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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo ViMarFa eDiZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobasso email: [email protected] www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] anno ii - n° 0 Sabato 5 agoSto 2017 L’Oscar del giorno lo asse- gniamo a Pasquale Guarracino. Sulla questione turismo che, sembra non interessare nessuno, ha chiamato in causa le respon- sabilità politiche del delegato re- gionale, Domenico Di Nunzio. Gli ha chiesto cosa abbia fatto in tutto questo tempo. IL NOSTRO TAPIRO Il Tapiro del giorno lo diamo a Domenico Di Nunzio delegato regionale al Turismo. A fronte dei richiami del sindacalista della Uiltucs, ci si attendeva una sua risposta in termini di dati, cifre e investimenti per il settore e di una legge di programmazione. Tutto, invece, tace. Domenico Di Nunzio Economia, trasporti e demografia L’Ardire di Giuseppe Saluppo S aranno in Molise, mercoledì, il ministro dei Trasporti, Del Rio e l’amministratore di Rete fer- roviaria italiana, Gentile. La questione è quella ferroviaria. In Mo- lise è come dire tra il serio e il faceto. Con un drammatico spread di accessi- bilità della regione rispetto ai collega- menti interni, ed alle connessioni verso l'Italia. Recuperare questo spread è con- dizione non sufficiente, ma necessaria, per il recupero di produttività del no- stro territorio. Risulta evidente che eco- nomia e trasporti interagiscono, e si legano ad elementi strutturali, quali le dinamiche demografiche. Il saldo mi- gratorio del Molise tra 2001 e 2016 è estremamente negativo. Se il trend pro- seguirà, avremo nel Molise meno della metà di giovani di oggi. Dagli anni ot- tanta in poi, si è registrato un crollo degli investimenti per i trasporti nel Mezzogiorno pari a 4 volte tra il 1992 e 2012; negli ultimi cinque anni il calo è stato pari ad un terzo. Rimane dunque un forte deficit infrastrutturale del Sud rispetto al resto del paese. Tale esito de- riva da una mancata programmazione nazionale. Al centro di una nuova poli- tica dei trasporti ci deve essere una pro- grammazione coerente, priva di duplicazioni di infrastrutture che gene- rano solo una concorrenza distruttiva; rischiamo di disporre sempre meno ri- sorse dall'Europa, se continuiamo a non produrre una pianificazione seria e ri- gorosa. Il deficit di mobilità, in parti- colare nel Molise, si traduce in uno spread di servizi di trasporto, con pochi collegamenti interni al Mezzogiorno, con l'Italia, con il Mediterraneo e con l'Europa. Ed allora, al ministro dei Tra- sporti e all’amministratore di Rete Fer- roviaria va detto chiaro e tondo che occorre superare i localismi autorefe- renziali delle istituzioni locali e pun- tare, decisamente, ad una progettazione nazionale. Solo, così, si potrà dare una speranza al nostro territorio. IL NOSTRO OSCAR Seguici anche Su Facebook e twitter www.gazzettamolisana.com Il 9 agosto, in Molise, arrivano il ministro dei Trasporti Del Rio e l’amministratore Rfi, Gentile Signori, è la rete che va rifatta Pasquale Guarracino Servizio a pagina 3

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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe SaluppoViMarFa eDiZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobasso

email: [email protected]

www.gazzettamolisana.com

E-mail: [email protected]

anno ii - n° 0 Sabato 5 agoSto 2017

L’Oscar del giorno lo asse-gniamo a Pasquale Guarracino.Sulla questione turismo che,sembra non interessare nessuno,ha chiamato in causa le respon-sabilità politiche del delegato re-gionale, Domenico Di Nunzio.Gli ha chiesto cosa abbia fatto intutto questo tempo.

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Il Tapiro del giorno lo diamo aDomenico Di Nunzio delegatoregionale al Turismo. A frontedei richiami del sindacalista dellaUiltucs, ci si attendeva una suarisposta in termini di dati, cifre einvestimenti per il settore e diuna legge di programmazione.Tutto, invece, tace.

