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– Anno 72 - n. 9 Novembre/Dicembre 2016 www.ammonitore.com MENSILE D’INFORMAZIONE PER LA PRODUZIONE E L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI Al centro della fabbrica intelligente ROBOTICA Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produ- zione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso pro- duttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimen- tazione dei materiali all'interno delle aziende. Macerie ovunque, interi paesi rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo sce- nario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mon- do, a cui siamo tristemente abi- tuati. È la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Cen- tro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquan- ta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrà più rimarginare. L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente; schiaffeggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabi- le forza. Eppure il nostro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’uti- lizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove co- struzioni. Cosa succede allora? Alessandro Martelli, Presi- dente del Glis (Isolamento sismico e altre stra- tegie di progettazione antisismica), ha dichia- rato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano at- tuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirlo”. Il problema pertanto è la sicurezza delle costru- zioni più datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fat- to di chiese, monumenti, palazzi storici, emble- ma di un passato grandioso che ha visto prota- gonisti i più grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, più volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongo- no molta attenzione, ritorna così alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ulti- mi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sul- la propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativa- mente sulle strutture pubbliche e sul nostro pre- zioso patrimonio artistico, perché il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara. Italia scossa di Fabio Chiavieri Editoriale [pag. 4] Un ponte tra passato e futuro MISURA [pag. 14] [pag. 8] L’utensile “intelligente” è il naturale completamento del complesso sistema produttivo che si basa sulla raccolta e l’analisi dei dati provenienti da macchine e strumenti di mi- sura in costante dialogo tra loro. In altre parole un nuovo passo avanti verso la creazione della fabbrica completa- mente automatica. FINANZIAMENTI PMI L’anello che mancava: l’utensile connesso al sistema produttivo UTENSILI Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di atti- vità in una nuova piattaforma in grado di coniu- gare soluzioni avanzate con le esigenze e pro- fessionalità di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligen- ce, emerso anche durante il forum di fine set- tembre dedicato all’automazione e alle tecno- logia multisensore. [pag. 6] [pag. 7] 40 anni di storia e successi nella robotica industriale Il 2016 è un anno molto importante per Tiesse Robot. L’azienda festeggia infat- ti i 40 anni di attività: una storia lunga di successi nazionali e internazionali per le applicazioni della robotica in ambito industriale. LAMIERA Il cliente prima di tutto TAVOLA ROTONDA In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per rafforzare la posizione del Gruppo nel mondo e sul territorio italiano. 50 anni di torni MACCHINE UTENSILI Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività. Il comune di Magnago vide un grande sviluppo economico e industriale già a partire dalla seconda metà del 1800. Con il passare dei de- cenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hanno rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 12] Ovako, fornitore finlandese di acciai, ri- propone sul mercato la qualità M-Steel. Grazie ad un incremento nella lavorabi- lità M-Steel si caratterizza per affidabi- lità, coerenza e prevedibilità nelle lavorazioni, riducendo i così costi di pro- duzione. MATERIE PRIME M-Steel qualità da oltre 40 anni [pag. 18] MACCHINE UTENSILI Rettificatrici Ghiringhelli: 95 anni sull’onda dei mercati [pag. 11] [pag. 10] Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?

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Page 1: Il cliente prima di tutto - Ammonitoreweb · gue. Si tratta della linea Fluidity, valvole per fluidi, della linea Infinity, distribuzio - ne dell’aria compressa e delle nuove elet-trovalvole

– Anno 72 - n. 9 Novembre/Dicembre 2016www.ammonitore.com

MENSILE D’INFORMAZIONE PER LA PRODUZIONE E L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

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Al centro della fabbrica intelligenteROBOTICA

Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produ-zione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso pro-duttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimen-tazione dei materiali all'interno delle aziende.

Macerie ovunque, interi paesirasi al suolo, gente disperata,sguardi persi. No, non è lo sce-nario di guerra che ci arriva daqualche zona remota del mon-do, a cui siamo tristemente abi-tuati. È la forza devastante delterremoto che ha colpito, econtinua a farlo, il nostro Cen-

tro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquan-ta chilometri, una ferita su quelle terre che nonsi potrà più rimarginare.L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente;schiaffeggiata dalla mano della natura che avolte sa essere molto dura nella sua inarrestabi-le forza. Eppure il nostro paese risulta esserenelle prime posizioni per quanto riguarda l’uti-lizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove co-struzioni.Cosa succede allora? Alessandro Martelli, Presi-dente del Glis (Isolamento sismico e altre stra-tegie di progettazione antisismica), ha dichia-rato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano at-tuale non è in grado di resistere ai terremoti chepotrebbero colpirlo”.Il problema pertanto è la sicurezza delle costru-zioni più datate, e di un immenso patrimoniostorico e culturale famoso in tutto il mondo, fat-to di chiese, monumenti, palazzi storici, emble-ma di un passato grandioso che ha visto prota-gonisti i più grandi artisti e ingegneri di tutti itempi. Il tema della sicurezza degli ambienti incui viviamo e lavoriamo, più volte trattato dalnostro giornale e a cui le nostre imprese pongo-no molta attenzione, ritorna così alla ribalta inun frangente – purtroppo non l’unico negli ulti-mi anni - tanto eclatante quanto drammatico.Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivoltomolti inviti al settore manifatturiero italiano ainvestire in tecnologie produttive innovativeper continuare a essere competitivo, e questavolta ci sentiamo di invitare tutti a investire sul-la propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare lavita dei cittadini intervenendo significativa-mente sulle strutture pubbliche e sul nostro pre-zioso patrimonio artistico, perché il futuro nonsi prevede, men che meno un terremoto, ma siprepara.

Italia scossadi Fabio Chiavieri

Editoriale

[pag. 4]

Un ponte tra passato e futuro

MISURA

[pag. 14]

[pag. 8]

L’utensile “intelligente” è il naturale completamento delcomplesso sistema produttivo che si basa sulla raccolta el’analisi dei dati provenienti da macchine e strumenti di mi-sura in costante dialogo tra loro. In altre parole un nuovopasso avanti verso la creazione della fabbrica completa-mente automatica.

FINANZIAMENTI PMI

L’anello che mancava: l’utensileconnesso al sistema produttivo

UTENSILI

Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di atti-vità in una nuova piattaforma in grado di coniu-gare soluzioni avanzate con le esigenze e pro-fessionalità di oggi. Questo è lo sforzo che stacompiendo Hexagon Manufacturing Intelligen-ce, emerso anche durante il forum di fine set-tembre dedicato all’automazione e alle tecno-logia multisensore.

[pag. 6]

[pag. 7]

40 anni di storia e successi nella robotica industrialeIl 2016 è un anno molto importante perTiesse Robot. L’azienda festeggia infat-ti i 40 anni di attività: una storia lungadi successi nazionali e internazionaliper le applicazioni della robotica inambito industriale.

LAMIERA

Il cliente prima di tutto

TAVOLA ROTONDA

In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessantedibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto perrafforzare la posizione del Gruppo nel mondo e sul territorio italiano.

50 anni di torniMACCHINE UTENSILI

Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei50 anni di attività. Il comune di Magnago vide un grande sviluppo economicoe industriale già a partire dalla seconda metà del 1800. Con il passare dei de-cenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hannorappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali.

[pag. 12]

Ovako, fornitore finlandese di acciai, ri-propone sul mercato la qualità M-Steel.Grazie ad un incremento nella lavorabi-lità M-Steel si caratterizza per affidabi-lità, coerenza e prevedibilità nellelavorazioni, riducendo i così costi di pro-duzione.

MATERIE PRIME

M-Steel qualità da oltre 40 anni

[pag. 18]

MACCHINE UTENSILI

Rettificatrici Ghiringhelli: 95 annisull’onda dei mercati

[pag. 11][pag. 10]

Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?

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Novembre/Dicembre 20162

a cura di Cristina Gualdoni

In primo piano

Nel terzo trimestre 2016, l’indicedegli ordini di macchine utensili,elaborato dal Centro Studi & Cul-

tura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PERPRODURRE, ha registrato un calo del5,8% rispetto allo stesso periodo del-l’anno precedente. Proprio come eraaccaduto nel secondo trimestre del2016, il risultato è stato determinatodal negativo andamento dei mercatiesteri. L’indice degli ordini esteri ha segnatoun arretramento del 6,8% rispetto alperiodo luglio-settembre 2015, eviden-ziando la debolezza della domanda in-ternazionale rilevata già dagli ultimidati di export disponibili. Infatti, anche secondo l’elaborazioneUCIMU sui dati ISTAT relativa ai primisette mesi del 2016 (ultima rilevazionedisponibile), le esportazioni di macchi-ne utensili italiane sono diminuite del4,7%. A fronte dell’incremento dellevendite in Germania (+9,6%), Francia(+37,4%), Polonia (+5,8%), rallentanole vendite negli Stati Uniti (-7,9%) se-condo mercato di sbocco e Cina (-16,8%) terza area di destinazione delmade in Italy di settore. Prosegue invece il trend positivo degliordinativi raccolti dai costruttori italia-ni sul mercato domestico risultati, nelperiodo considerato, in crescitadell’11%. Si tratta del tredicesimo tri-mestre consecutivo di incremento, aconferma del positivo momento che ca-ratterizza il mercato italiano come d’al-tra parte evidenziano i riscontri della30.BI-MU/SFORTEC INDUSTRY, la bien-nale della macchina utensile che si è te-nuta all’inizio di ottobre a fieramilanoRho. Oltre 62.000 ingressi, il 6% in più di vi-site da parte di operatori professionalirispetto all’edizione precedente, 1.076imprese espositrici e 90.000 metri qua-drati di superficie espositiva totale.Questo è il bilancio della 30.BI-MU/SFORTEC INDUSTRY che, per primain Italia, ha messo in scena le tecnolo-gie di Industria 4.0 applicate alle mac-chine utensili. L’articolo completo su www.ammonitoreweb.it

Se i termini assoluti ribadi-scono l’eccezionale voca-zione del settore delle

tecnologie per il legno allaesportazione (oltre il 75% dei1.800 milioni di euro di pro-duzione prende la via del-l’estero), in termini percen-tuali continua la serie positi-va del mercato italiano, datroppo tempo avaro di atten-

zioni verso gli investimenti inbeni strumentali.Nel periodo luglio-settembre 2016, infatti, gli ordini di mac-chine per il legno e derivaticrescono complessivamentedi un buon 18,3% rispetto al-lo stesso periodo 2015 (la cre-scita fu del 21,5 nel trimestreprecedente). Ed è l’Italia, cosìcome accadde anche tre mesi

fa, che offre il contributo piùimportante in termini di cre-scita percentuale, con un ro-busto più 28,8% che segue il30,4% del periodo aprile-giu-gno.Qualche preoccupazione sulversante dei mercati esteri,che nel periodo luglio-set-tembre mostrano meno inte-resse per le tecnologie italia-ne (-3,1%) rispetto allo stessotrimestre 2015 (nel periodoaprile-giugno 2016 gli ordinierano cresciuti del 17,2%).Ma cosa attende il mondodelle macchine e delle tecno-logie per il legno e i suoi de-rivati nel prossimo futuro?

L’indagineprevisionale di Aci-mall prova a leggere nella sfe-ra di cristallo: il 39% degli in-tervistati è convinto che gliordini dall’estero cresceran-no, il 56% li ritiene in una fa-se di stabilità e solo per il 5%si verificherà un calo (saldopari a 34).Analoga percentuale, il 5%,vede il calo anche degli ordi-ni interni, a cui fanno da con-traltare il 67% di quanti sonoconvinti della stabilità e il 28per cento che pensa, invece,a un proseguimento della fa-se di crescita (saldo pari a 23).L’articolo completo su www.ammonitoreweb.it

Aignep ha compiuto il restylingdel sito internet aziendalewww.aignep.com e dei cata-

loghi della sua produzione, quellogenerale e quello di alcune singolefamiglie di prodotto (Fluidity, Infini-ty e le nuove elettrovalvole). L’inte-ra operazione è nel segno di rende-re maggiormente fruibili le informa-zioni all’utilizzatore e di creare unasinergia tra la vetrina cartacea equelle digitale.Il nuovo catalogo generale raccoglie

i quasi 5000 prodotti dell’azienda, aggior-nati con i nuovi nati nell’ultimo anno emezzo: ben 400.Il catalogo si divide in due sezioni: un indi-ce per paragrafo e uno per singolo prodot-to in ordine alfanumerico: raccorderia, val-vole, attuatori, FRL trattamento aria com-pressa. A ogni prodotto è dedicata una pic-cola descrizione sui principali vantaggi esulle sue applicazioni; una scheda tecnicadove sono riportati i componenti e i mate-riali che lo costituiscono; una descrizioneper l’utilizzo con indicati i valori di pressio-ne e temperatura dei fluidi compatibili, letipologie di tubi utilizzabili, di filettaturedisponibili e delle forze di serraggio per lafase di assemblaggio; il disegno tecnicocon le dimensioni e i codici relativi alle di-verse grandezze disponibili. Il catalogo ge-nerale, un volume di 900 pagine in ben seilingue (italiano, francese, inglese, tedesco,spagnolo e portoghese) è specificamentestudiato per la consultazione all’internodell’ufficio tecnico. Accanto a questo è sta-to predisposto anche un sinottico più sem-plice e veloce con racchiusi codici e dimen-sioni dei singoli prodotti.Accanto al catalogo generale sono statirealizzati altri tre cataloghi dedicati ad al-trettante linee specifiche, che non sonostate inserite nel generale. Anche questiriportano la medesima grafica e le sei lin-gue. Si tratta della linea Fluidity, valvoleper fluidi, della linea Infinity, distribuzio-ne dell’aria compressa e delle nuove elet-trovalvole. La scelta di estrapolare in al-trettanti cataloghi le tre linee deriva daidiversi mercati nei quali, talvolta, questitre prodotti vengono distribuiti. Chi ac-quisita la famiglia Infinity, ad esempio,non sempre è un distributore di compo-nentistica per macchie, può essere ancheun installatore di compressori, di lineeelettriche ed idrauliche.

Il nuovo sito InternetIl restyling ha coinvolto anche il sito Inter-net: diventato ancora più dinamico, ma so-prattutto semplice e veloce da consultareper l’utilizzatore che viene accompagna-to nella ricerca del prodotto più adatto al-le sue esigenze.All’interno del sito Internet vi è un’areadedicata riservata appositamente per lui.Si chiama My Aignep. Con una specificapassword ogni cliente in questa area puòcontrollare, per ogni singolo prodotto, lecondizioni di prezzo a lui riservate, la di-sponibilità degli stessi a magazzino e tut-to lo storico degli ordini e delle fatture. Nella sezione My Aignep, l’utilizzatorepuò anche compilare e spedire ordini chevengono immediatamente inseriti auto-maticamente a sistema.

Il mercato italianotraina gli ordini delle tecnologie per il legno

Aignep rinnova il sito internete i cataloghi

Ordini dimacchine utensili

Reg. Tribunale di Varese al n. 2 del 16 giugno 1948 Stampa: Tipogragia Galli - Varese

Mar.Te Edizioni Srl P.I. 03258260128Via Magenta 9 - 21100 VARESEtel  (+39) 0332 283009 fax  (+39) 0332 234666 www.ammonitore.com [email protected]

Ufficio commerciale e abbonamenti / Sales office and subscriptions:[email protected]

Abbonamenti / Subscriptions: per abbonarsi a L’Ammonitore inviare e-mail a: [email protected]

Mar.Te Edizioni pubblica anche la rivista INNOVARE

Associato USPI Unione Stampa Periodica Italiana

n. 9 - Anno 72 - Novembre/Dicembre 2016Periodico fondato nel 1945 da Mino Tenaglia

Direttore responsabile / Editor in chief:Marco TenagliaDirettore tecnico / Technical director: Fabio Chiavieri

Redazione / Editorial staff: Cristina Gualdoni

Terzo trimestre globalmentein leggero calo (-5,8%)Riduzione degli ordini esteri (-6,8%)Crescita costante degli ordini interni (+11%)

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Automazione e tecnologia multisensore

MISURA di Fabio Chiavieri

HxGN Local, tenutosi a Wetzlar il 28e 29 settembre scorsi, è stato unevento di sicuro impatto tecnologi-

co durante il quale molti esperti, alla pre-senza di oltre 150 partecipanti provenien-ti dal mondo della metrologia e della pro-duzione industriale, hanno discusso di au-tomazione e tecnologia multisensore.Obiettivo del convegno, ricco di presen-tazioni, dimostrazioni tecniche e incontrilegati al ruolo delle metrologia inseritanel contesto produttivo industriale nel-l’era di Industria 4.0, come sottlineato an-che nel suo intervento introduttivo daNorbert Hanke, Presidente e CEO di He-xagon Manufacturing Intelligence. Egliha parlato del potenziale della fruizionedei dati, spiegando il motivo per cui la“fabbrica intelligente” svolgerà un ruoloimportante nell'applicazione dei principidi quella che viene definita quarta rivolu-zione industriale. «I nostri visitatori hanno avuto molte op-portunità di apprendere come aumen-tare la produttività in tutta la catenaproduttiva e io devo ringraziare tutti inostri speaker per i loro preziosissimicontributi» ha affermato John Paul-sen, Senior Vice President Sales & Mar-keting EMEA in Hexagon Manufactu-ring Intelligence. Anche secondo Per Holmberg, Presi-dent Europe Hexagon ManufacturingIntelligence, Industria 4.0 rappresentail futuro sia delle grandi che delle pic-cole imprese: «Nel corso degli anni ab-biamo spostato la qualità offerta nellesale metrologiche direttamente all’in-terno del processo produttivo. Questocomporta la raccolta di dati utili prove-nienti da esso, analizzarli e restituirlisotto forma di informazioni preziose alnostro cliente. In che modo? Nella manie-ra più semplice e rapida possibile affinchéil processo produttivo sia ancora più preci-so ed efficiente. Le nostre competenze sistanno allargando proprio in quella dire-zione; ne sono una prova le acquisizioni diaziende quali Vero nell’ambito del softwa-re CAD-CAM o Q-Das per i sistemi di anali-si statistica dei dati». «Il nostro obiettivo – prosegue Holmberg– è quello di creare una piattaforma di so-luzioni per la misura che rappresenti l’in-terfaccia tra i PLM aziendali e il mondo del-la produzione, fornendo in tempo reale in-formazioni utili a migliorare il processoproduttivo, partendo dalla progettazione,fino al prototipo per arrivare all’inizio del-la produzione vera e propria. Questo è esarà il nostro modo per fornire valore ag-giunto al cliente che sia esso una grande ouna medio piccola azienda».

