girotto vallortigara, così è natoil timor di dio il sole 24 ore 10 aprile 2016
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8/18/2019 Girotto Vallortigara, Così è Natoil Timor Di Dio Il Sole 24 Ore 10 Aprile 2016
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domenica 10 aprile 2016
Il Sole Domenica 10.4.16Sviluppo umano
Così è nato il timor di Dio
Nuove ricerche fanno luce sui rapporti tra crescita economica e comparsa delle divinit
morali
di !ittorio "irotto e "ior#io !allorti#ara
Chi non sa cos’è il «timor di Dio»? Dio, chiunque esso sia, vede tutto, giudica tutto e punisce ogni
male. La grande maggioranza delle religioni professate ai nostri giorni si asa proprio su quest’idea.
!ppure non è sempre stato cos". #er molto tempo i nostri progenitori hanno creduto in divinit$ chenon si occupavano direttamente delle vicende umane n%, tantomeno, le giudicavano e sanzionavano.
&econdo la testimonianza di #linio il giovane, ad esempio, al momento dell’eruzione del 'esuvio i
pompeiani credevano che gli Dei avessero lasciato il mondo, aandonandoli al loro tragico
destino. ( solo in tempi relativamente recenti che si sono sviluppate le credenze in quelli che lo
psicologo canadese )ra *arenza+an definisce «randi Dei» -randi dei. Come la religione ha
trasformato la nostra vita di gruppo, Cortina, /012, cioè divinit$ che sorvegliano la nostra vita
quotidiana e la regolano con promesse e minacce che si concretizzeranno nella vita ultraterrena.
Da dove vengono queste divinit$ che semrano oggi coincidere con l’idea stessa che aiamo di
religione? &econdo molti antropologi e psicologi, le dottrine e religioni morali si sono sviluppate inuna fase recente dello sviluppo culturale umano, svolgendo un’importante funzione sociale3 favorire
la cooperazione e la coesione all’interno dei gruppi. *elle piccole tri4 dei nostri antenati
cacciatori5raccoglitori i legami di parentela e la conoscenza diretta tra gli individui erano
proailmente sufficienti a mantenere la cooperazione. 6a con l’avvento dell’agricoltura gli esseri
umani si organizzarono in vaste e anonime societ$ in cui era pi4 facile comportarsi in modo non
cooperativo. ( proprio in queste societ$ che le divinit$ morali avreero fatto la loro comparsa, per
una evidente funzione sociale3 gli individui che credono in divinit$ che sorvegliano e puniscono il
male tenderanno a non danneggiare gli altri, anche quando non c’è nessun sorvegliante umano che li
osserva. 7uesta tesi è stata recentemente confermata da una ricerca cui ha partecipato lo stesso*arenza+an pulicata qualche settimana fa sulla rivista *ature.
li autori hanno intervistato e sottoposto a dei semplici giochi di tipo economico 890 persone di
otto differenti comunit$ di varie regioni del mondo -dalla &ieria alla :anzania2 che appartenevano
a differenti religioni, tra le quali l’induismo, il uddismo e il cristianesimo, e che si riconoscevano
in credenze locali quali l’animismo e il culto dei morti. ; giochi economici richiedevano ai
partecipanti di allocare delle risorse -delle monete2 a se stessi oppure ad altri individui credenti che
potevano appartenere alla loro stessa comunit$ locale oppure a estranei che appartenevano a una
comunit$ molto distante. ; partecipanti al gioco dovevano, almeno in teoria, distriuire le risorse in
modo casuale, sulla ase del lancio di un dado. :uttavia, poich% ciascun giocatore operava la suascelta in privato aveva la possiilit$ di ignorare l’esito del lancio del dado e destinare pi4 risorse
sulla ase delle sue preferenze. ; partecipanti erano pi4 propensi a giocare secondo le regole, e
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concedere quindi pi4 monete ad altri individui credenti ma estranei, appartenenti a comunit$ pi4
lontane, quando gli dei in cui credevano erano capaci di conoscere i pensieri e i comportamenti
delle persone e di punirli per i loro comportamenti illeciti. ;nsomma, quanto pi4 i partecipanti al
gioco credevano in dei che si occupano direttamente dei comportamenti umani, in modo moralistico
e punitivo, tanto pi4 erano disposti a destinare risorse a estranei che condividevano la loro stessa
fede religiosa. ) determinare il comportamento altruistico semra essere la paura di una punizione,piuttosto che la fiducia in una ricompensa di origine divina.
7uesti risultati semrano quindi confermare l’idea che lo sviluppo sociale umano è legato a quello
delle religioni morali. La direzione della freccia causale per< potree andare in un senso opposto a
quello sostenuto da *arenza+an e colleghi. &i potree in effetti pensare che all’origine delle
religioni morali vi sia lo sviluppo umano e non il contrario. Le divinit$ morali non sono infatti
comparse suito dopo il costituirsi di societ$ umane complesse, per esempio le religioni degli
antichi imperi mesopotamici ed egizi ne erano prive. !sse fanno apparizione, quasi
contemporaneamente, in tre diverse aree dell’!urasia in un periodo relativamente reve e recente,
compreso tra il ' e il ;;; secolo prima della nostra era. ;n tale periodo emergono dottrine, anchesecolari, come il confucianesimo -Cina2, lo stoicismo -6editerraneo orientale2 e l’induismo -;ndia2.
6algrado le differenze, queste dottrine hanno in comune un principio di ase, quello secondo il
quale lo scopo della vita umana non è accumulare eni materiali ma vivere all’insegna della
moderazione e dell’aiuto agli altri. Lo storico di &tanford ;an 6orris ha di recente scoperto che
nelle aree geografiche e nel periodo sopra menzionati si manifest< un significativo aumento di
indicatori di sviluppo economico come, in particolare, la quantit$ d’energia ricavata dall’amiente.
#er esempio, a differenza dei gruppi di cacciatori5raccoglitori che estraevano dall’amiente 1.///
=cal al giorno per persona, e delle societ$ arcaiche come l’antico !gitto che ne estraevano 08.///, le
societ$ che hanno dato la luce alle dottrine e divinit$ morali ne estraevano pi4 di 8.///.&otto la guida del giovane psicologo francese *icolas >aumard, un gruppo di ricerca franco5
americano, di cui fa parte lo stesso 6orris, qualche mese fa ha ulteriormente corroorato l’ipotesi
che l’emergere delle divinit$ morali sia legato allo sviluppo economico. >aumard e colleghi hanno
messo a confronto vari modelli formali e hanno scoperto che quelli asati su indici di avanzamento
economico come la quantit$ di energia estratta dall’amiente predicono la comparsa e la diffusione
delle divinit$ morali meglio dei modelli asati su indici di complessit$ socio5demografica.
) questo punto sorge una domanda3 stailito che la crescita economica ha favorito la comparsa delle
religioni morali, quali sono i meccanismi attraverso cui la prosperit$ economica ha permesso il
diffondersi dell’ascetismo religioso e secolare? :ra le varie risposte considerate da >aumard ecolleghi, la pi4 convincente semra essere la seguente3 vivere in amienti poveri e ostili porta le
persone a focalizzarsi sul presente e le incoraggia a mettere in atto strategie a reve termine
nell’interazione con gli altri -ad esempio, applicare la regola occhio per occhio, dente per dente2.
'iceversa, vivere in amienti prosperi e sicuri porta le persone a focalizzarsi sul futuro e a mettere
in atto strategie pi4 a lungo termine nei confronti degli altri -ad esempio, seguire la regola «non fare
agli altri ci< che non vorresti fosse fatto a te»2. ;nsomma, le credenze e le pratiche legate ai principi
delle religioni e delle dottrine ascetico5morali sareero il riflesso dei camiamenti nelle
motivazioni e negli stili di vita indotti dalla prosperit$ economica.
7uattrocento anni fa, alileo accettava l’opinione di un «eminentissimo prelato» secondo la quale«l’intenzione delle &pirito &anto essere d’insegnarci come si vadia al cielo, e non come vadia il
cielo». ggi possiamo constatare che per la scienza non valgono i vincoli saggiamente imposti, sin
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dai tempi di alileo, dai pi4 illuminati memri della Chiesa al loro stesso magistero. La ricerca
scientifica è l’unico strumento che aiamo per capire come va il cielo, ma è anche l’unico
strumento che ci permette di capire i modi in cui, nel corso della loro storia, gli esseri umani hanno
pensato di poter andare in cielo.
#urz+c=i, >., )picella, C., )t=inson, 7., Cohen, !., 6c*amara, @.)., Aillard, ).B. *orenza+an,
)., enrich, . -/0E2, 6oralistic ods, &upernatural #unishment and the !Fpansion of uman&ocialit+ , *ature, 8G/3 GH5GG/.
>aumard, *., +afil, )., 6orris, ;., >o+er, #. -/082, ;ncreased )ffluence !Fplains the !mergence
of )scetic Aisdoms and 6oralizing @eligions , Current >iolog+, 83 0/508
Il Sole Domenica 10.4.16
$%itare le parole & 'ros
()era della sessualit li*uida
+,a veramente - si domanda il papa emerito Il cristianesimo ha distrutto l)eros/
di Nunio "alantino
La cultura greca non ama distinguere tra la spintaIpassione ad amare e il dio che incarna e
simoleggia questa spintaIpassione3 entrami sono !ros. ; dizionari semrano orientati
preferiilmente a ricondurre l’eros all’amore sessuale, proailmente per la carica passionale che
l’accompagna. #er venire ai nostri giorni, condivido quanto scrive Jerraris presentando il liretto di
>auman, li usi postmoderni del sesso. !gli cita Joucault -La volont$ di sapere2 che vedeva nella
grande attenzione al sesso sviluppatasi nel *ovecento un «movimento di asservimento volontario»
piuttosto che un movimento di lierazione. #er >auman il sesso, l’erotismo e l’amore sono
sottilmente collegati e non possono esistere l’uno senza l’altro. La societ$ liquida ha purtroppoindeolito questi legami contriuendo a creare dei Kcollezionisti di attimi, che generalmente sono
anche i loro pi4 efficaci consumatori3 «M la separazione odierna delle relazioni interumane
dall’erotismo N osserva >auman 5 consente a quest’ultimo di sottomettersi senza condizioni ai
criteri estetici dell’intensit$ dell’esperienza e della gratificazione dei sensi. 6a questo guadagno
viene pagato a caro prezzo». Chi non ricorda slogan semplificatori del tipo3 «liert$ degli istinti
piuttosto che liert$ dagli istinti»? ( lo stesso >auman a mettere in guardia dalla pericolosa deriva
rappresentata dalla «cultura liquida della sessualit$», che sta a supporto di questa concezione. ;
«collezionisti di attimi» restano legati a rapporti da rinegoziare sempre, sempre in ilico nel loro
status. ;nteressante m’è parso, a questo proposito, il dialogo a distanza intessuto da >enedetto O';con *ietzsche nell’!nciclica Deus caritas est. ;l filosofo tedesco accusa la Chiesa di aver «dato da
ere del veleno all’eros»P il cristianesimo saree nichilista perch%, mentre avvelena i valori della
terra 5 tra i quali annovera l’eros, la carne, la ellezza, la potenza e la terra 5 trasferisce la verit$
dell’essere e dell’esistere in quell’al di l$ che in realt$ è senza consistenza e senza riscontri. «6a è
veramente cos"? N si domanda il papa emerito 5 ;l cristianesimo ha davvero distrutto l’eros?». )gli
analfaeti di ritorno dell’amore, >enedetto rivolge l’invito a riprendere il diattito di chiaro sapore
antropologico sul rapporto tra amore e desiderio, con l’oiettivo di lierare un amore
pericolosamente schiacciato sul desiderio e sulle pulsioni e di recuperare il legame tra eros e
trascendenza. Jacendosi lucidamente strada nella giungla semantica ed in quella non menocomplessa e distorta della prassi, >enedetto colloca l’intera riflessione sull’eros nell’unico orizzonte
ragionevole3 quello difficile e delicato dell’antropologia. &olo cos" è possiile identificare gli amari
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frutti appesi all’alero di un eros spesso trasformato in fragile ussola di sentimenti autoreferenziali.
Il Sole Domenica 10.4.16
Il matrimonio cristiano
Sposalii sena vii
n tema affrontato da santi3 teolo#i e mistiche da 5aolo a ertulliano3 da Ilde#arde di 7in#ena "ertrude di 8elfta
di "ianfranco 9avasi
«&aggio è considerato colui che alla domanda quando un uomo dea sposarsi rispose3 Qn uomo
giovane non ancora, un uomo maturo assolutamente mai». 7uesta attuta ironica dei &aggi di
>acone si allinea alla sterminata letteratura sarcastica e persino minatoria elaorata nei secoli
attorno a una realt$ che rimane pur sempre uno dei nodi germinali del tessuto sociale. Qna
esperienza umana che il cristianesimo ha sacralizzato introducendo la presenza del Dio amore tanto
da vedere nelle nozze non solo uno dei simoli teologici capitali ma anche, nel cattolicesimo enell’ortodossia, un vero e proprio sacramento, cioè una consacrazione con un suggello efficace
divino.
) questo tema è stata, quindi, dedicata un’enorme iliografia teologica fin dalle origini del
cristianesimo3 lo stesso san #aolo a pi4 riprese affronta N sia pure non in maniera sistematica ma
sporadica N la questione matrimoniale, in particolare nel cap. 8 della Lettera agli !fesini e nel cap. H
della #rima Lettera ai Corinzi. ) quest’ultimo passo rimanda una delle figure pi4 alte della
letteratura cristiana del ;;5;;; secolo, il cartaginese :ertulliano, un convertito che sfoder< la spada di
ghiaccio della sua straordinaria intelligenza per scavare in profondit$ e per difendere il messaggio
cristiano. Qn ardore che alla fine lo fece deviare verso le frontiere estreme della stessa fedeecclesiale, facendolo piomare in territori remoti esterni, cioè, fuor di metafora, nel radicalismo di
un’eresia di stampo apocalittico, rigorista e integralista, il cosiddetto montanismo, dal nome di un
Kprofeta della Jrigia che si dichiarava incarnazione e portavoce dello &pirito &anto.
