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CONSIDERAZIONI DI STORIA ED ARCHEOLOGIA I QUADERNI V MONTE V AIRANO L EDIFICO B E LA CISTERNA 1a parte 2013

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CONSIDERAZIONIDI STORIA ED ARCHEOLOGIA

I QUADERNIV

MONTE VAIRANOL’EDIFICO B E LA CISTERNA

1a parte

2013

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QUESTO QUADERNO È STATO STAMPATOGRAZIE AL CONTRIBUTO DELL’IRESMO

ISTITUTO REGIONALE PER GLI STUDI STORICI DEL MOLISE “V. CUOCO”ENTE DI DIRITTO PUBBLICO REGIONALE

ISTITUITO CON L. R. nr. 26 DEL 2 SETTEMBRE 1977

© Copyright by De Benedittis 2013

Supplemento al nr. 6 (2013) della rivista Considerazioni di Storia ed Archeologia

Autorizzazione del Tribunale di Campobasso nr. 6/08 cr. n. 2502 del 17.09.2008

La rivista e i quaderni possono essere scaricati gratuitamente dal sito www.samnitium.com

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C O N S I D E R A Z I O N IDI

STORIA ED ARCHEOLOGIARIVISTA DIRETTA DA GIANFRANCO DE BENEDITTIS

I Q U A D E R N IV

Comitato di redazione

Angela DI NIRO Paolo MAURIELLO

Valeria CEGLIA Maria Assunta CUOZZO

Mariadiletta COLOMBO Carlo EBANISTA

Segreteria

Andrea CAPOZZI

Anna MANDATO

Francesca MASCITELLI

Federico RUSSO

Mario ZICCARDI

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CONSIDERAZIONI DI STORIA ED ARCHEOLOGIA

I QUADERNIV

MONTE VAIRANOL’EDIFICO B E LA CISTERNA

a curadi

G. De Benedittis

CAMPOBASSO2013

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INDICE

INTRODUZIONE (G. De Benedittis) 9

L’EDIFICIO B DI MONTE VAIRANO (G. De Benedittis) 11

LA CISTERNA (G. De Benedittis) 23

LA CERAMICA A VERNICE NERA (A. Capozzi - P. Rocco) 24

LE LUCERNE ( F. Mascitelli) 44

LA CERAMICA A VERNICE ROSSA INTERNA (L. Lombardi Cerio) 46

LA CERAMICA COMUNE (A. Mandato) 48

LA CERAMICA DA FUOCO E I COPERCHI (V. Cofelice -L. Lombardi Cerio) 58

LE MACINE A TRAMOGGIA (V. Cofelice - G. De Benedittis) 69

LA CERAMICA A PARETI SOTTILI (B. Baccigalupi) 78

I DOLIA E LOUTERIA (B. Baccigalupi) 80

LE PIETRE LAVORATE (B. Baccigalupi) 87

LE ANFORE (G. De Benedittis) 88

I BOLLI PSEUDOBILIGUE (G. De Benedittis) 90

LE ANTEFISSE (G. De Benedittis) 91

IL BRONZO (B. Baccigalupi) 91

LA MONETA (A. Salvatore) 92

IL FERRO (B. Baccigalupi) 92

GEOFISICA APPLICATA (M. Cozzolino - E. Di Giovanni - F. Fasano - P. Mauriello) 95

CONCLUSIONI (G. De Benedittis) 100

BIBLIOGRAFIA 122

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INTRODUZIONE

Lo scavo archeologico di Monte Vairano ha avuto un passato travagliato: iniziato nel 1978, fupraticamente abbandonato dopo il 1992 per il venir meno dei fondi in precedenza messi a disposi-zione dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Molise; nel 2002 i lavori sono stati ripresi graziealla sensibilità del rettore prof. Giovanni Cannata, che al sito di Monte Vairano ha voluto assegnarelo spazio previsto per le attività didattiche programmate per il Corso in Beni Culturali dell’Universitàdegli Studi del Molise e al prof. Natalino Paone, presidente del Consorzio Universitario del Molise,che ha messo a disposizione i fondi necessari per lo scavo archeologico.

Oggi, grazie a loro e al contributo delle centinaia di studenti che si sono avvicendati nello scavodei resti archeologici di Monte Vairano in questi ultimi dieci anni per fare le prime esperienze sulmetodo archeologico, siamo in grado di presentare i risultati conseguiti dallo scavo e dallo studiodelle strutture relative all’edificio B e dei materiali rinvenuti all’interno di una cisterna scavata allafine degli anni ’80.

La ricerca sul mondo sannitico dopo il bellissimo libro di Edward Togo Salmon1, le brillanti con-siderazioni di Adriano La Regina2 e l’importante lavoro di riordino dei dati archeologici e non avutosicon il libro di Gianluca Tagliamone3 potrebbe sembrare, ad un’analisi sommaria, priva di nuovispunti; eppure, ad una valutazione più attenta, le prospettive di ricerca che si stanno aprendo inquesti ultimi anni su questo popolo mi sembrano molto promettenti.

Ci sono situazioni in cui però il ripercorrere antichi modi di impostare la ricerca non può cherendere più complicati i problemi4; occorrerebbe individuare altre strade e metodi di ricerca che nonsiano solo ripetitivi di vecchie ipotesi. L’abitato sannitico di Monte Vairano al riguardo può aprirenuovi spiragli.

Note1 - Salmon E.T., Samnium and the Samnites, Cambridge, 1967.2 - La Regina A., I Sanniti, in Italia Omnium Terrarum Parens, a c. di G. Pugliese Carratelli, Milano 1989, pp. 301-700.3 - Tagliamone G., I Sanniti, Milano 1996.4 - La ricerca storica moderna per descrivere le forme insediative del mondo sannitico ha usato regolarmente la definizione"sistema pagano-vicanico"; questo modello di utilizzazione del suolo ha senz'altro conosciuto larga fortuna, divenendol'orizzonte insediativo di riferimento per le popolazioni sannitiche non urbanizzate. L'esame delle fonti antiche escludonoche questo sistema sia presente nel Sannio, mentre appare chiaro l'organizzazione del paesaggio in regiones costellate diurbes e vici, ma non di pagi. (cfr. Russo F., Il sistema insediativo sannitico nelle fonti letterarie, Rivista di Cultura Classicae Medievale, XLV, 2 (2003), pp. 277-304).

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L’EDIFICIO B DI MONTE VAIRANO1

Gli scavi eseguiti all’interno di Monte Vairano hanno permesso di aggiungere nuovi dati allestrutture presenti negli abitati sannitici; dopo lo scavo della Casa di LN2 è stato ultimato lo studiodel cosiddetto “Edificio B“.

Il perimetro complessivo dell’edificio al termine dello scavo è comparso perfettamente in situnel lato lungo di NW ed in quello corto di NE; sui lati SW e SE avevano ancora la loro posizioneoriginaria solo i filari di base, mentre erano caduti appena sotto il perimetro dell’edificio quasi tuttii blocchi dei filari più alti, ancora in buone condizioni. Se si escludono alcuni spanciamenti appenaavvertibili, l’edificio ha conservato quasi perfettamente la distribuzione dei blocchi di base per tuttoil suo perimetro.

La concezione planimetrica è estremamente semplice: impianto longitudinale con cordolo me-diano in grossi blocchi non lavorati e superficie interna suddivisa in due vani distribuiti su due pianisfalsati in altezza.

Di forma rettangolare, è realizzato con un perfetto rapporto di 1 a 2 tra lati corti e quelli lunghi: ri-spettivamente m 8,25 e m 16,50, misure queste perfettamente corrispondenti a 30 x 60 piedi oschi. Labase dell’edificio è formato da blocchi tagliati in modo da avere uno sviluppo maggiore in larghezza chein altezza; i piani di appoggio sono quasi sempre orizzontali, quelli di contatto per lo più obliqui; la loro

- L’edificio B prima del restauro.

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- Edificio B: prospetto del lato ovest prima del restauro e il saggio in fondazione.

- L’edificio B dopo il restauro (lato ovest).

lavorazione è di alta qualità: sono infatti perfettamente levigati sia sulla faccia vista che nei piani di con-tatto e di appoggio al punto che sono perfettamente combacianti. La parte mediana dell’edificio è inveceoccupata da un cordolo composto di grossi blocchi informi che si distribuiscono lungo tutto l’asse me-diano dell’edificio per tutta la sua lunghezza. Se per i blocchi squadrati è stata utilizzata la puddinga (tipodi pietra che caratterizza la roccia di Monte Vairano), per il cordolo mediano è composto di calcare duroappena sbozzato. L’edificio propone un particolare sviluppo in altezza: per poco meno della metà nord-est presenta un doppio filare di blocchi delimitante un’area quadrangolare perfettamente in piano; laseconda metà è delimitata da un unico filare nella parte alta con faccia superiore perfettamente pianeg-giante ed in linea con quello del piano inferiore, composto da due blocchi in alzato. Il cordolo medianoripropone la stessa duplice altezza riproponendo la suddivisione in due piani.

Le fondazioni, almeno nel saggio centrale effettuato sul lato W, appaiono molto robuste: alcunidei blocchi continuano sotto il piano di campagna per oltre 70 cm. I blocchi di fondazione, nellaparte posta sotto il piano di calpestio, presentano una facciavista appena sbozzata che aggetta dipochi centimetri rispetto al paramento esterno dei massi sovrastanti meglio lavorati.

Non risultano tracce di scalinate o elementi che possano farci individuare l’ingresso; probabil-mente raggiunto mediante una scalinata in legno.

Lo scavo non ha evidenziato tracce che possano farci pensare a murature in pietra per l’alzato; leUS che coprivano l’edificio, di cui era in luce l’angolo NE prima dello scavo, sono sostanzialmentedue: se si esclude l’humus le altre, tra l’altro molto sottili, prive di materiali si giustificano sostanzial-mente per il dilavamento protrattosi nel tempo.

All’esterno del lato NW, dove il materiale di crollo è in parte rimasto in situ sono comparsealcune antefisse, tutte con la rappresentazione del leone nemeo frutto di matrici per lo più stanche.

Se si esclude questo elemento, non abbiamo altre tracce relative all’alzato se non un piccolo

12 G. De Benedittis

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blocco con incasso rettangolare rinvenuto sul piano più alto an-cora nella posizione originaria; probabilmente su di esso era col-locata la base di una trave che sorreggeva il tetto; la sua centralitànel corridoio NW delimitato dal cordolo mediano e la pareteesterna ci offre un contributo a capire come fossero distribuiti glispazi all’interno; l’ipotesi più probabile è che fosse utilizzato perancorare una delle travi che reggevano i timpani. Nonostante ciò,poco è possibile dire sulla spartizione degli spazi interni anche sela disposizione del blocco rispetto alle pareti perimetrali fa intuireuna perfetta simmetria nella distribuzione degli spazi interni.

L’assenza di tracce di colonne o pilastri in pietra fa convincentemente ritenere che l’alzato fossecomposto da un telaio di travi in legno; pur non essendone rimaste tracce, è da presumere che lachiusura delle pareti fosse completata con la tecnica del pisé più che dell’adobe.

La copertura, vista la grande quantità di tegole rinvenuto lungo il perimetro, è da presumerefosse fatto di embrici; non è possibile escludere che il tetto fosse a doppio spiovente; molto probabileè che il tetto terminasse in antefisse con Ercole ed il leone nemeo, rinvenute in buona quantità nelloscavo degli spazi che circondano l’edificio.

CronologiaI dati di scavo ci consentono di avere sufficienti elementi per poter collocare la sua costruzione

all’inizio del I sec. a.C. Gli interventi di scavo effettuati all’interno dell’edificio sotto il piano di cal-pestio, nel terreno di riempimento, hanno permesso il rinvenimento di pochi materiali (vedi cata-logo); tra questi è una lucerna a pasta grigia e decorazione radiale.

Presente in Italia meridionale e in Sicilia, nel Mediterraneo orientale e a Delo (130 - 30 a.C.) haun becco svasato. Secondo C. Pavolini3 vanno ricondotte ad un ambito produttivo suditalico le lu-cerne con il becco a “teste di cigno” stilizzate (120 - 50 a.C.).

L’arco cronologico coperto da questa forma è piuttosto ampio: parte dall’ultimo quarto del IIsec. a.C., ma è presente anche in contesti databili intorno al 30 d.C. I quattro esemplari rinvenuti aCosa si datano tra il 150 e il 70 a.C.4.

Lo stato di conservazione del nostro non consente di definire la forma del beccuccio, tuttavia cioffre un deciso terminus post quem nell’ultimo quarto del II sec. a.C. In una US sporca (presenza digrosse radici) relativa ad una parte del riempimento sono state rinvenute due semisse che, nonostantelo stato di consunzione, ci rimandano per il peso alla riforma semionciale5.

I materiali trovati nella fossa di fondazione, nonostante il numero limitato e le dimensioni deiframmenti, non si discostano da questa datazione. La maggioranza dei frammenti rinvenuti nei saggieffettuati sulle fondazioni è da riferire a ceramica da cucina o acroma; accanto ad essi sono stati rin-venuti frammenti di ceramica a vernice nera e rossa interna; i primi rimandano alle tipiche pateread orlo rientrante (Morel 2555a1) presente anche nella produzione locale o il classico piede a beccodi civetta capovolto e la decorazione sul fondo interno a larga fascia di trattini obliqui delimitata dacerchi incisi d’importazione6. I tegami a vernice rossa interna presentano entrambi l’orlo a mandorlae rimandano alla forma Leotta 27, utilizzate tra la fine del II sec. a.C. e l’età augustea.

In un’unità stratigrafica relativa al crollo sul lato NW è stata rinvenuta un’ansa di anfora rodia

L’edificio B 13

- Il blocco con incasso per trave.

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del VI periodo con il bollo dell’arconte eponimo Giasone datato tra il107 a.C. e l’88/86 a.C. (e più probabilmente tra il 90 e l’86 a.C.)8.

Questi dati ci inducono a ipotizzare che l’edificio sia stato costruito aridosso della Guerra Sociale, evento che ne ha probabilmente determi-nato la costruzione.

ConfrontiQuesto edificio, dalla forma del

tutto particolare, trova confrontimolto stringenti in altri due, con cuisono condivisi diversi elementi. Ilprimo è quello rinvenuto dal Morel

negli scavi del tempio di Vastogirardi9.Anche questo è rettangolare con lati di m 8,25 x 16,50. Qui i

blocchi sono di forma poligonale, e la lavorazione è di buona qua-lità e il tipo di pietra è un calcare compatto, facilmente reperibilein zona. L’edificio è attraversato al centro per tutta la sua lunghezza da un cordolo composto di grossi

- Il bollo rodio rinvenuto sotto laUS relativa al crollo.

- Vastogirardi: l’edificio B, pianta e sezione.

- Vastogirardi: l’edificio B.

14 G. De Benedittis

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- Morcone (BN): l’edifcio sannitico sotto la chiesa di San Salvatore.

blocchi informi così come a Monte Vairano.L’edificio propone lo stesso sviluppo in altezza: due vani distribuiti su due piani sfalsati che scan-

discono l’edificio in due ambienti quadrangolari. Qui i resti di epoca classica sono in parte copertida residui murari di epoca successiva.

In questo caso i dati per individuarne la cronologia sono scarni, tuttavia la datazione del tempiovicino (inizio I sec. .a.C.) può essere un utile riferimento per proporre anche per questo la stessa cro-nologia dell’edificio di Monte Vairano.

Le affinità con quello di Monte Vairano si arricchiscono ulteriormente se si considera lo stranoorientamento: NE, identico a quello di Monte Vairano.

Un altro edificio identico ai precedenti è ubicato a Morcone (BN), nella parte alta, sotto i restidella chiesa di San Salvatore10.

Anche questo è rettangolare con lati di m 8,25 x 16,50. I blocchi sono anche in questo caso diforma poligonale di buona qualità e la pietra utilizzata è quella reperibile in zona: un calcare com-patto. Anche qui la connessione dei blocchi appare molto regolare. In questo caso è assente il cordolomediano, ma ciò può attribuirsi al riuso dell’area in epoca medievale; la sovrapposizione della chiesaha determinato l’apertura di 18 loculi per tombe di diverse dimensioni sotto il livello pavimentale;ciò nonostante lungo il perimetro si riconoscono i due filari di blocchi per il piano più alto, ridottoad uno nel secondo livello; l’intervento di scavo, oltre allo studio delle murature ha interessato il

L’edificio B 15

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lato est dove si è rinvenuta una stratigrafia non articolata, ma utile a capire la storia della chiesa;sono state riconosciute tre US; di queste la US2 conteneva ceramica a bande rosse e frammenti avernice nera tra cui un orlo di tazza Lamboglia 1 ed un piede di patera Lamboglia 6 con tracce di ro-tellatura a trattini obliqui; questi materiali ci consentono di parlare di frequentazione dell’area nelI sec. a.C. dopo la quale è da presumere che l’area sia stata abbandonata fino all’alto medioevoquando le prime forme di incastellamento devono aver interessato la parte alta di Morcone; sovrap-posta alla muratura sannitica, sarà costruita la chiesa che, in questo momento vista la soglia rinvenuta,avrà l’accesso nel Mille dal lato del campanile costruito nel 1278.

Anche in questo caso, come per gli altri due, l’edificio è orientato a NE11.Anche se i dati di scavosono scarni, il confronto con gli elementi ricavati dagli altri due edifici rendono ipotizzabile ancheper questo edificio la stessa cronologia.

ConclusioniChe l’edificio di Monte Vairano abbia conservato il lato N sostanzialmente integro è provato dall’as-

senza di blocchi di caduta su questo fianco sia all’esterno che all’interno; non altrettanto è successo sullato sud dove i blocchi del filare più alto sono quasi tutti caduti secondo una spinta diagonale; ciò nonescluderebbe un evento sismico, forse quello avvenuto nel Sannio nella metà del I sec. d.C.12.

L’organizzazione in due piani sfalsati fa pensare ai pensilia o sublimia horrea eretti sopra il piano dicampagna su pilastri o su piani sfalsati per tenere all’asciutto le derrate alimentari attraverso la cir-colazione dell’aria nei livelli sottostanti (COLUM., XII.50, i.6; VITRUV., VI.6.4).

Nel caso del nostro edificio, oltre alle derrate alimentari, non escluderei tra i prodotti conservatianche il sale, particolarmente soggetto agli effetti dell’umidità ed elemento fondamentale nell’alle-vamento ovino e caprino.

Il particolare orientamento (con l’asse principale poco discosto dall’orientamento NW – SE) deitre edifici esaminati appare una scelta congrua con la richiesta di una migliore circolazione dell’ariagrazie all’esposizione ai raggi solari in quanto il lato lungo è praticamente rivolto a sud; la differentetemperature tra i due lati lunghi accentua la circolazione d’aria sotto il livello pavimentale.

La qualità costruttiva riscontrata nei tre edifici li fa ritenere frutto dell’intervento di un organismostatale.

Nell’epigrafia italica esistono due documenti, entrambi in umbro, che si possono ricollegare acariche che abbianoun ruolo di ge-stione delle derratealimentari: uno pro-viene da Bevagna(PG)13; un altro ènelle Tavole Igu-vine (TI Vb,8-18)14;in entrambi i testisi prefigurano in-terventi e autoritàpubbliche; nel primo

- Graffito su frammento di patera a vernice nera rinvenuto a Civita di Bojano.

16 G. De Benedittis

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citato abbiamo anche il nome della carica assunta da chi gestisce la raccolta del farro: cvestur farariur,quaestores fararii; nel mondo sannitico non abbiamo riferimenti chiari; c’è però la possibilità di indi-viduarlo in un graffito già edito rinvenuto a Bojano15:

[- - -]x.med[.] fa[- - -]Quanto visibile sul frammento, databile alla fine del II sec. a.C., potrebbe essere interpretato

come meddix farri, o magister farri.

Note1 - Questo edificio è stato confuso con la Casa di 'ln' in alcune recenti pubblicazioni (cfr. Rainini I., Modelli, forme e strutture

insediative del mondo sannitico, Studi sull’Italia dei Sanniti, a c. di S. Capini, Roma 2000, pp. 240 e fig. 5; Staffa A., RegioIV et Samnium, Enciclopedia Archeologica. Europa, Roma 2004, fig. 1071, p. 653). Per alcune anticipazioni cfr. De BenedittisG., Monte Vairano, Samnium. Archeologia del Molise, a c. di A. Di Niro e S. Capini, Milano 1990, pp. 127-130; De BenedittisG., Ma i Sanniti avevano la Facoltà di Agraria? L’horreum di Monte Vairano, Campobasso 2007.

2 - Cfr. De Benedittis G., Monte Vairano: la casa di LN, Catalogo della Mostra, Soprintendenza Archeologica del Molise,Campobasso 1988.

3 - Cfr. Pavolini 1995, s.v. Lucerna, in EAA, Sec. Supp. (1971-1994), III, p. 456. Nessun elemento cronologico è invecepossibile recuperare dalle 13 lucerne di questo tipo rinvenute nella vicina Saepinum (cfr. D'Alascio G., Le lucerne diSaepinum, Campobasso 2002, nr. 17-19). Una simile peroviene da Fioccaglia (cfr. Johannowsky W., Circello, Casalboree Fumeri, La Romanisation du Samnium aux IIe et Ier siècles av. J.-C., Centre Jean Berard, Naples, p. 75).

4 - Cfr. Richman Fitch C. - Wynick Goldman N., Cosa. The Lamps, Memoirs of the American Academy in Rome, Supple-mento vol., 1994, nr. 304-307, pp. 73-74, figg. 45-47.