Raccogliere i dati e tradurli in informa-zioni utili attraverso anche un’attività direportistica semplice, facile e rapida è ilfulcro di ciò che oggi rappresenta Indu-stria 4.0. Ma il mercato italiano come recepiscequesto nuovo approccio alla produzione?«Il mercato italiano – dice Levio ValettiMarketing & Communications Managerdi Hexagon Manufacturing IntelligenceItalia – sta cercando di capire esattamen-te cosa sia Industria 4.0 e le sue reali po-tenzialità. Chiaramente le aziende più ri-cettive sono quelle di dimensioni medio-grandi, ciò non toglie che sarà molto im-portante riuscire a ritagliare questi con-cetti anche su quelle più piccole che rap-presentano il tessuto economico del no-stro paese. All’edizione 2016 di Mecspe,proprio per dare un’idea di quella chevuole essere la nostra visione della misu-ra più allargata rispetto al passato, abbia-mo presentato una piccola isola di lavo-

razione che contemplava la progettazio-ne, i sistemi di misura, l’automazione –con sistemi di movimentazione dei pezzi– e l’analisi statistica. E in occasione dellaprossima edizione della manifestazioneabbiamo in serbo un’ulteriore evoluzio-ne di questo progetto».

L’evoluzione dei prodotti«Hexagon ha un doppio modo di svilup-pare la piattaforma di prodotti – spiegaLevio Valetti. Uno è quello di continuarecon lo sviluppo di quelli esistenti; l’altro èquello di acquisire nuove aziende con leloro relative competenze. Un esempio sututti la recente acquisizione di Aicon gra-zie alla quale abbiamo portato in casa unnuovo sistema di scansione a fotogram-metria». Tra le macchine viste all’opera nel Demo-center della sede Haxagon di Wetzlar me-

ritano menzione le macchine di misuramultisensore Optiv che consentono diavere su una sola macchina sia la misuradi tipo ottico attraverso una telecameraad alta risoluzione, sia la misura con i ta-statori tradizionali, sia punto a punto cheper scansione. Oltre a questo evidentevantaggio, queste macchine hanno, uni-che sul mercato, una doppia Z, ovvero, an-ziché avere come sulle macchine a singo-la Z il tastatore tradizionale montato sul-la staffa a parte, esso è un asse totalmen-te separato. Questa ulteriore caratteristi-ca permette di guadagnare in volume dimisura e in flessibilità, ma soprattutto diavere il tastatore completamente ritrattoquando viene impiegata la misurazioneottica. La possibilità di utilizzare i tasta-tori di tipo tattile consente ovviamenteuna maggiore precisione considerandoche gli allineamenti iniziali del pezzo conla tecnologia ottica potrebbero essere piùcomplicati. Dice Valetti: «In generale, la

misura ottica è meno precisa di quellatattile quindi, dove possibile, utilizzia-mo quella. Dove invece non è possibi-le impiegarla, per esempio su pezziflessibili, non rigidi, o di dimensionipiccole, allora si interviene con l’otti-ca. La Optiv, quindi, è l’equivalente diun macchina di misura tradizionale macon due scopi diversi contemporanea-mente».La Optiv uscirà nel 2017 con un nuovomodello più contenuto con volume dimisura di 300x200x200 mm. Particolarmente interessanti, poi, lemacchine di misura Leitz PMM dispo-nibili in vari modelli; esse sono prodot-te interamente nello stabilimento diWetzlar, hanno un’architettura leg-germente diversa, essendo macchine

a tavola mobile montata su guide a codadi rondine anziché a portale mobile. Ciòsignifica dare la possibilità alla macchinadi avere ancora maggiore precisione ri-spetto agli altri modelli, infatti, con que-ste macchine sono possibili precisioni dimisura che partono da circa un micron emezzo per metro di lunghezza misuratadi massimo errore, per andare fino a dueo tre micron come limiti massimi. «Grazie alla loro accuratezza – prosegueValetti – le macchine di misura PMM so-no usate per componenti molto partico-lari come gli ingranaggi, potendo perfi-no andare in concorrenza con le macchi-ne a essi dedicate, con la differenza chela PMM è anche una macchina di misurae la sua flessibilità è molto superiore quin-di si possono misurare tutti gli altri com-ponenti della trasmissione». Una particolarità molto importante, so-

prattutto per questi tipi di misura, è ilsoftware Quindos prodotto da un’azien-da tedesca che fa parte del Gruppo Hexa-gon. Esso è molto dedicato ogni tipologiadi ingranaggi, dando, a livello di risultatie visualizzazione dei risultati, esattamen-te quello e che un costruttore di ingra-naggi si aspetta di vedere. Queste mac-chine sono dotate di sistemi di cambioutensile che permettono di passare da unsistema per scansione continua a sistemidi scansione ottica. Un recente ulterioresviluppo è la possibilità di cambiare l’in-tera testa di misura: quindi la macchinadiventa estremamente versatile. Dal laboratorio di misura di altissima pre-cisione in sala metrologica dove devonoesserci delle condizioni ambientali moltoben controllate, si passa nell’ambiente diproduzione. «I clienti sentono sempre più l’esigenzadi fare il maggior numero di misurazionipossibili direttamente in officina, soprat-tutto in quei settori in cui i volumi di pro-duzione sono elevati. La serie Sirio è com-posta da un robot di misura a braccio oriz-zontale di altissima precisione concepitoper essere inserito in un ambiente di offi-cina con soluzioni costruttive e di condi-zionamento della struttura che gli per-mettono di lavorare con precisioni moltoelevate anche blocchi motore e alberi acamme».

Controllo delle carrozzerie in linea:sogno che diventa realtà

Il recente centro dedicato all’automazio-ne di Wetzlar è uno dei due presenti nelmondo dove vengono sviluppati e collau-dati sistemi automatici per la misura del-le carrozzerie. L’altro si trova nella sede

Macchine di misura multisensore Optiv con doppio asse Z

Un ponte tra passato e futuro

Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di attività in una nuova piattaforma in grado di coniugare soluzioni avanzate con le esigenze e professionalità di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligence, emerso anche durante il forum di fine settembre dedicato all’automazione e alle tecnologia multisensore.

John Paulsen, Senior Vice President Sales & MarketingEMEA in Hexagon Manufacturing Intelligence

Per Holmberg, President Europe Hexagon Manufacturing Intelligence (a sinistra) con Levio Valetti, Marketing & Communications Manager

di Hexagon Manufacturing Intelligence Italia

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Hexagon di Torino. Il sistema presenta-to a Wetzlar è il frutto di almeno diecianni di investimenti per arrivare a forni-re alle case automobilistiche un sistemarobotizzato in grado di misurare carroz-zerie con tempi ciclo compatibili conquelli di assemblaggio delle vetture. Spiega Valetti: «Il controllo della carroz-zeria, dal punto di vista dimensionale, èfondamentale e rappresenta sorta dispauracchio per l’uomo di produzioneperché è da lì che si giudica se tutta lasua linea di assemblaggio della vetturafunziona correttamente. Il responsabiledella linea ha bisogno di queste infor-mazioni per tarare il suo ciclo di produ-zione. Fino a poco tempo fa queste ope-razioni venivano eseguite solamente abordo linea, perché le operazioni di ve-

rifica di una carrozzeria sono estrema-mente lunghe dal punto di vista dei tem-pi, e con le tecnologie tradizionali, ov-vero macchine di misura a braccio oriz-zontale, i tempi di verifica di un interocorpo vettura sono nell’ordine dell’orae anche di più. Per questo non è possi-bile boccare una linea di produzione co-sì a lungo per poter misurare tutte le car-rozzerie. Le misure erano quindi esegui-te su dei campioni, il cui numero diven-ta sempre più elevato con l’aumentaredella frequenza dei cicli produttivi». Il tempo è il primo problema. Il secondoè che un sistema di misura tradizionaleper la misura delle carrozzerie non ècompatibile con una linea di assemblag-gio. L’idea di Hexagon è nata per avereun sistema molto rapido da inserire di-

rettamente in linea oppure sempre abordo linea ma con un’alta frequenza dicontrollo. Quali macchine, se non il ro-bot antropomorfo, sono più adatte enote nel comparto automobilistico dainserire nell’ambiente di produzione?Perché a un robot che già segue molteoperazioni dalla verniciatura, alla salda-tura, all’assemblaggio, non poteva esse-re applicato un sensore di misura?Spiega Valetti: «Il punto è che il robot,per sua natura, non è preciso e mal sipresta per le misurazioni. Quindi abbia-mo dovuto sviluppare una tecnologiache ci permetta di compensare l'impre-cisione del robot quando sullo stesso so-no montati sensori a luce bianca capacidi rilevare immagini tridimensionali adaltissima risoluzione della carrozzeria. Ilsistema è in grado di autocalibrarsi aogni singolo pezzo in arrivo». La carrozzeria viene posizionata su deisupporti appositi affinché essa sia anco-rata su un sistema molto preciso con ri-ferimenti anch’essi misurati; successiva-mente l’intero sistema composto da sen-sore, robot e trasmissione viene calibra-to per azzerare eventuali errori; infineviene eseguita la misura della carrozze-ria. Il tempo di misura richiesto da que-sto sistema è di uno massimo due minu-ti, quindi, compatibile con la cadenzaproduttiva delle vetture. Lo stesso siste-ma può essere strutturato con due brac-ci contrapposti che misurano contempo-raneamente la carrozzeria e la riferisco-no a un unico sistema di riferimento, op-pure, può essere utilizzato per singolisubcompomenti quali per esempio leportiere. «La prima casa automobilistica con laquale abbiamo lavorato e che ci ha aiu-tato a sviluppare la soluzione è stata Se-at. Oggi questi sistemi sono operativi an-che in alcuni stabilimenti Fiat».

MISURA

Sistema a bracci contrapposti per la misura dimensionale delle carrozzerie di auto direttamente in linea

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Novembre/Dicembre 20166

Fondata da Luigi Daprà e Al-fredo Gavazzi, Tiesse nascenel 1976 a Visano, in provin-

cia di Brescia, nel cuore di uncomparto fra i più operosi per iltessuto delle piccolo-medie im-prese. La sua mission si concretiz-za fin dagli esordi nello sviluppodi impianti di automazione contecnologie all’avanguardia e nel-la capacità di offrire alla cliente-la soluzioni innovative per ogniesigenza produttiva. Negli anni ‘80 la creatività tecni-ca di Luigi Daprà porta l’aziendaad affacciarsi al mondo della ro-botica che, in quel periodo, sipuò definire un’autentica novi-tà. Da subito, questa scelta impri-me una svolta positiva in terminidi crescita sia alla gamma dei pro-dotto, sia ai suoi volumi, oltre adattrarre un parco clienti di unacerta rilevanza. Anno dopo anno, la sede visane-se si trasforma in un “laborato-rio”, dove l’ingegneria proget-tuale si innalza di livello fino adinglobare le massime competen-ze disponibili sul mercato.L’azienda investe costantementein qualità e ricerca, e ciò le per-mette di evolversi rapidamente.La lungimiranza imprenditoria-le, dettata in parte dall’impor-tanza nel frattempo assunta dalprodotto “robotica”, conduce al-la ricerca di un partner costrutto-re di robot con il quale avere unrapporto di esclusiva diretto. Per-ciò Daprà individua come bacinodi ricerca il Giappone, da semprenoto per l’elevata presenza diprodotti affidabili ad alto conte-nuto tecnologico. L’ingresso nella società dell’ing.Maurizio Ravelli favorisce l’iniziodella operatività con KawasakiHeavy Industry, produttore dirobot altamente performanti econ asset tecnologici estrema-mente sofisticati.Si giunge così all’anno della“svolta”, il 1992, quando prendeforma la partnership societariacon Kawasaki.Il sodalizio si rivela vincente perentrambe le parti. Insieme, Ties-se Robot ha consegnato ad ogginel mondo più di 6000 fra roboted isole robotizzate. Grazie allaformula d’eccellenza, basata suun know-how consolidato e su

una notevole flessibilità proget-tuale, Tiesse ha saputo anche neirecenti tempi di crisi mantenerela rotta, continuando a puntaresu innovazione e ricerca (basti ri-cordare lo sviluppo di pacchettidi visione oppure le linee di pro-grammazione off-line), guardan-do ai nuovi mercati (come il SudAmerica) ed ampliando le espor-tazioni (Emirati Arabi, Russia, In-dia, Rep.Ceka). Il bilancio attuale? «È decisamen-te soddisfacente – afferma l’ing.Maurizio Ravelli, socio e diretto-re commerciale di Tiesse Robot –.Lo scorso anno si è tra l’altro evi-denziato un aumento delle ri-chieste di automazione in tutti isettori, anche sul mercato dome-stico che proveniva da anni di sta-si. Una delle leve di competitivi-tà delle aziende nostre clienti stanella riduzione dei costi e, sottoquesto aspetto, l’automazioneall’interno dei processi produtti-vi è un elemento qualificante.Noi abbiamo sempre lavoratocercando di incontrare al massi-mo le specificità delle aziendeche si rivolgono a noi, focalizzan-do le loro esigenze e cogliendole dinamiche dei mercati in cui lestesse agiscono per poter poi

proporre impianti automatizzatiadeguati a tali realtà».I numeri confermano la soliditàindustriale di Tiesse Robot: unfatturato nel 2015 di oltre 23 mi-lioni di euro; 60 dipendenti; unportfolio clienti che annoveranomi di prestigio, operanti neipiù svariati settori. Tiesse è azienda certificata UniEn Iso 9001/2008 ed è stata rico-nosciuta nel rango di “Laborato-rio di ricerca”. Attualmente, il mer-cato di Tiesse è sud-diviso tra un 55%circa di fornitura diimpianti “turnkey”ad utenti finali, un25% di fornitura deirobot “in scatola” adintegratori di siste-mi ed un 20% perservizi ed assisten-za.La società opera neipiù svariati settori,dalla manipolazioneall’asservimento dimacchine utensili,dal food all’automo-tive e al farmaceuti-co-medicale. «Stiamo anche studiando solu-zioni a livello sia hardware, siasoftware che permetteranno unamaggiore interazione tra l’ope-ratore ed il robot – riferisce l’ing.Ravelli –, minimizzando quei si-stemi di segregazione dell’areadi lavoro che sono utilizzati pergarantire la sicurezza dell’opera-tore stesso». Uno dei temi “caldi”, nel campodella robotica, è proprio la colla-borazione tra l’operatore ed unbraccio robotizzato, intendendoappunto per “collaborazione ” lapossibilità di lavorare nelle me-desime aree di lavoro senza strin-genti dispositivi fisici di delimita-zione delle stesse per motivi di si-curezza. Con Kawasaki Robot,

Tiesse ha recentemente lanciatonel settore il doppio braccio ro-botizzato “Duaro”, che ha susci-tato grande interesse sui merca-ti mondiali: una macchina com-patta e montata su un carrellomobile, che contiene anche l’uni-tà di controllo dei due bracci ro-botizzati.

