giornalino maggio 2011
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Oratorio Salesiano Bova MarinaTRANSCRIPT
Mensile dell’Oratorio Salesiano
di Bova Marina
Anno II, numero 12 - Maggio 2011
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Spazio
iovani
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LL LL ee ee nn nnoo oo ss sstt tt rr rree ee
Da pag. 13Da pag. 13Da pag. 13Da pag. 13
IN PARROCCHIAIN PARROCCHIAIN PARROCCHIAIN PARROCCHIA
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Carissimi,
questo mese non voglio sottrarre molto spazio alla pri-ma pagina, perché la vorrei dedicare interamente al nostro caro Beato Giovanni Paolo Secondo…
Domenica 1 Maggio, festa della Divina Misericordia - solennità da lui stesso fortemente voluta - alle 10.37,
accogliendo la richiesta formulata dal cardinale Ago-stino Vallini, vicario di Roma, Papa BenedettoXVI ha pronunciato in latino, sul sagrato di una piazza San Pietro gremita di fedeli, la formula di beatificazione. Subito dopo, tra sventolio di bandiere, applausi, lacrime e ancora il grido "santo subito”, è stato scoperto sulla facciata della Basilica di San Pietro l'arazzo con l'ef-fige di Papa Wojtyla, ricavata da una foto scattata nel 1989.
Forse vi sembrerà strano, ma riguardando in tv quell’immagine di Giovanni Paolo II, mi sono chiesto quale fosse stato il criterio che ha portato alla scelta proprio di questa foto tra le innumerevoli scattate du-rante il suo lunghissimo pontificato. Ma quando le telecamere in più di un’occasione hanno “zoomato” sullo sguardo riproposto nella tela, la rispo-sta non si è fatta attendere… Come rimanere indiffe-renti di fronte ad uno sguardo così tenero e dolce, ma anche così fiero e deciso?
Ed è proprio a questa foto che voglio lasciare il compito di parlare ancora di Giovanni Paolo II ad ognuno di voi, anzi ad ognuno di noi, cari lettori… La malattia che lo aveva colpito negli ultimi anni di pontificato lo aveva pian piano privato di tutto, dalla prestanza fisica alla voce, ma non era riuscita a togliere dai suoi occhi quella luce che riusciva ad attirare tutti a sé… Proba-bilmente perché si trattava di una luce riflessa che pro-veniva da qualcosa di ben saldo e radicato: un cuore spalancato a Cristo… Con quanta forza e determinazio-ne ci aveva chiesto all’ inizio del suo pontificato di “aprire le porte del nostro cuore a Cristo”!! Ma forse perché egli stesso aveva sperimentato la bellezza di que-sto contatto diretto con l’Altissimo tanto da volere che
ognuno di noi potesse provare la stessa cosa…
E mi piacerebbe che fossero ancora una volta le sue parole ad accompagnarci e guidarci tra gli innumerevo-
li appuntamenti di questo mese...
Grazie Santo Padre per quanto di te hai donato ad
ognuno di noi e quanto stai continuando a fare anche
da lassù… Parla a Dio un po’ di ciascuno di noi!!
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LA RISPOSTA DEL PONTEFICE BENE-
DETTO XVI«Noi, accogliendo il desiderio del
Nostro Fratello Agostino Cardinale Vallini,
Nostro Vicario Generale per la Diocesi di Ro-
ma, di molti altri Fratelli nell'Episcopato e di
molti fedeli, dopo aver avuto il parere della
Congregazione delle Cause dei Santi, con la
Nostra Autorità Apostolica concediamo che il
Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo II, pa-
pa, d'ora in poi sia chiamato Beato e che si
possa celebrare la sua festa nei luoghi e secon-
do le regole stabilite dal diritto, ogni anno il 22
ottobre. Nel nome del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo».
L'OMELIA - «Il giorno atteso è arrivato; è arrivato presto, perché
così è piaciuto al Signore: Giovanni Paolo II è beato! (…) Sei anni or
sono - ha ricordato il Pontefice - ci trovavamo in questa Piazza per
celebrare i funerali del Papa Giovanni Paolo II. Profondo era il dolo-
re per la perdita, ma più grande ancora era il senso di una immensa
grazia che avvolgeva Roma e il mondo intero: la grazia che era come
il frutto dell'intera vita del mio amato predecessore, e specialmente
della sua testimonianza nella sofferenza (…) Già in quel giorno (dei
funerali, ndr) noi sentivamo aleggiare il profumo della sua santità, e
il Popolo di Dio ha manifestato in molti modi la sua venerazione per
Lui (…) Per questo ho voluto che, nel doveroso rispetto della norma-
tiva della Chiesa, la sua causa
di beatificazione potesse pro-
cedere con discreta
celerità».
Domenica 1 Maggio, festa della Divina MisericordiaDomenica 1 Maggio, festa della Divina MisericordiaDomenica 1 Maggio, festa della Divina Misericordia
BEATO - Sei anni e un mese dopo la
morte Karol Wojtyla- Giovanni Paolo II è
stato proclamato beato dal suo successore
Benedetto XVI. Accolta la richiesta del
vicario di Roma Agostino Vallini, Ratzin-
ger ha letto la formula latina che annove-
ra il papa polacco tra i beati. È la causa di
beatificazione più veloce della storia della
Chiesa. Festa del nuovo beato, ha confer-
mato il Papa, sarà il 22 ottobre, anniver-
sario dell'elezione al pontificato.
LA RICHIESTA DEL CARDINALE AGO-
STINO VALLINI, vicario del Papa per la
diocesi di Roma—«Beatissimo Padre, il Vica-
rio Generale di Vostra Santità per la Diocesi di
Roma domanda umilmente alla Santità Vostra
di voler iscrivere nel numero dei Beati il Vene-
rabile Servo di Dio Giovanni Paolo II, Papa».
Karol Woytila, un uomo che ha portato al mondo un importante messaggio cristiano ed evangelico. Un grande papa che ha cambia-to la storia della chiesa e del mondo con una famosa ed indimenti-cabile frase: “Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a CristoCristoCristoCristo”. Che ha riacceso in molte anime il desiderio di seguire con umiltà la volontà di Dio. La sua forza è stata proprio la semplicità nel vivere ogni giorno la santità. Oggi è Beato, ma è già Santo nel cuore della gente… Valeria O.Valeria O.Valeria O.Valeria O.
GRAZIE SIGNORE PER AVERCI GRAZIE SIGNORE PER AVERCI GRAZIE SIGNORE PER AVERCI GRAZIE SIGNORE PER AVERCI GRAZIE SIGNORE PER AVERCI GRAZIE SIGNORE PER AVERCI GRAZIE SIGNORE PER AVERCI GRAZIE SIGNORE PER AVERCI GRAZIE SIGNORE PER AVERCI GRAZIE SIGNORE PER AVERCI GRAZIE SIGNORE PER AVERCI GRAZIE SIGNORE PER AVERCI
DONATO GIOVANNI PAOLO IIDONATO GIOVANNI PAOLO IIDONATO GIOVANNI PAOLO IIDONATO GIOVANNI PAOLO IIDONATO GIOVANNI PAOLO IIDONATO GIOVANNI PAOLO IIDONATO GIOVANNI PAOLO IIDONATO GIOVANNI PAOLO IIDONATO GIOVANNI PAOLO IIDONATO GIOVANNI PAOLO IIDONATO GIOVANNI PAOLO IIDONATO GIOVANNI PAOLO II
LoredanaLoredanaLoredanaLoredanaLoredanaLoredanaLoredanaLoredanaLoredanaLoredanaLoredanaLoredana
Quelli de… l’ Oratorio
'Totus tuus'
Al Beato Papa Giovanni Paolo II che ha saputo servire
il Signore e il mondo con la stessa passione ed entu-
siasmo che lo hanno reso un grande UOMO, un uomo
che merita la mia approvazione, un uomo che ha colpi-
to il mio cuore, un uomo dai grandi valori, dedico un
tratto delle beatitudini “Beati i puri di cuore, perché
vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché sa-
ranno chiamati figli di Dio”.
DOLCE LUNA
Ciao caro Papa,
Quante parole, quante immagini, quante lacrime in questi giorni intorno a te…
Oggi che finalmente sei stato elevato “agli onori” degli altari, vorrei che fosse il mio cuore a parlarti e a ringraziarti per tut-
to il bene che hai fatto, soprattutto verso noi giovani!!
“E’ Gesù che cercate quando sognate la felicità”. “E’ Gesù che cercate quando sognate la felicità”. “E’ Gesù che cercate quando sognate la felicità”. “E’ Gesù che cercate quando sognate la felicità”.
Queste tue parole sono entrate nei nostri cuori e risuonano nei nostri silenzi…
La forza di credere sempre, In qualunque circostanza della nostra vita, il coraggio di essere testi-
moni della parola di Dio e di professare la nostra fede sempre— una fede semplice, che non ha
bisogno di gesti eclatanti per farsi notare, ma di un semplice sorriso o di un gesto amichevole– .
E’ questo che ci hai chiesto! Ci riusciremo?
