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N. 58 - FEBBRAIO 2005 GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITA’, CRONACA, CULTURA E POLITICA Direttore responsabile Andrea Dal Prato - Anno XI - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - Mantova - Euro 0,50 I bimbi nati nel 2004 Il bilancio sociale Renato Farinati

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N. 58 - FEBBRAIO 2005GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITA’, CRONACA, CULTURA E POLITICA

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I bimbi nati nel 2004

Il bilancio sociale

Renato Farinati

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3 EDITORIALEI primi dieci anni

5 SPAZIO GIOVANISSIMIDove vanno le cose dimenticate

6 SPAZIO GIOVANILa catastrofe

7 Istituto d’Arte

8 SALUTE

10 QUATTRO BAGOLE

12 FIOCCO ROSA FIOCCO AZZURRO

16 ARTE E DINTORNIRenato Farinati 1924-1945

19 Schiodatevi dalla poltrona20 Fin de siécle21 Apertura Teatro di Medole22 LA CRONACA

27 Villa Rizzini: i risultati del questionario

28 TACABANDA

30 NOI E IL FISCO

31 NOI E LA LEGGE

32 A TUTTA PENNA

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: Informativa ai sensi dell'art.10 legge 675/96 I dati in possesso della redazione de "la Notizia" sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero in nostro posses-so anteriormente all'8-5-1997. Gli interessati possono chiedere la cancellazione, il blocco, l'aggiornamento o l'integrazione dei dati od opporsi altrattamento stesso.

La foto di copertinaVeronica, la prima bimba nata nel 2004

Sri Lanka 26 dicembre 2003.Imbarcazioni portate dal “maremoto” nellaforesta ad oltre 200 m dal mare

il sommario

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Giugno 1995, sembra ieri… eppure sono già trascorsi dieci anni dall'iniziodella nostra avventura, da quel primo numero della Notizia che tanto ciriempiva d'orgoglio e d’entusiasmo. Per dieci anni abbiamo fatto del nostro meglio per raccontarvi la vita delnostro paese, della nostra gente, la storia e le tradizioni di una comunità incostante evoluzione. Ma non ci siamo fermati a Guidizzolo, abbiamo getta-to un occhio sui paesi vicini, Cavriana, Solferino, Castellaro Lagusello,Castiglione delle Stiviere, Medole, Monzambano e Pozzolengo perchèabbiamo ritenuto che là esistessero vincoli di lavoro, trasferimenti di resi-denze e legami sentimentali oltre alle forti ed innegabili motivazioni di ordi-ne economico e culturale.Le attività culturali che, a nostro modo di vedere, hanno qualificato il nostroimpegno editoriale e, visti i consensi ottenuti, ci hanno spronato a continuare su questa strada, saranno sempre di più al centro della nostraattività.Il tutto è stato reso possibile da un numero sempre più ampio di validi

collaboratori che, attraverso le loro specifi-che professionalità, hanno accettato di scri-vere per la Notizia condividendone ilprogramma e le finalità. A tutti loro un rin-graziamento perché hanno dimostrato, neglianni, un’affezione ed uno spirito di vera par-tecipazione alla vita del nostro giornale,cosa da apprezzare maggiormente in quantotrattasi di un impegno portato avanti in forma

gratuita.La Notizia viene, come sempre, inviata gratuitamente alle 1916 famiglie resi-denti, a 430 “extramuros” e ad oltre 60 nominativi fuori dall'Italia edall'Europa. La gratuità, per il lettore, è garantita dalla presenza degli sponsors chehanno, sin dall'inizio, creduto nel nostro strumento d'informazione.Consapevoli, poi, che la perfezione è pressochè irraggiungibile, abbiamopensato di invitare i nostri lettori ad esprimere il loro pensiero, a sottoporcieventuali suggerimenti e consigli mirati ad un continuo miglioramento delprodotto finale.

Ma, pur nella consapevolezza di non essere “perfetti”, ci infastidisce nonpoco essere venuti a conoscenza di una iniziativa prettamente commercia-le, promossa dalla Publifree 2 srl di Capriolo (Bs). Si tratta di una cartinastradale di Guidizzolo per la cui realizzazione un dipendente pubblico delnostro paese (in borghese e fuori servizio) si è prestato ad accompagnarechi si occupava della raccolta pubblicitaria. Il nostro fastidio nasce dal fattoche molti dei nostri sponsors hanno aderito al progetto convinti che fossenostro (i testi a corredo della cartina sono copiati integralmente - erroricompresi - dall’inserto “Tutto Guidizzolo” datato gennaio 2004).La stessa Amministrazione di Guidizzolo non ha concesso il patrocinio all'iniziativa, tant'è che manca lo stemma del Comune. Ovviamente, noneravamo al corrente di nulla e ci ha lasciati oltremodo stupiti la dicitura:“E' vietata la riproduzione-Tutti i diritti riservati alla Publifree”.Dopo esserci tolti questo sassolino dalla scarpa, auguriamo a tutti voi,lettori affezionati della Notizia, un sereno 2005.

Andrea Dal Prato

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I primi 10 anni

l’editoriale

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DIRETTORE RESPONSABILEAndrea Dal Prato

CAPO REDATTOREGraziano Pelizzaro

REDAZIONEElisa CorradiMarco BadiniGiusi NobiliniElodio PeraniAntonio MalaguttiMarika Busca

COLLABORATORISergio DesideratiFranco MondadoriGiulia AvanziMariavittoria SpinaLaura LeoratiFrancesca CargnoniGiorgio ArientiCristina DelmenicoMartina GrandelliLuca Piazza

PROGETTO GRAFICOClaudia Dal Prato

EDITORECentro Culturale "S. LORENZO"via Bruno Rodella 34-A46040 Guidizzolo (MN)Tel. 348-3115232e-mail: [email protected]

R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00Aut. Tribunale di MN N° 8/95del 30-05-1995

Stampa:GVM - Volta Mantovana

Cellofanatura e spedizionepostale Coop Service s.c.r.l.Virle Treponti (BS)

COSTO MODULI1 modulo verticale:mm 60 x 39 € 35,00

2 moduli orizzontali:mm 60 x 82 € 60,00

4 moduli orizzontali:mm 60 x 170 € 95,00

1/2 pagina:mm 124 x 170 € 160,00

Pagina intera:mm 253 x 170 € 250,00

A G E N D A

AMBUL ATORI MEDICI

BIBLIOTECA

ASSOCIAZIONI

NUMERI UTILI

MUNICIPIO - tel. 0376 819201E-mail: [email protected] - tel. 0376 819006 - 112VIGILI URBANI - tel. 0376 840241ARCALGAS (METANO) - tel. 0376 818443BIBLIOTECA COMUNALE - tel. 0376 840435TEATRO COMUNALE - tel. 335 422406ORATORIO SAN LORENZO - tel. 335 1211999CASA DI RIPOSO “V.RIZZINI” - tel. 0376 819120ISTITUTO COMPRENSIVO - 0376 819049 - 819059ISTITUTO STATALE D’ARTE - tel. 0376 819023PARROCCHIA BIRBESI - tel. 0376 819602PARROCCHIA GUIDIZZOLO - tel. 0376 819052 POSTE E TELEGRAFI - tel. 0376 840091SISAM (ACQUEDOTTO) - 800 859370 - 0376 771869PROTEZIONE CIVILE - tel. 0376 847388

• Dr.ssa Ghisolfi EmiPrenotazione visite: 0376 689604 (8-12)Ambulatorio 0376 840433 - abitazione 0376 818011Lun. Ven.: dalle 16,30 alle 19 (su appuntamento)Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 12,30

• Dr. Galvani Orfeo ValerioPrenotazioni visite: 0376 819794Ambulatorio 0376 819794 - abitazione 0376 819096Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamen-to)

• Dr. Ponti GiulianoAmbulatorio 0376 819475 - abitazione 0376 819177Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12,30Gio.: dalle 16,30 alle 19

• Dr.ssa Angela Gattipresso l’AVIS di Guidizzolo BirbesiMartedì: dalle 11 alle 12 9,30-10,30Venerdì: dalle 17,30 alle 18,30 16-17

• Pediatra di base D.ssa Cavalli GiancarlaPer appuntamenti tel. 0376 868173

ORARIO DI VISITA OSPEDALECastiglione delle StiviereFeriali: 14/15 18,30/19,30Festivi: 10,30/11,30 14/16 18,30/19,30

NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO tel. 800-228521

PRONTO INTERVENTO MEDICO - 118

ORARIO DI APERTURAmerc. - Ven. 9-12 (estivo) 9-12 (inv.)lun. - mar. - giov. 16-19 (estivo) 14,30 -18,30 (inv.)

UFFICI COMUNALI

ORARIO DI APERTURADa lunedì a venerdì: dalle 10 alle 13Sabato: dalle 10 alle 12Ufficio Tecnico:lunedì, mercoledì e sabato dalle 10 alle 12,30Assistente sociale:martedì e venerdì dalle 10 alle 13

CIMITERO

Tutti i giorni dalle 8 alle 19

S. MESSE

GUIDIZZOLOFeriali: 7 - 18 (invernale 17 - 20)Prefestivi: 19 (invernale 18)Festivi: 8 - 9,30 - 11 - 18 (invernale 17)

BIRBESI Feriali: mart. giov. 8,30 (prefestivi 18,30) Festivi: 9,30

REBECCO Prefestivi 18 (invernale 17)

PIAZZOL A RIFIUTI

ORARIO DI APERTURALunedì e Mercoledì dalle 14,30 alle 17,30Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30

Aido - tel. 0376 223001Altri Mondi - tel 0376 819478Anspi Birbesi - tel. 0376 849602Anspi Guidizzolo - tel. 0376 819052Arca - tel. 0376 818417Arci-Uisp - tel. 0376 819229Associazione Artigiani - tel. 0376 819528Associazione Commercianti - tel. 0376 818494Contro l’insuffic. respiratoria - tel. 0376 849599AVIS - tel. 0376 840177Bocciofila - tel. 0376 818479Calcio Guidizzolo - tel. 0376 818291Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326Corale B.V. Di Lourdes - tel. 0376 819052Corpo Bandistico - tel. 0376 840090CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253Freebikers Guidizzolo 2000 - tel. 0376 818344Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 840359GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240Pro-Loco - tel. 340 8449773Pescasportiva Guidizzolese - tel. 0376 819064Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 819115

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Tema.Con il Teatro Magro scrivere (descrivere e narrare)alla maniera di Juster “Il casello magico”.

