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Bambini pe1·sogt1ltntl

n ~ I - - OIARIO 0 1 ANNA Mt~lodl, B lugtfo 1942 ( cli l1 K1l\ Y,

( I S lclll1l) li t1sreril1 r1t- ll'11\IV1~11,

segreto µ, 11 m 1 del préW;.t(, por che stL~mattmu c'è t-,tM:1 ur~

ch1amatu delle SS PN ~aç,à Alle sette e mezzo c1 ~1~l'l'.<,

chiusi la porta d1 cast1 d1et<é•

_r e.e. ::-e no salutato è stato Mort1je, il mio gattmù A presto, Anl':6

~w~, 15 luglio 1944 :;...,r:; ,< ,tr:t ·- :-:,~· ~_,::: :~ .=: rr,ondo si sia capovolto · È un mir~

,:, :re o non abbia rinunciato a tutte le mie sperar.a :,:,.,)"e 0gg1 sembrano irrealizzabili . Ma io le coìi.SeAG

" d'G:fEJ ;:,erché credo nella bontà dell'uomo. Partecipo.i ~r.)r_,r~ : i r" 1honi d1 uomini ... Eppure, quando guardo il Clf­

r; ~rSu che tutto si volgerà nuovamente al bene dli ·r_,r,. ~r~rr e la pace e la serenità. Intanto devo consenit­

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DAL DIARIO DI PETR 30 giugno 1942

1 Di pomeriggio a scuola. Nella pagella ' avrò tutti «ottimo»!

Sono stato buttato fuori dal tram da un tedesco. Ha detto: «Herausi Fuori!». E io sono dovuto scendere e correre verso casa sotto un diluvio di pioggia .

5 luglio 1942 IJ mio compagno, Ehrlich, della classe accanto, è stato deportato lunedì, su un

convoglio di cinquemila ebrei._ Pare che presto partiranno per Terezin quelli il cui cognome inizia per Lòv, Low, Lev. Siamo preoccupati per i nostri amici, i Levitus ...

9 luglio Di mattina, alle 5, la mamma ha accompagnato la nonna al

treno. I deportati camminavano a gruppi di 50 lungo i binari, controllati dai soldati .

10 luglio 1942 Ciò che adesso è normale, in un'altra epoca farebbe impres­

sione: gli Ebrei non possono andare dal barbiere! Poi ~

Praga, in Piazza Venceslao, c'è un cartello con su scritto che

non possono leggere il giornale. Su molti negozi è scritto:

«'(ietato l'ingresso agli Ebrei».

Il diario di Petr Glnz, Frassinelli

L'autore del diario . Petr Ginz. era un ragazzino ebreo di Praga. Scrive­va durante l'occupazione nazista della sua città. A 14 anni fu deportato pri ­ma nel campo di Tere­zin. vicino a Praga, e. due anni dopo. in quello di Auschwitz, dove morì. Il suo diario. ritrovato dal­la sorella Chava. è uscito per la prima volta in Italia

nel 2006. in occasione del Giorno della Memoria. in cui sì ricordano i sei mi­lioni di ebrei vittime della persecuzione nazista.

~ li!l(!ilJ!NÌE'nrt€!J\l_fJ@:i..s~ie~~E=:.:•R~~E='=--· ----~ • Rispondi a voce in classe. 'f1hiit•1

1 •L Dl;RIO TESTIMONIANZA · Quali espressioni nei due diari fanno capire

l'assurdità della condizione vissuta dagli Ebrei?

· Quale messaggio comunica Anna?

• Con la guida dell'insegnante, svolgi una ricerca sulle persecuzioni di oggi.

► Sottolinea nei due diari. in due colori diversi. le riflessioni e le testimonianze storiche.

Il

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Z:~Qie;._f!\ m . . s ~• -- tl}l1;,11a-.r~I . d I ... e r1cor are.

