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Comune di Caltagirone Area 4^ Piano di gestione del Val di Noto e valorizzazione urbanistica del Centro storico, dei beni artistici e monumentali e procedimenti ablativi nell’area urbanistica e Servizi Cimiteriali
Progetto per la realizzazione di un ascensore
urbano nel Centro Storico, di collegamento tra i
parcheggio Cappuccini, lungo la Strada di
Circonvallazione di Levante, e il soprastante
Largo Cappuccini
Progetto esecutivo
Il progetto della struttura
l’elaborato n. 14, relazione generale di calcolo
Il progetto architettonico e i computi, Area 4^ Architetto Luigi Prezzavento
Geometra Antonio Morganti Geometra Giulio Falcone
Il Coord. per la sicurez. in fase di progetto , Area 4^ Architetto Sergio Gruttadauria
Il progetto delle strutture, Area 5^ Ingegnere Valentino Busacca Geologo Raffaello Libertini Responsabile unico del procedimento
Architetto Antonio Virginia, Dirigente Area 4^ Caltagirone, Luglio 2013
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CONTENUTO DEL PRESENTE FASCICOLO
DICHIARAZIONE CONGIUNTA COMMITTENTE - PROGETTISTA
- DESCRIZIONE GENERALE OPERA
IL MODELLO STRUTTURALE
-NORMATIVA DI RIFERIMENTO
PRESTAZIONI ATTESE
DURABILITÀ
RELAZIONE DI CALCOLO
LEGAMI COSTITUTIVI
COMBINAZIONI DI CALCOLO
AZIONE SISMICA
AZIONI DOVUTE AL VENTO
L’AZIONE DELLA NEVE
PRESTAZIONI ATTESE AL COLLAUDO
LE VERIFICHEDEGLI ELEMENTI STRUTTURALI
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RELAZIONE GENERALE – DICHIARAZIONE CONGIUNTA COMMITTENTE -
PROGETTISTA
PROGETTO: Opere strutturali connessi al progetto di un ascensore urbano nel
Centro Storico, di collegamento tra i parcheggio Cappuccini, lungo la Strada di
Circonvallazione di Levante, e il soprastante Largo Cappuccini
Il sottoscritto Dott. ing. Busacca Valentino nella qualità di progettista delle
strutture ed il sig. Dott. Arch. Antonio Virginia nella qualità di committente, al
fine di adempiere agli obblighi previsti dal D.M. 14.01.2008 e s.m. ed i., dichiarano
sotto la propria responsabilità quanto riportato nella presente relazione generale. - DESCRIZIONE GENERALE OPERA - DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE GEOLOGICHE DEL SITO
L’opera oggetto di progettazione strutturale ricade nel territorio comunale di
Caltagirone
L’impianto è ubicato in area posta ad Nord-Est dell’abitato di Caltagirone lungo la
circonvallazione di levante . Ad un’altitudine di circa 510 ml
Per la caratterizzazione geotecnica si è fatto riferimento alla relazione geologica
redatta dal dott. Geol. Libertini Raffaello
L’esatta individuazione del sito è riportata nei grafici di progetto.
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STATI LIMITE ADOTTATI IN RELAZIONE ALLA PRESTAZIONE ATTESA – CLASSE
DELLA COSTRUZIONE - VITA ESERCIZIO - MODELLI DI CALCOLO – TOLLERANZE
– DURABILITÀ - PROCEDURE QUALITA’ E MANUTENZIONE
- NORMATIVA DI RIFERIMENTO Il calcolo delle opere si è svolta nel rispetto della seguente normativa vigente:
• • D.M 14.01.2008 - Nuove Norme tecniche per le costruzioni;
• • Circ. Ministero Infrastrutture e Trasporti 2 febbraio 2009, n. 617 Istruzioni per
l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008;
Le norme NTC 2008, precisano che la sicurezza e le prestazioni di una struttura o di una
parte di essa devono essere valutate in relazione all’insieme degli stati limite che verosimilmente si
possono verificare durante la vita normale.
Prescrivono inoltre che debba essere assicurata una robustezza nei confronti di azioni eccezionali.
Le prestazioni della struttura e la vita nominale sono riportati nei successivi tabulati di calcolo della
struttura
La sicurezza e le prestazioni saranno garantite verificando gli opportuni stati
limite definiti di concerto con il Committente in funzione dell’utilizzo della struttura,
della sua vita nominale e di quanto stabilito dalle norme di cui al D.M. 14.01.2008 e
s.m. ed i.
In particolare si è verificata :
- la sicurezza nei riguardi degli stati limite ultimi (SLU) che possono
provocare eccessive deformazioni permanenti, crolli parziali o globali,
dissesti, che possono compromettere l’incolumità delle persone e/o la
perdita di beni, provocare danni ambientali e sociali, mettere fuori
servizio l’opera. Per le verifiche sono stati utilizzati i coefficienti parziali
relativi alle azioni ed alle resistenze dei materiali in accordo a quando
previsto dal D.M. 14.01.2008 per i vari tipi di materiale. I valori utilizzati sono
riportati nel fascicolo delle elaborazioni numeriche allegate.
- la sicurezza nei riguardi degli stati limite di esercizio (SLE) che possono
limitare nell’uso e nella durata l’utilizzo della struttura per le azioni di
esercizio. In particolare di concerto con il committente e coerentemente
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alle norme tecniche si sono definiti i limiti riportati nell’allegato fascicolo
delle calcolazioni.
- la sicurezza nei riguardi dello stato limite del danno (SLD) causato da
azioni sismiche con opportuni periodi di ritorno definiti di concerto al
committente ed alle norme vigenti per le costruzioni in zona sismica
- robustezza nei confronti di opportune azioni accidentali in modo da
evitare danni sproporzionati in caso di incendi, urti, esplosioni, errori
umani.
- Per quando riguarda le fasi costruttive intermedie la struttura non risulta
cimentata in maniera più gravosa della fase finale.
COMBINAZIONI DELLE AZIONI SULLA COSTRUZIONE
Le azioni definite come al § 2.5.1 delle NTC 2008 sono state combinate in accordo
a quanto definito al § 2.5.3. applicando i coefficienti di combinazione come di
seguito definiti: Tabella 2.5.I – Valori dei coefficienti di combinazione
Categoria/Azione variabile ψ0j ψ 1j ψ 2j Categoria A Ambienti ad uso residenziale 0,7 0,5 0,3 Categoria B Uffici 0,7 0,5 0,3 Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento 0,7 0,7 0,6 Categoria D Ambienti ad uso commerciale 0,7 0,7 0,6 Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso
1,0 0,9 0,8
Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso ≤ 30
0,7 0,7 0,6 Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30
0,7 0,5 0,3
Categoria H Coperture 0,0 0,0 0,0 Vento 0,6 0,2 0,0 Neve (a quota ≤ 1000 m s.l.m.) 0,5 0,2 0,0 Neve (a quota > 1000 m s.l.m.) 0,7 0,5 0,2 Variazioni termiche 0,6 0,5 0,0
I valori dei coefficienti parziali di sicurezza γGi e γQj utilizzati nelle calcolazioni
sono dati nelle NTC 2008 in § 2.6.1, Tab. 2.6.I
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AZIONI AMBIENTALI E NATURALI
Si è concordato con il Committente che le prestazioni attese nei
confronti delle azioni sismiche siano verificate agli stati limite, sia di esercizio che
ultimi individuati riferendosi alle prestazioni della costruzione nel suo complesso,
includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali e gli impianti.
