greci di baroni, caimi, maruelli, merola

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Presentazione per un'attività Lim

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Page 1: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola
Page 2: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

GRECIA

IERI OGGI

CAOS

DIVINITÀ GRECHE E ROMANE

CAMPANIA

BASILICATA

SICILIA

CALABRIA

PUGLIAMAGNA GRECIA

MITOLOGIA

COMMERCIO TURISMOCOLONIE

ATENESPARTAGENEALOGIA

POLIS

GIOCHIOLIMPICI

GRANDI DEI

TEMPLI

Page 3: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Lo Stato greco comprende oggi la

Grecia vera e propria, parte del

territorio dell'antica Macedonia e gran

parte delle isole del mare Egeo.

È uno Stato divenuto indipendente

lottando per liberarsi dal dominio

turco. Anche internamente ha subìto

profondi mutamenti passando dalla

monarchia alla repubblica.

Oggi è una repubblica parlamentare.

LA GRECIA OGGI

Page 4: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

IL COMMERCIO

La sua principale attività è

costituita dal commercio marittimo

che trasporta merci in tutto il

mondo. Le navi però sono

proprietà di pochi, ricchi armatori

ed il popolo non ricava benefici da

questo traffico.

Considerando che il territorio non

offre grandi possibilità di lavoro in

campo agricolo o in altri settori, è

logico pensare che parecchi degli

abitanti siano costretti, ancor oggi,

ad emigrare.

Page 5: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

IL TURISMO

In questo Stato è molto praticato il turismo, poiché la Grecia

conserva meravigliosi resti della sua passata civiltà.

Page 6: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LA GRECIA ANTICA

Page 7: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LA SITUAZIONE

La Grecia è una penisola che si protende nel Mediterraneo; le

numerose catene di monti che l’attraversano formano delle valli

assai strette. Le coste sono frastagliate e le insenature favoriscono

la navigazione, resa più facile anche da numerose isole sparse

lungo il litorale.

Page 8: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LE REGIONI

Fin dall’antichità, la Grecia è stata suddivisa in tante regioni; la

difficoltà di comunicazione e la diversità fra un popolo e l’altro sono

all’origine della caratteristica organizzazione greca, formata da

tante unità politiche indipendenti: le città-stato.

Page 9: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Ben presto, si avviò la rinascita e si crearono organismi politici nuovi:

le città-stato che governavano ciascuna una parte del territorio

circostante ed avevano a capo prima un re (monarchia), poi un gruppo

di nobili (aristocrazia). Le città più importanti furono: Sparta e Atene.

Page 10: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

SPARTA

Sparta, al centro della regione montuosa

chiamata Lacònia, fu l'esempio dello

Stato aristocratico, conservatore, fondato

sulla forza militare e sulla divisione delle

classi sociali.

A capo del governo c'erano due re

controllati da un consiglio di 28 anziani

chiamati senatori (gherusìa) e da 5

ispettori o éfori.

Gli abitanti di Sparta divennero schiavi

delle armi perché dovevano sempre

vivere sul piede di guerra. Il lavoro dei

campi veniva svolto da una classe sociale

considerata inferiore, gli ilòti.

Page 11: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Le leggi che governavano Sparta erano estremamente rigide.

Per esempio, si prevedeva che fin da piccoli i bambini dovessero

imparare a sopportare le fatiche senza lamentarsi. Essi impara-

vano anche la lotta corpo a corpo con la spada, scagliavano

giavellotti, dormivano sulla nuda terra, dovevano procurarsi il cibo

anche rubando e vivere lontani dalle famiglie. La vita militare

durava dai 20 ai 60 anni.

Le donne dovevano essere madri di uomini forti e combattivi; per

questo, la loro educazione era molto severa.

Page 12: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

ATENE

La città, sorta poco lontano dal mare

presso cui fu costruito il porto del Pirèo,

fu spinta al commercio dalle caratteristi-

che geografiche e si servì del mare via di

comunicazione, raggiungendo il benesse-

re. In un primo tempo, Atene fu una mo-

narchia; più tardi, passò ad un governo

aristocratico retto da 9 nobili chiamati

arconti. Infine, attraverso varie riforme, si

creò uno Stato in cui tutti i cittadini

potevano ricoprire le massime cariche

pubbliche: nacque così la democrazia.

