gioiademocratica maggio 2012

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gioiademocratica gioiademocratica 1 Maggio 2012 M ancano poche ore al voto. Dopo mesi di gestione com- missariale, dopo giorni di campagna elettorale intensa, ora la parola passa finalmente agli elettori. Cinque candidati sindaci, 241 aspi- ranti ad uno dei 16 posti in consiglio. Come fare a scegliere nella maniera migliore? Innanzitutto tenendo bene a mente la delicata situazione in cui ci troviamo, per la quale c’è assolu- tamente bisogno di ridare un governo serio e credibile alla nostra città risol- levandola dopo anni di malgoverno, di improvvisazione e di demagogia del sindaco podestà Piero Longo. Non sarà facile infatti amministrare perché le risorse a disposizione sono davve- ro esigue, i fondi dal governo centrale diminuiscono sempre di più. A ciò po- trebbero aggiungersi pendenze che ri- schiano di gravare ulteriormente sulle finanze locali e su tutti noi (Spes, con- tenzioso con le ferrovie ecc.). Quindi non ci sono promesse da fare, ma solo impegni da prendere. Questo il PD intende fare, sostenendo lealmente e convintamente la candidatura di Ser- gio Povia. Proprio in ragione della difficile situazione finanziaria e della fallimentare esperienza amministra- tiva precedente, si avverte il bisogno di affidarsi a chi ha già dimostrato con i fatti di saper governare e di risolle- vare le sorti di Gioia. I nove anni di governo di Povia restano ancora un ri- cordo estremamente positivo non solo nell’ambito dei confini gioiesi. Sergio può ed è in grado di ripetere quei fasti, ma certamente non da solo, anzi avrà bisogno più che mai di poter contare su una squadra competente e credibile e sull’apporto indispensabile e inso- stituibile dei partiti. E il Partito De- mocratico farà la sua parte puntando di Gianni Valletta* 25 aprile Primo maggio 2012: si continua a lottare Trasparenza e legalità L’energia delle donne Capitani di una squadra vincente Antipolitica Arriva l’IMU A. Campagna pag. 3 G. Magistro pag. 7 pag. 8 A.L. Mongelli pag. 4 F. Scarati pag. 2 A. Tamborrino pag. 6 D. Magistro e T. Genco pag. 5 gioiademocratica gioiademocratica gioia gioia demo demo cratica cratica Anno II n. 4 - Maggio 2012 Supplemento a Paese&Paesi Distribuzione gratuita Agenzia Fondiaria-Sai - GIOIA DEL COLLE - Corso Garibaldi, 6 Tel. 0803431282 - 0803447075 - Fax. 0803441025 AGENTE GENERALE Antonello Bianco Fa’ la Fa’ la cosa cosa giusta giusta fatto? La maggior parte si trova impri- gionata in quella palude di mediocrità che è la televisione moderna, fatta di reality di una realtà immaginaria, di donne mercificate dall’apice della te- sta fino alla punta del loro stereotipato “tacco 12”, e di uomini vuoti la cui unica capacità è quella di passare 6 ore in palestra, 6 ore in discoteca e 3 ore ad aggiustarsi capelli e sopracciglia. Altri hanno semplicemente priorità di- verse e vivono la politica solo di riman- do, solo per sentito dire, come se non gli appartenesse. Avete presente le bol- le di sapone? Questi giovani ci vivono dentro; fortunatamente c’è chi lavora per loro, chi gli permette di continuare a vivere in quel mondo fatato che non riconosce l’importanza della politica. Infine, c’è una parte di noi ragazzi (mi I n questi tempi moderni nessu- no, giovani e meno giovani, riesce ad appassionarsi alla po- litica. Troppi scandali, troppo mal costume, troppe raccomandazioni, troppe faide personali, troppo ar- rivismo; insomma, troppa melma in un mare di buone intenzioni! Così, nel giro di pochi anni, assi- stiamo all’esponenziale crescita dell’astensionismo e di movimenti civici, questi ultimi atti e attenti ad incanalare più il mal contento po- litico che a proporsi con un serio e fattibile programma di governo. E i ragazzi? Questi naturali e, al tempo stesso, teorici portatori di spinta propulsiva, che fine hanno dispiace dirlo, ma la minoranza as- soluta) che si impegna attivamente, combatte per i propri spazi, per la propria dignità e per quel concetto ,ultimamente inflazionato, di “bene comune”. Certo, tra questi c’è da fare una piccola distinzione. Molti lavorano per partiti o per associazio- ni senza fini subdoli e con legittime ambizioni; altri sono letteralmente posizionati per servire il “potente di turno”, senza idee proprie e ca- paci di “andare avanti” abolendo la meritocrazia. Fondamentalmente, in un’unica parola, questi ultimi rap- presentano gli ignavi cari a Dante. Avendo ben chiare le varie “classi di appartenenza” di noi giovani, mi di Dario Maggistro Votare è un diritto... Votare è un diritto... e un dovere! e un dovere! continua a pag. 2 continua a pag. 2

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VOTARE E' UN DIRITTO ... E ANCHE UN DOVERE

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gioiademocraticagioiademocratica 1Maggio 2012

Mancano poche ore al voto. Dopo mesi di gestione com-missariale, dopo giorni di

campagna elettorale intensa, ora la parola passa fi nalmente agli elettori. Cinque candidati sindaci, 241 aspi-ranti ad uno dei 16 posti in consiglio. Come fare a scegliere nella maniera migliore? Innanzitutto tenendo bene a mente la delicata situazione in cui ci troviamo, per la quale c’è assolu-tamente bisogno di ridare un governo serio e credibile alla nostra città risol-levandola dopo anni di malgoverno, di improvvisazione e di demagogia del sindaco podestà Piero Longo. Non sarà facile infatti amministrare perché le risorse a disposizione sono davve-ro esigue, i fondi dal governo centrale diminuiscono sempre di più. A ciò po-trebbero aggiungersi pendenze che ri-schiano di gravare ulteriormente sulle fi nanze locali e su tutti noi (Spes, con-tenzioso con le ferrovie ecc.). Quindi non ci sono promesse da fare, ma solo impegni da prendere. Questo il PD intende fare, sostenendo lealmente e convintamente la candidatura di Ser-gio Povia. Proprio in ragione della diffi cile situazione fi nanziaria e della fallimentare esperienza amministra-tiva precedente, si avverte il bisogno di affi darsi a chi ha già dimostrato con i fatti di saper governare e di risolle-vare le sorti di Gioia. I nove anni di governo di Povia restano ancora un ri-cordo estremamente positivo non solo nell’ambito dei confi ni gioiesi. Sergio può ed è in grado di ripetere quei fasti, ma certamente non da solo, anzi avrà bisogno più che mai di poter contare su una squadra competente e credibile e sull’apporto indispensabile e inso-stituibile dei partiti. E il Partito De-mocratico farà la sua parte puntando

di Gianni Valletta*

25 aprile Primo maggio 2012:si continua a lottare

Trasparenza e legalità

L’energia delle donneCapitani di una squadra vincente

Antipolitica

Arriva l’IMUA. Campagna pag. 3

G. Magistro pag. 7

pag. 8

A.L. Mongelli pag. 4

F. Scarati pag. 2 A. Tamborrino pag. 6

D. Magistro e T. Genco pag. 5

gioiademocraticagioiademocratica gioia gioiademodemocraticacraticaAnno II n. 4 - Maggio 2012 Supplemento a Paese&Paesi Distribuzione gratuita

Agenzia Fondiaria-Sai - GIOIA DEL COLLE - Corso Garibaldi, 6 Tel. 0803431282 - 0803447075 - Fax. 0803441025