Domenico Di Nunzio

Economia,

trasporti

e demografia

L’Ardire

di Giuseppe Saluppo

Saranno in Molise, mercoledì, ilministro dei Trasporti, Del Rioe l’amministratore di Rete fer-roviaria italiana, Gentile. La

questione è quella ferroviaria. In Mo-lise è come dire tra il serio e il faceto.Con un drammatico spread di accessi-bilità della regione rispetto ai collega-menti interni, ed alle connessioni versol'Italia. Recuperare questo spread è con-dizione non sufficiente, ma necessaria,per il recupero di produttività del no-stro territorio. Risulta evidente che eco-nomia e trasporti interagiscono, e silegano ad elementi strutturali, quali ledinamiche demografiche. Il saldo mi-gratorio del Molise tra 2001 e 2016 èestremamente negativo. Se il trend pro-seguirà, avremo nel Molise meno dellametà di giovani di oggi. Dagli anni ot-tanta in poi, si è registrato un crollodegli investimenti per i trasporti nelMezzogiorno pari a 4 volte tra il 1992 e2012; negli ultimi cinque anni il calo èstato pari ad un terzo. Rimane dunqueun forte deficit infrastrutturale del Sudrispetto al resto del paese. Tale esito de-riva da una mancata programmazionenazionale. Al centro di una nuova poli-tica dei trasporti ci deve essere una pro-grammazione coerente, priva diduplicazioni di infrastrutture che gene-rano solo una concorrenza distruttiva;rischiamo di disporre sempre meno ri-sorse dall'Europa, se continuiamo a nonprodurre una pianificazione seria e ri-gorosa. Il deficit di mobilità, in parti-colare nel Molise, si traduce in unospread di servizi di trasporto, con pochicollegamenti interni al Mezzogiorno,con l'Italia, con il Mediterraneo e conl'Europa. Ed allora, al ministro dei Tra-sporti e all’amministratore di Rete Fer-roviaria va detto chiaro e tondo cheoccorre superare i localismi autorefe-renziali delle istituzioni locali e pun-tare, decisamente, ad una progettazionenazionale. Solo, così, si potrà dare unasperanza al nostro territorio.

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Il 9 agosto, in Molise, arrivanoil ministro dei Trasporti Del Rioe l’amministratore Rfi, GentileSignori, è la rete che va rifatta

Pasquale Guarracino

Servizio a pagina 3

25 agosto 2017

TAagliolto

Un accordo politico largo

per superare il gradino

della legge elettorale sem-

bra avere trovato spazio in

consiglio regionale. La vo-

lontà è quella, infatti, che

alle prossime elezioni re-

gionali ci sia una nuova

legge anche per un allinea-

mento con quelle di altre

regioni che, in tal senso,

hanno già legiferato da

cinque anni. Attualmente

in prima commissione re-

gionale sono presenti quat-

tro proposte di legge a

firma di altrettanti consi-

glieri. La mediazione tra le

parti è quella di giungere

ad una sola proposta da

portare in aula in grado di

raccogliere più larghi con-

sensi trattandosi di una

legge elettorale.

I punti che, al momento,

sembrano trovare ampie

convergenze prevedono la

cancellazione del listino e

del voto disgiunto per il

presidente. Due le circo-

scrizioni elettorali: Cam-

pobasso con 14 eletti e

Isernia con 6. Perché un

candidato presidente non

eletto possa entrare in con-

siglio regionale è necessa-

rio che la coalizione che lo

sostiene ottenga, almeno, il

10% dei consensi. All’in-

terno della coalizione, e su

questo si sta ancora discu-

tendo, per ottenere un seg-

gio un partito deve racco-

gliere almeno il 3%. C’è,

infatti, chi punta ad abbas-

sare la soglia al 2%. E su

questo che si sta ancora di-

scutendo.

In ogni caso, entro il pros-

simo mese di settembre, la

volontà politica della mag-

gior parte dei consiglieri è

quella di chiudere la partita

legge elettorale anche per

adeguare il sistema moli-

sano a quanto previsto già

in altre regioni.

Nel frattempo, il Consiglio

regionale è convocato per

il prossimo 10 agosto per

l’approvazione del Rendi-

conto. Strumento finanzia-

rio importante che

consentirà una maggiore

fluidità nei pagamenti alle

aziende.

