green supply-chain e simbiosi industriale · dipartimento di ingegneria industriale e scienze...
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Gestione del ciclo di vita del prodotto– M. Germani
GREEN SUPPLY-CHAIN E SIMBIOSI INDUSTRIALE
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Gestione del ciclo di vita del prodotto– M. Germani
Obiettivi della lezione
• Cos’è la supply-chain?• Sustainable and Green Supply-Chain
– Il prodotto– I fornitori
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– I fornitori– Il processo– La logistica– Il personale
• Simbiosi industriale• Il progetto Hugo Boss
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Gestione del ciclo di vita del prodotto– M. Germani
Dalla logistica al concetto di Supply Chain
Per molti anni, il ruolo della logistica è rimasto confinato al presidio di specifiche attività —generalmente legate all’organizzazione dei magazzini e dei trasporti — di supporto aiprocessi di approvvigionamento, produzione e distribuzione.
Anni ‘80 → l’attenzione si sposta repentinamente sulla gestione dei materiali: viene coniatal’espressione «logistica dei materiali» (o «logistica industriale») per indicare le attività voltead assicurare la corretta acquisizione, movimentazione e gestione dei materiali al fine digarantire il costante e tempestivo rifornimento alla produzione e agli altri enti utilizzatori.
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garantire il costante e tempestivo rifornimento alla produzione e agli altri enti utilizzatori.
1986 → Emerge il concetto di «logistica integrata» che rappresenta il processo per mezzo delquale pianificare, attuare e controllare il flusso delle materie prime, dei semilavorati e deiprodotti finiti, e dei relativi flussi di informazioni, dal luogo di origine al luogo di consumo, inmodo da renderlo il più possibile efficiente e conforme alle esigenze dei clienti.
Il miglioramento nella gestione dei flussi all’interno della catena logistica, non può prescindere dal coinvolgimento degli attori esterni → SUPPLY CHAIN
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Dalla logistica al concetto di Supply Chain
Gestione materiali
Gestione produzione
Distribuzione
AcquistiControllo materiali
Produzione Vendite Distribuzione
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Gestione materiali
Gestione produzione
Distribuzione
FornitoriLogistica integrata
Clienti
materiali produzioneDistribuzione
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Supply Chain: definizioni
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Supply Chain
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Supply Chain: caratteristiche
�E’ un sistema cooperativo che viene sviluppato egestito all’interno di un disegno strategico unitario
�E’ finalizzata alla soddisfazione del cliente finale
�E’ da perseguire attraverso l’integrazione dei propriprocessi aziendali e lo sviluppo di adeguate relazioni di
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processi aziendali e lo sviluppo di adeguate relazioni diinterdipendenza
�E’ governata da idonei meccanismi di coordinamento
�Il valore generato da una SC può essere definito comela differenza tra il prezzo che il cliente è disposto apagare per un prodotto ed i costi sostenuti dall’interaSC per soddisfare la richiesta del cliente medesimo
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� Informazioni
� Prodotti
� Servizi
� Denaro
I flussi nella Supply Chain
Coordinazione
Soddisfare i bisogni degli stakeholders
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Il Supply Chain Management consiste nella gestione dei flussiall’interno dei diversi stadi della SC al fine di:
� Creare valore
� Migliorare l’efficienza
� Migliorare la performance complessiva della SC
Soddisfare i bisogni degli stakeholders(clienti, consumatori, fornitori etc.)
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1. Segmentare i clienti in base ai bisogni e adattare la SC per servirequesti segmenti
2. Personalizzare la rete logistica in base ai servizi richiesti e allaprofittabilità di ciascun segmento
3. Ascoltare i segnali del mercato e allineare la pianificazione delladomanda lungo tutta la SC, assicurando previsioni consistenti e
I 7 principi del SCM
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domanda lungo tutta la SC, assicurando previsioni consistenti eun’allocazione ottimale delle risorse
4. Differenziare i prodotti e velocizzare la conversione alla Supply Chain
5. Gestire strategicamente i fornitori e ridurre il costo totale dei materialie servizi
6. Sviluppare un sistema informativo di SC che supporti livelli multipli didecisioni e dia una visione chiara del flusso di materiali, informazioni eservizi
7. Adottare misure di prestazione con visione di filiera e non di funzione
(Anderson et al., 1997)
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L’efficienza di una Supply Chain
�Costi
�Livello di servizioTempestività e affidabilità nell’evasione degli ordini
�Qualità
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�Qualità
�Reattività/FlessibilitàCapacità di rispondere ad ampi campi di quantità richieste, adattarsi a leadtime brevi, gestire grandi varietà di prodotti e realizzare prodotti altamenteinnovativi
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What is Supply Chain Sustainability?