Come ogni mattina vado a scuola, le foglie iniziano acadere, come lacrime su un volto bianco, e il vento leporta via, lontano, come solo un amico sa fare. Midirigo a piedi, solo. La città si sta svegliando, le autoaprono gli occhi luccicanti e i negozi illuminano levie. Passo per il grande parco di viaGanetti; ogni giorno su una panchinavedo un povero barbone trasandato,ora so come si sente: io vivo con imiei zii, perfidi e meschini, odio lascuola e tutti odiano me, non hoamici. Sono un’anima sola.Arrivare alla lezione in ritardo non èun problema per me, così mi siedo afianco di quell’uomo solitario. I mieiocchi si chiudono per poi riaprirsi.“Com’è vivere senza una casa?”,domando senza esitazione. Il vecchionon risponde, ma mi pone un librotascabile, sporco e rovinato. Leggo iltitolo: “Il dimenticatoio”. Lo aproimpaziente e... annego, vedo comparire acqua. “Chesuccede?” Grido, ma nessuno mi sente.Martedì 4 ottobre.Apro gli occhi: siedo su un piccolo letto di foglieverdi; da una sporca finestra incrostata vedo volarepesci colorati e capisco: sono sott’acqua.“Ti sei svegliato finalmente!”, mi saluta il barbone.“Che ci faccio qui?”, domando preso dal panico. “Sei

nel dimenticatoio”, risponde calmo.Mi guardo attorno, tutti i muri, coperti da armadi avetrine scure contengono vari oggetti: calzini, penne,soldi e boccette di vetro etichettate con speranza,gioia, amore, senno della ragione. Poi ancora vedofoto di bambini, ma anche adulti che, per litigi, sisono persi. “Queste”, mi spiega il vecchio, “sono lecose dimenticate da tutti, le cose perse. Io le tengo incustodia, dentro quel piccolo libro tascabile”. “Ma,

ma perché proprio tu?”, chiedo.“Perché anch’io sono dimenticato,come un oggetto senza vita”, rispon-de rassegnato. Segue il silenzio...Mi viene un’idea: “Starò io qui con te!Anch’io sono dimenticato e pestatocome una foglia secca!” “No” mirisponde “è il momento di tornare, haiancora il tempo per cambiare le tuestelle”. Gli do un ultimo sguardo e poisi crea un vortice che mi prende, miprende e mi porta lontano, atterrosulla panchina. Mi sveglio: è statosolo un sogno. Forse ho ancora un’ultima speranza...”Promettimi chenon mi dimenticherai!” Grido, ma non

ho risposta, così m’incammino nella via, mi giro, glido un ultimo sguardo, veste di stracci e porta sanda-li rotti e sporchi anche se è autunno. Lui poi sorride emi fa l’occhiolino. Sono felice, in fondo, in fondo, nonsono più solo. Ho trovato un amico.

Martina Grandelli

Dove vanno lecose dimenticate

abbigliamento uomo donna

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Come di rito, diamo il benvenuto all'anno che viene,guardando con soddisfazione e amarezza quello vec-chio che se ne va. Tra un brindisi e l'altro, non si puòcerto dire che il passaggio sia avvenuto nel miglioredei modi: catastrofi naturali, scandali, proibizionismoviolentano l'idillio delle nostre case calde ed acco-glienti, scuotono la nostra vita rendendola stupida ainostri stessi occhi.Sembra di essere nel film “Armageddon”, se non che,invece di avere a che fare con asteroidi che stannoper distruggere il pianeta, abbiamo maremoti, terre-moti, inondazioni, uragani, ghiaccio che blocca interemetropoli. E non c'è un prestante Bruce Willis a sal-vare la situazione.Ma cosa intendiamo per “catastrofe”? Intendo l'effet-to che essa provoca a “distanza”, senza entrare neiparticolari di chi viene colpito in prima persona.Penso che una disgrazia del genere possa essere vis-suto come una sorta di “ritorno alla realtà”. Infatti,quando eventi di questa portata si verificano, in unistante il mondo perfetto e idilliaco in cui pensavamodi vivere si sgretola davanti ai nostri occhi, e lasciaintravedere la Realtà, in tutta la sua crudezza, senzasconti né mezze misure. Crediamo di vivere in unmondo sano, integro, libero da sofferenza e dolore,forse perché la stragrande parte di noi ha una vitatutto sommato facile, nonché felice, teme la morte manon l'ha sotto gli occhi tutti i giorni. La nostra sensibi-lità e il nostro orgoglio vengono feriti da una sconvol-gente verità. Pensate ad esempio all'intera faccendavista dagli occhi di un bambino, la cui più grandepreoccupazione, giustamente, è immaginare una

nuova avventura per il suo Action Man o colorare unalbum di disegni. Un giorno come tutti gli altri, mentreguarda i cartoni animati alla tv, il programma si inter-rompe per un'edizione speciale, dove si informano itelespettatori di un grave cataclisma che ha spazzatovia città intere, provocato morti, assassinato i sogni ele speranze di gente come lui. Ovviamente non capi-sce cos'è successo, non comprende il significato ditutti quei paroloni che spaventano tanto i genitori.Vede però centinaia di persone in lacrime, vittimedello sconforto, sporche e malnutrite, che vedono illavoro di tutta una vita sciogliersi come un castello disabbia. Intuisce che forse quei bambini, sconvolti trale braccia delle madri (i più fortunati), non hanno lesue stesse possibilità, non possono giocare con gliamici né andare a scuola, ammesso e non concessoche potessero in precedenza. Probabilmente quelbambino, fino a pochi istanti prima, pensava che tutti ibimbi del mondo vivessero come lui, con un tettosopra la testa e la merenda sempre pronta, con tantigiocattoli tra i quali scegliere. Ora la sua concezionedell'“altro”, di ciò che sta al di là delle quattro muradomestiche, è completamente distorta. Ora intuisce didoversi aspettare anche delle “cose brutte”, e proba-bilmente vivrà con il terrore inconscio che possa suc-cedere anche a lui. Purtroppo non tutti abbiamo ciòche ci meritiamo. Molte volte la sfortuna ci mette lozampino una volta di troppo. Ma in fondo, signori, que-sta è la vita. La nostra vita. E, d'altronde, se non esi-stessero anche i dispiaceri nella vita, non avremmo ilprivilegio di sentirci così maledettamente fortunati.

Marika Busca

La catastrofe

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Istituto d’Arte

Tutte le opere in mostra, ordinate in otto sezioni, sonostate realizzate in riva al fiume, sull’acqua; l’amoreper il fiume, la Senna, è il filo che le lega e dà unsenso di coralità, pur nella distinzione di stile. Nelleprime tre sezioni sono esposti dipinti di Corot eDaubigny che, prima dell’Impressionismo, hannoparlato della Senna e opere di Pissarro, Sisley,Renoir, Caillebotte, gli amici impressionisti che conMonet hanno condiviso l’amore per il grande fiume,dove vivono esperienze emozionanti e apprendono aregistrare la sensazione con il sentimento del pre-sente. Cuore della mostra sono i dipinti che segnanole tappe fondamentali del per-corso artistico di Monet: dallapittura tradizionale di paesag-gio alle vedute “en plein air”.In Pissarro c’è la timidadenuncia di una società mate-rialista, che cede alle lusinghedell’industria. Ricordo un suoquadro con la veduta di unpaesaggio in riva alla Senna eche presto verrà coinvolto daquel vortice di fumo che giàha invaso il centro della città.Più avanti Caillebotte vuoletestimoniare la convivenza,forse non desiderata, tra lavita quotidiana dei cittadini e ifumi delle fabbriche nascenti: è rappresentato infattiun tratto della Senna attraversato da un ponte sulquale passeggia la gente, sullo sfondo gli enormicapannoni con i loro gas creano una coltre di nebbiatale da sbiancare il cielo. Si incontrano i quadri diSisley, uno mi ha colpito molto: rappresenta la rivadel fiume nella stagione invernale, con i riflessi nellepozzanghere, gli alberi senza foglie, come solchi sca-vati nella tela che danno la sensazione di vivereall’interno, in quel preciso momento, immortalato perl’eternità.Le vedute degli impressionisti, con le forme dellanatura che si sgranano nell’atmosfera luminosa ecolorata, ci fanno intuire la natura oltre i limiti delquadro; i colori di Renoir sono freschi, accesi e lasua pennellata veloce, a piccoli tocchi, frantuma ilreale in una miriade di tonalità cromatiche, per poi

farlo ricomporre per sintesi nell’occhio dell’osserva-tore, in una verità arricchita di fiocchi di luce lumino-sa. Infine Monet. La carrellata dei suoi quadri comin-cia con delle vedute dal profumo naturalistico nellequali però matura già l’idea della serie: sono dipinticon lo stesso soggetto colto in momenti diversi dellagiornata, dove ciò che conta è l’illuminazione checambia con il trascorrere delle ore, trasformandoincessantemente la percezione del dato naturale. Lesue pennellate, larghe, intrise di colore, costruisconole cose e l’ambiente spaziale e luminoso in cui sono,senza distinzione. In prevalenza, nei suoi quadri, i

cieli sono resi con questepennellate larghe, differen-ziandosi da quelle con cuirende l’acqua, che sono piùframmentate per rendere l’infi-nità dei riflessi colorati e lumi-nosi.Monet crea un nuovo modo dirapportarsi alla realtà, con ilbateau-atelier, una barca,attrezzata per dipingere, chegli permette di stare al centrodel fiume e di ritrarre la naturada ogni parte, senza più riveattorno, senza un punto da cuiguardare e verso cui guarda-re.

Un suo quadro, rappresentativo dell’impressionismo,perché esposto alla prima mostra del 1874, è “Regatead Argentuil” che presenta i colori luminosi, le pen-nellate larghe e i riflessi che sembrano creare undoppio mondo: i colori sono vivi, lucenti, espressionedella percezione perché dati con un’istintività cherende l’istantaneità.L’ultima sezione della mostra è dedicata al “Giardinoincantato” della villa a Giverny: il ponte, lo stagno ele ninfee sono riproposti nelle diverse “sinfonie colo-ristiche”, rosa, verde, bianca ecc... Ciò che l’artistaricorda e ciò che vede si mescolano in una pitturapura che esprime le sue sensazioni interiori attraver-so segni e colori, “Il ponte giapponese”, con questicolori tracciati dal pennello con forza, colori caldi,rossi, gialli, arancioni, sì da far sembrare il ponte ungrosso focolaio acceso.

Alberto Rodolfi

La classe quinta B in visita alla mostra “Monet la Senna e le ninfee” al museo di Santa Giulia a Brescia

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Le mani sono l’insieme più espressivo e ver-satile del corpo umano e una brillante opera di inge-gneria, così complessa, che nessuna sua imitazioneda parte della robotica è mai riuscita a riprodurnetutte le molteplici funzioni.

Mediante le articolazioni dell’arto superiorela mano si pone in diversi piani dello spazio e con lasua serie di articolazioni è dotata di complessi movi-menti.

Le dita lunghe si muovono rispetto ai meta-carpi e sulle proprie interfalangee in flesso-estensio-ne e lateralmente, mentre il 1° (pollice) è molto piùmobile soprattutto per l’abduzione e l’adduzione,consentendo l’opposizione sulle altre dita, senza laquale non sarebbe possibile alcun tipo di presa pro-ficua.