5- 1) Semisse; AE; gr. 5,65; 90°; diam. mm 20; D/ Testa di Saturno a d.; R/ Prora a d.; sopra S; sotto Roma; RRC 339 (91a.C.); BMCRR Roma 2194 (88 a.C.); 2) Semisse; AE; gr. 6,80; 90°; diam. mm 21; D/ Testa di Saturno a d.; R/ Prora a d.

6 - Cfr. Brecciaroli Taborelli L., Le ceramiche a vernice nera, in La ceramica e i materiali di età romana: classi, produzioni,commerci e consumi, a c. di D. Gandolfi, Bordighera 2005, pp. 59-103.

7 - Cfr. Leotta M.C., Ceramica a vernice rossa interna, in La ceramica e i materiali di età romana: classi, produzioni, commercie consumi, a c. di D. Gandolfi, Bordighera 2005, pp. 115-120. Un tegame identico proviene dallo strato d’incendio diFioccaglia (cfr. Johannowsky W., Circello, Casalbore e Fumeri, La Romanisation du Samnium aux IIe et Ier siècles av. J.-C.,Centre Jean Berard, Naples, p. 75).

8 - Cfr. Finkielsztejn G., Chronologie deétaillée et révisée des éponymes amphoriques rhodiens, de 270 à 108 av. J.-C.enviro: premier bilan, BAR International Series 990, 2001.

9 - Cfr. Morel J. R, Le sanctuaire de Vastogirardi (Molise) et les influences hellénistiques en Italie centrale, in R ZankerP (ed) Hellenismus in Mittelitalien (Kollocjuoium in Gottingen vom 5 bis 8 Juni 1974), Gottingen 1976, pp.255-266;Morel J. R, Gli scavi del santuario di Vastogirardi, in Sannio Pentri e Frentani dal VI al I sec a C. (Atti del convegno 10-

L’edificio B 17

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11 novembre 1980), Matrice 1984, pp. 35-41; pp. 112-122; Capini S. - De Benedittis G., Pietrabbondante. Guida agliscavi archeologici, Campobasso 2000, pp. 81-85; M. Pagano, et al., Nuove esplorazioni nel santuario sannitico di Vasto-girardi (IS), in Italica ars. Studi in onore di G. Colonna per il Premio i Sanniti, a cura di D. Caiazza, Piedimonte Matese2005, pp. 451-506;. De Davide C., Pagano M., Wicks D., Nuovi saggi di scavo nell'area del santuario italico di Vasto-girardi (IS), in Samnitice Loqui, Studi in onore di Aldo L. Prosdocimi per il premio I Sanniti, a c. di D. Caiazza, PiedimonteMatese 2006 pp. 143-178.

10 - L'area, in particolare la fortificazione sannitica, è stata oggetto di un recente studio (cfr. Rescigno C., Morcone. Ilcentro fortificato, in Carta Archeologica del percorso beneventano del Regio Tratturo e del comune di Morcone, a. c. di L. LaRocca e C. Rescigno, Cava dei Tirreni 2010, pp. 227-245, in particolare, sulla chiesa di S. Salvatore, pp 241-245. L'edi-ficio fu da me scavato agli inizi degli anni '80.

11 - E' da notare che in questo caso avremmo un orientamento del tutto diverso da quello dei templi sannitici, sempreorientati a NW. Cfr. a riguardo De Benedittis G., L’orientamento astronomico dei templi sannitici, Fist Meeting onCultural Astronomy, a cura di E. Badolato, Campobasso May 21st, 2009, Napoli 2010 pp. 103-113.

12 - Cfr. De Benedittis G., Ripensando ai terremoti del Samnium. Alcune note sull’area matesina tra IV sec. a.C. e IVsec. d.C., Considerazioni di Storia ed Archeologia, 2012, pp. 76-82.

13 - Poccetti P., Nuovi documenti italici a complemento del manuale di E. Vetter, Pisa,1979, nr. 4 = Rix H., Sabellische Texte.Die Texte des Oskischen, Umbrischen und Südpikenschen, Heideberg 2002; Um 8, p. 63 = Rocca BE. 4 (fine II - inizi I sec.a.C.)

14 - Cfr. Prosdocimi A., Le Tavole Iguvine, Firenze, 198415 - cfr. G. De Benedittis, Sannio (CB): Piana di Boiano, Studi Etruschi (REI), (1978) XLVI, p. 412, nr. 6, fig. p. 417;

Poccetti P., Nuovi documenti italici a complemento del manuale di E. Vetter, Pisa,1979, nr. 52; Rix H., Sabellische Texte. DieTexte des Oskischen, Umbrischen und Südpikenschen, Heideberg 2002; p. 88, Sa55; AA.VV, Imagines Italicae. A Corpus ofitalic inscriptions, London 2011, p. 1028, nr. 32.

CATALOGO DEI MATERIALI RELATIVI ALL’EDIFICIO BI materiali inseriti in questo catalogo sono quelli venuti alla luce nel saggio effettuato all’interno

dell’edificio sotto il piano pavimentale nel 1989 (nr. 3 - 12) e quelli recuperati durante il restauro inoccasione del consolidamento delle fondazioni (novembre 2006; nr. 13 - 24); in questa occasione fu-rono effettuati più saggi preventivi in corrispondenza della fossa di fondazione. A questi abbiamoaggiunto due antefisse rinvenute insieme all’ansa di anfora rodia dell’arconte Giasone (v. supra) che

G. De Benedittis18

1) AntefissaH 14,5 x 11,8. Argilla roso bruno porosa. Manca la parte in-feriore dell’edicola, del lato destro e buona parte del coppo

retrostante. Matrice stanca. Due pezzi ricongiungibili.

Ercole a sinistra che strangola il leone di Nemeain un’edicola con margini rilevati.

2) AntefissaH 13,5 x 14,8. Argilla rosso bruna porosa. Manca la parteinferiore dell’edicola, del lato destro e buona parte del

coppo retrostante. Matrice stanca. Tre pezzi ricongiungibili.

Ercole a sinistra che strangola il leone di Nemeain un’edicola con margini rilevati.

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possono aiutarci a ricostruire parti dell’alzatodell’edificio B (nr. 1 - 2).3) ChiodoInv. mv/hor/2; h 14,5; ferro; manca la punta.

Chiodo a T. Stelo a sez. rettangolare.

4) ChiodoInv. mv/hor/3; h 8; Ferro.

Testa a quattro battute; stelo a sez. quadrata.

5) Lamina in ferroInv. mv/hor/4; h 13,5 x 2,5; sp. 0,2 sulla lamina e 3 al-

l’altezza dell’anello.

Lamina rettangolare di ferro terminante adanello (diam. 3) su un lato; due fori circolari didiverso diam. sulla lamina.

6) Lamina in ferroInv. mv/hor/5; h 13,5 x 2; sez. rettangolare; sp. 0,3 con

tre margini originari.

Lamina rettangolare di ferro.

7) Borchia in bronzoInv. mv/hor/8: diam. 3,6; bronzo verde scuro molto corroso.

Borchia circolare. Sulla superficie leggermenteflessa cerchio inciso. Piccolo foro mediano.

8) Peso da telaioInv. mv/hor/9; h 8; argilla beige rosato con piccoli inclusi

bianchi; danneggiata la base maggiore.

Peso da telaio piramidale a basi rettangolari.

9) Peso da telaioInv. mv/hor/10; h 5,8; argilla beige ben depurata.

Piccolo peso da telaio piramidale a basi qua-drate; castone ovoidale impresso a crudo sullabase minore non leggibile.

10) lucernaInv. mv/hor/12. h 3 x 6,3 mx; argilla grigia depurata conminutissimi granelli micacei; manca parte del canale, ilbeccuccio e la metà superiore del serbatoio in corrispon-denza dell’ansa. Vernice nera, opaca, fragile. quasi com-

pletamente asportata. Matrice buona.

Lucerna a pasta grigia e decorazione radiale;corpo allungato con serbatoio biconico molto

schiacciato. Il beccuccio è sottolineato da unadecorazione di forma non definibile (vaso? del-fino?). La spalla, larga e inclinata, è decorata dascanalature radiali. Il disco, di modeste dimen-sioni, è delimitato da due anelli rilevati.L’in fundibulum è decentrato in corrispondenza

del canale. Fondo circolare rialzato su un pic-colo piede. (Pavolini 1981)

11) Coppa a vernice neraInv. mv/hor/13; h 5 x 7,5; argilla beige porosa; vernice

sottile nero-bruna opaca. Resta un quarto del piede.

Vasca emisferica; piede sostituito da cerchio in-ciso. Sulla faccia esterna è un graffito tracciatocon punta sottile e marcata in cui sono forse daravvisare due ú (h 2 mx) osche legate.

12) Coppa acromaInv. mv/hor/19; h 2 x 5; argilla arancione con anima gri-

gia. Resta meno della metà.

Vasca emisferica; piede sostituito da cerchio inciso.

13) Patera a vernice neraInv. MV/HOF/3; h 3 x 8; argilla beige porosa; vrnicenero-bruna opaca. Resta meno di un quarto.

Orlo rientrante di patera a v.n. Forma Morel2250.

14) Patera a vernice neraInv. MV/HOF/2; argilla beige porosa; vernice nero fumoopaca; resta meno di un quarto dell’orlo.

Orlo rientrante di patera a v.n. forma Morel2250.

15) Coppa a vernice neraInv. MV/HOF/5; h 9 x 6; argilla beige; vernice nero fumoopaca pococ licida

Orlo assottigliato ed estroflesso; vasca emisfe-rica; forma Morel 1550.

19L’edificio B

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20) Tegame a vernice rossa internaInv. MV/HOD/19; h 4,5 x 6. Argilla arancione con pic-coli inclusi bianchi. Vernice nero blu poco lucida.

Tegame con orlo a unghia rientrante e pareteflessa; forma Gaudineau I,3.

21) Tegame a vernice rossa internaInv. MV/HOD/20; h5 x 8. Argilla arancione con piccoliinclusi bianchi

Tegame con orlo a unghia rientrante e pareteflessa; forma Gaudineau I,3.

22) Coperchio acromoInv. MV/HOF /20; h 2,2 x 3,7; argilla bruna con inclusi

Coperchio conico basso con orlo assottigliato erientrante. Per le dimensioni (diam. presunto24) potrebbe essere un coperchio di un tegamea vernice rossa interna.

23) Peso da telaioInv. MV/HOD/1; h 9,5 x 7; argilla beige ben depurata.

Manca la base minore.

Forma piramidale con basi rettangolari.

24) Peso da telaioInv. MV/HOC/5; h 7 x 5,8; argilla beige ben depurata.

Piccolo peso da telaio integro con castone ovale

16) Coppa a vernice neraInv. MV/HOF/15; h 4,4; argilla beige chiaro; nernice

nero-bruna poco lucida.

Orlo esspanso e distinto all’esterno; vasca emi-sferica.

17) Patera a vernice neraInv. MV/HOD/6; h 2 x 8; argilla grigio-bruna; vernicenero-blu opaca e sottile; resta il piede.

Sul fondo interno una fascia di trattini obliquiè racchiusa tra due cerchi incisi esterni e due in-terni; quattro tacche simmetriche sull’appoggio.Forma Morel 2280

18) Coppa a vernice neraInv. MV/HOE/1; h 6 x 8. Argilla beige; vernice nero-bruna opaca.

Vasca emisferica; piede non distinto con spigolovivo sulla faccia esterna.

19) Patera a vernice neraInv. MV/HOE/2; h 1,8 x 6; argilla beige rosato; vernicenero blu; resta il piede.

Vasca orizzontale distinta dal piede obliquo confaccia esterna a becco di civetta capovolto.Forma Morel 2280.

- Ceramica a vernice rossa interna (schede 15 e 16) e orlo rientrante di patera a vernice nera (scheda 20).

21L’edificio B

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LA CISTERNA

Contemporaneamente allo scavo dell’edificio B, da noi riconosciuto come horreum, si è provve-duto a restaurare e schedare tutti i materiali rinvenuti all’interno della cisterna. Essi rappresentanouna documentazione importante in quanto rappresentano uno spaccato di vita vissuta all’internodi una casa; il materiale è infatti pertinente al corredo di una domus. Di questo materiale è stata dataqualche anticipazione in articoli precedenti (De Benedittis 1991b; De Benedittis 1990a). Il problemache questa cisterna pone è che cosa e con quale edificio era collegata prima di essere riempita. L’ipo-tesi più convincente è che fosse di pertinenza di un edificio vicino, da cui era recuperata l’acquadalle coperture.

Il più vicino è l’edificio C, di cui non è stato ancora ultimato lo scavo. L’edificio C non presentapavimenti di qualità; considerado che la stessa piccola casa di ‘ln’ propone una solida pavimentazionein cocciopisto, fa pensare che sia stato un opificio o che tale fosse diventato dopo la distruzione diuna precedente struttura abitativa.

Della parte superiore della cisterna non abbiamo dati in quanto è stata rasa dai lavori di canaliz-zazione realizzati intorno agli anni ‘50 del secolo scorso, quando fu deciso di trasformare questa zonain un bosco ceduo. Quanto rimane della parte superiore è comunque ad un un metro e mezzo dal

impresso sulla base minore.

13) Unguentario .

MV/HOF/10; h 4,6 x 3; argilla beige compatta; resta

parte del corpo e tracce del piede.

Corpo fusiforme; base svasata.

14) TegameMV/HOE/3; h 4,2; argilla bruna con inclusi. resta meno

di un quarto dell’orlo.

Orlo di tegame con labbro pendente.

15) Olla acromaMV/HOF/11; h 2,6; argilla bruna con inclusi; resta meno

di un quarto dell’orlo.

Orlo estroflesso a mandorla distinto all’esternodalla vasca verosimilmente ellittica.

16) Olla acromaInv. MV/HOB/3; h 3,8; argilla bruna con inclusi bianchi

e micacei.

Orlo a mandorla con appoggio interno non di-stinto.

17) Coperchio acromoMV/HOF/9; h 5 x 4,4; argilla bruna con inclusi.

Pomello irregolare con faccia superiore piana;collo marcato da scanalature; calotta emisferica.

18) Coppa acromaInv. MV/HOD/21; h 8 x 5,5 mx. argilla bruno scuro;resta parte del fondo con attacco alla vasca.

Vasca verosimilmente emisferica; piede obliquoa pareti parallele ed appoggio largo.

19) Brocca acromaInv. MV/HOD/21; h 4; argilla beige depurata.

Orlo estroflesso di brocca con tracce dell’ansaverticale sormontante.

23L’edificio B

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- Sezione della cisterna di Monte Vairano.

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livello pavimentale dell’edificio C, pendenza più che sufficiente per poter ipotizzare un rapporto trale due costruzioni.

Che la cisterna fosse collegato con qualche struttura abitativa è forse documentato anche dallapresenza di un gomito di tubatura in cotto rinvenuto al suo interno.

La ceramica a vernice neraSettantasette sono i frammenti di ceramica a vernice nera tra orli e fondi, un numero molto alto

rispetto agli altri materiali se si pensa che non sono stati presi in considerazione le pareti se non a li-vello numerico. L’ arco cronologico coperto va dal II sec. al I sec. a.C., soprattutto fine del II - inizioI sec. a.C.

Tra le forme prevalgono quelle aperte, in particolare patere e tazze. Le patere sono distinguibiliin quelle a vasca conica bassa e quelle a vasca orizzontale, quest’ultime in numero più elevato.

Al primo tipo sono riferibili 3 frammenti associabili a 2 serie differenti: la forma 2265 con orloverticale (nr. 42) e la forma 2821 con orlo più svasato (nr. 43-44), ben documentato nella fornace diMonte Vairano (De Benedittis 1990, p. 61, nr. 19).

Tra le patere a vasca orizzontale la forma prevalente è la 2255 caratterizzata da un orlo leggermentecurvo (nr. 48, 49, 52, 54), e in alcuni esemplari da una maggiore rientranza dell’orlo (nr. 50, 51, 53);sono riferibili a questa forma anche alcuni fondi (nr. 61-63). Questa tipologia di patera è ben attestata,in diverse varianti, a Monte Vairano e in particolare nella casa di “LN” (De Benedittis 1988, pp. 66-72), e può essere attribuita ad una produzione locale.

Gli esemplari sono caratterizzati in genere da un’argilla piuttosto chiara (7.5YR 8/3; 10YR 8/3)e ben depurata. Spiccano per dimensioni, con diametri superiori ai 30 cm, due patere (n. 46 e n.47) appartenenti rispettivamente a due forme diverse: la forma 2286, con orlo quasi verticale e bendistinto, e la forma 2254 con orlo più svasato e tagliato all’interno. Il corpo ceramico dei due repertiè assimilabile ai prodotti locali sopracitati, questo farebbe pensare che anche queste patere siano pro-dotte in loco.

Non sono prodotte a Monte Vairano invece le patere della serie 2258 (nr. 56-58) che mostranocaratteristiche dei materiali e di lavorazione differenti. In particolare i reperti 57 e 58 presentano un

1) Tubatura in cottoInv. MV CS 09 39. Argilla rosso bruna con inclusi bian-chi. H 16 x 19. Ricomposto con più frammenti.

La tubatura presenta dimensioni differenti nelledue uscite; è da presumere che questa diversitàsia da attribuire alla presenza di un attacco fem-mina sulla bocca più ampia ed una minoresull’altra bocca per permettere l’innesto di unaltro tubo.

25I materiali

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impasto ceramico rosso-arancio (5YR 7/6) e una vernice con iridescenze. La forma è caratterizzatada un decorazione del fondo con una fascia a rotellatura racchiusa da cerchi incisi ed è già docu-mentata nell’abitato (De Benedittis 1988, nr. 9, 14, 15).

Va segnalata la piccola patera n. 75 che, se pur avvicinabile per caratteristiche della vasca alla spe-cie Morel 1410, tuttavia non trova un preciso riscontro nella tipologia del Morel.

Un solo frammento di orlo (n. 55) può essere riconducibile a un diverso tipo di patera, ossiaquella con orlo a tesa, già presente nell’abitato ma in tipi differenti.

Le tazze sono documentate da almeno 9 esemplari diversi (nr. 1-12), appartenenti a due specie:con pareti a profilo convesso-concavo (2310); con pareti a profilo convesso e orlo sottolineato da duescanalature esterne (2320), quest’ultima apparentemente meglio rappresentata dalla serie Morel2323. Nel complesso le tazze mostrano dimensioni diverse e variabili nella modellazione delle forme.Tutti i fondi presentano la tipica decorazione costituita da due scanalature concentriche (comunesoprattutto nella Campana B e nelle sue imitazioni (Lamboglia 1952, pp. 143-144; Morel 1981, p.46-48), in genere poste nella parte mediana del fondo interno, e talvolta affiancate da un’altra cen-trale; all’interno di questo schema decorativo, varia nei diversi esemplari la larghezza e/o la distanzadelle scanalature.

Si distingue dai precedenti il fondo di tazza n. 12 che per la decorazione a losanga e caratteristichemateriali la fanno ritenere importata da Cales (Pedroni 2001, p. 201, tipo 4h).

Per le restanti tazze si può ipotizzare una produzione locale visto l’impasto (colorazione beige piùo meno chiara e rosata, 7.5YR 8/3 – 7.5YR 7/4), anche se le diversità nei dettagli delle forme equalità della vernice, in molti casi attribuibile a una cottura non ottimale, pongono delle difficoltàdi interpretazione.

Le coppe a vasca larga e fondo pressoché piatto sono ben attestate quantitativamente nella serieMorel 2653 (profilo della vasca con rottura di curva arrotondata e labbro ripiegato), che mostra alsuo interno una coerenza tipologica (nr. 26-31); mentre scarsamente rappresentate (da singoli esem-plari) sono quelle con una curvatura più regolare del profilo della vasca, poco larghe e con labbro ri-piegato (2686; n. 33) o estroflesso-svasato (2685; n. 16). Questi tipi di coppe, attribuibili allaproduzione locale, si inseriscono in un repertorio che si ispira a modelli etruschi e campani (Morel1981, pp. 202, 205-206).

Tipica del repertorio locale è invece la coppa apoda con vasca più o meno emisferica e orlo estro-flesso (2150): a questa forma possono essere ricondotti alcuni orli (nr. 17-20) che mostrano tra loroleggere differenze imputabili alla modellazione, anche se la mancanza del fondo non consente diescludere altre attribuzioni. Gli esemplari della cisterna rappresenterebbero una forma intermediatra quella con vasca conica poco bombata avvicinabile ai modelli campani (2153) e quella con vascaconica/emisferica e orlo spesso e orizzontale che non trova confronti nella tipologia del Morel; formegià ben documentate nell’abitato (De Benedittis 1980, p. 331, n. 14 e 15, tav. 59; De Benedittis 1988,p. 65, n. 1, tav. 15). I numerosi tipi e le diverse varietà che si riscontrano in questo genere di coppeprofonde all’interno della produzione locale (De Benedittis 1990, p. 43 e ss.; fig. 9, p. 59; fig. 10, p.60, figg. 15-16, pp. 65-66) fanno ipotizzare un’evoluzione autonoma della forma, a partire da modelliprobabilmente campani.

Le coppe emisferiche sono rappresentate da una coppetta (n. 15) avvicinabile a forme associatealla Campana A (2784), e da due coppe con anse verticali bifide (3121; nr. 13-14), chiara imitazione

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1) TazzaN. inv. MV-CS-207; h 4; sp. 0,3 -1,1; Ø 13 (orlo); colore7.5YR 7/3. Impasto duro; argilla depurata; inclusi di pic-cole dimensioni: mica e inclusi neri (poco frequenti). Ver-

nice nero-bruna, poco lucida; fondo esterno risparmiato.

