i ds nello spazio elettorale trentino
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I DEMOCRATICI DI SINISTRA NELLO SPAZIO ELETTORALE
TRENTINO
INTRODUZIONE
La scienza politica si è spesso interrogata su quali sono i fattori che
determinano le scelte degli elettori. Perché un elettore sceglie un
partito piuttosto che un altro? Molto credito è stato dato alle decisioni
di tipo razionale. Secondo questa accezione un elettore viene
considerato come un individuo capace di massimizzare la propria
utilità attraverso una sorta di calcolo dei costi e dei benefici. Il
paradigma di riferimento viene fatto risalire ai lavori di Hotelling (1929)
e Downs (1957) e nel tempo è stato da più parti ripreso, ma anche
criticato. Il lavoro qui presentato è in qualche modo un controllo
empirico di tale paradigma. Si vuole comprendere come l’elettorato
si pone di fronte ai diversi problemi di politica locale per poter
determinare quale sia la sua collocazione politica.
L’obiettivo è duplice: rappresentare lo spazio elettorale della
provincia di Trento e studiare la collocazione del Partito dei
Democratici di Sinistra1 all’interno di esso, rispetto agli elettori e rispetto
agli altri partiti.
È stato costruito un questionario in cui gli intervistati (un campione di
200 elettori trentini) potessero esprimere i loro atteggiamenti verso
politiche da implementare o problematiche da affrontare nella sfera
ambientale, in quella relativa alla convivenza fra cittadini (sicurezza e
integrazione) e rispetto all’organizzazione della spesa pubblica da
parte della Provincia. I dati rilevati sono stati elaborate con un’analisi
1 Intendiamo i Democratici della Sinistra Riformista per il Trentino
per componenti principali per poter estrarre le dimensioni del conflitto.
Cioè quelle componenti che possono rappresentano lo spazio politico
in cui si dispongono gli elettori campionati e i partiti.
I risultati finali tratteggiano, da una parte, un elettorato
sostanzialmente conservatore, che rispetto alle diverse problematiche
si colloca su posizioni di centro-destra. Dall’altra parte emerge un
partito predominante, la Margherita, che si situa in posizione centrale
rispetto alla distribuzione dell’elettorato. Questo partito che raccoglie
la percentuale maggiore di voti e l’elettore pivotale ha la facoltà di
scegliere gli alleati sia a destra che a sinistra. I Democratici di Sinistra
mostrano di avere un mercato elettorale minore e quindi minore
possibilità di crescere in termini percentuali. Una delle prospettive che
si presenta loro è quella di inseguire la Margherita sul lato destro dello
spettro elettorale proponendosi all’elettore su posizioni più
conservatrici rispetto alle tematiche della spesa provinciale e di
convivenza fra i cittadini. Questa soluzione viene avvalorata dal fatto
che il secondo alleato più vicino ai Democratici di Sinistra è
Rifondazione Comunista. In Consiglio Provinciale esso rappresenta le
posizioni più di sinistra e continua ad avere un mercato elettorale
molto esiguo.
DEFINIZIONI
Gli oggetti dell’analisi sono due: elettori e partiti. Per osservare il loro
comportamento viene richiamata l’idea di spazio politico.
Si intende per spazio politico quel luogo simbolico in cui i due oggetti
si posizionano a seconda di ciò che li caratterizza: gli elettori per ciò
che chiedono al sistema politico e i partiti per ciò che offrono
all’elettorato. La posizione che li individua è determinata da come essi
si relazionano verso uno o più temi che caratterizzano la vita politica in
cui sono immersi. Questi argomenti racchiudono in sé le
problematiche maggiori su cui partiti ed elettori differenziano i loro
atteggiamenti e volontà. Il numero di queste tematiche coincide con
il numero di dimensioni con cui lo spazio può essere rappresentato.
Lo spazio elettorale, in particolare, viene inteso come uno spazio
percettivo in cui gli individui, gli elettori che lo abitano, percepiscono il
medesimo mondo simbolico. Le differenze che caratterizzano le
posizioni degli individui, a confronto con quelle dei partiti, rispetto a
principi di comportamento portano gli individui a occupare regioni
anche molto distanti dello spazio percettivo. Per costruire uno spazio
elettorale specifico (nel nostro caso quello che caratterizza la
provincia di Trento) bisogna individuare le questioni su cui gli in dividi si
dividono, ciò che discrimina il loro comportamento elettorale.
