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I VACCINI dei primi due anni di vita CITTÀ dei BAMBINI e dei RAGAZZI Porto Antico di Genova - Via Magazzini del Cotone,15 TUTELIAMO LA NOSTRA SALUTE CON LE VACCINAZIONI: IMPARIAMO A CONOSCERLE Attività e approfondimenti per i bambini, gli adolescenti e i genitori. Università degli Studi di Genova Dipartimento di Scienze della Salute - DISSAL

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I VACCINI

dei primi due

anni di vita

CITTÀ dei BAMBINI e dei RAGAZZIPorto Antico di Genova - Via Magazzini del Cotone,15

TUTELIAMO LA NOSTRA SALUTE CON LE VACCINAZIONI:

IMPARIAMO A CONOSCERLE

Attività e approfondimenti per i bambini, gli adolescenti e i genitori.

Università degli Studi di GenovaDipartimento di Scienze della Salute - DISSAL

Vaccinarsi: perché? La vaccinazione è lo stru-mento più importante per prevenire la diffusione del-le malattie infettive ed è considerata come una delle più importanti scoperte del-la medicina.Grazie alla vaccinazione infatti è stato possibile era-dicare, cioè eliminare completa-mente, una malattia, il vaiolo, la cui eradicazione fu annun-ciata dall’OMS nel dicembre 1979. Prima di essere commercializza-ti i vaccini sono rigorosamente valutati attraverso studi scien-tifici che ne assicurino la sicu-rezza, la tollerabilità e l’effica-cia. La vaccinazione non solo protegge gli individui vaccina-ti, ma è indirettamente protet-tiva anche verso coloro che non possono essere vaccinati perché troppo piccoli o che non possono farlo per motivi di salute.Questo tipo di protezione in-diretta è definita “immunità di gregge” e rafforza il grande valore sociale della vaccinazio-ne. Infatti, quando la copertu-ra vaccinale (cioè il numero di persone vaccinate nella popola-

zione) supera una certa soglia, il virus o il batterio responsabi-le della malattia circola molto meno e diminuisce il rischio che le persone non protette si infet-tino e si ammalino. Il rifiuto di una vaccinazione comporta il mancato raggiungimento della copertura vaccinale (general-mente il 95%) necessaria per attivare l’immunità di greg-ge. Nel 2016 in Romania sono state registrate 6 morti a causa del morbillo. Nessuno di questi ammalati era stato vaccinato per motivi di età o di salute. L’episodio è attribuibile pro-prio a un’insufficiente copertura vaccinale per questa patologia. Questa esperienza sottolinea il fatto che è necessario vaccinarsi anche per quelle patologie che fanno meno paura o sembrano scomparse.

DifteriteLa difterite è provocata da al-cuni ceppi batterici produttori di una tossina specifica. La ma-lattia è endemica nei Paesi in via di sviluppo ma non è scom-parsa in quelli industrializzati. Il batterio si localizza nelle alte vie respiratorie: le lesioni tipiche sono le “pseudomembrane difte-riche”, placche grigiastre adese alla mucosa infetta. La difterite ha un’incubazione di circa tre giorni e si diffonde per contatto interumano attraverso gli star-nuti e i colpi di tosse delle per-sone infette, ma anche per con-tatto indiretto. I sintomi della difterite, oltre a quelli generici come febbre, malessere e mal di

testa, possono essere locali o dif-fusi. Alla faringite difterica, for-ma più frequente, si associa un intenso gonfiore dei tessuti mol-li con un grave ingrossamento dei linfonodi del collo. Invece, in caso di laringite, la respirazione può diventare difficoltosa e con-durre a cianosi, asfissia e infine a morte per soffocamento. Le complicanze della difterite sono effetti sistemici della tossina del batterio, pericolosa soprattutto per il cuore, il sistema nervoso e i reni.