Legge elettorale regionale,si punta all’accordo largo

Una sola proposta, senza listino e voto disgiunto

La costa molisana non è im-

mune dalla minaccia di nuove

trivellazioni. Le concessioni

di coltivazione attive in mare

sono 6, di cui una proprio tra

Vasto e Termoli (Rospo di

Mare di Edison), che con le

sue 4 piattaforme e 29 pozzi

ha estratto nel 2016 oltre

178mila tonnellate di greg-

gio, il 25% del totale estratto

nello stesso anno. Questa

concessione scadrà nel 2018,

ha una estensione di 369,6

kmq, non produce gas, ha 1

pozzo non produttivo al suo

interno e ricade entro le 12

miglia nautiche dalla costa. Il

decreto, per i titoli di conces-

sione già concessi, come nel

caso di Rospo di Mare di Edi-

son, permetterebbe alle com-

pagnie petrolifere di

continuare ad estrarre anche

oltre la scadenza, in pratica

fino a fine ciclo vita del gia-

cimento, aprire nuovi pozzi e

nuove piattaforme anche

entro le 12 miglia. “La Re-

gione Molise – dichiara Ma-

nuela Cardarelli, Presidente

di Legambiente Molise – ha

mancato la scadenza del 1°

agosto per opporsi al decreto

che definisce il disciplinare

per il rilascio e l’esercizio dei

titoli minerari su prospezione,

ricerca e coltivazione di idro-

carburi. Non capiamo – con-

tinua Cardarelli –

l’immobilismo di questa

scelta, considerato che le Re-

gioni Calabria, Basilicata, Pu-

glia, Abruzzo, Marche e Ve-

neto si sono opposte a tale

decreto. Chiediamo ora alla

Regione un impegno serio e

più concreto a tutela del no-

stro mare.” Il decreto mini-

steriale del dicembre 2016,

pubblicato lo scorso aprile in

Gazzetta Ufficiale, è solo

l’ultimo degli aiutini concessi

al mondo delle fonti fossili,

afferma Legambiente. “Basti

pensare che, tra i Paesi del

G20, l’Italia è all’ottavo posto

per i finanziamenti alle fonti

fossili: nel 2016 sono stati

oltre 14 i miliardi di euro de-

stinati a sussidiare, diretta-

mente o indirettamente, le

fonti fossili nel

nostro Paese. Tra questi figu-

rano sussidi al consumo e alla

produzione, esoneri dall’ac-

cisa, finanziamenti pubblici

per nuove infrastrutture sia

nel nostro Paese che al-

l’estero, facilitazione per le

attività di estrazione di gas e

petrolio, ma anche per le

aziende energivore e petroli-

fere. Tra questi finanziamenti

rientrano anche i 6,1 miliardi

di euro che lo Stato italiano

ha destinato tra il 2013 e il

2015, attraverso Cassa Depo-

siti e Prestiti e SACE (società

per azioni del gruppo italiano

Cassa Depositi e Prestiti), a

21 progetti a fonti fossili,

contro i 123 milioni di euro

l’anno destinati alle energie

pulite. Impressionante pen-

sare che SACE entri addirit-

tura nella Top10 dei maggiori

finanziatori del G20. Anche

dal punto di vista delle royal-

ties, la produzione di gas in

Italia è sicuramente favore-

vole alle compagnie petroli-

fere, basti pensare che il 75%

delle concessioni in mare per

il gas (37 su 49) nel 2016 ha

estratto una quantità inferiore

alla soglia di 80 milioni di

Smc (standard metri cubo); di

queste 36 concessioni 29 ap-

partengono ad Eni (di cui una

insieme ad Edison), 7 sono di

Eni Mediterranea Idrocarburi

e 2 sono di Edison. In totale

quindi, circa il 21% della pro-

duzione di gas a mare non è

rientrato nel calcolo del get-

tito per le royalties, che viene

pagata solo da 12 concessioni

di coltivazione. Purtroppo an-

cora oggi la corsa allo sfrutta-

mento dell’oro nero nei mari

italiani continua senza tregua,

grazie alle 69 concessioni di

coltivazione presenti nelle

nostre acque (di cui solo 50

realmente produttive); 29 di

queste ricadono nell’alto

Adriatico, 15 nel medio e

basso Adriatico e 3 nel canale

di Sicilia. Per quanto con-

cerne la produzione di greg-

gio nei mari italiani, nel 2016

è stata di oltre 720mila ton-

nellate, poco meno della

quantità estratta nell’anno

precedente (circa 750mila

tonnellate) e corrispondente

al 19,3% della produzione na-

zionale (mare e terra). Fer-

mare le estrazioni di

idrocarburi e, di conseguenza,

uscire definitivamente dalla

dipendenza dalle fonti fossili,

è un passo fondamentale per

arrestare il cambiamento cli-

matico. Tale stop, infatti, per-

metterebbe di ridurre le

emissioni di CO2 di oltre 750

milioni di tonnellate, ovvero

il 5,8% al 2020. Recenti ana-

lisi mostrano invece come,

continuando ad utilizzare le

attuali risorse di petrolio e gas

negli impianti già in eserci-

zio, il Pianeta si riscalderà

ben oltre gli 1,5°C consigliati

Legambiente: “Trivelle in mare, perchè

la Regione Molise non ha fatto ricorso?”

