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1 2 3 4 10 7 6 5 9 11 8 12 13 13 G i u b i l e o p e r N a p o l i ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI NAPOLI GIUBILEO DEGLI INGEGNERI 9 dicembre 2011 ore 10,00 Aula Scipione Bobbio Facoltà di Ingegneria - Università degli Studi di Napoli Federico II Con la partecipazione di: Cardinale Crescenzio Sepe, Prof. Alfredo Buccaro, Arch. Ugo Carughi, Prof. Edoardo Cosenza, Prof. Renato Iovino, Prof. Gaetano Manfredi, Prof. Luigi Nicolais, Prof. Piero Salatino, Ing. Luigi Vinci, Ing. Armando Zambrano Nel corso della manifestazione verrà presentata l’idea- progetto La Porta della città ducale per la città antica, per il riscatto ed il risveglio morale della città con il restauro della Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, gioiello dell’architettura sacra napoletana a cura di: ing. Luigi Vinci, ing. Paola Astuto, prof. Alfredo Buccaro, ing. Francesco Paolo Capone, arch. Ugo Carughi, ing. Francesco Castagna, ing. Sergio Cotecchia, ing. Annibale de Cesbron de la Grennelais, prof. Fabio De Felice, prof. Filippo De Rossi, prof. Luciano Di Fraia, ing. Giovanni Esposito, prof. Flavia Fascia, ing. Luca Giorgio, prof. Renato Iovino, ing. Emanuele La Mantia, ing. Salvatore Landolfi, ing. Andrea Lizza, ing. Giovanni Manco, prof. Gaetano Manfredi, ing. Paola Marone, ing. Eduardo Pace, prof. Mario Pasquino, ing. Giancarlo Scinto, ing. Marco Senese, SS. Cosma e Damiano Santa Chiara

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ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI NAPOLI

GIUBILEO DEGLI INGEGNERI

9 dicembre 2011 ore 10,00

Aula Scipione Bobbio

Facoltà di Ingegneria - Università degli Studi di Napoli Federico II

Con la partecipazione di:

Cardinale Crescenzio Sepe, Prof. Alfredo Buccaro,

Arch. Ugo Carughi, Prof. Edoardo Cosenza, Prof.

Renato Iovino, Prof. Gaetano Manfredi, Prof. Luigi

Nicolais, Prof. Piero Salatino, Ing. Luigi Vinci, Ing.

Armando Zambrano

Nel corso della manifestazione verrà presentata l’idea-

progetto

La Porta della città ducale per la città antica,

per il riscatto ed il risveglio morale della città con il restauro della

Chiesa dei SS. Cosma e Damiano,

gioiello dell’architettura sacra napoletana

a cura di:

ing. Luigi Vinci, ing. Paola Astuto, prof. Alfredo Buccaro,

ing. Francesco Paolo Capone, arch. Ugo Carughi, ing.

Francesco Castagna, ing. Sergio Cotecchia, ing. Annibale de

Cesbron de la Grennelais, prof. Fabio De Felice, prof.

Filippo De Rossi, prof. Luciano Di Fraia, ing. Giovanni

Esposito, prof. Flavia Fascia, ing. Luca Giorgio, prof. Renato

Iovino, ing. Emanuele La Mantia, ing. Salvatore Landolfi,

ing. Andrea Lizza, ing. Giovanni Manco, prof. Gaetano

Manfredi, ing. Paola Marone, ing. Eduardo Pace, prof.

Mario Pasquino, ing. Giancarlo Scinto, ing. Marco Senese,

SS. Cosma

e Damiano

Santa Chiara

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“Non chiudete le porte alla speranza”

Il Giubileo per Napoli

IL CONTRIBUTO DEGLI INGEGNERI PER IL RILANCIO ETICO E MORALE DELLA CITTÀ

Napoli, capitale della cultura, dell’arte, delle bellezze naturali, delle potenzialità umane è

un patrimonio mal comunicato e poco conosciuto anche dai napoletani.

Un’invadente sensazione di rassegnazione ed arrendevolezza si è propagata nelle menti e

nell’animo dei napoletani è stata prontamente avvertita dal Cardinale Crescenzio Sepe che ha

lanciato una grande sfida indicendo un Giubileo straordinario per la Città di Napoli e levando

forte l’appello:

“NESSUNO SI RASSEGNERÀ MAI A CONSIDERARE NAPOLI, E LA TERRA CHE INTORNO LE FA CORONA, COME UNA STORIA FINITA MALE”.