Non sappiamo cosa risponderti, di certo ci proveremo, sicuri del tuo sguardo dolce e premuroso su
ognuno di noi…
Grazie Santo Padre, anzi Grazie Beato Giovanni Paolo Secondo, anche se per noi sei già
SANTO! Ti cercheremo affacciato alle finestre della casa del Padre…
BunaneveBunaneveBunaneveBunaneve
Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 3
L'AMPOLLA - Una ampolla
con il sangue di Giovanni Pa-
olo II è stata portata a papa
Benedetto XVI, subito dopo la
proclamazione della beatifica-
zione, da suor Tobiana, molto
vicina a Wojtyla, e da suor
Marie Simon Pierre, che da
Giovanni Paolo II fu guarita
dal Parkinson, il miracolo gra-
zie al quale il Vaticano ha
potuto inoltrare la causa di la
beatificazione.
LA VITA - «Il totale affidamento a Maria, che da ve-
scovo avrebbe espresso con il motto 'Totus tuus', rivela
anche il segreto di guardare il mondo con gli occhi della
Madre di Dio». Con queste parole il cardinale che ha
seguito il processo di beatificazione del Papa polacco
nel suo discorso ripercorre la vita di Karol Wojtyla e
sottolinea nella prima parte proprio «i tratti della sua
spiritualità, ai quali rimase fedele fino alla morte, furono
la devozione sincera allo Spirito Santo e all'amore alla
Madonna.
Pagina 4 Quelli de… l’ Oratorio
Il matrimonio tra William e
Kate, che tutti avrete seguito
con emozione, ci da lo spunto
per parlare del dialogo ed i
rapporti che intercorrono tra
cattolici ed anglicani. Come
ben sapete, il Capo dello Stato
Britannico, ovvero per ora la
regina Elisabetta II è anche
governatore supremo della
Chiesa Anglicana e così forse
sarà per il futuro re William!
Al momento è imminente la
terza fase del dialogo tra catto-
lici e anglicani, con lo scopo è
studiare "La Chiesa come co-
munione, locale e universale".
La Commissione interna-
zionale anglicana-cattolica
ha annunciato che il primo
incontro della terza fase di
dialogo (denominata AR-
CIC III) sarà ospitato presso
il Monastero di Bose, nei
pressi di Biella, dal 17 al 27
maggio 2011. La Commis-
sione approfondirà tematiche
come "La Chiesa come comu-
nione, locale e universale" e
"Come, nella comunione, la
Chiesa locale e universale
giunge a discernere il giusto
insegnamento etico". L'inizia-
tiva riflette la volontà espressa
da Papa Benedetto XVI e
dall’Arcivescovo di Canter-
bury, il dott. Rowan William,
in occasione del loro incontro
a Roma nel novembre del
2009.
Il dialogo ufficiale tra la Chie-
sa cattolica e la Comunione
anglicana - proposto da Paolo
VI e dall’Arcivescovo di Can-
terbury Michael Ramsey nel
1966 - viene portato avanti
attraverso la Commissione in-
ternazionale anglicana-
cattolica (ARCIC), istituita nel
1970, e attraverso la Commis-
sione internazionale anglicana-
cattolica per l’unità e la mis-
sione (IARCCUM), creata nel
2001 per tradurre in passi con-
creti il grado di comunione
spirituale raggiunto.
L'ARCIC III è composta da 18
membri (10 da parte anglicana
e 8 da parte cattolica) e riuni-
sce in sé un ampio spettro di
background culturali e disci-
pline teologiche. I suoi Copre-
sidenti sono mons. Bernard
Longley, Arcivescovo di
Birmingham, in Inghilterra
(cattolico) e l’Arcivescovo
David Moxon delle diocesi
della Nuova Zelanda
(anglicano).
La prima fase del lavoro
dell’ARCIC (1970-1981) è
stata suggellata dalle di-
chiarazioni sull’Eucaristia e
sul ministero e da due dichia-
razioni sull’autorità nella
Chiesa; mentre la seconda fase
(1983-2005) ha prodotto di-
chiarazioni sulla salvezza, sul-
la giustificazione, sull'eccle-
siologia così come ulteriori
studi sull’autorità della Chiesa.
Nel corso degli ultimi 20
anni, l'ARCIC ha pubblica-
to cinque dichiarazioni
congiunte: “La Salvezza e
la Chiesa” (1987), “La
Chiesa come comunio-
ne” (1991), “La vita in Cri-
sto” (1994), “Il dono
dell’autorità” (1999),
“Maria: Grazia e Speranza in
Cristo” (2005).
Queste dichiarazioni dell'AR-
CIC non costituiscono una pre-
sa di posizione ufficiale né
della Chiesa Cattolica Romana
né tanto meno della Comunio-
ne Anglicana, quanto piuttosto
dei documenti suscettibili di
uno studio e una valutazione
ulteriori.
Massimiliano, sdb.
Pagina 5 Mensile dell’Oratorio Salesiano
Ringraziare!
Ringraziare è forse tra le cose che a noi giovani risulta più difficile da fare. Non per cattiveria o malignità, ma forse
semplicemente perché siamo nati in un epoca, nel terzo millennio, in cui abbiamo tutto su “un piatto d’argento” e il
più delle voltenon ci accorgiamo dell’enorme ricchezza che possediamo. Quando però ci rendiamo conto - finalmen-
te!- della grande fortuna che abbiamo sentiamo la necessità di dire GRAZIE!
Ecco perché sabato 9 e domenica 10 Aprile, tutti i ragazzi dell’Ispettoria Meridionale si sono radunati presso
l’Oratorio Salesiano di Salerno, per ringraziare l’ispettore don Pasquale Martino per il suo operato degli ultimi anni,
visto che quest’anno si conclude il suo mandato.
Erano presenti delle delegazioni degli oratori di Campania,
Basilicata, Puglia, Calabria e anche dai Balcani, dell’Albania e
del Kosovo accomunati da una gran voglia di ringraziare una
persona che ha fatto molto per noi giovani e per la
congregazione Salesiana nel Meridione.
Certo, non è stato facile per tutti raggiungere l’Oratorio,
c’erano i più fortunati Casertani, noi bovesi con sette ore di
viaggio alle spalle, e chi invece ha impiegato un giorno intero
e più per raggiungerci; addirittura una delegazione del
Kosovo è arrivata a festa praticamente conclusa perché
bloccati per ore al porto!!
Il programma è stato molto intenso: accoglienza,
spettacoli dei vari gruppi folkloristici presenti, uno
spettacolo di magia per capire cos’è la vocazione e per
concludere il discorso dell’ispettore stesso.
Naturalmente tutti noi eravamo contenti di far festa
all’ispettore, ma il nostro cuore era super felice anche nel
rivedere gli amici più cari dopo tantissimo tempo. Poter
passare due giorni insieme è stata una splendida
opportunità, e questo è stato un ulteriore motivo per
ringraziare don Pasquale!! Dopo qualche anno ad avere
sempre quest’incarico è normale che arrivati alla fine del
percorso si abbia un po’ di nostalgia e malinconia ma
sicuramente, come hanno concluso i delegati dell’MGS
Calabria e Campania, ci saranno tanti volti di ragazzi ardenti di conoscere Gesù e Don Bosco, ad attendere don
Pasquale nel suo nuovo incarico.
Un post scrittum ci starebbe bene ragazzi, e quindi:
La parte migliore è stata il viaggio, una sorta di “via crucis” con le varie stazioni per noi bovesi: prima Melito, Villa S.
Giovanni, poi Vibo Valentia e poi finalmente Salerno. E devo dire che passare sette ore quasi interamente
cantando rigenera lo spirito, ti mette allegria e una strana gioia nel cuore, perché è la musica che
ti attraversa l’anima! Era il vero spirito salesiano quello che sentivamo dentro di
noi ed eravamo certi che anche il nostro vicino lo percepiva.
Mariagrazia NuceraMariagrazia NuceraMariagrazia NuceraMariagrazia Nucera
Quelli de… l’ Oratorio
Venerdì 6 maggio un folto gruppo di ragazzi della nostra parrocchia ha ricevuto
il sacramento della Cresima impegnandosi a divenire adulti nella Fede e testimoni del Vangelo proprio come hanno fatto gli apostoli prima di noi.
Diventare adulti vuol dire prendersi delle responsabilità, partecipare attivamente alla vita di fede e fare le scelte giuste anche se a volte costa molta fatica portarle a compimento.
Cari
che la luce dello Spirito Santo possa illuminare le vostre vite e difendervi dalle verità inganne-voli del mondo, indicandovi, volta per volta, la strada da seguire affinché non perdiate la vera Luce, l’unica che porta alla Verità, quella che ci rende liberi.