Orlo arrotondato con due scanalature esterne.Parete tendente al verticale. Fondo internopiatto decorato da due cerchi incisi; fondo es-terno piatto con solco all’attacco del piede.Piede basso, obliquo, distinto e a sez. triango-lare. Forma Morel 2321. Inizio I sec. a.C.

2) TazzaN. inv. MV-CS-209; h 5; sp. 0,3 -1,1; Ø 13,4 (orlo); colore7.5YR 8/4. Impasto compatto; argilla depurata. Vernice

bruna, poco lucida, sottile e poco aderente.

Orlo arrotondato con due scanalature esterne.Parete tendente alla verticale. Fondo internopiatto decorato da due cerchi incisi; fondo es-terno quasi piatto. Piede basso e obliquo, dis-tinto e a sez. triangolare. Confrontabile con latazza nr. 18 rinvenuta tra il corredo della casa di'ln' (De Benedittis 1988, p 73, tav. 5, 12). FormaMorel 2323. 2a metà II - I sec. a.C.

3) TazzaN. inv. MV-CS-333A; h 2,5; sp. 0,4 -0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 7/4. Impasto compatto; argilla depu-rata. Vernice nero-fumo con riflessi iridescenti, poco

aderente. Resta meno di un quarto dell'orlo.

Orlo arrotondato con due scanalature esternesotto lo stesso. Forma Morel 2320. 2a metà II - Isec. a.C.

4) TazzaN. inv. MV-CS-342; h 2,7; sp. 0,3 -0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/3. Impasto compatto; argilla depu-

rata. Vernice bruno-rossastra. Resta un quarto dell'orlo.

Orlo arrotondato con due scanalature esterne.Parete obliqua più curva alla base. Forma Morel2320. 2a metà II - I sec. a.C.

5) TazzaN. inv. MV-CS-252; h 3,8; sp. 0,4 -0,5; Ø 16; colore 7.5YR8/3. Impasto compatto; argilla depurata. Vernice nero-fumo, opaca, sottile e poco aderente. Resta un quartodell'orlo.

Orlo arrotondato e leggermente obliquo all’in-terno; sono presenti due scanalature all’esternoe una all’interno, sotto l’orlo. Pareti oblique più

locale di una forma originatasi da modelli etruschi (Morel 1981, p. 248, p. 474; De Benedittis 1990,p. 46, n. 22, fig. 12, p. 62).

Pochi frammenti sono riconducibili a coppe troncoconiche con vasca più o meno bombata(2950/2970, n. 22; 2974, nr. 21, 24, 23 (?)), forme ritenute tipiche della Campana A che però trovanoattestazioni nel Sannio Pentro (ad es. De Benedittis 1990, p. 46, n. 21; De Benedittis et all. 1993, p.57, n. 2; Rainini 1996, p. 273, n. 734).

Tra le poche forme chiuse si annoverano 3 unguentari: i numeri 67 e 68 tra loro molto simili ecaratterizzati da un collo alto e il numero 69 con bocca circolare e probabilmente monoansato.

Nel complesso i reperti ceramici a vernice nera rinvenuti mostrano come tra il II ed il I sec. a.C.l’abitato presenti una intensa attività produttiva, dato che la maggior parte dei vasi è riconducibilead atelier locali. A questa si affianca una certa quantità di prodotti importati soprattutto dalla Cam-pania ed in particolare dalla Campania settentrionale.I prodotti locali però mostrano una ampia varietà tipologica che, pur prendendo a modello le pro-duzioni in Campana A e soprattutto B, la reinterpretano creando moduli differenti per dimensionie caratteristiche formali.

I MATERIALI

27I materiali

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curve alla base. Avvicinabile al tipo 2323l da Pie-trabbondante (Morel 1981, p. 165, pl. 48) e do-cumentata anche nella valle del Biferno (Barker,1995, p. 112, nr. 89,1). Forma Morel 2323. FineII - inizio I sec. a.C.

6) TazzaN. inv. MV-CS-202; h 4; sp. 0,3 -0,8; Ø 12,4 (orlo); colore7.5YR 8/3. Impasto compatto; argilla depurata; inclusi:mica (poco frequente). Vernice nero-fumo, poco lucida esottile; sfumature bruno - rossastre all’esterno del piede;

fondo esterno risparmiato.

Orlo espanso verso l'esterno, tagliato obliqua-mente all’esterno. Parete obliqua. Fondo in-terno piano, decorato da due cerchi incisi; ilfondo esterno presenta al centro un graffito ‘acroce’ inciso con punta sottile (h mx 1,5). Piedebasso e obliquo, distinto, a sezione triangolare.Forma Morel 2311. Fine II - inizio I sec. a.C.

7) TazzaN. inv. MV-CS-229; h 2,2; sp. 0,3 -1,5; Ø 10; colore 7.5YR8/3. Impasto compatto; argilla depurata. Vernice nero-

fumo, densa; fondo esterno risparmiato.

Parete tendente al verticale. Fondo internopiatto decorato da due cerchi incisi ampi ed unopiccolo centrale concentrici; fondo esternoquasi piatto. Piede basso e obliquo, distintodalla vasca, a sezione triangolare. Forma Morel2323. 2a metà II - I sec. a.C.

8) TazzaN. inv. MV-CS-230 + MC-CS-127; h 2,6; sp. 0,5 -1,7; Ø11,6; colore 7.5YR 7/4. Impasto compatto; argilla depu-rata. Vernice nero-blu, densa e aderente; sfumature bruneall’esterno del piede; fondo esterno risparmiato ma con

colate di vernice.

Parete tendente al verticale. Fondo interno leg-germente convesso, decorato da due cerchi in-cisi ampi ed uno piccolo centrale; fondo esternoispessito verso il centro; lateralmente è presenteun graffito ‘a croce’ inciso con punta marcata(h mx 1 cm). Piede basso e obliquo, distinto

dalla vasca e a sezione triangolare. Forma Morel2323. 2a metà II - I sec. a.C.

9) TazzaN. inv. MV-CS-222; h 2,1; sp. 0,3 -1,3; Ø 12; colore 7.5YR8/3. Impasto friabile; argilla depurata. Vernice nero-fumocon tracce di iridescenza, sottile e scalfita in più punti;

fondo esterno risparmiato.

Parete tendente al verticale. Fondo internopiatto decorato da due cerchi incisi; fondo es-terno quasi piatto con scanalatura all’attacco delpiede. Piede basso e obliquo, distinto, a sezionetriangolare. Forma Morel 2321. Inizio I sec. a.C.

10) TazzaN. inv. MV-CS-208 + MV-CS-228; h 2,3; sp. 0,3 -1; Ø 11;colore 7.5YR 7/4. Impasto compatto; argilla depurata.

Vernice nero-bruna; sfumature rossastre sul piede.

Parete tendente al verticale. Fondo interno quasipiatto, decorato da due cerchi incisi ampi ed unopiccolo centrale concentrici; fondo esterno quasipiatto, apicato al centro con socanalatura all’at-tacco del piede. Quasi al centro del fondo esternosono incise le lettere osche út con tratto medio emarcato (h mx 1,5 cm). Piede basso e obliquo, dis-tinto, con facce rettilinee a sezione triangolare.Forma Morel 2323? 2a metà II - I sec. a.C.

11) TazzaN. inv. MV-CS-216; h 3; sp. 0,3 -1,3; Ø 12; colore 7.5YR7/4. Impasto compatto; argilla depurata. Vernice nero-

blu, poco lucida e sottile.

Parete tendente al verticale distinta dal fondo in-terno da una carenatura. Fondo interno piatto de-corato da due da cerchi incisi; fondo esterno piatto.Piede basso e obliquo, distinto, a sezione triango-lare. Forma Morel 2323. 2a metà II - I sec. a.C.

12) TazzaN. inv. MV-CS-215; h 1,4; sp. 0,4 -0,9; Ø 10; colore 7.5YR7/2. Impasto duro; argilla depurata; inclusi di piccole di-mensioni: mica e inclusi neri (poco frequenti). Vernicenero-fumo, poco lucida, liscia e aderente; sfumature

brune sul fondo esterno.

29I materiali

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Pareti orizzontali alla base con accenno di suc-cessiva curvatura. Fondo interno piatto deco-rato al centro da un bollo “a losanga”, in rilievo,racchiuso da due scanalature; fondo esternopiatto. Sul fondo interno sono incise con puntasottile le lettere osche mp legate (h 1,5 mx).Piede obliquo, distinto dalla vasca, stretto e a se-zione triangolare. Produzione calena; la losangaè simile al tipo 4h documentato a Cales (Pe-droni 2001, p. 201); nel Sannio trova confrontia Monte Vairano (De Benedittis 1979, pp. 353-367) e a Saepinum (Ceglia, pp. 200-201). Fine II- inzio I sec. a.C.

126, f. 523) e a carlantino (De Benedittis 2012,p. 51, nr. 1,3). Forma Morel 3121. II - I sec. a.C.

14) Coppa biansataN. inv. MV-CS-340; h 5; sp. 0,2 -0,8; Ø 14; colore 7.5YR8/4. Impasto duro; argilla depurata; inclusi: mica (poco fre-

quente). Vernice bruna con sfumature grigie e rossastre.

Orlo arrotondato. Vasca emisferica con paretiispessite verso il fondo. Tracce dell’attacco diun’ansa (probabilmente ‘a cuore’) posto poco aldi sotto dell’orlo. Confrontabile con nr. 13.Forma Morel 3121? II - I sec. a.C.

15) CoppaN. inv. MV-CS-225; h 3,6; sp. 0,2 -0,5; Ø 9 (orlo); colore10YR 8/3. Impasto compatto; argilla depurata; inclusi dipiccole dimensioni: mica e calcare (poco frequenti). Ver-nice nero-fumo, sottile e scalfita in più punti; sfumaturebruno-rossastre all’interno del piede e all’esterno del

piede e della base della vasca.

Labbro quasi verticale. Pareti a profilo con-cavo indistinto dal fondo. Fondo esternoconico. Piede obliquo, distinto, con faccia in-terna più lunga di quella esterna quasi verti-cale. Forma Morel 2784. 2a metà II - I sec. a.C.

16) CoppaN. inv. MV-CS-329A; h 6,3; sp. 0,4 -1; Ø 17 (orlo); colore10YR 8/3. Impasto compatto; argilla depurata. Vernicenero-fumo, opaca, sottile ma aderente; sfumature bruneall’esterno del piede e della vasca e bruno-violacee al cen-

tro del fondo interno.

Orlo estroflesso , pareti oblique, fondo quasi oriz-zontale indistinto dalla parete; fondo esternopiatto. Piede obliquo, distinto dalla vasca, confacce oblique quasi parallele e con altezza diffe-rente. Avvicinabile alla coppa proveniente da S.Giovanni in Galdo (CB) ( Di Niro 1980, p. 276,nr. 3, tav. 51), che ha una vasca leggermente piùprofonda e svasata. Forma Morel 2685. II sec. a.C.

17) CoppaN. inv. MV-CS-251; h 5,3; sp. 0,4 -0,7; Ø 14; colore 10YR7/3. Impasto compatto; argilla depurata. Vernice nero-

13) Coppa biansataN. inv. MV-CS-200; h 6,2; sp. 0,2 -1; Ø 14 (orlo); colore7.5YR 8/3. Impasto compatto; argilla depurata. Vernicenero-fumo con tratti iridescenti; fondo esterno rispar-

miato.

Orlo arrotondato. Vasca emisferica con paretiispessite verso il fondo. Fondo ispessito al cen-tro. Piede obliquo con faccia esterna curva su-periormente e rigonfia alla base, con carena, efaccia interna rettilinea. Ansa verticale ‘a cuore’con attacco superiore in corrispondenzadell’orlo. Trova confronti con gli esemplari dellafornace di Porta Vittoria di Monte Vairano da-tati al II sec. a.C. (De Benedittis 1990, p. 46, nr.22, p. 62), S. Giovanni in Galdo (Stek 2008, p.

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bruna, opaca, sottile ma aderente.

Orlo ingrossato e obliquo, distinto dalla vasca;scanalatura interna sotto l’orlo. Vasca emisfericacon pareti ispessite verso il fondo. Confronta-bile con i vasi provenienti dall’abitato di MonteVairano, datati al II sec. a.C. (De Benedittis1980, p. 331, nr. 14-15, tav. 59; De Benedittis1988, p. 65, nr. 1, tav. 5), da cui differisce per lavasca più bombata e l’orlo maggiormente dis-tinto. Forma Morel 2150 (?).

18) CoppaN. inv. MV-CS-337; h 3,6; sp. 0,4 -0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/4. Impasto farinoso; argilla depurata.

Vernice nero-fumo, poco lucida, aderente.

Orlo ingrossato e obliquo, distinto dalla vasca;scanalatura interna sotto l’orlo. Vasca emisfe-rica. Confrontabile con la nr. 17. Forma Morel2150 (?).

19) CoppaN. inv. MV-CS-268; h 3,8; sp. 0,4 -0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/3. Impasto farinoso; argilla depurata.

Vernice nero-bruna, opaca e sottile.

Orlo ingrossato e obliquo, distinto dalla vasca;scanalatura interna sotto l’orlo. Pareti curve.Confrontabile con gli orli precedenti. FormaMorel 2150 (?). II sec. a.C.

20) CoppaN. inv. MV-CS-253; h 5; sp. 0,4 -0,7; Ø 14; colore 7.5YR8/3. Impasto compatto; argilla depurata. Vernice nero-

bruna, poco lucida, sottile ma aderente.

Orlo ingrossato e obliquo, distinto dalla vasca,ingrossato anche internamente e distinto da unsolco. Vasca emisferica con pareti ispessite versoil fondo. Confrontabile con gli orli precedenti.Forma Morel 2150 (?).

21) CoppaN. inv. MV-CS-269; h 3,7; sp. 0,3 -0,5; Ø 13; colore 7.5YR8/4. Impasto friabile; argilla depurata. Vernice nero-fumo,

liscia e aderente.

Orlo arrotondato e leggermente assottigliato.Vasca emisferica. Forma Morel 2974. Secondametà del II sec. a.C.

22) CoppaN. inv. MV-CS-278; h 2,8; sp. 0,4 -0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/4. Impasto farinoso; argilla depurata.

Vernice nero-fumo, sottile e poco aderente.

Orlo arrotondato e leggermente ingrossato; pa-reti oblique. Forma Morel 2970? II sec. a.C.

23) CoppaN. inv. MV-CS-259; h 3; sp. 0,3 -0,4; Ø non ricostruibile;colore 7.5YR 8/3. Impasto farinoso; argilla depurata. Ver-

nice nero-fumo, opaca, sottile e poco aderente.

Orlo arrotondato, obliquo all’interno, distintointernamente dalla parete da una larga e bassascanalatura. Simile al tipo 10a della fornace diMonte Vairano (De Benedittis, 1990, p. 43).Forma Morel 2150 o 2974. II sec. a.C.

24) CoppaN. inv. MV-CS-276A; h 4; sp. 0,3 -0,4; Ø non ricostruibile;colore 7.5YR 8/4. Impasto farinoso; argilla depurata. Ver-

nice nero-fumo, opaca.

Orlo arrotondato, obliquo all’interno, distintointernamente dalla parete da una scanalatura.Orlo simile al frammento precedente; il profilorimanda alle coppe troncoconiche leggermentebombate. Forma Morel 2974. Seconda metà delII sec. a.C.

25) CoppaN. inv. MV-CS-336; h 1,8; sp. 0,3 -0,4; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/4. Impasto farinoso; argilla depurata.

Vernice nero-fumo, poco lucida e sottile.

Orlo arrotondato e leggermente estroflesso,obliquo all’interno, distinto internamente dallaparete da una bassa scanalatura. Simile al tipo10 della fornace di Monte Vairano (De Benedit-tis 1990, p. 43, p. 60) e ad altri vasi apodidell’abitato, del II sec., ( De Benedittis 1980, p.331, n.15, tav. 59); le ridotte dimensioni ne im-

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pediscono tuttavia una corretta classificazione.

26) CoppaN. inv. MV-CS-332A; h 1,6; sp. 0,3 -0,7; non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/2. Impasto farinoso; argilla depurata.

Vernice nero-fumo, opaca, sottile ma aderente.

Orlo arrotondato, ingrossato esternamente eben distinto dalla parete. Confrontabile con ilnr. 19 della casa di ‘ln’ di Monte Vairano (DeBenedittis 1988, pp. 73-74, tav. 5) e con quelladi S. Giovanni in Galdo (Stek 2008, p. 124, fig.5,21). Forma Morel 2653. II- inizio I sec. a.C.

27) CoppaN. inv. MV-CS-273; h 3,4; sp. 0,3 -0,7; non ricostrui-bile; colore 5YR 8/4. Impasto duro; argilla depurata; in-clusi: mica (poco frequente). Vernice nero-fumo con

sfumature brune, sottile ma aderente.

Orlo a becco di civetta; parete obliqua.

28) CoppaN. inv. MV-CS-276; h 3,4; sp. 0,3 -0,7; non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/3. Impasto farinoso; argilla depurata.

Vernice nero-fumo, sottile ma aderente.

Orlo a becco di civetta; parete obliqua.Confrontabile con l’orlo precedente.

29) CoppaN. inv. MV-CS-338; h 1,5; sp. 0,4 -0,7; non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/4. Impasto farinoso; argilla depurata.

Vernice nero-fumo, sottile e scalfita.

Orlo a becco di civetta; parete obliqua.Confrontabile con gli orli precedenti.

30) CoppaN. inv. MV-CS-271; h 4,7; sp. 0,5 -0,7; non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/3. Impasto farinoso; argilla depurata.

Vernice nero-bruna, opaca e sottile.

Orlo arrotondato e ingrossato esternamente; pa-rete alta e obliqua con rientranza netta verso ilpiede. Forma Morel 2653 (?). II - I sec. a.C.

31) CoppaN. inv. MV-CS-339; h 2,6; sp. 0,4 -0,5; non ricostrui-

bile; colore 7.5YR 8/4. Impasto compatto; argilla depu-

rata. Vernice nero-bruna, scalfita all’esterno.

Orlo assottigliato e distinto all'esterno; pareteobliqua. Forma Morel 2653/2654. II-I sec. a.C-

32) Coppa (?)N. inv. MV-CS-263; h 1,7; sp. 0,4 -0,7; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/4. Impasto farinoso; argilla depurata.

Vernice nero-fumo.

Orlo ingrossato e estroflesso, tagliato obliqua-mente all’esterno. La frammentarietà dell’orlonon permette una identificazione sicura.

33) CoppaN. inv. MV-CS-219; h 4; sp. 0,3 -0,8; Ø non ricostruibile;colore 10YR 8/3. Impasto compatto; argilla depurata.

Vernice grigia, sottile e poco aderente. Manca l'orlo.

Vasca a parete verticale ispessita alla base. Fondointerno piatto e largo. Piede a profilo curvo. Si-mile alla forma Morel 2686.

34) CoppaN. inv. MV-CS-214; h 2,7; sp. 0,5 -1,1; Ø 4,6; colore 7.5YR6/4. Impasto farinoso; argilla depurata; inclusi di piccoledimensioni: mica e calcare (poco frequenti). Vernice nero-

fumo, liscia.Vasca conica ispessita verso il fondo. Piede adanello con la faccia esterna a becco di civetta ca-povolto e la faccia interna obliqua e non distintadal fondo esterno apicato. Simile al fondo recu-perato nell’horreum di Monte Vairano (De Be-nedittis 2010, p. 27, fig. 33) databile a fine IIsec. a.C.

35) CoppaN. inv. MV-CS-211; h 1,9; sp. 0,5 -1,8; Ø 4,8; colore 7.5YR8/4. Impasto farinoso; argilla depurata; inclusi di piccoledimensioni: mica e calcare (poco frequenti). Vernice nera

poco lucida; sfumature brune sul piede.

Vasca verosimilmente emisferica; Piede obli-quo, distinto all’esterno dalla vasca; la facciaesterna presenta un’inflessione verso la basementre la faccia interna è obliqua e costi-tuisce il fondo interno a cono.

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36) CoppaN. inv. MV-CS-218; h 3; sp. 0,6 -1; Ø 4,8; colore 7.5YR8/3. Impasto duro; argilla depurata; inclusi di piccole di-mensioni: mica e calcare (poco frequenti). Vernice nera,

lucida e aderente; sfumature bruno-rossastre sul piede.

Pareti curve, ispessite verso il fondo. Piedeobliquo, distinto; faccia esterna arrotondataall'altezza dell'appoggio; fondo interno a cononon distinto dal piede. Simile al fondo prece-dente.

37) CoppaN. inv. MV-CS-228A; h 2,4; sp. 0,4 -0,9; Ø 6; colore7.5YR 7/4. Impasto farinoso; argilla depurata; inclusi:mica (poco frequente). Vernice nera, poco lucida, sottilema aderente; sfumature bruno-grigie su parete e piede es-

terni; fondo esterno risparmiato.

Fondo interno concavo; fondo esterno piatto.Piede obliquo a facce parallele. La forma delpiede si avvicina al tipo Morel 212c 2, tipicodella Campana A del II sec. a.C. (Morel 1981,p. 463).

38) CoppaN. inv. MV-CS-331A; h 1,8; sp. 0,6 -1,1; Ø 5; colore 7.5YR8/4. Impasto farinoso; argilla depurata; inclusi: mica(poco frequente). Vernice nera, opaca; sfumature grigiesul fondo interno e brune sul piede.

Fondo interno piatto. Piede a becco di civettacapovolto; tipico delle patere ad orlo rientrante.La forma del piede è accostabile al tipo Morel152a 2, tipico della Campana B, datato tra se-conda metà II- inizio I sec. (Morel 1981, p. 456).Forma Morel 1220 (?).

