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Ristretti Orizzonti - www.ristretti.org Giustizia: Giovanni Tamburino nominato a capo del Dap. Il saluto amaro di Franco Ionta Redattore Sociale, 3 febbraio 2012 Ionta: "Ho bisogno di dire alcuni grazie doverosi, anche alla luce di articoli di stampa denigratori contro i quali reagirò nelle sedi giudiziarie". Vice di Tamburino potrebbe essere nominato Luigi Pagano, attuale provveditore alle carceri lombarde. Nel giorno in cui il Consiglio dei ministri ha ufficializzato la nomina di Giovanni Tamburino a capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap), cioè responsabile delle strutture carcerarie, arriva il saluto del direttore uscente, Franco Ionta. "Sento il bisogno in questo momento così difficile della mia vita professionale di dire pubblicamente alcuni grazie che ritengo doverosi, anche alla luce di articoli di stampa denigratori e offensivi, contro i quali reagirò con tutta la fermezza possibile nelle sedi giudiziarie". Inizia così, in maniera dura e amara al tempo stesso, la lettera di saluto di Ionta, un saluto rivolto a tutte le componenti dell'Amministrazione penitenziaria, alle organizzazioni sindacali e al mondo dell'associazionismo penitenziario. Afferma Ionta: "Il mio primo grazie va al Governo che mi ha nominato e al ministro Alfano che mi ha sempre dato la sua fiducia e il suo sostegno nell'arduo compito di gestire il sistema penitenziario nella contingenza più difficile che si è trovato ad affrontare dal dopoguerra. Un grazie particolare devo poi alla Polizia penitenziaria, che mi ha sentito quale capo del Corpo vicino alle loro esigenze, ai loro problemi, alle loro tante quotidiane sofferenze". La lettera di Ionta continua citando il suo staff, i sindacati ("che in questi anni hanno dimostrato lealtà, sia pure nella dialettica per il bene dell'amministrazione e per la salvaguardia dei diritti di tutti i lavoratori") e le varie componenti del mondo penitenziario, "che con la loro sagace opera hanno mostrato condivisione del mio progetto volto alla stabilizzazione del sistema e a rendere migliori le condizioni di vita delle persone detenute, nei confronti delle quali ho profuso - sottolinea Ionta - ogni sforzo per garantire la vita, la salute e la dignità, sia con provvedimenti amministrativi che con sollecitazioni al ministro e al Parlamento, per adottare, e in molti casi ciò è avvenuto, provvedimenti legislativi volti a favorire la fuoriuscita progressiva dei detenuti verso una vita normale dopo il crimine". Un grazie, infine, Ionta lo riserva "alle tante associazioni di volontariato e di coscienza critica dell'Amministrazione, con cui ho sempre avuto rapporti proficui e significativamente emozionanti". "Ho potuto conoscere in questa esperienza - conclude - un mondo ricco e variegato che mi ha arricchito e che porterò sempre con me". Chiusa l'era Ionta, si apre quella di Giovanni Tamburino, fino a oggi presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma. Vice dovrebbe essere l'ex direttore del carcere di San Vittore, e attuale provveditore regionale per le carceri lombarde, Luigi Pagano. Ionta lascia il Dap fra ringraziamenti e azioni giudiziarie (Adnkronos) Registro Stampa del Tribunale di Padova (n° 1964 del 22 agosto 2005) Phoca PDF

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Ionta: "Ho bisogno di dire alcuni grazie doverosi, anche alla luce di articoli di stampa denigratori contro i quali reagirò nelle sedi giudiziarie". Vice di Tamburino potrebbe essere nominato Luigi Pagano, attuale provveditore alle carceri lombarde. Redattore Sociale, 3 febbraio 2012 Ionta lascia il Dap fra ringraziamenti e azioni giudiziarie (Adnkronos) Giustizia: Giovanni Tamburino nominato a capo del Dap. Il saluto amaro di Franco Ionta Ristretti Orizzonti - www.ristretti.org

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Giustizia: Giovanni Tamburino nominato a capo del Dap. Il saluto amaro di Franco Ionta

Redattore Sociale, 3 febbraio 2012

 

Ionta: "Ho bisogno di dire alcuni grazie doverosi, anche alla luce di articoli di stampa denigratoricontro i quali reagirò nelle sedi giudiziarie". Vice di Tamburino potrebbe essere nominato LuigiPagano, attuale provveditore alle carceri lombarde.

Nel giorno in cui il Consiglio dei ministri ha ufficializzato la nomina di Giovanni Tamburino acapo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap), cioè responsabile delle strutturecarcerarie, arriva il saluto del direttore uscente, Franco Ionta.

"Sento il bisogno in questo momento così difficile della mia vita professionale di direpubblicamente alcuni grazie che ritengo doverosi, anche alla luce di articoli di stampadenigratori e offensivi, contro i quali reagirò con tutta la fermezza possibile nelle sedigiudiziarie". Inizia così, in maniera dura e amara al tempo stesso, la lettera di saluto di Ionta, unsaluto rivolto a tutte le componenti dell'Amministrazione penitenziaria, alle organizzazionisindacali e al mondo dell'associazionismo penitenziario.