Con affetto, i catechisti Leo, Carmela, Sonia e Rosita
Pagina 6
Simone, Mary,
Giuseppe F.,
Chiara, France-
sco, Pasquale,
Rocco, Salvato-
re, Antonella,
Emanuela, An-
gelo, Giuseppe,
Carmine, Anto-
nino, Sofia,
Chiara, Valeria,
Stefania, Laura,
Tommaso, Anto-
nio, Giuseppe S.,
Rebecca
<<Cari Giovani, la chiesa ha bisogno di autentici testimoni: uomini e donne la cui vita sia <<Cari Giovani, la chiesa ha bisogno di autentici testimoni: uomini e donne la cui vita sia <<Cari Giovani, la chiesa ha bisogno di autentici testimoni: uomini e donne la cui vita sia <<Cari Giovani, la chiesa ha bisogno di autentici testimoni: uomini e donne la cui vita sia
trasformata dall’incontro con Gesù; uomini e donne capaci di comunicare questa esperienza trasformata dall’incontro con Gesù; uomini e donne capaci di comunicare questa esperienza trasformata dall’incontro con Gesù; uomini e donne capaci di comunicare questa esperienza trasformata dall’incontro con Gesù; uomini e donne capaci di comunicare questa esperienza
agli altri. La chiesa ha bisogno di santi. Tutti siamo chiamati alla santità e solo i santi possono agli altri. La chiesa ha bisogno di santi. Tutti siamo chiamati alla santità e solo i santi possono agli altri. La chiesa ha bisogno di santi. Tutti siamo chiamati alla santità e solo i santi possono agli altri. La chiesa ha bisogno di santi. Tutti siamo chiamati alla santità e solo i santi possono
rinnovare l’umanità>>.rinnovare l’umanità>>.rinnovare l’umanità>>.rinnovare l’umanità>>.
-------- Giovanni Paolo II, messaggio per la XX Gmg a Colonia Giovanni Paolo II, messaggio per la XX Gmg a Colonia Giovanni Paolo II, messaggio per la XX Gmg a Colonia Giovanni Paolo II, messaggio per la XX Gmg a Colonia --------
Pagina 7 Mensile dell’Oratorio Salesiano
“ Io sono il pane vivo disceso dal cielo,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. “
La nostra comunità parrocchiale domenica 29 Maggio sarà in festa!
28 fanciulli si accosteranno per la prima volta al banchetto eucaristico per ricevere nel loro cuo-re l’Amico più grange Gesù Eucarestia!
Voi bambini carissimi, che già assaporate la gioia di una fanciullezza gaia e spensierata, anda-teGli incontro con grande entusiasmo, con riconoscenza, amore, fiducia, coraggio confidate in Lui senza esitare, non abbiate paura di spalancarGli la porta del vostro cuore, aprite a Colui che vi dice: «Ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io ver-rò da lui, cenerò con lui ed egli con me.»(Ap 3,20).
L’emozione nel riceverlo vi accompagni lungo il vostro pellegrinare terreno, sempre
come il primo giorno, nei momenti cari e in quelli bui, perché Egli vi parla nel più intimo del vo-stro cuore e vi promette, anzi vi garantisce, fedeltà ,non abbandonandovi mai. CRESCERE
COME VERI DISCEPOLI DEL SIGNORE, è questo ciò che veramente conta! Cari bambini
incontrate Gesù Eucarestia, permetteteGli di abitare nel vostro cuore, per poter celebrare,
nella semplicità del quotidiano, le meraviglie del Signore…
Auguri a tutti voi….
Le catechiste Francesca, Mimmy, Alessia e Mariagrazia
Gruppo “colo
ri del mondo”
Rossella Fiore, Alessandro F
ran-
co,Dario Malara, Eleonora Caridi, Maria Carme-
la Foti, Sophia Iaria, Giusy Maesano, Tito Neri,
Stefano Ollio, Maria Grazia Paone, Maria Vera
Ricci, Noemi Rodà, Carlo Spinella, Leo
nardo
Spinella, Valentina Tommasini, V
eronica Vadalà.
Gruppo “ALEGRIA” Avenoso Biagio, Cara Beatri-ce, Favasuli Pietro, Guglielmini Noelle, Iaria Gabriele, Iiriti An-nalisa, Larizza Maria Rosa, Man-ti Terenze, Nucera Davide, Ro-meo Marta, Serranò Valentina, Zavettieri Rosalba
… e quando Gesù … e quando Gesù … e quando Gesù … e quando Gesù
sarà sceso nel mio cuore,sarà sceso nel mio cuore,sarà sceso nel mio cuore,sarà sceso nel mio cuore,
parlerò a Lui di tutti voiparlerò a Lui di tutti voiparlerò a Lui di tutti voiparlerò a Lui di tutti voi
che mi amate ...che mi amate ...che mi amate ...che mi amate ...
Quelli de… l’ Oratorio Pagina 8
“ Questo spazio è dedicato ai nostri piccoli salesiani nascenti che or-
mai da tempo stanno affrontando un cammino che li porta verso il
Signore, che insegna loro a conoscere di più e meglio Gesù e ciò che
ci ha insegnato per vivere come suoi amici senza mai dimenticarLoper vivere come suoi amici senza mai dimenticarLoper vivere come suoi amici senza mai dimenticarLoper vivere come suoi amici senza mai dimenticarLo.
Si avvicina sempre più il giorno che tanto aspettiamo, di cui tanto
parliamo ogni settimana e che ci farà compiere un passo davvero
grande verso Dio: LA VOSTRA PRIMA CONFESSIONELA VOSTRA PRIMA CONFESSIONELA VOSTRA PRIMA CONFESSIONELA VOSTRA PRIMA CONFESSIONE.
Ogni sabato ci ritroviamo a ribadire l’importanza di questo meravi-
glioso sacramento, che altro non è che un vero e proprio dialogo con un vero e proprio dialogo con un vero e proprio dialogo con un vero e proprio dialogo con
Dio, una relazione inalterabile che mantiene e rin-Dio, una relazione inalterabile che mantiene e rin-Dio, una relazione inalterabile che mantiene e rin-Dio, una relazione inalterabile che mantiene e rin-
nova una profonda comunione che da sempre lega nova una profonda comunione che da sempre lega nova una profonda comunione che da sempre lega nova una profonda comunione che da sempre lega
ogni cristiano a Dioogni cristiano a Dioogni cristiano a Dioogni cristiano a Dio. Non è un sacramento che BI-Non è un sacramento che BI-Non è un sacramento che BI-Non è un sacramento che BI-
SOGNA fareSOGNA fareSOGNA fareSOGNA fare, come di consuetudine si pensa, ma è è è è
un sacramento che DOBBIAMO PERCEPIRE COME un sacramento che DOBBIAMO PERCEPIRE COME un sacramento che DOBBIAMO PERCEPIRE COME un sacramento che DOBBIAMO PERCEPIRE COME
INDISPENSABILEINDISPENSABILEINDISPENSABILEINDISPENSABILE, senza il quale ci sentiamo insicuri,
persi, senza il quale non riusciamo a combattere e
sconfiggere le tentazioni che ci fanno peccare e che si
presentano ogni giorno. La confessione è uno dei sa- cramenti detti “della guarigione” pro-
prio perché è volto ad alleviare le “sofferenze” che il male provoca alla nostra anima, alla nostra Fede.
Per far sì che la confessione non sia un gioco, un qualcosa di poco conto, bisogna aprirsi completamen-
te e SINCERAMENTE con il sacerdote che è il tramite di Dio, senza alcuna vergogna o timore che altre
persone possano venire a conoscenza dei nostri peccati, in quanto al sacerdote è severamente proibito
parlare di ciò che viene detto durante il nostro “dialogodialogodialogodialogo”. Ricordando la nostra prima confessione, la
cosa che più ci è rimasta impressa è la sensazione provata subito dopo, è stato come liberarci da un pe-
so che premeva sullo stomaco, come diventare più leggere così da poter “volare” più facilmente verso
Colui che tanto ci ama. La nostra speranza è che i nostri piccoli insegnamenti, se così possiamo chiamar-
li, vi possano far crescere spiritualmente nel migliore dei modi facendo sì che comprendiate il vero si-
gnificato del sacramento che a breve riceverete. Vi auguriamo e ci auguriamo di continuare a percorre-Vi auguriamo e ci auguriamo di continuare a percorre-Vi auguriamo e ci auguriamo di continuare a percorre-Vi auguriamo e ci auguriamo di continuare a percorre-
re un meraviglioso cammino insieme all’insegna della preghiera, della riflessione re un meraviglioso cammino insieme all’insegna della preghiera, della riflessione re un meraviglioso cammino insieme all’insegna della preghiera, della riflessione re un meraviglioso cammino insieme all’insegna della preghiera, della riflessione ma anche di quei gio-
chi che tanto amiamo e tanto ci fanno crescere
Le catechiste Alma, Francesca e Veronica, Giulia e Silvia Le catechiste Alma, Francesca e Veronica, Giulia e Silvia Le catechiste Alma, Francesca e Veronica, Giulia e Silvia Le catechiste Alma, Francesca e Veronica, Giulia e Silvia
Lunedì 16 Maggio Sacramento della RICONCILIAZIONE per i gruppi della terza elementareLunedì 16 Maggio Sacramento della RICONCILIAZIONE per i gruppi della terza elementareLunedì 16 Maggio Sacramento della RICONCILIAZIONE per i gruppi della terza elementareLunedì 16 Maggio Sacramento della RICONCILIAZIONE per i gruppi della terza elementare
<< Cari bambiniCari bambiniCari bambiniCari bambini! (…) Il Papa conta molto sulle vostre preghiereIl Papa conta molto sulle vostre preghiereIl Papa conta molto sulle vostre preghiereIl Papa conta molto sulle vostre preghiere. Dobbiamo pregare insieme e molto, affinché l'umanità, formata da diversi
miliardi di esseri umani, diventi sempre più la famiglia di Dio, e possa vivere nella pace. (…) Lo sapete bene: l'amore e la con-cordia costruiscono la pace, l'odio e la violenza la distruggono. Voi rifuggite istintivamente dall'odio e siete attratti dall'amo-re: per questo il Papa è certo che non respingerete la sua richiesta, ma vi unirete alla sua preghiera per la pace nel mondo
con lo stesso slancio con cui pregate per la pace e la concordia nelle vostre famiglie>>.