#rima di questa deriva, ma gi$ col fremito del difensore severo della morale cristiana, :ertulliano
aveva composto un trattato lapidariamente intitolato )d uForem, cioè dedicato all’amata moglie,
una sorta di testamento spirituale destinato ad essere un ricordo postumo del suo amore, pi4 forte
della morte, nei confronti di colei che egli desiderava gli sopravvivesse dopo la sua scomparsa.
)iamo la possiilit$ di seguire queste pagine teologico5personali, col testo latino a fronte,
attraverso l’edizione curata da )ttilio Carpin in una collana intitolata «; talenti» che vede ilsuccedersi di testi patristici meno noti. >asandosi N talora con adattamenti lieri N sul citato testo
paolino indirizzato ai Corinti, l’autore sostanzialmente proclama tre tesi riguardanti la realt$
matrimoniale.
La prima respinge la possiilit$ di nuove nozze da parte delle vedove, offrendo una serie di
riflessioni teologico5spirituali sul valore spirituale della continenza da vivere in forma di donazione.
*aturalmente alla radice di questa concezione cRè un’esaltazione delle nozze viste come un segno
umano e religioso centrale nel progetto divino3 «)damo è stato l’unico marito di !va ed !va l’unica
sua moglie3 unRunica moglie, un’unica costola». Consequenziale è la seconda tesi3 il ripudio,
considerato legittimo in caso di adulterio, non concede per< la possiilit$ di un ulteriorematrimonio. ;l divorzio, perci<, non ammette seconde nozze ma solo la continenza, un tema
quest’ultimo caro a :ertulliano nello spirito paolino della consacrazione a Dio e al prossimo, oltre
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che segno escatologico perch%, come aveva detto es4, nell’eternit$ «non si prender$ n% moglie n%
marito, ma si sar$ come angeli nel cielo» -6atteo ,G/2.
;nfine, lo scrittore cartaginese sostiene l’illiceit$ dei matrimoni misti, cioè delle nozze con partner
pagani che, invece, la Chiesa ammetteva. 7ui si intuiscono i primi sintomi del successivo
radicalismo tertullianeo3 queste unioni sono ai suoi occhi un pericolo per la fede e conducono a una
contaminazione del corpo, sono cioè un rischio religioso e morale. La concezione generalematrimoniale N che l’autore approfondir$ in altre due opere dal titolo emlematico, il De
eFhortatione castitatis e il De monogamia, saggi composti quando :ertulliano veleggiava gi$ nei lidi
montanisti, a cui si deve aggiungere un perduto ma altrettanto lampante nel titolo stesso )d amicum
philosophum de angustiis nuptiarum N risulta quindi piuttosto restrittiva. !ppure questo non
impedisce un finale appassionato che esalta il fascino dell’amore nuziale forse con l’autoritratto
della sua «coppia felice» che «condivide unRunica speranza, un unico desiderio, un unico genere di
vita... senza alcuna separazione dello spirito e della carne».
)lla voce maschile di :ertulliano vogliamo accostare uno straordinario coro di voci femminili che
svelano in modo en pi4 positivo e gioioso la loro verginit$. !sse, per<, adottano il linguaggioamoroso, anche corporeo, trasformandolo secondo i canoni di una grammatica teologica perfetta. &i
tratta di G scrittrici mistiche europee vissute nei secoli O;;5O;;; che vengono convocate, in
un’antologia, con tutta la loro originalit$, la freschezza e la liert$ del loro approccio alla
trascendenza ma anche alla storia. :ra esse rillano personalit$ di prima grandezza come la
poliedrica ;ldegarde di >ingen -0/9S500H92, teologa, poetessa, scienziata, musicista e pittrice, pur
essendo priva di formazione scolastica, dato che l’accademia ufficiale chiudeva alle donne i attenti
delle aule. ppure c’è adeTiUch di )nversa, la cui iografia collocata agli inizi del O;;; secolo è
evanescente, ma che sa modulare la poesia cortese amorosa sul registro spirituale per celerare la
minne, l’)more -si ricordino i 6innesVnger dei troadori2 totale mistico ove s’intrecciano eros eanima.
#ensiamo ancora a ertrude di elfta -08E50G/0I2, copista e cantante del coro monastico, che
raccorda la sua opera letteraria a un evento preciso3 era la sera del H gennaio 0S0 e nel dormitorio
aveva visto davanti a s% un giovane ellissimo le cui mani lasciavano intravedere «gli splendidi
gioielli di quelle ferite attraverso le quali sono stati annullati i deiti di tutti». 6a anche figure meno
note come Kl’usignolo di Dio, cos" soprannominata a causa della sua ellissima voce, 6atilde di
ac=eorn -01050992, un’aristocratica autrice di pagine emozionanti ove ancora una volta si
smentisce lo stereotipo secondo il quale la mistica è un’esperienza intima fluida e alienante che fa
decollare dalla polvere della terra verso le stelle opalescenti del mistero. Confessa infatti 6atilde3«Qna volta il &ignore mi disse3 Cercami con i tuoi cinque sensi, come fa un ospite che, aspettando
l’arrivo di un amico molto caro, guarda dalle porte e dalle finestre per vedere se l’amico aspettato
infine non arrivi». &i è tentati di continuare a lungo descrivendo questa sorta di galleria di ritratti
ove, per<, le donne scendono dalle icone e si presentano col loro fascino, la loro genialit$,
l’originalit$ del loro timro di voce e del loro sguardo.
Coloro che hanno curato questa antologia N che si annuncia come la prima e che è collegata alla
Jondazione !zio Jranceschini voluta da quell’indimenticaile maestro che fu Claudio Leonardi N
riescono coi loro apparati storico5critici ed ermeneutico5letterari a condurre il lettore moderno in un
orizzonte inatteso, incastonando nel testo le voci delle protagoniste e svelandone tutte le sfumaturedi verit$ e di ellezza. Qn testo ove il rigore analitico non gela l’ardore di quelle anime che si
aprono a un Dio spesso sofferente che cerca riposo, dolcezza e amore nel cuore femminile. Come
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scrive il prefatore Jrancesco &anti, «il Dio sofferente e pellegrino, il Dio straniero e sconosciuto, ha
isogno di una compagna e la cerca nella persona del credente».
:ertulliano, )lla sposa , a cura di )ttilio Carpin, !dizioni &an Clemente N &tudio Domenicano,
>ologna, pagg. H8, W S.
)lessandra >artolomei @omagnoli, )ntonella Degl’;nnocenti e Jrancesco &anti -a cura di2,
&crittrici mistiche europee. &ecoli O;;5O;;; , vol. ;, !dizioni del alluzzo per la Jondazione !zioJranceschini, Jirenze, pagg. 8S1, s.i.p.
Il Sole Domenica 10.4.16
!ladimir (oss:;
eolo#o del +cosa non è Dio
di $rmando orno
'ladimir Loss=+ fu espulso dalla @ussia sovietica nel 09G, quando aveva vent’anni. :eologo
ortodosso e profondo conoscitore della filosofia medievale, allievo del grande ilson, dal 0918insegn< dogmatica e storia della Chiesa nell’;stituto &aint5Denis di #arigiP nella capitale francese
morir$ nel 098S. )l suo nome sono legate opere che non tramontano, come :eologia mistica della
Chiesa d’riente del 0911 -tradotta da ;l 6ulino nel 09EH, ora ristampata dalle !d2 o un liro
uscito postumo nel 09E/, :eologia negativa e conoscenza di Dio in 6eister !c=hart. 7uest’opera
vede la luce per la prima volta in italiano presso La 'ita Jelice nella traduzione di iovanni @ossi e
a cura di &onia Cosio.
*ella prefazione di ilson si legge3 «!cco finalmente davanti a me questo liro tanto atteso, di cui
ho visto nascere la prima idea e che talvolta ho disperato di veder portare a termine. Qna volta o due
all’anno, l’autore veniva a parlarmi dei progressi della sua opera, poich% lui almeno sapevaesattamente a che punto fosseM L’argomento non si prestava alla conversazioneM». Doiamo
immaginare un Loss=+ di poche parole e con notevoli prolemi di ricerca, che nella teologia
negativa -cercare Dio ponendo in evidenza ci< che non è2 indagava le questioni con «un sapere
inseparaile da una spiritualit$ profonda».
6aria >ettetini ha scritto l’introduzione di questa prima italiana del saggio su 6eister !c=hart e
ricorda che «è una figura difficilmente classificaile, a dispetto dell’etichetta di mistico sulla quale è
stato tradizionalmente appiattito». *on è nemmeno «un cattivo tomista», come qualcuno ha
srigativamente conclusoP piuttosto N e qui entra in gioco Loss=+ N la sua cifra, sottolinea >ettetini,
è la costruzione «di una dialettica, di una filosofia, di una metafisica che si differenzia da quella di&an :ommaso d’)quino, ma non per minore coerenza intellettuale».
Da parte sua Loss=+ conduce il lettore all’interno del Ksistema di !c=hart, il quale non è soltanto
«una dottrina della predicazione dell’essere e delle perfezioni attriuite a Dio e alle creature», ma si
è portati alla presenza di un «atteggiamento dello spirito davanti al divino e al creato, atteggiamento
di fondo che regge tutti gli sviluppi dottrinali» -pag. 892. ! qui si potreero fare ulteriori citazioni
sul concetto di analogia utilizzato dal grande domenicano tedesco, ma forse conviene ricordare che
stiamo presentando lo studio di un fine teologo russo, a suo agio quando occorre «entrare nella
trascendenza immanente, nel Jondo della non conoscenza di Dio e di se stesso -pagg. H92.
Liro en curato, nel quale si ricordano le traduzioni italiane -in gran parte di 6arco 'annini2, leedizioni delle opere di &toccarda a cui attende Loris &turlese -ultimo volume uscito, il sesto, nel
/082, gli studi per approfondire eccetera. Qn’opera che restituisce al lettore pi4 degli sforzi che
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dovr$ compiere per leggerla e per capire che superare l’essere, superare Dio è cercarlo nell’«oceano
senza fondo della sua infinit$», dove !gli non è pi4 oggetto di conoscenza, ma una «regione di
dissomiglianza infinita» rispetto a quanto è e pu< essere conosciuto.
'ladimir Loss=+, :eologia negativa e conoscenza di Dio in 6eister !c=hart , a cura di &onia Cosio,
introduzione di 6aria >ettetini,
La 'ita Jelice, 6ilano /0E, pagg E//, W 1,8/
Il Sole Domenica 10.4.16
Credere e non credere
utte le specie di ateismo
di "iovanni <iloramo
7uando oggi si parla di ateismo, che cosa esattamente doiamo intendere? ;l lettore non ce ne
voglia se ci vediamo costretti, prima di entrare nel merito della questione, a qualche inevitaile
precisazione terminologica. ! questo, a cominciare da qualche riflessione sul significato del termine
e, pi4 precisamente, sulla sua etimologia.;l termine viene dal latino atheismus, a sua volta resa del greco atheotes. L’alpha -a52 privativo del
greco indica un’assenza di theotes «divinit$», theos «dio»3 un’assenza, si adi ene, non
un’opposizione, cos" come «anarchia» -a5arche2 indica assenza di una guida, di una legge, non il
rifiuto di ogni legge -come l’hanno poi intesa gli anarchici2. #recisazione importante perch%
dovree ricordarci che, dal punto di vista etimologico, il termine non contiene quel significato
polemico -l’ateo come colui che, novello #rometeo, lotta contro Dio e gli dèi2, che invece
normalmente tende ad avere nel linguaggio comune e che ha contriuito, nei secoli, a dargli
quell’omra negativa che continua ad accompagnarlo.
7uanto a theos e a theotes, si tratta di termini il cui significato è soggetto a una grande variailit$storica e sfugge, di conseguenza, a una definizione essenzialistica. !ntro queste coordinate,
«ateismo» pu<, dunque, essere inteso come un termine che indica l’assenza di credenza in un Dio
-personale2, in dèi o, in genere, nel divino.
;n realt$, in conseguenza della sua millenaria storia, esso è diventato una sorta di termine omrello,
che, sotto la superficie, contiene vari strati e sedimentazioni che possono di volta in volta, a seconda
del variare dei contesti storico5culturali, riemergere o rimanere impliciti, contriuendo a creare
equivoci. 7uesta complessit$ spiega, da un lato, la variegata tipologia che si è creata, dall’altro, la
contiguit$ con altri termini con cui storicamente ha intrecciato il suo destino, come agnosticismo,
indifferentismo, scetticismo e cos" via, a formare una comune aria di famiglia, ma da cui, per evitareconfusioni devianti, va per quanto possiile accuratamente distinto.
#er incominciare con qualche considerazione sul primo punto, la tassonomia dell’ateismo, si pu<
distinguere tra ateismo negativo, a indicare qualcuno che oggettivamente è privo di una credenza in
Dio, e ateismo positivo o affermativo, a indicare qualcuno che soggettivamente crede che Dio non
esista e normalmente vuole affermarlo -ateismo postulatorio2.
-...2 6entre l’ateismo negativo pu< comprendere posizioni come lRagnosticismo o lRindifferentismo,
l’ateismo positivo implica un suo mondo di credenza, se non una sua vera e propria visione del
mondo alternativa e in concorrenza con quella teistica. *e consegue che l’ateismo positivo implica
quello negativo, ma non è vero il contrario. ) loro volta, queste due specie possono essere divise,come una famiglia zoologica, in sottospecie.