RESCERE è un viaggio! Ma che viaggio sarebbe senza i ricordi, ~nza la memoria di quanto hai visto, letto, fatto, imparato? ~ memoria fa parte della tua vita e della storia dell'umanità di cui tu fai parte\

11 Giorno della Memoria è una ricorrenza

internazionale, celebrata il 27 gennaio.f ogni

anno per ricordare le vittime dell'~Cau~fo.""J'l la persecuzione nazista contro gli Ebrei.

~ ()-0~ -::. wa,el~ ~ ò-l-:-l w~.

La Giornata mondiale de\ rifugiato , indetta

dalle Nazioni Unite, viene

celebrata il 20 giugno,

per ricordare e difendere

i diritti de\\e persone

costrette a \asciare

i\ proprio Paese.

Quattro wrlters r.l\l~utauo al traverso le proprie 01~re i rlfuv;iali e le loro storie 1~r seusibiliiiare \'opinione puhblka sul tema de\\'acl'l"Wiema e iutewa·t.ioue.

liiorna\a \\oni\ia\, i \i·\ \\i\\,~iah l

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Corrotti sì ma meno del percepito

15 gennaio 2019 I Anno XXIV/ Numero 2124

· ······~n~· ;·,~~ai~;·4-·~·s

Oli esausti • maneggiare

con cura ···············~·p~gi~~·t,

-- ------------------------~--------

i Quel ehe resta non è niente I

I

I I

Saranno celebrati domenica i funerali di cinque adulti e un bambino ebrei uccisi nei lager. Le loro ceneri scoperte al Museo della Guena di Londra

K edoshim, le anime sante: così gli ebrei si riferiscono alle

vittime della Shoah, la persecuzione scatenata dalla Germania nazista tra gli aruù Trenta e la fine della Seconda guerra mondiale. Sei miliom di vittime, molte delle quali non hanno mai avuto sepoltura, perché dei loro corpi non restava p iù mente, o quasi. Nei campi di sterrnimo, i cadaveri vemvano bruciati. Alla fine, non si poteva raccogliere che un po' di cenere. Ma la cenere è quasi mente, appunto, non mente del tutto. Se ne sono resi conto gli studiosi che lavorano al Museo della Guerra di Londra. Riordinando i materiali relativi alla Shoah, si sono accorti

7 Gli anni del disastro

Meglio dire Shoah oppure

Olocausto? Quest'ultima è una parola di origine greca, che indica /'uccisione durante un sacrificio. La

di aver a che fare con i resti di un gruppo di persone: cinque adulti e un bambino, ha stabilito il medico incaricato di esaminarli. A quel punto è stata presa una decisione che potrebbe sembrare piccola, ma in realtà è molto importante. I ricercatori hanno preso contatto con il Museo di Auschwitz-Birkenau (il campo da cui provemvano i reperti) e si sono accordati per restituire i resti alla comurutà ebraica, che nei prossimi giorm celebrerà i funerali di questi kedoshim. Il 20 gennaio 2019 si appresta quindi a diventare una data storica: per la prima volta anche le vittime su cui lo sterrnimo si è più accanito, senza

si usa s p ess.o in rlferimento allo sterminio degli ebrei. i quali però ritengono sia più corretto ad~perare la parola ebraica shoah, che significa "disastro, desolazione, catastrofe". È anche l'espressione più antica, riferita alle persecuzioni già a partire dal 1940.

risparmiarne neppure il corpo, saranno sepolte in modo adeguato. Anche se il loro nome è destinato a rimanere ignoto, la loro dignità sarà finalmente riconosciuta con tutti gli onori. Per l'occasione è stato approntato un particolare rito funebre, in parte diverso rispetto a quello solitamente in uso nei funerali ebraici. Le ceneri delle vittime saranno raccolte in un sudario e poi riposte in una bara riempita dalla terra di Israele. «Daremo loro quello che è stato negato agli altri», ha detto il rabbino inglese Ephraim Mirvis. Ma con loro, in effetti, è come se fossero sepolti tutti i kedoshirn.