METODOLOGIA
Lo strumento di rilevazione impiegato per individuare le posizioni di
partiti ed elettori è costituito da un questionario. Il suo nucleo centrale
consiste in una batteria di dodici affermazioni costruite su altrettante
tematiche. Su tali argomenti un gruppo di 200 intervistati è stato
chiamato ad esprimere il proprio atteggiamento dichiarando se era
completamente, abbastanza, poco o per niente d’accordo. La
posizione dei partiti (Alleanza Nazionale, Democratici di Sinistra, Forza
Italia, Lega Nord, Margherita, PATT, Rifondazione Comunista) è stata
ricavata dalle ipotetiche posizioni che questi avrebbero potuto
assumere di fronte al medesimo questionario2.
2 Le ipotetiche posizioni sono quelle attribuite ai partiti da due esperti di politica della provincia di Trento
Per arrivare al questionario finale sono stati selezionati un insieme di
tematiche grazie all’analisi della stampa locale nel mese precedente
le elezioni per il rinnovo della Presidenza e del Consiglio provinciale
nell’autunno del 2003. Le tematiche emerse dalle prime pagine di
Adige e Trentino sono state messe a confronto con il “Programma per
la Sinistra Democratica”, stilato per le medesime elezioni, e con le
richieste fatte esplicitamente dai consiglieri e dagli assessori. Lo scopo
era di ottenere chiarimenti su quale potesse essere la preminenza
reale attribuita dal partito alle diverse tematiche elencate.
Il questionario ottenuto riguardava tre ambiti principali l’ambiente, la
percezione di sicurezza e di reciproca integrazione fra i cittadini e
l’impiego di fondi pubblici da parte della Provincia. Una volta ultimato
è stato sottoposto a tredici interviste di prova. Queste prime risposte
hanno permesso di osservare la distribuzione degli atteggiamenti e di
riuscire ad individuare l’andamento delle reazioni per ciascuna
affermazione della batteria. Sono state così escluse o sostituite quelle
affermazioni che risultavano non discriminanti. Era necessario che le
affermazioni facessero emergere fra gli intervistati atteggiamenti
diversi.
Per quanto riguarda l’elettorato è stato estratto dall’elenco telefonico
della provincia di Trento un campione di 689 nominativi di privati; per
274 di questi non è stato possibile stabilire un contatto, 215 si sono
rifiutati di rispondere e 200 hanno poi costituito il campione finale.
La rilevazione tramite intervista telefonica ha fatto sì che il campione
finale non fosse rappresentativo: rispetto alla distribuzione delle
variabili socio-demografiche3 c’erano categorie sovra-rappresentate
3 Nel questionario gli intervistati dovevano rispondere anche a domande relative al Genere all’Età e alla Zona di Residenza
e altre sotto-rappresentate. La composizione del campione secondo
queste variabili è stata confrontata con quella della popolazione
effettiva del Trentino. Poiché le ripartizioni della popolazione effettiva
e del campione sono risultate differenti si è reso necessario ponderare
i casi rilevati in modo che la composizione del campione fosse
identica a quella teorica distinguendo per la distribuzione delle
variabili genere ed età.
Una volta ponderate le risposte per questi coefficienti l’insieme dei
nuovi dati è stato sottoposto all’analisi per componenti principali4.
Lo scopo è quello di determinare, attraverso calcoli che sfruttano la
variabilità delle risposte date dagli intervistati, un ristretto numero di
dimensioni che assumono il significato sintetico ed esplicativo del
fenomeno complesso che si vuole rilevare. Questo analisi permette di
ottenere i coefficienti da associare alle risposte di ogni individuo, così
da poter ottenere per tutto gli intervistati (e poi anche per i partiti) un
singolo indice che esprime la posizione occupata su quella
dimensione ottenuta. Ricordiamo che (salvo inversione di polarità
semantica di alcune affermazioni) la batteria di domande è stata
costruita in modo che le risposte completamente o abbastanza
d’accordo (valori bassi nella codifica) corrispondono a posizioni
abitualmente intese di sinistra, le risposte poco o per nulla d’accordo
(valori alti nella codifica) a posizioni di destra. Nel calcolo dell’indice
totale, rappresentato dalla somma dei fattori sopra calcolati, tale
polarità viene rispettata, di conseguenza più l’indice risulta alto più
aumenta la preferenza del soggetto per posizioni di destra, viceversa,
con un indice basso siamo di fronte ad un intervistato che assume
atteggiamenti di sinistra. 4 L’analisi per componenti principali è stata effettuata tramite l’impiego del software SPSS
ANALISI DESCRITTIVA DEL FENOMENO
Prima di cominciare l’analisi per componenti principali è stato utile
esaminare le frequenze dei dati ponderati sintetizzando gli
atteggiamenti rilevati in accordo, disaccordo e non sa-non risponde.
