il commercialista * notiziario dell'odcec di tivoli * numero tre 2014

12
Il tema è di grande attualità. Da lettore, fin troppo assiduo, cu- rioso e fors’anche poco critico, noto che esistono periodi nei quali molte penne elaborano argomenti tendenti più ad osservazioni “mo- daiole” su alcune questioni, ri- spetto alla predilezione di indagini asettiche ed imparziali. Ma andiamo per ordine e, come spesso mi succede, partiamo da un “pizzico” di storia. Alcuni Istituti Finanziari ora de- nominati "Banche d'affari" o “Merchant Bank” sono, in realtà, le “banche” originali, quelle da anni esistite, quelle nate per soste- nere attività imprenditoriali di varia e svariata natura. Vennero ideate, nel Medioevo, dai mercanti di grano italiani. Via via che i mercanti lombardi e i banchieri crescevano di impor- tanza grazie alla contestuale cre- scita del mercato cerealicolo della pianura lombarda, molti individui di estrazione ebraica, in fuga dalle persecuzioni del regime spagnolo, vi si rifugiarono attratti dal fio- rente commercio. Essi portarono con sé antiche pra- tiche commerciali utilizzate in oriente, mutuate da ciò che avve- niva sulla rotta della seta. Origi- nariamente destinate al finanziamento di lunghi viaggi commerciali, queste pratiche ven- nero, quindi, utilizzate per finan- ziare la produzione di grano. Nell’Italia medioevale i soggetti di religione ebraica non potevano essere proprietari terrieri, perciò essi intrapresero numerose prati- che commerciali a fianco dei mer- canti locali. Questi ultimi disponevano, per motivi strettamente religiosi, di un grande vantaggio rispetto alla gente del posto: ai cristiani, infatti, era severamente vietato prestare denaro a tasso di interesse per non peccare di usura. Di contro, agli ebrei no. Potevano, quindi, permettersi di concedere agli agricoltori prestiti ad alto rischio disponendo, a ga- ranzia, delle colture dei campi col- tivati. In questo modo venivano garantiti i diritti di vendita del grano al momento dell’eventuale raccolto. Successivamente garantirono anche la consegna del grano diret- tamente in porti lontani. In entrambi i casi, e sintetizzando, il loro profitto derivava dalla pra- tica commerciale di acquistare an- Con la costituzione del Gruppo Nazionale ODCEC Area La- voro è avvenuto, all’interno della professione di Commer- cialista, un fatto davvero nuovo: moltissimi colleghi, in rappre- sentanza di un numero conside- revole ed in crescita di Ordini territoriali (ad oggi ben 45), si sono aggregati per affrontare e risolvere tematiche di stretta af- ferenza professionale, in questo caso giuslavoristica, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello dei rapporti con le Am- ministrazioni, a difesa della ca- tegoria. Per mezzo dei referenti giuslavoristi degli Ordini, è così sorto un movimento spontaneo, apolitico, con l’obiettivo di ri- portare al centro dell’attenzione la materia del lavoro tra le com- petenze primarie dei Commer- cialisti, in un particolare momento storico di assenza di governance nazionale, che sta determinando il rischio di uno scollamento della nostra catego- ria professionale dalle Istitu- zioni preposte a tal fine. Il Gruppo (https://www.face- book.com/gruppoodcecareala- voro) si riunisce in Assemblee periodiche nelle sedi di Ordini partecipanti al Gruppo (il pros- anno 2 - numero 3 Maggio 2014 il Commercialista Notiziario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli www.odcectivoli.it - [email protected] - Tel. 0774 332770 Bimestrale di informazione Professionale continua a PaG. 4 In Tivoli, nel pomeriggio del 16 Aprile 2014, nei locali del Ristorante “La Sibilla” con la magnifica veduta del Tempio della Sibilla, si è tenuta l’Assemblea Generale degli iscritti all’Odcec di Tivoli, che ha approvato nei termini previsti, (all’unanimità) il Conto Consuntivo 2013, quarto conto consuntivo dell’istituzione dell’Or- dine avvenuta in data 06/11/2009. Si riportano di seguito i dati del Conto Consuntivo in termini di accertamento ed impegni: Il Conto Consuntivo dell’Ordine. Dati finali esercizio 2013 Odcec di Tivoli. Una botta al cerchio... ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TIVOLI di fernando fabrizi * Il Gruppo Nazionale Odcec area lavoro: un esempio da seguire continua a PaG. 6 L’AnALisi continua a PaG.11 di domenico calvelli * e lorenzo di pace ** www.odcectivoli.info/PortalePaesi/ www.odcectivoli.info/PortalePaesi/ di Gianluca TarTaro *

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Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

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Page 1: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

Il tema è di grande attualità. Da lettore, fin troppo assiduo, cu-rioso e fors’anche poco critico,noto che esistono periodi nei qualimolte penne elaborano argomentitendenti più ad osservazioni “mo-daiole” su alcune questioni, ri-spetto alla predilezione di indaginiasettiche ed imparziali.Ma andiamo per ordine e, comespesso mi succede, partiamo da un

“pizzico” di storia.Alcuni Istituti Finanziari ora de-nominati "Banche d'affari" o“Merchant Bank” sono, in realtà,le “banche” originali, quelle daanni esistite, quelle nate per soste-nere attività imprenditoriali divaria e svariata natura. Vennero ideate, nel Medioevo, daimercanti di grano italiani. Via via che i mercanti lombardi e

i banchieri crescevano di impor-tanza grazie alla contestuale cre-scita del mercato cerealicolo dellapianura lombarda, molti individuidi estrazione ebraica, in fuga dallepersecuzioni del regime spagnolo,vi si rifugiarono attratti dal fio-rente commercio. Essi portarono con sé antiche pra-tiche commerciali utilizzate inoriente, mutuate da ciò che avve-niva sulla rotta della seta. Origi-nariamente destinate alfinanziamento di lunghi viaggicommerciali, queste pratiche ven-nero, quindi, utilizzate per finan-ziare la produzione di grano.Nell’Italia medioevale i soggettidi religione ebraica non potevanoessere proprietari terrieri, perciòessi intrapresero numerose prati-che commerciali a fianco dei mer-canti locali. Questi ultimi disponevano, permotivi strettamente religiosi, di ungrande vantaggio rispetto allagente del posto: ai cristiani, infatti,era severamente vietato prestaredenaro a tasso di interesse per nonpeccare di usura. Di contro, agliebrei no. Potevano, quindi, permettersi diconcedere agli agricoltori prestitiad alto rischio disponendo, a ga-ranzia, delle colture dei campi col-tivati. In questo modo venivanogarantiti i diritti di vendita delgrano al momento dell’eventualeraccolto. Successivamente garantironoanche la consegna del grano diret-tamente in porti lontani. In entrambi i casi, e sintetizzando,il loro profitto derivava dalla pra-tica commerciale di acquistare an-