Egli ha inciso nei nostri cuori e nelle nostre menti queste parole scritte nella Lettera

Pastorale “Non chiudete la porta alla speranza”, ricordando inoltre che, se da un lato “oggi, purtroppo, anche le porte di Napoli sembrano aprirsi solo per far uscire i nostri giovani diretti altrove in cerca di lavoro, spesso i migliori «cervelli» in fuga dalla città”, dall’altro non

dobbiamo dimenticare che “la città ha vissuto in pienezza tutti i tempi della sua storia, segnata anche da momenti esaltanti, di cui restano tracce non labili nello stesso impianto architettonico e urbanistico, tipico dei fasti di un’antica capitale”.

Da qui l’avvio di un percorso di riflessione e di progettazione sviluppatosi tra gli Ingegneri

napoletani che, come sempre, si pongono, attraverso il proprio Ordine di appartenenza, al

fianco del Cardinale e della Città.

“Riapriamo simbolicamente queste porte per non chiudere la porta alla speranza! Lasciamo entrare l’aria nuova del futuro!”

Noi Ingegneri abbiamo interpretato il “non chiudere la porta alla speranza” come restituire

la speranza e la dignità di vita dedicandoci, in particolare, ad una parte della Città che vive

all’interno dei percorsi di riqualificazione e di valorizzazione anche turistica senza, però, esserne

mai sfiorata: recuperare spazi fisici degradati per donare loro nuova vita ricreando fiducia nella

popolazione attraverso il suo coinvolgimento e progettando le migliori condizioni per un futuro

di crescita anche, ma non solo, per i giovani, un futuro di speranza!

Rinascere a nuova vita partendo dalla memoria storica, dalla tradizione e dalla cultura,

ovvero dalla coscienza dell’essere napoletano: vogliamo impiantare un seme che faccia

prendere coscienza ai napoletani della bellezza nella quale vivono e faccia rinascere la passione

per la loro città.

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli si schiera dunque in prima linea per

concorrere a restituire dignità di metropoli alla nostra città, attraverso un piano organico di

miglioramento della qualità e vivibilità urbana, di un piano che la riporti a livelli “europei”.

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Con la consapevolezza di poter contare su una vasta rete di professionalità, l'Ordine con

spirito costruttivo risponde all’appello lanciato dal Cardinale Sepe: gli Ingegneri napoletani

vogliono non solo simbolicamente ma anche fisicamente riaprire una Porta antica e

dimenticata per consentire l’ingresso in una nuova via lastricata di socializzazione, di sviluppo e

di civiltà.

Da qui la proposta, che è il cuore del Giubileo degli Ingegneri, riapriamo

La Porta della città ducale per la città antica

LA PROPOSTA

1. PREMESSA

Nell’occasione del Giubileo degli Ingegneri, l’Ordine della Provincia di Napoli presenta un’idea-

progetto centrata sulla chiesa dei SS. Cosma e Damiano e sul suo ambito territoriale costituito

dall’intorno che, centrandosi su largo Banchi Nuovi, si dirama nel Centro Antico della città.

L’idea-progetto è da considerare come un esempio pilota di intervento possibile per il

miglioramento socio-economico di quest’area della città in grado di attrarre l’interesse di

soggetti motivati ad effettuare investimenti socio-sostenibili nell’area del Centro Antico.

Il perché di una scelta:

1- Il nucleo urbano della piazzetta e della strada Banchi Nuovi mostra una concentrazione

unica di tesori dell’architettura e della tradizione artistica napoletana. Basti pensare

solo agli edifici che circondano il largo, dall’antica loggia poi trasformata nella chiesa dei

SS. Cosma e Damiano al palazzo Casamassima, dal palazzo Giusso a quello dei Vernazza,

con il famoso ‘balcone del caffè’ di Eduardo in Questi fantasmi.

2- La collocazione ‘strategica’ del sito, a cerniera tra il nucleo antico della città e il

circostante centro storico sulla soglia segnata dalla città ducale, e in prossimità delle

importanti strade di Toledo, Monteoliveto, Sanfelice, piazza Bovio, corso Umberto I, ne

fanno un polo urbano dalle forti potenzialità di sviluppo, specie in relazione all’ingresso

e allo smistamento, attraverso i vari itinerari nel centro antico, dei flussi di visita

culturali e turistici provenienti dalla direzione di piazza Municipio e dello scalo portuale.