Dalla lettera di Giovanni Paolo 2 ai bambini nell’Anno della famiglia 1994
Con umiltà confrontiamoci
con i dieci
Con umiltà confrontiamoci
con i dieci
Con umiltà confrontiamoci
con i dieci
Con umiltà confrontiamoci
con i dieci
comandamenti riletti alla luc
e del comandament
i riletti alla luce del
comandamenti riletti alla luc
e del comandament
i riletti alla luce del
Vangelo, invocando dal Signo
re la Vangelo, invoc
ando dal Signore la
Vangelo, invocando dal Signo
re la Vangelo, invoc
ando dal Signore la
grazia di un pentimento sin
cero di
grazia di un pentimento sin
cero di grazia di un p
entimento sincero di
grazia di un pentimento sin
cero di
tutti i nostri peccati.
tutti i nostri peccati.
tutti i nostri peccati.
tutti i nostri peccati.
Pagina 9 Mensile dell’Oratorio Salesiano
Domenico Savio nasce nella borgata di San Giovanni , frazione di Riva presso Chieri (Torino), il 2 aprile 1842. A soli sette anni è ammesso alla prima Comunione, cosa rarissima ai suoi tempi. Con il cuore in fe-sta fissa quattro propositi: “Mi confesserò e comunicherò sovente; voglio santificare le feste; i miei amici
saranno Gesù e Maria; la morte ma non peccati”.
Il 2 ottobre 1854, in occasione della festa della Madonna del Rosario, Domenico, con il padre, incontra Don
Bosco ai Becchi: è la tappa deci-siva per il suo cammino verso la santità. Don Bosco, com-prendendo il desiderio di Dome-nico di studiare per diventare prete e apprezzandone le doti eccezionali di anima e di intellet-to, lo accoglie nel suo Oratorio di Torino, in zona Valdocco, diven-tando la sua guida spirituale. L’8 dicembre 1854, giorno della proclamazione del dogma dell’ Immacolata Concezione, fonda, con alcuni amici, la “Compagnia
dell’Immacolata” che si propone di essere d’aiuto ai compagni e di esempio in ogni cosa. Muore Mondonio, il 9 marzo 1857, a soli 15 anni. La sua festa si celebra il
6 maggio.
Domenico Savio è il Santo delle mamme e delle culle
Ciò nasce da un avvenimento straordinario, riferito sotto giuramento ai giudici ec-clesiastici da Teresa Savio, sorella del Santo. Occasione per la devozione dell'abiti-no, dunque, fu la nascita di una sorellina di Domenico, avvenuta sei mesi prima della sua morte. Il 12 settembre 1856 - giorno allora consacrato al nome di Maria - Dome-nico si presenta a Don Bosco e gli chiede "un giorno di permesso", voleva andare a Mondonio per far visita alla madre, in grave pericolo a causa del parto imminente. Arrivato la baciò e l’abbraccio e le mise al collo di nascosto un nastro rosa cui era attaccato un pezzo di seta piegato in due, con il volto di Maria, cucito come un "abitino". Le difficoltà e i problemi della mamma svanirono d'incanto e la sorellina venne felicemente alla luce. Domenico, prima di morire, raccomandò a sua madre di conservare l'abitino con cura e di prestarlo a coloro che versavano in condizioni peri-colose. Purtroppo il primo prezioso "abitino" del Santo è andato perduto, ma a ricor-do del prodigioso abitino ed allo scopo di diffondere sempre più la devozione verso questo fanciullo, la Direzione Generale delle Opere Salesiane ha messo a disposi-zione delle mamme un «abitino» impreziosito dell'immagine su seta del Santo e da una reliquia. Questo abitino continua oggi la sua efficacia mediante l'intercessione del piccolo Santo, in favore delle Mamme in attesa e di chi tanto sospira a diventare genitore e il "Bollettino Salesiano" segnala mensilmente le grazie più belle ottenute dalle mamme e dai bimbi per intercessione del piccolo grande patrono.
15 Maggio 201115 Maggio 2011
Ore 9:30Ore 9:30
Tempio Don BoscoTempio Don Bosco
Gruppi di catechesiGruppi di catechesi
“Matite di Dio”“Matite di Dio”
Per i ragazzi di II Elementare, che hanno iniziato, quest’anno, il percorso di formazione alla fede, è il momento di ricevere il “Credo Apostolico”, quale segno dell’esperienza personale che da qui in avanti ricevono per poter a loro volta trasmettere. Il Credo non è infatti una semplice pre-ghiera, ma è un insieme di for-mule che ci permettono di di-chiarare davanti a tutti quali so-no i pilastri della nostra vita. E’ il simbolo della fede cristiana.
partire dalla Pentecoste questa Comunità si raduna regolar-mente nel giorno del Signore per ascoltare la parola di Dio, Gli Apostoli, guidati da Pietro, essendo stati vicini al Maestro, offrivano alla comunità una testimonianza autorevole. Lo SS. li stava conducendo ad una comprensione sempre più pro-fonda di ciò che Gesù aveva insegnato parlando del Padre e dello Spirito Santo che avreb-bero ricevuto in suo nome. Li stava conducendo alla verità. Ben presto si sentì la necessità di raccogliere in formule di fe-formule di fe-formule di fe-formule di fe-dededede i contenuti della catechesi offerta e ricevuta.
COM’E’ NATO?COM’E’ NATO?COM’E’ NATO?COM’E’ NATO?
Quello che Gesù aveva detto e fatto nel suo rapido passaggio terreno era rimasto ben vivo e presente nella me-moria della. Comunità che egli aveva chiamato al suo seguito. A celebrare l’Eucarestia e pregare ( At 2,42-48).
Quelli de… l’ Oratorio Pagina 10
Grazie Mamma, Grazie Mamma, Grazie Mamma, Grazie Mamma, perché mi hai dato la tenerezza delle tue carezze, il bacio della buona notte, il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi dà sicurezza. Hai asciugato in segreto le mie lacrime,
hai incoraggiato i miei passi, hai corretto i miei errori,
hai protetto il mio cammino, hai educato il mio spirito, con saggezza e con amore mi hai introdotto alla vita.
E mentre vegliavi con cura su di me trovavi il tempo per i mille lavori di casa.