Con la costituzione del Gruppo

Nazionale ODCEC Area La-

voro è avvenuto, all’interno

della professione di Commer-

cialista, un fatto davvero nuovo:

moltissimi colleghi, in rappre-

sentanza di un numero conside-

revole ed in crescita di Ordini

territoriali (ad oggi ben 45), si

sono aggregati per affrontare e

risolvere tematiche di stretta af-

ferenza professionale, in questo

caso giuslavoristica, sia dal

punto di vista tecnico, sia da

quello dei rapporti con le Am-

ministrazioni, a difesa della ca-

tegoria. Per mezzo dei referenti

giuslavoristi degli Ordini, è così

sorto un movimento spontaneo,

apolitico, con l’obiettivo di ri-

portare al centro dell’attenzione

la materia del lavoro tra le com-

petenze primarie dei Commer-

cialisti, in un particolare

momento storico di assenza di

governance nazionale, che sta

determinando il rischio di uno

scollamento della nostra catego-

ria professionale dalle Istitu-

zioni preposte a tal fine. Il

Gruppo (https://www.face-

book.com/gruppoodcecareala-

voro) si riunisce in Assemblee

periodiche nelle sedi di Ordini

partecipanti al Gruppo (il pros-

anno 2 - numero 3 Maggio 2014

il CommercialistaNotiziario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli

www.odcectivoli.it - [email protected] - Tel. 0774 332770

Bimestrale di informazione Professionale

continua a PaG. 4

In Tivoli, nel pomeriggio del 16 Aprile 2014, nei locali

del Ristorante “La Sibilla” con la magnifica veduta del

Tempio della Sibilla, si è tenuta l’Assemblea Generale

degli iscritti all’Odcec di Tivoli, che ha approvato nei

termini previsti, (all’unanimità) il Conto Consuntivo

2013, quarto conto consuntivo dell’istituzione dell’Or-

dine avvenuta in data 06/11/2009.

Si riportano di seguito i dati del Conto Consuntivo in

termini di accertamento ed impegni:

Il Conto Consuntivo

dell’Ordine.

Dati finali

esercizio 2013

Odcec di Tivoli.

Una botta al cerchio...

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTIE DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TIVOLI

di fernando fabrizi *

Il Gruppo NazionaleOdcec area lavoro:

un esempio da seguire

continua a PaG. 6

L’AnALisi

continua a PaG.11

di domenico calvelli * e lorenzo di pace **

www.odcectivoli.info/PortalePaesi/www.odcectivoli.info/PortalePaesi/

di Gianluca TarTaro *

Page 2: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

il Commercialista2 maggio 2014

Hai controllato i lacci delle tue

scarpe? Stavo per intraprendere la

mia prima escursione in monta-

gna, immaginavo già l’arrivo sulla

cima, il tocco veloce della Croce,

un breve ringraziamento alla mon-

tagna per avermi concesso di arri-

vare sulla vetta incolume e ora…i

lacci! Il mio interlocutore mi

spiegò che i lacci avevano una

funzione sostanziale: tenere le mie

caviglie ben strette. E che la rot-

tura dei lacci, pur rimediabile,

avrebbe comportato una maggiore

esposizione delle mie caviglie a

possibili storte nonché una anda-

tura più prudente e non omogenea

che avrebbe – oltre ad affaticare

me più del dovuto - ritardato

l’ascesa di tutti gli altri compo-

nenti. Ritornai subito “in pianura”

e verificai immediatamente la te-

nuta dei miei lacci.

Il mio errore è, in fondo, l’errore

di molti Professionisti che, imma-

ginando la Croce (lavorare in ma-

niera più reattiva; aumentare la

propria Clientela; occuparsi di

materie non presidiate dai propri

competitor; aumentare gli utili

dello Studio), perdono di vista i

micro obiettivi che, nella loro rea-

lizzazione, consentiranno una

ascesa più funzionale, più sicura,

più veloce.

Laura Calciolari – membro del

Gruppo Comunicare le professioni

intellettuali di Ferpi – ha indivi-

duato nel modello di Kurt Lewin1

un antidoto per implementare una

pianificazione strategica efficace.

Nella prima fase (decostruzione),

che ricorda molto uno degli as-

sunti di partenza del pensiero crea-

tivo elaborato da Edward De

Bono2, il Professionista “scardina

l’esistente” sfuggendo, così, ad

una vera e propria abitudine men-

tale (fare come ho sempre fatto mi

procura sicurezza) che ha contrad-

distinto le sue modalità professio-

nali sino a quel momento. Il

rischio insito in tale fase, tuttavia,

è quello del “posso fare tutto” che,

pur gradevole per l’ego, può com-

portare uno smarrimento concet-

tuale (e, contestualmente, una

dispersione operativa) poco effi-

cace in termini di attività e deci-

sioni da porre in essere.

Proprio per scongiurare tale ri-

schio, è importante “che le ragioni

del cambiamento siano ben iden-

tificate, ma lo è altrettanto esami-

nare con estrema cura e obiettività

quali sono i fattori di rischio, il

tempo, le energie personali da de-

dicare, e individuare la persona

che affiancherà il Professionista

nelle fasi di analisi, progettazione

e realizzazione del cambiamento

organizzativo”3.

Si tratta – come già intuito dal Let-

tore – di una riflessione complessa

che include al proprio interno ele-

menti operativi (tempistica e valu-

tazioni di rischio) ed elementi

molto soggettivi che attengono

alla sfera della vita personale

(energie da dedicare al progetto).

In particolare, l’individuazione di

un Professionista terzo che ac-

compagni il processo di cambia-

mento risponde ad una esigenza

per cui, spesso, proprio la ten-

denza a coinvolgere nel processo

di cambiamento i propri collabo-

ratori più stretti si trasforma in una

arma a doppio taglio, compor-

tando, da parte di questi ultimi,

una minore obiettività che si può

trasformare in condiscendenza

verso le decisioni intraprese e in

miopia (interessata) verso un cam-

biamento che non sia solo formale

bensì sostanziale.

Un altro degli errori più frequenti

riguarda gli strumenti per miglio-

rare l’organizzazione interna (e,

dunque, la relazione con quella

esterna). Può accadere, così, che

un Professionista decida di rinno-

vare parzialmente la dotazione

tecnologica del proprio Studio,

dotando i suoi soci di nuovi com-

puter. Salvo scoprire, qualche set-

timana dopo, che i raffinati

programmi installati non sono

compatibili con i computer in uso

agli altri componenti dello Studio,

comportando un più rassicurante

utilizzo di fotocopie e stampate

che girano caotiche tra le stanze.