AGENTE GENERALEAntonello Bianco

Fa’ la Fa’ la cosa cosa giustagiusta

fatto? La maggior parte si trova impri-gionata in quella palude di mediocrità che è la televisione moderna, fatta di reality di una realtà immaginaria, di donne mercifi cate dall’apice della te-sta fi no alla punta del loro stereotipato “tacco 12”, e di uomini vuoti la cui unica capacità è quella di passare 6 ore in palestra, 6 ore in discoteca e 3 ore ad aggiustarsi capelli e sopracciglia.Altri hanno semplicemente priorità di-verse e vivono la politica solo di riman-do, solo per sentito dire, come se non gli appartenesse. Avete presente le bol-le di sapone? Questi giovani ci vivono dentro; fortunatamente c’è chi lavora per loro, chi gli permette di continuare a vivere in quel mondo fatato che non riconosce l’importanza della politica.Infi ne, c’è una parte di noi ragazzi (mi

In questi tempi moderni nessu-no, giovani e meno giovani, riesce ad appassionarsi alla po-

litica. Troppi scandali, troppo mal costume, troppe raccomandazioni, troppe faide personali, troppo ar-rivismo; insomma, troppa melma in un mare di buone intenzioni! Così, nel giro di pochi anni, assi-stiamo all’esponenziale crescita dell’astensionismo e di movimenti civici, questi ultimi atti e attenti ad incanalare più il mal contento po-litico che a proporsi con un serio e fattibile programma di governo. E i ragazzi? Questi naturali e, al tempo stesso, teorici portatori di spinta propulsiva, che fi ne hanno

dispiace dirlo, ma la minoranza as-soluta) che si impegna attivamente, combatte per i propri spazi, per la propria dignità e per quel concetto ,ultimamente infl azionato, di “bene comune”. Certo, tra questi c’è da fare una piccola distinzione. Molti lavorano per partiti o per associazio-ni senza fi ni subdoli e con legittime ambizioni; altri sono letteralmente posizionati per servire il “potente di turno”, senza idee proprie e ca-paci di “andare avanti” abolendo la meritocrazia. Fondamentalmente, in un’unica parola, questi ultimi rap-presentano gli ignavi cari a Dante. Avendo ben chiare le varie “classi di appartenenza” di noi giovani, mi

di Dario Maggistro

Votare è un diritto...Votare è un diritto...

e un dovere!e un dovere!

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gioiademocraticagioiademocratica2 Maggio 2012

– assunse un mio familiare che, per libera scelta dopo poco tempo ne venne via. Per decenni sono andato tre volte all’anno per chiedergli con-tributi per la “bànne”, il 1° Maggio e la festa dell’Unità … A me, come a tanti altri, ha sempre garantito il suo impegno anche fi nanziario,perché capiva la necessità dell’attivit à pro-mozionale della cultura e delle pro-duzioni tipiche della comunità. La città gli deve molto e spero tanto ne scriva per la sua memoria a cui i no-

stri giovani devono sempre riferirsi per trarne esempi per il proprio fu-turo. Grazie Mest Rocco. Ai familiari le condoglianze della Redazione, rin-novando le mie.

Anniversari, Giovani & Lavoro

25 Aprile: “tanto antico e sempre nuovo”

da pag. 1

da pag. 1

Quando De Gasperi ed il suo governo, espressione delle forze antifasciste, il 4 Aprile

1946, in vista del primo anniversa-rio della Liberazione, dichiarò il 25 Aprile giorno di festa nazionale, un generale consenso accolse il decreto istitutivo. La scelta di quella data fu il risultato di considerazioni e scopi che Giorgio Amendola, dirigente co-munista ed allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri ebbe modo di sottoporre all’attenzio-ne di De Gasperi. Sul piano politico la scelta del 25 Aprile come giorno di fe-sta nazionale corrispose all’obiettivo insurrezionale e sancire la legittimità della Resistenza e dei suoi soggetti a porsi come costruttori della nuova Ita-lia e garanti della democrazia. Negli anni che seguirono l’impegno orga-nizzativo e fi nanziario per celebrare il 25 Aprile fu segno di rilievo e con la riforma della RAI gli anniversa-ri della Liberazione furono ammessi nel circuito televisivo anche se con la marginalizzazione dei contenuti civili e culturali.Da molti anni, la commemorazione del 25 Aprile, affi date di preferenza alle amministrazioni municipali, ap-paiono sempre stanche e rituali e la ripetitività senza creatività degli sce-nari rituali portano, anche nel mondo della sinistra, al disincanto verso il mito della Resistenza. Per le nuove generazioni il periodo di lotta di Libe-razione è solo un episodio, un sia pur grande episodio, ricordato nei libri e nei racconti dei sopravvissuti e degli

di Felice Scarati

di Peppino Vasco

Giuseppe Santoiemma

VincenzoScarpetta

In una fase di palese diffi coltà dell’economia e delle istituzioni in generale, a mio parere c’è una via che va percorsa con decisio-ne: quella dell’innovazione. Il Partito Democratico può e deve porsi come naturale riferimento di questa esigenza. Ascoltare i bisogni dei giovani, le loro diffi -coltà e i loro sogni: unire questo alla solida tradizione di valori ci-vili e democratici propria del no-stro partito. C’è tanto da fare per i giovani e tanto i giovani devono fare, allo stesso modo il PD. Sono queste le innovazioni positive di cui il Paese, ora più che mai, non può assolutamente fare a meno.

I giovani devono impegnarsi al-trimenti sarebbero solo polli da batteria. A loro non interessano le etichette, ma iniziare un cammino che li renda protagonisti del loro futuro. La strada è lunga e in salita ma il primo passo è messo.

““

””

rivolgo sinceramente ad ognuna di loro. Il cambiamento è possibile solo con l’impegno concreto. Lamentarsi, en-trare in quel circolo vizioso del “lo fanno tutti gli altri”, non da’ risultati ma accresce solamente la delusione. Gli esempi del passato, i propri ide-ali, sono la linea guida che ci deve far capire che tutto è ancora pos-

Votare è un diritto...Votare è un diritto...

Parliamo del 25 Aprile con il pensiero rivolto al Presidente Pertini

sibile! Con rispetto e decisione, pos-siamo e dobbiamo riprenderci i nostri spazi; dobbiamo tornare a far sentire la nostra voce! Come diceva il buon Gandhi “Sii tu stesso il cambiamen-to che vorresti vedere nel Mondo!”. Noi giovani dobbiamo impegnarci per ridare credibilità alla politica e ristabilire, anche in questo campo, quella meritocrazia ormai dispersa. Il primo passo da compiere in questo lungo cammino è tornare a votare, possibilmente chi è in grado di rappre-sentarlo al meglio! Personalmente, avendo titolo per parlare del MIO partito (che appar-tiene a me e chi come me continua a rimanerci all’interno, facendosi por-tavoce di valori ormai dimenticati…tra tutti la coerenza!), la lista del PD rappresenta un computo di esperien-za politica e vero rinnovamento. A suffragio di ciò, non è un caso che la nostra capolista sia Piera De Giorgi! Ragazze e ragazzi, le Amministrati-ve del 6 e 7 Maggio rappresentano la

Le tante persone che hanno preso parte ai funerali di Mest Rocco Gallo suggellano il

prestigio dell’ultra novantenne che, partito dal nulla, ha saputo creare nella nostra comunità un’azienda i cui manufatti sono sparsi in tutto il mondo. Mest Rocco era una quer-cia delle nostre generose terre. In azienda con la sua fuoriserie: “la bi-cicletta”, ogni giorno ripetutamente visitava tutti i reparti. Aveva un forte carattere che a volte lo faceva sembrare burbero. Per decenni, con ruoli socia-li diversi, anche antagonisti: ci siamo trattati umanamente rispettandoci reciprocamente. Spesso mi manifestava la sua sofferenza per la disattenzione delle istituzioni, non per la sua persona ma per quello che cre-ava. Con convinzione sostene-va l’innovazione tecnologica dell’azienda. Circa 60 famiglie vivono grazie alla lungimiranza e abnegazione di Mest Rocco che ha sempre garantito tutti i diritti ai suoi dipendenti. Ma, giustamente, preten-deva che si lavorasse. A mia insapu-ta – testimoni le segreterie sindacali

Con Rocco Gallo scompare una “quercia” della nostra terra.