Gli stati limite di esercizio sono:
- Stato Limite di Operatività (SLO)
- Stato Limite di Danno (SLD)
Gli stati limite ultimi sono:
- Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV)
- Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC)
Le probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR , cui riferirsi per
individuare l’azione
sismica agente in ciascuno degli stati limite considerati, sono riportate nella
successiva tabella:
Stati Limite PVR : Probabilità di superamento nel periodo di riferimento VR
Stati limite di
esercizio
SLO 81%
SLD 63%
Stati limite
ultimi
SLV 10%
SLC 5%
Per la definizione delle forme spettrali (spettri elastici e spettri di progetto), in conformità ai dettami
del D.M. 14 gennaio 2008 § 3.2.3. sono stati definiti i seguenti termini:
• Vita Nominale
• Classe d’Uso;
• Categoria del suolo;
• Coefficiente Topografico;
• Latitudine e longitudine del sito oggetto di edificazione
Tali valori sono stati utilizzati da apposita procedura informatizzata sviluppata dalla STS s.r.l., che,
a partire dalle coordinate del sito oggetto di intervento, fornisce i parametri di pericolosità sismica
da considerare ai fini del calcolo strutturale, riportati nei tabulati di calcolo.
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Si è inoltre concordato che le verifiche delle prestazioni saranno effettuate per le azioni derivanti
dalla neve, dal vento e dalla temperatura secondo quanto previsto al cap. 3 del DM 14.01.08 e
della Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 febbraio 2009 n. 617 per un
periodo di ritorno coerente alla classe della struttura ed alla sua vita utile.
Nel caso in specie trattandosi di opere di classe III, gli stati limite da verificare ed il tipo di verifica
da effettuare secondo norma sono i seguenti:
- Stato Limite di Danno (SLD) con controllo degli spostamenti;
- Stato Limite di Salvaguardia (SLD) con verifica di resistenza.
- Stato limite di Operativita (SLO)
- Stato Limite di Collasso (SLC)
DESTINAZIONE D’USO E SOVRACCARICHI VARIABILI DOVUTO ALLE AZIONI
ANTROPICHE Per la determinazione dell’entità e della distribuzione spaziale e temporale dei sovraccarichi
variabili si è fatto riferimento alla tabella del D.M. 14.01.2008 in funzione della destinazione d’uso.
I carichi variabili comprendono i carichi legati alla destinazione d’uso dell’opera; i modelli di tali
azioni possono essere costituiti da:
• carichi verticali uniformemente distribuiti qk [kN/m2]
• carichi verticali concentrati Qk [kN]
• carichi orizzontali lineari Hk [kN/m]
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I valori nominali e/o caratteristici qk, Qk ed Hk di riferimento sono riportati nella Tab.
3.1.II. delle NTC 2008. In presenza di carichi verticali concentrati Qk essi sono stati applicati su
impronte di carico appropriate all’utilizzo ed alla forma dell’orizzontamento, in generale con forma
dell’impronta di carico quadrata pari a 50 x 50 mm. , salvo che per le rimesse ed i parcheggi, per
i quali i carichi si sono applicano su due impronte di 200 x 200 mm, distanti assialmente di
1,80 m.
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MODELLI DI CALCOLO
Si sono utilizzati come modelli di calcolo quelli esplicitamente richiamati nel
D.M. 14.01.2008 ed in particolare:
• analisi elastica lineare per il calcolo delle sollecitazioni derivanti da carichi statici
• analisi dinamica modale con spettri di progetto per il calcolo delle sollecitazioni di progetto
dovute all’azione sismica
• analisi degli effetti del 2° ordine quando significativi
• verifiche sezionali agli s.l.u. per le sezioni in c.a. utilizzando il legame parabola rettangolo
per il calcestruzzo ed il legame elastoplastico incrudente a duttilita’ limitata per l’acciaio
• verifiche plastiche per le sezioni in acciaio di classe 1 e 2 e tensionali per quelle di classe 3
• verifiche tensionali per le sezioni in legno
• analisi statica non lineare (push Over), quando specificato, nelle elaborazioni numeriche
allegate
Per quanto riguarda le azioni sismiche ed in particolare per la
determinazione del fattore di struttura, dei dettagli costruttivi e le prestazioni sia
agli SLE che allo SLU si è fatto riferimento al D.M. 14.01.08 e alla circolare del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 febbraio 2009, n. 617 che è stata
utilizzata come norma di dettaglio.
La definizione quantitativa delle prestazioni e le verifiche sono state riportate
nel fascicolo delle elaborazioni numeriche allegate.
TOLLERANZE
Nelle calcolazioni si è fatto riferimento ai valori nominali delle grandezze
geometriche ipotizzando che le tolleranze ammesse in fase di realizzazione siano
conformi alle euronorme EN 1992-1991- EN206 - EN 1992-2005:
- Copriferro –5 mm (EC2 4.4.1.3)
- Per dimensioni ≤150mm ± 5 mm
- Per dimensioni =400 mm ± 15 mm
- Per dimensioni ≥2500 mm ± 30 mm
Per i valori intermedi con interpolazione lineare.
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DURABILITÀ Per garantire la durabilità della struttura sono state prese in considerazioni opportuni stati
limite di esercizio (SLE) in funzione dell’uso e dell’ambiente in cui la struttura dovrà essere
utilizzata limitando sia gli stati tensionali che nel caso delle opere in calcestruzzo anche l’ampiezza
delle fessure. La definizione quantitativa delle prestazioni, la classe di esposizione e le verifiche
sono stati riportati nel fascicolo delle elaborazioni numeriche allegate.
Inoltre per garantire la durabilità, cosi come tutte le prestazioni attese, è stata posta adeguata
cura nelle previsioni sia nell’esecuzione che nella manutenzione e gestione della struttura
prevedendo tutti gli accorgimenti utili alla conservazione delle caratteristiche fisiche e dinamiche
dei materiali e delle strutture La qualità dei materiali e le dimensioni degli elementi sono stati
previsti in coerenza con tali obiettivi.
Durante le fasi di costruzione il Direttore dei Lavori si impegna ad implementare severe
procedure di controllo sulla qualità dei materiali, sulle metodologie di lavorazione e sulla
conformità delle opere eseguite al progetto esecutivo nonché alle prescrizioni contenute nelle
“Norme Tecniche per le Costruzioni” DM 14.01.2008. e relative Istruzioni.
