icordai anno 1 numero 7 giugno 2006

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Mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolare € 0,50 Direttore Responsabile: Riccardo Orioles Anno Primo n• zero-sette Giugno 2006 "MinchiA, AppiddAveru?" Scusate la virgola, ma oggi, come mai forse, ci è permesso tutto! Sono trascorsi 23 anni, 23 lunghissimi anni di oblio, silenzi e oltraggi, ma finalmente, oggi, un'intera città può esplodere tutta la rabbia che ha in corpo al grido di: "Forza Catania!". Tutto sembra un sogno, tutto è un sogno, a comin- ciare dallo stadio e dai tifosi! Sembra quasi un altro mondo, un bel mondo, il mondo da sempre desiderato! Intanto, arriva il goal di Spinesi:1-0! È l'apoteosi! Le due curve s'incontrano in un solo coro, cosa che da nessun'altra parte d'Italia accade! Non c'è distinzione di razza, politica o ceto che tenga. In curva, al goal ci si abbraccia tutti: un senegalese con un bianco, un avvocato con un operaio! Ma si sa, ai catanesi, le cose troppo facili non piacciono, ogni vittoria deve essere sofferta: ci siamo abituati! L' Albinoleffe segna il pari e piomba il silenzio! Ma c'è una festa pronta, una città addobbata, bandiere, stri- scioni in ogni parte di Catania, da quella "bene" di Corso Italia a quella "popolare" di Via Plebiscito! Non c'è Albinoleffe che tenga, il raddoppio deve arrivare ed arriva! Ci pensa l'uomo che più di tutti forse, rappresenta l'animo di questa metropoli: Del Core. Sornione, furbo, rapidissimo al momento giu- sto dopo minuti di torpore: è 2 a 1, e lo sarà per tutti i 90'! (continua in seconda pagina) Il Catania in Serie A, Catania in Serie C La scuola è “finita” 2 SPECIALE REFERENDUM: Un “NO” per non perdere 3 La Costituzione non si tocca 3 Manifesto 4 illustrazione: Massimo Guglielmino

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iCordai Anno 1 Numero 6 maggio 2006

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Mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolare € 0,50Direttore Responsabile: Riccardo Orioles Anno Primo n• zero-sette Giugno 2006

"MinchiA, AppiddAveru?"Scusate la virgola, ma oggi,

come mai forse, ci è permessotutto! Sono trascorsi 23 anni, 23lunghissimi anni di oblio, silenzi eoltraggi, ma finalmente, oggi,un'intera città può esplodere tutta larabbia che ha in corpo al grido di:"Forza Catania!". Tutto sembra unsogno, tutto è un sogno, a comin-

ciare dallo stadio e dai tifosi!Sembra quasi un altro mondo, unbel mondo, il mondo da sempredesiderato! Intanto, arriva il goal diSpinesi:1-0! È l'apoteosi! Le duecurve s'incontrano in un solo coro,cosa che da nessun'altra parted'Italia accade! Non c'è distinzionedi razza, politica o ceto che tenga.In curva, al goal ci si abbraccia

tutti: un senegalese con un bianco,un avvocato con un operaio! Ma sisa, ai catanesi, le cose troppo facilinon piacciono, ogni vittoria deveessere sofferta: ci siamo abituati! L'Albinoleffe segna il pari e piombail silenzio! Ma c'è una festa pronta,una città addobbata, bandiere, stri-scioni in ogni parte di Catania, daquella "bene" di Corso Italia a

quella "popolare" di Via Plebiscito!Non c'è Albinoleffe che tenga, ilraddoppio deve arrivare ed arriva!Ci pensa l'uomo che più di tuttiforse, rappresenta l'animo di questametropoli: Del Core. Sornione,furbo, rapidissimo al momento giu-sto dopo minuti di torpore: è 2 a 1,e lo sarà per tutti i 90'!