Tu non hai mai pensato di chiedere un grazie. Francesca
<< Riprendendo le parole del messaggio conclusivo del Concilio Vaticano «La maternità contiene in sé una La maternità contiene in sé una La maternità contiene in sé una La maternità contiene in sé una
speciale comunione col mistero della vita, che matura nel seno della donna...speciale comunione col mistero della vita, che matura nel seno della donna...speciale comunione col mistero della vita, che matura nel seno della donna...speciale comunione col mistero della vita, che matura nel seno della donna... Questo modo unico di contat-
to col nuovo uomo che si sta formando crea a sua volta un atteggiamento verso l'uomo — non solo verso il
proprio figlio, ma verso l'uomo in genere — tale da caratterizzare profondamente tutta la personalità della
donna». La madre, infatti, accoglie e porta in sé un altro, gli dà modo di crescere dentro di sé, gli fa spazio,
rispettandolo nella sua alterità. Così, la donna percepisce e insegna che le relazioni umane sono autentiche
se si aprono all'accoglienza dell'altra persona, riconosciuta e amata per la dignità che le deriva dal fatto di
essere persona e non da altri fattori, quali l'utilità, la forza, l'intelligenza, la bellezza, la salute. Questo è il Questo è il Questo è il Questo è il
contributo fondamentale che la Chiesa e l'umanità si attendono dalle donne.contributo fondamentale che la Chiesa e l'umanità si attendono dalle donne.contributo fondamentale che la Chiesa e l'umanità si attendono dalle donne.contributo fondamentale che la Chiesa e l'umanità si attendono dalle donne. >>
Giovanni Paolo II, Evangelium vitae, n.99, 1995
IL CUORE DI UNA MAMMA IL CUORE DI UNA MAMMA IL CUORE DI UNA MAMMA IL CUORE DI UNA MAMMA
E’ SEMPRE E’ SEMPRE E’ SEMPRE E’ SEMPRE
COLMO D’AMORECOLMO D’AMORECOLMO D’AMORECOLMO D’AMORE…
Angela
LA MAMMA…LA MAMMA…LA MAMMA…LA MAMMA…LA MAMMA…LA MAMMA…LA MAMMA…LA MAMMA…LA MAMMA…LA MAMMA…LA MAMMA…LA MAMMA…
LA STELLA PIU’ UNICA DI LA STELLA PIU’ UNICA DI LA STELLA PIU’ UNICA DI LA STELLA PIU’ UNICA DI LA STELLA PIU’ UNICA DI LA STELLA PIU’ UNICA DI LA STELLA PIU’ UNICA DI LA STELLA PIU’ UNICA DI LA STELLA PIU’ UNICA DI LA STELLA PIU’ UNICA DI LA STELLA PIU’ UNICA DI LA STELLA PIU’ UNICA DI
TUTTE…BRILLA ANCHE TUTTE…BRILLA ANCHE TUTTE…BRILLA ANCHE TUTTE…BRILLA ANCHE TUTTE…BRILLA ANCHE TUTTE…BRILLA ANCHE TUTTE…BRILLA ANCHE TUTTE…BRILLA ANCHE TUTTE…BRILLA ANCHE TUTTE…BRILLA ANCHE TUTTE…BRILLA ANCHE TUTTE…BRILLA ANCHE
DI GIORNO E TANTO DI GIORNO E TANTO DI GIORNO E TANTO DI GIORNO E TANTO DI GIORNO E TANTO DI GIORNO E TANTO DI GIORNO E TANTO DI GIORNO E TANTO DI GIORNO E TANTO DI GIORNO E TANTO DI GIORNO E TANTO DI GIORNO E TANTO
INTENSAMENTE INTENSAMENTE INTENSAMENTE INTENSAMENTE INTENSAMENTE INTENSAMENTE INTENSAMENTE INTENSAMENTE INTENSAMENTE INTENSAMENTE INTENSAMENTE INTENSAMENTE
DA ABBAGLIAREDA ABBAGLIAREDA ABBAGLIAREDA ABBAGLIAREDA ABBAGLIAREDA ABBAGLIAREDA ABBAGLIAREDA ABBAGLIAREDA ABBAGLIAREDA ABBAGLIAREDA ABBAGLIAREDA ABBAGLIARE
ANCHE IL SOLE…ANCHE IL SOLE…ANCHE IL SOLE…ANCHE IL SOLE…ANCHE IL SOLE…ANCHE IL SOLE…ANCHE IL SOLE…ANCHE IL SOLE…ANCHE IL SOLE…ANCHE IL SOLE…ANCHE IL SOLE…ANCHE IL SOLE…
AntonellaAntonellaAntonellaAntonellaAntonellaAntonellaAntonellaAntonellaAntonellaAntonellaAntonellaAntonella
A te che non ti fai vedere mentre piangi, a te che mi sai sempre perdonare, a te che hai dovuto sopportare i miei capricci, a te che hai asciugato le mie lacrime, a te che hai fatto dei tuoi figli il senso della tua vita, a te che sempre dai anche quando niente ricevi, a te che mi hai sempre compreso, a te che mi hai sempre amato.
AUGURI MAMMA! TI VOGLIO BENE!
DOLCE LUNA
“Grazie a te, do
nna, madre,
sorriso di Dio, p
er il bimbo che
viene alla luce,
tu che guidi i su
oi passi
nel cammino de
lla vita”
(Gio
vanni Paolo 11)
Inviato da Vero
nica
La parola “MADRE” è nascosta
nel cuore e sale alle labra nei
momenti di dolore e di felicità,
come il profumo sale dal cuore
della rosa e si mescola nell’aria
chiara. (Kahlil Gibram)
L a devozione alla Madonna, sotto il
titolo di Ausiliatrice, vuo-le manifestare la nostra fiducia nella presenza materna di Maria nelle vicende dell'umanità, della Chiesa e di ciascu-no di noi. Maria è la Ma-dre che non abbandona mai i suoi figli, ma li se-
gue e aiuta con la sua intercessione. Il titolo di Maria aiuto dei cristiani era presente, fin dal 1500, tra le litanie lauretane. La devo-zione a Maria Ausiliatrice era già nota e diffusa all'epoca di S. Pio V e si propagò largamente a seguito della vittoria dei cristiani contro i turchi, a Lepanto (1571) e a Vienna (1683). Il Papa Pio VII, dopo la sua liberazione dalla prigionia na-poleonica (1814), istituì la festa di Maria Ausilia-trice, fissandone la data al 24 maggio. In tempi particolarmente difficili per la Chiesa, don Bosco (1815-1888) divenne apostolo della devozione all'Ausiliatrice: nel 1862 così confida-va a Don Cagliero, futuro cardinale: "La Madon-na vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbia-mo bisogno che la vergine santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana" (MB 7,334); nel 1868 eresse a Torino uno stupendo tempio a lei intitolato, nel 1869 fondò l'Associa-zione dei Devoti di Maria Ausiliatrice e in segui-to diffuse in tutto il mondo questa devozione.
PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE
di San Giovanni Bosco
O Maria Ausiliatrice, Madre benedetta
del Salvatore,
validissimo è il tuo aiuto in favore dei cristiani.
Per te le eresie furono sconfitte
e la Chiesa uscì vittoriosa da ogni insidia.
Per te le famiglie e i singoli furono liberati
ed anche preservati dalle più gravi disgrazie.
Fa', o Maria, che sia sempre viva
a mia fiducia in te,
affinché in ogni difficoltà possa anch'io sperimenta-
re che tu sei veramente
il soccorso dei poveri, la difesa dei perseguitati, la
salute degli infermi,
la consolazione degli afflitti, il rifugio dei peccatori
e la perseveranza dei giusti.
Mensile dell’Oratorio Salesiano Pagina 11
MARIAMARIA AIUTO AIUTO
DEI CRISTIANIDEI CRISTIANI
<<Ad accogliere “la Vita” a nome di tutti e a vantaggio di tutti è stata Maria, la Vergine Madre, la quale ha
quindi legami personali strettissimi con il Vangelo della vita. Il consenso di Maria all'Annunciazione e la sua maternità si trovano alla sorgente stessa del mistero della vita che Cristo è venuto a donare agli uomini (cf.
Gv 10, 10). Attraverso la sua accoglienza e la sua cura premurosa per la vita del Verbo fatto carne, la vita dell'uomo è stata sottratta alla condanna della morte definitiva ed eterna.
Per questo Maria “è madre di tutti coloro che rinascono alla vita, proprio come la Chiesa di cui è modello.
È madre di quella vita di cui tutti vivono. Generando la vita, ha come rigenerato coloro che di questa vita
dovevano vivere”>>. Giovanni Paolo II, Evangelium vitae, n.102, 1995
Quelli de… l’ Oratorio Pagina 12
Bova Marina-1 maggio 2011
Cara Didy,
il 29 maggio farò la prima comunione, riceverò per la prima volta il “corpo e sangue”di Gesù; anche se è da 4
anni che mi preparo a questo incontro insieme ai miei compagni e alle catechiste, non ti nascondo che sono un po’
nervosa perché non so cosa dovrò fare quel giorno, ma sono sicura che mi tranquillizzerò non appena faremo le prove
in chiesa. Non sto parlando solo di me ma anche dei miei amici, perchè sono quasi sicura che anche loro sono un po’
nervosi come me…
Beh Didy, in realtà, ti dovrei pure dire che, se da una parte sono nervosa, dall’altra sono veramente emozionata per-
ché riceverò per la prima volta Gesù dentro di me, e questo è molto importante!!
Perché ricevere Gesù dentro di noi significa ricevere il potere di trovare la felicità, l’amore e la speranza di avere un
mondo nuovo senza tristezza e solitudine, un mondo di pace e solidarietà.
Ce lo ripeteva spesso il nostro caro Papa Giovanni Paolo secondo, che proprio oggi è stato proclamato beato…
Ognuno di noi ha il dono di poter cambiare il mondo, ma solo se si ha dentro di sè Gesù lo si può cambiare in
meglio, e questo lo possono fare soprattutto i bambini perché i grandi a volte lo rovinano… Forse per questo
Papa Karol amava tanto i bambini e i bambini amavano lui!!
Adesso vorrei dire una cosa ai bambini della classe 3 che l’anno prossimo faranno la prima comunione: non dovete
avere paura, ma al contrario dovete essere pronti a ricevere Gesù dentro il vostro cuore, perché è la cosa più bella che vi
possa capitare… Ora devo andare Didy, ma ti scriverò presto.
Tua carissima Valentina.
Durante gli incontri di catechesi prima delle vacanze pasquali, le nostre catechiste ci hanno
chiesto quali secondo noi sono le differenze tra la pasqua vissuta “ieri” e quella di “oggi”…
Ognuno di noi ha parlato con i propri parenti, amici, zii divenendo dei "perfetti" giornalisti. Io in parti-
colare ho fatto un paio di domande alla mia nonna.