Afferma Ionta: "Il mio primo grazie va al Governo che mi ha nominato e al ministro Alfano chemi ha sempre dato la sua fiducia e il suo sostegno nell'arduo compito di gestire il sistemapenitenziario nella contingenza più difficile che si è trovato ad affrontare dal dopoguerra. Ungrazie particolare devo poi alla Polizia penitenziaria, che mi ha sentito quale capo del Corpovicino alle loro esigenze, ai loro problemi, alle loro tante quotidiane sofferenze".

La lettera di Ionta continua citando il suo staff, i sindacati ("che in questi anni hanno dimostratolealtà, sia pure nella dialettica per il bene dell'amministrazione e per la salvaguardia dei diritti ditutti i lavoratori") e le varie componenti del mondo penitenziario, "che con la loro sagace operahanno mostrato condivisione del mio progetto volto alla stabilizzazione del sistema e a renderemigliori le condizioni di vita delle persone detenute, nei confronti delle quali ho profuso -sottolinea Ionta - ogni sforzo per garantire la vita, la salute e la dignità, sia con provvedimentiamministrativi che con sollecitazioni al ministro e al Parlamento, per adottare, e in molti casi ciòè avvenuto, provvedimenti legislativi volti a favorire la fuoriuscita progressiva dei detenuti versouna vita normale dopo il crimine". Un grazie, infine, Ionta lo riserva "alle tante associazioni divolontariato e di coscienza critica dell'Amministrazione, con cui ho sempre avuto rapportiproficui e significativamente emozionanti".

"Ho potuto conoscere in questa esperienza - conclude - un mondo ricco e variegato che mi haarricchito e che porterò sempre con me". Chiusa l'era Ionta, si apre quella di GiovanniTamburino, fino a oggi presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma. Vice dovrebbe esserel'ex direttore del carcere di San Vittore, e attuale provveditore regionale per le carceri lombarde,Luigi Pagano.

 

Ionta lascia il Dap fra ringraziamenti e azioni giudiziarie (Adnkronos)

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Giustizia: Giovanni Tamburino nominato a capo del Dap. Il saluto amaro di Franco Ionta

 

"Ho potuto conoscere in questa esperienza un mondo ricco e variegato che mi ha arricchito eche porterò sempre con me: sicuramente avrei potuto fare di più e meglio ma ogni uomo, ancheil più valente, ha i suoi limiti". È quanto scrive il capo del Dap, Franco Ionta - prossimo a lasciarel'incarico - nel suo saluto rivolto a tutte le componenti dell'amministrazione penitenziaria, alleorganizzazioni sindacali e al mondo dell'associazionismo.

"Sento il bisogno - spiega subito Ionta - in questo momento così difficile della mia vitaprofessionale, di dire pubblicamente alcuni grazie che ritengo doverosi, anche alla luce diarticoli di stampa denigratori e offensivi contro i quali - anticipa - reagirò con tutta la fermezzapossibile nelle sedi giudiziarie". Il suo primo grazie va "al governo che mi ha nominato e alministro Alfano che mi ha sempre dato la sua fiducia e il suo sostegno nell'arduo compito digestire il sistema penitenziario nella contingenza più difficile che si è trovato ad affrontare daldopoguerra".

"Un grazie particolare devo poi alla Polizia Penitenziaria che mi ha sentito quale Capo delCorpo vicino alle loro esigenze, ai loro problemi, alle loro tante quotidiane sofferenze. Un graziealle persone del mio Staff che sono state al mio fianco nel gravoso impegno di assicurarel'azione amministrativa nel rispetto delle regole e della legalità. Grazie ancora ai Sindacati chein questi anni hanno mostrato lealtà sia pure nella dialettica per il bene dell'Amministrazione eper la salvaguardia dei diritti di tutti i lavoratori. Ancora grazie alle varie componenti del mondopenitenziario che con la loro sagace opera hanno mostrato condivisione del mio progetto voltoalla stabilizzazione del sistema e a rendere migliori le condizioni di vita delle persone detenute,nei confronti delle quali ho profuso ogni sforzo per garantire la vita, la salute e la dignità, sia conprovvedimenti amministrativi che con sollecitazioni al Ministro e al Parlamento, per adottare, ein molti casi ciò è avvenuto, provvedimenti legislativi volti a favorire la fuoriuscita progressiva deidetenuti verso una vita normale dopo il crimine. Grazie ai tanti uomini e donne in divisa che hopersonalmente e senza formalità conosciuto e incontrato nelle visite ai tanti istituti che hoeffettuato. Grazie ancora alle tante associazioni di volontariato e di coscienza criticadell'Amministrazione con cui ho sempre avuto rapporti proficui e significativamente emozionanti.Ho potuto conoscere in questa esperienza un mondo ricco e variegato che mi ha arricchito eche porterò sempre con me. Sicuramente avrei potuto fare di più e meglio ma ogni uomo, ancheil più valente, ha i suoi limiti. Spero di lasciare un piccolo segno nei vostri cuori. Viva la PoliziaPenitenziaria. Viva l'Amministrazione Penitenziaria".