Cos", all’interno dellRateismo negativo, si pu< distinguere tra uno largo -assenza di una credenza in
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qualunque Dio2 e stretto -si crede che il Dio teistico non esista2. #arallelamente, quello positivo pu<
essere diviso in varie specie, che ne riflettono la complessa storia moderna3 prometeico,
esistenziale, politico -tipico del marFismo5leninismo2, fino al nuovo ateismo. *ella misura, poi, in
cui l’ateismo si definisce in funzione del concetto di Dio che rifiuta o ignora, c’è chi ha proposto
una tassonomia del tipo ateismo molto stretto -focalizzato sui monoteismi2, stretto -focalizzato su
ogni forma di teismo o aperto soprannaturalismo2, largo -focalizzato sulle religioni in generale,credenze, pratiche, istituzioni2 o molto largo -focalizzato su concezioni che presentano un
approfondito naturalismo filosofico o materialismo e scetticismo empirico2. *% va dimenticata, in
conclusione di queste riflessioni sulla tassonomia dell’ateismo, una distinzione importante, anche se
poi non facilmente verificaile sul piano empirico3 quella tra ateismo teorico o speculativo e
ateismo pratico o vissuto, ognuno con varie sottospecie al proprio interno.
-...2 La prima impressione che offre l’incredulit$ contemporanea non è tanto quella di un sistema
diretto contro la fede quanto quella di una possiilit$ positiva di esistenza che faccia del tutto a
meno della fede, a cominciare da quella ateistica, che un tempo, in societ$ premoderne e moderne in
cui l’incredulo era l’eccezione, era un ene consapevole che poteva costar caro e richiedeva,dunque, coraggio pratico e riflessione teorica per giustificarlo e proteggerlo.
7uesto testo è tratto dal liro di iovanni Jiloramo, ;potesi Dio. ;l divino come idea necessaria , il
6ulino, >ologna, pagg. H/, W /, dal 01 aprile in lireria
Il <atto 10.4.16
I ma#istrati schierano l)arti#lieria Davi#o all)$nm
(a prima dichiaraione da leader =7ava#li/ Il reato di diffamaione esiste #i>
di $ntonella ,ascali
qui
il manifesto 10.4.16
9eferendum3 undici firme per ricostruire la democraia
I *uesiti contro le norme dell)Italicum3 7uona Scuola3 S%locca Italia e ?o%s $ct. (a raccolta
delle firme continua o##i e durer fino a lu#lio. '@ il rilancio di una nuova sta#ione
referendaria nel 201A
di 9o%erto Ciccarelli
@6) Qndici quesiti referendari per una nuova stagione della democrazia. Jrutto di percorsieterogenei destinati a incontrarsi come affluenti nello stesso fiume, ieri è iniziata la raccolta firme
per arogare le principali leggi del governo @enzi nella primavera del /0H. Ci sono due quesiti
sull’;talicumP tre sul os )ctP quattro sulla >uona &cuola e due sullo &locca ;talia. ) una
settimana dal referendum *o:riv del 0H aprile e a sei mesi da quello costituzionale, movimenti
sindacati e associazioni gi$ rilanciano la attaglia a tutto campo contro @enzi e il #d.
;talicum da aolire
)olire il voto loccato ai capolista, le candidature plurime, insieme al premio di maggioranza e al
allottaggio senza soglia. 7uesti i contenuti dei due quesiti sulla legge elettorale, il cosiddetto
«;talicum». «Due meccanismi N sostiene il comitato promotore presieduto da &tefano @odot$ e6assimo 'illone N che stravolgono i principi costituzionali del voto liero e uguale e della
rappresentanza democratica, il cui carattere fondante per la democrazia la Corte costituzionale
8/18/2019 Girotto Vallortigara, Così è Natoil Timor Di Dio Il Sole 24 Ore 10 Aprile 2016
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aveva gi$ sottolineato nella dichiarazione di illegittimit$ del #orcellum, con la sentenza n. 0I/01».
La raccolta delle firme è partita ieri in tutta ;talia. :ra gli altri, ieri hanno firmato il sindaco di
*apoli De 6agistris e il segretario Jiom Landini -a 'enezia2.
«)lleanza sociale duratura»
Cinquecentomila firme entro il prossimo 9 luglio. L’oiettivo del comitato promotore dei
«referendum sociali» è arogare nella primavera /0H alcune norme decisive delle altre leggipromulgate dal governo @enzi3 >uona &cuola e &locca ;talia, su tutte. La raccolta delle firme è
iniziata ieri nelle principali citt$ e proseguir$ oggi. &ulla scuola, comitati, sindacati e studenti hanno
presentato quattro quesiti contro i poteri del preside5manager di scegliere i docenti da «premiare»P il
comitato di valutazione del meritoP i finanziamenti privati alle singole scuole -school onus2 e
l’alternanza scuola5lavoro.
#oi ci sono i due quesiti amientalisti3 il primo intende impedire il ricorso a future trivellazioni
petrolifere sia in terra che in mare -anche oltre le 0 miglia2, il secondo è contro l’articolo G8 dello
&locca ;talia che «porter$ a costruire 08 inceneritori e altre discariche per un giro di affari pari a
oltre 1 miliardi di euro» afferma 6assimo #iras portavoce del comitato «&" >locca ;nceneritori» chesostiene la campagna insieme a «&top devastazioni».
)ccanto ai moduli per i referendum, fino a giugno ci sar$ la petizione ai presidenti delle camere
presentata dal Jorum dei movimenti per l’acqua contro la legge delega sulla riforma della pulica
amministrazione 6adia. ;l testo tra l’altro rilancia la privatizzazione dei servizi pulici e delle
partecipate. La petizione, ricorda #aolo Carsetti del Jorum dell’)cqua, chiede il ripristino della
versione originale della legge per la ripulicizzazione del servizio idrico e di inserire il diritto
all’acqua nella Carta costituzionale
«L’ampiezza delle questioni sociali, costituzionali e lavorative affrontata dai quesiti di questa nuova
stagione referendaria attesta la gravit$ dell’attacco portato dal governo @enzi alla democrazia Nafferma 6arina >oscaino dei comitati Lip scuola N ; referendum sono l’occasione per un popolo di
risvegliarsi, maturare un interesse collettivo e ricostruiremo la democrazia». «Dovremo portare a
votare il 80X degli italiani e costruire una duratura alleanza sociale N sostiene #iero >ernocchi dei
Coas N 7uello tra sindacati, movimenti e politica è un rapporto complicato e contraddittorio. *el
prossimo anno e mezzo dovremo intrecciare le lotte e imparare a convivere. :rovare un equilirio è
fondamentale, procedere separati significa perdere».
#er !ugenio hignoni -Jlc5Cgil2 il comitato promotore agir$ come una «rete di solidariet$
organizzativa». Ci< permetter$ di votare distintamente i quesiti, rispettando le diversit$ di opinione
su alcuni temi -ad esempio, le trivelle e gli inceneritori2, non perdendo di vista l’oiettivo finale3 laraccolta delle firme e il quorum.
)nna Jedeli, segretaria nazionale Jlc5Cgil, sottolinea il nesso tra il referendum contro la «>uona
scuola» e i quesiti arogativi del os )ct presentati separatamente dalla Cgil3 «;l nesso tra lavoro e
conoscenza è il risultato delle attaglie civili del Dopoguerra. @iprenderlo significa ridare fiducia
alla scuola e garantire ai docenti la liert$ di insegnamento e agli studenti quella di apprendimento».
;eri è inoltre partita in 8/ citt$ la raccolta delle firme per la legge d’iniziativa popolare per il diritto
allo studio universitario, sostenuta dalla campagna «)ll ;n». «La attaglia amientale aperta dal
referendum del 0H aprile contro le trivelle è centrale per la nuova stagione referendaria che ci
aspetta» sostiene Danilo Lampis -studenti Qds2.«)l centro il lavoro»
ltre mille le iniziative organizzare ieri dalla Cgil a sostegno dei tre quesiti referendari contro la
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cancellazione dell’articolo 0S e per il reintegro dei lavoratori, l’aolizione dei voucher e le norme
che limitano la responsailit$ solidale negli appalti. Corso ;talia ha organizzato centinaia di
anchetti da *ord a &ud per raccogliere le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla
«carta dei diritti universali del lavoro». ( una stagione molto importante per noi N ha precisato il
segretario generale &usanna Camusso a piazza &an >aila a 6ilano N &ono importanti le firme ma
anche aprire una nuova stagione di discussione su cos’è oggi il lavoro. 'ogliamo che il paese torni amettere al centro il lavoro, la politica economica e l’inclusione sociale, le uniche ricette per uscire
dalla stagnazione in cui ci troviamo»
Il Sole 10.4.16
5rimarie democratiche Sanders vince in B;omin#
di ,ario 5latero
*!A Y@B 5 «Qn futuro in cui credere»3 è questo il cartello che dominava ieri notte a Laramie in
A+oming mentre >ernie &anders dichiarava la sua ottava vittoria nelle ultime nove corse elettoraliamericane e la settima vittoria consecutiva.
*on sappiamo se >ernie &anders ha davvero i numeri 5 o il realismo 5 per poter realizzare la sua
promessa elettorale, un futuro diverso, con pi4 tasse, pi4 redistriuzione del reddito, ma sappiamo
che per ora sta accumulando vittoria dopo vittoria, creando lo scompiglio nel campo di illar+.
7uestRultima vittoria è importante per confermare la sua solidit$ politica in queste elezioni,
conferma il suo sprint in questa fase finale, che porta a *eT Yor= il 09 di aprile e suito dopo in
#enns+lvania e poi in California per il gran finale.
Diciamo suito che vincere a *eT Yor= dove >ernie è cresciuto -a >roo=l+n2 sar$ molto difficile3
ancora oggi illar+ guida nei sondaggi con il 81X delle preferenze contro il 10X di &anders,mentre siamo su cifre simili in #enns+lvania e poi in California.
6a &anders è il maestro delle sorprese, dunque teniamoci forte perch% gi$ una volta la campagna
pi4 scontata dR)merica è diventata la pi4 imprevediile.
il manifesto 10.4.16
7ernie fa) la strada #iusta
!erso la Casa %ianca. 5rimarie democratiche com%attute oltre o#ni pronostico. Sanders torna
a Ne or: sui luo#hi dell@infania3 per aprire la +campa#na di 7roo:l;n. ' sfidare così
8illar; Clinton nella sua roccaforte. Con l)appo##io di Spi:e (eedi (uca Celada
*!A Y@B *el giorno in cui è rimalzata la notizia del suo invito in 'aticano, >ernie &anders è
tornato a casa. Con la campagna per le primarie di *eT Yor= ormai nel vivo, il «socialista del
'ermont» venerd" ha tenuto due comizi a >roo=l+n, il primo a Jlatush il quartiere dove nel 0910 è
nato e per diciotto anni cresciuto «giocando a lippa e a footall N come ha detto in apertura alla folla
N proprio su questa strada». &uito dopo, nello sferzante pomeriggio neT+orchese &anders,
introdotto da &usan &arandon, ha parlato a qualche migliaio di persone a :ransmitter #ar=, un
approdo di reenpoint sull’ !ast @iver con alle spalle l’emlematico s=+line di 6anhattan.&i è aperta cos" la «campagna di >roo=l+n» in vista della prossima attaglia in una primaria
democratica comattuta oltre ogni pronostico grazie alla sfida insospettatamente vitale di &anders.
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'enerd" nella reenpoint «gentrificata» il senatore ha ripetuto al pulico N molto giovane e molto
ianco Nil suo discorso su giustizia economica, diritti civili e rete sociale3 il messaggio di idealismo
riformista con cui ha galvanizzato giovani, intellettuali, e ampi settori di quella che è stata la ama
coalition. Qn successo che ha preso in contropiede lo schieramento di illar+ Clinton.
La Knarrazione camia
La classifica dei delegati continua a favorire illar+ grazie alle schiaccianti vittorie iniziali neglistati, soprattutto del sud, dove ha potuto contare sul consolidato sostegno di quadri di partito e
minoranze come quella afro americana. Di contro &anders, cui difficilmente un anno fa si saree
potuto pronosticare una sola vittoria, ha preso ad inanellare vittorie -E negli ultimi H stati2
nell’ovest, nordest e midTest. &uccessi di misura in scrutini proporzionali, che non astano per ora
a rimontare nella conta dei delegati -per ottenere la nomination dovree ora prevalere con una
media del 89X nei rimanenti stati2 ma che hanno camiato la Knarrazione elettorale, smentendo
definitivamente quella dell’investitura pleiscitaria di illar+ Clinton.
;n questo quadro il voto del 09 aprile di *eT Yor= assume uno smodato peso simolico. &e &anders
dovesse prevalere nello stato che per otto anni illar+ ha rappresentato in senato saree unosmacco forse irreparaile al Kmomentum clintoniano. ! una illar+ che giungesse zoppicante
all’eventuale nomination dovree forzatamente accogliere le istanze della corrente lieral a cui
&anders ha dato voce cos" efficacemente.
;n un normale ciclo elettorale, ora di aprile, i giochi delle primarie presidenziali sono fatti, pilotati
in gran parte dai partiti negli stati minori. ) due terzi del cammino di solito le primarie di *eT Yor=
e della manciata di stati importanti che restano -#enns+lvania, *eT erse+, California2
rappresentano poco pi4 che formalit$ per sancire scelte gi$ compiute. 7uest’anno invece i grandi
centri di popolazione avranno modo di incidere sul risultato finale. #er la prossima settimana *eT
Yor= sar$ dunque nell’occhio di un ciclone politico e culturale che coinvolge iconici protagonistidella citt$.
&usan &arandon vs. Aood+ )llen
;ncontrato gioved" sul set della Qpper !ast &ide dove sta girando una serie televisiva per )mazon
&tudios, ad esempio, Aood+ )llen ci ha detto categorico3 «&ono un sostenitore totale di illar+.