Page 13: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

COME VIVEVANO GLI ATENIESI

Gli uomini si dedicavano alla politica e allo studio e trascorre-

vano la maggior parte del loro tempo nella piazza o nei luoghi

pubblici di ritrovo.

Le donne invece si dedicavano alla casa e all'educazione dei

figli fino a che questi compivano sette anni. Dopo questa età i

bambini erano educati dal pedagogo, il primo maestro che

insegnava a leggere, scrivere, fare i conti. Imparavano la musica

e frequentavano le palestre.

Page 14: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LA TERRA E IL MARE

Il terreno, oggi come allora, è scarsamente coltivabile, povero

d’acqua e di ricchezze del sottosuolo.

I contadini di allora dovevano lavorare rudemente, ma accontentarsi

di poco. La povertà del territorio spinse gli antichi Greci verso il

mare anche perché, per loro, era facile costruire le navi con il

legname fornito dalle foreste: si sviluppò così il commercio e

l’emigrazione portò alla fondazione delle colonie.

Page 15: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LE COLONIE

Le continue lotte fra le città-stato non

favorirono il lavoro e chi si trovava in

difficoltà preferiva emigrare.

I Greci, animati anche da spirito di

avventura, iniziarono così ad allontanarsi

dalla patria, dopo aver consultato

“l'oracolo” di Delfi per avere l'amicizia e il

favore degli dèi. I greci divennero abili

marinai e commercianti. Navigarono tra le

isole della Grecia e in tutto il Mar

Mediterraneo, raggiungendo l’Asia, l’Italia,

la Spagna e le coste dell’Africa.

Page 16: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Alle popolazioni di queste regioni vendevano vino, olio e vasi in

ceramica che scambiavano con frumento, tessuti, minerali e metalli,

diffondendo ovunque l’uso della moneta.

Lungo le coste del Mediterraneo fondevano numerose colonie: vere e

proprie città simili a quelle della loro patria, abbellita con templi, teatri

e palazzi.

Le colonie greche, nell’Italia meridionale erano così numerose e

popolate che la regione fu chiamata Magna Grecia (grande Grecia).

Page 17: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

L’EMIGRAZIONE

Prima di scegliere la meta dei

viaggi, i Greci chiedevano

informazioni ai mercanti che

gettavano l'ancora nei loro

porti.

Per fondare le nuove colonie,

sceglievano alture adatte

lungo le coste, luoghi sicuri

alla foce dei fiumi e non

lontani da terreni coltivabili,

per avere facilità di

commercio e comunicazioni.

Per questo, le colonie greche

sorsero tutte lungo le sponde

del Mediterraneo.

Page 18: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LA MAGNA GRECIA

L'insediamento di coloni greci nel territorio

dell'Italia meridionale definito Magna Grecia era

già iniziato nel XV e nel XIV secolo a.C.. La ricerca

di nuovi territori a scopi commerciali, l'incremento

demografico e i rivolgimenti politici che avevano

interessato le città greche causarono una serie di

flussi migratori di popolazioni greche verso la

penisola italiana: iniziarono i calcidesi, che si

insediarono in Campania e nella zona dello stretto

di Messina fondando colonie come Cuma, Velia e

Reggio tra le altre; i dori colonizzarono la Sicilia

(Siracusa e Agrigento), gli achei del Peloponneso

la costa ionica della Calabria (Sibari, Crotone) e

della Basilicata (Metaponto), gli spartani il golfo di

Taranto in Puglia.

Page 19: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Sottomesse o assimilate le popolazioni indigene, i greci fondarono

colonie e subcolonie che furono rette da regimi oligarchici e in seguito

da tirannie. L'apice della potenza e dello splendore artistico e culturale

(testimoniato da grandiosi templi come quelli di Agrigento, Selinunte,

Segesta, e dalle scuole filosofiche che fiorirono in Magna Grecia) fu

raggiunto tra il VI e il V secolo, dopodiché iniziò il declino delle colonie

greche, in lotta tra loro per la supremazia e perennemente in guerra

con cartaginesi e italici e infine con Roma, che nel corso del III secolo

portò a termine la sua progressiva conquista dell'Italia meridionale.