Mest Rocco Gallo e l’inseparabile bicicletta

sull’opzione programmatica con la propria autonomia e soggetti-vità di forza riformista, natural-mente vocata al cambiamento nel segno della trasparenza e dell’in-novazione. E’ arrivato il momento di voltare pagina e di rilanciare Gioia del Colle. Occorre farlo con saggezza, con responsabilità, non affi dandosi all’improvvisazione o a vecchi rancori. Si sta scegliendo un sindaco e una squadra di gover-no, non c’è nessuna lotta tra bene e male, ci sono solo politiche falli-mentari da archiviare e nuove po-tenzialità da mettere in moto. Il Pd con la sua lista di donne e uomini, volti nuovi insieme ad esperienze consolidate, è in grado di offrire una valida proposta basata su un programma credibile e innovativo e non su fumose argomentazioni. E’ il momento di una scelta netta e consapevole, è il momento di guardare all’interesse collettivo. Scegliendo il Partito Democratico con Sergio Povia, ridarete un futu-ro alla nostra città.

* Coordinatore cittadino Pd

prima occasione per ridestare in noi quel valore sopito che è l’impegno civico!Votare è un nostro diritto...e, fonda-mentalmente, un nostro dovere!

Fa’ la cosa giustaFa’ la cosa giusta

«“Oggi è sempre resistenza” - sotto-lineava il Presidente Pertini in un suo discorso - questo giovani è, l’insegna-mento che voglio offrire alla vostra meditazione. Non dimenticate questo; la libertà è un bene prezioso e inalie-nabile. Voi dovete battervi per questo, ma restando sul terreno civile della de-mocrazia… Noi anziani, statene certi resteremo al vostro fi anco per aiutarvi a percorrere la vostra strada con passo sicuro e spedito. Staremo - continua-va - con voi per condividere ansie, di-sperazioni, sofferenze, aspirazioni. Ci batteremo ancora, come ieri, al vostro fi anco per la libertà, la democrazia, la giustizia sociale nel nostro Paese. Dico a voi giovani: difendete la liber-tà e la democrazia, perché quando la libertà è perduta, tutto è perduto. E se mi chiedete se gli ideali della Re-sistenza sono stati realizzati, con tutta franchezza dico no. Non tutte le nostre speranze - conclu-deva - sono state realizzate. Abbiamo ancora troppi disoccupati, troppa gen-te che non ha casa, troppa gente sfrut-tata e sottopagata».

storici. La memoria anoressica di noi italiani ha cancellato una delle pagine più belle della storia contemporanea. Per concludere, ma solo per compia-

cere il mio orgoglio di socialista, vo-glio citare un passo tratto da un discor-so di un grande uomo: Sandro Pertini, il “Presidente Partigiano”.

25 aprile diverso a Gioia

Due i grandi assenti nel giorno della festa della liberazione: gli interventi delle Istituzioni e il saluto dell’indimenticato e in-dimenticabile Vittorio Giannico Responsabile dell’Associazione Reduci e Combattenti di Gioia del Colle. Ciao, Vittorio.

gioiademocraticagioiademocratica 3Maggio 2012

A cura di Antonella Campagna

Amministrative 2012

Capitani

Vito LudovicoPiera De Giorgi Pi D Gi iSì, assolutamente. Essere capolista prima di tutto signifi ca la voglia dei giovani, delle donne e degli uomini del PD di Gioia del Colle di dare una risposta chiara e forte all’esigenza di rinnovamento che il partito ha posto fra le sue priorità, si-gnifi ca incarnare i valori in cui il partito si fonda: volontà, impegno, cittadinanza attiva, formazione continua, responsabilità e appartenenza. A livello personale avverto una forte responsabilità perché sento che il PD ha apprezzato il mio im-pegno in questi anni, ha visto in me chi ha dedicato al partito tempo, ascolto, energia e ha lavorato con serietà e impegno.

Il ruolo odierno di capolista deriva dalla passata esperienza da candidato Sindaco del PD e pertanto, nella continuità, ne avverto sia l’orgoglio che la responsabilità. Sono stato contento di dividere tale ruolo con Piera, sia per il ruolo svolto negli ultimi anni nel partito, sia perché rappresenta una importante risorsa “al femmi-nile” per il futuro. A Piera e a Giovanna và il mio personale apprezzamento per aver saputo comprendere e condividere il percorso interno del Partito che solo chi è in manifesta malafede può defi nire confuso e contraddittorio.

Senti la responsabilità di essere il capolista del PD?

Perché votare PD?

Quali sono le critiche che muovi al centro destra?

Come vedi il tuo paese?

Qual è il problema più grosso di Gioia?

Quali sono i tuoi obiettivi primari come amministratore di tutti?

Aver fatto troppi annunci e promes-se rispetto alla capacità di disegnare e programmare un percorso concreto da seguire, non aver promosso una politica virtuosa e attenta alle esigen-ze ed ai problemi dei cittadini, non aver guardato oltre per modernizza-re il paese e imprimere il passo della progresso. Aver perseguito una politi-ca populista e di propaganda sterile e anacronistica.

Perché si tratta di un partito derivante dall’unione di due partiti popolari che hanno fatto la storia dell’Italia nel dopoguerra. Perché parliamo di un partito strutturato, con radici profonde, che a livello nazionale, seppure attraverso un vivace dibattito interno, sta cercando di fornire soluzioni alle diffi coltà del mo-mento, sforzandosi di superare l’ondata populistica e demagogica della cosid-detta antipolitica. Infi ne perché a livello locale abbiamo cercato di comporre una lista in cui trovasse spazio sia la novità, peraltro non priva di competenza, sia l’esperienza.

Non c’è bisogno di argomentare particolari critiche, in quanto il fallimento della passata Amministrazione è sotto gli occhi di tutti. Basta citare la diffi cile situazio-ne economica e del Comune e, soprattutto, della SPES. Basta ricordare l’incapa-cità ad utilizzare in modo appropriato i fi nanziamenti per la riqualifi cazione delle aree limitrofe al fascio ferroviario o i tanti contenziosi lasciati in eredità o ancora l’irrisolto problema del depuratore cittadino ed il degrado generale della zona artigianale. Un ultimo esempio deriva dalla irrisolta problematica del passaggio a livello di via Dante; l’ex Sindaco ha citato come un successo la momentanea mancata chiusura, in realtà il problema è lungi dall’essere in qualche maniera risolto in quanto si è deciso di non decidere intraprendendo un’ulteriore conten-zioso con RFI ed esponendo, di fatto, il Comune a probabili azioni risarcitorie.

E’ un paese appannato che ha perso smalto e forse fi ducia in sé. E’ un paese che ha bisogno di recu-perare il ruolo di esempio che fi no a qualche anno fa aveva nei confronti dei Paesi vicini dal punto di vista culturale ed economico. E’ tuttavia un paese dalle grandi intatte potenzialità che ha bisogno, ora come mai, del sostegno dell’Amministrazione per far rivivere l’economia e conseguentemente creare occupazione.

Come detto prima occorre far ripartire l’economia agendo, in molteplice ma-niera, sia attraverso la valorizzazione e la promozione dei prodotti tradizionali dell’agricoltura del nostro territorio, sia attraverso la realizzazione di condizioni infrastrutturali che agevolino ed attraggano nuovi insediamenti artigianali o in-dustriali.

Se sarò amministratore di questa Città continuerò, come ho la presunzione di aver sempre fatto in passato, a cercare di tradurre in atti amministrativi i bisogni concreti della gente aderendo al sempre valido principio di amministrare la cosa pubblica con onestà, lealtà e trasparenza.