“Supply chain sustainability is the management ofenvironmental, social and economic impacts, and theencouragement of good governance practices, throughout thelifecycles of goods and services.”
United Nations Global Compact
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The objective of supply chain sustainability is to create, protectand grow long-term environmental, social and economic value forall stakeholders involved in bringing products and services tomarket.
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Gestione del ciclo di vita del prodotto– M. Germani
Sustainable Supply Chain Management
Sustainable Supply Chain Management (SSCM)
Carter and Rogers
(2008)
The strategic, transparent integration and achievement of anorganization’s social, environmental, and economic goals in thesystemic coordination of key inter-organizational businessprocesses for improving the long-term economic performance ofthe individual company and its supply chains.
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the individual company and its supply chains.
Seuring and Muller
(2008)
The management of material, information and capital flows as wellas cooperation among companies along the supply chain whiletaking goals from all three dimensions of sustainable development,i.e., economic, environmental and social, into account which arederived from customer and stakeholder requirements.
Seuring
(2008)
The integration of sustainable development and supply chainmanagement [in which] by merging these two concepts,environmental and social aspects along the supply chain have tobe taken into account, thereby avoiding related problems, but alsolooking at more sustainable products and processes.
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Supply Chain Sustainability: DRIVERS
�Compliance with laws and regulations
�Social pressure
�Stakeholders expectations (attraction, reputation, brand, etc.)
Costs reduction (efficiency, productivity, risk
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�Costs reduction (efficiency, productivity, risk management)
�Competitors pressure
�Conscience (moral obligation, values)
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Supply Chain Sustainability: DRIVERS
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Il ruolo del consumatore
Survey of 1,000 CEOs across 103 countries
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CEO Study on Sustainability - United Nations Global Compact
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Gestione del ciclo di vita del prodotto– M. Germani
Verso una Sustainable Supply Chain
1) To define a clear vision and objectives for thecompany’s SSC programme
2) To translate expectations into a clear set ofguidelines that will provide direction to suppliersand internal colleagues (Code of Conduct)
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and internal colleagues (Code of Conduct)
3) Establishing goals� Goals for Impact
� Goals for Supplier Performance
� Goals for Internal Performance
4) Tracking and Communicating Performance
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Esempi di visione aziendale
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Esempi di visione aziendale
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Code of Conduct: topics to consider
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“The extension of the traditional supply chains to include activities that aims at minimizing environmental impacts of a product throughout its
entire life cycle, such as green design, resource saving, harmful material reduction and product recycle or reuse.”
Beamon (1999)
Green Supply Chain
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Green Supply Chain Management (GSCM)
Handfield et al.
(1997)
Application of environmental management principles to the entire set of activities acrossthe whole customer order cycle, including design, procurement, manufacturing andassembly, packaging, logistics, and distribution.
Zhu et al.
(2005)
An important new archetype for enterprises to achieve profit and market share objectivesby lowering their environmental risks and impacts while raising their ecological efficiency.
Srivastava
(2007)
Integrating environmental thinking into supply-chain management, including productdesign, material sourcing and selection, manufacturing processes, delivery of the finalproduct to the consumers as well as end-of-life management of the product after its usefullife.
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Il prodotto nella Green Supply Chain
Nella Supply Chain tradizionale
� La fase di progettazione è responsabile indirettamente di circa l’85% dei costi diproduzione
� Circa l’80% degli impatti ambientali connessi al prodotto sono determinati dallafase di progettazione
� Una volta completata la fase di progettazione ci sono poche possibilità diincrementare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale (adozione di misure
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incrementare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale (adozione di misurecorrettive)
Considerare gli aspetti ambientali in fase di progettazione del prodotto e del processo
Design for Environment or Eco-design
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I fornitori nella Green Supply Chain
In generale, nella gestione degli approvvigionamenti il prezzo del prodotto/servizio èuna variabile determinante.