Page 20: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

SAGRE E FESTE: Castrovillari, il Carnevale è diventato l’occasione per far rivivere le tradizioni del passato. Per le strade sfilano perso-naggi con costumi tradizionali, si ascoltano gli antichi strumenti musi-cali e si può assistere ad alcune danze. LA CULTURA: Dal punto di vista culturale, la Calabria possiede im-portanti siti archeologici, che risalgo-no ai tempi della Magna Grecia. Alcuni di questi sono organizzati co-me Parchi Archeologici, come a Sibari, a Capo Colonna (Crotone) e a Locri Cheggio Calabria. A Reggio Calabria si trova poi il Museo Nazio-nale della Magna Grecia, che ospita tra gli altri reperti, le due statue dei BRONZI DI RIACE.

Page 21: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Le possenti colonne scanalate, realiz-

zate con il travertino estratto nella re-

gione, costituiscono un significativo

esempio di ordine dorico. Alte 8,9

metri, hanno diametro alla base di cir-

ca 2,7 metri e all'estremità superiore di

circa 1,46 metri. A metà dello sviluppo

verticale presentano il tipico

rigonfiamento, detto éntasi, atto a

correggere l'illusione ottica di uno

"snellimento" centrale nelle colonne

disposte in fila.

Colonne doriche, Paestum

Page 22: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Il tempio di Nettuno (o Posei-

dònion), a Paestum, risale

alla metà del V secolo a. C.

Dedicato in realtà a Hera Ar-

giva, dea della fecondità, co-

stituisce uno splendido esem-

pio di architettura templare di

ordine dorico. Le 36 colonne

scanalate del portico, con ac-

centuato rigonfiamento a circa

metà del fusto (detto éntasi),

sono coronate da capitelli

quasi integri. Notevoli per il

buono stato di conservazione

sono inoltre i frontoni triango-

lari, sui lati corti nel tempio.

Fronte del tempio di Nettuno, Paestum

Page 23: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Tempio di Cerere, Paestum

Dedicato ad Atena, in base ai più recenti rinvenimenti archeologici, l'edificio magnogreco generalmente indicato come tempio di Cerere, a Paestum, fu eretto alla fine del VI secolo a.C. Del complesso originario si sono conservati il portico di 34 colonne doriche, l'architrave della trabeazione e parte dei frontoni.

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Tempio di Era, Paestum

Noto anche come Basilica, il tempio di Era a Paestum risale alla metà circa del VI secolo a.C. Caduto il tetto e i frontoni, il monumento conserva quasi integro il porticato, composto di 50 colonne doriche fortemente rastremate nella parte superiore.

Page 25: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Antro della sibilla, Cuma

La galleria scavata nella roccia che conduce alla grotta della leggendaria sibilla cumana. Fondata intorno al 730 a.C. sulla costa campana, Cuma è la più antica colonia greca in Italia.

Page 26: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Scavi di Velia, Cilento

Preziose testimonianze della civiltà ellenica sul territorio campano, le rovine dell’antica Elea documentano l’esistenza di una città prospera, di cui sono state individuate l’acropoli e due distinti quartieri collegati da un ampio tratto viario. Notevoli in particolare i resti del tempio probabilmente dedicato ad Atena.

Page 27: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Teatro greco di Segesta

Fondata da una popolazione indigena, l'antica città siciliana di Segesta divenne presto uno dei principali centri della Magna Grecia. Il teatro risale al III secolo a.C.

Page 28: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Tempio di Segesta

Monumento tra i più significativi della Magna Grecia, il tempio di Segesta risale al V secolo a.C. Lasciato incompiuto, sorge su una collina a ovest della città. Le sue pure forme doriche testimoniano dell'avvenuta ellenizzazione degli Elimi, la popolazione locale, che pure aveva opposto resistenza alla colonizzazione greca.