IL PROGETTISTA IL COMMITTENTE
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RELAZIONE DI CALCOLO
• NORMATIVA DI RIFERIMENTO
• • D.M 14.01.2008 - Nuove Norme tecniche per le costruzioni;
• • Circ. Ministero Infrastrutture e Trasporti 2 febbraio 2009, n. 617 Istruzioni per
l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio
2008;
• REFERENZE TECNICHE (Cap. 12 D.M. 14.01.2008)
• UNI ENV 1992-1-1 Parte 1-1:Regole generali e regole per gli edifici.
• UNI EN 206-1/2001 - Calcestruzzo. Specificazioni, prestazioni, produzione e conformità.
• UNI EN 1993-1-1 - Parte 1-1:Regole generali e regole per gli edifici.
• UNI EN 1995-1 – Costruzioni in legno
• UNI EN 1998-1 – Azioni sismiche e regole sulle costruzioni
• UNI EN 1998-5 – Fondazioni ed opere di sostegno
• CRITERI ADOTTATI PER LA SCHEMATIZZAZIONE DELLA STRUTTURA
La struttura è stata modellata con il metodo degli elementi finiti utilizzando
vari elementi di libreria specializzati per schematizzare i vari elementi strutturali.
In particolare le travi ed i pilastri sono state schematizzate con elementi trave
a due nodi deformabili assialmente, a flessione e taglio utilizzando funzioni di
forma cubiche di Hermite, modello finito che ha la caratteristica di fornire la
soluzione esatta in campo elastico lineare per cui non necessita di ulteriore
suddivisioni interne degli elementi strutturali.
Gli elementi finiti a due nodi possono essere utilizzati in analisi di tipo non
lineare potendo modellare non linearità sia di tipo geometrico che meccanico
con i seguenti modelli :
1. Matrice geometrica per gli effetti del II° ordine;
2. Non linearità meccanica per comportamento assiale solo resistente a
trazione o compressione:
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3. Non linearità meccanica di tipo elasto-plastica con modellazione a
plasticità concentrata e duttilità limitata con controllo della capacità
rotazionale ultima delle cerniere plastiche.
4. Per gli elementi strutturali bidimensionali (pareti a taglio, setti, nuclei
irrigidenti, piastre o superfici generiche) è stato utilizzato un modello finito
a 3 o 4 nodi di tipo shell che modella sia il comportamento membranale
(lastra) che flessionale (piastra).
Tale elemento finito di tipo isoparametrico è stato modellato con funzioni di
forma di tipo polinomiale che rappresentano una soluzione congruente ma non
esatta nello spirito del metodo FEM. Per questo tipo di elementi finiti la precisione
dei risultati ottenuti dipende dalla forma e densità della MESH.
Il metodo è efficiente per il calcolo degli spostamenti nodali ed è sempre
rispettoso dell’equilibrio a livello nodale con le azioni esterne.
Le verifiche sono state effettuate sia direttamente sullo stato tensionale
ottenuto, per le azioni di tipo statico e di esercizio. Per le azioni dovute al sisma
(ed in genere per le azioni che provocano elevata domanda di deformazione
anelastica), le verifiche sono state effettuate sulle risultanti (forze e momenti)
agenti globalmente su una sezione dell’oggetto strutturale (muro a taglio, trave
accoppiamento, etc..)
Nel modello sono stati tenuti in conto i disassamenti tra i vari elementi
strutturali schematizzandoli come vincoli cinematici rigidi.
La presenza di eventuali orizzontamenti sono stati tenuti in conto o con vincoli
cinematici rigidi o con modellazione della soletta con elementi SHELL.
L’analisi delle sollecitazioni è stata condotta in fase elastica lineare tenendo
conto eventualmente degli effetti del secondo ordine.
Le sollecitazioni derivanti dalle azioni sismiche sono state ottenute sia con da
analisi statiche equivalenti che con da analisi dinamiche modali.
Nel caso di calcolo della capacità di una struttura progettata, o di una
esistente, a resistere al sisma, con verifica dell’effettiva duttilità strutturale si è
ricorso ad una analisi statica di tipo non lineare (PUSHOVER).
I vincoli tra i vari elementi strutturali e con il terreno sono stati modellati in
maniera congruente al reale comportamento strutturale.
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Il modello di calcolo ha tenuto conto dell’interazione suolo-struttura
schematizzando le fondazione superficiali (con elementi plinto, trave o piastra) su
suolo elastico alla Winkler.
Nel caso di fondazioni profonde i pali vengono modellati sia per le azioni
verticali che trasversali modellando il terreno alla Winkler in funzione del modulo di
reazione orizzontale.
Nel caso delle strutture isolate alla base gli isolatori sono stati modellati come
elementi a due nodi a comportamento elasto-viscoso deformabili sia a taglio che
assialmente.
Per le verifiche sezionali sono stati utilizzati i seguenti legami:
- LEGAME PARABOLA RETTANGOLO PER IL CALCESTRUZZO
Legame costitutivo di progetto del calcestruzzo
Il valore εcu2 nel caso di analisi non lineari è stato valutato in funzione dell’effettivo grado
di confinamento esercitato dalle staffe sul nucleo di calcestruzzo.
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- LEGAME ELASTICO PREFETTAMENTE PLASTICO O INCRUDENTE O
DUTTILITA’ LIMITATA PER L’ACCIAIO
Legame costitutivo di progetto acciaio per c.a.
- legame rigido plastico per le sezioni in acciaio di classe 1 e 2 e elastico lineare per quelle
di classe 3 e 4
- legame elastico lineare per le sezioni in legno
- legame elasto-viscoso per gli isolatori
Legame costitutivo isolatori
Il modello di calcolo utilizzato è rappresentativo della realtà fisica per la configurazione finale
anche in funzione delle modalità e sequenze costruttive.
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• COMBINAZIONI DI CALCOLO
Le combinazioni di calcolo considerate sono quelle previste dal D.M.
14.01.2008 per i vari stati limite e per le varie azioni e tipologie costruttive.
In particolare, ai fini delle verifiche degli stati limite, sono state definite le
seguenti combinazioni delle azioni ( Cfr. al § 2.5.3 NTC 2008):
- Combinazione fondamentale, generalmente impiegata per gli stati limite ultimi
(SLU) (2.5.1)
- Combinazione caratteristica (rara), generalmente impiegata per gli stati
limite di esercizio (SLE) irreversibili, da utilizzarsi nelle verifiche alle tensioni
ammissibili di cui al § 2.7(2.5.2)
- Combinazione frequente, generalmente impiegata per gli stati limite di
esercizio (SLE) reversibili (2.5.3)
- Combinazione quasi permanente (SLE), generalmente impiegata per gli
effetti a lungo termine(2.5.4)
- Combinazione sismica, impiegata per gli stati limite ultimi e di esercizio connessi
all’azione sismica E (v. § 3.2 form. 2.5.5):
- Combinazione eccezionale, impiegata per gli stati limite ultimi connessi alle
azioni eccezionali di progetto Ad (v. § 3.6 form. 2.5.6):
Nelle combinazioni per SLE, sono stati omessi i carichi Qkj dal momento che hanno
un contributo favorevole ai fini delle verifiche e, se del caso, i carichi G2.