Il 2° dito (indice) ha anche un suo propriotendine estensore (l’indicatore di Riolano) che per-mette l’istintivo gesto della sua caratteristica funzio-ne indicatoria.

Le capacità funzionali che coordinano leattività superiori dell’uomo sono localizzate nellacorteccia cerebrale.

Attraverso l’elettrocorticogramma PEN-FIELD e RASMUSSEN hanno localizzato nel loboparietale le zone della sensibilità corporale ed inquello frontale le zone motorie.

In queste due riproduzioni schematiche dell’“homunculus” vediamo come la mano proporzional-mente piccolissima rispetto al resto del corpoumano, rappresenti per la sensibilità il 20% della cor-teccia cerebrale, mentre per il movimento addiritturail 35%.

Credo che questi dati bastino ad inquadrarel’aspetto neuroscientifico della mano; tanto è vero

che KANT, molto tempo prima, l’aveva definita “laparte visibile del cervello”.

Ancora, Renzo MANTERO, insigne chirurgospecialista, afferma che la mano è uno strumentoperfetto in dotazione all’umanità; è l’unico organo disenso interattivo: per questo possiede un meccani-smo di risposta immediato, una specie di corsia pre-ferenziale mani-cervello.

Le mani offrono all’uomo la possibilità diacquisire una conoscenza strumentale della realtà,stimolando a progettare strategie che gli consentanodi prendere possesso di tutto ciò che può raggiunge-re.

Le mani interagiscono con l’intelligenzanelle operazioni di accertamento, di manipolazione etrasformazione della materia; danno e ricevono,afferrano e lasciano, colpiscono e proteggono,ammoniscono, radunano e dividono, demoliscono ecurano.

La sensibilità e la precisione della manosono sfruttate dai non-vedenti per “leggere con ledita” (alfabeto punteggiato Braille), dai muti per“parlare coi gesti” e dai non-udenti per “udire”.

Infatti la sensibilità tattile può essere tale dapoter addirittura recepire musica riuscendo a“discriminare” fra il suono di una tromba e il rullo diun tamburo o fra le note profonde di un violoncello ele vibrazioni di un violino tramite il palmo della manoa contatto con la membrana di un altoparlante.

Infine la mano e le dita, come strumento diesplorazione del mondo circostante, inserite in com-plessi programmi computerizzati, costituiscono unaffascinante campo di ricerca e di applicazione neu-rofisiologica e biomeccanica moderna.

La stretta di mano ha sempre simbolizzato

Argomenti medici semplificati da Elodio Perani

La funzione, il linguaggio e la simbologia della mano

S A L U T E

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un patto di amicizia e di stima; ci si dà la mano nel-l’incontro; si tocca per recepire e trasmettere affettoe simpatia; si gesticola per esprimere i più svariatistati d’animo o per accompagnare la parola; ci siabbraccia in una simbolica comunione di fede,ponendo le mani sulle spalle ad indicare amicizia eprotezione.

Lo studio delle caratteristiche morfologichedella mano (forma, grandezza, colore) appartienescientificamente alla CHIROGNOMIA, mentre la CHI-ROMANZIA è l’arte che predice il futuro tramite la“lettura” delle pieghe del palmo e dei loro geroglifici;è considerata ciarlataneria di piazza ed è molto dif-fusa presso gli zingari.

In Cina ed in India esiste anche la CHIROLO-GIA che è l’insieme delle due arti suddette e cheserve per conoscere la nostra vera natura ed adat-tarci ad essa.

ARISTOTELE scriveva: “le linee non sonotracciate senza ragione, esse derivano da un’in-fluenza superiore e definiscono la nostra individua-lità”.

In Australia e in America del sud sono statescoperte pitture rupestri con profili di mani che testi-moniano un interesse quasi artistico, collocabili fra i16.000 ed i 30.000 anni prima di Cristo, mentre è direcente rinvenimento (1984) in Valcamonica unasuperficie istoriata con molteplici mani appartenenteall’età del ferro.

Alcune sono mutilate ed è verosimile cherappresentino o esiti traumatici o malattie vascolaritipo morbo di Raynaud.

Numerosi reperti archeologici a Menfi inEgitto e ad Epidauro in Grecia, per eccellenza cittàdella salute nel mondo antico, sono rappresentati datavolette attestanti guarigioni dovute ad Esculapioche imponeva il tocco delle mani agli ammalati.

Con il trascorrere del tempo il rito imposito-rio è testimoniato particolarmente dal cristianesimoattraverso i miracoli operati da Gesù.

Tale proprietà, sopravvissuta fino al medio-evo, fu attribuita anche ai sovrani, ritenuti taumatur-ghi per eccellenza, mentre con l’“immixtio manum” ilvassallo poneva le mani in quelle del sovrano come

segno di annullamento di sé.Questo gesto si ripete anche oggi nel

momento in cui l’ordinando sacerdote pone le suemani in quelle del vescovo e richiama le ultime paro-le di Gesù: “in manus tuas, Domine, commendo spi-ritum meum”.

Per i romani la mano simboleggiava l’auto-rità; contrariamente, se nascosta sotto la tunica,indicava rispetto ed accettazione della servitù.

Nel “De bello gallico” è descritto che lemani alzate con il palmo in avanti (“passis manibus”),gesto tuttora attuale, era un segno di resa a Cesare.

La mano di Dio è la mano che modella lamateria, la terra; è la mano che dà vita alle sue crea-ture ancora addormentate.

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- Ciao!- Ah, ciao, hai sentito cosa è successo per Natale?- Dove? Cosa?- Mi hanno detto che un cristiano è entrato in due

moschee a Mantova e si è messo a fare casino,interrompendo la preghiera… La Gazzetta l'hamesso in prima pagina, come una provocazionerazzista intollerabile…

- No, guarda… te l'hanno raccontata male... non èstato un cristiano, ma un mussulmano che ha inter-rotto la predica, in due chiese diverse diMantova… e poi non è la Gazzetta che l'ha messoin prima pagina, ma la Voce, a tutta pagina…! LaGazzetta non ne ha nemmeno parlato…

- Ah! Allora… non era una provocazione…- Beh… vedi tu…- I soliti due pesi e due misure…- Già! Ti ricordi quelli che avevano occupato il cam-

panile di San Marco? Si sono fatti otto anni di gale-ra, eppure non avevano fatto male a una mosca…

- E invece dopo i fatti di Genova in galera ci voglionomandare i poliziotti…

- Mah… sarà giustizia questa?- Però,… chi siamo noi per giudicare???- Beh, siamo cittadini, elettori e contribuenti…- …soprattutto contribuenti!- Già, e tu, il tuo contributo, il tuo SMS l'hai mandato

per le vittime del maremoto?- Sì, ma… sai quanti messaggini servirebbero…- Sai cosa ho sentito a proposito del maremoto inAsia?- Cosa?

- Che siccome quelle erano zone dove si pratica ilturismo sessuale, cioè zone di perdizione, il mare-moto sarebbe stata una specie di punizione divi-na… come Sodoma e Gomorra, insomma…

- Mah, guarda, non so come funziona la giustizia divi-na… - A me, questa mi sembrerebbe piuttosto una sen-

tenza della giustizia italiana…- Il guaio è che non c'è possibilità di appello…- Per la giustizia italiana?- No, per il maremoto…- Ma poi hai sentito che bastava qualche decina di

milioni di euro per mettere in piedi un sistema diallarme?

- Si, ho sentito che adesso lo metteranno…- Ma io mi chiedo… E se invece il prossimo maremo-

to viene sulle coste del Brasile? o del Cile? o delSudafrica? Allora bisognerebbe controllare tutti imari del mondo…

- A proposito di controlli… e il divieto di fumare?- Mi aspetto che adesso mettano anche il divieto di

ubriacarsi, di drogarsi, di truffare, di dire bugie…- Ho capito… non l'hai gradito…- Io credo che i non fumatori avrebbero una cosa da

imparare dai fumatori… la tolleranza!- Cioè?- Hai mai sentito un fumatore lamentarsi di uno che

non fuma?- L'unico sistema per disincentivare il fumo è fare

come in Inghilterra… un pacchetto trentamilalire…- In Inghilterra…!!! Ma da noi sai chi ci guadagne-

rebbe?- Chi?- Il contrabbando…- Già!- Allora?- Te salude!

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Per conoscere il Teatro

Parlare di teatro e di storia del teatro significa rico-struire la memoria dell'uomo e la memoria dell'uma-nità. Tutto il teatro è finzione, un mondo di meravigliee di illusione, di azioni simulate, di gioco e diverti-mento, tuttavia per essere riconosciuto dal pubblicoe suscitare una risposta emotiva deve anche esseresaldamente ancorato al mondo reale o per mezzo deipersonaggi o per mezzo della azioni rappresentate. Itesti teatrali e la loro rappresentazione sono inestri-cabilmente connessi, il miracolo avviene quando ungrande testo viene esibito da un attore capace diconvincerci che egli è colui che pretende di esserecon il suo trucco e il suo costume, ed è proprio inquesta verifica e scoperta che risiede l'emozione e ilgodimento del teatro come opera d'arte. E fra tutte learti il teatro è quella che può infastidire di più proprioper questo coinvolgimento emotivo che porta il pub-blico ad immedesimarsi con ciò che vede sullascena; bandito per secoli perché considerato stru-mento del diavolo, portatore di istinti lascivi e malva-gi, sottoposto a censura da parte dello Stato e dellaChiesa, strumento di propaganda nelle mani di prin-cipi e re. I suoi punti di riferimento sono così ampiche il teatro spesso ha rappresentato la metaforadella vita stessa, in grado di utilizzare un linguaggioche integra immagini visive e verbali che aiuta l'u-manità e lacomunità a capi-re se stessa. Haquindi un grandevalore socialeche dovrebbeessere condivi-so; purtroppooggi spesso èdiventato sterile

e sterilizzato, non c'è più un pubblico in grado di giu-dicare ciò che vede e di intervenire con il suo com-portamento, va tutto bene, alle rappresentazioni nonseguono né approfondimenti né polemiche, annul-lando in questo modo una della componenti fonda-mentali del teatro: l'interazione con gli spettatori. Percomprendere meglio le strutture e la storia del teatroil Centro Culturale San Lorenzo e la Pro Loco diMedole organizzano tre incontri presso la TorreCivica di Medole, tenuti da Giusi Nobilini.

Programma delle serateMartedì 22 febbraio ore 20,45“Il teatro e l'uomo”propone una riflessione relativa alle origini delteatro e al suo significato per la storia dell'uma-nità. Relazione accompagnata da letture di testi daparte dei giovani attori Roberta Boncompagni eAndrea Morbio e proiezione di video.

Martedì 1 marzo ore 20,45“Il sorriso di Antigone”indagine sulla presenza femminile nel tragico,con riferimenti alle problematiche che rappre-sentano, oggi ancora particolarmente attuali.