Page 29: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

DIVINITÀ GRECHE E ROMANE

Per gli uomini dell'antichità non ancora in grado di spiegarsi il perché

delle cose, i fenomeni della natura dovettero apparire come qualcosa

di potente e di misterioso insieme.

Nasceva così la religione (dal latino religare, legare) il sentimento di

venerazione che lega l'uomo alla divinità.

Anche i Greci più antichi adorarono le forze della natura sotto forma

di divinità.

Essi però, per sentirli più vicini alla loro vita, dettero loro figura e

qualità umane.

Intorno a queste divinità, gli artisti greci si sbizzarrirono a comporre le

più straordinarie leggende, che formarono poi la cosiddetta mitologia.

Page 30: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

GENEALOGIA DEGLI DÈI

CAOS

Page 31: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Dopo Caos nacque Gea (Gaia), la Terra.

Ella concepì le montagne e Urano, cioè il Cielo.

Si unì poi a quest’ultimo e generò, Crono, il Tempo, che diede inizio

alla seconda generazione divina, quella di Zeus e dei grandi dèi che

regnano sul mondo.

Gli dei avevano la loro sede sui picchi dell'Olimpo, il monte più alto

della Grecia.

Si credeva che si cibassero di nèttare e ambrosia, due sostanze che

avevano il potere di dare l'immortalità.

Page 32: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Afrodite - Venere: Dea dell’amore; era la più bella tra le dee.

Apollo - Apollo: Dio della luce, della medicina e della poesia.

Ares - Marte: Dio della guerra, sanguinario e brutale, era antipatico a

tutti gli dèi, compreso suo padre Zeus.

Artemide - Diana: Dea della caccia e sorella di Apollo. Il suo tempio

più famoso è nella città di Efesto.

Asclepio - Esculapio: Dio della medicina.

Atena - Minerva: Dea delle arti, della guerra e della saggezza.

Crono - Saturno: Per i greci, padre di Zeus.

Nella mitologia romana, anche dio dell’agricoltura.

Demetra - Cerere: Dea delle messi.

Dioniso - Bacco: Dio del vino, della fertilità e della sfrenatezza.

Efesto - Vulcano: Fabbro degli dei e dio del fuoco e della lavorazione

dei metalli. Nelle sue fucine fabbricava armi invinci-

bili per gli “dèi” e per gli “eroi”

Page 33: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Era - Giunone: Protettrice del matrimonio, sorella e moglie di Zeus.

Ermete - Mercurio: Dio della scienza; protettore dei viaggiatori, dei

ladri e dei vagabondi.

Eros - Cupido: Dio dell’amore.

Estia - Vesta: Dea del focolare domestico.

Gea - Tellus: Simbolo della Terra e madre e moglie di Urano.

Hipnos - Sonno: Dio del sonno

Plutone/Ade - Dite: Dio degli inferi.

Poseidone - Nettuno: Dio del mare. Nella mitologia anche dio dei

terremoti e dei cavalli.

Rea - Opi: Sposa e sorella di Crono.

Urano - Urano: Figlio e sposo di Gea e padre dei Titani.

Zeus - Giove: Sovrano degli dei, regna sull’Olimpo.

Page 34: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Molte volte anche le divinità come ogni

qualunque mortale soffrono di molti dolori

come il gran dolore provato da Zeus, gran

padre degli dei, alla testa alla nascita di

Atena, questa dea divenne anche la

protettrice di Atene; dopo poco tempo

divenne molto famosa per la sua saggezza

e la sua conoscenza delle armi. Atena era

anche molto abile a tessere la tela tanto

che era decise di farle tessere la sua

tunica nuziale per il matrimonio con Zeus.

Come tutte le dee, Atena aveva un difetto:

credeva che non esistesse nessuno più

brava di lei a tessere.

ATENA ED ARACNE

Page 35: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Ma molto sfortunatamente c’era una donna

mortale che non la pensava cosi. Questa si

chiamava Aracne e veniva da un piccolo

villaggio chiamato Colofone. Quando Atena

sentì che Aracne aveva detto che era più

brava persino della grande dea Atena a

tessere la tela, decise di organizzare una

gara contro lei. Quando Atena annunciò la

sfida ad Aracne ella accettò e quando il

lavoro fu finito la tela di Aracne era molto

più bella di quella di Atena. Atena essendo

gelosa di Aracne la trasformò in un ragno

cosicché potesse tessere la tela per sempre

senza essere ammirata da nessuno perché

si rompeva subito.