O, ancora, la dotazione al proprio

personale di segreteria di nuovi

computer senza aver previsto un

adeguato programma di forma-

zione o, almeno, un periodo di

transizione nel quale imparare le

nuove procedure. In tutti e due gli

esempi, si realizza un chiaro caso

di miopia organizzativa che si tra-

duce concretamente in un ancor

maggiore ritardo nelle comunica-

zioni interne che potrebbe com-

promettere anche la resa

qualitativa del proprio operato

all’esterno.

La complessità di una condotta di

pianificazione impone, in conclu-

sione, l’osservanza di cinque

macro step; nello specifico: iden-

tificazione (logistica e temporale4)

degli obiettivi; predisposizione del

budget occorrente; una attenta –

quanto equilibrata – programma-

zione delle attività rispetto ai pro-

pri stakeholder interni (soci,

collaboratori, personale di segre-

teria) ed esterni (clientela poten-

ziale e fidelizzata); una

assegnazione inequivocabile di

mansioni e deleghe; una attività di

misurazione dei risultati, per veri-

ficarne l’esatta rispondenza (o

l’eventuale scostamento) rispetto

a quanto precedentemente pianifi-

cato.

*Consulente in comunicazione

in Roma.

1 Per un approfondimento, K. Lewin,

Field Theory in Social Science, Har-

per and Row, New York, 1951 e La

teoria, la ricerca, l’intervento, Il

Mulino, Bologna, 2005.2 Sul tema, consigliamo E. De Bono,

Una bella mente, Erickson, Trento,

2007.3 L. Calciolari, Organizzare le idee

prima di organizzare lo Studio, in

AA.VV., L’Organizzazione per gli

Studi professionali, Alpha Test, Mi-

lano, 2013, p. 25.4 Un cambiamento organizzativo deve

essere sempre incluso in una griglia

temporale ben definita, per poterne

constatare gli effetti e per non tra-

sformarlo in un proposito vago.

L’Organizzazioneper gli studi

professionali:la pianificazione

strategicadi sTefano marTello *

Page 3: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

il Commercialista 3maggio 2014

In questi faticosi anni di crisi

abbiamo imparato a “masti-

care” nuovi acronimi, per rife-

rirci a chi compone la classe

dei “giovani”. Alzi la mano

chi di voi aveva mai sentito

parlare prima di “neet”, op-

pure chi non ha cercato di sco-

prire su internet il significato

della parola “choosy”. Si tratta

in realtà di sinonimi del ter-

mine “bamboccioni”, molto

spesso scoraggiati, general-

mente invisibili, decisamente

esclusi . Fin qui nulla di

nuovo. Si tratta di termini che

descrivono una condizione:

quella dei nostri giovani. Con-

dizione ben nota. Quello che

appare poco noto, invece, è la

strada da intraprendere per

scrollarsi di dosso appellativi

che, pur volendo astenersi dal

giudicare veritieri o meno,

suonano di fatto inclementi. In

altre parole, è ancora poco

chiaro come (dato per assunto

il se) i giovani professionisti

vengano considerati all’in-

gresso nel mondo del lavoro.

E’ proprio sulla base di queste

considerazioni che il giovane

professionista si interroga su

cosa farà e come dovrà farlo ,

sulla sua condizione e sulle

sue aspettative. Domande

“piene” risposte “vuote”.

L’inesperienza non può dare

risposte, ma per la sua innata

curiosità il giovane professio-

nista è spinto a trovare qualun-

que mezzo utile per acquisire

tutte quelle capacità, i compor-

tamenti, le conoscenze che

consentono la sua autorealiz-

zazione. Allora l’espressione

retorica, per cui il mestiere si

ruba con gli occhi ha un fondo

di verità? I giovani neoabilitati

o addirittura ancora praticanti

devono veramente “rubare”

per sapere? E’ opinione diffusa

tra le nuove generazioni, che i

professionisti con più espe-

rienza, quelli “anziani” sono la

risorsa principale, che non è

necessario derubare tra i loro

saperi, basta chiedere!! E pro-

prio da queste considerazioni

che nasce l’idea di intervistare,

gli “anziani”: quelli che hanno

iniziato la professione qualche

anno fa, invitandoli a descri-

vere le sensazioni e le diffi-

coltà dei loro inizi. Secondo

alcuni intervistati gli stereotipi

ripetuti come una mantra

hanno l’effetto dell’annulla-

mento dei significati ma na-

scondono profonde verità.

Quello dei giovani e della gio-

vinezza è un mito, sfuggente e

ambiguo, che quando si pensa

di aver acchiappato è già sfug-

gito. Infatti le generazioni non

si avvicendano per succes-

sione, ma si integrano, si in-

trecciano e si sovrappongono,

scivolando via in men che non

si dica. Una nuova genera-

zione non inizia quando la pre-

Il mestiere si rubacon gli occhi?

No, bastachiedere, perché

l’esperienzainsegna

di pamela profeTa *

il CommercialistaNotiziario dell’Ordine

dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Tivoli

BImEstrALE DI INfOrmAzIONE PrOfEssIONALE

Anno 2 numero 3 maggio 2014

Iscrizione tribunale di tivoli n. 15 del 29/12/2011

registro della stampa e dei periodici

Proprietario Testata:Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di tivoli

Via Palatina, n. 19 • 00019 tivoli (roma)

tel. 0774 332770 • fax 0774/315591

www.odcectivoli.it email: [email protected]

pec: [email protected]

Editore: fondazione ADerC - Via Palatina 19 - tivoli

Comm/ne stampa, Comunicazione ed Informatica ODCECdi tivoli: Gianluca tartaro, Enrico Crisci, Alessandro fal-cone, Andrea Brunelli, maria Cristina rovazzani, CarloDe Vincenzi, fabrizio fiasco, francesco Lando, IsidoroCapobianchi, Patrizia frangella, sonia Quaranta.