Tiesse proiettataverso il futuro

Andando a curiosare nella sededi Visano, articolata su una su-perficie di 18.000 mq, di cui 6.640coperti, si resta colpiti dall’atmo-sfera efficiente e dalle tecnolo-gie impiegate. Lo scenario portafacilmente ad immaginare squa-dre di robot impegnati a taglia-re, assemblare, manipolare… si-mulare le caratteristiche sensoriedell’uomo per assicurare la mas-sima esattezza nelle operazionipiù svariate.E così è di fatto. Tiesse si è fattaconoscere ed apprezzare nelmondo per l’alto tasso di inge-gneria progettuale, ma ancheper la creatività espressa sul fron-te dell’innovazione. «Occorre an-

che una certa dose di fantasia, odi empatia se vogliamo, per as-solvere al meglio il nostro compi-to – commenta ancora MaurizioRavelli -. Tiesse Robot entra a tut-ti gli effetti nella fabbrica robo-tizzata, creando una sinergia po-sitiva tra il fornitore ed il cliente,con l’obiettivo dell’integrazionedel’Industry 4.0». Quanto alla domanda di auto-mazione, «essa sta andando ver-so robot meno costosi – aggiun-ge il direttore commerciale diTiesse – per permettere un uti-lizzo più spinto anche nei merca-ti dove il costo della manodope-ra non è un elemento determi-nante come nei Paesi ad econo-mia consolidata. Il tutto possibil-mente con prestazioni ad un li-

vello superiore rispetto all’attua-le. Con la tecnologia Kawasaki,si lavorerà ad un ampliamentodella gamma dei piccoli robotche possono interagire a strettocontatto con gli operatori, cosìcome verso robot di elevata por-tata, come i giganti MG da 1000-1500 Kg di portata».Tiesse Robot si propone anchecome fornitore di robot in cassaai vari System Integrator, con unagamma di robot Kawasaki antro-pomorfi con portate da 3 a 1500Kg, con gamme intermedie di130-300 kg, nati per soddisfare lepiù svariate esigenze di automa-zione industriale e con la Serie diRobot Kawasaki BX, studiata inparticolare per il settore dellaSaldatura a resistenza ed ottimiz-zata per le operazioni di SpotWelding, ma ora dotata anche dispecifico software per la manipo-lazione; la Linea Kawasaki YF003e YS002 ad articolazione paralle-la per operazioni di packaging ehandling; la Gamma dei RobotScara Toshiba con portata da 1 a20 Kg e sbracci da 180 a 1250 mm,che ben si adatta alle manipola-

zione in linee dipackaging in sva-riati settori indu-striali.I robot commer-cializzati da Tiessepossono esserecollegati al pac-chetto di visioneTs Vision, atto afornire un poten-te e flessibile stru-mento per le ope-razioni di pickingdei robot e dota-to di capacità diguida multirobot.Il costante impe-gno nella ricercadei componenti

più affidabili, la flessibilità al ser-vizio di tutte le esigenze indu-striali, la continua ricerca perspostare sempre “più avanti” lefrontiere dell’innovazione tec-nologia, l’eccellenza del propriostaff e degli operatori di cui si av-vale, hanno reso importante larealtà di Tiesse Robot in questiquarant’anni. Ed altri quaran-t’anni di successi attendono la so-cietà bresciana, che guarda al fu-turo ancora con la voglia di cre-scere ed un immutato spirito diavventura anche grazie all’ap-porto dei figli dei fondatori Da-prà e Gavazzi, operanti da anniin azienda e che saranno la spinadorsale della società per il futu-ro, e al rafforzamento del rap-porto con Kawasaki.

Fabbrica intelligente

a cura della Redazione

40 anni di storia e successi nella robotica industriale

Il 2016 è un anno molto importante per Tiesse Robot. L’azienda festeggia infatti i 40 anni di attività: una storia lunga di successinazionali e internazionali per le applicazionidella robotica in ambito industriale. BX130 X

ROBOTICA

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Possiamo definirlo l’anello che manca-va in un’ideale catena produttiva che,rispetto al passato, si basa sulla raccol-

ta e l’analisi di micro e macro dati di produ-zione, con l’obiettivo di facilitare, ma so-prattutto velocizzare e ottimizzare, il pro-cesso decisionale. Un sistema produttivoche poggia sul nuovo paradigma industria-le di Industria 4.0 che come obiettivo finaleha la creazione della fabbrica totalmenteautomatica. Fino a oggi la digitalizzazione della produ-zione passava attraverso le macchine uten-sili e quelle di misura, mentre gli utensili,seppure estremamente performanti, nonpotevano ancora definirsi “intelligenti”. Edecco allora che Sandvik Coromant ha col-mato il gap introducendo sul mercato solu-zioni digitali per i propri utensili, appunto,l’anello mancante. La piattaforma CoroPlus™, presentata perla prima volta all’IMTS 2016 di Chicago, eproposta al mercato italiano a BIMU 2016,è la risposta del Gruppo svedese a Industria4.0, che ha sempre creduto fortemente nel-le possibilità offerte da Internet e dalla re-te al comparto del manufacturing. «Questa nostra piattaforma digitale, – di-ce Giuseppe Simonetti, Business ServiceManager & Local SAM di Sandvik Coro-mant – supportata da un software realiz-zato in collaborazione con Prometec,azienda appartenente al Gruppo Sandvik,

è in continuo sviluppo, contemplando perora le soluzioni Silent Tools™+, CoroBo-re®+, ma che presto si amplierà verso gliinserti di fresatura e tornitura. Essa si inse-risce in un mondo produttivo interconnes-so in cui differenti macchine ma anche sta-bilimenti diversi, dialogano tra loro. Tuttii dati raccolti, siano essi micro e macro, ven-

gono collezionati in un cloud e lì analizza-ti. Da questa analisi ritornano informazio-ni utili in tempo reale per intervenire sulprocesso produttivo».

Si parla molto di Industria 4.0, ma la situa-zione del parco macchine presente in Italianon è incoraggiante. Come potrebbero in-serirsi le vostre soluzioni in questo conte-sto?Potrebbero comunque inserirsi senza pro-blemi, perché potrebbero correggere auto-maticamente le quote dimensionali dell’og-getto in lavorazione o i parametri di lavo-razione connessi alle vibrazioni del mandri-no, partendo per esempio dal part process.In altre parole, più il sistema impara e me-glio consiglia. È chiaro che l’obiettivo di tut-ti è fare in modo che le fabbriche siano sem-pre più orientate verso la digitalizzazione,e che tutti i sistemi del processo produttivodialoghino tra loro in modo interconesso.

Qual è stata la risposta dei visitatori alla re-cente BIMU?La risposta del pubblico è stata di grandeinteresse, perché c’è sempre più consape-volezza che la mole dei dati di cui sono inpossesso deve essere sfrutatta al meglio. Al-cuni clienti sono già molto avanzati su que-sto tema. Al momento le nostre soluzioniriguardano solo gli utensili per la barena-tura e le barre antivibranti in cui avviene ilcontrollo della temperatura della barrastessa, poiché avendo all’interno un mecca-nismo che si muove su olio e gomma, il su-peramento di una certa temperatura po-trebbe danneggiarlo. Le prossime soluzio-ni riguarderanno direttamente gli insertida taglio, quindi, entreremo nel mondodella tornitura e della fresatura; ma c’è unaltro aspetto che andremo a toccare, quel-lo legato al controllo dell’usura dell’utensi-le attraverso l’analisi di alcuni parametri co-me per esempio l’assorbimento di potenza.

Fabbrica intelligente

di Fabio Chiavieri

L’utensile “intelligente” è il naturale completamento del complesso sistema produttivo che si basa sulla raccolta e l’analisidei dati provenienti da macchine e strumenti di misura in costante dialogo tra loro. In altre parole un nuovo passo avanti verso la creazionedella fabbrica completamente automatica. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Simonetti di Sandvik Coromant dopo il lancio della piattaforma Sandvik Coromant CoroPlusTM.

Giuseppe Simonetti, Business Service Manager & Local SAM

di Sandvik Coromant

L’anello che mancava: l’utensile connessoal sistema produttivo

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BIMU 2016 ha confermato gli attualicambiamenti in atto a livello mon-diale. Per prima cosa la modifica del-

le esigenze dell’utilizzatore finale. Sep-pure già da tempo sotto gli occhi di tuttigli operatori del settore, si manifesta consempre maggior enfasi la necessità delcliente di non farsi distrarre da altre atti-vità che non siano parte del proprio corebusiness, affidando ai fornitori un ruolodi partnership tecnologica in grado dicreargli un reale valore aggiunto. Per questo motivo, se in passato la deci-sione di investire si basava soltanto sulleprestazioni e sulle caratteristiche fonda-mentali della macchina, oggi la clientelavaluta la performance complessiva del-l'intera soluzione di lavorazione. In secondo luogo, non è più possibile tra-scurare il fenomeno che si sta diffonden-do nell’industria che va sotto il nome diIndustria 4.0. La produzione “intelligen-te” deve ovviamente svolgersi all’inter-no di fabbriche “intelligenti”, ovvero, di-gitalizzate, le quali non possono prescin-dere da mezzi di produzione intelligen-ti, automazione spinta, e una rete digi-tale in grado di far dialogare tra loromacchine e uomini. Il dialogo poggia sul-la trasmissione di dati di lavorazione, in-formazioni provenienti da tutte le com-ponenti del sistema produttivo, a comin-ciare dalla progettazione, per poi esten-dersi alla prototipazione, alla misura, al-

la lavorazione vera e propria, alla manu-tenzione, al service ecc.Un nuovo paradigma industriale dove larisorsa umana, seppure con competenzediverse, rimane comunque al centro del-l’attenzione.Chi non si rende conto di questi muta-menti rimane inevitabilmente tagliatofuori. Poi ci sono realtà che non solo devonoadeguarsi più velocemente di altre al nuo-vo che avanza, ma addirittura devono es-sere in grado di tracciarne le linee guida.Ed è ciò che riesce a fare DMG MORI, unodei più grandi produttori di macchine adasportazione truciolo e leader mondialenella produzione di centri di tornitura efresatrici CNC. In linea con quanto appe-na detto, DMG MORI ha rivoluzionatocon estrema coerenza il suo programmadi macchine, passando dall'offerta di unprodotto all'offerta di una soluzionecompleta – con un nuovo portafoglio inquanto a tecnologie, soluzioni softwaree applicazioni, che viene gradualmenteesteso, sulla base di un piano concreto disviluppo, fino a realizzare un sistema mo-dulare completo, versatile e personaliz-zabile, e arricchito con pacchetti inerentia Industria 4.0.Per comunicare al mercato proprio que-ste strategie, DMG MORI ha organizza-to una conferenza stampa durante ilprimo giorno di BIMU alla presenza del-

la stampa tecnica specializzata a cuihanno partecipato i vertici del Gruppo:Masahiko Mori, Presidente di DMG MORICompany Limited, Christian Thönes pre-sidente del Consiglio di Amministrazio-ne di DMG MORI AG, Mario StroppaCEO GILDEMEISTER Italiana e Diego SpiniAmministratore Delegato DMG MORIItalia.

Industria 4.0 e il mercato italianoVisto che la kermesse milanese è consi-derata la principale manifestazione ita-liana per il mondo dei sistemi di produ-zione dedicati alle lavorazioni meccani-che per asportazione, è naturale che ilmercato di casa nostra sia stato il princi-pale tema affrontato durante dibattito.A dire per primo che il mercato italiano stadando grosse soddisfazioni a DMG MORIè Mario Stroppa: «A questo punto del-l’anno possiamo già dire con una certa si-curezza che il 2016 sarà nuovamente unottimo anno. Non dimentichiamoci checon circa 800 modelli l’anno, tra quelli pro-dotti a Brembate e quelli costruiti a Torto-na, l’Italia rappresenta per DMG MORI ilterzo mercato per quanto riguarda laproduzione. Siamo ottimamente posizio-nati anche per quanto riguarda il consu-mo, tant’è che agli investimenti notevolifatti per le strutture produttive, ne stan-no seguendo altri sui prodotti: alla pros-sima EMO di Hannover presenteremo in-fatti grosse novità in particolar modo nelcampo dei torni plurimandrino. I nostri investimenti però riguarderannoanche la formazione del personale in li-nea con quelle che sono le aspettative delcliente, quindi affrontando i temi cogen-ti di Industria 4.0 che diventa parte inte-grante, se non alla base, dello sviluppodi tutti i prodotti che stiamo sviluppan-

MACCHINE UTENSILI di Fabio Chiavieri

Tavola rotonda

Zona lavoro del modello CLX 450

Il cliente prima di tutto

In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per rafforzare la posizione del Grupponel mondo e sul territorio italiano.

L'offerta di assistenza tecnica sui mandrinispazia dalla riparazione professionale del mandrinoad un prezzo fisso, fino al servizio di sostituzione

del mandrino con mandrini rigenerati

Macchine utensili innovative ed effi-cienti sono un fattore tanto importan-te nell'industria produttiva quantol'assoluta affidabilità della tecnologiadi produzione. Ed è proprio questoche garantisce l'assistenza tecnica acura del costruttore DMG MORI con lasua offerta completa. Massima quali-tà dell'assistenza tecnica e prezzi com-petitivi sono, infatti, le priorità del co-struttore di macchine utensili, chemette il cliente al primo posto.L'evoluzione tecnologica del portafo-glio di prodotto va, per DMG MORI, dipari passo con l'ottimizzazione conti-nua dell'offerta di service. Ampio spa-zio è dedicato a un costante feedbackcon la clientela, che il produttore dimacchine ascolta e, soprattutto, met-te in pratica. Per questo DMG MORIha messo in atto una strategia basatasu 5 pilastri per l’assistenza tecnica: • Garanzia del miglior prezzo per i ri-cambi originali• Servizio mandrini al miglior prezzodirettamente dalle mani del costrut-tore• Notevole riduzione dei costi di assi-stenza tecnica grazie ai nuovi prezziforfettari di intervento • Scudo di protezione per la produtti-vità del cliente • Revisioni – Ripristino del 100 % del-le prestazioni della macchinaIn particolare, con riferimento al pri-mo punto, DMG MORI offre da subitoun'esclusiva garanzia di miglior prez-zo. In caso di offerte alternative a unprezzo inferiore di almeno il 20%,DMG MORI rimborsa al cliente la dif-ferenza di prezzo.

Nuova strategia per il Service

Nel quadro dell'evoluzione strategica di prodotto di DMG MORI, la ECOLINE si è gradualmente trasformata dal-la classica offerta di macchine base a una linea di soluzioni di produzione complete orientate al cliente – conancor più possibilità, tecnologie e opzioni a prezzi interessanti – oltre ad un nuovo branding. Questa linea dimacchine si suddivide nella serie CLX dei torni universali, nella serie CMX V dei centri di lavoro verticali e nellefresatrici universali della generazione CMX U.Alla clientela delle macchine CLX e CMX si aprono, così, gli infiniti orizzonti dell'intero range di prestazioni tec-nologiche di DMG MORI, che spazia, tra l'altro dalla molteplice offerta di opzioni di allestimento fino alla tec-nologia dei mandrini. Il carattere rivoluzionario delle nuove macchine si evidenzia, peraltro, anche nella corsadi 60 mm dell'asse Y in opzione per l'esecuzione di operazioni di fresatura sui torni CLX 450, nella tavola rotan-te CN in opzione per la lavorazione ad elevata efficienza su 4 lati per il modello CMX V, oppure nell'aumentodella velocità di rapido e nel magazzino utensili con capacità pressoché raddoppiata del modello CMX U di nuo-vo design. Lo stesso si può dire per la varietà di offerta dei controlli 3D, unitamente all'accesso agli esclusivi cicli tecnologi-ci DMG MORI, nonché alle rivoluzionarie opzioni software. DMG MORI è, così, l'unico costruttore al mondo adotare le sue macchine dei sistemi di controllo 3D leader di mercato a marchio Siemens, Heidenhain, Fanuc eMitsubishi. Un vantaggio di cui beneficia, in particolare, la nuova serie CMX V, che viene oggi anche offerta coni controlli Heidenhain.