Page 36: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

I greci eressero splendidi templi in onore degli

dei.

Alcuni erano grandi santuari a cui giungevano in

pellegrinaggio persone da tutta la Grecia e dalle

colonie.

Il santuario di Delfi, costruito in onore dio Apollo,

era famoso per il suo oracolo, un sacerdote che

parlava a nome del dio e sosteneva di saper

prevedere il futuro.

Governanti, generali e semplici cittadini

andavano da lui a chiedere consigli.

A Olimpia si trovava un santuario dedicato a

Zeus.

In suo onore si svolgevano i giochi olimpici (i

primi della storia).

Erano gare a cui partecipavano tutti i cittadini

maschi delle polis.

Per l’occasione tutte le guerre cessavano e

veniva rispettata una tregua sacra.

Page 37: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

I GIOCHI OLIMPICI

Ed ecco i giochi di Olimpia, di importanza superiore a tutti gli

altri.

Le loro origini storiche non sono ben note; la tradizione vuole

che siano stati istituiti da Ercole. Furono diverse volte interrotti

e poi ripristinati. La loro celebrazione regolare iniziò con l’anno

776 a.C.; da allora furono regolarmente celebrati ogni quattro

anni, nel periodo compreso fra il solstizio d’estate e il plenilunio

(ossia fra la fine di giugno e la prima metà di luglio; un mese più

tardi negli anni bisestili).

Questo periodo era detto “mese sacro”.

Page 38: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

OLIMPIADI

Le Olimpiadi sono un complesso di

gare che, al tempo dell’antica Grecia,

si disputavano ogni 4 anni presso il

santuario di Olimpia, da cui presero il

nome. Questi giochi decaddero verso

la fine del IV secolo dopo cristo.

Alla fine del XIX secolo furono ripresi e

da allora, salvo le interruzioni imposte

delle due guerre mondiali, si celebrano

ogni quattro anni, in una diversa città

della Terra.

Page 39: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

Durante il tempo dei Giochi Olimpici, si verificava un fatto

straordinario: in tutto il Peloponneso cessavano le guerre fra le

varie città e gli stessi che fino a pochi giorni erano stati nemici si

recavano assieme ad assistere ai giochi di Olimpia.

All’inizio, ai giochi, erano ammessi solo i Greci nati nel Pelopon-

neso; poi fu concessa la partecipazione anche ai cittadini di altri

Stati greci e, dalla quarantesima Olimpiade in avanti vi poterono

partecipare anche tutti i nati nelle colonie della Magna Grecia,

purché potessero provare che il loro padre era greco.

Page 40: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LO SVOLGIMENTO DEI GIOCHI

I giochi si svolgevano in cinque giorni:

• Il primo giorno si celebravano i riti religiosi davanti all’altare di

Zeus, con una solenne processione a cui partecipavano i

sacerdoti, i giudici, gli atleti, i parenti e la massa degli spettatori.

Alla fine del sacrificio propiziatorio, gli atleti e i giudici compivano

il loro giuramento; i primi giuravano di combattere con lealtà, i

secondi di giudicare equamente;

• Il secondo giorno si disputavano le gare dei giovani dai

diciassette ai vent’anni;

Page 41: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

• Il terzo giorno cominciavano le competizioni degli adulti: la

corsa, nelle sue tre specialità, la lotta, il pugilato e il

pancrazio;

• Il quarto giorno si svolgevano le corse dei cavalli e delle

bighe, il pentathlon e l’oplitòdromo;

• Il quinto giorno venivano premiati i vincitori, annunciandone il

nome e quello della città a cui appartenevano. L’atleta

vincitore veniva incoronato con una corona d’olivo selvatico e

il suo nome veniva scritto su un apposito registro. Alla fine si

tenevano le processioni di ringraziamento agli dèi.