35 agosto 2017

TAagliolto

aa“Ho presentato al Governo,

nelle presone del Presidente

del Consiglio dei Ministri, on.

Paolo Gentiloni e dei Ministri

delle infrastrutture e dei tra-

sporti e dell’economia e delle

finanze, un’interrogazione ur-

gente, per chiedere risposte im-

mediate, stante la situazione

intollerabile a cui i cittadini

molisani, che usufruiscono del

trasporto ferroviario, sono sot-

toposti”, lo afferma in una nota

il senatore del PD, Roberto

Ruta.

“Non è un mistero – evidenzia

il senatore- che i treni diesel

ancora in circolazione sono del

tutto inadeguati provocando di-

sagi insostenibili per i moli-

sani.”.

“La tratta ferroviaria – prose-

gue Ruta- di collegamento

della regione Molise con le

altre regioni limitrofe è sem-

pre più penalizzata per la pre-

senza di treni obsoleti, per i

lunghi tempi di percorrenza,

per ritardi, guasti e sovraffol-

lamento. La sua condizione e il

suo malfunzionamento si tra-

ducono, ormai da tempo, in un

vero e proprio calvario cui

sono costrette a sottoporsi le

centinaia di persone che ogni

giorno, per motivi di studio, la-

voro o turismo, viaggiano.”.

“Il trasporto ferroviario regio-

nale e interregionale della re-

gione Molise- sottolinea Ruta-

e in modo particolare la tratta

Campobasso-Roma, è caratte-

rizzato, ormai quotidiana-

mente, da ritardi e disservizi,

nonostante la rilevante e cre-

scente domanda dei pendolari.

Per questa ragione ho chiesto

di sapere:

-se il Governo sia a conoscenza

dei fatti soprae-

sposti e se ri-

tenga che i

piani di investi-

menti predi-

sposti per i

prossimi anni

da Ferrovie

dello Stato

SpA e da Tre-

nitalia Spa

siano adeguati

a garantire un

servizio di tra-

sporto ferro-

viario degli

utenti molisani conforme agli

standard qualitativi europei;

-quali iniziative urgenti il Go-

verno intenda adottare al fine

di migliorare il trasporto ferro-

viario della regione Molise, per

garantire efficienza e qualità

del servizio di trasporto pub-

blico di interesse regionale e

locale, ed evitare che Trenita-

lia possa continuare ad utiliz-

zare vetture vetuste e del tutto

inadeguate all’utilizzo previ-

sto;

-se il Governo intenda interve-

nire con immediatezza, anche

con l’acquisto straordinario o

la messa in disponibilità di

nuovi treni in sostituzione di

quelli diesel inadeguati ancora

circolanti, affinché sia garan-

tita la fruibilità del servizio del

trasporto ferroviario da parte

dei cittadini molisani che non

intendono ulteriormente dover

subire le condizioni insosteni-

bili e i disagi evidenziati.”.

“In tal senso – prosegue il se-

natore- nel 2015 avevo pre-

sentato con altri colleghi

senatori apposita interroga-

zione per segnalare i tanti di-

sagi che già si registravano in

alcune aree del centro e del sud

d’Italia.”

“L’interrogazione – conclude

Ruta- l’ho inviata per cono-

scenza sia ai vertici di Ferrovie

dello Stato Italiane Spa, sia a

Trenitalia Spa, perchè, in as-

senza di risposte e di azioni

tempestive, agirò in ogni sede,

con tutti gli strumenti predi-

sposti dall’ordinamento giuri-

dico vigente, per tutelare i

diritti dei cittadini.”.