Evoluzione delle serie CLX / CMX

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do in questo momento: macchine intelli-genti, quindi, per creare un reale valoreaggiunto ai clienti». Alle dichiarazioni di Stroppa fanno ecoquelle di Diego Spini il quale conferma ilbuon andamento dell’anno in corso ri-spetto al 2015, già di per sé molto buo-no: «Credo che per il prossimo anno saràfondamentale che venga fatta chiarezzae vengano dettate le linee guida da par-te del Governo affinché l’iperammorta-mento al 250% per l’acquisto di beni fi-nalizzato alla digitalizzazione inseritonel Piano Industria 4.0 rappresenti per ilnostro Paese la possibilità di fare un bal-zo in avanti.Per quanto riguarda il nostro Gruppo eper le soluzioni che presentiamo sulle no-stre macchine, vedi CELOS® per esempioma non solo, potrebbe rappresentare unlasciapassare importante che ci apre nuo-ve porte. Abbiamo investito sia sull’otti-mizzazione delle linee, ma ci stiamo raf-forzando anche sulla parte del service an-che perché, grazie alle scelte del Gruppoa livello globale di ridurre le tariffe sulservizio, ci aspettiamo di incrementarenotevolmente il business. Per questo mo-tivo anche l’aspetto della formazione siadei tecnici del service, sia dei venditori,

diventa estremamente importante». Certamente un approccio premiante perle aziende che veramente puntano allaqualità della produzione. Si parla pursempre di investimenti in un ambito cheesula dal precedente basato più sui volu-mi e sull’acquisto di beni più facilmentemisurabili economicamente. Chiediamoai nostri interlocutori: gli istituti di credi-to ai quali le aziende dovranno ancorarivolgersi, sono pronti per capire questinuovi investimenti nella digitalizzazionedelle attività?«Il problema è effettivo - risponde Masahiko Mori. Già è difficile parlare unlinguaggio manifatturiero con le ban-che, ora lo sarà anche di più. Tuttavia, ilnostro obiettivo è quello di lavorare a piùstretto contatto con i clienti reali e po-tenziali; DMG MORI è già in grado di mo-nitorare l’operatività delle sue macchi-ne, e questo ci mette nelle condizioni difare da interfaccia tra le aziende e il si-stema bancario. Peraltro stiamo già fa-cendo azioni di leasing soprattutto perle aziende di dimensioni più piccole perle quali ci poniamo anche come providercon l’obiettivo di garantire un sistema ditrasmissione dei dati con un elevato li-vello di connettività».

MACCHINE UTENSILI

Christian Thönes presidente del Consiglio di Amministrazione di DMG MORI AG e Masahiko Mori, Presidente di DMG MORI Company Limited

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Maggiori flessibilità e potenziamen-to delle capacità produttive sono idue aspetti sui quali si concentra

Industry 4.0. Ma come è possibile raggiun-gere questi obbiettivi nell’intralogistica?Per rispondere a questo interrogativo loscorso 22 settembre Sick, Sew-Eurodrive eKUKA hanno organizzato “Mobile conve-ying e robotica collaborativa al centro del-la fabbrica del futuro”, un convegno aper-to a system integrator ed end user interes-sati a conoscere trend e prodotti innovati-vi per rendere possibile un’intralogistica4.0.

La robotica collaborativaIncominciamo con un raffronto: nel2015 la quota di mercato suddivisa peraree geografiche indicava l’Europacome principale area di riferimentocon il 58% dei robot collaborativi ven-duti, seguita da Nord America(22,8%), Sud-Est asiatico (19%), restodel mondo (0,2%).Le previsioni per il 2020 ci regalanouno scenario ben diverso che vedel’Europa scendere al 26%, il NordAmerica al 16 % e i paesi del Sud-Estasiatico salire al 57%. Questo balzo inavanti è dovuto alle strategie di colos-si nel mondo dell’elettronica/3C chemirano a una più marcata indipendenzadella produzione dalla forza lavoro uma-na e all’automazione spinta delle linee diassemblaggio. In ogni caso si calcola che nel mondo sa-ranno installati 150 mila robot collabora-tivi rispetto agli attuali 10.100. I motivi per cui il robot collaborativo, or-mai conosciuto come COBOT, entrerà sem-pre più prepotentemente nelle fabbrichedi tutto il mondo sta nei loro intrinsechivantaggi che si sommano a quelli ben notiofferti dall’automazione: alte flessibilità equalità. Il Cobot condivide lo spazio con l’operato-re senza bisogno di barriere, instaurandocon l’uomo una collaborazione attiva.Quindi un Cobot può aiutare un operato-re a fare le sue attività come se fosse uncollega automatizzato, in grado di sosti-tuirlo se l’operatore si assenta, per lavorigravosi e logoranti. Inoltre, il Cobot puòaiutare in attività dove è necessaria unaprecisione e una ripetitività che l’operato-re umano non può garantire, ma dove ilcontrollo umano è indispensabile.Per questi motivi il Cobot si inserisce per-fettamente nel contesto produttivo intro-dotto da Industria 4.0. I prodotti KUKA co-niugano effettivamente le esigenze del-l'industria 4.0 con la necessità di portaremaggior flessibilità e precisione nel siste-ma produttivo di un’azienda, nella logisti-ca, nell’uso sostenibile delle risorse. KUKA raggiunge questo risultato fonden-do l'IT e le soluzioni ad alta tecnologia con-venzionale in Sistemi di Produzione CPPS

(Cyber-Phisical Systems).«Il nuovo robot collaborativo leggero LBRiiwa e il controllo Sunrise, progettato perla cooperazione diretta tra robot e essereumano, permette a KUKA di fare un nuo-vo passo avanti nei prodotti dedicati a In-dustria 4.0 dove l’uomo continuerà a svol-gere un ruolo fondamentale» afferma Al-berto Pellero, Strategy & Marketing Ma-nager di KUKA.LBR è l'acronimo di "Leichtbauroboter",robot leggero, mentre iiwa significa "in-telligent industrial work assistant". L'LBRiiwa ridefinisce le potenzialità della robo-

tica industriale in maniera completamen-te nuova. Per la prima volta uomini e robot potran-no lavorare fianco a fianco nella risoluzio-ne di compiti altamente complessi. Le barriere protettive vengono meno, na-scono nuove aree di lavoro, spianando lastrada verso maggior redditività e massi-ma efficienza. Estremamente collaborati-vo e sensibile, il robot LBR iiwa è disponi-bile in due versioni, con portata mas-sima di 7 e di 14 kg.

Il ruolo della sensoristicaL’intervento di Alessandro Canciani,Sales Manager – Logistics Automa-tion di SICK SpA, ha puntato l’atten-zione sui sensori di nuova generazio-ne. Per dare vita ai CPS (Cyber Physi-cal Systems), infatti, è indispensabilel’utilizzo di sensori intelligenti che va-dano oltre le semplici funzioni di mo-nitoraggio, identificazione e rileva-mento. La gestione dei big data è oggi unadelle più grandi sfide per gli impiantilogistici dove si movimentano milionidi pacchi ogni giorno. Attualmente,però, soltanto il 2% dei dati raccolti vieneutilizzato dalle aziende per migliorare ilprocesso produttivo. Con oltre 3.000 bre-vetti attivi, SICK è in grado di fornire solu-zioni capaci non solo di raccogliere dati,ma anche di elaborarli.Un esempio è rappresentato dal softwarePackage Analytics, illustrato dal dott. LucaDe Vincenzi, System Manager – Factory Au-tomation di SICK SpA, e presente all’inter-

no dell’area demo allestita in occasione delconvegno. Questa nuova piattaforma è nata per l’ot-timizzazione delle operazioni di smista-mento e movimentazione nei centri di di-stribuzione, in termini di qualità e di velo-cità del flusso merci in entrata e in uscita.Il software viene utilizzato per la raccoltae l’analisi dei dati provenienti da qualsiasitipo di sensore, soprattutto camera based,così come dai sistemi completi per l’identi-ficazione automatica dei pacchi, quale adesempio il sistema DWS (Dimensioning,Weighing, Scanning) di SICK, capace di

identificare gli oggetti trattati, regi-strarne il peso e il volume e raccoglie-re tutte le informazioni necessarie perla loro spedizione.Package Analytics raccoglie e analizzale informazioni sulle prestazioni del si-stema ed elabora tutti i dati registrati,semplificando il processo di monito-raggio e la creazione di report. In baseai criteri di selezione predefiniti, inqualsiasi momento e anche da remo-to, l’operatore può accedere alle infor-mazioni chiave dei flussi di materiale,come dati di trend, immagini ad altarisoluzione, video per la verifica e in-formazioni di track&trace, al fine di ri-

durre eventuali errori nel processo di lavo-razione. È inoltre possibile consultare i da-ti provenienti da tutte le camere presentisia in un singolo impianto che nei diversiimpianti collegati all’interno di un’unicarete.

Dal virtuale al realeSEW-Eurodrive sviluppa soluzioni per l’im-plementazione delle Smart Grids e Smart

logistic nelle Smart Factories. L’ingegnerFranco Zannella, Customer Services Mana-ger SEW Italia, ha posto l’accento sui van-taggi della virtualizzazione e della model-lazione dei processi produttivi. «Industry 4.0 porterà cambi radicali ma an-che grandi opportunità. Attraverso unaproduzione Lean avremo eliminazione de-gli sprechi, una produzione flessibile(eCommerce) e la prevenzione di sovra

produzione» afferma.Maxolution SEW sono soluzioni di sistemacon software tools per il mondo virtuale.Quali sono gli strumenti messi a disposizio-ne da SEW per il cliente? – La modellazione e la validazione del pro-cesso attraverso SW di simulazione, l’inge-gnerizzazione del framework Softwareorientato alla applicazione: parametrizza-zione della applicazione stessa, estensio-ne delle specifiche funzioni tramite la pro-grammazione. – I Cyber Physical Systems modulari e sca-labili con funzioni standard adatte alla ri-petibilità applicativa, – Le infrastrutture per la fabbrica: gestio-ne dell’energia (efficienza energetica) edella infrastruttura di comunicazione, – Lo Start up intelligente basato su emu-lazione virtuale del processo stesso chepuò essere eseguito in assenza degli equi-paggiamenti di automazione. Con SEW il mondo reale incontra quellovirtuale. Essa propone soluzioni di visua-lizzazione tridimensionale e gli strumentiper virtualizzare il processo. La visualizzazione è basata su Demo in 3Dcon rappresentazione grafica dei processie panoramica e visualizzazione dei proces-si stessi. Il processo di visualizzazione è essenziale:

• Per capire i concetti del processo, • Per definire con precisione le inter-facce fisiche presenti in impianto, • Per creare la documentazione opera-tiva di esercizio. Grazie alla simulazione SEW è possibi-le progettare una fabbrica virtuale conuna serie di vantaggi indiscutibili co-me:• Modellazione e simulazione per lapianificazione e la validazione delleconnessioni di trasporto intralogisti-che (assistenti logistici AGV), • Applicazioni complesse possono es-sere descritte in breve tempo, • L’ambiente di simulazione può esse-re adattato al volo: ciascuna modificainfluenza il processo in tempo reale,

• Nessun limite sul numero delle funzionidi base da implementare, • Minimizzazione dei rischi sul dimensio-namento dell’applicazione, • Minimizzazione dei rischi pianificati sul-la precisa riproduzione/visualizzazione delflusso dei beni prodotti, con simulazionedegli aspetti critici di processo, • Test virtuali in assenza degli equipaggia-menti, prodotti e costi operativi.

INTRALOGISTICA

ROBOTICA a cura di Mattia Barattolo

Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produzione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso produttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazionedei materiali all'interno delle aziende. Il convegno “Mobile conveying e robotica collaborativa al centro della fabbrica del futuro” ha fornito utili informazioni per rendere possibile un’intralogistica 4.0.

Sick, Sew-Eurodrive e KUKA hanno organizzato il convegno“Mobile conveying e robotica collaborativa

al centro della fabbrica del futuro”

Il robot collaborativo KUKA LBR iiwa

Sick ha presentato il DWS Package Analytics

Al centro della fabbrica intelligente

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Novembre/Dicembre 2016 11

Il comune di Magnago vide ungrande sviluppo economico eindustriale già a partire dalla

seconda metà del 1800. Con ilpassare dei decenni il territorios’è via via arricchito di un cospi-cuo gruppo di aziende manifat-turiere che, per lungo tempo,hanno rappresentato delle vereeccellenze in molti settori indu-striali. Anche il comparto dellemacchine utensili ha goduto ditali realtà, e alcune di loro conti-nuano a essere dei punti di rife-rimento per il mercato nostranoma non solo.Torgim fa parte di queste. Natanel 1966 grazie a Paolo Giana, es-sa si è da subito specializzata nel-la produzione di torni paralleli aguide ricoperte, in modo da ga-rantire massima precisione nelcorso degli anni; una caratteristi-ca comune a tutte le macchine, ilcui ciclo produttivo èinteramente realizza-to in Italia, è l’incavonaturale sotto testache consente di lavo-rare pezzi con grandidiametri realizzabili,di solito, con macchi-ne molto più ingom-branti e poco maneg-gevoli. Per questomotivo ancora oggil’azienda è sinonimo di flessibili-tà, robustezza, versatilità, preci-sione, affidabilità, assistenzapost-vendita.Dice l’ingegner Enrico Giana, fi-

glio del fondatore e titolare del-l’azienda, insieme al fratello in-gegner Gian Mario: «La nostraesperienza in macchine moltocompatte e versatili per la lavo-razioni di pezzi anche di medie egrandi dimensioni, ci ha permes-so di imporci sia sul mercato ita-liano che estero. In controten-

denza con quanto èdiventato di prassi co-mune negli ultimi an-ni, riteniamo utile e,soprattutto, necessa-rio, fornire ricambioriginali per macchinedi nostra produzione,anche se costruitemolti anni orsono. Trale nostre attività an-noveriamo anche un

servizio di rettifica tangenzialeconto terzi per lavorazioni di lap-patura e superfinitura».A partire dal 1990 con l’inseri-mento in azienda dei due figli, si

è puntato sull’innovazione e sul-la ricerca di tecnologie semprepiù all’avanguardia. Torgim co-struisce torni a controllo nume-rico semplificato ad autoappren-dimento, concepiti per ottimiz-zare le capacità di lavoro deglioperatori dei torni paralleli tra-dizionali, consentendo loro direalizzare pezzi di profilo e for-ma complessi con la qualità eprecisione di una macchina CNCma la facilità d’utilizzo di unamacchina tradizionale. Tutte lemacchine sono marcate CE e ri-spettano le norme di sicurezzaambientali previste dalla legge626 e successive integrazioni.«Il nostro ufficio tecnico è, inol-tre, in grado di progettare mac-chine e applicazioni speciali, svi-luppate e realizzate su appositarichiesta del cliente. La qualità èla nostra missione per antono-masia, ogni particolare vieneprodotto nella nostra officina in

modo da controllare istantanea-mente la conformità ai disegnicostruttivi» spiega Enrico Giana.

La produzioneTutte le macchine Torgim vengo-no scrupolosamente controllateprima della consegna, secondo iprotocolli normativi vigenti. Ilcollaudo finale non è altro che ilrisultato certificante il lavorosvolto dai tecnici durante l’inte-ro ciclo produttivo.L’azienda produce macchine ro-buste, in grado di effettuare la-vorazioni gravose con notevoli

asportazioni rispettando ristret-tissime tolleranze dimensionali. La gamma di produzione di tor-ni è molto ampia e in grado disoddisfare le esigenze di lavora-zioni di pezzi con svariate dimen-sioni. Si articola in macchinestandard con altezza punte da280 mm fino a 500 mm, distanzapunte da 1500 mm fino a 6000mm, passaggio barra da 105 mmfino a 160 mm. L’ufficio tecnico èdisponibile per sviluppare pro-dotti speciali in stretta collabo-razione e cooperazione con le ri-chieste dei clienti.

Anniversario Torgim

di Fabio Biondi MACCHINE UTENSILI

50 anni di torniFondata da Paolo Giana nel 1966,

Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività.

Ing. Enrico Giana

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Novembre/Dicembre 201612

Vista da un aereo, la Finlan-dia è sorprendente. Il 75%della sua superficie è co-

perta da foreste e il 10% da la-ghi e fiumi, ma la Finlandia nonè solo questo. Oltre a poter van-tare insieme a Irlanda e Islandal’aria più pulita d’Europa, è an-che il Paese con un elevato livel-lo di sicurezza, scarsissima corru-zione ed è tra i primi 10 per per-centuale di laureati; il Global In-novation Index la classifica alquarto posto tra i paesi più inno-vativi al mondo e L’Economist in-serisce la Finlandia tra i primidieci migliori paesi dove fare af-fari. Ed è proprio qui a Imatra,nella regione dei laghi, che na-sce Ovako, azienda produttricedi acciaio.Affidabile e di alta qualità Ova-ko fornisce acciai per l'industriaautomobilistica e manifatturierainternazionali da oltre 100 anni.La produzione di acciai si basa surottami, rendendo l’azienda unodei maggiori consumatori dellaregione nordica di rottami rici-clati. Infatti il 75% di materie pri-me utilizzate sono nazionali.Questo consente di ridurre leemissioni di CO2 e i costi procu-rando vantaggi ai clienti, oltreche all’ambiente. Ovako è certi-ficata ISO 9001 and ISO/TS16949, ISO 14001 and ISO 18001certified by Det Norske Veritas,validi per USA, Russia, EMEA,Germania, Giappone ecc.A Imatra c’è anche un importan-te centro di R&D dove le attivitàsi svolgono in collaborazione

con i clienti e sono orientate amantenere una cooperazione alungo termine.La gamma Ovako si compone 5principali famiglie di acciai e 250differenti gradi: M-Steel, BQ-Steel, IQ-Steel, WR-Steel e SZ-Steel.