Altre combinazioni sono state considerate in funzione di specifici aspetti (p. es.
fatica, ecc.), ove nelle formule il simbolo “+” è da intendersi “combinato con”.
I valori dei coefficienti parziali di sicurezza Gi e Qj sono stati desunti dalle norme (Cfr. § 2.6.1, Tab. 2.6.I)
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Per le combinazioni sismiche:
Nel caso delle costruzioni civili e industriali le verifiche agli stati limite ultimi o di
esercizio sono state effettuate per la combinazione dell’azione sismica con le altre
azioni (Cfr. § 2.5.3 form. 3.2.16 delle NTC 2008)
Gli effetti dell'azione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse
associate ai carichi gravitazionali (form. 3.2.17).
I valori dei coefficienti ψ2 j sono sono stati desunti dalle norme (Cfr. Tabella 2.5.I)
La struttura è stata progettata così che il degrado nel corso della sua vita
nominale, con manutenzione ordinaria, non pregiudichi le sue prestazioni in termini
di resistenza, stabilità e funzionalità, portandole al di sotto del livello richiesto dalle
presenti norme.
Le misure di protezione contro l’eccessivo degrado sono state stabilite con
riferimento alle previste condizioni ambientali.
La protezione contro l’eccessivo degrado è stata ottenuta con un’opportuna
scelta dei dettagli, dei materiali e delle dimensioni strutturali, con l’utilizzo, ove
necessario, dell’applicazione di sostanze o ricoprimenti protettivi, nonché con
l’adozione di altre misure di protezione attiva o passiva.
• AZIONI SULLA COSTRUZIONE
AZIONE SISMICA
Come indicato nelle NTC 2008 l'azione sismica è stata caratterizzata da 3
componenti traslazionali, due orizzontali contrassegnate da X ed Y ed una
verticale contrassegnata da Z, considerate tra di loro indipendenti, ed in funzione
del tipo di analisi adottata, mediante una delle seguenti rappresentazioni:
- accelerazione massima attesa in superficie;
- accelerazione massima e relativo spettro di risposta attesi in superficie;
- accelerogramma.
l’azione in superficie è stata assunta come agente su tali piani.
Le due componenti ortogonali indipendenti che descrivono il moto orizzontale
sono state caratterizzate dallo stesso spettro di risposta. L’accelerazione massima
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e lo spettro di risposta della componente verticale attesa in superficie sono stati
determinati sulla base dell’accelerazione massima e dello spettro di risposta
delle due componenti orizzontali.
In allegato alle NTC, per tutti i siti considerati, sono stati forniti i valori dei
precedenti parametri di pericolosità sismica necessari per la determinazione delle
azioni sismiche.
AZIONI DOVUTE AL VENTO
Le azioni del vento sono state determinate in conformità al §3.3 del DM 14.01.08 e
della Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 febbraio 2009
n. 617. Si precisa che tali azioni hanno valenza significativa in caso di strutture di
elevata snellezza e con determinate caratteristiche tipologiche come ad esempio
le strutture in acciaio.
AZIONI DOVUTE ALLA TEMPERATURA
E’ stato tenuto conto delle variazioni giornaliere e stagionali della temperatura
esterna, irraggiamento solare e convezione comportano variazioni della
distribuzione di temperatura nei singoli elementi strutturali, con un delta di
temperatura di 15° C.
Nel calcolo delle azioni termiche, si è tenuto conto di più fattori, quali le
condizioni climatiche del sito, l’esposizione, la massa complessiva della
struttura, la eventuale presenza di elementi non strutturali isolanti, le temperature
dell’aria esterne (Cfr. § 3.5.2), dell’aria interna (Cfr.§ 3.5.3) e la distribuzione della
temperatura negli elementi strutturali (Cfr § 3.5.4) viene assunta in conformità ai
dettami delle NTC 2008.
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NEVE
Il carico provocato dalla neve sulle coperture è stato valutato mediante la seguente espressione di
normativa: qs = µi ⋅ qsk ⋅ CE ⋅ Ct (Cfr. §3.3.7)
dove: qs è il carico neve sulla copertura;
µi è il coefficiente di forma della copertura, fornito al (Cfr.§ 3.4.5);
qsk è il valore caratteristico di riferimento del carico neve al suolo [kN/m2], fornito al (Cfr.§ 3.4.2)
delle NTC per un periodo di ritorno di 50 anni;
CE è il coefficiente di esposizione di cui al (Cfr.§ 3.4.3);
Ct è il coefficiente termico di cui al (Cfr.§ 3.4.4).
AZIONI ANTROPICHE E PESI PROPRI
Nel caso delle spinte del terrapieno sulle pareti di cantinato (ove questo fosse
presente), in sede di valutazione di tali carichi, (a condizione che non ci sia grossa
variabilità dei parametri geotecnici dei vari strati così come individuati nella
relazione geologica), è stata adottata una sola tipologia di terreno ai soli fini della
definizione dei lati di spinta e/o di eventuali sovraccarichi.
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SOFTWARE UTILIZZATI –TIPO DI ELABORATORE
Le analisi e le verifiche sono state condotte con il metodo degli stati limite (SLU ed SLE)
utilizzando i coefficienti parziali della normativa di cui al DM 14.01.2008 come in dettaglio
specificato negli allegati tabulati di calcolo.
L’analisi delle sollecitazioni è stata effettuata in campo elastico lineare, per l’analisi sismica
è stata effettuata una analisi dinamica .
SOFTWARE UTILIZZATO : CDSWin versione 2011 con licenza chiave n° i4874 intestata al
COMUNE DI CALTAGIRONE :
S.T.S. s.r.l. Software Tecnico Scientifico S.r.l.
Via Tre Torri n°11 – Compl. Tre Torri
95030 Sant’Agata li Battiati (CT).
ELABORATORE UTILIZZATO :
MARCA ACER
MODELLO
PROCESSORE INTEL ® PENTIUM ® DUAL CPU
RAM RAM 1.20 GHZ 1.87 GB
S.O. MICROSOFT WINDOWS XP#
VERSIONE VERSIONE 2002
REGISTRAZIONE 76435-OEM-0027615-72429
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CODICE DI CALCOLO, SOLUTORE E AFFIDABILITA’ DEI RISULTATI Come previsto al punto 10.2 delle norme tecniche di cui al D.M. 14.01.2008 l’affidabilità
del codice utilizzato è stata verificata sia effettuando il raffronto tra casi prova di cui si conoscono i
risultati esatti sia esaminando le indicazioni, la documentazione ed i test forniti dal produttore
stesso.
Si allegano alla presente i test sui casi prova forniti dalla S.T.S. s.r.l. a riprova
dell’affidabilità dei risultati ottenuti
La S.T.S. s.r.l. a riprova dell’affidabilità dei risultati ottenuti fornisce direttamente on-line i
test sui casi prova (http://www.stsweb.it/STSWeb/ITA/homepage.htm)
Il software è inoltre dotato di filtri e controlli di autodiagnostica che agiscono a vari livelli
sia della definizione del modello che del calcolo vero e proprio.