39) Coppa (?)N. inv. MV-CS-232; h 1,7; sp. 0,4 -0,7; Ø 5; colore 7.5YR7/1. Impasto duro; argilla depurata; inclusi di piccole di-mensioni: mica, quarzo e calcare (poco frequenti). Vernicenera, lucida e aderente; sfumature brune sul fondo in-terno ed esterno e sul piede; si presenta lesionata all’at-

tacco della vasca.

Fondo interno concavo; fondo esterno bom-bato. Piede con facce arrotondate.

40) Coppa (?)N. inv. MV-CS-237; h 1,8; sp. 0,5 -0,9; Ø 4,8; colore7.5YR 8/3. Impasto compatto; argilla depurata; inclusi:mica (poco frequente). Vernice nera, lucida e aderente;

sfumature bruno-rossastre sul piede.

Piede obliquo con faccia esterna quasi verticale,leggermente arrotondata alla base, e faccia in-terna più obliqua. Fondo esterno piatto; fondointerno probabilmente concavo con traccia diuna scanalatura. Il piede rientra nella tipologia211b del Morel, tipica soprattutto della Cam-pana A di metà II-I sec. a.C., avvicinabile al tipo211b 2 (Morel 1981, p. 462).

41) Patera (?)N. inv. MV-CS-235; h 1,8; sp. 0,7 -1; Ø 8; colore 7.5YR7/3. Impasto compatto; argilla depurata; inclusi di piccoledimensioni: mica e calcare (poco frequenti). Vernice nera,opaca, sottile ma con buona aderenza, presente anche alla

base del piede.

Fondo piatto. Piede obliquo, distinto, con faccerettilinee. Le ridotte dimensioni del frammentonon permettono una corretta identificazione.

42) PateraN. inv. MV-CS-255; h 5,7; sp. 0,5 -1; Ø 19 (orlo); colore10YR 8/2. Impasto duro; argilla depurata; inclusi di pic-cole dimensioni: mica e calcare (poco frequenti). Vernicenero-fumo, opaca, sottile e poco aderente; molto scalfita

all’interno e assente (dilavata) all’esterno.

Orlo a sezione triangolare, leggermente rien-trante e distinto internamente dalla vasca. Paretioblique indistinte dal fondo interno che è quasipiatto; fondo esterno ispessito al centro. Piedeobliquo, distinto dalla vasca, con facce rettili-nee; la faccia esterna è tagliata obliquamentealla base. Forma Morel 2265. II-I sec. a.C.

43) PateraN. inv. MV-CS-256; h 3; sp. 0,4 -0,5; Ø non ricostruibile;colore 7.5YR 7/3. Impasto duro; argilla depurata. Vernice

nero-fumo, poco lucida e scalfita.

Orlo piatto, labbro svasato e distinto interna-mente dalla parete obliqua. Trova confronti con

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49) PateraN. inv. MV-CS-257; h 2,6; sp. 0,4 -0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 7/4. Impasto compatto; argilla depu-rata; inclusi di piccole dimensioni: mica e calcare (pocofrequenti). Vernice nero-fumo, poco lucida, liscia e ade-

rente.

Orlo arrotondato, labbro basso e curvo, indis-tinto dalle pareti oblique. Forma ampiamentedocumentata nella casa di 'ln' (De Benedittis,1988, pp. 66-72). Simile alla 48.

50) PateraN. inv. MV-CS-275; h 1,7; sp. 0,5 -0,6; Ø non ricostrui-

reperti rinvenuti nella fornace di Monte Vairano(De Benedittis 1990 p. 61 nr. 19a e b). FormaMorel 2821. I sec. a.C.

44) PateraN. inv. MV-CS-277; h 2,4; sp. 0,4 -0,6; Ø non ricostrui-bile; colore 10YR 8/2. Impasto farinoso; argilla depurata.

Vernice nero-fumo, opaca, sottile e poco aderente.

Orlo piatto, labbro obliquo e distinto interna-mente dalla vasca conica. Trova confronti conreperti rinvenuti nella fornace di Monte Vairano(De Benedittis 1990 p. 61 nr. 19a e b) . FormaMorel 2821. I sec. a.C.

45) PateraN. inv. MV-CS-206; h 4,8; sp. 0,3 -1,2; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/4. Impasto compatto; argilla depu-rata; inclusi di piccole dimensioni: mica e chamotte (pocofrequenti). Vernice nero-bluastra con sfumature grigie

all’interno e all’esterno, opaca, aderente.

Orlo arrotondato e assottigliato, labbro alto eobliquo; vasca conica. Assimilabile alla formaMorel 2277. Prima metà del I sec. a.C.

46) PateraN. inv. MV-CS-201; h 4,5; sp. 0,5 -0,8; Ø 33; colore 7.5YR8/4. Impasto compatto; argilla depurata; inclusi: mica (poco

frequente). Vernice nero-fumo, opaca, densa e aderente.

Orlo arrotondato; labbro alto e poco svasato. Pa-reti oblique. Il reperto trova confronti con unesemplare rinvenuto nella casa di ‘ln’ di MonteVairano (De Benedittis 1988 p. 72 nr. 16) chepresenta lo stesso diametro e a Bojano (De Be-nedittis 2005 p. 57 nr. 150) . Nel basso Sanniola forma è attestata anche a Carlantino (De Be-nedittis 2011 p. 64 nr. 11) . Simile alla formaMorel 2286 anche se di dimensioni maggiori.Metà II- I sec. a.C.

47) PateraN. inv. MV-CS-341; h 3,2; sp. 0,5 -0,7; Ø 34; colore 10YR8/3. Impasto farinoso; argilla depurata. Vernice nero-

fumo, opaca, liscia ma scalfita all’esterno.

Orlo leggermente pendente verso l’interno; lab-bro alto e obliquo; vasca conica. Trova confronticon la patera rinvenuta a S. Giovanni in Galdopur essendo essa di dimensioni minori (Di Niro1980, p. 276, nr. 1 tav. 51) . Avvicinabile allaforma Morel 2254 d1. fine II - prima metà del Isec. a.C.

48) PateraN. inv. MV-CS-258; h 2; sp. 0,4 -0,6; Ø 18; colore 7.5YR8/3. Impasto compatto; argilla depurata. Vernice nero-

fumo, poco lucida, densa.

Orlo e leggermente rientrante; vasca conicabassa. Sulla faccia esterna sono graffite conpunta sottile le lettere osche sa (h1,3).Forma ampiamente documentata nella casa di'ln' (De Benedittis 1988, pp. 66-72). Una formasimile con orlo più curvo è presente in una pa-tera proveniente dalla villa dei Neratii di SanGiuliano del Sannio (De Benedittis 2011, pp.79-80, p.82). Avvicinabile alla forma Morel 2255d1. Fine II- inizio I sec. a.C.

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curvo. Forma ampiamente documentata nellacasa di 'ln' (De Benedittis, 1988, pp. 66-72). Si-mile alla 48.

55) PateraN. inv. MV-CS-261; largh. 2,5; sp. 0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/3. Impasto farinoso; argilla depurata.

Vernice nero-fumo, poco lucida e sottile.

Orlo assottigliato e rientrante su labbro quasiorizzontale. Forma Morel 1443. Seconda metàI sec. a.C.

56) PateraN. inv. MV-CS-203; h 4,3; sp. 0,4 -1,2; Ø 24,6 (orlo); co-lore 7.5YR 8/4. Impasto compatto; argilla depurata; in-clusi di piccole dimensioni: mica e calcare (pocofrequenti). Vernice nero-bruna, opaca; sfumature rossastrealla base della parete esterna dove la vernice non è stesain maniera omogenea; fondo esterno risparmiato ma sinotano colate di vernice all’interno del piede; al centro

del fondo interno è presente il disco di impilaggio.

Orlo arrotondato; labbro rientrante; vascaconica bassa e ampia ispessita verso il fondo.Fondo interno decorato da due coppie di cerchiincisi che delimitano una fascia di trattini obli-qui.; al centro cerchio inciso; fondo esternopiatto e distinto dal piede. Piede obliquo con lafaccia esterna a becco di civetta capovolto. Allabase della vasca, all’esterno, è presente un graf-fito ‘a croce’ ben marcato. Produzione campanaben documentata nella casa di 'ln' (De Benedit-tis 1988, nr. 9, 14 e 15). Forma Morel 2258.Fine II- inizio I sec. a.C.

57) PateraN. inv. MV-CS-212; h 3,5; sp. 1,4 -1,7; Ø 11; colore 7.5YR7/4. Impasto duro; argilla depurata. Vernice nero-fumo

con riflessi iridescenti; fondo esterno risparmiato.

Pareti oblique ispessite alla base. Fondo internodecorato da una scanalatura laterale che deli-mita una decorazione a rotella costituita da trefasce di tratti larghi; un’altra bassa scanalaturaè presente al centro del fondo; fondo esternoleggermente convesso. Piede obliquo con la fac-

bile; colore 7.5YR 8/3. Impasto compatto; argilla depu-

rata. Vernice nero-fumo, poco lucida e sottile.

Orlo assottigliato e rientrante, labbro bassoe curvo. Forma ampiamente documentatanella casa di 'ln' (De Benedittis, 1988, pp. 66-72). Forma Morel 2255. Fine II - inizio I sec.a.C.

51) PateraN. inv. MV-CS-330A; h 1,7; sp. 0,4 -0,7; Ø non ricos-truibile; colore 7.5YR 8/4. Impasto compatto; argilladepurata. Vernice nero-fumo, poco lucida, parzial-

mente scalfita.

Orlo assottigliato e rientrante, labbro bassoe curvo. Forma ampiamente documentatanella casa di 'ln' (De Benedittis, 1988, pp. 66-72). Forma Morel 2255. Fine II - inizio I sec.a.C.

52) PateraN. inv. MV-CS-260; h 1,6; sp. 0,4 -0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 8/4. Impasto farinoso; argilla depurata.Vernice nero-bruna, opaca e sottile.

Orlo arrotondato, labbro basso e curvo. Formaampiamente documentata nella casa di 'ln' (DeBenedittis, 1988, pp. 66-72). Simile alla 48.

53) PateraN. inv. MV-CS-262; h 1,4; sp. 0,5 -0,6; Ø non ricostrui-bile; colore 10YR 8/3. Impasto duro; argilla depurata; in-clusi di piccole dimensioni: mica e calcare (poco

frequenti). Vernice nero-olivastra, opaca.

Orlo arrotondato, labbro basso e curvo. Formaampiamente documentata nella casa di 'ln' (DeBenedittis, 1988, pp. 66-72). Forma Morel 2255.Fine II - inizio I sec. a.C.

54) PateraN. inv. MV-CS-335A; h 1,5; sp. 0,4 -0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 10YR 8/3. Impasto compatto; argilla depu-rata; inclusi di piccole dimensioni: mica e calcare (poco

frequenti). Vernice nero-fumo, poco lucida.

Orlo arrotondato e leggermente obliquo all’in-terno a formare uno spigolo, labbro basso e

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cia esterna curva superiormente e rigonfia allabase e la faccia interna rettilinea. Le caratteristiche del fondo e della decorazione sono avvi-cinabili alla forma precedente.

58) PateraN. inv. MV-CS-236; h 3,5; sp. 1-1,8; Ø 10; colore 5YR7/6. Impasto compatto; argilla depurata; inclusi di piccoledimensioni: mica e calcare (poco frequenti). Vernice nero-bruna con riflessi iridescenti, sottile; sfumature bruno-

rosse su piede e fondo esterno.

Vasca conica bassa ispessita alla base. Fondo es-terno piatto. Piede obliquo con la faccia esternaa becco di civetta capovolto, e faccia interna,obliqua, tagliata a spigolo. Fondo interno deco-rato da una fascia di trattini obliqui delimitatiesternamente da due cerchi incisi e uno inter-namente. Produzione campana ben documen-tata nella casa di 'ln' (De Benedittis 1988, nr. 9,14 e 15). Forma Morel 2258. Fine II- inizio I sec.a.C.

59) PateraN. inv. MV-CS-226; h 2; sp. 1-1,1; Ø 8; colore 7.5YR 7/4.Impasto duro; argilla depurata; inclusi di medie dimen-sioni: chamotte (poco frequente). Vernice bruno-rossas-

tra.

Pareti oblique. Il fondo interno presenta dueleggere incisioni circolari; fondo esternoconvesso e ispessito al centro. Piede obliquo, dis-tinto, con la faccia esterna curva superiormentee rigonfia alla base e la faccia interna rettilinea.Genericamente assimilabile alla serie Morel2250 documentata anche nella piana di Bojano((De Benedittis 2005 p. 57 nr. 151) . Metà delII sec. a.C. (?)

60) PateraN. inv. MV-CS-233; h 1,7; sp. 0,6 -1,2; Ø 6; colore 7.5YR8/3. Impasto compatto; argilla depurata; inclusi di piccoledimensioni: mica e calcare (frequenti). Vernice bruno-ros-

sastra, opaca, presente anche alla base del piede.

Pareti orizzontali alla base. Fondo interno

La cisterna40

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65) Patera (?)N. inv. MV-CS-326A; h 3,9; sp. 0,6-1,2; Ø 8; colore 7.5YR8/4. Impasto compatto; argilla depurata. Vernice nero-fumo, opaca; sfumature bruno-rossastre sulla base esternadella vasca; fondo esterno risparmiato ma con piccole co-

late di vernice.

Vasca con fondo ampio e quasi orizzontale is-pessita verso il fondo. Fondo esterno distinto econico. Piede obliquo, distinto, con facce retti-linee. All’esterno della vasca sono graffite le let-tere osche me (h3/5). Simile alla precedente.

66) Vaso ad ansa orizzontaleN. inv. MV-CS-243; h 4,8; sp. 0,3 -1; Ø 3,2 (fondo); colore7.5YR 8/3. Impasto compatto; argilla depurata. Vernicenero-fumo, opaca, sottile e poco aderente; sfumature ros-

sastre sul fondo esterno.

piatto; fondo esterno convesso. Piede obliquocon la faccia esterna tendente alla verticale e ar-rotondata alla base e faccia interna obliqua e ret-tilinea.

61) PateraN. inv. MV-CS-217; h 2,5; sp. 0,7-0,9; Ø 8,4; colore 7.5YR7/4. Impasto farinoso; argilla depurata; inclusi di piccoledimensioni: mica e calcare (poco frequenti). Vernice

bruno-rossastra.

Pareti oblique ispessite verso il fondo. Piede abecco di civetta capovolto; faccia interna obliquanon distinta dal breve fondo esterno conico.Questo tipo di piede con vasca non rettilinea èben documentato nella casa di ‘ln’ di MonteVairano (De Benedittis 1988, pp. 138-139). Ge-nericamente assimilabile alla serie Morel 2250.Metà del II sec. a.C. (?) .

62) Patera (?)N. inv. MV-CS-223; h 2; sp. 1-1,9; Ø 6,4; colore 7.5YR7/4. Impasto duro; argilla depurata; inclusi di piccole di-mensioni: mica, calcare e inclusi neri (poco frequenti).

Vernice bruno-rossa, coprente.

Vasca con fondo orizzontale ispessita alla base.Fondo interno piatto recante un ampio graffitoin cui sono forse da riconoscere le lettere oscheúú legate. Piede obliquo, distinto, con la facciaesterna molto più bassa di quella interna; fondointerno conico. Vedi forma precedente.

7/6. Impasto duro; argilla depurata; inclusi di piccole di-mensioni: mica e calcare (frequenti). Vernice nera, pocolucida, sottile; sfumature bruno-rossastre su piede e fondoesterno; è presente il disco di impilaggio al centro del

fondo interno.

Vasca con fondo interno quasi orizzontale;fondo esterno conico. Simile alla 61

64) Patera (?)N. inv. MV-CS-213; h 2; sp. 0,4-0,8; Ø 5,4; colore 7.5YR8/3. Impasto duro; argilla depurata. Vernice nero-fumo,a tratti iridescente; sfumature bruno-rossastre sul fondo

esterno, sul piede e sulla base della parete esterna.

Vasca con fondo orizzontale; fondo esternoquasi piatto; piede obliquo, distinto, con faccerettilinee. Sulla faccia esterna sono graffite le let-tere osche ]pr (h 1) legate e incise con punta largae marcata.

41I materiali

63) PateraN. inv. MV-CS-220; h 2,6; sp. 0,9 -1; Ø 8,2; colore 5YR

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Corpo biconico schiacciato con collo cilindricoleggermente estroflesso verso l’orlo. Tracce didue attacchi d’ansa, quasi circolari, alla metà delcorpo. Simile alla forma35 della fornace di PortaVittoria (De Benedittis, 1990, p. 50) da cui dif-ferisce per la carenatura Forma Morel 6100.

67) Unguentario (?)N. inv. MV-CS-244; h 5,2; sp. 0,3; Ø 4; colore 7.5YR 8/4.Impasto compatto; argilla depurata. Vernice nero-bruna,

opaca e sottile, presente sia all’esterno che all’interno.

Collo cilindrico estroflesso verso l’orlo che è ta-gliato obliquamente all’esterno e obliquo all’in-terno.Tracce dell’attacco di un ansa a nastro verticalesotto l'orlo.

68) Unguentario (?)N. inv. MV-CS-245; h 5; sp. 0,3 -0,5; Ø 3,6; colore 5YR8/4. Impasto farinoso; argilla depurata. Vernice rosso-bruna, sottile, presente sull’orlo e all’esterno, ma molto

scalfita; tracce di colate di vernice all’interno.

Collo cilindrico estroflesso verso l’orlo che è ta-gliato obliquamente all’esterno. Tracce dell’at-tacco di un ansa a nastro verticale sotto l'orlo esulla spalla. Molto simile al 67

69) Lekythos (?)N. inv. MV-CS-272; h 2,6; sp. 0,2 -0,3; Ø 4,2; colore10YR 8/2. Impasto farinoso; argilla depurata. Vernicenera, sottile e poco aderente, ne restano tracce solo

all’interno.

Bocca circolare e bassa con orlo leggermenteingrossato e tagliato obliquamente all’es-terno; la parete curva alla base raccordandosial collo più stretto. Ansa verticale a baston-cello impostata al di sotto della bocca.Confrontabile con la forma 31 della fornacedi Porta Vittoria (De Benedittis 1990, nr. 31).In parte confrontabile con il tipo Morel5440. III sec. a.C.(?)70) PissideN. inv. MV-CS-242; h 4,1; sp. 0,4 -0,5; Ø 6,6 (piede); co-

lore 7.5YR 8/3. Impasto duro; argilla depurata; inclusi dipiccole dimensioni: mica e calcare (frequenti). Vernice

nero-bruna, sottile e poco aderente.

Orlo arrotondato leggermente ingrossato. Paretiflesse a profilo continuo. Fondo internoconcavo ma ispessito al centro; fondo esternobombato. Piede basso e molto obliquo, indis-tinto all’esterno dalla parete e presentante un ri-gonfiamento alla base. Confrontabile con lapisside 24 della casa di ‘ln’ (De Benedittis 1988,p. 77). Forma Morel 7551b1. Prima metà del Isec. a.C.

71) PissideN. inv. MV-CS-224; h 2,7; sp. 0,5 -1; Ø 10; colore 7.5YR8/3. Impasto duro; argilla depurata; inclusi: mica ( poco

frequente). Vernice nero-fumo, lucida, densa e liscia.

Pareti prossime alla verticale. Piede obliquomolto basso, tendente all’orizzontale e spor-gente, la faccia esterna è curva superiormente,collegandosi alla parete, carenata e tagliata obli-quamente alla base, quella interna è bassa econcava, indistinta dal fondo esterno.

72) Unguentario (?)N. inv. MV-CS-231; h 3,5; sp. 0,7 -1; Ø 6,4; colore 7.5YR7/4. Impasto compatto; argilla depurata; inclusi di piccoledimensioni: mica e calcare (frequenti). Vernice nera consfumature brune, opaca, presente solo all’interno del

vaso, sottile ma più spessa verso il fondo.

Pareti oblique tendenti alla verticale, con care-nature nella parte interna. Fondo internoconcavo. Piede obliquo con facce rettilinee, bendistinto dalla parete. Sono presenti profondi sol-chi di tornitura.

73) Olpe (?)N. inv. MV-CS-267; h 3,2; sp. 0,4 -1,9; Ø 17,4; colore10YR 8/3. Impasto farinoso; argilla depurata; inclusi dipiccole dimensioni: mica e chamotte (poco frequenti).Vernice nera, sottile e poco aderente, presente solo sulla

faccia esterna dell’orlo.

Orlo pendente; collo quasi verticale.

La cisterna42

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I materiali 43

74) OlpeN. inv. MV-CS-266; h 2,7; sp. 0,3 -0,4; Ø 6; colore 7.5YR8/6. Impasto farinoso; argilla depurata; inclusi mica (pocofrequente). Vernice bruno-rossa, opaca, sottile e poco ade-

rente, presente all’interno e all’esterno.

Orlo assottigliato, labbro obliquo rientrante;corpo verosimilmente piriforme. Trova con-fronti sia nella casa di 'ln' (De Benedittis 1988,nr. 22). Fine II- inizio I sec. a.C.

75) Piccola patera su basso piedeN. inv. MV-CS-241; h 2,2; sp. 0,5 -1; Ø 5,8; colore 10YR8/3. Impasto duro; argilla depurata; inclusi di piccole di-mensioni: mica e inclusi neri (poco frequenti). Vernicenero-fumo con sfumature grigiastre, opaca e sottile, pre-

sente all’esterno e all’ interno.