Green Purchasing«Introduzione formale delle problematiche di carattere ambientale nei processi di
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«Introduzione formale delle problematiche di carattere ambientale nei processi di approvvigionamento, con l’intento di acquistare beni e servizi caratterizzati da un
basso impatto ambientale, senza che questo ne intacchi le prestazioni.»
Nuovi parametri di selezione dei fornitori:
� Possesso di certificazioni
� Comportamenti e prestazioni coerenti con la strategia aziendale
� Opportunità derivanti dagli investimenti in qualità ambientale già intrapresi daifornitori
� Rispetto delle caratteristiche ecologiche da parte del prodotto/servizio
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Il rapporto con i fornitori
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Il rapporto con i fornitori
TOOLS FOR ENGAGING WITH SUPPLIERS ON SUSTAINABILITY
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Il processo nella Green Supply Chain
Ricorrere a «clean technologies, methods and practices»
• Utilizzare materiali rinnovabili, meno pericolosi e con un ciclo vita piùlungo
• Utilizzare fonti di energia rinnovabile
• Utilizzare attrezzature, tecnologie, sequenze di processo etc. checonsentono di incrementare l’efficienza e ridurre rifiuti ed emissioni
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consentono di incrementare l’efficienza e ridurre rifiuti ed emissioni
• Ottimizzare l’utilizzo delle risorse (materie prime, personale, etc.)
• Adottare i principi della filosofia «lean» (zero sprechi, zero guasti, zeromovimentazione etc.)
• Riutilizzare gli scarti prodotti per altre applicazioni all’interno dell’azienda
• Produrre by-products e stipulare collaborazioni con altre aziende al finedi «chiudere la SC»
Sustainable Manufacturing
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La logistica nella Green Supply Chain
«La logistica è quel processo volto a pianificare, implementare e controllarel’efficiente e l’efficace flusso di materie prime, semilavorati e prodotti finiti e dellerelative informazioni dal punto di origine al punto di consumo con lo scopo disoddisfare le esigenze dei clienti.»
Council of Logistics Management
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Impatti ambientali e sociali della logistica:
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La logistica nella Green Supply Chain
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La logistica nella Green Supply Chain
Sustainable Logistics
� Infrastrutture destinate allo stoccaggio dei materiali
� Multi-users
� Ottimizzazione del posizionamento, layout e workflow
� Incremento dell’efficienza energetica (illuminazione, riscaldamento, energia, etc.)
� Utilizzo di sistemi automatici di movimentazione e immagazzinamento
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� Utilizzo di sistemi automatici di movimentazione e immagazzinamento
� Tracciabilità (bar coding, RFID, etc.)
� Riduzione del rischio di obsolescenza e degrado
� Movimentazione e immagazzinamento in sicurezza dei materiali pericolosi
� Trasporti
� Multi-users
� Scelta di mezzi alternativi
� Utilizzo di mezzi meno inquinanti
� Ottimizzazione dei carichi e dei percorsi
� Riduzione degli imballi
� Riutilizzo degli imballi
� Trasporto in sicurezza dei materiali pericolosi
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La logistica nella Green Supply Chain
Sustainable Logistics
� Imballaggi primari
�Ridurre la materia impiegata e il volume degli imballi� Risparmio delle materie prime utilizzate
� Diminuzione dei trasporti necessari (quindi delle emissioni inquinanti in atmosfera)
� Riduzione dei rifiuti prodotti
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� Riduzione dei rifiuti prodotti
� Benefici economici
�Utilizzare materie prime riciclate
�Favorire il riutilizzo dell’imballaggio
�Favorire la riciclabilità ed evitare i materiali accoppiati
�Veicolare messaggi virtuosi (certificazioni ambientali, informazioni sulle modalità di riciclaggio, etc.)
� Aumento dell’awareness percepito dal consumatore
� Fidelizzazione al brand
�Utilizzare stampe con colori naturali
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“The process of planning, implementing, and controlling the efficient, cost effective flow of raw materials, in-process inventory, finished goods and
related information from the point of consumption to the point of origin for the purpose of recapturing value or proper disposal.”
