giornalino bimestrale a cura degli ospiti della cta salus · lato il mio compagno della comunità...

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pia e riabilitazione da cui deriva un essenziale e sinergico lavoro di equipe. Le attività riabilitative, sia interne che esterne alla struttura, attraverso un la- voro di tipo educativo e laboratoriale, vengono svolte dagli animatori che sono coordinati dalla peda- gogista e dalla psicologa. Le attività interne com- prendono Laboratori arti- stici (manufatti, pittura), Scrittura creativa, Cinefo- rum, Gruppi culturali (giornalino, lettura e com- mento di quotidiani e arti- coli di riviste), Laboratorio della memoria, Giardinag- gio, Attività motoria, Atti- vità ludico-ricreative. Le attività esterne com- prendono: Nuoto, Ippotera- pia, Fotografia, Teatro, Partecipazione alla manife- stazione regionale “Giochi senza Pensieri”, Passeggia- te ed Escursioni varie. Inoltre per rendere il sog- giorno più piacevole possi- bile a tutti gli ospiti, perio- dicamente, si organizzano feste a tema. La Salus, Comunità Tera- peutica Assistita, nata a Salemi l‟11 gennaio del 2000, opera dal 2011 nella vicina cittadina di Gibelli- na. È una struttura per pa- zienti psichiatrici che ac- coglie, per un periodo li- mitato, 20 ospiti impegna- ti in un percorso terapeuti- co riabilitativo. Di que- sti ultimi si prendono cura diverse figure professiona- li quali: un direttore medi- co psichiatra, un medico psichiatra, una psicologa, una pedagogista, un‟assistente sociale, non- ché animatori, infermieri e personale ausiliario. Tali figure unitamente allo Staff Amministrativo si prefiggono come obietti- vo primario il reinseri- mento sociale delle perso- ne che hanno in cura. In tal senso ci riferiamo al tentativo di reintegrare il paziente nella società, aiu- tandolo a riguadagnare ruoli e diritti perduti, pun- tando al conseguimento del massimo grado di au- tonomia possibile, quindi alla massima qualità di vita auspicabile. Ciò si può realizzare mediante il potenziamento delle risor- se e delle abilità sociali residue, la riacquisizione di quelle perdute, l‟acquisizione di nuove ( se possibile ) lavorando anche sull‟ambiente. Il lavoro sul contesto mira attraverso attività sul terri- torio (escursioni, gemel- laggi con associazioni di volontariato, mostre itine- ranti, rappresentazioni teatrali ecc…) al supera- mento del pregiudizio che spesso inibisce la relazio- ne della società con queste realtà appellandosi a stig- ma e stereotipi radicati. In prospettiva, obiettivo ulti- mo è la presa di consape- volezza da parte dei pa- zienti dell‟essere attori della propria vita e l‟acquisizione a pieno tito- lo del ruolo di cittadino. Per ogni ospite viene ela- borato un progetto tera- peutico-riabilitativo a ter- mine, che si articola intor- no ai seguenti punti: - Comunità e gruppalità (dall’individuo al gruppo e viceversa) - Relazione e comunica- zione - Rielaborazione dei vissu- ti - Progettualità - Socialità - Farmacoterapia Di conseguenza la comu- nità agisce con intervento strutturato e integrato di farmacoterapia, psicotera- CHI SIAMO E COSA FACCIAMO SOMMARIO: DAL LABORATORIO DI EQUITAZIONE “Sulle staffe in equilibrio” 2 DAL LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA “Io Libro” 3 Dalla partecipazione a GIOCHI SENZA PENSIERI 4 RICORDANDO GIOCHI SENZA PENSIERI 5 RUBRICA SCIENTIFICA “Il mio rapporto con la tecnologia” DAL LIBRO DEI RICORDI “Io e mia Madre” 8 ANGOLO DEL DIVERTIMENTO “di Pasquale” Giornalino bimestrale a cura degli ospiti della CTA Salus BIMESTRE GIUGNO LUGLIO12 NUMERO 1 NOTIZIE DI RILIEVO : CHI SIAMO E COSA FACCIAMO GIOCHI SENZA PENSIERI DAL LIBRO DEI RICORDI ANGOLO DELLE BARZELLETTE (da vicino nessuno è normale) COPIA GRATUITA CHI SIAMO E COSA FACCIAMO 1 AFORISMI ……nel prossimo numero 12 9-11 6-7

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Page 1: Giornalino bimestrale a cura degli ospiti della CTA Salus · lato il mio compagno della comunità Pasquale Vasile. Dopo siamo anda-ti al maneggio dove c‟è stata l‟esibizione

pia e riabilitazione da cui deriva un essenziale e

sinergico lavoro di equipe.

Le attività riabilitative, sia interne che esterne alla

struttura, attraverso un la-

voro di tipo educativo e

laboratoriale, vengono svolte dagli animatori che

sono coordinati dalla peda-

gogista e dalla psicologa. Le attività interne com-

prendono Laboratori arti-

stici (manufatti, pittura), Scrittura creativa, Cinefo-

rum, Gruppi culturali

(giornalino, lettura e com-

mento di quotidiani e arti-coli di riviste), Laboratorio

della memoria, Giardinag-

gio, Attività motoria, Atti-vità ludico-ricreative.