Orlo modanato; vasca bassa con fondo internopiano; piede basso con fondo interno conico.All’interno e all’esterno della calotta sono pre-senti una serie di graffiti irregolari, eseguiti con

punta sottile e a tratti marcati non interpretabili.Rientra nella specie Morel 1410; il piede rappre-senta una variante non classificata. Fine II - ini-zio I sec. a.C.

76) Piccola patera su piede a steloN inv MV-CS-210-CS-R-274; h 3,3; sp. 0,7 - 1,5; Ø 5,8; ver-nice 2.5YR3/1 - 2.5YR4/4; impasto 5YR6/6. Impastocompatto; argilla depurata; inclusi calcarei piccoli e rari.

Vernice nero fumo poco lucida. Resta la base e lo stelo.

Piede tronco conico cavo con modanature nellaparte interna; stelo cilindrico a profilo esternoscanalato. Forma Morel 1413? II - I sec. a.C.

77) Patera (?)N. inv. MV-CS-SN1; largh. 6,8; sp. 0,5 -0,7; colore 7.5YR8/4. Impasto farinoso; argilla depurata. Vernice nero-

fumo, opaca e sottile.

Fram. di vasca recante sulla faccia interna una aosca (h 1,4) incisa con punta marcata.

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1) Lucerna acromaN. inv. MV/CS/247; h 2,9; sp. 0,3 - 1,7; Ø 3,5; impasto7.5YR 7/4. Impasto duro e compatto; argilla non perfet-tamente depurata infatti sono presenti inclusi micacei,molto frequenti, calcarei, molto frequenti, di piccole di-mensioni e abbastanza frequente c’è anche chamotte.

Resta la parte inferiore della vasca e della spalla.

Lucerna in ceramica comune di forma troncoconica; serbatoio troncoconico molto schiac-ciato, quasi lenticolare ben distinto dal piede adisco. Molto simile a quella rinvenuta negli scavidella fornace di Porta Vittoria (De Benedittis1990, tipo A/a, p. 55, fig. 16). Confrontabilecon la Ricci C (Ricci 1973, pp.211-214). II sec.a.C.

2) Lucerna a vernice neraN. inv. MV/CS/246; h 3,4; sp. 0,3 – 1,2; impasto5YR7/2. Impasto compatto, argilla depurata con rarissimiinclusi di quarzo di piccolissime dimensioni. Resta partedella vasca con l’attacco dell’ansa ad anello. Superficie

molto rovinata con labili tracce di vernice.

Serbatoio biconico carenato; ansa a nastro ver-ticale. Tipo "biconico dell'Esquilino" (Pavolini,EAA, p. 455); 180-50 a.C.

3) Lucerna a vernice nera

N. inv. MV/CS/248; sp. 0,4-0,5; impasto 7.5YR7/6, ver-nice 10YR8/1. Impasto farinoso e argilla depurata privadi inclusi. Resta il disco con parte del foro di alimenta-

zione e il becco con parte del foro per l’accensione.

E' il tipo "biconico dell'Esquilino"; 180-50 a.C.

4) Lucerna a vernice neraN. inv. MV/CS/205; h 2,7; sp. 0,4-0,7; impasto10YR8/3, vernice 10YR8/1. Impasto duro, argilla abba-stanza depurata con piccolissimi e frequenti inclusi diquarzo. Resta parte della vasca, della spalla e del becco.

tracce di vernice rosso-arancione. Lavorata a tornio.

Vasca a profilo biconico. Sono visibili traccedella lavorazione al tornio. E' il tipo "biconicodell'Esquilino"; 180-50 a.C.

5) Lucerna Dressel 2-3N. inv. MV/CS/Ra. H 5 x 11,5 mx. argilla beige grigia-

stra; Vernice nera parzialmente abrasa; manca buona

parte del becco; disco in parte scheggiato.

Disco quadrato rialzato; presette laterali adalette; becco ad incudine, basso piede ad anello;decorazione puntiforme a perline; bollo AN le-gato sul fondo esterno concavo del piede (De Be-nedittis 1991, p. 55). E' prodotta già dall'iniziodel I sec. a.C. probabilmente nell’Italia centrale(Ricci 1973, pp. 190-193; Pavolini 1981, p. 162).

I frammenti di lucerne rinvenuti all’interno della cisterna ammontano a 5; nonostante lostato di conservazione non sia ottimale, è stato possibile classificarli e confermare con essi la cro-nologia di massima relativa al riempimento della cisterna. Sono per lo più lucerne a vernice neradel tipo “Esquilino” (n. 2-4); una è una Dressel 2-3 con bollo sul fondo esterno (n. 5); una solaè acroma ed è molto simile a quella troncoconica rinvenuta tra il materiale relativo alla fornacedi Porta Vittoria.

Le lucerne

La cisterna44

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I materiali 45

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46 La cisterna

La ceramica a vernice rossa interna

1) TegameN. inv. MV-CS-09-59A_55; h 5; sp. 0,7 – 1,1; Ø 25; colorevernice 10YR 4/8 red; colore impasto 7.5YR 5/3 ; coloresuperficie 7.5YR 2.5/1 . Impasto tenero; argilla non depu-rata; tra gli inclusi di piccole e medie dimensioni distin-guiamo: mica (frequente), calcare (molto frequente), quarzo

(molto frequente). Rimangono tracce di vernice solo sul pro-

filo esterno dell’orlo e sulla parete interna della vasca.

Orlo ad unghia, introflesso ed ingrossato ester-namente. Vasca poco profonda con pareti a pro-filo rettilineo. Fondo apodo piano. FormaLeotta 2, II-I sec. a.C. Produzione dell’Italia me-ridionale (Peacock 2).

2) TegameN. inv. MV-CS-09-57; h 3,3; sp. 0,6 – 0,8; Ø non ricostrui-bile; colore vernice 10YR 4/8 ; colore impasto 2.5YR 5/8.Impasto tenero; argilla non perfettamente depurata; tragli inclusi di piccole dimensioni distinguiamo: mica (fre-quente), calcare (poco frequente), quarzo (molto fre-quente), chamotte (frequente). La vernice si conserva

sull’orlo e sulla superficie interna delle pareti.

Orlo ad unghia, introflesso ed ingrossato ester-namente. Vasca verosimilmente poco profondacon pareti a profilo concavo. Forma Leotta 2, II-I sec. a.C. Produzione dell’Italia meridionale(Peacock 2).

3) TegameN. inv. MV-CS-09-350; h 5,2; sp. 0,6 – 1,4; Ø 35; colore ver-nice 10YR 4/8 ; colore impasto 10YR 5/8 . Impasto durocompatto; argilla non perfettamente depurata; tra gli inclusidi piccole dimensioni distinguiamo: mica (molto frequente),calcare (frequente), quarzo (frequente), chamotte (molto fre-

quente). La vernice si conserva sulla parete interna e sul-l’orlo; in una zona si presenta annerita.

Orlo ad unghia, introflesso ed ingrossato ester-namente. Vasca verosimilmente poco profondacon pareti a profilo concavo. Forma Leotta 2, II-I sec. a.C. Produzione dell’Italia meridionale(Peacock 2).

4) ) TegameN. inv. MV-CS-09-60; h 4,3; sp. 0,6 – 1; Ø non ricostrui-bile; colore biscotto 5YR 5/6 e 5YR 2.5/1 ; colore vernice10YR 4/6 red. Impasto duro, compatto con cottura a bi-scotto; argilla non perfettamente depurata; tra gli inclusidi piccole dimensioni distinguiamo: mica (molto fre-quente), calcare (frequente), quarzo (poco frequente), cha-motte (poco frequente). La vernice si conserva all’esterno,sull’orlo e appena sotto di esso; all’interno è distribuitauniformemente sulla parete.

Orlo ad unghia, introflesso e arrotondato, bendistinto esternamente. Vasca verosimilmentepoco profonda a profilo continuo con l’orlo.Forma Leotta 2, II-I sec. a.C. Produzione del-l’Italia meridionale (Peacock 2).

5) TegameN. inv. MV-CS-09-56; h 3,9; sp. 0,6 – 1,2; Ø non rico-struibile; colore vernice 10YR 4/8 ; colore impasto 2.5YR5/8. Impasto tenero; argilla non perfettamente depurata;tra gli inclusi di piccole dimensioni distinguiamo: mica(frequente), calcare (poco frequente), quarzo (frequente),chamotte (poco frequente). Tracce di vernice si conser-vano sulla superficie interna della parete.

Orlo ad unghia ingrossato esternamente, ben di-stinto. Vasca verosimilmente poco profonda con

Otto sono gli esemplari riferibili alla vernice rossa interna. I tegami sono raggruppati in una solatipologia che comprende le forme con orlo ad unghia, introflesso e ingrossato esternamente (formaLeotta 2).

Degli unici due esemplari di coperchi non è possibile individuare una tipologia, tuttavia possiamoaffermare che si tratta di forme tipiche della produzione italica meridionale così come riscontratodai confronti individuati con il tipo Peacock 2.

Un solo esemplare è stato individuato per la categoria delle ciotole-coperchi: ricostruito al 75 %.La forma è confrontabile con uno degli esemplari studiati da Pasqualini (M. Pasqualini, A. Pasqualini,C. Pasqualini, fig. 8-47, p.293) oltre che rappresentare una variante rispetto alle forme rinvenute neigranai del foro di Pompei datate tra II sec. a. C. e II-III sec. d. C. (Di Giovanni, p. 97, fig. 25).

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I materiali 47

pareti a profilo concavo. Forma Leotta 2, II-I sec. a.C.Produzione dell’Italia meridionale (Peacock 2).

6) Tegame (?)N. inv. MV-CS-09-349; h 4; sp. 0,6 – 1; Ø non ricostruibile;colore impasto 7.5YR 4/3; colore superficie 7.5YR 2.5/1.Impasto duro; argilla non perfettamente depurata; tra gliinclusi di piccolissime dimensioni distinguiamo: mica (fre-

quente), calcare (frequente), chamotte (molto frequente).

Vernice del tutto ustionata.

Orlo estroflesso e margine superiore assottigliato,labbro pendente. Vasca poco profonda con paretia profilo rettilineo. Il fondo si conserva moltoframmentato ed è apodo piano. Forma Leotta 2,II-I sec. a.C.

7) Piatto - Coperchio (?)N. inv. MV-CS-09-59; Ø non ricostruibile; colore vernice10YR 4/6 ; colore impasto 5YR 6/6. Impasto tenero; argillanon perfettamente depurata; tra gli inclusi di piccole di-

mensioni distinguiamo: mica (frequente), calcare (fre-quente), chamotte (poco frequente). La vernice si con-serva sull’intera superficie interna del frammento.

Forma aperta della quale si conserva un fram-mento di calotta sulla quale è presente una de-corazione dipinta con andamento circolare,costituita da sei linee concentriche di colorechiaro su cui è sovrapposta una linea continuaa zig zag. Produzione dell’Italia meridionale(Peacock 2).

8) Piatto - CoperchioN. inv. MV-CS-134-347; h 5 x 16; colore beige scuro.

Pomo ad anello: vasca conica bassa con orlo es-panso. Sul fondo interno è una decorazione acerchi concentrici che delimitano fasce di trat-tini ortogonali.Trova confronto con Pasqualini forma 47,datato al I-II sec. d.C.

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La ceramica comuneLa ceramica comune rinvenuta all’interno della cisterna è rappresentata da esemplarisignificativi

sia da un punto di vista morfologico - tipologico, sia da un punto di vista cronologico, in quantorappresenta il primo gruppo consistente di questo tipo di ceramica dal Sannio interno e da un con-testo ben datato.

Gli impasti risultano essere abbastanza chiari, con tonalità che vanno dal rosa al beige, compatti,per la maggior parte omogenei in sezione e ben depurati.

Le forme rinvenute appartengono a brocche con le varianti di un boccale e un’anfora da tavola,coppe, bacini, secchi e un mortaio.

Le brocche sono rappresentate da diciotto esemplari distinguibili in sei gruppi.Tipo 1: E’ rappresentato da brocche di grandi dimensioni con un diametro alla bocca compreso

tra gli 11 e i 15 cm e diametro massimo del corpo compreso tra i 22 e i 36 cm; l’altezza massima nonsupera i 35 cm (nr. 1).

Gli esemplari che rientrano in questa tipologia (nr. 1- 3 – 9 - 10) sono caratterizzati da un orloestroflesso e arrotondato, a profilo continuo su collo breve. Il corpo si presenta per lo più emisferico,mentre l’ansa a bastone è sempre sormontante; in due casi (nr. 3 - 10) risulta avere un’apicatura pro-prio nell’attacco all‘orlo.

Di questi solo dell’esemplare nr. 1 è rimasto il fondo, apodo piano; in questo esemplare sullazona di massima espansione del corpo è presente una decorazione incisa a tratti obliqui sormontatada due linee incise orizzontali e parallele.

Di questo tipo è possibile individuare una variante (1A) nel nr. 4 in quanto presenta un orloestroflesso e arrotondato ma distinto dal collo da una piccola scanalatura e l’ansa a nastro con unasola costolatura, sormontante e innestata direttamente sull’orlo.

Una seconda variante (1B) è rappresentata dal nr. 33 in quanto ha l’orlo arrotondato ed estro-flesso, collo basso e non distinto, con ansa a nastro innestata direttamente sull’orlo.

Tipo 2: La seconda tipologia comprende un solo manufatto (nr. 2); l’orlo è con becco trilobato,collo stretto e basso, corpo piriforme e base piatta. L’ansa è a nastro con tre costolature ed è innestatadirettamente sul collo.

Tipo 3: Il tipo 3 (nr. 8) si distingue in quanto presenta un orlo estroflesso e arrotondato con bat-tente interno, distinto dal collo tramite una scanalatura. Il corpo biconico possiede due anse a nastroavente ognuna una costolatura centrale.

Tipo 4: La quarta tipologia (nr. 12) presenta un orlo a sezione triangolare ingrossato esterna-mente.

All’interno di questa tipologia distinguiamo due varianti; la prima (4A) comprende due esemplari(nr. 14 - 23), entrambi con orlo a sezione rettangolare, piatto sul margine superiore e collo legger-mente rientrante. Il secondo manufatto presenta invece un corpo piriforme ed è assimilabile ad unesemplare simile rinvenuto tra i materiali della Casa di LN (De Benedittis 1988, p. 143 nr. 23).

Il tipo 4B presenta invece un orlo estroflesso e arrotondato con un collo maggiormente rientranterispetto agli altri manufatti.

Tipo 5: Il tipo 5 è rappresentato da un orlo a sezione triangolare a profilo continuo sulla parete in-terna e distinto su quella esterna. Il collo si presenta con le pareti leggermente convesse (nr. 17) ed è as-similabile ad un esemplare rinvenuto sempre nella Casa di LN (De Benedittis 1988, p. 146 nr. 21).

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Tipo 6: L’ultima tipologia (nr. 28) è rappresentata da un orlo a sezione rettangolare con battenteinterno e ansa a nastro con tre costolature appena accentuate. Il manufatto è confrontabile con unesemplare rinvenuto nel deposito dei materiali del santuario di Ercole a Campochiaro (Capini 1984,p. 40, fig. 9, nr. 83).

Non sappiamo a quale di queste tipologie appartengono tre fondi, di cui uno apodo piano (nr.6), uno avente il piede ad anello a profilo continuo internamente e distinto esternamente con corpoglobulare (nr. 7), mentre l’ultimo (nr. 19) ha un piede ad anello distinto internamente da una sca-nalatura, mentre sul profilo esterno presente una modanatura.

La classe tipologica dei boccali è rappresentata da un solo esemplare (nr. 30) avente un orlo a se-zione triangolare, arrotondato sul margine superiore e collo leggermente svasato, stretto e lungo.

L’unico esemplare di anfora da tavola (nr. 32) presenta un orlo piatto e obliquo, distinto sul pro-filo esterno. Sulla parete esterna presenta una decorazione incisa ad onda.

Sono presenti otto esemplari di coppe di cui quattro costituiscono altrettanti differenti tipologie.Tipo 1: Il primo tipo (nr. 11) presenta un orlo a sezione triangolare, pendente e distinto interna-

mente. Sulla parete esterna l’orlo è sottolineato da due incisioni orizzontali e parallele. La vasca sipresenta poco profonda e globulare.

Tipo 2: Il tipo 2 (nr. 13) ha un orlo a sezione rettangolare, leggermente distinto dalla vasca sulprofilo esterno. Presumibilmente poco profonda, presenta esternamente una decorazione a linee pa-rallele e orizzontali.

Tipo 3: La terza tipologia è rappresentata da un esemplare (nr. 15) con orlo arrotondato ed estro-flesso ben distinto sulla parete esterna e vasca verosimilmente globulare e poco profonda.

Tipo 4: Il tipo 4 (nr. 29) presenta invece un orlo rientrante, leggermente concavo sul margine su-periore, a profilo continuo sia sulla parete interna che su quella esterna. L’ansa a tortiglioni è formatada due spirali, innestata appena sotto l’orlo.

Non attribuibili ad una specifica tipologia sono i quattro fondi appartenenti verosimilmente aquesta classe. I primi tre (nr. 20- 21- 22) sono fondi apicati con piedi ad anello distinti esternamentee a profilo continuo internamente. L’ultimo, invece, presenta un fondo apodo convesso (nr. 25).

Altra forma attestata è il bacino, di cui disponiamo tre frammenti, due pertinenti ad orli (nr. 16-26) ed uno ( nr. 24) ad un fondo apodo piano le cui pareti disegnano un corpo verosimilmente glo-bulare. I due orli appartengono a due tipologie differenti: la prima è rappresentata da un orlo arro-tondato, vasca emisferica e incisioni orizzontali e parallele sulla parete esterna (nr. 16); la seconda èrappresentata da un orlo ingrossato, arrotondato, distinto esternamente e piatto sul margine supe-riore. E’ confrontabile con un altro esemplare rinvenuto nella casa di LN e databile al II sec. a.C.(De Benedittis 1988, p. 145, nr. 31).

Sono infine presenti tre frammenti (nr. 18 – 31 e 32) pertinenti a secchi. La prima tipologia pos-siede un fondo a disco distinto sulla parete esterna verticale, mentre il secondo tipo ha un orlo atesa orizzontale, a profilo verticale, ingrossato esternamente e raccordato alle pareti che presentanoun andamento rettilineo. Sulla parete esterna abbiamo una decorazione incisa a linee sia verticaliche oblique.

Non attribuibile a nessuna tipologia invece, è una parete, verosimilmente a profilo rettilineo, chereca anche una minima parte del fondo. Sul profilo esterno è presente una decorazione incisa adonda. Di questi solo gli ultimi due esemplari trovano confronti con i materiali provenienti dalla for-

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nace di porta Vittoria (De Benedittis 1990, p. 56, nr. 4; fig. 17, nr. 4).Un unico mortaio (nr. 33) è presente nella cisterna; la mancanza del becco non ci consente di

confermare l’attribuzione.La maggior parte dei vasi qui presentati non trovano riscontri, tranne alcuni (nr. 23- 17- 18) con-

frontabili con vasi rinvenuti nella fornace di Porta Vittoria e nella Casa di LN (De Benedittis 1988,pp. 38- 54; De Benedittis 1990, p. 56, nr. 4; fig. 17, nr. 4).

La brocca tipo 6 (nr. 28) è assimilabile ad un manufatto rinvenuto nel deposito di materiali delsantuario di Ercole a Campochiaro (CB) databile al II secolo a.C. (Capini 1984, p. 40, fig. 9, nr. 83).

La brocca biconica (nr. 8) è confrontabile con manufatti tipici delle produzioni ateniesi rientrantianch’esse nel II secolo a.C. (Rotroff 1997, fig. 37, nr. 495- 497).

Questa assenza di confronti lascia ipotizzare che si tratti di produzione locale della ceramica co-mune, con possibili influenze da produzioni prettamente ellenistiche, così come attestato anche neimateriali del deposito di Piazza Nicola Amore a Napoli (Febbraro - Giampaola 2009, pp. 117- 133).

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1) BroccaN. inv. MV-CS-09-1; h 35; sp. 0,5 – 0,9; Ø 12; colore7.5YR 7/6. Impasto tenero e compatto; argilla abbastanzadepurata; inclusi di piccola e media dimensione: mica

(poco frequente); calcare (poco frequente).

Orlo arrotondato leggermente estroflesso, a pro-filo continuo con il collo breve; corpo globulare.Fondo apodo piano. Ansa a bastone sormon-tante e apicata sul margine interno dell’orlo. Sulcorpo sono presenti due incisioni parallele euna decorazione a tratti obliqui.

3) BroccaN. inv. MV-CS-09-3; h 19; sp. 0,6 – 0,7; Ø 16; colore 5YR6/6. Impasto tenero e compatto; argilla non depurata; in-clusi di piccola e media dimensione: mica (frequente); cal-

care (molto frequente) e chamotte (poco frequente).

Orlo arrotondato leggermente estroflesso a pro-filo continuo con il collo leggermente rien-trante. Corpo verosimilmente globulare. Ansaa bastone sormontante e apicata sul margine in-terno dell’orlo.

4) BroccaN. inv. MV-CS-09-4; h 24,4; sp. 0,5 – 0,8; Ø 11; colore7.5YR 6/6. Impasto tenero e compatto; argilla non per-fettamente depurata; inclusi di piccola e media dimen-sione: mica (molto frequente); calcare (frequente) echamotte (frequente).

Orlo arrotondato, estroflesso, distinto dal collotramite una lieve scanalatura. Corpo verosimil-mente emisferico. Ansa a nastro con una solacostolatura centrale sormontante l’orlo e inne-stata sulla spalla.