*on importa chi sar$ il candidato repulicano, :rump, Cruz, @uio o >ush. ( l’anno di illar+ e
lei sar$ un ottimo presidente». 6a se Aood+ non accenna nemmeno al concorrente delle primarie,
sono molti, come la &arandon, gli illustri concittadini che si adoperano invece per una vittoria di
&anders N e molti, forse non caso, come lui, nativi di >roo=l+n N vedi @osario DaTson e soprattutto
&pi=e Lee. 'enerd" il regista ha postato sul sito di oll+Tood @eporter un incontro di venti minuticol senatore tutto centrato sulle comuni radici nell’iconico orough cos" simolico del melting pot
popolare.
;n uno stato con 8,S milioni di elettori iscritti alle liste democratiche, 918,E// N un sesto del totale N
sono residenti di >roo=l+n. ;l che spiega perch% sia &anders che illar+ aiano aperto qui i propri
principali uffici elettorali. ! malgrado le proprie radici nel quartiere che &anders fa di tutto per
sottolineare, è forse proprio la Clinton ad avere alleanze politiche pi4 solide in comunit$ come
quella caraiica e l’erea ortodossa. #aradossalmente in questa ultima ricorre il sospetto verso
l’agnosticismo di &anders, figlio di immigrati erei polacchi, mentre desta fiducia la ferrea
posizione filo israeliana di illar+ Clinton, che sulla questione mediorientale si colloca en a destradi >arac= ama.
Qn partito, due anime
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ioved" prossimo sempre a >roo=l+n si svolger$ un ennesimo diattito televisivo fra i due candidati
che su questa piazza simolica, quasi a sorpresa hanno proiettato i democratici in un vero diattito
sulle due anime del partito. *ei suoi comizi neT+orchesi &anders ha riepilogato un’agenda
apertamente progressista che rimanda alla sinistra storica di !ugene 6cCarth+, @oert Benned+,
eorge 6covern e prima di loro a Jran=lin @oosevelt. a denunciato l’involuzione reazionaria
seguita alla reat &ociet+ di L+ndon ohnson e culminata nel reaganismo per riconsolidare il poteredell oligarchie. ! ai molti giovanissimi che lo ascoltavano ha tenuto a delineare «la storia del
camiamento sociale in )merica» ricordando il ruolo dei movimenti di protesta popolari, del
sindacalismo negli anni G/, dei diritti civili e delle donne negli anni E/ fino ad ccup+ e >lac=
Lives 6atter. @iferimenti politici e morali cui si aggiunge ora esplicitamente la convergenza con
Jrancesco contro «l’idolatria del capitale».
( un discorso dinnanzi al quale illar+ si definisce sempre pi4 nettamente come candidata di
sistema dato che come &anders ha ripetuto al *eT Yor= Dail+ *eTs3 «*on si ottengono a caso 08
milioni di dollari di finanziamenti da Aall street. *on se si è fautori di reale camiamento». )l di l$
dell’esito finale aggiunge &anders, che invece è interamente finanziato da piccoli contriutiindividuali -sei milioni ad oggi2, «la rivoluzione politica di cui parliamo è gi$ una realt$ per come la
nostra campagna ha rivitalizzato il processo democratico di questo paese».
il manifesto 10.4.16
,urales3 #iornalievento e volontari Sanders alla +7atta#lia di Ne or:
Comunicaione. (a campa#na dal %asso del candidato che sfida 8illar; Clinton tra i
democratici. $l suo serviio le strate#ie utiliate da#li +occupiers per a##irare l)ostracismo
dei media tradiionali
di ,arina Catucci
*!A Y@B La campagna delle primarie ora è tutta su *eT Yor=3 entrami i candidati democratici
hanno radici -naturali o elettive2 in questo stato.
! qui le campagne di &anders e Clinton stanno mostrando tutta la loro differenza, e mentre illar+
passa da una raccolta fondi all’altra, >ernie sta attendo la citt$ palmo palmo, con comizi nei parchi
quartiere dopo quartiere, dal >ronF a >roo=l+n. ; suoi volontari non si limitano ai contatti telefonici
ma fanno il porta a porta, hanno anchetti per strada e la differenza di un movimento dal asso e
una macchina politica istituzionale è visiile tramite la lente della strategia di comunicazione.
; canali social, ormai, sono il mezzo di comunicazione pi4 usato da tutti3 dei vari eventi si viene asapere tramite Jaceoo=, vengono poi raccontati live su :Titter ed ;nstagram, resi visiili con
#eriscope e i dietro le quinte calirati e svelati con &napchat. La mailing list è rimasta uno
strumento per chiedere donazioni e per riassumere, per anziani non social, cosa è accaduto nei
giorni precedenti.
&in dall’inizio la campagna social di &anders è stata curata da attivisti d ccup+ Aall &treet3 a loro
si deve lo slogan con hashtag ZJeel:he>ern, e il simolo degli occhialini sormontati da un
cespuglio di capelli ianchi è il pi4 che riconosciile simolo del candidato socialista del 'ermont.
;n questi giorni, a >roo=l+n, nella zona di reenpoint ormai non pi4 polacca ma colonizzata dagli
hipster, poche ore prima del comizio i comitati della zona han fatto comparire un murales dienvenuto3 «>entornato a casa >ernie», vi si legge e si invita ad andare a votare per lui, il 09 )prile.
Qn altro murales è comparso nel >ronF realizzato in 9 ore da SH artisti volontari.
8/18/2019 Girotto Vallortigara, Così è Natoil Timor Di Dio Il Sole 24 Ore 10 Aprile 2016
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7uesti murales per *eT Yor= valgono pi4 di qualsiasi spot elettorale, ne han parlato i giornali
locali, non li si possono ignorare, e il costo è stato quello delle omolette. 7uesto come esempio di
una campagna comunque organizzata, ma anche i singoli si attrezzano e cos", le lavagne esposte per
strada che solitamente illustrano i menu o fanno pulicit$ al ar che li mette su la porzione di
marciapiede antistante il locale, ora servono come cartellone pulicitario con messaggi pro
&anders.7uesto tipo di comunicazione si affianca ad altri media, pi4 tradizionali. ;n questi giorni è partita
una campagna di raccolta fondi su ;ndiegogo, internazionale di croTdfunding, che si chiama :he
attle of *eT Yor=, la attaglia di *eT Yor=. ;l fine di questa campagna è quello di raccogliere S/
mila dollari necessari a :he ;nd+pendent, giornale gratuito di ultra sinistra, e all’ccup+ Aall &treet
ournal, per la produzione e stampa di 8// mila copie di un’edizione in inglese e spagnolo dedicata
a &anders con cui «invadere le strade di *eT Yor=».
; media ufficiali in effetti non stanno dando a &anders lo spazio che ha Clinton -i quasi / mila
accorsi al suo primo comizio neT+orchese non hanno avuto nemmeno un minuto di diretta tv, per
dire2 e l’idea di ;nd+pendent e A& è quella di avere un effetto catalizzatore, «amplificando eproiettando un movimento in movimento, rendendo l’uscita del numero speciale una notizia in s%».
! in questa dichiarazione di intenti c’è tutta la strategia comunicativa degli occupiers che dal /00
ha camiato le tecniche di utilizzo dell’informazione da parte del movimento e che ora viene messa
al servizio di &anders.
Il Sole 10.4.16
(e eleioni americane e la caduta dei valori
di "uido 9ossi
qui
Il Sole Domenica 10.4.16
Neurosciene
5arole e musica nel cervello
di $rnaldo 7enini
La musica e il linguaggio parlato sono, all’origine, come tutti i suoni, virazioni d’aria. La sequenza
di processi nervosi che dalla coclea, stimolata dalle virazioni nell’orecchio, arriva alla corteccia
uditiva primaria del giro superiore dei loi temporali, trasforma le virazioni in informazioninervose fisico5chimiche complesse, che diventano gli eventi acustici di cui siamo coscienti. L’aria
che vira diventa musica -anche se non piace2, linguaggio -non sempre comprensiile2 o rumore.
6usica, linguaggio parlato e suoni, cosi come la coscienza li percepisce, sono prodotti dal cervello
secondo le virazioni che lo stimolano.
Le neuroscienze cognitive ricercano i meccanismi nervosi che, dalla virazione dell’aria, creano i
contenuti coscienti dell’esperienza acustica. &cienziati del dipartimento di scienze cognitive del
6;: si sono chiesti se gli stimoli acustici esterni entrino in un’area corticale comune per poi
dividersi, oppure se ogni tipo di suono ha un ingresso suo proprio all’area acustica primaria, a
seconda delle caratteristiche fisiche. Qna prima risposta N che richiede conferme e approfondimentima che gi$ ora è del massimo interesse N è stata data con una metodologia relativamente semplice e
nondimeno rigorosa e sofisticata. 0E8 spezzoni di suoni i pi4 diversi, e en identificaili -musica
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d’ogni tipo, linguaggi, fischi, canti d’uccelli, sospiri, pianti, risate, rumori metallici, acqua che
scorre, traffico stradale, squilli del telefono, fuoco scoppiettante nel camino, andiere al vento, cani
che aaiano, e molti altri2 furono fatti ascoltare per due secondi a dieci volontari durante la
risonanza magnetica funzionale del cervello.
L’indagine ha mostrato che nella corteccia acustica primaria dei loi temporali ci sono sei aree, con
intensi e fitti collegamenti nervosi, che reagiscono selettivamente ai suoni. 7uattro riflettono lecaratteristiche fisiche di ogni suono -frequenza, tono, eccetera2, la quinta struttura s’attiva solo al
linguaggio parlato, la sesta, nella profondit$ di un solco della corteccia acustica, solo alla musica,
non importa se melodica, dodecafonica, pop, rap, Uazz, Chopin, @avel, *oto, eccetera. La struttura
per la musica reagisce a ci< che ha un ritmo -come un fischio modulato2, anche se ci< che s’ascolta
non piace. La struttura specifica per la musica non reagisce a nessun altro suono.
Lo stesso vale per la struttura che reagisce al linguaggio parlato3 essa s’attiva per tutti i linguaggi,
anche se incomprensiili, e a nessun altro stimolo. &e ascoltiamo qualcuno che parla una lingua a
noi ignota, capiamo di regola se sta parlando o emettendo suoni senza significato. &olo nel primo
caso è attiva la nostra area specifica del linguaggio. L’attivazione delle aree della musica e dellinguaggio non dipende dal significato o dal piacere estetico, ma dalla sintassi, cioè dalla sequenza
temporale dei suoni propria di musica e dei linguaggi. 6usica e linguaggio parlato avreero un
organo d’accesso selettivo ai loi temporali, intensamente connesso con le aree della memoria, del
linguaggio nell’emisfero dominante e con quelle della valutazione e del piacere estetico nel sistema
limico e nell’emisfero cererale destro. ; meccanismi del linguaggio e dell’ascolto musicale
coinvolgono processi e aree nervosi estesi -corteccia prefrontale e frontoasale, giri temporali,
insula, aree acustiche del tronco encefalico, aree premotorie, cervelletto, eccetera2.
Lo studio semra aver scoperto il primo stadio dei meccanismi nervosi della differenziazione
acustica, anche se non fornisce indizi di come essi funzionino. La controversia se il senso musicalesia acquisito o congenito semra essere risolta con l’acquisizione che la musica, come il linguaggio,
è una categoria fondamentale dell’esistenza dovuta a strutture nervose congenite. La prime reazioni
alla musica, diverse se melodica o atonale, si registrano gi$ nei primi giorni di vita. -Cfr. 6usic in
the first da+s of life http3IIhdl.handle.netI0/0/0Inpre.//S.001.02. &i spiegano cos" l’universalit$
della musica, che secondo alcuni avree preceduto e modulato il linguaggio, e il suo valore nella
comunicazione. Jin dalla remota antichit$ esistono testimonianze sul valore sociale della musica.
!sso, verosimilmente, ha selezionato la musica fissandola nel patrimonio genetico.
&. *orman5aignere, *..BansTisher, . . 6cDermott, Distinct Cortical #athTa+s for 6usic und
&peech @evealed + +pothesis5Jree 'oFel Decomposition , *euron SS, 0S0509E, /08
Il Sole Domenica 10.4.16
Natura vs natura umana
(a realt non è come appare
di 5aolo (e#reni
L’00 agosto 08/S, a 'enezia, nella chiesa di &an >artolomeo di @ialto, una folla ascolta il
commento di Luca #acioli al quinto liro degli !lementi di !uclide. #acioli illustra le proporzioni
«invisiili» come uno strumento per l’astronomia, l’architettura e le arti meccaniche. *asce allora lamodernit$. La scienza avr$ sempre pi4 successo nel mostrare che c’è una realt$ non visiile a
Kocchio nudo, dietro apparenze che svaniscono quando interroghiamo il mondo con gli
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esperimenti.
*ella documentata e ricca raccolta curata da )ndrea Lavazza e 6assimo 6arraffa, vari esperti
analizzano il prolema dei rapporti tra scienze e senso comune, una questione, oggi, non pi4
soltanto filosofica -e teologica2. :rovo azzeccato il titolo La guerra dei mondi, perch% l’00 agosto
del 08/S segna l’inizio di una guerra, anche se le persone accalcate nella chiesa di &an >artolomeo
non se ne rendono conto. ! non se ne rendono conto perch% vivono a 'enezia, una repulica apertaalla modernit$. )ltrove l’inerzia del senso comune, che aveva permeato le sacre scritture, vuole che
la terra sia al centro dell’universo. alileo alilei e iordano >runo proveranno sulla loro pelle
quanto fosse pericoloso sostenere che la realt$ non è quella che ci appare, che la terra non è al
centro del creato, che i mondi sono forse innumerevoli, infiniti. Con un’eroica capariet$, alcuni
studiosi si attono per andare oltre lo specchio del senso comune, verso realt$ sconosciute alle
esperienze quotidiane. La verit$ scientifica è speciale perch% non è mai definitiva, ma è proprio la
sua ricerca che alimenta il fascino del fossato oggi incolmaile tra senso comune e progresso delle
scienze della natura.