Le attività esterne com-

prendono: Nuoto, Ippotera-pia, Fotografia, Teatro,

Partecipazione alla manife-

stazione regionale “Giochi

senza Pensieri”, Passeggia-te ed Escursioni varie.

Inoltre per rendere il sog-

giorno più piacevole possi-bile a tutti gli ospiti, perio-

dicamente, si organizzano

feste a tema.

La Salus, Comunità Tera-peutica Assistita, nata a

Salemi l‟11 gennaio del

2000, opera dal 2011 nella vicina cittadina di Gibelli-

na. È una struttura per pa-

zienti psichiatrici che ac-

coglie, per un periodo li-mitato, 20 ospiti impegna-

ti in un percorso terapeuti-

co – riabilitativo. Di que-sti ultimi si prendono cura

diverse figure professiona-

li quali: un direttore medi-co psichiatra, un medico

psichiatra, una psicologa,

u n a p e d a g o g i s t a ,

un‟assistente sociale, non-ché animatori, infermieri e

personale ausiliario. Tali

figure unitamente allo Staff Amministrativo si

prefiggono come obietti-

vo primario il reinseri-mento sociale delle perso-

ne che hanno in cura. In

tal senso ci riferiamo al

tentativo di reintegrare il paziente nella società, aiu-

tandolo a riguadagnare

ruoli e diritti perduti, pun-tando al conseguimento

del massimo grado di au-

tonomia possibile, quindi

alla massima qualità di vita auspicabile. Ciò si

può realizzare mediante il

potenziamento delle risor-se e delle abilità sociali

residue, la riacquisizione

di qu el le p erdute,

l‟acquisizione di nuove ( se possibile ) lavorando

anche sull‟ambiente. Il

lavoro sul contesto mira attraverso attività sul terri-

torio (escursioni, gemel-

laggi con associazioni di

volontariato, mostre itine-ranti, rappresentazioni

teatrali ecc…) al supera-

mento del pregiudizio che spesso inibisce la relazio-

ne della società con queste

realtà appellandosi a stig-ma e stereotipi radicati. In

prospettiva, obiettivo ulti-

mo è la presa di consape-

volezza da parte dei pa-zienti dell‟essere attori

della propria vita e

l‟acquisizione a pieno tito-lo del ruolo di cittadino.

Per ogni ospite viene ela-

borato un progetto tera-peutico-riabilitativo a ter-

mine, che si articola intor-

no ai seguenti punti:

- Comunità e gruppalità (dall’individuo al gruppo e

viceversa)

- Relazione e comunica-zione

- Rielaborazione dei vissu-

ti

- Progettualità - Socialità

- Farmacoterapia

Di conseguenza la comu-nità agisce con intervento

strutturato e integrato di

farmacoterapia, psicotera-

CHI SIAMO E COSA FACCIAMO

SOMMARIO :

DAL LABORATORIO DI

EQUITAZIONE

“Sulle staffe in equilibrio”

2

DAL LABORATORIO DI

SCRITTURA CREATIVA

“Io Libro”

3

Dalla partecipazione a

GIOCHI SENZA

PENSIERI

4

RICORDANDO GIOCHI

SENZA PENSIERI

5

RUBRICA SCIENTIFICA

“Il mio rapporto con la

tecnologia”

DAL LIBRO DEI

RICORDI

“Io e mia Madre”

8

ANGOLO DEL

DIVERTIMENTO

“di Pasquale”

Giornalino bimestrale a cura degli ospiti della CTA Salus B I M E S T R E G I U G N O — L U G L I O 1 2

N U M E R O 1

NOTIZ IE D I

RIL IEV O :

CHI SIAMO E COSA FACCIAMO

GIOCHI SENZA PENSIERI

DAL LIBRO DEI RICORDI

ANGOLO DELLE BARZELLETTE

(da vicino nessuno è normale)

COPIA GRATUITA

CHI SIAMO E COSA FACCIAMO

1

AFORISMI ……nel prossimo numero

12

9-11

6-7

Page 2: Giornalino bimestrale a cura degli ospiti della CTA Salus · lato il mio compagno della comunità Pasquale Vasile. Dopo siamo anda-ti al maneggio dove c‟è stata l‟esibizione

Pasquale V. Il giorno 24 di maggio noi della comunità abbiamo partecipato ad un convegno a Partanna al Castello Grifeo, dopo avere fatto un percorso al maneggio di Peppe Ragolia. Hanno partecipato alla manifestazio-

ne, gli assessori e il sindaco di Partanna e altre perso-ne che si interessano pure di cavalli. Io sono stato contento perché ho fatto il discorso iniziale di come ci siamo trovati durante il percorso del laboratorio di equitazione e pure perché ho rivisto una persona che conoscevo che era stato ospite qualche tempo fa della nostra comunità. Poi siamo andati al maneggio di Peppe e abbiamo pranzato tutti insieme e successiva-mente abbiamo fatto l„esibizione sul cavallo dove

c‟era il pubblico che ci guardava. Tutti sono rimasti contenti. Questa sensazione che ho provato di salire a cavallo, è stata una esperienza bellissima.