Direttore Responsabile: Dott. Gianluca tartaro

Grafica, Impaginazione e Stampa

Azienda Grafica Meschini snc

Via Inversata 6 - 00019 tIVOLI (rm) - tel. 0774 312794

chiuso in tipografia il 19/05/2014

continua a PaG. 4

Page 4: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

il Commercialista4 maggio 2014

simo incontro è previsto a milano

per il giorno 28 marzo 2014) e

consta attualmente di oltre 100

colleghi che si stanno adoperando

con la massima dedizione al fine

di contribuire all’attuazione degli

scopi prefissati. Il Gruppo si è

inoltre già attivato per portare

avanti alcune tematiche quali il ri-

pristino della pari dignità, che ve-

dono la nostra categoria subire

talvolta prevaricazioni ingiustifi-

cate; è il caso della costituzione

degli organismi di certificazione

dei contratti di lavoro, dell’as-

senza dei Commercialisti dall’as-

sistenza in fase di conciliazione

nei casi di licenziamenti per

GmO, della sottoscrizione del

protocollo d’intesa relativo al-

l’Asse.Co., che l’Ordine dei Con-

sulenti del Lavoro ha già

provveduto a sottoscrivere con il

ministero del Lavoro. In attesa

dell’insediamento del nostro Con-

siglio Nazionale, che si spera di

vedere presto operativo, e del con-

seguente ripristino di una Com-

missione Nazionale sul tema

lavoro, il Gruppo auspica l’ade-

sione degli altri Ordini territoriali

attualmente non aderenti, per dare

un segnale forte di partecipazione

tra gli iscritti e nei confronti delle

istituzioni. Per tutto questo la rivi-

sta economico-giuridica Il Com-

merci@lista, con l’organizzazione

Affidavit Commercialisti, hanno

dato da subito la propria disponi-

bilità a fungere da strumento e da

eco a questa eccellente iniziativa

che appare come esempio da imi-

tare e seguire, anche in altre aree

di competenza della nostra Profes-

sione.

*Presidente ODCEC Biella

**Presidente Nazionale del Gruppo

ODCEC Area Lavoro

e della Commissione Diritto

del Lavoro ODCEC Roma

L’AnALisiseGue dalla Prima PaGina

di domenico calvelli *

e lorenzo di pace **

seGue da PaG. 3

Il Gruppo Nazionale Odcec

area lavoro:

un esempio da seguire

cedente è finita, ma ogni gene-

razione nasce e cresce dalla

precedente e con la successiva.

Per questo importante e fonda-

mentale è il dialogo tra gene-

razioni. Deontologia,

aggiornamento costante, delu-

sione per le istituzioni e voglia

di cambiamento, umiltà, spe-

cializzazione e confronto tra

colleghi sono dettami che ac-

comunano tutti gli intervistati.

Quanto al resto la cronaca è

stata particolarmente stimo-

lante. Il risultato dell’indagine

infatti è che i nostri colleghi

“maturi” avevano grinta, entu-

siasmo e determinazione pro-

prio come noi! La loro

soddisfazione postuma, can-

cella la sensazione che oggi

ogni possibilità sia stata sfrut-

tata, ogni risorsa impiegata.

Qualcuno potrebbe esclamare:

“bè ma erano altri tempi” .

Diffusa è l’opinione che le dif-

ficoltà di oggi altro non sono

che quelle di ieri, conoscere le

persone giuste al momento

giusto certo è importante, ma

ancor più la determinazione, la

caparbietà e soprattutto lo svi-

luppo di una “coscienza collet-

tiva” alla formazione sono ora

come un tempo strategie vin-

centi.

Opinione comune è che l’espe-

rienza insegna! Chiedere con-

sigli ai Professionisti più

attempati e cosa buona e giu-

sta, “non dimentichiamoci mai

che in Italia esistono tani gio-

vani e tanti adulti sorprenden-

temente giovani. Il lavoro che

resta da fare è far si che se ne

esca arricchiti, Si impara con

la pratica. Che si tratti di impa-

rare a danzare facendo espe-

rienza di ballo, oppure

imparare a vivere facendo

esperienze di vita, il principio

non cambia, l’importante è

mettersi in gioco! Allora fac-

ciamolo!

*Presidente Comm/ne Giovani

e Professione ODCEC Tivoli

Commercialista in Tivoli

di pamela profeTa *

Il mestiere si ruba

con gli occhi?

No, basta chiedere,

perché l’esperienza

insegna.

Page 5: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

Vittore IV (Ottaviano dei CrescenziOttaviani) nacque nel 1095 a Tivolie si spense il 20 aprile 1164 aLucca. Era un discendente quindi della po-tente famiglia romana dei Cre-scenzi Ottaviani che vantava fral'altro la signoria su Montecelio o“Monticelli” (piccoli monti; il ter-mine Monticelli appare per la primavolta in una bolla del 973 di Bene-detto VII in cui si fa menzione diqueste terre come di proprietà delladiocesi di Tivoli). Sull'acropoli del-l'antica Corniculum, nel medioevo,fu innalzato il Castrum Montecil-lorum, in pratica la Rocca (ancoraoggi in parte visibile) voluta dai si-gnori del luogo, appunto i Cre-scenzi, che, per edificarla,utilizzarono materiali di risulta diun luogo di culto romano del I sec.a. C..Ottaviano, appartenendo quindi aduna famiglia così di spicco, riuscìfacilmente a raggiungere la por-pora. Fu infatti insignito del cardi-nalato nientemeno col titolo diSanta Cecilia. Quest'ultimo titolo,molto antico, ma chiaramente isti-tuito successivamente al martiriodella Santa sotto Diocleziano, è ri-portato per la prima volta a propo-sito del sinodo romano riunitosi il 1marzo del 499; in quell'occasioneinfatti fu redatto (come di consue-tudine) l'elenco dei prelati presentiunitamente al proprio titolo. Esserecardinale di Santa Cecilia indubbia-mente era molto prestigioso perchécomportava il godimento di tuttauna serie di privilegi e prerogative.Si trovò a vivere in un periodo sto-rico molto turbolento e quindi, siaper la sua discendenza nobiliare siaper la sua inclinazione a mettersi inmostra e nel tentativo di potenziarei propri familiari e se stesso, decisedi mettersi dalla parte di FedericoIII Hohenstaufen, noto anche comeimperatore Federico I del Sacro Ro-mano Impero e detto il Barbarossa.Costui, Duca di Svevia (1147), suc-cesse allo zio Corrado III sul tronodi Germania il 4 marzo 1152 po-nendo fine alla guerra tra Guelfi eGhibellini. Sceso in Italia per inco-ronarsi imperatore (18 giugno1155) impose la pace ai Comuniitaliani in guerra tra loro e, per darel'esempio, distrusse Tortona. Lepretese di autonomia dei Comunifurono appoggiate dal Papa

