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Fabrizio Ammetto I CONCERTI DI VIVALDI «CON»(O «PER»?) DUE VIOLINI«OBLIGATI»(O «PRINCIPALI»?)* Tavola 1. I concerti per due violini di Vivaldi Oltre la metà dei concerti per due violini di Vivaldi censiti da Peter Ryom 1 è giunta a noi tramite gli autografi (generalmente le partiture, 2 e in due soli casi le parti staccate). 3 Di quattro concerti abbiamo le edizioni a stampa pubblicate vivente Vivaldi, 4 mentre sei lavori (incluse due opere dubbie) sono tràditi – 59 – – 1 di 14 – Fabrizio Ammetto, via Beato Leopoldo 113, 06049 Spoleto, Italia. e-mail: [email protected] – oppure – [email protected] * Il contenuto del presente saggio è frutto delle ricerche svolte per la tesi di Dottorato in Musicologia e Beni musicali, Università di Bologna, I concerti per due violini di Vivaldi (con edizione di RV 513, 521, 528, 764 e ricostruzione di RV 520, 526). 1 PETER RYOM, Répertoire des œuvres d’Antonio Vivaldi. Les compositions instrumentales, Copenaghen, Engstrøm & Sødring, 1986, pp. 597-629. PETER RYOM, Antonio Vivaldi. Thematisch-systematisches Verzeichnis seiner Werke (RV), Wiesbaden [etc], Breitkopf & Ha¨rtel, 2007, pp. 217-227. 2 RV 505, 507, 508, 509, 510, 511, 512, 514, 515, 516, 517, 523, 524, 525, 527, 529. 3 RV 520 e 526. 4 RV 519 (= op. III n. 5, Amsterdam, E. Roger, [1711]), RV 522 (= op. III n. 8, idem), RV 530 (= op. IX n. 9, Amsterdam, M.-Ch. Le Cène, [1727]), RV 513 (è l’ultimo dei VI Concerti a cinque stromenti di autori diversi, Amsterdam, G. F. Witvogel, [ca. 1736]).

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Fabrizio Ammetto

I CONCERTI DI VIVALDI«CON» (O «PER»?) DUE VIOLINI«OBLIGATI» (O «PRINCIPALI»?)*

Tavola 1. I concerti per due violini di Vivaldi

Oltre la metà dei concerti per due violini di Vivaldi censiti da Peter Ryom1 ègiunta a noi tramite gli autografi (generalmente le partiture,2 e in due soli casi leparti staccate).3 Di quattro concerti abbiamo le edizioni a stampa pubblicatevivente Vivaldi,4 mentre sei lavori (incluse due opere dubbie) sono tràditi

– 59 – – 1 di 14 –

Fabrizio Ammetto, via Beato Leopoldo 113, 06049 Spoleto, Italia.e-mail: [email protected] – oppure – [email protected]* Il contenuto del presente saggio è frutto delle ricerche svolte per la tesi di Dottorato in

Musicologia e Beni musicali, Università di Bologna, I concerti per due violini di Vivaldi (con edizione diRV 513, 521, 528, 764 e ricostruzione di RV 520, 526).

1 PETER RYOM, Répertoire des œuvres d’Antonio Vivaldi. Les compositions instrumentales, Copenaghen,Engstrøm & Sødring, 1986, pp. 597-629. PETER RYOM, Antonio Vivaldi. Thematisch-systematischesVerzeichnis seiner Werke (RV), Wiesbaden [etc], Breitkopf & Hartel, 2007, pp. 217-227.

2 RV 505, 507, 508, 509, 510, 511, 512, 514, 515, 516, 517, 523, 524, 525, 527, 529.3 RV 520 e 526.4 RV 519 (= op. III n. 5, Amsterdam, E. Roger, [1711]), RV 522 (= op. III n. 8, idem), RV 530

(= op. IX n. 9, Amsterdam, M.-Ch. Le Cène, [1727]), RV 513 (è l’ultimo dei VI Concerti a cinquestromenti di autori diversi, Amsterdam, G. F. Witvogel, [ca. 1736]).

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esclusivamente da copie manoscritte non autografe.5 Infine, vanno aggiunti alcomputo alcuni testimoni pure non autografi (partiture e/o parti staccate) chetramandano ulteriori lezioni di cinque concerti.6