Salvatore M. La giornata del 24 maggio è stata bella perchè mi sono esibito sul cavallo e dei signori mi hanno fatto le congratulazioni. E‟ stato bello pure perché c‟erano tante cose buone da mangiare e tanta gen-

te. E‟ stata una bella giornata. Poi qualche giorno dopo abbiamo visto le foto che ci hanno fatto du-rante la manifestazione insieme ai cavalli e sem-bravamo tutti dei cow boy.

Voci di: Maurizio G. Ieri è stata una giornata particolar-mente felice perché siamo andati al maneggio. Io non sono potuto salire sul cavallo perché ho problemi di

schiena anche se mi sarebbe piaciu-to. Prima c‟è stata una conferenza sul cavallo al Castello Grifeo dove ha parlato una professoressa di Bologna che era un‟esperta e che ci ha spiegato che l‟uomo è più sicuro vicino al cavallo. Poi c‟è stato l‟intervento del presidente del ma-neggio Peppe Ragolia e poi ha par-

lato il mio compagno della comunità Pasquale Vasile. Dopo siamo anda-ti al maneggio dove c‟è stata l‟esibizione a cavallo di alcuni ospiti della comunità tra i quali Pasquale, Rosalia e Peppe. E‟ stata una bella giornata spensierata, ci siamo diver-titi anche perché hanno partecipato

pure altri ospiti di altre comunità.

Fabio M. Durante la settimana la cosa che mi ha colpito di più e stata la manifestazione che c‟è stata ieri al maneggio Ragolia perché

abbiamo fatto un pranzo all‟‟aperto e poi c‟è stata l‟esibizione a cavallo di alcuni ospiti della salus. Lì dopo 8 mesi ho avuto pure il piacere di rincontrare un mio vec-chio amico conosciuto in un‟altra comuni-tà. È stato veramente bello perché ci sia-mo riuniti tutti insieme ad altre comunità. Andare sul cavallo è stata una bella espe-

rienza perché fa bene, tonifica i muscoli e devi saper stare in equilibrio. Tutte cose che abbiamo imparato durante il percorso che abbiamo fatto quest‟anno al maneggio Ragolia.

P A G I N A 2

Rosalia S. Noi ieri eravamo al Castello Grifeo di Partanna per una conferenza sul cavallo. E‟ venuto anche mio marito e abbia-mo visto tutto insieme. Al maneggio poi a pranzo abbiamo mangiato un po‟ di tutto. Poi però durante la mia esibizione

non so cosa è successo al cavallo ma mi ha fatto cadere. Io mi sono vergognata un po‟ ma nonostante tutto sono risalita e sentivo le persone che mi incoraggiavano e applaudivano. Comunque è stato bello.

“Io mi sono

vergognata un po’ ma

nonostante tutto sono

risalita e sentivo le

persone che mi

incoraggiavano e

applaudivano.”

Rosalia S.i sono

vergognata un po’ ma

nonostante tutto sono

risalita e sentivo le

persone che mi

incoraggiavano e

applaudivano.”

Rosalia S.

DAL LABORATORIO DI EQUITAZIONE

“Sulle staffe in equilibrio”

“La riabilitazione eque-

stre nel disagio psichico”,

è il titolo del seminario

teorico esperienziale che

è la fine di un percorso

che quest‟anno abbiamo

fatto insieme ai nostri

ospiti presso il maneggio

ARABIAN‟S RANCH

di Ragolia a Partanna.

Il laboratorio di equita-

zione è un‟ attività

“diversa”, in cui la diver-

sità è risorsa da sviluppa-

re e potenziare in senso

creativo. L‟esperienza

nasce dall‟integrazione

dello sport equestre con

la riabilitazione vera e

propria che ne rappresen-

ta la finalità specifica.

Essa infatti ha consentito

ai nostri ospiti di entrare

in contatto con la natura,

rappresentata dal cavallo

e dall‟ambiente in cui

l‟animale si muove e,

considerato che viene

abitualmente svolta in

g r u p p o , f a v o r i s c e

l‟integrazione sociale,

resa più agevole anche

dal contesto “non di co-

munità” ma altrettanto

professionale, che pertan-

to accoglie e potenzia

momenti di libertà e-

spressiva. Come dice

P.Brown “Cavalcare tra-

sforma vorrei in posso”, i

partecipanti, infatti, han-

no sperimentato “la pos-

sibilità della scelta”, e-

spressione massima della

creatività individuale.

Qui di seguito riportiamo

le sensazioni e le emozio-

ni vissute da alcuni dei

nostri ospiti. dopo la par-

tecipazione al laborato-

rio.