3- L'area considerata ha anche una forte valenza ‘identitaria’ per il commercio e

l'artigianato; può essere vista come cerniera con i principali poli tematici delle attività

presenti nel Centro Antico (Letterario, Orafo, Tessile, della Musica, del Sacro, della

Creatività e delle arti applicate, ecc.).

4- Con le sue significative presenze artistiche, quest’autentica ‘Porta’ della città

altomedioevale verso la città antica si candida oggi quale luogo di aggregazione e di

comune fruizione da parte dei cittadini, dei visitatori e, soprattutto, delle giovani

generazioni interessate alla valorizzazione della propria città, oltre che al recupero di

spazi di particolare pregio architettonico – altrimenti destinati all’abbandono e al

degrado – per importanti attività culturali.

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2. INQUADRAMENTO STORICO-URBANISTICO E PECULIARITÀ ARCHITETTONICHE DELL’AREA

La nostra proposta assume quale oggetto d’interesse un’area assai significativa, sita in

corrispondenza del margine sud-occidentale della Napoli antica, e precisamente lungo il limite

della città tardo romana, vale a dire la linea delle mura di Valentiniano III del 440 d.C., tra via

Mezzocannone e il muro della cittadella di Santa Chiara. Nel tessuto urbano a valle di via Banchi

Nuovi fino a via Sedile di Porto e all’attuale piazza Bovio (ossia all’antico bacino portuale) è da

riconoscersi l’ampliamento murario e lo sviluppo edilizio di età bizantino-ducale (secc. VIII-XI)

compreso, in direzione nordest-sudovest, tra la collina di Monterone (corrispondente all’area

dell’attuale piazza Giusso) fino a Santa Maria La Nova.

L’attenzione dell’iniziativa si focalizza dunque proprio sul sinuoso percorso ‘di soglia’ avente

nella piazzetta Banchi Nuovi il proprio fulcro; percorso che vede sul lato settentrionale la

confluenza della strada di Santa Chiara – collegamento diretto con il cuore del nucleo antico – e

sul versante opposto quella delle erte e tortuose stradine a pettine (pendino Santa Barbara,

strada del Cerriglio, calata SS. Cosma e Damiano) dirette all’antica spiaggia di Neapolis.

Intorno a questa rete viaria si viene a formare fino all’età angioina un tessuto edilizio

minuto, fatto di case di mercanti ed artigiani, che nella prima età moderna verrà più volte

trasformato. Infatti già intorno al 1540, sotto don Pedro de Toledo, andato distrutto l’antico

Banco dei mercanti sito in piazzetta dell’Olmo a causa delle cannonate di Castelnuovo, fu

aperta la piazzetta attuale allo scopo di ospitare la loggia dei ‘Banchi Nuovi’, che si attestò sul

margine meridionale dell’invaso: nell’intorno si registrò quindi un nuovo fermento edilizio e

commerciale, destinato ad accentuarsi fino alla più consistente riedificazione a seguito dei

danni subiti dall’area per l’alluvione del 1569. In questo periodo sorse il Palazzo Casamassima,

che tuttora definisce il fianco sud-occidentale del largo, dalle forme rinascimentali poi in parte

trasformate nel Settecento dal Sanfelice con l’aggiunta del secondo cortile e la creazione di un

terrazzo sul tetto piano della chiesa dei SS. Cosma e Damiano; quest’ultimo intervento, peraltro,

diede vita ad una controversia con i Filomarino, residenti nel Palazzo Giusso, il cui fronte

posteriore definisce il lato orientale del nostro invaso. Questo palazzo era stato edificato a

partire dal 1546 per iniziativa di Alfonso Sánchez, su disegno dello scultore e architetto

Giovanni da Nola, e completato solo alcuni decenni più tardi. Acquistato nel 1645 dal cardinale

Ascanio Filomarino, fu abitato dai Filomarino della Torre fino a che, nel 1828, passò ai Giusso.