(Adriano IV), geloso della sua li-bertà nelle elezioni episcopali. Or-bene il nostro cardinale, in cambiodel suo appoggio, ricevette nelmaggio del 1159 insieme ai fratelliOttone, Goffredo e Solimano lacittà e il Comitato di Terni unita-mente alla relativa giurisdizione.Adriano IV morì ad Anagni nel set-tembre del 1159 designando comesuo successore il senese cardinaleRolando Bandinelli. Pochi cardinalifiloimperiali, solo quattro, inveceelessero il nostro card. Ottaviano

che prese il nome di Vittore IV(1159-64). La maggioranza dei car-dinali, ben ventidue, rispettosi dellevolontà del defunto Adriano IV,elesse il card. Rolando Bandinelli,che prese il nome di Alessandro III(1159-81) inteso a continuare la po-litica antimperiale del defunto papa.La disparità dei voti parla da solama in quel tempo difficilmente ildiritto veniva rispettato per cui Vit-tore si proclamò papa legittimo e,aiutato dai rappresentanti dell'impe-ratore, spinse Alessandro III ad ab-bandonare Roma. Il 7 settembre del1159 infatti il Barbarossa aveva de-ciso di appoggiare l'elezione a pon-tefice proprio del nostro cardinale,a lui tanto fedele, che era stato con-sacrato papa il 4 ottobre dellostesso anno nella splendida Abaziadi Farfa, non lontana da Roma. Ilcontrasto che provocò lo scismadell'antipapa Vittore IV (filoimpe-riale) contro Alessandro III, finì conla vittoria del Papa legittimo (que-

st'ultimo) dopo che i Comuni al-leati, riuniti nella Lega, riuscironoa sconfiggere a Legnano il Barba-rossa (1176) ottenendo con la pacedi Costanza il riconoscimento dellaloro autonomia, salva la fedeltà al-l'imperatore. Così crollò l'anacroni-stico progetto del Barbarossa dicreare un impero germanico univer-sale. Il Barbarossa fu costretto apartecipare alla terza crociata, du-rante la quale morì affogato gua-dando il fiume Göksu in Turchia. Ma facciamo un passo indietro e

torniamo al conflitto tra Vittore IVe Alessandro III. Il grosso pro-blema, apertosi con lo scisma, fudal Barbarossa affrontato con laconvocazione di un concilio a Paviail 5 febbraio del 1160 intendendoporsi come arbitro nelle controver-sie che riguardavano la Chiesa, chelui intendeva subordinare alle suedecisioni. Qui si riunirono, oltre a Vittore IV,solo cinquanta vescovi della Ger-mania e dell'Italia settentrionale iquali l'11 febbraio 1160 lo riconob-bero come pontefice legittimo; fu-rono concordi nel ritenere invalidal'elezione di Alessandro III, sempli-cemente detto “cancelliere Ro-lando”, il quale si era rifiutatogiustamente di essere sottoposto adun giudizio e non era andato aPavia. Una solenne processione ac-compagnò Vittore IV dalla chiesa diS.Salvatore fino alla cattedrale diPavia, dove ad attenderlo c'eral'imperatore in persona. L'incontro

fra i due alleati avvenne con un attoapparente di umiltà e subordina-zione del Barbarossa che non soloaiutò Vittore IV a smontare da ca-vallo ma si inchinò e gli baciò ipiedi. Da parte sua Vittore IV (ap-poggiato all'inizio anche dai mo-naci cistercensi e cluniacensi)“ricambiò” la cortesia dell'impera-tore scomunicando Alessandro III ei suoi fautori. Inutile dire che la“cortesia” fu ricambiata da Ales-sandro III (sostenuto tra l'altro daiComuni lombardi con a capo Mi-lano) che da Anagni il 24 marzo1160 scomunicò a sua volta VittoreIV e il Barbarossa, che aveva postol'assedio a Milano. Nel giugno del1160 Alessandro III riuscì a tornarea Roma ma, caduta Milano nellemani dell'imperatore, nel 1162 do-vette fuggire in Francia dove ri-mase fino al 1165. L'atteggiamentodel re di Francia, Luigi VII, fu piut-tosto ambiguo: pressato dal Barba-rossa all'inizio non si schierò e solodopo appoggiò definitivamente ilrifugiato Alessandro III. Anche En-rico II, re d'Inghilterra, seguì lascelta franca. Vittore IV invece,nell'autunno del 1163, incontròl’imperatore a Lodi per celebrare iltrasferimento dei resti di San Bas-siano (patrono di questa città) dalvecchio al nuovo nucleo urbano.Per l'occasione qui si riunironooltre al Barbarossa, Pellegrino diOrtenburg (patriarca di Aquileia),l'abate di Cluny e naturalmente gliesponenti filoimperiali più in vistatra i cardinali e i vescovi. Bisognainfatti ricordare che il 24 maggio1111 Laus Pompeia (la vecchiaLodi) era stata rasa al suolo dai Mi-lanesi che l'avevano assediata. Il 3agosto del 1158 Barbarossa l'avevaricostruita non sulle rovine di LausPompeia (ovvero dove attualmenteè Lodi Vecchia) ma sulle spondedell'Adda al fine di controllare me-glio il territorio. Gli dette anchemolti privilegi, ma, nonostante que-sti, Lodi si troverà in difficoltà percui nel 1167 sarà costretta da Mi-lano ad entrare nella Lega Lom-barda e quindi a partecipare controil Barbarossa alla battaglia di Le-gnano nel 1176.Quest' ultimo schieramento politicodi Lodi non fu visto da Vittore IVpoiché nel frattempo era morto aLucca il 20 aprile 1164.

Vittore IV antipapa tiburtino

il Commercialista 5maggio 2014

Gli approfondimenti di www.tibursuperbum.it

“Tivoli e dintorni – Terre da scoprire”

Page 6: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

il Commercialista6 maggio 2014

ticipatamente, con forti sconti cheremuneravano i prestiti concessi,il grano a fronte di una speranza diaumento futuro dei prezzi. Questa tipologia di commerciopermise nel tempo la nascita diuna nuova classe di mercanti cheanziché commerciare in grano,commerciavano il relativo debitocommerciale.Il passaggio dal finanziamento delcommercio per proprio conto al fi-nanziamento a favore di altri èstato alquanto breve. La logica conseguenza fu la ne-cessità di erigere e costruire delle“ricevitorie”, denominate “ban-chi”.Essi regolamentavano le compra-vendite di grano che venivano ef-fettuate attraverso l’emissione di“biglietti” (note scritte dai mer-canti che compravendevano ilgrano). Da qui, poi, i “banchi” dei com-mercianti nei grandi mercati di se-menti divennero luoghi presso iquali depositare del denaro afronte di biglietti, (ricevute, notescritte, lettere di cambio, successi-vamente cambiali, in seguito asse-gni).I “banchi” assumevano, in defini-tiva, già all’epoca, una parte del ri-schio di impresa.Seppur ampiamente garantiti, ibanchi consentirono il fiorire di at-tività commerciali e, conseguente-mente, la rinascita di un’economiacommerciale allora vessata dallelunghe battaglie.Traslando quella pratica ad ogginon possiamo non notare che i“banchi” attuali ricercano esclu-sivamente la mitigazione del ri-schio, normalmente anche ascapito delle reali esigenze deiclienti/imprese.Mitigazione del rischio che nonconsente, nella maggior parte deicasi, lo sviluppo di iniziative im-prenditoriali. Molte di esse, forse,degne di rilievo e fiducia.È, comunque, troppo facile ed as-