Osservando le risposte date rispetto alle condizioni di convivenza e di
sicurezza dei cittadini possiamo affermare che i cittadini trentini si
collocano su posizioni conservatrici: non sono d’accordo nel lasciare
che gli stranieri, anche lavoratori, usufruiscano delle loro stesse
prerogative [Figura 1]. Nello stesso tempo non sono disposti a farsi
ritrarre come intolleranti: il razzismo non viene percepito come un
sentimento diffuso all’interno della provincia [Figura 2]. Si può
aggiungere che l’insofferenza che riguarda la popolazione non si
struttura per ora in una richiesta esplicita di interventi radicali come la
possibilità per i vigili urbani di utilizzare armi da fuoco [Figura 3].
Rispetto alla sicurezza sul lavoro gli elettori trentini si sentono più vicini
alle posizioni del proprietario piuttosto che a quelle del lavoratore a
cui la maggioranza tende ad attribuire la responsabilità di eventuali
infortuni [Figura 4].
Per quanto riguarda l’impiego di soldi pubblici da parte della
Provincia i cittadini si mostrano critici sia verso una politica sociale di
tipo universalistico, che aiuti tutti indipendentemente dalla propria
condizione socio-demografica [Figura 5], sia verso interventi a favore
di specifiche categorie di persone come malati e anziani [Figure 6]. La
situazione muta nel caso si parli di sostegno alla scuola privata e di
fondi integrativi per la pensione [Figura 7 e 8]. Questo atteggiamento
differente può essere ricondotto al fatto che questi ultimi due sono
diritti ormai consolidati agli occhi dei cittadini. Oppure si può
sottolineare che la fascia più consistente della popolazione in
provincia si situa fra i trentacinque e i sessanta anni. I bisogni di questi
cittadini per il presente e per l’immediato futuro sono relativi alla
scuola dei figli e a ciò che accadrà con il ritiro dal lavoro. Si evidenzia
come i cittadini trentini preferiscono assicurarsi una rendita personale
più consistente piuttosto che maggiori servizi.
L’ambiente e le problematiche ad esso legate dimostrano quanto
rispetto a questioni che esulano appena dalla condizione quotidiana
il cittadino non abbia gli strumenti per prendere posizioni a riguardo.
Rispetto alle questioni importanti, non solo a livello provinciale
(Valdastico e Tunnel del Brennero), la maggior parte non sa assumere
una posizione [Figura 9 e 10]. Sulle problematiche che più
direttamente colpiscono la quotidianità, i trentini dimostrano
consapevolezza, come per la raccolta differenziata dei rifiuti [Figura
11], ma anche mancanza di responsabilità nel caso in cui
provvedimenti pubblici limitino i propri impegni magari lavorativi come
accade nell’imposizione delle targhe alterne [Figura 12].