La chiesa dei SS. Cosma e Damiano fu edificata nel 1616 sulle strutture della loggia

cinquecentesca dalla congrega dei Barbieri: questi, avendo perso la loro sede sita presso la

strada dei Tribunali a seguito dell’edificazione del complesso dei Gerolamini e avendo

acquistato alcune case nell’area, vi vollero edificare il tempio; la chiesa verrà restaurata ed

ampliata dall’ing. Luigi Giura nel 1852. Nella facciata seicentesca si riconoscono ancora le arcate

della loggia preesistente, le cui funzioni dovettero in qualche modo perpetuarsi negli ambienti

annessi al nuovo edificio religioso; il fronte mostra il portale seicentesco in piperno e,

superiormente, il bel finestrone tardo barocco creato in occasione della ristrutturazione

settecentesca della fabbrica; all’interno, oltre all’altare del XVIII secolo, erano tele del Donzelli e

della scuola di Luca Giordano.

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Sul lato settentrionale della piazzetta prospetta il palazzo Vernazza (o Vernasse), di

impianto seicentesco, trasformato nei primi decenni del Settecento in forme sanfeliciane e

noto per essere stato scelto per l’ambientazione televisiva della commedia di Eduardo De

Filippo Questi fantasmi (1962), nonché dell’omonimo film con Gassman e la Loren (1967): al

piano nobile, su via Santa Chiara, si affaccia il famoso ‘balcone del caffè’ di Eduardo.

Tra i tanti altri monumenti presenti nella zona, ricordiamo lo splendido complesso

cinquecentesco della chiesa e convento di Santa Maria La Nova, opera di Cola di Franco, quello

di Santa Maria dell’Aiuto, sorto su disegno di Dionisio Lazzari (1673), la chiesa dell’Ecce Homo,

fondata sull’omonimo largo in età medioevale e segnata nell’angolo occidentale dai resti della

murazione altomedioevale, la chiesa dei Santi Demetrio e Bonifacio, progettata da G.B.

Nauclerio (1706) e sita tra Palazzo Casamassima e Palazzo Penne. Quest’ultimo, edificato da

Antonio da Penne, segretario di re Ladislao di Durazzo, a partire dal 1406, mostra in facciata

l’adozione di un elegante linguaggio di ispirazione toscana e, nel contempo, di quello

tardogotico catalano.

3. L’IDEA-PROGETTO

L’ idea-progetto, che abbiamo chiamato La Porta, risponde all’esigenza di innescare un

nuovo ciclo di crescita socio-economica nella zona intorno al largo Banchi Nuovi: un’area oggi in

forte sofferenza, soprattutto giovanile.

Grazie allo sviluppo di attività e servizi gestibili anche dai residenti del luogo, ma fruibili dai

cittadini napoletani e dai turisti, si metterà in rete una serie di interventi materiali e immateriali,

con la creazione di nuovi centri e spazi per nuove attività e per la riorganizzazione di quelli già

esistenti.

Al fine di sviluppare l’attrattività e la vivibilità dell'area si è quindi ipotizzato di non

utilizzare l'approccio ‘museografico’, inteso come intervento di tutela sul singolo bene culturale,

avulso dal contesto in cui si trova, ma di realizzare un approccio integrato, secondo cui l’area

urbana di interesse non risulti una mera sommatoria di edifici di importanza storico-artistica,

ma siano proprio le sue relazioni con il contesto e con il tessuto sociale i valori meritevoli di

essere comunicati, generatori di successo competitivo e sociale.

Si è progettato quindi di realizzare un circolo virtuoso per l'area urbana, con il quale

partendo dalla cultura e dalle sue rappresentazioni si possa avere uno sviluppo del turismo che

a sua volta favorisca il commercio, l'artigianato, e quindi occupazione, ricchezza e di nuovo

cultura, contribuendo in tal modo all’aumento della vivibilità dell’area stessa.

Esso con il continuo interscambio tra valorizzazione e promozione dell’area, trasformerò

l’area in un centro di creazione di valore sociale ed economico permettendo la gestione della

stessa in termini di valore aggiunto sociale ma anche con una logica di impresa e quindi

economica. Il tutto dovrà essere sostenibile per il territorio e per i numerosi attori in esso

presenti e contemporaneamente dovrà svolgersi in un ambiente sicuro ed accogliente.

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Il modello adottato è quello di valorizzare tutte le risorse di una comunità interconnessa

al resto della città e del mondo, facendo tesoro delle opportunità offerte dalle più moderne

tecnologie e conoscenze in campo sociale ed economico. In questo senso il progetto, una volta

declinato nei suoi approfondimenti, mira a trasformare un punto debole del centro antico in

un punto di forza e può essere certamente considerato un esempio di buona pratica

esportabile, soprattutto per il metodo seguito, in altri contesti della città.