Page 3: Giornalino bimestrale a cura degli ospiti della CTA Salus · lato il mio compagno della comunità Pasquale Vasile. Dopo siamo anda-ti al maneggio dove c‟è stata l‟esibizione

DAL LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA

“Io Libro”

P A G I N A 3

L‟attività di scrittura creati-va, si occupa di utilizzare il

metodo della scrittura per

facilitare l‟espressione del proprio se, basandosi preva-

lentemente sullo strumento

“Gruppo”, che veicola di-

namiche di confronto e rispecchiamento, miglioran-

do la qualità delle relazioni,

obiettivo base della riabili-tazione di chi tende, a causa

del disagio interiore, ad iso-

larsi dagli altri e a rifugiarsi nel proprio dolore. Il meto-

do della Scrittura creativa,

favorisce infatti attraverso

incipit facilitanti, la capaci-tà di esprimersi “in silen-

zio”, buttando di getto le

parole su un foglio bianco, che si può anche scegliere

di non condividere con gli

altri.

“Dalla mia esperienza

nell‟avere partecipato per

tanti anni al laboratorio nella qualità di animatrice,

questo è uno dei mezzi che

ci consente di estrapolare alcuni aspetti del vissuto,

delle emozioni e delle sen-

sazioni dei nostri ospiti. Loro attraverso la scrittura

spesso mettono a nudo la

loro interiorità e il loro mo-

do di essere”. Paola D.

“ Se io fossi

un libro, sarei

un libro di

fiabe……”

Rosa C.

Voci di: Rosa C. Se io fossi un libro, sarei un libro di fiabe; molte copie sarebbero sparse sui pavimenti coperti di tappeti o sui lettini delle stanze dei bambini. Sarei toccato e sfogliato molte

volte al giorno.

Salvatore M. Se io fossi un libro, racconterei del mio lavoro che è quello del carrozziere. Arriva una macchina tutta brutta ed io poi la faccio diventare bella provando così una grande felicità.

Fabio M. Se io fossi un libro, sarei un libro di avventura nel quale racconterei tante belle storie.

Pasquale V. Se io fossi un libro, sarei un romanzo e sarei dimenticato su di un mobile. Sarei tutto impolverato perché nessuno mi viene a leggere. Starei nella solitudine oscurato dalle tenebre, con le

ragnatele che mi circondano da troppi anni.

Maurizio G. Se io fossi un libro, sarei un romanzo o un racconto. Sarei impolverato vecchio decrepito e riposto sull‟ultimo scaffale di una biblioteca. Sarei un libro dell‟ottocento con la copertina in cartone che potrebbero

leggere sia i ragazzi che gli adulti.

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P A G I N A 4

Come si svolge la manifestazione

Dalla partecipazione……………………. a

GIOCHI SENZA PENSIERI

Come abbiamo accenna-

to nella presentazione,

alcuni dei nostri ospiti

da due anni partecipano

ad una manifestazione

chiamata Giochi senza

Pensieri. Questa manife-

stazione coinvolge di-

v e r s e r e a l t à

“psichiatriche” della

Sicilia in un progetto

unico di riabilitazione,

intesa primariamente

come terapia risocializ-

zante del paziente con

disagio psichico e tesa al

potenziamento della sti-

ma di se, delle capacità

progettuali di ogni parte-

cipante attraverso lo

strumento del “Gruppo

Allargato” e l‟utilizzo di

contesti ludici. La nostra

squadra ha presenziato

ai Giochi senza Pensiero

con il nome “Gli Atipi-

ci”. Questo nome, se da

un lato rappresenta in

senso ironico l‟atipicità

che contraddistingue in

genere il modo di essere

del paziente psichiatrico,

che va dall‟andatura al

modo di esprimersi e

alla logica spesso biz-

zarra del pensiero,

dall‟altro ci è stato i-

spirato dal nome di

alcuni farmaci antipsi-

cotici definiti appunto

“atipici”, che contra-

stano i così detti

“sintomi negativi” del-

la malattia permetten-

do al paziente di utiliz-

zare al meglio la pro-

pria energia.

operatori che per i nostri ospiti, inoltre, incontrar-

si per più giorni in uno

spazio diverso da quello che può essere la comu-

nità ha significato cono-

scersi attraverso aspetti

non legati al “ruolo” di operatore o alla

“condizione” di paziente

e ciò è stato occasione di riflessione condivisa su

quanto spesso essi a

volte condizionino la relazione operatore-

paziente. L‟evento che

l‟anno scorso era stato

organizzato dalla C.T.A Sant‟Antonio e dalla

Cooperativa Insieme

rispettivamente di Piaz-za Armerina e di Calta-

L‟intera manifestazione, organizzata per tappe

che prevedono gare

(a mo di Giochi senza Frontiere) fra le diverse

squadre, è stata attraver-

sata per tutta la durata da

un clima ludico e poco competitivo, pazienti ed

operatori delle diverse

Comunità e realtà asso-ciative locali hanno avu-

to modo di confrontarsi.