American Reverse Logistics Executive Council
Reverse logistics
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MaterialSupply
ComponentManufacturing
Assembly or Re-assembly
Distribution
MaterialRecovery
DisassemblyInspectionSeparation
Collection
Waste Disposal
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Disposal
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Il personale nella Green Supply Chain
Un altro aspetto fondamentale è l’educazione del personale allo svilupposostenibile mediante azioni trasversali che responsabilizzino i singoli individuinei confronti dell’ambiente sia in ambito aziendale sia nella vita quotidiana.
Obiettivi
�Implementare l’attitudine all’apprendimento e al lavoro cooperativo nel
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�Implementare l’attitudine all’apprendimento e al lavoro cooperativo nelrispetto degli altri, delle regole, dei tempi e degli spazi
�Fornire un’opportunità di scambio e condivisione di know-how e best-practices
�Perseguire il miglioramento continuo e la qualità
Il personale deve percepire il valore aggiunto derivante dalle proprie scelte.
Il personale non deve vedere i comportamenti da mettere in atto comeimposizioni, ma come azioni condivise e sostenute.
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Il personale nella Green Supply Chain
Progetto «EarthWeek»
Per una settimana i dipendenti hanno ricevuto una formazione specifica sulle tematichedel risparmio energetico e del riciclo; sono stati accompagnati nelle aree in cui si eraverificato l’incidente di Seveso per meglio comprendere quali possano essere gli effettidannosi dei comportamenti dell’uomo sull’ambiente; hanno approfondito, anche tramitesimulazioni pratiche, quali siano gli effetti della CO2 sul clima globale. Al termine della
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simulazioni pratiche, quali siano gli effetti della CO2 sul clima globale. Al termine dellaformazione base gli sono stati forniti eco-consigli per la riduzione dei consumidomestici, mostrandone anche i vantaggi economici correlati. Il progetto ha fatto sì chei dipendenti fossero motivati ad adottare alcuni semplici comportamenti (ad esempionon lasciare i monitor in standby) e che questi diventassero “automatici” e venisseroapplicati anche sul posto di lavoro. A completamento di questo percorso dopo alcunimesi si è iniziato un programma quotidiano di “aggiornamento” in cui si fornivano eco-consigli relativamente ai miglioramenti ambientali ottenibili in ufficio. Nei successivi 12mesi Lexmark ha ottenuto una riduzione globale dei consumi elettrici superioreal 10% e risultati incoraggianti sono stati ottenuti anche nell’aumento percentuale deirifiuti differenziati.
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Green Supply Chain: VANTAGGI
Green Supply Chains enable organizations to:
• specialize and concentrate manufacturing efforts in a way that managesenvironmental risks and costs of compliance with existing or newregulations;
• improve product, process, and supply quality and productivity;
• make innovative decisions that respond to “green economy”
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• make innovative decisions that respond to “green economy”requirements;
• gain access to key markets through ISO 14001 registration or othercertifications;
• improve or create brand differentiation and customer loyalty by offeringunique capabilities to address environmental related requirements andexpectations;
• reduce customer pressure and even gain preferred status.
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Green Supply Chain: CRITICITA’
� I risultati derivanti dalla creazione di una Green Supply Chain sonovisibili già nel breve periodo, ma richiedono periodi generalmente lunghiper essere consistenti
� Un aumento dei costi amministrativi, specie nella prima fase diintroduzione degli aspetti ambientali nella vita aziendale (l’aumento siaggira di media sul 5% annuo)
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aggira di media sul 5% annuo)
� Un aumento dei costi e del tempo dedicati alla formazione e allamotivazione del personale per orientarlo alla nuova visione ambientale
� Probabili necessità di modificare processi produttivi e infrastrutture conconseguenti investimenti
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Simbiosi industriale
«Ci sono rapporti tra le industrie, a volte semplici, ma spesso molto complessi, che entrano in gioco e complicano l'analisi. Tra questi uno dei principali è il fenomeno della simbiosi industriale. Con questo si intende l'insieme degli scambi di risorse tra due o più industrie dissimili».
Renner (1947)
«La “simbiosi industriale” coinvolge industrie tradizionalmente separate con un approcciointegrato finalizzato a promuovere vantaggi competitivi attraverso lo scambio di materia,energia, acqua e/o sottoprodotti. Tra gli aspetti chiave che consentono il realizzarsi della
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energia, acqua e/o sottoprodotti. Tra gli aspetti chiave che consentono il realizzarsi dellasimbiosi industriale ci sono la collaborazione tra imprese e le opportunità di sinergia disponibiliin un opportuno intorno geografico ed economico.»