L’andare oltre le apparenze caratterizzer$ anche le nuove scienze, quelle che si interessanodell’uomo. La prima, l’economia, con )damo &mith, mostra come l’egocentrismo degli interessi
individuali si trasformi invisiilmente in un equilirato enessere collettivo. La iologia, con
DarTin, esalta la potenza del caso, grazie alla capacit$ dei cangianti amienti di vita di selezionare i
varianti di una specie. ; varianti Kpremiati modificano, con un camiamento impercettiile, ci< che
appare eterno e immutaile. ;nfine la psicologia, con elmholtz e Jreud, introduce costrutti teorici
che sempre pi4 ci allontanano dalle intuizioni condivise sul funzionamento della mente dei nostri
simili.
;l successo nello studio degli invisiili induce i cultori delle scienze umane a previlegiare un
modello di divulgazione che scardina le intuizioni del senso comune. Be+nes soleva dire che gliuomini d’affari «pratici» ritengono sufficiente il loro uonsenso, ma ignorano che questo è erede
delle teorie del passato. ;l senso comune è una sorta di «scienza ritardata» e non è condiviso in
ugual modo da tutti. ; «sensi comuni» non ci accomunano perch% persone e culture sono
diversamente «ritardate» rispetto alle frontiere della scienza. :utto cos" semplice? #er esempio, nel
contriuto di Carlo Cellucci si sostiene che l’astronomia copernicana non è una violazione del senso
comune -come pare ai pi4, tra cui Buhn2, ma un’interpretazione della nostra esperienza diretta «pi4
plausiile di quella dell’astronomia tolemaica». #urtroppo tale approccio, tra l’illuministico e il
conciliatorio, spiega le modificazioni del senso comune ma non la persistenza di un nucleo di
intuizioni in palese contrasto con le scoperte delle scienze.La psicologia ingenua poggia su tali intuizioni quando le persone continuano ad accettare il liero
aritrio nelle decisioni, la responsailit$ delle scelte, l’intenzionalit$ nelle azioni delle persone, le
emozioni nei movimenti degli oggetti, la simultaneit$ nelle nostre esperienze dirette. ;n un
contriuto, 6auro Dorato analizza la percezione di un tramonto «qui e ora», anche se la luce che
rende commovente il paesaggio è partita dal sole en otto minuti fa. 7ueste intuizioni sono annidate
nel cervello di tutti gli umani. La storia della modernit$ inizia quando )ldo 6anuzio, il primo
grande editore, riesce a divulgare con i suoi tascaili stampati a 'enezia non solo le «proporzioni
invisiili» ma tutti gli scritti di )ristotele. :ra essi assumer$ rilevanza educativa la logica, da
diffondere come strumento sommo del «pensare ene».La storia della modernit$ finisce quando scopriamo modi di ragionare fuorvianti e persistenti. &i
tratta di una «cattiva logica» che frena l’apprendimento della «uona logica», vittima di
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sistematiche elaorazioni erronee delle informazioni. La guerra dei mondi ha cos" raggiunto il cuore
della razionalit$, dentro di noi. L’evoluzione darTiniana ha ficcato nel nostro cervello meccanismi
mentali oggi controproducenti. Come dice il profeta 7uelo -Corrado uzzanti23 «La risposta è
dentro di te epper< è sagliata».
)ndrea Lavazza, 6assimo 6arraffa, La guerra dei mondi. &cienza e senso comune , Codice
!dizioni, :orino,pagg. 0/1, W 0S
Il Sole Domenica 10.4.16
(udi# <euer%ach E1F041FA2G
()antropolo#o materialista
(a sua #rande fortuna #raie a Harl ,ar ha messo in om%ra il tema fondamentale del
ritorno all)uomo e ai suoi %iso#ni di fondo
di "iuseppe 7edeschi
Jeuerach ha goduto di una grande fortuna, che per< è stata per lui anche una grande maledizione3in una delle sue opere pi4 celeri, L’ideologia tedesca, Barl 6arF gli ha reso un importante
omaggio, e al tempo stesso gli ha rivolto una severa critica3 l’uno e l’altra hanno assicurato larga
fama a Jeuerach presso i posteri nei paesi europei nei quali il marFismo ha avuto una presenza
massiccia. 6a è legittimo chiedersi se il giudizio del grande rivoluzionario tedesco aia reso piena
giustizia a Jeuerach.
7uesti N diceva 6arF N aveva avuto s" il merito di concepire l’uomo essenzialmente come un ente
naturale -contro egel che lo concepiva come autocoscienza, cioè come pura spiritualit$2, e dunque
di sottolineare il rapporto uomo5natura -ignorato dall’idealismo2, ma non aveva visto che quel
rapporto uomo5natura non era solo un rapporto interno alla natura, ens" era al tempo stesso unrapporto dell’uomo con gli altri uomini nella produzione della vita3 un rapporto materiale5sociale,
che modifica profondamente e «produce» la natura -nel senso che la lavora e la trasforma
continuamente2. &icch%, affermava 6arF, «fin tanto che Jeuerach è materialista, per lui la storia
non appare, e fin tanto che prende in considerazione la storia, non è materialista. 6aterialismo e
storia per lui sono del tutto divergenti».
;l giudizio di 6arF su Jeuerach era certamente acuto, ma, come dicevamo, è legittimo chiedersi se
esso non perdesse di vista alcuni aspetti fondamentali della filosofia feuerachiana. ! che sia cos" ce
lo conferma un grande saggio del filosofo tedesco, i #rinc"pi della filosofia dell’avvenire -0S112,
che viene ora riproposto da rthotes a cura di #iergiorgio >ianchi.i$ *orerto >oio, curatore della prima edizione italiana dei #rinc"pi -presso !inaudi, nel 091E,
all’indomani dell’atroce guerra mondiale2, riteneva che in essi si trovasse appagata una esigenza
fondamentale, dopo tante uriacature Kspeculative3 quella di un ritorno all’uomo nella complessit$
e nella concretezza della sua natura, dei suoi isogni e delle sue ideologie.
;n effetti, nei #rinc"pi maturano e trovano una splendida espressione i motivi fondamentali del
pensiero di Jeuerach, il quale giudica la filosofia di egel come «un idealismo teologico», in
quanto egel ha concepito Dio o l’)ssoluto come il complesso dei concetti -da lui esposti
dialetticamente nella logica2 che costituiscono la trama metafisic a della realt$. ;noltre, nell’opera di
egel, l’uomo scompare come ente finito, dotato di isogni materiali, e diventa pura autocoscienza,cos" come la natura diventa alienazione dell’idea. #erci< egel svaluta irrimediailmente le scienze
naturali, in quanto scienze del finito e dell’empirico3 di quell’empirico che in realt$ non è, in quanto
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si contraddice in se stesso e si annulla3 per egel, dunque, le scienze naturali sono pseudoscienze, e
a esse va contrapposta la filosofia della natura.
#er Jeuerach, invece, l’uomo è un ente naturale finito, un essere sensiile. «;nfatti N egli dice N
accade soltanto a un essere sensiile di aver isogno per esistere di cose che stanno al di fuori di lui.
;o ho isogno di aria per respirare, di acqua per ere, di luce per vedere, di sostanze vegetali e
animali per mangiare»... ;l mondo naturale ha quindi una importanza vitale per gli uomini, e laconoscenza per eccellenza è la conoscenza di quel mondo, data dalle scienze empiriche o naturali.
D’altro canto, solo se si concepisce l’uomo come ente naturale finito si possono cogliere in tutte le
loro multiformi espressioni i suoi rapporti con i suoi simili3 che sono rapporti di continuo scamio e
arricchimento intellettuale -dunque l’uomo è un ente naturale finito sociale2 e di ricerca di amore -il
sentimento pi4 noile ed elevato della specie umana2.
Jeuerach ha proposto una filosofia che fosse essenzialmente una antropologia, la quale doveva
asarsi su un processo di umanizzazione. Qmanizzazione di Dio, in primo luogo. #oich% nella
religione l’uomo distacca da s% le proprie qualit$ pi4 alte -intelligenza, spiritualit$, creativit$2 e le
attriuisce a Dio. 7uesta alienazione delle qualit$ essenziali della specie umana in Dio comporta unvero e proprio rovesciamento dei rapporti fra uomo e Dio. ;l soggetto vero, l’uomo, viene
trasformato in un predicato di Dio, mentre Dio, che è creazione dell’uomo, diventa il soggetto,
l’elemento creatore. :utto ci< avviene perch% l’uomo, non trovando appagamento nella realt$, crea
al di fuori di essa, al di fuori del mondo concreto, una realt$ sovrannaturale. 7uesto rovesciamento
dei rapporti fra Dio e uomo N che da soggetto attivo diventa oggetto passivo N ha per effetto di
diminuire e umiliare l’uomo, onde, dice Jeuerach, «per arricchire Dio l’uomo deve impoverirsiP
affinch% Dio sia tutto, l’uomo deve essere nulla».
Come si vede, il programma di Jeuerach mirava a una grande rivoluzione filosofica, che
inquadrasse nella natura e nella realt$ empirica gli uomini, coi loro pensieri e coi loro sentimenti.LudTig Jeuerach, #rinc"pi della filosofia dell’avvenire, a cura di #iergiorgio >ianchi, rthotes
!ditrice, *ocera ;nferiore -&)2, pagg. SE, W 01
Il Sole Domenica 10.4.16
2J aprile 1616 vite nella tempesta
In *uella data3 400 anni fa morivano Sha:espeare3 Cervantes e "arcilaso de la !e#a el Inca3 il
narratore della con*uista di <lorida e 5erK
di 5iero 7oitani
:ra il G aprile 08E1 e il G aprile 0E0E si compiva la vita di Ailliam &ha=espeare. &ono due date
convenzionali, la prima dedotta dal giorno del attesimo, il E, ed entrame asate sul calendario
giuliano, al quale l’;nghilterra riformata ancora si teneva. 6a sono universalmente accettate e
trasportate nel calendario gregoriano, il nostro. ;l G aprile del 0E0E scomparvero anche 6iguel de
Cervantes, l’inventore del Chisciotte, e lo straordinario narratore della conquista della Jlorida e del
#er4, arcilaso de la 'ega el ;nca. ;nsieme, i tre aprirono il mondo nuovo della cultura e della
letteratura moderne. 'issero nella tempesta del loro tempo. Juggiasco in ;talia, Cervantes comatt%
e fu ferito a Lepanto, pass< cinque anni da prigioniero e schiavo ad )lgeri, chiese di poter andare in
)merica -la domanda fu respinta2. arcilaso, figlio di una principessa ;nca e di un conquistadorspagnolo, visse in #er4 i primi venti anni della sua vita, poi si spost< in &pagna3 la sua tempesta fu il
racconto della fine di una civilt$. &ha=espeare seppe mettere in scena tutte le tempeste della vita3
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del potere, del conoscere, dell’amare. Lirico di vaglia, Cervantes invent< trame e personaggi tra i
pi4 avvincenti di tutti i tempi3 non soltanto Don Chisciotte della 6ancia e il suo scudiero &ancio
#anza, ma anche quelli delle novelle, delle commedie, e del romance di #ersiles e &igismunda.
&ha=espeare cre< dozzine di personaggi e di intrecci, tra i quali forse un Cardenio ripreso dal
Chisciotte N invent<, come sostiene arold >loom, l’uomo N e la donna3 iulietta e @omeo, iulio
Cesare e >ruto, )ntonio e Cleopatra, &h+loc= e essica, e 'iola, 6arina, !rmione, ;mogene M'erso la fine della sua vita, pulic< una raccolta sulime di &onetti -per un «el giovane» e una
«dama scura», forse nera2 e si diede a mettere in scena trame romanzesche dove la tempesta, quella
fisica del fortunale, sulla terra e soprattutto in mare, domina con la forza dell’uragano ma produce
poi riconciliazione e rinascita3 dalla rughiera dove Lear impazzisce all’oceano di #ericle, dal mare
di >oemia -[2 nel @acconto d’inverno alla :empesta, l’ultima opera che compose da solo.
Cosa vogliano dire La :empesta, e il vivere nella tempesta, ce lo spiega il liro del tutto speciale di
*adia Jusini, 'ivere nella tempesta. La copertina dice gi$ -quasi2 tutto3 nel celere quadro di ohn
Ailliam Aaterhouse che vi figura una 6iranda dai capelli rossi, seduta su uno scoglio, guarda
-mira2 una nave che affonda nella tempesta. Cos" fa anche *adia Jusini3 fissa l’opera di&ha=espeare, la scandaglia a fondo, e contempla il vivere, l’immaginare, il pensare, che essa suscita.
@accontando tante storie. ;nnanzitutto, riscrivendola, quella della :empesta, la sua trama stregata e
intrigante. *ella quale campeggia un’isola misteriosa in mezzo al 6editerraneo -e forse anche da
qualche parte tra le >ermude e la #atagonia2 dove naufraga una nave con a ordo il re di *apoli
)lonso, suo figlio Jerdinando e suo fratello &eastiano, il duca di 6ilano )ntonio, e vari cortigiani.
&ull’isola vivono il gran mago #rospero, gi$ duca spodestato di 6ilano, sua figlia 6iranda, lo
spirito )riele e lo Kschiavo, il mostro umano Caliano -il cui nome è anagramma di «canniale»2.