- Nonna cosa mangiavate a Pasqua? - Solitamente mangiavamo il capretto, ma ci accontentava-
mo!
- Con chi? - Con tutta la mia famiglia
PASQUA IERI E OGGI!
Oggi, non è Pasqua senza il nostro amato Uovo.. Solo uno? Correggiamoci...
Oggi non è Pasqua senza le nostre tante e diverse uova di pasqua, al latte,
fondente,al caramello,di barbie,dei Simpson e chi più ne ha più ne metta.
Ai tempi delle nostre nonne ciò non accadeva si andava regolarmente a messa
perchè era risorto Gesù ed era quella la cosa più importante e poi a mezzogiorno si
mangiava tutti insieme con quel che si aveva.
Noi bimbi vogliamo prenderci un impegno… Vivere da buoni cristiani questa Santa
Resurrezione e cercando di accontentarci con quel che abbiamo,
non chiedendo di più!
Giuseppe Cimino
Pagina 13 Mensile dell’Oratorio Salesiano
1) Abbiamo sentito che sabato 30 aprile hai ricevuto il ministero dell'accolitato, in che cosa consiste? I compiti di un accolito istituito possono essere molteplici: 1) verificare prima dell’inizio della celebrazione che in presbiterio tutto sia stato predi-
sposto e che il Messale abbia i segnali alle pagine appropriate;
3) aiutare il celebrante ed il diacono nelle celebrazioni liturgiche;
4) portare la croce processionale e presentare, all’occorrenza, il Messale al celebrante;
5) disporre sull’altare il corporale, il purificatoio, il calice ed il Messale;
6) aiutare il celebrante ed il diacono nel ricevere i doni;
7) presentare, secondo l’opportunità, il pane ed il vino al celebrante.
Come ministro straordinario dell’eucaristia può: 1) ricevere la comunione in mano immediatamente prima che il celebrante o il diacono inizino a distribuire la co-
munione ai fedeli e fare la comunione sotto le due specie;
2) aiutare a distribuire la comunione quando il numero dei fedeli è molto elevato e non vi sono sacerdoti o diaconi
in numero sufficiente e si protrarrebbe troppo la S. Messa, oppure quando i sacerdoti o i diaconi non possono
farlo per altri seri motivi;
3) in assenza del diacono reggere uno dei vasi sacri nella comunione sotto le due specie;
4) aiutare il sacerdote ed il diacono nel purificare e riordinare i vasi sacri;
5) portare la comunione a coloro che non possono partecipare alla celebrazione eucaristica;
6) esporre e riporre l’Eucaristia durante l’adorazione, ma senza dare la benedizione.
In assenza del diacono, l’accolito: 1) porge il turibolo al celebrante, lo assiste nell’incensazione dell’altare e delle offerte, incensa il celebrante
stesso ed il popolo;
2) terminata la distribuzione della comunione porta i vasi sacri alla credenza per purificarli e riordinarli;
Rientra inoltre nei compiti dell'accolito: 1) curare la formazione di coloro che prestano il servizio all’altare;
2) collaborare, in accordo con chi presiede, con diacono, ministri e altri responsabili della celebrazione, nel predi-
sporre tutto ciò che è necessario per favorire una maggiore partecipazione attiva dei fedeli alla liturgia;
3) nella celebrazione comunitaria della Liturgia delle Ore, in mancanza del lettore, distribuire i vari compiti tra i
fedeli presenti;
4) in assenza del sacerdote o del diacono guidare, in accordo con il lettore, la celebrazione della Liturgia delle
Ore, osservando le norme stabilite.
Nel rito della Comunione fuori della Messa: 1) in assenza del sacerdote o del diacono, l’accolito presiede il rito da un luogo diverso dalla sede del celebrante,
seguendo le apposite indicazioni riportate nel rituale;
2) in assenza del lettore distribuisce i vari compiti tra i fedeli presenti.
Nel Culto Eucaristico l’accolito: 1) in assenza del diacono, espone il SS.mo Sacramento; assiste il sacerdote durante la celebrazione; porge
l’ostensorio al sacerdote per impartire la benedizione; al termine della benedizione, riprende l’ostensorio dalle
mani del sacerdote; compie la reposizione del SS.mo Sacramento;
2) in assenza del lettore, distribuisce i vari compiti tra i fedeli presenti;
3) in assenza del sacerdote e del diacono, presiede il rito da un luogo diverso dalla sede del celebrante; espone e
ripone il SS.mo Sacramento, ma non imparte la benedizione eucaristica.
Come vedi sono tanti… Ma per fortuna se ne svolgono uno per volta! CONTINUA…
Inaguriamo la nostra rubrica con un intervista a Massimiliano che saba-to 30 aprile ha ricevuto il ministero dell’ACCOLITATO…
Quelli de… l’ Oratorio Pagina 14
E’ iniziato da pochi giorni il mese di maggio, mese dedicato a Maria, la Madre di Gesù e Madre nostra. Riportiamo
una pagina tratta dalle Memorie di don Bosco, che ci consiglia il modo per vivere bene questo tempo che ci viene
dato….
….Sul finire del mese di aprile (1856), Domenico Savio si era presentato a don Bosco, chiedendogli come avrebbe
potuto celebrare santamente il mese di Maria.
- Lo celebrerai, gli rispose don Bosco, con l’esatto adempimento dei tuoi doveri, raccontando ogni giorno ai compa-
gni un esempio in onore di Maria e procurando di regolarti in modo da poter fare in ciascun giorno la santa comunio-
ne.
- Ciò procurerò di fare puntualmente; ma qual grazia dovrò domandare?
- Domanderai alla santa Vergine che ti ottenga da Dio sanità e grazia per farti santo.
- Sì! Che mi aiuti a farmi santo! (cfr MB V, 462).
Possiamo fare nostra, questa breve invocazione scritta da don Bosco su una sua fotografia mandata agli amici nel 1878
Al pensier di Dio presenteAl pensier di Dio presenteAl pensier di Dio presenteAl pensier di Dio presente fa’ che il labbro, il cuor, la mentefa’ che il labbro, il cuor, la mentefa’ che il labbro, il cuor, la mentefa’ che il labbro, il cuor, la mente
di virtù seguan la viadi virtù seguan la viadi virtù seguan la viadi virtù seguan la via o gran Vergine Maria.o gran Vergine Maria.o gran Vergine Maria.o gran Vergine Maria.
Sac. Gio BoscoSac. Gio BoscoSac. Gio BoscoSac. Gio Bosco
A cura di Angela Zavettieri
Lettera apostolica : Octogesima adveniens
All’inizio degli anni ‘70( 14 maggio 1971) papa Paolo VI, in occasione dell’ottantesimo anniversario
dell’enciclica”Rerum Novarum” promulgata da papa Leone XIII , scrive la lettera apostolica “ Octogesima adveniens” ;
in un clima culturale e politico fortemente ideologico afferma l’insufficienza delle ideologie e dei movimenti storici e,
viceversa, sottolinea la necessaria supremazia della politica sulla economia e, nel contempo , auspica un approccio
fortemente etico alla politica.
La lettera, strutturalmente, si divide in una introduzione e quattro parti per complessivi 52 paragrafi. Nelle prime pagi-
ne , Paolo VI, ribadisce l’importanza di ” riprendere e prolungare l’insegnamento dei nostri predecessori in risposta ai
nuovi bisogni di un mondo in trasformazione. La Chiesa, infatti,cammina con l’umanità, e annunciando agli uomini la
buona novella dell’ amore di Dio ne illumina la loro attività con la luce del Vangelo, in un contesto più largo di NUOVA
CIVILTA’ “.
Successivamente considera i nuovi problemi sociali costituiti da autentiche sfide : l’urbanesimo, la condizione giovanile,
la condizione della donna, la disoccupazione, le disuguaglianze sociali , l’importanza della comunicazione sociale,
l’ambiente, le ambiguità del progresso. E così , in maniera acuta e decisa , indica quale deve essere il ruolo del cristia-
no nella società: “è urgente ricostruire , a misura della strada, del quartiere, o del grande agglomerato, il tessuto socia-
le in cui l’uomo possa soddisfare le esigenze della sua personalità. Centri di interesse e di cultura devono essere creati
o sviluppati a livello di comunità e di parrocchie. Costruire oggi la città, creare nuovi modi di contatto e di relazione,
prendere la responsabilità di questo avvenire collettivo che si annuncia difficile è un compito al quale i cristiani devono
partecipare.”…….. 9° - continua…..
Sergio Malara
Pagina 15 Mensile dell’Oratorio Salesiano
Tra le molte attività che si svolgono all'interno dell'oratorio salesiano di Bova Marina, quella che la maggior parte di noi
ragazzi predilige è senza alcun dubbio quella del calcio…
Il gruppo degli giovanissimi e allievi, di cui faccio parte, è costituito da ragazzi dai 13 ai 16 anni. Oltre ad allenarci
duramente tutti i giorni nella speranza di diventare un giorno dei grandi campioni, il calcio rappresenta per ognuno di
noi un'opportunità per trascorrere del tempo insieme ai nostri compagni di avventura e soprattutto di crescere come
gruppo in un sano agonismo.