figura 1 gli extracomunitari che lavorano in provincia vanno favoriti con l’inserimento abitativo
figura 2 Nell’ambiente che frequento gli immigrati vengono spesso discriminati
25,3%
65,7%
9,0% d'accordo non d'accordo non sa
figura 3 Voglio che i vigili urbani vengano dotati di armi da fuoco per rendere più
sicura la zona in cui vivo
figura 4 Gli infortuni che si verificano sul luogo di lavoro sono causati dalla disattenzione del laoratore
figura 5 E’ giusto che le imposte vengano aumentate per agevolare tutti i cittadini nell’acquisto della prima casa
25,8%
67,4%
6,9% d'accordo non d'accordo non sa
57,9% 31,4%
10,7% d'accordo non d'accordo non sa
45,3%
47,5%
7,2% d'accordo non d'accordo non sa
17,1%
70,7%
12,2% d'accordo non d'accordo non sa
figura 6 Bisogna aumentare le tasse per poter finanziare i servizi domiciliari forniti ad anziani e malati
figura 7 E’ giusto che la provincia continui a sostenere le scuole private dal punto di vista economico
figura 8 La provincia deve intervenire nel costruire la pensione integrativa del lavoratore
figura 9 Il completamento della Valdastico risulta necessario
53,0% 10,1%
36,9% d'accordo non d'accordo non sa
52,4% 27,9%
19,7% d'accordo non d'accordo non sa
55,4% 35,8%
8,8% d'accordo non d'accordo non sa
31,9%
61,7%
6,3% d'accordo non d'accordo non sa
figura 10 E’ giusto raddoppiare il tunnel ferroviario del Brennero
figura 21 Sono disposto a far controllare la mia raccolta differenziata affinché venga aumentata la capacità di riciclo dei rifiuti
figura 32 Per migliorare le condizioni ambientali l’utilizzo delle targhe alterne è un primo passo da cui nessuno può sentirsi esentato
Oltre a questa semplice analisi descrittiva sono state osservate
frequenze bi-variate fra gli atteggiamenti registrati e alcune variabili
generalmente utili nel prevedere il comportamento degli individui
(genere, classe d’età, zona di residenza, e comportamento politico)
[rilevate nelle sezioni A, B e D del questionario].
Possiamo osservare che le donne, in percentuale maggiore rispetto
agli uomini, non sanno indicare il proprio atteggiamento [Tabella 1].
Questo è evidente soprattutto per le affermazioni le cui distribuzioni
25,5%
68,4%
6,1% d'accordo non d'accordo non sa
71,0%
20,5% 8,5%
d'accordo non d'accordo non sa
44,0%
8,0%
48,0% d'accordo non d'accordo
non sa
generali presentavano le più alte componenti di non collocati: tunnel
del Brennero (37,7% contro 22,6%), pensioni (16,8 contro 6,5%) e
Valdastico (42,1 contro 9,7%). La componente femminile della
popolazione risulta essere quella meno informata o meno in grado di
esprimere un proprio giudizio. Fra uomini e donne esiste però un
sostanziale accordo nel reagire alle affermazioni tranne che per le
variabili relative agli infortuni, all’utilizzo delle targhe alterne e
all’assistenza domiciliare [Tabelle 2]. La maggior parte delle donne è
d’accordo nell’attribuire solo al lavoratore la colpa dell’infortunio, al
contrario della componente maschile, viceversa le donne ritengono
utile sia l’utilizzo delle targhe alterne che l’impiego del gettito fiscale
per favorire l’assistenza domiciliare ad anziani e malati.
Al variare della classe d’età si può evidenziare che i nati
precedentemente al 1941 ammettono in misura maggiore di non
sapere dove collocarsi lungo la scala degli atteggiamenti [Tabella 3].
Non si può, però, affermare che la mancanza di auto- collocamento
sia legata alla variabile età: l’atteggiamento è altalenante fra le varie
classi. La percentuale di non rispondenti nell’ultima fascia d’età si
differenzia soprattutto per quelle risposte (Valdastico, Pensioni e
Tunnel) che già nella distribuzione generale risultano essere le variabili
con la più alta proporzione di non rispondenti. Tenendo fermi gli effetti
della variabile classe d’età si può sottolineare come, rispetto alla
maggior parte delle affermazioni, esiste una sostanziale concordanza
nelle risposte date da appartenenti a classi d’età diverse. È stata
registrata una sensibilità diversa rispetto solo ad alcune
problematiche: responsabilità infortuni sul luogo di lavoro,
agevolazione nell’acquisto della prima casa e inserimento abitativo
per i lavoratori stranieri [Tabelle 4].