La tempesta è stata inscenata da #rospero, e nel naufragio non è perito nessuno. ; naufraghi
approdano in punti diversi, Jerdinando opportunamente vicino a dove si trovano #rospero e lafiglia, perch% i due giovani si innamorino perdutamente l’uno dell’altra. ;l re di *apoli e il duca di
6ilano devono invece compiere un lungo cammino attraverso l’isola, mentre Caliano si mette al
servizio di &tefano e :rinculo, due marinai, per organizzare un colpo di stato contro il padrone. #i4
tardi, )ntonio e &eastiano complottano per strappare il regno di *apoli ad )lonso -ah la tempesta
della lotta per il potere2. Jalliscono miseramente, e alla fine #rospero perdona tutti, anche chi non si
pente -come il fratello )ntonio che aveva portato via a lui il ducato milanese2, prepara le nozze di
Jerdinando e 6iranda con affascinanti spettacoli, e aandona la magia.
*adia Jusini segue questa trama, e le sue complicazioni, scena dopo scena3 compie una lettura
piana, come fosse quella del *eT Criticism. 6a vi inserisce anche episodi della &toria, quasi fosseadepta del *eT istoricism3 la regina !lisaetta e il suo successore, iacomo '; di &cozia e ;
d’;nghilterra, la &ea5)dventure che naufrag< -ma tutti scamparono2 alle >ermude, l’;nvinciile
)rmata spagnola, l’esploratore5corsaro5spia5scrittore &ir Aalter @aleigh, l’indiana #ocahontas, lo
svizzero :homas #latter in visita a Londra. :utti servono a gettare luce trasversale sulla :empesta,
nella quale, per dirne una, &ha=espeare menziona le >ermude3 incrociano la &toria con la finzione.
Dispiega davanti ai nostri occhi, *adia Jusini, quadri famosi, che sono come specchi del dramma3 il
Dittico Ailton, La :empesta di iorgione e quella di :urner. Convoca Jaust e @oinson, 6ac
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th e )mleto, Lear e Cordelia, @iccardo ;; e Clarence che sogna nel @iccardo ;;;. Cita #latone e
)ristotele, 'irgilio e vidio, Jicino e 6ontaigne3 sulla meraviglia, il mito, la poesia, la magia, i
canniali. Ci ricorda i liri che per lei ruotano attorno alla :empesta3 Beats, 6o+ Dic=, :.&. !liot,
'irginia Aoolf, )nna 6aria rtese. ! commette due peccati che al critico, quando è ancora
studente, i professori dicono di evitare a ogni costo3 mette infiniti puntini di sospensione, talora tre o
quattro volte in uno stesso periodo, per suggerire che ci sareero moltissime altre cose da dire eche La :empesta è «inesauriile» e «inafferraile»P e racconta storie della propria vita, soprattutto
della sua infanzia3 la nonna e il padre, il mare e l’isola.
Jelices culpae, per<3 non solo perch% appartengono a quello che oggi si chiama «personal
criticism», critica personale, ma anche perch% ci dicono cosa significhi «vivere nella tempesta» N
cioè, tout court, vivere. La tempesta, diceva )gostino Lomardo, è una «grande conchiglia», di
quelle ritorte3 dentro, semra si senta il mare, seene non sia che illusione. 6a anche La tempesta
è un’illusione, una magia della scrittura, una meraviglia piena di meraviglie, un’isola d’incanti,
voci, musiche, di nuvole che si spalancano per far piovere ricchezze3 qui, )riele volteggia nell’aria
e canta e vola alle >ermude per cogliere rugiadaP qui, persino Caliano diventa poeta. 6a tutto, allafine, svanisce3 «l’edificio senza fondamenta I di questa visioneMquesto stesso vasto gloo, s", I e
quello che contiene, tutto si dissolver$...*oi siamo della materia I di cui son fatti i sogni I e la nostra
piccola vita I è circondata da un sonno».
'ivere nella tempesta3 vivere accettando la vita, che è una serie di tempeste, ma anche una
meraviglia e una graziaP stupire, e far proprie anche le cose dell’oscurit$, come #rospero fa con
CalianoP ascoltare gli altri e ascoltare poesiaP pentirsi e perdonare, come )riele spinge #rospero a
fareP avere una seconda chance, riacquistare la liert$3 salvarsi, rinascere. Chiedere misericordia,
come all’inizio fanno i marinai sul punto di esser travolti dal fortunale e come nell’epilogo fa
l’attore in veste di #rospero, coniugando in rima disperazione -despair2 e preghiera -pra+er2.
Il Sole Domenica 10.4.16
(a suspense
(e##ere il ritmo della mente
di $nna (i !i#ni
*ella celere intervista con :ruffaut, itchcoc= spiega il meccanismo di costruzione della suspense
cinematografica, di cui è maestro indiscusso. L’effetto ansiogeno è provocato ad arte dal regista, che
fornisce allo spettatore una quantit$ maggiore o minore 5 a seconda dei casi 5 di informazionirispetto ai protagonisti del film3 pertanto lo spettatore, sulla ase di tali informazioni, è indotto a
operare delle predizioni, la sua immaginazione è spinta a compiere salti in avanti nel futuro della
trama ed è proprio ci< a produrre la suspense. ;n un certo senso, ogni narrazione letteraria o
cinematografica che alteri la costruzione temporale del racconto pu< produrre un livello di
suspense. &tefano Calarese, nel suo el saggio dedicato a questa fondamentale strategia narrativa,
fa notare come gi$ 7uintiliano -; sec. d. C.2 parli di «tenere animos suspensos» sottolineando cioè
l’importanza, nella scrittura, di tenere avvinto l’interesse del lettore con digressioni artificiose e
intrecci originali. 6a è solo nel O;O secolo che la suspense assume assoluta centralit$ in letteratura,
con il diffondersi di detective stories e noir, il cui successo fu decretato dalla pulicazione suifeulleton francesi e inglesi.
;l genere detective novel è figlio delle societ$ metropolitane europee dell’’S//3 nella
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rappresentazione della morte efferata e nell’utopistica messa in scena di una verit$ che si riesce a far
venire sempre a galla grazie all’astuzia di un indagatore, la societ$ orghese ottocentesca dissipava
catarticamente le proprie paure e confermava le proprie aspettative di certezza. ;l primo detective in
assoluto fu )uguste Dupin, personaggio dand+ nato dalla penna di !dgar )llan #oe, protagonista di
una trilogia di romanzi3 non era ancora un professionista, ma solo un amante della uona logica,
esattamente come il suo collega inglese &herloc= olmes, questa volta s" un professionista, creatoda )rthur Conan Do+le in una serie di romanzi e racconti editi tra il 0SSH e il 09H. Ci< che
accomuna Dupin e olmes è l’«estetica dell’indizio», ovvero la comune fiducia incrollaile nella
razionalit$ quale strumento perfetto per risalire alla logica del delitto e del suo autore.
#er comprendere la mente criminale, infatti N cos" spiega lo stesso olmes N isogna
immedesimarsi nei percorsi mentali che l’assassino ha compiuto per giungere all’omicidio. &i tratta
di quello che in psicologia cognitiva viene definito mind reading, la capacit$ di leggere nella mente
altrui, e che cos" sapientemente viene messo in atto da Dupin, da olmes e dallo stesso 6aigret di
&imenon.
La cosa davvero interessante, per<, è che la lettura o la visione di un noir pu< diventare un eserciziodi mind reading anche per il fruitore dell’opera3 il quale, a seconda di quante informazioni possieda
circa la storia, pu< operare inferenze di vario tipo, sicch% la lettura del genere detective diviene una
vera e propria palestra cognitiva. &ia che si tratti di suspense«diretta» 5 che prevede che il lettore5
spettatore sia all’oscuro di qualsiasi informazione e preda di ansia totale 5, sia che si tratti di
suspense «condivisa» N che prevede che il lettore5spettatore possieda le medesime informazioni del
protagonista col quale si identifica completamente seguendone l’azione di pari passo 5, in entrami i
casi si produce nel lettore un’ attivazione importante di tipo cognitivo ed emotivo. ;l
neuroscienziato onah Lehrer spiega come l’attivit$ predittiva in genere provochi nel cervello il
rilascio di dopamina, suscitandoci un senso di enessere ogniqualvolta le previsioni da noiimmaginate si rivelano veridiche3 la fruizione di narrazioni a struttura sospesa come i noir, nelle
quali la nostra attivit$ predittiva è chiamata in azione, fungeree dunque da utile Kesercizio
simulativo di altrettante situazioni reali. ra ci spieghiamo l’immenso successo del genere thriller
nella letteratura e nel cinema di oggi3 «&e l’esperienza della suspense nella realt$ non fornisce
alcuna garanzia che raggiungeremo una risposta completa a una domanda che ci causa perplessit$,
la suspense della detective stor+ ci offre uno spazio per uscire dal duio, uno scenario sicuro in cui
alleviare le nostre ansie riguardo alle incertezze e agli inganni della vita reale».
&tefano Calarese, La suspense, Carocci, @oma, pagg. 0, W 0
Il Sole Domenica 10.4.16
'doardo $l%inati
Il cuore di tene%ra della %or#hesia
Inda#ine sul delitto del Circeo Ee molto altroG3 +(a scuola cattolica è un romanoi%aldone.
()autore usa la %ravura per prote##ersi dal caos
di <ilippo (a 5orta
!doardo )linati è, forse, il pi4 ravo di tutti. ! lo è stilisticamente, narrativamente,
drammaturgicamente, lo è come ritrattista, etnologo urano, mitografo di idee. ra, in questaluccicante ravura N dispiegata in ogni pagina, in ogni singola frase della &cuola cattolica -@izzoli,
euro, pp. 0912 5 potree per< nascondersi un Kprolema, come dir< tra poco.
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Con questo liro la migliore prosa d’arte -si veda di )linati la perfetta K&erenata al rettilario nella
sua raccolta di racconti uerra alla tristezza2, devota agli ideali di elegante precisione, ritmo
musicale ed essenzialit$, incontra la forma liquida del romanzo5contenitore -oggi quasi lo stile del
mondo2, dello zialdone digressivo e dissipatorio, e cos" implode. La scrittura insegue
meticolosamente la instancaile fl\nerie mentale e fisica dell’autore, le sue passeggiate per il
7:-7uartiere :rieste2, gli innumerevoli personaggi del suo Kromanzo di formazione-amici,compagni di classe al &an Leone 6agno, sorelle dei compagni di classe, fratelli dei compagni di
classe, insegnanti, amori2, e poi incontri, letture, pensieri svagati, interrogativi, esitazioni,
tradimenti, successi, disfatteM Delle tre grandi aree 5 o tipi della interrogazione 5 in cui Calvino
aveva suddiviso il suo #alomar c’è qui molta Descrizione -memoraile quella delle aitazioni
orghesi, oscillanti tra il nascondere e l’esiire2, molta @iflessione, per< quasi sempre esemplificata
in qualche concreto personaggio -nel testo sono come incastonati tanti microsaggi sulla scuola,
sull’amicizia, sul fascismo 5 che tiene insieme «legge e trasgressione» 5 sul femminismo, sul
masochismo, sui sogni ad occhi aperti degli adolescenti, sull’eros e la Kvoluilit$ del peneM2 e un
po’ di @acconto, quel tanto che viene ispirato da fatti realmente accaduti -)linati proailmentecondivide la diffidenza di aroli verso i vapori della finzione e il conseguente pregiudizio positivo
nei confronti della realt$, sempre pi4 misteriosa, inafferraile e imprevediile di qualsiasi nostra
storia immaginata3 «è pi4 facile scrivere quando si scrive la verit$»2. La stessa rappresentazione del
DdC -Delitto del Circeo2 5 non solo prodotto di tempi ma «produttore di tempi» e di costume 5
centro magnetico del liro, e suo primo movente, è alla fine solo uno dei molti temi, sullo sfondo di
un potente affresco sulla Classe 6edia, incerta se sopraffare o sottomettersi, dotata di un uon senso
che viene meno quando si sente pi4 sicura. ! proailmente è una meditazione sul male quella che
ispira ogni pagina, con una intuizione fondamentale 5 direi di ispirazione dantesca 5 a proposito
delle Klogiche elucurazioni degli assassini3 il male non ha a che fare tanto con la Kestialit$quanto con il calcolo e con una ragione interamente ridotta ai suoi piani e progetti.
C’è poi una pagina decisiva che involontariamente ci offre una chiave di lettura della &cuola
cattolica, quando l’autore confessa che s", lui poteva anche credersi il pi4 intelligente -eninteso
dopo l’inarrivaile )rus2, ma «sempre come potenzialit$ piuttosto che per effettive realizzazioni»,
e aggiunge di sentirsi sempre magnificare per «il liro che potrei scrivere», non per quelli che ha
scritto. ;n genere è sempre al di qua di ci< che vorree o potree essere, lievemente spostato3 in
chiesa pensa a tutto tranne che alla religione, negli anni ’H/ si dichiarava comunista senza
minimamente esserloM ! anche La scuola cattolica, nonostante la mole intimidatoria delle 0G//
pagine -avvertenza3 a pagina 8/ l’autore stesso autorizza a saltare qualche capitolo2, si potreeleggere come un faraonico aozzo, la prova generale di un romanzo che non c’è, che avree
potuto essere, ma che verosimilmente non sar$ mai scritto.