Martedì 15 marzo ore 20,45“Breve storia del teatro nell'800 e nel 900”viaggio attraverso le drammaturgie in relazioneal contesto storico-sociale e tecnologico.

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Chiara 24-4di Corradini Paolo

e Graffigna Jessica

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Michele 26-11di Confetti Achille

e Torelli Annamaria

Damiano 11-12di Bottoli Marzio

e Milani Romina

Giorgia 7-11di Bissoli Giuseppee Tarchini Monica

Christian 20-3di Zanca Andreae Brusini Monica

Noemi 26-2di Pelizzola Ermese Lonardi Monica

Matteo 21-10di Marchesini Gabriele

Bianchera Miriam

Alberto 12-5di Andreatta Giorgio

e Provezza Paola

Giovanni Cesare 26-12di Biazzi Cesare

e Donnarumma Erminia

Mattia 8-1di Finocchio Gianluigi

e Simioni Barbara

Veronica 18-10di Santi Massimiliano

e Casali Simona

Nicolo’ 4-1di Corsi Ruggeroe Gatti Loredana

Nel 2004 la cicogna continua a tingersi fortemente di rosa facendo prevalere le nascite al femminile. Ben 37 le bimbe contro i 25 maschietti,un dato che conferma il trend di crescita al femminile del nostro paese.

Inoltre, il 35% delle nascite si riferiscono abambini extracomunitari residenti a Guidizzolo.

Oltre a quelli in fotografia sono nati: Zakaria, Raisa, Bobby Benedict, Alina Chiara, Zoe, Mirko, Sabrine, Aya, Aurora, Giulia, Gurkirte, Bassma e Mouhamed.

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Adia 18-9di Sadeqee Sadequr

e Akter Chowdhury Taslima

Jammi 18-4di Begum Basith

e Begum Afia

Tasmiha 9-11di Homiedi A.M. Tanin Al

e Homiedi Neesat

Elias 10-12 di Uddin Farid

e Maksoma Nasima Akter

Veronica 6-10 di Guidolini Luciano

e Marini Bruna

Sara 9-12di El Koudri Mohammed

e Eddiraoui Hayate

Marouane 20-11di Afioune Hamid

e Ait Bakrim Meryem

Somaia 25-8di Khaer Abul

e Akter Salma

Muhammod Tanbir 19-2di Islam Muhammod Tazul

e Nahar Lutfun

Anna 19-12di Peschiera Mario

e Casali Carla

Letizia 10-5 di Piras Gabriele e Bucelli Isabella

Nicole 12-7di Tassi Maurizio

e Boselli Nadia

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Irene 6-1di Ervetti Ivan

e Broglia Daniela

Evelyn 30-1di Bruno Emilio

e Crescenti Rosanna

Ilaria 26-9di Bottoli Robertoe Brignoli Simona

Maria 29-8di Aziz Nuhad Rashid

e Grassi Bianca

Giada 21-12di Bertarelli Paoloe Rosanna Poletti

Alberto 29-4di Tazzoli Fabioe Pedroni Nadia

Alessandro 22-3di Sposetti Gianpaolo

e Piadena Laura

Alice 9-8di Ghirardi Cristian

e Marchesini Claudia

Sara 19-8di Bacchi Stefano

e Piva Emanuela

Alessandro 9-2di Barbiero Alberto

e Ghidini Cristina

Matilde 26-6di Brusini Giorgioe Rosignoli Paola

Sara 31-8di Delmenico Marco

e Federici Simona

Greta 16-6di Porrini Stelio

e Simonato Maria Cristina

Matteo 18-4di Ricci Marco

e Bassani Laura

Pietro Eliseo 28-9di Maffezzoni Andrea

e Pozzi Fede

Matteo 14-4di Federici Massimo

e Rossato Serena

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Sara 21-12di Gharsallah Mohamed

e Cristina Schiroli

Paolo 12-2di Pasini Mauro

e Pantone Margherita

Irene 15-12di Turrini Patrizio

e Vinciguerra Stefania

Elisa 19-12di Turati Marco

e Zaccagni Cristina

Diego 1-9di Prati Cristian

e Zanotti Simona

Carlotta 21-10di Bonatti Pablo Sebastian

e Fumagalli Samantha

Veronica 5-1di Valente Angelo

e Boni Cristina

“La Notizia” compie dieci anni.Voi che ne pensate?

Questa pubblicazione, fondata nel 1995, quest’annocompie dieci anni.Dieci anni passati insieme a raccontare la vita delnostro paese, a stimolarne l’interesse, la crescita,la coscienza e la conoscenza.Dieci anni di impegno, di attenzione a ciò che ciaccade intorno, dentro i nostri confini, ma ancheoltre. Dieci anni che i lettori hanno potuto, e posso-no, valutare e giudicare.Nel numero che uscirà a giugno daremo conto diquanto, in questi dieci anni, è stato realizzato epubblicato dal Centro Culturale San Lorenzo, edito-re de “La Notizia”, ma anche di altre numerosepubblicazioni.Non vogliamo anticipare nulla, ma solo ricordareche se questa iniziativa editoriale è riuscita adaffermarsi e durare così a lungo, ciò è stato possi-bile grazie al lavoro ed all’impegno di tante perso-ne che, con passione, si sono rese disponibili, gra-tuitamente, nell’intento comune di rendere un ser-vizio alla comunità, a cominciare dal direttore,

Andrea Dal Prato, autentico animatore e trascina-tore del gruppo, fino all’ultimo dei collaboratori.Lunga è la schiera anche degli sponsor, il cuisostegno ha consentito l’esistenza stessa delnostro periodico, confermando una comunità diintenti che ha favorito una attività editoriale ammi-rata e, perché no, invidiata in tanti altri paesi.Ma ciò che desideriamo conoscere, e pubblichere-mo, è il giudizio dei nostri lettori. Cosa pensano de “La Notizia”? Quali sono le loroaspettative? Come è possibile migliorarla? Di cosavorrebbero si parlasse?Vi invitiamo pertanto a comunicarci, sinteticamen-te, la vostra opinione al riguardo, inviandola allaredazione del “La Notizia” (via Rodella 34/A –Guidizzolo, oppure: [email protected] )Dal canto nostro ci impegnamo a darne testimo-nianza sul numero di giugno, ma soprattutto atenerne conto per il futuro. Un futuro che tutti ciauguriamo lungo e proficuo.

Graziano Pelizzaro

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ARTE & DINTORNI

Renato Farinati 1924-1945

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Giovinezza e formazioneRenato Faninati, nato e cresciuto a Guidizzolo, findall'adolescenza manifestò una grande passioneper il mare. Avrebbe voluto fare il marinaio, far car-riera in marina. Per realizzare il suo sogno a 16 annisi iscrisse volontario alla Scuola Navale di Pola. Erail 1940, l'anno in cui l'Italia entrò in guerra. Seguìcon profitto i corsi, lo affascinava il gioco del ventoe delle onde, al largo lo spazio sconfinato.Per la Pasqua del 1942 alcuni famigliari degli allievisarebbero andati a Pola in visita ai loro cari. Renatoin una lettera del 22 marzo si dice dispiaciuto perchénessuno dei suoi potrà raggiungerlo. “Starò con ifamigliari dei miei amici” e prosegue: “Non speditenè vaglia e nè pacco, perché oramai per quel Santogiorno, non posso più averli. Sono stato destinato aRoma al Ministero; spero che questo vi farà piacere(invece a me no!)”

Nell’attività clandestinaPer non andare a Roma Renato fugge dalla Scuola erientra in famiglia. Ora la vicenda di Renato, fino allatragica morte, va inquadrata in quella della lottapartigiana.Tra la fine del '43 e il 1944 si costituì a Desenzano ungruppo di partigiani delle Fiamme Verdi al comandodel dott. Gino Majer, successivamente assorbito,per ragioni pratiche, dalla I27 Brigata “Mantova”. Algruppo aderì Farinati.A Guidizzolo il 10 settembre 1944 Gilberto Urangia-Tazzoli convocò Pireddu Giovanni e Farinati Renatoaffidando loro l'incarico di formare due “Squadre diazione patriottica” (SAP) che operassero nella zona,

nel recupero di armi, nel servizio informazioni, neldisarmare militi delle Brigate Nere o soldati tede-schi.In paese vi era un distaccamento della Brigata Nera"Marcello Turchetti" e un Comando Tappa Tedesco.Il 4 dicembre Renato, la cui attività era nota allaBrigata Nera, fu sorpreso e arrestato mentre assie-me all'amico Franco Fezzardi osservava un camiontedesco, che incendiato da aerei alleati bruciavafuori paese. Fezzardi veniva rilasciato dopo qualchegiorno mentre Farinati fu trattenuto subendo minac-ce, che ben presto degeneravano in percosse eferoci sevizie. Inviato al Comando contraereo diMonza abbandonava quel reparto appena gli fu pos-sibile per rientrare nelle file del partigiani.

Il tragico epilogoA San Giacomo di Cavriana presso la famigliaUbertini alloggiava il Capitano della Brigata NeraGemmato Giovanni. In casa teneva nascoste parec-chie armi e munizioni. Il Comando partigiani deciseun'azione contro di lui la sera del 10 aprile. Alla IISAP fu affidato il compito principale. La I SAP siappostò a copertura a circa 500 metri a nord dellacasa. Farinati e Caiola Demo penetrarono nell'abita-zione lasciando gli altri uomini di guardia. IlGemmato era all'osteria e si decise di attenderlo.Forse avvertito giungeva poco dopo accompagnatoda due militi. Resosi conto del pericolo e temendoper i suoi famigliari Gemmato non esitò a spararecontro Farinati colpendolo a morte. Caiola accorsedalla stanza accanto e subitamente freddavaGemmato. Ucciso anche un milite brigatista.

Il seguente articolo si avvale di una relazione del Comandante Gilberto Urangia-Tazzoli, ora pressol'Istituto di Storia contemporanea e della Resistenza e da una testimonianza scritta da Angelo Farinati,

padre di Renato, e indirizzata al Tribunale di Mantova l'11 maggio 1945

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ARTE & DINTORNI

Seguì una confusa sparatoria tra i partigiani e i mili-ti della Brigata Nera giunti a rinforzo da Guidizzolo.Si temevano rappresaglie sul paese. Non accadde-ro. Solamente una lettera dal Comando delle BrigateNere proibì i funerali religiosi per Farinati. Di più, labara fu dileggiata e calpestata da alcuni brigatistiall'ingresso del Cimitero.Scriverà suo padre, Angelo: "Il suo povero corpo,restituitomi più tardi per una indegna sepoltura,

recava traccie evidenti dei patimenti sofferti nelperiodo della prigionia".Quale lo scopo della spedizione a San Giacomo? perimpossessarsi delle armi? per colpire Gemmato,noto come torturatore, segnalato in precedenza daRadio Londra?Allo storico compete raccontare i fatti, oggettiva-mente, non formulare ipotesi, tanto meno esprimeregiudizi.Negli anni '60 del '900 il custode del Cimitero, UgoVerzegni, riceveva la visita di un giovane venuto dalSud con la sposa in viaggio di nozze, un soggiornosul Garda. Era il figlio di Gemmato che facendososta a Guidizzolo intendeva vedere il luogo doveera stato sepolto suo padre, una cella dell'ala estdel Cimitero. Ebbe la triste sorpresa di vedere lalapide colpita a sassate, le brevi parole rotte e illeg-gibili, la fotografia in ceramica ridotta a crepe efrantumi.