2) BroccaN. inv. MV-CS-09-2; h 30; sp. 0,5 – 0,7; Ø 4; colore 10YR8/4. Impasto tenero e compatto; argilla depurata; inclusidi piccola e media dimensione: mica (poco frequente); cal-

care (poco frequente).

Orlo con becco trilobato; collo stretto; spallaalta; corpo piriforme; base piatta e distinta.Ansa a nastro con tre costolature innestata sulcollo.

5) BroccaN. inv. MV-CS-09-5; h 12,5; sp. 0,5 – 1,1; Ø 11; colore10YR 7/4. Impasto tenero; argilla per lo più depurata; in-clusi di piccola dimensione: mica (molto frequente); cal-care (raro) e chamotte (poco frequente).

Alto collo distinto dal resto del corpo tramiteuna profonda scanalatura. Corpo verosimil-mente globulare. Sulla superficie esterna, all’al-tezza dell’attacco dell’ansa, tre linee con centriche.Ansa a nastro verticale costolata, innestata sulcollo e sul corpo.

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6) BroccaN. inv. MV-CS-09-6; h 13,6; sp. 0,4 – 1,3; Ø 7,5; impasto2.5YR 7/8; superficie 10YR 7/4. Impasto tenero; argillaper lo più depurata; inclusi di piccola e media dimen-sione: mica (frequente), quarzo (poco frequente), calcare(poco frequente) e chamotte (frequente).

Collo verosimilmente breve a profilo continuocon il corpo globulare. Fondo apodo piano.

7) Brocca (?)N. inv. MV-CS-09-7; h 18,5; sp. 0,6 – 0,8; Ø 11; superficieinterna 5YR 5/3; superficie esterna 2.5YR 6/8; impasto2.5YR 6/8- 5YR 5/3. Impasto duro; argilla non depurata;inclusi di piccola e media dimensione: mica (frequente),quarzo (frequente), calcare (frequente).

Corpo verosimilmente globulare. Fondo conpiede ad anello a profilo continuo internamentee distinto esternamente.

8) BroccaN. inv. MV-CS-09-9; h 19,5; sp. 0,4 – 1,8; Ø bocca 6,5-fondo 9,2; impasto 7.5YR 7/6; superficie 10YR 8/4-7,5YR7/6. Impasto duro; argilla poco depurata; inclusidi piccola e media dimensione: chamotte (frequente),quarzo (poco frequente), calcare (frequente).

Orlo estroflesso e arrotondato, con battente in-terno. Corpo biconico e fondo apodo piano.Presenta due anse a nastro costolate. Una sca-nalatura distingue il collo dal corpo.

9) BroccaN. inv. MV-CS-09-10; h 22,6; sp. 0,5 – 0,8; Ø 13; impasto2.5YR 6/8; superficie 10YR 7/4. Impasto duro e com-patto; argilla depurata; inclusi di piccole dimensioni:chamotte (frequente), quarzo (raro), calcare (raro), mica(rara).

Orlo arrotondato leggermente estroflesso, a pro-filo continuo con il collo breve; corpo verosimil-mente piriforme. Ansa a bastone sormontantee apicata sul margine interno dell’orlo.

10) BroccaN. inv. MV-CS-09-10A; h 20,6; sp. 0,4 – 0,7; Ø 12,5; col-ore 10YR 8/6. Impasto tenero e compatto; argilla per lopiù depurata; inclusi di piccole dimensioni: chamotte(poco frequente), mica (frequente).

Orlo arrotondato leggermente estroflesso, a pro-filo continuo con il collo breve; corpo piri-forme. Ansa a bastone sormontante e apicatasul margine interno dell’orlo.

11) CoppaN. inv. MV-CS-09-11; h 4,1; sp. 0,3 – 0,7; Ø 19; colore5YR 5/8. Impasto friabile; argilla abbastanza depurata;inclusi di piccole dimensioni: chamotte (raro), calcare (fre-quente), quarzo (poco frequente).

Orlo a sezione triangolare pendente ingrossatoe distinto internamente verso l’interno, in-grossato internamente. Vasca verosimilmentepoco profonda. Orlo sottolineato da due lineeincise.

12) BroccaN. inv. MV-CS-09-12; h 5; sp. 0,3 – 0,5; Ø 13,2; colore7.5YR 8/3. Impasto compatto; argilla depurata; inclusi dipiccole dimensioni: calcare (frequente), quarzo (raro).

Orlo estroflesso a sezione triangolare, legger-mente ingrossato esternamente. Collo svasato.

13) CoppaN. inv. MV-CS-09-13; h 5; sp. 0,5 – 0,6; Ø 17; colore7.5YR 8/4. Impasto friabile; argilla abbastanza depurata;inclusi di piccole dimensioni: chamotte (raro), calcare (fre-quente), quarzo (poco frequente), mica (raro).

Orlo arrotondato e ingrossato esternamente, leg-germente distinto dalla vasca verosimilmentebassa. Su di essa è presente una decorazione alinee incise, parallele e orizzontali.

14) BroccaN. inv. MV-CS-09-14; h 5,7; sp. 0,4 – 0,9; Ø 13; colore5YR 6/8. Impasto tenero e compatto; argilla abbastanzadepurata; inclusi di piccole dimensioni: chamotte (fre-quente), calcare (raro), quarzo (frequente).

Orlo arrotondato a sezione rettangolare, estrof-lesso e ingrossato esternamente a profilo con-tinuo con il collo rientrante.

15) Mortaio (?)N. inv. MV-CS-09-21; h 5,5; sp. 0,5 – 0,8; Ø 19; coloreimpasto: superficie interna 2.5YR 6/6; superficie esterna

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20) Coppa (?)N. inv. MV-CS-09-28; h 1,5; sp. 0,4 – 1,5; Ø 6,5; colore10YR 8/3. Impasto tenero; argilla abbastanza depurata;inclusi di piccole dimensioni: calcare (rari), quarzo (fre-quente).

Piede ad anello carenato sul profilo esterno,obliquo su quello interno. Fondo leggermenteapicato sia sulla faccia interna che su quella es-terna.

21) Brocca (?)N. inv. MV-CS-09-35; h 2,4; sp. 1 – 1,9; Ø 6,5; colore 5YR7/6- 10YR 7/3. Impasto compatto; argilla depurata; in-clusi di piccole dimensioni: quarzo (frequente).

Piede ad anello carenato sul profilo esterno,obliquo su quello interno. Fondo leggermenteapicato sia sulla faccia interna che su quella es-terna.

22) CoppaN. inv. MV-CS-09-36; h 3; sp. 0,4 – 1,2; Ø 10; colore7.5YR 7/6. Impasto tenero e compatto; argilla depurata;inclusi di piccole dimensioni: quarzo (raro).

Piede ad anello arrotondato sul profilo esternoe distinto dalla vasca emisferica.

23) BroccaN. inv. MV-CS-09-44; h 13; sp. 0,3 – 0,9; Ø 7,6; colore10YR 6/3. Impasto friabile; argilla depurata; inclusi dipiccole dimensioni: quarzo (raro), chamotte (poco fre-quente).

Orlo piatto orizzontale a sezione rettangolare aprofilo continuo con il corpo piriforme. Ansaverticale.

24) Bacino (?)N. inv. MV-CS-09-45; h 4,8; sp. 0,5 – 0,8; Ø 8; colore2.5YR 6/4. Impasto tenero; argilla depurata; inclusi dipiccole dimensioni: quarzo (frequente), chamotte (fre-quenti).

Fondo apodo piano con vasca verosimilmenteemisferico.

25) Coppa (?)N. inv. MV-CS-09-48; h 3; sp. 0,9 – 1,1; Ø 6,5; colore im-

2.5YR 6/4. Impasto tenero e compatto; argilla depurata;inclusi di piccole dimensioni: calcare (poco frequente),mica (frequente).

Orlo arrotondato ed estroflesso, appiattito sulmargine superiore. Vasca emisferica bassa e pocoprofonda. Piede a sezione trapezoidale e dstintodalla vasca. Restaurato in antico mediante duestaffe di piombo.

16) BacinoN. inv. MV-CS-09-23; h 6,5; sp. 0,7 – 0,9; Ø 22; colore7.5YR 7/6. Impasto duro e compatto; argilla abbastanzadepurata; inclusi di piccole dimensioni: quarzo (poco fre-quente), mica (poco frequente).

Orlo verticale e arrotondato. Vasca verosimil-mente emisferica. Sulla superficie esterna è pre-sente una decorazione a linee incise, parallele eorizzontali.

17) BroccaN. inv. MV-CS-09-24; h 6,6; sp. 0,4 – 0,7; Ø 6; colore7.5YR 8/3. Impasto friabile; argilla depurata; inclusi dipiccole dimensioni: quarzo (frequente).

Orlo leggermente estroflesso a sezione triango-lare, pendente verso l’esterno quasi a formareun listello. Collo lungo e leggermente svasatosul quale è presente l’attacco di un’ansa a nas-tro.

18) SecchioN. inv. MV-CS-09-26; h 6,3; sp. 0,7 – 1,1; Ø 21; colore2.5YR 6/4. Impasto tenero e depurato; argilla abbastanzadepurata; inclusi di piccole dimensioni: calcare (raro),quarzo (frequente).

Fondo a disco distinto dalla vasca a parete dritta,di forma cilindrica.

19) BroccaN. inv. MV-CS-09-27; h 9,1; sp. 0,3 – 0,5; Ø 9,5; colore7.5YR 7/6. Impasto friabile; argilla abbastanza depurata;inclusi di piccole dimensioni: chamotte (poco frequente),calcare (frequente), mica (molto frequente).

Fondo con piede ad anello con uno spigolo vivosulla faccia esterna. Corpo verosimilmente glob-ulare.

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56 La cisterna

pasto Gley 1 5/5GY- 2.5Y 8/3. Impasto duro; argilladepurata; inclusi di piccole dimensioni: quarzo (poco fre-quente), mica (frequente).

Fondo apodo convesso.

26) Bacino (?)N. inv. MV-CS-09-313; h 3; sp. 0,9 – 1,3; Ø interno 30;colore 5YR 6/6. Impasto tenero e compatto; argilla pocodepurata; inclusi di piccole dimensioni: mica (molto fre-quente), calcare (frequente), chamotte (sporadica).

Orlo a profilo continuo con la parete che disegnauna vasca verosimilmente emisferica e non moltoprofonda.

27) BroccaN. inv. MV-CS-09-315A; h 4,8; sp. 0,3 – 0,4; Ø 7,5; coloresuperficie 7.5YR 7/6- 2.5YR 7/6. Impasto tenero; argilladepurata; inclusi di piccole dimensioni: quarzo (fre-quente), calcare (poco frequente).

Orlo estroflesso leggermente ingrossato esterna-mente, collo con pareti convesse.

28) Brocca (?)N. inv. MV-CS-09-316A; h 1,6; sp. 1,9 – 2,1; Ø 16; colore2.5YR 6/4. Impasto compatto; argilla abbastanza depu-rata; inclusi di piccole dimensioni: quarzo (frequente), ca;colore lcare (frequente).

Orlo estroflesso con battente. Ansa a nastro contre costolature innestata appena sotto l’orlo.

29) CoppaN. inv. MV-CS-09-317A; h 5,5; sp. 0,7 – 1; Ø interno 12;colore 5YR 5/6. Impasto duro e compatto; argilla nondepurata; inclusi di medie e grandi dimensioni: quarzo(frequente), mica (molto frequente), calcare (frequente).

Orlo rientrante, leggermente concavo sul mar-gine superiore a profilo continuo con la vasca

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I materiali 57

Orlo piatto e obliquo distinto dal corpo. Al-l’esterno presenta una decorazione ad onde in-cisa.

33) SecchioN. inv. MV-CS-09-313; h 10,2; sp. 1,8 – 4,4; Ø 40 (in-

terno); colore 2.5YR 6/8. Impasto duro compatto; argilla

non depurata; tra gli inclusi di medie e grandi dimensionidistinguiamo: mica (frequente), calcare (frequente),quarzo (molto frequente), chamotte (molto frequente).

Orlo a tesa orizzontale, a profilo verticale, in-grossato esternamente e raccordato a pareti aprofilo rettilineo. Sulla parete esterna è presenteuna decorazione incisa a linee verticali ed obli-que. Trova confronti in quello rinvenuto tra imateriali della fornace di Porta Vittoria (De Be-nedittis 1990, p. 56, fig. 17, nr. 4).

34) SecchioN. inv. MV-CS-09-162; h 10; sp. 2,4; Ø non ricostruibile;

colore 5YR 6/8. Impasto tenero; argilla non depurata; tra

gli inclusi di medie dimensioni distinguiamo: mica (fre-quente), calcare (poco frequente), quarzo (frequente) cha-motte (poco frequente).

Parete verosimilmente a profilo rettilineo; ilfondo si è conservato in minima parte. Sulla pa-rete esterna è presente una decorazione incisaad onda. Trova confronti in quello rinvenuto trai materiali della fornace di Porta vittoria (De Be-nedittis 1990, p. 56, nr. 4, fig. 17, nr. 4).

verosimilmente poco profonda. Ansa a tor-tiglione con due spirali innestata sotto l’orlo.

30) BoccaleN. inv. MV-CS-09-343; h 9; sp. 0,3 – 0,7; Ø 4; colore7.5YR 7/6. Impasto tenero; argilla depurata; inclusi dipiccole dimensioni: quarzo (frequente) e inclusi di colorebruno (rari).

Orlo a sezione triangolare sporgente. Collo leg-germente svasato e molto lungo a profilo con-tinuo con il corpo verosimilmente globulare.Attacco dell’ansa innestato sulla spalla.

31) BroccaN. inv. MV-CS-09-344; h 10,6; sp. 0,6 – 0,8; Ø interno15; colore impasto 5YR 5/2, frattura 5YR 6/8. Impastoduro; argilla non depurata; inclusi di piccole dimensioni:quarzo (frequente), chamotte (frequente), calcare (fre-quente).

Orlo estroflesso e arrotondato; collo basso e nondistinto; corpo verosimilmente piriforme. Ansaverticale a nastro innestata sull’orlo conscanalatura centrale.

32) Anfora da tavola (?)N. inv. MV-CS-09-346; h 4,8; sp. 1,7 – 2; Ø 17; colore frat-tura GLEY 1 6/5GY 7/6, superficie 5YR 6/8. Impastoduro e compatto; argilla non depurata; inclusi di piccoledimensioni: mica (molto frequente), quarzo (frequente),calcare (frequente).

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La ceramica da fuoco e i coperchiNell’ambito della ceramica comune da fuoco analizzata per il sito di Monte Vairano, si possono

diversificare numerose forme pertinenti alla classe ceramica in oggetto; si riscontra la presenza dinumerose olle, tegami, pentole, piatti-coperchi, secchi, fornelli, casseruole, bollitori e coperchi.

La forma più attestata è quella costituita dalle olle: in particolare si prendono in esame 24 fram-menti che costituiscono un campione utile per improntare una differenziazione tipologica. Il tipo Icorrisponde alle olle costituite da un orlo arrotondato ed estroflesso con corpo verosimilmente glo-bulare; il tipo II racchiude invece le forme con orlo estroflesso a sezione rettangolare, all’interno delquale è presente una sola variante il cui orlo è leggermente ingrossato internamente (Pellegrino 2009,fig. 9. p. 177). Il tipo III è costituito dalle olle con orlo a fascia leggermente estroflesso, tra le qualiun solo esemplare rappresenta la variante con orlo ingrossato sul margine interno mentre si assottigliain corrispondenza della parete. Sei frammenti vanno invece a costituire la tipologia IV che è rappre-sentata dalle forme con orlo a mandorla estroflesso a profilo continuo con le pareti; due esemplaripresentano la variante con orlo ben distinto esternamente. Il tipo V è costituito da tre olle con fondoapodo piano, mentre il tipo VI da un’olla con piede ad anello che presenta la variante in due esem-plari con finto piede ad anello poco distinto internamente. Il tipo VII, infine, è costituito da ununico esemplare con piede a disco distinto esternamente dalla parete. Almeno dieci forme di quelleprese in esame (infra p. 65 nr. 2-3-6-4-10-7-12-15-9-13) sono attestate nello scavo di Ercolano, con va-rianti prive di anse o monoansate, di dimensioni variabili, a corpo globulare o ovoide; queste sonoinserite in un arco cronologico che parte dal I sec. a. C e si protrae fino al I sec. d. C. (ScatozzaHorcht 1996, fig. 2, p. 135).

Due soli esemplari sono stati presi in esame per lo studio della tipologia dei tegami, rispettivamenteriferibili al tipo I quelli con orlo a mandorla, mentre al tipo II quelli con orlo arrotondato, molto si-mile alle forme dei tegami a vernice rossa interna (Turchiano 1998, tav. VI, tipo 3.1).

Per quanto riguarda le pentole si individuano due tipologie: la prima è caratterizzata da un esem-plare con orlo arrotondato, estroflesso e ingrossato in prossimità dell’attacco con la parete, mentrela seconda è costituita da un frammento che presenta esternamente una decorazione ad onda propriosull’orlo estroflesso.

Un solo esemplare di piatto coperchio è definito dalla tipologia con orlo a tesa estroflesso ed incavosulla tesa.

La forma attestata in ben due esemplari è quella di secchi con orlo a tesa orizzontale e pareti a pro-filo rettilineo che presentano due tipologie decorative diverse: il primo ha una decorazione incisa alinee verticali ed oblique mentre il secondo presenta una decorazione incisa ad onda. Questi trovanoconfronto con la forma rinvenuta tra i materiali della fornace di Porta Vittoria (De Benedittis 1990,p. 56, fig. 17).

Nella tipologia dei fornelli, l’unica forma è costituita da un fondo leggermente concavo provvistodi un piede a bastone a sezione circolare.

Una sola tipologia per le casseruole è definita da quattro esemplari con piedi a nastro costolatoflesso, a gomito. Un esemplare si conserva al 75 % con orlo arrotondato, labbro estroflesso orizzon-tale e verosimilmente tripode (scheda n.32), mentre dei restanti tre si conserva solo parte della vascaa profilo rettilineo e l’orlo estroflesso (schede 33-34-35). Quest’ultima categoria trova confronti conun esemplare rinvenuto tra i materiali della Casa di LN (De Benedittis 1988, p. 145 tav. 9).

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1) OllaN. inv. MV-CS-09-71; h 3,7; sp. 0,5 - 0,7; Ø 19; colore 7.5

YR 6/4. Impasto duro; argilla non depurata; inclusi di

grandi dimensioni: calcare (frequente), quarzo (frequente)e chamotte (frequente).

Orlo arrotondato estroflesso leggermente di-stinto all’esterno. Corpo verosimilmente globu-lare.

2) OllaN. inv. MV-CS-09-182; h 3,3; sp. 0,4 - 0,6; Ø 19; colore

2.5 YR 6/6. Impasto duro; argilla non depurata; inclusi

di medie e grandi dimensioni: mica (frequente); calcare(frequente); quarzo (frequente).

Orlo arrotondato ed estroflesso. Corpo verosi-milmente globulare

3) OllaN. inv. MV-CS-09-119; h 17,5; sp. 0,6 – 0,8; Ø 14,5; colore10YR 6/4. Impasto duro; argilla non depurata; tra gli in-clusi di medie e grandi dimensioni distinguiamo: mica(molto frequente), calcare (molto frequente), quarzo(molto frequente).

Orlo arrotondato, estroflesso e leggermente as-

sottigliato sul margine superiore. Il corpo pre-senta una stretta gola ed un profilo piriforme.

4) OllaN. inv. MV-CS-09-178; h 17; sp. 0.5 - 0,6; Ø 14; colore2.5YR 1/1. Impasto duro; argilla non depurata; inclusidi medie e grandi dimensioni: mica (frequente), calcare(frequente), quarzo (frequente).

Orlo arrotondato e leggermente distinto al-l’esterno. Corpo verosimilmente globulare.

5) OllaN. inv. MV-CS-09-330; h 5.5; sp. 0,6 - 0,9; Ø 16; colore10 YR 6/8. Impasto duro; argilla non depurata; inclusidi medie e grandi dimensioni: mica (frequente), calcare(frequente), quarzo (frequente).

Orlo estroflesso a sezione rettangolare legger-mente ingrossato internamente a profilo conti-nuo con le pareti. Corpo verosimilmenteglobulare.

6) OllaN. inv. MV-CS-09-199; h 4,2; sp. 0,4 – 0,6; Ø 16; colore

7.5YR 3/1. Impasto duro; argilla non perfettamente de-

La ceramica da fuoco

Dei venti frammenti appartenenti ai coperchi si raggruppano 11 pomelli e 9 calotte con rispettivoorlo. Per il primo gruppo possiamo individuare una sola tipologia che racchiude le forme con pomelloa sezione circolare (Rainini 1996, p. 129, tav. LXXII fig. 281; p. 148, tav. LXXIX, fig. 385), all’internodella quale si distingue la variante a sezione sub circolare (scheda nr. 9) e quella a profilo troncoconicocapovolto (scheda nr. 20). Questi esemplari sono riscontrati nel contesto archeologico di Capracottae compresi cronologicamente tra il IV e il III sec. a. C. Per quanto riguarda le calotte senza pomello,si individua il tipo con orlo arrotondato e ingrossato esternamente ( schede nr. 12-13-14-17-18) conun’unica variante identificata dal frammento nr. 8 che presenta un assottigliamento dell’orlo in pros-simità dell’attacco con la parete. La seconda tipologia comprende gli appoggi con margine piatto(schede nr. 9-10- 16) e calotte a profilo per lo più rettilineo. Al terzo tipo appartengono i frammenticon orli verticali che si differenziano per la calotta: una a profilo rettilineo (scheda nr. 19) e una aprofilo concavo (scheda nr. 20). Infine la quarta tipologia corrisponde agli unici due esemplari conorlo a sezione rettangolare ben distinto sulla parete esterna (schede nr. 11-15).