TetanoIl tetano è una malattia infet-tiva causata da un batterio. La malattia si diffonde attra-

verso la contaminazione delle ferite da parte delle spore del batterio, presenti nel terreno. Le ferite a rischio sono quelle profonde o dove comunque è possibile una condizione di ana-erobiosi (mancanza di ossigeno) che permette alla spora di svi-lupparsi e produrre la tossina tetanica. Questo può succedere sia in caso di piccole ferite (ad esempio quelle da spine di car-ciofo o di rosa) sia in seguito a ferite più importanti (per esem-pio per una caduta o un inci-dente stradale). Paradossalmen-te, sono le ferite minori ad essere più a rischio di sviluppo della malattia perché spesso trascura-te. Nei Paesi in via di sviluppo è frequente l’infezione della ferita ombelicale, causata dal taglio del cordone tramite l’utilizzo di strumenti non sterili, con la con-seguente infezione del neonato (tetano neonatale). La malat-tia si presenta solitamente con sintomi lievi (febbre e mal di testa) fino ad arrivare alla com-parsa della paralisi spastica ca-ratteristica (contrattura diffusa della muscolatura). Durante la malattia, nel corso della quale il paziente, pur febbrile, rimane cosciente, sono colpiti anche i

muscoli respiratori, con possibi-le evoluzione verso l’asfissia. Il tetano generalizzato è sempre un’emergenza medica ed è leta-le in circa la metà dei casi an-che con assistenza adeguata. La morte avviene per soffocamen-to o arresto cardiaco, a volte anche nei casi apparentemente lievi. La malattia non dà im-munità permanente, il vaccino necessita di richiami ogni dieci anni per mantenere la protezio-ne. Purtroppo, spesso gli adulti si dimenticano dei richiami e, in-fatti la maggior parte dei casi si verifica negli anziani. A questo proposito, è importante tenere sotto controllo il proprio stato vaccinale ed effettuare i giusti richiami.

PertosseLa pertosse è una malattia in-fettiva molto contagiosa cau-sata da un batterio. I sintomi iniziali sono simili a quelli del raffreddore, compresa la tos-se, che inizialmente è leggera e non preoccupante. In seguito, gli attacchi di tosse diventano più forti, con accessi improvvisi che possono portare al vomito o alla frattura delle costole e alla

rottura dei capillari congiunti-vali. Il paziente può diventare cianotico durante l’attacco, so-prattutto se si tratta di un bam-bino, e la tosse, accompagnata da un gemito acuto che dà il nome popolare alla malattia (“tosse asinina” o “tosse cani-na”), può durare più di dieci settimane. La trasmissione della malattia avviene attraverso le secrezioni infette, sia di soggetti ammalati sia delle persone con forme asintomatiche, general-mente adulti. La malattia non dà un’immunità permanente e anche la vaccinazione richiede richiami ogni 10 anni per man-tenere l’immunità. La pertosse può dare complicazioni come polmonite, encefalite (rara), otite media. I bambini, soprat-tutto di età inferiore all’anno di

vita, sono la popolazione più a rischio: nei lattanti la tosse può essere sostituita da episodi di ap-nea e la morte può sopraggiun-gere direttamente per asfissia. Spesso la pertosse è trasmessa al neonato proprio dai genitori o dai contatti stretti, non vaccina-ti o che non hanno effettuato i giusti richiami. Per questo mo-tivo, è caldamente consigliato un richiamo anche alla madre durante la gravidanza (tra la 27esima e la 36esima settima-na), in modo che gli anticorpi sviluppati grazie al vaccino possano essere trasmessi al feto attraverso la placenta e proteg-gano il bambino durante i pri-mi mesi di vita (strategia “coco-oning”), in attesa dell’inizio del ciclo vaccinale del bambino.

PoliomieliteLa poliomielite è una malattia acuta trasmessa per via oro-fe-cale; il responsabile della ma-lattia è il poliovirus. Nel 90% dei casi la malattia decorre in modo asintomatico, ma nell’1% dei pazienti il virus danneggia i neuroni motori, causando una paralisi flaccida. La paralisi colpisce solitamente le gambe, ma in passato (prima dell’in-troduzione della vaccinazione obbligatoria) erano comuni an-che le paralisi dei nervi cranici e soprattutto la paralisi del dia-framma, il principale muscolo della respirazione. In questi casi, i piccoli pazienti erano costretti a vivere il resto della loro vita in una macchina chiamata “pol-mone d’acciaio”, in quanto non erano più in grado di respira-re autonomamente. In caso di paralisi permanente, il danno si ripercuote sull’accrescimento: l’arto paralizzato si svilupperà meno di quello sano, avrà de-formità articolari per l’errato appoggio del piede, con relativi difetti nella postura di tutto il corpo (scoliosi). Ancora oggi esi-stono aree endemiche, tuttavia grazie alla vaccinazione, molti Paesi sono già stati dichiarati

polio-free. Tuttavia, finché la malattia non sarà eradicata è necessario mantenere una co-pertura vaccinale adeguata an-che nei Paesi polio-free perché il virus è ancora presente in alcu-ne parti del mondo.