Il vero spirito della ma-nifestazione è infatti

nelle parole “senza pen-

sieri”, gli strumenti e-

spressivi utilizzati hanno poco di pensato e parla-

to, sono fatti di sguardi,

abbracci, entusiasmo e condivisione. Sia per noi

girone, quest‟anno in-vece è stato organizza-

to nella Città di Noto

dalla C.T.A. Villa del-la Zagara” e si è svolta

nella stessa località.

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Pasquale V. Martedì 12 giugno, con la dottoressa Liuzza Ma-riella, la dottoressa Francesca Galuffo, Andrea Caradonna, Mariella Accardi, e i miei compagni Francesco, Salvatore, Giovanni, Fabio ed io Pa-squale abbiamo organizzato una gita a Noto chia-mata “Giochi senza Pensieri”. Scusate, mi sono dimenticato che con noi che ci faceva l‟autista c‟era anche l‟infermiere Pietro Montalbano. Arri-vati a Noto siamo andati subito alla Villa comunale

e abbiamo partecipato ad un gioco che si chiamava “la Sicilia per Terra”. Noi abbiamo montato la Stella di Gibellina, ed altri alcuni monumenti che rappresentavano le loro città. Poi alla fine della gara ce ne siamo andati in albergo. L‟indomani abbiamo partecipato alla prova del cuoco che si è svolta nella piscina dell‟albergo. Il terzo giorno abbiamo fatto dei giochi in spiaggia e abbiamo

vinto una medaglia. L‟indomani sera siamo andati a vedere uno spettacolo comunico in piazza e ci siamo divertiti molto. Mi ero dimenticato che un pomeriggio siamo andati alla villa comunale, dove con del sale colorato abbiamo realizzato un dise-gno per terra, abbiamo colorato il simbolo della nostra squadra con la scritta“Atipici” bianco e blu.

Il ritorno dal viaggio è stato come un‟avventura. E‟ stata un‟esperienza bellissima, mi sono divertito tanto e lo rifarei di nuovo, anche se per me questa è stata la seconda volta, infatti l‟anno scorso siamo andati a Caltagirone.

Salvatore M. L‟esperienza che abbiamo fatto a Noto per i “Giochi senza Pensiero” è stata una esperienza bellissima. Siamo partiti la mattina del 12 giugno da Gibellina verso le 11.30 e siamo arrivati a destinazione verso le 17.30 del pomeriggio. Arriva-ti a Noto ci siamo subito recati alla villa comunale dove abbiamo partecipato ad un gioco e abbiamo costruito la Stella di Gibellina. Appena è finito il gioco ci siamo recati all‟hotel President dove ci

hanno assegnato la nostra stanza. Nella stanza con me c‟erano Pasquale e Fabio. Poi abbiamo fatto una cena molto buona e poi io subito a dormi-re. La mattina mi sono svegliato alle sei e con il permesso dei dottori sono andato alla spiaggia dove ho scritto una lettera a mio fratello. Poi sono andato in riva al mare e mi sono bagnato i piedi. Durante questa giornata c‟è stata la prova del

cuoco che si è svolta all‟interno dell‟albergo in piscina. Con l‟infermiere Pietro abbiamo fatto delle coccinelle fatte di pomodori, olive nere, prez-zemolo e pan carrè . Alla fine dell‟esibizione siamo andati al mare ma io non ho fatto il bagno perché l‟acqua era fredda. L‟ho fatto poi in piscina perché l‟acqua era più calda. Dopo il pranzo che è stato molto buono, siamo andati a riposare e nel pome-

riggio abbiamo partecipato ad un altro gioco. Si trattava di comporre delle figure a terra con il sale colorato. Non abbiamo vinto nessun premio ne nella prova del cuoco ne facendo le figure con il sale colorato. Poi però l‟indomani abbiamo parte-cipato ad alcuni giochi in spiaggia e abbiamo vinto una medaglia. Nel pomeriggio della stessa giorna-ta siccome eravamo liberi io sono andato in spiag-

gia. La sera invece siamo andati tutti insieme a vedere uno spettacolo in piazza. Il venerdì mattina siamo ripartiti per Gibellina e abbiamo fatto tutta la costa in macchina. E‟ stata un‟esperienza bellis-sima come mi aveva già detto il mio compagno Pasquale che c‟era già stato l‟anno scorso. Mi sono divertito davvero tanto.