Assai limitati sono gli elementi che emergono dall’esame della ceramica grezza, trattandosi di unaclasse di materiali che generalmente si presta a difficile analisi morfologica e morfometrica. I pochiconfronti che si sono potuti stabilire con materiali da contesti databili dell’Italia meridionale, ri-mandano al periodo compreso tra il pieno III secolo a. C. e il I secolo d. C.

59I materiali

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60 La cisterna

purata; tra gli inclusi di piccolissime dimensioni distin-guiamo: mica (molto frequente), calcare (poco frequente),quarzo (frequente).

Orlo estroflesso a sezione rettangolare, a profilocontinuo con le pareti.

7) OllaN. inv. MV-CS-09-180; h 3,1; sp. 0,7 - 0,6; Ø 10; colore

7.5YR 6/4. Impasto duro; argilla non depurata; inclusidi piccole e medie dimensioni: mica (frequente); calcare(frequente); quarzo (frequente).

Orlo a fascia leggermente estroflesso. Corpo ve-rosimilmente globulare.

8) OllaN. inv. MV-CS-09-174; h 4; sp. 0,3 - 0,6; Ø 15,4; colore

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I materiali 61

7.5YR 6/3. Impasto duro; argilla non depurata; inclusi dimedie e grandi dimensioni: mica (frequente); calcare (fre-quente); quarzo (frequente).

Orlo a fascia estroflesso. Corpo verosimilmenteglobulare.

9) OllaN. inv. MV-CS-09-177; h 9; sp. 0,5 – 0,6; Ø 13; colore

10YR 7/4. Impasto duro compatto; argilla non depurata;

tra gli inclusi di medie dimensioni distinguiamo: mica(frequente), calcare (frequente), quarzo (frequente).

Orlo a fascia, leggermente estroflesso, ben di-stinto sulla parete esterna; corpo verosimilmenteglobulare.

10) OllaN. inv. MV-CS-09-160; h 8; sp. 0,3 – 0,6; Ø 10; colore

10YR 6/4. Impasto duro compatto; argilla non depurata;

tra gli inclusi di medie dimensioni distinguiamo: mica(frequente), calcare (frequente), quarzo (frequente).

Orlo a fascia estroflesso, ingrossato sul margineinterno e assottigliato in corrispondenza dellaparete; corpo verosimilmente ovoidale.

11) OllaN. inv. MV-CS-09-168; h 3,5; sp. 0,9 - 0,6; Ø 17; colore5YR 5/8. Impasto duro; argilla non depurata; inclusi dimedie e grandi dimensioni: mica (frequente), calcare (fre-quente), quarzo (frequente).

Orlo a mandorla distinto dalla parete esterna.Corpo verosimilmente ovoide.

12) OllaN. inv. MV-CS-DIL-2; h 4,5; sp. 0,6 – 0,8; Ø 11; colore

5YR 4/2. Impasto duro; argilla non depurata; tra gli in-

clusi di piccole e grandi dimensioni distinguiamo: mica(molto frequente), calcare (frequente).

Orlo a mandorla estroflesso, ben distinto sullaparete esterna del corpo di forma verosimil-mente globulare.

13) OllaN. inv. MV-CS-09-335; h 2,3; sp. 0,4 – 0,7; Ø 14; colore

2.5YR 2.5/1. Impasto duro; argilla non perfettamente de-

purata; tra gli inclusi di piccole dimensioni distinguiamo:

mica (molto frequente), quarzo (frequente).

Orlo a mandorla verticale, leggermente ingrossatointernamente, a profilo continuo con le pareti.

14) OllaN. inv. MV-CS-09-175; h 2,2; sp. 0,5 – 0,9; Ø 16; colore

5YR 6/6. Impasto duro compatto; argilla non depurata;

tra gli inclusi di piccole dimensioni distinguiamo: mica(frequente), calcare (frequente), quarzo (frequente).

Orlo a mandorla estroflesso, ingrossato interna-mente in prossimità della parete; ben distinto al-l’esterno da una profonda scanalatura.

15) OllaN. inv. MV-CS-09-176; h 4; sp. 0,5 – 0,6; Ø 17; colore 5YR

4/2. Impasto duro compatto; argilla non depurata; tra gli in-

clusi di medie dimensioni distinguiamo: mica (frequente),quarzo (frequente), inclusi di colore bruno (frequenti).

Orlo a mandorla, estroflesso e ben distinto al-l’esterno da una introflessione; all’interno è leg-germente assottigliato in prossimità della parete.

16) OllaN. inv. MV-CS-09-164; h 2,7; sp. 0,9 – 1,5; Ø 23; colore

7.5YR 6/4. Impasto duro; argilla non depurata; tra gli in-

clusi di piccole dimensioni distinguiamo: mica (molto fre-quente), calcare (frequente), quarzo (frequente), chamotte(frequente).

Orlo a mandorla estroflesso. Ingrossato interna-mente, ben distinto sulla superficie esterna.

17) OllaN. inv. MV-CS-09-139; h 3,5; sp. 1 - 1,8; Ø 7,6 ; colore5YR 6/4 . Impasto duro; argilla non depurata; inclusi dimedie e grandi dimensioni: calcare (frequente), quarzo(frequente) e chamotte (frequente).

Fondo con profilo esterno piatto, interno con-cavo con segni di tornitura. Corpo verosimil-mente globulare.

18) OllaN. inv. MV-CS-09-145; h 2,7; sp. 0,6 - 1,7; Ø 10; colore7.5YR 4/2- 5/3. Impasto duro; argilla non depurata; in-clusi di medie e grandi dimensioni: calcare (frequente),quarzo (frequente) e chamotte (frequente).

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Fondo con profilo esterno piatto, interno con-cavo. Corpo verosimilmente globulare.

19) OllaN. inv. MV-CS-09-152; h 1,2; sp. 0,4 - 0,5; Ø 6; colore

5YR 6/6. Impasto duro; argilla non depurata; inclusi di

medie e grandi dimensioni: calcare (frequente), quarzo(frequente) e chamotte (frequente).

Fondo con profilo esterno piatto, interno con-cavo con segni di tornitura. Corpo verosimil-mente globulare.

20) OllaN. inv. MV-CS-09-157; h 3; sp. 0, 6 - 1,7; Ø 10; colore 5YR 6/6 5/6. Impasto duro; argilla non depurata; inclusidi medie e grandi dimensioni: calcare (frequente), quarzo(frequente) e chamotte (frequente).

Corpo verosimilmente globulare. Fondo apodopiano; interno concavo con segni di tornitura.

21) OllaN. inv. MV-CS-09-97; h 4; sp. 1,2; Ø 14; colore 5YR 6/6.

Impasto duro; argilla non perfettamente depurata; tra gliinclusi di medie e grandi dimensioni distinguiamo: mica(molto frequente), calcare (frequente).

Piede a disco arrotondato e distinto esterna-mente; la superficie interna del fondo è legger-mente concava nella parte centrale.

22) OllaN. inv. MV-CS-09-155; h 3; sp. 1,5 – 1,8; Ø 14; colore

2.5YR 6/6. Impasto duro; argilla non perfettamente de-

purata; tra gli inclusi di piccole e medie dimensioni di-stinguiamo: mica (molto frequente), calcare (frequente),quarzo (poco frequente).

Finto piede ad anello, arrotondato, piatto allabase; corpo verosimilmente globulare.

23) OllaN. inv. MV-CS-09-141; h 4,2; sp. 0,4 – 1,1; Ø 30; colore

5YR 6/6. Impasto duro; argilla non perfettamente depu-

rata; tra gli inclusi di piccole e medie dimensioni distin-guiamo: mica (molto frequente), calcare (frequente),quarzo (poco frequente), chamotte (frequente).

Finto piede ad anello, poco distinto interna-

mente, assolutamente indistinto all’esterno;fondo leggermente obliquo verso la parte cen-trale.

24) OllaN. inv. MV-CS-09-150; h 6,4; sp. 0,5 – 0,7; Ø 7; colore

2.5YR 6/6. Impasto duro; argilla non perfettamente de-

purata; tra gli inclusi di piccole e medie dimensioni di-stinguiamo: mica (molto frequente), calcare (frequente),quarzo (frequente).

Piede ad anello a base piatta, arrotondato sulprofilo esterno e rettilineo su quello interno;corpo verosimilmente ovoidale, a pareti con-cave, leggermente ingrossate sulla superficie in-terna in prossimità del fondo.

25) OllaN. inv. MV-CS-09-351; h 3.5; sp. 0,4 - 0,7; Ø 21; colore5YR 6/8. Impasto duro; argilla non depurata; inclusi dimedie e grandi dimensioni: mica (poco frequente); cal-care (frequente); quarzo (poco frequente).

Orlo a mandorla distinto esternamente. Frat-tura per attacco d’ansa. Corpo verosimilmenteglobulare.

26) TegameN. inv. MV-CS-09-189; h 5; sp. 0,7 - 0,9; Ø 22; colore 5YR6/8. Impasto duro;argilla non depurata; inclusi di mediee grandi dimensioni: mica (frequente); calcare (frequente);quarzo (frequente).

Orlo arrotondato con presenza di scanalaturesulla parete esterna.

27) PentolaN. inv. MV-CS-09-183; h 2,8; sp. 0,7 - 1,1; Ø 26; colore5YR 6/8. Impasto duro; argilla non depurata; inclusi dimedie e grandi dimensioni: mica (frequente); calcare (fre-quente); quarzo (frequente).

Orlo estroflesso distinto dalla parete con deco-razione ad onda.

28) PentolaN. inv. MV-CS-09-170; h 3,8; sp. 0,5 – 0,9; Ø 16; colore

10YR 7/4. Impasto duro compatto; argilla non depurata;

tra gli inclusi di medie dimensioni distinguiamo: mica

La cisterna62

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(frequente), calcare (frequente), quarzo (molto frequente),inclusi di colore bruno (frequenti).

Orlo arrotondato, estroflesso ed ingrossato ester-namente in prossimità dell’attacco con la parete;vasca verosimilmente poco profonda con paretia profilo concavo. Il frammento conserva l’at-tacco dell’ansa verosimilmente orizzontale.

29) Piatto coperchioN. inv. MV-CS-09-163; h 4,2; sp. 0,5 - 0,7; Ø 19; colore2.5 YR 6/8. Impasto duro; argilla non depurata; inclusidi medie e grandi dimensioni: mica (frequente); calcare(frequente); quarzo (frequente).

Orlo a tesa estroflesso con margine superiore incavoa profilo continuo con le pareti concave della vasca.

63I materiali

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La cisterna64

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30) FornelloN. inv. MV-CS-09-161; h 12,3; sp. 0,8 – 2; Ø 33; colore

10YR 6/4. Impasto duro compatto; argilla non depurata;

tra gli inclusi di medie dimensioni distinguiamo: mica(frequente), calcare (frequente), quarzo (frequente).

Orlo arrotondato, labbro estroflesso orizzontale;verosimilmente tripode, l’unico piede conser-vato si presenta a profilo triangolare, a sezionesub rettangolare.

31) FornelloN. inv. MV-CS-09-192; h 8,8; sp. 0,8 – 2,2; Ø non rico-

struibile; colore 5YR 6/6. Impasto friabile; argilla non de-

purata; tra gli inclusi di piccole e medie dimensionidistinguiamo: mica (frequente), calcare (frequente),quarzo (molto frequente), chamotte (frequente).

Piede a profilo triangolare e sezione rettangolareverosimilmente tripode.

32) FornelloN. inv. MV-CS-09-165; h 5; sp. 0,9 – 1,2; Ø 40; colore

2.5YR 6/8. Impasto duro; argilla non perfettamente de-

purata; tra gli inclusi di piccole dimensioni distinguiamo:mica (molto frequente), calcare (poco frequente), quarzo(poco frequente).

Orlo arrotondato, labbro estroflesso orizzontale.Vasca poco profonda con pareti e fondo a pro-filo rettilineo.

33) FornelloN. inv. MV-CS-09-121; h 5; sp. 0,7 – 1,1; Ø 34; colore 5YR

6/6. Impasto duro; argilla non depurata; tra gli inclusi di

piccole e medie dimensioni distinguiamo: mica (fre-quente), calcare (frequente), quarzo (frequente).

Orlo arrotondato e labbro estroflesso orizzon-tale, a sezione rettangolare; pareti a profilo retti-lineo.

34) FornelloN. inv. MV-CS-09-159; h 6,4; sp. 0,4 – 0,9; Ø non rico-

struibile; colore 5YR 7/6. Impasto duro; argilla non de-

purata; tra gli inclusi di piccole dimensioni distinguiamo:mica (molto frequente), calcare (frequente), quarzo (moltofrequente), chamotte (poco frequente).

Fondo leggermente concavo e piede a bastone asezione circolare.

35) BollitoreN. inv. sopr. 34917; h 38 x 23,6; colore 5YR 6/6. Impasto

duro; argilla non depurata; tra gli inclusi di piccole emedie dimensioni distinguiamo: mica (frequente), calcare

(frequente), quarzo (frequente).Sei bocche coniche e svasate si distribuiscono at-torno ad una bocca centrale più ampia da cuiparte un’ansa a nastro verticale costolata. Le boc-che si aprono su un piano d’appoggio delimitatoda un margine espanso e rilevato terminante inpiccolo becco; lungo il margine si distribuisceuna serie di fori; corpo tronco-conico a pareteleggermente flessa; base piatta.

65I materiali

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1) CoperchioN. inv. MV-CS-09-315; h 4; sp. 0,4-0,6; Ø non ricostrui-bile; colore 2.5 YR 5/8. Impasto duro; argilla non depu-rata; inclusi di piccole e medie dimensioni mica(frequente),calcare (frequente) quarzo (frequente)inclusidi colore bruno(frequente).

Pomello a sezione circolare irregolare; calotta dalprofilo verosimilmente rettilineo.

2) CoperchioN. inv. MV-CS-09-126; h 3; sp. 0,3-0,5; Ø non ricostrui-

bile; colore GLEY1 2.5/N. Impasto duro compatto; ar-

gilla non depurata; inclusi di piccole dimensioni mica(frequente); calcare (poco frequente); quarzo (frequente).

Pomello a sezione circolare irregolare; calotta aprofilo verosimilmente rettilineo.

I coperchi

rata; inclusi di piccole e medie dimensioni mica (fre-quente); calcare (frequente); quarzo (frequente).

Pomello a sezione circolare.

6) CoperchioN. inv. MV-CS-09-130; h 4; sp. 0,9-1,2; Ø non ricostrui-bile; colore 5 YR 6/6. Impasto duro; argilla non depurata;inclusi di piccole e medie dimensioni mica (molto fre-quente); calcare (frequente); quarzo (frequente); chamotte(poco frequente).

Pomello a sezione circolare.

7) CoperchioN. inv. MV-CS-09-127; h 3,5; sp. 0,5-0,9; Ø non ricostruibile;colore 5 YR 3/2. Impasto duro compatto; argilla non depu-rata; inclusi di piccole dimensioni mica (frequente); calcare(poco frequente); quarzo (frequente)chamotte (frequente).

Pomello a sezione circolare.

8) CoperchioN. inv. MV-CS-09-193; h 3,2 ; sp.: 0,3-0,7 ; Ø 12; colore5YR6/6. Impasto duro; argilla non depurata; inclusi dipiccole e medie dimensioni: mica (frequente); calcare (fre-quente); quarzo (frequente).

Appoggio con margine inferiore piatto, estro-flesso e assottigliato in corrispondenza dell’ini-zio della calotta a profilo rettilineo.

9) CoperchioN. inv. MV-CS-09-115; h 5,6; sp. 0,4-0,7; Ø 16; colore 2.5 YR5/8. Impasto friabile; argilla non perfettamente depurata; in-clusi di piccole e medie dimensioni: mica (frequente); calcare(frequente); quarzo (frequente); chamotte (frequente).

Pomello a sezione sub circolare; calotta a profiloconcavo; appoggio con margine inferiore piatto,superiormente assottigliato in corrispondenzadella calotta.

10) CoperchioN. inv. MV-CS-09-110; h 4,5; sp. 0,4-0,6; Ø 11; colore 10YR 4/8. Impasto duro; argilla non depurata; inclusi dipiccole e medie dimensioni mica (frequente); calcare (fre-quente); quarzo (frequente); chamotte (poco frequente).

Pomello basso a sezione circolare; calotta a pro-

3) CoperchioN. inv. MV-CS-09-125; h 5; sp. 0,6-0,7; Ø non ricostruibile;colore 10 YR 5/6 .Impasto duro compatto; argilla non de-purata; inclusi di piccole dimensioni mica (frequente); cal-care (frequente); quarzo (frequente); chamotte (frequente).

Pomello a sezione circolare; calotta a profilo con-cavo.

4) CoperchioN. inv. MV-CS-09-131; h 3,2; sp. 0,4-0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 5 YR 6/6 .Impasto friabile; argilla non depu-rata; inclusi di piccole e medie dimensioni: mica (fre quente);calcare (frequente); quarzo (frequente).

Pomello a sezione circolare.

5) CoperchioN. inv. MV-CS-09-132; h 3,2; sp. 0,4-0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 5 YR 6/6. Impasto friabile; argilla non depu-

La cisterna66

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filo concavo; appoggio con margine inferiorepiatto, superiormente assottigliato in corrispon-denza della calotta.

11) CoperchioN. inv. MV-CS-09-128; h 3,1; sp. 0,6-0,9; Ø 13; colore5YR 3/1. Impasto duro; argilla non depurata; inclusi dipiccole e medie dimensioni mica (frequente); calcare (fre-quente); quarzo (frequente); chamotte (frequente).

Calotta a profilo rettilineo; appoggio piatto sulmargine inferiore, tagliato verticalmente sulla su-perficie esterna a formare una sezione triangolare.

12) CoperchioN. inv. MV-CS-09-191; h 3; sp. 0,7-0,8; Ø14; colore 5YR5/8. Impasto duro; argilla non depurata; inclusi di piccolee medie dimensioni mica (frequente); calcare (frequente);

quarzo (frequente).

Calotta a profilo verosimilmente concavo; ap-poggio arrotondato leggermente assottigliato incorrispondenza dell’inizio della calotta.

13) CoperchioN. inv. MV-CS-09-317; h 2,3; sp. 0,4-0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 7.5YR 6/4. Impasto duro; argilla non depu-rata; inclusi di piccole e medie dimensioni mica(frequente); calcare (frequente).

Calotta a profilo per lo più rettilineo; appoggioarrotondato e assottigliato in corrispondenzadella calotta.

14) CoperchioN. inv. MV-CS-09-136; h2,2; sp. 0,4-0,5; Ø non ricostrui-bile; colore 5YR5/6. Impasto duro; argilla non depurata; in-

67I materiali

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68 La cisterna

20) CoperchioN. inv. MV-CS-09-314; h 4,5; sp. 0,3-0,6; Ø 12; colore 5YR 3/2. Impasto duro compatto; argilla non depurata;inclusi di piccole e medie dimensioni mica (frequente);calcare (frequente); quarzo (molto frequente).

Appoggio arrotondato a profilo continuo conla calotta concava. Pomello di forma troncoco-nica capovolta.

clusi di piccole e medie dimensioni mica (frequente); calcare(frequente); quarzo (frequente); chamotte (frequente).

Calotta a profilo verosimilmente concavo; ap-poggio arrotondato assottigliato in corrispon-denza della calotta.

15) CoperchioN. inv. MV-CS-09-133; Ø 12; h 2,2; sp.0,5-0,6; colore GLEY1 2/5 .Impasto duro; argilla non depurata; inclusi di piccolee medie dimensioni mica (frequente); quarzo (frequente).

Calotta verosimilmente a profilo rettilineo; appog-gio arrotondato, estroflesso e assottigliato sul mar-gine superiore, aggettante sulla parete della calotta.

16) CoperchioN. inv. MV-CS-09-124; h 3; sp. 0,3-0,5; Ø 11; colore 5 YR4/3 Impasto duro compatto; argilla non perfettamentedepurata; inclusi di piccole dimensioni mica (frequente);calcare (frequente).

Pomello assente; calotta a profilo concavo con mar-cate linee del tornio in prossimità del pomello; ap-poggio leggermente estroflesso e arrotondato.

17) CoperchioN. inv. MV-CS-09-135; h 2,2; sp. 0,4-0,7; Ø non ricostrui-bile; colore 10YR6/4. Impasto tenero; argilla non depu-rata; inclusi di piccole e medie dimensioni mica(frequente); calcare (frequente); quarzo (frequente).

Appoggio arrotondato a profilo continuo con laparete della calotta rettilinea.

18) CoperchioN. inv. MV-CS-09-137; h2 ; sp. 0,5-0.7; Ø non ricostrui-

bile; colore 10YR4/4. Impasto duro; argilla non depurata;inclusi di piccole e medie dimensioni mica (frequente);calcare (frequente); quarzo (frequente).

Appoggio arrotondato, ingrossato sul marginesuperiore a profilo continuo con la calotta leg-germente estroflessa.

19) CoperchioN. inv. MV-CS-09-123; h 5; sp. 04,-0,5; Ø 12; colore 10YR 4/8. Impasto duro compatto; argilla non depurata;inclusi di piccole dimensioni mica (frequente); calcare(frequente); quarzo (frequente); chamotte ( frequente).

Appoggio arrotondato a profilo continuo conle pareti della calotta concave. Pomello a se-zione circolare.