solutamente scontato considerarele Banche come responsabili divessazioni alle imprese e, spingen-doci oltre, come attrici ree dellalenta ripresa economica del Paese.Anch’esse, a ben vedere, sono im-prese e, come tali, perseguono finidi lucro pesando, sulla medesimabilancia, gli investimenti da unlato, ed il rischio dall’altro.E’ necessaria, secondo chi scrive,una visione integrale. Dall’alto.Osservando attentamente sia ilmodus operandi delle banche chequello delle Imprese. La carenza di fiducia non sempreè fondata su atavici ed ancestralicomportamenti bancari. Probabilmente il mondo impren-ditoriale non ha saputo, in periodidi fioritura economica notevole,ottenere e consolidare quella stimache necessita in un rapporto chedeve fondarsi su chiarezza, traspa-renza, sincerità.Ciò, forse, anche mediante uti-lizzo di artifici amministrativo-contabili che non fornivanorappresentazioni vere della situa-zione economico-patrimoniali del-l’impresa.E’ vero, di contro, che molte ban-che continuano a mantenere un at-teggiamento estremamenteburocratico, a volte quasi protervoe, comunque, del tutto lontanodagli standard europei del mer-cato.L'acuirsi della crisi ha messo inevidenza, poi, le principali e piùcomuni anomalie normative econtabili praticate dal sistema ban-cario, quali, in particolare, l'anato-cismo e l'usura. E’ da tempo che ci si interroga,con non poca preoccupazione,sugli esiti, nel tempo, di quella chetutti hanno già battezzato come“Basilea 3”. È il nuovo accordo,

approvato dal comitato dei gover-natori delle banche centrali, cheimpone dei requisiti patrimonialipiù severi per l'operatività dellebanche. L’obiettivo è di “costrin-gere” gli istituti di credito a prov-vedersi di maggiori risorse perresistere anche alle crisi più gravi,quale quella recente dei mutuisub-prime, capace di mettere in gi-nocchio il sistema finanziario in-ternazionale.È evidente, quindi, che la crisi fi-nanziaria mondiale ha fatto emer-gere clamorose falle nel sistemabancario.Ciò imponeva necessariamentedelle contromisure. Le cifre spese dai paesi occidentaliper salvare le proprie banche sonostate talmente iperboliche da ren-dere impensabile il mantenimentodella vecchia regolamentazione.

Molti convengono sul fatto che gliistituti di credito debbano neces-sariamente avere alcune regole acui rifarsi, in modo da evitare chenei momenti critici chi ha ricevutosoldi in prestito non sia in grado direstituirli alla banca. Banca che, asua volta non riuscirebbe a fare al-trettanto con quanti le hanno affi-dato il proprio denaro. Ed ancora : le difficoltà dellemicro imprese di prevedere e ge-stire le crisi finanziarie, sommatea comportamenti del sistema ban-cario, contribuiscono a restringereancor di più i criteri di accesso alcredito concorrendo così a crearesituazioni di precarietà, soprattuttonel momento in cui le pmi avreb-bero bisogno di maggiore aiuto, di“accompagno”, di “tutoraggio” econsulenza finanziaria. Non diversa (ahimé) è la situa-zione che riguarda le famiglieormai sempre più indebitate.

Recenti dati diffusi della Bancad'Italia ci indicano che, tra prestitie mutui, il ricorso a banche e fi-nanziarie sfiora la soglia dei 300miliardi, con una crescita di 24,4miliardi in soli 12 mesi. A fineaprile 2007, sempre secondo l’Isti-tuto di via Nazionale, l'indebita-mento dei cittadini residenti haraggiunto la vetta di 299,2 miliardidi euro, una media di 13mila euroa famiglia.Tornando, quindi, alla “storia”…..e, conseguentemente, tendendoad azioni che conducano verso unrilancio dell’economia sarebbeopportuno un cambio di rotta sianel modo di agire di alcuni istitutiche nel modo di comportarsi degliimprenditori.

Concludo con una riflessione cheesterno così come emerge : per al-cune PMI non dotate, ad esempio,dell’organo di controllo, ma co-munque rientranti in alcuni para-metri predefiniti, sia strutturali,che storici che di bilancio, si po-trebbe ideare un metodo di “certi-ficazione leggera” degli stessiBilanci di esercizio a cura deiCommercialisti regolarmenteiscritti all’Albo. Tale elaborato potrebbe costituireuna sorta di “visto” necessario a“garantire fiducia” agli Istituti dicredito entro limiti, seppur mi-nimi, quantomeno nella fase pri-mordiale, prefissati a priori.E ciò, com’è giusto che sia, preve-dendo, di contro, anche un pode-roso sistema sanzionatorio acarico del professionista il qualedovrà anche dotarsi di un impiantoassicurativo obbligatorio (a tuteladell’Istituto) in caso di rilascio di“visti” fin troppo leggeri.Ed a ben vedere, rileggendo que-ste mie stesse righe, si sono coin-volti in questa riflessionenumerosi soggetti economici : im-prese, banche, assicurazioni, pro-fessionisti. …………pochi forse?

* Commercialista in Tivoli

Presidente ODCEC Tivoli

Una botta al cerchio...

seGue dalla Prima PaGina

di Gianluca TarTaro *

Page 7: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

il CommercialistaPRImO PIANO 7maggio 2014

Palestrina ha rappresentato la

mia quinta partecipazione ai

forum dei Dottori Commercia-

listi e degli Esperti Contabili. In

quest’ultima, come in quella te-

nutasi ad Olevano romano nel

2011, sono stato coinvolto per-

sonalmente nell’organizza-

zione, in quanto membro della

corrispondente rappresentanza

territoriale. A mio parere, la

formula che, ultimamente viene

utilizzata durante i suddetti

forum, appare particolarmente

appropriata, in quanto la suddi-

visione dell’evento in tre mo-

menti principali risulta essere

interessante ed efficace.

