TORNATI ALLA CASA DEL PADRE

VAVASSORI ANGELA ved. Pesenti di anni 84SIGNORELLI MARIA ved. Vavassori di anni 87DI VITA MARIANNA ved. Medoro di anni 93BONETTI SILVANO di anni 66FINAZZI MARIELLA di anni 59

Alari Umbertodi anni 72

Signorelli Maria ved. Vavassori di anni 87

Finazzi Mariella in Baronidi anni 59

SSoolleennnnee OOsstteennssiioonnee ddeellllaa SSiinnddoonnee Dal 10 aprile al 23 maggio 2010,

Torino sarà ancora una volta il centro della religiosità cristiana...

infatti, a distanza di dieci anni dall’Ostensione avvenuta nell’anno giubilare, la Sin-done sarà nuovamente esposta nel Duomo di Torino: è la prima occasione pubbli-ca di esposizione del Telo “rinnovato” dopo il “restauro” del 2002, che ha portatoalla rimozione di lembi di tessuto bruciato nell’incendio di Chambéry del 1532 estabilito il Sudario su un nuovo supporto.

Non perdere un’occasione che si ripete solo poche volte nel secolo: prenota adesso la tua visita alla Sindone:

www.sindone.org

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Rev.do Arciprete CORNOLTI don TARCISIOtel. 035.830674 - fax [email protected] - www.parrocchiatelgate.orgDirettore Oratorio Rev.do NESSI don LUCAtel. 035.830256 - [email protected] RIZZI Mons. GILDO tel. 035.4421168Rev.da SUOR CARMELA tel. 035.830743REDAZIONE NOTIZIARIO PARROCCHIALEtel. 035.833850 - fax 035.833850 - [email protected] c/o CASA PARROCCHIALE martedì dalle 9,30 alle 11,00 - tel. 035.833850 - [email protected] PRIMO ASCOLTO CARITASc/o CASA PARROCCHIALEmartedì dalle 20,30 alle 22,00 - sabato dalle 9,00 alle 11,00secondo e quarto martedì del mese dalle 17,00 alle 19,00 sportelloprimo ascolto per situazioni disagio mentaletel. 035.833850 - [email protected] CENTRO ITALIANO FEMMINILEPOMA AUSILIA - tel. 035.830787CORALE PARROCCHIALE S.G. BATTISTACONSONNI ELISABETTA - tel. 035.831000 - cell. 338.7996937 - [email protected] CORO ARCOBALENOPESENTI MOIRA - tel. 035.830114CORO ALBACHIARAREDOLFI ORNELLA - tel. 035.4420335CORPO BANDISTICO MUSICALE “TELGATE 90”PESENTI EMANUELE - cell. 335.6923437 - [email protected] DOMICILIARITÀRev.do Arciprete CORNOLTI don TARCISIO - tel. 035.830674GRUPPO MISSIONARIO PARROCCHIALE c/o CASA PARROCCHIALE giovedì ore 20,30 - PEZZOTTA LUISA - tel. 035.830292

Sacramento del Battesimo: si celebra in forma comunitaria, senza la S. Messa, la seconda domenica delmese alle ore 11,30 e la quarta domenica del mese alle ore 16,00. I genitori sono pregati di chiedere ilBattesimo per tempo affinché il sacerdote possa avere un incontro con la famiglia prima della celebrazione.

Sacramento del Matrimonio: i fidanzati sono pregati di annunciarsi almeno quattro mesi prima della data fissa-ta per le nozze. Premettano alla richiesta del sacramento un corso di preparazione al matrimonio. Tale corsoin parrocchia si tiene abitualmente nei mesi invernali.

Per i malati: i parenti sono pregati di informare i sacerdoti in caso di malattia di un familiare, esprimendo cosìche si gradisce la visita del sacerdote in casa o in ospedale. Tutti i primi venerdì del mese si passa per la con-fessione e comunione ai malati.

NotizieUtili

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