I controlli vengono visualizzati, sotto forma di tabulati, di videate a colori o finestre di
messaggi.
In particolare il software è dotato dei seguenti filtri e controlli:
• Filtri per la congruenza geometrica del modello di calcolo generato
• Controlli a priori sulla presenza di elementi non connessi, interferenze, mesh non congruenti o
non adeguate.
• Filtri sulla precisione numerica ottenuta, controlli su eventuali mal condizionamenti delle
matrici, verifica dell’indice di condizionamento.
• Controlli sulla verifiche sezionali e sui limiti dimensionali per i vari elementi strutturali in
funzione della normativa utilizzata.
• Controlli e verifiche sugli esecutivi prodotti.
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VALUTAZIONE DEI RISULTATI E GIUDIZIO MOTIVATO SULLA LORO ACCETTABILITÀ
Il software utilizzato permette di modellare analiticamente il comportamento fisico
della struttura utilizzando la libreria disponibile di elementi finiti.
Le funzioni di visualizzazione ed interrogazione sul modello permettono di
controllare sia la coerenza geometrica che le azioni applicate rispetto alla realtà fisica.
Inoltre la visualizzazione ed interrogazione dei risultati ottenuti dall’analisi quali
sollecitazioni, tensioni, deformazioni, spostamenti, reazioni vincolari hanno permesso un
immediato controllo con i risultati ottenuti mediante schemi semplificati di cui è nota la
soluzione in forma chiusa nell’ambito della Scienza delle Costruzioni.
Si è inoltre controllato che le reazioni vincolari abbiano dato valori in equilibrio con i
carichi applicati, in particolare per i valori dei taglianti di base delle azioni sismiche si è
provveduto a confrontarli con valori ottenuti da modelli SDOF semplificati.
Le sollecitazioni ottenute sulle travi per i carichi verticali direttamente agenti sono
stati confrontati con semplici schemi a trave continua.
Per gli elementi inflessi di tipo bidimensionale si è provveduto a confrontare i valori
ottenuti dall’analisi FEM con i valori di momento flettente ottenuti con gli schemi
semplificati della Tecnica delle Costruzioni.
Si è inoltre verificato che tutte le funzioni di controllo ed autodiagnostica del
software abbiano dato esito positivo.
PRESTAZIONI ATTESE AL COLLAUDO La struttura a collaudo dovrà essere conforme alle tolleranze dimensionali
prescritte nella presente relazione, inoltre relativamente alle prestazioni attese esse
dovranno essere quelle di cui al § 9 del D.M. 14.01.2008.
Ai fini della verifica delle prestazioni il collaudatore farà riferimento ai valori di
tensioni, deformazioni e spostamenti desumibili dall’allegato fascicolo dei calcoli statici
per il valore delle le azioni pari a quelle di esercizio.
22
Oggetto: Opere strutturali connessi al progetto di un ascensore urbano nel
Centro Storico, di collegamento tra i parcheggio Cappuccini, lungo la Strada di
Circonvallazione di Levante, e il soprastante Largo Cappuccini
La presente relazione tecnica comprende le verifiche progettuali e di calcolo
delle opere strutturali relative alla realizzazione di cui all’oggetto per conto del
Comune di Caltagirone.
Figura (1)
Elementi di carattere generali:
Descrizione dell’opera
L’intero progetto strutturalmente si distingue in cinque elementi strutturali semplici
costituiti da:
1) Tunnel di accesso
2) Vano ascensore
3) Passerella
4) Muro di contenimento
5) Edificio Servizi Generali
23
Ubicazione L’impianto è ubicato in area posta ad Nord-Est dell’abitato di
Caltagirone lungo la circonvallazione di levante . Ad un’altitudine di circa 510 ml
slm. Si rimanda alla relazione geologica per i dettagli geografici
Caratterizzazione del terreno presente in Situ.
La caratterizazione geomeccanica del terreno di sedime è desunta dalla
relazione geologica allegata al presente calcolo la quale fa riferimento alle prove
di laboratorio effettuate su campioni ivi prelevati.
Per il terreno di sedime si sono assunti i seguenti parametri di geotecnica:
γ = 1950 kg/m3 peso di volume
φ' = 27° angolo di attrito interno
C = 0,10 Kg/cm2 Coesione
K = 5 Kg/cm3 costante di sottofondo
Di tali caratteristiche si terrà in conto per le verifiche geotecniche del manufatto
Muro di contenimento ed Edificio Servizi Generali
In particolare per l’edificio le fondazioni, costituite da travi continue
trasmetteranno il loro carico al terreno con distribuzione continua delle pressioni
la cui distribuzione dipende dall’interazione fra la rigidezza del terreno e la
rigidezza delle strutture in elevazione.
La schematizzazione introdotta in questo calcolo prescinde dalla rigidezza delle
membrature in elevazione limitandosi all’interazione fra la vera e propria
fondazione ed il suolo che viene schematizzato come “modello di suolo alla
Winkler “ che assimila il terreno come un letto di molle equivalenti di rigidezza k (
costante di sottofondo comunemente detta costante di Winkler) pari al rapporto
tra il carico agente ed il cedimento prodotto.
24
Per le opere in sotterraneo dall’analisi dei campioni prelevati si sono ricavati i
seguenti valori :
γ = 2390 kg/m3 peso di volume
φ'u = 0° angolo di attrito interno
Cu = 2,51 Kg/cm2 Coesione
K = 30 Kg/cm3 costante di sottofondo
I valori sopraindicati riguarda il pacco calcarenitico sottostante che interessa la
struttura galleria ed il vano ascensore, in particolare dovendosi effettuare i lavori a
cielo aperto si avrà cura di ricomporre i riempimenti con ghiaie le quali
produrranno esse stesse la spinta sulle pareti laterali per le quali si assume
γ = 1800 kg/m3 peso di volume
φ = 36° angolo di attrito interno
C = 0 kg/cm2 Coesione
Mentre ai fini dello schiacciamento si considera una resistenza limite pari
a 4 N/m m2 ( 40 Kg/cm2)
Falda assente
Categoria del suolo B (Vs30 pari a 420 mt/sec)
Categoria topografica T2
I vari elementi ad uso pubblico vengono classificati con vita nominale pari a Vn
>= 50 anni classe d’uso III
25
DURABILITA’ STRUTTURALE
Classi di esposizione e prescrizione del calcestruzzo
La durabilità di una struttura di calcestruzzo dipende dall’interazione tra le
caratteristiche del materiale con cui la struttura è costruita e le azioni di tipo
chimico – fisico, legate alle condizioni dell’ambiente in cui essa si trova e alle quali
è soggetta nell’arco della sua vita utile.
Tali azioni, non prese in conto nell’analisi strutturale, comportano un’opportuna
scelta del tipo di calcestruzzo, adeguate disposizioni costruttive delle armature e
un’esecuzione accurata.