Un detto, peraltro abbastanza usato recentemente, recita che se vuoi parlare di un problema devi colloquiare con un uomo, se invece vuoi risolverlo devi af-frontarlo con una donna. Senza banalizzare è fuori di dubbio che le donne, forse anche perché abituate a confrontarsi giornalmente con problemi concreti, spesso manifestano in maggior misura doti di sintesi e senso pratico. Alla luce di quanto detto ben venga il loro ingresso in politica. L’unica cosa che non condivido sono le cosiddette quote rosa imposte per norma, in quanto danno l’idea di una forma di tutela, a mio parere, offensiva delle capacità descritte. Altro è pretendere, per esempio, strutture di supporto alla famiglia che le mettano concretamente in gra-do di competere ad armi pari con i “colleghi” uomini.

Cosa ne pensi delle donne in politica?

Cosa ne pensi degli ingegneri in politica?

di una squadra vincentedi una squadra vincente

Perché il PD è un partito con una sua storia e le sue regole. Perché il PD ha se-gnato la vita del Paese e del nostro paese, è il partito che ascolta e rappresenta chi nella vita lavora per sé e la comunità, chi crede e si impegna in ogni forma di lavoro, chi sa che il contributo personale aiuta a migliorare il mondo piccolo e grande in cui vive. E poi il PD è un Partito, mi piace la lettera maiuscola, con una sede, un luogo concreto che lo connota Votare PD è partecipare alla costruzione di un presente scommettendo in prima persona su un futuro che può avere un percorso diverso: il futuro infatti va costruito con il lavoro e la collaborazione di tutti.

Vedo il mio paese per alcuni versi fermo, vittima di questi anni di berlusconismo con il suo facile ottimismo, la vita ridotta ad una recita nella quale l’impegno, il lavoro si sono svuotati di etica, un paese nel quale si è proposto un modello faci-le, facile di vita e relazioni. Il mio paese si è fermato in quel cammino nella mo-dernità che lo ha caratterizzato per molti anni, non ha visto l’ammodernamento di strutture, la valorizzazione dei suoi beni materiali e immateriali, non ha visto il riconoscimento delle potenzialità e capacità di tanti suoi fi gli. Il mio paese è lo specchio di un mondo diffi cile, un mondo nel quale solo uscendo dall’indifferen-za e chiedendo a se stessi impegno in ogni forma può riprendere a camminare.

Avviare prima di tutto un processo di partecipazione attiva e democrazia parte-cipata con tutti coloro che hanno a cuore il bene della città, inoltre dare fi ducia, spazio e voce alle persone deluse ma che avvertono la necessità di contribuire con i propri saperi ad un percorso di arricchimento. Valorizzare il patrimonio storico e culturale che può essere il volano per la nostra economia.

Credere che attraverso la delega delle responsabilità si sia esaurito il proprio dovere civico. Il problema è che molti sono demoralizzati e indifferenti, delusi dalla vita, molti hanno la tendenza a guardare ciò che accade nella politica ma a non praticarla. Questi atteggiamenti non consentono una partecipazione ed un processo di corresponsabilità necessario per un vero cambiamento

Sono importanti per la conoscenza, competenza e sensibilità nella progettazione e realizzazione degli spazi e dei luoghi del vivere. Una città vive bene quando c’è armonia fra i luoghi pubblici e privati e quando gli uomini e donne al governo hanno una vision del cambiamento che passa anche attraverso la realizzazione di quelle strutture e infrastrutture che rendono la vita migliore.

gioiademocraticagioiademocratica4 Maggio 2012

più, il Collettivo Culturale ha potu-to presentarsi come entità solida e compatta, punto di riferimento per la vita culturale cittadina. Grazie a questo intervento, è stato evidente che è sempre più necessa-rio migliorare la comunicazione con

la cittadinanza per cercare di coin-volgere la popolazione in un proces-so formativo e culturale che renda l’individuo consapevole e maturo di fronte alle sfi de sociali contem-poranee, sfi de che trascinano con sé problemi vecchi e irrisolti e che necessitano di soluzioni fresche e in-novative.

Anniversari, Giovani & Lavoro

1° Maggio 2012: i lavoratori continuano a lottare

di Andrea Luigi Mongelli

di Angela Tamborrino

Ottavio Giannico

Pietro Castellaneta

Avere un lavoro oggi è diventato quasi un lusso e non più un diritto garantito dalla Costituzione. Un lusso da accettare ad ogni co-sto, in un momento in cui la poli-tica sociale scompare in nome di una non chiara austerità. In questo momento l’azienda per cui lavoro sta attraversando un momento diffi cile. Pertanto mi impegnerò strenua-mente per difendere i diritti dei suoi dipendenti.

Il miglior modo per festeggiare il 1° maggio è ricordarsi delle categorie più deboli pernso ai cassintegrati, perché nessuno di-mentichi l’importanza di avere un lavoro e l’emancipazione di avere una vita libera che attraverso il proprio mestiere si saggiunge.

Il 1° Maggio quest’anno non è sta-to quello che ci riporta alla men-te l’importanza della ricorrenza:

i “martiri di Chicago” del 1886, il 1° Maggio che diventa per la prima volta manifestazione planetaria nel 1890, il 1° Maggio durante il fascismo e il 1° Maggio del ’47, con l’eccidio di Por-tella della Ginestra. Questa data oggi più che mai rap-presenta la lotta internazionale di tutti i lavoratori, pronti ad afferma-re i propri diritti. Diritti che ci riportano alla mente il sindacato di Peppino Di Vittorio, quello che con le lotte bracciantili scavò un solco fra padroni e lavo-ratori. Quel Peppino Di Vittorio sempre pronto a porsi al fi anco dei lavoratori e ad obiettare con i verti-ci del suo PCI, soprattutto su scel-te internazionali che non avevano nulla a che fare con la democrazia. Ricordiamo la sua dura presa di posi-zione a proposito dell’invasione dei russi sull’Ungheria nell’ottobre ‘56, quando non esitò a dissentire con Pal-miro Togliatti poiché: «L’intervento sovietico – sosteneva all’epoca - con-traddice i principi che costantemente

nei confronti dei licenziamenti discri-minatori, disciplinari ed economici. Argomenti che stanno tenendo con il fi ato sospeso sindacati e lavoratori, preoccupati dalle pressioni che eser-cita maggiormente Confi ndustria sul Governo. Motivo che ha messo in guardia il mondo sindacale, soprattutto alla luce della ventilata terza proposta di mo-difi ca dell’Art. 18, a proposito della quale il Pd s’è fatto sentire. “Perché l’equilibrio raggiunto - di-chiarava giorni fa l’ex ministro Da-miano – non può essere messo in discussione. I lavoratori debbano rimanere certi di avere sempre a di-sposizione una protezione dai licen-ziamenti facili”.

Presentazione uffi ciale per il Collet-tivo Culturale il 25 aprile, presso la sede dei Laboratori Urbani Ban-deàpart di Gioia del Colle, durante la quale sette associazioni culturali (Artensione, Centro Interculturale Incontrarsi a Sud, Ombre, Meri-diana, Offi cine Fotografi che, Petali di Pietra e WWF) hanno animato le sale e il giardino della struttura co-munale con quadri, fotografi e, mu-sica e disegno estemporaneo.L’evento, denominato INCONTRI URBANI, ha avuto una duplice va-lenza, quella di introdurre due nuo-ve realtà culturali alla città di Gioia: una totalmente nuova come i Labo-ratori Urbani Bandeàpart siti in via A. Gatta, 33 e una radicata, solida e compatta, come quella del Collettivo Culturale, realtà che unisce le asso-ciazioni culturali gioiesi operanti sul territorio già da diversi anni.La manifestazione è stata composta