Page 42: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

STADIO: gara di velocità, disputata sulla distanza di uno "stadio", che

era una misura di lunghezza dei Greci, pari a circa 192 metri. Fino alla

14° Olimpiade fu questa l'unica gara in programma.

DIÀULO: gara di velocità compiuta sulla distanza di due "stadi".

DÒLICO: corsa di resistenza su una lunghezza da sette a ventiquattro

"stadi". Si facevano delle specie di eliminatorie fra gruppi di quattro o

cinque atleti.

LE COMPETIZIONI OLIMPICHE

Page 43: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

PENTATHLON: competizione che compren-

deva cinque prove: salto, corsa, lotta, lancio

del disco e lancio del giavellotto, o pugilato.

Si crede che fosse considerato il vincitore chi

usciva primo in almeno tre prove.

LE COMPETIZIONI OLIMPICHE

Page 44: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LOTTA: la tecnica di questa competizione

era abbastanza simile a quella odierna.

Veniva dichiarato vincitore chi riusciva a

gettare a terra tre volte il rivale o a

costringerlo a dichiararsi vinto.

LE COMPETIZIONI OLIMPICHE

Page 45: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LE COMPETIZIONI OLIMPICHE

PANCRAZIO: la più dura

delle competizioni olimpiche

consisteva in un misto di lotta

e di pugilato.

Veniva disputata con i pugni

nudi ed erano ammessi tutti i

colpi tranne i morsi.

Page 46: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

COMPETIZIONI EQUESTRI:

consistevano in corse a cavallo, con

bighe o quadrighe. Le corse si

svolgevano su un percorso pari a 12

giri dello stadio, cioè circa 4600

metri.

La vittoria era valida anche se il

fantino veniva disarcionato, purché il

cavallo raggiungesse il traguardo.

La palma della vittoria non spettava

all’auriga (il conducente della biga)

ma al proprietario.

LE COMPETIZIONI OLIMPICHE

Page 47: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LE COMPETIZIONI OLIMPICHE

PUGILATO: i pugilatori antichi si fasciavano le mani e l’avambraccio

con delle strisce di cuoio guarnite di piombo, chiamate “cesti”. Il

combattimento proseguiva finché uno dei due rivali veniva abbattuto

o rinunciava alla lotta.

Page 48: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LE COMPETIZIONI OLIMPICHE

OPLITÒDROMO: corsa in cui gli atleti indossavano l’armatura,

l’elmo.

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OLIMPIADI ANTICHE

I greci usavano le Olimpiadi come uno dei loro metodi per

contare gli anni.

I giochi persero gradualmente importanza con l'aumentare

del potere Romano in Grecia.

Quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale

dell'Impero Romano, i Giochi Olimpici vennero visti come

una festa “pagana", e nel 393, l'imperatore Teodosio li vietò,

ponendo fine a una storia durata 1000 anni.

Page 50: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

RINASCITA DEI GIOCHI OLIMPICI

I Giochi Olimpici non morirono. Già nel XVII secolo un festival

sportivo che prendeva il nome dalle Olimpiadi si teneva in Inghilterra.

Nei secoli seguenti eventi simili vennero organizzati in Francia e in

Grecia, ma si trattava di manifestazione su piccola scala e

sicuramente non internazionali.

Page 51: GRECI  di  Baroni, Caimi, Maruelli, Merola

LA RINASCITA DELLE OLIMPIADI

Oltre 1500 anni dopo gli ultimi Giochi Olimpici

dell'antica Grecia, il barone francese Pierre De

Coubertin concepì l'idea di riportare in vita questo

grande evento e ne propose il progetto alla

conferenza internazionale sullo sport che si tenne a

Parigi nel 1894.

La proposta fu accolta con entusiasmo e subito

seguita dall'istituzione del Comitato Internazionale

Olimpico (CIO), di cui faceva parte lo stesso De

Coubertin.

Dopo soli due anni, nell'aprile del 1896, il re di

Grecia inaugurava ad Atene le prime Olimpiadi

dell'età moderna. Nei cento anni successivi i Giochi

si sono gradualmente sviluppati nella favolosa

manifestazione sportiva che oggi tutti conosciamo.