Le finalità del progetto vengono realizzate mediante una serie di azioni basate sui seguenti

punti.

- Valorizzazione delle importanti presenze storiche, artistiche e culturali presenti nell’area

Banchi Nuovi. Esse potranno costituire un naturale POLO CULTURALE nel Centro Antico,

che potrà svilupparsi con la graduale apertura anche delle altre chiese adiacenti,

attualmente chiuse al pubblico. In esse potranno essere sviluppate, tra le tante attività,

quelle di spettacolo e di creatività per i giovani, o mostre temporanee degli immensi

tesori d’arte custoditi nei depositi di tanti musei, non conosciuti per la mancanza di

spazio.

- Valorizzazione di quello che possiamo definire il nuovo Oro di Napoli e cioè di quella sua

capacità di coniugare tradizione e innovazione che si esprime anche attraverso

l’artigianato di qualità, la cucina locale, la capacità di creare e innovare,

l’interculturalità.

- Migliorare l’ambiente e la qualità della vita dell’area con interventi di risanamento

ambientale, sviluppo di attività economiche e aggregative che vedano il massimo

impegno dei giovani, il miglioramento dei servizi ai turisti e ai cittadini, la crescita del

livello di sicurezza e legalità.

- Promuovere interventi ecocompatibili sugli immobili, migliorandone la sicurezza e la

qualità per attrarre i giovani studenti e le giovani famiglie ad abitare in un luogo di

grande bellezza; promuovere azioni per aiutare i giovani ad avviare attività artigianali,

commerciali e creative riaprendo tanti locali attualmente chiusi.

L’intero progetto è strutturato in un centro, La Porta, individuato nella chiesa dei SS.

Cosma e Damiano e nella piazza Banchi Nuovi, che sarà il contesto dove le nuove attività e

servizi vedranno la loro attuazione e diffusione. Tale sistema urbano è formato da parti dotate

di diverso ruolo:

1. L’Area dei Banchi Nuovi, quale area di prossimità;

2. L’Intorno di cui il nostro ambito rappresenta un’area di soglia, vale a dire da un lato il

Centro Antico, dall’altro il Centro Storico della città.

Nel polo individuato verrà realizzato uno spazio multimediale/multisensoriale per lo

sviluppo di molteplici attività:

- Aggregazione e cultura

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� Nella chiesa potranno essere organizzate mostre di artisti e dell'artigianato tipico,

un punto interattivo sul teatro napoletano e più in generale sulla ‘napoletanità’.

� Sfruttando soprattutto la piazza, si potranno organizzare, a seconda delle stagioni

e degli orari, eventi aggregativi (rappresentazioni teatrali, proiezioni di eventi

sportivi, ecc.), e culturali (mostre, esposizioni, estemporanee).

- Assistenza ai turisti

� Informazioni e pre-view dell’itinerario turistico.

� Servizi di guida turistica con personale specializzato o assistita da terminali di

audio/videoguida a noleggio.

� Servizi di assistenza al turista (messaggistica sms informativa, prenotazione

alberghiera, vendita Artecard, Internet Point, ecc.).

� Presentazioni multimediali dei prodotti dell’ artigianato artistico e di qualità.

� Mostra e degustazione di prodotti tipici dell’eno-gastronomia napoletana.

Un Centro, dunque, scrigno di funzioni:

Funzione info-educativa: con la creazione di spazi nei quali, attraverso l’uso di tecnologie

multimediali, si narrano le storie dei diversi periodi e ambiti della cultura artistica

napoletana.

Funzione di orientamento ed intrattenimento: con momenti di coinvolgimento del visitatore

attraverso un sistema multimediale/multisensoriale e Info/Internet Point nella

Chiesa e sistemi di proiezione di multimediale sulla piazza.

Funzione fieristica: si possono prevedere eventi assimilabili a Festival, opportunamente

cadenzati nel tempo, su tematiche in grado di rappresentare le peculiarità della

produzioni locali (artistiche e commerciali). I festival possono essere progettati in

maniera da coniugare: Attività espositive a carattere fieristico

Funzione didattica: si può prevedere l’allestimento di laboratori didattici, nei quali si terranno

attività formative sulle tecniche delle produzioni artistiche ed artigianali.