Epatite BL’epatite B è causata da un vi-rus (HBV) e il contagio avviene tramite il contatto con sangue o altri fluidi corporei infetti, tuttavia il virus è in grado di essere trasmesso anche tramite lesioni cutanee inapparenti e in ogni caso può resistere parec-chi giorni nell’ambiente esterno (compresi oggetti di uso comu-ne, come forbici o rasoi). Il virus causa un’infiammazione acuta del fegato, caratterizzata da malessere, vomito e ittero. La malattia primaria, della dura-ta di un paio di settimane, può raramente essere letale (insuffi-cienza epatica fulminante), tut-tavia la maggiore pericolosità dell’epatite B deriva dalla cro-nicizzazione dell’infezione, che può portare allo sviluppo di cir-rosi epatica e cancro del fegato. Questo scenario è più probabile (fino al 90% dei casi) quando

l’infezione è contratta in giova-ne età (per via materno-fetale o tramite oggetti contaminati), per questo motivo la vaccina-zione contro l’HBV è effettua-ta già a pochi mesi di vita, in modo che il bambino sia protet-to proprio quando l’infezione è più pericolosa.

Haemophilus influenzae di tipo BL’Haemophilus influenzae di tipo b (Hib) causa, nella mag-gior parte dei casi, una malattia con sintomi simili all’influenza, ma può essere responsabile di malattie invasive che possono portare a morte soprattutto nel-la prima infanzia. La trasmis-sione può avvenire attraverso il contatto diretto con un malato o con un portatore sano; tutta-via, grazie all’introduzione del vaccino, lo stato di portatore è diventato oggi meno frequente. La forma più nota di malattia invasiva causata da Hib è la meningite, ma esistono anche altre forme di malattie come l’e-piglottite, la polmonite, l’artrite. Anche quando la terapia anti-biotica è appropriata e iniziata in tempo, la letalità da menin-

gite da Hib è tra il 2 e il 5%. Inoltre, circa un quarto dei pa-zienti guariti può sviluppare se-quele neurologiche permanenti.

I vacciniIl vaccino esavalente è racco-mandato a partire dal terzo mese di vita, con due successivi richiami al quinto e all’undi-cesimo mese. L’esavalente con-tiene le quattro vaccinazioni obbligatorie (antidifterica, anti-tetanica, antipoliomelitica e an-tiepatite B) e altre due vaccina-zioni fortemente raccomandate, antipertosse e anti-Haemophi-lus influenzae di tipo b. Se il ciclo vaccinale è correttamente e completamente eseguito nel primo anno di vita, successiva-mente sono raccomandati due richiami per i vaccini contro difterite, tetano, pertosse, polio: il primo a 5/6 anni e l’altro a 14/15 anni. In seguito sarà op-portuno effettuare un richiamo anti-difterite, -tetano e –pertosse ogni dieci anni.

MorbilloIl morbillo è una patologia cau-sata da un virus, che si trasmet-te con il contatto interumano

per via aerea. Si tratta di una malattia molto contagiosa e per essere contenuta necessita di co-perture vaccinali elevate. Il suo segno caratteristico è l’esantema maculo papulare (piccole mac-chie rosse) che compare dopo diversi giorni di febbre alta (fino a 40°C) con faringite e congiuntivite. Contro il morbillo non esistono farmaci specifici se non le cure sintomatiche (come la tachipirina per abbassare la febbre). Le complicazioni del morbillo possono essere gravi e pericolose: le più comuni sono la diarrea, la polmonite, l’otite media (che può portare alla perdita dell’udito), la congiun-tivite con ulcere corneali (fino alla cecità) e l’encefalomieli-te. Quest’ultima si verifica in 1 caso su 1000 malati di morbillo, non esistono cure specifiche e ha una mortalità elevata (15%);

inoltre può determinare dan-ni permanenti a circa un terzo dei sopravvissuti. Un’altra ter-ribile complicanza del morbil-lo è la panencefalite subacuta sclerosante (PESS), una malat-tia neurologica che si sviluppa dopo molti anni dall’infezione primaria. La PESS è molto più rara dell’encefalite da morbillo, ma è incurabile e porta al coma e alla morte certa entro pochi anni dal suo sviluppo.