Fabio M. Il 12 giugno ai Giochi senza Pensieri è stata una bella esperienza. Siamo partiti a mezzogiorno da Gibellina, è stato un bel viaggio nel quale abbiamo fatto alcune soste e siamo arrivati a Noto alle 17.30. Subito siamo andati in piazza a presentare un lavoro fatto da noi, ossia la Stella di Gibellina in miniatura che abbiamo montato la stesso anche se poi non abbiamo vinto

nessun premio. Poi siamo andati in albergo a cenare. L‟indomani siamo andati nella piscina dell‟albergo dove c‟è stata la prova del cuoco e noi del gruppo degli Atipici abbiamo presenta-to le “coccinelle” fatte con il pan carrè, il pomodorino e pezzettini di olive. Sembravano davve-ro delle coccinelle ma purtroppo non abbiamo vinto neanche questa volta. Il giovedì siamo andati in spiaggia dove ci sono state delle attività sportive alle quali io ho partecipato. In que-ste gare abbiamo vinto una medaglia. Nel pomeriggio siamo andati in piazza e abbiamo parte-cipato ad un‟altra gara. Questa consisteva nello scrivere per terra il nome della nostra comu-nità e del nostro gruppo. Dopo la gara siamo ritornati in albergo a cenere e poi la sera siamo

andati al centro storico di Noto per vedere uno spettacolo. L‟indomani mattina poi siamo ri-partiti per ritornare a Gibellina. Mi sono abbastanza divertito.

Dall’esperienza vissuta dai nostri ospiti (Ricordando Giochi senza Pensieri)

P A G I N A 5

“Il ritorno dal

viaggio è stato come

un’avventura.”

Pasquale V.

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IL MIO RAPPORTO CON LA TECNOLOGIA…………...

RUBRICA SCIENTIFICA

Pasquale V. Da circa quarant‟anni c‟è stata una evoluzione della tecnologia. Si sono inven-tate le macchine agricole, gli elettrodomestici, i computer, e i telefonini. La

medicina ha scoperto nuove malattie, la Nasa ha scoperto nuovi satelliti e vuole scoprire altri pianeti e sono andati anche sulla luna. Nell‟ultimo periodo hanno inventato anche gli orologi che misurano il tempo, i pannelli solari e infine il digitale terrestre che serve per vedere nuovi canali tv. Il mio pensiero è che, la tecnologia avanzata è una cosa buona perché l‟uomo deve evolversi e non può restare indietro anche se la vita costa troppo cara.

Il mio rapporto con

la tecnologia è molto difficile perché oggi per poter usare un computer bisogna andare a scuola e perché non riesco a concentrarmi bene per usare questi apparecchi. Il mio pensiero è che piano, piano imparando

ad usare il computer poi riuscirò anche ad usare tutti gli apparecchi perché il computer è alla base di tutto.

Salvatore M.

Negli ultimi decenni la tecnologia ha fatto tanti progressi. Il mio rapporto con la tecnologia quindi è buono perché hanno inventato i telefonini, il navigatore satelli-

tare e il digitale terrestre, tutte cose che ci consentono di avere tante comodità che prima non avevamo. Rosalia S.

P A G I N A 6

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Il mio rapporto con la tecnologia è otti-mo, negli ultimi venti anni infatti ci sono stati molti progressi che ci hanno dato molte comodità che ci hanno per-

messo di migliorare le nostre abitudini e le nostre esigenze. I progressi più impor-tanti sono stati effettuati sui telefonini e sui computer perché ti puoi collegare con internet. Di ultima invenzione inve-ce è oggi il digitale terrestre che ti con-sente di vedere tanti canali tv.

Fabio M.

Oggi ci sono i computer e, nei computer c‟è internet e quindi puoi collegarti con utenti di altri paesi di tutto il mondo. Si possono scaricare tante cose come ad esempio i cartoni ani-mati, documentari e film. Poi c‟è anche facebook tramite il

quale puoi parlare con tante persone. Di recente hanno inven-tato anche il navigatore satellitare che si usa sulle auto e il digitale terrestre. Il mio rapporto con la tecnologia è buono perché quando andrò a casa mi metterò a lavorare al compu-ter. Di contro alla tecnologia però c‟è l‟inquinamento atmo-sferico.

Maurizio G.

P A G I N A 7

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DAL LIBRO DEI RICORDI

“IO E MIA MADRE”

Salvatore M. Io con mia madre ho dei bei ricordi, e lei mi è stata sempre molto vicina. Uno dei ricordi che ho di lei è

di quando avevo 16 anni. All‟epoca mio padre mi aveva comprato una vespetta nuova alla quale poi io dovevo fare una riparazione al motore ma io non avevo i soldi. Allora mia madre mi ha fatto contento e mi ha dato lei i soldi per ripararla. Questo è un ricordo che mi porterò sempre nel cuore perché all‟epoca sono stato tanto felice. Un altro ricordo molto intenso di ma madre è di quando sono stato

ricoverato in Germania in ospedale psichiatrico. Lei veniva a trovarmi insieme a mio padre e mio fratello tutte le settimane pur essendo giù in Sicilia. Mi por-tava tante cose buone da mangiare e mi stava sempre molto vicina. Io le voglio tanto bene così come lei ne vuole a me. Per me è stata sempre una buona mam-ma e lo è anche adesso.

Rosa C.

Io ero molto legata a mia madre. Da bambina ricordo, andavamo assieme a casa di mia nonna. Durante il perio-

do estivo invece, prendevamo l‟autobus e ci recavamo in campagna. Da grande mi dava molti consigli, mi insegna-va a comportarmi bene e non fidarmi subito delle persone che incontravo. Era severa ed autoritaria ma nello stesso tempo comprensiva.