Franco Mondadori

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ARTE & DINTORNI

CIN

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SALA GIOCHISNACK BAR

Piazza Marconi,44tel. 0376-819277

BAR3 CORONE

Schiodatevi dalla poltronaEra una sera di maggio del ’98, non ricordo esatta-mente quale. Alla multisala Cinecity di Mantovaproiettavano “Vampires” di John Carpenter.Carpenter, sommo regista dell’oscuro e del male, èuna di quelle poche menti lucide e razionali chemeritano sempre una qualche considerazione. Chinon ha visto “La cosa” si è perso sicuramente unodei film più terrorizzanti e densi di significati (anchepolitici), mai realizzati.Ma torniamo al sottoscritto. Dopo aver comprato ilbiglietto, sono andato asedermi in sala. Un attimoprima che si abbassasserole luci, guardandomi attorno,mi sono accorto, con grandestupore, di essere assoluta-mente solo. Fino all’ultimo hotemuto nella sospensionedella proiezione ma dimenti-cavo che queste mastodon-tiche macchine sforna-pop-corn e trita-cinema vanno avanti lo stesso, con osenza pubblico.Non so se qualcuno di voi abbia mai provato questaesperienza. E’ una sensazione strana che non hanulla a che vedere con il trovarsi soli in casa, sedu-ti davanti alla TV. Innanzitutto si ha una compostez-za e una decenza dettati dal luogo pubblico in cui cisi trova. Inoltre al cinema si è immersi nel buio, nel-l’oscurità più completa. La televisione si può guar-dare anche di giorno e, se si guarda di notte, c’èsempre una lampada o una qualche altra fonte diluce ad illuminare la stanza in cui ci si trova.A parte queste considerazioni, rimane il fatto che unfilm è vivo solo nel momento in cui esce nelle sale.Le polemiche, gli osanna o le stroncature accompa-

gnano l’uscita della pellicola al cinema e si esauri-scono durante o subito dopo il periodo della suaprogrammazione. Chi guarda un film a casa, nonimporta se “in chiaro” o sulla payTV, acquistato onoleggiato, è sempre sfalsato, in ritardo rispettoall’avvenimento. E’ un po’ come vedersi una partitadi calcio una settimana dopo averla registrata,quando i quotidiani sportivi sono usciti e la discus-sione nei programmi televisivi, nei bar o nelle piazzesi è già esaurita.

Il cinema è uno spettacolopensato in presenza di unpubblico e per un pubblico,esattamente come un con-certo, un’opera o un eventosportivo. Chi si trova assie-me ad altre persone, neces-sariamente, ha con esse unoscambio, una relazione: puòricevere impressioni, sentirei commenti più variegati,

venire disturbato dal vicino di poltrona, trovarsicoinvolto in una risata collettiva … Tutto ciò fa partedel cinema, anzi è cinema. Al contrario, chi rimanecomodamente seduto in poltrona, non può godere diquesta fisicità ed elimina totalmente il “fattore pub-blico”. Oggi esistono numerosi impianti video, peruso domestico, sempre più sofisticati. In essi la qua-lità dell’immagine e del suono sono quasi perfetti mala tecnologia non potrà mai sostituire la sala cine-matografica e l’atto stesso (direi quasi la “fatica”) direcarsi al cinema. Per questo il messaggio che vilancio è il seguente: guardate i film con ogni mezzodisponibile ma interrompete la pericolosa simbiosicon la vostra poltrona di casa, se potete!

Luca Piazza

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ARTE & DINTORNI

Fin de siécle

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O meglio “Jahrhundertwende”, indica gli anni tra'800 e '900 ed il tuffo fatale della vecchia Europa nelsecolo buio. Un periodo ricco di cambiamenti socia-li e culturali nel quale si inserisce la storia di duefratelli, due scrittori, sensibili alle mutazioni del lorotempo e al fascino dell'arte. Il primo, Heinrich (1871-1950), autore quasi dimenticato, il secondo, Thomas(1875-1955), premio Nobel nel 1929. Due destini diversi, emblemi delle sorti di un'interagenerazione di intellettuali che incalzati dagli even-ti hanno dovuto presto prendere una posizione nelmosaico culturale di una nazione in fermento.Inizialmente l'ideologia dei fratelli Mann è la mede-sima, nonché la loro condotta: nessuno dei due ter-mina gli studi, entrambi conducono una vita indi-pendente, grazie alla rendita percepita dalla fami-glia, appartenente alla ricca borghesia di Lubecca.Si trasferiscono in Italia per godere qualche anno diun clima più mite, traducono su carta le impressionidel loro soggiorno e paiono fortemente legati almovimento decadentista; ma in seguito Heinrich svi-luppa un vivo interesse per la letteratura socialmen-te impegnata di derivazione illuminista, sull'esempiodi Rousseau e Zola, e si scaglia contro la correnteestetista che sostiene “l'arte per l'arte” e quindicontro l'ideologia del fratello. La disputa familiarecoincide con lo scontro di due ideali politici oltreche intellettuali, ovvero quello conservatore, legatoalle suggestioni del passato europeo, e quello distampo liberale, riformatore, totalmente rivolto aicambiamenti della contemporaneità. Così Heinrichnel suo saggio “Lo spirito e l'azione” rinnega i suoiesordi letterari e rimprovera al fratello di voler rifu-giarsi in un mondo ideale per fuggire la realtà; l'ac-cusato ribatte prontamente, nel celebre “Le consi-derazioni di un impolitico”, rilevando come il distac-co dalla vita politica e sociale sia richiesto al veroartista, il quale altrimenti tradirebbe l'ideale stessodi arte. La concezione poetica del futuro premioNobel emerge chiaramente anche in “TonioKröger”, che presenta il dilemma circa l'etica del-l'artista dilaniato tra arte e vita e lo risolve in chiaveclassicista. Dall'altra, suo fratello insisteva sul ruolofondamentale dell'intellettuale impegnato comecaposaldo della riforma liberale e della lotta allasocietà corrotta, temi che posero le basi per l'indi-spensabile superamento dell'”improduttivo” atteg-giamento decadentista. Eppure il sentimento dellafin de siécle, che più a lungo aveva caratterizzato ilpercorso artistico del secondogenito di casa Mann,verrà superato da questi solo più tardi, dopo la ste-

sura del capolavoro assoluto dell'intensa, oscuraaurea decadente, “La morte a Venezia”, che in qual-che modo costituisce il seguito idealmente traccia-to della poetica del Kröger nella cupa e fatale atmo-sfera della décadence veneziana. Al di la della pro-duzione letteraria però, il contrasto tra intellettualesocialmente impegnato e artista dedito esclusiva-mente alla propria arte resta insoluto e ancora allabase di numerosi dibattiti. In seguito sarà la lotta contro l'ascesa nazista a riu-nire i fratelli Mann, ma ormai la scissione tra politi-ca e letteratura era divenuta insanabile, Thomasinfatti si era già ritirato dalla scena politica per dedi-carsi alla scrittura mentre Heinrich rinnovò il suoimpegno politico, ricoprendo incarichi di spiccoanche nella Repubblica di Weimar. L'espatrio, inevi-tabile dopo la presa di potere del nazionalsociali-smo, separerà definitivamente il destino del primo-genito, praticamente dimenticato come scrittore, edel fratello, che invece negli Stati Uniti accrebbe ilsuo successo a livello mondiale.Indipendentemente dagli esiti diversissimi delle lorocarriere, ciò che accomuna i fratelli Mann è l'es-senza dell'artista, che si manifestò nel primo comespirito intellettuale vigile e realista e nel secondoquale sublime ispirazione letteraria, entrambe qua-lità di inestimabile valore, difficilmente riscontrabilinella stessa persona ma più spesso, come in questocaso, espresse da caratteri diversi in aperto,costruttivo, conflitto.

Spina Mariavittoria

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Riapre il Teatro di Medole

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Dopo anni di restauri, ma soprattutto di silenzio, ilteatro comunale di Medole ha cominciato a riani-marsi, proponendo un programma composto da rap-presentazioni che appartengono ai generi più dispa-rati, passando dalle semplici e divertenti commediedialettali alle opere più raffinate tratte dagli omoni-mi capolavori della let-teratura, firmati daigrandi autori del passa-to.Le prime serate hannovisto protagoniste lecompagnie teatrali “Ilnodo” di Desenzano e“Instabile” di Medole,rispettivamente con “Ilbugiardo”, scritto nel1750 da Carlo Goldoni,e “L'è mai trop tarde”.Le rappresentazioniclassiche però sonomolteplici e dopo “L'importanza di chiamarsiErnesto” di Oscar Wilde, il 20 novembre è andata inscena l'opera “Non ti pago” scritta da Eduardo DeFilippo, il cui protagonista, Don FerdinandoQuagliolo , è un personaggio ambiguo, sempre allimite, incerto fra buona fede e opportunismo, frastravaganza e finzione, fra sogno e realtà.Il 19 febbraio calcherà il palcoscenico la Compagnia“Le Maschere” di Medole con “Ch'el sant om delsior Virginio”, mentre per la primavera sono previsti“Monologando - per amore della patria” monologoche si pone, con l'utilizzo di un dialetto spiccata-mente orientato a muovere i sentimenti umani, l'ob-biettivo di screditare ogni tipo di guerra che, puòessere frutto di una morte inutile ma soprattutto di

una rinuncia ai momenti più importanti della propriavita; ma anche “Girotondo” di Schintzler e “Moltorumore per nulla” di William Shakespeare.L'esperienza, che si sta rivelando più che positiva èla prova concreta che un paese come Medole sap-pia apprezzare l'arte teatrale e il motivo di continua-

re la sperimentazionedi attrattive culturaliprofonde ma allo stes-so tempo divertenti,che possano valorizza-re non solo il territorio,ma anche quelle opereletterarie meno cono-sciute che trasposte inversione teatraledivengono note al pub-blico.Questo cartellone èstato inoltre realizzatocon modesti finanzia-

menti, che si sono rivelati ugualmente proficui, vistoil gradimento riscosso, dovuto anche al contenutocosto del biglietto d'ingresso (6 euro) ; un successoottenuto grazie alla professionalità di DonatellaLusenti, regista della compagnia “Instabile” e autri-ce di “l'è mai trop tarde” , che lo scorso novembreè stato definito presso il prestigioso Teatro Bibienadi Mantova, il miglior testo dialettale dell'anno.Il trionfo di questa compagnia non è avvenuto sola-mente sul palcoscenico teatrale; il 16 gennaio infat-ti la commedia “En schers de pret” è stata trasmes-sa in diretta sull'emittente locale “SuperTV”,cogliendo ancora una volta un ampio consenso dipubblico.