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Le macine a tramoggiaI frammenti rinvenuti all’interno della cisterna assommano a 44; il quantitativo è tale da far pensarea una struttura articolata di tipo industriale da correlare al vicino horreum; si tratta di nr. 23 frammentirelativi al tipo a clessidra e nr. 12 ad una forma avvicinabile al tipo Olinto (9 sono frammenti inde-cifrabili).Nonostante la loro frammentarietà, è possibile stabilire la varietà di alcune delle macine grazie al ri-trovamento di due macine integre, di forma e dimensione diversa, trovate in un canale volutamenteriempito, posto a breve distanza dalla cisterna a ridosso del cosiddetto “edificio C” inserite in ap-pendice al catalogo con i numeri 43 e 44.Poco è possibile dire sulla circolazione in zona di questi materiali; i frammenti provenienti dal Bifernosurvey (Barker 1995: 141-142) sono utilizzabili solo in parte in quanto privi di indicazioni morfologi-che; nel territorio compreso tra i fiumi Trigno e Fortore sono paragonabili alle nostre macine quellerinvenute a Carlantino, un centro posto a ridosso del fiume Fortore (De Benedittis 2006: 128-129);nel locale antiquarium sono conservati due esemplari di cui una del tipo Olinto.

TipologiaI frammenti sono riconducibili sostanzialmente a due forme: macine a clessidra e macinelli. Se siesclude il nr. 1, tutti i frammenti relativi a macine a clessidra sono da riferire a basi, spinotti ed orli;il nr. 1, l’unico di cui possiamo ricostruire la forma originaria, relativo ad una macina a clessidra,propone orecchie quadrangolari con incasso centrale rettangolare e poco profondo; il foro finaledella tramoggia è molto piccolo (cm 6,5), dato che ci consente di escludere il sistema di ingabbia-mento a perno verticale ligneo (forse sostituito con asta di ferro a sezione sottile) e di proporre un’am-morsatura esterna con fermo nelle orecchie. Diverso è lo spessore tra bordo superiore ed inferiore,quest’ultimo più spesso; gli spinotti sono sia quadrangolari (nr. 1) che con angoli arrotondati (fr. nr.7, 8 e 9).I due macinelli integri trovati fuori della cisterna (nr. 43 e 44) differiscono molto: uno è più alto eleggermente più stretto, mentre l’altro è più basso e più largo; sui loro bordi non compaiono i dueincassi simmetrici, e le facce laterali si caratterizzano per la presenza di incavi triangolari; la loro as-senza potrebbe spiegarsi ritenendo gli incassi intervento effettuati solo sul luogo di produzione o èda presumere che, per rendere operativi i macinelli, sia stata predisposta una gabbia ammorsata negliincavi laterali; la gabbia, occupando i lati del macinello, renderebbe meglio utilizzabile la tramoggia;questo sistema, considerando la cronologia, potrebbe proporsi come evoluzione del macinello tipoOlinto (Frankel 2003: 1-2). I frammenti relativi a macinelli rinvenuti all’interno della cisterna pre-sentano tutti la stessa sezione dei due macinelli trovati integri nei pressi dell’edificio “C” di MonteVairano; differiscono nell’altezza. La tessitura dei solchi sembra proporre diversi schemi; le striaturea volte sono più accentuate a volte meno; ciò potrebbe anche essere dovuto alla maggiore o minoreconsunzione determinata dall’uso; ciò è riscontrabile sia sulla superficie inferiore dei macinelli chesulle basi su cui erano poggiate le tramogge. Diversi sono i frammenti, sia pure piccoli, relativi allepiastre esaranti; anche in questo caso i solchi propongono la stessa trama con valori in larghezzaoscillanti tra i 5 ed 12 mm e profondità che varia tra i 2 ed i 5 mm.Nei frammenti di materiale relativo a macine rinvenuti dalle ricognizioni sulla Valle del Biferno (Bar-ker 1955: 141-142) sono state riconosciute quattro diverse tipologie legate alla provenienza:

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1 - Monte Vulture;2 - Monte Etna;3 - simile a quella di Monte Vulture, ma con differenze tali da lasciare incerta la provenienza;4 - simile a quella rivenuta ad Orvieto, nel Lazio, a Roccamonfina e sul Vesuvio.

Gli esemplari analizzati rinvenuti a Monte Vairano sono stati assegnati al gruppo 3.In attesa di un’analisi chimica petrografica più approfondita, è possibile distinguere con l’analisi au-toptica quattro gruppi:A) tefriti chiare (GREY1 5GY6) (le più abbondanti). Sono lave di colore grigio chiaro con, talvolta,

tonalità più scure per effetto di massa; hanno una struttura porfirica da minuta a grossolana. Inqueste tefriti sono abbondanti l’haüyna e la leucite che compaiono come fenocristalli abbondanti;i minerali colorati tipici sono i pirosseni e, in quantità limitale, gli anfiboli. Molto spesso si notanocristalli di haüyna che inglobano cristalli di pirosseni. Macroscopicamente si presenta molto va-cuolare, caratteristica da attribuire alla velocità di raffreddamento della lava;

B) tefriti chiare (GREY2 10B5). Da una prima osservazione macroscopica i minerali più abbondantisono i prosseni e gli anfiboli, mentre la leucite si presume essere presente nella sola pasta di fondo.Macroscopicamente si differenzia dal tipo A per una porosità più minuta; il colore è grigio scurosulla superficie di rottura, mentre è marrone-rossiccio sulla superficie di alterazione;

C) tefriti scure (GREY2 5PB6). Di colore grigio ferro intenso e struttura porfirica. Le masse di fondodi norma contengono scarso vetro e hanno una struttura minuta. La ridotta dimensione degli ele-menti impedisce spesso la determinazione dei minerali sotto lente d’ingrandimento. Nella massadi fondo si possono rinvenire il feldspato potassico in piccoli esemplari e, tra i feldspatoidi, la ha-üyna e la leucite; tra gli elementi colorati compaiono sempre i pirosseni a struttura prismatica al-lungata;

D) Tefriti scure (GREY2 5PB5). Molto simile al tipo C da cui si differenzia per una maggiore presenzadi minerali colorati sicuramente pirosseni, ma con ipotetica presenza di biotite.

Le tefriti leucitiche ricche di haüyna sono rocce caratterizzanti il complesso vulcanico del MonteVulture in Basilicata (Hieke Merlin 1967; Bianchi 1970; AA.VV. 1999). Qui esse partecipano siaalla formazione dell’edificio vulcanico principale che a quello secondario. Le tefriti, pur essendopresenti nei prodotti vulcanici del Vesuvio, del Monte Somma e dei vulcani spenti laziali, vi costi-tuiscono solo colate di modesta estensione.

ConclusioniL’unica macina a clessidra di cui abbiamo la possibilità di ricostruire la forma è la nr. 1 del nostrocatalogo; già riconosciuta dal Moritz (Moriz 1958: 64), è del tipo Peacock 3a; sicuramente mossa amano, compare soprattutto nei thermopolia (Peacock 1989: 210).Se si escludono il nr. 1 e i frammenti sicuramente relativi a metae, i restanti pezzi (13) appaiono, no-nostante la loro frammentarietà, riferibili a macine a clessidra più grandi; il dato si evince soprattuttoin quelli relativi a gole e a spinotti; questi ultimi, confrontabili con i tipi Peacock 2d o 3b, permettonodi riconoscere la presenza a Monte Vairano di almeno un pistrinum; infatti i frammenti 5 e 6 sonoda riferire a macine a clessidra più grandi. Lo stesso vale per gli spinotti: il foro nel nr. 1 è alto 4,5cm, mentre nei nr. 8 e 9 l’altezza sale a più di 7 cm.Le dimensioni e lo stato di conservazione dei frammenti di mete ci danno solo delle misure orien-

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Le macine a tramoggia

Le macine sono state distinte in quattro tipi sulla base dei caratteri estrinseci del materiale di cuisono composti, indicati rispettivamente con le lettere A, B, C e D (vedi supra).Sono stati riconosciuti nr. 11 frammenti relativi a macine a clessidra, nr. 3 relativi a spinotti, nr. 9relativi a mete, nr. 7 relativi a macinelli e nr. 5 a piastre esaranti.Sia le macine a clessidra che le mete sono composte tutte da materiale del tipo A; per la realizzazionedei macinelli e delle piastre sono stati invece utilizzati tutti i tipi di materiali, anche se quello menopresente è il tipo A (un solo caso; 35).I frammenti di macine a clessidra si riferiscono a due forme:tipo a: il suo modello è rappresentato dal frammento nr. 1 conservato in buona parte, alto non più

di 38 cm;tipo b: sicuramente più alto, ma privo di frammenti che ci consentano di ricostruirne la forma;

questo tipo è riconoscibile nei frammenti nr. 4-6 da cui si ricava che il foro passante nella golatra tramoggia e catillus è ben più ampio e nei diversi frammenti di mete, viste la dimensione ipo-tetica, che non può che riferirsi a macine a clessidra di grosse dimensioni.

I macinelli sono sostanzialmente di due tipi:quadrangolare alto, quando supera gli 11 cm di altezza (nr. 27: h cm 12)e nr. 24: h cm 15,5);quadrangolare basso, quando è inferiore agli 11 cm ( nr. 26: h 7 cm, nr. 29: h 9 cm, nr. 25: h 10 cm;

nr. 28: h cm 7).Per la ricostruzione dei frammenti sono stati utilizzati due macinelli integri rinvenuti a breve distanzadalla cisterna ( nr. 31 e 32).Pochi i frammenti di piastre esaranti (7); sono stati individuati 2 tipi:a – spessa (superiore a 8 cm);b – sottile (inferiore a 8 cm).

tative che lasciano presumere un diametro tra i 30 ed i 60 cm; questa variabilità non esclude macinepiù grandi del tipo Peacock 3a.Rispetto a quelle definite di Pompei, le nostre propongono almeno leggere differenze formali, comel’assenza del cordolo mediano, e cronologiche, essendo le nostre più antiche di circa un secolo (Pea-cock 1989: 211; ritiene che la forma 3a abbia, seppure ipoteticamente, la stessa cronologia della 3c(metà del I sec. d.C.)).In attesa di conferma dalle analisi chimiche dei materiali, quanto rinvenuto a Monte Vairano ciindica come provenienza più probabile l’area del Monte Vulture, una zona posta ai margini meri-dionali del Sannio storico; i risvolti storico-economici determinati da questa ipotesi saranno peròesaminati dopo aver avuto conferme definitive dalle analisi chimiche dei materiali.

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Macine a clessidra1) Inv. sc. 3 (h 27,5 x 41 cm).

Tipo A. Spinotti laterali quadrangolari (h 13cm) con fori mediani (h 4 x 2 cm). Il foro pas-sante tra tramoggia e catillus è largo cm 7; mancaparte della base e tutto l’orlo.

resta una metà con tracce del foro (7 x 6,5 cm).

9) Inv. sc. 6 (h 15,9 x 13,4 cm). Tipo A. Spinottodi macina a clessidra con angoli arrotondati. Neresta una metà con tracce del foro (7 x 7 cm).

10) Inv. sc. 4 (h13,5 x 9,5 cm spessore 6,5 cm;raggio presunto 17/18 cm). Tipo A. Base di ca-tillus. Ne resta un quarto con piano d’appoggio.

11) Inv. sc. 9 (h13 x 9 cm piano d’appoggio 6 cm).

Tipo A. Base di macina a clessidra. Ne resta piùdi un quarto con piano d’appoggio.

12) Inv. sc. 11 (h 9 x 8,5 cm; piano d’ appoggio 6 cm).

Tipo A. Base di macina a clessidra. Ne restameno di un quarto con piano di appoggio.

13) Inv. sc. 40 (h18 x 15 cm; piano d’ appoggio 9 cm).

Tipo A. Base di macina a clessidra. Ne restameno di un quarto con piano d’appoggio.

14) Inv. sc. 23 (h 7,5 x 8 cm; spessore 9 cm).

Tipo A. Base di macina a clessidra. Ne restameno di un quarto con piano di appoggio.

15) Inv. sc. 8 (h 27 x 18,2 cm; spessore 15,8 cm).

Tipo A. Frammento di base di meta. Ne restapiù di un quarto.

16) Inv. sc. 7 (h 19,3 x 22,3 cm; spessore 11,3 cm).

Tipo A. Meta di macina a clessidra. Ne resta unquarto.

17) Inv. sc. 10 (h 16,5 x 8,4 cm).

Tipo A. Meta di macina a clessidra. Ne restameno di un quarto.

18) Inv. sc. 12 (h 20,5 x 13 cm).

Tipo A. Meta di macina a clessidra. Ne restameno di un quarto.

2) Inv. sc. 29 (h 7 x 3 cm; orlo 3 cm).

Tipo A. Orlo di macina a clessidra. Ne restameno di un quarto.

3) Inv. sc. 41 (h 12 x 17 cm; orlo 3 cm).

Tipo A. Orlo di macina a clessidra. Ne restameno di un quarto.

4) Inv. sc. 25 (h 8 x .5,5 cm; spessore 6,5 cm).

Tipo A. Parte centrale di macina a clessidra conattacco di spinotto. Resta un frammento.

5) Inv. sc. 13 (h 11 x 11 cm; spessore 7 cm).

Tipo A. Parte centrale di macina a clessidra.Resta un frammento.

6) Inv. sc. 14 (h 18,5 x 10 cm). Tipo A. Parte cen-trale di macina a clessidra. Resta un frammento.

7) Inv. sc. 44 (h 13,5 x 15 cm; spessore 6,5 cm).Tipo A. Parte centrale di macina a clessidra; su-perficie interna curva con raggio presunto di 14cm. Ne resta un frammento.

8) Inv. sc. 5 (h 15 x 12,5 cm). Tipo A. Spinottodi macina a clessidra con angoli arrotondati. Ne

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19) Inv. sc. 36 (h 21,5 x 8 cm; spessore 7,5 cm).

Tipo A. Meta di macina a clessidra. Ne restameno di un quarto.

20) Inv. sc. 37 ( h23,5 x 12 cm; spessore 8,5 cm).

Tipo A Meta di macina a clessidra. Ne resta

meno di un quarto.

21) Inv. sc. 38 (h 18 x 10 cm; spessore 9,5 cm).Tipo A. Meta di macina a clessidra. Ne restameno di un quarto.

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22) Inv. sc. 42 (h 18,6 x 15 cm).

Tipo A. Meta di macina a clessidra. Ne restameno di un quarto.23) Inv. sc. 28 (h 10 x 5,5 cm; spessore 8 cm).

Tipo A. Meta di macina a clessidra. Ne restameno di un quarto.

Macinelli24) Inv. sc. 15 (h 7 x 14,3 x 17,4 cm).

Tipo D. Macinello basso. Cornice usurata sulpiano di molitura che delimita le pareti oblique(cm 7,8). La superficie inferiore presenta dellestriature orizzontali interrotte da una scanala-tura obliqua che parte dall’angolo.

25) Inv. sc. 18 (h 12 x 10,5 x 14 cm).

Tipo B. Macinello alto.

26) Inv. sc. 19 (h 7,3 x 11 x 9 cm).

Tipo B. Macinello alto.

27) Inv. sc. 30/32 (h 10,5 x 9 x 4,5 cm).

Tipo D. Macinello alto. Due frammenti ricon-giungibili che ci consentono di riconoscere ilprofilo. La superficie inferiore è ricoperta dastriature parallele (distanziate 0,5 cm) e pocoprofonde (0,3 mm).

28) Inv. sc. 22 (h 4,3 x 8,5 x 9 cm).

Tipo B. Macinello basso. La superficie inferioreè ricoperta da striature parallele (1 cm) e pocoprofonde (0,2 cm).

Piastre29) Inv. sc. 33 (h 8 x 13 cm).

Tipo B. Piastra esarante alta. La superficie infe-riore è ricoperta da striature parallele (1 cm) epoco profonde (0,2 cm).

30) Inv. sc. 16 (h 4 x 13 x 17).

Tipo C. Piastra esarante alta; resta un fram-mento con parte dei margini originari ingrossati

verso l’esterno. Presenta delle striature profondecm 0,5 con distanza l’una dall’altra di cm 0,8.Ne resta un frammento.

31) Inv. sc. 17/20 (h 4,2/4,5 x 28 x 15 cm).

Tipo C. Piastra esarante alta; restano due fram-menti con parte dei margini originari ingrossativerso l’esterno. Presenta delle striature poco pro-fonde cm 0,3 con distanza l’una dall’altra di cm 1.

32) Inv. sc. 35 (h 2 x 5,7 x 5 cm). Tipo D. Piastra esa-rante bassa. Presenta delle striature obliquepoco profonde (cm 0,3) con distanza l’una dal-l’altra di cm 1. Resta un margine originario.

33) Inv. sc. 43 (h 7 x 13,5 x 13 cm).

Tipo A. Piastra esarante medio alta (o forse ma-cinello a mano). Il frammento conserva un mar-gine originario obliquo e rientrante verso labase; superficie superiore leggermente in pen-denza. Superfici scheggiate, ma leggibili. Legge-rissime tracce di striature oblique (?).

Altri frammenti34) Inv. sc. 21 (h 14 x 13 x 9,5 cm).

Tipo A. Frammento informe.

35) Inv. sc. 24 (h 8,5 x 10 x 6,5 cm).

Tipo A. Frammento informe.

36) Inv. sc. 26 (h 16 x 10 x 4 cm).

Tipo A. Frammento informe.

37) Inv. sc. 27 (h 10 x 15 x 4,5 cm).

Tipo A. Frammento informe.

38) Inv. sc. 31 (h 7,5 x 9 x 3 cm).

Tipo A. Frammento informe.

39) Inv. sc. 34a (h 5 x 3,5 x 3,3 cm).

Tipo A. Frammento informe.

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40) Inv. sc. 34b (h 3,5 x 6 x 2 cm).

Tipo A. Frammento informe.

41) Inv. sc. 34c (h 6 x 5,5 x 3 cm).

Tipo A. Frammento informe.

42) Inv. sc. 39 (h 18 x 12,5 x 5,5 cm).

Tipo A. Frammento informe.

AppendiceI macinelli dell’edificio C

43) Inv. sc. 1 (h 14 x 33 x 33 cm).

Tipo B. Macinello alto. Integra. Cornice sulpiano di molitura che delimita le pareti oblique(cm 14,5). Sul fondo vi è un solco rettangolare(1 x 9,5 cm). La superficie inferiore presentastriature semicircolari agli angoli e striature oriz-zontali sui lati; presenta inoltre delle striatureoblique che partono dagli angoli e giungonosino al solco centrale.

44) Inv. sc. 2 (h 10 x 32 x 37 cm).

Tipo B. Macinello basso. Integra. Forma rettan-golare. Cornice (cm 4) sul piano di molitura chedelimita le pareti oblique. Sul fondo vi èun’apertura rettangolare (2,5 x 9 cm). La super-ficie inferiore è maggiore di quella superiore e ilati della macina presentano un incasso triango-lare. La superficie inferiore è ricoperta da stria-ture orizzontali delimitate da linee oblique chepartono dagli angoli ed arrivano sino all’aper-tura centrale.

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Ceramica a pareti sottili

Pochi gli esemplari relativi alla ceramica a pareti sottili; non vi sono elementi per indicare il luogodi produzione; utile è il dato cronologico che in una certa misura anticipa, sia pur di poco, la data-zione dell’inizio della produzione di questo tipo ceramico.

piano con marcate linee di tornitura sulla super-ficie interna. Confrontabile con il tipo RicciI/186.

4) BicchiereN inv. MV-CS-116; h cm 2,3; sp. cm 0,2-0,3; Ø cm 9; su-perficie interna 2.5YR 6/8; frattura 2.5 YR 6/8. Impastoduro; inclusi di piccole dimensioni: quarzo (rari).Orlo estroflesso, arrotondato, rientrante nelmargine; corpo verosimilmente. Confrontabilecon il tipo Ricci 1/101.

5) BicchiereN inv. MV-CS-114: h cm 4,3; sp. cm 0,3; Ø cm 9; 2.5YR6/6. Impasto tenero; inclusi di piccole dimensioni:quarzo (frequenti); calcare (rari).Orlo arrotondato, leggermente estroflesso conun leggero incavo internamente, ben distintodal corpo ovoide sia internamente che esterna-mente. Confrontabile con il tipo Ricci 1/101.

1) BicchiereN inv. MV-CS-119; h cm 4,4; sp. cm 0,5-0,6; Ø cm 5;impasto 5YR 6/6. . Impasto tenero; argilla non depu-rata; inclusi di piccole e medie dimensioni: quarzo(fre-quenti); chamotte (rari). Manca tutto l’orlo.Fondo apodo e corpo verosimilmente emisfe-rico. Confrontabile con il tipo Ricci 1/101

2) BicchiereN inv. CS-R-852/ MV-CS-115A; h cm 5,7; sp. cm 0,3-0,6;Ø cm 9; impasto 7.5YR 5/6; superficie 5YR 6/8. . Impa-sto duro e compatto; argilla per lo più depurata; inclusi:chamotte e calcare (rari); mica (molto frequenti)Orlo verticale assottigliato sul margine supe-riore, ben distinto dalla parete esterna; presentaun battente non distinto sulla superficie interna.Vasca poco profonda a profilo concavo. Con-frontabile con il tipo Ricci 1/101.

3) BicchiereN Inv. MV-CS-112; h cm10; sp. cm 0,3-0,7; Ø cm 8,2;fondo cm 4; impasto 5YR 6/6. Impasto duro e compatto;argilla per lo più depurata; inclusi di piccole dimensioni:quarzo, calcare e mica (frequenti).Alto orlo a fascia, leggermente estroflesso e as-sottigliato sul margine superiore, a profilo con-tinuo con vasca a profilo concavo. Fondo apodo

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