Rispetto a cosa le persone dichiarano di avere votato si può
inizialmente distinguere fra l’atteggiamento di chi ha espresso il
proprio voto (N=113) e chi si è invece rifiutato di esprimere il proprio
collocamento politico (N=87). In generale coloro che non dichiarano il
proprio voto sono più indecisi, ottengono la percentuale maggiore di
non risposte rispetto, invece, a chi è disposto ad auto-collocarsi
politicamente [Tabella 5]. La maggior parte di chi esprime il proprio
voto mostra un atteggiamento contrario al provvedimento di
limitazione del traffico, viceversa per coloro che non si auto-collocano
politicamente. Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare e
l’inserimento abitativo facilitato per stranieri la maggior parte di chi
esprime il proprio voto è favorevole a questa iniziativa [Tabelle 6].
Osservando solo gli atteggiamenti di coloro che dichiarano il proprio
voto (N=113) si può affermare che la percentuale maggiore di coloro
che non sanno prendere una decisione in merito alle questioni
proposte si manifesta cinque volte su dodici fra gli elettori di sinistra e
sette volte su dodici fra coloro che non hanno votato [Tabella 7]. Gli
elettori dichiarati di destra risultano essere quelli maggiormente sicuri
nell’esprimere il proprio atteggiamento verso le politiche da adottare.
Le questioni su cui gli elettori trentini si distinguono riguardano
problematiche che separano i fronti elettorali anche sul piano
nazionale [Tabelle 8]. La maggior parte degli elettori di sinistra si
dichiara favorevole all’utilizzo dei contributi per facilitare l’acquisto di
una prima abitazione per tutti i cittadini, mentre la maggior parte
degli elettori di destra risulta contraria. Per quanto riguarda l’utilizzo del
gettito fiscale a favore dell’assistenza domiciliare gli elettori di sinistra,
così come coloro che dichiarano di avere votato scheda nulla,
bianca o non essersi recati alle urne, sono in maggioranza favorevoli
al provvedimento. Gli elettori di sinistra sono invece contrari al
finanziamento di qualsiasi tipo di scuola privata mentre si distinguono
dagli elettori di destra nell’esprimere in maggioranza un
atteggiamento favorevole all’agevolazione e all’inserimento abitativo
dei lavoratori stranieri.
RISULTATI DELL’ANALISI PER COMPONENTI PRINCIPALI
In un prima fase l’analisi per componenti è stata applicata alle tre
aree in modo distinto. Per ciascuna di esse il programma di
elaborazione dati ha estratto una sola dimensione; ciò significa che
l’insieme degli indicatori che compongono le tre aree tematiche sono
fra loro ridondanti, ovvero, sono fra loro equivalenti e quindi sostituibili
reciprocamente poiché rilevano il medesimo fattore. Le tre dimensioni
ottenute possono essere impiegate per ottenere tre indici che
rappresentano per ciascun intervistato e ciascun partito il suo essere
di sinistra o di destra rispetto alle tre tematiche.
La posizione dei partiti ed il campione possono essere confrontati
rispetto agli indici che li rappresentano all’interno delle tre aree
tematiche ideate.
L’indice così calcolato per ciascuna area rappresenta un fenomeno
di natura continua. Il suo campo di variazione viene suddiviso in dieci
intervalli che racchiudono la distribuzione empirica degli elettori
ottenuta su quelle risposte dal campione calibrato per genere ed
età5. Utilizzando tre piani cartesiani in cui si dispongono in ascissa gli
indice calcolati e, in ordinata, il numero di unità ponderate per il loro
peso (determinato dall’usuale distribuzione congiunta delle variabili
5 La calibrazione del campione è dovuta, come già detto, alla differenza di distribuzione di alcune variabili nella popolazione teorica e in quella campionata
Genere ed Età) si ottengono tre seriazioni per intervalli che mostra in
quali di essi ricadono i gruppi più consistenti di elettori. Ai tre grafici
vengono aggiunte le posizioni dei partiti determinata dai
corrispondenti indici calcolati sulle posizioni attribuite loro rispetto alle
affermazioni del questionario.
Osservando l’indice di convivenza (Figura 13) l’elettorato si dispone in
forma piramidale, esattamente agli estremi di questa figura si
posizionano Rifondazione comunista a sinistra, AN e Lega Nord con un
tasso coincidente a destra; la Margherita e FI si trovano in posizioni
intermedie separate da un unico intervallo. Questo intervallo, dove
cadono elettore medio e mediano, sarebbe costituito dagli elettori a
metà strada, ma la posizione del PATT coincidente con quella di FI fa
sì che non esistano elettori indecisi sul fronte della sicurezza e della
convivenza fra cittadini. Dove finisce l’elettorato che ha
atteggiamenti verso la convivenza coincidenti con la coalizione di
centro-sinistra inizia l’elettorato che è favorevole alle politiche
proposte dal centro-destra riguardo queste questioni.