Chertow (2000)
«La simbiosi industriale coinvolge industrie tradizionalmenteseparate e altre organizzazioni in una rete per promuoverestrategie innovative per un uso più sostenibile delle risorse(compresi i materiali, energia, acqua, risorse, competenze,logistica ecc.).»
Lombardi&Layburn (2011)
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Modelli di simbiosi industriale
Dal punto di vista organizzativo, la simbiosi industriale si puòrealizzare secondo diversi modelli:
�Sviluppo di distretti di simbiosi industriale (es. Kalundborg)
� Approccio bottom-up
Condivisione di risorse e scambio di materiali
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� Condivisione di risorse e scambio di materiali
�I parchi eco-industriali (Pearson Eco-Business Zone)
� Approccio top-down
� Infrastrutture e sistemi eco-sostenibili
�Le reti per la simbiosi industriale (es. NISP, Symbiosis)
� Strumenti di tipo conoscitivo/relazionale
� Incontro tra domanda e offerta di risorse
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Gli strumenti della simbiosi industriale
�Monitoraggio dei flussi di materiale
�Analisi delle imprese locali e di altre risorse,compresi i servizi e le istituzioni competenti
�Analisi INPUT-OUTPUT per la creazione di
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�Analisi INPUT-OUTPUT per la creazione dicollegamenti tra le aziende
�Coinvolgimento degli stakeholders
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Gli strumenti della simbiosi industriale
SISTEMA TRADIZIONALE
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SISTEMA CIRCOLARE
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Simbiosi industriale: VANTAGGI
�Benefici economici– Riduzione dei costi di approvvigionamento di materie prime ed
energia e dei costi di smaltimento dei rifiuti prodotti dalle attivitàindustriali
– Realizzazione di indotto e di sinergie tra imprese
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�Benefici ambientali– Riduzione del consumo di risorse, di emissioni inquinanti e di rifiuti
in discariche e sul territorio
�Innovazione & Sviluppo– Facilità di accesso a nuove tecnologie e R&D
– Sviluppo regionale
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Esempi di simbiosi industriale: KalundborgOne of the best-known examples of industrial ecology can be found in Kalundborg, a smallindustrial zone 120km west of Copenhagen in Denmark. Over time, this unplanned industrialpark has evolved from a single power station into a cluster of companies that rely on each otherfor material inputs.
The project began in 1972 and by 1994, 16 contracts had been negotiated. The extent of thematerial and energy exchanges in 1995 was about 3 million tonnes a year.
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Today the symbiosis includes eight public and private enterprises in the Kalundborg area,among which are the world’s largest producer of insulin, the world's largest enzyme producer,the largest sewage treatment plant in Northern Europe, the largest power plant in Denmark andthe largest oil refinery in the Baltic Region.
In the development of the Kalundborg Symbiosis, the most important element has beenhealthy communication and good cooperation between the participants. Thesymbiosis has been founded on human relationships, and fruitful collaboration between theemployees that have made the development of the symbiosis-system possible.
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Esempi di simbiosi industriale: KalundborgThe Kalundborg Symbiosis is an industrial ecosystem, where the residual product of oneenterprise is used as a resource by another enterprise, in a closed cycle.
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Esempi di simbiosi industriale: Kalundborg
How does it work?
“The participants exchange materials and energy for mutual benefit, on the basisthat by-products from one business can be used as low-cost inputs by the others.
For example, treated wastewater from the Statoil Refinery is used as cooling waterby the Asnaes power station. Meanwhile Statoil and Novo Nordisk purchase 'waste'process steam from the power station for their operations. Surplus heat from thepower station is used for warming homes in the surrounding area, as well as in a
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power station is used for warming homes in the surrounding area, as well as in alocal fish farm…”
Benefits
This project has enabled its participants to achieve substantial cost savings and toimprove their resource efficiency. Gyproc has recorded a 90-95% saving in oilconsumption after switching to gas supplied by the adjacent refinery.