Filippo Ghirardi

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Gli Alpini guidizzolesiMartedì 7 dicembre 2004, presso la sala civica, sisono ritrovati numerosi gli alpini per l'assembleaannuale. Il capo gruppo, Virgilio Bigotti, ha illustratole varie attività svolte dal gruppo e dagli appartenen-ti alla protezione civile alpina durante l'anno trascor-so: la partecipazione alle varie adunate provinciali, lafesta della Casa del Sole al Santuario delle Grazie, lapulizia di una parte dell'alveo di un torrente con

annesso mulino a Asola, la presenza alla scuola diCeresara all'inizio e alla fine delle lezioni per l'attra-versamento della strada, con la funzione di commis-sari a una gara di pesca organizzata dalla pescasportiva di Goito "alza la coda". Sono state proiettatele diapositive inerenti l'Adunata Nazionale Alpina diTrieste. Si voleva festeggiare Tomasi Carlo, l'alpinopiù vecchio del gruppo e reduce delle campagna diRussia con una medaglia ricordo, ma purtroppo uninfortunio lo ha tenuto lontano, sarà per una prossi-ma volta. E' stato approvato dall'assemblea il bilan-cio annuale, chiusosi in parità e si è iniziato il tesse-ramento per l'anno 2005. La serata si è conclusa conil consueto e allegro rinfresco in compagnia alpina.

Bravo Angelo!Grande affermazione in un concorso internazionaleper il parrucchiere guidizzolese Angelo Azzini.Nei mesi scorsi si è tenuta l’edizione 2004 del con-corso internazionale “Acconciatura e colore –

International ElumenAward 2004”, indettodalla Goldwell.Anche a questa edizio-ne hanno partecipatocentinaia di concor-renti, in rappresentan-za di ben 14 nazioni. La partecipazione alconcorso avvenivamediante l’invio di unafotografia riproducen-te una acconciatura,caratterizzata da una proposta di colore.Angelo Azzini che, ricordiamo, è titolare del salone“Acconciature Trend by Angelo”, in viale Europa 36,a Guidizzolo, ha partecipato con la foto che qui ripro-duciamo in bianco e nero e che ritraeva il modello,Matteo Milani, con una insolita ed originale accon-ciatura sui toni del grigio e del blu. Alla soluzione proposta la giuria, composta da famo-si stilisti indipendenti, giornalisti del settore e tecniciElumen Goldwell, ha riconosciuto un indubbio valoretanto da premiarla con il 2° posto assoluto. Davverouna bella affermazione, cui hanno contribuito inmaniera rilevante sia l’estetista Sara Grassi di CastelGoffredo che il fotografo guidizzolese Marzio Bottolidello studio MG.La giuria ha basato le proprie scelte su questi criteri:tecniche di colorazione Elumen utilizzate, attrattivagenerale del look, armonia di taglio e colore, esteticadelle fotografie.Grande la loro soddisfazione, naturalmente, nel par-tecipare al “party dei vincitori” tenutosi a Berlino,oggi la metropoli più emozionante d’Europa. Per i gui-dizzolesi invece la soddisfazione di poter contare sudi un acconciatore di livello internazionale.

I nuovi RandagiCon una formazione rinnovata, torna la compagniaguidizzolese di teatro popolare con una nuova propo-

la cronaca

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sta: “En viàs speciale”.Chi non ricorda “I Randagi”, la compagnia teatraleamatoriale che ha regalato tanti momenti lieti al pub-blico guidizzolese? Gente comune, amici, con lacomune passione per la recitazione e con la stessavoglia di mettersi alla prova. Ora, nel loro camminohanno perso per strada qualche amico, ma altri nehanno trovati. E’ così che la compagnia, assai rinno-vata nella propria formazione, proprio con l’aiuto deinuovi amici ha ritrovato slancio e si ripropone conuna nuova opera per regalare ai guidizzolesi, e nonsolo, un paio d’ore di relax, con l’unica preoccupa-zione di divertirsi e di divertire.“En viàs speciale” è il titolo dell’opera che verrà pro-posta presso il teatro comunale di Guidizzolo nellaserata del 26 febbraio 2005. Un viaggio, per quel pocoche è dato sapere della trama, un viaggio organizza-to che propone l’occasione per un improbabileincontro di personaggi famosi, naturalmente conditocon equivoci, gags e sorprese, com’è nello stile del-l’autore, Evaristo Daeder.Un viaggio che potrà anche essere la metafora dellavita, ma che sicuramente regala un momento dispensierata allegria. Uno strabiliante viaggio conpersonaggi fantastici in un cocktail inedito, chevedrà impegnati questi “viaggiatori”: EvaristoDaeder, Milena Redini, Costante Ghignoni, Adriana

Gandellini, Teresa Cobelli, Elisa Palazzani, MarcoFerrari, Daria Ghisolfi, Amleto Palazzani ed infineVeronica Caiola, la cucciolina del gruppo.Nell’attesa, estimatori, amici o semplici curiosi pos-sono prenotare i biglietti che, dal 1° febbraio, sono inprevendita presso la cartoleria “Carta e Matita”.

Volontari guidizzolesi al convegno C.R.I.C’era anche la guidizzolese Lia Restelli, tra i quaran-ta volontari mantovani, al recente convegno romanodella Croce Rossa Italiana sul tema: “Uno Statuto alservizio dei nostri principi”. A guidare la delegazioneil Commissario provinciale Alberto Ceccherini.Questa seconda convention della CRI si è tenuta alPalalottomatica di Roma dal 26 al 28 novembre scor-so ed ha visto la partecipazione di 6.000 volontariprovenienti da tutti Italia accomunati dall’interesseper il nuovo Statuto dell’Associazione. Statuto attesoda tempo e che metterà fine al commissariamento,garantendo all’Associazione un’organizzazione piùsnella ed efficiente e la ripresa delle elezioni chedaranno ai volontari l’opportunità di scegliere i proprivertici. “Qui c’è tutta l’Italia della pace e della solida-rietà” ha esordito, nell’intervento di apertura, ilCommissario nazionale Maurizio Scelli, acclamatoda tutti i presenti, illustrando, con i rappresentantidelle componenti della CRI, i 7 principi fondamentali:

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Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza,Unità, Universalità e Volontarietà. La tre giorni si è conclusa in Piazza San Pietro quan-do il Papa, all’Angelus, ha salutato con affetto ivolontari che alzavano al cielo, sventolandole, le lorobandiere.

Gli amici dell’Aperitivo al Bar GobbiSi son voluti chiamare ‘Gruppo del fiasco Bar Gobbi’almeno per due motivi: primo perché il Bar Gobbi è illoro punto di ritrovo e poi perché un buon goccetto,nella giusta misura, non guasta mai. Anche perché sitratta dell’aperitivo gustato insieme. Certo, nondisdegnano nemmeno la buona cucina e sappiamotutti che un palato fine è sovente sinonimo di unanimo gentile. Proprio per questo ci sentiamo didover dar loro i meriti che hanno anche se, sappia-mo, non vorrebbero se ne parlasse. I loro incontrisono anche un momento di condivisione con chi,

forse, è meno fortunato; così accade spesso che laconvivialità si trasformi in beneficenza, come recen-temente, con offerte significative verso enti o asso-ciazioni di volontariato e assistenza. Sicuramenteun’ottima maniera per trascorrere qualche ora incompagnia, anche di chi non può essere presente.

Una propostaSignor direttore, mentre si sta attendendo che pren-dano “il via” i lavori della tangenziale, che ben chevada sarà terminata tra non meno di 8/10 anni, nonsarebbe il caso di pensare all'esecuzione di un sot-topassaggio pedonale, almeno nella zona centraledel paese. Saranno i tecnici a stabilire dove, incrociodi via Roma (scuola d'Arte, Chiesa parrocchiale),incrocio di via Veneto o altro punto sulla statale chesia facilmente usufruibile da tutti. I costi certamentenon sarebbero altissimi, soprattutto se pensiamo allasicurezza per i tantissimi che ogni giorno devonoaffrontare il pericolo di un'attraversamento che, spe-cie nel luogo più sicuro, è un vero problema. Mi rife-risco all'incrocio gestito dai semafori, ove il verdepedonale è contemporaneo al verde della auto, cheda via Veneto o via F. Filzi, devono entrare sulla sta-tale. M.D.

Successo per corsa dalla C.R.I.Dopo alcuni anni con il maltempo che accompagna-va la classica “Passeggiata” da Solferino a SanMartino, finalmente i podisti hanno potuto godere diuna giornata di sole. Oltre 200 gli iscritti rappresen-tanti di ben 24 Società podistiche, con atleti prove-nienti dalle province di Mantova, Cremona, Verona eBrescia. La caratteristica bellezza delle colline more-niche, naturale anfiteatro del lago di Garda ed i per-

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corsi, che si snodavano nei sentieri dei boschi e sustrade sterrate, hanno soddisfatto tutti i partecipantialla manifestazione.I guidizzolesi, Roberto Quagliotto, Rolando Bellini eLino Bicelli (nella foto, in una pausa della gara),hanno con grande soddisfazione partecipato a que-sta “classica”. Attendiamo, ora, la notizia della par-tecipazione a prestigiose gare.

Non solo FruttaDa poco è cambiata la gestione del negozio di viaVittorio Veneto gestito, per 22 anni, da Gilda Lanfrediche si è ritirata per godere di una meritata vita dapensionata. La nuova titolare Giannina Conzato, 32anni di lavoro alla ISAC, con l’entusiasmo di una gio-vane studentessa, si è lanciata in un’impresa connon poche incognite, visto la crisi generale. La com-petenza, la cortesia, la disponibilità che certo non lemancano, questa è la sua forza.Non solo frutta, il nome del negozio, infatti quì pos-siamo trovare le migliori scelte di formaggi, salumi,biscotti, pasta, prodotti sott’olio in vetro e scatola,vino, pane fresco e quant’altro. La frutta naturalmen-te è sempre della qualità migliore selezionata concura. In questo particolare periodo storico, dove ilritmo della vita ha assunto una frenesia che spaven-

ta, dove sembra che tutto debba essere compiutoall’insegna della velocità, dove nascono come i fun-ghi supermercati che su banchi luccanti, pieni dipubblicità offrono sconti su sconti, dove non puoiscegliere e non puoi guardare con calma (altri tispingono perché hanno fretta), devi fare lunghissimecode alla casse e poi... quando casa controlli tiaccorgi che alcuni prodotti sono comprati perchéspinti dalla capacità persuasiva dei messaggi pubbli-citari.Nel negozio Non solo Frutta, questo non accade, quipotete guardare con calma, chiedere consigli, pren-dere solo ciò che effettivamente vi serve e con lacertezza di una qualità sempre all’altezza. E se vicapita di non poter uscire, basta una telefonata (0376818135) e la merce desiderata vi sarà portata a casa.