Pasquale V.

I ricordi che ho di mia madre ce li ho da quando ero piccolino. Ad esempio di quando mi comprò il cestino del mangiare per andare all‟asilo. Poi quan-

do ho iniziato ad andare a scuola mi comprò il grembiule e mi dava dei soldini per comprarmi i colori e il panino. Ma uno dei ricordi più belli è di quando alle scuole medie mi ha comprato il completino per la squadra di calcio perché dovevamo giocare con la squadra avversaria. Poi sono stato felice anche quando lei ha partorito due gemelli. Anche oggi ho dei bei ri-cordi con mia madre perché è sempre disponibile e spesso mi da dei soldi per comprarmi qualcosa. In assoluto però per me il ricordo più bello è di quando mi ha regalato la macchina nuova. Spero sempre che mia mamma

abbia tanta salute e che sia contenta di me perché io alla salus mi stò curan-do.

Giuseppe P.

Mia madre, mi faceva sempre contento, mi ricordo che mi comprava i vestiti e molte altre

cose. Stavamo sempre vicini , lei mi coccolava come un bambino e mi aiutava a fare i compi-ti. Delle volte quando la facevo arrabbiare e mi dava botte poi dopo un‟ora facevamo pa-ce,e io le chiedevo scusa. A mia madre volevo bene più di mio padre. Quando ero piccolo mi lavava nella “bagnina”, alla mattina mi face-va il latte, poi pranzavamo e mi aiutava a fare

i compiti.

Maurizio G.

Quando ero piccolo facevo prendere preoccupazioni a mia madre perché mi fumavo le sigarette e lei non

voleva. Andavo male a scuola e litigavo con i miei compagni. Mia madre era buona, mi preparava la torta, mi faceva tante coccole, mi faceva andare in chiesa, mi faceva andare a scuola, mi preparava la pizza e le arancine. Poi nel 2009 è morta. Io le volevo tanto bene.

Fabio M.

Uno dei ricordi più frequenti con mia madre, è quello di quando ero molto piccolo e mi portava insieme a tutta la

famiglia, a volte anche con i miei nonni a fare delle scom-pagnate nei boschetti di Piazza Armerina, mi ricordo che partivamo presto la mattina e andavamo a raccogliere i rami secchi e gli aghi di pino per fare il fuoco. Verso mezzo-giorno mangiavamo la pasta a forno, arrostivamo la carne, poi con i miei cugini andavamo al parco giochi, giocavamo pure a pallone e il pomeriggio visitavamo e reperti archeo-logici. Una cosa che mi ha colpito molto è che ricordo che

nel pomeriggio arrivava sempre un temporale, si scatenava il diluvio universale e ci toccava entrare sempre in macchina per poi ripartire e tornare a casa. Comunque erano delle belle esperienze.

P A G I N A 8

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Angolo del Divertimento di Pasquale

Un impiegato di banca la mattina si alza per andare al

lavoro. Si fa lo shampoo, e avendo solo tre capelli

sulla testa, sciacqua e asciuga col phon, indeciso come

pettinarseli, dice: mi faccio la riga al centro, su un lato

o indietro? Mentre si pettina si stacca un capello e ne restano due. La mattina seguente fa lo stesso, pettinan-

dosi, si stacca un altro capello e ne resta solo uno. La

mattina successiva guardandosi allo specchio con un

solo capello diritto sulla testa dice: vaffanculo, stamat-

tina esco con i capelli “scunzati.”

Un gruppo di amici con le “vespette”si organizzano

per andare al mare. Li ferma la polizia, uno gli dice,

mi faccia vedere il libretto.

non ce l‟ho

Il freno

Non funziona

La luce

Non funziona

Il poliziotto dice al ragazzo: “come la dobbiamo

mettere ”?

Il ragazzo risponde: “l‟appoggi al muro perché non

ha nemmeno

il cavalletto.”

(in dialetto)

Un sicilianu era scarsu e va n‟ta Merica a

fari sordi pi maritarisi. Torna in Sicilia e va

trovari a so patri

n‟campagna. Dici: “Papà, how are you?”

U patri rispunti: “ o avari tu, o avaru eu, li

pecuri

s‟annu a nesciri.”

La maestra dice a Pierino: “ah se fossi

io tua madre!!”

Pierino: “ah come sarebbe contento

mio padre………”

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Due compari s‟incontrano dopo tanto tem-

po, uno ha una gamba, uno è balbuziente.

- Il balbuziente chiede: “come stai”

- “ Bene” risponde l‟amico e tu?

- “ Bene anch‟io” -“ Ma so che ti sei sposato e che hai un

figlio, come si chiama?”

-“ Lu…….. Lu…… lu………

-“ Luca?” fa l‟amico con una gamba.

-” No, lu iccavi picchi era peggio di

mia!!!!”