Il primo momento, riguardante

la conoscenza del territorio che

nell’occasione ci ospita lo re-

puto molto coinvolgente dal

punto vista culturale. E’ impor-

tante capire, infatti, che anche

nei contesti apparentemente più

piccoli, ci sono numerose ini-

ziative degne di essere cono-

sciute che, purtroppo, sfuggono

ai più. Ad esempio, ricordo con

piacere il forum tenutosi a Ge-

rano qualche anno fa, per il suo

particolarissimo museo delle

scatole di latta, nonché per la

sua meravigliosa infiorata del

Corpus Domini; sono orgo-

glioso, poi, di aver dato l’oppor-

tunità, ovviamente, di visitare il

mio paese, Olevano romano,

celebre meta dei pittori della

scuola romantica di inizio

‘800; ancora, ho apprezzato

moltissimo il forum di for-

mello, dove la sua Casa museo

ha consentito di rendermi conto

dei vari interventi di politica

economica, messi in atto nel

settore dell’agricoltura, affinché

fossero favoriti lo sviluppo e la

produttività della stessa; per fi-

nire, che dire del forum di su-

biaco, con i suoi luoghi santi, in

cui è così facile riuscire ad av-

vicinarsi alla spiritualità? Im-

magino di aver perduto molto

anche ai forum a cui, pur-

troppo, non ho potuto prender

parte, e me ne rammarico. tor-

nando, invece, all’ultimo, tenu-

tosi, appunto, nel comune di

Palestrina, questo forum mi ha

dato l’opportunità di vedere

l’antica “Praeneste” sotto punti

di vista diversi rispetto a quelli

da me conosciuti finora. In ef-

fetti, pur trascorrendo frequen-

temente del tempo all’interno

delle sue mura, non ero mai riu-

scito a percepire la grandezza

che, nel corso della storia,

avesse vissuto la città; merito

anche dell’eccellente guida che,

con passione e sapiente mae-

stria, mi ha trasmesso cono-

scenze inaspettate, nonché

momenti di “amarezza”, circa la

cattiveria e stupidità dell’uomo,

quando ho saputo del bombar-

damento del tempio durante la

seconda Guerra mondiale.

Per quanto concerne, invece, il

secondo dei tre momenti, ov-

vero quello del forum in senso

stretto, l’ho sempre ritenuto

molto valido, poiché rappre-

senta una delle poche circo-

stanze in cui, stando tutti

assieme, è possibile sviluppare

il senso di appartenenza, non-

ché favorire il miglioramento

continuo dell’Istituzione che ci

rappresenta. Certo, è pur vero

che, a volte, si tende a far emer-

gere il disagio e le difficoltà che

ognuno di noi può avere nel-

l’esercizio della professione,

piuttosto che incentivare l’ana-

lisi dell’organizzazione e lo svi-

luppo dell’attività istituzionale.

Infine, il terzo ed ultimo mo-

mento è rappresentato da quello

conviviale, della reciproca co-

noscenza; momento in cui, in-

fatti, capita di sedersi a tavola

con Colleghi che si conoscono

poco o che non si conoscono af-

fatto, dando così vita a nuove

amicizie che potrebbero evol-

versi, successivamente, in vere

e proprie collaborazioni profes-

sionali. Certo, a volte capita

anche che, ad alcuni tavoli, an-

ziché dedicarsi al relax e libe-

rare la mente dallo stress

accumulato a studio, ci si ostini

a voler parlare di lavoro!! A tal

proposito, colgo l’occasione per

invitare il Presidente a vietare

CAtEGOrICAmENtE tale ar-

gomento durante le cene dei

prossimi forum!

In conclusione, mi dispiace

molto per quei Colleghi che non

sono soliti partecipare al mo-

mento del forum, perché non

hanno tempo o perché, ancor

peggio, considerano tale evento

come “tempo perso”, come un

mero escamotage per “ammaz-

zare il tempo”, quando, invece,

esso servirebbe VIVO!

A mio modesto parere, lo ri-

tengo, al contrario, tempo inve-

stito bene e, soprattutto, utile

per la propria crescita culturale,

professionale e sociale!

* Commercialista

in Olevano Romano

Il classico Forum alla scoperta dei gioielli archeologici dell’antica Praeneste

Impressionidi Goffredo proieTTi *

Page 8: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

il Commercialista PRImO PIANO8 maggio 2014

L’Art. 4 del D.Lgs. 28 giu-

gno 2005 N. 139 reca di-

sposizioni in tema di

incompatibilità per l’eserci-

zio della professione di

Dottore Commercialista ed

Esperto Contabile. L’art.

12, comma 1, lett. e) del

D.Lgs. 139/2005 prevede,

tra le attribuzioni del Con-

siglio dell’Ordine territo-

riale, l’aggiornamento e la

verifica periodica, almeno

una volta ogni anno, della

sussistenza dei requisiti di

legge in capo agli iscritti,

tra i quali rientra anche

l’assenza di cause di in-

compatibilità . Se la sussi-

stenza di situazioni di

incompatibilità in capo al-

l’iscritto è accertata dal

Consiglio dell’Ordine, con-

figurando una violazione

di legge , impone l’apertura

del procedimento discipli-

nare, oltre alle non trascu-

rabili conseguenze in

materia di disconoscimento

di intere annualità contribu-

tive valide ai fini del rico-

noscimento dell’anzianità

previdenziale.

Si invitano i Colleghi a

dare attenta lettura alle

Note Interpretative appro-

vate dal Consiglio Nazio-

nale dei Dottori

Commercialisti e degli

Esperti Contabili relative a

“La disciplina delle in-

compatibilità di cui al-

l’art. 4 del D.Lgs.

28/06/2005, n. 139” che

trattano delle principali ca-

sistiche che possono com-

portare situazioni di

incompatibilità con l’eser-

cizio della nostra profes-

sione.

La Commissione Albo ed

Elenco Speciale, nell’am-

bito delle sue competenze

istituzionali, intende for-

nire a tutti i Colleghi un

servizio di assistenza in

merito a potenziali situa-

zioni di incompatibilità. I

Colleghi interessati, do-

vranno far pervenire alla

Segreteria dell’Ordine,

esclusivamente via e-mail,

una dettagliata richiesta

scritta da sottoporre alla

Commissione.

INCOMPATIBILITà

AMBITO SOGGET-

TIVO ED OGGETTIVO

Sono situazioni di incom-

patibilità solo quelle che le-

dono di fatto o

potenzialmente l’indipen-

denza, l’onorabilità, l’im-

parzialità del dottore

commercialista e del-

l’esperto contabile.

Elementi soggettivi ed og-

gettivi attinenti l’incompa-

tibilità devono essere

valutati nell’ambito della

INCOMPATIBILITà EX ART. 4D.LGS. 139/2005

di naTalia abbaTe *

continua a PaG. 9

Page 9: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

il Commercialista 9maggio 2014 PRImO PIANO

specifica fattispecie, in re-

lazione ai concreti effetti

che ne derivano con riferi-

mento all’Ordinamento

Professionale ed alle norme

vigenti.

L’art. 4 del D.Lgs. 28 giu-

gno 2005 n. 139 , sancisce

l’ incompatibilità della pro-

fessione di Dottore Com-

mercialista e di Esperto

Contabile con l’esercizio di

talune professioni nonché,

con l’esercizio di attività di

impresa.

AMBITO SOGGETTIVO

Sono incompatibili le se-

guenti professioni: No-

taio;

Giornalista professionista;

Ogni tipologia di media-

tore;

Appaltatore di servizio

pubblico, concessionario

della riscossione di tributi;

Promotore finanziario.

L’assunzione della qualità

soggettiva consegue l’in-

compatibilità stessa, senza

necessità di ulteriore accer-

tamento.