La Polizia LocaleSi arricchisce di una unità il corpo di Polizia Locale diGuidizzolo. Pochi giorni prima della fine dell'annoinfatti, dopo la vittoria nel concorso appositamentebandito, è entrata in servizio Chiara Parmeggiani checon la sua presenza porta a 5 il numero complessivodei vigili. Ventiquattro anni Chiara Parmeggiani, guidizzolese,ha alle spalle già due d'anni di servizio presso il

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Comune di Sirmione. Una piazza che, certamente, leè servita per fare quell'esperienza che ora le torneràsicuramente utile a Guidizzolo dove affiancherà glialtri 4 colleghi già in servizio: Ramona Tarchini, lacomandante, Fausto Ranzato, Bruno Cottini ed ElioArrighi. La presenza in servizio di un nuovo vigilecontribuirà, senza dubbio, a portare maggiori garan-zie e più accurati controlli sul territorio. D'altro cantola presenza di una strada come la Statale Goitese,che attraversa il cuore del centro abitato e che sop-porta un traffico giornaliero che supera i 30.000 vei-coli, è un motivo più che sufficiente a giustificarequesta scelta. Prova ne sono i continui incidenti checapitano e che talvolta, come recentemente, hannoesiti funesti. A Chiara Parmeggiani vanno, natural-mente, gli auguri di buon lavoro.

Lotteria Natale A.I.D.O.Il presidente della sezione AIDO locale ci invia, per lapubblicazione, l'elenco dei numeri estratti il 16 gen-naio relativi alla lotteria di Natale 2004.1° Viaggio per 2 persone in Costa del Sol N. 2395; 2°Bracciale in oro N. 3584 ; 3. Abbonamento semestra-le palestra N. 8117; 4° Acquerello autore (GuarnireiMarcello) N. 4386; 5° Stereo Micro Sony N. 6817; 6°Lettore DVD Samsung N. 2357; 7° Robot Philips N.

4791; 8° Forno microonde LG N. 5956; 9° Scopa elet-trica Tefal N. 3895; 10° Cordless Brondi N. 165; 11°Bauletto N. 6854; 12° Ferro da stiro Termozeta N.8905; 13° Aspirabricciole N. 7378; 14° Spremi agrumiTefal N. 2566; 15° Radio registratore Sony N. 6552; 16°Bilancia da cucina N. 12060; 17° Valigetta portadocumenti N. 342; 18° Orologio da muro N. 11346; 19°Set colazione N. 6156; 20° Valigetta utensili N. 5203.I fortunati possessori dei biglietti estratti potrannorivolgersi direttamente al presidente della sezioneGiovanni Milani.

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Al questionario hanno risposto 126 Guidizzolesi.II 68% dichiara di conoscere la storia di Villa Rizzini (il 29%la conosce bene, il 39% abbastanza); il 23% afferma diconoscerla poco e solo il 7% non la conosce per nulla.La quasi totalità dei partecipanti (95%) ritiene che il com-plesso Rizzini possa essere rivalutato; a tal proposito ven-gono indicate diverse opportunità di utilizzo: in ambito cul-turale il 65% delle proposte (arte e allestimento mostre,creazione di uno spazio per eventi culturali, sede dellabiblioteca, sede per concerti); il 14% in ambito sociale(centro per anziani, luogo di aggregazione giovanile, spa-zio ricreativo per disabili); il 12% in chiave naturalistica(creazione di parco pubblico o giardino botanico); altreipotesi riguardano poi la destinazione del complesso perfinalità sportive e scolastiche. La maggior parte degli

Il numero di risposte pervenute non è elevato, ma denotal’interesse di una parte della cittadinanza. Obiettivo delRiccio sarà favorire la crescita di questo interesse, e intale direzione andrà l’impegno dei prossimi mesi.In realtà il Riccio, collegato con la sezione mantovana di“ITALIA NOSTRA”, svolge da tempo un’opera culturale diinformazione e sensibilizzazione al fine di salvaguardare evalorizzare beni esistenti, in particolare Villa Rizzini. Ancheper “arrestare” l’ondata di cemento che annulla spaziverdi, stravolge il centro storico, accerchia l’antico borgodi una periferia malamente edificata.Il Riccio non ha interessi da perseguire, nè ambizioni par-ticolari.Si augura che l’Amministrazione comunale, attraverso una

Villa Rizzini: i risultati del questionario

intervistati si dichiara disponibile a contribuire alla difesae alla valorizzazione del complesso Rizzini (91%): alcunisono disponibili a contribuire economicamente (25%), altria impegnarsi nella manutenzione (19%), la maggior parte afavorire la diffusione della conoscenza (44%).Infine il questionario ha inteso raccogliere suggerimenticirca altre parti del patrimonio storico e culturale diGuidizzolo che meriterebbero attenzione e che andrebbe-ro difese e valorizzate. Le indicazioni sono state varie edeterogenee. Le maggiori citazioni riguardano Via Chiassi,la Torre Civica, l’ex Municipio e, in generale, il Centro sto-rico; sono però stati citati anche altri beni: le corti e lecascine, la Lanterna Verde, Viale Madonna del Rosario, lefontane e le pompe per I'acqua, Palazzo Celeste, PiazzaMarconi.

1. Conosci la storia di Villa Rizzini? Molto 29% Abbastanza 39% Poco 23% Per nulla 7% Non risponde 2%

3. Possibilità di utilizzo? Cultura 65% Natura 12% Sociale 14% Sport 2% Scuola d’Arte 3%

4. Disponibilità? contributoeconomico

25%

manutenzione

19%

diffusioneconoscenza

44%

altro

2%

non interessato

3%

Sì 91% No 9%

mancanzadi tempo

6%

2. Ritieni che il complesso Rizzini possa essere rivalutato per fine pubblico? Sì 95% No 5%

Fondazione o altro strumento idoneo possa intervenire e,in futuro, anche gestire Villa Rizzini. L’opinione pubblicachiede di essere informata. All’Amministrazione comuna-le, di oggi e di domani, chiede di esprimersi con una chia-ra presa di posizione. Si impegni a impedire rovinosi e irre-versibili interventi che snaturerebbero Villa Rizzini.In subordine e senza escludere che Villa Rizzini possadiventare proprietà comunale, l'Amministrazione si impe-gni a ricercare e sostenere i privati o le istituzioni pubbli-che all’acquisto e al recupero di tutto il complesso Rizzini(Palazzo, Parco, Corte Diana) per una destinazione rispet-tosa del passato, utile socialmente, capace di recare pre-stigio al paese.

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Notiziario del Corpo Bandistico di Guidizzolo - a cura di Francesca Cappa

Concerto di Natale con i fiocchiMalagutti: "La musica unisce e ci portaavanti nella nostra storia"Festa grande e tanti applausi per la nostra Banda neltradizionale Concerto di Natale. La formazione musi-cale diretta dal M° Nicola Ferraresi, ancora un voltademiurgo di una formazione dove i giovani sono inmaggioranza, il 19 Dicembre 2004 nella ChiesaParrocchiale di Guidizzolo, gremita di pubblico perl’occasione, ha tenuto uno dei migliori concerti degliultimi anni proposti dal sodalizio musicaleGuidizzolese.Programma di spessore per l’occasione, con l’ese-cuzione del preludio dall’opera Rigoletto, il tema del“Nessun Dorma” tratto dall’Opera “Turandot” e ilfinaletto secondo tratto dall’opera “Il Barbiere diSiviglia” e del bellissimo brano “Don’t Cry for meArgentina”, a conclusione della prima parte del con-certo.La seconda parte ha visto la nostra Banda eseguiretemi di colonne sonore da Film, quali: IndependenceDay e Sister Act, brani originali per sola Banda e letradizionali canzoni di Natale, rese ancor più piace-voli dall’unione delle diverse melodie di tutti gli stru-menti. Ma non è bastato. Da non dimenticare e degna dinota è l’esecuzione di brani per solisti e Banda, egre-giamente eseguiti da Francesca Cappa (Flauto) eMattia Marazzi (Sax Contralto) Presenti e plaudenti anche il sindaco Maccari, il par-roco Don Adriano, gli Assessori Azzini e Monici. PerFerraresi una bella impresa portata a buon fine e pertutti i bandisti la realizzazione di una bellissima ese-cuzione. Molti di loro sono Guidizzolesi, altri vengono

dai paesi limitrofi, tutti amici, perché, quando si famusica insieme, i legami diventano subito facili, subi-to profondi. Il nostro Presidente, nel suo breve discorso, ha sot-tolineato l’importanza della musica che unisce e checi porta avanti nella storia della Banda e dell’insiemedel gruppo, soprattutto nel dialogo fra le varie fascedi età presenti nel nostro gruppo Musicale.Grazie ancora, M° Ferraresi e che di queste seratese ne possano godere nuovamente.

Nominati e premiati i soci onorari per il 2004Anche quest’anno, nell’intermezzo di pausa delConcerto di Natale, il nostro Corpo Bandistico havoluto premiare alcuni personaggi Guidizzolesi, con ilconferimento di “socio onorario” della Banda, per laloro passione e l’amore dimostrati negli anni nei con-fronti della stessa.Per l’anno 2004 sono stati premiati con la nomina disocio onorario: Franco Marchesini, ex bandista,attuale collaboratore tecnico e grande sostenitoredella Banda e Sergio Desiderati, presentatore uffi-ciale della Banda, redattore ed articolista sui giorna-li della cronaca della nostra banda e collaboratoretecnico negli anni 1990-2000.Vogliamo ricordare anche che, nell’anno 2003, eranostati premiati, con conferimento delle nomine disocio onorario, il nostro sindaco Carlo Maccari ed ilparroco Don Adriano AvanziA loro tutti un grande ringraziamento da parte dellaBanda e le felicitazioni per tale premio.

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Il nuovo maestro, un anno dopoL’anno scorso, per il Concerto di Natale, avevamoannunciato l’arrivo di un nuovo Maestro alla guidadella nostra banda. Questa volta invece vorremmo ringraziare il M°Nicola Ferraresi per questo primo anno insieme, incui Banda e maestro hanno cominciato a conoscersireciprocamente.Eh, sì, non è una cosa facile per un gruppo di cin-quanta, uno più uno meno, elementi cambiare dipunto in bianco un maestro per giunta a due mesi dalprimo concerto!Ma se non è facile per un gruppo, figuriamoci perquesto ragazzo dover sentire lamentele e commentidurante tutte le prove, senza potersi arrabbiare orispondere a dovere. Ma poi il tempo passa, ci siconosce meglio, ci si viene incontro e adesso si vatutti d’amore e d’accordo.Nicola è riuscito a farci cambiare l’intero repertorioche non deve essere definito migliore o peggiore delprecedente, come molti hanno commentato; è sem-plicemente un altro genere perché fa bene cambia-re, altrimenti ci si fossilizza sempre sugli stessi branie non si cresce. Non solo il repertorio è cambiato, ma è aumentatoanche l’organico; sono entrati allievi nuovi ed anchevecchie conoscenze, perse in passato per un motivoo per un altro, sono ritornate nel gruppo e questo nonpuò che far piacere, anzi speriamo che altri seguano

questo esempio e rientrino per far crescere ancoradi più questo organico, così dovremo per forzacostringere il Sindaco a costruirci un teatro che cicontenga tutti!Adesso inizia un nuovo anno e speriamo che allafine, quando dovremo tirare le somme, saremo cre-sciuti ancora un po’ rispetto ad oggi.L’ultimo ringraziamento va al M° Nicola Ferraresi alquale auguriamo di rimanere con noi il più a lungopossibile!