La nuova generazione M-Steel

M-Steel è stata sviluppata daOvako originariamente 40 annifa e introdotta sul mercato nel1981. Le ragioni che portano ariproporre questa famiglia comeuna nuova generazione sonomolteplici.In accordo con i clienti ne è sta-ta ulteriormente incrementatala lavorabilità, riducendo del 30-40% i costi.Facile rimozione del materiale,forze di taglio, qualità della su-perficie, consistenza, formazio-ne del truciolo, l'usura degliutensili sono tutti aspetti che ca-ratterizzano la migliore o menolavorabilità di una materia pri-ma. M-Steel garantisce coeren-za e prevedibilità, caratteristichemolto importanti non solo in ter-mini di risparmio economico pu-ro, ma soprattutto durante le la-vorazioni automatizzate, senzaquindi la presenza dell’operato-re, evitano inutili periodi di fer-mo macchina.Un risparmio del 10% dei costi diproduzione è esattamentel’equivalente di un risparmio del20-30% nel prezzo delle materie

prime. Con M-Steel dai test ef-fettuati sui clienti si risparmia il30-40% dei costi di lavorazione.

Case History LeimetNegli ultimi anni Ovako ha se-guito il comportamento di M-Steel presso molti clienti in di-verse applicazioni. Leimet è unasocietà che produce di pali peredifici. Il perno di bloccaggioprodotto viene utilizzato nellegiunture dei pali. La società uti-lizzava acciaio S355J2 da forni-tori diversi ad un prezzo moltocompetitivo. Ovako ha volutotestare M-Steel 520 (che soddi-sfa i requisiti S355J2) per vederese il risparmio sui costi di produ-zione sarebbe stato sufficiente acompensare il prezzo più altodella materia prima.

I dati di taglio e la velocità di pro-duzione sono aumentati radical-mente, andando ad incrementa-re così la capacità produttiva eriducendo i costi di lavorazionee rendendo Ovako M-Steel 520conveniente.

Lavorazione di torniturapresso SCANIA

Questa case history nasce da unatesi di dottorato di Nicklas Ån-mark al KTH Real Institute of Te-chnology (giugno 2016): "Carat-teristiche dell’acciaio e il lorocollegamento alla rottura deltruciolo e all'usura degli utensilinelle lavorazioni di taglio". So-no stati messi a confronto il ma-teriale utilizzato da Scania e M-Steel 280, un acciaio microlega-

to. Le prove sono state condot-te presso Scania su coni medi,parte del synchromesh destina-to a fornire transizioni uniformitra gli ingranaggi. La miglioreperformance di M-Steel ha con-sentito notevoli risparmi e si èstimata una riduzione di costiutensili del 50%.Scania produce annualmentecirca 200.000 coni e, dal momen-to che ogni inserto ha avuto unadurata di 400 componenti su M-Steel, contro i soli 200 compo-nenti con quello attualmenteutilizzato, il risparmio solo sulcosto utensile già diventa asso-lutamente importante. Inoltre,la qualità M-Steel aumenta la ca-pacità produttiva poiché con-sente una maggiore velocità dilavorazione.

Acciaio

MATERIE PRIME di Cristina Gualdoni

Ovako, fornitore finlandese di acciai, ripropone sul mercatola qualità M-Steel.Grazie ad unincremento nella lavorabilità M-Steel si caratterizzaper affidabilità, coerenza e prevedibilità nelle lavorazioni, riducendo i così costidi produzione.

M-Steel qualità da oltre 40 anni

ITANORDICFondata nel 1980 a Imatra, anche se dal 2006 si è spostata aRuokolahti Puntala, ITANORDIC produce pezzi lavorati dialtissima qualità e attrezzature per costruttori di macchine.30 professionisti lavorano pezzi fresati, torniti e parti filet-tate, con diversi tipi di rivestimenti e trattamenti per un vo-lume d’affari di 5,3 milioni di euro.Per garantire la competitività, la qualità, evitare il più pos-sibile scarti e per massimizzare l'efficienza produttiva ITA-NORDIC ha investito costantemente per rendere la produ-zione il più automatizzata possibile.I prodotti vengono verificati all’interno dell’azienda construmenti ad alta tecnologia. In questo contesto la sceltadelle materie prime è di fondamentale importanza.Da questo è nata la collaborazione con OVAKO che è statain grado di rispettare in tutto i parametri richiesti dal clien-te:• oltre 500 tonnellate di acciaio utilizzate nel 2015• buona qualità• tempi di consegna buoni e affidabilità di consegna• una buona copertura per le diverse società di classificazione

• supporto tecnicoITANORDIC ha provato anche la qualità M-Steel, soprattuttoper la produzione automatizzata e i dati raccolti conferma-no:• Maggiore durata utensile • Automazione• Meno problemi con i chip• Periodo più lungo durante la lavorazione automatizzata• Più affidabile

Mr. Mikko Matikainen, ITA Nordic

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Probabilmente le risposte sono giun-te troppo spesso in maniera confu-sa, prive di criticità costruttiva, ma

un fatto è sicuramente innegabile: afronte di un contesto finanziariamentepotenzialmente disastroso e sull’orlo diun tracollo senza precedenti, numerosisono stati i tentativi di successo che han-no formulato proposte di finanza inno-vativa volte a sostituire la dipendenza dalcredito bancario e ad affiancare le impre-se nel proprio cammino di crescita. Fon-damentalmente sostenendo le più meri-tevoli e quelle implicitamente caratteriz-zate da un elevato potenziale, allo sco-po di accompagnarle e di supportarle at-traverso risorse finanziarie e anche com-petenze in grado di fornire una spintadeterminante al loro sviluppo. Si trattadi una visione più ampia, lungimirante ecoraggiosa in un clima non facile, saturodi diffidenza e di paura. Per giungere aquesto punto, facciamo un passo indie-tro e, consapevoli degli effetti finanziaripost-crisi, tentiamo di analizzare la situa-zione attuale nel contesto delle fonti difinanziamento delle PMI. Secondo una ricerca condotta dalla BCEnel 2015, il canale bancario rimane la fon-te più rilevante in un Paese come l’Italiacontraddistinto per essere fortementebancocentrico: 54% prestito bancario,55% fido bancario, 37% prestiti garanti-ti. Rilevanti anche leasing, crediti com-merciali e altre tipologie di prestiti priva-ti (da parte di familiari o di altre società),e fonti interne (quali il reinvestimentodegli utili). Poco frequente la quotazio-ne in Borsa e ancora meno il ricorso al fac-toring. Il Paese in cui si registra la mag-gior criticità è la Grecia, seguono Italia ePortogallo, poi Francia, Irlanda, Spagna,Olanda, Austria, infine Belgio e Germa-nia. In generale, a livello di media euro-pea, si registra comunque un migliora-mento delle condizioni di credito banca-rio, con i tassi di interesse in calo e un in-cremento dell’entità del prestito e delladurata dello stesso.Tornando alla congiuntura internaziona-le, il Rapporto MET 2015 “Strategia perla crescita - Imprese, Mercati, Stato”, evi-denzia come una crisi così lunga producadegli effetti molto radicali sul calo del va-lore aggiunto, della produzione e delladomanda interna, innescando però dellereazioni altrettanto rilevanti da partedelle imprese. Il rapporto ci restituisce in-fatti una chiara fotografia del sistemaproduttivo italiano, caratterizzato da im-prese in crisi ed eccellenze imprendito-riali in grado di sviluppare strategie di-namiche utili per la ripresa, puntando suinnovazioni di prodotto e di processo eriqualificando la propria offerta. Significativa la criticità legata alle impre-se in movimento, che registrano buoneperformance su tutti i campi di azionetranne che nei rapporti con il sistema delcredito, sottolineando di fatto una man-canza di confronto costruttivo tra le im-prese e le banche, come se queste ultimenon riservassero molta attenzione al di-namismo di un’impresa, che anzi è per-cepito da parte loro come un fattore dirischio: negli anni 2011 e 2013, il creditoha subito un calo del 9% per le impreseche non innovano, seppure non è corret-to pensare che esportazione e innovazio-ne spinta siano le uniche variabili ad in-cidere sulla probabilità di chiusura del-l’impresa.

Nonostante i termini del credito banca-rio più favorevoli, le PMI segnalano uninasprimento delle richieste di garanziee di altri requisiti collaterali: in genere, agaranzia si richiede la proprietà fondia-ria e gli immobili. Per gli imprenditori ita-liani, dunque, le condizioni sono ritenu-te ancora troppo onerose, specialmenteper micro e piccole aziende, essendospesso causa di rinuncia o di negazionealla richiesta di un finanziamento banca-rio. Ipotesi avvalorata dal fatto che median-te le più recenti operazioni TLTRO (tar-geted long-term refinancing operation)della BCE, alle banche italiane sono statielargiti 94 miliardi di euro, ma il creditoalle imprese ha registrato una contrazio-ne di 13,2 miliardi di euro: i calcoli nonsono incoraggianti, indicano chiaramen-te un significativo malfunzionamentonella corretta circolazione del credito,che si interrompe a livello delle banchecommerciali, le quali invece dovrebberofavorire il circuito nei confronti di impre-se, famiglie e consumatori. Nonostantele iniezioni di liquidità da parte della BCE,il rubinetto del credito e dei fondi alle im-prese sembra rimanere gocciolante e cor-risponde a una riduzione dei prestiti paria quasi 91 miliardi di euro, con uno stockdegli impieghi in calo di 24 miliardi di eu-ro nel 2015.Negli ultimi anni, complice la crisi e i con-seguenti rischi legati all’aumento dellesofferenze bancarie, dovute a fallimentisocietari, famiglie in bancarotta e debi-tori con un merito creditizio bassissimo,gli istituti di credito hanno privilegiatogli investimenti in titoli di stato: infatti,fra ottobre 2011 e marzo 2015 la quanti-tà di titoli di stato italiani detenuti dallebanche residenti nel nostro Paese è pres-soché raddoppiata. Tre anni e mezzo fa

gli asset governativi in possesso degli isti-tuti di credito ammontavano a 208,6 mi-liardi di euro, mentre ora hanno toccatoi 415,5 miliardi di euro. Indice del fattoche non è solamente il merito creditiziodi famiglie e imprese ad avere subito uncrollo, ma anche quello dello Stato, i cuititoli di debito pubblico sono comunqueacquistati dagli istituti bancari nella spe-ranza di risanare almeno in parte lo spa-ventoso deficit diventato del tutto inso-stenibile, al quale mancano risposte ade-guate e soprattutto sinceramente inte-ressate ad arginare gli effetti di un crollocosì devastante, risultato di un sistema fi-nanziario, che ormai è così debole da es-sere diventato spasmodicamente e psico-logicamente dipendente dagli umori edai giochi della classe dirigente. A que-sto proposito, basta analizzare le reazio-ni incostanti ed estremamente volatiliche hanno caratterizzato i mercati finan-ziari in quest’ultimo periodo.Riassumiamo dunque la situazione attua-le: con l’aumentare di NPL, le banchehanno scelto di ridurre i rischi imponen-do condizioni più impegnative per l’ac-cettazione delle domande di finanzia-mento, portando così a una diminuzionecostante delle erogazioni. Secondo i datiraccolti, la contrazione dei crediti versole imprese è stata pari a 85 miliardi di eu-ro tra il 2012 e il 2015 e a 18 miliardi solonell’ultimo anno, aggravando quindi leconseguenze della crisi e privando leaziende in difficoltà della liquidità neces-saria per poter far fronte ai debiti accu-mulati: tra il 2009 e il 2015 in Italia sonofallite oltre 75.000 imprese, con una ri-partizione annuale in crescita ininterrot-ta fino al 2014, nel quale sono state rile-vate 15.605 chiusure fallimentari. Sullabase del Rapporto Cerved 2015, il nume-ro di PMI è crollato da 150.000 a 137.000

tra il 2009 e il 2014.Per fornire dunque risposte concrete aiprecedenti interrogativi, tenendo a men-te quanto appreso finora, la finanza co-siddetta innovativa si è presentata comealternativa al credito e come soluzionealla riduzione dei finanziamenti bancari,al fine di ottimizzare il flusso di cassa del-le imprese. Mentre i prestiti infatti au-mentano per le aziende in condizioni pa-trimoniali equilibrate e consolidate, difronte a questo scenario la crescita dellafinanza alternativa offre oggi una seriedi validi strumenti alle PMI, dalle piatta-forme di prestito P2P all’invoice finan-cing, all’equity crowdfunding, per con-sentire loro di ricevere liquidità immedia-ta al di fuori del canale bancario. Le misure attivate negli ultimi anni sonovolte a creare un ecosistema migliore, fa-vorito già in parte dai decreti varati tra il2012 e il 2014, dal D.Lgs Sviluppo e dalD.Lgs Competitività: strumenti finanziariquali mini-bond, obbligazioni corporatee cambiali finanziarie con scadenza pro-lungata a 36 mesi, o il segmento AIM perla quotazione semplificata delle piccolee medie imprese, rappresentano canali difinanziamento che si sono strutturati esono cresciuti lentamente, ma ai quali glioperatori continuano a guardare con fi-ducia. Il primo, secondo gli ultimi dati diBorsa Italiana riferiti al solo segmento Ex-traMot Pro, dove sono collocate le emis-sioni di società quotate, dal 2013 alla pri-ma metà del 2016 conta 169 strumentiquotati e 6,6 miliardi di raccolta. Sul seg-mento AIM sono invece quotate 75aziende con una capitalizzazione totaledi 2,8 miliardi. Sono numeri piccoli e nes-suno scommette in una loro forte cresci-ta esponenziale nell’attuale contesto ditassi di interesse bassissimi. Intanto il lo-ro sviluppo si attesta comunque su livelli

Finanza alternativa vs credito bancario

FINANZIAMENTI PMI di Andrea Mazza

Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?

Quante volte negli ultimi anni, a seguito della crisi economica e di quella del debitosovrano che hanno colpito l’Europa, e l’Italia in particolare, rispettivamente nel 2008e poi nel 2013, abbiamo ascoltato e letto tanti punti di vista diversi sulle difficoltà diaccesso da parte delle PMI al credito e al finanziamento? Quante volte ci siamo sentiti raccontare la storia di una piccola impresa soffocatadalle spire di un sistema inadeguato per fornire delle risposte concrete e funzionalialle reali esigenze aziendali di un imprenditore?