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pJ&OIJfll c,u11·a· • ••- __;{ Vf •

Shoah, lo memoria poSSB il WS!!~:e

re ,meno . sono se~P ravvissut1 gli ebrei s'?P. azista allo ster.rnin10 ~e un dovere Ma ricordare r . . di documenti

• ? È pubblic~ont: cli tutti il

E adesso chi parlera. importanti, pn~ank una

1 domanda che, . Diario di Anne ' . a -· s esso s1 a tedesca morta m

sempre p_1usoppravvi~suti raamgazzpo di concentramento ipetono I . . c dr O

~ella Shoah, lo ster~ruo nel 1945: fu suo pa e, tto, degli ebrei voluto dai d a portarlo alla luce, ma nazisti duran~e la Se~on a anche lui era stato 8:d guerra_ mondiale. u:e Auschwitz, anche IIJ!- era un tragedia eno~e: c . sopravvissuto. Con il lasciò dietro di se~~. . .

0 passare del tempo, i

milioni di vittime'.- 1DJZI testimoni diretti della Shoah tutto sembrava~ sono sempre meno grande, talment~ numerosi ed è proprio per e e va _ . a a questo che si fanno la_ -~P~ssibile che domanda che ~à Civ., • e, ~ qualcuno s1 fosse . di conosciamo: clù parlera verament7 II?-~cchiato. . dopo dopo di noi? La crudeltà smtili? Non c1 sara ris osta è affidata ~tutto stata qu~che al h al fu.voro degli stonc1, c~e ~sageraz1o~e, 41; J : possono ancora ricostrwre mcompre~ione · 0 lti · odi finora molta paz1em:a E: con :;-:sc~:t Ma anche un ~ • molto c<?rag~~• 1 anzo una qualsiasi sopravvissuti s1 sono un rom . ' . d conquistati il diritto di forma cli_ racconto puo are testimoniare. Lo hanno un contributo alla ~ ~ .. fatto in tanti modi, per conos~enza ~ella :~~ah, ~ esempio scrivendo ~ ~urche sapdpi~ ess alt. ; K:t; i,...: : libro (pensiamo a Pruno . mpettosa e a re a Levi, l'autore di Se questo e dei fatti e non conceda un uomo) oppure troppo alla fantasia. permettendo la 0

~"'5f'IYAIA

Ingresso del centramento di con

camP0 hwitz-Birkenau di AuSC -r-r....---.::; 1-c...,.,....;.:.-,..o11 •

1e

fMemorial iParigi

~Or ~1/~

cc.Rispetto e giustizia, ecco la lezione del mi lztchak Belfer ci ha pensato a lungo, ma alla fine ha Kgrczak-ed è p~blicato in Italia da Galluc7i (pagine 64, Korc

deciso Cheera venuto il momento: anche lui doveva_, e~o 6,90). «Insieme con la sua coll~orat~ce Ste!a molt ricordare, testimoniare.fiato a Varsavia nel 1923, da pm Wilczynska, Korczak ha e~ucato_ noi orfaru e continu~ a Se~ di settant'anni vive in Israele, dove è dÌvenfato un farlo ancora, nel nome de~ che hanno caratterizzato s:efiz Etista mqlto conosciuto. Le sue opere hanno per tema tutta la sua vita: la gius · ·a la responsabilità, l'onore il molt, la Shoah, che per lui purtroppo è storia di famiglia: le ~o. In un su ro par co armen e sigru cativo, vista tracce dei suoi _parenti si p_ersero _nel l~ger, mentre lui Come_ a~are_ il_ bambino, b,àrnh~e$lto ?h_e "n<;>n esistono strwl riuscì a salvarsi fuggendo m Russia. Pruna ancora, ambiru b rm m difficolta". Un in se, però, aveva trovato una guida in Janusz Korczak, un pensiero ricco di umanità, c e e e ene i sen timenti verse grande educatore _morto_a sua volta nel campo di che B:o!czak nutriva verso le persone di ogni età e di og;ni ho CE

concen~amento di Treblinka, nel 'il°al.e era e~trato . con~o~e. Nella sua C~sa degli Orfani i bambini L'artt volontariamente per non separarsi da.i ragazzi che gli contribwvano all'orgaruzzazione della vita in comune ricor, ~r~o stati affidati.Nell 'orfanotrofi~ diretto da,Ko,rc~ak parte?ipando_alle ~ttività del Consiglio degli studenti e Varsé