ParotiteLa parotite è una malattia molto contagiosa causata dall’omoni-mo virus che colpisce prevalen-temente le parotidi. Le parotidi sono le più grandi ghiandole salivari del nostro corpo e si tro-vano dietro la mandibola, sotto le orecchie (per questo la malat-tia viene comunemente defini-

ta “orecchioni”). Benché queste ghiandole siano la sede tipica dell’infezione, non sono rare le localizzazioni al pancreas o ai testicoli, soprattutto quando la malattia colpisce adolescenti o adulti, determinando pancreati-te o orchite. La parotite ha una durata di circa due settimane. Inizialmente compaiono feb-bre, malessere generale e mal di testa. In seguito, insorge ra-pidamente dolore in prossimità delle orecchie. Più raramente la parotite può determinare com-plicanze gravi come la menin-gite e l’encefalomielite. In caso di parotite in una donna in gra-vidanza, se il contagio avviene nei primi tre mesi della gesta-zione è possibile l’aborto sponta-neo.

RosoliaLa rosolia è una malattia in-fettiva causata da un virus e si trasmette prevalentemente per via aerea. La malattia colpi-sce soprattutto i bambini e ha solitamente un decorso privo di complicanze, in molti casi è asintomatica. Tuttavia, la ro-solia diventa estremamente pericolosa quando colpisce una

donna in gravidanza, soprat-tutto se l’infezione avviene du-rante il primo trimestre. In que-sti casi, la malattia si trasmette al feto e causa la cosiddetta “sin-drome da rosolia congenita”; nel 15% dei casi si verifica l’aborto, ma se la gravidanza giunge a termine il bambino rischia di nascere con gravi invalidità (cataratta, malformazioni car-diache, sordità, ritardo mentale e microcefalia). La rosolia ha un periodo di incubazione di circa due settimane: è caratte-rizzata da piccole macchie rosa, accompagnate da febbre alta o moderata e infiammazione dei linfonodi della nuca e del collo. Per la rosolia non esistono tera-pie specifiche, tuttavia l’infezio-ne può determinare complican-

ze soprattutto negli adulti, che possono sviluppare artralgie o artrite ed encefalite.

VaricellaLa varicella è una malattia esantematica molto contagiosa che si diffonde per trasmissione interumana (via aerea, tramite le secrezioni infette) ed è cau-sata dal virus varicella-zoster, responsabile della varicella e dell’herpes zoster o “fuoco di Sant’Antonio”. La malattia è caratterizzata da febbre e cefa-lea, debolezza, nausea e soprat-tutto dal classico esantema: pic-cole macchie rosse che, a partire dal tronco, si diffondono a tutto il corpo, poi si trasformano in vescicole e successivamente in croste. Le lesioni compaiono “a ondate”, infatti contemporanea-mente sono presenti sia macchie sia vescicole sia croste. Le vesci-cole generalmente guariscono senza lasciare segni visibili; tal-volta in seguito al grattamento da prurito permangono delle cicatrici. La malattia ha di soli-to un decorso benigno, ma può dare complicanze molto severe, soprattutto se contratta da don-ne in gravidanza. Nelle donne

non protette (coloro che non hanno fatto né il vaccino né la malattia naturale), il virus può essere trasmesso al feto attraver-so la placenta. L’infezione può causare parto prematuro o, nel caso in cui la malattia sia stata contratta nelle prime settimane di gravidanza, la sindrome da varicella congenita. I neonati affetti da tale sindrome potreb-bero sviluppare danni al sistema nervoso centrale e agli occhi, tra cui: encefalite, microcefalia, ri-tardo mentale, cataratta conge-nita. In pazienti adulti, il virus può causare diverse complican-ze, quali danni renali, articola-ri, trombocitopenia e soprattutto polmonite. Il virus della varicel-la permane all’interno delle ter-minazioni nervose anche dopo

la guarigione. Pertanto, le perso-ne che hanno avuto la varicella possono sviluppare, anche dopo decenni, una nuova manifesta-zione dell’infezione: l’herpes zo-ster o “fuoco di Sant’Antonio”. Il virus si riattiva solitamente quando le difese dell’organismo sono minori ed è più comune negli anziani, negli immunode-pressi, nei diabetici, nei malati oncologici e anche in situazioni di forte stress. L’herpes zoster si presenta solitamente al tronco e ha una caratteristica disposi-zione “a banda”, solo da un lato del corpo. Le vescicole si accom-pagnano al dolore (nevralgia erpetica), che può essere molto forte e difficile da trattare con i farmaci. Inoltre, il dolore può durare anche mesi e addirittura anni.