)ccennavo alla presenza di un Kprolema. *on c’è pagina del liro in cui )linati non ci mostri la
sua inesauriile verve intellettuale, il gusto del paradosso e della attuta arguta, il calemour,
l’aforisma -«l’amore è la toma del matrimonio», «il cattolicesimo antesignano del surrealismo»2,
la istantanea fulminante -l’ora di nuoto, con quei corpi pallidi e malfatti, come «un livido quadro
manierista»2, leggende metropolitane ed elenchi -di film, frasi fatte, etc, un po’ $ la 'eronesi2, il
commento al tic linguistico -Kemè è «la formula cui è impossiile replicare»2, la evocazione lirica
-ad ogni mese estivo vengono associati colori e suoni3 «)gosto3 >ruciato >ianco #olvere e 'uoto»2,il rovesciamento spiazzante del clich%, con risultati spesso virtuosistici -anche se l’analogia tra le
due povere vittime del Circeo chiuse nel aule e il gatto di &chr]dinger, morto e vivo al tempo
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stesso, è un po’ fuori controllo2. 6ai una osservazione di senso condiviso, appena un po’ anale,
ordinaria. Come se lo scintillio della prosa e dell’ingegno fosse una specie di ipnotica coazione, o
perfino uno schermo che protegge dal caos del mondo. L’io narrante in ci< potree somigliare
all’Qlrich dell’Qomo senza qualit$3 uno spirito iper5analitico, vivisettore, alla giusta distanza dal
male che racconta, «trituratore» di liri, attratto dal «senso della possiilit$», in genere incline a fare
pi4 esperimenti che vere esperienze, dunque sempre aggressivamente sulla difensiva, con unproprio nucleo statico e inviolaile. Ci< che qui si riconosce alla >orghesia come sua mentalit$
specifica N distacco e distanza, formalismo, Kdare del lei anche alla morte e alla malattia N viene
fatto proprio, quasi omeopaticamente, dall’autore stesso per mostrare il cuore di tenera della
>orghesia, per Kdarle del lei. La scrittura diventa l’esercizio continuo, affilato, Kspettacolare 5 non
c’è mai un attimo di noia 5 di un io accogliente ma anche sorvegliato, dispotico, che aspira a
evadere da se stesso e mutarsi finalmente in cosa, che tuttavia non intende mollare la presa
intellettuale, che trasforma anche lo svenimento in mito letterario -in un liro precedente2, che ama
il rischio solo potenziale, che ci offre una variopinta galleria di personaggi 5 una commedia umana
su cui si piange e si ride 5 , che incarnano tante possiili figure del destino, ma nei quali lui non sidimentica mai, come invece faree un romanziere. )ll’inizio si dichiara, con onest$, «felicemente
infelice», perch% non pu< che trasmetterci la nostalgia di una felicit$ perduta, di una pienezza che
«si gode solo in un secondo momento». ! proailmente solo nella scrittura quella felicit$, allora
appena sfiorata, volatile come l’araccio di una donna, ritrova la unica sua dimensione tangiile,
meno effimera.
!doardo )linati, La scuola cattolica , @izzoli, 6ilano, pagg. 091, W
Il Sole Domenica 10.4.16
Il 7ardo scritto e riscritto$nalisi3 ripu%%licaioni e nuove traduioni
di $ntonio $udino
( naturale che in clima di anniversario, gli scaffali delle lirerie si affollino dei testi del grande
drammaturgo o di opere a lui dedicate, con traduzioni di ogni tipo e qualit$, innumerevoli edizioni
per amini, saggi che ci dimostrano come il diritto e la finanza di oggi fossero gi$ state comprese
da quell’autore, e le immancaili rinnovate congetture sulla sua identit$, col riapparire del profilo
dell’umanista di origine italiana, quel ohn Jlorio che avree usato un giovane attore come
prestanome.:ra queste novit$ appare qualcosa di interessante, come la riedizione da parte di &ellerio di un
saggio che ha sempre suscitato clamori, dedicato a ; personaggi del teatro di &ha=espeare e scritto
da Ailliam azlitt nel 0S0H come una sorta di lunga arringa in difesa delle opere del suo
conterraneo, espressa proprio nel momento in cui quell’uomo di teatro inizia ad essere il caposaldo
della attaglia contro il classicismo, in nome di una visione pi4 liera e moderna dell’arte, non
regolata da rigidi canoni espressivi e formali. 7uesto salta agli occhi ripercorrendo i vari capitoli del
volume, dedicati ognuno a un protagonista dei drammi e delle commedie, attraverso i quali il
filosofo e critico individua uno &ha=espeare in cui Ki personaggi sono la natura stessa, concreti e
splendidamente modellati in forme che ne fanno calchi di vita, nonostante siano amientati inperiodi diversi, appartengano a classi sociali differenti e si collochino a disparate latitudini. Ja un
po’ sorridere oggi sia questa linea di analisi cos" realistico5psicologizzante che quell’accanito tono
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di opposizione radicale e puntuale a tutti gli attacchi che tacciavano &ha=espeare di
approssimazione, grossolanit$ di disegno, insistenza su dettagli troppo truculenti o estremi, e
attraverso i quali i classicisti si opponevano al sempre pi4 vasto dilagare delle opere, diffusione che
prendeva forza con il parallelo radicarsi dello spirito romantico.
*on a caso dalla parte di azlitt si schier< quello &tendhal che qualche anno dopo con il suo @acine
e &ha=espeare porr$ una pietra tomale sui formalismi del teatro di matrice seicentesca franceseindicando nell’autore di )mleto il nuovo corso di una scrittura scenica pi4 aderente al suo -e al
nostro2 tempo. 6a sorprende scoprire attraverso il dettagliatissimo saggio in appendice di )lfonso
eraci quanto quel testo aia scatenato da allora ad oggi aspre oggi attaglie politiche, a partire da
quei tor+ vicini alla monarchia inglese che non vedevano di uon occhio chi lo aveva composto,
considerato un giacoino e sicuramente schierato dalla parte di *apoleone anche dopo la disfatta di
Aaterloo, cosa evidente nella fitta rete di idee anti monarchiche e anti oligarchiche esposte nel
tagliente saggio su Coriolano. ;n quelle pagine, infatti, azlitt ammette che persino il suo adorato
drammaturg o, nel raccontare le vicende del tiranno romano, si pone dalla parte di quella poesia che
semra avere «un deole per il versante dispotico della contesa», forse perch% si vergognava dellesue umili origini, allineandosi cos" alla scrittura che ha sempre trovato poco interessante dare spazio
o ragione alle classi umili, finendo per diventare specchio di poteri e ceti dominanti. #olemiche che
si rinnoveranno, intorno a quel saggio, in epoca di guerra fredda o negli anni del tatcherismo.
Qlteriore dimostrazione, se non altro, di quanto le opere di &ha=espeare contengano tante di quelle
riflessioni e angolature prospettiche che ogni momento storico ci si possa specchiare direttamente,
trovando infiniti riflessi e dando anche vita a opposti schieramenti ideologici. Cos", l’evidente e
continuo desiderio di misurare quei testi sui propri tempi, mette in gioco un immediato isogno di
avvicinarli alla propria realt$ , interpretandoli in vario modo sulla pagina e sul palcoscenico,
smontandoli e rimontandoli, e soprattutto ritraducendoli. ;nteressante da questo punto di vista lanuova versione di iulietta e @omeo realizzata da &ergio #erosa per Cierre !dizioni nel tentativo di
ripristinare le rime, che certo sono la spina dorsale di un’opera aitualmente restituita in italiano
attraverso la prosa, e per mezzo delle quali &ha=espeare escogita soluzioni sorprendenti, come nel
primo incontro in cui i due giovani si parlano, guarda caso, in rima aciata, prima di unire
carnalmente le loro lara, come dimostrava in un acuto saggio, pulicato da >ulzoni diversi anni
fa, uido >ulla. #roprio di >ulla è la traduzione riedita da *eTton Compton di 6aceth
attualizzata dalla copertina con i volti di Jassender e della Cotillard nell’ultima pellicola di Burzel,
in parallelo alla nuova traduzione !inaudi curata da #aolo >ertinetti che, finalmente, cerca di non
tenere d’occhio soltanto la filologia ma anche la forza necessaria a una parola che va detta davanti aun pulico. &empre su questo fronte e fra i recuperi d’epoca di *eTton Compton la versione del
6ercante di 'enezia di uno dei padri della regia italiana, Luigi &quarzina, del quale lo stesso editore
aveva gi$ proposto la versione dell’ )mleto, portato in scena per la prima volta in versione integrale
col giovane assman nel ’8.
! per chi volesse attraversare in maniera orizzontale la potente produzione del drammaturgo c’è,
fresco di stampa, *on chiedere ragione del mio amore curato da !useio :raucchi per L’rma,
antologia delle lettere che si indirizzano i personaggi di alcune opere, secondo un ausato artificio
scenico, rivitalizzato con grande finezza dal genio di &tratford.
Il Sole Domenica 10.4.16
ra le due #uerre mondiali
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I prestiti sa allo Stato fascista
di ,auro Campus
;l contriuto della storiografia italiana alla comprensione della collocazione internazionale del
fascismo è marginale se paragonato all’impegno dedicato allo studio della strutturazione interna del
regime e all’organizzazione che esso diede al consenso. ; temi su cui maggiormente si sono affollatii contriuti pi4 innovativi ruotano intorno alla dimensione nazionale del regime interrogandone
instauratio e renovatio di forme politiche e ideologiche, mentre pi4 esigui sono stati gli spazi
riservati alle trasformazioni strutturali e ai mutamenti di equiliri tra gruppi dominanti. Qn discorso
analogo è possiile svolgere per la politica estera del 'entennio, sulla quale una sintesi complessiva
manca da quarant’anni3 i pochi studi recenti hanno indugiato pi4 su nodi diplomatici che sulla
genesi e sulla resistenza dei vincoli esterni. Da ci< scaturisce un diattito riluttante a inserirsi con
larghezza di orizzonti nella rifiorita storiografia internazionale sugli anni venti e trenta. )nche per
ci< la pulicazione di :he Qnited &tates and Jascist ;tal+ rappresenta N soprattutto per il mondo
anglosassone N un contriuto di non poco conto.7uando trentacinque anni fa questo liro fu pulicato per la prima volta, gli studi sulla politica
estera del fascismo erano dominati dall’opus magnum defeliciano. !sistevano, certo, alcuni
importanti lavori sulla politica estera fascista, ma il panorama editoriale era per lo pi4 sriciolato in
una serie di saggi che esaminavano molecolarmente un singolo negoziato, lo spirito di taluni
accordi internazionali, o le attitudini revisionistiche mussoliniane. L’essere fortemente innovativo
rispetto a questo scenario, per<, è solo uno dei motivi che rendono la traduzione e l’aggiornamento
di questo volume un fatto degno di nota3 esso, infatti, oltre a rappresentare un auspicaile punto di
ri5partenza verso un’analisi del fascismo non solo come fenomeno interno, inserisce le fondamentali
conclusioni di un lavoro prezioso nel diluvio torrenziale della storiografia anglosassone che ignora N a volte completamente N gli apporti di studiosi scritti in lingue diverse dall’inglese.
#eraltro questo liro affronta l’usura degli anni con rillantezza temperata solo dal successivo
sovrapporsi di interpretazioni laterali al tema che affronta3 il modo e i tempi con cui gli &tati Qniti
ufficialmente isolazionisti dei :Tent+ Years’ Crisis stesero la loro rete di protezione intorno al
regime -e alle %lite che ne avevano sostenuto l’ascesa2 legittimandolo e N in parte N determinandone
la tenuta. ;l sistema internazionale nel quale l’analisi di 6igone cade è quello dominato
dall’instailit$ delle clausole cartaginesi del :rattato di 'ersailles, nel quale la massiccia richiesta
europea di assistenza finanziaria degli &tati Qniti era la norma. ;n ;talia i prestiti esteri divennero
indispensaili per sovvenzionare le importazioni di eni alimentari e materie prime, e per ilcompletamento di alcuni impianti industriali. La condizione che Aashington riteneva fondamentale
affinch% i #aesi usciti dalla guerra riacquistassero la fiducia dei mercati e rientrassero nel circuito
dei trasferimenti internazionali di capitali, era la stailit$ del regime politico che li governava. *on
è un caso che i prestiti concessi all’;talia dalla finanza americana negli anni 'enti, avvennero dietro
la garanzia di stailit$ riconosciuta al fascismo. !, infatti, fino al 09S una serie di prestiti
oligazionari in dollari che Aall &treet concesse allo &tato o ad imprese per le quali lo &tato aveva
garantito, inondarono l’;talia.
;l punto di forza del liro è la ricostruzione precisa ed equilirata della logica attraverso la quale
quei prestiti furono garantiti ed erogati. &ono davvero pochi i passaggi e i meccanismi che 6igonenon chiarisce con precisione attingendo a una ricerca archivistica esemplare. ;l passare degli anni
non ha incrinato la definizione di egemonia attorno alla quale il liro s’interroga illustrandone gli
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aggiornamenti che gli &tati Qniti seppero imprimere a un’aggiornata forma di dollar diplomac+. *e
ha semmai confermato il valore che, giustamente, il suo autore non rinnega nel ilancio che
introduce il volume intitolato3 Ue ne regrette rien, del resto perfettamente coerente con la iografia
intellettuale di 6igone.
ian iacomo 6igone, :he Qnited &tates and Jascist ;tal+. :he @ise of )merican Jinance in
!urope , Camridge Qniversit+ #ress, *eT Yor=5London, pagg. OL';;;51/8, ^ 00/
Il Sole Domenica 10.4.16
,edio oriente
$utodenuncia israeliana
' soldati e riservisti di sahal hanno raccontato %rutalit e umiliaioni inferte ai palestinesi
tra il 2000 e il 2010
di Ser#io (uatto
«( gente malata, completamente pazza, odiano gli arai, sono disposti a rischiare la galera pur difare qualcosa agli arai». *ell’accusa di un ufficiale della >rigata *ahal, operativa a @amallah N in
Cisgiordania N durante l’anno //, i plotoni dell’esercito israeliano composti dagli studenti delle
scuole rainiche ortodosse sono di gran lunga i peggiori. ;l fatto che portino la =ippah sotto il
casco della divisa non li rende pi4 capaci di religiosa piet$. )l contrario. «&ono senza Dio,
indossano uno +armul=e , ma quando sono nell’esercito sono gente senza Dio».
La citazione è tratta da una delle 018 interviste raccolte in un volume, La nostra cruda logica.