Questo lo dobbiamo anche alla direzione del mister LEO PLUTINO, che con il suo metodo di lavoro ha fatto si che di-
ventassimo una squadra. Il nostro mister, infatti, ci ripete sempre che “si è squadra quando si è tutti uniti e compatti,
senza che nessuno prevarichi sugli altri, se segna un compagno segna tutta la squadra e se sbaglia è la squadra che
ha sbagliato”.
Grazie al nostro “spirito” di squadra, conquistato con non poca fatica e alla nostra gran voglia di fare e di stupire sia-
mo riusciti a terminare il campionato provinciale di calcio a 5 vincenti con due giornate d'anticipo. A giugno saremo
impegnati nelle finali regionali a Cosenza e sono sicuro che se il nostro gruppo rimarrà unito ed il nostro mister ci aiute-
rà a superare le difficoltà che via via incontreremo, potremo raggiungere grandi traguardi. Voglio ringraziare i miei com-
pagni e al mister per questa esperienza e per la felicità che mi hanno trasmesso durante questo campionato.
GRAZIE DI CUORE.
CARMELO FOTI
Squadra Pt
Oratorio Salesiano Bova M.na 27
S.Giovanni Nepomuceno E S.Filippo Neri Arangea 22
S.Luca 18
Pgs Universal Villa 16
Pgs Aurora Gallico 16
Pgs Olimpia 2000 13
Soccer Lab 9
S. Pennestri 6
S.Antonio 6
S. Lucia 0
Campionato Nazionale Campionato Nazionale Campionato Nazionale Campionato Nazionale
Calcio A5 Allievi Calcio A5 Allievi Calcio A5 Allievi Calcio A5 Allievi
Squadra Pt
Oratorio Salesiano Bova Ma.na 21
Sport e Fitness 16
New Generation San Roberto 13
S. Maria della Candelora 12
Pgs Olimpia 2000 11
Pgs Aurora Gallico 6
S. Luca 3
Asd Diego Suraci Pellaro 0
Campionato Provinciale Campionato Provinciale Campionato Provinciale Campionato Provinciale
calcio a 5 Under 14 calcio a 5 Under 14 calcio a 5 Under 14 calcio a 5 Under 14
PROSSIMO
APPUNTAMENTO...
ALLIEVI
28 GIGNO 2011
FINALE REGIONALE A COSENZA
Quelli de… l’ Oratorio Pagina 16
Appuntamenti al Appuntamenti al Ass. Culturale
C’E CHI DICE C’E CHI DICE C’E CHI DICE C’E CHI DICE
NONONONO Ven 6 Ven 6 Ven 6 Ven 6 ---- Sab 7 Sab 7 Sab 7 Sab 7 ---- Dom 8Dom 8Dom 8Dom 8
Lun 9 Lun 9 Lun 9 Lun 9 ---- Mart 10 Mart 10 Mart 10 Mart 10 ---- Merc 11Merc 11Merc 11Merc 11
APRILE 2011APRILE 2011APRILE 2011APRILE 2011
Erano dei giovani carini e di talento, avevano atteso quel momento con febbrile desiderio, arri-va il giorno. Ed ecco che in un attimo il giornali-sta, il dottore e l'esperto di diritto si vedono sor-passati, scippati di quel contratto che poteva svoltargli la vita. Meritano un incipit solenne questi giovani, non giovanissimi, d'oggi, che di-cono “no”. La commedia di Giambattista Avelli-no parla di un problema piuttosto ingombrante, molto (ma non solo) italiano, utilizzando una chiave originale, che coincide con il piano d'azio-ne del trio dei defraudati. Ovvero la vendetta, la ripicca salvagente e salva-morale che Max, Irma e Samuele azionano contro i raccomandati di turno. Coloro che per vari motivi, di cui non sempre sono coscienti, hanno la via spianata da genitori, parenti, fidanzati "di ruolo". Il regista dei film di Ficarra e Picone ha costruito una sto-ria interessante e comica, ma allo stesso tempo, sentimentale, emotiva e riflessiva per il carattere solidificato e attuale del problema.
Il nuovo, straordinario film di Nanni Moret-Nanni Moret-Nanni Moret-Nanni Moret-titititi è tanto chiaro e lineare quanto profondo e strutturato. Moretti Moretti Moretti Moretti è un iconoclasta, lo è sempre stato, ma non è nelle sue intenzioni prendere di mira, con il suo cinema e con questo film, né la politica in senso spicciolo né tantomeno l’istituzione cattolica e la sua massima guida spirituale.
Travolto dall’imponente ed inattesa respon-sabilità appena consegnatagli, il Papa di Mo-retti ha il volto stanco, perplesso e sofferen-te di Michel Piccoli, finito in crisi depressiva nel momento stesso dell’annuncio fatto alla folla accalcatasi in Piazza San Pietro. Per cer-care di aiutare il silente ed impaurito nuovo Pontefice, i cardinali si piegano alla psicana-lisi e allo psicanalista ‘più bravo di tutti‘, non credente e alquanto irritabile, interpretato da uno straordinario Moretti, che strappa risate a scena aperta, tra trovate geniali, sce-ne magnifiche e momenti di eccessiva stanca.
PROIEZIONIPROIEZIONIPROIEZIONIPROIEZIONI
GIORNALIERE:GIORNALIERE:GIORNALIERE:GIORNALIERE:
Ore 18:15
Ore 21:15
HABEMUS HABEMUS HABEMUS HABEMUS
PAPAMPAPAMPAPAMPAPAM Ven 13 Ven 13 Ven 13 Ven 13 ---- Sab 14 Sab 14 Sab 14 Sab 14 ---- Dom 15Dom 15Dom 15Dom 15
Lun 16 Lun 16 Lun 16 Lun 16 ---- Mart 17 Mart 17 Mart 17 Mart 17 ---- Merc 18Merc 18Merc 18Merc 18
Pagina 17 Mensile dell’Oratorio Salesiano
Appuntamenti al Cineteatro Don BoscoAppuntamenti al Cineteatro Don Bosco
IL CINETEATRO CINETEATRO CINETEATRO CINETEATRO
DON BOSCO DON BOSCO DON BOSCO DON BOSCO
VIVIVIVI AUGURA UNA
BUONA VISIONEBUONA VISIONEBUONA VISIONEBUONA VISIONE!
Tatanka è il nome, in lingua lakota, del bisonte america-no, un appellativo con cui finirà per essere soprannomi-nato Michele, uno dei tanti ragazzi nati nei feudi della camorra, cresciuti a pane e malavita, che cercherà il riscat-to personale attraverso la passione della box. La storia, vera, è tratta da uno dei racconti contenuti nel secondo libro (dopo il successo internazionale di Gomorra) di Ro-berto Saviano, dal titolo “La bellezza e l’inferno”. Ed è attraverso il torbido inferno di un viaggio iniziato nella contaminazione “forzata” con la camorra, che il giovane regista Giuseppe Gagliardi ci accompagna alla scoperta di una bellezza atipica, quella umana di voler lottare contro il seme del male e per le proprie passioni. Rielaborando il materiale contenuto nell’omonimo racconto, il regista sceglie di seguire le orme del film di genere, che si evolve a partire dalla scena iniziale dell’inseguimento fino alle incalzanti riprese degli incontri sul ring, gran parte dei quali realmente affrontati dal protagonista Clemente Rus-so, campione di box nonché originario di Marcianise. Sul-lo sfondo di una trama fortemente dinamica, che si snoda prettamente in tre fasi, s’inserisce l’evoluzione personale del protagonista, scena dopo scena sempre più determi-nato a picchiare quella vita che gli pare ostile, con tutte le forze, e a uscire dai cunicoli di una “napoletanità” amabi-le eppure avvolta dalle fiamme di un inferno che impedi-sce di coglierne la bellezza.
RIORIORIORIO Ven 20 Ven 20 Ven 20 Ven 20 ---- Dom 22 Dom 22 Dom 22 Dom 22 ---- Lun 23Lun 23Lun 23Lun 23
Dopo Rango e Cattivissimo Me ecco un’altro prodotto di altissimo profilo che arricchisce il mondo dell’animazione da grande schermo. RioRioRioRio è un film per bam-bini, con una storia semplice e sentimen-tale (ma non zuccherosa), racchiuso in una cornice visivamente mozzafiato. Spettacolare l’ambientazione: colorata, dettagliata, piena di ritmo, vivacità e mo-vimento. Due sequenze spiccano su tutte: il risveglio degli uccelli della foresta all’inizio, in cui varie specie di uccelli danno vita a due minuti di ritmate, va-riopinte e travolgenti coreografie da musical, e la parata del Carnevale di Rio. RioRioRioRio è un road movie che ci fa volare con gli uccelli e i deltaplanisti attorno alla statua del Cristo Redentore che domina la baia dal monte Corcovado, ci fa atter-rare bruscamente sulle affollate spiagge di Copacabana e Ipanema, popolate di bel-lezze dai sederi elastici e ci porta verso l’alto a bordo dei vecchi tram elettrici. Non mancano le favelas: è lì che opera-no i tre cattivi umani della storia, ed è lì che vive, senza padre né madre, il picco-lo menino de rua che è uno dei protago-nisti della vicenda.