I vacciniIl vaccino antimorbillo, -paro-tite, -rosolia (cosiddetto vaccino MPR) e quello contro la vari-cella sono raccomandati nel secondo anno di vita. In par-ticolare, il vaccino trivalente MPR permette di proteggere il bambino contro le 3 malattie e la prima dose viene effettuata al 13° mese di vita. Il ciclo vac-cinale si completa poi con la seconda dose a 5/6 anni, prima che il bambino vada a scuola. Anche il vaccino contro la vari-cella prevede un ciclo vaccinale di due dosi e secondo il calenda-rio vaccinale ligure è sommini-strato: prima dose al 15° mese di vita e seconda dose a 5/6 anni. Da poco tempo è inoltre disponi-bile un vaccino contro l’herpes zoster: è indicato per gli adulti

con più di 50 anni e aiuta il sistema immunitario a tenere sotto controllo la riattivazione del virus, prevenendo la ma-nifestazione dell’herpes zoster e delle sue complicanze.

RotavirusI rotavirus sono un tipo di vi-rus a trasmissione oro-fecale e sono la principale causa di gastroenterite nei bambini di età inferiore a 5 anni. Il virus è diffuso ovunque nel mondo e l’infezione naturale non è suf-ficiente a fornire un’immunità duratura. Il virus causa febbre lieve-moderata e sintomi ga-strointestinali, soprattutto diar-rea acquosa, che si protrae per circa una settimana. Ogni anno nel mondo, soprattutto nei Pa-esi in via di sviluppo, la grave disidratazione conseguente alla diarrea da rotavirus causa mez-zo milione di morti tra i bambi-ni sotto i 5 anni. La morte per disidratazione può sembrare una minaccia remota per Paesi come l’Italia, tuttavia è impor-tante considerare che i bambini molto piccoli vanno incontro a grave disidratazione anche in poche ore e pertanto possono es-sere presto in pericolo di vita.

Il vaccinoCome per tutte le malattie in-fettive, anche per la gastroente-rite da rotavirus un’importante misura preventiva è l’adeguato lavaggio delle mani, che limi-ta la diffusione dei patogeni. Tuttavia, il mezzo preventivo più efficace è la vaccinazione, raccomandata a partire dalla 6a settimana di vita. Un este-so programma vaccinale per-metterebbe di ridurre drasti-camente le morti da rotavirus, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, e la gravità della malattia anche nei Paesi indu-strializzati.

Siti utiliLe informazioni sul Calendario Vaccinale, sulle schedule e sulle modalità di vaccinazione possono essere fornite dal medico del servizio di Igiene e Sanità Pubblica della propria ASL di com-petenza. Ogni ASL ha, inoltre, un sito internet in cui gli uten-ti possono trovare le informazioni preliminari per accedere agli ambulatori vaccinali, cercando la voce “Vaccinazioni”. Per quanto riguarda la Liguria:ASL1 Imperiese: www.guida.asl1.liguria.itASL2 Savonese: www.asl2.liguria.itASL3 Genovese: www.asl3.liguria.itASL4 Chiavarese: www.asl4.liguria.itASL5 Spezzino: www.asl5.liguria.it

Per trovare informazioni riguardo alle malattie prevenibili tra-mite vaccinazione e ai vaccini attualmente disponibili sono con-sigliati i seguenti siti:www.vaccinarsi.org www.epicentro.iss.it www.salute.gov.it www.societaitalianaigiene.org www.riv.life medbunker.blogspot.it www.italiaxlascienza.itwww.cdc.govwww.gisci.it (Le 100 domande contro l’HPV)

Su Facebook sono utili e affidabili le seguenti pagine:Roberto Burioni, MedicoMarco Bianchi MedBunkerZeus – Divulgazione scientifica a Genova CDC

Università degli Studi di GenovaDipartimento di Scienze della Salute – DISSALVia Pastore 1, 16132 Genova.

e-mail: [email protected]

Tel: Prof. Roberto Gasparini 010-3538527 Prof.ssa Donatella Panatto 010-3538109 Dott.ssa Daniela Amicizia 010-3538508 Dott.ssa Lucia Arata 010-3538394 Dott.ssa Mariasilvia Iovine 010-3538394 Dott.ssa Francesca Zangrillo 010-3538394

Illustrazioni da vecteezy.com

In collaborazione con

Un’iniziativa di