Funzione commerciale: con la presenza di show-rooms tematiche nelle quali trovano posto le

produzioni artigiane.

Un valore aggiunto del progetto risiede nella ‘collegialità’, ossia nel programma di

coinvolgere la Cittadinanza in un complesso di attività e di servizi.

Le istituzioni dovranno impegnarsi a far funzionare i normali servizi urbani e a presidiare il

territorio per garantire la sicurezza personale, in particolare nei vari percorsi che si dipartono

dalla Stazione Marittima, dalla Stazione centrale, dalla nuova stazione Metro di piazza Bovio.

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Alcuni servizi dell’Area Banchi Nuovi potranno essere estesi all’area Esterna (è questo il

caso, ad esempio, di visite che propongano itinerari nel Centro Antico e nei luoghi più

significativi del Centro Storico).

Il modello di sostenibilità sociale e finanziaria più indicato per lo sviluppo del progetto è

quello che prevede due tipologie di attori:

- Soggetto Attuatore

La ‘Fondazione Ingegneri’ del nostro Ordine e l’ “Associazione Ingegneri” saranno

il braccio operativo dell’idea-progetto: esse si propongono di costituire una

Fondazione/Consorzio di enti/organizzazioni e persone fisiche, che finanzi la

realizzazione degli interventi strutturali e infrastrutturali del progetto, ne curi

l’avvio e governi nel tempo il suo corretto sviluppo. Alcuni di questi soggetti

possono essere interessati ai benefici indiretti della gestione dei servizi che

saranno realizzati. Altri soggetti potrebbero fornire un sostegno etico-economico

che duri nel tempo: sviluppare azioni di formazione, realizzare eventi culturali,

promuovere opere di utilità sociale, ecc.

- Cooperativa di giovani

Questa, formata prevalentemente da giovani del luogo, potrebbe gestire i servizi

operando come un normale soggetto imprenditoriale. I giovani della Cooperativa, con l’aiuto del Soggetto Attuatore e di altri enti/organizzazioni/persone fisiche,

potranno essere formati all’uso delle tecnologie/servizi ICT (internet, E-

Commerce, ecc). Potranno diventare essi stessi agenti di alfabetizzazione

informatica per le persone anziane, promotori di sperimentazioni di nuovi

prodotti per la comunicazione, ecc. La Cooperativa potrà essere anche un agente

per la crescita etica e civile della zona e una ‘sentinella’ per la sicurezza. Le

attività di formazione della Cooperativa potranno avvenire negli spazi della chiesa

senza escludere la possibilità di coinvolgere anche spazi e locali esterni.

In relazione agli aspetti più specificamente edilizi, il complesso dei SS. Cosma e Damiano

dovrà essere interessato da un intervento di restauro basato sull’impiego dei più moderni

metodi e tecniche adottati nel campo della conservazione dei beni monumentali e

dell’architettura sostenibile.

Per quanto, invece, riguarda gli impianti/servizi ICT (Information&Communication

Technology) da realizzare, si possono ipotizzare i seguenti:

- Sistema multimediale/multisensoriale e Info/Internet Point nella Chiesa;

- Un portale a cura della Fondazione ingegneri

- Info/internet Point nell’Area Banchi Nuovi ed eventualmente in esercizi pubblici;

- Sistema Wi-fi per l’Area Banchi Nuovi;

- Sistema di e-commerce;

- Sistemi di proiezione multimediale sulla piazza;

- Centro di servizio SMS (sms informativi e Sicurezza)

- Sistema di Videosorveglianza per l’Area Banchi Nuovi.

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Per la sua complessità, il progetto La Porta avrà un’attuazione graduale ed evolutiva nel

tempo, sia per i servizi forniti che per gli interventi sui manufatti e sulle infrastrutture urbane.

Il progetto ha l’ambizione di mettere insieme a lavorare per il bene della nostra Napoli le

Amministrazioni Pubbliche e le forze economiche, sociali, culturali, professionali della città,

soprattutto i giovani e le loro numerose associazioni, che costituiscono già oggi realtà positive,

purtroppo non connesse.

La forza per tutti noi dovrà essere la consapevolezza delle nostre ricchezze e della nostra

tradizione, da valorizzare attraverso l’innovazione, la capacità di fare squadra, l’etica e la

legalità, l’interculturalità e l’accoglienza.

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