Figura 13 Istogramma a intervalli: dispersione dell'elettorato rispetto all'indice Convivenza
0
10
20
30
40
50
60
1
R DS M m FI-PATT AN-LIndice di Convivenza
3,56-4,63
4,64-5,7
5,71-6,77
6,78-7,84
7,85-8,91
8,929,98
9,99-11,05-
11,06-12,12
12,13-13,19
13,20-14,27
L’andamento dell’indice spese provincia (Figura 14) tratteggia una
figura meno regolare. Elettore medio e mediano cadono nel quinto
intervallo, in una posizione più spostata verso sinistra rispetto al valore
centrale della distribuzione dell’indice (i cui estremi riportati
dall’elettorato interpellato risultano essere 3,99 e 13,95). In questo
stesso intervallo si colloca il partito dei DS; la Margherita si pone
nell’intervallo immediatamente successivo a destra, RC, a differenza
dell’indice precedente, assume una posizione interna all’intervallo.
Riguardo alle questione di gestione dei fondi nella Provincia esiste una
quota di elettori con un indice di sinistra maggiore del partito più
estremo della coalizione. Sull’altro versante anche FI AN e Lega
assumono posizioni meno estremiste dell’elettorato: si concentrano
tutte e tre nel penultimo intervallo; rispetto al PATT non si
sovrappongono, questo vuole dire che rispetto alle tematiche sulla
gestione delle risorse finanziarie del governo esiste una quota di
cittadini trentini che può essere attirato da uno o dall’altro
schieramento a seconda delle politiche proposte.
Figura 14 Istogramma a intervalli: dispersione dell'elettorato rispetto all'indice Spesa Pubblica
0
5
10
15
20
25
30
35
40
1
R DS-m M P AN-FI-LIndice Spesa Pubblica
3,49-4,536
4,537-5,582
5,583-6,628
6,629-7,674
7,675-8,72
8,721-9,766
9,767-10,812
10,813-11,858
11,859-12,904
12,905-13,96
Osservando l’indice ambientale (Figura 15), la forma dell’istogramma
risulta essere ancora meno regolare: la sua parte destra è costituita
da una coda, negli ultimi tre intervalli, su dieci, cadono il 12% degli
elettori. La posizione media e mediana degli elettori cade nel quarto
intervallo fra DS e Margherita. Anche i partiti di centro-destra mostrano
un indice più a sinistra del solito: cadono però tutti e tre nel medesimo
intervallo e questo vuole dire che non differenziano la loro offerta
politica, tanto più che nell’intervallo immediatamente a sinistra si
colloca il PATT. I partiti di minoranza rispetto alle tematiche ambientali
sono costretti seguire l’elettorato trentino che si dispone su posizioni
più di sinistra, lasciando scoperto l’elettorato più a destra che
comunque non ha alternative di voto.
Figura 15 Istogramma a intervalli: dispersione dell'elettorato rispetto all'indice ambiente
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
1
R DS m M P L-FI-ANIndice Ambiente
6,26-5,119
5,12-5,978
5,979-6,837
6,838-7,698
7,697-8,555
8,556-9,414
9,415-10,273
10,274-11,132
11,133-11,991
11,992-1286
L’analisi per componenti principali è stata poi applicata all’intero
insieme dei dati senza distinguere fra argomenti. L’obiettivo è quello di
verificare se lo spazio politico trentino possa essere distinto in più di
una dimensione o se la rappresentazione uni-dimensionale sinistra-
destra sia sufficiente a osservare la distribuzione dell’elettorato rispetto
alla posizione dei partiti.
I risultati mostrano che lo spettro elettorale può essere riassunto in
un’unica componente grazie a cui si possono calcolare gli indici per
elettori intervistati e partiti in modo da individuare la loro posizione
sulla dimensione in questione.
L’indice così calcolato rappresenta un fenomeno di natura continua.