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Noi e il fisco I lettori potranno esporre problemi o situazioni che possonoessere trattati sul giornale e che siano di interesse generale.

Novità in tema di affitto e di accertamentoUno degli obiettivi del Ministero delle Finanze per l'anno2005 è l'individuazione di quei soggetti che nascondono, intutto o in parte, redditi che derivano da locazioni, ma ancheda lavori di manutenzione e/o ristrutturazione effettuati enon fatturati.Controlli incrociatiAl fine di facilitare i controlli, le aziende erogatrici di gas,acqua e le aziende telefoniche, sono tenute a trasmettereall'Amministrazione Finanziaria i dati degli utenti unitamenteai dati catastali degli immobili interessati; in questo modo,incrociando tali informazioni con quelle contenute nelledichiarazioni dei redditi sarà possibile per il Fisco individua-re quegli immobili dove proprietario ed utilizzatore (che haintestato almeno un'utenza) non coincidono e presumerequindi, salvo prova contraria, di essere di fronte ad un affit-to non dichiarato.Ad un simile controllo saranno sottoposte anche le impreseche effettuano lavori di costruzione o manutenzione; infattianche i Comuni sono ora tenuti ad inviareall'Amministrazione Finanziaria i dati, comprensivi dei codi-ci fiscali, relativi alle dichiarazioni d'inizio attività in materiadi edilizia ed ai permessi di costruire concessi. Queste infor-mazioni dovrebbero consentire di individuare velocementele imprese che effettuano lavori “in nero”.Valori minimi per non essere accertati al fine dell'impostadi registroL'Ufficio non può rideterminare l'imposta di registro se ilcanone di locazione, relativo ad immobili iscritti in catastocon una rendita attribuita, indicato nel contratto non è infe-riore al 10% del “valore catastale” dell'immobile.Valori minimi per non essere accertati ai fine delle impostediretteL'ufficio non può procedere con l'accertamento ai fini del-l'imposta sul reddito se in dichiarazione dei redditi sono statiindicati canoni di locazione in misura non inferiore al più alto

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Giulia AvanziRagioniere Commercialista

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Noi e la leggeI lettori potranno esporre problemi o situazioni che possonoessere trattati sul giornale e che siano di interesse generale.

Opere dell’ingegno e diritto d’autoreQuando si pensa all’oggetto di un diritto, si raffigurasolitamente un bene materiale mobile o immobile,tuttavia anche taluni beni immateriali possono costi-tuire oggetto di diritto. Formano oggetto di diritto, adesempio, le “opere dell’ingegno di carattere creativoche appartengono alla letteratura, alla musica, allearti figurative, al teatro ed alla cinematografia, qua-lunque ne sia il modo o la forma di espressione” (art.2575 c.c.). Si definiscono “opere dell’ingegno” tuttequelle creazioni dell’intelletto che siano in ogni modorese accessibili al pubblico. Il carattere che le con-traddistingue, ossia la creatività intellettuale, è laricerca del nuovo, di ciò che si differenzia dalleopere preesistenti. A spiegare il significato del con-cetto di “creatività”, è intervenuta una recentissimasentenza della Suprema Corte di Cassazione la qualeafferma che “il concetto giuridico di creatività noncoincide con quello di creazione, originalità e novitàassoluta, riferendosi, per converso, alla personale eindividuale espressione di un’oggettività”. In altri ter-mini, un’opera dell’ingegno è tutelata giuridicamentequalora in essa sia riscontrabile “un atto creativo,seppur minimo, suscettibile di manifestazione nelmondo esteriore”: un’elaborazione personale di undato oggettivo. Ne consegue che, anche nell’ipotesidi opera rappresentata da idee o nozioni semplici, lacreatività non può essere esclusa. Per chiarire ilsenso della pronuncia della Cassazione, si precisache essa ha attribuito la qualifica di opera dell’inge-gno ad una fotografia di un dipinto poiché essa “nonne costituiva una semplice riproduzione bensì unavera e propria elaborazione” e come tale costituenteopera protetta (Cass. Civ. 12 marzo 2004 n. 5089).Il diritto di proprietà sull’opera dell’ingegno è deno-minato diritto d’autore. La titolarità di questo diritto

spetta al creatore dell’opera il quale vanta sulla stes-sa sia un diritto morale, che un diritto patrimoniale. Il diritto morale è il diritto alla paternità dell’opera, adesserne riconosciuto autore. Il creatore dell’operaha numerose facoltà tra le quali quella di non pubbli-care l’opera (diritto di inedito), quella di opporsi aqualsiasi deformazione, mutilazione o altra modifica-zione dell’opera stessa, nonché quella di ritirare l’o-pera dal commercio (diritto di pentimento) qualoraconcorrano gravi ragioni morali. Trattandosi di undiritto della personalità, il diritto alla paternità dell’o-pera è irrinunciabile, imprescrittibile e non trasferibi-le. Il diritto patrimoniale d’autore consiste, invece, neldiritto di esclusiva utilizzazione economica dell’ope-ra. L’autore, quindi, esercita sulla propria “creatura”un diritto di proprietà implicante la facoltà di goder-ne e di disporne in modo esclusivo. Tale diritto, dun-que, è trasferibile a terzi acquirenti i quali possonoutilizzare l’opera previo versamento all’autore di uncorrispettivo. Il diritto all’utilizzazione esclusiva del-l’opera dell’ingegno è limitato nel tempo e dura fino acinquant’anni dopo la morte dell’autore, dopo di chel’opera diventa di pubblico dominio.L’acquisto del diritto d’autore avviene a titolo origina-rio, ossia mediante la mera creazione dell’opera. E’quindi necessario e sufficiente che l’idea creativa simaterializzi in un’opera d’ingegno per far sì che siabbia titolarità effettiva del diritto stesso.La violazione delle norme poste a tutela del dirittod’autore configura una responsabilità civile, e inalcun casi penale, a carico dei trasgressori.

Laura LeoratiDottore in Legge

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Dal lettore Mario Cerini, già sindaco di Cavriana, ricevia-mo per la pubblicazione.

“Anno 2000” anno di nuova scoperta. La Germania si accorge d’aver causato una guerra mon-diale, iniziata nel 1939 e terminata nel 1945, accorgendo-si solo ora d’aver lasciato in sospeso qualche debitucciodi riconoscenza di quel tempo nei confronti di milioni distranieri internati, europei e mondiali, civili e militari acui avevano imposto di lavorare in quelle attività cherichiedevano manodopera particolarmente paramilitare,contrariamente ad ogni accordo internazionale anche da“lei” sottoscritto. Pertanto, pensando che sarebbe statogiusto chiudere tale conticino, in fretta e furia promuoveuna leggina “Memoria Responsabilità e Futuro” chelegalizza precipitosamente una fondazione che vuolerimediare a quanto abusivamente, con gentili modi pocovitto molto freddo e pidocchi, aveva imposto a milioni dimalcapitati esseri umani di ogni razza e nazione: lavora-re gratuitamente per loro non meno di dodici ore al gior-no. Diffusero tempestivamente, a tutte le nazioni creditrici, lemodalità per formulare le rispettive richieste di contribu-to previsto da detta legge.Noi italiani, che eravamo circa 650.000, pur sospettandoche una legge stantia di 55 anni e non dagli italiani cer-tamente sollecitata, non fosse troppo credibile, ci mettia-mo comunque in movimento per ottemperare alle lororichieste, dimostrando come e quando abbiamo prestatolavoro con pretenziosi dati e ricordi non facili da reperireper gli anni d’età e tanti reduci già morti. E’ stato un lavoro abbastanza pesante procurare, in ognimodo, le informazioni richieste nel modulo da loro pre-sentatoci, particolarmente per le trasferte al distrettomilitare di Verona ed altri uffici possibili di ricordi infor-mativi. Supponendo d’aver ottemperato alle loro richieste, si tra-smise un plico unico per ogni comunità, incaricando unlatore reduce di recapitarlo alla I.O.M. di Roma qualeautorizzata a ricevere le domande per trasmetterle allaGermania. Contemporaneamente tentiamo di sollecitareil Governo affinché si interessi del gravoso problema,

pensando che il sacrificio di 650.000 italiani stati rin-chiusi nei campi di concentramento hitleriani, per oltredue anni, fosse motivo di sensibile interessamento.Alle nostre domande i tedeschi risposero con motivi anco-ra persecutori, ossia che non ne avevamo diritto perchénon più “Militari internati”, formula escogitata personal-mente da Hitler per fare di noi quello che volevano fre-gandosene delle prescrizioni Ginevrine come veramentehanno fatto, ma “Prigionieri di guerra”, non tenendoconto nemmeno del tempo che senza tante storie, ma solosotto la pressione della Croce Rossa Internazionale, cifecero lavoratori civili, mantenendo però le condizioni diprima.Sono state scritte lettere a tre Sottosegretari ed alle rispet-tive Ambasciate, ma senza risposta. Pensavamo che“Porta a Porta” dove si discutono cose serie, ma anchealcune banali, il problema dei militari internati inGermania meritasse una serata, considerando che con lefamiglie sono interessate più di quattro milioni di italiani,ma nulla.Un bel giorno del 2004 leggiamo sui giornali che la“Corte di Cassazione Italiana” che aveva esaminato laquestione controversa con la Germania sulla menzionata“Memoria Responsabilità e Futuro”, delibera in sintesiche l’Italia ha ragione. Ma chi si interessa poi? Fra idiversi è un avvocato tedesco che si propone di impugna-re la causa a nostro favore e dopo ulteriori rinunce dellaGermania, ha deciso di ricorrere alla “Corte di Giustiziadella comunità europea”. Ora si aspetta cosa avverrà. Sipensa che la Germania non voglia essere ancora riconsi-derata, per questo caso, continuatrice di Remore e FalsitàHitleriane e dare soddisfazione alle nostre domande, per-ché sacrosante, vere e storicamente confermate dai fatti.

Mario CeriniCombattente e Reduce

Le domande della sezione Reduci e Combattenti di Cavrianasono state 21, con l'esclusione dei Reduci deceduti prima del1999, come prescritto dalla legge. Il sottoscritto era il delegatoper la consegna alla I.O.M. di Roma.

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bombana

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