In addition to these reductions, the use of the excess heat from Asnaes forhousehold heating has eliminated the need for about 3,500 oil-burning domesticheating systems.
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Esempi di simbiosi industriale: Pearson Eco-Business Zone
The project is situated in the Toronto Pearson InternationalAirport region, an area of covering 12,000 hectares ofindustrial and commercial land and home to over 12,500businesses and 355,000 employees.
Launched in 2008, the Pearson Eco-Business Zone was created
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Launched in 2008, the Pearson Eco-Business Zone was createdwith the goal of increasing eco-business activity, greeningthe practices of existing businesses and attracting eco-friendly businesses to the area.
Businesses participating: manufacturing,professional services, transportation,warehousing and hospitality.
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Esempi di simbiosi industriale: Pearson Eco-Business Zone
Highlights from the 2014 Annual Report:
�Energy Performance – Partners in Project Green communitymembers reduced their annual greenhouse gas emissionsby 9,684 tonnes of equivalent CO2
�Engagement – Partners in Project Green hosted 20 community
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�Engagement – Partners in Project Green hosted 20 communityevents, with 1,130 total attendees, and generated morethan 1,000 sustainability projects through its People PowerChallenge
�Waste Management – Community memberssuccessfully diverted 709.7 tonnes of waste from landfill
�Water Stewardship – Organizations in the Pearson Eco-BusinessZone achieved annual water footprint offsetstotaling 183.7 million litres
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Esempi di simbiosi industriale: NISP
The National Industrial Symbiosis Programme (NISP) was developed in 2005in the United Kingdom.
NISP was developed as an‘independent facilitator’ to helpbusinesses in various sectors and of
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businesses in various sectors and ofvarious sizes come together to finduses for unwanted materials, aiming todivert significant waste loads fromlandfill and produce bottom linebenefits for companies throughreduced disposal costs and newcommercial opportunities, by sharingassets, resources, logistics andexpertise.
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Esempi di simbiosi industriale: NISP
Synergy partners:
� MJ Allen Group of Companies – cast metalproducer
� Hanson PLC – supply materials
Synergy details
� The diversion of foundry sand from landfillfor reuse in the construction sector
Synergy partners:
� Arla Foods
� Biogen UK
Synergy details:
� Provision of a cost effective wastemanagement solution
� Production of biogas and energy from dairy
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for reuse in the construction sector
Synergy impact:
� Landfill diverted: 480 tpa.
� Virgin Materials saved: 498 t/year
� Water use reduced: 18 m3/year
� GHG emissions avoided: 49 tCO2/year
� Cost savings: significant and on-going
� Production of biogas and energy from dairywaste through anaerobic digestion
Synergy impact:
� 1,240 tpa milk waste sent to AD
� Cost savings on waste transport and treatmentand additional sales for the AD plants
� GHG emissions avoided: 32 tCO2e/year
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Esempi di simbiosi industriale: NISP
RESULTS (2005-2013)
Cost savings achieved £1 billion
Additional sales £1.4 billion
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Additional sales £1.4 billion
Jobs created or safeguarded over 10,000
Materials recovered and reused 45 million tonnes
Industrial carbon emissions reduced
39 million tonnes
Industrial water savings made 71 million tonnes
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Esempi di simbiosi industriale: Symbiosis
L'Unità Tecnica Tecnologie Ambientali (UTTAMB) di ENEA è impegnatanello “Sviluppo e implementazione di una piattaforma regionale disimbiosi industriale” nell’ambito del Progetto “Ecoinnovazione Sicilia”.
L'attività è stata avviata nel maggio 2011 e durerà fino al giugno 2015.
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OBIETTIVO
La Piattaforma vuole offrire strumenti informativi e di analisi in grado disupportare le imprese nelle scelte tecnologiche, strategiche ed ambientaliper il miglioramento e l’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse (simbiosiindustriale) ma anche offrire supporto alle imprese con altri strumenti(applicativi) tra cui: innovazione dei processi tecnologici (BAT/BRef, …),eco-innovazione dei prodotti (LCA ed Ecodesign), supporto amministrativoe normativo sulle tematiche ambientali.