Pugliese ispirate al libro “La città del sesso”, la serie di stampe I miti del rock di Valerio Pastore e alcune tavole di Alessandro Galatola.Suggestivo l’allestimento, curato da Petali di Pietra, all’interno della sala studio del Laboratorio, dove è sta-to creato un piccolo mondo medioevale, con abiti d’e-poca, armi e oggetti carat-teristici, testimonianza delle varie edizioni dell’impor-tante Festa Federiciana che si svolge nel periodo estivo nella nostra città. Lo stesso ambiente è stato completa-to dalle atmosfere sottili ed eleganti delle tele di Anto-nella Lozito.Il Collettivo ha infi ne offer-to un buffet preparato da Layla, abile cuoca di origi-ne marocchina che ha preparato al-cuni piatti dolci e salati tipici della sua tradizione, da gustare durante l’ascolto delle note di Paolo Roma-no, Tommaso Colafi glio , Napoleone Pavone e Kekko Recchia.L’appuntamento ha avuto un valo-re divulgativo oltre che di intratte-nimento e di incontro. Il pubblico intervenuto ha avuto, infatti, la possibilità di scoprire la struttura e la strumentazione di cui è forni-to il Laboratorio, che verrà presto messa a disposizione dei cittadini, con la gestione delle realtà culturali locali e del teatro Kismet Opera. In

Il collettivo culturale si presentada svariati interventi collocati nei vari spazi del Laboratorio. L’androne ha ospitato i banchetti informativi delle associazioni Me-ridiana, WWF e Incontrarsi a Sud, nonché le creazioni originali di Garb(a); nel giardino, luogo privi-legiato in cui osservare i movimenti del Falco Grillaio, sono state tenute due piccole conferenze su temi sto-rico-ambientali con il contributo di Meridiana e WWF. In contempora-nea, i muri di cemento che racchiu-dono lo spazio aperto della struttu-ra, sono stati colorati dalle creazioni di Alessandro Galatola, Skizzo e Va-lerio Pastore.Salendo verso l’ultimo piano, è sta-to possibile ammirare i pannelli con diverse riproduzioni fotografi che offerte dall’associazione Offi cine Fotografi che, introduzione alla mo-stra ospitata all’interno sul tema “Musica”.La sala teatrale è stata allestita con le opere su legno grezzo di Mario

La redazione di gioiademocra-tica esprime le più sentite con-doglianze all’ex sindaco Piero Longo per la perdita del caro padre Giovanni.

rivendichiamo nei rapporti internazio-nali e viola il principio dell’autono-mia degli Stati socialisti».Tornando al sindacato e ai temi del lavoro, appare chiaro che l’opera me-ritoria di uomini come Peppino Di Vittorio stride con l’attuale momento politico, quando in piena crisi econo-mica a pagare sono sempre i lavora-tori e le categorie meno abbienti. E

qui s’inquadra la lotta sindacale nata a proposito dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, che secondo l’attuale mini-stro Fornero non sarà smantellato. Però, nonostante le rassicurazioni, l’attualità del momento continua a non far dormire sonni tranquilli so-prattutto ai lavoratori, i quali sono pronti alle barricate, pur di non subire cambiamenti di una legge che li tutela

gioiademocraticagioiademocratica 5Maggio 2012

che guerre personali! Dinanzi a questa possibilità, una donna seria e con di-gnità non avrebbe mai potuto accettare questa “velata” mercifi cazione!Infi ne, l’intervento della “neofi ta” candidata Giovanna Magistro. Fu Sergio Povia il primo ad invitarla ad una partecipa-zione attiva in politica ma, a giocare un ruolo decisivo nell’accettare questo impegno, è stata la volontà di vede-re altre donne, oltre lei, impegnate a farsi spazio in quella “professione” fallocentrica che caratterizza i nostri giorni! Fermamente contraria alle quote rosa (le basta che sia garantita la pari opportunità), spiega come la sua candidatura nasce dalla certezza di “sentirsi pronta”, dalla convinzione che anche una donna può essere un le-ader e, soprattutto, dall’essere pervasa dalla voglia di agevolare una politica “rosa”!A concludere la serata, una “battuta” dell’assessore Gentile: “Non si capisce il perché le donne non voti-no le donne!”. Ovviamente, il nostro augurio è un altro!

Campagna elettorale & Welfare

Un incontro con la storia del PD, l’incontro con Massi-mo D’Alema: una icona del

fare politica con preparazione, ri-gore, conoscenza, stile. Il discorso tenuto da D’Alema nel corso della presentazione dei candidati al Con-siglio Comunale nella lista del PD ci riconduce a quella bella dimensione di rifl essione politica ampia, appro-fondita, pacata che dovrebbe guidare tanti nel quotidiano e non solamente nei momenti di campagna elettorale.Al centro della rifl essione del leader la condizione di malessere sociale cau-sata dal peso della disoccupazione per molte famiglie e dalla realtà dei giova-ni che non vedono un avvenire sicuro, la precarietà provocata da salari insuf-fi cienti per arrivare decorosamente alla fi ne del mese, l’Europa e il bisogno di sinistra, il sentimento di sfi ducia verso i partiti che caratterizza il nostro tempo.D’Alema senza enfasi attribuisce precise responsabilità a Berlusconi, Bossi e Tremonti i quali negli anni hanno adottato delle politiche di de-stra rendendo il nostro paese subal-terno al dominio dei grandi gruppi fi nanziari, sono uomini che hanno creato illusioni attraverso una politi-ca populista, una politica del burlesco il cui unico risultato è stato quello di approfondire le diseguaglianze socia-

La scarsa presenza femminile nei luoghi della rappresentan-za politica e nelle istituzioni lo

si deve ritenere un “defi cit di demo-crazia”. Se ne è discusso nel corso dell’incontro “Il PD e l’energia del-le donne” fortemente voluto proprio dal Partito Democratico di Gioia del Colle. Quattro donne ma soprattutto quattro persone capaci sono inter-venute: Piera De Giorgi (Capolista Pd Cons. Com.), Giovanna Magistro (Candidata Pd Cons.Com.), Adalisa Camapanelli (Dirigente provincia-le del Partito Democratico) ed Elena Gentile (Assessore regionale alle Pari Opportunità ed al Welfare) moderate

D’Alema a Gioia fra politica e vitali. Il riferimento all’Europa diventa necessario al leader per dimostrare come in Francia, in questi giorni, ed in altri paesi stia crescendo il bisogno di imprimere una svolta a sinistra, la necessità di rompere il dominio del-le destre conservatrici. E’ il bisogno cogente di una spinta allo sviluppo economico, lavoro, diritti sociali pre-sente in quel ‘Manifesto dei progres-sisti europei’ di cui D’Alema è stato promotore a Parigi pochi giorni fa, per guidare l’Europa su una strada nuova.Poi, l’uomo di partito passa dal gene-rale, ciò che è facilmente condivisibi-le, alla rifl essione sui fondamentali:

il ruolo della politica e il profi lo dei nuovi politici. Su questo punto è cri-stallino: bisogna ricreare le condizioni per cui la politica torni ad essere luogo

di formazione, educazione impegno per gli altri, la politica nella quale il progetto collettivo sia da guida alle ambizioni di ognuno. E se il luogo co-mune tende a mostrare i politici come incompetenti e inconcludenti, D’Ale-ma porta ad esempio Padoa Schioppa e Ciampi, veri giganti dell’economia del nostro paese, politici con i quali ha lavorato, uomini che hanno conferma-to la tesi che la politica può andare a braccetto con le migliori conoscenze, competenze e qualità del paese Non si può, dunque, non rifl ettere sulla comparazione fra i vecchi politici con una formazione solida e conti-

nua ed i nuovi politici: un ceto avventizio senza cultura politica che vede nella politica un canale di promozione sociale e arriva non per convin-zioni ma per opportunità, gli Scilipoti giusto per citare il modello tipo.In conclusione ci piace condividere il consiglio lasciato ai candidati del PD e alla cittadinanza: vanno ascoltate le ragio-

ni del malessere e costruire insieme le risposte che possiamo dare per la co-struzione di un tempo migliore, si può lasciare alle spalle il tempo del burle-