11 piccolo Iz_tch~ ( che aveva perso Il p~dre all _eta di ~el tribunale mcancato di giudicare i vari casi che via via nazis: qua_ttro anru) visse dal I_ 930 ~ _1938 ed ~ prop~'lO qu~I si p~esentavano. Rispetto ad allora, i valori I Ghet1 pe_ri:odo eh~ ora ha dec1s_o_ di~ievocare m un libro di ?-ell educazio~7 sono rimasti immutati: se vogliamo vi~re abbié cw e anche illustratore._§ intitola 11 mio maestro fanusz m un mondo pm umano, dobbiamo attenerci all'eredità di

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. . . . t e I t .. I . . . .

mio maestro JaJ1nsi>> Korczak». Belfer è davvero grato al suo maestro: <<Gli devo mol · ome cittadino, come essere umano. Seg',!endo il suo esempio, cerco amare prossimo, àenza distinzioni. So bene che il suo modo di pensare ha molto influenzato il mio percorso artistico. Dal punto di vista pratico, fu Stefa Wilczynska a darmi per prima gli strumenti per esprimermi attraverso il disegno. Ma anche in seguito, quando dopo la guerra intrapresi il viaggio verso Israele, avevo sempre in mente la loro lezione, che

J ho cercato di onorare anche nelle mie opere sulla Shoah. L'arte e la vita, per me, sono diventate una cosa sola». I ricordi della persecuzione sono ancora molto nitidi: «A Varsavia - racconta Belfer -ho assistito all'ascesa del nazismo, all'invasione della Polonia, al dramma del Ghetto. Nulla di tutto questo può essere dimenticato,

e abbiamo il dovere di ricordare e di insegnare».

PAGINI CDIQR

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Un giorno per non climenticue

11 27 gennaio è un giorno importante e deve continuare a esserlo. In quella dati,,aet / 945,

l'Armata Rossa entrò nel cam o di sterminio di uschw1 c e era g1 stato abbandonato al n 'sti. er questo motivo ne e Nazioni n_ite hanno

deciso di istituire la Giornata della Memoria, che cade appunto il 27 gennaio. Non è solo una rievocazione storica, ma un impe o solenne contro ogni iscrimazione. ta 1a, rn questo caso, a anticipato le decisioni dell'Onu. La legge che introduce la Giornata della Memoria nel nostro Paese risale infatti al 2000. In questo modo, l'Italia cerca di rimediare all'ingiustizia di cui si è resa complice in passato, in particolare con l'istituzione delle cosiddette "leggi razziali", che nel 1938 aprirono la strada alla pe,:secuzione degli ebrei.

Focherini e gli albi «giusti>> ftochi giorni fa a Mirandola, un provincia di r Modena. è Stata posata una «pietra d'inciampo» davanti alla casa di Odoardo Focherini, il giornalista dell'Avvenire d'Italia (uno dei giornali da cui discende l'Avvenire di oggi) morto nel 1944 nel lager di Hersbruck, dove era stato rinchiuso a causa della sua azione a favore degli ebrei. Per questo, Focherini - proclamato beato dalla Chiesa nel 2013 - è stato riconosciuto «giusto tra le nazioni», l'appellativo che lo Stato di Israele riserva a quanti si sono spesi per la salvezza degli ebrei durante la Shoah,. Le «pietre d'inciampo», invece, nascono da un'idea Clell artista tedesco Gunter CYemrng. Sono piccole piastre d1 octone.die, collocate per strada, 1nd1cano rl luo o m cur vivevano le ersone che urono arrescate e uccise 0--

... . . '