:estimonianze di soldati israeliani dai :erritori occupati, la cui versione italiana viene pulicata
ora dall’editore Donzelli. )utore collettivo, un’associazione di eF militari e riservisti di :sahal,
K>rea=ing the &ilence, determinati appunto a rompere il silenzio3 a raccontare quanto compiutodall’esercito israeliano nei :erritori dal /// al /0/, durante il primo decennio segu"to alla seconda
;ntifada. #erch% l’opinione pulica internazionale N e quanto resta di una coscienza eraica, in
;sraele come nella Diaspora N non possa pi4 trincerarsi dietro spiegazioni di comodo. #erch% non ci
si accontenti pi4 della favola stando alla quale l’azione di :sahal si limiteree a un’opera di
«prevenzione del terrore».
;n Cisgiordania come a aza, prevenzione significa intimidazione. 6uovendo dal presupposto
secondo cui ogni singolo palestinese, uomo o donna, rappresenta per ;sraele una minaccia
potenziale, la ragionevole necessit$ di prevenire azioni terroristiche si traduce in un codificato
sistema di pratiche intimidatorie. !ssenzialmente, tre generi di pratiche. ; cosiddetti omicidi mirati,che non di rado vengono compiuti dall’esercito israeliano quando saree possiile limitarsi
all’arresto dei sospetti terroristi, e che talvolta si configurano come mere vendette. li arresti di
massa, con retate diurne o notturne dei maschi adulti di interi quartieri o interi villaggi. La
distruzione delle propriet$ e delle infrastrutture palestinesi3 a cominciare dalle case d’aitazione, per
continuare con le cisterne d’acqua, le strade poderali, i mezzi di trasporto.
Ci< che pi4 colpisce, nella successione di testimonianze radunate in questo liro -tutte riferite a un
preciso contesto spaziotemporale, e nessuna formalmente smentita da :sahal2, è la rutalit$ del
modo in cui l’esercito dello &tato eraico interpreta il potere assoluto che i suoi effettivi detengono
sulla popolazione palestinese. )l limite, le pagine pi4 indigeste del volume non sono quelle cheevocano i dettagli delle operazioni pi4 cruente, n% sono quelle da cui il numero delle O N in gergo, il
numero di palestinesi uccisi N emerge come criterio di merito per far carriera dentro :sahal. Ci< che
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pi4 colpisce è l’elenco dei soprusi ordinari, quotidiani. ; gesti che non uccidono, ma che umiliano.
>rigata Bfir, distretto di *alus, //93 una casa palestinese distrutta nottetempo, «la madre
osservava e piangeva, i amini erano seduti assieme a lei e la accarezzavano». >attaglione
*achshon, localit$ :ul=arem, //3 le cisterne d’acqua sui tetti rovesciate apposta, «si doveva
controllare ogni casa come se fosse un comando di amas». )rtiglieria della riserva, valle del
iordano, //3 le cisterne lasciate a secco, «loro non hanno acqua corrente, li lascianosemplicemente senz’acqua, loro e e le loro greggi, le capre muoiono di sete». Corpo dei
paracadutisti, *alus, //G3 «#er due settimane i soldati semravano dei pazzi. ¶vano alle
gomme, prendevano un coltello e squarciavano gli pneumatici dei camion... &tai l" a inseguire gente
innocente. 'ogliono solo andare a lavorare».
:recentocinquanta pagine di racconti cos". peggio di cos". Le pisciate dei soldati israeliani sulle
galline dei contadini palestinesi. Le cacate degli occupanti sui divani degli occupati. ! un minuscolo
episodio che meriteree da solo una pagina di #rimo Levi -il Levi antropologo del dettaglio,
memore del =ap< del Bommando chimico di )uschTitz, )leF, e giudice della sua mano nera,
viscida di grasso, pulita sulla spalla del miserevole internato2. >rigata ivati, striscia di aza, //S.«Qscimmo di pattuglia a *ahal z. C’erano dei ragazzini, quattordici o quindici anni, penso.
@icordo che ce n’era uno endato, a sedere, e poi arriv< uno, noto a tutti come un cretino, e lo colp",
qui. &ulle game. #oi gli vers< dell’olio addosso, quella roa che usiamo per pulire le armi».
ltrech% «prevenzione», la parola chiave della cruda logica israeliana nei :erritori è «separazione».
*on solo separazione dei palestinesi dai coloni, anche separazione dei palestinesi tra loro3 divide et
impera. *on solo, quindi, la arriera lungo la Linea verde e a protezione degli insediamenti. )nche
un sistema di strade riservate ai coloni e, soprattutto, la rete tanto studiata quanto aritraria dei
chec=point. ;l chec=point come «sciupavite» -«noi eravamo soliti chiamarlo cos", io e un altro
ufficiale»2. #er frenare le attivit$ economiche dei palestinesi. #er distanziare i villaggi, e spaccare lefamiglie. «#arlo di donne e amini che ci passano ogni giorno. 7uei passaggi li usano i amini
che non vogliono fare tardi a scuola, donne che vanno dal dottore». La rete dei chec=point non per
loccare i terroristi, ma per deprimere i civili.
#i4 che un liro sulla degradazione della #alestina, La nostra cruda logica è un liro sulla
degradazione di ;sraele3 sulla deriva politica e morale che va trasformando lo &tato eraico N l’unica
democrazia del 6edio riente N in un indiciile &tato5canaglia. )l tempo stesso, il liro costituisce
la miglior prova dell’onest$ intellettuale di cui certe componenti della societ$ israeliana sono tuttora
capaci. nest$ come quella del soldato della >rigata *ahal che dopo avere evocato una retata
compiuta a eron nel //S o nel //9, con il suo s%guito di maltrattamenti sui civili, si sente indovere di aggiungere3 «( a quel punto che gli standard di ci< che è ene e ci< che è male
cominciano ad alterarsi, penso che il fatto pi4 difficile sia che a eron la distinzione era assoluta,
c’è il ianco e il nero, il uono e il cattivo, mentre la quotidianit$ è proprio grigia. #er ogni persona
che arresti, c’è il suo amino che non ha fatto niente, e hai la sensazione di averlo distrutto, quel
amino». «;n quei posti il prolema riguarda soprattutto quale sia il limite della tua dignit$. *on è
affatto chiaro cosa significhi essere umano».
*ella prefazione all’edizione italiana del liro, giustamente )lessandro #ortelli sottolinea come il
contriuto dei veterani di K>rea=ing the &ilence corrisponda a tutt’altro che a una forma di
tradimento3 come sia N piuttosto N un atto di patriottismo. )ffinch% il >enUamin *etan+ahu di turnonon possa pi4 dichiarare impunemente -lo ha fatto nel //92 che «non c’è alcun silenzio da
rompere». ! affinch% nessun ufficiale o soldato di :sahal dea pi4 domandarsi, come un istruttore
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dei paracadutisti in servizio nel //1 presso 7alqil+a, quale parola valga a definire la condizione
dei civili palestinesi che la arriera circonda da ogni lato, «chiusi da un muro e da un recinto»3 «di’
quel che vuoi, cos’è se non un ghetto?».
&", isognava rompere il silenzio. 6a ora che il silenzio è rotto, qualcuno N in ;sraele e nella
Diaspora N decider$ finalmente di ascoltare?
>rea=ing the &ilence, La nostra cruda logica. :estimonianze di soldati israeliani dai :erritorioccupati, prefazione di )lessandro #ortelli, Donzelli, @oma, pagg. GE1, W G/
Il Sole Domenica 10.4.16
,are nostrum
na convivena di culti e culture
di David 7idussa
;l fine di &torie intrecciate -una raccolta di studi documentati, di grande qualit$ filologica coordinati
da &erena di *epi2 è dimostrare, con successo, va detto a lettura conclusa, che il 6editerraneo in et$moderna tra ’8// e _S//, pi4 che un lago salato rigidamente diviso da una arriera verticale tra
occidente e oriente, tra area della cristianit$ e area dell’;slam e disseminato sia qui sia l" di comunit$
eraiche sempre di minoranza, è stato luogo di lenta costruzione, di scamio, comunque di voglia di
conoscere l’altro pi4 che Ksconfiggerlo.
Da mare diviso, il 6editerraneo in un percorso lungo tre secoli diventa un luogo della mediazione,
della conoscenza e anche della costruzione di una possiile convivenza. Qn luogo attraversato da
molte storie individuali, molto curiose alcune, perfino divertenti.
Le conversioni, per esempio, tema su cui si sofferma Jelicita :ramontana -pagg. 00050G/2. ;ndagine
che ha per tema i missionari e che soprattutto è un viaggio nel mondo umano con cui vengono acontatto e in cui si immergono e che coinvolge reciprocamente tutte e tre le fedi aramitiche3 erei,
musulmani, cristiani.
Qn mondo fatto non solo di uscite e di rientri 5 come ci hanno raccontato le ricerche di Y. .
Yerushalmi -Dalla corte al ghetto, arzanti2 e poi di *athan Aachtel -La fede del ricordo, !inaudi2
5 ma di continui passaggi in cui la conversione non è mai una pratica onl+ one Ta+ e for ever, ma è
fatta di ritorni e di nuovi aandoni, di rinnegamenti ripetuti molte volte. Qn movimento continuo
mosso, pi4 che dalla sopravvivenza fisica o dal pentimento, dall’ansia di ritrovarsi con un «gruppo»
e dove convertirsi significa «non essere soli».
)ltro tema3 quanto è vera la paura del turco?«Met vinca poi chi vuole, o Jranzesi o &vizzeriP e se non asta questo, venga il :urco con tutta
l’)sia, e colminsi per un tratto tutte le profetie, ch%, a dirvi il vero, io vorrei che quello che ha
essere fosse presto, et oltre a quello ho visto, vedrei volentieri pi4 l$».
Cos" Jrancesco 'ettori scrive a *iccol< 6achiavelli. ( il H giugno 080G. Dalla caduta di
Costantinopoli -018G2 alla difesa vittoriosa di 'ienna da parte dei cristiani guidati da iovanni ;;;
&oies=i -0ESG2, la questione turca è stata uno tra gli argomenti pi4 sentiti e discussi dalla societ$
europea.
Kssessione, tuttavia, che non sempre indica foia. Come dimostra nel suo saggio 6assimo
6oretti -pp. 0G050ES2 la paura del turco non sollecita mai, n% in quel secolo, n% successivamente, lavoglia di una crociata -anzi quelle che qualcuno propone sono destinate a fallire prima ancora di
iniziare2.
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Lo stesso vale per il confronto a distanza tra cristianesimo e ;slam. :ema su cui lavorano a partire
da oggetti culturali diversi )ndrea :rentini -pagg. 0H5102 e 'alentina Colonna -pagg. 1G5H/23 il
primo analizzando i testi di controversistica, la seconda la formazione delle collezioni private che a
partire dal O'; secolo iniziano a includere oggetti provenienti dal mondo islamico.
7uel confronto nel corso del O';; secolo si trasforma rispetto alle pratiche proprie del tardo 6edio
!vo.;niziato nel 0.8// come dimostrazione della inconsistenza, se non della falsit$, dell’opinione
dell’avversario perch% finalizzato a promuovere e sollecitare l’aandono della sua fede -del resto
in continuit$ con tutta la struttura argomentativa che ha avuto la sua forma di scrittura, ma anche di
sceneggiatura pulica dal vivo nel confronto e nelle dispute teologiche tra O;;; e O;' secolo nella
&pagna della Kreconquista2 il testo di controversia nel corso del &eicento inizia a «camiare pelle».
)ntitheses J"dei, saggio di controversia composto nel 0EGS da Domenico ermano, nativo della
&lesia e gi$ missionario in #ersia e in :erra &anta, è un testo che marca quel passaggio culturale,
sottolinea :rentini. Liro volto a «convincere» pi4 che a «prevalere» e che nasce dalla percezione
che il Corano pi4 che distrutto, vada studiato. #rocesso che con lentezza, conclude l’autore -pagg.1/5102, segna l’inizio della paraola discendente della controversistica e l’avvio di una pratica di
studio che connota la moderna islamologia.
#rocesso che parallelamente è segnato dalla crescita nelle collezioni private di oggetti d’arte
islamica. Colonna si sofferma sulla realt$ romana 5 una per tutti la raccolta costituita dal cardinale
&tefano >orgia -0HG050S/12 N in cui la visione orientalistica dell’oggetto esotico si accompagna alla
percezione, come ci ha spiegato !rnesto De 6artino nel suo La fine del mondo,-!inaudi //, p.
G9E2 che esso sia la testimonianza di un mondo che c’è, parte di un codice percepito come altro,
lontano e, tuttavia,oggetto carico di valore.
Qna lettura della collezione che riprende l’interpretazione proposta quaranta anni fa dallo storicoBrz+sztof #omian -si veda la voce «Collezione» in !nciclopedia !inaudi, vol. ;;;, pp. GG/5GE12.
Collezionare, infatti, pi4 che raccogliere oggetti, significa riconoscere loro un valore culturale.
&torie intrecciate propone percorsi d’indagine inconsueti e significativi. Contemporaneamente
intende contriuire a indeolire l’idea che non si pu< dare convivenza, ma solo guerra tra mondi
culturali e anche umani. 6ondi che si sono a lungo comattuti e guardati con diffidenza, ma che
anche hanno provato a coaitare, a stailire una tregua , infine, a trovare forme di coaitazione, di
compromesso.
Qn programma di ricerca, ma si potree dire anche di educazione al pensare, che ha un precedente
nel liro dal titolo #our en finir avec la croisade -#uf //12 dello storico %raud #oumerède. QnKmanifesto culturale che nella traduzione italiana -;l 6editerraneo oltre le crociate, Qtet2 d$ un
suono sordo e che, forse, aveva isogno di un sostegno. )nche per questo, &torie intrecciate ha un
merito.
&torie intrecciate. Cristiani, erei e musulmani tra scritture, oggetti e narrazioni -6editerraneo,
secc. O';5O;O2 , a cura di &erena Di *epi,
!dizioni di &toria e Letteratura, @oma, OO 5/, W G