L’energia delle donnedalla giornalista Lucia Rizzi. La serata è stata introdotta dalla proiezione di un video riguardante un brillante ed effi cace intervento dell’assessore Ele-na Gentile in “Dal Sud con le donne per ricostruire l’Italia” sull’energia positiva e necessaria delle donne. Un fi lmato antitetico rispetto ad secondo relativo ad un intervento mortifi cante del sindaco dimissionato Piero Longo nel corso del suo ultimo consiglio co-munale durante il quale defi niva la ma-ternità un “virus”. Alla domanda della giornalista se la politica per le donne passasse attraverso la legge per le pari

opportunità, l’assessore ha risposto che: “Oggi su 70 consiglieri regio-nali solo tre sono donne ed è un dato mortifi cante: entro luglio dobbiamo e vogliamo raccogliere le 15 mila fi rme necessarie a far accogliere la nostra proposta che modifi -cherebbe l’attuale legge elettorale pugliese facen-do in modo che in ogni gruppo di liste ogni sesso possa essere rappresentato al 50%”. La giornalista presenta l’avvocato Adalisa Campanelli che sin da subito dice che “La politica è fatta dagli uo-mini per gli uomini: in primis gli orari incompatibili con la vita familiare, la mancanza degli asili nido e dell’orario prolungato a scuola. Basterebbe poco per aiutare le donne, ce lo dimostra la politica del welfare pugliese”. La parola passa a Piera De Giorgi che, entrando nel merito della nostra realtà cittadina, ha sottolineato l’importanza della militanza attiva e del confronto politico, veri discriminanti all’interno del Pd, spiegato come si è giunti alla sua designazione come avversaria di Sergio Povia alle ipotetiche e mai avvenute primarie di coalizione. De-signazione basata sul merito e sulle capacità; qualità che potevano passare in secondo piano in quanto, per molti, le primarie non erano un semplice ed effi cace strumento di scelta democra-tica ma un mezzo per condurre atavi-

sco, ce la possiamo fare. Bisogna ri-cordare che i paesi in cui sono più forti i partiti sono anche paesi più forti, la società è più forte e soprattutto che la politica si occuperà sempre della no-stra vita e quindi è indispensabile che tutti noi ci occupiamo della politica.

Foto Franco Vasco

Francesco Galasso

Giovanna Magistro

Filippo Milano

Giuseppe Lenin Masi

Il PD deve scuotere le anime e per fare questo la cosa più importante è stare insieme, lavorare insieme confrontarci ma essere uniti. Non deve esserci l’indurimento delle vecchie correnti a rovinare quella che è l’idea di partito che abbia-mo noi che ci siamo avvicinati con entusiasmo credendo forte-mente nel progetto del Partito Democratico.

La politica se fatta per lasciare un frutto, se fatta perché non ti scivo-li addosso come acqua, allora é la scelta giusta e generosa da parte di una donna per la sua comuni-tà. Come per gli uomini. Ma senza quel timore e quella paura di sba-gliare, che alle donne la società - a subcultura maschilista - tramanda. Se continueremo, a Gioia del Colle, a non predisporre le donne a certi ruoli allora non arriveremo mai alla stagione dove ci auguriamo che non sia più una legge a dire agli uomini che la politica é al femminile per il restante 50%. E allora le donne devono sensibil-

Il Pd vuole riattivare un circuito positivo,vuole che la gente ri-cominci a fi darsi delle persone. Vuole dare spazio e occasioni, premiare chi spicca e non osta-colare nessuno. Il nostro intendi-mento è di assumere la leadership di questa nuova stagione, presen-tandosi anzi come i suoi interpreti più autentici e avanzati.

Credo nelle donne! Credo che le donne possano dare un contributo innovativo ed effi cace e in politica e in qualunque settore. Le don-ne sono risorse umane preparate e competenti. Incentivare la loro uscita da casa porterebbe ad una ri-caduta più che vantaggiosa su tutto il sistema economico: aumentereb-bero sia i consumi da parte delle famiglie, sia la richiesta di servizi (asilo nido, ludoteca, etc.) con tutti i prevedibili effetti positivi a ca-scata. Auspico che tutto ciò diventi possibile e reale!

mente votare le donne. Devono cioé dare una preferenza di genere.

di Dario Magistro e Teresa Genco

gioiademocraticagioiademocratica6 Maggio 2012Politica, Attualità & Cultura

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Occasione di confronto per i cinque candidati alle ammi-nistrative 2012 nella nostra

città. Il 21 aprile infatti, LIBERA ha organizzato un incontro dal titolo La trasparenza amministrativa e la parte-cipazione dei cittadini alla cosa pubbli-ca. L’introduzione dell’evento è stata affi data ad Alessandro Cobianchi, re-ferente di Libera per la regione Puglia, il quale ha precisato che incontri di questo tipo, organizzati dall’associa-zione a livello regionale, non cercano di introdursi nel discorso politico, ma mirano a ricostruire un tessuto sociale ormai sfaldato dalla corruzione e dalla criminalità organizzata.L’intervento della dott.ssa Dabbicco, invitata a contribuire al dibattito, defi -nisce il duplice e necessario ruolo del-la trasparenza nell’amministrazione pubblica, identifi cando nella pubbli-cazione delle attività amministrative e nella ricerca del miglioramento dei servizi il metodo migliore per scon-

I cinque candidati a sindaco a confronto per una politica più trasparente

fi ggere le perplessità del cittadino nei confronti della politica dei nostri anni.I cinque candidati sono stati chiamati a esporre le proprie opinioni sull’argo-mento. Il primo intervento è toccato a Enzo Cuscito, il quale ha confer-mato l’importanza della trasparenza nell’amministrazione e individuato nella scelta delle persone da inserire nelle liste un controllo preliminare, così da evitare infi ltrazioni nocive all’interno della cosa pubblica. Il mez-zo informatico, sostiene, può permet-tere di far seguire al cittadino i percorsi amministrativi, soprattutto utilizzando la tecnica del bilancio partecipato e un’informazione costante sulla modi-fi ca del territorio e l’urbanistica.La non-trasparenza, aggiunge De Leo-nardis, candidato per la Puglia prima di tutto, aumenta il senso di anti-politica e la percezione di incapacità d’azione attribuita alla moderna classe politica. Grazie al costante sviluppo del web, inoltre, il cittadino avrebbe i mezzi per il controllo amministrativo, miglioran-do la gestione delle risorse. Soprattut-

to chi compone le liste, afferma De Leonardis, dovrebbe sottoporsi alla lente d’ingrandimento del cittadino. L’ex sindaco Piero Longo condivide i principi sostenuti dai precedenti orato-ri, ma avanza la necessità di riformare la politica attraverso l’annullamento degli interessi personali all’interno dei palazzi e tramite il controllo dei citta-dini sui primi 100 giorni di governo della nuova amministrazione. Donato Luccilla mette l’accento sull’assenza di trasparenza da parte di chi ammi-nistra, proponendo una pubblicazione dei dati relativi a procedimenti penali che possono coinvolgere il candidato, così da assicurare la partecipazione alla vita politica di individui non coin-volti in casi di corruzione o legami con la malavita. Infi ne, Sergio Povia ricorda alla platea che nelle ammini-strazioni da lui guidate fu prevista la raccolta delle dichiarazioni dei redditi di consiglieri e assessori. Solleva la necessità della sanzione nei confronti di chi commette atti illeciti confermati dalle autorità preposte e condanna la

Tommaso Covella

Francesco Ferrante

Si dà per scontato che, chi si propone ad amministrare la “cosa pubblica”, debba operare secondo legalità e con trasparen-za; mi domando se lo stesso si pretenda anche da tutti gli altri. Fino a quando legalità e traspa-renza non saranno percepiti, nel senso comune, come condotte in-dispensabili ad una corretta con-vivenza, non riusciremo a preten-derle dalla nostra classe politica. Bisogna allora riscoprire, riap-propriarsi e rivalutare legalità e trasparenza, anche nelle piccole cose, nei comportamenti quoti-diani, innescando una reazione a catena, uno tzunami, che travolga tutto e tutti quelli che hanno im-bavagliato “legalità e trasparen-za”.