(continua in seconda pagina)

Il Catania in Serie A, Catania in Serie C

La scuola è “finita” 2 SPECIALE REFERENDUM: Un “NO” per non perdere 3 La Costituzione non si tocca 3 Manifesto 4

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2 iCordai / Numero Zero-Sette

È elevato il numero di minoriintrodotti nelle carceri, che hanno

abbandonato la scuola nel corso delleelementari. Le scuole mancano, spes-so, delle risorse necessarie per interes-sare e trattenere gli alunni, anche sequesti non si trovano nella specialesituazione accennata prima.

Sostanziale è il contributo, quindi,che l'abbandono delle medie dà al pre-maturo avvio dei minori al lavoro,anche in occupazioni non consentiteper i minori di quella età e comunquea sottosalario. Questo sfruttamentopregiudica i minori, e pregiudicaanche la società. Infatti, l'occupazio-ne, spesso senza gratificazioni oacquisto di competenza, e pagato

poco, suscita forti bisogni di rifarsi deldanno subito. Nella maggior parte deicasi questo bisogno viene soddisfattomediante l'assunzione di comporta-menti devianti.

Alle scuole elementari e mediedeve essere dedicata un'attenzionediretta a leggerne con competenza ibisogni complessivi: di struttura, dipersonale, di servizi.

E' inoltre necessario un severo con-trollo, da parte degli uffici competen-ti, sui privati che assumono e sfrutta-no i minori, e che il Comune informidi tali fatti la Procura dellaRepubblica per i minorenni, ai fini diprovvedimenti. I minori catanesi chevengono arrestati sono troppo scarsa-

mente scolarizzati. Devianza e disper-sione sono effetti di una causa comu-ne che è l'abbandono nel quale sonostati lasciati, lunghissimamente, dalComune e dallo Stato, e nel quale sitrovano ancora, i quartieri periferici,sempre in più grave degrado.

Non si può fare a meno di chiedere,ancora una volta, un forte serio impe-gno nei quartieri periferici e storici daparte delle autorità competenti. Unavera democrazia necessita di cittadiniistruiti: curare, organizzare e diffon-dere la formazione culturale e civile diun popolo significa garantire la qua-lità della democrazia.

Mariagrazia Guerrera

LA SCUOLA È “FINITA”

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Elementari e Medie necessitano di maggiore attenzione

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(continua dalla prima pagina)Farina sembra non voler più fischia-

re, tra gli spalti i tanti cuori sembranoesplodere! "Fischia, fischiaaaaaaaa!Lo vuoi capire che è finita?Fischiaaaaaaaa!", grida Busetta conquanta voce ha in corpo in telecronacasu Diretta Stadio, "Fischia", grida lostadio! Ed alla fine l'arbitro lo capisce,i tre fischi sembrano dire: "La festaabbia inizio!". Per strada partono i cor-tei, i caroselli! I senegalesi scendononelle piazze con i loro caratteristicitamburi, i lavavetri indossano magliedel Catania e lavorano ballando: oggiè la festa di tutti, siamo tutti catanesi!Donne riversate per strada, più intra-prendenti del solito! Magari poche diloro capiscono di calcio, ma chi se neimporta? Oggi non è una semplicefesta di sport, è la festa di un'interacittà, una città da sempre bistrattata eguardata con "malo occhio" da tutti!Si grida, s'inveisce contro i cuginiPalermitani, ma forse anche questo èuno sfogo d'amore, come per dire:"Palermo, ci siamo anche noi a tenerealto il nome della Sicilia, insieme fare-mo parlare di noi!". Al liotru, simbolodella città viene fatta indossare unasciarpa tinta di rosso-azzurro! Masono gli anziani i più originali: uncocomero per cappello, sormontato daun elefantino e il gioco è fatto!

Si va avanti per tutta la notte, doma-ni si dovrà lavorare, ma chi se nefrega!? A letto arriviamo tutti stremati,ma con tante stupende immaginiancora vivide nelle nostre menti, ilsonno è dolce come mai!