Il requisito di durabilità si ritiene soddisfatto se la struttura, sottoposta alle azioni
tipiche dell’ambiente e soggetta a ordinaria manutenzione, è in grado di
continuare a fornire per tutta la vita utile di progetto le prestazioni per la quale è
stata progettata e realizzata.
In base alle indicazioni delle norme EN206-1 e UNI 11104 le condizioni prevalenti
della struttura di elevazione dell’edificio possono essere classificate nelle classi di
esposizione ambientale di tabella.
Classe di
esposizione
Condizione di esposizione Elementi strutturali
XC1 Calcestruzzo asciutto o permanentemente bagnato
Tutti le strutture all’interno del Fabbricato
XC2 Bagnato, raramente asciutto (superfici di calcestruzzo a contatto con acqua per lungo tempo
Fondazioni e muri contro terra
XC3 Umidità moderata Logge, pilastri esterni, cornicioni
Per le diverse classi di esposizione e una durata di vita di 50 anni secondo l’EC2 e
la norma UNI 11104 per il copriferro e la classe di resistenza del calcestruzzo minimi
valgono le seguenti prescrizioni:
26
- classe XC1: copriferro minimo per la durabilità cmin,dur = 15 mm; calcestruzzo
classe C25/30
- classe XC2 cmin,dur = 25 mm; calcestruzzo classe C25/30
- classe XC3: cmin,dur = 25 mm, calcestruzzo classe C28/35
Per l’opera in esame si assume la classe di esposizione XC2, per tutte le
membrature portanti.
Si prescrive pertanto l’impiego di una unica classe di calcestruzzo C28/35, con le
seguenti caratteristiche:
- classe di resistenza C28/35 rapporto a/c max 0,60, dosaggio minimo cemento
300 kg/m3
- classe di consistenza S5
diametro massimo aggregato 25 mm Inerti sabbio-ghiaiosi in proporzioni tali da
ottenere la seguente
granulometria:
• Passante al vaglio di mm 20 = 100
• Passante al vaglio di mm 8 = 88-60
• Passante al vaglio di mm 4 = 78-36
• Passante al vaglio di mm 2 = 62-21
• Passante al vaglio di mm 11 = 49-12
• Passante al vaglio di mm 0.25 = 18-3
DISARMO
Come da norme vigenti
-
27
le caratteristiche dei Calcestruzzi sono quindi :
- calcestruzzo per sottofondazioni (magrone) Rck ≥ 15 N/mm2
- calcestruzzo per opere in elevazione C28/35 Rck ≥ 35 N/mm2
resistenza a compressione cubica caratteristica Rck = 35 N/mm2
resistenza a compressione cilindrica (0,83 Rck) fck = 28 N/mm2
resistenza a compressione cilindrica fck = 36 N/mm2
resistenza a trazione media (0.3fck2/3) fctm = 2,8 N/mm2
modulo elastico (secondo EC2) Ecm = 32 k N/mm2
coeff. di sicurezza parziale (da applicare a Rck) γc 1,5
resistenza a compressione cilindrica di calcolo fcd = 15.87 N/mm2
coefficiente effetti di lungo termine αcc = 0.85
resistenza a trazione di calcolo fctd = 1,7 N/mm2
- acciaio per getti Fe B 450C
tensione caratteristica di snervamento fyk = 450 N/mm2
tensione caratteristica di rottura ftk = 450 N/mm2
allungamento uniforme al carico massimo εuk > 75 ‰
rapporto tra resistenza e tensione di snervamento 1,15 < (ft / fy)k <1,35
modulo elastico (secondo EC2) Es 210 kN/mm2
coeff. di sicurezza parziale γs 1,15
resistenza di calcolo = fyk / γs fyd = 391 N/mm2
28
NORMATIVE DI RIFERIMENTO
L'analisi della struttura in oggetto e' stata fatta utilizzando i metodi usuali della
Scienza delle Costruzioni ed in conformita' alle normative e leggi vigenti:
- Legge 5/11/1971 n. 1086: Norme per la disciplina delle opere di
conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura
metallica.
- Legge 2/2/1974 n. 64: Provvedimenti per le costruzioni con particolari
prescrizioni per le zone sismiche.
- C.N.R. 10024/86 del 23/7/1986: Analisi di strutture mediante elaboratore:
impostazione e redazione delle relazioni di calcolo
- D.M. 14/2/1992: Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento
armato normale e precompresso e per le strutture metalliche.
- D.M. 9/1/1996: Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo
delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture
metalliche.
- D.M. 16/1/1996: Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica
della sicurezza delle costruzioni e dei carichi e dei sovraccarichi.
- D.M. 16/1/1996: Norme tecniche per le costruzioni in zona sismica.
- Eurocodice 2 “Progettazione delle strutture di calcestruzzo”.
- UNI ENV 1992-1-1 : “Calcestruzzo – Prestazioni, produzione, getto e criteri di
- conformità”.
- D.M. 14 gennaio 2008
- Istruzioni per l’applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al
D.M. 14/01/2008
29
EDIFICIO SERVIZI GENERALI
SCHEMATIZZAZIONE DELLA STRUTTURA E DEI VINCOLI
La struttura e' stata schematizzata considerando il contributo di tutti gli i elementi .
E' quindi stata considerata l'orditura a telaio tridimensionale, con solaio in latero-
cemento da costituire impalcato rigido
Le travi di fondazione , continue , sono schematizzate come poggianti su vincoli
elastici distribuiti.
ANALISI DEI CARICHI STATICI
Per la determinazione dei carichi caratteristici si è fatto riferimento a quanto
prescritto nelle norme Cap. 3 in particolare per i pesi propri dei materiali strutturali
sono stati assunti i valori dei pesi di volume riportati in tab. 3.1.I. (pesi dell’unità di
volume dei principali materiali strutturali)
Per i carichi variabili si fa riferimento alla tabella 3.1.II (valori dei carichi d’esercizio
per diverse categorie di edifici)
Nel caso specifico trattasi di semplice copertura viene verificato come solaio non
praticabile.)
PESO DELLA TRAMEZZATURA INTERNA
laterizio forato da 8 cm. 0.08* 8.00 0,64 kN/m2
intonaco su due lati 0,60 kN/m2
CARICO A mq 1,24 kN/m2
PESO PROPRIO PER UNITA' DI LUNGHEZZA DELLA PARTIZIONEG2k = (per H=3,50 m) 4,34 kN/m
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PESO TAMPONAMENTO ESTERNO
muratura esterna in mattoni 0.12*16.00 1,92 kN/m2
intonaco cementizio 0,3 kN/m2
Isolante termoacustico 0,3 kN/m2
muratura interna 0,08 * 8.00 0,64 kN/m2
intonaco interno 0,3 kN/m2
CARICO A mq 3,46 kN/m2
31
Azioni variabili naturali ed ambientali Neve
L’intensità del carico di neve sulla copertura di un edificio dipende da una serie di
fattori legati a variabili topografiche (zona geografica e quota sul livello del mare
della costruzione, ventosità del sito, presenza di edifici circostanti) e alla tipologia
della copertura (inclinazione delle falde, rugosità della superficie,presenza di fonti
di calore sotto la copertura ecc).