Un sicilano che vive in famiglia mangia sem-

pre “cucuzza”, cucuzza va e cocuzza veni”.

Allora stanco se ne va in America, arriva in un

ristorante e ordina il MENU‟.

Non sapendo leggere indica col dito una por-tata. Il cameriere porta un insalatina con il

coperchio. Alza il coperchio e trova

“cucuzza”, la guarda e fa: hai fatto tanto, hai

cambiato nome ma mi hai trovato fino a

qui.!!!!

*Incidente stradale*

Un uomo e una donna si scontrano in un incidente automobili-

stico.

Le due auto sono distrutte, anche se nessuno dei due e' ferito. Riescono a strisciare fuori dalle macchine sfasciate e la donna

dice all'uomo:

'Non riesco a crederci: tu sei un uomo ... io una donna. E ora

guarda le nostre macchine: sono completamente distrutte eppu-

re noi siamo illesi. Questo e' un segno: il destino ha voluto che

ci incontrassimo e che diventassimo amici e che vivessimo

insieme in pace per il resto dei nostri giorni.'

E lui: 'Sono d'accordo: deve essere un segno del cielo!'

La donna prosegue: 'E guarda quest'altro miracolo ... La mia

macchina e' demolita ma la bottiglia di vino che avevo dentro

non si e' rotta. Di certo il destino voleva che noi bevessimo

questo vino per celebrare il nostro fortunato incontro...' La donna gli passa la bottiglia, lui la apre, se ne beve pratica-

mente metà e la passa a lei... ma la donna richiude la bottiglia

senza berne neppure una goccia. L'uomo le chiede: 'Tu non

bevi?'

E gli risponde: 'No ... io aspetto che arrivi la polizia strada-

le.......'

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Salmo 129

Al volante della sua macchina, un attempato sacerdote sta riaccompagnando una gio-

vane monaca al convento. Il sacerdote non riesce a togliere lo sguardo dalle sue gam-

be accavallate. All‟improvviso poggia la mano sulla coscia sinistra della monaca.

Lei lo guarda e gli dice: Padre, si ricorda il salmo 129?

Il prete ritira subito la mano e si perde in mille scuse.

Poco dopo, approfittando di un cambio di marcia, lascia che la sua mano sfiori la co-

scia della religiosa che imperterrita ripete: Padre, si ricorda il salmo 129?

Mortificato, ritira la mano, balbettando una scusa.

Arrivati al convento, la monaca scende senza dire una parola. Il prete, preso dal rimor-

so dell‟insano gesto si precipita sulla Bibbia alla ricerca del salmo 129.

„Salmo 129: andate avanti, sempre più in alto, troverete la gloria…‟

La moglie obbediente

C‟era un uomo che aveva lavorato tutta la vita,

aveva risparmiato tutti i suoi soldi, e quando si trattava di spenderli

era un vero „avaro.‟

Poco prima di morire, disse alla moglie.... „quando muoio, voglio che tu prenda tutti i miei

soldi e li metta nella bara con me.

Me li voglio portare con me nell‟aldilà.‟

E così si fece promettere con tutto il cuore dalla moglie,

che quando sarebbe morto lei avrebbe messo tutti i suoi soldi nella cassa con lui.

Beh, poi morì.

Al funerale, era steso nella bara con vicino la moglie, vestita di nero, Seduta affianco alla sua migliore amica. Quando fu finita la cerimonia, e si preparavano a

chiudere la bara, la moglie disse,„Aspettate un momento!‟

Aveva una piccola scatola di metallo;

si avvicinò con la scatola e la mise nella cassa.

Chiusero la bara e la portarono via. E quindi la sua amica le disse,

‟Ragazza, sapevo che non eri così tonta da mettere tutto quel denaro

la dentro con tuo marito.‟

La mogie fedele rispose,"Senti, io sono una persona credente; non posso tornare sulle mie

parole.

Gli ho promesso che avrei messo quei soldi nella bara con lui.‟

Vuoi dire che hai messo tutto quel denaro li dentro con lui!?!?!? ‟Certo che l‟ho fatto, disse la moglie. L‟ho preso tutto, l‟ho messo sul mio conto,e gli ho

fatto un assegno....... Se riesce a incassarlo se li può spendere tutti.‟

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AFORISMI

Preoccupati più della tua coscienza che

della tua reputazione.

Perché la tua coscienza è quello che tu sei

la tua reputazione è ciò che gli altri

pensano di te.

E quello che gli altri pensano di te è

problema loro.

( Charlie Chaplin)

Le nostre escursioni……………

Rubrica: L‟Arte. A cura di Carmelo Morreale.

Dal Libro dei ricordi: Io e mio padre.

L‟angolo del divertimento.

Materiale prodotto e raccolto da:

Gli ospiti della CTA

Animatrice Paola Drago

Pedagogista Dott.ssa Francesca Galuffo

Psicologa Dott.ssa Maria Liuzza.

Redazione a cura di Andrea Caradonna.

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Nel Prossimo numero…………...