Arriva l'alba, arriva un nuovo gior-no e il sogno per metà è gia svanito!Torna a vincere la Sicilia indagata permafia, torna a vincere la Sicilia citatanei pizzini. Catania si risveglia con isuoi immensi problemi, lavori fermida anni, sporcizia un po' dappertutto!L'avvocato torna a spennare l'operaioche ha urgente bisogno delle sue qua-lità, il bianco non abbraccia più il suofratello nero! Quella solidarietà, quel-l'amore che aveva accompagnato unasemplice promozione, una serie A, cheperò qui significa tantissimo, che quisignifica tutto, sono svaniti! Ieri è giàun ricordo, ieri era ieri!

Salvo Ruggieri

Il Catania in Serie ACatania in Serie C

I N V I A T E C ILe vostre lettere,le vostre storie,

le foto più curiosedel nostro quartiere,

le ingiustizieche ci stanno attorno.Via Cordai 47, Catania

email: [email protected]@yahoo.it

A proposito di diritti, quello allo studio incomincia da una scuola più accogliente.Questa, invece, è la Livio Tempesta a S. Cristoforo...

3iCordai / Numero Zero-Sette

Giorno 25 e 26 giugno si svol-gerà il referendum sulla rifor-

ma della Costituzione o Devolution,voluta fortemente dalla Lega Nord,e noi tutti siamo chiamati a votare"NO" oppure "SI" all'approvazio-ne di questa nuova Costituzione.

Le modifiche che sono stateapportate sono molteplici e si posso-no prestare a diverse interpretazioni.

Dobbiamo tenere presente cheper la stesura della nostra vecchiaCostituzione ci sono voluti più didue anni, dopo l'esperienza di unalotta di resistenza e liberazione dalNazifascismo e che la Costituzionedella Repubblica Italiana è statafatta nel rispetto dello stato di dirit-to di tutti gli italiani di qualsiasiceto, sesso ed età essi siano.

Allora cerchiamo di andare aquesto referendum quanto più con-sapevoli del voto che daremo,votando "NO".

A tal proposito abbiamo intervi-stato il Consigliere ComunaleAvvocato Rosario D'Agata.

Avvocato D'Agata, è veramenteimportante andare a votare al refe-rendum, e perchè?

E' molto importante perché daquesto voto dipende anche e soprat-tutto il nostro futuro e quello dei

nostri figli.Infatti il referendum si occupa

anche di devolvere le competenze inmateria di sanità alle Regioni.

Ciò potrebbe fare scattare unmeccanismo in base al quale solo lepersone benestanti possono avereun'assistenza sanitaria adeguata.Mentre per mancanza di fondi lepersone più povere rischiano diavere meno assistenza. Infatti sepensiamo che molta gente va inaltre città del Nord per potersi cura-re, il cittadino Siciliano sarà forte-mente penalizzato perché saràcostretto a pagare di tasca proprial'eventuale prestazione sanitaria inun'altra Regione più ricca del NordItalia, avendo tariffe e servizi diver-si da quelle Siciliane.

Questo perché ogni Regionedovrebbe trovare al proprio internole risorse di sostentamento per lasanità.

Ciò non avviene con l'attualeordinamento perché è lo Stato cheinterviene direttamente, soprattuttoper le Regioni come la Sicilia, conminori risorse rispetto alle altreRegioni del Nord, più ricche.

Qualora fosse approvata questamodifica ci saranno venti organiz-zazioni sanitarie diverse, quante

sono le Regioni Italiane, con conse-quenziali disagi e penalizzazionieconomiche per i cittadini Sicilianiche per le loro malattie devonoricorrere a presidi ospedalieri dialtre città del Nord d'Italia.

Cosa cambierebbe nella scuolapubblica?

La questione della scuola pubbli-ca è la stessa della sanità, perché cisaranno venti organizzazioni diver-se, una per ogni Regione.

Ci possono essere delle disparitàenormi sia a livello culturale cheeconomico. Ciò dipende dal fattoche le varie organizzazioni scolasti-che risentiranno degli investimentifatti dai propri Governi Regionaliche saranno diversi da Regione aRegione.