TATANKATATANKATATANKATATANKA Ven 27 Ven 27 Ven 27 Ven 27 ---- Sab 28 Sab 28 Sab 28 Sab 28 ---- Dom 29 Dom 29 Dom 29 Dom 29
---- Lun 30 Lun 30 Lun 30 Lun 30 ---- Mart 31 Mart 31 Mart 31 Mart 31 ---- Merc 1 Merc 1 Merc 1 Merc 1
Quelli de… l’ Oratorio Pagina 18
osservatori e operatori umanitari parlano di lagerlagerlagerlager dove guerriglieri e civili vengono rapiti e torturati o uccisi, e dove le donnele donnele donnele donne subiscono violenze carnali.
Il Sudan e’ una Repubblica africana che copre un’area
grande quasi dieci volte l’Italia! Fino all’800 colonia egi-
ziana, il Sudan diviene protettorato britannico nel 1898
e viene divisoviene divisoviene divisoviene diviso dagli inglesi in due colonie distinte, , , , il il il il
Nord e il SudNord e il SudNord e il SudNord e il Sud. Fino al 1955, quando viene proclamata
l’indipendenza, permane la divisione che si trasforma in
guerra civileguerra civileguerra civileguerra civile. Dopo una breve pace, nel 1983 le popola-
zioni meridionali insorgono contro le forze governative
settentrionali che sottraggono loro ingenti quantita’ di
petroliopetroliopetroliopetrolio, nuovo oggetto della guerra, da poco scoperto
nella zona. Nel 2003 il Darfur, regione confinante, di-
viene principale risorsa contesaprincipale risorsa contesaprincipale risorsa contesaprincipale risorsa contesa tra le parti nel conflitto
per cause analoghe: i giacimenti di petrolio.
nel Maggio 2006 si tenta di firmare un accordo di pace, ma questo porta solo ad altri conflitti.
i rifugiati nel vicino Ciad (confinante con il Sudan) vengono ammassati dai ribelli in campi dove manca il ci-bo, acqua potabile e medicinali. I piu’ deboli, in particola-re i bambini,i bambini,i bambini,i bambini, muoionomuoionomuoionomuoiono di stenti e malattie.
solo nel 2007solo nel 2007solo nel 2007solo nel 2007 il governo sudanese accetta l’invio in Darfur di un contingente ONU, arrivato nella zona un anno dopo.
le rarerarerarerare notizie delle agenzia, i reportage degli inviati ed i rapporti degli osservatori fanno pensare ad un genocidiogenocidiogenocidiogenocidio eseguito dal governo sudanese nei confronti delle popolazioni che abitano il Darfur.
La parola genocidiogenocidiogenocidiogenocidio costituisce una chiave :solo quando l’ONU riconoscera’ questo massacro come tale, potra’ intervenirepotra’ intervenirepotra’ intervenirepotra’ intervenire a favore della popolazione del Darfur.
Sudan in cifreSudan in cifreSudan in cifreSudan in cifre 2 milioni 2 milioni 2 milioni 2 milioni i morti fino al 2005 tra ribelli del sud Sudan e governo e 4 milioni4 milioni4 milioni4 milioni i profughi
250mila 250mila 250mila 250mila i morti in Darfur e quasi 2 milioni2 milioni2 milioni2 milioni tra profughi e sfollati
82% 82% 82% 82% della popolazione sotto la soglia di poverta’
500.000500.000500.000500.000 barili di petrolio prodotti nel sud del paese
fonte
Sudan
Pagina 19 Mensile dell’Oratorio Salesiano
1. Da cosa dipende il nome del Papa?
Chi entra nella Chiesa deve cambiare
il suo nome?
R. La persona eletta può scegliersi un nome tra quelli
già utilizzati o inventarsene uno. Chi entra nella Chiesa
cattolica, in genere, mantiene il nome registrato al civi-
le, ma potrebbe anche aggiungerne un altro.
2. Per diventare Papa è necessario
essere già cardinale o anche un sem-
plice sacerdote può essere eletto pa-
pa?
- Come si sceglie chi dovrà essere proclamato
papa? ognuno può scegliere liberamente chi vo-
tare fra i propri confratelli presenti o si fanno dei
nomi in particolare e si sceglie fra questi?
- Serve l'unanimità o la maggioranza nella vota-
zione?
- Il voto è segreto?
- Il "pre-scelto" può rifiutarsi di assumere l'inca-
rico?
R. L'elezione del papa viene decisa dai cardinali riuniti
in conclave tramite votazione segreta che richiede la
maggioranza dei due terzi. Il conclave si riunisce non
prima di quindici giorni e non oltre i ventidue dalla
morte del precedente pontefice. I cardinali durante
tutta la durata del conclave non possono avere alcun
contatto con l'esterno. Per gli scrutini si tengono quat-
tro votazioni al giorno e il loro esito è segnalato ai fe-
deli all'esterno con una fumata, nera se negativo, bian-
ca se positivo. Qualsiasi maschio battezzato celibe può
essere eletto papa e se non ha ancora ricevuto gli ordi-
ni sacri gli vengono subito conferiti e viene consacrato
vescovo. Le norme in vigore per la sede vacante, per lo
svolgimento del conclave e per l'elezione del nuovo
papa sono state promulgate nella costituzione apostoli-
ca Universi Dominici Gregis da papa Giovanni Paolo
II nel 1996.
Benedetto XVI con un motu proprio del 26 giugno
2007 ha stabilito che la maggioranza necessaria all'ele-
zione del papa sarà di due terzi dei votanti per tutti gli
scrutini e che a partire dal tredicesimo giorno di concla-
ve si debba procedere al ballottaggio, sempre mante-
nendo la maggioranza dei due terzi per la validità
dell'elezione, tra i due cardinali più votati nell'ultimo
scrutinio. Questi ultimi perdono il diritto di voto: è stata
così abolita la norma stabilita da Giovanni Paolo II, che
prevedeva una riduzione del quorum alla maggioranza
assoluta dei votanti a partire dal trentaquattresimo
scrutinio (o 35° se si era votato anche il giorno di aper-
tura del Conclave). Il “prescelto” può rinunciare libera-
mente.
3. Perché per essere proclamati beati
o santi è necessario un miracolo ope-
rato per intercessione ma dopo la
morte?
- Ma prima di diventare beato non c'è la tappa di
"venerabile"?
- Perché è necessario che passino proprio sei
anni? e tra beato e santo?
R. L’iter per la canonizzazione prende via dal processo
canonico Diocesano, poi passa alla Congregazione dei
Santi; il primo grado è servo di Dio, venerabile, be-
ato e santo.
A presto , il donA presto , il donA presto , il donA presto , il don
Tra le varie domande pervenute alla nostra redazione e prontamente inoltrate al “nostro” don, abbiamo pensato di
selezionare quelle che più inerenti all’avvenimento che abbiamo appena vissuto…
Condividi con noi i tuoi pensieri, i tuoi messaggi, le tue dedi-
che, le tue domande
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2 maggio: 2 maggio: 2 maggio: 2 maggio: Alma Malara, Daniela Clemenzi
5 maggio5 maggio5 maggio5 maggio: Anna Serranò, Veronica Vadalà, Antonia Petrulli, Leo Cuppari
6 maggio 6 maggio 6 maggio 6 maggio : Greta Palamara, Angelo Sagoleo
7 maggio7 maggio7 maggio7 maggio: Tito Anghelone, Carmelo Scordo
9 maggio9 maggio9 maggio9 maggio: Miriana Mesiano, Caterina Micheletta
10 maggio10 maggio10 maggio10 maggio: Giuseppe Cilione, Matteo Iaria, Giuseppe Nucera
11 maggio11 maggio11 maggio11 maggio: Marta Cuzzilla
13 maggio13 maggio13 maggio13 maggio: Salvatore Violi
15 maggio15 maggio15 maggio15 maggio: Delia Squillaci, Carmelo Iaria
19 maggio19 maggio19 maggio19 maggio: Francesca Surace, Don Silvio Gignone, Antonino Morabito
20 maggio20 maggio20 maggio20 maggio: Alessia Leuzzo (18 anni)
22 maggio22 maggio22 maggio22 maggio: Valeria Modaffari
23 maggio23 maggio23 maggio23 maggio: Aurora Natoli
24 maggio24 maggio24 maggio24 maggio: Silvia Plutino
26 maggio26 maggio26 maggio26 maggio: Sara Zirillo
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X FRANCESCA S.
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Alla mia dolcissima e
grande ami-
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grande ami-
Alla mia dolcissima e
grande ami-
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ca che diventa più
grande faccio
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grande faccio
ca che diventa più
grande faccio
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gli auguri più belli,
più veri e più
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più veri e più
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affettuosi!!! Buon comp
leanno
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leanno
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leanno
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Fra! Ti voglio bene!!
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Veronica M.
Veronica M.
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