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moderati e soprattutto costanti, anchese di difficile penetrazione per il seg-mento del risparmio retail. Il suo van-taggio consiste nel permettere anche aaziende di piccole e medie dimensionidi affacciarsi al mercato attraversol’emissione di strumenti di debito me-diante i quali poter raccogliere dal pub-blico degli investitori finanziamenti amedio-lungo termine con i quali svilup-pare i propri progetti. Il vantaggio ge-nerato dall’emissione di questi strumen-ti consiste nella sua accessibilità anchead aziende con basso ratingche altrimenti avrebbero dif-ficile accesso al credito banca-rio.Questo ecosistema comple-mentare è costituito da tanteformule che nel loro insiemein futuro potrebbero fare unanotevole differenza. Così, an-ziché reagire alla stretta per-durante del credito cercandonuovi capitali attraverso l’in-debitamento verso i proprisoci o dilazionando i tempi dipagamento e i rapporti con ifornitori, questi nuovi stru-menti finanziari facilitanol’incontro tra PMI e innovato-ri dell’investimento e fintech lender. Vale a dire tutti quei fornitori di servizie prodotti finanziari che operano attra-verso delle piattaforme online innova-tive e consentono alle piccole e medieimprese di ricevere finanziamenti alter-nativi. Perché questo avvenga, bisognasbloccare a monte lo stock di risparmioprivato per farlo confluire nell’econo-mia reale.Grande impulso dovrebbe essere forni-to al direct lending delle assicurazioni eallo sviluppo di piattaforme di crowd-

funding (solo 54 a fine 2015 hanno rac-colto e erogato presso la comunità deipiccoli investitori fondi per 30 milioni ri-volti al finanziamento di progetti im-prenditoriali). A questi strumenti si ag-giungono anche le formule di credito difiliera, che facilitano l’accesso al creditobancario ai sub-fornitori di aziende conun certo rating. Tra gli antidoti al credit crunch si anno-vera anche il ricorso al Fondo di Garan-zia che alla fine del 2015 ha erogato piùdi 15 miliardi di finanziamento a 66 mi-

la imprese (+17% rispetto al 2014 per untotale di 100 mila operazioni finanzia-rie). Dal 2010, il Fondo ha preso parte aoltre 500 mila operazioni per oltre 40miliardi, ampliando ogni anno la plateadei propri interlocutori, rendendo inol-tre più flessibili i criteri di valutazionedelle imprese, elevando in alcuni casi lepercentuali di copertura e aprendo cor-sie preferenziali destinate ad alcune ca-tegorie di aspiranti creditori, alle start-up e alle imprese di nuova costituzione. Project financing, cartolarizzazioni, de-

rivati di copertura, fondi immobiliari,trust, strumenti di governance patrimo-niale e di assistenza al passaggio gene-razionale, polizze assicurative, holdingcompany familiari, fondi comuni di in-vestimento, private equity, emissioniobbligazionarie. La finanza innovativapuò e deve cambiare in profondità leopzioni di funding tradizionalmente as-sunte: l’universo degli strumenti utiliz-zati si compone di elementi molto com-positi che spaziano dalla finanza strut-turata ai prodotti assicurativi, dalle for-

mule di transizione genera-zionale a fondi che parteci-pano attivamente alla cresci-ta di imprese innovative. Co-stituisce una grande oppor-tunità da perseguire e un va-lido sostegno alle politichedi sviluppo di imprese il cuidialogo con il settore banca-rio è compromesso da rischitroppo elevati, insufficientemerito creditizio e dimensio-ni aziendali ridotte. Bisognainsistere dunque sulla fron-tiera della nuova finanza,ma non si tratta puramentee banalmente solo di rispar-mi e investimenti: questo

processo include e richiede necessaria-mente un notevole cambiamento cultu-rale che possa accompagnare e renderesostenibile il passaggio attraverso rin-novamento dall’interno del sistema. Nelcorso di quest’ultimo anno si sono avutii primi segnali di una ripresa del settoreimprenditoriale, ma i livelli di redditivi-tà e di crescita precedenti alla crisi resta-no una meta molto lontana dai risultatieconomici attuali. Forse un miraggio, unsogno lontano, ma non per questo ir-raggiungibile.

FINANZIAMENTI PMI

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La gestione dei tessuti utilizzati nelle of-ficine fa parte di una serie di attivitàche nulla ha a che vedere con il lavoro

svolto in azienda. Sia che si tratti di grandiimprese o di medio piccole realtà, ovun-que si svolgano lavorazioni che sporcanol’ambiente di lavoro, gli indumenti nonchéle mani dei lavoratori stessi, c’è la necessi-tà di pulire e cambiare con frequenza ipanni dedicati alla pulizia. Per questo mo-tivo si stanno sviluppando sempre più spes-so servizi di gestione dei tessili affidati adaziende esterne specializzate.Mewa è uno dei pochi fornitori di servizitessili in grado di produrre autonoma-mente i panni, nella propria sede tedesca.Prima di essere utilizzati dai clienti - offi-cine o reparti di produzione - i panni ven-gono però sottoposti a rigorosissimi test,nei propri laboratori.I numeri relativi a questa azienda sonosorprendenti: 2,6 milioni di persone chelavorano in 123.000 aziende di 21 paesieuropei utilizzano i suoi panni, tutti pro-dotti nelle tessiture High-Tech dello sta-bilimento Mewa di Immenhausen, nellaregione dell'Assia. Ogni secondo vengo-no prodotti cinque nuovi panni, per un to-tale di 109 milioni di pezzi nel 2015. Il Co-de of Conduct del Gruppo Mewa è vinco-lante anche per i fornitori dei filati, costi-tuiti per lo più da fibra di cotone. Ciò si-gnifica tra l'altro che l'intera catena diproduzione deve rispettare criteri ogget-tivi e documentati di etica e rispetto del-l'ambiente.I filati di qualità eccellente e le particolaritecniche di tessitura conferiscono ai pan-ni tecnici MEWA un'ottimale efficacia dipulizia e di assorbimento.

Quattro panni per altrettanti diversi utilizzi

A seconda delle esigenze, sono disponi-bili quattro diversi panni: Mewatex è ilpanno robusto universale, adatto sia perl'industria che per gli artigiani; MewatexPlus rimuove a fondo lo sporco dalle su-perfici sensibili, senza per questo dan-neggiarle; Mewatex Ultra è adatto per lesuperfici sensibili e per la lucidare, men-tre il panno Mewa Protex, grazie alla suafine struttura in microfibra, pulisce inmodo delicato, senza sfilacciarsi. Talipanni sono mediamente molto resisten-ti, anche se sottoposti a stress e ripetutiutilizzi: possono infatti essere lavati e riu-tilizzati fino a 50 volte.

Un laboratorio internoper testare le caratteristiche

Alla tessitura Mewa è collegato anche unlaboratorio prove interno. Qui i pannivengono sottoposti a innumerevoli testper verificarne la qualità, l'efficacia e ladurata, perché se ne possa poi garantireuna qualità che perdura nel tempo. ALaura Husemann, specialista all'internodel laboratorio, abbiamo posto alcune

domande, per capire meglio in che cosaconsista questa attività di test e scoprirecosa si nasconde in realtà dietro a un"semplice" panno.

Quali attività vengono svolte all'internodel laboratorio?Eseguiamo i test che vengono previsti dal-le norme DIN 61 651 “Panni per la puliziadei macchinari". Inoltre, un panno Mewaviene sottoposto a circa altri 30 test cheriguardano anche i filati, quali per esem-pio la determinazione della finezza e untest di resistenza allo strusciamento. Vie-ne effettuato anche un test di gocciola-mento, per verificare l'effettivo potere as-sorbente del panno: in pratica sul pannosi fanno cadere alcune gocce e si misurala velocità di allargamento e il diametrodella macchia. In questo modo siamo ingrado di garantire che i nostri panni pos-sono assorbire una eccezionale quantitàdi liquido. Così assicuriamo un'ottimaqualità del panno.La gente potrebbe chiedersi perché dedi-cate così tanto tempo e risorse all’attivitàdi test in laboratorio.Ci siamo imposti di essere i migliori forni-tori per i nostri clienti. Perciò abbiamo fis-sato obiettivi molto elevati per gli stan-dard di qualità all'interno del nostro si-

stema certificato di management di qua-lità. È inoltre importante per noi mante-nere un rapporto di partnership con i no-stri clienti, con i quali scambiamo ancheimpressioni pratiche sull'utilizzo dei pan-ni. Da questo reciproco scambio nasconospesso spunti che abbiamo poi sfruttatoper sviluppare test che rispecchino l'uti-lizzo pratico del panno.

Effettuate i vostri test regolarmente?Testiamo sia i filati che il panno con unacadenza regolare, seguendo dei program-mi di prove prestabiliti. All'ingresso dellamerce viene effettuato un test sui filati ealla fine un altro sul panno utilizzato. Tut-ti gli step del processo produttivo vengo-no sottoposti a test.

Come avviene un test sul filato?All'ingresso della merce vengono estrattidei campioni di filati. I campioni devonopoi acclimatarsi all'interno del laborato-rio, secondo le indicazioni delle normeDIN EN ISO 139, prima di procedere con itest. Uno di questi è la determinazionedella finezza, che dà indicazioni sulla fi-nezza dei filati, che si riflette poi sul pan-no, una volta ultimato. Questo è essenzia-le per il processo di lavaggio. Viene poicontrollata la robustezza del filato. Con

il test di uniformità si va a valutare se i fi-lati presentano spessori, assottigliamentio sporcizia. Solo se i filati hanno superatoi test di ingresso, i rocchetti di filato pos-sono essere utilizzati per la tessitura. Seperò il filato durante il processo di produ-zione dovesse mostrare un comporta-mento anomalo, interveniamo nuova-mente cercando di capirne la causa.

E i panni finiti?Anche il panno finito deve essere sotto-posto a molti test, prima di essere conse-gnato al cliente: per esempio verifichia-mo se effettivamente presenta le misuree il peso previsto. Anche del panno vieneverificata la robustezza e – altrettanto im-portante – la capacità assorbente. L'abra-sività dei nostri panni viene testata con untest di strusciamento. Utilizziamo a que-sto scopo una macchina speciale che pro-duce carichi estremi.

Come è nato il laboratorio prove?Il laboratorio è stato inaugurato nel 1995e col tempo è stato man mano ampliato.Nel corso degli anni sono aumentate leesigenze dei clienti e contemporanea-mente anche Mewa ha continuato a mi-gliorare il suo sistema di managementdella qualità. Nel frattempo, qui in labo-ratorio, lavoriamo in tre: due specialistedi laboratorio tessile - una responsabile euna stagista - e un'altra collega. A propo-sito, anche noi e la nostra attività siamocostantemente analizzate al microscopio:attraverso audit interni ed esterni.

Pulizia in officina

AMBIENTE a cura di Mattia Barattolo

La qualità in produzione passa attraverso ambienti di lavoro sani e puliti. A tale scopo,anche i panni da officina svolgono un ruolo importante ed è per questo che vengono sottopostia rigorosissimi test in laboratori attrezzati.

◀ Un controllo sui filati: la qualità dei filati vienetestata secondo precisi programmi di test.La composizione dei tessuti viene tra l'altro analizzata colorando alcuni campioni di filato

Test di gocciolamento: per garantire la capacità assorbente del panno

▲ Test sulla capacità di assorbimento dei panni

Solo se i campioni di filato hanno superato tutte le prove, i rocchetti possono essere utilizzati per la tessitura

Panni delle mie brame

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Si dice che gli specchi d'acquahanno da sempre sviluppatola fantasia e l'arte degli uomi-

ni, e certamente quello che alme-no nel nome risulta il "Maggiore"ha attratto, ispirato e dato i nata-li a illustri poeti, letterati, comicie altresì ingegnosi capitani d'in-dustria.Ed è proprio a Luino, sulla rivaLombarda del lago Maggiore chenel 1921 è iniziata l'avventura im-prenditoriale della RETTIFICATRI-CI GHIRINGHELLI ad opera di duegiovani intraprendenti: GiuseppeGhiringhelli e Mario Pisoni. Nata come officina meccanica perlavorazioni macchine di tornitura,nel 1935 venneprogettata la pri-ma rettificatricesenza centri, da in-stallare in officina.Da allora la costru-zione di questemacchine ebbeuna grande evoluzione al puntoche nel 1965 la Ghiringhelli deci-se di abbandonare definitivamen-te le lavorazioni conto terzi matu-rando le capacità tecniche e com-merciali per diventare un costrut-tore indipendente. Ma la storia della Ghiringhelli haun’altra caratteristica particolarenel suo dna che è quella di esserestata pioniera dell’export.L’Azienda infatti iniziò ad espor-tare nel 1949 e già nel 1967 si par-

lava di 120 rettificatrici venduteall’estero su una produzionecomplessiva di 170. Per Ghirin-ghelli, quindi, l’export rappresen-ta “una modalità storica” nataforse anche da una felice posizio-ne geografica, la vicinanza al con-fine Svizzero, che ha garantito sindalla metà degli anni ’50 l’aper-

tura ai mercatistranieri, primo fratutti quello tede-sco.Quando la mag-gioranza delleaziende italiane hainiziato a valutarel’opportunità (ead un certo puntoil bisogno) diguardare oltreconfine, la Ghirin-ghelli aveva giàdecenni di espe-rienza nell’Espor-tazione con tutto

il bagaglio di conoscenze necessa-rie per affrontarlo senza alcunproblema. Ma qual è il segreto che ha con-sentito ad una piccola officinameccanica nata nei primi anni delsecolo scorso di raggiungere ilragguardevole traguardo dei 95anni e per di più come leadermondiale nel suo settore?Difficilmente infatti le imprese,familiari e non, superano i 75 an-ni di vita e allora cosa serve per ga-

rantire longevità alle imprese?Sulle imprese familiari aleggia ilfosco presagio della loro mortecon l'arrivo della terza generazio-ne (si parla mediamente di un 3%di aziende familiari guidate dainipoti del fondatore). Una fonteautorevole come Schumpeter*,già nel 1929 sosteneva che «lafunzione imprenditoriale è qual-cosa di personale e non qualcosache è collegato al possesso di unacosa». Nel caso in cui questa di-stinzione non dovesse avvenire lacatastrofe sarebbe alle porte. Possiamo quindi ritenere che lavera sfida, oggi, delle aziende fa-miliari è riuscire a identificare,proteggere e trasmettere alle ge-nerazioni future le capacità im-prenditoriali di chi ne è stato allaguida fino a quel momento, tra-sferendo competenze e responsa-bilità non soltanto ai propri di-

scendenti ma anche a managerestranei al nucleo familiare, equesto è sicuramente il caso diRettificatrici Ghiringhelli spa. Gra-zie alla lungimiranza di Paolo Ghi-ringhelli e in assoluto accordo conla sorella Antonietta, si decise dianticipare questo passaggio sottola loro guida, in modo da potertrasmettere tutte le loro cono-scenze ed esperienze, salvaguar-dando il futuro dell’azienda.Oggi il team è composto dalle duesorelle Patrizia e Silvia Ghiringhel-li e da altri due manager, tutti sot-to i 50 anni di età, ma sia il sig.Paolo Ghiringhelli che la sig.naAntonietta Ghiringhelli sono an-cora presenti e disponibili a forni-re tutto l’aiuto necessario.Scelte di questo tipo generano im-prese più resistenti nel tempo per-ché animate dallo spirito impren-ditoriale della famiglia, ma af-

fiancate da competenza, qualitàe valori che arrivano per meriti.La produzione di RettificatriciGhiringhelli spa oggi è altamentecustomizzata, progettata conl’utente finale. Le macchine Ghi-ringhelli sono rettificatrici senzacentri high tech, per lavorazionidi materiali differenti. Una conti-nua attività di ricerca ha permes-so di raggiungere elevati stan-dard qualitativi, ma anche di po-ter proporre soluzioni “chiavi inmano”. L’azienda luinese è riuscita a diven-tare un leader nel suo settore e acompetere con veri e propri gigan-ti mondiali, sempre restando sulproprio territorio e mantenendocomunque una certa “familiarità”.