Così solo le Regioni più riccheinvestiranno più risorse economicheper le varie azioni scolastiche (retri-buzioni degli insegnanti, acquisto dimateriale didattico, manutenzionedegli edifici scolastici etc.). Mentrele Regioni Meridionali, come laSicilia, essendo sempre più impove-rite saranno costrette ad investiremeno risorse nella scuola pubblica.

E la Pubblica Sicurezza?Per quanto riguarda la Pubblica

Sicurezza, le modifiche della

Costituzione danno adito a varieinterpretazioni, per cui si potrebbe-ro creare vari conflitti non di pococonto fra chi gestisce attualmente laSicurezza Pubblica e questo nuovoordinamento.

Quali saranno i nuovi poteri delPresidente del Consiglio?

Aumenteranno i poteri delPresidente del Consiglio, chepotrebbe diventare un PrimoMinistro con poteri quasi assoluti,sminuendo i poteri del Parlamento.Per fare un esempio, se ilParlamento non appoggiasse lalinea politica del Presidente delConsiglio, questi avrebbe il poteredi scioglierlo, andando a nuove ele-zioni. Mentre se succedesse con laCostituzione attuale sarebbe ilPrimo Ministro a dimettersi.

La nuova Costituzione che sirealizzerebbe sarebbe completa-mente diversa da quella realizzatadopo la guerra di liberazione dalNazifascismo. La Devolution volu-ta dalla Lega Nord arrecherà deidanni irreversibili a tutta l'Italia, percui invitiamo tutti a votare "NO" alreferendum del 25 e 26 giugno2006.

Marcella Giammusso

REFERENDUM: UN “NO” PER NON PERDEREDa questo voto dipende il nostro futuro e quello dei nostri figli

Il referendum istituzionaleindetto a suffragio universale

(potevano per la prima voltavotare uomini e donne) nel 1946chiamò gli italiani alle urne peresprimersi su quale forma digoverno, monarchia o repubblica,dare al paese. Dopo 85 anni diRegno Monarchico l'Italia diven-tava una Repubblica. Ma soprat-tutto il popolo italiano fu chiama-to ad esercitare nuovamente in

libertà, dopo un quarto di secolo,il diritto di voto.

In quella occasione non si votòsolo per la Repubblica ma furonoanche eletti i rappresentantidell'Assemblea costituente, inca-ricata di dare una nuovaCostituzione democratica alpaese. Una Carta democratica erepubblicana da quel voto presevita, e in essa si sancirono i prin-cipi di democrazia, di libertà e di

solidarietà sociale. Si tratta di unfatto storico della massima impor-tanza e dell'acquisizione dellacoscienza di una realtà attuale epresente che si rinnova ogni gior-no: la realtà di vivere in uno statodi diritto, in un ordinamentodemocratico fondato sulla sovra-nità popolare e su valori ormaiindiscussi e condivisi dalla mag-gioranza del popolo italiano. NeiPrincipi fondamentali, da porre a

fondamento della nostra convi-venza civile, si garantiscono lelibertà, individuali ed economi-che, e i diritti politici e sociali. Lademocrazia è il rispetto dellaminoranza. È necessarioapprofondire i contenuti dellanostra Costituzione, a partiredagli articoli 1-11, per cercare diespletarne il significato e i valori.

M. G. G.

LA COSTITUZIONE NON SI TOCCALa Carta Costituzionale va adeguata ma non stravolta

Redazione “i Cordai”Direttore Responsabile: Riccardo OriolesTestata in attesa di registrazioneVia Cordai 47, [email protected] - www.associazionegapa.orgtel: 333 3892970

Stampato dalla Tipografia Paolo Millauro,Via Montenero 30, CataniaGrafica: Massimo GuglielminoFoto: Ag.Libera ImmagineIllustrazioni: Massimo Guglielmino

Hanno collaborato a questo numero:Salvo Ruggieri, Mariagrazia Guerrera, MarcellaGiammusso, Toti Domina, Carmelo Guglielmino,Paolo Parisi, Giovanni Caruso

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4 iCordai / Numero Zero-Sette

salviamo laCOSTITUZIONEper il nostro passato

per il futuro della nostra terra

25-26 giugno 2006