Condizione necessaria per garantire maggiore trasparenza è l’innovazione della gestione dei processi amministrativi. Tale innovazione passa, prima ancora che per il massimo sfruttamento delle tecnologie informatiche, da una radicale revisione dei processi organizzativi interni. Spesso infatti la pubblica amministrazione non vuole “nascon-dere” le informazioni ma, più semplicemente, non ha l’organizzazione né gli strumenti per estrarle dai suoi processi e renderle fruibili al cittadino. Solo dopo una loro radicale revisione si può parlare di dematerializzazione dei processi (eliminazione della carta) sfruttando le nuove tecnologie (PEC, fi rma digitale, portali istituzionali di tipo web 2.0, ecc.).

“ ”

”I nove racconti presenti ne “ Il mare è soltanto ac-

qua”, il nuovo lavoro di Martino Sgobba, scritto-re, Dirigente Scolastico, sono stati presentati con

la presenza dell’autore a Spazio Unotre in un’ atmo-sfera particolarmente intensa per il pubblico insolito e per la profondità degli scritti. Interessante nel libro è la natura dei racconti che risultano diversi ma te-nuti insieme dal tema della svolta, i protagonisti infatti si trovano in un punto della vita nel quale acca-de qualcosa che cambia la propria prospettiva, non sempre si tratta di un avvenimento particolarmen-te importante per gli altri, qualcosa di vistoso o traumatico, ma ciò che si verifi ca è una piccola epifania, la rivelazione di una verità, la sco-perta dell’esistenza di una ragione

Quando la parola si fa densaPiera De Giorgi profonda per cui ha senso vivere. Questa consapevo-

lezza riaffi ora misteriosamente dalla profondità della propria coscienza da quella chiassosa solitudine che caratterizza i protagonisti de “ Il mare è soltanto ac-qua”. I protagonisti dei racconti avvertono spesso la sensazione di perdersi in poco spazio se quello spazio cessa di avere un senso, ma piano piano la realtà si rasserena quando riescono a trovare le pa-role adeguate, quelle che rallentano il tempo, fi no a dilatarlo e a liberarlo dagli spilli del luogo e dell’i-

stante. Infatti l’elemento che fa venire i brividi durante la lettura è l’intensità della parola che è spessa, densa e fa sì che i treni respirano o sono esausti, il mae-strale festeggia, la strada statale è vigilata dagli ulivi o che si in-dossi una vita. Sgobba insomma ha emozionato il pubblico perché ci si è ritrovati in quell’umanità

che, rallentando il tempo, fa un bilancio della propria vita, rifl ette sulla storia della propria fa-miglia, sull’inutilità dell’impegno politico, sulla

calunnia e il sospetto verso le persona-lità che compongono l’amministrazio-ne. Anche il pubblico ha contribuito al dibattito, interrogando i candidati sull’argomento, ma ogni intervento ha mostrato sfi ducia in una classe politica che, con la sua demagogia, non sembra ancora in grado di dare delle risposte convincenti ai cittadini, sollevando, in qualche caso, un certo sentimento mi-sto di ironia e disincanto.

solidità del rapporto con gli amici, sulla necessità di ritornare alla natura e appartenere ad essa. E poi i nu-merosi insegnanti presenti si sono ritrovati nelle pa-role del docente/Dirigente Sgobba secondo il quale insegnare è un lavoro duro poiché comporta l’entra-re in scena ogni mattina nella classe, esporsi, essere se stessi, recitando la lezione davanti a un pubblico non pagante, a volte distratto, a volte ostile, a volte completamente altrove. Perché chi lavora con la pa-rola, lavora con la carne. Gli insegnanti infatti, come tutti, hanno gli occhi addosso, ovunque, dalle scarpe ai capelli, passando per il cuore, occhi che guardano e leggono mentre il volto disegna le emozioni e le mani aiutano ad essere chiari. Un grande sentimento di gratitudine è stato espresso a Giacomo Leronni, organizzatore della serata e all’anima di Spazio Uno-tre, Mario Pugliese, i quali con un gruppo di amici delle lettere e grazie alla preziosa lettura da parte di Atrebil teatro e la musica di Roberto Redavid hanno reso la presentazione davvero memorabile.

gioiademocraticagioiademocratica 7Maggio 2012 Politica, Attualità & Cultura

Giovanna Magistro

“Non c’è partecipazione senza il tramite dei partiti”. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napoli-

tano lancia un monito e prosegue: “i partiti possono conoscere periodi di involuzione e di decadenza, ma la sola strada aperta è quella del loro autorin-novarsi”. Ai partiti il compito di scegliere “can-didati a ruoli di rappresentanza istitu-zionale che presentino i necessari titoli di trasparenza morale e competenza”. Ai cittadini il diritto-dovere di espri-mere preferenze e di eleggere “chi sa distinguersi”. Diffi cile? No, almeno non dovrebbe. Solo così la politica può recuperare “fi ducia e prestigio”,

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Giorgio Napolitano: “Estirpate ilmarcio ma non demonizzate i partiti”

restituendo voce ai cittadini-elettori. Il rischio é l’ antipolitica che soprat-tutto in questi periodi dice: “non vota-te i partiti perché ricevono rimborsi”, ignorando, tuttavia, che questi valgo-no per le politiche nazionali, regionali ed europee, non per le comunali. I par-titi locali ai quali siamo iscritti si au-tofi nanziano tramite tesseramento. E pensate a una politica interamente fi -nanziata da interessi privati, tutto nelle mani delle lobbies e dell’antipolitica: cosa resterebbe di pubblico? Niente. I partiti non sono nati per essere dei co-mitati d’affare ma organismi di politi-ca nazionale (Art.49 della Costituzio-ne). Basterebbe controllo e vigilanza sui conti pubblici, ovunque, per evita-re che il malfattore di turno si appro-pri di soldi non suoi. Basterebbe,cioè, la pratica che l’Agenzia delle Entrate opera su noi cittadini. La corresponsa-bilità per cambiare il sistema che non funziona è di tutti, con compito mag-giore di responsabilità per chi gover-na, che le leggi le fa.“Tra il rifi utare i partiti e il rifi utare la politica il passo non è lungo: ed è fatale, perché conduce alla fi ne della

Girolamo Verrelli

Noi faremo la “buona politica” ed è in questo modo che supereremo la disaffezione e la delusione dei cittadini verso il mondo politico.E per fare la buona politica met-teremo al centro l’interesse dei cittadini, è questo l’unico modo che conosco.

”democrazia”, continua Napolitano. Viviamo un periodo dove il cit-tadino-elettore smarri-sce sempre più l’attac-camento alla politica e l’antipolitica alimenta questi sentimenti, tra-sfi gurando spesso la politica in un’altra cosa: a degli outlet del-la democrazia. Ma così non funziona. Non funziona perché la vera partecipazione democratica è quella che aiuta la politica e non cerca di distrug-gerla. Non funziona perché non si possono cancellare storie di te-stimonianze e di grandi cambiamenti culturali, sociali ed economi-ci. Non funziona per-ché non è l’illusione dell’antipolitica a ren-

NinoVasco

Politica come passione,politica come impegno sociale,politica come crescita comune, sono an-cora questi i valori che guidano chi si occupa di gestire la cosa pubblica?Per tanti, per fortuna, ancora si, per tanti altri, purtroppo non è più così. Esserci, partecipare, non re-stare alla fi nestra è un dovere ci-vico oltre che morale di chi crede nella politica quella sana con la P maiuscola. Solo così saremo capaci di man-dare a casa faccendieri, pseudo-politici e quaquaraquà.

dere autosuffi ciente la politica stessa che governa e perché di fronte alla pressione della crisi che oggi cono-sciamo, le risposte devono essere delle leadership politiche nazionali, non le reazioni populiste. Quando si tornerà al voto non sarà il “demagogo di turno” a rappresentare l’Italia, e a poter rappresentare il do-po-Monti. La politica è fatta di meriti, di dialettica e di alternanza, e quella che deve rendere orgogliosi gli italiani non é quella infi ciata da una confl it-tualità paralizzante né chiusa alle con-vergenze politiche.