Il suo campo di variazione viene suddiviso in venti intervalli che
racchiudono la distribuzione empirica degli elettori ottenuta dal
campione calibrato per genere ed età6. Utilizzando un piano
cartesiano in cui si dispongono in ascissa l’indice calcolato e, in
ordinata, il numero di unità ponderate per il loro peso (determinato
dall’usuale distribuzione congiunta delle variabili Genere ed Età) si
ottiene una seriazione per intervalli che mostra in quali di essi ricadono
i gruppi più consistenti di elettori (Figura 16). Al grafico viene aggiunta
la posizione dei partiti determinata dal corrispondente indice
calcolato sulle posizioni attribuite loro rispetto alle affermazioni del
questionario.
Come si può notare emerge chiaramente che i rettangoli della metà
destra dell’istogramma (che corrispondono con posizioni di destra)
occupano aree maggiori rispetto alla metà sinistra. Questo significa
che l’elettorato trentino si colloca in media su posizioni di
centrodestra, ma questo non vuol dire che voti partiti appartenenti
alla coalizione che, anche a livello nazionale, è riconosciuta di
centrodestra.
6 La calibrazione del campione è dovuta, come già detto, alla differenza di distribuzione di alcune variabili nella popolazione teorica e in quella campionata
figura 16 Istogramma a intervalli disposizione di elettori e partiti a seconda del proprio indice politico
Anche se il numero dei partiti rappresentati in Consiglio provinciale è
alto (13), la meccanica che ne caratterizza il funzionamento è di tipo
bipolare. Si dovrebbero, quindi, osservare due coalizioni che partendo
dai due estremi (sinistra e destra) si avvicinano a posizioni sempre più
moderate (di centro) per poter conquistare il voto degli elettori a
metà strada. Proprio questa fetta di elettorato moderato è consistente
in termini numerici: i quattro intervalli centrali (dall’indice 21,929 a
25,972) raccolgono il 31,42% di elettori. I partiti dovrebbero
convergere verso questo centro dove si situa l’area di competizione
remunerativa, dove un voto su tre viene conteso dalle due coalizioni
per poter vincere la competizione elettorale.
In realtà la rappresentazione grafica permette di osservare una
coalizione di maggioranza costituita da RC DS Margherita e PATT che
occupa diciassette intervalli su venti e una coalizione di centrodestra
relegata ad una delle due estremità dello spettro. Il partito più
consistente dal punto di vista numerico della maggioranza (La
Margherita) si posiziona di fianco all’intervallo centrale in cui cadono
l’elettore medio e mediano. La Margherita assume il ruolo
fondamentale, all’interno della coalizione di centrosinistra, di
congiungere da una parte RC e dall’altra il PATT. Si tratta di due partiti
che presentano due indici diametralmente opposti sullo spettro
elettorale e, infatti, la coalizione di centro sinistra, compresa fra RC e
PATT, copre, in parte, una quota di elettorato caratterizzato da un
indice politico di destra. Si tratta di una coalizione omnicomprensiva
che al suo interno comprende più anime, da RC agli Autonomisti. La
posizione centrale della Margherita permette questa convivenza
garantendo la possibilità di partecipare al governo provinciale da
parte di tutti i partiti della coalizione.
Il PATT, come è stato osservato per le singole aree tematiche,
presenta posizioni politiche più vicine, se non sovrapposte, a quelle
dei partiti di centrodestra. La quota di elettorato che separa il PATT da
FI (il partito più a sinistra della coalizione di opposizione), e che
costituisce l’effettiva parte di elettorato a metà strada, è pari al 6%;
quota troppo esigua per poter permettere alla coalizione di
minoranza di vincere le elezioni.