Una storia di lagoMACCHINE UTENSILI di Cristina Gualdoni

Rettificatrici Ghiringhelli95 anni sull’onda dei mercati

STORIA IN BREVE

*Joseph Alois Schumpeter (Třešť, 8 febbraio1883 – Taconic, 8 gennaio 1950) è stato un economista austriaco,tra i maggiori del XX secolo

Lavorazione di rettificaconto terzi

Torni paralleli

9000 x 1870 x H 17005000 x 1250 x H 10002000 x 550 x H 700

Altezza punte da mm 280 a 500Distanza punte da mm 1000 a 6000310-360 foro mandrino Ø 133 mm350-400 foro mandrino Ø 146 mm450-500 foro mandrino Ø 160 mmSerie C/C 255-280-300 foro mandrino Ø 111 mm

Serie “Top Line” ad autoapprendimentoAltezza punte mm 255-280-300Distanza punte mm 1500-2000-3000-4000Altezza punte mm 400-450-500Distanza punte mm 2000-3000-4000-5000

20020 Magnago (MI) �� Via A. Manzoni, 14tel 0331 658151 �� fax 0331 305860 �� e-mail [email protected] �� web www.torgim.it

Da sinistra: Marco Barzaghi, Silvia, Paolo e Patrizia Ghiringhelli, Domenico Arvonio

1921 anno di fondazione1935 viene progettata

la prima rettificatrice senza centri

1949 la prima macchinaesportata

1967 record storico di macchine prodotte: 170 di cui 120 all’estero

2000 certificazione UNI EN ISO 9001

2003 premio per l’internazionalizzazione

2008 la nuova serie APG vienelanciata sul mercato

2016 Rettificatrici Ghiringhelli spa celebra 95 anni di attività

Giuseppe Ghiringhelli

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Fiere & Congressi

La Messe Stuttgart e l‘Unione te-desca delle fabbriche per lemacchine utensili (VDW) intendo-no impegnarsi a lungo terminecon l’Iran. La firma del contrattotriennale per la AMB Iran – Fieraspecializzata nella lavorazione deimetalli – apposta da Ulrich Kro-mer, direttore generale della Mes-se Stuttgart, e dal dottor SayyedMohammad Sayyedi, direttore ge-nerale di Exhibiran e gestore delcomprensorio Shahr-e-Aftab, ga-rantisce la realizzazione dellaAMB Iran per il 2017, 2018 e 2019.Dopo il grande successo riscossodalla prima edizione della AMBIran, tenutasi dal 30 maggio al 1°giugno 2016 al Boostan Goftego-o’s Exhibition & Conference Cen-ter di Teheran, si è rapidamentedelineata la medesima evoluzio-ne della fiera madre di Stoccarda,ossia della AMB Fiera internazio-nale per la lavorazione dei metal-li. Infatti, anche a Teheran l’attua-le centro fieristico non è più ingrado di offrire spazio a sufficien-za.«La prima AMB Iran è stata conce-pita come congresso e mostra con-comitante, anzitutto per sondareinsieme con il nostro partner or-

ganizzativo – l’Unione tedescadelle fabbriche per le macchineutensili VDW – il terreno del nuo-vo mercato iraniano», aggiungeUlrich Kromer. «I colloqui intercor-si alla AMB 2016 di Stoccarda, ap-pena conclusasi, con gli espositorie le associazioni internazionalihanno evidenziato che per il 2017è possibile contare su un impegnodecisamente maggiore degliespositori. Grande interesse ha su-scitato la relazione del direttoregenerale del Farazgaman Group,Arthur Hovsepian, che nell’ambi-

to della AMB di Stoccarda ha pre-sentato la AMB Iran illustrando lechance di mercato iraniane per leimprese internazionali. La fortedomanda ci porta a trasferirci inun comprensorio più grande per-ché vogliamo potenziare la AMBIran e trasformarla nella fiera piùimportante per la lavorazione deimetalli in Iran. Il nuovo centro fie-ristico Shahr-e-Aftab di Teheran siaddice perfettamente alle nostreintenzioni. L’obiettivo è raddop-piare la dimensione della manife-stazione», afferma Kromer, riassu-

mendo così le visioni future.Nel Boostan Gooftegoo CongressCenter di Teheran, la AMB Iran2016 ha occupato un’area esposi-tiva di 5000 metri quadri totali.Erano rappresentati 111 esposito-ri, il 97% di essi era di provenien-za straniera. “Abbiamo registratosubito un inizio molto internazio-nale fra i partecipanti della fiera“,dichiara Bernhard Müller, respon-sabile di reparto alla Messe Stutt-gart International, rallegrandosidell’avvio riuscito. Gli espositori sono provenuti dadodici paesi, ben 68 dalla Germa-nia. Gli altri paesi rappresentatierano l’Italia con 18 espositori, laSvizzera con nove e l’Austria contre. Fra questi erano rappresenta-ti i leader del mercato mondiale ei colossi del settore, ma anche lemedie aziende. Il loro pacchettoespositivo comprendeva innova-zioni e perfezionamenti di svilup-po attinenti macchine per la lavo-razione dei materiali, tagliatrici,impianti per la trasformazione deimetalli (lavorazione della lamie-ra), utensili di precisione, tecnichedi misura e controllo, tecnologied’automazione. Al simposio con-comitante hanno partecipato 26espositori. All’offerta della prima AMB Iransi sono interessati circa 2.130 ope-ratori fra nazionali e stranieri. Dal-la regione industriale attorno aTeheran è venuto ben il 67% deivisitatori. Al simposio concomi-tante hanno partecipato 475 ope-

ratori. Complessivamente, i visita-tori della prima AMB Iran hannofornito una buona pagella: l’88%di essi si è dichiarato soddisfattodella visita alla fiera e tornerebbea visitarla di nuovo.L’incarico degli organizzatori -Messe Stuttgart e VDW - era per-tanto ben definito: cercare una se-de adatta alla manifestazione,trovata poi nel centro fieristicoShahr-e-Aftab. Le prime registra-zioni alla seconda AMB Iran sonogià pervenute sia dai leader delmercato mondiale sia dalle medieaziende. Alcuni padiglioni inter-nazionali, fra cui la Turchia e l’Au-stria, hanno già confermato la lo-ro partecipazione per il 2017.Sospese le sanzioni, attualmentel’Iran è considerato una delle me-te più ambite nel mondo per gliinvestimenti. In Iran, il bisogno direcuperare in opere di moderniz-zazione dell’infrastruttura indu-striale è enorme. Oltre alla mo-dernizzazione dell’industria pe-trolifera, le industrie automobili-stica, chimica e sanitaria offronoenormi potenzialità di mercatoper la costruzione di macchine eimpianti. La AMB Iran gode anche del soste-gno dell‘Associazione costruttoritedeschi di macchine e impianti(VDMA): i promotori della AMBIran sono l’associazione di catego-ria utensili di precisione in seno aVDMA e l’associazione di catego-ria tecniche di misura e controllo,anch’essa in seno a VDMA.

Enorme interesse per la seconda AMB Iran

a cura di Cristina Gualdoni

Le sfide dell'industria saran-no il fulcro della prossimaedizione di SUBCONTRATA-CIÓN 2017, Fiera internazio-nale dei processi e delle at-trezzature per la fabbricazio-ne, che si terrà presso il Bil-bao Exhibition Centre dal 6all'8 giugno con un obiettivoben definito: trasformare lesfide in opportunità per lePME. Lo sviluppo e l'applica-zione di sistemi di fabbrica-zione intelligente sarannofattori strategici per la com-petitività delle aziende, eccoperché il team commercialedell'evento lavora sin da oraper dare appoggio alle azien-de partecipanti nella ricercadi nuovi mercati, clienti e tec-nologie. L'area espositiva di SUBCON-TRATACIÓN prevede la pre-senza di aziende di fonderia,meccanizzazione, trasforma-zione non lavoranti perasportazione, stampi, tratta-menti termici superficiali,metrologia e CAD/CAM, lequali offriranno la progetta-zione di processi su misuraper la fabbricazione di pezzi

ad hoc e delle attrezzaturenecessarie, dalle operazionipiù basilari a quelle più com-plesse. Quest'offerta specia-lizzata attirerà visitatori in-ternazionali dei settori auto-motive, aeronautica, macchi-ne e strumentazione, attrez-zature, siderurgia, energia,ferroviario, navale o del pe-trolio, tra gli altri, che richie-dono soluzioni concrete per iloro progetti.SUBCONTRATACIÓN manter-rà inoltre il proprio schemacommerciale basato sullacombinazione tra salone eforum di incontri B2B a gran-de scala. L'evento offrirà lapossibilità effettiva di parte-cipare al più grande eventodi colloqui concordati delpaese in occasione del XVIIIncontro Europeo del Subap-palto, organizzato dalla Ca-

mera di Commercio di Barcel-lona in collaborazione con laRete spagnola delle Borse diSubappalto e il Bilbao Exhibi-tion Centre. Nel 2015, nell'ambito dell'in-contro hanno avuto luogocolloqui con buyer prove-nienti da Germania, Algeria,Austria, Belgio, Spagna,Francia, Marocco e Romania.Più che positivo il bilanciotratto alla chiusura: il 91%degli espositori poterono sta-bilire contatti commerciali in-teressanti con nuovi appalta-tori nazionali e internaziona-li. Per il 2017 saranno intensifi-cati investimenti e sforzi nel-la campagna di invito rivoltaa buyer strategici. Infine, SUBCONTRATACIÓNpunterà a rafforzare il pro-prio profilo come spazio per

il business e il trasferimentodi conoscenze, grazie ad altrieventi concomitanti: AD-DIT3D, Fiera internazionaledella fabbricazione additivae 3D, FERROFORMA, Fiera in-ternazionale della ferramen-ta, il bricolage e le fornitureindustriali, FITMAQ, Fiera in-ternazionale delle macchinedi occasione e usate, MAIN-TENANCE, Fiera della manu-tenzione industriale, ePUMPS & VALVES, Fiera inter-nazionale di sistemi di pom-pe, valvole e attrezzature perprocessi industriali. Le sinergie tra settori e i nuo-vi profili di visitatori – legatiall'innovazione e allo svilup-po tecnologico – saranno unodegli elementi cardine di dif-ferenziazione di questo im-portantissimo appuntamen-to industriale.

Le sfide dell’industria al centro della 18ª edizione di SUBCONTRATACIÓN

Bilbao Exhibition Centre 6 all'8 giugno 2017

Una straordinaria offerta internazionale diprodotti ad elevato contenuto tecnologico e

assolutamente innovativa: ALUMINIUM e COM-POSITES EUROPE, i Saloni di riferimento dellaproduzione in Materiali Leggeri, si svolgerannodi nuovo in contemporanea dal 29. 11 al 1. 122016 a Düsseldorf.Per i produttori nei comparti automotive, aero-spaziale, navale, trasporto ferroviario, energiaeolica, elettrica, oppure attivi nella costruzionee progettazione, nell’ingegneria meccanica, nel-l’Industria dello Sport o nel campo dell’ Interior-Exterior Design, la capacità di produrre in inno-vativi materiali leggeri costituisce un must pergarantire il successo dei loro prodotti.ALUMINIUM e COMPOSITES EUROPE – nel loro ab-binamento ogni due anni – rappresentano con1300 espositori attesi la piattaforma più impor-tante per la produzione e la costruzione con ma-teriali leggeri. I due Saloni presentano le soluzio-ni di assoluta avanguardia per aumentare l’effi-cienza nella produzione e lavorazione dell’allumi-nio e dei materiali rinforzati, dal materiale grez-zo al prodotto finito, passando dal semi-lavorato.Con la creazione a Eventi congiunti del primo Fo-rum sulle Tecnologie i due Saloni completeran-no i già consolidati momenti congressuali qualil’International Composites Congress (ICC) non-ché l’Aluminium 2016 Conference. Il Forum sulleTecnologie Lightweigt ha il compito di illustrarele possibilità ed opportunità di combinare ma-teriali leggeri diversi per rispondere alla tenden-za verso i futuristici sistemi compositi e dimo-strare la loro applicazione.Aluminium e Composites Europe si svolgerannoa Düsseldorf dal 29 Novembre al 1° di Dicembre2016 e sono organizzati da Reed ExhibitionsDeutschland.

ALUMINIUMe COMPOSITES EUROPEdal 29.11 al 1.12. 2016A Düsseldorf due Saloni leader per i materiali leggeri: Il Primo Forumsulle Tecnologie Lightweight

La Messe Stuttgart e l’unione VDW si impegnano a raddoppiare l’area e il numero degli espositori infatti hanno firmato un contratto triennaleper la nuova sede della manifestazione.

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Prodottia cura di Eleonora Segafredo

La riduzione del tempo di rivettatura è un obiettivo irrinunciabile per l’attività indu-striale. Ecco perché Rivit ha creato un sistema pneumatico ed elettrico che carica il ri-vetto a strappo direttamente nell’ugello dell’utensile: dimezza i tempi di posa ed eli-mina, nella fase di caricamento, il contatto tra la mano dell’opera-tore e il chiodo del rivetto, garantendo più produttività emaggior sicurezza. RIV606 può essere utilizzato con rivettatrici dotate diaspirazione del chiodo, come i modelli RIV502 - RIV503- RIV505. RIV606 è un caricatore automatico per rivetti a strappostandard da d.2.4 a d.6,4 mm.Un piccolo confrontoRivettatrice a caricamento manuale- Posa: 10/12 rivetti al minuto - Due mani impegnateRIV606 a caricamento automatico- Capacità di carico: 52/55 rivetti al min. - Posa: 20/25 rivetti al minuto- Una mano liberaALCUNI DATI TECNICI RIV606Dimensioni (base x profondità x altezza): 340x530/630x300 mm • Alimentazione elettrica: 220V 50 Hz • Potenza installata: 100 W • Ali-mentazione aria: 2/4 bar • Peso: 34 KgPer informazioni: Rivit – Tel. +39 051 4171111

RIV606: raddoppia la tua produttività, aumenta la tua sicurezza

RIV606 è un caricatore automatico per rivetti a strappo standard

La piemontese TermomacchineSrl si occupa di sistemi di riscalda-mento a induzione elettroma-gnetica da oltre 40 anni. «Cerchiamo di produrre quantopiù possibile nelle nostre officine»spiega Bruno Gili, fondatore diTermomacchine. «La qualità è tut-to per noi, e anche per i nostriclienti, molti dei quali sono azien-de estremamente note in Italia eall'estero. Abbiamo reparti di in-gegneria per impianti elettrici edelettronici, meccanica, metallur-gia e, ovviamente, controllo qua-lità. I nostri prodotti sono distri-buiti in circa 95 Paesi».All'azienda viene richiesto soprat-tutto di realizzare macchine e si-stemi unici, personalizzati e pron-ti per l'uso. Per cui c'è poco biso-gno di grandi lotti di pezzi o, diconseguenza, di lavorazione amacchina su tre turni.«Ci servono macchine utensili ver-

satili, semplici e affidabili» affer-ma Gili. «La velocità non è parti-colarmente importante. E non sia-mo in concorrenza con la Cina oaltri Paesi dove si lavora a bassocosto. Abbiamo moltissime com-petenze, che applichiamo in ognifase di un progetto, dalla proget-tazione alla vendita, passando peril servizio e l'assistenza». «Abbia-mo acquistato una macchina perforatura/maschiatura Haas DT-1»spiega. «È in azione dalle 10 alle 12 oreal giorno, su alluminio, rame, ac-ciaio inossidabile e perfino plasti-ca. È una macchina veramente ec-cellente: sempre affidabile, sem-pre precisa. Un vero gioiello!»L'azienda possiede anche un tor-nio da attrezzeria Haas TL-2, cheha acquistato per uno specificoordine. La sua acquisizione piùrecente è una Haas ST-30Y.«Si tratta di una macchina dalle

capacità molto utili» afferma.«Benché, come ho detto, cerchia-mo di fare tutto internamente, cisono alcuni pezzi che diamo inoutsourcing. Con la ST contiamodi occuparcene noi, in modo daavere più controllo su qualità econsegna».La ST-30Y è progettata per ga-rantire grande capacità di taglio,rigidità estrema ed elevata stabi-lità termica. Ha una capacità ditaglio massima di 457 x 584 mm,con volteggi massimi di 806 mmsul riparo frontale e di 527 mmsulla slitta trasversale.È dotata inoltre di utensili moto-rizzati a coppia elevata e di un as-se C servocondotto per taglio su4 assi. Bruno Gili sottolinea ancora unavolta che la versatilità è crucialeper Termomacchine, dove ogniordine che entra è diverso dalprecedente: «E non facciamopezzi di ricambio da tenere» ag-giunge. «Ne facciamo uno nuovo quan-do necessario. È questione di ve-locità e della capacità di realiz-zare bene il pezzo al primo ten-tativo. Abbiamo già 2.000 ma-chine in campo, per cui stoccareparti di ricambio sarebbe impos-sibile, molto costoso».Per fortuna in Italia ci sono tan-te aziende come Termomacchi-ne: specializzate, attentissimealla qualità, che guardano al fu-turo ma fanno anche affidamen-to sulle tecniche "vecchie" e af-fidabili, di cui forse non si parlatanto ma che sono vitali per l'in-dustria moderna.Per informazioni: Haas Factory Outlet - Italia tel. +39 225 158 451