gioiademocraticagioiademocratica8 Maggio 2012

Pd, si è costituito l’Apulian Ict living labs, un programma che permetterà attraverso un fi nanziamento di 15 mi-lioni di euro, una profi cua sinergia fra enti pubblici, tessuto produttivo e si-stema formativo ad esclusivo benefi cio dell’utente fi nale. Un comune potrà in-dicare la tecnologia informatica di cui ha bisogno per migliorare diversi am-biti della città: ambiente,tutela territo-riale, beni culturali e turismo, energia “verde”, inclusione sociale, trasporti e mobilità, istruzione ed educazione.Sarà compito poi della Regione sele-zionare i fabbisogni più rappresenta-tivi degli utenti e, sulla base delle ne-cessità espresse, elaborare un secondo avviso invitando le piccole e medie imprese del settore “Ict” a presentare un progetto affi ne. Si tratta quindi di una nuova iniziati-va grazie alla quale la Regione mette in moto un meccanismo che innova anche il rapporto stesso fra i diversi tasselli della Pubblica Amministrazio-ne, coinvolgendo tutti in un percorso attivo di miglioramento! Concludendo,la Puglia continua a per-correre, in maniera decisa, la strada del rinnovamento; la dialettica, il con-fronto sui contenuti, la disponibilità al dialogo, le dinamiche di una leale collaborazione istituzionale, avranno il compito di avvicinare maggioranza e minoranza in un impegno comune, atto a rappresentare la condizione che può garantire alla Puglia la conferma delle performance positive di questi ultimi anni!

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Supplemento a Paese&Paesi

Reg. Tribunale di Barin. 1509 del 02/03/2001

Iscrizione R.O.C. n. 19059

Direttore ResponsabileSilvestro Paolo Covella

Direttore EditorialeAndrea Luigi Mongelli

RedattoriAntonella Campagna, Piera De Giorgi, Sergio D’Onghia, Giorgio Donvito, Giorgio Ga-

sparre, Teresa Genco, Dario Magistro, Giovanna Magi-stro, Luca Nicastri, Angela Tamborrino, Giovanni Vallet-ta, Giuseppe Vasco. Ha collaborato Felice Scarati

RedazionePiazza Cesare Battisti, 18

70023 Gioia del [email protected]

EditoreAss. Culturale Hinterland

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Puglia: la strada del buon governo!

Maggio è il mese dei primi resoconti per la Puglia di Vendola, diventata sinoni-

mo di crescita e di nuove opportunità o, semplicemente, pietra miliare di scelte coraggiose, non sempre condi-visibili ma necessarie! Dati positivi vengono dalle rilevazioni Istat e dalla Corte dei Conti, la quale ha espresso il suo apprezzamento per le politiche di bilancio e per la riduzione della spesa pubblica, consulenze comprese! Non sta a me dare giudizi o accettar-ne i metodi, ma la stessa materia sa-nitaria presenta molte luci,soprattutto nel confronto con le vecchie stagioni politiche. Non è un caso, ad esempio, che il piano di rientro sia stato appli-cato realmente portando alla riduzio-ne di un defi cit dai 350 mln del 2010 a qualche decina prevista per il 2012. Di certo non ci aspettiamo dall’oppo-sizione il riconoscimento dell’azione della giunta Vendola ma, dinanzi a dati oggettivi richiamati da enti, organismi e fonti di rilevazione terze estranee agli schieramenti, non si può far altro che ritenere il tentativo di presentare una Puglia sull’orlo del fallimento una ri-sibile falsifi cazione! A suffragio di ciò, pochi giorni fa il Presidente di Confi n-dustria ha rimarcato il record pugliese per export ed occupazione in contro-tendenza con il Paese e le altre Regioni. Facciamo un focus sull’argomento “Attività Produttive”. Grazie all’inte-ressamento del gruppo consigliare del

Dario Magistro

A partire da giugno i gioiesi, come tutti gli italiani, dovran-no fare i conti con l’IMU (im-

posta municipale unica). Tutti i pro-prietari di un immobile che sia prima o seconda casa, in una grande città o in periferia, per uso commerciale o abitativo,proprietari di aree fabbrica-bili o di fabbricati rurali entro il giu-gno dovranno versare il primo acconto della nuova tassa che ha sostituito l’I-CI. Si potrà pagare in due o tre rate,e rispetto alla vecchia ICI le aliquote saranno maggiori e anche la rivaluta-zione del valore dell’immobile è stata aggiornata secondo nuovi, maggiori parametri.

Prepariamoci: arriva l’IMUGià leggendo la rubrica dell’art. 13 del Decreto Monti “Salvaitalia” riguar-dante l’Imu si avverte un senso di di-sorientamento: difatti si parla di “An-ticipazione sperimentale dell’imposta municipale propria”. “Sperimentale” richiama metodologie scientifi che di ricerca e comunque qualcosa che deve essere verifi cata e poi applicata.No, non è così! Dobbiamo adempiere al pagamento di tale tributo. La mac-china amministrativa dovrà immedia-tamente attivarsi per applicare una normativa complessa e ancora oggi in continua evoluzione.E’ necessario tentare di informare i nostri concittadini delle fonti norma-

tive di tale tributo per districarsi nella comprensione degli adempimenti che ci attendono. Cominciamo dall’ultimo provvedimento approvato defi nitiva-mente giorni fa (c.d. Decreto fi scale): l’articolo 4 - Fiscalità locale - elenca una serie numerosissima di modifi che all’art. 13 del Decreto “salvaitalia” di cui alla Legge 22/12/2011n.214 .E non è fi nita : il tutto fa riferimento alla fon-te “orginaria” il D. Lgs. 14/03/2011 e quindi alla Legge 05/05/2009 n. 42 recante” delega al Governo in materia di federalismo fi scale…”.Fermiamoci!! E tentiamo di capire... o meglio di elencare le problematiche:• pagamento rateale per la prima casa (18 giugno, 17 settembre, 17 dicem-bre);• per i terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agri-coli viene introdotto un meccanismo di abbattimento delle prime quote di imponibile;• i comuni possono assimilare alla pri-ma casa gli immobili degli anziani ri-coverati o dei cittadini stranieri purchè non locati;

Sebastiano Addabbo

Decine di novità dell’ultim’ora tutti per motivi di copertura economica di bilancio. Tra queste fi gura una norma che minaccia di annullare le agevolazioni IMU per anziani e di-sabili che vivono nelle case di cura e protette e per gli italiani che risie-dono all’estero ed hanno una casa in Italia non affi ttata. Se i comuni vorranno agevolarli dovranno farsi carico di tutta l’agevolazione con-cessa.

Giovanni Vasco

Sull’IMU il Pd ha avviato un dibat-tito a seguito del quale si riserva di presentare una proposta organica che comprenda sia gli immobili sia le aree fabbricabili, in parti-colare nella zona industriale D1, ovviamente compatibilmente con le esigenze di bilancio. Stiamo stu-diando a fondo la materia e abbia le idee chiare faremo l’impossibile per attuarle.

• abbattimento del 50% della base im-ponibile degli edifi ci storici e quelli inagibili o inabitabili;• dal 2013 le delibere comunali in ma-teria Imu dovranno essere trasmesse al Ministero Economia e Finanze solo per via telematica;• si dovrà corrispondere un Contributo all’Ifel (Istituto per la fi nanza e l’eco-nomia locale) pari allo 0.8 per mille del gettito Imu spettante ai comuni e relativo agli immobili diversi dall’abi-tazione principale;• una quota dell’Imu incassata relativa alle abitazioni secondarie è riservata allo Stato.Potremmo continuare l’elencazione per ancora un paio di pagine ma per il momento interrompiamoci con l’ im-pegno per il prossimo appuntamento di fornire un prospetto circa le aliquo-te da applicare e l’importo da paga-re: impresa ardua o meglio appunto, “Sperimentale”. Due parole infi ne sul termine imposta “propria”: forse si riferisce al “quantum” di esclusiva spettanza all’Ente Comunale consi-derando che l’Imu sostituisce, per la componente immobiliare, l’imposta erariale sul reddito delle persone fi si-che e le relative addizionali.… Continua…!!!!!

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