L’unica possibilità di rendersi visibile per la minoranza di centrodestra è
un’azione politica irresponsabile. Per questa ragione due partiti su tre
(AN e Lega) si collocano al di fuori dello spettro elettorale, ma
soprattutto l’offerta politica da essi proposta risulta poco distinta: le
loro posizioni tendono a sovrapporsi. FI, AN e Lega si trovano in una
situazione di minoranza permanente in cui la loro aspettativa di
rotazione è ormai disattesa. I partiti della coalizione di centrodestra
potrebbero non più ritenere valida la strategia competitiva di
convergenza verso il nucleo di elettori di mezza strada e per questo si
concentrano su uno dei due estremi. In realtà, in entrambe le
coalizioni, possono essere individuati i così detti partiti di ricatto, che
votati da elettori estremisti, sottraggono al partito ricattato voti preziosi
per ottenere la maggioranza. Osservando il grafico sia a sinistra che a
destra i partiti più estremisti (RC da una parte e AN e Lega dall’altra) si
posizionano addirittura fuori dall’intervallo delimitato dagli elettori. Il
fatto che RC risulta alla sinistra della disposizione dell’elettorato
trentino potrebbe essere frutto di una strategia pensata per avere
maggiore potere contrattuale verso i partiti più moderati e
numericamente più consistenti della coalizione, così da ottenere
riforme meno centriste. Lo stesso si può affermare, per il versante
opposto, per Lega e AN.
Infine è necessario ricordare che durante la codifica delle risposte di
coloro che non avevano assunto nessuna posizione rispetto alla
somministrazione di alcune affermazioni è stato attribuito un
punteggio che li posiziona a metà del continuum di atteggiamento.
Questa decisione è stata presa poiché il mancato auto-
posizionamento coincide con una dichiarazione di equidistanza
dall’essere sia favorevole che sfavorevole alle politiche proposte. È
possibile che in questo modo si sovrastimano coloro che nell’indice
finale ottengono un valore medio che li posiziona al centro dello
spettro. Questa rappresentazione potrebbe, però, non essere lontano
dalla realtà e spiegare che gli elettori trentini non informati o non
interessati alle problematiche locali, nell’indecisione, preferiscono
affidare il proprio voto a chi è già stato al governo e che ha fama di
buon amministratore: la coalizione di centrosinistra.
CONCLUSIONI
All’interno della coalizione di centro-sinistra, a livello provinciale, si
inverte la situazione che caratterizza gli equilibri a livello nazionale. La
Margherita, in Trentino, rappresenta il partito più forte della coalizione,
assumendo il ruolo di fulcro anche all’interno dell’intero spazio
elettorale. La Margherita ha il vantaggio strutturale di essere percepita
come il partito più centrista della coalizione, che lascia più a sinistra
alleati comunque indispensabili per vincere, DS e RC. Esiste però un
gruppo di partiti alleati, altrettanto importanti, verso destra.
In una competizione bipolare la capacità di attrazione sull’elettorato
nello spazio moderato e centrista dello spettro, insieme alla capacità
di raccogliere tutto ciò che esiste all’estremo del proprio
schieramento sono requisiti essenziali per il successo elettorale. La
Margherita, a livello provinciale, ha ben chiare entrambe queste
necessità.
Per quanto riguarda il partito dei DS possiamo dire che i suoi risultati
elettorali concordano con la rappresentazione appena elaborata:
pochi seggi coincidono con una quota di mercato elettorale non
molto consistente. D’altra parte i DS si situano fra RC, che raccoglie
posizioni ancora più a sinistra e che conta su una quota ancora più
bassa di voti, e un grosso partito di centro (se si guarda il suo indice
politico) con un leader forte: la Margherita. In questa situazione vi è il
rischio che la coalizione di centrosinistra scivoli su posizioni di destra o
di centrodestra dove si trova la maggior parte degli elettori trentini.
Potrebbe essere ragionevole pensare al partito di centro, La
Margherita, che si avvicina a posizioni più di destra, magari alleandosi
con partiti della coalizione di minoranza che, nella rappresentazione
appena presentata, poco si distinguono politicamente dall’ultimo
degli alleati di centrosinistra: il PATT.
Vista la distribuzione dell’elettorato, per acquisire una quota maggiore
di voti, i DS potrebbero spostarsi su posizioni più centriste; in questo
modo avvicinerebbero la loro posizione a quella della Margherita
intaccando la sua quota di mercato elettorale e quindi avviando una
forte competizione infra-coalizione. Il rischio è che la Margherita si
sposti, a sua volta, verso destra avvicinandosi ancora di più al PATT e
di conseguenza a FI. È possibile evitare questa possibilità facendo sì
che i DS siano, per La Margherita, l’anello di congiunzione necessario
verso la sinistra più estrema e i suoi voti.