L’azione statica si ottiene moltiplicando il carico di neve qs, considerato agente in
proiezione orizzontale della copertura, per l’area ove esso è presente.
Il carico di neve vale qS = µi * qsk * Ce * Ct = 0.97 kN/m2 dove :
qS = è il carico della neve sulla copertura
µi = coefficiente di forma della copertura
qsk = valore caratteristico di riferimento
Ce = coefficiente di esposizione
Ct = coefficiente termico
Essendo qsk = 0.51 (1+ ( as /481)2)= 1.106 kN/m2 se as > 200 m
(Con as = 520 ml. Zona III)
µi = 0.8 per copertura piana
Ce = 1.1 Area riparata
Ct = 1
32
Azioni ambientali e naturali - vento
L’edificio in esame avendo “configurazione e tipologia strutturale ordinaria,
semplice o di limitata estensione” risulta essere “poco sensibile all’azione dinamica
del vento”. In tale situazione è possibile descrivere le azioni indotte dal vento
“attraverso azioni statiche equivalenti.
Velocità di riferimento vb
Si parte dalla velocità di riferimento vb,0. Le località della Sicilia sono classificate nella
zona geografica 4 per con vb,0 = 28 m/s a0 = 500m e Ka = 0.020 1/s
Per cui è vb = vb,0 + Ka (as - a0) = 28,4 m/s.
La pressione del vento è data dall’espressione:
p = qb ce cp cd = 0,504*1.91*(-0.4)*1 = 0,385 KN/m2
dove: qb è la pressione cinetica di riferimento
ce è il coefficiente di esposizione
cp è il coefficiente di forma
cd è il coefficiente dinamico
la pressione cinetica di riferimento qb =1/2 ρ (vb)2 = 504 N/m2 =0,504 KN/m2 Coefficiente di esposizione ce Il coefficiente di esposizione ce dipende dall’altezza z sul suolo del punto considerato,
dalla topografia del terreno, e dalla categoria di esposizione del sito ove sorge la
costruzione.
In assenza di analisi specifiche che tengano in conto la direzione di provenienza del vento
e l’effettiva scabrezza e topografia del terreno che circonda la costruzione, per altezze sul
suolo non maggiori
di z = 200 m, esso è dato dalla formula:
ce (z) = ce (zmin) per z < zmin
ce (z) = kr 2 ct ln (z/z0) (7+ ln (z/z0)) per z ≥ zmin
Nelle formule kr fattore di terreno, variabile in base alla categoria di esposizione del sito
ct coefficiente di topografia, assunto nelle NT con valore ct = 1 , sia per le zone
pianeggianti sia per quelle ondulate, collinose e montane.
z0 lunghezza di rugosità, variabile in base alla categoria di esposizione del sito
33
zmin altezza, a partire dal terreno, della zona in cui la velocità del vento è assunta costante
Per l’edificio in esame sono: classe di rugosità B, zona geografica 4 , h > 500 m s.l.m,
distanza dal mare > 30 km.
In base a tali caratteristiche il sito è classificato nella categoria di esposizione IV per cui:
kr = 0,22 ct =1 z0 = 0,30 m zmin = 8 m
Il profilo della velocità in funzione della quota (z) vale pertanto:
Per z > 8 m ce(zmin) = 0.222 x 1 x ln (12/0.3) (7+ ln (12/0.30))= 1.91
Coefficiente di forma cp = -0.40 per falde piane sopravento e sottovento
Coefficiente dinamico cd = 1
Regolarità
La struttura stata considerata regolare in pianta ed in altezza
VERIFICA DEGLI ELEMENTI NON STRUTTURALI
Gli elementi costruttivi senza funzione strutturale (il cui danneggiamento può provocare
danni a persone) sono verificati, insieme alle loro connessioni alla struttura, per l’azione
sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite considerati.
Nel caso di tamponamenti collegati rigidamente alla struttura la verifica si ritiene
soddisfatta considerato che lo spostamento di interpiano massimo è nettamente inferiore
allo 0.5 % (verifica spostamenti sismici relativi)
34
LA PASSERELLA
La passerella ha la funzione di collegamento fra la torre ascensore ed il piano servizi
Essa è costituita da elementi in acciaio S 275 con una struttura portante realizzata da due travi a
traliccio parallele ove trova collocazione l’impalcato di calpestio a dal quale si dipartono i montanti
della copertura.
Lo schema strutturale comunque è unico che tiene in conto dell’assemblamento e della presenza
contemporana di tutti gli elementi da costituire un unico tridimensionale.
Le dimensioni di tale struttura sono rispettivamente:
lunghezza ml. 12.00
larghezza ml. 2.40
altezza ml. 2.60
Il piano di calpestio è realizzato tramite lastre con classe di portata quale folla compatta
Ai fini dei carichi accidentali si assume:
• carichi verticali valore nominale 5.00 qk [kN/m2] che tiene in conto
dell’effetto dinamico
valore di combinazione 2.50 [kN/m2]
( schema di carico 5 punto 5.1.3.3.3 NTC 2008) • carichi verticali concentrati 2.00 Qk [kN]
• carichi orizzontali lineari 1.00 Hk [kN/m]
L’interasse di appoggio è pari a ml. 1.00
35
GLI ELEMENTI STRUTTURALI SECONDARI Ai fini delle verifiche degli stati limite si definiscono le seguenti combinazioni delle azioni.
(1) Combinazione fondamentale, generalmente impiegata per gli stati limite ultimi (SLU): γG1⋅G1 + γG2⋅G2 + γP⋅P + γQ1⋅Qk1 + γQ2⋅ψ02⋅Qk2 + γQ3⋅ψ03⋅Qk3 + … (2.5.1)
(2) Combinazione frequente, generalmente impiegata per gli stati limite di esercizio (SLE) reversibili: G1 + G2 +P+ ψ11⋅Qk1 + ψ22⋅Qk2 + ψ23⋅Qk3 + … (2.5.3)
(3) Combinazione quasi permanente (SLE), generalmente impiegata per gli effetti a lungo termine: G1 + G2 + P + ψ21⋅Qk1 + ψ22⋅Qk2 + ψ23⋅Qk3 + … (2.5.4)
(4) Combinazione sismica, impiegata per gli stati limite ultimi e di esercizio connessi all’azione sismica E (v. § 3.2):
E + G1 + G2 + P + ψ21⋅Qk1 + ψ22⋅Qk2 + … (2.5.5)
(5) Combinazione eccezionale, impiegata per gli stati limite ultimi connessi alle azioni eccezionali di progetto Ad (v. § 3.6): G1 + G2 + P + Ad + ψ21 ⋅Qk1 + ψ22 ⋅Qk2 + ... (2.5.6) Nelle combinazioni per SLE, si intende che vengono omessi i carichi Qkj che danno un contributo favorevole ai fini delle verifiche e, se del caso, i carichi G2. γG1 = 1,3 γG2 = γQi =1,5 (valori tratti dalla Tabella 2.6.I – Coefficienti parziali per le azioni o per l’effetto delle azioni nelle verifiche SLU)
36
Pertanto il carico dovuto all’impalcato sarà dato come carico concentrato ai nodi pari a:
dalla Combinazione fondamentale, γG1⋅G1 + γG2⋅G2 + γP⋅P + γQ1⋅Qk1 + γQ2⋅ψ02⋅Qk2 + γQ3⋅ψ03⋅Qk3 +
Per l’impalcato
Fd = (1,3* 0.30 + 1,5 * 0,70 +1,5 * 5,0) = 8,94 kN =(894 Kg)
Per la copertura
Fd = (1,3* 0.30 + 1,5 * 0,30 +1,5 * 1,0) = 2,34 kN = (234 Kg)
GRIGLIATO IMPALCATO E COPERTURA
Si utilizza un grigliato elettrofuso in acciaio maglia 22*38 con piatto portante 25*2 con portata
pedonale portanza pari a 950 Kg/mq. Freccia massima in mezzeria < 1/200 (pp = 22 Kg/m2)
come si ricava dalle tabellazioni.