AMBITO OGGETTIVO

Sono incompatibili le se-

guenti attività:

attività d’impresa, in nome

proprio o altrui e, per pro-

prio conto, di produzione di

beni o servizi, intermedia-

ria nella circolazione di

beni o servizi, di trasporto

o spedizione, bancaria, as-

sicurativa o agricola, ov-

vero ausiliaria delle

precedenti.

Le incompatibilità sussi-

stono anche in presenza di

un esercizio non preva-

lente, né abituale, delle pro-

fessioni e delle attività

richiamate.

Va sottolineato, che devono

ritenersi incompatibili

anche i cosiddetti atti iso-

lati di commercio, i quali,

diversamente, non dareb-

bero luogo alla qualifica di

imprenditore per mancanza

del requisito della abitua-

lità.

L’attività di impresa si rife-

risce ad un “concreto eser-

cizio di fatto “.

Il Consiglio Nazionale dei

Dottori Commercialisti e

degli Esperti Contabili con

il Pronto Ordine n.

187/2011, a seguito di una

richiesta di parere sulla

compatibilità con l’eserci-

zio della professione e,

l’assunzione della qualità

di socio di una società in

nome collettivo il cui og-

getto sociale sia la gestione

patrimoniale, precisa che

per esercizio dell’attività di

impresa deve intendersi il

concreto svolgimento

dell’attività di impresa.

Laddove questa sia svolta

in forma societaria, l’in-

compatibilità ricorrerà con

riferimento ai soggetti che

in concreto amministrano

la società non rilevando la

semplice posizione di

socio, qualora questa non

implichi anche un coinvol-

gimento dello stesso nel-

l’amministrazione. Nel

caso di società in nome col-

lettivo, ciascun socio con-

corre alla direzione

dell’impresa sociale in

quanto il potere di ammini-

strazione è insito nella qua-

lità di socio, ed inoltre, in

caso di fallimento delle so-

cietà personali, il falli-

mento si estende ai soci

illimitatamente responsa-

bili, in quanto singolar-

mente imprenditori

coinvolti nella gestione

dell’impresa. Il secondo

comma dell’art. 4 dispone,

tuttavia, che l’incompatibi-

lità è esclusa se tale attività

è diretta alla gestione patri-

moniale, od attività di mero

godimento o conservative,

nonché in presenza di so-

seGue da PaG. 8

continua a PaG. 10

Page 10: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

il Commercialista maggio 201410

agenzie:

palestrina (rm) 00036 Piazza di s. maria degli angeli 6 06953001 069535188

cave (rm) 00033 Via albert einstein 069580383 069581458

labico (rm) 00030 Via roma, 65 069510140 069510779

zagarolo (rm) 00039 Via Valle del formale, 16 069576060 069575323

Genazzano (rm) 00030 Piazza della repubblica 069578634 069578831

palestrina s.rocco (rm) 00036 Viale Pio Xii, 135 0695307020 0695307177

Tivoli (rm) 00019 Piazzale delle nazioni unite, 2/4 0774319167 0774310835

montecompatri fraz. laghetto (rm) 00040 Via lago di Bolsena, snc 0694771069 0694771069

villa adriana (rm) 00019 Via rosolina 75/a  0774533606 0774533606

roma - ponte di nona (rm) 00143 Via francesco caltagirone 366/368  0622184016 0622184016

Gallicano nel lazio (rm) 00010 Viale aldo moro 0695462144 0695469429

Guidonia montecelio (rm) 00012 largo cornelia 0774342003 0774342003

velletri (rm) 00049 Via dei Volsci 71 069642361 069636927

affile (rm) 00021 Piazza s. sebastiano 2 0774808009 0774808897

subiaco (rm) 00049 Via Giacomo matteotti 19 077483470 0774822467

agosta (rm) 00049 Viale trieste 78 0774800000 0774800000

marano equo (rm) 00049 Piazza dante 3 0774820041 0774820070

sede legale - direzione Generale - palestrina (rm)00036 Via della Vittoria, 21 - 06 953001 06 9535188

divisione amministrativa - Gallicano nel lazio (rm)00010 Viale aldo moro, 85 - 06 9546291 06 954629209

cietà di servizi strumentali o

ausiliari all’esercizio della

professione, ovvero, qua-

lora il professionista rivesta

la carica di amministratore

sulla base di un specifico in-

carico professionale e per il

perseguimento dell’inte-

resse di colui che conferisce

l’incarico.

Affinché l’attività d’im-

presa risulti incompatibile

con l’esercizio della profes-

sione, deve ricorrere sia

l’esercizio in nome proprio

o altrui, sia la condizione di

esercizio per proprio conto.

Con il parere espresso con il

Pronto Ordine n. 135/2011,

il Consiglio Nazionale Dot-

tori Commercialisti e degli

Esperti Contabili precisa

che l’incompatibilità deve

ritenersi esclusa laddove

l’iscritto, pur assumendo

una qualifica imprendito-

riale, di fatto non esercita la

connessa attività. Dovranno

essere valutati eventuali do-

cumenti probatori, tesi a di-

mostrare sostanzialmente ed

incontrovertibilmente che

non vi sia stato esercizio,

quali a titolo esplicativo ma

non esaustivo:

Posizione CCIAA inattiva

(connessa ad assenza di

costi e ricavi );

Posizione IVA inattiva;

Posizione CCIAA ed IVA

attiva ma assenza di costi e

ricavi ed investimenti indi-

spensabili;

Assenza di luogo di svolgi-

mento dell’attività;

Dichiarazioni scritte (auto-

certificazioni, dichiarazioni

sostitutive di certificazioni e

dichiarazioni sostitutive di

atti di notorietà, rilasciati da

terzi a titolo di prova).

I suddetti elementi, pur

non dovendo ricorrere

congiuntamente, devono

essere valutati comunque

nel loro insieme.

* Commercialista in Tivoli

Pres.Comm/ne Albo ed Elenco

Speciale ODCEC di Tivoli

Incompatibilitàex art. 4

D.lgs 139/2005

di naTalia abbaTe *

seGue da PaG. 9

Page 11: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

“…….per compiere grandi passi non bisogna solo agire ma anche sognare, non solo pianificare ma anche Credere……

A D CAssociazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

Sindacato Nazionale Unitario - Sezione di Tivoli

www.adctivoli.it tel./fax +39 0774331696 @: [email protected]

il Commercialista 11marzo 2014

seGue dalla Prima PaGina

continua a PaG. 12

di fernando fabrizi *

Page 12: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero TRE 2014

il Commercialista maggio 201412

seGue da PaG, 11

*Consigliere Tesoriere ODCEC di Tivoli

Commercialista in Fonte Nuova

di fernando fabrizi *