L’interesse di Vivaldi per il «doppio concerto» con la partecipazione solisticadi due violini è ufficialmente attestato per la prima volta nella raccolta dell’Estroarmonico del 1711, con due lavori: il concerto in La maggiore RV 519 (op. III n. 5) e il concerto in La minore RV 522 (op. III n. 8). Il favore che godettero fin dasubito queste due composizioni (come accadde pure ad altre della stessa silloge)è ben noto. L’opera III venne pubblicata in otto fascicoli di parti staccate distinte:quattro per i violini, due per le viole, una per il violoncello, e una per il violonee il cembalo. Realmente, in RV 519 e 522 le due viole suonano la medesima parte,così come tutti i bassi eseguono la stessa linea melodica,7 e le parti dei violinisono abbinate a coppia: il Violino Primo con il Violino Terzo, e il Violino Secondocon il Violino Quarto. In questo modo Violino Primo e Violino Secondo, con ruolosolistico, eseguono parti distinte nelle sezioni dei «tutti», cioè si comportanocome in un «concerto grosso» romano: in altre parole, potremmo dire di trovarcidi fronte a un «concertino a due», privato dunque della parte del violoncelloconcertante. Va precisato tuttavia che, se il concerto RV 522 si configurapienamente come lavoro con due solisti, altrettanto non si può affermare per RV 519, dove oltre la metà degli interventi solistici nel primo tempo sono affidatiesclusivamente al Violino Primo, come avviene pure per l’intero movimentocentrale. (In RV 519, anche le difficoltà tecnico-musicali e le tessiture versol’acuto sono sbilanciate a favore del primo solista.)8

L’unico ulteriore esempio di concerto con due violini obbligati presente inuna raccolta a stampa autorizzata da Vivaldi si trova ne La cetra, del 1727: ilconcerto in Si bemolle maggiore RV 530 (op. IX n. 9). In questo caso l’editore LeCène stampa tre parti staccate distinte per i violini, una per la viola e due partiidentiche per «organo e violoncello». Il numero e le denominazioni delle partidei violini seguono questa volta la prassi nord-italiana: Violino Primo, ViolinoSecondo e Violino Terzo. Il Secondo, che partecipa a tutti gli episodi solistici, suonanei «tutti» la linea dei violini primi (al pari del Violino Primo); al Violino Terzo èaffidata la parte dei violini secondi dell’orchestra.

Dunque, in due raccolte – l’opera III e l’opera IX – pubblicate a poco più di15 anni di distanza l’una dall’altra incontriamo due morfologie diverse nello

5 RV 506, 521, 528, 552, 764, 765. Ai fini del tema analizzato in questa sede, il concerto RV 552non viene preso in considerazione per il suo particolare trattamento del secondo violino solista (altroViolino per eco in lontano), che non suona mai nei «tutti» (dove i violini dell’orchestra procedono sem-pre all’unisono, ad eccezione di un paio di battute nel movimento iniziale).

6 RV 507, 508, 510, 519, 523.7 Eccezion fatta per RV 522, I mov., batt. 34-36.8 Come mi ha giustamente ricordato Michael Talbot (in una corrispondenza privata), «l’asim-

metria nell’uso degli strumenti obbligati è comunissima in Vivaldi, autore che con la sua attivitàsvolta alla Pietà era svincolato dalla necessità di dover rispettare regole gerarchiche in vigore inve-ce tra gli strumentisti di un’orchestra di corte».

stesso repertorio: in un caso il secondo violino solista svolge il ruolo-guida deiviolini secondi, nell’altro appartiene alla sezione dei violini primi. (Aquest’ultima tipologia appartengono anche i due concerti incompleti – RV 520 e526 – contenuti nella raccolta manoscritta La cetra, datata 1728, e tramandata daparti staccate autografe.)

Ma nelle sedici partiture autografe oggi conservate come è organizzata ladistribuzione strumentale delle parti dei violini?

Per tredici concerti,9 tutti composti dopo il 1720,10 Vivaldi utilizza fogli diformato oblungo con dieci pentagrammi a pagina, organizzati in due sistemi dicinque righi ciascuno: i primi tre servono rispettivamente il violino primo«obligato», il violino secondo «obligato» (insieme alla fila dei violini I), e lasezione orchestrale dei violini II.

Quando negli episodi solistici i primi due pentagrammi sono occupati e sirende necessario avere due parti orchestrali distinte per i violini, questevengono scritte entrambe nel terzo rigo. In tutti questi casi, comunque, ilprincipio secondo cui il secondo violino solista appartiene alla sezione deiviolini primi è sempre mantenuto.Figura 1. Concerto RV 529 (I, Allegro), I-Tn, partitura autografa

Ci sono alcuni casi, tuttavia, in cui Vivaldi scrive la parte del secondo solistasu un rigo diverso (il terzo, o addirittura il quarto!), ma si tratta di vere e propriesviste del compositore, corrette con una cancellatura11 o con l’apposizione di unarubrica correttiva.

9 RV 505, 508, 509, 510, 511, 512, 514, 515, 516, 524, 525, 527, 529.10 CESARE FERTONANI, La musica strumentale di Antonio Vivaldi («Quaderni vivaldiani», 9), Firenze,

Olschki, 1998, p. 436.11 In RV 512 (III mov., batt. 131-137) e in RV 517 (I mov., batt. 37-39, e III mov., batt. 67-69).