Ruta: “La mia interrogazionesul sistema ferroviario molisano”

Saranno in Molise, mer-

coledì, il ministro dei Tra-

sporti, Del Rio e

l’amministratore di Rete

ferroviaria italiana, Gen-

tile. La questione è quella

ferroviaria. In Molise è

come dire tra il serio e il

faceto. Con un dramma-

tico spread di accessibilità

della regione rispetto ai

collegamenti interni, ed

alle connessioni verso

l'Italia. Recuperare questo

spread è condizione non

sufficiente, ma necessaria,

per il recupero di produt-

tività del nostro territorio.

Risulta evidente che eco-

nomia e trasporti interagi-

scono, e si legano ad

elementi strutturali, quali

le dinamiche demografi-

che. Il saldo migratorio

del Molise tra 2001 e

2016 è estremamente ne-

gativo. Se il trend prose-

guirà, avremo nel Molise

meno della metà di gio-

vani di oggi. Dagli anni

ottanta in poi, si è regi-

strato un crollo degli in-

vestimenti per i trasporti

nel Mezzogiorno pari a 4

volte tra il 1992 e 2012;

negli ultimi cinque anni il

calo è stato pari ad un

terzo. Rimane dunque un

forte deficit infrastruttu-

rale del Sud rispetto al

resto del paese. Tale esito

deriva da una mancata

programmazione nazio-

nale. Al centro di una

nuova politica dei tra-

sporti ci deve essere una

programmazione coe-

rente, priva di duplica-

zioni di infrastrutture che

generano solo una con-

correnza distruttiva; ri-

schiamo di disporre sem-

pre meno risorse dall'Eu-

ropa, se continuiamo a

non produrre una pianifi-

cazione seria e rigorosa.

Il deficit di mobilità, in

particolare nel Molise, si

traduce in uno spread di

servizi di trasporto, con

pochi collegamenti in-

terni al Mezzogiorno, con

l'Italia, con il Mediterra-

neo e con l'Europa. Ed al-

lora, al ministro dei

Trasporti e all’ammini-

stratore di Rete Ferrovia-

ria va detto chiaro e

tondo che occorre supe-

rare i localismi autorefe-

renziali delle istituzioni

locali e puntare, decisa-

mente, ad una progetta-

zione nazionale. Solo,

così, si potrà dare una

speranza al nostro territo-

rio.

Ferrovie, arriva Del Rioper fare il punto della situazione

In Molise, giorno 9 agosto, anche l’amministratore di Rete Ferroviaria, Maurizio Gentile

L’Intervento

45 agosto 2017

TAagliolto

di Susanna Pastorino

Generano forti perplessità le di-

chiarazioni del Presidente della

Regione Molise riguardo alle

modalità di trasformazione del

POS 2015/2018 per il rientro

dal disavanzo sanitario in legge

dello Stato. L’aver più volte

sottolineato che la volontà di

cristallizzarlo in una legge sia

maturata nelle segrete stanze

del Governo Regionale per es-

sere, poi, accolta e condivisa

dal Governo Nazionale, deter-

mina una questione democra-

tica e costituzionale nel nostro

territorio.

Se è vero che il POS in parola è

stato “blindato” per evitare le

continue obiezioni dei cittadini

avanzate per mezzo di Associa-

zioni, Organizzazioni Sinda-

cali, Forum e Comitati – e

validate dal TAR Molise – è,

conseguentemente, lecito pen-

sare che la politica regionale

abbia smarrito il senso del pro-

prio ruolo di rappresentanza

della comunità; della nostra co-

munità! Molte sono state le

volte in cui la FP CGIL Molise

ha invitato il Governo Regio-

nale ad un confronto sulla

scelta delle politiche sanitarie

più corrispondenti alle caratte-

ristiche del territorio ed in linea

con la tutela del principio uni-

versalistico, ma senza avere

alcun riscontro. La FP CGIL

Molise ha più volte dichiarato

di condividere il principio di

portare l’assistenza sanitaria

dall’ospedale al territorio, il

medico dal paziente eviden-

ziando, però, che le modalità in

cui questo processo viene at-

tuato sono fondamentali, im-

prescindibili, per poter

garantire l’accesso universali-

stico ai servizi sanitari e l’effi-

cienza delle cure mediche

anche, e soprattutto, nella fase

della prevenzione; la tutela

degli operatori sanitari in gran

numero precari; la giusta com-

presenza di strutture sanitarie

pubbliche e private accreditate;

l’efficiente conversione delle

strutture già esistenti. E su que-

ste modalità, le parti sociali an-

davano ascoltate già dal

momento della stesura del POS.