Per la copertura potrà utilizzarsi maglia 22*76 con piatto portante 20*2 (pp = 20 Kg/m2)
37
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per ogni nodo.
Acciaio Utilizzato è del tipo laminato a caldo con profilo aperto S 275
I valori della tensione di snervamento (per t <= 40 mm) sono
fyk è pari a 275 N/mm2
e della tensione di rottura ftk = 430 N/mm2
(per 40<= t <= 80 mm) sono
fyk è pari a 255 N/mm2
e della tensione di rottura ftk = 410 N/mm2
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Per gli stati limite di esercizio (SLE) si verificano gli spostamenti e deformazioni che possano limitare l’uso della costruzione, la sua efficienza e il suo aspetto Il taglio massimo agente non supera la metà del taglio di resistenza plastico di progetto quindi non è necessario considerare alcuna riduzione ai fini della resistenza a flessione in ogni caso il Mmax si verifica in sezione diversa del Tmax
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VERIFICA NODO TRAVE PRINCIPALE TRAVE SECONDARIA IMPALCATO
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VERIFICA NODO TRAVE PRINCIPALE TRAVE SECONDARIA COPERTURA
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Per la verifica della struttura in acciaio si sono considerate le seguenti condizioni di carico: che verranno opportunamente combinate. CARICHI AI NODI PER
1) Pesi propri (Valutati in automatico) 2) Sovraccarichi permanenti
Copertura (30*1.00*2,40/2) = 36.00 Kg Impalcato (70*1.00*2,40/2) = 84.00 Kg
3) Neve (100*1.00*2,40/2) = 120.00 Kg 4) Carico accidentale impalcato (250*1.00*2,40/2) = 300.00 Kg 5) Carico accidentale impalcato comprensivo di effetto dinamico
(500*1.00*2,40/2) = 600.00 Kg
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ELEMENTI DI APPOGGIO
Ai fini di dimensionare gli elementi ove appoggia la passerella si considerano i valori
ottenuti da tabulato rispettivamente:
APPOGGIO MOBILE
il carico massimo verticale Fv = 15.458 Kg ottenuto per SLV comb. 10
Spostamento strutturale S = 2.316 mm ottenuto per SLD comb 10
Rotazione Rmax = 2.299 rad/1000 ottenuto per SLD comb 10
Spostamento per dilatazione termica con e = 0,000012 ; Dt = 15°
St = 12000 * 15 * e = 2.15 mm
Spostamento sismico del suolo ( punto 3.2.3.3 norme)
Ss1 = 0,025 ag S Tc Td = 1.29 mm se consideriamo i due punti di appoggio in opposizione di
fase assumiamo Ss = 2 Ss1 = 2,58 mm.
Spostamento appoggio mobile struttura vano ascensore.
Dai tabulati il punto di appoggio (nodo 118) subisce lo spostamento massimo per la condizione di
carico (1) per SLE pari a Ss2 = 1,318 mm
Nella peggiore delle condizioni che tali spostamenti si manifestino tutte con lo stesso segno si avrà
Smax = S + St + Ss + Ss2 = 8.38 mm
Rotazione massima
Se si tiene in conto di un errore di posa pari a 5 rad/1000
Si ottiene φ = 2.299 + 5 = 7.299 rad /100
Si potrà adottare il tipo 150/150/40 come da tabella allegata.
48
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APPOGGIO FISSO il carico massimo Fv = 15.458 Kg Fo = 0 Kg per per SLV comb. 10
il carico massimo Fv = 8.160 Kg Fo = 200 Kg per per SLV comb. 9
per tenere in conto del punto 7.9.5.4.3 delle norme
Con α = 0,1044 si applica Fo = α * Fv = 1.54 (t)
Rotazione Rmax = 7.299 rad/1000
Si potrà adottare il tipo TD – FS 25 come da tabella allegata Le caratteristiche di ancoraggio sono già previste dal produttore per il massimo dei carichi.
Non dovendosi indicare il tipo di appoggio (marca) da porre in opera Il presente dimensionamento
si ritiene indicativo dovendosi verificare in funzione della soluzione adottata in fase realizzativa.
50
IL MURO DI CONTENIMENTO Condizione di Carico 1
Il muro di contenimento sarà verificato con una forza in testa pari Fv 6,45 t =15.50 / 2,40
ottenuta per SLV comb. 10 (per soli carichi verticali con incremento dinamico )
carico verticale trasmesso dalla passerella stessa ed alla presenza della fondazione dell’area servizi
posta a distanza di ml. 1.50 ad una profondità di ml. 0.80 la quale trasmette un carico q pari a
6,00 t/mq. Dato dovuto alle tensioni sul terreno ricavabili dalla relativa verifica geotecnica
F = 6,45 t
q = 6,0 t/mq
51
Condizione di Carico 2
Il muro di contenimento sarà verificato con una forza verticale in testa pari Fv 3,42 t =8,20 /
2,40 ottenuta per SLV comb. 9
Ed una forza orizzontale in testa Fo = 1,54 /2,40 = 0,64 t
carico verticale trasmesso dalla passerella stessa ed alla presenza della fondazione dell’area servizi
posta a distanza di ml. 1.50 ad una profondità di ml. 0.80 la quale trasmette un carico q pari a
6,00 t/mq. Dato dovuto alle tensioni sul terreno ricavabili dalla relativa verifica geotecnica
Fv = 3,42 t
q = 6,0 t/mq Fo = 0,64 t
52
VERIFICA DEL PENDIO CONFIGURAZIONE CHE DA IL MINIMO COEFFICIENTE
In fase di verifica del muro sono stati testati diverse possibili configurazioni con altezza di terreno a valle e con possibile spessore dello strato 1 ; quella riportata presenta il minimo coefficiente alla stabilità ed i minimi valori per il ribaltamento e lo scorrimento. Ogni altra configurazione risulta essere a vantaggio di stabilità.
Il Calcolista Dott. Ing. Busacca Valentino
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