Da nuovi accessori quali sistemi di bloc-caggio, ritenuta e smorzatori d’urto amateriali come alluminio e acciaio inox:con la famiglia di guide telescopiche He-gra Rail, Rollon ampia la gamma di pro-dotti a disposizione dei propri clienticonfermandosi un global provider di so-luzioni per la movimentazione lineare,in grado di rispondere alle singole esi-genze di diverse applicazioni.Grazie alla recente acquisizione di He-gra, azienda tedesca specializzata nellaproduzione di guide telescopiche e li-neari altamente customizzate, il Grup-po di Vimercate ha ampliato la propriagamma di soluzioni con diversi profili diguide telescopiche con gabbia a sfere ingrado di gestire elevate capacità di cari-co fino a 20 kN per paio ed estrazionimaggiorate fino al 200% della lunghez-za della guida in posizione chiusa.Nonostante i modelli base siano in accia-io al carbonio, la maggior parte dei pro-dotti della famiglia Hegra Rail sono di-sponibili anche in alluminio e acciaioinox AISI 304 e AISI 316, materiali chepossono offrire molteplici vantaggi aiclienti di Rollon. Le guide telescopichein alluminio rappre-sentano infatti la solu-zione ideale per le ap-plicazioni in cui la leg-gerezza sia un requisitofondamentale, ad esem-pio nel settore aeronau-tico, qualora sia necessa-rio estrarre e movimen-tare tavolini o scompartidei sedili di business edi first class. Altro pun-to di forza dell’allumi-nio è rappresentato dal-la capacità di resistenza al-la corrosione, qualità che siavverte in misura ancora maggiore nel-le guide telescopiche in acciaio inox. Sei prodotti in AISI 304 sono perfetti peroperare in ambienti che prevedono fre-quenti lavaggi e requisiti stringenti intermini di pulizia, come per le applica-zioni in ambito medicale o alimentare,quelli in AISI 316 – in virtù di una resi-stenza alla corrosione ancora maggiore– si rivelano la soluzione ideale per ge-stire le movimentazioni di comparti oapparecchiature all’interno di natanti,nel settore navale. La disponibilità di un medesimo profiloin diversi materiali porta un ulteriorevantaggio al cliente, che potrebbe quin-di sostituire un prodotto con un altro ri-velatosi più adatto all’applicazione spe-cifica, senza bisogno di grandi modifi-che progettuali o di sostituire altre par-

ti del macchinario stesso.Una maggiore semplicità progettuale èanche il principale vantaggio offertodalla ricca gamma di accessori e variantidi prodotto delle nuove guide telesco-piche Hegra Rail di Rollon. Una potenzialità ben sintetizzata dalleguide telescopiche a doppia corsa, chepossono essere estratte in una direzio-ne e in quella opposta: un’opportunitàin più che permette una maggiore liber-tà progettuale. Le guide a doppia corsa di Rollon sonoinoltre dotate di un accessorio di recu-pero dell’elemento intermedio, che con-sente di allineare i tre elementi della gui-da in posizione, offrendo quindi la pos-sibilità di mantenere il sistema di movi-mentazione stabile in ben tre posizioni.Le nuove guide telescopiche della fami-glia Hegra Rail sono inoltre disponibilicon dispositivi di bloccaggio e di ritenu-ta, entrambi in tre diverse varianti. Utiliper applicazioni nel settore ferroviario,a bordo di veicoli speciali o ancora nelcaso di elementi che necessitino di una

manutenzione si-cura e al riparo damovimenti im-provvisi, i sistemidi bloccaggio con-sentono di immo-bilizzare la guidafino all’aziona-mento di un’ap-posita leva e sonodisponibili in posi-zione aperta,chiusa o in en-trambe le posizio-ni. Identiche va-rianti sono offer-

te dai dispositivi di ritenuta, cherappresentano la soluzioneideale laddove non sia ne-

cessario un bloccaggio irreversibile maun sistema basato sull’effetto di unasemplice frizione, che consenta alla gui-da telescopica di restare ferma solo inassenza di sollecitazioni dirette. Infine, le guide telescopiche della fami-glia Hegra Rail sono disponibili con si-stemi smorzatori d’urto: finecorsa conparti in gomma che vanno ad attutirel’impatto al momento della chiusura del-la guida, evitando rumorosità e il trasfe-rimento di vibrazioni. Un vantaggio fon-damentale, ad esempio, per le guide te-lescopiche utilizzate in ambito museale,in cui occorre proteggere il contenutodelle teche e garantire un livello moltobasso di decibel a fronte di qualsiasi ope-razione.Per informazioni: Rollon Spa – Tel. +39 039 62591

Macchina per foratura/maschiatura Haas DT-1 presso Termomacchine srl

Smorzatori d’urto a fine corsa

Nuovi accessori e materiali per guide telescopiche

Sistemi di riscaldamento a induzione elettromagnetica chiavi in mano

TRUMPF presenta una macchina flessibile, che si modifica in base al tipo di lavorazione

La TruPunch 1000 di TRUMPF èuna punzonatrice per il segmen-to entry-level, che può essereespansa fino a diventare unamacchina combinata punzona-trice-laser, la TruMatic 1000 fi-ber. La TruPunch 1000 può lavo-rare spessori fino a 6,4mm conuna velocità di 600 colpi/ min. Ilsuo ingombro è di soli 6,5x4,9m.Laddove si verifichi l’esigenza diusare sistemi combinati per pro-durre una maggior varietà dipezzi, la TruPunch 1000 evita didover acquistare una secondamacchina perché, grazie al suoinnovativo design modulare,può essere equipaggiata con ot-tica di taglio laser, unità di aspi-razione e relativo sistema diprotezione. Collegando poi un laser allo sta-to solido TruDisk da 3 Kilowatt,la si può trasformare da sempli-ce punzonatrice in una punzo-natrice-laser: la TruMatic 1000fiber appunto. Entrambi i nuovi modelli dellagamma 1000 offrono aziona-menti completamente riproget-tati appositamente per il con-cetto modulare. TRUMPF ha brevettato il sistema"Delta Drive", per poter costrui-re macchine più piccole e crearenuovi metodi di movimentazio-ne dei materiali. Il Delta Drive elimina la necessi-tà di spostare il foglio e il tavo-lo di supporto verso l’asse y, per-mettendo alla testa di punzona-tura di spostarsi velocemente inquella direzione. Il minor movimento tra tavolo e

lamiera riduce il rischio di colli-sioni e rende il processo più af-fidabile. Il tavolo fisso riduce an-che gli ingombri della macchina. La TruPunch 1000 e la TruMatic1000 fiber smistano automatica-mente pezzi finiti di dimensionifino a 180×180mm, ma le mac-chine possono essere equipag-giate anche con una botola digrandi dimensioni per lo scaricodi pezzi fino a 400x600mm. La TruMatic 1000 fiber, come laTruPunch 1000, è stata costruitain modo da essere molto com-patta. TRUMPF ha infatti sviluppatoun sistema di protezione delraggio con ingombri minimi ap-positamente per il concettomodulare.

Anche nella versione automa-tizzata, queste due macchinesono le più compatte sul merca-to nella loro categoria. Entram-be possono anche essere colle-gate al nuovo SheetMasterCompact, il sistema di automa-zione che esegue la maggiorparte delle operazioni di cari-co/scarico mentre la macchina èin funzione. Il controllo avviene tramitetouch-screen intuitivo. La mac-china può essere azionata da untablet con l'applicazione Mobi-leControl. Per la programmazio-ne è necessario il software Tru-Tops Boost Punch.Per informazioni: Trumpf Hombergertel. +39 02 48489466

Una testa di taglio laser, un’unità di aspirazione e un dispositivo di protezionedel fascio permettono di convertire la TruPunch 1000 in una TruMatic 1000 fiber

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Novembre/Dicembre 2016 21

Prodotti

La filiale Erowa Tecnologie,promuove la vendita dei pro-dotti Erowa in Italia, curandola progettazione e la com-mercializzazione, l'installa-zione e la formazione, il ser-vizio clienti e l'assistenza tec-nica.In occasione di BIMU 2016,l’azienda ha presentato perla prima volta in Italia il siste-ma di handling modulare Ro-bot Dynamic 150L dove il nu-mero indica la capacità di ca-rico a livello di peso utile ditrasferimento del robot stes-so. Esso nasce sulle preceden-ti automazioni lineari Erowa

Dynamic; si tratta di un siste-ma FMS, quindi di automa-zione flessibile modulare,con la possibilità di servire fi-no a 12 centri di lavoro su unasse lineare Y lungo fino a 30metri. Tuttavia, è possibileampliarlo modularmente an-che in un secondo tempo perpoter aggiungere altri centridi lavoro, tecnologia o mac-chine di misura. Dynamic 150L va a completa-re la gamma Erowa con unprodotto più economico a li-vello di finitura e componen-tistica per avvicinarsi a una ti-pologia di cliente che deside-

ra un sistema tecnologica-mente complesso senza af-frontare investimenti troppoimpegnativi. Il Dynamic L350 è particolar-mente indicato per stampistio per officine meccaniche cheproducono pezzi di piccoledimensioni. Esso si presta be-nissimo a inserirsi in un con-testo di fabbrica digitale incui può interfacciarsi e scam-biare dati con le macchineutensili, le macchine di misu-ra, collaborare alla creazionedel workflow ed essere pro-grammato offline.Per informazioni: Erowa Tecnologie Tel. +39 011 966 48 73 Il Robot Dynamic 150L presentato da Erowa a BIMU 2016

Zayer Italia, con sede a Ri-voli in provincia di Torino,sviluppa da oltre sessan-t’anni fresatrici e centri difresatura su specifiche esi-genze del cliente. Dopo il lancio ufficiale av-venuto alla Biemh di Bil-bao a fine maggio, alla BI-MU 2016 è stato presenta-to per la prima volta per ilmercato italiano il centrodi fresatura a portale ad al-ta velocità, traversa fissa etavola mobile Arion.La macchina, precisa e ve-loce, è nata per la lavora-zione di alluminio e titanionel settore Aeronautico,ma le sue caratteristichel’hanno ben presto fattaapprezzare nel compartodella meccanica generale ein particolare nel mondodegli stampisti. Arion può essere attrezza-ta con teste di potenza ISO50 fino a 6 mila giri/min,oppure, con elettroman-drini con velocità massimadi 15mila o 24mila giri alminuto a seconda dell’ap-

plicazione richiesta. La macchina, come tuttequelle di produzione Za-yer, è realizzata in ghisa in-teramente negli stabili-menti della casa madrespagnola. Arion è dotato di testa bi-rotativa 30° con due assicontrollati dal CNC chepermette di eseguire lavo-

razioni 5 assi sia in posizio-namento che in continuo.La disposizione dei due as-si permette lavorazioni suangoli negativi, quindi sot-tosquadra, fino a 30° ri-spetto allo slittone. AncheArion, così come tutte le al-tre macchine Zayer, è per-fettamente attrezzata peressere collegata in rete co-

sì come richiesto dai cano-ni di Industria 4.0. A talproposito Zayer, proprio inoccasione della fiera di Bil-bao, ha ricevuto un premioper l’innovazione per le so-luzioni innovative legatealla fabbrica digitale. Per informazioni: Zayer Italia Tel. +39 011 956 3205

Arion Zayer presentata alla recente Bimu 2016

Alberti Umberto S.r.l. è un’azienda con se-de a Saronno in provincia di Varese specia-lizzata nella costruzione di teste angolariper tutti i centri di lavoro, portautensili fis-si e rotanti per diversi costruttori di torni.Tra i prodotti presentati alla recente BIMUspicca la serie Aluminum di teste angolaricon corpo in alluminio e dimensione ridot-ta ma caratterizzato dalle stesse qualità eaffidabilità tipici delle teste Alberti.Esse sono state progettate per fornire almercato un prodotto più leggero rispettoad altri in acciaio o ghisa dedicato alla nuo-va generazione di macchine utensili di pic-cole dimensione che hanno limitazioni dicarico al cambio utensile, come per esem-pio tutte quelle che hanno l’attacco almandrino ISO 30 o ISO 40 con uscita R32ma comunque con ridotte capacità di cari-co al cambio utensile. Le teste Aluminun BT 30 e BT 40 sono di-sponibili con testa fissa a 90° oppure contesta orientabile da 0 a 90/180°.In particolare per le BT30 Alberti offre ilmoltiplicatore di giri Turbodrill con capaci-tà di 60mila giri/min, mentre per le BT 40 èdisponibile il nuovo sistema di cambio ra-pido Smart change.Per informazioni: Umberto Alberti Tel. +39 02 96703586

Teste leggere per macchinedi piccole dimensioni

Aluminum è la linea di teste angolari Alberti dal peso e dimensioni ridotti

In occasione di BIMU 2016, Moretti con sedea Villaguardia (CO), ha presentato due siste-mi per la creazione del vuoi denominati Unit– S e Workstation 15/S.Il primo, alimentato a 220 V, funziona me-diante eiettore multistadio a basso consumoutilizzando aria “secca” con una pressioneminima pari a 4 atm. Il sistema, ideale perpiani di piccola / media dimensione (circa 600mm di lunghezza), consente qualsiasi tipo dilavorazione su particolari con buona plana-rità.La gestione avviene tramite touch-screen ecomando wireless, allarmi visivi e sonori dimancanza di depressione, predisposizione alcollegamento di sicurezza con macchinautensile e possibilità di remotare i comandi

sul pannello macchina.Workstation 15/S lavora mediante pompa avuoto disponibile in diverse portate. L’ali-mentazione richiesta è 400 V con assorbi-mento dipendente dalle dimensioni dellapompa. Esso è ideale per piani di media/gran-de dimensione (fino a 1000 mm di lunghez-za) e permette qualsiasi tipo di lavorazionesu diverse tipologie di particolari con unabuona compensazione di perdite di depres-sione. I comandi sono simili al modello Unit – S.Così come il modello Unit – S, esso è dotatoinoltre di serbatoio di recupero liquidi e pu-lizia automatica delle tubazioni.Per informazioni: Moretti – Tel. +39 031 480782

Sistemi per la creazione del vuoto

Il sistema per la creazione del vuoto Workstation 15/S

Automazione modulare

Centro di fresaturaa portale

Con le frese a filettare con inserti a fissag-gio meccanico T2711 / T2712, Walter in-troduce sul mercato un utensile integral-mente nuovo per lavorare filettature digrandi dimensioni, a partire dal diametronominale di 24 mm, con file di taglientimultiple e adduzione del refrigerante re-golabile, con uscite del refrigerante radia-li o assiali. La nuova fresa, inoltre, è dota-ta di inserti di fresatura a filettare espres-samente sviluppati: ciascuno con tre ta-

glienti, geometria ataglio dolce e conuno speciale av-volgitruciolo con-cepito per la fresa-tura a filettare. Lafresa consente un im-piego universale con profondità del filet-

Frese a filettare to fino a 2,5 ×DN e con uncampo passida 1,5 fino a 6

mm, oppure 18-4 TPI ed è adatta per

tutti i materiali ISO P, M, K,S ed H fino a 55 HRC.

La lavorazione in parallelo di più trattidi filetto, con elevati parametri di taglio,consente tempi di lavorazione paragona-bili a quelli della maschiatura e della rul-latura. Oltre ad una lavorazione rapida,

La combinazione fra elevata produttività, sicurezza di processo ed economicità rende le frese a filettare T2711 / T2712 interessanti oltre che per l’industria meccanica generale anche per il settore energiao l’industria dei veicoli. Foto: Walter AG

l’utente approfitterà anche dell’elevatasicurezza di processo della fresatura a fi-lettare e dei minori costi di un utensile coninserti a fissaggio meccanico. L’elevataproduttività e i ridotti costi per filetto, ol-tre alla semplicità d’uso e all’elevatissimaqualità delle filettature, sono i maggioripregi che l’utente avrà modo di apprez-zare. In un apposito test di lavorazione diun grande albero a gomiti, le nuove fresea filettare hanno ridotto i costi del 60%!Per informazioni: Walter Italia Srl - Tel. +39 031 926111

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Abbiamo parlato di...

ACIMALL ................................ 2AIGNEP .................................. 2ALBERTI ................................ 21ALUMINIUM .......................... 19AMB IRAN .............................. 19COMPOSITES EUROPE ........ 19DMG MORI ............................ 8EROWA .................................. 21HAAS .................................... 20HEXAGON .............................. 4KUKA...................................... 10MEWA .................................... 16MORETTI ................................ 21OVAKO .................................. 12RETTIFICATRICI GHIRINGHELLI..18RIVIT ...................................... 20

ROLLON ................................ 20SANDVIK ................................ 7SUBCONTRATACION ............ 19TIESSE ROBOT ...................... 6TRUMPF ................................ 20TORGIM.................................. 11UCIMU.................................... 2WALTER ITALIA ...................... 21ZAYER ITALIA ........................ 21

AIGNEP .................................. 5BALANCE SYSTEMS .............. 1C.R.M. .................................... 1CANTINI ................................ 7CMZ........................................ 24COGEFIM .............................. 22EROWA .................................. 15

GERARDI .......................... 1 / 13HYDROMATIC ........................ 22IFP EUROPE .......................... 9IIS .......................................... 17INDUSTRIE LYON .................. 23INFA........................................ 18LAMIERA ................................ 5M&MT .................................... 15MAGONI F.LLI ........................ 7MECCANICA BESNATESE .... 2OML.................................... 9 /11REPAR2 ................ manchette / 3RIVIT ...................................... 20SERMAC ................................ 1SIAMO CREATIVI.................... 22SITEMA .................................. 5TORGIM.................................. 18UCIMU.................................... 15

In questo numero

DISTRIBUTORI A COMANDO MANUALE,ELETTROMAGNETICO, IDRAULICO

DISTRIBUTORI MULTIPLIA COMANDO MANUALE,ELETTROMAGNETICO

REGOLATORI DI PORTATA

VALVOLE PER IL CONTROLLODELLA PRESSIONE

(max, riduzione, sequenza, ecc.)

PRESSOSTATI

IMPIANTI OLEODINAMICI

21040 Jerago con Orago (VA) Via Varesina, 32tel +39 0331.217271 fax +39 0331.217271

www.hydromatic.it [email protected]

CILINDRI A SEMPLICEE DOPPIO EFFETTO

CENTRALINE OLEODINAMICHEPOMPE PER MEDIEE ALTE PRESSIONI

POMPE AD INGRANAGGI

POMPE A PISTONI RADIALI

MOTORI IDRAULICI

Inserzionisti

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