Il Governo Regionale avrebbe

dovuto rispondere alle richieste

di mettere in campo una azione

di confronto con le parti sociali

per garantire una condivisa at-

tuazione della riorganizzazione

sanitaria. E, invece, ha preferito

prima “chiudersi a riccio” e poi

delegare le ascritte competenze

sanitarie. E, di certo, non è pos-

sibile giustificare la bontà del-

l’operato dichiarando che in

questi giorni il Tavolo Ministe-

riale ha validato i conti econo-

mici sanitari molisani – che

gravano sui Molisani con un

mutuo trentennale -, perché

“avere i conti a posto” non è ga-

ranzia di equità delle cure. E’,

quindi, evidente che la politica

sanitaria intrapresa nella nostra

Regione abbia aperto una que-

stione di rappresentatività del

territorio, oltre che di costitu-

zionalità. Riguardo a quest’ul-

timo aspetto erroneamente il

Presidente della Regione ri-

chiama a supporto della bontà

della conversione in legge del

POS Molise l’Ordinanza della

Corte Costituzionale avente ad

oggetto la conversione del POS

Abruzzo – Ordinanza n.

173/2013 – in quanto, in quel

caso, la Corte non ha esaminato

nel merito, nella sostanza, la

questione di legittimità costitu-

zionale ma si è “limitata” a ri-

scontrare delle irregolarità

processuali. E ancora, come già

più volte ribadito dalla FP

CGIL Molise, la politica sanita-

ria posta in essere sul territorio

regionale apre una questione di

legalità in merito al soggetto

erogatore dei servizi socio-sa-

nitari. La scrivente sigla sinda-

cale in più occasioni ha

evidenziato che le previsioni

del POS alterano i principi della

legislazione sanitaria nazionale

riguardo alla compresenza nella

rete sanitaria dell’erogatore

pubblico e privato accreditato;

compresenza basata dalla legge

sulla funzione integrativa, e non

sostitutiva, di quest’ultimo in

favore del primo. E invece in

Molise, tra l’altro, accade che il

Direttore di una struttura sani-

taria accreditata - non a caso

dopo la conversione del PO in

legge - rilasci dichiarazioni in

merito al c.detto accordo “Car-

darelli-Cattolica”: accordo di

cui i Molisani fino ad oggi in-

vano hanno tentato di cono-

scerne i contenuti e di cui la FP

CGIL Molise ha più volte ri-

chiesto copia, ma senza alcun

riscontro. Ed è quindi più che

lecito che nascano delle per-

plessità anche in merito alle

sorti dell’Ospedale Cardarelli –

che pare siano determinate

dalla irrimediabile fatiscenza

dello stabile –, tanto più dopo

aver appreso che nella vicina

Regione Abruzzo si procederà

alla costruzione di un ospedale

pubblico che erogherà servizi

sanitari anche per il Basso Mo-

lise. E’ evidente che il Governo

Regionale ha posto in essere

una azione di resa riguardo alle

scelte politiche e amministra-

tive della Sanità Regionale, e

questo non può non incidere

anche sul perdurare della ge-

stione commissariale: ora che il

POS non riveste più il carattere

di documento amministrativo

“straordinario” - attuabile me-

diante l’adozione di Decreti

Commissariali calati dall’alto -

ma di legge “ordinaria” dello

Stato, non è fuori luogo ipotiz-

zare che la riorganizzazione sa-

nitaria possa tornare nel

naturale alveo della gestione

politica e amministrativa regio-

nale consentendo, in tal modo,

al Consiglio Regionale e alla

Dirigenza Amministrativa di

riappropriarsi delle competenze

e funzioni congelate da ben

dieci anni. Tante, troppe, sono

le scelte politiche che scuotono

il SSR e che mettono forte-

mente in discussione i pilastri

del Servizio Sanitario Pubblico

nella nostra Regione; ossia pre-

venzione, cura e riabilitazione.

Per questo, la FP CGIL Molise

ritiene, ormai, necessario e im-

prorogabile riaprire una cam-

pagna di sensibilizzazione sul

territorio e portare la “Que-

stione Sanitaria Molisana” al-

l’attenzione del Presidente della

Repubblica in qualità di sog-

getto Istituzionale garante dell’

attuazione della Costituzione.

Segretaria Cgil Fp

Sanità, restano intattele nostre perplessità