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Ad esempio, nell’Allegro finale di RV 510 (batt. 33-35), in concomitanza conuna voltata di pagina, la parte del secondo solista è notata erroneamente sulterzo pentagramma.

Figura 2. Concerto RV 510 (III, Allegro), I-Tn, partitura autografa

È curioso constatare che il copista dell’ulteriore fonte del concerto,conservata a Londra, non ha capito lo sbaglio di Vivaldi e ha riportato lamedesima disposizione grafica pur senza aver ‘subìto’ il cambio-pagina!

Figura 3. Concerto RV 510/765 (III, Allegro), GB-Lam, con annotazioni autografe

Un’avvertenza per i copisti assai significativa (anche se poi cassata) si leggenel secondo pentagramma dell’autografo di RV 508: Scrivete tutti li Soli delSecondo Violino / nella seconda riga (Fig. 4).

Benché posta all’inizio della composizione, la rubrica trova la suagiustificazione soltanto giunti al terzo movimento: infatti, mentre nell’Allegroiniziale la parte del secondo solista è già notata sul secondo pentagramma,

Figura 4. Concerto RV 508 (I, Allegro), I-Tn, partitura autografa

nell’Allegro finale inizia sorprendentemente sul quarto pentagramma (batt. 16-18)e prosegue poi sul terzo fino alla fine. Ma, anche in questo caso, l’appartenenzadel secondo solista al gruppo dei violini I non può essere messa in dubbio:12 nelIII movimento, in corrispondenza dell’entrata del terzo «Tutti», Vivaldi precisainfatti Con il Principale, indicazione che chiarisce che il secondo violino solistadeve seguire la linea del violino primo principale.Figura 5. Concerto RV 508 (III, Allegro), I-Tn, partitura autografa

12 Nell’edizione Ricordi (Tomo 116°, a cura di Gian Francesco Malipiero, Milano, Ricordi, 1951,19993) è sbagliata la sezione orchestrale d’appartenenza del violino secondo «obligato».

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Altrove Vivaldi inverte anche le posizioni delle parti orchestrali dei violini:tralasciando i casi di semplice svista,13 siamo talvolta di fronte a veriripensamenti compositivi in corso d’opera.

Nel movimento finale di RV 517, solo nel momento in cui concepiva laseconda entrata del fugato Vivaldi deve aver pensato di dover invertire le partidei violini II con quelle dei I, probabilmente per ragioni di tessitura (dalpentagramma seguente, infatti, tutto ritorna in ordine.Figura 6. Concerto RV 517 (III), I-Tn, partitura autografa

Nel secondo «tutti» del movimento iniziale di RV 511 (batt. 49-50) ilcompositore ha deciso in un secondo momento di affidare i due passaggi insemicrome ai solisti, piuttosto che alle intere sezioni dei violini (come avvenivainvece nel «tutti» iniziale): il passo risulta dunque scritto nei primi duepentagrammi soltanto nelle batt. 52-53, e per fugare ogni dubbio Vivaldi haapposto due volte la scrizione «solo».Figura 7. Concerto RV 511 (I, Allegro molto), I-Tn, partitura autografa

13 In RV 505 (I mov., batt. 131-138), in RV 508 (I mov., batt. 66-69) e in RV 512 (I mov., batt. 58-60).

Detto fra parentesi, nell’Allegro finale dello stesso RV 511 è presenteun’ulteriore svista scrittoria: nel passaggio da c. 241v a c. 242r Vivaldi hadimenticato di completare la linea del basso (batt. 44-49), almeno nella chiusuradella progressione discendente (batt. 44) e nelle due formule cadenzalisuccessive (batt. 46-47 e 49).Figura 8. Concerto RV 511 (III, Allegro), I-Tn, partitura autografa

Caso interessante è quello del concerto RV 517, la cui partitura è scritta sudue diversi tipi di carta da musica: inizia su due fogli a 12 pentagrammi(utilizzati fino a batt. 52 del primo movimento), prosegue su altri due fogli a 10pentagrammi (fino a batt. 35 del movimento centrale), riprende su altri due foglia 12 pentagrammi (fino a batt. 76 del movimento finale), e si conclude su unulteriore foglio a 10 pentagrammi. Ma, nonostante Vivaldi avesse a disposizioneun rigo ulteriore da utilizzare (almeno all’inizio), l’idea compositivanell’allestimento strutturale della partitura è sempre la medesima: trepentagrammi per tutte le parti dei violini (con il secondo solista appartenentealla fila dei violini I), a costo di lasciare in bianco due righi nei fogli con 12pentagrammi.Figura 9. Concerto RV 517 (I, Allegro), I-Tn, partitura autografa

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