 

Commento di Rita Bernardini (Radicali)

 

Di una cosa voglio dare atto a Franco Ionta che pure ho sommerso di centinaia di interrogazionisull’illegale condizione delle carceri italiane. Egli (e il Dipartimento dell’AmministrazionePenitenziaria da lui guidato) ha sempre agevolato in ogni modo le visite di sindacato ispettivo inqualsiasi istituto penitenziario italiano. Ricordo non solo le iniziative di visite ispettive di massa

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di parlamentari dei Ferragosto in carcere, ma anche l’intervento diretto in alcune situazioni,così come l’autorizzazione senza limitazioni che concesse alle telecamere di radioradicale.it diriprendere le condizioni di massimo degrado delle celle detentive di alcuni istituti, filmati poitrasmessi da TV nazionali e regionali.Quanto al magistrato Giuseppe Tamburino subentrato a Ionta al Dap, voglio solo augurarmi cheda Capo del Dipartimento non frapponga lo stesso muro di gomma di quello che ho dovutoregistrare quando gli ho segnalato la totale situazione di illegalità della sezione nuovi giunti delcarcere di Regina Coeli descritta con precisione in un’interrogazione parlamentare indirizzata alguardasigilli. Da Presidente del Tribunale di sorveglianza di Roma avrebbe dovuto intervenireimmediatamente e, invece, sono passati mesi senza il ben che minimo cenno di riscontro.Eppure, secondo L’art. 5 del Dpr 230 del 30 giugno 2000 “Il magistrato di sorveglianza,nell'esercizio delle sue funzioni di vigilanza, assume, a mezzo di visite e di colloqui e, quandooccorre, di visione di documenti, dirette informazioni sullo svolgimento dei vari servizi dell'istitutoe sul trattamento dei detenuti e degli internati. Perché non è intervenuto? Avrebbe potuto edovuto ordinare al Ministero della Giustizia di rimuovere la situazione di vera e propria tortura didetenuti ristretti in meno di due metri quadrati per 23 ore e 40 minuti al giorno, solo per citare leviolenze più evidenti.

 

Comunicato della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia (Ristretti Orizzonti)

 

La Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia esprime soddisfazione per la nomina diGiovanni Tamburino come Capo Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e di LuigiPagano come Vice Capo Dipartimento. La loro lunga e fruttuosa esperienza maturata neirispettivi ambiti professionali, la capacità di lavorare in rete con tutti coloro che gravitano attornoal mondo della pena, il solido e proficuo rapporto con gli Enti Locali ed il Volontariato siconfigurano come un grande arricchimento per l'Amministrazione, che può così porre le basiper un nuovo corso che privilegi sostanzialmente e fondamentalmente l'attenzione alla personadetenuta, le condizioni della detenzione, le garanzie del rispetto dei diritti e dei bisognifondamentali, l'implemento del lavoro all'interno ed all'esterno degli istituti, dando quindi vita allenecessarie riforme da porre in essere per l'implemento delle misure alternative.

Un nuovo corso, pertanto, che allarghi la prospettiva e lo sguardo ad esperienze e a progettiinnovativi capaci di realizzare modelli differenti dall'unico detentivo attuale, differenziati percaratteristiche delle persone ristrette e più consoni alle esigenze della popolazione detenuta.L'auspicio è, inoltre, che venga rivisto sostanzialmente e criticamente il piano carceri nella suaparte dell'implemento dell'edilizia penitenziaria, in modo particolare l'ipotesi del project financingai privati, investendo invece i fondi destinati sia dall'8 per mille che della Cassa delle Ammendeper il potenziamento delle risposte sul territorio, per progetti di risocializzazione, vero volano perla deflazione del sovraffollamento e vera realizzazione delle riforme e delle leggi penitenziarieche hanno disegnato un carcere in linea con il principi costituzionali. La Conferenza Nazionaleribadisce, come sempre, la massima disponibilità alla collaborazione, che si auspica costante eproficua. Ai nuovi vertici, che auspichiamo di incontrare quanto prima, i migliori auguri di Buon

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Lavoro.

 

Elisabetta Laganà, presidente

 

Comunicato del Garante dei detenuti di Firenze, Franco Corleone (Ristretti Orizzonti)

 

Leggo sulle agenzie, sul Sole 24 Ore la notizia di una rivoluzione ai vertici del Dap con laestromissione di Franco Ionta e l'arrivo di Giovanni Tamburino e di Luigi Pagano. Lo stato dellecarceri è di eccezionale gravità a causa delle leggi come quella sulle droghe che provocano ilcosiddetto sovraffollamento. Occorre un cambio di politica. Non abbiamo bisogno di capriespiatori ma di scelte discusse e condivise. I garanti e le associazioni devono essere coinvoltenel nuovo progetto, se esiste, con assoluta trasparenza. Il cambio di passo deve cominciare dalmetodo. Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (e anche il Dipartimento antidroga)hanno bisogno di una radicale riforma frutto di un confronto pubblico che potrebbe avere comesbocco la presentazione di candidature tra cui il ministro sceglierebbe con piena responsabilità.Mi pare che per una reale discontinuità l'appuntamento è rinviato.

 

Franco Corleone

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