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Esempi di simbiosi industriale: Symbiosis
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Bibliografia
� The UN Global Compact, SUPPLY CHAIN SUSTAINABILITY - A PracticalGuide for Continuous Improvement
� The UN Global Compact, Accenture CEO Study on Sustainability 2013
� Payman A. and Cory S., A comparative literature analysis of definitionsfor green and sustainable supply chain management
� Metro Vancouver, Sustainable Supply Chain Logistics Guide
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� Metro Vancouver, Sustainable Supply Chain Logistics Guide
� Payaro A., Reverse logistics - Quando la supply chain “si chiude”
� http://www.symbiosis.dk/en
� http://www.partnersinprojectgreen.com/index.php
� http://www.nispnetwork.com/
� http://www.industrialsymbiosis.it/Simbiosi-Industriale/
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Progetto Hugo Boss: «ECO-SHOES»
DUPLICE OBIETTIVO
�Sviluppo di un prodotto calzaturiero “realmente” eco-sostenibile, di cui si abbia una conoscenzaapprofondita ed estesa dell’intero ciclo di vita e della
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approfondita ed estesa dell’intero ciclo di vita e dellasua SC
�Sviluppo di un sistema di tracciabilità e analisiLCA dell’intera filiera calzaturiera
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Progetto Hugo Boss: «ECO-SHOES»
Allevamento
Conservazione
Concia
Macellazione
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SC Soletta di montaggio
SC Scarpa
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Giunteria
Assemblaggio
Taglio
Finissaggio
Distribuzione
Uso
Fine vita
SC Fodera
SC Forma
SC Suola
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Progetto Hugo Boss: «ECO-SHOES»
STRUTTURA DEI QUESTIONARIA. Basic
Questa prima parte consente di inquadrare l’azienda in termini di posizione geografica, mercatoa cui si rivolge, prodotti lavorati (input, output, sottoprodotti e scarti) e attività svolteinternamente o affidate a terzisti.
B. Flows
Lo scopo di questa sezione è quello di raccogliere i dati principali richiesti da un’analisi LCA ossia
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Lo scopo di questa sezione è quello di raccogliere i dati principali richiesti da un’analisi LCA ossiail consumo di risorse quali elettricità, calore e acqua; l’utilizzo di sostanze chimiche e altrimateriali (accessori e di packaging) e la produzione di emissioni (in acqua e in aria) e rifiuti.
C. Process Quality
Questa sezione consente di conoscere l’approccio seguito dall’azienda nei confronti delletematiche ambientali in termini di politica aziendale, consapevolezza dei propri impatti eperformances, risorse dedicate a tali tematiche, corsi di formazione del personale, certificazionidi prodotto, valutazione dei rischi, capacità di identificare le aree di intervento e azioni dimiglioramento intraprese.
D. Product Quality
Quest’ultima sezione mira a raccogliere informazioni sulla tipologia dei prodotti lavorati evenduti sul mercato e sui processi produttivi con particolare focus sul controllo qualità, glistandard adottati e il livello di automazione.
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Progetto Hugo Boss: «ECO-SHOES»
OBIETTIVI DEL SISTEMA
• Tracciare le informazioni relative ai lotti di tutti i componenti della catena
• Raccogliere le informazioni sull’LCA dei vendor
• Calcolare l’impatto del prodotto finito
ARCHITETTURA
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ARCHITETTURA
• Server dove risiede la base dati LCA (centralizzato e accessibile tramite web)– DataSet di impatto ambientale
– Configurazione della SC (step, flussi, input/output, etc.)
– Questionari
– Correlazione tra le domande del questionario e i dataset di impatto ambientale
• Server dove risiede la base dati di tracciabilità (struttura centralizzata)– Percorsi effettuati da tutti i componenti del prodotto finito
– Informazioni anagrafiche relative alle postazioni di input/output dei singoli partner
• Postazioni di input/output dei Client remoti (strutture distribuite)
• Interfacce utente del software di calcolo e della web application
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Progetto Hugo Boss: «ECO-SHOES»
Inserimento delle Anagrafiche
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Audit delle materie prime
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Progetto Hugo Boss: «ECO-SHOES»
Dichiarazione degli output
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Sincronizzazione dei dati
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Progetto Hugo Boss: «ECO-SHOES»
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Progetto Hugo Boss: «ECO-SHOES»
Indicatore di impatto “water depletion”
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Progetto Hugo Boss: «ECO-SHOES»
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